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P ERCHÉ I TERREMOTI non possono essere previsti? A questa e ad altre domande hanno risposto i sismologi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanolo- gia venuti a Monticchio il 27 e 28 luglio per spiegare i fenomeni sismici e la loro storia nell’ambito del progetto “La terra tretteca… Ji no!”. Gli esperti (un sismologo, Thomas Braun, un geologo, Alberto Fregoli, e uno psicologo, Massimo Crescimbene) sono al lavoro da apri- le, quando hanno iniziato a girare per le scuole e poi per i campi di accoglienza. «Facciamo educazione al rischio sismico in tutta Italia in tempo di pace», ha spiegato in apertura della prima serata Massimo Crescimbene, «perché lo spirito del progetto è cambiare la mentalità e dare consapevolezza sui rischi sismico, vulcani- co e ambientale». Il terremoto, infatti, è un fenomeno sociale e antropologico oltre che scientifico; come ades- so per l’Aquila, anche in passato si è posto il problema della ricostruzione nei luoghi scossi da sismi. Già i Romani conoscevano il rischio sismico degli Appennini. Il terremoto più anti- co di cui si ha notizia in Abruzzo risale al 1349. Ma quello più famoso è del 1703, per la somi- glianza con le scosse del 6, 7 e 9 aprile. pagina 2 I terremoti spiegati dai sismologi Censimento degli esiti E ed F fino al 10 agosto Supplemento quindicinale di mag | zine, quotidiano online della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano I CITTADINI AQUILANI che hanno la casa inagi- bile, di categoria E, F oppure situata in zona rossa, hanno tempo fino al pome- riggio di lunedì 10 agosto per consegnare ai militari il mo- dulo di censimento per la richiesta di nuovo alloggio. Residenti e domiciliati nel comune dell’Aquila possono scegliere fra un appartamen- to del progetto C.A.S.E., un affitto di Stato o un Contri- buto di Autonoma Sistema- zione. I punti di distribuzione e raccolta dei moduli sono nei campi di Paganica 5 e Mon- ticchio 1, che riceve anche gli ospiti di Monticchio 2. Non è necessario tuttavia essere ospiti di un campo di accoglienza per compilare il modulo, indispensabile per l’assegnazione degli alloggi provvisori. Il modulo vale come autocertificazione ed ha valore legale. NIENTE VACANZE PER LA PROTEZIONE CIVILE di Stefano Maullu Assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale Regione Lombardia Come già avvenuto in Abruzzo dove continua l’attività della Protezione Civile lombarda per ga- rantire sostegno e coordi- namento all’interno dei campi a seguito del terri- bile terremoto avvenuto ormai quattro mesi fa, anche in Lombardia vo- lontari, operatori e tecnici sono al lavoro a causa degli imprevedibili feno- meni naturali. Nelle mattinate del 15, 17 e la notte del 18 luglio la Lombardia è stata investi- ta da una forte perturba- zione che ha provocato ingenti danni, soprattutto nel territorio delle provin- ce di Varese, Como, Lec- co, Bergamo e Milano. Numerosi corsi d’acqua sono esondati provocan- do allagamenti nei centri abitati e fenomeni franosi hanno interrotto interi tratti viari e ferroviari creando particolari disagi alla viabilità. La Protezione Civile di Regione Lombardia è tempestivamente interve- nuta per cercare di porta- re immediato soccorso alle persone rimaste in- trappolate nelle loro stes- se case e per ripristinare la normalità. pagina 6 Gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia incontrano gli ospiti di Monticchio 1 n. 6 9 agosto 22 agosto 2009

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Quindicinale prodotto dalla Scuola di giornalismo dell'Università del Sacro Cuore di Milano e distribuito nelle tendopoli abruzzesi di Monticchio 1, Monticchio 2, Rocca di Mezzo, Paganica 5. Comunicazione pubblica in contesti di emergenza

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P ERCHÉ I TERREMOTI non possono essere previsti? A questa e ad altre domande hanno risposto i sismologi

dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanolo-gia venuti a Monticchio il 27 e 28 luglio per spiegare i fenomeni sismici e la loro storia nell’ambito del progetto “La terra tretteca… Ji no!”.

Gli esperti (un sismologo, Thomas Braun, un geologo, Alberto Fregoli, e uno psicologo, Massimo Crescimbene) sono al lavoro da apri-le, quando hanno iniziato a girare per le scuole e poi per i campi di accoglienza. «Facciamo educazione al rischio sismico in tutta Italia in tempo di pace», ha spiegato in apertura della

prima serata Massimo Crescimbene, «perché lo spirito del progetto è cambiare la mentalità e dare consapevolezza sui rischi sismico, vulcani-co e ambientale».

