Tavolette sumeriche della III dinastia di Ur

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Tavolette sumeriche della III dinastia di Ur Author(s): Giovanni Rinaldi Source: Aegyptus, Anno 26, No. 1/2 (GENNAIO-DICEMBRE 1946), pp. 149-185 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/41215151 . Accessed: 14/06/2014 04:57 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Aegyptus. http://www.jstor.org This content downloaded from 185.44.78.105 on Sat, 14 Jun 2014 04:57:40 AM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

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Tavolette sumeriche della III dinastia di UrAuthor(s): Giovanni RinaldiSource: Aegyptus, Anno 26, No. 1/2 (GENNAIO-DICEMBRE 1946), pp. 149-185Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/41215151 .

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Tavolette sumeriche della III dinastia di Ur

1. - Osservazioni

Le tavolette cuneiformi inedite riportate nelle pagine seguenti appartengono al Museo Egiziano di Torino, come numerose altre simili, pubblicate e illustrate dal Prof. О. Boson a varie riprese. Del molto materiale dello stesso genere, venuto in luce dall'inizio del nostro secolo in poi, si sono occupati vari assiriologi, fra cui si sono distinti con numerose pubblicazioni specializzate il Prof. N. Schneider e il Boson stesso.

Sono note le oscurità che nonostante gli sforzi metodicamente compiuti ancora avvolgono questi testi. La loro natura è ben sin- golare, contenendo essi quasi solo elenchi di viveri, di cui sono pure indicate le misure, e di animali, spesso come roba portata a un tempio a scopo sacrificale, о comunque come a magazzini о ammassi a vantaggio della città (Contenau, Contribution у р. XXXIII), qualche volta come compenso per lavori, approvigionamento per corrieri, ecc, in sostanza ricevute e contratti, con elenchi di offerte о paghe, somme e indicazioni di carattere ufficiale, tra cui la data. Provengono da archivi di templi, intorno ai quali si svolgeva tutta la vita economica, oltre che quella religiosa, degli antichi Sumeri.

Le difficoltà nascono dallo « stile » che naturalmente ha, un documento di tal natura : il linguaggio è compendioso, gli ele- menti grammaticali ridotti, о mancanti, essendo suppliti da sem- plici accostamenti di nomi. In generale l'intelligenza del documento, intuitiva per il lettore sumero, al corrente della cosa, rimane in- certa per noi: come succederebbe alla lettura di uno scritto di contabilità di un'odierna azienda, in cui accanto a cifre si legge- rebbero sobriamente accennati rinvii ad altri documenti, fatture ecc, nomi di merci, di clienti, lavori eseguiti, ecc.

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150 GIOVANNI RlNALDl

Una non piccola difficoltà dei nostri testi è la determinazione del preciso significato di alcune particelle, che in mancanza di verbi, fuori di proposizioni complete, da sole devono indicare la funzione dei nomi a cui sono unite.

Un'altra serie di difficoltà nasce dal fatto che sia viveri, come animali e altri oggetti, per lo più noti all'ingrosso dalle tabelle lessicografiche sumero-accadiche, fatte dagli antichi scribi, sono specificati minuziosamente nelle loro qualità e varietà, alle volte con espressioni assai complesse, di cui non si sa ancora il signi- ficato. Le varietà ignote vengono studiate con metodo combina- torio interno per mezzo di elenchi, specie di nomenclature per categorie di oggetti, in cui la parola è vista in vari contesti : per tali raccolte hanno un merito particolare gl'indici copiosi dello Schneider e del Boson, risultati assai utili, non però sufficienti a chiarire tutti i quesiti. Vedi le riflessioni in proposito dellaSchnei- der, Or., 18, 1 ss. Notevoli oscurità, che si cerca di dissipare con lo stesso procedimento, sono offerte dalla terminologia artigiana e religiosa. (Delle parole occorrenti in queste tavolette si troverà in fondo Г indice alfabetico).

Fra gli elementi che offrono una certa somma di notizie utili alla ricostruzione del quadro storico dell'epoca vanno indicati: i i nomi di persona (clienti dei templi, lavoratori, specialmente per- sonale autorizzato del tempio, che prende atto della consegna e ne fa l'elenco ufficiale), le indicazioni relative alla destinazione dei prodotti о animali elencati, i nomi delle cariche, le date.

Per quanto riguarda i sacrifici, la accurata registrazione fa supporre che le offerte fossero dovute al tempio dai vari cittadini in proporzione dei loro beni ; tra i contribuenti si trovano persone che rivestono dignità о cariche d'importanza, come i « patesi » e gli stessi « lugal » (re), obbligati probabilmente a concorrere con offerte periodiche.

Menzione di avvenimenti d'importanza militare, о religiosa, о di altra natura, si trovano nelle date, in forza dell'uso - docu- mentato per oltre un millennio, da un'epoca imprecisata anteriore al 3000 a. C. sino alla fine della 1 Dinastia babilonese - di pren- dere come denominazione dell'anno Г indicazione del fatto avvenuto nell'anno stesso, la cui identificazione con la nostra cronologia si è potuta fare con l'aiuto di numerose liste cronologiche. Gli anni documentati nelle presenti tavolette si riferiscono quasi tutti al regno di Bursin, il terzo sovrano della HI dinastia di Ur (circa 2220 a. C); una a QimilSin (o Šu-sin, come è l'uso più recente), suo successore :

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TAVOLETTE SUMERlCHfc DELLA Ш DINASTIA DI UR 151

2 Bur-Sin : mu dBur7-dSin lugal-e Ur-bil-lumki mu-bul : tav. 5 5 Bur-Sin: mu en Unu.-gat dlnnina ba-bun : tav. 1. 4.6. 11.

12. 13. 15. 16. 20 id.: mu en dïnnina ba-bun: tav. 17. 19 6 Bur-Sin: mu Šд-aŠ-ruki ba-bul • tav. 18 7 Bur-Sin : mu Hu-bu-nu-riki ba-hul : tav. 8 id. : mu Ša-aš-ruki a-du 2-kam ba-bul : tav. 7 id. : mu Ša-aŠ-ru-umki a-du 2-kam ba-bul • tav. 9. 10 3 Gimii-Sin : mu Si-ma-num,ki ba-bul • tav. 3 senza data ; tav. 2. 18.

Su queste date vedere, oltre i lavori dello Schneider, Thureau- Dangin, SAK, p. 233 ss.

1 mesi menzionati sono i seguenti :

2 Djolja : itu sig4 giš-ni-šub-ba-gar : tav. 15 3 Djolja: itu se kar-ra gaL-la : tav. 9. 17 4 Djoha : itu murub : tav. 20 5 Djoha : itu ri : tav. 10 6 Djolja: itu šu-numun : tav. 13. 14 7 Djolja: itu min<-ab: tav. 12 8 Djolja: itu e?-itu-6 : tav. 16 9 Djolja: itu dÑe-gun2: tav. 11. 19

10 Djolja: (= 7 Drehern): itu ezen dBur-dSin, equivalente a itu ezen dSul-gi : tav. 8

// Djolja: itu pap-u,-e : tav. 18.

