TERMINAL SPORT SPECIALE 17 OTTOBRE 2012

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Vediamo chi saranno i protagonisti... allegato 4 al n° 10 - 17 OTTOBRE 2012 - DISTRIBUZIONE GRATUITA LA COMMEDIA DEL PALLONE ANCORA AL PRIMO ATTO! Si sono incazzati proprio tutti, e sono usciti allo scoperto! di Salvino Cavallaro Tutti contro tutti. Pietro Lo Monaco contro la cordata di Peditto e contro l’Assessore allo Sport della Città di Milazzo Midili, Peditto che si rende irreperibile, l’Assessore Midili contro Peditto, con- tro Lo Monaco e contro il presidente della Lega Pro Mario Ma- calli, Macalli contro il Milazzo (reo di falsare il campionato per aver fatto giocare la squadra Berretti) e contro Midili. Insomma, una querelle senza fine che ha il sapore di una commedia in piena regola e che, se volessimo scriverne la cronistoria dall’ini- zio, potremmo sicuramente ricavarne un testo teatrale da sotto- porlo a un pubblico competente. Che il Milazzo si trovi in cattive acque dal punto di vista societario non è più una novità, anzi diremmo che il problema si è allargato a macchia d’olio ed è ormai sulla bocca di tutti. E ci dispiace davvero che a rimetterci in primis siano i tifosi, i giocatori e, soprattutto, l’immagine della città di Milazzo. Un po’ come dire che, analizzando i corsi e ricorsi storici dell’italica pelota di tutti i tempi, a rimetterci è sem- pre stata la parte più debole. E intanto così “tuona” Pietro Lo Monaco: “Denuncerò la nuova società e chiunque li abbia appoggiati”. E, come se non bastasse, rincara la dose pure il presidente Macalli che, con tono furibondo afferma: ”I proble- mi del Milazzo non li conosco perché i controlli non li fac- cio io. Personalmente mi occupo di organizzare i campio- nati. Ho in mano la regolare fidejussione presentata per l’iscrizione e, come Lega, sono a posto. L’Assessore Midili cerchi di fare bene le cose a casa sua, perché a casa nostra ci pensiamo noi. Faccia attenzione a come parla, perché lo porto in tribunale. Stia zitto che è meglio”. Parole espresse con toni eccessivi, in maniera pesante, forte, che francamente non ci aspettavamo da parte della più alta personalità che gesti- sce il Palazzo della Lega Pro. E, in tutto questo guazzabuglio, pensiamo che la verità sia sempre più difficile da estrapolare. Da sempre sosteniamo che la verità non è mai unilaterale e che torti e ragioni sono spesso suddivisi tra le parti. Ma, a sentire questi autorevoli personaggi, ci sembra che tutti vantino delle ragioni e che la colpa sia sempre degli altri e mai di se stessi. Così, per tagliare frettolosamente la testa al toro, ecco che si finisce per adire le vie legali, o, almeno, questo sembra essere l’atto intimidatorio da parte di Pietro Lo Monaco e del presidente Mario Macalli nei confronti di Peditto e Midili. Ci sono molti punti oscuri in tutta questa maledetta vicenda, situazioni capaci di confondere e adombrare con sospetti anche le domande più legittime e solari. Ad esempio, esiste un accordo scritto e firma- to dalle parti in cui (come sostiene Lo Monaco) la fidejussione emessa per l’iscrizione del Milazzo al campionato di Lega Pro 2012/13, sarebbe dovuta essere presa in carico dalla nuova società composta dal gruppo Peditto? E poi, perché la Lega Pro nel nome del suo presidente Mario Macalli o di chi altro fosse preposto a controllare la regolarità di certe situazioni, non ha preso in considerazione in tempo debito le eventuali anomalie, se c’erano? Chi ha verificato lo stato patrimoniale del gruppo acquirente? E’ possibile che solo dopo l’acquisto della S.S. Mi- lazzo (ma qualcuno ha visionato l’atto notarile della compraven- dita?) si sia scoperto che il gruppo Peditto non avesse material- mente alcuna possibilità finanziaria per fare fronte a tutto ciò che concerne gli oneri passivi che fanno parte della normale spesa di qualsiasi azienda calcio professionista? Un po’ come dire che chi compra un qualsiasi bene immobile, non ha poi i (segue a pag. 2)

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LA COMMEDIA DEL PALLONE ANCORA AL PRIMO ATTO!

