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Terra dei fuochi, terra dei tumori Schiavone predisse: «Entro venti anni gli abitanti del Casertano moriranno di cancro»
Traffico illegale di scorie pericolose e rifiuti tossici interrati, le bugie politiche e il cancro: nel 1997, il collaboratore Carmine Schiavone aveva già raccontato i fatti, ma tutto era poi stato secretato. Il video scioccante che Valentina, Daniele ed Olga ci hanno proposto sabato 9 novembre 2013 ci ha fatto conoscere verità scottanti. Non ci eravamo accorti, non sapevamo. Abbiamo aperto gli occhi su una storia triste quanto incredibile. Mafia, `ndrangheta, Sacra Corona Unita, camorra, clan dei Casalesi, ecc, non capiamo le differenze, ci sembrano tutti dalla stessa parte e complici di situazioni fuori dalla legalità. Ma il dramma peggiore salta fuori quando Schiavone parla dei tantissimi camion che ogni
giorno gettavano negli scavi nelle terre campane i rifiuti del nord Italia e del Nord Europa, rifiuti di ogni genere: industriali, tossici, chimici, ospedalieri e nucleari. Tutto è finito per anni sotterrato dove le persone hanno continuato a costruire case, a vivere, a bere l'ʹacqua inquinata dei pozzi, a pascolare le bestie, a coltivare frutta e verdura negli orti. Tutto è stato fatto per soldi, per risparmiare denaro, per guadagnare a svantaggio della salute pubblica, con le attenzioni
di funzionari e politici dello stato, avidi e corrotti. «Il nostro era un clan di Stato... La mafia e la camorra non potevano esistere se non era lo Stato (...). In tutti i 106 comuni della provincia di Caserta noi facevamo i sindaci, di qualunque colore fossero
(...)democristiani, socialisti, ma anche comunisti se serviva»: queste le parole di Schiavone e così il traffico illegale di rifiuti nocivi è stato un business autorizzato per anni. Solo adesso, dopo tanto
silenzio, finalmente la tragedia è di dominio pubblico, se ne parla e le ricerche, rese note dal ministero della Salute, descrivono un’impennata della mortalità per tumori nelle province di Napoli e Caserta: questo disastro
ambientale sta uccidendo, proprio come aveva predetto Schiavone tanto tempo fa. Siamo rimasti increduli, prima il video, poi l'ʹintervento di Daniele, quindi le nostre riflessioni e l'ʹimpotenza davanti ad un disastro così grande e a una criminalità molto ben inserita nella struttura politica. Rimangono le domande: «Potranno mai bonificare queste terre? Dopo questo momento d’indignazione e rabbia popolare, sarà ancora messo a tacere tutto? Si riuscirà a sconfiggere questa illegalità? ...». Vorremmo finire questo articolo così, senza una vera conclusione, con tante domande ancora aperte, senza risposte e solo con un grazie ai tre ragazzi che ci hanno raccontato una cruda realtà.
5B / 5C
Un grido sottovoce, una richiesta di aiuto Scenetta diretta dai ragazzi della Copresc vede protagoniste le quinte B e C
Daniele (della Copresc) impersona un barbone, vive per la strada, i suoi occhi raccontano la sua storia, ma anche l'ʹindifferenza di chi gli passa accanto, la difficoltà di essere accettato e di avere un ruolo
nella società. Qualcuno si ferma, vuole aiutarlo, un volontario, interpretato da Pavlyuk, ha compassione del senzatetto: "ʺChe cosa può fare?"ʺ. Pensa prima di chiedere aiuto al Sindaco, poi si rivolge ad un
dottore, interpretato da Biani, quindi ad un prete, interpretato da Paunov, ma non ottiene niente, le sue richieste insistenti non hanno successo. Si trova con
niente in mano ed è deluso del suo fallimento. Poi pensa semplicemente di parlare con il barbone, di offrire un po'ʹ del suo tempo per raccontare ed ascoltare. Si rende conto che questa condivisione risulta molto preziosa, il bisogno di comunicare è più importante del bisogno materiale. Ecco, il momento di riflessione per tutti noi è arrivato, fermiamoci ad ascoltare, troviamo il tempo per parlare e per sconfiggere la
solitudine: questo è il miglior aiuto che può allontanare
l'ʹindifferenza e la giusta mano tesa per rendere la dignità a chi si sente escluso.
