Teoria Generale dei Sistemi - Centro di Ateneo per i...
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Teoria Generale dei SistemiEaston: regime di un sistema politico
“[…] prospettive relativamente stabili, che dipendono dal sistema e dal suo carattere evolutivo, rispetto alla estensione delle questioni che possono essere politicamente trattate, le regole o norme che disciplinano i modi con cui lo sono, e la posizione di coloro che possono prendere misure obbligatorie a proposito di tali questioni. […]”
Il regimeregole del gioco
Norme non codificate formalmente che disciplinano in modo concreto il
comportamento degli attori
Alcune regole del gioco possono soppiantare la norma formale:
Divieto dell’uso della forza nella Carta NU Disarmo Spionaggio Cooperazione internazionale multilaterale
Il regimestrutture d’autorità
Insiemi di ruoli fra loro interconnessi , mediante il cui esercizio avviene l’assegnazione imperativa dei valori sociali
SI come “sistema ad autorità diffusa” ma OIG sta modificando
Tipologia: Strutture diplomatiche Strutture intergovernative organizzate Regimi internazionali
Strutture d’autoritàstrutture diplomatiche
Interazione diretta tra i rappresentanti degli Stati
Corpo diplomatico
Vertici Es: Consiglio Europeo (1974), G8/G20 Regola diplomatica dell’unanimità
Diplomazia congressuale Es: Pace di Westfalia (1648), Conferenze di NU
Sistema dell’Atto finale di Helsinki (1975) Da CSCE a OSCE
Strutture d’autoritàstrutture intergovernative
Agenzia di Stati con il compito di: favorire la cooperazione tra stati membri agevolare gli stati nel perseguire obiettivi di governabilità
interna ed internazionale
Progressiva acquisizione di autonomia a causa di: esistenza di apparato organizzativo distinto da Stati spill-over
Processi decisionali: confronto dialettico tra interessi nazionali e interesse comune
Voto di maggioranza invece che unanimità Processi non democratici ma di vertice
Strutture d’autoritàstrutture intergovernative
Evoluzione storica Prime realizzazioni: Commissione fluviale per il Reno (1815)
e per il Danubio (1856) Seconda metà ‘800: unioni amministrative (ferroviarie,
postali, telegrafiche) 1919: organizzazione universale a fini politici (SdN, NU) Secondo dopoguerra: organizzazioni regionali
Tipologia Estensione geografica: universali, continentali,
transcontinentali, regionali Natura degli obiettivi: politiche, economiche, militari, tecniche,
culturali, sociali Struttura degli organi: intergovernative, sopranazionali
Teoria Generale dei Sistemi
Morton Kaplan: System and process in international politics, 1957
Assunto: il SI può assumere comportamenti diversi a seconda del modo in cui le sue variabili si pongono in relazione l’una con l’altra
Kaplan – modelli di sistemi internazionali
Variabili: Leggi essenziali del sistema Leggi di trasformazione del sistema Classificazione degli attori Capacità degli attori
Kaplan – modelli di sistemi internazionali
Modelli multipolari1. Sistema bilancia di potere2. Sistema delle unità di veto
Modelli bipolari3. Sistema bipolare elastico4. Sistema bipolare rigido
Modelli unipolari5. Sistema universale6. Sistema gerarchico
Modelli multipolari Sistema bilancia di potere
Classificazione e capacità degli attori Sottosistema dominante: Stati Numero di attori essenziali non inferiore a 5 Potenza maggiore agisce quale ago della
bilancia Armamenti di tipo convenzionale
Modelli multipolari Sistema bilancia di potere
Leggi essenziali del sistema:1) Incrementare le proprie capacità, ma negoziare anziché
combattere
2) Combattere piuttosto che lasciarsi sfuggire un’occasione per incrementare le proprie capacità
3) Cessare di combattere piuttosto che eliminare un attore essenziale
