TECNOLOGIE PER LA RIABILITAZIONE Il gruppo · Da “Proposta di semplificazione del glossario...
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dismus disabilità e riabilitazione – 1
TECNOLOGIE PER LA RIABILITAZIONE
Prof. Aurelio Cappozzo
Dipartimento di Scienze del Movimento Umano e dello SportLaboratorio di Bioingegneria
Istituto Universitario di Scienze Motorie - Roma
AA 2005-2006
Università degli Studi di Napoli "Federico II“
Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica
lezione # 1disabilità e riabilitazione
dismus disabilità e riabilitazione – 2
Dipartimento di Scienze del Movimento Umano e dello Sport
Laboratorio di Bioingegneria
Ricercatori:Valentina Camomilla
Claudia MazzàTitolari di assegni di ricerca:
Marco IosaGiuseppe Vannozzi
Mounir ZokStudenti di dottorato:
Andrea CereattiDomenico Cherubini
Paolo De LevaMarco Donati
Fabrizio PecoraroCollaboratori esterni:
Ugo Della Croce (Università degli Studi di Sassari)
Il gruppo
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Definizioni classiche di riabilitazione
Reintegrazione di una persona, ritorno, restituzione a una normale attività, efficienza o altro (Zingarelli);
ma anche ripresa della funzionalità di un arto (BUR).
Riabilitare: conforme al significato dell'inglese to rehabilitate, restituire un grado di efficienza e di funzionalità (Devoto Oli).
Riferita al dominio sanitario: branca della medicina che comprende tutte le manovre terapeutiche che mirano alla prevenzione e alla riduzione degli esiti invalidanti delle malattie, con il fine di migliorare la qualità della vita della persona in relazione al suo ambiente, e si propone diagnosi, valutazione dell'handicap, trattamento precoce, adeguato e correlato con i farmaci (Encyclopédie Médico Chirurgicale, Elsevier).
Da “Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo”, Prof. Silvano Boccardi
Da lat.: re- restitutivo; habere: possedere
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Definizioni classiche di riabilitazione
Seguendo le due successive linee guida dell'OMS, può essere vista come un intervento globale per prevenire o eliminare l'handicap (ICIDH), o per preservare o allargare l'area della partecipazione (ICF). Può pertanto essere suddivisa, senza limitazioni nette tra i due domini:
• riabilitazione medica (lotta per prevenire, contenere o eliminare le disabilità), compito delle strutture e degli operatori sanitari, e
• riabilitazione sociale (lotta per la prevenzione e l'abbattimento delle barriere: èl'impatto delle disabilità con le barriere, frutto per lo più dell'organizzazione sociale, a creare l'handicap), compito dell'intera comunità.
Da “Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo”, Prof. Silvano Boccardi
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Definizioni classiche di riabilitazione
Centrale nell'uso del termine riabilitazione è comunque il fatto che si rivolge a una persona nel suo insieme, compreso il contesto personale e ambientale.
Si riabilita il sig Rossi, non l'emiparesi del sig. Rossi.
Da “Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo”, Prof. Silvano Boccardidismus disabilità e riabilitazione – 6
Definizioni classiche di riabilitazione
Non può pertanto essere intesa come di esclusiva spettanza medica, e non ammette né prefissi né aggettivi che qualifichino i settori patologici di applicazione: riabilitazione neurologica (e tanto meno neuromotoria), ortopedica, cardiologica, respiratoria, vescicale,
ciò anche per la frequenza con la quale il Sig Rossi presenta contemporaneamente disabilità di origine neurologica, ortopedica, cardiologica, respiratoria, vescicale e magari cognitiva (co-morbidità/co-morbilità).
Né è corretto alludere a una “Riabilitazione Funzionale”: non si può immaginare una 'riabilitazione' che prescinda dal recupero delle funzioni
Da “Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo”, Prof. Silvano Boccardi
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Definizioni classiche di riabilitazione
Rimane anche il problema dell'intervento su soggetti che non hanno, o non hanno ancora, acquisito, e quindi non possono aver perduto, delle abilità: il bambino con malformazioni o patologie perinatali.
