TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE...

27
TELECOBALTOTERAPIA TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA’ G. D’ANNUNZIO UNIVERSITA’ G. D’ANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia Scuola di Specializzazione in Radioterapia

Transcript of TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE...

Page 1: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

TELECOBALTOTERAPIA TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIATELECESIOTERAPIA

UNIVERSITA’ G. D’ANNUNZIOUNIVERSITA’ G. D’ANNUNZIODIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE

BIOIMMAGINIBIOIMMAGINIScuola di Specializzazione in RadioterapiaScuola di Specializzazione in Radioterapia

Page 2: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

TELECOBALTOTELECOBALTO

Radioterapia che sfrutta le radiazioni gamma emesse da una sorgente di 60CO

La sorgente è racchiusa in uno schermo protettivo in posizione di non funzionamento della macchina mentre viene spostata verso l'esterno in posizione di lavoro.

Le radiazioni gamma vengono indirizzate, dopo l’apertura di un’otturatore, verso il bersaglio mediante dei collimatori.

Page 3: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

CENNI STORICICENNI STORICI

La cobalto terapia si è sviluppata dopo la II Guerra Mondiale con la maggiore disponibilità di isotopi radioattivi.

La sorgente poteva essere a contatto con il corpo del paziente da irradiare. Questa soluzione fu però ben presto abbandonata per una soluzione a distanza (teleterapia) anche in virtù della diminuzione delle dimensioni della sorgente radioattiva.

Page 4: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

CENNI CENNI STORICISTORICI

Successivamente (1951) entrò in servizio la prima unità di telecobaltoterapia dove la macchina contenente la sorgente radioattiva era a distanza dal paziente (teleterapia). Questo permetteva una più maneggevole irradiazione del paziente anche in sedi con superficie irregolare.

Page 5: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

CARATTERISTICHE FISICHE DEL CARATTERISTICHE FISICHE DEL 6060COCO

Il 60CO è un isotopo emettitore gamma che viene prodotto mediante reattore nucleare;

Presenta 2 picchi energetici di 1.17 MeV e 1.33 MeV (vedi fig. successiva) quindi nel campo delle alte energie;

Ha una emivita di 5.26 anni;Può essere racchiusa in sorgenti molto

piccole con elevata attività (diam. di circa 3 cm e con attività anche di 555 TBq o15000 Cu).

Page 6: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

ELEMENTI COSTITUTIVI DI ELEMENTI COSTITUTIVI DI UNA UNITA’ DI TCTUNA UNITA’ DI TCT

Sorgente radiante Involucro protettivo Otturatore Diaframma Stativo Letto per terapia

Page 7: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Sorgente radianteSorgente radiante

E’ costituita di piccoli dischi o cilindri di 60CO (prodotto mediante irraggiamento neutronico in un reattore nucleare) inseriti in un contenitore di acciaio inox.

Questo può essere posto su una slitta mobile oppure in fissa a seconda delle caratteristiche costruttive della macchina.

Page 8: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Involucro protettivoInvolucro protettivo

Poiché le radiazioni delle sorgenti ionizzanti sono emesse in tutte le direzioni, per consentirne l’uso è necessaria la sistemazione di un involucro protettivo che ne consenta la emissione solo in una direzione, sotto forma di fascio conico.

L’apertura praticata nell’involucro protettivo per la fuoriuscita delle radiazione deve essere a piacere riducibile per irradiare campi più piccoli o completamente mascherata per effettuare il centraggio del paziente evitando irradiazioni inutili per lo stesso paziente e per il personale.

Al primo scopo provvede il diaframma al secondo otturatore

Page 9: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

OtturatoreOtturatore

L'otturatore ha il compito di permettere

l’emissione delle radiazioni secondo le

dimensioni massime del fascio ed arrestarla alla

fine dell’irradiazione.

Può interrompere l’emissione delle radiazioni:allontanando la sorgente radiante dalla finestra

d’uscita (sorgente mobile)

provvedendo all’apertura ed alla chiusura della

finestra (sorgenti fisse)

Page 10: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Sorgenti fisseSorgenti fisse

L’otturatore provvede all’apertura ed alla chiusura della finestra, sia mediante la rotazione di una sfera dotata di orifizio conico sia mediante lo scorrimento di una barra

Page 11: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Sorgenti mobiliSorgenti mobili

La sorgente viene fissata sulla superficie di un cilindro che ruota sul proprio asse oppure su una sbarra che scorre su guida all’interno dell’involucro di protezione

Page 12: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Schema della testata (Theratron)Schema della testata (Theratron)

Contenitore di Uranio impoverito

Schermatura in piombo

Posizione della sorgente in attività

Page 13: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

DiaframmaDiaframma

Serve a delimitare il fascio radiante alle desiderate dimensioni del campo.