Il terremoto, infatti, è un fenomeno sociale e antropologico oltre che scientifico; come ades-so per l’Aquila, anche in passato si è posto il problema della ricostruzione nei luoghi scossi da sismi. Già i Romani conoscevano il rischio sismico degli Appennini. Il terremoto più anti-co di cui si ha notizia in Abruzzo risale al 1349. Ma quello più famoso è del 1703, per la somi-glianza con le scosse del 6, 7 e 9 aprile.

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I terremoti spiegati dai sismologi

Censimento degli esiti E ed F fino al 10 agosto

Supplemento quindicinale di mag | zine, quotidiano online della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

I CITTADINI AQUILANI che hanno la casa inagi-bile, di categoria E, F

oppure situata in zona rossa, hanno tempo fino al pome-riggio di lunedì 10 agosto per consegnare ai militari il mo-dulo di censimento per la richiesta di nuovo alloggio.

Residenti e domiciliati nel comune dell’Aquila possono scegliere fra un appartamen-to del progetto C.A.S.E., un affitto di Stato o un Contri-buto di Autonoma Sistema-zione.

I punti di distribuzione e raccolta dei moduli sono nei

campi di Paganica 5 e Mon-ticchio 1, che riceve anche gli ospiti di Monticchio 2.

Non è necessario tuttavia essere ospiti di un campo di accoglienza per compilare il modulo, indispensabile per l’assegnazione degli alloggi provvisori. Il modulo vale come autocertificazione ed ha valore legale.

NIENTE VACANZE PER LA PROTEZIONE CIVILE di Stefano Maullu Assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale Regione Lombardia Come già avvenuto in Abruzzo dove continua l’attività della Protezione Civile lombarda per ga-rantire sostegno e coordi-namento all’interno dei campi a seguito del terri-bile terremoto avvenuto ormai quattro mesi fa, anche in Lombardia vo-lontari, operatori e tecnici sono al lavoro a causa degli imprevedibili feno-meni naturali. Nelle mattinate del 15, 17 e la notte del 18 luglio la Lombardia è stata investi-ta da una forte perturba-zione che ha provocato ingenti danni, soprattutto nel territorio delle provin-ce di Varese, Como, Lec-co, Bergamo e Milano. Numerosi corsi d’acqua sono esondati provocan-do allagamenti nei centri abitati e fenomeni franosi hanno interrotto interi tratti viari e ferroviari creando particolari disagi alla viabilità. La Protezione Civile di Regione Lombardia è tempestivamente interve-nuta per cercare di porta-re immediato soccorso alle persone rimaste in-trappolate nelle loro stes-se case e per ripristinare la normalità.

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Gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia incontrano gli ospiti di Monticchio 1

n. 6 9 agosto 22 agosto 2009

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U NA DELLE ZONE più complesse, per quanto riguarda i terremoti, è quella di confine tra le placche

dell’Africa e dell’Europa, sulla quale ap-punto sorge l’Italia. Gli Appennini sono proprio la linea di contatto tra le due placche, con quella africana che spinge su quella europea. Quelli indotti dalla pressione delle due placche sono movi-menti lentissimi, dati dallo spostamento del magma sotto alla crosta terrestre, ed è per questo fenomeno che nell’area si registrano eventi sismici.

Il movimento delle placche dell’Ap-pennino è di circa 1 millimetro all’anno e questo può essere facilmente dimostrato considerando che le scosse del 6, 7 e 9 aprile hanno causato l’innalzamento del Gran Sasso di circa 5 centimetri e l’ab-bassamento del territorio sull’altra placca di circa 25 centimetri. Dall’ultimo sisma che colpì l’area, quello del 1703, sono passati 300 anni, che moltiplicati per 1 millimetro l’anno danno, appunto, uno spostamento di 30 centimetri.

Alberto Frepoli, geologo dell’Ingv ha spiegato che le previsioni sismologiche sono probabilistiche proprio come quelle meteorologico. La differenza è che quel-le meteo sono a breve termine e dispon-gono di una massa di dati sui fenomeni misurabili dell’atmosfera. Quelle sismo-logiche sono a lungo termine, indicano

su una cartina la pericolosità sismica di una zona, e si basano su strumenti scien-tifici (sismografi) e sulla sismicità storica di un luogo, ma non possono determina-re il momento preciso dell’evento sismi-co.