4) Contrastare ogni coalizione o singolo attore che manifesti mire egemoniche
5) Scoraggiare gli attori che aderiscono a principi di organizzazione sopranazionale
6) Permettere all'attore nazionale sconfitto di rientrare nel sistema, o immettere in questo ruolo attori non essenziali
Modelli multipolari Sistema bilancia di potere
Effetti:1. Alleanze non hanno carattere ideocratico e
tendono ad avere breve durata2. Guerre sempre tra attori essenziali e limitate
quanto ad obiettivi3. Norme di diritto internazionale hanno ampia
applicazione (diritto di guerra, cerimoniale diplomatico, non ingerenza)
Modelli multipolari Sistema delle unità di veto
Struttura non organizzata e non centralizzata Attori: Stati nazionali
Gruppo di Stati con armamento nucleare e con capacità di primo colpo
ma impossibilità di rispondere ad attacco punitivo di un terzo Stato
Pericolo di rappresaglia + incapacità di secondo colpo = deterrenza
Modelli bipolariSistema bipolare elastico
Sottosistema dominante ma spazio per OIG
Attori essenziali: 2 blocchi contrapposti ma esistono Stati non-allineati
Armamento convenzionale e termonucleare Variazioni di capacità militari di un blocco si
ripercuotono sull’altro capacità di “secondo colpo”
Modelli bipolariSistema bipolare elastico
Blocchi di tipo gerarchico 1. Cercano di eliminare l blocchi
rivali2. Preferiscono
negoziare piuttosto che combattere
combattere guerre minori piuttosto che guerre illimitate
combattere guerre maggiori piuttosto che perdere l'occasione di eliminare il blocco rivale
Blocchi di tipo non gerarchico3. Cercano di incrementare le proprie
capacità rispetto a quelle dei blocchi rivali
4. Preferiscono negoziare piuttosto che combattere combattere guerre minori piuttosto
che perdere l'occasione di incrementare le proprie capacità
astenersi dall’intraprendere guerre maggiori per questo scopo
5. Gli attori dei blocchi entrano tutti in guerre maggiori nei casi di orientamento egemonico di blocchi rivali
6. i membri dei blocchi subordinano gli obiettivi dell'attore universale a quelli del proprio blocco, in caso di evidente conflitto, ma subordinano gli obiettivi del blocco rivale a quelli dell'attore universale
Modelli bipolariSistema bipolare elastico
7. Gli attori non membri dei blocchi coordinano i propri obiettivi con quelli dell'attore universale e cercano di subordinarvi anche quelli degli attori dei blocchi
8. Gli attori dei blocchi cercano di far proseliti tra gli attori non membri, ma devono tollerarne posizioni di non-allineamento
9. Gli attori estranei ai blocchi agiscono per ridurre il pericolo di guerra tra blocchi
10. Gli attori estranei ai blocchi rifiutano di sostenere la politica di un blocco contro l'altro, eccezion fatta per l’esercizio dei propri ruoli quali membri dell’attore universale
Modelli bipolariSistema bipolare elastico
Attori universali
11. cercano di ridurre l'incompatibilità tra i blocchi
12. cercano di mobilitare gli attori non membri di blocchi contro i casi di grave deviazione, come il ricorso alla forza da parte dell'attore di un blocco
Modelli bipolariSistema bipolare elastico
Effetti:1. Alleanze a lungo termine: interessi + motivazioni
ideologiche2. Guerre tendono ad essere illimitate
• ma forza di dissuasione: capacità di “secondo colpo”
1. “Non ingerenza” meno rispettata: interventi nel campo dei non-allineati
Modelli bipolariSistema bipolare rigido
Non figurano• Non-allineati
• Organizzazione sopranazionale a finalità universali
Modelli unipolariSistema universale
• Struttura organizzata e parzialmente centralizzata: autorità sovraordinata
• Funzioni limitate: derimere conflitti tra attori nazionali
