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Inaugurazione della sede definitiva in Germania • 7° Convegno dei Familiari Loreto I l 10 ottobre 2009 a Loreto, in occasione del cin- quantesimo anniversario della consegna del pro- gramma di vita di san Pio da Pietrelcina a p. Pancrazio, tutta la Fraternità pregò su di noi, consegnandoci un crocifisso e inviandoci in Germania per testimoniare il Vangelo con la nostra vita fraterna e l´annuncio della Parola di Dio. Partimmo il 23 ottobre carichi di spe- ranze ma anche di timori e nell’ animo un po’ di no- stalgia. Le premesse climatiche non furono delle migliori, il freddo e la pioggia sembravano essersi messi d’accordo per farci sperimentare subito un am- biente rigido. Ripensando oggi alla nostra esperienza possiamo dire di aver sottovalutato l’ impatto che la nuova cultura avrebbe avuto a livello comunitario. Come avviene un po’ anche oggi, nella nostra menta- lità italiana, la Germania ci sembra a portata di mano solo per il fatto che si trova in Europa e si può rag- giungere in breve tempo senza grandi problemi buro- cratici. In realtà il trasferirsi in questa nazione deve assolutamente presupporre la propria disponibilità a cambiare radicalmente mentalità poiché in Germania ci si inserisce in una cultura e in una religiosità molto diverse dalla nostra. All’ inizio di questo processo di adattamento abbiamo cominciato a seguire anche la realtà degli immigrati italiani presenti. In questo contesto “missionario” il Signore ci ha chiesto di aprire la mente e il cuore a situazioni pastorali a noi non comuni, ma in questo aprirci alla sua presenza abbiamo visto operare la sua mano e i primi frutti non si sono fatti attendere: un piccolo gruppo di giovani da due anni si incontra regolar- mente, le famiglie desiderano iniziare un cammino di fede più intenso, fatto di ritiri e incontri, e anche il mondo della terza età che é la prima generazione di immigrati, si impegna in un cammino di fede e di pre- ghiera. Nel frattempo sono cominciati, un po’ a singhiozzo, i lavori di ristrutturazione del convento di Aschaffen- burg, un luogo dove poter tornare a vivere il nostro carisma dell´accoglienza degli ospiti in comunità. Con l’ inaugurazione del 14 aprile ci siamo trasferiti uf- ficialmente ma saremo completamente attivi solo quando terminerà l’ultima parte della ristrutturazione nel luglio del prossimo anno. L’ ex convento dei Cap- puccini viene definito dalle persone del posto la “casa spirituale” della città; i frati sono sempre stati disponi- bili all’ ascolto e alla carità, prestando servizio anche in carcere, impegno, questo, che abbiamo continuato con gioia fin da subito. Ci troviamo pertanto a ricevere un´importante eredità spirituale. L’ evangelizzazione in Germania trova nel nostro stile di vita uno stru- mento straordinario: essere testimoni dell’ Assoluto e al tempo stesso aprire le braccia e il cuore ai fratelli e alle sorelle che incontriamo sul nostro cammino. fra Alberto Onofri FFB Anno XIV n.3 • Luglio-Settembre 2013 Poste Italiane.spa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Tassa Pagata/Tax Perceu - Aut. DCO/DCBA/138/2002 del 04/03/2002 Notiziario trimestrale della Fraternità Francescana di Betania Willkommen Himmelblauen! Benvenuti ai “blu-cielo”! È stata inaugurata la sede definitiva in Germania

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Inaugurazione della sede definitiva in Germania • 7° Convegno dei Familiari Loreto

Il 10 ottobre 2009 a Loreto, in occasione del cin-quantesimo anniversario della consegna del pro-

gramma di vita di san Pio da Pietrelcina a p. Pancrazio,tutta la Fraternità pregò su di noi, consegnandoci uncrocifisso e inviandoci in Germania per testimoniare ilVangelo con la nostra vita fraterna e l´annuncio dellaParola di Dio. Partimmo il 23 ottobre carichi di spe-ranze ma anche di timori e nell’ animo un po’ di no-stalgia. Le premesse climatiche non furono dellemigliori, il freddo e la pioggia sembravano essersimessi d’accordo per farci sperimentare subito un am-biente rigido. Ripensando oggi alla nostra esperienzapossiamo dire di aver sottovalutato l’ impatto che lanuova cultura avrebbe avuto a livello comunitario.Come avviene un po’ anche oggi, nella nostra menta-lità italiana, la Germania ci sembra a portata di manosolo per il fatto che si trova in Europa e si può rag-giungere in breve tempo senza grandi problemi buro-cratici. In realtà il trasferirsi in questa nazione deveassolutamente presupporre la propria disponibilità acambiare radicalmente mentalità poiché in Germaniaci si inserisce in una cultura e in una religiosità moltodiverse dalla nostra. All’ inizio di questo processo diadattamento abbiamo cominciato a seguire anche larealtà degli immigrati italiani presenti. In questocontesto “missionario” il Signore ci ha chiesto diaprire la mente e il cuore a situazioni pastorali anoi non comuni, ma in questo aprirci alla suapresenza abbiamo visto operare la sua mano e iprimi frutti non si sono fatti attendere: un piccologruppo di giovani da due anni si incontra regolar-mente, le famiglie desiderano iniziare un cammino difede più intenso, fatto di ritiri e incontri, e anche ilmondo della terza età che é la prima generazione diimmigrati, si impegna in un cammino di fede e di pre-ghiera.Nel frattempo sono cominciati, un po’ a singhiozzo, ilavori di ristrutturazione del convento di Aschaffen-burg, un luogo dove poter tornare a vivere il nostrocarisma dell´accoglienza degli ospiti in comunità. Con l’ inaugurazione del 14 aprile ci siamo trasferiti uf-ficialmente ma saremo completamente attivi soloquando terminerà l’ultima parte della ristrutturazionenel luglio del prossimo anno. L’ ex convento dei Cap-puccini viene definito dalle persone del posto la “casaspirituale” della città; i frati sono sempre stati disponi-bili all’ ascolto e alla carità, prestando servizio anche incarcere, impegno, questo, che abbiamo continuato congioia fin da subito. Ci troviamo pertanto a ricevereun´importante eredità spirituale. L’ evangelizzazionein Germania trova nel nostro stile di vita uno stru-mento straordinario: essere testimoni dell’ Assoluto eal tempo stesso aprire le braccia e il cuore ai fratelli ealle sorelle che incontriamo sul nostro cammino.