Neppure le analisi basate sul gas radon possono dare indicazioni certe: sin dal 1966 sono falliti molti esperimenti. Ed è per questo che il susseguirsi di piccole scosse non può indurre a evacuare una città: nel 1993 a Gibilmanna, in Sicilia, numerose scosse di superficie misero all’erta l’amministrazione locale, ma alla fine non si ebbe alcun terremoto distrut-tivo.

Insomma, si può prevedere dove e come avverrà il terremoto, ma non quando, o meglio, non si può prevedere il momento esatto ma soltanto l’arco di tempo in cui ci si può aspettare una scossa di una certa intensità. A L’Aquila soltanto fra cinquanta anni una scossa simile a quella del 6 aprile potrà ripetersi con una probabilità del 10%, con magni-tudo 7. Quello che invece certamente ci si può aspettare adesso è una sequenza sismica con scosse di magnitudo 4: se-condo le statistiche, infatti, alla scossa di magnitudo 5.8 seguono scosse di magni-tudo compresa tra poco oltre lo zero e poco inferiore il picco del 6 aprile. Le scosse avvertite finora fanno parte di questa serie, nella quale mancano finora quelle di magnitudo 4.

A tu per tu con la sismologia insieme agli esperti dell’Ingv

Quindi, se non è possibile fare una previsione, bisogna fare prevenzione, hanno sottolineato più volte gli esperti, limitando per esempio la vulnerabilità degli edifici: diventa necessario, in que-sto senso, che le amministrazioni pubbli-che classifichino le zone più pericolose come zona 1, riducendo il grado di edifi-cabilità. «È importante - ha spiegato lo psicologo Massimo Crescimbene - ren-dersi conto della natura sismica di questi luoghi e non abbandonarli. I cittadini non dovrebbero arrendersi ma associar-si, affidandosi a esperti che li aiutino a vigilare sulle scelte di politici e costrutto-ri». Una buona abitudine sarebbe quella di chiamare un geologo prima di costrui-re la propria casa, perché non esiste un edificio antisismico in assoluto, ma un edificio antisismico per ciascun luogo preciso. «L’Università dell’Aquila possie-de uno dei migliori dipartimenti di Inge-gneria sismica d’Italia e potrebbe essere un ottimo punto di riferimento», hanno suggerito gli esperti. Ma soprattutto, conta ricordare una raccomandazione: «Finiamola con l’abitudine tutta italiana di provvedere ai problemi dopo che si verificano disastri: prendiamo in mano le nostre responsabilità e il nostro futuro».

Ornella Sinigaglia Daniele Monaco

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La sequenza sismica del terremoto che ha colpito l’Aquilano. Le stelle indicano le scosse del 6, 7 e 9 aprile.

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I L CINEMA ALL’APERTO è forse una delle forme di fruizione della setti-ma arte più affascinanti. Ed è per

questo che il progetto “Cinema mobile all’aperto”, rassegna cinematografica itinerante avviata dalla Direzione Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Cul-turali con le principali case di distribu-zione, in collaborazione con la Protezio-ne Civile, ha toccato i campi di Paganica 5 e Monticchio 2.

Il cinema vive di collettività e spazi, emozioni e divertimenti, che all’aperto, d’estate, diventano una bellissima espe-rienza. Condivisa prima dagli ospiti di Paganica 5, che il 4 e il 6 luglio hanno potuto assistere alle proiezioni di “Un’estate ai Caraibi” e di “Gran Tori-no”. E poi da quelli di Monticchio 2, che per tre serate, dal 21 al 25 luglio, ha ospi-tato le strutture per il cinema mobile. Tre le pellicole proiettate: oltre a “Un’estate ai Caraibi” e “Gran Torino”, gli ospiti hanno potuto assistere anche alla visione della commedia romantica “Questione di cuore”.

G IOVEDI’ 23 LUGLIO nell’a-rea verde del campo Montic-chio 1 si è svolta la “Festa delle

Famiglie”, organizzata dagli operatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano insieme ai bambini dei campi Monticchio 1 e Monticchio 2 che parte-cipano alle attività di “rEstate insieme” e alle loro famiglie. Tutte le attività della serata, infatti, sono state realizzate con il coinvolgimento di adulti e bambini. La festa si è aperta con un balletto realizza-to dai bambini sulle note della canzone “Domani” ed è poi proseguita con mo-menti animati dal gruppo scout AGESCI di Veglie 1 della provincia di Lecce, che hanno coinvolto bambini e genitori in canti e giochi di gruppo. Al termine della serata è stato offerta a bambini ed adulti una fetta di tiramisù preparato dalla si-gnora Marilena, ospite del campo.

