Tamaro, Zannover, D'Adamo al Palazzo dei Congressi La ... · di Urbino e Madeleine de la Tour...

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Corriere Fiorentino Sabato 24 Ottobre 2015 FI 13 A scuola si legge! Incontri e letture con scrittori e animatori Tamaro, Zannover, D’Adamo al Palazzo dei Congressi È vero che si legge sempre meno? Le tecnologie stanno sostituendo i libri? Che cosa può fare la scuola? Di questo e tanto altro si parlerà oggi a Firenze al Palazzo dei Congressi nel corso della giornata di studio «A scuola si legge! La lettura tra tecnologie e società globale» a cura di Giunti Scuola e Giunti Editore con progetto scientifico di Carla Ida Salviati e la partecipazione di tantissimi esperti che si incontrano e dialogano con il pubblico. Durante la mattinata seminari e workshop, nel pomeriggio interventi di scrittori, reading e dibattiti. Tra gli ospiti attesi: Susanna Tamaro, Paola Zannover, Anna Sarfatti, Francesco D’Adamo e Alessandro Sanna con una performance ispirata al suo libro. Culture Le Signore de’ Medici Da Firenze a Parigi, storia della sposa tradita di Enrico II di Valois La doppia anima della regina nera, un po’ tiranna assetata di potere un po’ fine diplomatica Caterina, lady di ferro Tiranna assetata di potere o fine diplomatica? Avventuriera senza scrupoli o instancabile mediatrice? E perché non inve- ce madre che difende i diritti dei figli, avuti quando ormai pensava di essere sterile? Per dieci anni Caterina de’ Medici tenta di dare un erede allo spo- so, Enrico II re di Francia, ma non ci riesce. Per dieci anni la sua più grande alleata è proprio l’amante ufficiale del marito, Diane de Poitiers. Quando final- mente nel 1544 un bimbo è messo al mondo, entrambe le donne tirano un sospiro di sol- lievo: il trono è salvo, il ripudio evitato, allontanato lo spettro di una nuova regina più bella e se- ducente (e soprattutto meno tollerante). Caterina può così buttarsi se- renamente in una serie di ma- ternità ravvicinate, mentre Enri- co II rimane fedele all’algida Di- ana, umiliando Caterina, co- stringendola a vivere nell’ombra, a cercare appoggi nella superba corte dei Valois, a barcamenarsi fra gli intrighi. Ad aggrapparsi a Nostradamus e alle sue profezie. Nel 1559 la morte del re obbliga la Ceneren- tola fiorentina a una scelta: è ve- nuto il momento di uscire allo scoperto e prendere le redini del potere. Dopo 27 anni di sot- tomissione e silenzio, la stra- niera imposta dal Papa, la nobi- le di basso rango mal digerita a palazzo, diventa Regina, anzi, Regina Nera. Destinata a lascia- re un segno. Non è bella, ha gli occhi sporgenti dei Medici, i tratti non fini. Ma non le man- cheranno mai ingegno, amabi- lità, tenacia. E un carattere d’ac- ciaio. Caterina viene al mondo nel 1519, lo stesso anno in cui nasce Cosimo, futuro duca. So- no gli ultimi frutti dei rami di Cafaggiolo (lei) e dei Popolani (lui). Ma in due settimane la ne- onata si ritrova orfana di en- trambi i genitori, Lorenzo duca di Urbino e Madeleine de la Tour d’Auvergne. Una culla fra due bare. La bimba viene così affidata prima alla nonna, Al- fonsina Orsini, poi alla zia Clari- ce de Medici — moglie di Filip- po Strozzi — e cresciuta sotto la tutela dei papi di famiglia, Leo- ne X e Clemente VII. Sono anni sereni, Caterina gioca con i cugini Strozzi, da lei molto amati. Non è bella, eppur splende la Duchessina di Urbi- no, (anche se il Ducato è stato già reso al proprietario): è l’ulti- ma luce legittima, ancorché femmina. Vessillo superstite della supremazia di una fami- glia ricca di troppi eredi bastar- di, dal fratellastro Alessandro, al cugino Ippolito. Rimane co- munque una buona pedina ma- trimoniale, da spendere sull’in- tricato scacchiere europeo. Per metterla