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DOGLIANI

GARESSIO

CR

OCE BIANC

A

CRO

CE BIANCA

C E VA

VOLONTARI SOCCORSO

P.A.

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CARI GENITORI,

questo manuale ha lo scopo di sensibilizzare le vostre famiglie riguardopoche, semplici ed efficaci tecniche che potrebbero aiutarvi nel soccorrerechiunque si senta male in vostra presenza: dalla persona sconosciuta perstrada, all'amico, fino ai vostri stessi figli o familiari.

Non serve essere un dottore per applicare piccole tecniche che possonosalvare una vita. Saper chiamare il 112 e sapere cosa fare mentre si attende l'ambulanzapuò essere utilissimo per aiutare il prossimo in difficoltà.Nel manualetto vi parleremo di chiamata dei soccorsi, di massaggio car-diaco, di respirazione, di manovre di disostruzione da corpo estraneo inca-strato in gola, di defibrillazione precoce e di altre piccole evenienze medichealla quali potreste trovarvi ad assistere.Portate a casa questo libretto, mostrarlo ai vostri familiari, leggerlo insiemee infine, addestrarvi con l’aiuto dei volontari vi renderà capaci di intervenirein caso di necessità.

Per i vostri figli, diventare un bravo piccolo soccorritore sarà un vero giocoda ragazzi; essi potranno facilmente insegnare a voi, ai loro fratelli ed ai loroamici nonché a tutti gli adulti ciò che impareranno, dimostrandoci che aiu-tare chi sta male è facile e senza rischi se si seguono poche semplici regoledi comportamento.

Ora bando alle chiacchiere, mettiamoci al lavoro...E se a voi ragazzi piacerà calarvi nella parte dei piccoli soccorritori, con iltempo e la costanza potrete anche diventare grandi soccorritori Volontari emagari chissà, Infermieri, Medici, Ricercatori....

Buona CONSAPEVOLEZZA!

Comitato organizzatore OPEN DAY SOCCORSO

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CIAO RAGAZZI!Queste poche pagine sono dedicate espressamente a voi, piccoli studentitra i 10 e i 15 anni di età ed ha lo scopo di trasmettervi la consapevolezzadi poche ma efficaci concetti riguardo il primo soccorso da effettuare aduna persona incosciente o che ha subito un qualche piccolo incidente.

La vostra attitudine all'apprendimento e i vostri continui rimandi alle famigliee agli amici fungeranno poi da moltiplicatori per l'informazione e la sensibi-lizzazione di tutti.Lo scopo è quello di mostrarvi ed insegnarvi a conoscere la catena della so-pravvivenza e ad utilizzare poche semplici tecniche di soccorso.

La CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA è universalmente riconosciuta, ovun-que vi troviate nel mondo, come la sequenza ottimale per l'attivazione deisoccorsi in caso di malore e per l'inizio dei soccorsi stessi in attesa dell'arrivodell'ambulanza medicalizzata.

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In queste pagine vengono elencate le principali tecniche del soccorso.Gli argomenti qui riportati sono rivolti a tutti, con alcune indicazioni spe-cifiche per il personale sanitario e soccorritori volontari.

Gli autori declinano ogni responsabilità da un uso improprio e/o scor-retto di quanto indicato nel presente opuscolo. Le indicazioni inseritenell’opuscolo sono semplici linee guida per aiutare l’eventuale soccorri-tore nelle manovre da svolgere in attesa dell’intervento del soccorso sa-nitario ritenuto idoneo dalla C.O. NUE112.

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Chiamata di Soccorso 112

Valutazione Ambientale - Rischi Evolutivi

B.L.S. Adulto

B.L.S. Pediatrico

Ostruzione Vie Aeree da Corpo Estraneo Adulto e Pediatrica

Posizione Laterale di Sicurezza

Ferite

Ustioni

Emorragie

Ipo-Ipertermie

Annegamento

Politraumatizzato

Morsi, Graffi, Punture di Animali

Intossicazioni

Epilessia

Defibrillatore automatico esterno

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Dire all’operatore di centrale chi siamo: “Sono _ _ _ _ _ _ _ _ “

Confermare al NUE112 la posizione geolocalizzata; motivare la pro-pria chiamata: “Ho bisogno di un’équipe di soccorso per...”.L’operatore NUE112, vi metterà in comunicazione con un infermiereper la “valutazione”.

Bisogna confermare sempre esattamente dove ci troviamo, in modoche possa essere attivata l’équipe di soccorso idonea più vicina. Seè possibile, comunicare un numero di telefono per eventuali comuni-cazioni aggiuntive.

Descrivere all’infermiere della valutazione esattamente cosa è suc-cesso e lo scenario eventuale. In questo momento chi effettua la te-lefonata diviene gli “occhi” della Centrale Operativa.

Attenersi a quanto indicato dall’operatore telefonico della C.O.

Attendere l’arrivo dell’équipe di soccorso.

Identificarsi

Motivarela chiamata

Dove siamo

Cosa èsuccesso

Cosa devofare

CHIAMARE IL

La valutazione ambientale riguarda l’analisi iniziale dello scenario e della si-tuazione, al fine di determinare la presenza o meno di rischi evolutivi.

