Tera e aqua

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I I NCONTRIAMO NCONTRIAMO C C ITT ITT A A PERTA PERTA All'ora del tè, le 17 di ogni ultima domenica del mese, il Centro culturale CittAperta di Mestre ci accoglie, per passare un paio d’ore assieme, con vari tipi di tè, biscotti e dolci (anche fatti da noi in casa, sono graditissimi). C’è un/a ospite che ci racconta un’esperienza interessante e ci fa ascoltare della musica o vedere un filmato. POSTE ITALIANE SpA Spediz. in A. P., DL 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, NE/VE. Dir. resp. Michele Boato. Editore: Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”, Viale Venezia, 7 Mestre. N° ROC 21728 Stampa: Eurooffset, Martellago VE IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP DI VENEZIA PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI di Michele Boato Qualche mese fa, in Sicilia, il bubbone è scoppiato: oltre il 50% degli elettori non è andato a votare. E, del 49% che ha votato, uno su cinque ha brandito il “forcone” Grillo, mandando in consiglio 15 giovani del tutto fuori dalle pastoie e dalle mafie politiche (a pag. 3 raccontiamo co- me, per prima cosa, si sono tagliati due terzi di stipendio). Ora tutta Italia deve decidere se e chi votare. Vedendoli e sentendoli in TV, potremmo essere presi da vo- mito o da sconforto: BerlusMonti la destra bi-fronte, CasiFini il ritorno dei dinosauri, Smaroni orfano del Trota, Bersani dei Paschi di Siena, Sventola l’inceneritorista. Pannella, a forza di piroette, si è messo fuori gioco; il duro Storace ha smesso la camicia nera per tornare all’ovile del Bungabunga; Giannino più montiano di Monti. Restano la barba di Ingroia e i ricci di Grillo: il primo ci ha deluso pe- santemente (a pag.2 puoi leggere lo squallore di quanto avvenuto in Ve- neto; ma Spartizione inCivile ha cal- pestato anche le assemblee di Mila- no, Torino, Marche, Calabria e di quasi tutta Italia). Il secondo si è spesso agitato a sproposito (soprat- tutto in Emilia), e ha sparato varie fesserie; comunque, nello squallore generale, resta, per ora, il meno peggio. L’invito è: tratteniamo il disgusto e facciamo un esame serissimo ai candidati-capilista (la legge eletto- rale costringe gli altri candidati a fare pura testimonianza e da riempitivo). A pag. 3 trovate alcuni consigli di metodo e di sostanza (per i candida- ti nel Veneto, che conosco meglio). Alla fine non preoccupiamoci eccessi- vamente: tra un anno probabil- mente si torna a votare: preparia- moci a fare di meglio! n° 71 FEBBRAIO - MARZO 2013 - bimestrale dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer, aderente alla Rete Ambiente Veneto redazione: viale Venezia, 7 - Mestre tel/fax 041.935.666 [email protected] www.ecoistituto-italia.org COSAC’È DIETRO QUESTE FACCE Per arrivare a CittAperta percorri per 300 metri via Piave (dalla Stazione verso il centro), gira a destra in via Felisati; dopo 30 metri, sulla destra, ecco CittAperta (all'angolo con via Col Moschin) Domenica 24 febbraio ore 17 Domenica 24 marzo ore 17 MERITANO IL NOSTRO VOTO? Luciano Baruzzi, docente di geografia a Bassano e poi a Lugo di Romagna, presenta il suo libro “E POI?... MANGEREMO BULLONI! - LE FOLLIE DEGLI UOMINI NELLA GE- STIONE DELL’AMBIENTE”: dalle centrali nucleari a quelle a biomasse, fino alla “strada-mania” e alla mobilità sostenibile. L’architetto Monica Botta presenta il suo “HEARLING GARDEN - GIARDINO TERAPEUTICO PER ANZIANI, DISABILI, BAMBINI” un caso di eccellenza nazionale. Il jazzista David Boato ci coinvolgerà con la sua fantastica tromba. Macri Puricelli, giornalista e animalista, presenta il suo libro DI BESTIALE BELLEZZA - ITINERARI TRA ANIMA- LI, SASSI E ACQUE IN UN VENETO RITROVATOas- sieme a Toio de Savorgnani, forestale e educatore, protagonista del capitolo “Bramiti d’amore in Cansiglio”. Gli altri capitoli, protagonisti di splendide immagini, sono: Padova - La rocca del falco; Rovigo - Sul Delta del Po con i fraticelli; Venezia - La la- guna in rosa; Verona - il dolce Peso della cicciona; Treviso - Il Sile delle cicogne; Vicenza - Mucche in cammino.

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rivista ecologista veneta

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Page 1: Tera e aqua

IIIINNCCOONNTTRRIIAAMMOONNCCOONNTTRRIIAAMMOOCCCCIITTTTIITTTTAAAAPPEERRTTAAPPEERRTTAAAll'ora del tè, le 17 di ogni ultima domenica del mese, il Centro culturale CittAperta di Mestre ci accoglie, per passare

un paio d’ore assieme, con vari tipi di tè, biscotti e dolci (anche fatti da noi in casa, sono graditissimi). C’è un/a ospite che ci racconta un’esperienza interessante e ci fa ascoltare della musica o vedere un filmato.

