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I o la paura l’ho superata». È con queste parole che il signor Pio Ciccone, archi- tetto di Monticchio, ha cominciato la sua storia. «Quella notte è stata una tragedia. Non la dimenticheremo mai. Ogni abruzzese ha una storia diversa da raccontare: grazie al cielo la nostra famiglia si è salvata, e siamo riusciti a scappare in strada dopo la scossa. Abbiamo recuperato i nostri parenti, e abbiamo trovato ospitalità al campo Monticchio 1. Ricordo che la prima sera il capo campo si è fermato più di mezz’ora a parlare con noi, seduto sul letto, per tranquillizzarci». Il signor Ciccone, insieme alla moglie e ai suoi tre figli, è rimasto ospite nella tendopoli Monticchio 1 fino alla fine di giugno, a causa delle scosse sismiche che conti- nuavano a scuotere la terra abruzzese. Poi, all’i- nizio di luglio, sono iniziati i primi passi per rientrare a casa. «Abbiamo cominciato a stare di giorno al piano terra. Abbiamo portato il fornelletto da campo, e siamo rimasti accampati giù. Di notte, però, tornavamo al campo, per dormire in ten- da. Avevamo paura delle scosse durante la not- te». Un rientro graduale quello della famiglia Ciccone, che è diventato definitivo quando i disagi della vita nel campo hanno superato la paura delle scosse. pagina 2 Siamo tornati a Monticchio, e vi spiego perché Le misure per rientrare a casa Supplemento quindicinale di mag | zine, quotidiano online della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano A MONTICCHIO tutti avranno una casa» è l’impegno che Mas- simo Cialente, sindaco di L’Aquila, ha preso esplicita- mente domenica 9 agosto, durante la sua visita al campo di Monticchio 2. E tale è anche l’impegno nei con- fronti di tutta l’Aquila preso dalle istituzioni, che si stanno attivando per fornire struttu- re abitative confortevoli, e per agevolare la popolazione che può rientrare nella pro- pria casa. Per coloro che hanno un immobile agibile, la condizione perché questa sia abitabile è il riallacciamen- to del gas. A questo scopo, il Comune ha stipulato apposi- te convenzioni con ditte spe- cializzate che si stanno occu- pando di riattivare 18mila utenze delle case classificate A (prima del terremoto erano 38mila). pagina 7 IL TESTIMONE DELLO SCI PASSA DALLABRUZZO ALLA LOMBARDIA di Stefano Maullu Assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale Regione Lombardia A bruzzo e Lombar- dia non sono colle- gate tramite un filo con- duttore solo per la tragica esperienza del terremoto. All’inizio di quest’anno, infatti, dal 29 al 31 gen- naio, a Roccaraso si è svolta la VII edizione del Campionato italiano di sci della Protezione Civi- le, che il prossimo anno passerà il testimone a Bormio - Santa Caterina Valfurva, per l’VIII edi- zione, dal 21 al 24 gen- naio. Roccaraso, un in- cantevole angolo d’A- bruzzo, rimasto fortunata- mente intatto dopo il sisma dello scorso aprile, ha regalato a tutti i prota- gonisti (quasi 800 donne e uomini in rappresentan- za di un mondo di impe- gno e di altruismo costi- tuito da migliaia di volon- tari) la possibilità di raf- forzare rapporti di amici- zia, condivisione di infor- mazioni e linguaggi che si rivelano importanti nei momenti di intervento durante le calamità. I campionati di sci della Protezione Civile, tre giorni di divertimento ma anche di crescita, servono per fare squadra, socializ- zare ed esaltare lo spirito agonistico. pagina 6 La casa di Monticchio dove vive la famiglia Ciccone, ospite al campo Monticchio 1 n. 8 6 settembre 19 settembre 2009

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Quindicinale prodotto dalla Scuola di giornalismo dell'Università del Sacro Cuore di Milano e distribuito nelle tendopoli abruzzesi di Monticchio 1, Monticchio 2, Rocca di Mezzo, Paganica 5. Comunicazione pubblica in contesti di emergenza

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I o la paura l’ho superata». È con queste parole che il signor Pio Ciccone, archi-tetto di Monticchio, ha cominciato la sua

storia. «Quella notte è stata una tragedia. Non la dimenticheremo mai. Ogni abruzzese ha una storia diversa da raccontare: grazie al cielo la nostra famiglia si è salvata, e siamo riusciti a scappare in strada dopo la scossa. Abbiamo recuperato i nostri parenti, e abbiamo trovato ospitalità al campo Monticchio 1. Ricordo che la prima sera il capo campo si è fermato più di mezz’ora a parlare con noi, seduto sul letto, per tranquillizzarci». Il signor Ciccone, insieme alla moglie e ai suoi tre figli, è rimasto ospite nella tendopoli Monticchio 1 fino alla fine di

giugno, a causa delle scosse sismiche che conti-nuavano a scuotere la terra abruzzese. Poi, all’i-nizio di luglio, sono iniziati i primi passi per rientrare a casa.