E' stato proposto per qualche tempo il termine abilitazione, che però non ha avuto fortuna.
Dato che obiettivi, operatori e strumenti sono gli stessi, crediamo che il termine riabilitazione possa essere esteso alla prima infanzia senza difficoltà.
Da “Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo”, Prof. Silvano Boccardidismus disabilità e riabilitazione – 8
Da “Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo”, Prof. Silvano Boccardi
E’ una specialità medica indipendente, interessata alla promozione
• del 'funzionamento' fisico e cognitivo,
• delle attività (compresi i comportamenti),
• della partecipazione (compresa la qualità della vita) e
• delle modificazioni necessarie dei fattori personali e ambientali.
E' pertanto responsabile della prevenzione, della diagnosi, della cura e del trattamento riabilitativo di persone con condizioni mediche disabilitanti e co-morbiditàin tutte le età.
Definizione di Medicina Riabilitativa
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dismus disabilità e riabilitazione – 9Da “Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo”, Prof. Silvano Boccardi
Gli specialisti in MR hanno un approccio olistico nei confronti delle persone con condizioni acute e croniche (disordini muscoloscheletrici e neurologici, amputazioni, disfunzione di organi pelvici, insufficienza cardiorespiratoria, e disabilità dovute a dolore cronico e cancro).
Gli specialisti in MR lavorano in diverse strutture, dalle unità acute di cura a istituzioni comunitarie. Usano tecniche di valutazione diagnostica specifiche e conducono trattamenti che includono interventi
• farmacologici,• fisici,• educativi e• vocazionali.
Per la natura della loro formazione trasversale sono nella posizione migliore per essere responsabili delle attività delle équipes multiprofessionali per raggiungere gli esiti migliori.
Definizione di Medicina Riabilitativa
dismus disabilità e riabilitazione – 10Da “Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo”, Prof. Silvano Boccardi
Etimologia: natura – sanare
Disciplina medica deputata al trattamento dell'apparato locomotore e del sistema nervoso con mezzi fisici (Devoto Oli).
E' sicuramente un termine breve e comodo da utilizzare, purché sia chiaro che èsinonimo di medicina riabilitativa.
Lo stesso vale per il termine fisiatra (medico specialista in medicina riabilitativa).
Definizione di Fisiatria
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Ramo della medicina riabilitativa che si avvale di mezzi fisici, dell'attività fisica e del massaggio a fini terapeutici.
E' termine centrato sulla natura dei mezzi utilizzati e non sull'obiettivo per cui vengono utilizzati. Può essere riservato a quel gruppo di terapie molto diffuse, anche se solo in piccola parte validate, che si servono della somministrazione diretta nel corpo umano di energie fisiche, in prevalenza elettriche (elettroterapia), elettromagnetiche (radar, marconi, laser), meccaniche (ultrasuoni, onde d'urto) (fisioterapia strumentale).
Resta il problema se sia giusto inserire tra le terapie fisiche 'strumentali' la ionoforesi, la sonoforesi e l'aerosol, dove di fisico c'è soltanto il mezzo di somministrazione, non diversamente da quanto avviene per le iniezioni, sottocutanee o endovenose.
Definizione di Fisioterapia
Da “Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo”, Prof. Silvano Boccardidismus disabilità e riabilitazione – 12
Alla cinesiterapia deve essere riservato il significato di terapia del movimento con il movimento. E' pertanto uno degli strumenti, tra i più importanti, della rieducazione motoria.
Definizione di Cinesiterapia/Chinesiterapia
Da “Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo”, Prof. Silvano Boccardi
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DISEGNO DI LEGGE
APPROVATO DAL SENATO DELLA REPUBBLICA
il 24 gennaio 2006 (v. stampato Senato n. 3684)
PRESENTATO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
…
ARTICOLO 1-septies
(Equipollenza di titoli di studio).
Il diploma di laurea in scienze motorie è equipollente al diploma di laurea in fisioterapia, se il diplomato abbia conseguito attestato di frequenza ad idoneo corso su paziente, da istituirsi con decreto ministeriale, presso le università.