La serie dei mesi di Djoha è quindi rappresentata quasi al completo. Di questi nomi di mesi è stata recentemente meglio dimostrata la successione, già nota, ed è stata ampiamente dimo- strata l'origine cultuale, in quanto per 9 su 12 casi è certa (e per gli altri tre presumibile col favore degli indizi indiretti, oltreché dell'analogia) l'esistenza di feste (ezen) omonime (Schneider, Or., 1932, p. 223 ss.). Il calendario variava di luogo in luogo (Drehern, Nippur, Lagaš, ecc. ; per Adab v. Schneider in Or., 1932, p. 89 ss.), perché variava la serie delle feste, alcune delle quali erano solo locali, о venivano celebrate in epoche diverse.

Djoba (cioè Gioba) e Drehern sono i nomi che gl'indigeni danno oggi ai mucchi ďi rovine nella steppa, che sono quanto rimane delle due cittadine sumeriche, da cui provengono in mas- sima parte i documenti dell'epoca : la prima presso il Tigri, chia- mata dai Sumeri Umma (ideogramma GIŠ-UU3ki), era importante specialmente sotto l'aspetto economico ; l'altra situata più a nord,

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suli' Eufrate, poco distante da Niffer, contava specialmente come centro religioso (v. Contenau, Contribution, p. V ss.). I documenti rivelano tra le due città differenze abbastanza notevoli di costumi e istituzioni : quelle riguardanti la religione sono accennate con richiamo ai testi di Schneider, Or. 18,, 19 ss. (cf. Or. 22, 1-2); ciò viene a conferma di quanto si raccoglie da altri documenti intorno a un tipo di vita essenzialmente democratico, su cui si regolava la vita pubblica sumerica.

Sono in debito di un particolare ringraziamento al Prof. О. Bo- son per l'assistenza che mi ha prestato nella lettura delle tavolette e tutti i suggerimenti di cui mi è stato generoso.

La trascrizione in lettere latine segue naturalmente il metodo Thureau-Dangin (Homophones), preferendo però, sulF esempio del Deimel nelle ultime pubblicazioni, Г impiego deir indice numerica anche per il secondo e terzo segno di ogni serie, anziché gli ac- centi acuto e grave.

2. - Tavolette

1.

R 32 mas« . . . dNin-ur4-ra GIŠ-UU3ki-ka ki Ša3-azag-gi-ta

5 Luo-dTugo-an-ka ni-KU

V mu en Unu2-gal dInnina ba-hun

Consegna di 32 capretti ... per (sacrifici alla dea) Ninurra di Umma, da parte di Ša-azag-gi. Li prende in consegna Lutuganka. Anno 5 di Bursin.

R 1. Non è chiara la varietà di capretto (mašt) qui indicata dall'ultimo segno che non trovo negli elenchi (Deimel, Lex. II, 76 ; Or. 22, 30; Boson, Tav., p. 63).

R 2-3. Il suffisso -ka dovrebbe indicare la destinazione del- l'offerta : per Ninurra ; nella teoria del Deimel (Gramm. 75, Anm. 1) risultante da -k del suff. di genitivo +a locativo. Ninurra è divinità di Djoba (Or. 8, 82), nei cui documenti è menzionata con

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TAVOLETTE SUMERICHE DELLA 111 DINASTIA DI UR 153

una certa frequenza (Or. 8, 57). L'aggiunta GIS-UÖ3ki (= Umma) appartiene anche ad altre divinità, come dGu-là (v. tav. 9/V/8, 9/R/5), dDumu-zi (Or. 8, 39), Innina-Innina, dŠara, dŠul-gi. Si ri.- corda un E%-Nin-ur rra (Or. 8, 89 e il testo inedito, cit. da Dei- mei, Pantheon 2546).

R 4. Con ki- . . . -ta è introdotto il fra tore dell'offerta, Ša3- azag-gi (cf. Or. 23, 179; Boson, Tav. 39 V. 5). L'impiego di que- sta preposizione composta («von, durch » : Deimel, Gramm. 137) è particolarmente istruttivo in unione con pa-te-si (Or. 45, 70) : il latore può essere l'offerente stesso о un suo incaricato.

R 5. Lu2-ATug2-an-ka prende in consegna о in custodia: qui si dovranno intendere gli animali (Boson, Aeg., 1937, N. 101; Deimel, Gramm. 68). Il nome di questo funzionario, о vari omo- nimi, è largamente documentato (Or. 23, 137). Il nesso -an-ka ri- corre come componente di nomi teofori anche in altri casi, come I.rli2-an-ka (Or. 8, 21), Gun2-an-ka} dGestin-an-ka ecc, ove -an -ka (-AN-KA) sembra da leggere -andul (Or. 8, 25. 26d). Quanto alla formóla N. ni-KU, caratteristica di buon numero di questi documenti amministrativi (v. i casi che elenca Boson per le sue Tavolette, p. 7), essa viene in altri casi riferita alla registrazione e conservazione ufficiale della tavoletta: 5 V 6 gud ni-KU. L'in- sieme ha aspetto di proposizione nominale (cf. Deimel, Gramm. 36), ove -KU ha un concetto (per noi verbale) come « prendere in custodia, darsi cura di ...» (Deimel, Lex. 11,231, 208; cf. 536, 77d), о più precisamente « einstellen », in quanto < in den aller- meisten Fällen handeln die ni-ku- Texte von eingelieferten Opfer- tieren (mu-gub), die von einer zweiten Person entgegengenommen und von einer dritten Person « eingestellt » werden » (Or. 45, 68). Per tale trapasso di responsabilità in un dovere sentito come della massima importanza si spiega come si registrassero tutte Je mi- nuzie relative « mit peinlichst genauer bürokratischer Schemenhaf- tigkeit » (Or. 22, 1).

V 6-7. L'avvenimento ricordato riguarda Ven (■= « Signore», carica sacerdotale non ben nota; Or. 45, 83 ss.) àt'VUnu*-gal di Innina. Unu, in un sillabario è fatto equivalere a « ma-ka-[ ] », che fu integrato in ma-ka-nu < Stätte, Ort » (Deimel, Lex. II, 54 b ; id. III/l 5. v.), poi ma-ka-lu « Mahl, Opfermahl » (id. II, 276, 64; Ш/2, р. 254) : per questa incertezza del senso di unu<,-gal (« luogo, abitazione grande » quindi un tempio, о « gran banchetto sacrifi- cale ») non si può neppure scegliere tra i significati del verbo hun (Deimel, Lex. 11,536). 11 Kugler nel 1909 traduceva «Jahr, wo der (Ober-)Priester der grossen Wohnung der Innina investiert ward

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(leggeva ba-túg) » ; in seguito gli autori preferiscono non deci- dersi (F. X. Kugier, Sternkunde und Sterndienst in Babel, II/ 1, Münster i. W. 1909, p. 162). Innina (Deimel, Panth. 1579) o In- nini (Furlani, Religione I, 169 ss., ove è trattata esaurientemente la sua figura), identificata poi con Ištar, Aia ecc. (Furlani, Reli- gione I, 166. 169 ecc), è attestata largamente nelle tavolette del- Pepoca (Or. 8, 48), ove si ricorda pure V E^lnnina (Or. 8, 17).

2.

R 12 Lu.-GimiMMa- mi-tum

1/2+5 qa Lu2-gal-gi4 1/2+6 qa sukkal-lugal 8 qa a-su

5 40 (?) sa,-dug4 V 3 qa še-kam

4 qa A-TIR šunigin 20 zi.rgu-sig5 šunigin 20+2 qa zi3-še

10 šunigin 4 qa A-TIR

Consegna di 12 misura qa, 5+1/2 misure, 6+1/2 misure e 8 misure di orzo, fatta rispettivamente da Lu-Qimil-Mamitum, Lu- galgi, dal sukkal del re e dal medico (o A-su, nome proprio), di cui (?) 40 misure di orzo sono come contribuzione fissa ; inoltre consegna di 3 misure di ovzo-kam e 4 di farinata. In tutto : 20 misure di farina fina, 22 di farina comune di orzo, in più le 4 misure di farinata.