I rischi evolutivi sono situazioni di potenziale pericolo che possono presen-tarsi ed evolvere nel tempo.

- Rischio evolutivo non sanitario (determinato dallo scenario).

I principali scenari con rischi evolutivi non sanitari possono essere:• fuga di gas; • crollo di un edificio;• incendio in abitazione;• incidenti stradali;• caduta di cavi elettrici o di alta tensione;• contatto con parti elettriche in tensione, ecc.;• presenza di liquidi infiammabili, sostanze tossiche ecc.

VALUTAZIONE AMBIENTALE

RISCHI EVOLUTIVI

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DEFINIZIONECon la sigla "B.L.S." (Basic Life Support = Supporto Vitale di Base) si intendeuna serie di manovre di rianimazione cardio-polmonare necessarie per soc-correre una persona che:

- ha perso coscienza;- ha difficoltà respiratorie o è in arresto respiratorio per ostruzione delle vieaeree o per altri motivi;

- è in arresto cardiaco.

Queste manovre sono sequenziali e codificate, servono per valutare in brevetempo e per sostenere le funzioni vitali della persona. Vengono effettuatesenza attrezzature e/o presidi sanitari, quali supporti per la ventilazione,farmaci, apparecchiatura per il monitoraggio, ecc.

Il B.L.S. rappresenta il secondo anello della

Catena della Sopravvivenza

B.L.S. Adulto (Soggetto non traumatizzato)

Qui la rappresentazione in sequenza delle sue regole, per riconoscere l'assenzadi una o più funzioni vitali in una persona ed eseguire le tecniche di B.L.S.secondo i protocolli stabiliti.- Effettuare la rianimazione cardio-polmonare in una persona in arresto cardiaco.- Rendere e mantenere pervie le vie aeree.- Ventilare artificialmente una persona in arresto respiratorio (ove possibile).

Sequenza del B.L.S.Non posso agire se prima non ho valutato: consiste in un alternanza di va-lutazioni e azioni: C: circolazione/massaggio cardiaco esternoA: pervietà delle vie aereeB: ventilazione

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Valutazione rischi evolutivi: Sicurezza–Scenario–Situazione

C: valutare la coscienza e i segni di MO.TO.RE (Movimento, Tosse, Respiro),appoggiando le mani sulla spalla della persona che si soccorre, scuoteredelicatamente, chiamare ad alta voce;se non risponde e non ha segni di MO.TO.RE. (Movimento, Tosse, Respiro):da un vostro collega fate avvisare il NUE112 o, se siete soli, fatelo voi.Posizionare la persona su un piano rigido, allineare gli arti, scoprire il toraceed iniziare immediatamente le compressioni toraciche (5/6 cm).Effettuare 30 compressioni al centro del torace.Rapporto compressioni/rilascio 1:1 Ritmo 100-120 battiti al minuto tenendo le braccia tese e perpendicolari alpunto di MCE;

A: terminate le 30 compressioni, iper-estendere il capo (no nel traumatiz-zato), controllare la pervietà delle vie aeree, senza introdurre le dita in boccaalla persona da soccorrere;

B: se le vie aeree sono libere, effettuare 2 insufflazioni di emergenza, con-trollando l’espansione toracica, quindi, riprendere immediatamente le com-pressioni toraciche.

N.B. una volta iniziato, il B.L.S. nondeve più essere interrotto, se non all’ar-rivo dei soccorsi qualificati, arrivo delDAE (Defibrillatore Semi Automatico)con relativo operatore, o alla ricom-parsa dei segni vitali.

Effettuiamo la respirazione artificiale solo se abbiamo un dispositivo perfarlo e se ce la sentiamo.

ALTRIMENTI:CONTINUIAMO IL MASSAGGIO FINO ALL’ARRIVO

DEI SOCCORSIIl cervello riceverà comunque una piccola quantità di ossigeno facendocircolare il sangue attraverso il massaggio, se avremo iniziato il massag-gio precocemente il cervello resterà vitale fino all’arrivo dei soccorsi cheproveranno a risolvere il problema.

LINGUA

CUORECUORE

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B.L.S. Pediatrico

Valutazione rischi evolutivi: Sicurezza–Scenario–Situazione

C: valutare la coscienza e i segni di MO.TO.RE. (Movimento, Tosse, Respiro), chia-mando ad alta voce ed eventualmente con una leggera stimolazione dolorosa;se non risponde e non ha segni di MO.TO.RE. (Movimento, Tosse, Respiro),(se si è da soli) 1 minuto di RCP prima di attivare il NUE112.Posizionare il lattante/bambino su di un piano rigido, allineare gli arti e scoprire iltorace.Effettuare 30 compressioni al centro del torace, nel terzo inferiore dello sterno,tenendo le dita perpendicolari al torace e comprimere per 1/3 del torace. Effet-tuare circa 120 compressioni al minuto.Per il bambino effettuare il massaggio con una mano, tenendo il braccio sempreperpendicolare al torace del bambino (120 compr. al minuto).