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di Michele Boato

Qualche mese fa, in Sicilia, ilbubbone è scoppiato: oltre il50% degli elettori non è andato avotare.E, del 49% che ha votato, uno sucinque ha brandito il “forcone” Grillo,mandando in consiglio 15 giovani deltutto fuori dalle pastoie e dalle mafiepolitiche (a pag. 3 raccontiamo co-me, per prima cosa, si sono tagliatidue terzi di stipendio).Ora tutta Italia deve decidere see chi votare. Vedendoli e sentendoliin TV, potremmo essere presi da vo-mito o da sconforto: BerlusMonti la

destra bi-fronte, CasiFini il ritornodei dinosauri, Smaroni orfano delTrota, Bersani dei Paschi di Siena,Sventola l’inceneritorista. Pannella,a forza di piroette, si è messo fuorigioco; il duro Storace ha smesso lacamicia nera per tornare all’ovile delBungabunga; Giannino più montianodi Monti. Restano la barba di Ingroia e i riccidi Grillo: il primo ci ha deluso pe-santemente (a pag.2 puoi leggere losquallore di quanto avvenuto in Ve-neto; ma Spartizione inCivile ha cal-pestato anche le assemblee di Mila-no, Torino, Marche, Calabria e diquasi tutta Italia). Il secondo si è

spesso agitato a sproposito (soprat-tutto in Emilia), e ha sparato variefesserie; comunque, nello squalloregenerale, resta, per ora, il menopeggio.L’invito è: tratteniamo il disgustoe facciamo un esame serissimo aicandidati-capilista (la legge eletto-rale costringe gli altri candidati a farepura testimonianza e da riempitivo).A pag. 3 trovate alcuni consigli dimetodo e di sostanza (per i candida-ti nel Veneto, che conosco meglio).Alla fine non preoccupiamoci eccessi-vamente: tra un anno probabil-mente si torna a votare: preparia-moci a fare di meglio!

n° 71 FEBBRAIO - MARZO 2013 - bimestrale dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer, aderente alla Rete Ambiente Venetoredazione: viale Venezia, 7 - Mestre tel/fax 041.935.666 [email protected] www.ecoistituto-italia.org

COSA C’È DIETRO QUESTE FACCE

Per arrivare a CittAperta percorri per 300 metri via Piave (dalla Stazione verso il centro), gira a destra in via Felisati; dopo 30 metri, sulla destra, ecco CittAperta (all'angolo con via Col Moschin)

Domenica 24 febbraio ore 17 Domenica 24 marzo ore 17

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Luciano Baruzzi, docente di geografia a Bassano e poi a Lugo diRomagna, presenta il suo libro “E POI?... MANGEREMOBULLONI! - LE FOLLIE DEGLI UOMINI NELLA GE-STIONE DELL’AMBIENTE”: dalle centrali nucleari a quelle abiomasse, fino alla “strada-mania” e alla mobilità sostenibile.L’architetto Monica Botta presenta il suo “HEARLINGGARDEN - GIARDINO TERAPEUTICO PER ANZIANI,DISABILI, BAMBINI” un caso di eccellenza nazionale.Il jazzista David Boato ci coinvolgerà con la sua fantasticatromba.

Macri Puricelli, giornalista e animalista, presenta il suo libro“DI BESTIALE BELLEZZA - ITINERARI TRA ANIMA-LI, SASSI E ACQUE IN UN VENETO RITROVATO” as-sieme a Toio de Savorgnani, forestale e educatore, protagonistadel capitolo “Bramiti d’amore in Cansiglio”. Gli altri capitoli,protagonisti di splendide immagini, sono: Padova - La rocca delfalco; Rovigo - Sul Delta del Po con i fraticelli; Venezia - La la-guna in rosa; Verona - il dolce Peso della cicciona; Treviso - IlSile delle cicogne; Vicenza - Mucche in cammino.

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2 TERA e AQUA Febbraio - Marzo 2013

di Mao Valpiana

Ogni proposta politica cammina conle gambe delle persone: è dallacomposizione delle liste che possia-mo giudicare la sua bontà. Basta uno sguardo alle liste In-groia-Rivoluzione civile per ren-dersi conto che ad essere “ga-rantiti” nei primi posti in lista intutti i collegi elettorali sonoesponenti dei partiti che parteci-pano a questa operazione: Idv,Prc, PdCI e Verdi. Garantiti anche al-cuni della cosiddetta “società civile”,ma solo quelli cooptati direttamenteda Ingroia: gli amici degli amici, co-me l'ex grillino dissidente, nominatoper essere un volto televisivo. Tuttigli altri, rappresentanti di associa-zioni o personalità scelte dai territo-ri, messi in quinta, settima fila.Le “teste di lista” (cioè chi, con l'at-tuale legge sarà eletto, in ordine diapparizione), sono decise dal centroe imposte nei collegi regionali, conil giochetto delle “quartine” fissecon ordine scambiato, per garantireai prescelti di avere successo (am-messo che superi il 4% e non av-venga il flop dell'Arcobaleno, cartel-lo elettorale del 2008, stessi prota-gonisti).Così nel collegio senatoriale delVeneto il capolista è Borghesi, de-putato uscente, capogruppo di Ita-lia dei Valori, già Presidente di Pro-vincia a Verona per la Lega Nord,poi consigliere prov. per Liga Vene-ta Repubblica. Nel collegio Came-ra-Veneto1, il predestinato volutoda Diliberto, è tal Roberto Soffritti,già sindaco Pci di Ferrara per 16 an-ni, già deputato, già presidente diMetronapoli, tesoriere dei Comuni-sti Italiani. Lo chiamano “il ducarosso”.

Queste sarebbero la rivoluzionarienovità civili proposte agli elettori,due politici navigati di lungocorso, con alle spalle percorsimolto discutibili.Mi era stato chiesto di candidar-mi in posizione successiva, per dareuna copertura “civile” e presentabilealla lista, e per portare i voti delleprovince dove sono conosciuto per lamilitanza nonviolenta ed ecologistapluridecennale, non essendoci nes-sun'altra personalità locale in lista. Ho rifiutato, per dignità personalee per non coinvolgere il buon nomedel Movimento Nonviolento in unprogetto che è una truffa: VotiIngroia, Eleggi Borghesi e Soffritti.

P.S. Non nego amarezza e sofferen-za. Ho partecipato con speranza alprogetto degli Ecologisti e Civici,ho aderito all'appello “Io ho un so-gno”, ho guardato con interesse a“Cambiare si può”, ma dopo annidi un difficile lavoro corale, dal bas-so, alla prima accelerata elettorale,tutto è svanito dietro la foglia difico del volto onesto di Ingroia,con la gestione affidata a Di Pietro,Diliberto, Ferrero, De Magistris, chehanno altre finalità. Non era perquesto che in tanti abbiamo lavora-to. Decidano gli elettori se questoprogetto può decollare ugualmente,o se va fermato, per darci il tempodi ricostruire la coerenza tra finie mezzi, anche nella composizionedelle liste, nella costruzione della li-nea politica. Premiare queste candi-dature equivarrebbe ad uccidere ilprogetto stesso. Nulla di personale,ma poi sarebbero loro ad agire eparlare a nome nostro. Ignazio Silo-ne si definiva “un socialista senzapartito”; oggi mi sento un ecologi-sta senza partito.