fra Alberto Onofri FFB

Anno XIV n.3 • Luglio-Settembre 2013Po

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Notiziario trimestrale della Fraternità Francescana di Betania

Willkommen Himmelblauen!

Benvenuti ai “blu-cielo”!È stata inaugurata la sede definitiva

in Germania

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Gettate la rete dalla partedestra della barca e trove-rete Gv 21,6

Cari fratelli e sorelle in Cristo,oggi, terza domenica del Tempo Pasquale, il glo-rioso convento dei Cappuccini si riempie nuova-mente di vita!I frati furono chiamati ad Aschaffenburg dal Prin-cipe elettore di Magonza e la loro presenza ha se-gnato la vita spirituale di questa città negli ultimiquattrocento anni. Purtroppo, nel 2010, per man-canza di vocazioni, i Cappuccini sono stati costrettia chiudere il convento. È stato un dolore non soloper tanti cattolici ma in primo luogo anche per me.Insieme abbiamo riflettuto per capire come riem-pire questo vuoto. Il Vicario Generale Dr. Karl Hil-lenbrand e il Dr. Heinz Geist, membro del Capitolodella Cattedrale, hanno trovato in Italia la soluzionerecandosi in visita alla Fraternità Francescana diBetania che li ha affascinati.Questa Comunità ha la missione di fare delle pro-prie Case delle “oasi di spiritualità” per gli uomini ele donne di oggi. La Betania evangelica è la casaaccogliente di Marta, Maria e Lazzaro, i tre fratelliche hanno ospitato Cristo e gli apostoli: ad essa siispira l’accoglienza della Fraternità Francescana diBetania che offre ai suoi ospiti un’atmosfera fami-liare. Ci riteniamo fortunati che un piccolo gruppodi sorelle e fratelli porti Betania qui ad Aschaffen-burg! […] Guardando a questa Fraternità mi sorge una rifles-sione sul Vangelo che abbiamo letto oggi dellapesca miracolosa. Narra di una apparizione del Ri-sorto al lago di Tiberiade. Alcuni apostoli e discepolierano andati a pesca quella notte, ma non preseronulla. Alla domanda di Gesù, che non fu ricono-sciuto come il Risorto, se avessero qualcosa damangiare, essi risposero con un “no”. A quel puntoGesù li esortò a gettare la rete dall’altra parte dellabarca (cfr. Gv 21,6) e questa risultò così piena dipesci che non riuscivano a tirarla sulla barca. Non accade spesso anche a noi come ai discepolidi Gesù? Cerchiamo di operare come pescatori diuomini ma, nonostante tutto, sperimentiamo gli in-successi. Allora Gesù viene anche da noi esortan-doci a gettare la rete dalla parte destra. Cosasignifica questo per noi? Avere coraggio dipercorrere nuove strade, fidandoci della pa-rola di Gesù.La Fraternità Francescana di Betania percorre que-sta strada nuova in una comunità mista per noi nonabituale. Segue l’esempio della famiglia accoglientedella casa di Lazzaro; ascolta il consiglio dato daGesù a Marta per una migliore sequela. Con Lui eper Lui le sorelle e i fratelli vogliono offrire una casadi accoglienza qui in Aschaffenburg. Mi chiedo se non si ripresenti anche in questo casoil miracolo della pesca miracolosa!A nome della diocesi di Würzburg do un cordialebenvenuto alle sorelle e ai fratelli della FraternitàFrancescana di Betania!

dall’omelia di Sua Ecc.za Mons. Friedhelm Hofmann, Vescovo della diocesi di Würzburg

(traduzione di sor. Francesca Maria Gavirati e fra Maurizio Luparello FFB)

Un grazie veramente a tutti!