…
Le Lauree in Scienze Motorie
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Programmi di attività fisica adattati per specifiche alterazioni dello stato di salute per la prevenzione secondaria e terziaria della disabilità
Principi di base
1. Continua nell’anno2. Specifica per condizione di salute3. Non erogata dalla AUSL4. Coordinata dalla AUSL5. Controllata dalla AUSL per qualità e sicurezza6. Attivata dai MMG o specialisti AUSL7. Il programma di esercizio è condiviso tra operatori AUSL ed erogatori
(successivamente uguale per tutti i corsi per una specifica condizione)8. Erogatori multipli (no-profit and profit)9. Basso costo, uguale per tutti gli erogatori10. Costi completamente coperti dai partecipanti
Attività motoria adattata
Cortesia del Dott. Francesco Benvenuti - Dipartimento della Riabilitazione AUSL11, Regione Toscana - Empoli
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Attività di prevenzione primaria: Quegli interventi di natura sanitaria, di natura sociale, economica ed educativa volti ad impedire che un determinato evento nocivo per la salute (nella fattispecie l’uso o abuso di sostanze) possa manifestarsi.
Attività di prevenzione secondaria: Quegli interventi di diagnosi precoce, assistenza e cura, non svolti nell’ambito di un trattamento clinico in senso stretto ma contestualizzati in uno scenario diverso (es. situazioni gruppali, situazioni di strada…), con attenzione a persone che comunemente non afferiscono ai contesti ambulatoriali.
Attività di prevenzione terziaria: Quegli interventi riabilitativi di natura sociale, economica e di reinserimento lavorativo volti ad impedire l’aggravamento e/o la riproposizione di eventi nocivi (nella fattispecie l’uso di droghe) in un soggetto che è stato precedentemente sottoposto ad interventi terapeutici ed educativi.
Prevenzione
Glossario del Ministero della Salute (http://www.emmeerre.it/min/glossario.htm)dismus disabilità e riabilitazione – 16
Il termine rieducazione può essere molto adatto, e in questo senso è ampiamente utilizzato dalla letteratura francofona, per quella parte importante dell'intervento riabilitativo che consiste nel trattamento dei segni e nella ricerca di compensi. In questo senso è molto più giustificato dell'abusato termine “riabilitazione”.
Credo si possa accettare una rieducazione neurologica, ortopedica, vescicosfintericanel senso di trattamento con metodiche di medicina riabilitativa dei segni delle rispettive patologie.
Mentre non è corretto parlare di riabilitazione neurologica, ortopedica, cardiologica e così via per indicare quella parte della presa in carico riabilitativa che si occupa appunto del recupero di funzioni alterate o perdute.
E’ corretto parlare di una rieducazione motoria.
Definizione di Rieducazione
Da “Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo”, Prof. Silvano Boccardi
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Classificazione internazionale
Le norme per la classificazione delle disabilità sono
definite dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità
(WHO, 2001).
Tale classificazione si basa sulla valutazione
dell’interazione dinamica tra lo stato di salute del
soggetto e i fattori ambientali e personali che lo
caratterizzano.
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Classificazione internazionale
E’ stata accettata dalle Nazioni Unite come una delle classificazioni sociali e ad essa si fa riferimento nel documento
Standard Rules on the Equalization of Opportunities for Persons with Disabilities.
Quindi, la ICF fornisce lo strumento adatto per la formulazione di raccomandazioni riguardanti i diritti umani a livello internazionale e per le legislazioni nazionali.