Indicazioni d'ufficio e data mancano.

R 1-4. Il nome della misura qa si sottintende facilmente dopo il numero, corrie pure il genere dell'offerta, « orzo*. Il qa è stato variamente calcolato : litri 0,404 (Thureau-Dangin nel 1909 : v. Deimel, Lex. II, 369, 19); litri 0,842 (Thureau-Dangin nel 1921: v. Deimel, loc. cit.). L'accostamento del nome proprio all'offerta è sufficiente a far riconoscere nel nome designato l'oblatore; da notare però che qualche volta può trattarsi anche di persone a cui la derrata è consegnata come compenso per lavori compiuti, о altro motivo ; p. es. / 3X60 še-gur-lugal Là-íb-gal durnu Là- dingir-Sin 4X60 3X10 Da-da dub-sar ecc. « 1 gur, 180 qa d'orge,

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mesure royale à Lù-ib-gal, fils de Lù-dingir-Sin, 270 qa à Da-da, scribe, etc. * (Contenau, Contribution, Tav. 30) ; e molte altre volte. Oli oblatori sono : 1) Lu-gimiMMa-mitum, « uomo-dpno {su ̂ = g imitiu; Deimel, Lex. II, 354, 10) -di-Mamitum » (Deimel, Pantheon 2044 ; Furiati!, Religione I, 274 eco.) : il nome divino è da aggiungere agli elenchi dello Schneider, Or. 8. - 2) Lugalgi. - 3) Un « sukkal-lugal *, un funzionario (Deimel, Lex. Il, 321, 4; Or. 45, 16; Boson, Tavolette, p. 51), specie di ministro, « Vezier». Sukkal è uno dei nomi di impiego che si uniscono solo col nome generico lugal, mai col nome proprio del sovrano, il che indica il carattere « civile » della carica (Òr. 45, 33). Esiste un gal-sukkal, «Oberbote» (Deimel, Gramm. 29). - 4) Un a-su, «medico», о « veggente » (barii), che potrebb'essere anche nome proprio.

R 5. Le linee seguenti pare vogliano specificare le offerte : anzitutto che 40 (? aš) qa di orzo sono consegnali come oblazione fissa. In una tavoletta del tutto simile a questa, pubblicata dal Prof. Boson (lettura in Aeg., 1929, p. 261, N. 6; interpretazione in Aeg., 1930, p. 147; autografia in Tavolette N. 305) dopo la serie di offerte (di 1 1 persone diverse, tra cui un A-su), consi- stenti jn vari quantitativi di orzo, complessivamente 32+1/2 qa, si legge « 34 qa (di orzo) come offerta fissa ; 2 qa di orzo ». « Of- ferta fissa » о « regolare », о « abituale » è il significato dell'espres- sione sat-dug4 (Deimel, Lex. II, 457, 39), variata in più decine di maniere (Or. 18, 69 ss.; Boson, Tav., p. 55), alcune proprie di Djofra (Or. 18, 96), con significato cultuale, del tipo dell'oblazione sacrificale, che veniva offerta a divinità e a sovrani deificati (Or. 45, 42), о del donativo', come quello per il patesi (Or. 45, 70), о in altro senso ancora, come : sa^dug4 anšu-uš = ration regu- liere des baudets (Çontenau, Contribution, N. 39). Cf. Deimel in Or. 1928, p. 41.

V 6. «3 qa (di quelli offerti? о sono offerta a parte?) di < orzo-kam >: il nesso «x qa di orzo-kam» non è ancora spiegato <Deimel, Lex. Il, 404, 6 b e v. Gramm., p. 104, N. 4 a).

V 7. « 4 qa (per) una pappa, о farinata » : anche qui non è chiaro se si tratti di una nuova diversa offerta (anonima). A-T1R, da leggersi eše, eša, accad. sasqu, sasqìi, è spiegata come « Mehl- speise » (Deimel, Lex. II, 579, 350), pappa, farinata, in cui entra- vano anche datteri e condimenti (v. anche Contenau, Contribution, p. 12, Nota 1 ; Boson, Aeg. 1929, p. 262; 1930, p. 156).

V. 8-10. Somme: 20 (qa?) di farina-до (Deimel, Lex. II, 536, 296) di prima qualità (sig- = buono, dolce), 22 qa di farina di orzo, 4 qa di farina per la farinata eša.

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3.

R 1 udu-še bar-gal2 2 udu-u„ bar-gab, zur7 lagar-mas-a 1 udu-še bar-gal 2

5 1 udu-Uo bar-gal2 1 sila4-bar-galo " dEN-LlLek*-ta

"

gin-na ša3 E2-a V dOu-la GIŠ-UHoki 10 anse dNin-mar-ki-

ka qa-šu-du* ki Uš-mu-ta dub pa-te-si mu Si-ma-num2ki

ba-ljul

Consegna di 1 pecora ingrassata a orzo e due pecore allevate a erba, in ambedue i casi animali non tosati, per la preghiera « zur7 > ; gli animali sono stati trasportati (?) in battello ; inoltre offerta di 1 pecora allevata a orzo, 1 pecora a erba, 1 agnello, tutti non tosati. Riceve l'offerta come incaricato il cortigiano Nin- markika da parte di Ušmu; la certifica della consegna è per l'au- torità del patesi (di Umma). L'anno 3° di Gimil-sin.

R 1-2. L'epiteto bar-gai, che si trova applicato a ovini (Or. 22, 18), forse significa « non tosato » (Deimel, Lex. II, 74, 224; cf. bar-šu-gaL «tosatore »).

R 3. Zur- (AMAR-'-ŠE) indica una destinazione religiosa della vittima (Deimel, Lex. II, 438, 14), coll' idea di «preghiera, roga- zione ». L'offerta zurn è sempre di animali: v. Or. 18, 45. Lagar- тпь-а « battelliere? *.

R 7. EN-LIL*^ è l'ideogramma di Nippur. R 8. Gin-na può essere qui espressione di culto (Boson, Tav.,

p. 55; ma v. Deimel, Lex. II, 206, 63). / V 10-12. V anse nei documenti della IH dinastia di Ur è un

rappresentante del re nell'amministrazione dei templi (Deimel, Lex. II, 208-8). 11 qa-lu-du^ è invece uno dei numerosi tipi del servi- torame di corte (id. 62, 34); nella sua Gramm, il Deimel accenna però con dubbio al senso di « custode dei paramenti sacri » (p. 38, Bem. с). V. il nome Ninmarkika in Or. 8, 61 ; Ušmu in Or. 23, 160.

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V 13-14. Si può intendere: il sigillo (dub) del patesi (fu apposto) l'anno in cui la città di Simanun fu distrutta. Siccome però il si- gillo sulla tavoletta non c'è, è preferibile per dub il significato più generale di dichiarazione ufficiale (orale о per testimoni ?) di « ricevuta » (cf. Or. 45, 69). Altre volte sembra valere « conto » (Contenau, Contribution, N. 19). La frase semplice dub pa-te-si(-ka) si riferisce sempre al patesi di Umma (Or. 45, 60).

V 14 L'anno in cui Simanum fu saccheggiata è il 3° di Gi- mil-sin.