Non è facile raccontare in pocherighe quanto è accaduto domenica14 aprile, la pienezza della gior-nata trascorsa, la gioia nel vederetanta gente convenuta per l'occa-

sione, le sorelle e i fratelli della Fraternità giuntidall'Italia per sostenerci in questo momento. La perfetta padronanza della lingua tedesca daparte di alcuni fratelli e sorelle non ha impedito aglialtri di operare ugualmente in forza di quel lin-guaggio comune che è la simpatia, l'apertura, l'af-fabilità anche con l’aiuto della musica imparando,senza nessuna conoscenza del tedesco, i canti dellaS. Messa di inaugurazione in lingua locale!Dalle 15.00 le porte della nostra Fraternità eranoaperte a coloro che desideravano visitare l'ex-con-vento dei Cappuccini altri, invece, hanno preferitoprendere subito posto per la celebrazione nellaChiesa che già da prima delle 16.00 era gremita.Molti i sacerdoti che hanno concelebrato con il Ve-scovo: fra Paolo Crivelli, superiore generale, i nostrifratelli del Consiglio Generale, i sacerdoti di Aschaf-fenburg, di Würzburg, quelli di alcune missioni cat-toliche italiane e i Cappuccini, tra cui p. ChristianHäfele, ultimo guardiano del convento.La S. Messa è stata preceduta dal saluto di acco-glienza al Vescovo da parte di fra Alberto Onofri,superiore della fraternità di Aschaffenburg, che si èrivolto all’assemblea con un caloroso “Buona sera”,facendo eco al saluto di Papa Francesco e susci-tando un moto generale di simpatia.Dopo il canto finale il Vescovo si è recato nel con-vento, insieme ai sacerdoti, ai membri della Fra-ternità e a tutti coloro che riuscivano ad entrare perla benedizione dei locali. In seguito, presso la Martinus Haus (un centro diformazione della Diocesi, ndr), si è svolto un breverinfresco. A questo punto diversi discorsi di ben-venuto sono stati indirizzati agli Himmelblauen (i“blu - cielo”, come ci chiamano qui) da parte delleautorità: dal Vescovo, il quale ci ha esortato a ren-dere visibile il carisma di Betania in una società cheha sempre più problemi con la fede e la Chiesa; dalcanonico della cattedralem Dietrich Seidel respon-sabile del personale e della vita consacrata; dalSindaco Klaus Herzog, che ci ha accolto “con lebraccia aperte”; dal decano di Aschaffenburg checi ha augurato di dar vita ad una vera “oasi di spi-ritualità” per tutti coloro che sono alla ricerca diDio; dal pastore protestante Dr. Hansjörg Sche-mann che ci ha dato il benvenuto a nome della co-munità evangelica; inoltre anche fra Paolo Crivelliha preso la parola per esprimere i dovuti ringrazia-menti. Per concludere anche i rappresentanti dellenostre missioni cattoliche italiane di Aschaffenburge Würzburg hanno espresso il loro grazie per la no-stra presenza sul territorio diocesano, ma soprat-tutto sono stati i bambini della missione diWürzburg a colpire i cuori dei presenti narrando ilsegno profondo che Gesù, attraverso il nostro ac-compagnamento e amicizia, ha lasciato nelle lorovite! Un grazie veramente a tutti!

sor. Liviana Bortolussi FFB

Nel cuore della GermaniaDomenica 14 aprile è stata inaugurata la nostra fraternità di Aschaffenburg

alla presenza delle autorità locali e di tanti fratelli e sorelle…

Franziskanische Gemeinschaft von Betanien

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Benvenuti!

Cari fratelli e sorelle della Frater-nità, signori e signore, oggi è un giorno importante per ildecanato di Aschaffenburg! Dopogli anni e i decenni nei quali ab-

biamo assistito con dolore e tristezza all’ abban-dono della nostra città da parte di diverse comunitàreligiose, oggi siete arrivati qui voi per portarenuova vita spirituale. Durante la funzione liturgica abbiamo sentito la pa-rola “oasi”: spero e vi auguro di riuscire a realiz-zare un’oasi. Edificare un’oasi per voi, per coloroche rendono servizio attivo, un’oasi per tutti coloroche sono alla ricerca di Dio, di un nuovo orienta-mento per la loro vita spirituale.Vi siete assunti l’impegno della pastorale del car-cere e delle comunità di lingua italiana, ma soprat-tutto quello di agevolare e promuovere nuovamentela vita spirituale nella città, dove le persone sonoinvitate a celebrare con voi i vari momenti di pre-ghiera fra cui la Liturgia delle Ore: vi auguro chein molti possano accogliere questa possibilitàinsieme a quella di partecipare alla Celebra-zione eucaristica, così vivace e allegra, con ivostri canti pieni di vitalità e di gioia di vivere.Spero e penso che in futuro, durante le preghiere ele funzioni liturgiche, questa chiesa sarà gremita dipersone. Lo scorso martedì ho potuto sperimentare cosa voiintendiate per accoglienza, è stato un piacere stareda voi. Ci si sente sollevati, ben accolti e al sicuro.Questa esperienza con voi la auguro a tante per-sone della nostra regione! Benvenuti di cuore neldecanato di Aschaffenburg!