al sicuro dalle minacce che si agitano su Roma (il sacco dei Lanzi è del 1527), Caterina è mandata a Firenze, prima in via Larga — dove impara ad amare questa guerra civile la marcherà a vita, facendone una paladina della pacificazione a ogni costo. Con il ritorno a Firenze dei Medici sotto il detestato Ales- sandro, Caterina si trova sulle spalle gli interessi della Curia e le ambizioni della famiglia: il suo matrimonio entra a pieno titolo nelle manovre fra Austria e Francia, fra Asburgo e Valois per il predominio in Italia. Vin- ce il re di Francia Francesco I, che mette a disposizione le noz- ze col secondogenito Enrico d’Orleans. Papa Clemente esul- ta, il ricordo del sacco di Roma a opera dei Lanzi di Carlo V è an- cora vivo: l’alleanza coi francesi gli sembra una garanzia. È il 1533, Caterina — sposa 14enne di un ombroso coetaneo — par- te per la Francia, dove porta le forchette (sembra che i francesi mangino ancora con le mani), un distillato fatto per lei dai frati di Santa Maria Novella, l’Acqua della Regina (oggi acqua di co- lonia) e introduce l’uso delle mutande (terribilmente utili, soprattutto se si ama cavalcare). Pochi anni dopo, l’imprevista scomparsa del primogenito dei Valois, catapulta il titolo di Del- fino (e la corona) sulla testa di Enrico, che diventa re nel 1547. Ma dopo la sua accidentale feri- ta a morte in un torneo, è l’ex duchessina a farsi Reggente. E per i successivi trent’anni — mentre sul trono si avvicenda- no i suoi 4 figli maschi, più o meno malati o squilibrati — la fiorentina è l’unico, effettivo Re di Francia. Ha un solo obiettivo: mante- nere in equilibrio un paese lace- rato dalle lotte fra cattolici e protestanti, contenere l’avidità dei partiti per sostenere la Coro- na. Tenere unita una famiglia spaccata dall’ambizione. Ma per preservare la pace a ogni costo, la tolleranza diventa oscillazio- ne, il compromesso incertezza: Caterina si barcamena, un po’ di qua e un po’ di là, un editto fa- vorevole agli Ugonotti, una fi- glia sposata a un re cattolico. Il tutto legato da estenuanti viaggi attraverso il paese, per rilancia- re trattative impossibili. Non volendosi schierare con nessu- no, la Regina madre finisce per scontentare tutti, e provocare l’intolleranza dei cattolici, l’in- transigenza dei protestanti. Il massacro di migliaia di ugonot- ti nella notte di San Bartolomeo — operazione politica sfuggita di mano agli stessi ideatori — ricade tutto sulle sue spalle, cre- ando il mito della Regina Nera, l’abile e subdola avventuriera italiana, la discepola di Machia- velli, la seguace di Nostrada- mus, che non esita a cammina- re nel sangue per preservare il trono del figlio e il proprio pote- re. Caterina muore nel gennaio del 1589, di fronte al fallimento di tutto ciò per cui aveva lottato nella vita. Davanti a lei che ago- nizza, lo spettro una nuova guerra civile, la fine della dina- stia dei Valois. Sarà solo nelle mani di un principe protestante — quell’Enrico di Navarra per cui Parigi val bene una messa — che gli ideali della Regina ve- dranno di lì a poco piena attua- zione. Dopotutto, era o non era la pronipote di Lorenzo il Ma- gnifico? (9. Continua. Le precedenti puntate: 28/6; 12-19-27/7; 14/8; 10/9; 3-17/10) @danielacavini © RIPRODUZIONE RISERVATA di Daniela Cavini Ippolito e detestare Alessandro — poi a Poggio a Caiano dove le milizie repubblicane la prendo- no in ostaggio. Papa Clemente invoca la nipote, i repubblicani resistono. Sulla testa di una fan- ciullina di 8 anni si innesca una disputa che vede la resistenza fiorentina sballottare l’ultima dei Medici fra via Larga, il con- vento di Santa Lucia e quello delle Murate, da dove la bimba viene portata via a cavallo — ve- stita da monaca, i capelli taglia- ti. Sono