4.

R 3x60+18 / 37 udu-bar-g[al2] 3X60 mas« ki Ur-DUl-DU-e-ta

5 a-ka Lu2-dTug2-an-ka ba-a-gar

V dub Urrara, mu en unu?-gal

dInnina [ba-bun] Sig. Ur-dŠara4

dub-sar dumu lugal ////

Consegna di 198 ,39 pecore non tosate e 180 montoni, a mezzo di Urduldue (o Uree), su ordine di Lutuganka. Sigillo dello scriba о notaio Uršara. Anno 5° di Bursin.

R 1. Dopo la cifra è andato cancellato il nome dell'animale. R 2. bar-gaU : v. 3 R 2. R 4. Ur-DUL-DU-e si ritiene da leggersi Ur-e3-e: Or. 8,

42; 18, 27; 23, 95; Aeg. 1929, p. 259. i/r- « (umile) servo », pro- priamente « cane », corrisponde ali' (abd- dei nomi semìtici.

R 5. La frase a-ka N. ba-a-gar, come varie altre simili (Dei- mei, Lex. II, 579,111) appartenenti al( formulario commerciale ste- reotipato dei nostri documenti (Boson, Tavolette 42), sembra rife- rire il fiduciario di un'apertura di credito. Cf. a-ka Lu^-nig Šu ba-na-ub-gar = « a l'ordre de Lu3 ... ?» (Contenau, Contribution, p. 75, 85), ecc.

V 6-7. Viene apposto il sigillo (dub; cf. l'osservazione alla

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tavoletta precedente) di Uršara nell'anno 5(l di Bursin. 11 sigillo presenta UrSara come dub-sar « scriba ufficiale » e forse « figlio del re ... ».

5.

R 1 anse bar-an nita-gis 1 anse bar-an nita mu-2 1 anse bar-an nita mu-1 ki Na-sangu(?)-ta

V 5 A-ka-li pa-[ ] gud ni-KU mu dBur7-dSin lugal-e Ur-bil-lumki

•mu-bul

Consegna di 2 asini maschi castrati, 1 asino maschio castrato di 2 anni e 1 di 1 anno, da parte di Nasangu. Il funzionario Akalli è autorizzato a ritirare e conservare gli animali. Anno 2° di Bursin.

R 1-3. Bar-an si applica ad anse (Or. 22, 1-15) probabilmente nel senso di « castrato » e « da lavoro » Deimel, Lex. Il, 74, 182- .83). Una volta - ma sembra a torto - si pensava a « mulo » (Contenau, Contribution, p. 85). Nita-giš (Deimel, Lex. II, 211, 17) è designazione di « maschio > (v. anche Or. 22, 46, N. 40).

R 4. La lettura del secondo elemento di Na-sangu non è certa. R 5-6. Akalli : frequentíssimo è Akalla (Or. 23, 13). Il nome

è seguito da pa-' '-gud, ossia sarà PA-UDU gud (cioè sib-gud), о meglio pa-šag-guch (Deimel, Lex. II, 295, 4 e 384, 136), о uno dei numerosi impieghi che hanno come primo elemento pa-.

6.

R 11 udu bar-gal2 3 udu bar-rug-ga 4 maso 2X60+20+8 qa 10 gin,

ia3-nun 5 2(X6O?) ga-ganam4 (?)

/// 10+3/4 qa kaš-gin

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TAVOLETTE SUMERICHE DELLA III DINASTIA DJ UR 159

V 2 gii,, 30+4 ma-na sig2-uz,

nig2-////-iš Ur-DUL-DU- e-ta

nige-šid ša^ Si-a-dug4- gar>-ki ba-ab-bil

10 dub Ur-0Šara4 mu en unUo-gal dInnina

ba-bun

Consegna di 1 1 pecore non tosate, 3 pecore . . . , 4 montoni, . 148 qa e 10 sicli di burro, 2 (o 120?) misure di latte di pecora, 10 e 3/4 qa di birra, 2 talenti e 34 mine di lana di capra. Vi è interessato Uree. Riceve ufficialmente la consegna Uršara. Anno 5° di Bursin.

R 2. L'espressione bar-rug-ga, un tempo intesa nel senso di «messo da parte», quindi «regalato, dato in mancia» (cf. Con- tenau, Contribution, p. 86, che leggeva bar-su-ga: cf. in propo- sito Deimel, Lex. II, 7, 2b), dato il parallelismo, in cui spesso si trova con espressioni- indicanti lo stato attuale dell' animale, è da intendersi anch'essa in tal senso. Altri testi in Deimel, Lex. II, 74, 180; Or, 22, 45, N. 22. 112.

R 6. /(aš-gin indica una bibita fermentata comune, preparata con orzo e vari amilacei, da cui si distinguono simili bevande più scelte, come il kaš-sig-, dolce (Boson, Aeg. 1930, p. 156 e p. 149, N. 14. 20; Contenau, Contribution, p. XXXVI).

R 7. Le offerte avevano usi svariati. Si trova p. es. menzione di 1 talento di lana di capra, sig^-uz^, per una fune per un carra da trasporto (Inventaire des tablettes de Tello 5, 6898).

V 8-9. Frasi incomplete e oscure. Nigs-šid si interpreta « con- teggio, chiusa dei conti », formazione astratta da šíd «calcolare»; cf. nig-lid-ag A b-ba-nu « règlement de comptes ďAb-ba-nu» (Contenau, Contribution, p. 74).

7.

R 17 udu bar-gal ? 2 üdu bar-rug-ga 8 mašp 4X60+20+3/4 qa ia3-nun

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160 GIOVANNI RINALDl

5 2(x60 ?)+l/2 (?) ga-ganam4 (?) 4X404-2+1/2 qa ga-sig7 7 qa ga-še-a

V 3 gu2 20+5 ma-na sigt-uz.{

nig2-šid //// //// -ta IO a-ka Ur-dŠara4

mu Ša-aš-ruki a-du 2-kam ba-bul

Consegna di 17 pecore non tosate, 3 pecore . . . , 8 montoni, 26 e 3/4 qa di burro, 120 e 1/2 (?) qa di latte giallo, 7 qa di latte di altra qualità, 3 talenti e 25 mine di lana di capra. Ricevuta di Uršara. Anno 7° di Bursin. In generale la tavoletta mostra stretta somiglianzà con quella precedente.

R 6-7. Oa-sig^ latte giallo, « panna » ? Anche con -še-a si indica una qualità speciale di latte (¿a).

V 9. Vedi tav. přec. : manca il nome proprio. V. 10. Vedi tav. 4 R 5. V 12. Anno in cui la città di Šašru fu saccheggiata per (a-du

= «fino a», cf. accadico .« adi ») la 2* volta (-kam forma l'or- dinale).

8.

R 1 udu ba-ušo udu du-du ki Azag-ga-ni-ta dub Lu2-dŠul-gi

dub-sar (?) V 5 itu ezen dBur7-dSin

mu rju-bu-nu-ri- ki ba-bul

Consegna di 2 pecore, di varietà differente, per mezzo di A^ag-ga-ni, ricevuta da LuSulgi, scriba, nel mese della festa del divino Bursin, Tanno 7° d^llo Stesso re.