Il cinema è itinerante a Monticchio e Paganica

Pronta la scuola donata alla Cmr della Lombardia

Famiglie in festa al campo Garden

L’aula magna del modulo scolastico I preparativi nel Rifugio Unicatt

Gli operai durante l’allestimento Alle prese con il tiramisù per la festa I protagonisti di “Questione di cuore”

Una scena del film “Gran Torino”

S ARÀ PRONTO prima di Ferragosto il modulo scolastico donato dalla società Autostrade Centropadane

Spa di Cremona alla Colonna mobile regionale della Regione Lombardia. La struttura è stata allestita a Paganica dalla Colonna mobile regionale in accordo con il Comune dell’Aquila per ospitare una sezione di scuola elementare e con-sentire così la ripresa della normale atti-vità scolastica.

Il nuovo complesso scolastico è com-posto da moduli prefabbricati e conta 5 aule di 50 metri quadrati ciascuna, ognu-na delle quali potrà ospitare 25 alunni, e un’aula più grande, di circa 70 metri qua-drati, per le attività comuni., oltre ai ser-vizi igienici per bambini e personale sco-lastico. A fornire gli arredi e le attrezza-tura scolastiche sarà il distretto Italia di Kiwanis International, organizzazione mondiale a servizio dell’infanzia. La nuo-va scuola sarà inaugura il 27 agosto, in tempo quindi per l’apertura dell’anno scolastico.

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Festa delle famiglie a Paganica 5, una cena di successo fra canti e balli

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G LI SCOUT DELL’AGESCI E DEL MASCI il 28 luglio hanno coinvolto i bambini del campo di Paga-nica 5 in un’importante attività di pulizia della fonta-

na nel parco della villa di Paganica. Armati di guanti, scope e tanta voglia di fare, “i ragazzi di

San Giustino”, coordinati dagli scout, si sono impegnati per riportare all’aspetto a cui tutti erano abituati la fontana presen-te nel parco. Hanno così reso di nuovo vivibile quella che, prima del 6 aprile, era un’importante area di ritrovo per il pae-se di Paganica: sede di feste, serate danzanti, processioni, ra-duni e passeggiate. Un altro piccolo passo verso la normalità.

L E FAMIGLIE OSPITI del cam-po Paganica 5 “San Giustino” si sono riunite giovedì 30 luglio

nel tendone dietro la mensa per la “Cena delle Famiglie”, organizzata dagli opera-tori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Brescia con gli scout dell’AGESCI e del MASCI.

La cena ha avuto un alto valore di ag-gregazione per i residenti, grazie anche all’azione coinvolgente degli scout e dei volontari dell’università: italiani e mace-doni si sono seduti insieme ed insieme hanno mangiato, ballato e cantato.

È stato un evento speciale anche per i bambini, felici di cenare insieme a tutti gli amici e le loro famiglie, nonché con gli operatori universitari e gli scout che li seguono nelle attività estive.

Sin dall’accoglienza si è sentito l’entu-siasmo degli scout, che hanno anche servito ai tavoli in maniera originale e divertente, mettendo a proprio agio gli ospiti giunti al “ristorante Paganica 5”. La mensa del campo, infatti, era stata resa in tutto e per tutto simile ad un ri-storante, grazie agli addobbi e al lavoro dei ragazzi dell’AGESCI e dei “sempreverdi” del MASCI. Durante la serata i genitori hanno apprezzato la qualità del lavoro svolto finora dagli operatori dell’università nelle due ludote-che impiantate nel campo. I bambini della ludoteca “Aquilandia”, gestita degli operatori della Cattolica di Brescia, han-no eseguito i balli ed i canti imparati nelle ore di frequentazione, mentre i ragazzi della ludoteca dei volontari mila-

nesi hanno coreografato altre danze ap-prese. La serata si è chiusa con l’ammai-na bandiera – abitudine radicata delle ludoteche – con la partecipazione dei genitori, ormai completamente coinvolti nelle proposte della serata.

L’ottimo svolgimento della serata è l’ennesima dimostrazione che il livello d’integrazione raggiunto a “San Giusti-no” tra i residenti italiani e quelli di origi-ne macedone è anche frutto del lavoro dei volontari impegnati nella struttura. In un campo, quello di Paganica 5, che può a buon diritto presentarsi come uno dei più vivibili e meglio attrezzati fra quelli sorti nell’aquilano.

