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P OCHE CHIACCHIERE e tanti fatti». Si è presentato così Guido Bertolaso, direttore del Dipartimento della Pro- tezione civile nazionale, al centinaio di persone che lo aspettavano sotto al tendone della men- sa del campo Monticchio 1. Poche parole ma dirette, per spiegare cosa è stato fatto e cosa si farà per rimettere in moto L'Aquila. Il direttore della Protezione civile ha inizia- to elogiando l'operato delle squadre dei volon- tari: «Se ne sono dette di tutti i colori su di noi ma la Protezione civile ha svolto un gran lavo- ro, coadiuvata dalle forze dell'ordine». L'attesa di notizie fresche sul nuovo decreto per l’A- bruzzo appena approvato in Senato era palpa- bile. «Quando potrò rientrare a casa mia? Quando partiranno i lavori di ricostruzione?». Queste le domande ripetute quasi ossessiva- mente prima dell’inizio dell’incontro. Bertolaso ha affrontato i dubbi punto per punto, spiegando le questioni nodali del prov- vedimento: «Nel decreto sono state individuate le case a cui serve poco per essere rimesse a posto e quelle che dovranno essere distrutte. Per queste ultime, le spese di ricostruzione sa- ranno coperte al 100% dallo Stato». E per la messa in sicurezza di tutti gli edifici i pubblici, come le scuole, che ripartiranno regolarmente a settembre senza rinvii, ha annunciato, «lo Stato ha stanziato un altro miliardo di euro». pagina 4 Bertolaso incontra Monticchio Qui sala operativa Supplemento quindicinale di mag | zine, periodico online della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano S ONO BASTATI 22 se- condi per sconvolgere la vita degli abruzzesi. E coinvolgere l’intero Paese, Lombardia inclusa. Già po- chi minuti dopo la scossa la sala operativa della Regione Lombardia stava organizzan- do gli interventi e la prima colonna mobile composta da circa 400 volontari, 20 mezzi e tutto l’occorrente per assi- stere i primi sfollati è partita per l’Abruzzo in poche ore. L’impegno continua con gli stessi ritmi delle prime ore per aiutare l'Abruzzo indivi- duando un obiettivo col qua- le dare significato vero e profondo a questa ricostru- zione. Il Presidente Roberto Formigoni si sta impegnando fortemente per aiutare le popolazioni e interverrà in modo considerevole anche dal punto di vista finanziario. pagina 6 TUTTA LINFORMAZIONE CHE VI SERVE T endoPolis: una co- munità in un villag- gio di tende, è il giornale distribuito ogni due setti- mane nei quattro campi coordinati dalla Regione Lombardia. Messo a pun- to dalla Scuola Superiore di Protezione Civile – IReF della Regione con la Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano, vuole informa- re su quanto avviene den- tro e fuori i campi ma soprattutto dare uno spa- zio in cui riconoscersi. Le storie sono quelle che i nostri giornalisti, cioè i volontari della Scuola di giornalismo, i ragazzi delle scuole di Montic- chio e i residenti, raccol- gono e propongono. So- no storie che forse già conoscete e che non pos- siamo dimenticare perché ci aiutano a delineare il futuro. Ma sono anche storie nuove: quelle di chi ci saluta per tornare a casa o riaprire il proprio negozio per far volare di nuovo L’Aquila. Il titolo lo abbiamo scelto noi, ma il fatto che siamo una comunità lo dimostrano il tempo trascorso insieme, aquilani e volontari, e lo dimostrano le tende. Sap- piamo che saranno smon- tate, ma la nostra polis, la comunità, resterà a calpe- stare e a lavorare in que- sta terra. Marco Lombardi Marco Lombardi Marco Lombardi Marco Lombardi direttore scientifico Scuola Superiore di Protezione civile Regione Lombardia La colonna della Protezione civile della Regione Lombardia all’Aquila. n. 1 31 maggio 13 giugno 2009

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Quindicinale prodotto dalla Scuola di giornalismo dell'Università del Sacro Cuore di Milano e distribuito nelle tendopoli abruzzesi di Monticchio 1, Monticchio 2, Rocca di Mezzo, Paganica 5. Comunicazione pubblica in contesti di emergenza

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P OCHE CHIACCHIERE e tanti fatti». Si è presentato così Guido Bertolaso, direttore del Dipartimento della Pro-

tezione civile nazionale, al centinaio di persone che lo aspettavano sotto al tendone della men-sa del campo Monticchio 1. Poche parole ma dirette, per spiegare cosa è stato fatto e cosa si farà per rimettere in moto L'Aquila. Il direttore della Protezione civile ha inizia-

to elogiando l'operato delle squadre dei volon-tari: «Se ne sono dette di tutti i colori su di noi ma la Protezione civile ha svolto un gran lavo-ro, coadiuvata dalle forze dell'ordine». L'attesa di notizie fresche sul nuovo decreto per l’A-bruzzo appena approvato in Senato era palpa-bile. «Quando potrò rientrare a casa mia?

Quando partiranno i lavori di ricostruzione?». Queste le domande ripetute quasi ossessiva-mente prima dell’inizio dell’incontro. Bertolaso ha affrontato i dubbi punto per

punto, spiegando le questioni nodali del prov-vedimento: «Nel decreto sono state individuate le case a cui serve poco per essere rimesse a posto e quelle che dovranno essere distrutte. Per queste ultime, le spese di ricostruzione sa-ranno coperte al 100% dallo Stato». E per la messa in sicurezza di tutti gli edifici i pubblici, come le scuole, che ripartiranno regolarmente a settembre senza rinvii, ha annunciato, «lo Stato ha stanziato un altro miliardo di euro».

