Terzo settore
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IL TERZO
SETTORE(PARTE 1)
KAIROSV o l o n t a r i p e r l ' e m p o w e r m e n t t e r r i t o r i a l e
Il terzo settore in italia – elementi
per una definizionee un analisi
La galassia del terzo settore presenta nessiprofondi con i processi di fondo che hannocaratterizzato il passaggio alla modernità delnostro paese.
3 processi macrostorici:
1. La formazione dello stato2. La costruzione della nazione3. La diffusione del mercato e del capitalismo
PremessaStorico-sistemica
PremessaStorico-sistemica
Il terzo settore si distingue sia dallo stato che dalmercato costituendo l’innervazione più significativa,nobile e feconda della società civile.
Il caso italiano:Uno stato debole – poco legittimato
Una società civile debole – poco strutturata
Deficit di capitale sociale
PremessaStorico-sistemica
Un costrutto complesso i cui referenti empirici sonoassai differenziati, esattamente come sono diversi ireticoli sociali che mettono in relazione tra loro gliindividui.
Network formalizzati
Reti informali
Reticoli ascrittivi
Reticoli elettivi
Altrettanto differenziate sono le dimensioni di questireticoli
PremessaStorico-sistemica
Il terzo settore, armatura organizzativa della societàcivile italiana, presentava all’origine due differenticaratterizzazioni:
• Distribuzione geografica;
• Differenze ideologiche;
Il terzo settore, un fenomeno che era e resta composito emultiforme, sia sotto il profilo delle soluzioniorganizzative, sia sotto quello delle missions checaratterizzano le organizzazione
PremessaStorico-sistemica
In questo ventaglio il terzo settore comprende queireticoli elettivi che sono stati formalizzati per conferirestabilità e efficacia all’esercizio della gratuità, dellasolidarietà e dell’altruismo.
Se in Italia vi è un deficit di capitale sociale allora ilterzo settore riveste un ruolo cruciale. Ad esso competeprodurre quei beni collettivi che sono la fiducia,l’altruismo e la solidarietà, ampliando il raggio deilegami comunitari oltre le microrelazioni primarie,famigliari e locali.
Il terzo settorenella prospettiva
economica
Denominato ricorrendo a una molteplicità ditermini:
Terzo settore
Ente non commerciale
Organizzazione non profit
Organizzazione senza scopo di lucro
Onlus
Caratteri decisivi
1. Perseguono finalità socialmente rilevanti
2. Nascono da motivazioni ideali
3. Hanno una missione statutaria, declinazioneformalizzata dei valori di fondo dell’organizzazione
4. Destinano integralmente le risorse alla realizzazionediretta o indiretta della missione
5. Non hanno interessi proprietari nel sensotradizionale del termine
6. Non possono distribuire gli utili
7. Hanno natura privatistica
Caratteri ricorrenti
1. Aspetti strategico – istituzionali
2. Le risorse
3. Le attività svolte
4. Le performance
5. I destinatari delle attività non profit
________________________
o Teoria di Weisbrod
o Teoria di Hansmann
Il terzo settorenella prospettiva
sociologica
Nelle scienze sociali si fa riferimento ad essomediante una pluralità di denominazioni:
Privato sociale
Terza dimensione
Economia sociale
Terzo sistema
Settore delle organizzazioni non profit
I valoridel
terzosettore
Gratuità
Reciprocità
Fiducia
Solidarietà
Valenza educativa
Personalizzazione degli interventi
Coscienza collettiva
Nei confronti di chi vi partecipa
Rispetto ai destinatari delle azioni
Verso il contesto sociale
Analisimultidimensionale
Il terzo settore è un macro attore rilevante dellasocietà. La sociologia analizza tale fenomenoconsiderando quattro criteri:
1) Elementi societari
2) Solidarietà, valore caratterizzante
3) Agire sociale – sussidiario
4) Azione intersoggettiva – beni relazionali
Profili organizzativi
• Pluralità di organizzazioni, differenziate inragione della loro strutturazione, delle lorofinalità e attività.
• Ampia gamma di servizi e prestazioni
• Strutturazione a costellazione
• Organizzazione reticolare
• Forme miste
Norme principali
• Associazioni riconosciute (art.14 ss c.c.)
• Fondazioni (art.14 ss c.c.)
• Associazioni non riconosciute (art.36 ss c.c.)
• Comitati (art.39 ss c.c.)