Noemi Tazzi

Rinasce la fontana del parco

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A spasso sul Gran Sasso con le guardie forestali

G IORNATA SPECIALE, gio-vedì 30 luglio, per i bambini dei campi di Monticchio 1, 2 e

Paganica 5. Insieme agli educatori dell’U-niversità Cattolica di Milano, agli istrut-tori del Coni e alle guide del corpo fore-stale, i bambini iscritti al campo estivo “R-Estate insieme” hanno raggiunto l’altopiano di Campo Imperatore, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, a 2000 me-tri di quota.

A bordo dell’autobus che li ha condotti dai campi alla meta, cuore del massiccio del Gran Sasso, i ragazzi hanno riempito l’attesa con grande entusiasmo, unito a un pizzico di stupore per le grandi diste-se verdi che man mano si aprivano da-vanti ai loro occhi. Nel frattempo, una guida del Corpo Forestale alimentava la curiosità dell’intero gruppo, dando alcu-ne informazioni sulle piante e in partico-

lare sugli animali che popolano il vasto territorio del Gran Sasso, fra cui orsi, lupi, daini e caprioli.

I bambini hanno inoltre appreso alcu-ne nozioni riguardanti il rispetto per conservare un’area così bella e protetta come quella che li stava attendendo: non abbandonare rifiuti per terra, riservare attenzione e rispetto per piante e fiori, forme di vita che vanno ammirate senza essere raccolte o strappate dal terreno.

Una volta arrivati, i bambini, in piccoli gruppi da due o tre, ciascuno accompa-gnato da un adulto, hanno affrontato una breve ma intensa camminata, soste-nendosi a vicenda lungo la salita verso il più vicino rifugio. Da lassù un magnifico panorama li attendeva: lunghi prati verdi, picchi e cime fra i quali l’imponente Cor-no Grande ed un bivacco in lontananza. Giunti alla meta i bambini si sono seduti sul prato per stare insieme, godendosi il sole ed il paesaggio.

È stata per tutti, grandi e piccoli, un’e-sperienza senza dubbio preziosa, che ha permesso di imparare le piccole ma im-portanti regole della natura divertendosi insieme. Il percorso di creatività unita al gioco e all’attività fisica, intrapreso dai bambini con il campo estivo “R-Estate insieme”, si è così arricchito di un bel pomeriggio, all’insegna del vivere immer-si nella natura, dell’unione e del diverti-mento.

Francesca Podda

Mediatori culturali per il campo Monticchio 1

Vinicio Capossela in concerto al Campo Volo di Fossa

I STRIONICO, CAMALEONTICO, ge-niale, servirebbero molti aggettivi per descrivere un artista quale Vini-

cio Capossela. Il concerto che si è svolto martedì 28

luglio al Campo Volo di Fossa si può definire un grande rito collettivo: giovani e famiglie da tutto l’Abruzzo e volontari di tutta Italia sono accorsi per assistere allo spettacolo del cantante irpino e bal-lare al ritmo della sua musica.

Canzoni quali “Marajà” e “Il ballo di San Vito” hanno esaltato la platea, “Il paradiso dei calzini” ha commosso; sto-rie di ultimi, di diversi, storie di amicizia e amore, diritti e lotte, metafore della vita e dell’attualità del nostro Paese.

Capossela, accompagnato da una band di 5 elementi più tre musicisti di stru-menti medievali unitisi per l’occasione alla compagnia, ha dato il meglio di sé, ha suonato organo, pianoforte, chitarra e affascinato con la sua voce roca e malin-conica.

Alla fine del concerto è tornato sul palco ‘Nduccio, anfitrione dell’evento, il primo organizzato dagli aquilani per gli aquilani e incluso nella rassegna Campi sonori. Aveva aperto la serata scaldando il pubblico per più di un’ora e l’ha poi chiusa sulla note della tradizionale “Vola vola”, lasciando il segno di una terra e della sua gente, viva e protagonista. De-cisa a tornare a volare.

Federico Bevilacqua

U N PROGETTO nato sul territorio, col sudore e la caparbietà di chi abita le zone terremotate. Per

ricostruire un tessuto sociale, per far esaltare solidarietà e aiuto, con la vivibi-lità quale primo obiettivo.

Da qui nasce il progetto di Ricostruire Insieme (a destra, il logo dell’iniziativa), con Caritas Diocesana de L'Aquila e Arci a fare da capofila a molte associa-zioni del territorio.

I mediatori del progetto sono entrati in contatto con la popolazione straniera

e italiana di Monticchio 1 l’ultima setti-mana di luglio, ascoltandone le storie, fatte di una ricca diversità culturale, e raccogliendone le richieste, per far sì che le incomprensioni che possono nascere da quella diversità e che rischiano di essere amplificate dal disagio possano appianarsi e diventare fonte di crescita comune.