«Abbiamo cominciato a stare di giorno al piano terra. Abbiamo portato il fornelletto da campo, e siamo rimasti accampati giù. Di notte, però, tornavamo al campo, per dormire in ten-da. Avevamo paura delle scosse durante la not-te». Un rientro graduale quello della famiglia Ciccone, che è diventato definitivo quando i disagi della vita nel campo hanno superato la paura delle scosse.

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Siamo tornati a Monticchio, e vi spiego perché

Le misure per rientrare a casa

Supplemento quindicinale di mag | zine, quotidiano online della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

A MONTICCHIO tutti avranno una casa» è l’impegno che Mas-

simo Cialente, sindaco di L’Aquila, ha preso esplicita-mente domenica 9 agosto, durante la sua visita al campo di Monticchio 2. E tale è anche l’impegno nei con-

fronti di tutta l’Aquila preso dalle istituzioni, che si stanno attivando per fornire struttu-re abitative confortevoli, e per agevolare la popolazione che può rientrare nella pro-pria casa. Per coloro che hanno un immobile agibile, la condizione perché questa

sia abitabile è il riallacciamen-to del gas. A questo scopo, il Comune ha stipulato apposi-te convenzioni con ditte spe-cializzate che si stanno occu-pando di riattivare 18mila utenze delle case classificate A (prima del terremoto erano 38mila).

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IL TESTIMONE DELLO SCI PASSA DALL’ABRUZZO ALLA LOMBARDIA di Stefano Maullu Assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale Regione Lombardia

A bruzzo e Lombar-dia non sono colle-

gate tramite un filo con-duttore solo per la tragica esperienza del terremoto. All’inizio di quest’anno, infatti, dal 29 al 31 gen-naio, a Roccaraso si è svolta la VII edizione del Campionato italiano di sci della Protezione Civi-le, che il prossimo anno passerà il testimone a Bormio - Santa Caterina Valfurva, per l’VIII edi-zione, dal 21 al 24 gen-naio. Roccaraso, un in-cantevole angolo d’A-bruzzo, rimasto fortunata-mente intatto dopo il sisma dello scorso aprile, ha regalato a tutti i prota-gonisti (quasi 800 donne e uomini in rappresentan-za di un mondo di impe-gno e di altruismo costi-tuito da migliaia di volon-tari) la possibilità di raf-forzare rapporti di amici-zia, condivisione di infor-mazioni e linguaggi che si rivelano importanti nei momenti di intervento durante le calamità. I campionati di sci della Protezione Civile, tre giorni di divertimento ma anche di crescita, servono per fare squadra, socializ-zare ed esaltare lo spirito agonistico.

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La casa di Monticchio dove vive la famiglia Ciccone, ospite al campo Monticchio 1

n. 8 6 settembre 19 settembre 2009

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M IA MOGLIE GIOVANNA era quella che aveva più paura del terremoto, e non voleva

tornare a casa» ha raccontato il signor Pio «ma quando a luglio c’è stata l’inva-sione delle cavallette al campo, non ce l’ha più fatta, e si è decisa a tornare». Una scelta difficile, e coraggiosa: «A un certo punto bisogna decidere di ricomin-ciare. Non si può aspettare che tutto cada dal cielo».

Al campo Monticchio 1 la famiglia Ciccone si è dimostrata fin da subito attiva e partecipe alla vita di comunità. Il signor Pio ha collaborato fino a luglio al funzionamento della struttura di smista-mento di farmaci che è stata allestita in paese all’interno della ex scuola “Andrea Bafile”. La signora Giovanna ha lavorato come insegnante alla scuola materna del campo fino al 30 giugno, fine dell’anno scolastico. Tanti ricordi felici, ma anche molte difficoltà. «Vivere in una tendopoli è difficile. I disagi sono molti, e i volon-tari della Protezione civile hanno lavora-to bene per aiutarci a superare le difficol-tà» ha raccontato il signor Pio, «noi ci siamo resi utili fin dall’inizio, lavorando anche per gli altri, tenendo pulito il cam-po. Ma purtroppo non tutti si comporta-

no così, non tutti partecipano allo stesso modo alla vita collettiva». La vita nelle tendopoli, dopo tanti mesi, comincia a pesare. Anche per questo chi può, chi ha la fortuna di poterlo fare, sta tornando a casa.