A: terminate le 30 compressioni: nel lattante: non effettuare l’iperestensione del capo, fare solo una leggera esten-sione ed eventualmente posizionare uno spessore sotto le spalle;nel bambino: estendere la testa e sollevare il mento.Controllare la pervietà delle vie aeree, senza introdurre le dita in bocca allattante/bambino da soccorrere;

B: se le vie aeree sono libere, effettuare 2 insufflazioni di emergenza lente e pro-gressive, controllando l’espansione toracica, Nel lattante utilizzare la tecnicaBocca/Naso/Bocca, nel bambino la tecnica Bocca/Bocca, quindi, riprendere im-mediatamente le compressioni toraciche;se la vittima ha polso, ma non respira, effettuare 20 insufflazioni, quindi ricontrol-lare sempre i segni di MO.TO.RE. (Movimento, Tosse, Respiro) ogni minuto.Se non ha segni di motore, effettuare 30 compressioni. Una volta iniziato il B.L.S. Pediatrico, fermarsi solo se riprende coscienza, se com-paiono i segni di MO.TO.RE. (Movimento, Tosse, Respiro), se arriva un ambulanza,se disponibile un DAE.Mettere in posizione laterale di sicurezza se riprende polso erespiro, ma non la coscienza.

Differenza dell’età pediatrica:Neonato = dal parto all’uscita dall’ospedaleLattante = da 0 ad 1 annoBambino = da 1 anno a 14 anni

(salvo comparsa di caratteri sessuali secondari)L’arresto cardiaco primitivo in un bambino è un evento raro!

Catena della Sopravvivenza in età pediatrica:

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Un corpo estraneo, accidentalmente penetrato nellevie respiratorie, può provocare un’ostruzione parzialeo totale delle vie aeree.Più frequentemente, nell'adulto il corpo estraneo è rappresentato da mate-riale alimentare solido o da frammenti di protesi dentarie; nei bambini i corpiestranei più frequenti sono frammenti di giocattoli, biglie, noccioli, ecc.Occorre sempre sospettare l'ostruzione da corpo estraneo in persone che ma-nifestano improvvisamente difficoltà respiratoria, accompagnata da sforzi re-spiratori inefficaci e seguita da cianosi e agitazione fino alla perdita di coscienza. L'ostruzione può essere incompleta e l'attività respiratoria può essere suffi-ciente, anche se difficoltosa

A. Ostruzione parziale con sufficiente passaggio d’ariaSe l’ostruzione è parziale, con sufficiente passaggio d’aria, la persona è ingrado di tossire vigorosamente e di parlare; è questa una situazione in cuidobbiamo astenerci dall’eseguire delle manovre di disostruzione, ma biso-gna attivare il NUE112 ed incoraggiare la persona a tossire (se possibile som-ministrare ossigeno); se l’ostruzione parziale persiste, concordare con laCentrale Operativa l’eventuale trasporto in ospedale o l’intervento di un Mezzodi Soccorso Avanzato.

B. Ostruzione totale o parziale con insufficiente passaggio d’ariaSe l’ostruzione è completa o incompleta con insufficiente passaggio d’aria,la persona non tossisce, non riesce a parlare, non riesce a respirare (fre-quentemente si porta le mani alla gola), presenta cianosi rapidamente ingra-vescente, è agitata fino alla perdita di coscienza.

E’ questa una situazione drammatica che richiede un rapido intervento.In questo caso, occorre effettuare la manovra di disostruzione delle vie aeree.

Manovre di disostruzione nella persona coscientePacche interscapolariIl soccorritore deve:- rimuovere qualsiasi materiale o protesi dentale visibile nella bocca;- posizionarsi a lato e leggermente dietro alla persona;- sorreggere il torace della persona con una mano inclinandola un po’ inavanti ( in modo che il corpo estraneo possa uscire dalla bocca invece di pe-netrare più profondamente nelle via aeree);- effettuare 5 colpi rapidi decisi tra le scapole utilizzando l’eminenza palmaredell’altra mano (ogni colpo ha il fine di rimuovere il corpo estraneo).

Se le pacche interscapolari non hanno effetto, si deve passare alla mano-vra di Heimlich.

ADULTOOSTRUZIONE VIE AEREE DA CORPO ESTRANEO

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Manovra di HeimlichSi tratta di una "tosse artificiale", attuata mediante compressioni addominalial di sotto del muscolo diaframma: in tal modo, si provoca un aumento bru-

sco della pressione sotto-diaframmatica che, a livellodelle vie aeree, produce una spinta verso l'alto che puòdislocare o espellere il corpo estraneo.Nel caso in cui le percussioni dorsali risultino inefficaci:- porsi alle spalle della persona ed abbracciarla posterior-mente intorno alla vita;- assicurarsi che la persona sia piegata in avanti;- con il pollice e l'indice di una mano comporre una Cche colleghi l'apofisi xifoidea all'ombelico;

- all'interno della C porre il pugno dell'altra mano con il pollice all'interno;- staccare la mano che ha composto la C e afferrare il pugno;- comprimere con il pugno l’addome, tirando le mani verso di sé e verso l’alto;- esercitare 5 compressioni energiche, dal basso all’alto e dall’esterno all’in-terno (movimento a cucchiaio). Se l’ostruzione non si risolve, proseguite alternando 5 percussioni intersca-polari e 5 compressioni addominali, fino alla risoluzione del problema o finoa quando la persona non perde conoscenza.