dal discorso di Wolfgang Kämpf,

decano dei sacerdoti di Aschaffenburg

Una semplice presenzafrancescana

Nei giorni che precedevano l’inau-gurazione si è respirata un’aria ditrepidazione, di intensi preparativi;tutto si è svolto in spirito di unità,

gioia e letizia fraterna: insieme ai nostri fratellie sorelle missionari eravamo un solo corpo etutti ci sentivamo parte integrante di questoevento tanto atteso. Così il Vescovo mons. Frie-dhelm Hofmann ha dato inizio alla Celebrazione Eu-caristica e nell’omelia ha presentato la Fraternitàdalla sua fondazione “nel silenzio della Santa Casadi Loreto”, fino allo sviluppo attuale del nostro cari-sma. Inoltre ha espresso la sua gratitudine ai fratiCappuccini per il servizio prestato ai fedeli diAschaffenburg ed anche la sua gioia, perché attra-verso la nostra Fraternità torna ad essere presentela spiritualità francescana. Dopo la celebrazione cisiamo recati in convento per la benedizione dellacasa conclusasi con un canto mariano che ha toc-cato i cuori dei presenti. Tante persone mi hannomanifestato il desiderio di conoscere meglio il no-stro carisma e la nostra spiritualità. La grande par-tecipazione di persone mi ha colpita e mi ha fattocomprendere come il Signore si lasci incontrare at-traverso la nostra semplice e gioiosa presenza fran-cescana.

sor. Francesca Scalici FFB

Con l’aiuto delle vostrepreghiere e con la grazia di Dio

Eccellenza Reverendissima, egregiosig. Sindaco, cari sorelle e fratelli!

Ringrazio di cuore per la cordiale e amichevole ac-coglienza che la nostra Fraternità ha ricevuto inquesti tre anni. Desidero esprimere la mia gratitudineal nostro Vescovo e ai suoi collaboratori, al Vicario Ge-nerale Dr. Karl Hillenbrand e all’ex Direttore del Per-sonale della Diocesi e membro del Capitolo dellaCattedrale Dr. Heinz Geist per aver creduto così forte-mente in questo progetto da renderlo possibile.Essi hanno colto in modo particolare la possibilitàper questa spiritualità nuova, ed al tempo stessoricca di tradizione, di portare frutto in questo paese.Qual è il senso della nostra presenza in questoluogo? Abbiamo promesso di impegnarci con ilnostro carisma nella e per la città di Aschaf-fenburg. Ciò vuol dire che vorremmo creare unluogo dove sia possibile cercare e trovare Dio.Siamo consapevoli che in questo compito dobbiamoportare avanti la ricca e fruttuosa eredità dei Cap-puccini. Questo rappresenta per noi un grande sti-molo e una grande responsabilità che con l’aiutodelle vostre preghiere e con la grazia di Dio volen-tieri assumiamo.

dal discorso di fra Paolo Crivelli, superiore generale

Un evento di grazia

GrüssGott! L’inaugurazione dellanostra comunità di Aschaffenburgè stata una vera esperienza di ac-coglienza. Tutto sembrava atten-dere il nostro arrivo. Il Signore

aveva preparato per noi non solo il luogo, il con-vento, ma anche e soprattutto i cuori di molte per-sone che attendevano il nostro arrivo.Nei giorni precedenti l’inaugurazione, avendo avutola possibilità di parlare con diverse persone ho per-cepito il desiderio di novità spirituale, la sorpresa ela meraviglia, ma anche la gioia di vedere il con-vento nuovamente abitato. Una signora mi hadetto: “È bello vedere come il convento abbiaripreso vita, questo ci consola, soprattutto ve-dendo fratelli e sorelle giovani col sorriso epieni di speranza!”.Ciò che mi ha molto colpito è stato ascoltare il Ve-scovo che nell’omelia ci ha presentati in modo mi-rabile, offrendo una sintesi della storia di p.Pancrazio e della Fraternità definendoci una realtànuova con un patrimonio spirituale ricco di tradi-zione. Inoltre, a proposito del nostro carisma, haespresso il desiderio di accoglierci come una nuovavia suggerita dallo Spirito Santo. Importante èstato, infine, il contributo del sindaco, che nel di-scorso di benvenuto tenuto durante il rinfresco ciha promesso aiuto e sostegno per i progetti spiri-tuali e sociali che ci siamo prefissi a beneficio dellacittà. Aufwiedersehen!

fra Nicola Curcio FFB

Dient dem Herrn mit Freuden! Ps. 100,2Servite il Signore nella gioia! Sal 100,2

Wie ich euch geliebt habe, so sollt auchihr einander lieben Joh. 13,34

Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri Gv 13,34

Franziskanische Gemeinschaft von Betanien

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dal 26 al 28 aprile si svolto a Loreto l’annualeConvegno dei Familiari di Betania…