• Struttura di tipo confederale• Esistenza di meccanismi integratori a livello
sistemico (attività economiche, politiche, giurisdizionali, amministrative)
• Valori e obiettivi nazionali siano compatibili con valori del sistema
Modellistica di KaplanValutazioni
Finalità:• Aiuta ad organizzare i dati conoscitivi della
complessa realtà internazionale
Critiche:• Modelli puramente descrittivi• Non spiegano il mutamento
Machinery internazionale dei diritti umani
1. Strutture di autorità di natura giurisdizionale
2. Organismi sopranazionali quasi-giurisdizionali
3. Organi politici
Strutture di autorità di natura giurisdizionale
Livello mondiale Corte internazionale di giustizia Organismi giudiziari internazionali speciali: Ex
Jugoslavia (1993) e Rwanda (1994) Corte penale internazionale (1998/2002)
Livello regionale Corte di giustizia dell’UE Corte europea dei diritti umani Corte interamericana dei diritti umani Corte africana di giustizia e dei diritti umani
Organismi sopranazionali quasi-giurisdizionaliComitati delle NU
10 - 23 esperti indipendenti Funzioni:
1. rapporti periodici 2. procedura di inchiesta (sul campo)3. esame di comunicazioni interstatali4. esame di comunicazioni individuali 5. General comments
Organi politiciConsiglio diritti umani delle NU
Istituito dall'AG con Risoluzione 60/251 del 15 marzo 2006 Organo sussidiario dell'AG, intergovernativo, composto da 47 Stati
membri
Mandato: “promoting universal respect for the protection of all human rights and fundamental freedoms for all” (Res 60/251 par. 2)
Funzioni: standard setting monitoraggio dei diritti umani
Relatori speciali: esperti tematici e per Paese Esame Periodico Universale
reclami individuali(claims) situazioni di crisi (sessioni speciali)
Si riunisce a Ginevra almeno 3 volte l'anno per un totale non inferiore alle 10 settimane
Consiglio diritti umani delle NU
Standard setting
1. Risoluzioni2. Linee/Principi guida (Povertà estrema e DU, 2012) 3. Dichiarazioni (Dichiarazione delle NU sull’educazione e la
formazione ai DU, 2011)
4. Convenzioni (Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del bambino per istituire una procedura di comunicazione individuale, 2011)
Consiglio diritti umani delle NU
Relatori speciali tematici (2011: 35) Relatore speciale sul diritto ad un alloggio adeguato (2000);
Relatore speciale sul diritto al cibo (2000) Gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria (1991); Gruppo
di lavoro su diritti umani e corporazioni transnazionali
Relatori speciali per Paese (2011: 10) Cambogia, Costa d’Avorio, Haiti, Iran, Myanmar, Sudan,
Somalia, Territori palestinesi occupati, Siria
Consiglio diritti umani delle NU
Esame periodico universale 2008-2011: I ciclo (12 sessioni, 192 Stati) 2012-2016: II ciclo (14 sessioni, 193 Stati) Periodicità: 4/5 anni
Italia 7° sessione (9 febbraio 2010); II ciclo: novembre 2014 51 Paesi hanno formulato 92 raccomandazioni 92 raccomandazioni, di cui: Pienamente accettate 78; parzialmente accettate 2; respinte 12, tra
cui: ratifica della Convenzione sulla protezione dei diritti dei lavoratori
migranti incorporazione del reato di tortura nella legislazione nazionale
Consiglio diritti umani delle NU
Sessioni speciali:
1st special session: Occupied Palestinian Territory (5-6 July 2006)
7th special session: The right to food (22 May 2008)
19th special session: Syrian Arab Republic (1 June 2012)
Altre: Sri Lanka, Darfur, Myanmar, Democratic Republic of the Congo, Libya, Haiti, Cote d'Ivoire, financial crises (2009)
Paradigma “Democrazia Internazionale”
Approccio realista classico: sovrana uguaglianza degli Stati
Approccio “democrazia internazionale partecipativa” FALK R. (1995), On Humane Governance: Towards a New Global Politics, Cambridge, Polity Press