R 1-3. Due pecore ba-uš2 sono pure offerte da un Azag-ga- ni secondo la Tavoletta Boson N. 342 R 1. Per l'espressione du-du (o DU-DU: Or, 22, 22; cf. 22, 18), cf. gud du-du « bue da la-

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TAVOLETTE SUMERICHE DELLA III DINASTIA DI UR 161

voro » (Boson, Sales. 1942, p. 174; invece Deimel, Lex. II, 297, 55 b : « eine Stier-qualität ? »).

V 5-6. La festa áel re si celebrava a Umma nel 10° mese, che ci è noto successivamente come mese (della festa) di Šulgi, Bur- sin e Qimilsin; per Šulgi e Bursin si hanno anche testimonianze dirette della relativa festa, indipendentemente dall'uso per il calen- dario; la mancanza di analoga testimonianza per Gimilsin è da ritenersi fortuita. Col passaggio sul trono dei diversi sovrani, anche la « festa del re » divinizzato in corrispondenza assumeva successivamente il nome del regnante (cf. Schneider, Or. 1932, p. 225). Nel 7a anno di Bursin fu distrutta la città di tfubunuri.

9.

R 1 udu dEn-IH8 3 udu-u, bar.-šid-giš-ki 1 udu-u.

5 dGu-la GIŠ-Utf8ki V 1 mas.

azag-////-ud(?)-nat-a ki A-lul-lul-ta

zi-ga itu še kar-ra

gal2-la 10 mu Ša-a$-ru-um-ki

a-du 2-kam ba-bul

Offerta di una pecora per Enlil, 3 pecore allevate a erba per 11 bar*-sid-gis-kit 1 pecora a erba per il dio Gula di Umma, 1 montone per . . . , da parte di Alullul, come offerta fissa. Mese 3° di Djoba, anno 7° di Bursin.

R 3. Il ЬаГо-šid-giš-ki è un oggetto del culto, che non co- nosciamo (Or. 18, 18 ; Deimel, Lex. li, 344, 48), proprio di Djoba (Or. 18, 94-95).

V 6. In generale Yazag è il demone di una malattia, differen- ziabile con varie determinazioni (Or. 8, 29; 23, 21). Nella nostra tavoletta dopo la lacuna si legge ud(?)-nat-a, « giorno di stasi, di riposo * (Or. 18,41 ; Deimel, Lex. II, 381, 406).

Aegyptut - 11

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162 GIOVANNI RINALDI

V 8. Alullul, nome proprio: Or. 23, 14; Boson, Tar., p. 2 К Zi-ga indica una offerta-tassa (Deimel, Lex. II, 84, 112; Contenau,. Contribution, p. 94), spesso fatta dal re (Or. 45, 16. Щ.

10.

R 3 udu-še ki A-lul-lul-ta

zur7 anse Du du-

gab V itu ri mu Ša- 5 aš-ru-umki a-du

2-kam ba-bul

3 pecore ingrassate a orzo, consegnate da Alullul per il rito della t preghiera ». Ricevuta del funzionario Dudugab. Mese 5°" dell'anno 7° di Bursin.

R 3. 11 nome del funzionario potrebb' essere Du, avente al tempio anche la carica di du- gab (Deimel, Lex. H, 206, 65).

11.

R 2 udu-še 2 udu 2 sila4 zur.-lugal

5 dOu.la

pa Ku-si-in qa-šu-dug maškim

V ki A-lul-lul dub pa-te-si-ka

10 itu dNe-guns mu en unue-gal dInnina ba-bun

2 pecore ingrassate a orzo, altre 2 pecore e 2 agnelli per le с preghiere del re » al dio Quia. Come sorvegliante l'esattore cor- tigiano Kusin riceve la consegna da Alullul. Per autorità del pa- tesi (di Umraa). Mese 9°, anno 5° di Bursin.

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TAVOLETTE SUMERICHE DELLA III DINASTIA DI LR 163

R 4. Il nesso zur^lugai sembra non si possa qui intendere altrimenti che nel senso di « preghiera promossa, о fatta per il re ». 1 casi citati dallo Schneider, Or. 45, 42, sono un po' diversi di forma e di altra epoca. In molti casi zur- è seguito dal nome divino (Or. 18, 48, N. 3 ; alla lettera / gli esempi di zur^Gu-la) ; in tre dei quattro esempi di zur.-lugal l'espressione è seguita dal nome di un tempio (Or. 45, 17).

R 7. La funzione di maškim, dal significato variabile, con l'idea fondamentale di esazione di denaro (donde i significati : brigante ed esattore, doganiere) era comunemente esercitata da funzionar) aventi già un altro grado, il cui nome viene abbinato ; come qui qašudu (« cortigiano », v. 3 V 10).

V 9. Per dub v. 3 V 13.

12.

R 3XÔ0+5 udu-še 1 qa-ta ud 22 šu3 2X60 udu-še 1+1/2 qa-ta 1X60+5 udu-še 1 qa-ta

5 ud 8 Su, 10 sila4 ur4-ra(?)-a

2 qa-ta V ud 23 šu,

še-bi 20(x60?)+40+6 тЗ/4 qa-gur

ša3-gal udu še-bal-a 10 anse lgi-buš

itu min3-ab mu en unuo-gal dInnina ba-bun

185 pecore ingrassate a orzo, 1 misura qa (di orzo) ciascuna per 22 giorni ; 120 pecore grasse, 1 1/2 qa (di orzo) ciascuna e 65 pecore grasse, 1 qa (di orzo) ciascuna per giorni 8 ; 10 agnelli tosati, 2 qa (di orzo) ciascuno per 23 giorni. 11 rappresentante amministrativo è ¡gibus. Mese 7° di Djo^a, anno 5° di Bursin.

R 1-2. Suffisso -ta distributivo (Deimel, Gramm., p. 88-89). Sulla formóla ud-x-šu3 v. le osservazioni a CT 32, 47 a in Deimel, Gramm., p. 91.

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164 GEOVANNI RlNALDl

R 6. Ur4-ra(?)-a in opposizione a bar-gaL indica l'animale tosato (Deimel, Lex. II, 74, 224 e 594, 5).

V 8. Alla tabella delle varie assegnazioni segue regolarmente Г indicazione riassuntiva con še-bi (Boson, Tav. N. 60. 150. 207 ecc): «questo orzo: 1246+3/4 (?) qa-gur ». Soprattutto quest'ul- tima indicazione rende difficile il controllo del calcolo. V. anche CT 3, 9, 2, 25 ss. in Deimel, Gramm., p. 89 e CT 32, 47 a, ibid., p. 91. Il segno per « 40 * qualche volta è stato letto ZIZ < grano amilaceo, amidonnier ».

V 9. La divisione delle parole in questa linea intende se-bai nel senso di « crusca » о simile (Deimel, Lex. II, 367, 40) : Come foraggio delle pecore : crusca. Cf. anche : Ša(g)-gal udu-še - nour- riture des montons à engraisser (Contenau, Contribution, N. 27).

V 11. La lettura del mese è incerta tra min^-ab e min¿-es.v

13.

R 1 ganam4 ba-us? ki An-na-bi-li-

bi-ta dub LUg-kal-la itu šu-numun

V 5 mu en unu2- gal dInnina

ba-bun

Consegna di 1 pecora . . . per mezzo di Annabilibi ; riceve la consegna e ne stende l'atto Lukalla, mese 6° di Djofra, anno 5° di Bursin.

R 1 Per ba-ušt riferito a udu v. Tav. 8 R 1. R 2. Annabilibi : Or. 8, 24 ; 23, 24. R 3. * Dub N » : Tav. 4 V 6.

14.