Manovre di disostruzione nella persona incosciente Nel caso ci si trovi a dover affrontare un’ostruzione completa delle vie aereein una persona incosciente, si deve eseguire la sequenza riportata di seguito:Il soccorritore deve:- valutare lo stato di coscienza e chiedere aiuto al NUE112;- posizionare la persona supina su piano rigido;- estendere il capo e sollevare il mento (iper-estensione del capo);- ispezionare il cavo orale e rimuovere eventuali corpi estranei visibili presentinel cavo orale;

- eseguire due ventilazioni. Se non sono efficaci, mettersi in discussione: ri-posizionare il capo, riposizionare la mascherina o lo scudo facciale e ripe-tere 2 insufflazioni (totale 2 tentativi di ventilazioni);

- in caso di insuccesso (almeno 2 insufflazioni inefficaci), iniziare immediata-mente con 30 compressioni toraciche come per il B.L.S. adulto, senza ve-rificare il polso carotideo;

- dopo 30 compressioni, controllare la cavità orale della persona e rimuovere(o lateralizzare se non si riesce a rimuovere) eventuali corpi estranei;

- riprovare ad effettuare 2 ventilazioni, se non efficaci ripartire con il mas-saggio cardiaco (30 compressioni);

- continuare con cicli di 30 compressioni seguiti da tentativi di ventilazione.

In qualunque momento diventi possibile ventilare la persona:- controllare la coscienza ed i segni di MO.TO.RE (Movimento, Tosse, Respiro);- se assenti proseguire con il B.L.S.

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Parziale - bambino:- incoraggiare il bambino a tossire;- se persiste, attivare il NUE112.

Completa - bambino cosciente: - iniziare immediatamente con 5 compressioni addominali (Manovra di Heimlich);- ripetere la sequenza fino alla risoluzione del problema o alla comparsa dellostato di incoscienza.

Completa - bambino incosciente:iniziare subito il B.L.S., avvisare il NUE112, durante l’effettuazione della faseB, indipendentemente dall’efficacia delle 2 ventilazioni, passare a valutarePolso + MO.TO.RE. (Movimento, Tosse, Respiro), ricontrollare il cavo orale,effettuare 2 ventilazioni, se inefficaci, effettuare il massaggio cardiaco.

Completa - lattante cosciente:effettuare 5 colpi dorsali alternati a 5 compressioni toraciche, ripetere lasequenza fino alla risoluzione del problema o alla comparsa dello stato di in-coscienza.

Completa - lattante incosciente:posizionare il lattante sul piano rigido, ispezionare il cavo orale e liberare sepossibile dal corpo estraneo, provare ad eseguire 2 ventilazioni, se non siriesce a ventilare, effettuare 5 colpi dorsali alternati a 5 compressioni tora-ciche, posizionando il lattante sul braccio (come da foto).

PEDIATRICAOSTRUZIONE VIE AEREE DA CORPO ESTRANEO

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Le ferite, emorragiche o no, devono essere sempre prima deterse con soluzionefisiologica e/o acqua ossigenata, poi disinfettate con soluzioni non alcoliche.La parte lesa va pulita partendo dal centro verso l'esterno, mai al contrario,per evitare che i microrganismi vi possano penetrare. E' buona norma coprire la ferita con delle garze sterili e, se è in corso un san-guinamento, è bene tamponare con una fasciatura non troppo stretta. Le ferite da punta o perforazione, meritano un'attenzione particolare: il corpoestraneo ancora conficcato non deve essere mai rimosso. Si disinfetta la le-sione cercando di non far muovere l'oggetto, onde evitare ulteriori danni. Per le ferite avulse, in cui si è verificata una parziale o totale perdita di lembicutanei, il trattamento deve essere il seguente: detergere, disinfettare e co-prire la ferita; la parte avulsa deve essere lavata con soluzione fisiologica, av-volta in un telino possibilmente sterile e sopra applicare il ghiaccio; poitrasportare. Un altro tipo di ferita è l'amputazione: la parte amputata va avvolta in un teloe ricoperta di ghiaccio e trasportata assieme al paziente.

La posizione laterale di sicurezza è indicata in tutti i pazienti incoscienti o co-scienti parzialmente. Non deve essere utilizzata nel sospetto di lesione a ca-rico della colonna vertebrale. La posizione di sicurezza impedisce alla linguadi ostruire le vie aeree e, in caso di vomito, che il materiale gastrico penetrinelle vie respiratorie. La manovra è molto semplice, basta girare lateral-mente un paziente già supino, tenendo libera la bocca per la fuoriuscita dieventuale vomito o altro liquido.Per i lattanti ed i bambini in tenera età, per permettere la stabilità della po-sizione, posizionare un cuscino o altro dietro la schiena.

POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA

FERITE

TRAUMA

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Esistono diversi gradi di ustioni, ma qui ci limitiamo solo a segnalare il trattamento. Le ustioni di tipo termico vanno subito raffreddate con soluzione fisiologica,o con acqua corrente, se questa non è reperibile. I vestiti vanno rimossi solose non sono adesi alla cute ustionata. Non usate alcun tipo di pomate, un-guenti o altro, bagnate la zona, copritela con dei teli sterili o puliti e bagnateanche questi ultimi. Nelle ustioni molto estese si consiglia di non bagnare i teli che ricoprono laparte lesa, di reperire un accesso venoso (solo personale medico/infermie-ristico), di prevenire il rischio di ipotermia e di controllare costantemente iparametri vitali. Le ustioni causate da sostanze caustiche non vanno bagnate subito. Si cercadi togliere le polveri caustiche (es. la calce), spolverando la zona e, successiva-mente, si versa abbondantemente dell'acqua; proteggere la zona con dei teli. Le ustioni chimiche richiedono lo stesso trattamento di quelle termiche. Sco-prire il paziente dai propri indumenti è molto importante quando, ovviamente,ciò è possibile; soprattutto cercate di togliere le scarpe e le calze perché pos-sono rivelarsi serbatoi di sostanze o liquidi ustionanti.

CLASSIFICAZIONE DELLE EMORRAGIEI diversi tipi di emorragie sono classificabili secondo due criteri principali:Percorso seguito dal sangue fuoriuscito dai vasi

Emorragia esterna:Il sangue fuoriuscito dal vaso si riversa direttamente all'esterno del corpo, at-traverso la ferita che ha lacerato il vaso stesso.

Emorragia interna:Il sangue fuoriuscito dal vaso lacerato si riversa in una delle cavità naturalidell'organismo non comunicanti con l'esterno (ad es. torace ed addome). Ilsangue si raccoglie nella cavità senza poter fuoriuscire dall'organismo.

Emorragia endocavitaria:Il sangue fuoriesce da un vaso lacerato e si riversa in una cavità dell'organi-smo che comunica naturalmente con l'esterno del corpo (ad es. naso, boccaecc.). In questo caso il sangue seguirà un percorso naturale fino all'esternodell'organismo attraverso un orifizio naturale.

USTIONI

EMORRAGIE

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EMORRAGIA ESTERNA Il trattamento si articola in 3 fasi:

1. Compressione direttaattraverso un pacchettino digarze comprimere direttamentecon la mano guantata,la zona in cui è presentel'emorragia.

Comprimete con una garza

PRESSIONE DIRETTA

2. Bendaggio compressivobendare con una fascia la zonainteressata.

Applicate un’altra garza

3. Laccio emostaticose le fasi in sequenza sopracitate non dovessero dareesito positivo, utilizzate il lacciocon le accortezze riportatenel capitolo delle ferite.

Applicazione del laccio emostatico arterioso (L.E.A.)L'applicazione del laccio emostatico arterioso è un intervento drastico. Risultanecessario in un numero estremamente ridotto di casi. Il flusso di sangue vienecompletamente interrotto. A valle del laccio si possono avere complicanzeanche gravi. Per questi motivi l'applicazione del laccio deve essere eseguitasolo in due casi particolari e ben definiti:1. se nessuna delle metodiche precedenti ha raggiunto l'obbiettivo di conte-

nere l'emorragia;2. in caso di schiacciamento di un arto protrattosi per più di 6-8 ore, prima

di disincastrare l'arto stesso (ad esempio dopo lunga permanenza sottole macerie in seguito ad un crollo).

Il laccio deve essere di tipo a banda larga (da 5 a 7,5 cm).Complicanze legate all'uso del laccioL'interruzione del flusso di sangue a valle del laccio provoca ischemia.A lungo andare si potrà giungere alla necrosi dei tessuti. Il laccio comprime,oltre ai vasi, anche le strutture nervose sottostanti. Questo può provocare pa-ralisi (nervosa) a valle del laccio.

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L'ipotermia è una patologia legata al freddo, è il classico congelamentodelle zone più esposte a una fonte fredda (es. le mani a contatto con la neve),o al vento freddo (es. il naso, gli zigomi, le orecchie). Il trattamento, in questecircostanze, consiste nel riscaldamento graduale delle zone congelate (es.con acqua tiepida).Bisogna evitare categoricamente l'esposizione della zona direttamente aduna fonte di calore ed il frizionamento (cioè mai praticare dei massaggi).In caso di congelamento generalizzato, bisognerà portare l'infortunato in unambiente caldo, somministrargli liquidi caldi per via orale se cosciente e tra-sportarlo in ospedale. Coprire la persona con un telo termico o coperta emonitorizzare i parametri vitali costantemente.

L'ipertermia è invece legata al caldo: è il classico colpo di calore o disole. Il trattamento consiste nel portare il paziente in luogo ombreggiato ofresco, raffreddare il corpo con acqua o ghiaccio partendo dalla testa (evitareil diretto contatto con la cute), poi nei punti di passaggio delle principali arterie(ascelle, inguine). Se il paziente è cosciente, somministrare per via orale liquidifreschi. Durante il trasporto in ospedale, monitorizzare i parametri vitali co-stantemente.

