Direttivo rinnovato, le redini a Bertino - apieffe.it · avv. prof. daniela d'adamo avv. barbara...

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www.apieffe.it - [email protected] Periodico dell’Associazione Provinciale Forense di Bergamo aderente all’A.N.F. Associazione Nazionale Forense Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Bergamo - Settembre 2014 - numero 81 Maggio 2018 Numero 81 Direttivo rinnovato, le redini a Bertino L’Università e le Frontiere del Diritto Patrocinio a spese dello Stato nelle paludi Chi trova un praticante trova un tesoro Come scegliere i delegati per la Cassa

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Maggio 2018Numero 81

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Diritto e RovescioPeriodico dell'Associazione Provinciale Forense.Registrato al Tribunale di Bergamo il 15/10/1983 al n. 30 R.S.Sede e Redazione presso Associazione Provinciale ForenseTribunale di Bergamo, via Borfuro, 11 tel. e fax 035.243497

Direttore responsabile: Andrea FilisettiDirettore editoriale: Pier Enzo BaruffiSegretaria di redazione: Valentina Dolci.Comitato di redazione: Giovanni Bertino, Carlo Dolci,Paolo Monari, Giorgio Nespoli, Neugel Percassi.

A.P.F.

• Consiglio DirettivoAvv. GiIOVANNI BERTINO - Presidente Avv. NEUGEL PERCASSI - Vice Presidente Avv. ERNESTO NICOLA TUCCI - Tesoriere Avv. VALENTINA DOLCI - Segretario Avv. ENNIO BUCCI Avv. BARBARA CARSANAAvv. PATRIZIA D'ARCANGELOAvv. ROBERTO MAZZARIOL Avv. DANIELE ZUCCHINALIAvv. GIADA GASPARINI

• Collegio dei Revisori dei Conti - Avv. PIER ENZO BARUFFI - Presidente Avv. FRANCESCA PIERANTONIAvv. ERNESTO TUCCI

• Collegio dei ProbiviriAvv. CARLO DOLCI - PresidenteAvv. CHIARA IENGOAvv. PAOLO MONARI

• Consiglieri Nazionali A.N.F.Avv. PIER ENZO BARUFFIAvv. GIOVANNI BERTINO - Componente del Direttivo NazionaleAvv. ANNALISA BOCCI Avv. ENNIO BUCCI Avv. Prof. DANIELA D'ADAMOAvv. BARBARA CARSANAAvv. PATRIZIA D'ARCANGELOAvv. GIULIO FUSTINONI Avv. CHIARA IENGOAvv. SIMONA MAZZOCCHIAvv. PAOLO MONARI Avv. DARIO PELLEGRINO Avv. FRANCESCA PIERANTONI Avv. VATINEE SUVIMOLAvv. EMILIO TANFULLA Avv. MICHELE TORRI Avv. ERNESTO TUCCI Avv. ERNESTO NICOLA TUCCIAvv. FRANCO UGGETTI

• Sezione Giovani APFAvv. GIADA GASPARINI - Portavoce Avv. ROBERTA AMORUSOAvv. EVA CARMINATIDott.GIULIA CECIAvv. GLORIA INVERNICIAvv. SERENA INVERNIZZIDott.VALENTINA ROTADott.MARIANNA SONZOGNIAvv. MARGHERITA GEMMA TUCCI

Questo numero, stampato in 2600 copie, è stato inviato tramite posta a tutti gli avvocati e praticanti bergamaschi iscritti all’Albonel rispetto dell’art. 9, comma 2, lett. e) del GDPR. Per non riceverlo, per informazioni sui propri datio per essere cancellati dall'elenco rivolgersi a: [email protected] a cura dell’avv. Patrizia D’Arcangelo e Sezione GiovaniProgetto Grafico: GF Studio - Seriate (Bg)Stampa: Algigraf - Brusaporto (Bg). Pubblicità: [email protected]

maggio 2018 ❙ numero 81

Il saluto del nuovo Presidente di Apf 3

Apf giovani tutta al femminile, il saluto della Portavoce 3

E poi c’è l’Assemblea di Apf 4

Pochi o tanti in assemblea? 5

Rinnoviamo la mentalità 5

Prende il via una collaborazione importante 6

Mediazione: si distinguono gli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo 7

Le iscrizioni a Giurisprudenza 7

Giudice di Pace di Bergamo sotto la lente 8

Patrocinio a spese dello Stato nelle paludi 8

L’incontro con il Presidente del Tribunale 9

AAA praticante cercasi 9

Pier Alberto: amico e guida della mia vita 10

“Idee a Rovescio”, quando per lui di storto c’era solo la realtà 11

Come scegliere i delegati per Cassa Forense 12

Avvocati, diamo i numeri 13

Avvio del nuovo Information Center 13

AvvocatA 14

AvvocatO 15

Verso i congressi di Palermo (24-27 maggio) e Catania (4-6 ottobre) 16

Interviste agli avvocati in politica 17

Antiriciclaggio cosa cambia? 18

Opus 62 19

Gli avvocati scendono in campo 20

Striscia la notizia dal foro 21

Super partes penale 22

Super partes civile 23

Sommario

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maggio 2018 ❙ numero 81 3

L’Associazione si rinnova

L ’ampio consenso ricevuto dalsottoscritto in assemblea e la

successiva elezione a Presidente diAPF, di cui sono grato agli associati,costituisce, oltre che un motivo disoddisfazione personale, anche unostimolo per operare con determina-zione nei prossimi tre anni per con-seguire alcuni obiettivi secondo mefondamentali per l’associazione. Un