Gli operatori sono in servizio nel cam-po nei pomeriggi del lunedì, mercoledì e venerdì.

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violenta tromba d’aria nella mattinata di sabato 18 luglio, in particolare ho voluto verificare l’entità dei danni subiti nelle zone del Lecchese e della Bergamasca, facendo tappa a Civate, Abbadia Lariana, Valmadrera, Solto Collina e Riva di Sol-to. Numerosi tetti delle abitazioni sono stati scoperchiati, e le linee telefoniche sono rimaste interrotte per parecchie ore.

Ancora una volta il Sistema Regionale di Protezione Civile è stato all’altezza della situazione. Un ottimo lavoro di

continua da pagina 1

L A SITUAZIONE però è risultata piuttosto critica, tanto che il Presidente della Regione, Rober-

to Formigoni, ha richiesto il riconosci-mento dello stato di calamità naturale per le zone maggiormente colpite, e il Consiglio dei Ministri lo ha prontamente riconosciuto inizialmente per Varese e in seguito anche per i territori di Bergamo, Como e Lecco.

Mi sono recato sui luoghi colpiti dalla

PAOLO VOLANTINI — STORIA DI UN VOLONTARIO Il terremoto de L’Aquila è entrato nella mia vita la mattina del 6 aprile. Come al solito stavo andando a lavoro a Tirano, il paese dove vivo in Valtellina, in provincia di Sondrio. Quel giorno però, alle 7.45, ho ricevuto una telefonata dal mio coordinatore della Protezione Civile: «Hai visto cosa è successo in Abruz-zo?». Non ne sapevo ancora niente, ma dopo tre ore era già chiaro che sarei dovuto scendere immediata-mente. Ho subito avvisato tre colleghi di Terna, la società che gestisce le linee elettriche dell’alta tensione, per cui lavoro come tecnico e siamo partiti per Monticchio, con materiale per sessanta tende. Siamo arrivati al campo di Monticchio 1 alle 4.30 del mattino del 7 aprile e ci siamo messi subito a fare ciò per cui siamo stati chiamati: impiantare le linee elettriche nel campo. Per ora di cena la mensa e i bagni erano già pronti, per far sì che gli ospiti potessero avere assicurate le loro necessità di base: mangiare e la-varsi. A mezzanotte erano pronte quaranta tende, in cui hanno dormito le famiglie già presenti nel campo.

Abbiamo impiantato i quadri generali, un centinaio di quadri di zona e assicurato la distribuzione con i cavi. Ci siamo occupati dell’allacciamento gas, così le tende nel giro di poche ore erano illuminate dalle lampade, riscaldate dalle stufe elettriche, l’acqua calda arrivava nei bagni e il gas nelle cucine. Insomma, l’energia ha reso il campo un posto vivo e abitabile dagli ospiti. La squadra che guidavo era composta da sedici persone e abbiamo assistito Monticchio 1 e 2. Il secondo sabato sono arrivati dalla società a2a altri volontari, mai stati in Protezione Civile Lombardia, di cui io sono vicepresidente del gruppo Aem, la vec-chia azienda energetica municipale di Milano. Ebbene, eravamo trentacinque tecnici e abbiamo assistito altri cinquantotto campi gestiti dalla Protezione Civile di tutte le regioni, dal lago di Campotosto giù per la valle dell’Aterno. Il 24 aprile sono andato via, ma sono tornato nelle prime due settimane di maggio e sono tornato il 10 luglio, per tre settimane. Il mio è stato un lavoro oscuro e intenso nelle prime ore dell’emergenza e non mi ha dato occasione per conoscere gli ospiti di Monticchio 1 e 2, ma mi sta a cuore restar loro vicino e rendermi disponibile per qualsiasi necessità. La mia vita in Protezione Civile è iniziata nel 1994. Sono stato in Piemonte per l’alluvione, nel ’99 in Kosovo, nel 2002 a San Giuliano e nel 2004 in Sri Lanka per lo tsunami. Qui in Abruzzo sono colpito dal grande numero di volontari presenti. Ma a volte in alcuni campi il numero non basta: i volontari devono avere competenze tecniche precise per poter dare un reale aiuto. Il lavoro di un tecnico elettrico non è facile e non può farlo un boy scout volenteroso: serve più specializzazione.

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La Protezione civile non va in vacanza

squadra ha permesso a soccorritori e tecnici di essere già attivi 20 minuti dopo le manifestazioni di maltempo.

