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TEATRO DI HERAKLEIA MINOA

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CONTESTO TERRITORIALE

DATI IDENTIFICATIVI

insediamento storico: Herakleia Minoainsediamento attuale: Eraclea Minoa (AG)datazione: fine IV sec. a.C.ubicazione: extraurbanaquota altimetrica: mt. 75orientamento: Suddiametro cavea: mt. 33.2diametro orchestra: mt. 16.7

UBICAZIONE

Adagiato sul versante meridionale di unacollina che domina un lungo tratto dicosta compreso dal fiume Verdura da unlato e dal fiume Salso dall’altro.Il teatro si pone nella zona orientaledella città, all’interno del antico reticolourbano, strettamente legata al paesaggionaturale rappresentato dal mare (1-2).

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Guida Archeologica - Sicilia - F. Coarelli, M.Torelli

Capo Bianco - F° 266 II S. O.

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REALTÀ FORMALE

La forma della cavea (koilon) è a semicer-chio con le ali diritte e lunghe fino adinglobare il cerchio che inscrive l’orche-stra, corrispondente nei teatri greci conil limite del fronte scena (scaenae frons).Un ambulacro intermedio (diàzoma)divide i sedili d’onore (prohedria), costi-tuiti da un solo ordine, dalla cavea infe-riore (ima cavea).Non ci sono tracce di una sezione supe-riore (summa cavea).La cavea inferiore (ima cavea) si configu-ra chiaramente come greca, suddivisa daotto scalette (klimakes) in nove settori(kerkides) comprendenti circa dieci ordi-ni di sedili.I sedili dei due cunei esterni hanno anda-mento rettilineo e dimensioni diverse.In alto, a delimitazione della cavea, si svi-luppa un secondo ambulacro.I muri di analemma si presentano come alifrontali oblique e si interrompono in cor-rispondenza dell’ambulacro inferiore,lasciando libero l’accesso ai sedili d’onore.

MATERIALI E TECNICHE COSTRUTTIVE

La cavea poggia sul declivio della collinache già naturalmente assumeva una formaconcava (1); il declivio soprastante infatti siprestava con molte probabilità ad accoglie-re gli spettatori su sedili lignei (ikria) mobi-li (2). L’ambulacro superiore e il muro didelimitazione sono intagliati direttamentenella roccia.I sedili sono invece realizzati in blocchimonolitici di tufo marnoso, molto tenera efriabile; ciascun blocco era scolpito secon-do la tipica conformazione: l’alzata incava-ta, il piano con una parte rialzata per laseduta e una parte ribassata per i piedidello spettatore retrostante (3).Purtroppo l’avanzato stato di disgregazio-ne rende di difficile lettura la conformazio-ne dei singoli volumi.I sedili d’onore, realizzati dall’assemblaggiodi più blocchi, sono dei veri e propri ban-chi provvisti di schienale e braccioli e lun-ghi quanto tutto il cuneo (4). I gradini dellescalette sono ricavati a coppie di due da ununico blocco litico. I muri di analemma,ambedue conservatisi per circa cinque fila-ri, sono in opera quadrata con blocchi daltaglio regolare di tufo marnoso (5-6).

CAVEA

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REALTÀ FORMALE

L’orchestra, molto ampia, ha la stessaforma a ferro di cavallo della cavea, conle ali molto allungate; fino ad inglobareper intero la circonferenza di base chedescrive solitamente l’orchestra dei tea-tri greci; è delimitata dal canale di raccol-ta delle acque, (euripos) sul quale siimposta la fila destinata alle personalità.Al centro una traccia circolare è statainterpretata come l’impronta lasciata daun probabile altare (thymele) attorno alquale il coro cantava e danzava (orchèo-mai = danzare).Lungo le ali convergenti della caveaerano posti gli accessi laterali, utilizzatidagli spettatori per raggiungere le gradi-nate, dal coro e dagli attori.Dall’ingresso di destra venivano simulatela provenienza dalla città, da quello disinistra quella dalla campagna.

MATERIALI E TECNICHE COSTRUTTIVE

Originariamente era costituita da unbattuto marnoso di cui è ancora visibilela fascia più esterna (1); successivamentevenne ricoperta e rialzata di circa 50 cminterrando contestualmente anche ilcanale.Oggi a quest’ultima quota il suolo è statoricostituito con uno strato di ghiaia (2).L’euripo destinato ad accogliere le acqueche scorrevano dalla cavea, convogliatelungo le scale, è intervallato da diecibuche rettangolari poste in corrispon-denza dell’angolo sinistro di ogni scala,l’opportuna pendenza di quest’ultimapermetteva il razionale deflusso (3).Inoltre per permettere il passaggio deglispettatori verso la cavea il canale venivacoperto con grandi lastre di tufo ed incorrispondenza delle buche probabil-mente venivano poste delle griglie diprotezione delle quali si conservanoancora gli incavi nella pietra (4).