Tradite le nostre speranze

Delusione civileCaro Ingroia,così, noi nonci stiamo!Abbiamo appreso la composizione della lista di Rivo-luzione Civile per la Camera-Veneto2 (Ve,Tv e Bl):in testa di lista ci sarà, dopo Ingroia, tale avv. StefanoLeoni, che ci dicono essere ex presidente WWF [maanche colui che, nella commissione Via nazionale, hacollaborato con Prodi ad affossare la Valutazione ne-gativa che la Commissione stessa aveva votato all’u-nanimità sull’aumento della produzione di CVM aMarghera - ndr]. A seguire esponenti dei partiti IDV,RC, Verdi e Comunisti Italiani. Con molta amarezzaregistriamo che sono state così del tutto disattesele indicazioni approvate all’unanimità dall’Assem-blea di “Cambiare Si Può” tenutasi a Mestre il 13.1che, vivace e molto partecipata, aveva votato al nu-mero 2, come migliore espressione della società ci-vile veneziana, trevigiana e bellunese, l’urbanistaMaria Rosa Vittadini, esponente di spicco di tantebattaglie a difesa del territorio veneto e italiano.Prendiamo atto che vince ancora una volta la vec-chia politica, ed esce sconfitta la domanda di rinno-vamento proveniente dalla società e dai movimenti.Vane le richieste, provenienti da più parti, di dare unsegno inequivocabile di ascolto e rispetto delle deci-sioni assembleari: al chiuso di una stanza, nella peg-giore tradizione partitica e centralistica, si sonoprodotte scelte in totale distonia con quanto i territori,a Venezia come altrove, esprimevano. Peccato: si èpersa una preziosa opportunità. Prendiamo atto e non ci resta che comunicare cheMaria Rosa Vittadini ritira la propria candidatura.Eppure questo percorso di costruzione dal bassonon si fermerà.

Per Cambiare Si Può VeneziaLaura di Lucia Coletti, Michele Boato, Giampietro

Pizzo, Oddino Franceschini, Mario Torcinovich, Salvatore Lihard, Cristiano Gasparetto, Andreina

Visconti, Ludovica Fanti, Luciano Perini, Teresa DalBorgo, Emanuela Amici, Graziano Bain, Emilio

Brozzola, Matteo Dangelo, Gianni Martin, Marina Doni. Lisa Causin. Francesco Ceoldo, Lidia Scarpa,

Stefano Antinori, Adriano Beraldo, Walter Mescalchin,Salvatore Marchese, Lia Durante, Fabiola Martin,

Mauro Felis, Fabrizio Melodia.

Page 3: Tera e aqua

Bersani dice una cosa e ne fa un’al-tra: dice di voler tagliare le spesemilitari ma consegna ai generalialtri 500 milioni per continuare afare la guerra in Afghanistan. Èsuccesso il 22 gennaio, in Parlamen-to.Lo stesso giorno il PD autorizza conun odg, l’ingresso dell’Italia nellaguerra in Mali, stracciando l’articolo11 della Costituzione. Un fatto senzaprecedenti nella storia repubblicana:un ordine del giorno e un assegno inbianco ai generali per le spese; nes-suno sa quanto ci costerà questa av-ventura militare in Africa, Bersaninon ha chiesto neanche un preventi-vo.A guardar oltre il fumo della propa-ganda, Bersani non vuole tagliarele spese militari. Vuole solo “ta-gliare le spese per gli F35”: nonha detto che “non vuole comprare gliF35” ma solo che ne vuole compra-re di meno. Qual è il numero giu-

sto? Qualcuno glielo chieda per favo-re.Nel frattempo bisogna sapere che:1. l’Italia ha già speso 2,7 miliardi didollari per comprare gli F35 con ilpieno consenso del PD;2. il 28 marzo 2012 il PD si è ri-fiutato di approvare la mozionedell’On. Pezzotta per la cancella-zione del programma F35;3. il Ministero della difesa ha già or-dinato nel 2012 tre F35 impegnandoaltri 270 milioni col consenso del PD;4. l’accordo Italia-Usa per l’acquistodegli F35 è firmato da Forceri PD;5. nel 2012 Monti ha aumentato laspesa militare di altri 1.300 milioni dieuro, con il consenso del PD6. l’anno scorso il PD ha sostenuto eapprovato una legge che:a. assegna alle Forze Armate più di230 miliardi per i prossimi 12 annisenza aumentare la nostra sicurezza;b. aumenta la spesa pubblica;c. taglia il personale per comperare i

cacciabombardieri F35 e altre armi;d. trasforma le Forze Armate in unostrumento da guerre ad alta intensitàincompatibile con l’articolo 11 dellaCostituzione;e. costringerà i comuni alluvionati ocolpiti da catastrofe a pagare l’inter-vento dei militari in protezione civile;f. non prevede alcuna cancellazionedegli sprechi e dei privilegi nella spe-sa militare. Flavio Lotti

Tagliare gli F35 e aumentare la spesa militare

La verità su Bersani e gli F35

Movimento Cinque Stelle in Sicilia

Due terzi degli stipendi da consiglieriad un fondo per le microimpreseI 15 consiglieri regionali eletti dal Movimento 5 Stelle in Sicilia han-no mantenuto gli impegni e iniziato a restituire due terzi della propriaindennità (circa 8mila euro al mese per ognuno) versandoli su un ap-posito capitolo di spesa della Regione che li utilizzerà per il finanzia-mento di nuove attività imprenditoriali e artigianali per il rilanciooccupazionale in una regione dove neppure il più sfrenato clienteli-smo arresta la dilagante disoccupazione. Tutto nel più assoluto silen-zio degli altri partiti che hanno cancellato il tema dei costi della po-litica, di cui le indennità degli eletti sono per la verità solo una picco-la parte. Sciogliendo in anticipo il Parlamento, per una sola settimana,anche i referendum sul lavoro e sui rimborsi ai partiti sono stati can-cellati rendendo inutile la raccolta di un milione di firme che sono di-ventate carta straccia; grazie al tempismo di Napolitano, con un gran-de sospiro di sollievo molti possono con tranquillità riprendere lastampa degli importantissimi manifesti e appuntamenti elettorali.