R 3(x60?) udu-še 1+3/4 qa-ta ud 30 šu-з še-bi 24 gur šas-gal udu se- bal- a

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TAVOLETTE SUMERICHE DELLA III DINASTIA DI UR 165

V 5 anSe Lugal-aj-zi-da dub pa-te-si-ka itu šu-numun-na mu Ša-aš-ru1"

ba-bul

3 (о: 180?) pecore ingrassate a orzo; 1+3/4 qa ciascuna per 30 giorni. Questo orzo : 24 gur. Foraggio delle pecore (ingrassate a?) crusca. L'incaricato Lugalazida. Competenza del patesi di Umma. Mese 6° Djoba; anno 7° di Bursin.

V 7. -(n)a: suffisso -a locativo-temporale.

15.

R 1 udu-u2 ud-sar gu-la 1 udu-še giš-gigir ud-7

5 1 maso ud-sar ud-15

V sa2-dug4 dBur7-dSin sa2-dug4 dŠara4-ta zi-ga-am3

10 itu sig4 giš-ni-šub-ba-gar mu en unu2-gal

dInnina ba-bun

1 pecora allevata a erba per il grande novilunio, 1 pecora grassa per il giš-gigir ud-7, 1 montone per il novilunio ud-15, offerta fissa per (?) il dio Bur-Sin, offerta fissa per il dio Sara, come tassa. Mese 2° di Djoba, anno 5° di Bursin.

R 1-2. Il semplice accostamento dei nomi indica Г offerta e lo scopo: < 1 pecora-Še (per) la luna nutrva (ud-sar) granát (ga- la), ecc. >. Su ud-sar v. Deimel, Lex. II, 381, 215.

R 4. Il giš-gigir h espressione di culto oscura (Or. 18, 4.2): un rito (ud-7 « per il giorno 7 » del mese), о un oggetto (cf. la frase « giš-gigir pa-te-si-ka = il carro del patesi ; cf. Or. 45, 67 ;

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166 GIOVANNI RlNALDl

Deimel, Lex. li, 483, 3). Le espressioni ud-sar gu-la, gtš-gigir ud-7, ud-sar ud-15 sono proprie dei riti di Djoba (Or. 18, 95).

V 6. Altre volte sat-dug4 è unito direttamente al nome del dio (Contenau, Contribution, Tav. 4).

V 9. Zi-ga: cf. 9 V 9; -arn^ suff. enfatico.

16.

R 1 udu id ud-da 1 maš> a-ri-dej-a

5 dDumu-zi 1 udu

V ša, dBabbar dQu-la oiš-uy^

ki Alul-lul-ta zi-ga- am,

10 itu ee-itu-6 mu en unUg-gal dInnina

ba-bun

R I -V 9. I pecora ... ; 1 capretto . . . (? per) Tammuz, 1 pe- cora . . . (? per) Babbar (e per ?) Quia, da parte di Alullul, in con- tribuzione. Mese 8° di Djoba, anno 5° di Bursin.

R 2. ¡d-ud-da dovrebbe significare « compenso del giorno (-a, suff. genit.) » (Deimel, Lex. II, 334, 138 e 144), о una profes- sione (Boson, Tav., p. 45).

R 4. Ugualmente misterioso è a-ri-det-a, che si unisce con Dumu-zi (Or. 18, 7), come se fosse una speciale offerta a quel dio. È termine di Djoba (Or. 18, 95).

17.

R ... udu-Se 2/3 qa-ta ud 30 su, Se-bi 5 gur sat-dug4 dŠara4

5 ¿Šul-gi

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TAVOLETTE SUMERICHE DELLA III DINASTIA Dï UR 167

V u dBur7-dSin ša3 a-ša3 Lal-mab itu še kar-ra gai .-la mu en dInnina

ba-bun

. . . pecore grasse, . . . qa (di orzo) ciascuna per 30 giorni. Questo orzo: 5 gur. Offerta fissa per le divinità Sarà, Šulgi e Bursin. (Quanto sopra proviene) dal campo Lalmafr. Mese 3° di Djoba, anno 5° di Bursin.

V 7. Per sa3 с da * v. Deimel, Lex. II, 384, 8. Per incidenza sia notato che si hanno esempi di i-na per * da, from » nel babi- lonese di El-Amarna, che il Gordon, pur richiamando accostamenti semitici, attribuisce a influsso egiziano (Gordon, The new Amarna Tablets in Or., 1947, p. 1 ss. nella Tav. 370, lin. 27). Il « campo » Lalmab è menzionato spesso nei documenti di Umma, p. es. Con- tenau, Contribution, Num 11. 30. 68 ecc. Altri nomi di regioni di campagna in Or. 18, 7.

18.

R 7 udu-u? 2 mas* ňigs-giš-tag-ga lugal 1 sila,

5 dŠul-gi nig$-giš-tag-ga tu-ra

V anše Lugal-šu- nir-ri qa-šu-du,

itu dPap-u„-e

Offerta di 7 pecore allevate a erba e due capretti per il rito nigt-giš-tag-ga del re e un agnello per il divino Šulgi in una varietà del rito medesimo : nig.-gis-tag-ga tu-ra. L'impiegato che autentica Tatto è il cortigiano Lugalšunirri nel mese 11 di Djoba. Manca l'anno.

R 3. L'espressione caratteristica di questa tavoletta è nigt- gis-tag-ga con l'aggiunta -lugal (R 3) e -tu-ra (R 6). È termine proprio di Djoba (Or. 18, 96), che vien tradotto * sacrificio » (Dei-

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168 GIOVANNI RINALDI

mel, Lex. II, 296, 59b; cf. Or. 28, 26 ff.; nig.- prefisso degli a- stratti : Deimel, Gramm., p. 34) ; le altre due parole aggiungono una specificazione, di cui quella con -lugal già segnalata negli elenchi dello Schneider (Or. 18. 65) e Boson (Tav., p. 55); un'al- tra ̂determinazione è con -dirigir (Schneider). Il n.-lugal è men- zionato anche in Boson, Tav.} N. 89, che ha anche altre somi- glianze con la presente. La relazione che il nig3-giš-tag-ga ha col lugal è ignota : lo Schneider (Or. 45, 42) pensa che sia un rito3 compiuto non * durch den König», ma < im Interesse des Königs » : non vedo tuttavia come a prova di questa ipotesi serva la ragione che riig2-gis-tag-ga si trova anche solo, senza deter- minazione diretta, oppure solo con Г altra determinazione -dirigir (qui però abbiamo anche -tu-ra).

R 6.JQuanto alla parola -tu-ra, essa è stata finora segnalata solo nel nesso lugal-tu-ra, ove è stata tradotta variameute. Pare che^sia il nome di un rito speciale (Blome in Or., 1933, p. 260 ss.).

V 7. Un anse Lugalsunirri q as udii è segnalato da Keiser, Сн- neiform Bullae 45, 13; Or. 23, 159.

19.

R 2X60+ 10 udu-še 1 1/2 qa-ta 1x60+5 udu-Še 1 qa-ta 18 ma^-gal 1 qa-ta še-bi 27+3/4 (?) gur

V 5 anse Lugal-a«-zi-da i tu dNe-gun., mu en dInnina

ba-bun

Questa tavoletta è da accostarsi a quella N. 12: offerta di pecore grasse, con assegnazione dell'orzo spettante a ognuna, in due serié (1+1/2 qa e 1 qa per una) e di montoni, anch'essi con la loro razione quotidiana fissata. Segue il riassunto (Še-bi) del- l'orzo, calcolato ih gur. L'impiegato è Lugalazida. Mese 9° di Djoba, anno 5° di Bursin.