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Obiettivi dell’ICF
• fornire una base scientifica per gli esiti di condizioni di salute
• stabilire un linguaggio comune per migliorare la comunicazione
• consentire il confronto dei dati tra:
– paesi
– discipline sanitarie
– servizi
• fornire uno schema di codifica sistematico per i sistemi informativi sanitari
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Principi base dell’ICF
Funzionamento umano - non solamente disabilità
Modello universale - non un modello per una minoranza
Modello integrativo - non solamente medico o sociale
Modello interattivo - non progressivamente lineare
Parità - non causale e eziologico
Contesto - comprensivo - non la persona da sola
Applicabilità culturale - non concetti occidentali
Operazionale - non guidato solo da concetti teorici
Che copre l’intera vita - non orientato all’adulto
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Struttura della ICF
Classificazione
Parti
Componenti
Qualificatori
ICF
Parte 1:Funzionamento
e disabilità
Parte 2:Fattori contestuali
Strutture e funzioni corporee
Attività e partecipazione
Fattori Ambientali
Fattori Personali
Cambiamenti delle strutture
corporeeCapacità Prestazione
Facilitatori/Barriere
Cambiamenti delle funzioni
corporee
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Struttura della ICF
Classificazione
Parti
Componenti
Qualificatori
ICF
Parte 1:Funzionamento
e disabilità
Parte 2:Fattori contestuali
Strutture e funzioni corporee
Attività e partecipazione
Fattori Ambientali
Fattori Personali
Cambiamenti delle strutture
corporeeCapacità Prestazione
Facilitatori/Barriere
Cambiamenti delle funzioni
corporee
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Struttura della ICF
Classificazione
Parti
Componenti
Qualificatori
ICF
Parte 1:Funzionamento
e disabilità
Parte 2:Fattori contestuali
Strutture e funzioni corporee
Attività e partecipazione
Fattori Ambientali
Fattori Personali
Cambiamenti delle strutture
corporeeCapacità Prestazione
Facilitatori/Barriere
Cambiamenti delle funzioni
corporee
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Funzioni e strutture corporee
Pelle e strutture relativeFunzioni della pelle e strutture relative
Strutture relative al movimentoFunzioni relative al sistema muscolo scheletrico e al movimento
Strutture legate ai sistemi genitourinarioe riproduttivo
Funzioni genitourinarie e riproduttive
Strutture relative ai sistemi digestivo, metabolico ed endocrino
Funzioni dei sistemi digestivo, metabolico ed endocrino
Strutture relative ai sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico e respiratorio
Funzioni dei sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico e respiratorio
Strutture coinvolte nella voce e nel linguaggio
Funzioni vocali e del linguaggio
Occhi, orecchie e strutture collegateFunzioni sensoriali e dolore
Strutture del sistema nervosoFunzioni mentali
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Struttura della ICF
Classificazione
Parti
Componenti
Qualificatori
ICF
Parte 1:Funzionamento
e disabilità
Parte 2:Fattori contestuali
Strutture e funzioni corporee
Attività e partecipazione
Fattori Ambientali
Fattori Personali
Cambiamenti delle strutture
corporeeCapacità Prestazione
Facilitatori/Barriere
Cambiamenti delle funzioni
corporee
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Attività e partecipazione
1. Apprendimento e applicazione della conoscenza
2. Compiti e bisogni generali
3. Comunicazione
4. Movimento
5. Cura della persona
6. Aree della vita domestica
7. Interazione interpersonale
8. Principali aree della vita
9. Vita di comunità, sociale e civica
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Struttura della ICF
Classificazione
Parti
Componenti
Qualificatori
ICF
Parte 1:Funzionamento
e disabilità
Parte 2:Fattori contestuali
Strutture e funzioni corporee
Attività e partecipazione
Fattori Ambientali
Fattori Personali
Cambiamenti delle strutture
corporeeCapacità Prestazione
Facilitatori/Barriere
Cambiamenti delle funzioni
corporee
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Fattori ambientali
1. Prodotti e tecnologia
2. Ambiente naturale
3. Ambiente modificato
4. Istituzioni
5. Norme sociali
6. Cultura
7. Relazioni sociali
8. Fattori politici
8
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Struttura della ICF
Classificazione
Parti
Componenti
Qualificatori
ICF
Parte 1:Funzionamento
e disabilità
Parte 2:Fattori contestuali
Strutture e funzioni corporee
Attività e partecipazione
Fattori Ambientali
Fattori Personali
Cambiamenti delle strutture
corporeeCapacità Prestazione
Facilitatori/Barriere