Bisogna riconoscere che gli operatori di Protezione Civile (Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, tecnici e volontari) sono instancabili, sempre pronti ad inter-venire in qualsiasi situazione di allarme con tempestività, efficienza e determina-zione. Dopo un inverno particolarmente nevoso che li ha visti impegnati a soc-correre gli abitanti di alcune zone mon-tane della provincia di Cuneo rimasti intrappolati in tre metri di neve e seppur coinvolti da diversi mesi nel prestare soccorso e garantire assistenza nei Cam-pi allestiti in Abruzzo, una volta tornati nelle loro case trovano ancora la forza e il coraggio di rendersi disponibili ad in-tervenire alla prima necessità. Quello che li guida, oltre ad una solida formazione e organizzazione, è la solidarietà, una gran-de forza di volontà e il desiderio di pre-stare soccorso e portare calore umano a tutti coloro che ne hanno bisogno, per tale motivo a loro va il mio profondo grazie e la mia riconoscenza.

Sicuramente i disastri causati da nubi-fragi e trombe d’aria in Lombardia non sono paragonabili alla distruzione causa-ta dal terremoto in Abruzzo, ma sono comunque situazioni risolvibili proprio grazie all’intervento e all’impegno della Protezione Civile. Ed è per questo moti-vo che sono fiero del loro operato.

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È NATO praticamente in una sera, il comitato “La terra dei figli”: volu-to da alcuni monticchiesi residenti

al campo di Monticchio 2, ha radunato nella piazza del paese quasi tutta la co-munità per discutere dei problemi e delle possibili soluzioni.

Attorno a una scenografia quasi teatra-le, data dalla piazza di Monticchio e da un tavolino con due panche, lunedì 20 luglio si è riunita quasi tutta la popola-zione della piccola frazione dell’Aquila. Dopo una breve presentazione degli intenti del comitato, che nasce come associazione e non punta alla politica, i cittadini sono stati invitati a prendere la parola per esprimere i propri punti di vista. Gli interventi non hanno mai por-tato a posizioni contrastanti, a dimostra-zione della condivisione di un punto: rimboccarsi le maniche per far rivivere

Monticchio, evitando che perda la sua anima, ovvero la sua gente. Qui i danni alle abitazioni sono stati meno gravi, hanno spiegato i promotori del comitato, ma chi sarà costretto a lasciare il paese per trasferirsi negli alloggi del progetto C.A.S.E. o sceglierà di lasciare l’Aquila si troverà comunque di fronte al fatto di dover abbandonare la propria comunità.

Al termine dell’assemblea sono state raccolte le adesioni, che hanno portato, una settimana dopo, a una nuova riunio-ne, al termine del quale 70 membri han-no votato il consiglio, presieduto da Do-menico Nardecchia. La prima istanza che “La terra dei figli”, questo il nome del comitato, intende portare avanti è la creazione di insediamenti tipo casette nelle frazioni. Un’istanza per la quale il sindaco, Massimo Cialente, ha espresso interesse in seguito alla proposta.

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La terra dei figli, nasce il comitato portavoce delle istanze di Monticchio

Festa per l’Abruzzo a Brescia

D AL 24 AL 26 LUGLIO, chiun-que sia stato a Travagliato, in provincia di Brescia, ha

potuto vedere un po’ d’Abruzzo e gusta-re i sapori della sua cucina tipica. I vo-lontari della Protezione Civile della Fran-ciacorta hanno infatti organizzato una festa per raccogliere fondi in favore dei terremotati d’Abruzzo.

Le aree di ristorazione erano dedicate ai campi gestiti dalla Regione Lombardia nell’aquilano. Così, gli avventori hanno pranzato al ristorante “Monticchio – Garden” piuttosto che alla pizzeria

“L’Aquila” e si sono rinfrescati al bar “Paganica 5”. I cittadini bresciani, accor-si in gran numero, hanno potuto assapo-rare lo spirito positivo che anima il servi-zio dei loro volontari in Abruzzo. L’im-peccabile organizzatore dell’evento, vo-luto dalle associazioni dei comuni locali, è stato Giovanni Fassi. A lui va tutta la stima della piccola delegazione aquilana, rimasta colpita dall’ennesima prova di solidarietà che lega sempre più le due regioni. Una qualità che tutti i volontari della Lombardia dimostrano giornalmen-te, con il loro impegno per la rinascita dell’Abruzzo.