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Per andare alla radice del nostro crederedobbiamo guardare alla Vergine Maria,colei che ha creduto e nella quale sisono manifestate pienamente le operedi Dio, per scoprire che credere signi-fica innanzitutto accogliere il dono

gratuito di Dio, permettendo al suo amore diraggiungerci e trasformarci, e constatare comel'accoglienza di questo amore, togliendo da noi l'in-ciampo della paura, ci permetta di lasciar vivere lagrazia ricevuta e compiere le opere stesse di Gesù,amando con il Suo stesso amore. Guardando alla Vergine comprendiamo innanzituttoche la fede è la forma del nostro rapporto con Dio edè la sola strada che apre all'uomo la possibilità di vi-vere in comunione con lui. È Maria che ci indica unvero cammino di fede nelle prime battute del Ma-gnificat, riconoscendo il proprio nulla e compren-dendo che tutto il bene che Dio ha riversato in lei èfrutto della totale gratuità della sua bontà; la suagrande gioia si fonda sull’essere quel nulla infinita-mente amato da Dio. Si comprende, quindi, comela fede sia l'atteggiamento di colui che si decentrada se stesso per porre in Dio il principio della propriaesistenza. Ecco qual è il primo passo della vita

di fede: riconoscere il proprio nulla di fronte altutto di Dio ed esserne felici, accogliere congioia la gratuità di questo dono immeritato,credere nella pienezza dell'amore che Dio haverso di noi, nonostante tutti i nostri limiti.L'orizzonte della fede, quindi, non consiste tanto nelfare grandi opere, nel raggiungere grandi vette dispiritualità con le nostre forze, quanto nel cambiarela percezione della realtà, da egoistica ed egocen-trica, ad una percezione teocentrica, dove Dio soloè buono, ed accogliere così il suo dono d’amore,l'unico capace di sconfiggere il peccato che albergadentro di noi e darci la dignità di figli di Dio. Questanuova libertà, operando in noi, ci rende capaci dicompiere quelle opere che testimoniano l’esperienzadell’amore di Dio, che neanche il nostro peccato piùgrave sarebbe in grado di spegnere. La fede cancella la paura e ci permette di viverenella gioia, nella pace di chi ha una roccia su cui co-struire la propria vita e che nessuno, né ladri né rug-gine né tignola possono consumare o rubare (cfr. Mt6,19), e in questo ci unisce a Dio, ci fa vivere in eper Dio, compiendo le Sue opere (cfr. Gv 14,12).

dalla catechesi di p. Pancrazio

Dal 26 al 28 aprile si è svolto a Loreto l’annuale Convegno dei Familiari di Betania

Non basta dire “Dio c’è” per avere fede,ci vuole qualcosa di più poiché “noi ab-biamo conosciuto e creduto all’amoreche Dio ha in noi” (1Gv 4,16). Ecco ciòche fa la differenza: Dio ci ama! Questorichiede da parte nostra una rispostad’amore e la fede è vivere questa in-

tensa relazione di amore con Dio. Proprio perché lafede è una relazione d’amore richiede una totalità;tanto è vero che una delle immagini che troviamonella Bibbia per capire cosa sia la fede è proprioquella del matrimonio, dove Dio viene presentatocome lo sposo e Israele la sposa (cfr. Os 2, 21-22).Ma questa immagine della relazione sponsale ci facapire anche che c’è una scelta reciproca. Dio ci hascelti, la fede infatti è un dono ma è anche una ri-sposta: siamo noi che dobbiamo decidere di rispon-dere all’invito di Dio in modo radicale. Ci troviamo difronte a due possibilità: vivere secondo lo spirito delmondo - ricchezza, potere, asservire Dio ai nostrigusti - oppure vivere secondo lo Spirito di Gesùquindi il servizio, la gratuità e l’abbandono. Andarecontrocorrente vuol dire rifiutare lo spirito delmondo.Avere fede diventa quindi concretamente acco-gliere Gesù, fargli posto nella propria vita

anche attraverso la preghiera che è l’espres-sione della nostra relazione d’amore con Lui:dove non si prega non c’è vera fede. Infatti la no-stra esperienza cristiana è un incontro con Gesù che,con la sua morte e risurrezione, ci fa figli di Dio. Dire“figli” ci fa capire come la nostra fede sia caratteriz-zata dalla libertà: lo schiavo non è libero, il figlio sì. Ma se è così bello avere fede, allora perché è così dif-ficile viverla? Gesù annunciando il Regno di Diochiede subito un nuovo modo di pensare ed invece anoi piace adagiarci: è qui la fatica! Il cambiamentodella vita è proprio il segno concreto che abbiamoaperto il cuore al Signore. Bisogna che la nostra fedesia da figli e da innamorati. La nostra fede ci invita, inoltre, alla solidarietà, allacarità, perché Dio è amore. Vivere secondo lo Spiritoè vivere la carità, nell’essere testimone dell’amore diDio nell’offerta di se stesso, nell’accoglienza del po-vero e del bisognoso. Allora sarà una fede che vi-vremo gioiosamente!Questo è l’augurio che ci facciamo ed anche il donoche vogliamo chiedere al Signore: che ci aiuti a vi-vere da innamorati di Lui.

dall’insegnamento“La fede ci educa all’amore”

di Sua Ecc.za Mons. Gerardo Rocconi, Vescovo di Jesi

La fede... prima di tutto!