IPO-IPERTERMIE

ANNEGAMENTOSi tratta di un'emergenza respiratoria poiché si viene a creare un quadro diasfissia con arresto cardio-respiratorio. Il trattamento consiste nell'interve-nire quanto prima ed applicare le regole del B.L.S., tenendo in considerazioneche l'annegato può essere anche un traumatiz-zato (molti annegamenti avvengono pertraumi cranici o del rachide ad es. dopoun tuffo). Se il paziente è sempre co-sciente in acqua, non avvicinarsi in ma-niera diretta, ma gettargli una corda,un remo o altro a cui farlo aggrap-pare per essere trascinato a riva. Seil paziente è invece incosciente, prati-care la respirazione bocca-bocca giàin acqua, se la situazione lo permette.Trascinatelo a riva o sul bordo della pi-scina, non perdete tempo a liberarlo dal-l'acqua inalata ma mettete in atto il B.L.S.,avendo l'accortezza di coprire il paziente perevitare l'ipotermia. Chiamare il NUE112, in attesadell’ambulanza continuare ad attuare il B.L.S. se il paziente è sempre in ar-resto cardio-polmonare, altrimenti, se cosciente, erogare ossigeno e moni-torizzare i parametri vitali costantemente.

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Il politraumatizzato è colui che presenta potenzialmente lesioni a carico dell'ap-parato scheletrico e di organi interni. Il trattamento d'urgenza è rivolto ad iden-tificare le lesioni riportate stabilendo le priorità d'intervento. La prima cosa da considerare è la valutazione dello scenario per evitare rischia carico dei soccorritori (valutazione dell'ambiente circostante); la seconda cosaè stabilire approssimativamente la dinamica dell'evento e contemporaneamentela valutazione del paziente, ossia: accertamento dello stato di coscienza, im-mobilizzazione del rachide cervicale, valutazione della respirazione e del polso.Nel politraumatizzato va sempre sospettata la presenza di lesioni a carico ditutto il rachide (colonna vertebrale): NON spostare la persona.Rilevare (se possibile) la pressione arteriosa; coprire il paziente per evitare l'ipo-termia; monitorizzare costantemente i parametri vitali. Se il paziente è in arrestocardiaco, dopo aver immobilizzato il rachide come sopra descritto, iniziare il B.L.S.

POLITRAUMATIZZATO

EffettiSono costituiti in genere dalla lacerazione dei tessuti, provocata dai dentidegli animali.In un secondo tempo, è possibile che insorgano infezioni nella zona della le-sione, a causa dei germi presenti nella bocca dell'animale. Le infezioni piùgravi sono quelle causate dal tetano e dalla rabbia.Provvedimenti d'urgenza Come prima cosa, si devono lavare a fondo i bordi della ferita con acqua esapone, senza farli penetrare nella lesione stessa; sciacquare accuratamentecon acqua calda o con una soluzione di acqua e sale; trattare la parte con acquaossigenata per ridurre il rischio d'infezione tetanica; fasciare la parte morsi-cata; fare eseguire dal Pronto Soccorso l'iniezione antitetanica.L'animale, in particolare se si tratta di un cane, va tenuto in osservazioneper una settimana e, se risultasse affetto da rabbia, si deve immediatamentecominciare il trattamento antirabbico. Qualsiasi morso di animale va denunciato all'Ufficio Igiene per il relativo con-trollo dell'animale.

MORSO DI VIPERAIn caso di morso di vipera, il trattamento con-siste nel tranquillizzare il paziente; toglieretutto ciò che può costringere (anelli, bracciali,orologi); individuati i fori (solitamente sugli arti), applicare un laccio non troppostretto a monte del morso e, man mano che avanza l'edema, spostarlo. Nonpraticate dei tagli, serve solo a peggiorare la situazione; è consigliabile im-mobilizzare l'arto eventualmente applicare del ghiaccio sulla zona interessata.Chiamare il NUE112 per trasportare il ferito in ospedale.

MORSI, GRAFFI E PUNTURE DI ANIMALI

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PUNTURE DI INSETTIGli effetti possono essere diversi, a seconda dell'insetto di cui si è rimasti vittime.

Vi è comunque un quadro sintomatologico di massima, costituito da ar-rossamento della parte, gonfiore, prurito, dolore acuto e reazioni locali

causate dalle sostanze irritanti o dai veleni che molte spe-cie di insetti iniettano attraverso il loro pungiglione. Più gravi sono i casi in cui può insorgere uno shock ditipo anafilattico, dovuto a particolari stati allergici delsoggetto, da cui possono derivare seri disturbi al sistema

circolatorio e respiratorio, fino all'arresto cardiaco. Si può bagnare la parte con aceto per ridurre il gonfiore.

Quando insorgono reazioni allergiche è indispensabile il trasportodella vittima al Pronto Soccorso.

INTOSSICAZIONE ALIMENTAREEffettiLe fonti di intossicazione possono essere diverse: gli esseri umani (mani pocopulite, starnuti, tosse, ecc.); gli animali o gli alimenti di origine animale (adesempio, uova, latte e suoi derivati); elementi appartenenti all'ambiente esterno(terra, acqua inquinata, ecc.).I disturbi si manifestano a carico dell'apparato digerente e del sistema nervoso.