• Fondazioni e associazioni di origine bancaria
• Organizzazioni di volontariato (L. 266 del 11/8/1991)
• Cooperative sociali (L. 381 del 8/11/1991)
• Ipab privatizzate (L. 381 del 17/08/1980)
• Enti ecclesiastici cattolici (L. 222 del 20/05/1985)
• Organizzazioni non governative (art.28 L. 49 del 26/02/1987)
• Enti di promoziona sociale (art. 3 com. 6 L. 287 del 25/08/1991)
• Centri di formazione professionale
Norme principali
Il terzo settore italiano non è omologabile al panoramainternazionale, dove sembra preminente l’indirizzo nonlucrativo (non profit) delle attività svolte e resta insubordine il carattere prosociale dell’azione. Nel nostropaese il Terzo Settore si sostanzia in larga misuraattorno ad opzioni solidaristiche che si declinanopeculiarmente all’interno delle diverse formeorganizzative.
Il terzo settoreLe organizzazioni
Associazione
L’art. 14 c.c. recita “ Le associazioni e le fondazioni devonoessere costituite con atto pubblico”. Questa norma consentedi operare una prima distinzione tra associazioniriconosciute ed associazioni non riconosciute; inparticolare, l’atto pubblico è richiesto solo per quelleassociazioni che intendano ottenere il riconoscimento,mentre per quelle non riconosciute non è richiesta alcunaformalità
L’art. 16 c.c. indica quali debbano essere le caratteristicheessenziali dello statuto e dell’atto costitutivo: ladenominazione dell’ente, l’indicazione dello scopo, delpatrimonio, della sede, le norme sull’ordinamentosull’amministrazione; inoltre devono essere specificati idiritti e gli obblighi degli associati e le condizioni della loroammissione
Assemblea
Consiglio Direttivo
Presidente
Collegio dei Revisori
Altri organi
Lecito
Senza finalità di lucro
A “movente ideale”
Utilità sociale
Interesse generale
Scopo
Organi
StatutoElementi essenziali
Denominazione dell'ente
Indicazione dello scopo
Patrimonio
Sede
Norme sull'ordinamento e sull'amministrazione
Diritti ed obblighi degli associati e condizioni dellaloro ammissione
Norme relative alla estinzione dell'ente ed alladevoluzione del patrimonio
Assemblea
Deve essere convocata almeno una volta all’anno perl’approvazione del bilancio
Elegge il Presidente dell’Associazione
Nomina il Presidente onorario
Sceglie i membri del Consiglio Direttivo
Approva il bilancio
Delibera sulle modifiche dello statuto prospettate dal ConsiglioDirettivo
Avalla gli indirizzi programmatici progettati dal Presidente
Delibera lo scioglimento dell’Associazione la eventualedevoluzione del patrimonio
Criteri di ammissione edesclusione degli associati
Nella domanda di ammissione l'aspirante associato dichiara diaccettare senza riserve lo statuto dell'Associazione
L'ammissione decorre dalla data di delibera del Consiglio Direttivo
Gli associati cessano di appartenere all’Associazione: per dimissioni volontarie per sopraggiunta impossibilità di effettuare le prestazioni
programmate per mancato versamento del contributo per l’esercizio sociale in
corso per decesso per persistente violazione degli obblighi statutari
L’ammissione e l’esclusione vengono deliberate dal Consiglio Direttivoe comunicate al richiedente o all’associato
Ad esempio
Entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione èammesso ricorso all’Assemblea che deve decideresull'argomento nella prima riunione convocata
Tutti gli associati sono tenuti a rispettare le norme del presentestatuto e l’eventuale regolamento interno, secondo ledeliberazioni assunte dagli organi preposti. In caso dicomportamento difforme, che rechi pregiudizio agli scopi o alpatrimonio dell’Associazione il Consiglio Direttivo dovràintervenire ed applicare le seguenti sanzioni: richiamo, diffida,espulsione dalla Associazione
Gli associati espulsi possono ricorrere per iscritto contro ilprovvedimento entro trenta giorni al collegio dei probiviri seprevisto, o all’Assemblea
Gli associati hanno il diritto:
di partecipare alle Assemblee (se in regola con ilpagamento del contributo) e di esprimere il proprio voto
di conoscere i programmi con i quali l’Associazioneintende attuare gli scopi sociali
di partecipare alle attività promosse dall’Associazione
di usufruire di tutti i servizi dell'Associazione
di dare le dimissioni in qualsiasi momento
Diritti ed obblighi degli associati
Gli associati sono obbligati:
ad osservare le norme del presente statuto e ledeliberazioni adottate dagli organi sociali
a versare il contributo stabilito dall'Assemblea
a svolgere le attività preventivamente concordate
a mantenere un comportamento conforme alle finalitàdell'Associazione
Diritti ed obblighidegli associati
Presidente
Il Presidente dura in carica [x] anni ed è rieleggibile ed ha i seguentipoteri:
rappresenta l’Associazione nei confronti dei terzi ed in giudizio
convoca e presiede l’Assemblea
convoca e presiede il Consiglio Direttivo
favorisce il raggiungimento dei fini sociali
esegue le deliberazioni dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo
individua e sottopone all’Assemblea i progetti da sostenere
nomina il Tesoriere all’interno del Consiglio Direttivo
gestisce l’aspetto economico finanziario
provvede agli atti amministrativi e contabili necessari
Consiglio Direttivo
Il Consiglio direttivo è composto dal Presidente e da 5(cinque) membri eletti dall’Assemblea fra i propricomponenti, che restano in carica 3 (tre) anni e sonorieleggibili
Il Consiglio Direttivo è validamente costituito quando èpresente la maggioranza dei suoi membri. I membri delConsiglio Direttivo svolgono la loro attività gratuitamente edurano in carica 3 (tre) anni.