Approccio “democrazia internazionale rappresentativa/ cosmopolita” HELD D. (1995), Democracy and the Global Order: From the Modern State to Cosmopolitan Governance, Cambridge, Polity Press
Evoluzione storica1. Origini
Inter-Parliamentary Union – IPU (1889) Nordic Inter-Paliamentary Union (1907) Empire Parliamentary Association (1911)
1. Sviluppo (in Europa) dopo la WWII Consultative Assembly of the CoE (1949)
1. Diffusione (globale) durante anni ‘60 e ‘70 Latin American Parliament (1964) East African Legislative Assembly (1967) Arab Inter-Parliamentary Union (1974) ASEAN Inter-Parliamentary Organisation (1977)
1. Oggi Tra 40 (De Puig, 2008) e circa 100 (Kissling 2011)
Parlamentarismo internazionale
Istituzioni Parlamentari Internazionali (IPI)
Network Transnazionali di Parlamentari
Organizzazioni Parlamentari Organi Parlamentari Forum/Assemblee Parlamentari Interregionali
in fase emergente
Parliamentary forum on Small Arms and Light Weapons
Inter-Parliamentary Union
EPACP – EU Joint
Parliamentary Assembly
Organo parlamentare Organizzazione intergovernativa d’appartenenza 1a sessione
Europa Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa Consiglio d’Europa 1949 Parlamento Europeo Unione Europea 1952 Consiglio Nordico Cooperazione Nordica 1952 Consiglio Consultivo Interparlamentare del Benelux Unione Economica del Benelux 1955 Comitato Parlamentare dell’Associazione Europea di Libero Scambio Associazione Europea di Libero Scambio 1977
Assemblea Parlamentare dell’Iniziativa Centro Europea Iniziativa Centro Europea 1999 Africa
Consiglio Consultivo dell’Unione del Maghreb Arabo Unione del Maghreb Arabo 1993 Comitato Inter-Parlamentare dell’Unione Economica e Monetaria dell’Africa Occidentale
Unione Economica e Monetaria dell’Africa Occidentale 1994
Parlamento della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale
Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale 2000
Assemblea Legislativa dell’Africa Orientale Comunità dell’Africa Orientale 2001 Parlamento Pan-Africano Unione Africana 2004 Parlamento della Comunità Economica e Monetaria dell’Africa Centrale
Comunità Economica e Monetaria dell’Africa Centrale 2010
America Latina e Caraibi Parlamento Andino Comunità Andina 1984 Parlamento Centroamericano Sistema di Integrazione Centroamericano 1991 Parlamento del Mercosur Mercosur 1994 Assemblea dei Parlamentari della Comunità dei Caraibi Comunità e Mercato Comune dei Caraibi 1996
Asia Centro-Occidentale Assemblea Inter-Parlamentare della Comunità degli Stati Indipendenti Comunità degli Stati Indipendenti 1992
Assemblea Inter-Parlamentare della Comunità Economica Eurasiatica Comunità Economica Eurasiatica 2000
Assemblea Parlamentare dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettivo
Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettivo 2006
Organi parlamentari trans-regionali
Assemblea Parlamentare dell’OSCE Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa 1992
Assemblea Parlamentare della Comunità degli Stati di Lingua Portoghese Comunità degli Stati di Lingua Portoghese 2009
Parlamento Arabo Lega degli Stati Arabi 2010
Contributo alla democrazia parlamentare
Funzioni
1. Rappresentativa
2. Legislativa
3. Di controllo Sulle attività istituzionali Sulle nomine
1. Di budget
2. Consultiva
Conclusioni
Funzione rappresentativa EP, Parlacen, Parlasur (Parlandino)
Poteri dei parlamenti EP, CEMAC CP, UEMOA IPC, PACE, Parlasur
Stati più propensi a delegare funzioni consultive e di controllo, meno di nomina e di budget
Agenda di ricerca Quali condizioni hanno consentito al PE di sviluppare
poteri? Condizioni simili in altre organizzazioni regionali?