� pagina 4

Bertolaso incontra Monticchio

Qui sala operativa

Supplemento quindicinale di mag | zine, periodico online della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

S ONO BASTATI 22 se-condi per sconvolgere la vita degli abruzzesi.

E coinvolgere l’intero Paese, Lombardia inclusa. Già po-chi minuti dopo la scossa la sala operativa della Regione Lombardia stava organizzan-

do gli interventi e la prima colonna mobile composta da circa 400 volontari, 20 mezzi e tutto l’occorrente per assi-stere i primi sfollati è partita per l’Abruzzo in poche ore. L’impegno continua con

gli stessi ritmi delle prime ore

per aiutare l'Abruzzo indivi-duando un obiettivo col qua-le dare significato vero e profondo a questa ricostru-zione. Il Presidente Roberto Formigoni si sta impegnando fortemente per aiutare le popolazioni e interverrà in modo considerevole anche dal punto di vista finanziario.

� pagina 6

TUTTA L’INFORMAZIONE CHE VI SERVE

T endoPolis: una co-munità in un villag-gio di tende, è il giornale distribuito ogni due setti-mane nei quattro campi coordinati dalla Regione Lombardia. Messo a pun-to dalla Scuola Superiore di Protezione Civile – IReF della Regione con la Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano, vuole informa-re su quanto avviene den-tro e fuori i campi ma soprattutto dare uno spa-zio in cui riconoscersi. Le storie sono quelle che i nostri giornalisti, cioè i volontari della Scuola di giornalismo, i ragazzi delle scuole di Montic-chio e i residenti, raccol-gono e propongono. So-no storie che forse già conoscete e che non pos-siamo dimenticare perché ci aiutano a delineare il futuro. Ma sono anche storie nuove: quelle di chi ci saluta per tornare a casa o riaprire il proprio negozio per far volare di nuovo L’Aquila. Il titolo lo abbiamo scelto noi, ma il fatto che siamo una comunità lo dimostrano il tempo trascorso insieme, aquilani e volontari, e lo dimostrano le tende. Sap-piamo che saranno smon-tate, ma la nostra polis, la comunità, resterà a calpe-stare e a lavorare in que-sta terra.

Marco LombardiMarco LombardiMarco LombardiMarco Lombardi direttore scientifico Scuola Superiore

di Protezione civile Regione Lombardia

� � � � La colonna della Protezione civile della Regione Lombardia all’Aquila.

n. 1 31 maggio 13 giugno 2009

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U N PRIMO IMPORTANTE segno della ripresa della sanità in Abruzzo dopo il sisma del 6 aprile». Con queste parole il

viceministro alla Salute, Ferruccio Fa-zio, ha inaugurato oggi la riapertura dei primi due repart i dell'ospedale S.Salvatore dell'Aquila, inagibile dal 6 aprile. I due reparti riaperti sono quello di diagnostica per immagini e quello di radioterapia. I reparti, ha spiegato il direttore genera-le della Asl dell'Aquila, Roberto Marzet-ti, «saranno attivi da lunedì; erano stati danneggiati dal terremoto e sono stati ristrutturati. Sono i primi due reparti in cui si riprende l'attività nell'ospedale S.Salvatore». Marzetti ha inoltre ricorda-to come ulteriori 50 posti letto saranno disponibili entro il 20 giugno con l'alle-stimento dell'ospedale modulare del G8, mentre entro settembre la disponibilità totale di posti letto dovrebbe raggiunge-re quota 280. Procede inoltre, ha con-cluso Marzetti, anche la trattativa con la

struttura privata Villa Letizia, con l'o-biettivo di avere a disposizione a breve ulteriori posti letto. Sono intanto terminati i carotag-

gi ordinati al San Salvatore dagli inqui-renti dopo il sisma. Le prove potrebbero ora interessare la Casa dello Studente e le altre strutture di via XX Settembre crollate e dove si sono registrate nume-rose vittime. Le attività d'indagine proseguono e il

procuratore capo dell'Aquila, Alfredo Rossini, ha descritto la situazione che si è venuta a creare: «È un'inchiesta molto complessa, con varie sfaccettature ma che presenta alcuni modelli innovativi». Le caratteristiche positive in particolare sono due, spiega Rossini, «l'attenzione e la stima riservata alla magistratura dalla gente che ci sostiene perchè vuole sape-re la verità e per questo continua a darci spunti interessanti per arrivare a scoprire la cause dei crolli. E poi c'è la grande collaborazione e compattezza tra quanti stanno lavorando alle indagini. C'è un

L’Aquila, l’allarme del sindaco: emergenza rifiuti come a Napoli

gruppo di periti di alto livello che colla-bora con noi e con i vari esponenti della polizia giudiziaria. Facciamo riunioni continue, è molto dura ma avremo dei risultati». Il procuratore è tornato anche sul

rapporto con gli organi di informazione: «Diamo notizie, naturalmente senza violare il segreto istruttorio, cerchiamo di fornire informazioni oneste e chiare per far sapere ai cittadini, interessati in larghissima maggioranza al nostro lavo-ro, qual è il punto dell'inchiesta e gli sviluppi che ci saranno». Emergenza rifiuti. Il sindaco dell'A-