Cambiamenti delle funzioni
corporee
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Fattori personali
1. Genere
2. Età
3. Altre condizioni di salute
4. Determinazione
5. Background sociale
6. Educazione
7. Professione
8. Esperienze pregresse
9. Carattere
Non classificati dall’ICF
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Struttura della ICF
Classificazione
Parti
Componenti
Qualificatori
ICF
Parte 1:Funzionamento
e disabilità
Parte 2:Fattori contestuali
Strutture e funzioni corporee
Attività e partecipazione
Fattori Ambientali
Fattori Personali
Cambiamenti delle strutture
corporeeCapacità Prestazione
Facilitatori/Barriere
Cambiamenti delle funzioni
corporee
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Interazione fra concetti
ICF 2001
Condizione di salute (disordine/malattia)
Fattori ambientali Fattori Personali
Strutture e funzioni corporee (Danno)
Attività(Limitazione)
Participazione(Restrizione)
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Interazione fra concetti
ICF 2001
Strutture e funzioni corporee (Danno)
AttivitàPartecipazione
(LimitazioneRestrizione)
FUNZIONAMENTO(DISABILITA’)
dismus disabilità e riabilitazione – 34
ICF 2001 - sommario
dismus disabilità e riabilitazione – 35
Le componenti dell’ICF possono essere utilizzate in due modi:
• da una parte, possono essere usati per indicare problemi (danno, limitazione della attività e/o della partecipazione) riassunti dal termine “ombrello” disabilità.
• dall’altra parte, possono indicare aspetti non problematici (cioè neutrali) della salute o di stati legati alla salute riassunti dal termine “ombrello” funzionamento.
Funzionamento e disabilità
Strutture e funzioni corporee Danno
Positivo Negativo
Attività Limitazione della attività
Positivo Negativo
Partecipazione Restrizione alla partecipazione
Positivo Negativo
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Le componenti dell’ICF possono essere utilizzate in due modi:
• da una parte, possono essere usati per indicare problemi (danno, limitazione della attività e/o della partecipazione) riassunti dal termine “ombrello” disabilità.
• dall’altra parte, possono indicare aspetti non problematici (cioè neutrali) della salute o di stati legati alla salute riassunti dal termine “ombrello” funzionamento.
Funzionamento e disabilità
Strutture e funzioni corporee Danno
Positivo Negativo
Attività Limitazione della attività
Positivo Negativo
Partecipazione Restrizione alla partecipazione
Positivo NegativoFunzio
namento
Disabilità
10
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Sequenza di Concetti
ICIDH 1980
DannoMalattia
odisordine
Disabilità Handicap
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• Danno
• Psicologico
• Fisiologico
• Anatomico
• DISABILITA’
• HANDICAP
• Danno
• Psicologico
• Fisiologico
• Anatomico
• ATTIVITA’
• PARTECIPAZIONE
Human Functioning non solamente disabilità
ICIDH ICF
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Partecipazione o handicap?
Linguaggio neutrale
• “politically correct”
• mette enfasi su
– intervento
– opportunità
– aspetti positivi
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dismus disabilità e riabilitazione – 40
Modello universale vs. modello di minoranze
Tutti possono avere una disabilità
Continuum
Multidimensionale
Gruppi di disabilità definiti
Categorizzazione
Unidimensionale
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Applicabilità transculturale
• Equivalenza concettuale e operativa della classificazione
• Traslabilità
• Utilizzabilità
• Equivalenza metrica
• Confronti su scala internazionaledismus disabilità e riabilitazione – 42
Struttura della ICF
Classificazione
Parti
Componenti
Qualificatori
ICF
Parte 1:Funzionamento
e disabilità
Parte 2:Fattori contestuali
Strutture e funzioni corporee
Attività e partecipazione
Fattori Ambientali
Fattori Personali
Cambiamenti delle strutture
corporeeCapacità Prestazione
Facilitatori/Barriere
Cambiamenti delle funzioni
corporee
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Struttura della ICF
Classificazione
Parti
Componenti
Qualificatori
ICF
Parte 1:Funzionamento
e disabilità
Parte 2:Fattori contestuali
Strutture e funzioni corporee
Attività e partecipazione
Fattori Ambientali
Fattori Personali
Cambiamenti delle strutture
corporeeCapacità Prestazione
Facilitatori/Barriere
Cambiamenti delle funzioni
corporee
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Capacità e prestazione
Capacità
descrive il livello di funzionamento a probabilità più elevata che una persona può raggiungere in un dato dominio nella lista delle attività e partecipazioni. Essa èmisurata in un ambiente standardizzato.