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Vediamo chi saranno i protagonisti...

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LA COMMEDIA DEL PALLONE

ANCORA AL PRIMO ATTO!

Si sono incazzati proprio tutti, e sono usciti allo scoperto!

di Salvino Cavallaro

Tutti contro tutti. Pietro Lo Monaco contro la cordata di Peditto e contro l’Assessore allo Sport della Città di Milazzo Midili, Peditto che si rende irreperibile, l’Assessore Midili contro Peditto, con-tro Lo Monaco e contro il presidente della Lega Pro Mario Ma-calli, Macalli contro il Milazzo (reo di falsare il campionato per aver fatto giocare la squadra Berretti) e contro Midili. Insomma, una querelle senza fine che ha il sapore di una commedia in piena regola e che, se volessimo scriverne la cronistoria dall’ini-zio, potremmo sicuramente ricavarne un testo teatrale da sotto-porlo a un pubblico competente. Che il Milazzo si trovi in cattive acque dal punto di vista societario non è più una novità, anzi diremmo che il problema si è allargato a macchia d’olio ed è ormai sulla bocca di tutti. E ci dispiace davvero che a rimetterci in primis siano i tifosi, i giocatori e, soprattutto, l’immagine della città di Milazzo. Un po’ come dire che, analizzando i corsi e ricorsi storici dell’italica pelota di tutti i tempi, a rimetterci è sem-pre stata la parte più debole. E intanto così “tuona” Pietro Lo Monaco: “Denuncerò la nuova società e chiunque li abbia appoggiati”. E, come se non bastasse, rincara la dose pure il presidente Macalli che, con tono furibondo afferma: ”I proble-mi del Milazzo non li conosco perché i controlli non li fac-cio io. Personalmente mi occupo di organizzare i campio-nati. Ho in mano la regolare fidejussione presentata per l’iscrizione e, come Lega, sono a posto. L’Assessore Midili cerchi di fare bene le cose a casa sua, perché a casa nostra ci pensiamo noi. Faccia attenzione a come parla, perché lo porto in tribunale. Stia zitto che è meglio”. Parole espresse con toni eccessivi, in maniera pesante, forte, che francamente

non ci aspettavamo da parte della più alta personalità che gesti-sce il Palazzo della Lega Pro. E, in tutto questo guazzabuglio, pensiamo che la verità sia sempre più difficile da estrapolare. Da sempre sosteniamo che la verità non è mai unilaterale e che torti e ragioni sono spesso suddivisi tra le parti. Ma, a sentire questi autorevoli personaggi, ci sembra che tutti vantino delle ragioni e che la colpa sia sempre degli altri e mai di se stessi. Così, per tagliare frettolosamente la testa al toro, ecco che si finisce per adire le vie legali, o, almeno, questo sembra essere l’atto intimidatorio da parte di Pietro Lo Monaco e del presidente Mario Macalli nei confronti di Peditto e Midili. Ci sono molti punti oscuri in tutta questa maledetta vicenda, situazioni capaci di confondere e adombrare con sospetti anche le domande più legittime e solari. Ad esempio, esiste un accordo scritto e firma-to dalle parti in cui (come sostiene Lo Monaco) la fidejussione emessa per l’iscrizione del Milazzo al campionato di Lega Pro 2012/13, sarebbe dovuta essere presa in carico dalla nuova società composta dal gruppo Peditto? E poi, perché la Lega Pro nel nome del suo presidente Mario Macalli o di chi altro fosse preposto a controllare la regolarità di certe situazioni, non ha preso in considerazione in tempo debito le eventuali anomalie, se c’erano? Chi ha verificato lo stato patrimoniale del gruppo acquirente? E’ possibile che solo dopo l’acquisto della S.S. Mi-lazzo (ma qualcuno ha visionato l’atto notarile della compraven-dita?) si sia scoperto che il gruppo Peditto non avesse material-mente alcuna possibilità finanziaria per fare fronte a tutto ciò che concerne gli oneri passivi che fanno parte della normale spesa di qualsiasi azienda calcio professionista? Un po’ come dire che chi compra un qualsiasi bene immobile, non ha poi i (segue a pag. 2)