quila, Massimo Cialente, si è detto pre-occupato per l'emergenza rifiuti in città, in relazione alla mancanza di risorse e all'organizzazione dello smaltimento. «Se la situazione rimane invariata - ha detto - fra quindici giorni avrò un'emer-genza simile a quella napoletana perchè non ho i più soldi per pagare la società che smaltisce lo smaltimento rifiuti». Cialente ha denunciato la grave situazio-ne della città, nell'incontro con Fazio. «Avremo anche qui il genio civile per liberare la città dall'immondizia, oppure - ha rilevato il sindaco - faremo lo stes-so il G8?». Cialente ha inoltre sottoline-ato come «fra due mesi non si potranno più pagare gli stipendi perchè mancano i soldi, mentre al contempo mi si chiede di aumentare il personale». Per fare il punto della situazione, il sindaco ha annunciato che chiederà un incontro già oggi al commissario Guido Bertolaso. Il segretario della Cisl Sicurez-

za Pompeo Mannone, denuncia che il governo «ha fornito parere contrario agli emendamenti in favore dei Vigili del Fuoco» e ha ritirato gli emendamenti che aveva presentato «nonostante quan-to dichiarato a più riprese dal ministro Maroni». Mannone ha poi sottolineato che «è

ora di smetterla con questa commedia». «Siamo addirittura alle comiche. Il mini-stro Maroni prima si impegna ufficial-mente su alcune misure in favore dei Vigili del Fuoco ma poi, in sede di con-versione al Senato del decreto legge sul terremoto vengono ritirati gli emenda-menti presentati dal Governo, con il rappresentante dell'esecutivo presente al Senato che ha fornito parere contrario agli emendamenti» governativi in favore dei pompieri. «Non riusciamo a capire se il gover-

no prende in giro la categoria oppure siamo di fronte ad un film già visto nel quale le varie correnti o gruppi nella coalizione non riuscendo ad assumere decisioni responsabili creano solo dan-ni». Eppure, «l'intero Governo non ha fatto altro che elogiare i vigili del Fuo-co» salvo poi, «quando arriva il momen-to delle decisioni, dimenticare delle cose affermate in precedenza durante la fase emergenziale».

Il Messaggero 22 maggio 2009

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Sulle cose da chiarire e rendere con-crete insiste anche Giorgio De Matteis, vice presidente del Consiglio regionale. «Vogliamo segnalare con forza e senza etichette politiche che ci sono difficoltà oggettive reali per la ricostruzione», dice De Matteis, «c’è il problema della casa, del centro storico, delle scuole e attività produttive. Servono indicazioni precise. Abbiamo l’impressione che sul terremo-to all’Aquila l’attenzione sia alta, ma nei fatti non ci sono decisioni che segnano svolte importanti». Il decreto dopo il via libera al Senato

dovrà essere approvato alla Camera, un passaggio che ora accentra l’attenzione perché tutti sperano che il testo possa essere cambiato. Ieri il senatore Pd Gio-vanni Legnini ha annunciato le proposte che il gruppo presenterà alla Camera: «Vogliamo evitare l’assalto alla diligen-za», spiega Legnini, «i comuni più colpiti e cioè i 49 del decreto Bertolaso, non-ché quelli che avranno titolo per entrare devono avere l’assoluta priorità. Non si può ignorare che decine di altri comuni di tutte e tre le province non sanno come dare risposta ai propri cittadini. Al Senato abbiamo combattuto tenace-mente ottenendo alcuni importanti ri-sultati ma purtroppo non quelli che riguardano i comuni del cratere. Mi auguro che alla Camera si possa miglio-rare il testo o che Bertolaso emani ordi-nanze chiare anche per i comuni esclu-si». «Al commissario Bertolaso», conclu-de Legnini, «ho personalmente citato in Commissione come esempio ciò che è accaduto a Chieti, in Valle Peligna e negli altri comuni delle province di L’A-quila, Pescara e Teramo e ha assicurato che i danni saranno risarciti anche se alle sue parole non sono seguiti i com-portamenti concreti del Governo e della maggioranza».

Il Centro 25 maggio 2009

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Dopo il sisma la città vuole rinascere

I L DECRETO sulla ricostruzione è passato al Senato ma all’Aquila sono rimasti dubbi e incertezze.

Sindaci e cittadini si interrogano sull’-ammontare dei fondi, sulla loro eroga-zione, sui tempi di abbandono delle tende, sulla realizzazione delle case anti-sismiche, sui benefici che avranno i 49 comuni del «cratere» ma anche quali sostegni finanziari saranno dati a quei paesi danneggiati ma fuori la fascia A. Oggi ai Giardini della Villa Comunale vicino al Palazzo di Regione ci sarà una conferenza stampa sul tema «Decreto del governo sul terremoto». «Questa assemblea», spiega Stefania

Pezzopane, presidente della Provincia dell’Aquila «servirà a produrre una mo-bilitazione per sollecitare la Camera dei deputati a non fare come è stato fatto al Senato dove alcune cose sono state prese in considerazione e altre ignorate. Le cose cancellate non sono di poco conto. In particolare i fondi non sono aumentati e quelli assegnati non basta-no, i soldi ci sono solo per l’emergenza e le casette, ma non per la ricostruzione. È grave, ad esempio, che nella commis-sione era stato accolto il principio che i fondi dovevano essere assegnati per le case di proprietà, ma poi la norma arri-vata in aula è stata cambiata a favore solo dei “residenti”. Ciò significa che non si ricostruirà nei centri storici, per-ché il 60% delle abitazioni in queste zone sono seconde case, mentre in Um-bria e nelle Marche sono state rimborsa-te le seconde case e anche le terze case». «Altro problema - prosegue la Pezzopa-ne - e che gli enti locali non possono recuperare i mancati introiti dalle tasse. I Comuni da due mesi non hanno più introiti. Il successo più grande finora ottenuto è il rimborso del 100% per le case distrutte. Su questi punti vogliamo che alla Camera siano apportati miglio-ramenti».