Prestazione
Descrive ciò che un individuo fa nel suo ambiente usuale e, quindi, fa riferimento al coinvolgemento della persona in situazioni di vita reale.
In tutti e due i casi l’ambiente è descritto utilizzando i Fattori Ambientali riportati nel documento ICF.
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dismus disabilità e riabilitazione – 45
Struttura della ICF
Classificazione
Parti
Componenti
Qualificatori
ICF
Parte 1:Funzionamento
e disabilità
Parte 2:Fattori contestuali
Strutture e funzioni corporee
Attività e partecipazione
Fattori Ambientali
Fattori Personali
Cambiamenti delle strutture
corporeeCapacità Prestazione
Facilitatori/Barriere
Cambiamenti delle funzioni
corporee
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Facilitatori
Sono i fattori ambientali presenti nell’ambiente di una persona che, attraverso la loro presenza o assenza, migliorano il funzionamento o riducono la disabilità
Barriere
Sono i fattori ambientali presenti nell’ambiente di una persona che, attraverso la loro presenza o assenza, limitano il funzionamento e generano disabilità.
In tutti e due i casi l’ambiente è descritto utilizzando i Fattori Ambientali riportati nel documento ICF.
Facilitatori e barriere
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Stru
tture
e fu
nzio
ni c
orpo
ree
[live
llodi
gra
vità
del d
anno
]
Aumento
DiminuzioneAttività e partecipazione
[capacità]Elevata Bassa
Danno 1
Spazio del funzionamento/disabilità
Danno
3
Danno 2
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Aumento
Diminuzione
Stru
tture
e fu
nzio
ni c
orpo
ree
[live
llodi
gra
vità
del d
anno
]
Attività e partecipazione[capacità]
Elevata Bassa
Danno
Spazio del funzionamento/disabilità
Sig. Rossi
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dismus disabilità e riabilitazione – 49
Aumento
Diminuzione
Stru
tture
e fu
nzio
ni c
orpo
ree
[live
llodi
gra
vità
del d
anno
]
Attività e partecipazione[capacità]
Elevata Bassa
Danno
Effetto della rieducazione
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Stru
tture
e fu
nzio
ni c
orpo
ree
[live
llodi
gra
vità
del d
anno
]
Aumento
DiminuzioneAttività e partecipazione
[capacità]Elevata Bassa
Danno
Effetto dei fattori ambientali
dismus disabilità e riabilitazione – 51
Stru
tture
e fu
nzio
ni c
orpo
ree
[live
llodi
gra
vità
del d
anno
]
Aumento
DiminuzioneAttività e partecipazione
[capacità]Elevata Bassa
Danno
Effetto dei fattori ambientali
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Aumento
DiminuzioneElevata Bassa
Danni
Domini della Riabilitazione
National Center for Medical Rehabilitation Research: http://www.nichd.nih.gov/about/ncmrr/pubs.htm
Stru
tture
e fu
nzio
ni c
orpo
ree
[live
llodi
gra
vità
del d
anno
]
Attività e partecipazione[capacità]
14
dismus disabilità e riabilitazione – 53
Aumento
DiminuzioneElevata Bassa
Danni
Domini della Riabilitazione
National Center for Medical Rehabilitation Research: http://www.nichd.nih.gov/about/ncmrr/pubs.htm
Stru
tture
e fu
nzio
ni c
orpo
ree
[live
llodi
gra
vità
del d
anno
]
Attività e partecipazione[capacità]
Funzionamento normale
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Aumento
DiminuzioneElevata Bassa
Danni
Domini della Riabilitazione
National Center for Medical Rehabilitation Research: http://www.nichd.nih.gov/about/ncmrr/pubs.htm