i mesi del duro assedio del 1529, l’imperatore Carlo V e (soprattutto) il Papa vogliono rimettere la dinastia sul trono e cancellare le istituzioni cittadi- ne. Più l’assedio si stringe, più l’odio per i Medici aumenta, ri- versandosi sulla bambina. Fi- renze si difende strenuamente, soffre la fame. Cade. La dilania- ta duchessina sopravvive for- giandosi l’anima; l’impronta di Incontri sul cinema che verrà, tra i film d’Oltralpe All’Odeon dodici lungometraggi d’autore e un convegno sulla riforma del settore Si annuncia come una gusto- sa annata quella che France Odeon ha in serbo per i suoi spettatori: l’appuntamento con il festival sul cinema francese contemporaneo (all’Odeon dal 29 ottobre al 1° novembre) ha in calendario dodici film che spaziano dal cinema di genere a quello d’autore e che ben te- stimoniano la vitalità di un Pa- ese che ha sempre concepito il cinema come una delle sue ec- cellenze culturali. A fare da madrina e da padri- no a questa nuova edizione di- retta da Francesco Ranieri Mar- tinotti saranno l’attrice Béréni- ce Bejo (premiata da Ferraga- mo con il Premio «Essenza del talento») e il regista Premio Oscar (per The Artist) Michel Hazanavicius: i due — una del- le coppie più in vista del cine- ma transalpino — saluteranno il pubblico durante la serata d’inaugurazione, che proporrà Comme un avion di Bruno Po- dalydès e a seguire Maryland di Alice Winocour. Protagoni- sti del festival saranno anche Philippe e Louis Garrel, rispet- tivamente padre e figlio: il ma- estro erede della Nouvelle va- gue con il suo nuovo film L’om- bre des femmmes, e il giovane attore bello e tenebroso, con il suo esordio da regista, Les deux amis. Tra i titoli da non perdere: Fatima di Philippe Faucon, che descrive la vita di una famiglia di immigrati in Francia; il robusto polar Mea Culpa di Fred Cavayé; la scop- piettante commedia Nos femmes (con Daniel Auteuil); La vie très privée de Monsieur Sim di Michel Leclerc, film che il regista ha ideato e scritto quando ha soggiornato con la moglie per circa un anno a Fi- renze; Trois souvenirs de ma jeunesse del grande Arnaud Desplechin, giocato sul filo della memoria e degli affetti; Mon roi, con Vincent Cassel ed Emmanuelle Berçot (premiata a Cannes); il curioso Caravage, nuovo documentario (su un ca- vallo) di Alain Cavalier. Occhi puntati anche sul con- vegno che si terrà sabato 30 (ore 11), dal titolo Cinema: dire- zione Centro, organizzato per fare il punto sulla nuova legge sul cinema appena arrivata nel- le commissioni parlamentari, che ha tra i suoi principali so- stenitori la senatrice fiorentina Rosa Maria Di Giorgi; insieme a lei ne parleranno Hazanavi- cius, Gianluca Farinelli della Cineteca di Bologna, il critico del Corriere della Sera Paolo Mereghetti ed esperti francesi del settore come Pascal Rogard e François Hurard. Senza di- menticare la mostra (all’Istitu- to Francese) di foto e cimeli per i trent’anni di France Cinéma, il glorioso festival (non c’è più) diretto da Aldo Tassone e Françoise Pieri. Marco Luceri © RIPRODUZIONE RISERVATA Info France Odeon in programma dal 29 ottobre al 1° novembre apre la 50 Giorni Internazionale di Cinema. In programma 11 anteprime nazionali e una mondiale Ospiti Bérénice Bejo, che riceverà il Premio Ferragamo e il regista Premio Oscar Michel Hazanavicius sono tra i protagonisti di France Odeon Protagonista Ritratto di caterina de’ Medici, custodito alla Galleria degli Uffizi, di autore sconosciuto Gallery Dall’alto: Caterina de’ Medici alle porte del Louvre dopo il massacro di San Bartolomeo, Diane de Poitiers amante di Enrico II e lo stesso Enrico II di Francia Portò con sé le forchette, un distillato fatto per lei dai frati di Santa Maria Novella e l’uso delle mutande