La casa della famiglia Ciccone è una di quelle che ha retto, e ha ottenuto una classificazione di agibilità di tipo A. «La nostra salvezza sono stati i lavori di con-solidamento della struttura che abbiamo fatto tra il 2000 e il 2002, altrimenti il 6 aprile sarebbe crollato tutto quanto, e noi saremmo rimasti sotto». L’abitazio-ne, una delle case antiche ai margini del centro storico di Monticchio, risale al XIX secolo. Una incisione sulla porta all’ingresso riporta la data “1852”, ma la struttura potrebbe essere anche prece-dente. «La maggior parte delle case del centro sono vecchie, sono state costruite secoli fa da gente povera con materiali di scarto». La casa della famiglia Ciccone è stata sottoposta a una ristrutturazione totale: rifacimento e consolidamento dei muri, delle canne fumarie, del tetto. Gra-zie a questi lavori la struttura ha tenuto, e il terremoto ha lasciato pochissime tracce.

Le case intorno a quella della famiglia Ciccone si stanno gradualmente ripopo-lando, e il silenzio tombale della zona

Quando i disagi della vita nel campo vincono la paura

rossa viene scalzato dai rumori della vita quotidiana. Uno stereo acceso, il rumore di una lavatrice, il pianto di un neonato. «All’inizio i vicini e gli amici ci chiedeva-no: “ma siete matti a rientrare a casa?”» ci ha rivelato il signor Pio con un sorriso «tanti avevano ancora paura, a luglio. Oggi invece quelli che possono stanno tornando a casa, perché hanno capito che bisogna andare avanti a vivere». E poi, ai monticchiesi piace stare a Montic-chio: «Io non voglio cambiare casa, non voglio scappare da qui. Qui stiamo bene: alla sera, d’estate, ci troviamo sulla pan-china di fronte a casa con i vicini, gli amici e i parenti che abitano qui intorno, e si chiacchiera. Ci conosciamo tutti. Ci piace la vita di paese». I monticchiesi hanno un forte senso di appartenenza, e una comunità molto coesa. «Però giuro che se succede un’altra volta emigro in Canada» ci ha detto il signor Ciccone, scherzando. Una risata, tanto per sdram-matizzare, e la vita continua.

Matteo Vergani

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Un'altra immagina dell’abitazione della famiglia Ciccone, che ha chiesto di non essere fotografata

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U NA GIORNATA passata a giocare all’aria aperta, per imparare a conoscersi e a stare insieme nel

rispetto delle regole. Il CONI, con la collaborazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha organizza-to lo scorso 25 agosto una giornata dedi-cata interamente allo sport per i bambini di Monticchio 1, Monticchio 2 e Pagani-ca 5. In mattinata i bambini di Monticchio 1 si sono divertiti andando in bicicletta, men-tre a Monticchio 2 hanno fatto qualche tuffo rinfrescante nella piscina del cam-po. Il pomeriggio è stato interamente dedicato al calcio. I piccoli ospiti, divisi per fasce d’età, hanno partecipato a un torneo nel quale hanno sfidato i bambini di tutti i campi dell’Aquila nelle strutture del centro Area, di fronte al campo di Monticchio 1. Le bimbe invece, trasfor-mandosi per l’occasione in ragazze pon-pon, hanno fatto il tifo, incoraggiando e incitando i propri amici. Una giornata speciale, in cui lo sport è stato un’occa-sione di confronto e di amicizia.

A iutare, amare chi abbiamo intor-no, affrontare il futuro insieme, tendere una mano, donare un

sorriso. Questo si leggeva sulla bacheca del progetto scuola dell’Università Catto-lica che ha celebrato la settimana della solidarietà (16-20 agosto). Insieme ai volontari di Anpas, unità cinofile e Parco Ticino, i bambini di Monticchio hanno scoperto cosa significa essere solidali. I volontari Anpas hanno coinvolto i bimbi in una simulazione di operazioni di pronto soccorso, festeggiando poi la fine della lezione con un bel giro in ambulan-za a sirene spiegate per il campo. Le unità cinofile hanno insegnato loro ad addestrare i cani da soccorso, specializ-zati in salvataggi in acqua. I volontari del Parco Ticino, infine, hanno spiegato la loro azione antincendio e invitato i bam-bini a manovrare la lancia collegata al modulo da 400 litri d’acqua del loro De-fender. Con l’aiuto degli scout i bimbi hanno realizzato, come dono per i vo-lontari, un’ambulanza di cartone, un estintore coperto di foto e una simbolica cuccia per i cani delle unità cinofile.

A Monticchio e Paganica festa dello sport col Coni

Svelata al S. Giustino la targa donata da Nave

Se siamo solidi e solidali insieme si fa

Un momento della cerimonia A tu per tu con le unità cinofile

La targa donata dal Comune di Nave A lezione di pronto soccorso con l’Anpas Nella piscina di Monticchio 2

Le pon-pon girls del torneo di calcio

V enerdì 28 agosto, presso il cam-po Paganica 5 “San Giustino”, si è svolta l’inaugurazione della

targa commemorativa donata dall’ammi-nistrazione comunale di Nave, in provin-cia di Brescia, ai residenti del campo.

