TEATRO pi TORINO - COnnecting REpositoriesdi bell’effetto in cui il tema principale viene mutato...

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TEATRO pi TORINO

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  • TEATRO p i TORINO

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    T E A T R O DI T O R I N OSO C IE TÀ D E G LI AM ICI D I TO R IN O

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    Lunedì, n aprile 1927

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    | ~ DISGPL ÀSHÌSTICHE \ \ MUSICAI! e deHo V j > SPETTACOLO ,

    INVENTARIO N° ù A TJZ & f-CONCERTO DEL VIOLINISTA

    B R O N I S L A W HUBERMANN

    ORCHESTRA D IRETTA DA

    A N G E L O Q U E S T A

    Ot To

  • B R O N ISL A W H U BER M AN N , nato a Czenstochowa presso Varsavia il 19 dicembre 1882, studiò a Varsavia col Michalowicz, a Parigi con Lotto e a Berlino nel 1892 col Joachim. Appena undicenne iniziò come violinista concertista i suoi giri di concerti. Durante le sue numerose tournées si presentò ai maggiori pubblici d'Europa e d ’America, ovunque con successo grandissimo.

  • T E A T R O D I T O R I N OSOCIETÀ DEGLI AMICI DI TORINO

    Lunedì, n aprile 1927

    CONCERTO DEL VIOLINISTA

    B R O N I S L A W H U B E R M A N N

    O R C H E ST R A D IR E T T A DA

    A N G E L O Q U E S T A

    P R O G R A M M A :

    I. L. van Beethoven (1770-1827) - Re Stefano, ouverture, per orchestra.

    II. J. Brahms (1833-1897) - Concerto in re maggiore op. 77, per violinoe orchestra.

    Allegro non troppo - Adagio - Allegro giocoso ma non troppo.

    III. F. Mendelssohn (1809-1847) - Concerto in mi minore op. 64, per violinoe orchestra.

    Allegro molto appassionato - Andante - Allegro molto vivace.

    IV. J. Brahms (1833-1897) - Ouverture Accademica op. 80, per orchestra.

  • Ludwig van Beethoven - Re Stefano op. 117, per orchestra.

    L ’ouverture di Re Stefano fa parte della musica di scena per la commedia dello stesso titolo di Kotzebue. Fu scritta nel 1811, lo stesso anno in cui Beethoven compose la musica di scena e Vouverture per l ’altra commedia di Kotzebue Le rovine d.'Atene, e il Trio per pianoforte, violino e violoncello dedicato all’arciduca Rodolfo, di lui allievo dal 1805 al 1812. È questo un periodo di floridezza finanziaria per Beethoven e di maggior

    quiete spirituale non ostante la sordità divenuta gravissima nel 1808; egli vive in consuetudine di principi e la vita gli concede qualche sorriso

    di cui l’opera sua di quel tempo si risente.

    Johannes Brahms - Concerto in re maggiore op. 77, per

    violino e orchestra.

    Brahms compose questo concerto per violino quando la sua esperienza

    artistica era divenuta salda e profonda: è l’opera d’un musicista maturo che sa magistralmente fondere l ’ispirazione nel disegno ampio e robusto

    d ’una grande sapienza tecnica. Così, il carattere sinfonico di questo concerto

    richiama alla mente quello di Beethoven; e per quanto due opere d ’arte siano quasi sempre incomparabili fra loro, pur è facile ravvisare in questi

    concerti un grande soffio d ’arte e una lirica ricca e complessa nello sviluppo orchestrale: Il concerto di Brahms, dedicato al grande violinista Joachim,

    amico dell’autore, è da annoverarsi fra quelle opere d ’altissimo valore

    artistico che non indulgono al virtuosismo, considerato in sè soltanto come pretesto di abilità tecnica.

    Vario negli effetti e ricchissimo nello sviluppo tematico, è il primo

    tempo. Come il concerto di Beethoven, anche quello di Brahms s’inizia

  • con un’ampia introduzione orchestrale: i due temi principali si avvicen

    dano poi con poetici contrasti, collegando delicati e vari episodi fra cui

    eccelle per originalità quello in do minore.Fra le melodie brahmsiane più suggestive è certamente quella del tema

    principale del secondo tempo: la natura intimamente romantica di Brahms

    s’esprime qui con un accento di sognante malinconia, pacata e tranquilla.