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LA COMMEDIA DEL PALLONE ANCORA AL PRIMO ATTO! di Salvino Cavallaro (continua da pag. 1) soldi per poterlo mantenere. C’è qualcosa che non quadra per-fettamente, o no? Infine l’assessore Pippo Midili. Allo stato delle cose, ci sembra francamente che da parte sua non ci siano grosse colpe da imputargli se non quella veniale di esse-re troppo tifoso del Milazzo, di aver messo la faccia e di non aver preso in pugno la situazione fin da questa estate, quando già alla prima convocazione ufficiale da parte del Comune, il nuovo presidente della S.S. Milazzo Giuseppe Peditto ha dato il primo forfait. Questo doveva essere ascoltato come un cam-panello d’allarme ma, purtroppo, per diversi motivi non è stato valutato come dovuto. Poi la presentazione ufficiale della squa-dra. Per quale motivo è stata organizzata in maniera così tardi-va e raffazzonata? Sappiamo che, in base a quanto è stato riferito, la serata ufficiale del nuovo Milazzo che si è svolta

Domenica il medico sociale della squadra del Milazzo si è visto vietare l’ingresso allo stadio da un signore con una lista in ma-no, sulla quale leggeva i nominativi delle persone autorizzate ad entrare. Stranamente, sulla lista non era presente il nome del medico, il nostro dr. Attilio Andriolo, e non riusciamo a capire il perché… Comunque, senza fare polemica, Attilio ha salutato il “guardiano” e, dopo aver messo la retromarcia, ha ingranato la prima ed è tornato a casa, felice e contento perché immaginava ciò che sarebbe successo e la gran brutta figura, che avrebbero riportato quei “dilettanti allo sbaraglio” degli organizzatori del servizio di vigilanza. Naturalmente è andata come egli pensava, ovvero è stato richiamato poco dopo da una signorina che pre-siede al servizio di controllo degli accessi con mille scuse, ma soprattutto è stato sollecitato a ritornare da un suo carissimo amico, giornalista della Rai, con cui aveva preso l’impegno di ritrovarsi allo stadio quella domenica per evitare quello che poi gli è accaduto, ovvero difficoltà ad entrare al Grotta per man-canza di accredito preventivo, che fra l’altro non si sapeva a chi chiedere. L’istinto era quello di mandarli a quel paese, ci ha raccontato il dr. Andriolo, ma han prevalso il buon senso e l’a-micizia che si erano instaurati nel corso di questi giorni con il giornalista Lino Bitto, un professionista di Rai Sport, che sta dimostrando verso la nostra squadra un pressing affettuoso e disinteressato, oltre naturalmente all’amore verso i colori ros-soblu e la tifoseria. Avrebbe potuto accampare anche la giustifi-cazione che la società, non avendo provveduto a pagare le spettanze al massaggiatore, da almeno due domeniche entra in campo senza massaggiatore e fuori casa senza medico oltre al massaggiatore. Ma per fortuna, e per l’immagine della città, il dr. Attilio Andriolo ha rifatto la strada da casa allo stadio, assi-curando la sua presenza in panchina, nonostante tutto. E se lui non fosse andato, la partita poteva saltare completamente alla luce del fatto che si è presentata allo stadio la commissione anti-doping. Ma voi immaginate cosa sarebbe successo, se il medi-co del Milazzo fosse stato assente? Un’altra umiliazione per la città di Milazzo su base nazionale questa volta! Terminal Sport ha voluto sottolineare con questo episodio, non meritevole di notazione, che un servizio così banale, diciamo semplice, che ci