Alla presenza di alcuni rappresentanti della cittadina bresciana – tra cui il vice Sindaco con delega alla Protezione Civile – il capo campo Michele Rossetti, visibil-mente commosso, ha scoperto la lastra di marmo con incise le bellissime e sem-plici parole di una residente: parole di affetto, stima e fraternità che fanno ono-re al lavoro svolto nel corso di questi mesi dai volontari di Protezione civile che si sono alternati nella gestione di Paganica 5. La testimonianza che l’opera di queste persone non si è fermata a un servizio, ma ha creato un fortissimo lega-me con la popolazione del campo.

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Paganica 5 si trasforma in set per il documentario di Martinelli

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N ELLA SEGRETERIA DEL CAMPO DI PAGANICA 5 fa bella mostra di sé un piatto decorativo, dono di alcuni privati cittadini portoghesi che nei giorni di

agosto si sono trovati all’Aquila, durante un viaggio in Vespa attraverso l’Italia. Questo oggetto dimostra che il dramma del 6 aprile ha aperto ferite non solo nei cuori degli aquilani e degli italiani, ma ha toccato profondamente anche tutti i po-poli del mondo. Adesso quel piccolo dono è tra i più cari per l’affetto e la stima che testimonia: persone di altri paesi hanno voluto in tutti i modi portare un segno della loro vicinanza e del loro calore.

Noemi Tazzi

I N AGOSTO i residenti del campo Paganica 5 sono stati i protagonisti principali del documentario realiz-

zato e prodotto per la Protezione Civile Lombardia sul sisma del 6 aprile 2009, sulle conseguenze che ha portato alle zone colpite ma soprattutto sugli aiuti prestati dai volontari giunti sul luogo.

Il direttore di produzione Davide Lam-berti ha più volte preso contatti con alcuni membri della popolazione per ricostruire la situazione che si è presenta-ta agli occhi del mondo in quel momen-to e nei giorni immediatamente successi-vi. Dopo aver scelto alcune comparse per scene particolarmente significative, nei giorni del 18 e 19 agosto ha seguito le riprese del filmato diretto dal regista Renzo Martinelli, già regista dei film Piazza delle Cinque Lune e Vajont. Le sce-ne sono state girate tra Onna e la Casa dello studente dell’Aquila, luoghi simbo-lo del terremoto, con pezzi registrati anche al campo Paganica 5. Il regista ha voluto anche riprendere le testimonianze e il punto di vista di alcuni residenti sul

sisma, sui suoi effetti e sull’opera dei volontari: nel documentario sono quindi presenti le dichiarazioni e i pensieri delle varie fasce d’età della popolazione, dal bambino all’anziano. Gli attori non pro-fessionisti hanno espresso la loro visione del terremoto e le sensazioni che hanno provato e tuttora provano. I protagonisti del documentario sono Djiad Aminiri, Saverio Ferella, Antonio Di Giacomoan-tonio, Ermanno Ferella. L’opera, com-missionata dalla Presidenza della Regio-ne Lombardia, ha per obiettivo rendere merito al servizio che i membri di asso-ciazioni di volontariato prestano in qual-siasi condizione e luogo per aiutare po-polazioni colpite da calamità ed altri disastri. Un lavoro spesso silenzioso e paziente, di grande dedizione e sacrificio e svolto senza tanta pubblicità o clamo-re.

Noemi Tazzi

L A CARITAS, con la collaborazio-ne dell’associazione Save the Children, gli operatori dell’Uni-

versità Cattolica del Sacro Cuore di Bre-scia e Milano e gli istruttori del CONI, sta portando avanti in questi giorni il progetto psico-motorio educativo “Repejemosela” rivolto ai bambini dei campi di Paganica.

In una sinergia d’intenti e azioni, sotto la guida attenta dei delegati Caritas, idea-tori e promotori del progetto, i volontari propongono settimanalmente un percor-so ludico-educativo e di attività prespor-tiva per i giovanissimi residenti delle tendopoli della frazione aquilana.

Un dono arrivato dal Portogallo

Repejemosela, un progetto per i bambini di Paganica

La sede del progetto è la Villa Comu-nale, così cara ai paganichesi come luogo di ritrovo e svago. Le proposte sono molteplici e variano dalle attività manuali ai giochi sportivi polivalenti. Un impe-gno volto a ridare serenità e spensiera-tezza alle piccole vittime del sisma.