L e gru che svettano nel panora-ma del capoluogo abruzzese danno il senso di quanto è

stato fatto e si sta facendo per far risor-gere la città. La razza abruzzese, soste-nuta da tutta l'Italia, reagisce e ha ripre-so la sua quotidianità. Le attività com-merciali hanno in gran parte riaperto, escluse ovviamente quelle della zona rossa. La sistemazione dei campi è costantemente adeguata alle esigenze degli sfollati. In gran parte delle tendo-poli stanno scomparendo i bagni chi-mici a favore di strutture più comode con tanto di container doccia con ac-qua calda. I lavatoi per il bucato sono muniti anche di lavatrici.

E anche l'emergenza caldo viene affrontata con celerità. In diverse ten-dopoli hanno distribuito i condiziona-tori, prima agli anziani e dove ci sono bambini. Poi a tutti gli altri. A Poggio Picenze stanno ovviando all'ondata di calura con ventilatori e con un'ombreg-giatura che per ora protegge le tende dove si tengono le lezioni per i bambini delle elementari ma il progetto è di estenderla a tutto il campo. Stesso pro-getto per la tendopoli di Piazza d'Armi secondo gli intenti della Protezione civile dell'Emilia Romagna che gestisce questo campo. Le scuole hanno ripre-so ovunque.

Con tanta lena al punto che un bambino delle elementari ha persino rimproverato, nella scuola-tenda a Pile, il ministro della Difesa La Russa che era entrato in classe a salutarli con un «Stiamo studiando qui». Gran lavoro dopo questo mese e mezzo per la mes-sa in sicurezza degli edifici storici e delle chiese in tutta la zona del cratere. I vigili del fuoco del Saf si sono arram-picati su torri e campanili e li hanno «fasciati» con cinghie di sostegno per impedirne il crollo. Adeguata anche l'assistenza sanitaria che a dispetto del crollo delle strutture ospedaliere vede in ogni campo presidi medici speciali-stici: dal dentista, all'oculista, al pronto soccorso cardiologico. E in tutti i campi le mense offrono menù per diabetici e celiaci. Terromotosto», sullo striscione all'ingresso della città, esprime il senti-mento di tutti gli abruzzesi.

Il Tempo 24 maggio 2009

L’Aquila, l’allarme del sindaco: emergenza rifiuti come a Napoli

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A come agibilità � continua da pagina 1

I L CAPO DELLA PROTEZIONE civile ha poi spiegato la scala di valutazio-ne del danno che va da A (case

agibili) ad E (inagibili, da sottoporre a interventi consistenti) e illustrato le pro-cedure da seguire per i lavori di ricostru-zione, simili sia per le agibilità di tipo B che per quelle di tipo E. «Il cittadino dovrà attivarsi in prima

persona - ha spronato Bertolaso - e sono cinque le cose da fare: contattare un ufficio tecnico per un preventivo, farsi firmare la perizia, andare dal sindaco per il timbro del Comune, scegliere una ditta per i lavori e farsi dare i soldi dal sindaco per pagare». «Il cittadino - ha sottolinea-to - non maneggerà mai i soldi, che sa-ranno congelati in banca per evitare utilizzi errati». E adesso tutti aspettano l'ordinanza

governativa che permetterà di iniziare i

MONTICCHIO 2, UN “FIORE DI CAMPO”

D opo la terribile scossa del 6 aprile l’animo di tutti gli aquila-ni è pervaso dall’esigenza di trovare un rifugio, lontano da quei posti fino a qualche attimo prima confortevoli e sicuri,che erano le abitazioni. A Mon-ticchio c’è un luogo da sempre punto di incontro per gli appassionati di calcio: il campo sportivo “Michele Civisca”. Proprio lì la maggior parte dei monticchiesi si è ritrovata, condi-videndo la paura e il senso di smarri-mento, subito dopo il sisma. I più temerari e intraprendenti del paese hanno deciso di farsi carico delle esi-genze impellenti: trovare cibo e attrez-zature per distribuire a tutti un pasto caldo. Abbiamo mangiato pasta mista, perché uguale per tutti non ce n’era. Le prime fasi sono state davvero diffi-cili, poi sono comparse le prime ten-de, i fornelli e le attrezzature da cuci-na; ma a dare il contributo e l’assi-stenza fondamentale è stato l’inter-vento della Protezione civile della Regione Lombardia che dopo 4 gior-ni dal sisma, con la propria esperien-za e tanta dedizione, ha reso questo piccolo punto di ritrovo un campo accogliente e completo di tutti i servi-zi necessari. Il loro punto di forza è stata l’assistenza che ci hanno offer-to,.animati da umanità e altruismo. Così è nato il nostro fiore di campo.