Provvedimenti d'urgenza Al soggetto debilitato dalla perdita di liquidi, a causa del vomito e/o della diar-rea, vanno somministrate solo sostanze liquide e non cibi solidi. Per eliminarediarrea e vomito non si devono somministrare farmaci, se non dopo aver con-sultato il medico.

INTOSSICAZIONE DA FARMACI EffettiPossono verificarsi vari quadri sintomatologici, quasi sempre a danno dell'ap-parato intestinale e del sistema nervoso. I sintomi possono variare secondo iltipo di farmaco.I farmaci che più frequentemente determinano questo tipo di infortunio sono ibarbiturici, che provocano sonnolenza, nausea, vertigini, ebbrezza, pallore, su-dorazione, perdita d'urina e di feci, rilassamento del sistema muscolare, arre-sto della respirazione.In genere, l'intossicazione da farmaci provoca: rallentamento dell'attenzione edello stato di coscienza, insorgenza di uno stato di torpore e sonnolenza, ridu-zione progressiva dell'attività respiratoria.

INTOSSICAZIONI

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Provvedimenti d'urgenzaDopo essersi rivolti al NUE112 ed in attesa del trasporto al Pronto Soccorso,è bene attenersi alle seguenti misure d'urgenza:

• non somministrare bevande o cibi se la vittima non è cosciente; • conservare i residui del farmaco, o il relativo contenitore, per consentire

al medico l'identificazione del tipo di sostanza ingerita; • nei casi più gravi praticare la respirazione bocca a bocca e sistemare

la vittima nella posizione di sicurezza se è in stato di incoscienza.

INTOSSICAZIONE DA GASEffettiIn questo caso siamo in presenza di un infortunio dalle caratteristiche "subdole",in quanto la vittima rimane intossicata un po' alla volta senza rendersene conto,passando lentamente dallo stato di sopore a quello confusionale con manife-stazioni di cefalea acuta, nausea e vomito, sonno profondo e, nei casi in cuinon si interviene in tempo, coma ed arresto cardiaco. In altre parole, la vittimarimane colpita lentamente da asfissia senza avvertire nessun pericolo.Provvedimenti d'urgenzaÈ importante, quando si deve prestare soccorso alla vittima, attenersi alleseguenti norme per non rimanere colpiti dallo stesso infortunio, data la presenzadi esalazioni di gas nell'aria:

• arieggiare l'ambiente aprendo tutte le finestre; • trasportare la vittima all'esterno.

Sistemarla in posizione di sicurezza per evitare il soffocamento in caso divomito.Provvedere quindi con urgenza a trasportarla al più vicino Pronto Soccorso.

AVVELENAMENTO DA SOSTANZE CHIMICHE EffettiNon si può tracciare un quadro preciso dei sintomi, in quanto le manifestazionidi carattere patologico dipendono dal tipo di sostanza assorbita.In generale, si può dire che gli acidi o gli alcali provocano bruciori, vomito, ca-duta della pressione, mancanza di respiro. L'alcool può suscitare euforia, de-pressione, vomito. Gli antiparassitari provocano nausea, vomito, diarrea espasmi bronchiali.

Provvedimenti d'urgenzaSi deve immediatamente eliminare il veleno dalla cute (abbondanti lavaggi conacqua corrente), dall'apparato respiratorio (allontanamento della vittima dalluogo inquinato), dall'apparato digerente (evitare di somministrare il latte, pro-vocare il vomito solo se la vittima è cosciente e se ha ingerito medicinali o so-stanze solide).Conservare i residui della sostanza chimica e portarli al Pronto Soccorso as-sieme alla vittima.Provvedere all'eventuale stato di shock ed al mantenimento delle funzioni respi-ratoria e circolatoria.

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Una crisi epilettica è un evento improvviso con contrazioni generalizzate di tuttii muscoli del corpo, con o senza perdita di coscienza, indotto da una disfunzionecerebrale transitoria.. Le crisi epilettiche possono manifestarsi con diverse mo-dalità, a seconda della causa e della sede della lesione e dell’età del paziente.

Possono essere legate alla malattia epilettica, o semplicemente, durante l’in-fanzia a eventi particolarmente stressanti come l’innalzamento repentino dellatemperatura.Durante la crisi è consigliabile:

• mantenere la calma;• rimuovere tutto ciò che è d’intralcio;• proteggere il capo e gli arti durante la caduta e i movimenti involontari, al

fine di evitare lesioni traumatiche;• Lasciare che la crisi si esaurisca da sola, di solito in non più di 3 minuti.• Chiamare in questo periodo il NUE 112 per attivare i soccorsi.

Subito dopo la fine della crisi è consigliabile:• posizionare il soggetto – se incosciente - in posizione laterale di sicurezza

al fine di prevenire l’ingestione di vomito e sangue;• slacciare gli indumenti aderenti;• togliere gli occhiali;• controllare ora e durata della crisi.