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S I È CONCLUSO IL 31 AGOSTO IL CENSIMENTO promos-so dal Dipartimento della Protezione Civile, che ha impegnato nell’ultima settimana di agosto la popolazio-

ne assistita in tutte le tendopoli aquilane. Nei campi Montic-chio 1, Monticchio 2 e Paganica 5 la consegna dei questionari si è svolta senza intoppi, e senza creare disagi alla popolazione dei campi. L’obiettivo del censimento è stato quello di foto-grafare aspetti quali la composizione delle famiglie ospitate nei campi, l’eventuale avvio delle attività di riparazione o le esi-genze di lavoro e di studio. Il quadro di informazioni derivan-te da questa mappatura consentirà di definire misure ad hoc per garantire servizi mirati secondo le effettive necessità pre-senti sul territorio.

Concluso il secondo censimento

A novembre la consegna della Casa dello studente

S ARÀ INAUGURATA il 4 novembre la nuova Casa dello studente di Coppito, come stabilito dall’ac-

cordo di programma stipulato lo scorso 16 giugno dalla Regione Lombardia in-sieme a Regione Abruzzo, Protezione Civile, Provincia e Comune dell’Aquila e relativa Arcidiocesitra. Il nuovo edificio, la cui area coperta sarà di 2.500 mq, sarà composto di tre blocchi: due destinati alle camere dei 120 ospiti e uno, trasver-sale, per i servizi. La Casa dello studente sarà dotata di palestra, biblioteca, par-cheggio e altri servizi, oltre a un’area verde circostante.

La tecnologia utilizzata per la sua co-struzione sarà simile a quella usata per gli alloggi del progetto C.A.S.E.: sulle fon-damenta di cemento armato (gettate nella seconda metà di agosto) poggeran-no degli isolatori sismici, che reggeranno a loro volta una piastra sulla quale verrà montata la struttura a due piani, in legno. Gli isolatori sismici hanno il compito di assorbire i movimenti di un eventuale

sisma ed evitare che siano trasmessi alla struttura soprastante che in questo modo risulta sicura.

L’area di 8.240 mq su cui sorgeranno le nuove residenze studentesche apparten-gono alla Curia di L’Aquila, che ne tor-nerà in possesso fra 30 anni, mentre la Regione Abruzzo si occuperà di scegliere il gestore della struttura. A realizzare l’opera di Coppito è la Rubner, ditta tedesca specializzata in edifici in legno. Gestisce l’appalto e la direzione dei lavo-ri, invece, Infrastrutture Lombarde, sotto la direzione dell’ingegnere Vittorio Pe-ruzzi. La società, partecipata di Regione Lombardia e già impegnata in strutture ospedaliere, autostradali e idrauliche, gestisce anche l’appalto della scuola pri-maria prefabbricata di Paganica inaugu-rata il 27 agosto. Sono coinvolte nel can-tiere della Casa dello studente anche diverse professionalità locali, soprattutto nell’ambito dei collaudi e del controllo di sicurezza dell’edificio.

UNA GIORNATA DA SCOUT, L’ESPERIENZA DEL GRUPPO ROMA 36 La giornata, durante la nostra perma-menza nei campi della Protezione civile all'Aquila dal 17 al 22 agosto, iniziava alle sei di mattina. Con un po' di fatica, vista la levataccia, ci prepara-vamo prima che sorgesse il sole per ritrovarci per le lodi mattutine e il buongiorno. Verso le sette il gruppo si divideva: una parte per raggiungere il campo di Paganica 4, dove si occupa-va di servire alla mensa e rendersi utile in generale; l’altra rimaneva a Paganica 5 per la colazione. Parte del gruppo rimasto a Paganica verso le 9.00 partiva alla volta di Monticchio 1 per svolgere le attività di animazione con i bambini del campo collaboran-do con gli amici del progetto scuola dell'Università Cattolica di Milano e del CONI; un’altra parte di noi rima-neva a svolgere il proprio servizio nel campo Paganica 5. Per fortuna verso l’una i bimbi vanno a mangiare e così i Rover e le Scolte (i ragazzi e le ragazze scout) si godevano il meritato pranzo concedendosi riposo e svago. Verso le 14.30, si ricominciavano in tutti e tre i campi le attività di animazione, che si concludevano dopo circa tre ore. E-sausti ma assolutamente arricchiti e soddisfatti ci rilassavamo con una doc-cia e pochi minuti di relax, per poi riunirci per definire le nostre attività, condividere il momento di catechesi col clan e discuterele esperienze fatte durante la giornata. Subito dopo la cena cominciavamo a fare ciò che ci riesce meglio, cioè chitarra alla mano si cantava e si ballava cercando di coinvolgere la maggior parte di perso-ne (giovani ed adulti): normalmente ci viene a richiamare la Capo Campo scandendo l’inizio dell’ora del silenzio e quindi determinando il momento di andare a dormire, mai senza prima la preghiera della buonanotte.