Ho sempre detto che prima di tutto si deve guardare chi sono icandidati (con questa legge sono realmente candidati solo i capili-sta), cosa hanno fatto finora: di chi proviene da esperienze politi-che, dobbiamo sapere se ha fatto qualcosa di buono come consi-gliere o assesssore o sindaco o parlamentare;Di chi è alla sua prima volta, dobbiamo sapere in che cosa si è im-pegnato finora, se è un aspirante scalatore sociale o una personache ha dimostrato di avere a cuore il bene comune, la salute, l'am-biente, ecc.Detto questo mi sento sommessamente di dire che, per il Senato,nel Veneto non ho dubbi nel votare Laura Puppato e Felice Cas-son, che sono al n. 1 e 2 della lista del Pd.Corrispondono entrambi al profilo di cui ho appena parlato, l'una co-me sindaca di Montebelluna (eletta a furor di popolo per bloccare uninceneritore che la precedente giunta leghista stava per far costrui-re) e poi consigliera regionale, l'altro prima come magistrato e poisenatore attento ai problemi dell'ambiente e della salute (petrolchi-mico, elettrosmog, amianto, ecc.).Per la Camera nella circoscrizione Veneto 2 (Ve, Tv e Bl), dopol'enorme delusione di Ingroia che ha calpestato la proposta unanimedi mettere al n.2 (dopo di lui, capolista in tutta Italia) l'urbanista Ma-ria Rosa Vittadini (vedi articolo nella pagina a fianco), mi sembrameriti il nostro voto Arianna Spessotto, attiva da anni nel comitatoNo Tav di S. Donà, giovane precaria, indicata capolista dalle prima-rie degli iscritti del Movimento 5 Stelle. Michele Boato

3TERA e AQUAFebbraio - Marzo 2013

24 e 25 Febbraio

PPeerr cchhii vvoottiiaammoo?? QQuuaallcchhee ccoonnssiigglliioo

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Febbraio - Marzo 20134 TERA e AQUA

www.sbilanciamoci.info

Se la rotta deve cambiare, nei primi 100giorni il governo ha 5 cose da fare su-bitoIl 2012 è stato un annus horribilis perl’Italia e l’Europa; il 2013 si preannuncianon migliore. Le elezioni, pur segnateda grande incertezza, vedono probabileun successo del centro-sinistra. I primi100 giorni di un governo sono unaprova importante per l’indirizzo del-la legislatura; si tratta di dare segnalidi cambiamento di rotta: che si cerca diuscire dalla recessione, rovesciare le di-suguaglianze, riportare un po’di giusti-zia sociale, rilanciare la democrazia. Èuna sfida complessa, come insegnal’esperienza francese: nelle primesettimane Hollande ha preso decisioniradicali, conformi al suo programma. Mapoi è sembrato impantanarsi verso lineepiù moderate.

1. Cittadinanza per chi nasce da noiBersani ha detto che la prima decisioneche prenderà, se sarà eletto, sarà dare lacittadinanza italiana ai figli degli im-migrati che sono nati nel nostro pae-se. Sarebbe certamente un ottimo inizio.Un programma semplicissimo, riassumi-bile in una frase: chi nasce in Italia èitaliano. I dettagli tecnici della propostasono pronti e già depositati in parlamen-to dalla campagna “L'Italia sono anch'io”.Sarebbe un'inversione rispetto alle poli-tiche discriminatorie prevalse finora.L’art. 3 della Costituzione afferma chetutte le persone hanno pari dignità so-ciale e sono uguali di fronte alla legge,impegnando lo stato a rimuovere gliostacoli che impediscono il pieno svilup-po della persona umana. Una nuo-va legge sulla cittadinanza sareb-be una riforma a costo zero (co-me le altre 4 proposte), anziconterrebbe la spesa, con la dimi-nuzione di pratiche di rinnovo delpermesso di soggiorno

2. Meno armi, più scuolePrima decisione: un taglio dellespese militari, di 4-5 miliardil’anno; la somma così risparmia-ta dovrebbe essere destinataquasi interamente a un aumentodi spese per la scuola pubblica e,in parte minore, alla dotazioneper la cooperazione allo sviluppo,

quasi azzerata da Berlusconi, mentreMonti ha privatizzato gli aiuti al Sud delmondo. E’ un taglio molto inferiore aquello che preferiremmo e, se realizzatocon discernimento, non avrà effetti ne-gativi sulla difesa del paese. Le maggio-ri risorse per la scuola permetterebberodi migliorare i servizi dopo decenni di ta-gli, ridurre la precarietà dei docenti, au-mentare occupazione e salari, dare unsegnale che il paese investe nel propriofuturo. Uno spostamento di risorse e dioccupazione analogo è stato realizzatoin Francia da Hollande; tagli di progettimilitari sono stati fatti in Germania, GBe Canada.

3. Dai soldi sporchi, lavori verdiGli italiani più ricchi hanno portato clan-destinamente in Svizzera 150 miliardi,sottratti alle tasse in Italia. Vari paesieuropei, come la Gran Bretagna, hannofatto accordi con la Svizzera per il paga-mento di una tassa una tantum (con ali-quote tra il 20 e il 40%) su questi capi-tali, e per la tassazione dei redditi an-nuali che essi ottengono. Un accordoItalia-Svizzera sull'accertamento ela tassazione forfettaria di questicapitali potrebbe portare molti mi-liardi al nostro paese come risarcimen-to per l’imposizione fiscale mancata, e –evitando un condono tombale – impedi-re nuova evasione.Queste risorse potrebbero finanzia-re un “piano del lavoro verde”. In GBsi sta creando una banca pubblica perinvestimenti nell’economia verde; il go-verno conservatore ha stanziato 4 mi-liardi. La Francia sta lanciando una Ban-ca pubblica per lo sviluppo con risorserilevanti. In Germania la BFK, gigante fi-

nanziario, ha il programma di investire100 miliardi da qui al 2022 per inter-venti per risparmio energetico nelle abi-tazioni e rinnovabili. L’Italia potrebbedestinare 4-5 miliardi a una strutturasimile, creando forse 50 mila posti dilavoro “verdi” con effetti economicimoltiplicativi e risparmio d’importazionidi energia. Il resto delle risorse dall’ac-cordo con la Svizzera potrebbero coprirein parte, la necessità di offrire protezio-ne pensionistica ai lavoratori “esodati”.