V 3. Il maš^gal è il montone, iu opposizione a uz^ la fem- mina (Deimel, Gramm., p. 59).

V 5. Lugalazida: cf. Tav. 14.

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TAVOLETTE SUMERICHE DELLA III DINASTIA DI UR 169

20.

R 1 mašř eš5-ešs dBur7-dSin 1 udu šu-gido-lugal 1 máš« es-.-esji

5 dŠul-gi Ki- -an-ki

V ki A-lul-lul itu murub mu en uniu-gal dInnina ba-bun

Consegna di 1 capretto . . . (per) Bursin, 1 pecora . . . , 1 ca- pretto ... (per) Šulgi-Kianki da Alullul, nel mese 4°, anno, 5° di Bursin.

R 1-4. L'interpretazione è complicata da due termini non ben noti : il capretto mas2, in ambedue i casi è eš^-eš^ per (?) la festa omonima, che poteva cadere in vari giorni del mese (Deimel, Lex. II, 138, 33; cf. Or. 18, 39); la pecora è su-gid^-tugal : šu-gido, propr. € mano+essere (o fare) lungo » s'interpreta « asportazione, cattura, Wegnahme», e poi «imposta, tassa»; altri invece «ri- serva », senso particolarmente adatto alla frase, abbastanza fre- quente, šu-gido âo-MU-siiv « riserva (о conferimento obbligatorio) per la cucina*. Il termine ha vari impieghi simili (Or. 18, 22; Deimel, Lex. H, 354, 324 g; Gramm., p. 32). 11 nesso con lugal (« riserva per il re »?) non è segnalato dallo Schneider.

R 5. Šulgi-Kianki è una delle varietà rituali di questa divinità (Or. 45, 26); Ki-an-ki è una località ignota (Contenau, Contribu- tion, N. 93).

3. - Indice dei Vocaboli

-a (-da): 16 R 2 a-du 2-kam: 7 V 12 ; 9 V 11 ; 10 V 6-7 a-ka: 4 R 5- 7 V 10 A-kal-li : 5 V 5 A-lul-lul: 9 V 8; 10 R 2; 11 V 7; 16 V 8; 20 V 6

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Page 23: Tavolette sumeriche della III dinastia di Ur

"170 GIOVANNI RINALD

a-ri-de,-a : 16 R 4 a-su (o: A-su): 2 R 4 a-Ša3 (Lal-mab) : 17 V 7 A-TIR : 2 V 7. 10 -am,: 15 V 9 An-na-hi-li-bi : 13 R 2 anse (funzionario): 3 V 10; 10 R 4; 12 V 10; 14 V 1 ; 18 V 7;

19 V 5 anse (animale): bar-an 5 R l. 2. 3 Azag-ga-ni : 8 R 3 azag- ... : 9 V 7 ; cf. 1 R 4 ba-a-gar, v. a-ka ba-ab-bil : 6 V 9 ba-bul, v. bui ba-bun, v. bun ba-uš2, v. ganam4 ba-uš* e udu ba-uš» dBabbar : 16 V 7 bal-af v. udu še-bal-a bar-an: 5 R 1. 2. 3 bar-gal„ v. udu bar-gaL bar-rug-ga, v. udu bar-rug-ga bare-šid-giš-ki : 9 R 3 dBur7-dSin: (itu) 8 V 5; (mu) 5 V 7; inoltre: 15 V 7; 17 V 6;

20 R 2 Du : 10 R 3 du-du : 8 R 2 du-gab; 10 R 3 dub: 3 V 13; 4 V 6: 6 V 10; 8 R 4; 11 V 9; 13 R 3; 14 V 6 dub-sar : 4 V 8 ; 8 R 4 dumu : 4 Sig. 9 Dumu-zi : 16 R 5 -e : 5 V 8 e?-a (Ej-a) : 3 R 7 en : nella data с mu en (unue-gal) dlnnina ba-bun » v. Introd.,

anno 5° Bur-Sin. dEN-LIL?ki : 3 R 7 dEn-lil? : 9 R 1 eš,-eš3: 20 R 1. 4 eša, v. A-TIR ezen : 8 V 5 ga-ganam (?) 6 R 5 : 7 R 5 ga-sig7 : 7 R 6

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TAVOLETTE SUMERICHE DELLA III DINASTIA D( UR 171

ga-še-a : 7 R 7 ganam4 : 6 R 5 ; 7 R 5 ganam4 ba-uš« : 13 R 1 gin-na: 3 R 7 gin, : 6 R 4 giš-gigir ud-7: 15 R 4 giš-ni-šub-ba-gar : cf. sig4 QIŠ-UU3ki, v. dNin-ur^ra GlŠ-UfcI,ki e dGu-la GlŠ-UfcI5ki dGu-la: 11 R 5 dGu-la GIŠ Uö,ki: 3V9;9R5; 16 V 7 gu-Ia: 15 R 2 gu-sigr> : v. zi.?-gu-sig- gut : 6 V 7 ; 7 V 8 gur: 14 R 3; 17 R 3; 19 R 4; v. anche qa-gur öu-bu-nu-riki : 8 V 6 bul (ba-bul): 3 V 14;7 V 11;8V6;9VU; 10 V 6; 14 V 8

(mu-bul) : 5 V 8 bun (ba-bun), v. en ia3-nun : 6 R 4 ; 7 R 4 id-ud-da : 16 R 2 Igi-buš: 12 V 10 dInnina, v. en itu, v. Introduzione -ka: 11 V 8; 14 V 6 -kam, v. a-du kaš-gin : 6 R 6 -ki : 6 V 9 Ki-an-ki : 20 R 5 ki- ... -ta: 1 R 4; 3 V 12; 4 R 4; 5 R 4; 8 R 3; 9 V 7; 10

R 2; 13 R 2; 16 V 8 KU, v. ni-KU Ku-si-in: 11 R 6 Iagar-ma2-a : 3 R 3 Lal-mab, v. a-ša3 Lu2-gal-gi4 : 2 R 2 Lu¡-Gimil-dMa-mi-tum : 2 R 1 Lu^kal-la: 13 R 3 Lu2-dSul-gi : 8 R 4 Lu?-dTugo-an-ka : 1 R 5 ; 4 R 5 lugal : 4 V 9 ; 5 V 8 ; 18 R 3 ; v. anche sukkal-lugal ; zur7-lugal ;

šu-gidrlugal Lugal-a.-zí-da : 14 V 5; 19 V 5

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172 GIOVANNI RINALDI

Lugal-šu-nir-ri : 18 V 6 dMa-mi-tum, v. Lu2-dGimil-dMa-mi-tum ma-na : 6 V 7 ; 7 V 8 mara: 3 R 3 maš2 : 1 R Î ; 4R3; 6R4; 7R3; 9V6; 15 R 5 ; 16 R 3 :

18 R 2 maso eš3-eš3: 20 R 1. 4 mašo-gal: 19 R 3 maškim : 1 1 R 7 miîi3-ab: 12 V 11 mu: 5 R 2-3; inoltre nelle date, v. Introduzione mu-bul, v. bui murub : 20 V 7 Na-sangu (?) : 5 R 4 dNe-gun2: 11 V 10; 19 V 6 ni-KU : 1 R 5 ; 5 V 6 nigo- ... -iš : 6 V 8 nig2-giš-tag-ga : 18 R 3. 6 nigaud : 6 V 8 ; 7 V 9 Nin-mar-ki-ka : 3 V 10 Nin-ur,-ra: 1 R 2 nita: 5 R 1-3 pa : 11 R 6 pa-[šag]-gud : 5 V 5 PA-[UDU] H sib): 5 V 5 pa-te-si: 3 V 13; 11 V 9 dpap_u2-e : 18 V 8 qa: 2 R 2. 3 4; 4 V 6. 7. 9. 10; 6 R 4. 6; 7 R 4. 6. 7 ; 12 R 1.