l’Atrio Del Carmine, non è stata “improvvisata” dal Comune ma soltanto dalla società. Un appuntamento dovuto alla città di Mi-lazzo, ai media e ai tifosi, che è subito apparso assai forzato e che già evidenziava la “ruggine” profilatasi tra istituzioni mamer-tine e Gruppo Peditto. E, in mezzo a tutto questo bailamme vorti-coso di attriti sempre sommersi e mai resi ufficiali, i ragazzi del Milazzo (una quarantina di ragazzotti pieni di belle e legittime speranze che si sono confusi tra luci, colori, musica, frastuoni, festa, urla di tifosi e fumo senza arrosto). A oggi, questo è quan-to c’è dato sapere sulla commedia del pallone milazzese. E noi, che siamo cronisti e che abbiamo a cuore le sorti di questa in-credibile storia pallonara, rimandiamo alle prossime puntate il nostro dovere di informare con obiettività su come andrà a finire. Se mai, come ci auguriamo, ci sarà veramente una conclusione felice.

AL GROTTA POLIFEMO E’ SUCCESSO ANCHE QUESTO… di Santino Smedili

che ci ricorda le vecchie maschere, al Trifiletti, ed il ricordo cor-re a Peppino Puddu, che “spizzicava” i biglietti (ora si dice “obliterava”) al cinema, ma poi chiudeva l’unico occhio che ave-va (l’altro l’aveva perso ragazzo, per un banale incidente di gio-co…) con i giovani della sua città, alle prese con i primi ingressi dei film vietati ai minori di 14 anni, tutti in età, ovviamente, ma impossibilitati a dimostrarlo, sia stato affidato ad una ditta di Messina, i cui lavoratori non conoscono la gente del luogo, si ergono a comandanti inflessibili e non sanno che all’interno dello stadio si gioca una partita di calcio e non è scoppiata una guerra, come farebbero pensare alcuni loro comportamenti ed il numero di forze dell’ordine impiegate. Vi chiediamo: ma non sarebbe più corretto far guadagnare questa manciata di euro ai ragazzi milazzesi, piuttosto che a gente venuta da fuori? E’ pro-prio vero che non c’è amore per il lavoro, qui a Milazzo, e prefe-riamo i forestieri ai nostri concittadini??? Un’ultima annotazione la dobbiamo fare per la venuta della commissione per l’antido-ping. Erano in quattro, di cui un medico per riempire alcuni moduli e farsi consegnare la “pipì” da due giocatori. Ci sono sembrati eccessivi per numero, la metà basta e soverchia; però a noi poco importa perché la spesa è a carico della Lega pro. Ciò che si rileva è che il Milazzo in Lega Pro è fonte di denaro per un certo numero di persone, tutte di Messina. Proprio quel-la città capoluogo che ci snobba sia nella carta stampata che nei giornali web. Per assurdo bisogna riconoscere che Rai Sport 1 ha seguito con i suoi migliori giornalisti, Marco Mazzoc-chi in prima fila e Lino Bitto, le sorti della nostra squadra molto più della stampa peloritana. Stante così la questione, non sa-rebbe il momento di riprenderci tutte quelle attività che gravita-no attorno al Milazzo calcio, invece di lasciarle in mano a chi pensa di fare lo spocchioso? E tenere in considerazione tutti gli sport minori, che fino a questo momento hanno sofferto poiché è stato privilegiato sempre il fratello maggiore, ossia il calcio? Tale emarginazione non gioca a favore dello sport milazzese… per cui in certi momenti anche la solidarietà viene a mancare. Anzi, per qualcuno da sempre bistrattato, se certi figuri finisco-no a spalare carbone all’Inferno, lo avranno meritato! Meditate milazzesi, meditate…..