4. Un fisco che tolga ai ricchi per dare ai poveriPerché il fisco diventi uno strumentoper ridurre le disuguaglianze (chein Italia sono aumentate in modoestremamente grave), serve un’im-posta sui patrimoni finanziari (oltreche immobiliari) e modificare le ali-quote Irpef sul reddito. Per ottenerecirca 10 miliardi l’anno, la tassazione suipatrimoni dovrebbe essere progressiva(art. 53 Costituzione), con una fran-chigia, per i patrimoni degli indivi-dui, invece proporzionale e senzafranchigia per le società con una ba-se imponibile. La tassazione sui patri-moni delle società consentirebbe di ri-durre i prelievi di Monti sui piccoli conticorrenti e ridurre la pressione sull’Imusulle prime case; inoltre consentirebbesgravi fiscali per le fasce più deboli e iredditi da lavoro: i 5 milioni di italianicon redditi più bassi potrebbero pa-gare 2000 euro di tasse in meno suiredditi da lavoro.

5. Lavorare con dignitàPer cambiare rotta sulla tutela del lavo-ro, il governo potrebbe cancellare l’arti-colo 8 della legge 148 del 2011 varatada Berlusconi, ripristinando i dirittisindacali fondamentali dei lavorato-ri e i meccanismi di rappresentanza,fermando le discriminazioni introdotte.Si ridarebbe dignità ai lavoratori e ri-creando le condizioni per un dialogo so-ciale, fermando la deriva nelle relazionisindacali, scoraggiando le imprese dacomportamenti anti-sindacali e discrimi-natori. Vorremmo anche il ripristino del-

l’articolo 18 dello Statuto deilavoratori sulla tutela dal licen-ziamento, ma le resistenze an-che di parte del Pd lo rendonodifficilmente realizzabile all’ini-zio del nuovo governoQuattro piccole-grandi cose,che non costano nulla, ma chemostrerebbero agli italianiche una politica diversa –fatta per i giovani, per chi la-vora e chi non ha lavoro, per lefamiglie più povere, per chipaga le tasse regolarmente –è possibile. Anche nel mezzodella crisi. Anche in paese co-me l’Italia…

Per cambiare rotta

Cosa fare nei primi100 giorni di governo

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5TERA e AQUAFebbraio - Marzo 2013

1. Un Piano energetico per ridurre dra-sticamente consumi e dipendenza da fon-ti fossili (petrolio, carbone e gas)Sostegno a fonti energetiche rinnovabilicon il minimo impatto ambientali:- generatori eolici di taglia media e piccola,divieto di maxi eolico nelle aree di pregio;

- solare termico e riqualificazione energeti-ca degli edifici, con riduzione dei coeffi-cienti Imu;

- solare fotovoltaico sul costruito e non suterreni agricoli;

- micro idroelettrico, anche per sfruttamen-to di correnti e maree;

- energia da biomasse solo con sottoprodot-ti agricoli e forestali locali. Stop alla pro-duzione di agro-combustibili

- incentivazione della ricerca per gestirel’intermittenza delle fonti rinnovabili nellarete elettrica, per l’elettricità da fusionefredda, per la riduzione dell’elettrosmog.

Un Piano di riqualificazione del patri-monio edilizio e di efficienza energetica,con l’obbligo per tutte le nuove costruzionidi essere in classe energetica A dal 2015.Perciò No a estrazioni di greggio dai no-stri mari, nessun nuovo rigassificatore, nériconversioni di centrali a carbone né com-bustione di rifiuti Controlli prezzi allafonte di gas e petrolio e calmiere delle ta-riffe di gas da riscaldamento per le catego-rie disagiate

2. Per una Mobilità Urbana Sostenibile,potenziare il trasporto pubblico urbano, lamodalità ciclo-pedonale, car sharing, bikesharing, car pooling e agevolare i veicoli abasse emissioni

3. Un Piano Nazionale per la gestione deicicli di materia, per prevenire e ridurre irifiuti, la produzione, e riciclarli al massi-mo, eliminando l’incenerimento e minimiz-zando l’interramento:- riciclo al 90% dei rifiuti urbani entro il

2016, con utilizzo della raccolta differen-ziata “porta a porta”; limite di rifiuti in-differenziati del 30% entro il 2015 e chiu-sura degli inceneritori in esubero.

- obbligo dei compostaggi di qualità in tuttii bacini-rifiuti, incentivazione del compo-staggio domestico;

- obbligo del vuoto a rendere con cauzioneper i contenitori di liquidi alimentari e di

igiene, standardizzazione dei contenitori.

4. Un Piano per la sistemazione degli ac-quedotti per diminuirne le dispersioni (at-tualmente intorno al 35/40%), per aumenta-re la fruizione dell'acqua pubblica.Adeguamento delle tariffe per promuovereil risparmio idrico, la riduzione dell’uso diacque di qualità per usi non potabili con in-centivi per il riuso dell’acqua in impieghicompatibili.

5. Un Piano per la messa in sicurezzaidrogeologica del territorio secondo iprincipi della rinaturazione, rimboschimen-ti rispettosi degli ecosistemi locali, coinvol-gimento degli agricoltori nella cura del ter-ritorio.

6. Promuovere i prodotti biologici: ali-menti, per la pulizia e la cosmesi

www.listacivicaitaliana.org

Lista civica a governo e parlamento

Cosa si può fare per ambiente ed energia?