Quando è passato il momento peggiore:• coricare il soggetto privo di sensi;• liberare le vie respiratorie (saliva, vomito);• restare accanto alla persona finché è confusa e finché non arrivano i soccorsi

Alcune cose che verrebbero istintive, possono risultare invece pericolose:• cercare di arrestare i movimenti degli arti con manovre contenitive;• rialzare la persona;• dare qualcosa da bere;• praticare la respirazione artificiale;• prevenire la morsicatura della lingua con le dita, fazzoletti o abbassalingua.

Occorre chiamare il 112? Assolutamente si se:• E’ il primo episodio • seguono altre crisi;• il soggetto si è lesionato gravemente durante la crisi;• dopo la crisi il soggetto non respira più bene;• la crisi avviene in acqua, soprattutto se poi emergono problemi respiratori;• la persona che ha la crisi è una donna incinta, un ferito o un diabetico;• il paziente non riprende conoscenza dopo alcuni minuti che le convulsioni

sono passate.

CRISI EPILETTICHE

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IL DEFIBRILLATORE AUTOMATICO ESTERNO (DAE), PERCHÉ NON DOBBIAMO AVERNE PAURA!

Il defibrillatore è un apparecchio salvavita in grado di rilevare le alterazioni del ritmodella frequenza cardiaca e di erogare una scarica elettrica al cuore qualora sia ne-cessario. L’erogazione di uno shock elettrico serve per azzerare il battito cardiacoe, successivamente, ristabilirne il ritmo.Generalmente, un defibrillatore è composto da due elettrodi che devono essere po-sizionati sul torace del paziente (uno a destra e uno a sinistra del cuore ) e da una“scatola” centrale dedicata all’analisi dei dati da essi trasmessi.Il defibrillatore semiautomatico esterno è un dispositivo “intelligente” in grado di fun-zionare quasi in completa autonomia. Una volta collegati in maniera corretta glielettrodi al paziente, mediante uno o più elettrocardiogrammi che il dispositivo ef-fettua in maniera automatica, il defibrillatore semiautomatico esterno è in grado distabilire e decidere autonomamente se è necessaria o meno erogare uno shockelettrico al cuore. Più precisamente, è in grado di “comprendere” se il paziente èstato colpito da arresto cardiaco e, qualora il ritmo fosse defibrillabile, avverte l’ope-ratore, della necessità di erogare una scarica elettrica al muscolo cardiaco. A que-sto punto, l’operatore dovrà solo premere il pulsante di scaricaSuccessivamente il defibrillatore, parlando, illustrerà a chi lo sta utilizzando, tuttala sequenza di cose da fare in caso di arresto cardiaco, compresa la sequenza delBLS(D) e ci darà anche la cadenza precisa del ritmo del massaggio cardiaco, comeun piccolo metronomo.

È pericoloso usare il defibrillatore?Non è assolutamente pericoloso usarlo! Lo strumento decide in autonomia se ènecessario scaricare e quando. Senza la necessità reale, il tasto di scarica è di-sarmato. Chi schiaccia il pulsante è responsabile solo di non far toccare la personain arresto cardiaco da nessuno mentre preme il tasto.

Chi può usare il defibrillatore?Chiunque! Non esistono limitazione di legge all’uti-lizzo del defibrillatore, a patto che la persona sia gui-data da un sanitario o da un operatore abilitato afarlo. Nel nostro caso, avendo avvertito il NUE 112,stiamo parlando con un infermiere che è addestratoad addestrarci in tempo reale.Chiunque poi può ottenere il brevetto di “operatoreDAE” seguendo un apposito corso regionale di 4 orein cui si apprende e ci si allena biennalmente sul-l’utilizzo e sul BLS(D) in genere.Ovunque vediate il simbolo qui sotto, sappiate chesiete in presenza di un defibrillatore pronto ad es-sere utilizzato. Inoltre, la Centrale Operativa dell’emergenza territoriale, una voltageolocalizzati, è in grado di dirci dove si trova il DAE piu vicino al luogo da cui chia-miamo e di addestrarci all’utilizzo immediato.

DEFIBRILLATORE AUTOMATICO ESTERNO

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Appunti

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Pillole di Primo Soccorso

Edizione 2 – Maggio 2019Edito da: Open Day del Soccorso

Da un'idea delle associazioni di Volontariato CuneesiIn collaborazione con Banca Alpi Marittime e NUE 112 Piemonte

Revisione e sviluppo dei contenuti: Dott. Davide Gasparino - Responsabile Scientifico del progetto - Istruttore internazionale ACLS e BLSD

Elaborazione testi: Sig. Giovanni Della Valle - Formatore e Responsabile Provinciale Formazione ANPAS Piemonte, IVS 118

Parti delle immagini sono state ricavate da altri manuali formativi ANPAS Piemonte,per i quali gli autori e il Coordinamento Provinciale ringraziano.

È vietata la riproduzione, anche parziale, dell’opera.Tutti i diritti intellettuali riservati.

Stampato nel maggio 2019, Per conto di:OpenDayDelSoccorso - aScuolaDiPrimoSoccorso

con la collaborazione di:

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