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RAGAZZI SENZA COLPE di Salvino Cavallaro

Milazzo 0 Savona 3. Le cronache ci riferiscono il leitmotiv di queste ultime settimane milazzesi, delle profonde spaccature e problemi societari, dei dissidi, del mancato lavoro della squadra che non si allena ormai da quindici giorni, ma anche di un com-portamento sorprendentemente positivo espresso sul campo da parte dei ragazzi del vice mister La Spada (Tosi non s’è più visto). Stoico dunque il Milazzo che, sul campo del Grotta Poli-femo assolutamente deserto per motivi di inagibilità, perde con-tro la prima della classe ma esce in maniera dignitosa e a testa alta. La speranza è ultima a morire, questo i ragazzi del Milazzo calcio lo sanno bene, tuttavia, il pensiero fisso dello sbando collettivo dovuto a una società che non c’è, rode e mortifica oltremodo. E’ la battaglia dei nervi senza fine, una delusione dietro l’altra che è profonda e che colpisce l’anima ma non i piedi “buoni” di qualcuno di questi ragazzi che, elogiarli, è fare poco. Gran parte di loro, infatti, dorme tra le mura silenti degli spogliatoi del Grotta Polifemo, dove soltanto il rumore del vicino mar di Ponente, talora impetuoso e in burrasca, non lascia pre-vedere nulla di buono ed è premonitore di una storia del pallone iniziata tra legittimi sogni e continuata tra delusioni e mortifica-zioni senza fine. Ma che colpa ne hanno Mignogna, D’Amico, Dama, Lewandowski, Cancelloni, Previti and company, di tutta questa maledetta storia che investe come un violento tornado la S.S. Milazzo? Nessuna, proprio nessuna. Fin dal ritiro estivo di Norcia, i ragazzi avevano incrociato le dita sperando in un con-tratto che potesse dare loro un futuro. Per i più “fortunati” di loro è avvenuta una firma che poi si è rivelata come affissa su carta straccia, mentre i “meno fortunati” (si fa per dire) hanno ricevuto il benservito con un “Grazie” di circostanza, cui faceva seguito un laconico “Non ci interessate”. Ebbene, con il senno di poi, i più fortunati sono proprio stati coloro i quali sono stati “bocciati” dalla nuova dirigenza mamertina. Ma, ritornando alla partita contro il Savona, dove lo scenario deprimente degli spalti de-serti ha assunto contorni a dir poco malinconici, i ragazzi del

Milazzo pur senza ”birra” nelle gambe hanno dato chiari segna-li di amor proprio nel dimostrare, attraverso l’impegno profuso in campo, la loro assoluta estraneità a una situazione che li coinvolge loro malgrado e li mortifica oltremodo. Davanti a loro non c’era il Savona in quanto avversario diretto, ma il fatuo destino che li ha accomunati in una storia che ha dell’incredibi-le. Gli irriducibili e ammirevoli sostenitori del Milazzo hanno capito bene il loro messaggio e, in maniera commovente, as-siepati com’erano tra le terrazze di case e palazzi nei dintorni del Grotta Polifemo, hanno assistito e apprezzato con il cuore l’impegno e la volontà dimostrata in campo dalla loro squadra, anche se sono incappati in una sconfitta cocente che già, pe-raltro, era stata largamente prevista alla vigilia dell’incontro. Ma i ragazzi rossoblu sono usciti dal campo sicuri di avere fatto il proprio dovere, come se più di così non avrebbero davvero potuto fare e, infatti, così è stato. In fondo sono stati ammirevo-li! Il pallone resta la loro vita, il loro sogno da coltivare e da difendere con le unghie e con i denti. Per questo, sotto la calda doccia del Grotta Polifemo, dopo che la stanchezza di quell’in-terminabile partita senza alcun valore tecnico si era impadroni-ta di loro, hanno rivolto il primo pensiero a una società che latita, che in questo momento non c’è, che tarda ad arrivare, anche se all’orizzonte s’intravede uno spiraglio di luce capace di non spegnere le residue, fievoli speranze. In fondo, nono-stante tutto, per questi ragazzi del pallone rossoblu non può essere illusorio ed evanescente il pensiero d’inseguire con caparbietà e speranza le fortune di Del Piero, Totti, Pirlo, Buf-fon, Balzaretti, Chiellini e altri illustri calciatori, partendo proprio da Milazzo. Questo non è vietato da nessuno. Da piccoli ci hanno insegnato a non disperare mai, a non perdere fiducia nella vita e, soprattutto, di non mettere limite ai sogni. A volte, da certe brutte avventure ci si può risvegliare traendone utili esperienze di vita. Vero capitan Mignogna and company? Non mollate!