Beata colei che ha creduto Lc 1,45 La fede: un incontro personale con Cristo

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La storia dei tre fratelli, Marta, Maria eLazzaro che incontrano Cristo e, attra-verso la maturazione della fede, diventanosuoi amici, è tinteggiata di amore, di ma-lattia, di morte e di superamento di que-sta. È la storia dell’incontro con Cristo chesi fa missione. L’episodio di Lazzaro è già inserito nell’evento pa-squale: quando Gesù arriva a Betania, Lazzaro èmorto da quattro giorni e Marta gli corre incontro.Nel percorso della fede c’è sempre la con-fluenza di due movimenti: il Signore che vienee noi che gli andiamo incontro. La vita che Cri-sto comunica è Lui stesso, il suo Spirito e que-sta vita è di una qualità tale che incontrandosicon la morte, la supera. Lui stesso che è l’autoredella vita, per il potere dell’amore che lo unisce alPadre, ci fa passare dalla morte alla vita. Nell’episodio della cena di Betania, quando improv-visamente Maria rompe l’ampolla, e versa tutto ilcontenuto sui piedi di Gesù, il profumo riempie lacasa ed annienta il fetore della morte. Da questogesto, che racchiude tutta la gratitudine di chi èstato sedotto da Gesù, possiamo ricavare qualcheinsegnamento per noi. Innanzitutto Maria di Betania

compie un gesto audace: così i Familiari di Betaniadevono essere capaci di stupore, sempre pronti adare ragione della speranza nella vita nuova. I Fa-miliari “si ispirino a Maria, Ancella del Signore, pervivere il proprio impegno cristiano, imitandone lafede e la totale fiducia nel progetto di Dio, si sforzinodi ripetere ogni giorno il suo fiat, totalmente preoc-cupati di piacere a Dio solo” (cfr. Statuto n.18).Maria compie un gesto eccessivo, espressione digratitudine: anche noi diamo testimonianza congesti di generosità, di dono, che fanno sì che il pro-fumo dello stile di Betania resti a lungo e si espanda“con il sostegno reciproco e con rapporti basati sustima, amore e perdono” (cfr. Statuto n. 11). Mariacompie un gesto profetico: il nostro stare insiemecon uno stile di vita e di preghiera, è profezia per ilmondo, segno chiaro di come si può spendere la no-stra libertà associandola a quella di Gesù che si offrein sacrificio di soave odore: “viviamo la quotidianità,la fatica e il dolore alla luce del mistero pasquale,trasformando tutti questi momenti in sacrificio spi-rituale a Dio gradito per mezzo di Gesù Cristo” (cfr.Statuto n. 22).

dalla catechesi di sor. Francesca Entisciò FFB

Anche quest’anno, dall’annuale Conve-gno tenutosi a Loreto con la Fraternità,torniamo a casa ricolmi di Spirito Santo,e con noi anche i fratelli del nostrogruppo Ancilla Domini. Siamo grati atutti coloro che sono intervenuti, perchécon la loro parola hanno razionalizzatociò che noi cerchiamo di vivere spesso con fatica…la fede prima di tutto nella nostra vita, quella ditutti i giorni, con i nostri figli, nel lavoro, nel gruppo,con i vicini e i più lontani. La fede, non solo come ilcredere che Gesù ci sia ma come esperienza conti-nua di abbandono, soprattutto nelle situazioni dallequali vorremmo fuggire. Abbiamo compreso cheproprio in queste circostanze siamo chiamati afare un’esperienza continua con Gesù, vi-vendo con Lui e per Lui in un mondo che at-tende una testimonianza di vita concreta,senza l’aridità e la tristezza dell’individualismo maintessuta di gesti solidali, colma di sorrisi e vissutacon la pace interiore. Ciò è realmente possibile soloattraverso la preghiera e l’abbandono in Gesù,prima di qualsiasi avvenimento della nostra gior-nata. In tempi così difficili e incerti come quelli chestiamo vivendo, oggi possiamo testimoniare che èpossibile fidarsi di Gesù e lasciare a Lui le redinidella nostra vita.

Giovanni e Roberta Gatto, GAD

In quest'anno d’immensa grazia che ci èstata concessa dal Signore abbiamoavuto il privilegio di partecipare a que-st'incontro meraviglioso il cui tema, "Lafede... prima di tutto", è già di per sé unprogramma di vita.Per opera dello Spirito Santo, questa Fraternità hasconvolto meravigliosamente i piani della nostravita e, nel nostro primo Convegno dei Familiari diBetania, ci riempie il cuore di emozione e gioia ine-sprimibili il pensiero che “tutto cominciò nel silen-zio della Santa Casa di Loreto”. Immediatamente immersi in un clima di pace eunione fraterna, dall'entusiasmo di sguardi, baci eabbracci fra persone riunite in Cristo, era subito evi-dente la presenza del Signore, perché, Lui lo dice,"dove sono due o tre riuniti nel mio nome, iosono in mezzo a loro”(Mt 18,20).In un'alternanza d'interventi pregnanti e momentidi svago edificanti sul tema della fede, l’incontro siè concluso con la Celebrazione eucaristica nella Ba-silica della Santa Casa dove, per la prima volta, ab-biamo rinnovato gli impegni del nostroBattesimo affidandoci totalmente alla ma-terna guida della Vergine Madre.Grazie Signore per la chiamata che ci rende semprepiù consapevoli del Tuo amore!