3. 4. 6; 13 R 1 ; 17 R. 1 ; 19 R 1-3 qa-gur: 12 V 8 qa-šu-du,: 3 V 11; 11 R 7; 18 V6 sa2-dug4: 2 R 5 ; 15 V 6. 8 ; 17 R 4 Si-a-dug4-ga5-ki : 6 V 9 Si-ma-num2ki : 3 V 14 sib, v. PA-UDU sig2-uz3 : 6 V 7 ; 7 V 7 s^4 giš-ni-šub-ba-gar : 15 V 10 sig7: 7 R 6 sila4: 11 R 3; 18 R 4 sila4-bar-gal2 : 3 R 5 sila4-ur4-ra(?)-a : 12 R 6 dSin (ZU-f EN), v. dBur.-tìSin

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TAVOLETTE SUMERICHE DELLA III DINASTIA DI UR 173

sukkal-lugal : 2 R 3 Ša-aš-ruki: 7 V 11 ; 14 V 8 Ša-aš-ru-umki : 9 V 10; 10 V 4-5 ša3: 3 R 8; 6 V 9; 16 V 7; 17 V 7 Ša3-azag-gi : 1 R 4 ša3-gal : 12 V 9; 14 R 4 dŠara, : 15 V 8; 17 R 4; v. anche Ur-dŠara4 se : 2 V 9 ; 12 V 8 ; 14 R 3 ; 17 R 3 ; 19 R 4 Še-bal-a, v. udu še-bal-a še-kam : 2 V 6 še kar-ra gal2-la : 9 V 9; 17 V 8 šu-gid,-lugal : 20 R 3 šunigin: 2 V 8-10 šu-numun(-na) ; 13 R 4; 14 V 7 šu3: 12 R 2. 5. 7; 14 R 2; 17 R 2 dŠul-gi: 17 R 5; 18 R 5; 20 R 5 -ta: 3 R 7; 6 V 8; 7 V 9; 15 V 8; v. anche ki- ... -ta tu-ra: 18 R 6 dTugo-an-ka, v. Lu0-dTug0-an-ka u: 17 V 6 ud: 12 R 3. 5. 7; 14 R 2 ; 15 R 4; 17 R 2 ; v. anche 9 V 6 e

id-ud-da ud(?)-na2-a : 9 V 7 ud-sar: 15 R 2. 5 udu: 9 R 1; 11 R 2; 16 R 1. 6; 20 R 3 udu bar-galo :4R2;6R1;7R1 udu bar-rug-ga : 6 R 2 ; 7 R 2 udu ba-uš2 : 8 R 1 udu du-du : 8 R 2 udu-še: 10 R 1 ; 11 R 2 ; 12 R 1. 3. 4 ; 14 R 1 ; 15 R 3 ; 17 R 1 ;

19 R 12 udu še-bal-a: 12 V 9; 14 R 4 udu-še bar-galo : 3 R 1 udu-u2: 9 R 2. 4 ; 15 R 1 ; 18 R 1 udu-u2 bar-gal, : 3 R 2. 5 unu2-gal, v. en Ur-~bil-lumki : 5 V 8 Ur-DUL-DU-e(-ta) : 4 R 4 ; 6 V 8 Ur-dŠara4: 4 V 6; 4 Sig. 8; 6 V 10; 7 V 10 ur4-ra(?)-a: 12 R 6 Uš-mu : 3 V 12 zi-ga(-am3) : 9 V 8 ; 15 V 9 ; 16 V 8

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174 GIOVANNI RINALDI

zv-gu-sig. : 2 V 8 zi8-še : 2 V 9 zur7: 3 R 3; 10 R 2 zur,-lugal : 1 1 R 4

Aeg. = A egy pi us, Rivista pubblicata dall'Università Cattolica del S. Cuore, Milano.

An. Or. = Analecta Orientalia, Commentationes scientificae de rebus Orientis antiqui a P. I. B. editae.

F. Blome, * Lugal tu-ra> in den Drehern- und Djoha-texten, 'n'Or., 1933, p. 260 ss.

G. Boson, Tavolette cuneiformi sumere deW ultima dinastia di Ur : 2300-2100 ca. av. C, in Aeg. 1929, p. 257 ss. (testo trascritto) e 1930-31, p. 145 ss. (traduzione e commento). [Contengono ri- spettivamente i num. 300-373 e 300-323 dell'edizione seguente].

id. Tav. = Tavolette cuneiformi sumere, degli Archivi di Drehern e di Djoha, dell'ultima dinastia di Ur, Milano, Vita e Pensiero, 1936.

id., Indicazioni geografiche in alcune tavolette sumere inedite, del 2300 a. C, in Aeg. 1937, p. 52 ss. [9 tav.]

id., Tavolette cuneiformi del Museo bibl. del Pont. Ateneo Sa- lesiano, in Salesianum 1942, p. 173 ss. [10 tav].

G. Contenau, Contribution à l* histoire économique ď Umma (Bibl. de Г École des Hautes Études, N. 219), Paris, 1915.

A Deimel, Pantheon baby Ionic am, Romae, 1914.

id., numerisches Lexicon (II: Ideogrammsamlung), Rom, 1927 ss.

id., Numerische Grammatik, 2 Aufl., Rom, 1939. G. Furlani, La religione babilonese-assira, 2 voll., Bologna,

1928-29. H. de Genouillac, La trouvaille de Drehern, Paris, 1911. C. E. Kaiser, Cuneiform Ballot of the third Millennium B. C,

New York, 1914. L. Legrain, Les temps des Rois ďUr (Bibl. École des Hautes

Études), Paris, 1912.

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TAVOLETTE SUMER1CHE DELLA »I DINASTIA DI UR 175

L. Langdon, Tablets from the Archives of Drehern, Paris, 1911.

Or. = Orientatici, Commentarti de rebus assyro-babylonicis etc. editi a P. I. B..

N. Schneider, Das Drehern- und Djohaarchiv, in Or., fase. 8. 18. 22-24. 45-49. 55.

id., Die Monatsnamen von A dab, in Or. 1932, p. 89 ss.

id., Der kaitische Ursprung der Monatsnamen in Umma, in Or. 1932, p. 223 ss.

F. Thureau-Dangin, Les Homophones sumériens, Paris, 1929.

id., SAK ^=-Die sumerischen und akkadischen Konigsinschrif Un (Vorderasiat. Bibliothek, 1/1), Leipzig, 1907.

Oiov. Rinaldi C. R. S.

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Tav. 1

Tav. 2

Tav. 3

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Tav. 4

Aegyptu« • 12

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Tav. 5

Tav. ,6

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Tav. 7

Tav. 8

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JÁV- 9

Tav. 10

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Tav. 11

Tav. 12

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Tav. 13

Tav. 14

Tav. 15

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Tav. 16

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Tav. 17

Tav. 18

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Tav. 19

Tav. 20

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