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Per mantenere un legame saldo e per non dimenticare i problemi e i disagi che stanno ancora vivendo gli abruzzesi, si terrà, durante l’ultima giornata, un con-vegno sul tema “Emergenza sisma in Abruzzo” accompagnato da una mostra fotografica allestita presso la chiesetta di S. Spirito; perché ci sia la consapevolezza che un terremoto non termina subito dopo il crollo, ma lascia un segno indele-bile tra gli abitanti, le case e i paesaggi che ha coinvolto.

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M A QUESTI TRE GIORNI di gare sciistiche non servono soltanto a svagarsi: perché

quando si deve salvare una vita umana l’importante non è partecipare ma vince-re. La comunità locale ha offerto, in que-sta occasione, un’ospitalità impeccabile e i partecipanti hanno potuto godersi la meravigliosa cornice naturale delle mon-tagne abruzzesi. A difesa di questa bel-lezza sono più volte intervenuti gli ope-ratori di Protezione Civile, come nell’e-state del 2007, funestata da terribili in-cendi boschivi, e con cuore ancora più grato e commosso sono intervenuti, e sono attivi tutt’ora, per tentare di ripor-tare la serenità e la quotidianità alle per-sone nei campi, consapevoli che i pae-saggi portati via dal terremoto non po-tranno più ricomparire, ma anche che ogni abruzzese porterà nel cuore la storia e la bellezza di questo fragile territorio.

Regione Lombardia accetta con orgo-glio la consegna del testimone dall’A-bruzzo per l’organizzazione dell’VIII edizione dei campionati di sci del 2010, per donare a tutti gli operatori di Prote-zione Civile dagli stessi abruzzesi chia-mati “Angeli al lavoro”, un’occasione per rafforzare il senso di affiatamento e cooperazione che già li lega.

INAUGURATA A PAGANICA LA NUOVA SCUOLA PRIMARIA «Questo edificio è il simbolo della solidarietà che i cittadini, i volontari e le istituzioni lombarde mostrano nei confronti dei cittadini abruzzesi colpi-ti dal terremoto»: con queste parole Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, giovedì 27 ago-sto ha inaugurato la nuova scuola primaria di Paganica. Formigoni ha consegnato ufficialmente le chiavi alla direttrice, Maria Corridore, per testi-moniare la solidarietà dei cittadini e delle istituzioni lombarde nei con-fronti della popolazione abruzzese colpita dal sisma. Ma l’impegno della Regione Lombar-dia non finisce qui: «Sappiamo che questo edificio non è sufficiente per accogliere tutti i bambini di Paganica — ha dichiarato il Presidente — e per questo stiamo lavorando per ripristi-nare almeno il primo piano della vecchia scuola di Paganica, e costrui-remo anche un nuovo complesso identico a questo a poca distanza da qui». La struttura, donata dalla socie-tà Autostrade Centro Padane alla Regione Lombardia, che a sua volta l’ha devoluta in favore dei bambini di Paganica, è stata arredata con attrez-zature didattiche fornite dall’associa-zione mondiale al servizio dell’infan-zia Kiwanis International. Dopo il taglio del nastro, l’Arcivescovo Mon-signor Molinari ha benedetto la strut-tura. All’evento erano presenti tra gli altri il Prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli, il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo, Nazzario Pagano, e il Sindaco del Comune dell’Aquila, Massimo Cialente. Du-rante l’inaugurazione della scuola Formigoni ha salutato i bambini coin-volti nel progetto scuola portato avan-ti dall’Università Cattolica di Milano, accompagnati dagli educatori. Succes-sivamente, Formigoni ha visitato il cantiere del progetto C.A.S.E. di Bazzano, il Centro Polifunzionale di Castelnuovo, e infine il cantiere della nuova Casa dello studente di Coppi-to, che «sarà inaugurata a novembre del 2009, prima dell’apertura del nuovo anno accademico».

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Da Roccaraso a Bormio il campionato di sci della Protezione civile del 2010

Cinque aule da 48 metri quadrati e un’aula magna polifunzionale per un totale di circa 565 metri quadrati che ospiteranno più di cento alunni della scuola primaria. Questi i numeri della nuova scuola di Paganica, un modulo prefabbricato donato dalla società Autostrade Centro Padane, partecipata di Provincia e Comune di Cremona, e realizzato sotto la gestione di Infrastrutture Lombar-de grazie a uno stanziamento di 700mila euro provenienti dal Fondo Aree Sottoutilizzate della Regione Lombardia. Servizi igienici, impianto elettrico e climatizzazione sono stati allacciati alla rete elettrica grazie all’intervento dei volontari di AEM – A2A e Parco Ticino, che hanno anche dotato la scuola di allacciamento fognario e di una fossa biologica da 7,85 metri cubi.