Stru
tture
e fu
nzio
ni c
orpo
ree
[live
llodi
gra
vità
del d
anno
]
Attività e partecipazione[capacità]
Funzionamento normale
Funzionamento normale
constrategie
compensatoriee/o
facilitatori
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Aumento
DiminuzioneElevata Bassa
Danni
Domini della Riabilitazione
National Center for Medical Rehabilitation Research: http://www.nichd.nih.gov/about/ncmrr/pubs.htm
Stru
tture
e fu
nzio
ni c
orpo
ree
[live
llodi
gra
vità
del d
anno
]
Attività e partecipazione[capacità]
Funzionamento normale
Funzionamento normale
constrategie
compensatoriee/o
facilitatoriFunzionamento
alterato con
strategie compensatorie
e/ofacilitatori
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Aumento
DiminuzioneElevata Bassa
Danni
Domini della Riabilitazione
National Center for Medical Rehabilitation Research: http://www.nichd.nih.gov/about/ncmrr/pubs.htm
Stru
tture
e fu
nzio
ni c
orpo
ree
[live
llodi
gra
vità
del d
anno
]
Attività e partecipazione[capacità]
Funzionamento normale
Funzionamento normale
constrategie
compensatoriee/o
facilitatoriFunzionamento
alterato con
strategie compensatorie
e/ofacilitatori
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Riserva funzionale
Una funzione può esprimersi attraverso strategie diverse.
Il numero e la varietà delle strategie a disposizione diminuiscono in ragione delle modificazioni strutturali e funzionali del corpo.
Si allude alle strategie residue disponibili con il termine “riserva funzionale”.
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Fragilità
Uno stato fisiologico di aumentata vulnerabilità ad eventi stressanti, legato ad un decremento della riserva funzionale o ad una alterazione della omeostasi dei sottosistemi funzionali
Prevalenza del fenotipo* “fragile” stratificato per età
Da una presentazione di Anna D’Attilio – Laboratorio di Epidemiologia Clinica e Geriatrica – Università “G. D’Annunzio”, Chieti
fragile intermedio non fragile
*Fenotipo: complesso dei caratteri visibili di un individuo e che sono il risultato dell’interazione tra il patrimonio genetico (genotipo) e le condizioni ambientali.
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Prevalenza e incidenza
In termini generali, la prevalenza misura la proporzione di "eventi" presenti in unapopolazione in un dato momento
dismus disabilità e riabilitazione – 60
In un allevamento di bovini sono presenti 120 capi, che vengono sottoposti al test della tubercolina per la diagnosi di tubercolosi.
Dopo l'inoculazione della tubercolina, si attendono 72 ore (come richiesto dal test) e quindi si effettua la lettura.
Tutti i 120 capi sono "a rischio", ossia possono contrarre la tubercolosi; 15 di essi reagiscono positivamente al test.
Allora, la prevalenza di bovini con tubercolosi è di 15/(15+105), vale a dire 0.125 oppure 12.5%.
Esempio di prevalenza
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Prevalenza e incidenza
In termini generali, l'incidenza misura la proporzione di "nuovi eventi" che si verificano in una popolazione in un dato lasso di tempo.
Per questo motivo, possiamo dire che l'incidenza rappresenta la proporzione di individui che vengono colpiti dalla malattia in un determinato periodo di tempo.