Caro candidato, alcune domande sulla BELLEZZAPuò la Bellezza, con la cultura della tutela, essere uno dei temi centrali delvostro impegno politico? Il patrimonio storico-artistico, il paesaggio, i siti ar-cheologici, i centri storici sono per voi un bene sociale, un diritto di tutti, unodei pilastri di una nuova politica? La Bellezza è stata sfregiata e profondamente intaccata, nelle coste, inmontagna, campagna e nella città, nel patrimonio storico-artistico-ar-cheologico e di biblioteche, archivi e fondi musicali, a causa della latitan-za di una politica per la cultura, dell’imperversare di condoni, abusied inquinamenti d’ogni genere. Il lassismo di Comuni e Regioni versoun’edilizia, usata come fonte di entrate per Enti locali vicini al collasso,si è trasferito sul paesaggio imbruttendolo. Mentre mezza Italia crolla osmotta, c’è un restauro colossale del territorio e del patrimonio ediliziovecchio e antico da promuovere, anche a fini sociali? Siete d’accordo?Ha senso una diffusione sfrenata di pale eoliche (che richiedono stradee sbancamenti di terreni collinari e montani già fragili) anche dove non c’èvento sufficiente, e in zone di alto pregio paesaggistico e archeolo-gico, di pannelli solari termici o fotovoltaici senza limiti, spesso su terrenicoltivati? Siete pronti a riportare in onore la pianificazione urbanistica e paesag-gistica, oggi negletta, attuando il Codice per i Beni culturali e per il Pae-saggio? Vi impegnate a votare, al più presto, una legge che riduca nel mo-do drastico il consumo di suolo?Negli anni 80 e 90 sono stati creati una ventina di Parchi Nazionali (erano4 da decenni), coprendo con la tutela il 10% del territorio nazionale. Ma daanni i Parchi mancano di fondi persino per la sopravvivenza. Vi impegnateperché la politica dei parchi venga ripresa e potenziata ad ogni livello?Arte, cultura, musica, paesaggio sono trattati come “il nostro petrolio,una macchina da soldi”, da sfruttare dove sono possibili profitti, abbando-nando il resto. Non credete che vadano considerati un valore “in sé”, il“motore” reale di tante attività, come il turismo culturale e naturalistico?

Siete disposti a condividere questa battaglia di civiltà per la Bellezza comebene di tutti e a verificare con noi periodicamente il vostro impegno?

per il COMITATO PER LA BELLEZZA (nato nel 1998 dal lavoro di Antonio Cederna)Desideria Pasolini, Vittorio Emiliani, Vezio De Lucia, Pier Luigi Cervellati, Andrea Emiliani,

Gaia Pallottino, Bernardo Rossi Doria, Irene Berlingò, Rita Paris, Annarita Bartolomei.

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Dai dati del libro Privilegium (Riz-zoli pag 177, eu 17), emerge unpaese quasi feudale, dove nonc’è solo la casta dei politici, maciascuno difende i suoi piccoli ograndi privilegi di casta, dilobby, di corporazione.

La regola, risponde Ainis, non esistepiù: sommersa, annegata, soffoca-ta da 63.194 deroghe. In origine ac-cadde per motivi nobili, o almeno ra-gionevoli. Dopo l'Unità d'Italia c'eral'esigenza di differenziare la legislazio-ne perché erano profondamente diffe-renti i livelli di sviluppo delle varie areedel Paese». Ma oggi «la musica è benaltra: sono le corporazioni a pretende-re e ottenere leggine di favore. Sicchéin ultimo ogni categoria indossa un ve-stito normativo diverso da quello cuci-to sulle spalle della categoria gemella.Non c'è più un unico sarto, la legge ge-nerale è ormai un ricordo. Il nostro di-ritto è diventato capriccioso e instabi-le, alluvionato da regolette minute e didettaglio». Fatte apposta per tenere lasocietà bloccata. Impedire il ricambio.Escludere i giovani.

Nel denunciare l’esistenza di tantepiccole caste e privilegi, lei chiamain correità l’intera societàcivile. Come se ne esce?

Non bastano dei ritocchi: «Non restache la rivoluzione. Pacifica, ordinata;ma senza dispense né indulgenze,senza salvacondotti per i vecchi vas-salli e valvassori». A partire, si capi-sce, dal Parlamento.Primo: va segato «il ramo su cui stan-no inchiodati i professionisti del pote-re: due mandati e via col vento».Secondo: va rafforzato il referen-dum abrogativo, «attraverso l'a-bolizione del quorum».Terzo: va introdotto «l'istituto delrecall per revocare anzitempo glieletti immeritevoli», come accadeda un secolo in California ma anche inaltri diciotto Stati dell'Unione e in Ca-nada, Giappone, Svizzera e vari paesilatino-americani.Quarto: «Serve una sede di rappre-sentanza degli esclusi - i giovani, ledonne, i disoccupati, ma in fondo sia-mo tutti esclusi da questo Parlamento.Tale sede può ben essere il Senato,trasformandolo però in una "Cameradei cittadini" designata per sor-teggio, in modo da riflettere il profilosocio-demografico del Paese. Un'idea

bislacca? Mica tanto». Era affidato an-che ai sorteggi, come formula per ar-ginare prepotenze e pressioni, la stes-sa elezione del Maggior Consigliodella Repubblica di Venezia. E Ari-stotele «diceva che l'elezione è tipicadelle aristocrazie, il sorteggio delle de-mocrazie».Le vie d’uscita sono delle riforme vi-sionarie che molto difficilmenteverranno realizzate. D’altra parte,questa è una fase in cui abbiamo biso-gno di riforme radicali: anziché ba-loccarsi (lo facciamo da trent’anni)sulla riforma del bicameralismo (di cui,per carità, c’è bisogno), c’è un’urgen-za più pressante a disinnescare iconflitti di interesse e a realizzareun’eguaglianza anche nella so-cietà politica, ricorrendo anche alsorteggio. Lo diceva già Monte-squieu: il sorteggio "serve” l’idea del-l’uguaglianza, è strumento dell’egua-glianza. Con il sorteggio siamo tuttiuguali. Una delle proposte che avanzoè la "Camera dei cittadini”, non legi-slativa, ma propulsiva e di controllosulle scelte legislative.