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Corriere Fiorentino Sabato 24 Ottobre 2015 FI13

A scuola si legge! Incontri e letture con scrittori e animatoriTamaro, Zannover, D’Adamo al Palazzo dei CongressiÈ vero che si legge sempre meno? Le tecnologie stanno sostituendo i libri? Che cosa può fare la scuola? Di questo e tanto altro si parlerà oggi a Firenze al Palazzo dei Congressi nel corso della giornata di studio «A scuola si legge! La lettura tra

tecnologie e società globale» a cura di Giunti Scuola e Giunti Editore con progetto scientifico di Carla Ida Salviati e la partecipazione di tantissimi esperti che si incontrano e dialogano con il pubblico. Durante la mattinata seminari e

workshop, nel pomeriggio interventi di scrittori, reading e dibattiti. Tra gli ospiti attesi: Susanna Tamaro, Paola Zannover, Anna Sarfatti, Francesco D’Adamo e Alessandro Sanna con una performance ispirata al suo libro.

Culture

Le Signore de’ Medici Da Firenze a Parigi, storia della sposa tradita di Enrico II di Valois La doppia anima della regina nera, un po’ tiranna assetata di potere un po’ fine diplomatica

Caterina, lady di ferroTiranna assetata di potere o

fine diplomatica? Avventurierasenza scrupoli o instancabilemediatrice? E perché non inve-ce madre che difende i dirittidei figli, avuti quando ormaipensava di essere sterile? Per dieci anni Caterina de’ Medicitenta di dare un erede allo spo-so, Enrico II re di Francia, ma non ci riesce. Per dieci anni lasua più grande alleata è propriol’amante ufficiale del marito,Diane de Poitiers. Quando final-mente nel 1544 un bimbo èmesso al mondo, entrambe ledonne tirano un sospiro di sol-lievo: il trono è salvo, il ripudioevitato, allontanato lo spettro diuna nuova regina più bella e se-ducente (e soprattutto menotollerante).

Caterina può così buttarsi se-renamente in una serie di ma-ternità ravvicinate, mentre Enri-co II rimane fedele all’algida Di-ana, umiliando Caterina, co-s t r i n g e n d o l a a v i v e r enell’ombra, a cercare appogginella superba corte dei Valois, abarcamenarsi fra gli intrighi. Adaggrapparsi a Nostradamus ealle sue profezie. Nel 1559 lamorte del re obbliga la Ceneren-tola fiorentina a una scelta: è ve-nuto il momento di uscire alloscoperto e prendere le redinidel potere. Dopo 27 anni di sot-tomissione e silenzio, la stra-niera imposta dal Papa, la nobi-le di basso rango mal digerita apalazzo, diventa Regina, anzi, Regina Nera. Destinata a lascia-re un segno. Non è bella, ha gliocchi sporgenti dei Medici, itratti non fini. Ma non le man-cheranno mai ingegno, amabi-lità, tenacia. E un carattere d’ac-ciaio. Caterina viene al mondonel 1519, lo stesso anno in cuinasce Cosimo, futuro duca. So-no gli ultimi frutti dei rami diCafaggiolo (lei) e dei Popolani(lui). Ma in due settimane la ne-onata si ritrova orfana di en-trambi i genitori, Lorenzo ducadi Urbino e Madeleine de laTour d’Auvergne. Una culla fradue bare. La bimba viene così

affidata prima alla nonna, Al-fonsina Orsini, poi alla zia Clari-ce de Medici — moglie di Filip-po Strozzi — e cresciuta sotto latutela dei papi di famiglia, Leo-ne X e Clemente VII.

Sono anni sereni, Caterinagioca con i cugini Strozzi, da leimolto amati. Non è bella, eppursplende la Duchessina di Urbi-no, (anche se il Ducato è statogià reso al proprietario): è l’ulti-ma luce legittima, ancorchéfemmina. Vessillo superstitedella supremazia di una fami-glia ricca di troppi eredi bastar-di, dal fratellastro Alessandro,al cugino Ippolito. Rimane co-munque una buona pedina ma-trimoniale, da spendere sull’in-tricato scacchiere europeo. Permetterla al sicuro dalle minacceche si agitano su Roma (il saccodei Lanzi è del 1527), Caterina èmandata a Firenze, prima in viaLarga — dove impara ad amare

questa guerra civile la marcheràa vita, facendone una paladinadella pacificazione a ogni costo.

