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Tecniche di allestimento Chiara Taffon U.O.C. Anatomia Patologica Università Campus Biomedico Biopsia renale:

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Tecniche di allestimento

Chiara Taffon

U.O.C. Anatomia Patologica – Università Campus Biomedico

Biopsia renale:

La biopsia renale:

• Tecnica diagnostica per prelevare piccoli frammenti di tessuto

renale

• Indagine indispensabile per inquadramento diagnostico delle

nefropatie (primitive e secondarie)

• Fornisce elementi prognostico predittivi che consentono di

orientare la terapia

Nella metà circa dei pazienti bioptizzati la diagnosi istologica

risulta essere differente rispetto a quella clinica.

La nefropatologia è un settore diagnostico/specialistico complesso: necessità di trattamenti dedicati orientati sia alle tecniche istologiche/istochimiche sia all’immunofluorescenza su materiale congelato e ME su materiale incluso in resina.

Laboratorio di nefropatologia

• tecnici e medici dedicati per garantire alti livelli di qualità dei preparati e di lettura degli stessi con tempi di refertazione adeguati.

• staff di 2 nefropatologi e 2 tecnici; l’expertise di un nefropatologo non dovrebbe essere inferiore ai 120 casi l’anno per garantire un grado di affidabilità diagnostica.

• metodiche necessarie per l’analisi in MO, in IF e in ME

La corretta diagnosi istologica richiede una stretta e fattiva collaborazione tra il nefrologo e l’anatomopatologo al fine di poter trarre tutte le informazioni necessarie per la valutazione del caso clinico.

FASI

• Invio

• Campionamento

• Immunofluorescenza

• Processazione, inclusione, taglio e colorazioni istochimiche

• Microscopia Elettronica

Invio

• Le biopsie devono giungere al laboratorio a fresco, in camera umida, nel più breve tempo possibile, a temperatura 4°. Per poter eseguire tutte le tecniche sarebbe auspicale poter disporre di almeno 2 frustoli (1-2 mm di diametro e della lunghezza di 1-2 cm)

• L’invio deve essere necessariamente corredato da una scheda di notizie clinico-anamnestiche e laboratoristiche.

Campionamento

Con l’ausilio dello stereomicroscopio previa valutazione della adeguatezza del materiale (15 glomeruli)

Selezionare una porzione da destinare al congelamento per l’immunofluorescenza,una porzione (1mm) per ME e quello che rimane del frustolo deve essere al più presto immerso in fissativo

Fissazione in formalina:

•Microscopia ottica

•Biologia molecolare

Fissazione in Karnowsky:

Microscopia elettronica

Congelamento rapido:

•Immunofluorescenza

•Biologia molecolare

0,1 cm

Colorazione

L’ematossilina eosina è indicata per lo studio degli infiltrati infiammatori, il citoplasma delle cellule tubulari, ed i depositi fibrinoidi glomerulari.

La colorazione PAS permette la valutazione della membrana basale glomerulare e del mesangio

Il patologo deve esaminare tutti i vetrini disponibili, contando i glomeruli su ogni sezione

Microscopio ottico

Comparto glomerulare: aumento del diametro, l’aumento della cellularità, l’espansione mesangiale, l’ispessimento delle pareti capillari, la presenza di depositi, trombosi, necrosi, semilune, aderenze flocculo-capsulari, sclerosi ed ispessimento della capsula di Bowman.

I tubuli: lesioni dell’epitelio (vacuolizzazione, degenerazione, necrosi), depositi intraluminali, ispessimenti della membrana basale ed atrofia diffusa o focale.

Nell’interstizio: si può notare la presenza di edema, fibrosi, e infiltrati infiammatori.

Arterie e arteriole: possono evidenziare sclerosi, ialinosi, restringimento del lume, trombosi, necrosi e infiammazione.

Immunofluorescenza:

La IF è utile nella diagnosi differenziale delle malattie glomerulari.

Le sezioni andrebbero esaminate immediatamente dopo la colorazione per evitare il decadimento del fluorocromo.

1) Presenza o assenza dell’antigene ricercato (Ig, fattori del complemento, fibrinogeno).

2)Intensità della colorazione (da + a +++) che dipende dalla quantità di antigene presente.

3)Distribuzione dell’antigene lungo i capillari glomerulari, nel mesangio, lungo le membrane basali e nei vasi interstiziali

4)Forma dei depositi di antigene; i depositi granulari di Ig e complemento lungo le pareti capillari sono caratteristici delle glomerulonefriti da immunocomplessi (membranosa, LES…); una fluorescenza lineare della MBG si osserva nelle GN da anticorpi diretti contro la membrana (GN extracapillari…).

IgG

IgA

Refertazione

La diagnosi nefropatologica rappresenta la valutazione complessiva

dei reperti microscopici ottici, immunoistochimici e, quando necessari,

ultrastrutturali.

Il referto ideale deve contenere:

• descrizione accurata ma sintetica dei vari compartimenti,

glomerulare, tubulo-interstiziale e vascolare,

• diagnosi epicritica che utilizzi termini standardizzati secondo le

classificazioni internazionali,

• valutazione/indicazione di elementi prognostici (attività e

cronicità della malattia), elementi predittivi o di monitoraggio di

risposta terapeutica

GRAZIE!

«Qual è il suono di una sola mano che applaude?»…

(Koan Zen)