Stefania e GloriaStefania e GloriaStefania e GloriaStefania e Gloria Scuola media inferiore Campo Monticchio 2

S ONO TANTE LE DOMANDE che lunedì 25 maggio aprile gli ospiti del campo Monticchio 1 hanno

posto al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. Tra grandi paure e piccoli timori nessuno si è tirato indietro. Ha esordito una mamma, con una richie-sta precisa: «Cosa succederà a chi era in affitto,se il proprietario, rimasto senza la prima casa, vuole andarci ad abita-re?». «Gli affitti - ha rassicurato Bertola-so - non possono essere annullati. I pro-prietari non possono buttarvi fuori. Se avete problemi rivolgetevi al COM». Un’altra questione sollevata riguarda

gli edifici con agibilità F, cioè agibili ma

con costruzioni pericolanti attorno. «Per riabitare bisognerà attendere che le case pericolanti circostanti vengano messe in sicurezza, i tempi non possono essere uguali per tutti purtroppo», ha spiegato Bertolaso. In molti non avevano ancora ben

chiaro il concetto di prima casa, che, ha ricordato il capo della Protezione civile, è quella «dove si risiede». La questione è soprattutto economica: per le seconde case, quelle cioè dove non si ha residen-za, il rimborso non copre tutte le spese ma ammonta a 80 mila euro. Interrogato da un ragazzo, Bertolaso

ha spiegato che lo Stato saprà anche

valutare casi speciali con la dovuta atten-zione. Come quello di uno studente, intestatario di una casa lesionata ma resi-dente nell’abitazione dei genitori. «Tecnicamente la tua è una seconda casa - ha risposto Bertolaso -, ma valutiamo diversamente ogni situazione: portando la documentazione alla Com si può chie-dere di far cambiare residenza per otte-nere alla tua abitazione la qualifica di prima casa». Con le ricostruzioni ci sarà anche la

messa in sicurezza per l’antisismicità delle nuove case. «Si ricostruirà con i più moderni criteri antisismici», ha assicurato Bertolaso. Come dire: una tragedia del genere non dovrà accadere mai più.

Paolo Rosato Alberto Tundo

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Le risposte di Bertolaso

lavori nelle case di tipo B. A breve sarà invece promulgata un'ordinanza che spiegherà come agire per quelle che de-vono essere abbattute. «Da settembre, quando contiamo di far partire i lavori -ha detto il capo della Protezione civile - nessuno rimarrà senza casa». In partico-lare, «lo Stato metterà a disposizione casette di legno e reperirà tra i 500 e i 1000 appartamenti disponibili nella re-gione». E se qualcuno vorrà rinunciare alla proprietà di una casa distrutta, per costruirne una nuova, «potrà farlo ven-dendola alla società Fintecna, gestita dal governo». Saranno poi i sindaci a riorga-nizzare i piani urbanistici coi terreni in possesso dalla società stessa: «Questa - ha detto in conclusione - è la risposta migliore a chi ci ha accusati di favorire la speculazione edilizia».

Paolo Rosato Alberto Tundo

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Q UANDO HO UN PO’ DI DENARO compro dei libri e, se me ne rima-ne un poco acquisto del cibo e dei

vestiti». Lo diceva nel XV secolo Erasmo da Rotterdam ma il pensiero torna attuale oggi per molti aquilani: dopo la scossa del 6 aprile molti hanno perso tutto, compre-se le piccole o grandi biblioteche casalin-ghe. L’interesse comune converge nei beni di prima necessità: una tenda, un piatto caldo, una stufa o un condiziona-tore a seconda della giornata. Qualcuno però, come Erasmo, potrebbe considera-re bene di prima necessità un libro. Leggere un libro può essere conside-

rato una necessità primaria? È la doman-da che si sono posti al punto Einaudi di via Cimino all’Aquila, e che poche setti-mane dopo il sisma, hanno fatto alla re-dazione di Fahreneheit, il programma di RaiRadio 3, e all’Arci Nazionale. «L’idea è stata di creare una biblioteca a disposizio-ne delle tendopoli», hanno spiegato agli ascoltatori di Fahreneheit, che hanno ini-ziato a inviare i loro libri in dono.

Non c’è voluto molto per vedere promossa la raccolta di libri da donare agli sfollati delle zone terremotate. Con la partecipazione dell’Ama, l’Azienda mobilità aquilana, la biblioteca ha preso la forma di un autobus, il Bibliobus. Il 1 maggio il Bibliobus è partito

carico di 1.500 volumi dal quartier ge-nerale del progetto “Libri per l’Abruz-zo”, a Centi Colella, seguito in diretta da Faherenheit. Da allora si muove come una spola tra i campi dell’Aquila con a bordo libri e volontari del posto. Da mattina a pomeriggio il calenda-

rio non prevede improvvisazioni. Arri-va al campo, fa scendere un “ambasciatore” per ottenere il lascia passare e poi si ferma per aprire le por-te e accogliere a bordo i residenti. Di tenda in tenda, col megafono dei volon-tari e con il passa parola dei residenti, la voce fa presto a spargersi. Scelti uno o più libri, alcuni motiva-

no e commentano soprattutto in base al proprio stato d’animo: «Questo libro

l’ho scelto perché è stato scritto da un nostro concittadino, questo perché tratta delle costruzioni in legno e questo perché ci sono le macerie nella foto di coperti-na», dice un residente del campo di Sant’-Elia; una signora romena invece si lascia consigliare da un volontario di Bibliobus un libro sulla storia d’Italia e sulla lingua italiana. Ma i bambini riservano sempre le migliori sorprese: attratti e incuriositi da questa libreria a quattro ruote rovistano con foga nelle cassette e nelle scatole alla ricerca del loro libro e sono molti a sce-gliere letture impegnative. Tanti si chiedono se questi libri do-

vranno essere restituiti ma l’Arci assicura che i libri sono in prestito a tempo illimi-tato. «L’Arci – Nicoletta Bardi, socio del Circolo Arci “Querencia” - non si appro-prierà dei libri donati: quelli che rimarran-no nel Bibliobus saranno donati a biblio-teche e associazioni locali». Il progetto andrà avanti fino a quando nelle tendo-poli ci saranno lettori a caccia di libri, e fino a quando il campo di Centi Colella sarà operativo Bibliobus garantirà ai suoi residenti anche uno spazio di lettura.