    Il canto dell’oboe risuona con dolcezza producendo un lieve contrasto col

    tono più appassionato del violino; lo stesso tema acquista bellezza ed

    espressione diverse nei timbri dei due diversi istrumenti.

    Fresco ed energico irrompe il tema del terzo tempo che nel ritmo ri

    chiama il carattere d’una vivace melodia ungherese; il tempo è abbozzato

    nella forma del rondò, ma senza cadere nello schema della forma tradi

    zionale. Il carattere è gaio e brillante e nell’esecuzione ha ben agio di

    mostrarsi il virtuosismo dell’esecutore. Il concerto finisce con una coda

    di bell’effetto in cui il tema principale viene mutato in una originale e

    nuova figurazione ritmica.

    Felix Mendelssohn-Bartholdy - Concerto in mi minore op. 64, per violino e orchestra.

    Il Concerto in mi minore di Mendelssohn fu scritto nel 1844 e venne

    eseguito per la prima volta nella sala del Gewandhaus di Lipsia il 13 marzo

    del 1845 dal violinista Ferdinand David, con l’orchestra diretta da

    Niels W. Gade.

    Esso è una delle opere più note del grande musicista ed è considerato

    giustamente come un modello squisito e perfetto di tale genere di com

    posizione. In esso infatti le concessioni inevitabili al virtuosismo della parte

    sofista sono così misurate e sobrie, che non valgono mai ad appesantire

    il discorso musicale nè a soffocare la fresca melodiosità della vena musicale

  • sgorgante con una fluidità mirabile. Il Concerto si compone dei tre tempi tradizionali (allegro, andante, allegro) i quali vengono eseguiti senza interruzione, poiché sono concatenati l ’uno all’altro in modo da formare un tutto omo

    geneo : ma la continuità degli episodi non produce alcun senso di stanchezza, tanto la grazia e la deliziosa eleganza dello stile mendelssohniano ravvivano ad ogni istante l ’interesse dell’ascoltatore e lo conquistano con un’arte che per essere supremamente aristocratica non cade per questo mai nella frivolezza o nel puro arabesco decorativo. È notevole osservare che Mendelssohn, orchestratore di gusto insuperato, e dotato di un istintivo

    senso dell’equilibrio strumentale quale pochissimi ebbero prima e dopo di lui, non si è abbandonato al fascino dell’orchestra, che anzi è tenuta

    costantemente in una discreta penombra: l ’orchestra collabora col solista per rendere vivo, smagliante e vario il quadro sinfonico del quale essa è parte attiva ed efficace, ma non soverchia mai la voce del violino, destinata

    a rappresentare l ’elemento principale: dal punto di vista strumentale, come da quello più strettamente musicale e costruttivo, il Concerto mendelssohniano è un vero gioiello di euritmia, di spontaneità e di buon gusta.

    Johannes Brahms - Ouverture Accademica op. 80, per

    orchestra.

    La Akademische Festouverture fu composta nel 1880: Brahms la dedicò all’Università di Breslavia per ringraziare del titolo accademico di dottore concessogli, e fu eseguita in quella città il 4 gennaio 1881.

    Per quanto « accademica », l ’opera vuol essere piuttosto un’esaltazione

    della spensierata vita degli studenti universitari: trattandosi di studenti germanici, l 'humour è naturalmente un poco accademico. Brahms si servì di quattro m otivi principali, tratti da quattro dei canti più noti fra la gio

    ventù studiosa di Germania: quelli che hanno inizio con le parole Wir

  • hatten gebauet ein stàttliches Haus, Hórt’ ich sing, Was Kommt dort voti der Hóh’ e Gaudeamus igitur (quest’ultimo famigliare anche tra gli studenti

    latini).