sentito ringraziamento va al precedente direttivo e al Presi-dente uscente Franco Uggetti, che hanno operato con com-petenza e passione nell’interesse dell’AssociazioneProvinciale Forense, mettendola in condizione di poter af-frontare le sfide del futuro. Il direttivo presieduto dal sotto-scritto si dovrà muovere con determinazione su quattrodirettrici. Innanzitutto è indispensabile ampliare l’attività sin-dacale di APF e mostrare la nostra vicinanza concreta ai col-leghi nell’esercizio quotidiano delle attività forensi. A tal fine,attraverso la nostra commissione ‘Giustizia e Territorio’ ciproponiamo di garantire un’attenzione costante e continuaalle problematiche connesse al malfunzionamento degli uf-fici giudiziari del territorio e dare un nostro contributo fattivoalla loro risoluzione. Ad esempio stiamo seguendo da vicinola situazione critica del Giudice di Pace di Bergamo, soprat-tutto penale, causata dalla cronica carenza di personale. Ab-biamo ben presente, inoltre, i drammatici ritardi che icolleghi devono subire nella liquidazione e nel pagamentodei procedimenti in regime di patrocinio a spese dello Stato,soprattutto, ancora una volta, in relazione all’Ufficio del Giu-dice di Pace. Non mancheremo, infine, di dare il nostro con-tributo per risolvere le criticità che affliggono l’UNEP. Laconsapevolezza che le problematiche appena enunciate ri-

chiedono l’impegno di tutti gli attori della giustizia ci inducea lavorare per ottenere un miglioramento della collabora-zione fra tutte le realtà associative, l’Ordine degli Avvocati,la Presidenza del Tribunale e i politici di riferimento della re-altà bergamasca. In secondo luogo nei prossimi mesi saràfondamentale affiancare alla già ricca offerta formativa gra-tuita di APF in favore degli associati anche l’organizzazionedi corsi di carattere specializzante, sia continuando la nostraproficua collaborazione con l’Università di Bergamo, sia tra-mite le nostre sezioni specialistiche, da anni attive all’internodi APF. Colgo l’occasione per evidenziare che la collabora-zione con l’Ateneo bergamasco consente non solo di ga-rantire un’offerta formativa di qualità ai nostri associati, mapermette anche di ospitare su Diritto e Rovescio sin da que-sto numero la rubrica Frontiere del Diritto, realizzata con ilcoinvolgimento di docenti universitari. Ci impegneremoinoltre per avere un ruolo di primo piano nelle prossime ele-zioni dei delegati di Cassa Forense e a proseguire la tradi-zione di APF in materia di previdenza forense. Consapevolidell’importanza della materia previdenziale puntiamo adaprire uno sportello, a cui i nostri iscritti potranno sottoporrele loro problematiche e trovare risposte concrete. Da ultimoAPF, in qualità di associazione con il maggior numero diiscritti all’interno di ANF, punta a mantenere un profilo diprimo piano nella politica forense nazionale e nel prossimocongresso di ANF, che si terrà a Palermo dal 24 al 27 mag-gio, si impegnerà a fondo per rappresentare le istanze deinostri associati in merito alle riforme del processo civile e diquello penale, oltre che sui temi dell’avvocato dipendente edel nuovo strumento delle società fra avvocati. Il lavoro cheil sottoscritto e il nuovo direttivo dovranno affrontare èlungo e faticoso. Tuttavia non farò mai mancare il mio im-pegno in favore degli associati.

Il saluto del nuovo Presidente

Giovanni Bertino

APF GIOVANI TUTTA AL FEMMINILE, IL SALUTO DELLA PORTAVOCENel corso dell’assemblea di APF dello scorso 9 aprile è stato eletto anche il nuovo Comitato Coordinatore della Sezione Giovani,composto da giovani avvocati e praticanti. Le quote rosa, in questo caso, sono più che garantite, visto che si tratta di un Comitatotutto al femminile! Nel corso del nostro primo incontro abbiamo provveduto, come da Regolamento, all’elezione del nuovoPortavoce della Sezione. Sono lieta e onorata di aver ricevuto questo incarico e spero di svolgerlo nel miglior modo possibile.Ringrazio chi mi ha preceduto per quanto ha fatto, coloro che mi hanno affiancato anche nel precedente mandato e coloro cheda poco si sono avvicinati alla Sezione. Sono sempre convinta che la collaborazione e la condivisione siano gli strumenti miglioriper raggiungere ogni obiettivo. Vi presento le mie compagne di viaggio di questa avventura: l’avv. Roberta Amoruso, l’avv. EvaCarminati, la dott.ssa Giulia Ceci, l’avv. Gloria Invernici, l’avv. Serena Invernizzi, la dott.ssa Valentina Rota, la dott.ssa Marianna