Dario Intini

L unedì 25 maggio nella tendopoli di Monticchio 1 un ospite speciale ha voluto dare il suo contributo

per allontanare lo spettro del sisma: è Andrea Pirlo, maglia 21 del Milan, che con un simbolico calcio ha dato via alla prima sessione di allenamenti dell’iniziati-va “Un pallone per ricominciare”. Attorno a Pirlo tanti bambini e ragaz-

zi della tendopoli, i responsabili del pro-getto: Antonio Di Musciano ed Emidio Sabatini per la Figc, e Daniele Coco, a capo dell’area ludico-sportiva del proget-to “Una scuola per l’Abruzzo”. Grazie alla collaborazione con la Figc

saranno garantite le attività sportive per i bambini e ragazzi della tendopoli.

Il “calcio al terremoto” di Andrea Pirlo

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La biblioteca è mobile

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sponibilità per la gestione di un nuovo campo a Paganica. Da qualche giorno poi, i climatizzatori nelle tende hanno sostituito le stufe. E, ancora, decine di squadre composte ognuna da 2 tecnici, sono a L’Aquila per verificare l'agibilità degli edifici. Un lavoro essenziale che permetterà alle famiglie di rientrare nelle proprie case una volta scongiurato e verificato la staticità degli edifici. L’obiet-tivo è far tornare i cittadini, per quanto possibile, alla normalità. Una normalità che gli abruzzesi, po-

polo dignitoso e laborioso, chiedono a gran voce e che Regione Lombardia ascolta e fa propria. Una normalità che si concretizza anche in piccoli gesti, come questo giornale, un filo che rinsalda un’amicizia che in questa terribile circo-stanza si è ulteriormente rinforzata. Per questo ringrazio tutti i lombardi che hanno espresso solidarietà concreta an-che con l’invio di materiale di prima necessità, dai prodotti alimentari alle attrezzature medicali, dai vestiti agli appartamenti per gli abruzzesi che vo-gliono trasferirsi qui almeno per un pe-riodo. E un grazie particolare ai volontari

della Protezione civile che ancora una volta hanno messo il cuore e l’anima per aiutare i nostri fratelli abruzzesi.

Stefano Maullu Assessore alla Protezione Civile,

Prevenzione e Polizia locale Regione Lombardia

� continua da pagina 1

D ECISIONI IN QUESTO SENSO saranno prese già nelle prossi-me settimane. L’obiettivo è

garantire che la ricostruzione in Abruzzo avvenga in tempi brevi. Negli ultimi fine settimana, nei capoluoghi della Regione sono stati allestiti i gazebo per informare i cittadini su quello che siamo facendo in Abruzzo. Tutto nel segno della traspa-renza e della solidarietà. E proprio i no-stri volontari accorsi per aiutare le popo-lazioni vittime del terremoto meritano un particolare elogio. Da subito, infatti, hanno dimostrato grande competenza, professionalità, disponibilità e anche, voglio sottolinearlo, una grande umanità. Caratteristiche necessarie per chi deve portare conforto e contemporaneamente fornire servizi per migliorare e alleviare la vita di chi non ha più niente, ha subi-to un danno e vissuto una tragedia con la morte di parenti e amici. L’impegno lombardo si traduce nella

gestione di due campi di accoglienza, Monticchio-Garden (per circa 550 ospiti) e Monticchio-campo sportivo (per 250), dotati di cucine che sformano circa 1000 pasti al giorno, postazioni mediche avan-zate, farmacia mobile, lavanderia, docce, ambulatorio medico e psicologico, scuo-la e ufficio postale con bancomat. Sono attivi anche il campo di Paganica 3 per la gestione della mensa per 300 persone e il campo di Rocca di mezzo dove ci sono 700 persone. E’ stata infine data la di-

LA SALA OPERATIVA DELLA PROTEZIONE CIVILE DI REGIONE LOMBARDIA

D alle ore 3.52 del 6 aprile 2009 il sistema regionale di Protezione civile si è attivato agen-do su due fronti: la sala operativa e le attività a L’Aquila. È la sala ope-rativa, in costante contatto con il Protezione civile nazionale, che ha condiviso le strategie operative con le province della Lombardia per fornire volontari, mezzi e materiali per le attività di gestione dei campi. Oltre al coordinamento delle attivi-tà di gestione dell’emergenza, la sala operativa ha organizzato le squadre (in totale 250 persone) di tecnici, dipendenti di enti pubblici e liberi professionisti, che per quasi due mesi si sono avvicendate per le operazioni di verifica dell’agibilità degli edifici de L’Aquila. Dalla sala operativa sono stati inoltre coordi-nati gli interventi per il soccorso sanitario: in particolare i presidi sanitari curati dall’Agenzia Regio-nale Emergenza urgenza (Areu) e all’Azienda Ospedaliera di Niguar-da Cà Granda di Milano. Con il coordinamento della Direzione Agricoltura, le aziende si sono or-ganizzate per donare derrate ali-mentari. Infine, la Direzione Casa e Opere pubbliche ha individuato alcuni appartamenti per dare ospi-talità a sfollati de l’Aquila presenti in Lombardia e senza autonoma sistemazione.