Come rimedi, lei indica democra-zia partecipativa, referendumsenza quorum, la riforma delledue camere. Inoltre propone l’in-troduzione del recall, la revocaanticipata dell’eletto immerite-vole. Può spiegare meglio?

Funziona in varie parti del mondo inmodo diverso; il recall è uno stru-mento di democrazia diretta cherende più autorevole la democra-zia rappresentativa,dei consiglieriregionali, dei parlamentari: chi eser-cita un ruolo di potere deve ren-derne conto. La democrazia è un ren-diconto sull’esercizio del potere.Il recall mi consente di revocartise io che ti ho eletto ritengo che tusia -o sia diventato- immeritevolerispetto a quella carica; con alcune

condizioni: funziona per i parlamenta-ri eletti in collegi uninominali, per i sin-daci, per i presidenti di regione. NegliStati Uniti lo applicano anche ai giudi-ci perché sono elettivi, ai direttori del-le scuole, ecc.Non può essere consentito già all’indo-mani delle elezioni, altrimenti divente-rebbe una nevrosi: bisogna stabilireun lasso temporale, es. un anno, pri-ma di poter utilizzare questo strumen-to. Inoltre, lo si può utilizzare o peruna serie chiusa di cause, oppure peruna serie libera. La richiesta deve pro-venire da una frazione significativa delcorpo elettorale, per renderlo unostrumento serio.

Circa l’eccesso di deroghe ed ecce-zioni alla regola, lei avanza la pro-posta che le leggi contenenti de-roghe alla legge generale sianoespressamente motivate. Puòraccontare?

Nel nostro ordinamento le leggi nondevono essere motivate; in alcuni casiinvece, come quando si tratta di intro-durre una deroga, la motivazione è do-verosa. Perché? Il tiranno è colui che sipuò sottrarre alla regola senza doversigiustificare. Se tu ti sottrai alla regolati devi giustificare, per il principio ditrasparenza: "Quantomeno mettici lafaccia, dimmi perché stai favorendo lalobby degli avvocati o dei petrolieri”,Faccio una proposta ulteriore, più for-te: quando tu Parlamento-legisla-tore introduci una deroga, serveuna maggioranza assoluta. Si trat-ta di rendere più difficile l’approvazio-ne di deroghe, in questo caso servi-rebbe la metà più uno dei componentil’assemblea. Esistono già delle tipologie legislativein cui le maggioranze sono più alte:per l’amnistia e l’indulto ci vogliono idue terzi."La legge è uguale per tutti” è diven-tata solo una formula che sta scrittanei tribunali, se ci sono 63.194 nor-me di deroga, in realtà "la legge èdiseguale per tutti”, allora occorrerendere più difficile il lavoro sporco.

intervista di Giorgio Calderoni da Una Città

Michele Ainis, costituzionalista, insegnaall’università di Roma3. Scrive sul "Corrieredella Sera” e su "l’Espresso”. Ha pubblicatouna ventina di saggi su temi politici e isti-tuzionali.

6 TERA e AQUA Febbraio - Marzo 2013

Intervista a Michele Ainis

Meno lobbies e più democraziaLimite ai mandati, revoca dell’eletto immeritevole, referendum senza quorum, Camera dei cittadini sorteggiati

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7TERA e AQUAFebbraio - Marzo 2013

Padova

Chiudete l’inceneritoreIl Comune di Padova, rappresentato dal suosindaco, responsabile per legge della salutedella popolazione, potrebbe trovarsi in un rile-vante conflitto di interessi, se ha scelto di fa-re cassa con gli utili dell’inceneritore, igno-rando le conseguenze sanitarie. Eppure l’Associazione dei Medici per l’Am-biente (ISDE) ha dimostrato che bruciare ri-fiuti produce tumori, perché le emissioni dimilioni di nanoparticelle trasportano unaquantità di diossina oltre i limiti di rischio tu-more indicati dall’Organizzazione Mondialedella Sanità: è ovvio che nanoparticelle condimensioni così infinitesimali possono passa-re attraverso qualsiasi filtro oggi esistente, esenza che le centraline Arpav abbiano la pos-sibilità di registrarle.Anche il prof. Gianni Tamino, docente dibiologia all’Università di Padova, ha eviden-ziato che negli ultimi vent’anni la diossinaemessa dall’inceneritore, sulla base dei datistessi dell’Azienda, è dell’ordine di 1 grammo: una quantità che, secondo l’OMS,è la dose massima ammissibile per oltre 4milioni di abitanti, quanto la popolazione ditutto il Triveneto.Ma il sindaco è al corrente che i rifiuti pos-sono essere riutilizzati, senza bisogno dibruciarli o buttarli in discarica?Ad esempio al vicino Centro Riciclo di Vede-lago riciclano le raccolte differenziate fino al98%, e commercializzano in tutta Europa ma-teriali e prodotti ricavati dalla plastica, dal ve-tro, dai metalli, dalla carta e dal legno, con lacreazione di un centinaio di posti di lavoro esenza mettere in pericolo la salute della gente. A Padova è stata fatta una scelta sbagliata;però, anche se tardi, si può ancora rimedia-re chiudendo l’inceneritore.