Noemi Tazzi

Le feste dei più piccoli al Garden e a San Giustino Simone, ospite del campo Paganica 5 ha festeggiato il 21 luglio i suoi cinque anni con i suoi piccoli amici e con i residenti più grandi. Paradossalmente il terremoto ha fatto sì che Simone potesse festeggia-re per la prima volta con i suoi coetanei il suo compleanno. Segno che nonostan-te le difficoltà c’è voglia di tornare a sor-ridere e divertirsi, festeggiare le ricorren-ze e vivere con gli amici eventi piacevoli.

Anche a Monticchio 1 c’è stata aria di festa: a spegnere 11 candeline, lo scorso 28 luglio, è stata Alessia, l’ultima arrivata tra i piccoli ospiti del campo. Ad anima-re la festa nell’area verde c’erano, insie-me ai bambini, anche gli operatori del Progetto scuola dell’Università Cattolica e gli Scout di Torremaggiore.

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LA REDAZIONE Tendopolis è un supplemento di mag|zine, quotidiano online della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. via Sant’Agnese 2 20123 - Milano tel. 02 72342802 fax 02 72342881 Progetto realizzato da: Regione Lom-bardia, Scuola Superiore di Protezio-ne Civile- Iref, Almed. Hanno lavorato a questo numero: Stefano Maullu, Marco Lombardi, Matteo Scanni, Ornella Sinigaglia, Federico Bevilacqua, Daniele Mona-co, Noemi Tazzi, Francesca Podda, Daniela Tagliabue. Tendopolis è distribuito nei campi di: Monticchio 1, Monticchio 2, Paganica 5. Per collaborare: [email protected] Tendopolis è online: http://issuu.com/magzine/docs/

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CARLO ROVETTA Già ufficiale di Polizia Locale del Comune di Bergamo e ora funziona-rio dell’UO Polizia Locale di Regione Lombardia, ha partecipato al coordina-mento degli agenti nei grandi eventi nel bergama-sco. Ha partecipato, come volontario, alla ricostru-zione in Irpinia dopo il terremoto del 1980.

I NUOVI CAPI MISSIONE

La musica brasiliana all’Amiternum

L A SUGGESTIVA CORNICE DELL’ANFITEATRO ROMANO DI AMITERNUM, risa-lente al I sec. d.C., ha fatto da scena a uno dei più importanti interpreti della storia della bossa nova e della musica popolare brasiliana, Gilberto Gil, che ha

inaugurato la rassegna Campi Sonori, una serie di eventi musicali in programma all’A-quila fino al 6 settembre. Con la sua band ha infiammato la platea, trasmettendo ai volontari e agli ospiti dei campi presenti al concerto tutta la carica della musica brasiliana. A fine concerto, nel corso dei ripetuti bis, la gente si è alzata dai posti e si è riversata sotto il palco per balla-re e scatenarsi al ritmo delle canzoni del cantante di Bahia.

Fiocco celeste

I L CAMPO DI PAGANICA 5 ha un nuovo piccolo ospite: giovedì 30 luglio è nato Riccardo Savu, il se-

condo figlio di Alexsandra e Claudio Christian. Il lieto evento è avvenuto in mattinata all’ospedale dell’Aquila dopo il pronto intervento del 118. La notizia ha contagiato i sorrisi tra i volontari, che fanno i più grandi auguri alla giovane famiglia.

AUMENTO AI CONTRIBUTI AUTONOMA SISTEMAZIONE L’ordinanza 3797, firmata il 30 luglio dal Presidente del Consiglio dei Ministri, ha riconosciuto un contributo fino a 5.000 euro per le spese di trasporto e deposito dei mobili per chi deve riparare la propria abitazione, escluse le case di categoria A. Questi ultimi dal 6 agosto non possono più usufruire dell’alloggio gratuito in alberghi o strutture residenziali. Prorogati inoltre i termini per fare le domande di contributo sugli edifici B e C, con decorrenza di novanta giorni dal 27 luglio. Au-menta il contributo di autonoma sistemazione, per un massimo di 600 euro al me-se per famiglia, nel limite di 200 euro per ogni componente. Chi vive da solo potrà ricevere 300 euro; per ogni ultra 65enne e invalido almeno per il 67% ci sarà un contributo aggiuntivo di 200 euro (prossima la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale).

DARIO BESOLA Geometra. Funzionario della Protezione civile di Regione Lombardia dal 1998, ha partecipato a tutte le missioni di protezione civile . E’ uno dei 60 fun-zionari italiani formati dal Dipartimento della Prote-zione Civile per le missioni internazionali in supporto alle attività ONU/UNHCR.