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A L 19 AGOSTO le utenze riattiva-te erano 11mila: chi non avesse ancora fatto domanda per il

riallaccio alla rete EnelGas può ritirare il proprio certificato di agibilità per la riat-tivazione del gas nel. Il Comune sta con-tattando i cittadini nell’mabito della cam-pagna informativa sul riallaccio; per ulte-riori informazioni ci si può rivolgere alla Funzione Servizi Essenziali della DiCo-maC (0862.308595 oppure [email protected])

Sempre per agevolare la ricostruzione e il rientro nelle case, il 15 agosto il capo del governo ha firmata l’ordinanza nu-mero 3803 che prevede un servizio ag-giuntivo per facilitare le richieste di fi-nanziamento per la ricostruzione degli edifici classificati B, C ed E. Concreta-mente, il Comune e Fintecna hanno

attivato un numero (800340999)attraverso il quale ottenere informazioni e fissare appuntamenti con i tecnici che aiuteranno gli interessati a compilare la richiesta di contributo. L’ufficio di riferi-mento del servizio, attivo dal 20 di ago-sto, è la palazzina C1 all’interno della scuola della Guardia di Finanza di Cop-pito. I moduli per le domande di contri-buto (che, per gli edifici B e C si riferi-scono all’ordinanza 3779 e per gli edifici E si riferiscono all’ordinanza 3790) si possono compilare anche on line, se-guendo il link sul sito del Comune (www.comune.laquila.it) oppure su quello di Fintecna (www.fintecna.it).

Floriana Liuni

Attivata la Struttura ricostruzione per facilitare la richiesta dei contributi

I L TERREMOTO non solo ha danneg-giato abitazioni e infrastrutture, ma ha messo anche a repentaglio l’i-

dentità e la coesione delle comunità col-pite dal sisma. Per questo il comitato civico La terra dei figli di Monticchio ha chiesto al sindaco del Comune dell’Aqui-la di riaprire la ex scuola elementare “Andrea Bafile”, uno dei pochi stabili agibili di proprietà comunale dopo il terremoto. «Il terremoto del 6 aprile - si legge in una nota del comitato - ha infer-to un colpo durissimo, che si teme possa avere effetti irreversibili, alla già grave

Monticchio vuole rivivere con la sua scuola di incontro non solo per i bambini ma anche per le famiglie, ed è un luogo di trasmissione della cultura e delle tradi-zioni, che sono il collante sociale della comunità». Il comitato ha chiesto un incontro col sindaco per la riapertura della scuola, e per avere conferme sulla costruzione delle casette in legno anche a Monticchio. Nardecchia è fiducioso: «Abbiamo un rapporto di fiducia con le istituzioni e siamo convinti che le nostre richieste verranno ascoltate, e che Mon-ticchio tornerà presto ad avere i suoi luoghi di aggregazione e le sue reti di servizi sociali e culturali, per ripristinare in paese la normalità che il sisma ha bru-scamente interrotto».

situazione socio-culturale della nostra frazione. Se dovesse verificarsi la manca-ta riapertura della ex scuola elementare “Andrea Bafile”, e la non realizzazione a Monticchio di un nucleo abitativo per le famiglie e i singoli le cui case sono state dichiarate inagibili, il nostro paese an-drebbe incontro a un processo di pro-gressivo spopolamento e di dequalifica-zione della struttura sociale, culturale, economica e urbanistica». «La scuola - ricorda il presidente del comitato, Do-menico Nardecchia - soprattutto nei piccoli centri è uno dei principali luoghi

Dalla protezione all’autonomia

P ROTEZIONE SIGNIFICA innan-zitutto ‘luogo sicuro’, bisogni fondamentali garantiti, una

‘base sicura’ che la Protezione civile è riuscita a garantire in tutti questi mesi. Integrata a tutti gli sforzi compiuti l’ope-ra degli psicologi, superata la fase acuta dell’emergenza, si è rivolta alla popola-zione per favorire il recupero del senso di sicurezza utile per ricostruire una nuo-va normalità.

La ricostruzione però non passa solo attraverso le cose materiali. Questo avvi-cinamento fisico è accompagnato da un naturale stato psicologico carico di ansie e paure, ma porta con sé anche le rela-zioni d’aiuto sperimentate nei campi che hanno facilitato il recupero di alcune importanti risorse individuali, familiari e della comunità di appartenenza.

Le parole chiave adesso sono attivazio-ne e responsabilità, due elementi essen-ziali per il processo di riappropriazione della propria vita. Attraverso pensieri e azioni sinergiche tra volontari, popola-zione e istituzioni locali si potrà nelle prossime settimane realizzare il “sogno” di aprire il nuovo capitolo del costruire una nuova vita recuperando le proprie identità. Le differenze hanno generato talvolta qualche conflitto, ma grazie an-che a questo, hanno stimolato nuovi apprendimenti.