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Esempio di incidenza
Ritorniamo dopo 9 mesi nello stesso allevamento dell'esempio precedente, e sottoponiamo nuovamente al test della tubercolina gli 85 animali che erano risultati negativi. Alla lettura dopo 72 ore, ne risultano positivi 17. Quindi, l'incidenza in 9 mesi sarà di 17/(17+68) = 0.2 = 20%
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MedicinaBiotecnologieBioingegneria
Bioingegneria(Bioingegneria della Riabilitazione)
Lungo Termine
Breve\Medio Termine
Soluzioni alle limitazioni delle attività
Soluzioni definitive per il danno
Soluzioni per la disabilità
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Schema generale del processo riabilitativo
Fonte: ARTSLab, scuola S.Anna, PIsa
Valutazione
Valutazione
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Obiettivi primari della bioingegneria della riabilitazione
• sviluppo di modelli dei sistemi fisiologici preposti alla coordinazione senso-motoria
• definizione di metodi e strumenti per la valutazione della disabilità, intesa come valutazione delle funzioni corporee (ed eventuali relative menomazioni) e delle attività (ed eventuali relative limitazioni)
• sviluppo di tecnologie (e relativi protocolli clinici) per il supporto alla terapia riabilitativa
• sviluppo di tecnologie per il supporto alla vita indipendente
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Schema generale del processo riabilitativo
Fonte: ARTSLab, scuola S.Anna, PIsa
Valutazione
Valutazione
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Fondamentale in ogni processo riabilitativo è la capacità di effettuare una valutazione della disabilità, mirata a definire le esigenze riabilitative e a orientare il conseguente intervento.
Nel caso questo preveda l'uso di ausili, protesi o ortesi, la valutazione della disabilitàè essenziale per la corretta scelta del dispositivo, come l'esame della vista ènecessario per prescrivere gli occhiali.
Una volta avviato il processo riabilitativo, sono necessarie ulteriori azioni di valutazione per verificare la correttezza della terapia intrapresa (inclusi gli aspetti legati all'uso di protesi e simili), e, se necessario, correggerla e riorientarla, e per documentare gli eventuali progressi.
L’esigenza valutativa
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La valutazione (funzionale) è un metodo per descrivere la capacità di un soggetto, con lo scopo di misurare l’uso che l’individuo fa dell’insieme delle proprie funzionalità durante l’esecuzione di compiti di vario genere.
Valutazione discriminativa: serve per differenziare individui o gruppi quando non ci sono criteri esterni standard a disposizione (ad es. test d’intelligenza, test psico-attitudinali)
Valutazione predittiva: informazioni semplici come indicatori di condizioni prodotte da fattori complessi. Individuazione di soggetti a rischio, prognosi (ad as. test motori predittivi del futuro stato di salute del soggetto).
Valutazione quantificativa: serve per misurare, al passare del tempo, l’entità dei cambiamenti di un individuo o di un gruppo di soggetti nella dimensione di interesse (ad es. la Misura di Indipendenza Funzionale (FIM) descrive la capacità di autonomia nei più comuni atti della vita quotidiana).
La valutazione
Granger CV, Gresham GE: Functional assessment in rehabilitation medicine. Baltimore: Williams & Wilkins, 1984
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La valutazione in relazione ai componenti dell’ICF
Strutture e funzioni corporee
Attività e Participazione
FattoriAmbientali
Effetto delle Barriere
Effetto dei Facilitatori
Cambiamenti nelle funzioni corporee (fisiologiche)
Cambiamenti nelle strutture corporee (anatomiche)
Capacità: Esecuzione di compiti in un ambiente standard
Prestazione:Esecuzione di compiti nell’ambiente corrente
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Pedagogia speciale
Accessibilità Integrazione
Inclusione
Inserimento
L'integrazione riguarda soltanto i disabili, l'inclusione significa invece rispondere in maniera adeguata, individualizzata, ai vari e diversissimi Bisogni Speciali mostrati da tante persone. Includere vuol dire attivare varie forme di individualizzazione in grado di rispondere ai bisogni dell’individuo con limitazioni nelle attività e restrizioni nella partecipazione.
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http://www3.who.int/icf/icftemplate.cfm
Baratto et al., Problematiche Cliniche in Riabilitazione, in “Bioingegneria della Postura e del Movimento”, p. 341-52, Patron 2003.
Buizza et al., Valutazione della Disabilità Motoria, in “Bioingegneria della Postura e del Movimento”, p. 353-73, Patron 2003.
Per approfondimenti
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fine della lezione # 1