Luigi e Veronica Garasto, oblati FFB

L'orizzonte della fede ...è cambiare la percezionedella realtà, da egoistica ed egocentrica, ad una percezione teocentrica, dove Dio solo è buono.

p. Pancrazio

La fede... prima di tutto!

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Con Gesù e per Gesù Impegno di vita

La fede alla luce della Betania evangelica

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Il 17 aprile sor. Barbara Padovano, segretaria Usmi, e sor. Luisa Intoccia hannopartecipato insieme alla delegazione della nostra Diocesi alla visita ad limina deiVescovi del Triveneto al Santo Padre; abbiamo avuto così la gioia di far cono-scere al Santo Padre la nostra realtà consegnandogli la brochure di presenta-zione della Fraternità.

Dal 1 al 5 maggio abbiamo accolto la 6° assemblea delle suore domenicane della“Delegazione delle frontiere” dal titolo “Al di là delle frontiere, orizzonti di nuovicammini”. Conoscere, confrontarsi ed ascoltare le testimonianze di queste so-relle che vivono in zone di missione, è stato molto interessante ed edificante!

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Il 19 maggio, giorno di Pentecoste, fra Pierluigi Geroni ha amministrato per laprima volta il sacramento della Cresima ad un giovane della Parrocchia dellaSanta Casa per delega di Sua Ecc.za Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo Pre-lato di Loreto.Sempre in maggio sor. Antonella Roncaglia ha iniziato a collaborare al serviziodi accoglienza dei gruppi di giovani e delle famiglie presso il “Centro GiovanniPaolo II”, situato il località Montorso.

Dal 14 al 16 marzo abbiamo ospitato per un breve ritiro Sua Ecc.za Mons. Jo-seph Yapo Akè, Arcivescovo metropolita di Gagnoa (Costa d’Avorio) in visitaalla comunità ivoriana della nostra provincia. Mons. Akè ha condiviso con noi imomenti di preghiera comunitaria, i pasti e le ricreazioni raccontando le sueesperienze con una affabilità ed una spontaneità che ci ha molto edificati. Nelcongedarsi ha affermato di aver trovato in noi fratelli e sorelle nel Signore:“L’obiettivo della nostra vita è amare Gesù, far conoscere Gesù, far sì che le per-sone incontrino Gesù. Quando avviene questo incontro, cambia la vita dellepersone, cambia tutto, e noi non dobbiamo far altro, perché ora è Gesù cheopera, vive, cammina, parla e pensa nella persona! Questo è quello che fate voinella vostra Comunità: quelli che vengono qui incontrano Gesù! Io torno in Costad’Avorio, ma vorrei stare qui a condividere la vostra vita! Grazie per quello cheabbiamo vissuto insieme, per l’attenzione riservatami, le celebrazioni con la con-divisione della Parola; siete ora nel mio cuore e vi aspetto in Costa d’Avorio!”

Il 10 maggio, alla presenza del nostro Vescovo Sua Ecc.za Mons. Luigi Martella,si è tenuta la replica dell’opera teatrale “Processo a Gesù’” di Diego Fabbri in-terpretata da alcuni nostri fratelli e sorelle. Dal 7 al 9 giugno sono stati tenuti da Gianpaolo Virone, laico della Comunità deiFigli di Dio, gli esercizi spirituali per i nostri Oblati dal titolo “La Fede nella SacraScrittura”. Infine, il 21 giugno, nella memoria liturgica di san Luigi Gonzaga, il nostro Ve-scovo ha scelto la Fraternità per trascorrere la giornata di ritiro del clero e fe-steggiare con noi il suo onomastico.

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MANel mese di aprile la nostra fraternità è stata chiamata a dare testimonianza del

proprio lavoro in diocesi per la formazione dei giovani e per il loro discerni-mento di vita in occasione di un incontro di pastorale vocazionale svoltosi neilocali della Curia diocesana.Domenica 5 maggio abbiamo organizzato una giornata di riflessione sul tema:“Fede e Politica: un’utopia o un impegno possibile?” per riflettere sul significatodella politica. Sono intervenuti come relatori: fra Stefano Vita, fra Aldo Ven-demmiati, il prof. Paolo Fornari, il dott. Antonio Gaspari e l’avvocato Gianvin-cenzo De Miccolis. Ha moderato i lavori la dott.ssa Laura Chimenti, giornalistadel TG1. Al termine è stata recitata una preghiera di affidamento dei politici allaVergine Maria.