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ORCHESTRA

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Il luogo della rappresentazione, oltreall’ampia orchestra riservata alle evolu-zioni del coro, nel teatro di Eraclea era,con molte probabilità, costituito dauna scena (skenè) molto semplice didimensioni modeste, come le scenegreche classiche, cioè prive di connota-zioni architettoniche, dove venivanoconservati i costumi di scena e dove icoreuti potevano ritrovarsi durante gliintervalli.Del resto la posizione incantevole dalpunto di vista paesaggistico, rendevasicuramente la quinta scenica di straor-dinario effetto scenografico

MATERIALI E TECNICHE COSTRUTTIVE

Nessuna traccia di un probabile edificioscenico in muratura infatti, solamentedei fori che farebbero piuttosto pensaread una scena mobile lignea.Questa sarebbe databile al II secolo a.C.,poiché corrispondente ad una secondafase di utilizzo.Oggi nel luogo deputato alla scena sor-gono delle strutture archeologicheappartenenti ad un periodo successivo.Non si esclude, comunque, la possibilitàche una scena potesse essere stata inargilla cruda e legno, tecnica ampiamen-te utilizzata in molte costruzioni dellacittà.Ma i materiali, facilmente deperibili, avreb-bero fatto perdere ogni traccia (1-2).

SCENA

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Il teatro si trova in prossimità dellacosta, risente quindi dei movimenti dina-mici che interessano i litorali marini (1).Tale condizione di pericolosità si combi-na con la natura geomorfologica delcostone, rappresentata da discontinuitàdi strati e da caratteristiche di resistenzafisico-meccaniche modeste (2).Pertanto l’edificio, dal punto di vista sta-tico, risulta estremamente vulnerabile.Attualmente si riscontrano modestelesioni longitudinali che attraversanocentralmente i muri di analemma (3-4).In particolare le lesioni sono evidenti suimuri in mattoni che, innestati sui filarisuperstiti di entrambi gli analemma, neintegrano la configurazione originaria. Inquasi tutti i teatri i muri di analemmarappresentano le strutture maggiormen-te vulnerabili, in quanto di contenimentoall’intera cavea e sottoposti quindi a ten-sioni meccaniche notevoli.

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RISCHIO STATICO-STRUTTURALE

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Il problema principale, riguardante laconservazione del teatro, è rappresenta-to dalla natura del materiale costitutivo,molto tenero e friabile e già in avanzatadecoesione all’atto del rinvenimento.L’esposizione ai venti dominanti prove-nienti da sud, caldi ed ad alta concentra-zione di aerosol marino, rappresenta unacondizione di massima vulnerabilità.I sali marini penetrano nella microporo-sità del materiale innescando processichimico-fisici di indebolimento dei lega-mi coesivi.Nello stesso tempo viene esercitata unaazione abrasiva dalla sabbia trasportatadal vento sulle superfici già molto com-promesse.Da una prima indagine visiva si rileva unaerosione uniforme sulla superficie, asso-ciata su alcuni conci, a fenomeni di sca-gliatura lungo i piani di sedimentazione(1); al tatto la superficie risulta disgrega-ta (2).I muri di analemma risultano le parti piùcompromesse poichè alcuni conci, perl’eccessiva disgregazione, presentanouna superficie polverizzata e di dimen-sioni ormai ridotte (3).La malta delle stuccature in diversi puntiappare decoesa (4).Nelle prime file e sui muri di analemmasi osserva la presenza di umidità, accom-pagnata a fenomeni di efflorescenza sali-na(5).Si rileva inoltre un attacco diffuso daparte di insetti che determinano nellapietra la presenza di numerosi piccolifori (6).

