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Marco Fratoddi

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Criticità rilevate

Raramente si osserva una retroazione dalle esperienze degli orti sociali sul progetto generale della città

Rischia di prevalere l’aspetto ricreativo dell’esperienza che non mette in discussione i metodi di gestione del territorio e il modello di governance

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Criticità rilevate

Sono esperienze esposte ad una fisiologica discontinuità nel tempo e nello spazio

I regolamenti sull’assegnazione delle terre pubbliche demaniali sono diversi a seconda delle regioni e questo provoca frammentazione sia circa le modalità di affidamento, sia circa la finalità dei progetti

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Opportunità emergenti

Favorire la nascita di un movimento civico per la rigenerazione urbana che affianchi la Pa nel presidio del territorio

Sostenere l’espansione delle pratiche di rinaturalizzazione (orti urbani e condivisi, azioni di guerrilla gardening, balconi e tetti verdi…) per riequilibrare lo sviluppo edilizio (Legge 14 gennaio 2013 n. 10), arginare il consumo di suolo e adattare l’ambiente ai cambiamenti climatici

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Opportunità emergenti

Incoraggiare esperienze conviviali a sostegno dei processi di integrazione e coesione sociale, costruire un «patto fra le generazioni» per la cura del territorio

Occorre cogliere a pieno la sfida degli orti sia per quanto riguarda il modello economico che affermano (filiera corta e autoproduzione, abbattimento degli sprechi), sia per l’idea di città cui alludono nell’ottica della metastesi positiva di Oriol Bohigas

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Raccomandazione n. #1

Occorre interpretare i bisogni che sostengono le esperienze di cittadinanza attiva, le istanze profonde di radicamento che si manifestano attraverso l’attivismo.

Attivare un osservatorio sui bisogni delle diverse generazioni è indispensabile per immaginare le politiche

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Raccomandazione n. #2Le esperienze di cittadinanza vanno accolte nel loro significato politico, andando oltre l’elargizione di spazi, strumenti o risorse e cogliendo il modello di convivenza verso il quale desidera evolversi la comunità nel segno di una nuova integrazione fra città e campagna

Approvare una normativa nazionale sugli orti urbani (come Legambiente si appresta a proporre) e adottare le linee guida sull’agricoltura sociale che giacciono al ministero, regolamentare anche i luoghi in cui è lecito creare gli orti sia sotto il profilo estetico, sia sotto quello della salubrità

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Raccomandazione n. #3

L’efficienza e l’adattamento ai cambiamenti climatici devono diventare la bussola che guida le scelte delle amministrazioni. Questo processo va gestito insieme ai cittadini, coinvolgendo le persone in una metamorfosi che tenga insieme gli stili di vita, la qualità del territorio, le esperienze d’impresa attraverso un modello di governance innovativo

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Con il contributo di:

• Legambiente Mondi possibili

• Daniela Sciarra, ufficio agricoltura di Legambiente

• www.ixorto.it