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A. S. 2013/2014 -‐ NUMERO 3
Entusiasmante torneo di Rugby Mischie, mete, placcaggi e un infortunio
Il giorno 14 novembre 2013, un gruppo di ragazzi della classe seconda MTA del Leonardo, ha partecipato al torneo di rugby dell’ISII Marconi, organizzato dai docenti di Educazione Fisica al Centro Polisportivo. Il torneo è cominciato alle 9,30 ed ha
avuto una breve interruzione a metà mattina. Inizialmente, ogni squadra ha disputato tre partite da trenta minuti, divisi in due tempi. Al termine di questa fase è stata stilata una classifica e solo le squadre nelle prime posizioni sono passate alla fase successiva, svoltasi ad eliminazione diretta. Siamo stati l’unica squadra a rappresentare il Leonardo e ci siamo
classificati al penultimo posto, ottenendo i seguenti risultati: nessuna vittoria, un pareggio e due sconfitte. Per la cronaca, dobbiamo segnalare che nella seconda partita, Martin Peev si è infortunato. Durante una fase di gioco, mentre stava tornando in posizione difensiva, l’avversario Paolo Fagnoni l’ha afferrato per i fianchi facendolo cadere
rovinosamente. Martin ha riportato una distorsione al ginocchio. I sanitari del 118, presenti sul campo con un’ambulanza, sono intervenuti immediatamente trasportandolo al Pronto Soccorso per gli accertamenti necessari. Rassicuriamo i lettori sulle condizioni del nostro compagno, Martin, pur zoppicando, si è ripreso completamente in tre giorni: ora siamo tutti in forma e pronti per nuove sfide.
Cela Sabri con la 2MTA
Albert Einstein al Leonardo ? Studente non 'ʹmodello'ʹ, ma di grande ingegno Dopo una chiacchierata svoltasi in classe, preso da una strana curiosità, ho deciso di andare su Google e digitare “Albert Einstein studente”. Interessante è stato il risultato. Ho scoperto che il genio del XX secolo fece il suo ingresso nel mondo della scienza ufficiale abbastanza tardi, probabilmente a causa della dislessia. Wikipedia riporta :” Egli stesso attribuì lo sviluppo delle teorie della relatività a questa sua lentezza, dicendo che pensando allo spazio e al tempo più tardi della maggior parte dei bambini, fu in grado di applicarvi uno sviluppo maggiore.” Si legge anche che la circostanza che il suo profitto in matematica fosse scarso è contestata, ma è sicuro il suo atteggiamento sofferente verso l’ambiente scolastico, tanto che trovava
alcune lezioni intollerabili. Sembra che sia stato aiutato, come diremmo oggi, con delle lezioni private e ripetizioni. Non avendo regolare licenza media fu rifiutato dal Politecnico di Zurigo e fu anche bocciato all’esame d’ingresso allo stesso Politecnico a causa dell’insufficienza nelle materie letterarie. Andò allora per un anno a fare studi di riparazione. In seguito, riuscì ad entrare al Politecnico e nel luglio del 1900 superò gli esami finali, risultando quarto su cinque dei candidati, ma fu l'ʹunico dei diplomati a non ottenere un posto come assistente presso la stessa scuola. Emilio Segrè disse: “Albert, per quanto desse ai familiari segni d’ingegno precoce, non si distinse a scuola”. È vero anche che poi la
sua carriera e le sue scoperte ebbero grande peso e cambiarono la visione del mondo, ma risulta consolante pensare che anche lui, come tutti noi, non fosse perfetto e che non amasse particolarmente la scuola. Dopo aver letto tutto ciò, mi sono trovato a riflettere e a sorridere. Mi sono immaginato di veder girare questo turbolento ragazzo per i corridoi del Leonardo, proprio ben mimetizzato tra gli studenti, anzi chissà di non trovare o di non avere già proprio uno come lui nella nostra scuola: il nuovo “Einstein” potrebbe essere il ragazzo più strano o inaspettato della classe, colui che, di solito, è il più casinista ma anche l’opposto, cioè, quello più timido; da momento all’altro questo genio potrebbe scoprire
un interesse strepitoso verso una materia, come la matematica o la meccanica, e cominciare a produrre innovazioni di ogni genere.
Alessandro Scrabbi
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Albert'Eistein''!
A"proposito"di"Albert"Eistein,"si"legge:"«'Sembra!che!abbia!ottime!qualità,!non!è!però!molto! incline!allo! studio' »," questo"
fu"il"giudizio"di"uno"dei"suoi"professori."http://www.fisicaedintorni.it/dtml/Einstein/scheda_vita_e_opere.html"
LA'CARICATURA''''''''''''by"Elmir!Alihodzic'
Albert Einstein