Il Consiglio direttivo è l’organo esecutivo dell’Associazione
Altri Organi
Collegio dei Revisori
L’Assemblea può eleggere un Collegio dei Revisoricomposto da tre associati eletti dall’Assemblea al di fuoridei componenti del Consiglio Direttivo. Verificaperiodicamente la regolarità formale e sostanziale dellacontabilità, redige apposita relazione da allegare albilancio preventivo e consuntivo
Collegio dei Probi-Viri
L’Assemblea può eleggere un Collegio dei probiviricomposto da tre associati eletti in Assemblea. Dura incarica 3 (tre) anni. Decide insindacabilmente, entro 30(trenta) giorni dalla presentazione del ricorso, sulledecisioni di espulsione e sui dinieghi di ammissione
Scioglimento e Liquidazione
Può essere proposto dal Consiglio Direttivo eapprovato, con il voto favorevole di almeno trequarti degli associati
Il patrimonio residuo dell’ente deve essere devolutoad altra associazione con finalità analoghe o per finidi pubblica utilità sentito l'organismo di controllo dicui all'articolo 3, comma 190, della legge 23dicembre 1996, n. 662
Associazione non riconosciuta
L’Associazione non riconosciuta prende vita da uncontratto per il quale la legge non prescrive alcunaformalità e che, quindi, può essere stipulato inqualsiasi forma, anche oralmente
In base all’art. 36 c.c. sembra che l’unico elementoessenziale del contratto sia l’indicazione delle regolerelative all’ordinamento interno eall’amministrazione dell’Associazione
È opinione diffusa che le parti debbano quantomenofissare anche lo scopo e le condizioni di ammissionedegli associati. Non è necessario invece indicare ladenominazione, e la sede dell’Associazione, che saràil luogo in cui di fatto si svolge l’attività
Associazione non riconosciuta
L’Associazione non riconosciuta gode diun’autonomia patrimoniale imperfetta
Delle obbligazioni dell’ente rispondono, con il loropatrimonio ed in via sussidiaria, “le persone chehanno agito in nome e per conto dell’Associazione”(art. 38 c.c.)
Sostanzialmente si tratta di una presunzione con cuisi tutelano i terzi addossando la responsabilitàpatrimoniale, su coloro i quali, pur non avendofunzioni esecutive, hanno comunque agito in nome eper conto della Associazione
Comitato
Il Comitato nasce dall’iniziativa di più soggetti chesi prefiggono il raggiungimento di uno scopo,attraverso la raccolta dei fondi necessari
Un gruppo di persone annuncia al pubblico unainiziativa benefica, o di pubblica utilità (il CodiceCivile parla di soccorso, beneficenza, operepubbliche, monumenti, esposizioni, mostre,festeggiamenti) sollecitando i terzi ad aderireall’iniziativa tramite il versamento di una somma didanaro
Comitato
Raccolta fondi e Iniziativespecifiche
Presenza di più soggetti
Scioglimento una voltaraggiunto lo scopo
Promotori
Organizzatori
Oblatori
Organizzazioneinterna
Principalicaratteristiche
Comitato
I Comitati, quindi, posso essere costituiti solo edesclusivamente per uno scopo ben preciso, ed unavolta esauritosi quest’ultimo o divenuto impossibile,dovranno sciogliersi
Delle obbligazioni assunte rispondono i suoicomponenti personalmente ed in via solidale,mentre i sottoscrittori sono tenuti solamente adeffettuare le oblazioni promesse
KAIROSVolontari per
l 'empowermentterritoriale