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Pronto intervento terremoto L’emergenza vista da Milano

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È IL 6 APRILE E ALLE 13, via sms, mi viene comunicato di presen-tarmi nella sede della Protezione civile del Comune di Milano per

partenza immediata. Sono volontario e so che questa è una routine: lascio subito il lavoro e faccio un salto a casa a preparare qualche cambio di vestiario. Carichiamo tutto il pomeriggio l’occorrente per l’alle-stimento di un campo. Partiamo alle 19, senza sapere l’esatta

destinazione e la durata della spedizione. È la prima volta che usciamo per un in-tervento in emergenza nazionale il giorno stesso dell’evento. Notte tutta in viaggio: ci fermiamo solo per fare rifornimento e per un panino verso le due. Arriviamo a Monticchio alle 7.00 e

iniziamo subito a montare. Bisogna pen-sare agli sfollati, lavoriamo senza sosta; la nostra cucina è altrove ma finalmente verso le 14.45, dopo 12 ore di digiuno, riusciamo a mangiare (con le mani) un po’ di pasta,. Alle 16.30, mentre stiamo lavorando,

la terra trema ancora per circa 10-15 se-condi. C’è tensione e paura. Ci dicono che ha superato il 5° grado e che è stata avvertita fino a Napoli. Arriva la sera e quando pensavamo di avere un po’ di tempo per noi, dopo le 23, ci viene chie-sto di montare una tenda per sistemare una famiglia. Non senti più la stanchezza se mentre lavori lì vicino vedi sette perso-ne che aspettano che tu completi il lavo-ro. Anche la notte non ci lascia tranquilli: due scosse molto forti svegliano tutti, aquilani e volontari. Quella di mercoledì è un’altra matti-

nata di duro lavoro. La cosa nuova e bella è che a tutti i bambini ospiti del campo viene donato un uovo di ciocco-lato. L’idea è buona e molto gradita, anche da noi: è bello vederli sorridere di nuovo. A pranzo lavoriamo per di-stribuire i pasti. Ci tocca anche accetta-re moltissimi “grazie” dai cittadini. Tutti si sono resi conto di quanto ci stiamo dando da fare. Ce la mettiamo tutta ma lavoriamo in condizioni difficili. La notte la temperatura scende fino a me-no 3 gradi. E come se non bastasse abbiamo a disposizione solo due bagni per 500 persone. E poi c’è il pericolo sciacalli. I cara-

binieri, presenti al campo giorno e not-te, ne hanno arrestati 2 che si aggirava-no tra le tende. Anche noi ci attiviamo per fare turni di sorveglianza. Arrivano continuamente auto di

privati cittadini con materiale vario raccolto con collette fatte in ufficio o in condominio. La loro solidarietà ci tocca e ora dobbiamo noi dire “grazie” a loro. Due animatrici si dedicano a tempo

pieno a far sorridere e giocare i bambini del campo in una tenda adibita a ludo-teca. I residenti accettano scope, palette e sacchi neri per tener pulita la tendo-poli. Vogliono qualcosa da fare. Per noi che siamo a Monticchio c’è il conforto di una webcam nella piazza del paese, che fa vedere ai nostri familiari da casa possono stare tranquilli.

Luigi Vezzosi

Comune di Milano

T utti i giorni, senza riposo, le sue mani lavorano frenetiche per dar da mangiare agli ospiti del cam-

po Monticchio 1. Il terremoto ha cam-biato la vita ad Anna Caldarelli, 60 anni. «Dopo il 6 aprile non avevo voglia di fare più niente - dice Anna -. Aiutando alla mensa però ho ricominciato a vive-re». Anna nella vita ha lottato. «Per 16 anni ho lavorato come governante al Gran Hotel del Parco a L’Aquila e, per arrotondare dopo la morte di mio marito avvenuta 22 anni fa, ho fatto tanti altri lavoretti. Mi sono sempre sacrificata con grande onestà, da dicembre sono in pen-sione e mi sto dedicando ai miei due nipoti». Poi la tragedia del terremoto: «Mi ha svegliato mio figlio. A fatica, fra le grida, abbiamo raggiunto il piazzale fuori casa. Il mio yorkshire, stretto al petto, era l’unica cosa che mi dava forza. Poi in lacrime, prima di ripararci in auto, ho fatto un giro per le strade distrutte di Cavalletto D’Ocre». I giorni dopo il sisma Anna cercava

di tirare avanti nei 2 gazebo allestiti di fianco casa. Al campo Monticchio 1 è arrivata per cercare un po’ di pane ed è avvenuto l’incontro chiave. «Un signore di Brescia della Protezione civile, genti-lissimo - racconta Anna - mi ha riempito uno scatolone di alimenti dicendomi che sarei potuta tornare quando volevo». «Muovendomi nel campo - continua - ho visto che serviva una mano alla mensa e mi sono offerta. Mi hanno accolto a braccia aperte». Anna ha instaurato uno splendido rapporto con tutti. «Questa gente della Protezione civile ha grandi valori. Voglio ringraziarli e spronare tutti i presenti al campo: unitevi a loro per dare una mano. on basta sedersi a men-sa: la giornata dura 24 ore e c’è tanto da

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Sei aprile in viaggio verso l’Aquila Diario di bordo di un volontario