A VOLTE RITORNANO…… di Attilio Andriolo

Chi sono? I soliti noti, quelli che con Milazzo dicevano di aver chiuso perché da noi non si può far calcio, quelli che si son portati dietro perfino le sedie ed i tavolini dal Grotta di Polife-mo.Tutta roba loro per intenderci, non certamente per motivi economici ma per l’odio che nutrivano verso la nostra squadra e i loro tifosi. Un ritorno di fiamma inaspettato dopo il divorzio? Ma è proprio così? Non credo. “Pecunia non olet”, disse l’impe-ratore Caligola a quanti gli chiedevano conto e ragione della tassa sulla “cacca” che egli aveva introdotto per i suoi sudditi. In questo caso sempre di “pecunia“ si tratta, cosicchè, dimentican-do tutta la “cacca” che ci hanno fatto arrivare addosso quest’e-state, con la solita faccia di bronzo che si ritrovano, hanno ripre-so in mano la società al solo scopo di evitare penalizzazioni e quindi per poter recuperare le somme in arrivo al prossimo me-se dalla Lega per l’utilizzo dei giovani nel campionato trascorso e l’azzeramento della fideiussione con messa a disposizione della somma. All’incirca un giro di mezzo milione di euro, che non sono bruscolini. Naturalmente al loro d.s., quello pronto a comprare Ibrahimovic se fossimo andati allo stadio in centomila, non è parso vero ed ha cominciato a dare ordini in settimana chiamando a raccolta i giocatori per farli allenare, tranne poi non farsi vedere al Ciantro, dove aveva dato appuntamento. Anche la formazione è stata oggetto delle sue attenzioni ed alla fine è risultata un mix fra i suoi e quelli della nuova cordata. Basta scorrere i nomi e si capisce come sono andate le cose e bene ha fatto Daniele Petrungaro a chiedere al mister quali criteri avesse seguito nello stilare la formazione. No, così non va proprio! Il caos è ormai generale. In settimana si dovrà deci-dere al di là degli accordi di tipo economico chi comanda e si assume la responsabilità e chi esegue le disposizioni. Se la vecchia proprietà dovesse continuare a gestire la società, si assuma la totale responsabilità del management societario. I

tifosi, la città, la stampa decideranno che tipo di collaborazione offrirgli. Se ripeteranno gli errori del passato, non relazionandosi con i tifosi e la città, ponendo veti ingiustificati su professionisti a loro invisi ma amati dalla piazza, non si aspettino il nostro consenso. I nostri comportamenti saranno consequenziali. Abi-tuatici all’idea che loro non se ne andranno più da Milazzo, ma in fondo è motivo di soddisfazione perché evidentemente Milaz-zo resta pur sempre una piazza appetibile, soprattutto per loro che a Messina cominciano a ricevere fischi e critiche, anche abbastanza pesanti, rivolte al mister per adesso ma poi, chissà, anche alla dirigenza, ci prepariamo allora ad avere una società, in cui si confronteranno i due gruppi, di cui uno, subentrante, rappresenterà ufficialmente il Milazzo e l’altro, la vecchia pro-prietà, cercherà, senza mostrarsi ufficialmente, di gestire una fetta di società approfittando della presenza di uomini suoi nell’area tecnica ed amministrativa gestionale. Se riusciranno a trovare l’equilibrio fra le due componenti e non si assisterà al caos tecnico di queste settimane, ne guadagneranno entrambi ed anche la squadra comincerà a girare con gli opportuni aggiu-stamenti del mercato di gennaio. In questo caso la salvezza non sarà più un miraggio. Il primo avviso ai naviganti di questa nuova dirigenza dovrà essere il cambio panchina. Il predestina-to è da tempo sulla bocca di tutti, ma, se dovesse essere un altro, non ne faremmo una malattia. Ma attenzione ai veti, non li sopporteremmo né li giustificheremmo. L’importante è salvare il Milazzo, come e con chi a questo punto conta relativamente. Chi verrà della nuova cordata ovvero chi deciderà di rimanere della vecchia cordata dovrà dimostrare capacità economiche adeguate all’impresa, voglia di relazionarsi con la città che li accoglie, amore per i colori rossoblu per un progetto di rilancio, che promuova attraverso il veicolo calcio l’immagine di Milazzo e la diffusione della sua storia e delle sue bellezze naturalisti-che e architettoniche.