Che la situazione ambientale si vada semprepiù aggravando lo dice anche l’oncologa Pa-trizia Gentilini: durante un’indagine epide-miologica nelle vicinanze degli inceneritoridi Forlì è stata trovata diossina perfino nellatte materno, in quantità superiori ai limitidi rischio tumori.Sempre nel comprensorio di Forlì-Cesena peroltre un anno sono state condotte congiunta-mente da ASL, ARPA, Comune, Provincia,Ordine dei medici ben 56 indagini per la ri-cerca di diossine negli allevamenti rurali, non-ché 5 indagini dell’ISDE su galline ruspanti euova in relazione alle ricadute degli inceneri-tori: ebbene, i campioni esaminati hanno con-fermato una “gravissima contaminazione delterritorio” da parte di questi inquinanti, che siaccumulano nel terreno ed entrano così nellacatena alimentare e nel nostro organismo.Non sarebbe opportuno che il nostro Co-mune promuovesse queste indagini anche aPadova?A Padova abbiamo, all’Istituto OncologicoVeneto, un Registro Tumori: anzi l’avevamo,l’hanno trasferito nell’alto vicentino. Comemai?Secondo l’ex magistrato Felice Casson “forseil timore è che si scoprano i nessi di causa del-le morti per tumore”, che “il registro avevaraccolto dati ed elaborazioni molto interessan-ti e per certi versi pericolose”, e che ”forse idati sull’inceneritore di Venezia e quello diCa’ del Bue a Verona contrastavano con al-cuni desideri della gestione politica” .È bene ricordare che lo stesso I.O.V. aveva re-gistrato ben 124 casi di tumori e linfomi du-rante una indagine epidemiologica presso al-cuni paesi della Riviera del Brenta: inoltreper la sua pericolosità aveva espresso un giu-dizio negativo sull’incenerimento come me-todo di smaltimento dei rifiuti.Questo tipo di indagine, effettuata nel terri-torio veneziano, non è mai stata effettuatain quello padovano. Cosa si aspetta?

Gian Paolo Zanovello [email protected]

Il cementificio non fa beneAveva ragione il Comitato FumaneFutura (fumanefutura.blogspot.it), lapresenza del cementificio di Fuma-ne (VR) è dannosa alla salute. Ibambini si ammalano di più, confer-ma un’indagine epidemiologica. Inol-tre la vicina cava di Marezzanenon si tocca: dopo il parere negati-vo della Sovrintendenza, il TAR boc-cia il ricorso di Cementi Rossi.

Addio mineraleÈ durata meno di 10 anni l’avventuradella San Benedetto a Padernello diPaese (TV). Lo stabilimento, desti-nato a imbottigliare quasi 3 milio-ni di m3 di acqua minerale all’an-no, costruito nel 2003 contro la vo-lontà dei Comitati ambientalisti locali(paesambiente.org), è stato chiusonell’estate del 2012. Nel frattemponon è stata imbottigliata nemmenouna goccia d’acqua.

Tre incontri a Mestre

Fiumi fossi canaliSi assiste in questi anni a un continuoaumento dei casi di allagamento, congravi danni a persone e cose che ricado-no anche economicamente su tutti noi,quasi a volerci ricordare il buon sensoambientale perduto. L'associazione Sto-riAmestre organizza al Centro cultu-rale Candiani di Mestre, tre seminarisu fiumi e fossati che segnano la nostrapianura, le opere di canalizzazione chetentano di imbrigliarli, regolamentarli enasconderli, la forza delle acque che siriprende lo spazio perduto attraverso al-lagamenti e straripamenti.Prosegue così l'indagine del laboratorio“Acque alte a Mestre e dintorni”.

Sabato 9 marzo h 16.30 OPERE IDRAULICHE UTILI E DANNOSEIntroduz. Giannarosa Vivian, pres. StoriA-mestre: Alessandro Pattaro, ing.idraulico, Interessilegati ai fiumi e contratto di fiume;Renzo Bortolussi, pres. ass. A.C.Q.U.A.,Mobilitarsi contro un progetto di cementi-ficazione: il caso del Tagliamento;Fabrizio Zabeo, Com. Allagati Favaro, Re-cuperare un fossato può salvare da futuriallagamenti. Coordina M. G. Lazzarin, di StoriAmestre

Mercoledì 13 marzo h 17.30 ALLUVIONI Adriano Smonker (sceneggiatore), presentaUn fiume di storie (cortometraggio sull'al-luvione, del regista Alessandro Davanzo); Giuseppina Carpanese, Com. Casalserugo,Vivere in un’area golenale del Bacchiglione;Luciano Giacometti, imprenditore, Lavorare in una zona industriale a rischioidraulico; Videoracconto dell’alluvione delnovembre 2010;Mariano Carraro, vicecomm. AlluvioneRegione Veneto, Le opere prioritarie perla messa in sicurezza del territorio, coordina M. Luciana Granzotto

Mercoledì 20 marzo h 17.30 CANALI ARTIFICIALICOMPIUTI E INCOMPIUTIStefano Sorteni, La Brentella: storia di uncanale del XV secolo; Giorgio Sarto, All’origine dell’Idrovia Ve-nezia-Padova;Completamento dell’Idrovia VE-PD,Coord. Claudio Pasqual, di StoriAmestre.

Due altre buone notizieOltre a Cansiglio, Valle del Mis, Monselice (vedi TeA 70 dello scorso dicembre),la cancellazione della linea Alta Velocità Venezia-Trieste e il blocco dell’inceneri-tore di Ca’ del Bue (Verona), ecco altre due buone notizie

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DOBBIAMO METTERCI CONTRO SEMPREContro la guerranoi dobbiamo metterci semprecontro la guerranoi dobbiamo esserecontro la guerrasempremille volte al giorno, un milione di volteun miliardoe ancora.Molti dicono che la guerraè brutta per tuttiche ammazza tutti.La guerra travolge tuttisì, è veroma è brutta per noisoprattuttoperché massacra noioperaimassacra noi popolo, noi che abbiamocostruito arterietra un capo e l'altrodella terranoi che abbiamo sempre fattocamminare il mondocon la grande speranzadelle nostre fatichedelle nostre attesedei nostri lunghi silenzi.La guerra è terribile, sìper tuttima colpisce noisoprattuttoe contro di noi sfruttatidonnegente semplice.La guerra colpisce noisoprattuttocolpisce noie la festa dei dominatorie la stragedel nostro sanguesi schiacciatutto il nostro sanguesi profana tuttala nostra vitasenza pietà.

Non chiamateci piùa questa festa.Non verremo piùnon ci saremo piùci metteremo controduramente.Sputeremo sui vostrigagliardettisulle vostre sfilatevoivoiche siete la guerrasenza pietà.sui vostri discorsinon vi perderemo di vistavoivoiche sietela guerra da millennila guerra di oggila guerra di domaniinterminabileda tutti i tempila guerra di semprenon vi perderemo di vista piùnon vi perderemo di mira piùcon tutto il nostro odiocon tutta la forzadella nostra gioia.

Ferruccio Brugnaro

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