Adempie a due funzioni principali:permettere una netta delimitazione del campo

da irradiaremantenere bassa l’intensità di dose oltre i

margini del campo (penombra)

Deve consentire una rapida variazione della grandezza del campo senza eccessivo dispendio di energia

Page 14: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Diaframma (2)Diaframma (2)

deve ridurre l’intensità di dose al di fuori del campo di irradiazione (a meno del 3%) penombra

in genere è construito con tungsteno che è un materiale che influisce minimamente sulle caratteristiche fisiche della radiazione

Page 15: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Esempio di diaframma e limitatore esterno dell’apparecchio TCT Siemens Gammatron (in dotazione fino al 1998 all’Unità Operativa di radioterapia di Chieti)

SIEMENS SIEMENS GammatronGammatron

Page 16: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

PenombraPenombra

La nitidezza della limitazione del campo dipende:– dimensione della sorgente radiante

– distanza dalla superficie cutanea

– forma e materiale del diaframma

tutti questi fattori determinano ai margini del

campo una zona di penombra, che è

particolarmente indesiderata nei campi piccoli e

nella irradiazione di movimento.

Page 17: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Penombra (2)Penombra (2)

Come si vede la zona di penombra viene principalmente determinata dalle dimensioni della sorgente

Page 18: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

StativoStativo

La testa radiante con gli accessori ora descritti, è montata su uno stativo, che ne permette i movimenti rendendo possibile l’irradiazione di focolai a varia localizzazione. Questi possono essere a seconda dei tipi di irradiazione:– ad incidenza fissa (obsoleti e non più

adoperati)

– per irradiazione ad incidenza mobile (irradiazione pendolare e convergente)

Page 19: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Letto per terapiaLetto per terapia

Deve essere comodo da permettere al paz. di rimanere immobile durante il trattamento

Consentire spostamenti anche minimi in più piani dello spazio per una rapida e precisa centratura

Deve essere costruito in un materiale che permetta il passaggio della radiazione senza perdita energetica

Page 20: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Lettino dell’apparecchio Lettino dell’apparecchio Siemens GammatronSiemens Gammatron

Page 21: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Una moderna unità di TCT è praticamente identica ad un LINAC e permette l'effettuazione degli stessi trattamenti almeno dal punto di vista geometrico. Alcune sono anche dotate di controlli computerizzati.

gantry

testata

lettino

Moderna unità di TCTModerna unità di TCT

Page 22: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Controlli e comandiControlli e comandi

I primi apparecchi di TCT avevano controlli meccanici od elettromeccanici per l’apertura e chiusura del diaframma, dell’otturatore e del movimento della sorgente.

Attualmente le unità ancora in produzione dispongono anche di controlli elettronici computerizzati per l’esposizione, l'apertura e chiusura del diaframma e sistemi di sicurezza.

Page 23: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Quadro di comando Quadro di comando del Gammatron del Gammatron (Siemens(Siemens)

Comandi computerizzati Comandi computerizzati di una unità TCT attuale di una unità TCT attuale (Theratron(Theratron)Quadro comandiQuadro comandi

Page 24: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

VANTAGGI DELLA TCTVANTAGGI DELLA TCT

Apparecchio più semplice rispetto ad un Linac con minore necessità di manutenzione

Energia costante dipendente solo dal tempo di dimezzamento della sorgente di 60CO (dose rate fisso e non dipendente da camere di ionizzazione) e quindi non necessità di effettuare dosimetrie frequenti

Energia ottimale per target poco profondi come cute, testa e collo, mammella

Migliori risultati con campi non molto grandi

Page 25: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

SVANTAGGI DELLA TCTSVANTAGGI DELLA TCT

Energia fissa (dipendente dalla sorgente):• solo 1.25 MV (media dei picchi energetici)• solo fotoni

Non adatta per campi grandi e “targets” profondi (pelvi)

Presenza di penombra che non può essere eliminata del tutto

Aumento del tempo di esposizione proporzionale al dimezzamento della sorgente (allungamento dei tempi di trattamento)

produzione di rifiuti altamente tossici (sorgente eliminata)

Page 26: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

Confronto tra TCT e LINACConfronto tra TCT e LINAC

Dose rate:

– 250 Gy/min. SAD 100 cm

– 350 Gy/min. SAD 80 cm Penombra presente Energia fissa:

– solo fotoni (gamma)

– 1.25 MeV Sostituzione della

sorgente (ogni 4-5 anni circa)

Dose rate:– significativamente più

alto delle unità di TCT

Penombra quasi assente

Energie variabili:– fotoni (X) ed elettroni– 4, 6, 10, 18, 25 MV– due energie di fotoni e

molteplici di elettroni sulla stessa macchina

Manutenzione periodica

Page 27: TELECOBALTOTERAPIA TELECESIOTERAPIA UNIVERSITA G. DANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI Scuola di Specializzazione in Radioterapia.

CESIOTERAPIACESIOTERAPIA

E’ stata usata in passato quando erano poco disponibili altre sorgenti (60CO)

Il 137Cs è un sottoprodotto della reazione a catena dell’ 235U (reattore nucleare)

Picco energetico di 0.66 MeV Tempo di dimezzamento: circa 30 anni Sorgente di dimensioni più grandi rispetto a

quelle di cobalto (maggiore penombra)

Attività della sorgente di 1500-2000 Cu Apparecchi simili alla TC.