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Pagina 4 - allegato 3 al n° 10 - 10 OTTOBRE 2012 -

SPECIALE BASKET: ESORDIO VINCENTE

Pur con qualche difficoltà, almeno nel primo quarto, l'ASD Il Minibasket Milazzo si aggiudica la gara di esordio giocata a S. Filippo Del Mela contro il Castanea con il punteggio finale di 76 a 62. La partita è stata caratterizzata da troppe interruzioni dovuti ai numerosi falli sanzionati oltre misura dalla coppia arbitrale (in totale ben 45) , e alle troppe infrazioni fischiate ai locali. Il nervoso è durato solo un tempo e poi Coppolino (nella foto e miglior realizzatore dell'incontro con 25 punti) trascinava la squadra in un break di 12 punti che non veniva più colmato dagli ospiti. Adesso si cerca la conferma per il prossimo turno previsto sul campo del Cus Palermo. Sta per partire anche il campionato Under 19 maschile in cui i ragazzi guidati da Nello Princi-pato affronteranno nella gara di esordio il Basket Barcellona, mentre il 4 novembre coach Lucifero guiderà i propri Under 17 di eccellenza contro la Fortitudo Agrigento.

Milazzo: Italiano 9, Cassisi 10, Barbera 13, Malta, Coppolino 25, La Spada 1, Maio, Aspa, Giorgianni 5, Scilipoti 6, Colosi, Amato 5. All.re Messina Castanea: Gugliotta, Strati 11, Lanza 21, Pati 7, Restuccia 13, Campanella, Mazzù, Saccà, Manasseri 4, Gambadoro 6, Sobbrio. All.re Biondo - Arbitri Gennaro - Amata Parziali : 19-23 17-5 16.-17 20-17

TERMINAL - Periodico d’informazione, statistiche, satira, politica, attualità - Iscritto al n° 65 del 5/11/2008 - Registro stampa del Tribunale di Barcellona PdG - Allegato 4 al n° 10 - 17 OTTOBRE 2012 - [email protected] www.terminalmilazzo.com Editore Ass. Provinciale Statistici della Provincia di Messina, Via S. Giovanni, 42 – Milazzo Tel. 090/9223565 [email protected] ; Dir. Responsabile Alessandra FORMICA, [email protected] Stampa Tipografia L’Artigiana s.n.c., Via Nazionale – Giammoro PACE DEL MELA