Con il ritorno a Firenze deiMedici sotto il detestato Ales-sandro, Caterina si trova sulle spalle gli interessi della Curia ele ambizioni della famiglia: ilsuo matrimonio entra a pieno titolo nelle manovre fra Austriae Francia, fra Asburgo e Valois per il predominio in Italia. Vin-ce il re di Francia Francesco I,che mette a disposizione le noz-ze col secondogenito Enricod’Orleans. Papa Clemente esul-ta, il ricordo del sacco di Roma aopera dei Lanzi di Carlo V è an-cora vivo: l’alleanza coi francesigli sembra una garanzia. È il1533, Caterina — sposa 14ennedi un ombroso coetaneo — par-te per la Francia, dove porta leforchette (sembra che i francesimangino ancora con le mani),un distillato fatto per lei dai frati

di Santa Maria Novella, l’Acquadella Regina (oggi acqua di co-lonia) e introduce l’uso dellemutande (terribilmente utili,soprattutto se si ama cavalcare).Pochi anni dopo, l’imprevistascomparsa del primogenito deiValois, catapulta il titolo di Del-fino (e la corona) sulla testa diEnrico, che diventa re nel 1547.Ma dopo la sua accidentale feri-ta a morte in un torneo, è l’exduchessina a farsi Reggente. Eper i successivi trent’anni —mentre sul trono si avvicenda-no i suoi 4 figli maschi, più omeno malati o squilibrati — lafiorentina è l’unico, effettivo Redi Francia.

Ha un solo obiettivo: mante-nere in equilibrio un paese lace-rato dalle lotte fra cattolici eprotestanti, contenere l’aviditàdei partiti per sostenere la Coro-na. Tenere unita una famigliaspaccata dall’ambizione. Ma perpreservare la pace a ogni costo,la tolleranza diventa oscillazio-ne, il compromesso incertezza:Caterina si barcamena, un po’ diqua e un po’ di là, un editto fa-vorevole agli Ugonotti, una fi-glia sposata a un re cattolico. Iltutto legato da estenuanti viaggiattraverso il paese, per rilancia-re trattative impossibili. Nonvolendosi schierare con nessu-no, la Regina madre finisce perscontentare tutti, e provocarel’intolleranza dei cattolici, l’in-transigenza dei protestanti. Il massacro di migliaia di ugonot-ti nella notte di San Bartolomeo— operazione politica sfuggitadi mano agli stessi ideatori —ricade tutto sulle sue spalle, cre-ando il mito della Regina Nera,l’abile e subdola avventurieraitaliana, la discepola di Machia-velli, la seguace di Nostrada-mus, che non esita a cammina-re nel sangue per preservare iltrono del figlio e il proprio pote-re. Caterina muore nel gennaiodel 1589, di fronte al fallimentodi tutto ciò per cui aveva lottatonella vita. Davanti a lei che ago-nizza, lo spettro una nuovaguerra civile, la fine della dina-stia dei Valois. Sarà solo nellemani di un principe protestante— quell’Enrico di Navarra percui Parigi val bene una messa —che gli ideali della Regina ve-dranno di lì a poco piena attua-zione. Dopotutto, era o non erala pronipote di Lorenzo il Ma-gnifico?

(9. Continua. Le precedentipuntate: 28/6; 12-19-27/7; 14/8;10/9; 3-17/10)

@danielacavini© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Daniela Cavini

Ippolito e detestare Alessandro— poi a Poggio a Caiano dove lemilizie repubblicane la prendo-no in ostaggio. Papa Clementeinvoca la nipote, i repubblicaniresistono. Sulla testa di una fan-ciullina di 8 anni si innesca unadisputa che vede la resistenzafiorentina sballottare l’ultimadei Medici fra via Larga, il con-vento di Santa Lucia e quellodelle Murate, da dove la bimbaviene portata via a cavallo — ve-stita da monaca, i capelli taglia-ti. Sono i mesi del duro assediodel 1529, l’imperatore Carlo V e(soprattutto) il Papa voglionorimettere la dinastia sul trono ecancellare le istituzioni cittadi-ne. Più l’assedio si stringe, piùl’odio per i Medici aumenta, ri-versandosi sulla bambina. Fi-renze si difende strenuamente,soffre la fame. Cade. La dilania-ta duchessina sopravvive for-giandosi l’anima; l’impronta di