La terra ha tremato, ma le ricchezze, innanzitutto culturali, non possono esse-re crollate con i muri. Anch’esse vibrano ancora del ricordo di quella notte terribi-le, ma questo, grazie anche all’imponente risposta di solidarietà ha permesso di condividere un esperienza umana di crescita per tutti.

Enrico Cazzaniga

Maria Angela Quarti

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LA REDAZIONE Tendopolis è un supplemento di mag|zine, quotidiano online della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. via Sant’Agnese 2 20123 - Milano tel. 02 72342802 fax 02 72342881 Progetto realizzato da: Regione Lom-bardia, Scuola Superiore di Protezio-ne Civile- Iref, Almed. Hanno lavorato a questo numero: Stefano Maullu, Marco Lombardi, Matteo Scanni, Ornella Sinigaglia, Matteo Vergani, Floriana Liuni, Noe-mi Tazzi, Enrico Cazzaniga, Maria Angela Quarti, gruppo scout Roma 36. Tendopolis è distribuito nei campi di: Monticchio 1, Monticchio 2, Paganica 5. Per collaborare: [email protected] Tendopolis è online: http://issuu.com/magzine/docs/

CARLO ROVETTA Già ufficiale di Polizia Locale del Comune di Bergamo e ora funziona-rio dell’UO Polizia Locale di Regione Lombardia, ha partecipato al coordina-mento degli agenti nei grandi eventi nel bergama-sco. Ha partecipato, come volontario, alla ricostru-zione in Irpinia dopo il terremoto del 1980.

I NUOVI CAPI MISSIONE

A Monticchio la staffetta della Perdonanza

L A TORCIA È APPARSA di prima mattina, inattesa, cogliendo di sorpresa i resi-denti del campo. Mercoledì 26 agosto la staffetta del “Fuoco del Morrone” è passata da Monticchio 1 e Monticchio 2, per benedire i campi e portare un

messaggio di pace, speranza e solidarietà. Il pellegrinaggio ripercorre il viaggio che fece Pietro Angelerio dall’eremo di S. Onofrio (Sulmona), fino alla Basilica di Collemaggio dell’Aquila, dove nel 1294 gli furono consegnate le vesti pontificali. La novità di quest’-anno sono le tappe nei campi in cui è ospitata la popolazione colpita dal sisma.

SI TRASFERISCONO GLI UFFICI DEL COMUNE Continua il trasferimento di numerosi uffici comunali. In particolare, il settore Territorio si è spostato nei locali di via Rocco Carabba, dove già si trovano il servi-zio Assistenza e Politiche abitative post sisma e il servizio Emergenza sisma e rico-struzione. Questi gli orari di alcuni degli uffici comunali: - Servizio Emergenza e sima e ricostruzione: dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13; servizio Assistenza e Politiche abitative post sisma: per i contratti di affitto dal lune-dì al venerdì, dalle 9 alle 13.30, per i contributi di autonoma sistemazione dal lune-dì al venerdì, dalle 9 alle 13.30, il martedì e il mercoledì pomeriggio anche dalle 15.30 alle 17.30. - Segreteria generale, Attività istituzionali (presso il comando dei vigili urbani) e Suap (via Angelo Colagrande, edificio “Palmerini”): dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13.30, il martedì e il mercoledì anche dalle 15.30 alle 17.30; - Servizi demografici (via Scarfoglio): dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12, il marte-dì e il mercoledì anche dalle 15.30 alle 17.30. - Ufficio per le Agibilità (nucleo industriale di Bazzano, nell’edificio rosso a fianco della centrale del latte): lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13.30, il giovedì dalle 15 alle 17. L’ufficio di Gabinetto del Sindaco rimarrà temporaneamente alla scuola della Guardia di finanza di Coppito ed è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 14 e dalle 15 alle 19, il sabato dalle 9 alle 14 e dalle 15 alle 18.

IVAN BIANCO Laureato in Scienze politi-che e Master in Sicurezza urbana. Dopo il servizio presso il Comando della Polizia locale del Comune di Milano, è responsabile, in Regione Lombardia, della formazione dei Corpi di Polizia locale. Ha parte-cipato ad attività di volonta-riato internazionale in Gua-temala per la promozione di relazioni transculturali.

Buon compleanno, Ilde Ha festeggiato il 2 settembre il suo com-pleanno la signora Ilde Cerasani, ospite del campo Monticchio 1.

L’età, per rispetto a una signora, non gliel’abbiamo chiesta, ma la redazione e tutti i volontari le fanno tanti auguri per questo anno in più.