    Gli archi iniziano la composizione con un tema pianissimo che dà luogo

    subito dopo ad un episodio di tutta l’orchestra (si noti che B. usa per la

    prima volta in questa ouverture un’orchestra così moderna: con contra

    fagotto, terza tromba, tuba, tre timpani e strumenti a percussione). Indi

    le tre trombe intonano il primo canto studentesco, ripreso e sviluppato

    dai legni. A questa prima parte più seria che scherzosa, segue un episodio

    più vivace e brillante, cui si legano gli altri due motivi di canti studenteschi:

    il secondo di essi (detto il Fuchslied, canto della volpe) assume un carattere

    comico per essere affidato ai due fagotti, come due studenti che a braccetto

    se ne vadano canticchiando. Ripreso da tutta l ’orchestra, è sviluppato

    ampiamente sino all’entrata del Gaudeamus igitur cantato dai violini sul

    contrappunto dei contrabassi. U ouverture così conchiude solenne e brillante.

  • Orchestra del “ T E A T R O D I T O R I N O , ,

    Direttore: V I T T O R IO G U I

    VIO LIN I PRIM I VIO LON CELLI C L A R IN E T T I e CLARO N E

    E . Isaia U . Foscolo A . Gallè G . G am bettiE . L a b a te R . M ofiaC. M olar M. P arach in ettoE . P ierangeliE . R overeA . Sacco I. V allora

    VIO LIN I SECO N D I

    A. Lissolo I. B erto tti M. B runiV . Cam panella P . Contegiacom o P. C ucchi G . E liaB . M ortara S. Rosso G. S iriotto

    V I O L E

    G . M asettoC. Cicognani M. F ighera A . G irardF. P ero tti R . PUlinG. Sam pietro

    G. D e N apoli G . GeddaF . G rignolio R . M ontiF . P rev ita liD . S p adetti

    C O N T R A S A S S I

    A . Cuneo A . C auli A . Orioli E . P on tiggia E . Salza

    A R P E

    G. A ppiani N. G rignolio

    F L A U T I e O T T A V IN I

    L . Savina A . R en azziE . Corrado

    F A G O T T I e C O N T R A F A G O T T O

    C. G iolito G . G ragliaA . Pozzi

    C O R N I

    U . V irgilioD . G ualtieri A . F orm ica

    O RO I e CO R N O IN G LESE

    P. N on G. B azzan i G. M ay

    E. NiccoliniF . ForzaniD . C ravero R . Rom agnòli

    T R O M R E

    B. ChinaE . P iv aG. Rom anini

    T R O M B O N I e T U B A

    G. A zzola E . B iondi A . C ancellarlaG. M orchio

    T I M P A N I

    E . Logheder

    B A T T E R I A

    A . M azzaE . Fossato

    I s p e t t o r i - A r c h i v i s t a : A . D e N apoli

  • Ta l m o n i a

    N o u g a t in e

    P r i m a v e r a

    f a à " * * *

    TALMONIAc a rim e li a del ¡ziosa alla crema

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    Si pubblica ogni mese in numeri di almeno 40 pagine. Contiene articoli

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    centri musicali e rassegna critica della edizione e del libro musicale.

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    TORINO - VIA MONTEBELLO, 5T E L E F O N O 4 7 - 3 5 4

  • I L A M P A D A R I D E L

    TEATRO DI TORINOFURONO SOFFIATI DAI

    MAESTRI VETRAI MURANESI

    CAPPELLIN & C.V IA S A N T A T E R E S A , i g - T O R I N O

    Stab. Tip. A JAN I e CANALE - TORIN O - Corso S. Maurizio, 28 bis

  • Lunedì, 11 aprile 1927 - Concerto del violinista Bronislaw Hubermann - Orchestra diretta da Angelo QuestaBronislaw Hubermann - note biograficheProgrammaLudwig van Beethoven - Re Stefano op. 117, per orchestraJohannes Brahms - Concerto in re maggiore op. 77, per violino e orchestraFelix Mendelssohn-Bartholdy - Concerto in mi minore op. 64, per violino e orchestraJohannes Brahms - Ouverture Accademica op. 80, per orchestraOrchestra del "Teatro di Torino"