RISCHIOAMBIENTE-ARIA

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Negli anni 60 è stata realizzata, ad operadi Francesco Minissi, una copertura inperspex per proteggere le sedute dellacavea (1).L’effetto serra creatosi attorno alle super-fici ha prodotto tensioni di ogni tipo, pro-vocando l’ulteriore disgregazione delmateriale.Inoltre il metodo di ancoraggio dellastruttura ha lasciato diversi fori sui concie tracce di ossidazioni ferrose(2).Attualmente la copertura è stata rimossae sostituita con una nuova copertura tem-poranea, percettivamente molto forte,realizzata con tubi in acciaio inox e mantosemi-opaco (3).Diversi gli interventi di restauro effettuatisul teatro; i muri di analemma, sono statiintegrati, nelle parti mancanti, con mura-tura in mattoni di cotto (4).Le lacune della cavea, alla quota d’impostadelle gradinate, sono state colmate conmalta della stessa cromia del materialecostitutivo originale a media granulome-tria (5).Una malta a granulometria più fine è statamessa in opera per le stuccature tra idiversi conci litici (6).Non è stata effettuata nessuna operazio-ne di riconfigurazione dei sedili mancanti,ma integrazioni di piccole porzioni.Regolarizzato ed intonacato il muro didelimitazione in sommità.Nella parte alta della cavea, dietro il murodi precinzione, è stato realizzato un cana-le di raccolta delle acque (7).Il piano dell’orchestra e l’area circostantesono stati ricoperti con uno strato dighiaia. Interventi di restauro hanno creatosulla superficie litica “isole materiche ecromatiche” più compatte; sono gli esitinegativi di prodotti chimici utilizzati perproteggere o consolidare la superficie (8).

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RISCHIO ANTROPICO

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INGRESSO ALL’AREA, RECINZIONI,SISTEMI DI PROTEZIONE

L’accesso all’area è realizzato con can-cellata ad apertura elettronica provvistadi tabelle segnaletiche.È presente una struttura in muraturaadibita a uffici e biglietteria.L’intera area è delimitata da una recin-zione metallica, ed è dotata di impiantodi video sorveglianza.

ACCESSI

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PERCORSI, AREE DI SOSTA, DISSUA-SORI, BARRIERE ARCHITETTONICHE

I percorsi sono realizzati attraverso unsistema di viali, dotati di tabelle segnale-tiche di informazione, e aree di sosta,provviste di panchine in pietra.In prossimità del teatro è ubicata unapiccola struttura precaria in legno, dota-ta di punto acqua e punto luce, destinataal personale di custodia.Barriere architettoniche sono rappre-sentate soltanto da due percorsi peri-metrali che salgono sulla quota alta dellacollina.Lo spazio antistante l’accesso all’area èadibito a parcheggio.

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PERCORSI

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SISTEMAZIONE A VERDE DELL’AREA

La vegetazione si stende su un piccoloaltipiano che cade a strapiombo sulmare; solo lungo alcuni percorsi vienesistemata per realizzarne bordure.

PIANTUMAZIONI

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PANNELLI DIDATTICI E DIVULGATIVI

All’interno dell’area archeologica sonopresenti pannelli sui quali è riprodottauna cartografia dove sono evidenziate leemergenze culturali dell’area, e le relati-ve notizie storiche.In prossimità del teatro è collocato unpiccolo pannello con notizie storiche edidattiche non redatte in più lingue: lascelta delle dimensioni rende poco chia-ra la sua leggibilità.All’ingresso dell’area è presente un anti-quarium, che risulta in allestimento.

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SUPPORTI DIDATTICI

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L’area è dotata di impianto di illumina-zione e di video sorveglianza.L’impianto di illuminazione è alquantoprecario: sia nella zona dove sono ubi-cati gli uffici sia soprattutto nelle zonedove risiedono i monumenti archeolo-gici.

IMPIANTISTICA

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BIBLIOGRAFIAESSENZIALE

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Agrigento, suppl. a Kalòs, n. 6 (anno 7), nov.-dic. 1995, pp. 26-31- DE MIRO E., Il Teatro di Heraclea Minoa, in Notizie di Scavo, 1955, pp. 267-280- FORTE A., Degrado da pedogenesi nel teatro di Eraclea Minoa, in Sylloge Archeologica cultura e processi della conservazione, Palermo,

1999, pp. 121-126.- GRIFFO P., Eraclea Minoa, zona archeologica, in Bollettino d’arte, 1966, p. 99- ISLER H.P., Eraclea Minoa, Heraclea Minoa, inTeatri greci e romani.Alle origini del linguaggio rappresentato. Censimento analitico, Roma,

1994, v. II, p. 446- Memoria del teatro.Teatri antichi di Sicilia, a cura di P. Ciancio Rossetto e G. Pisani Sartorio, Roma, 2002, pp. 22-23- MITENS K., Teatri greci e teatri ispirati all’architettura greca in Sicilia e nell’Italia meridionale: c. 350-50 a.C.: un catalogo, Roma, 1988,

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- La Sicilia antica. Città greche e indigene di Sicilia: documenti e storia

- Autori dei testi: CONOSCENZA - Lucia Ventura Bordenca; FRUIZIONE - Angela La Placa