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ADO

R Sono finalmente iniziati i lavori per la costruzione dell’asilo! Dopo la sospirataconcessione edilizia, l’ 8 maggio, memoria della Madonna di Pompei, la primaruspa ha iniziato a lavorare sul terreno della nostra casa per preparare l’alle-stimento del cantiere; mentre il 13 maggio è stato firmato il contratto con l’im-presa costruttrice. Inoltre abbiamo inaugurato le nuove camere perl’accoglienza: due sono già pronte e la ristrutturazione di altre quattro sta peressere ultimata. Questo ci ha dato la possibilità di accogliere alcuni fratelli, so-relle e amici che sono stati con noi qualche tempo. Sempre nel mese di mag-gio abbiamo accolto il ritiro del gruppo parrocchiale Terço dos homens (Rosariodegli uomini), presente in tutto il Brasile, per incentivare gli uomini alla recitadel Rosario.

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NA Nel mese di maggio abbiamo ospitato con grande gioia Fernando Felipe Sànchez

Campos, ambasciatore della Repubblica della Costa Rica presso la Santa Sede.Con lui abbiamo avuto la grazia di condividere in semplicità la devozione a p.Pio e le grazie ricevute da Dio per sua intercessione.A conclusione del mese mariano si è svolta la processione della Madonna dellaLibera, questa ha avuto inizio subito dopo la Celebrazione eucaristica ed è ter-minata in Santuario. Si sono uniti a noi, con devota partecipazione, fedeli pro-venienti da Partanna e dai paesi circostanti.In giugno alcuni membri dei Gruppi Ancilla Domini hanno ricevuto l’effusionedello Spirito in presenza del nostro superiore generale fra Paolo Crivelli e dellaresponsabile nazionale dei gruppi sor. Chiara Del Ben.

Un appuntamento che si ripete regolarmente da più anni è la proposta di spiri-tualità che offriamo a nostri amici inseriti attivamente nella politica del CantonTicino. Ogni primo giovedì del mese partecipano alla S. Messa serale e vieneloro proposta una breve riflessione. Nel mese di maggio, durante la giornata di spiritualità per i Familiari di Beta-nia, un gruppo di bimbi, figli dei nostri Familiari, preparati nei mesi precedentida sor. Angela Caccamo, hanno recitato insieme una formula di affidamentodella loro vita alla Madonna.

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E Domenica 7 aprile abbiamo accolto un gruppo di famiglie delle Marche che, ac-compagnati dalla nostra sor. Maria Rosaria Pellegrini, è venuto a visitarci men-tre mercoledì 1 maggio abbiamo avuto la gioia di trascorrere la giornata con ungruppo della parrocchia di Massa (MS) dove è cresciuto il nostro fra Andrea Car-dullo. Insieme abbiamo celebrato la S. Messa e trascorso un momento di agapefraterna.Mercoledì 17 aprile ad Assisi fra Andrea Cardullo ha partecipato ad un incontrocon tutti i rettori dei Santuari della zona, accompagnato da sor. Raffaella Fal-coni e sor. Serafina Murolo. La giornata si è conclusa con la S. Messa nella Ba-silica Papale di san Francesco.Lunedì 22 aprile altra stupenda giornata fraterna e di preghiera a Collevalenza(PG). Abbiamo celebrato la S. Messa nella cappella del Crocifisso e in seguitoabbiamo pregato sulla tomba di Madre Speranza. Sempre nel mese di aprile siamo stati a pranzo presso il monastero delle caresuore Benedettine, dove i nostri fratelli sacerdoti celebrano la S. Messa ognigiorno, trascorrendo insieme momenti fraterni molto belli.

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News dalle Case

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Il giornale è stato chiuso in redazione il 25.06.2013

• Sabato 29 giugno presso la Casa Madredi Terlizzi si è svolta la celebrazione del-l’ordinazione presbiterale di fra EliaSalvatore Coviello, fra Leandro Ciover-chia, fra Maurizio Luparello per l’imposi-zione delle mani e la preghieraconsacratoria di Sua Ecc.za Mons. LuigiMartella.• Negli ultimi mesi, nelle varie Case, di-versi amici della Fraternità hanno emessoper la prima volta la Promessa di VitaEvangelica per mezzo della quale sono di-ventati Oblati.•Martedì 11 giugno sor. MaiaLuisi ha conseguito il dotto-rato in Diritto Canonico pressola Pontificia Università dellaSanta Croce difendendo la tesidal titolo «La "potestas a Deo per mini-sterium Ecclesiae recepta" (can. 618 CIC)negli istituti misti di vita consacrata: na-tura e caratteristiche.»

Appuntamenti• Dal 4 all'11 agosto avrà luogo, pressoFrontignano di Ussita, (MC) il consueto ri-tiro-vacanza organizzato dalla FraternitàFrancescana di Betania. Il tema di que-st'anno sarà: "Signore accresci in noi lafede". Per informazioni e prenotazioni, ri-volgersi alla sig.ra Franca Mannetta: Tel.0733.81.36.45 - cell. 349.81.63.648• Domenica 8 settembre presso la Casamadre di Terlizzi si svolgerà la cerimoniadi ingresso in noviziato di alcuni fratelli esorelle; mentre sabato 14, dello stessomese, avrà luogo la professione tempo-ranea e domenica 29 quella perpetua.

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