CANOTTAGGIO: OTTIMI RISULTATI PER GLI ATLETI MILAZZESI Ottima chiusura della stagione agonistica 2012 per i canottieri del Nuovo circolo del Ten-

nis e della Vela di Milazzo, impegnati nell’ultima regata regionale avvenuta Domenica 16 settembre nel lago di Pozzillo (Enna). Tra le 22 società siciliane e gli oltre 200 atleti presenti a contendersi il podio nelle varie specialità, la spedizione mamertina si è brillantemente distinta aggiudi-candosi quattro bronzi. Primo a salire sul gradino più basso del podio l’equipaggio misto del quattro di coppia senior, composto da Matteo Milioti, Giuseppe Nastasi, Carmelo Nastasi e Antonello Aliberti (Polisportiva Odysseus Messi-na). Gli atleti hanno condotto una gara entusiasmante ta-gliando la linea di arrivo a pochi secondi dagli armi rispetti-vamente siracusano (secondo classificato) e palermitano (primo classificato). Terzo posto anche per Marco Maio e Daniele Bartolotta, nella specialità del doppio ragazzi. An-

che per loro, una gara combattuta fino all’ultimo metro e la gioia del podio.Ma le soddisfa-zioni più grandi arrivano dalle gare dei più piccoli. Stavolta tocca ai giovanissimi Rocco Scalia e Giovanni Formica (nella foto a fianco) compiere l’impresa. Alla loro prima espe-rienza in un campo di regata riescono già ad imporsi a sorpresa sugli avversari strappan-do con tenacia il terzo posto ai temuti palermitani della canottieri TeLiMar (prima società in classifica del medagliere regionale) nella specialità del doppio allievi C, categoria che comprende ragazzi dai 12 ai 13 anni. Chiude la rassegna dei successi di questa manife-stazione l’ultimo bronzo conquistato dall’equipaggio misto del quattro di coppia ragazzi composto da Marco Maio, Daniele Bartolotta, Davide Crimi ed Aldo Ruta (Polisportiva Odysseus Messina). Soddisfacenti anche i piazzamenti degli altri atleti del circolo: Loren-zo Maio, Gabriele Regio, Danilo Alacqua, Jacopo Spoto e il giovanissimo Giuseppe Pizzi-menti, autori di prestazioni che se in questa occasione non hanno consentito il raggiungi-mento dell’obiettivo, sotto la guida dell’allenatore Matteo Milioti (ex canottiere azzurro), fanno senz’altro ben sperare per il futuro. Infine un plauso doveroso all’ing. Alberto Bo-naccorsi, fervente sostenitore dell’attività remiera milazzese, il cui contributo è determi-nante nel raggiungimento di risultati di prestigio. Gabriele NASTASI

Si giocherà a Bellaria Igea Marina in provin-cia di Rimini, nello stadio "Enrico Nanni" con una capienza di 2.500 spettatori, la stessa del Grotta di Polifemo. I "gabbiani", come vengono soprannominati i giocatori del Bellaria, annoverano fra le loro fila tre ex rossoblu: Maccarone (90), Fiore (89) e Nicastro (91). Li allena Alfonso Pepe, età 42 aa., che schiera in genere la sua squa-dra con un inusuale 3-4-1-2 . L'anno scorso per 4 settimane è stato sulla panchina dell'Ebolitana e l'anno prima ha guidato il Sapri in serie D. Un'altra conoscenza dei tifosi mamertini è l'attaccante Ciro Foggia ('91),che l'anno scorso scese al Grotta Polifemo con le fila del Neapolis, facendo una buona gara. Fa coppia in avanti con Marco Bernacci, 29 aa., e ottime doti realiz-zatrici. In difesa giostra il capitano Enrico Fantini, 28 aa., molto esperto e sicuro al centro della difesa romagnola; con Macca-rone costituisce un muro insormontabile. A centrocampo dovrebbe rientrare l'extraco-munitario O'Neal Ephram, un '93 che forni-sce una spinta notevole al centrocampo del Bellaria. In porta un '92, Giulio Cavallari, che da due settimane non incassa gol. Il Bellaria è reduce da un pareggio ester-no per 0 - 0 nel derby tutto romagnolo a Santarcangelo. Ha 8 punti in classifica, che non gli consentono sonni tranquilli; ma d'altro canto per il Milazzo da domenica si apre un campionato in salita, dove ogni punto conquistato varrà tanto per la lotta per non retrocedere. A. Andriolo

I prossimi avversari: BELLARIA