Incontri sul cinema che verrà, tra i film d’Oltralpe All’Odeon dodici lungometraggi d’autore e un convegno sulla riforma del settore

Si annuncia come una gusto-sa annata quella che FranceOdeon ha in serbo per i suoispettatori: l’appuntamento conil festival sul cinema francesecontemporaneo (all’Odeon dal29 ottobre al 1° novembre) hain calendario dodici film chespaziano dal cinema di generea quello d’autore e che ben te-stimoniano la vitalità di un Pa-ese che ha sempre concepito ilcinema come una delle sue ec-cellenze culturali.

A fare da madrina e da padri-no a questa nuova edizione di-retta da Francesco Ranieri Mar-tinotti saranno l’attrice Béréni-

ce Bejo (premiata da Ferraga-mo con il Premio «Essenza deltalento») e il regista PremioOscar (per The Artist) MichelHazanavicius: i due — una del-le coppie più in vista del cine-ma transalpino — saluterannoil pubblico durante la seratad’inaugurazione, che proporràComme un avion di Bruno Po-dalydès e a seguire Marylanddi Alice Winocour. Protagoni-sti del festival saranno anchePhilippe e Louis Garrel, rispet-tivamente padre e figlio: il ma-estro erede della Nouvelle va-gue con il suo nuovo film L’om-bre des femmmes, e il giovane

attore bello e tenebroso, con ilsuo esordio da regista, Lesdeux amis. Tra i titoli da nonperdere: Fatima di PhilippeFaucon, che descrive la vita diuna famiglia di immigrati inFrancia; il robusto polar MeaCulpa di Fred Cavayé; la scop-piettante commedia Nosfemmes (con Daniel Auteuil);La vie très privée de MonsieurSim di Michel Leclerc, film cheil regista ha ideato e scrittoquando ha soggiornato con lamoglie per circa un anno a Fi-renze; Trois souvenirs de majeunesse del grande ArnaudDesplechin, giocato sul filo

della memoria e degli affetti;Mon roi, con Vincent Cassel edEmmanuelle Berçot (premiataa Cannes); il curioso Caravage,nuovo documentario (su un ca-vallo) di Alain Cavalier.

Occhi puntati anche sul con-vegno che si terrà sabato 30(ore 11), dal titolo Cinema: dire-zione Centro, organizzato perfare il punto sulla nuova leggesul cinema appena arrivata nel-le commissioni parlamentari, che ha tra i suoi principali so-stenitori la senatrice fiorentinaRosa Maria Di Giorgi; insieme alei ne parleranno Hazanavi-cius, Gianluca Farinelli della

Cineteca di Bologna, il criticodel Corriere della Sera PaoloMereghetti ed esperti francesidel settore come Pascal Rogarde François Hurard. Senza di-menticare la mostra (all’Istitu-to Francese) di foto e cimeli peri trent’anni di France Cinéma, ilglorioso festival (non c’è più)diretto da Aldo Tassone eFrançoise Pieri.

Marco Luceri© RIPRODUZIONE RISERVATA

Info

France Odeon in programma dal 29 ottobre al 1°novembre apre la 50 Giorni Internazionale di Cinema.

In programma 11 anteprime nazionali e una mondiale

OspitiBérénice Bejo, che riceverà il Premio Ferragamo e il regista Premio Oscar Michel Hazanaviciussono tra i protagonisti di France Odeon

Protagonista Ritratto di caterina de’ Medici, custodito alla Galleria degli Uffizi, di autore sconosciuto

GalleryDall’alto:Caterina de’ Medici alle porte del Louvre dopo il massacro di San Bartolomeo, Diane de Poitiers amantedi Enrico II e lo stesso Enrico II di Francia

Portò con sé le forchette,un distillato fatto per lei dai frati di Santa Maria Novella e l’uso delle mutande