Anna, in cucina torno a vivere dopo il dramma

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Informazioni utili

P ER SAPERE se la vostra abita-zione è stata dichiarata “agibile A” consultate gli elenchi pubblicati dal Comu-

ne dell’Aquila. Se la vostra casa è nell’e-lenco ufficiale potete procedere con l’allaccio del gas. Da quando la vostra casa è stata inserita nell’elenco ufficiale del Comune dell’Aquila non siete obbli-gati a lasciare la tenda ma potete iniziare la procedura per il rientro a casa. L’allaccio del gas è l’unica procedura che dovete effettuare prima di rientrare a casa. Per l’allaccio del gas: - Contattate la Linea Amica Abruzzo e lasciate il vostro numero di cellulare e l’indirizzo. Linea Amica Abruzzo ri-sponde a questi numeri: 803.001 solo da telefono fisso, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00; 06828881 da telefono fisso e da cellulare, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00; 0684892803 da telefono fisso e da cel-lulare, tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 18.00. - Linea Amica Abruzzo vi ricontatterà per fissare un appuntamento con i tecni-ci verificatori inviati dal Comune per la verifica dell’impianto del gas. - I tecnici verificatori del Comune rila-sceranno un attestato e comunicano la data in cui Enel Rete Gas invierà i suoi tecnici per il riallaccio. Nella bacheca accanto alla scuola/centro sociale e pres-so l’Info point è disponibile l’elenco delle località dove Enel Rete Gas ha già ripristinato il gas per l’allaccio alle case. - Entro 30 giorni dovete ricontattare i tecnici verificatori per la prova di sicu-rezza su piani cottura, caldaie, forni etc. - Per l’allaccio del gas non dovete richie-dere l’attestazione di agibilità. Se ne ave-te comunque bisogno potete richiederla presso la Scuola primaria S. Francesco in via Nicola Moscardelli. Se la vostra casa non è ancora nell’elen-

LA REDAZIONE Tendopolis Tendopolis Tendopolis Tendopolis è un supplemento di mag|zinemag|zinemag|zinemag|zine, quotidiano online della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. via Sant’Agnese 2 20123 - Milano tel. 02 72342802 fax 02 72342881 Progetto realizzato da: Regione Lom-bardia, Scuola Superiore di Protezio-ne Civile- Iref, Almed. Hanno lavorato a questo numero: Stefano Maullu, Marco Lombardi, Matteo Scanni, Ornella Sinigaglia, Paolo Rosato, Alberto Tundo, Dario Intini, Luigi Vezzosi, Stefania e Glo-ria (Scuola media inferiore, Campo Monticchio 2), Domenico Nardec-chia, Assunta Marucci. Tendopolis è distribuito nei campi di: Tendopolis è distribuito nei campi di: Tendopolis è distribuito nei campi di: Tendopolis è distribuito nei campi di: Monticchio 1, Monticchio 2, Rocca di Monticchio 1, Monticchio 2, Rocca di Monticchio 1, Monticchio 2, Rocca di Monticchio 1, Monticchio 2, Rocca di Mezzo, Paganica 5.Mezzo, Paganica 5.Mezzo, Paganica 5.Mezzo, Paganica 5. Per collaborare: [email protected]@[email protected]@gmail.com

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co ufficiale ma durante il sopralluogo il tecnico vi ha detto che la casa è agibile, vuol dire che il Comune sta inserendo nell’elenco ufficiale la scheda compilata dai tecnici durante i sopralluoghi. Da quando i tecnici consegnano le schede a quando il Comune pubblica l’elenco passano dei giorni, perché il Comune deve procedere alle pratiche burocrati-che indispensabili per rendere ufficiale l’atto di agibilità. Se avete dubbi o biso-gno di sapere in maniera non ufficiale (solo gli elenchi pubblicati dal Comune sono ufficiali) se la vostra casa è agibile potete: - chiamare il numero 085.2950125 dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 18.00; - chiamare il Com 4 al numero 0862751-535. Per sapere se la vostra abitazione è stata dichiarata “agibile B con interventi” consultate gli elenchi pubblicati dal Co-mune dell’Aquila. Se la vostra casa è nell’elenco ufficiale potete rientrare a casa solo per eseguire gli interventi indicati negli elenchi. Que-sto significa che non siete obbligati a lasciare la tenda ma potete iniziare i la-vori per il rientro a casa. Se intendete effettuare i lavori subito, prima che la Protezione civile emani l’ordinanza sulla riparazione e la rico-struzione, dovete depositare la dichiara-zione di inizio lavori negli uffici del Set-tore Territorio del Comune. La dichiara-zione di inizio lavori deve essere firmata dal proprietario della casa o dall’ammini-stratore del condominio e da un profes-sionista abilitato che assumerà la direzio-ne dei lavori. Nella dichiarazione deve essere indicato anche il nominativo e i riferimenti del responsabile della sicurez-za in corso d’opera. Una copia della dichiarazione dei lavori deve essere in-

MASSIMO CERIANI Laureato in Geologia. In Regione si occupa di preven-zione dei rischi presso la Direzione generale Protezio-ne civile, Prevenzione e Poli-zia locale. Negli ultimi vent’-anni ha seguito tutte le emer-genze idrogeologiche in Lombardia, dalla Valtellina del 1987 al terremoto di Salò del 2004.

FABRIZIO CRISTALLI Laureato in Giurispru-denza. Già Comandante di Polizia locale di Cre-mona è ora dirigente della Unità organizzativa Polizia locale e Servizi integrati della Direzione generale Protezione civile, Prevenzione e Polizia locale di Regione Lombardia.

viata anche al Genio civile della Provincia. Quando i lavori di ristrutturazione saranno completati il proprietario o l’amministrato-re del condominio dovrà consegnare al Comune una “dichiarazione assevera-ta” (ve la rilascia il professionista abilitato). Conservate la documentazione dei lavori (fatture, scontrini, certificazioni…) per poter avere un eventuale rimborso. Solo dopo aver completato i lavoro e aver consegnato la “dichiarazione asseverata” potete procedere all’allaccio del gas (indicata nella pagina precedente).

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