Sonzogni e l’avv. Margherita Gemma Tucci. I progetti che abbiamo in mente sono tanti e ambiziosi: vogliamo portare avanti quanto iniziato dal precedenteComitato in merito alla tutela del praticante e abbiamo anche tante idee per nuovi convegni. Continueremo a inviarvi tabelle di aggiornamento con gli oraridelle cancellerie e con la fissazione delle udienze penali, nonché ogni ulteriore comunicazione dell’ultimo minuto che, si sa, in Tribunale è quasi all’ordine delgiorno. State tranquilli perché naturalmente non mancheranno i momenti di “svago” e divertimento … e anche qualche sorpresa! D’altronde non possiamosvelarvi tutto adesso! Se volete comunicare con noi, oppure volete unirvi al nostro gruppo, potete contattarci alla e-mail [email protected].

Giada Gasperini

Video messaggio

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4 maggio 2018 ❙ numero 81

L’Associazione si rinnova

F ranco Uggetti ha terminato ilmandato di Presidente (e con

lui il Direttivo) e lo ha ufficializ-zato con parole emozionate edemozionanti nel corso dell’assem-blea del 9 aprile, con la consape-volezza di lasciare alla nuovadirigenza un’Associazione in sa-lute e pronta alle prossime sfideda affrontare.

593 iscritti, tra cui annoverare non pochi associatiiscritti a prescindere dagli obblighi formativi, a propo-sito dei quali, nel triennio appena trascorso, è degnodi nota sottolineare che Apf ha organizzato quasi 100eventi formativi, alcuni di altissimo profilo, a dimostra-zione di un livello programmatico e di coordinamentodavvero ottimale. L’Associazione ha mantenuto rap-porti molto positivi con l’Ordine e le altre realtà asso-ciative territoriali, è stata presente in forze in ambitonazionale, dove i contributi e le rilevanti elaborazionidella sede bergamasca sono oramai “sistemici”. La par-tnership con l’Università è un fiore all’occhiello per lostandard qualitativo dei corsi di aggiornamento. Laconvivenza tra le generazioni di iscritti, né è la prova lafeconda attività della sezioni Giovani, un vitaminico mixdi esperienza ed entusiasmo, i servizi offerti anche atutto il Foro una realtà consolidata per il gradimento ri-scontrato. L’Associazione ha investito in nuove e performanti mo-dalità di comunicazione, con ristrutturazione dell’orga-nizzazione degli uffici, ed anche D&R ha un nuovoDirettore in Andrea Filisetti (un grazie senza tempo aBarbara Bari), con diversi (nel senso di più) propositi incantiere. Certo, il passaggio graduale e vieppiù definitoal PCT ha creato problemi nella gestione del servizio fo-

E poi c’è l’Assemblea di Apftocopie che l’Associazione ha amministrato con suc-cesso (e soddisfazione di tutti gli utenti) per molti anni,tanto che i numeri rendono non più sostenibile l’attualegestione, come peraltro ha doviziosamente illustrato ilTesoriere nella sua relazione. Senza forse, l’eredità più“scomoda” che la nuova governance dovrà fronteg-giare è arrivare al pareggio di bilancio, visto il disavanzodi gestione anche per l’anno in corso, proprio per i tre-mendi cali degli incassi del servizio fotocopie a frontedei costi, prevedendo non solo tagli di spesa, ma so-prattutto incremento di entrate. Tutti gli interventi a se-guire le relazioni ufficiali hanno denotato lo spessoredei contenuti, la capacità di approfondire argomenti digiustizia locale e nazionale, di tracciare percorsi cultu-rali, politici ed organizzativi con lucidità, logica, pas-sione (perché no) e lungimiranza. Le differenti tesiemerse, le contrapposizioni su talune questioni e pro-spettive hanno rappresentato la ricchezza del dibattito,nel rispetto degli interlocutori e nella certezza cheognuno ha apportato, nell’interesse esclusivo dell’As-sociazione, idee, analisi, ragionamenti, riflessioni, con-siderazioni, pensieri di plastica profondità elaborativa.È stata, altresì, un’assemblea elettiva, perché in Apftutte le cariche dipendono dalla libera volontà e sceltadegli iscritti, non imposte o ereditate e, attesa l’af-fluenza, le operazioni di voto e di spoglio delle schedehanno comportato un’appassionata appendice tempo-rale non prevista. Auguri agli eletti nel Direttivo, al cuiinterno si eleggeranno le cariche apicali e gli incarichi,congratulazioni ai Revisori dei Conti ed ai Probiviri,complimenti ai Consiglieri Nazionali indicati per il pros-simo triennio. Ci sono le assemblee sindacali, quellestudentesche e scolastiche, quelle condominiali, le as-semblee delle società per azioni, quelle di partito e …poi c’è l’Assemblea di Apf.

Paolo Monari

I VOTI ESPRESSI IN ASSEMBLEAI voti raccolti dai membri del nuovo consiglio direttivo: avv. Giovanni Bertino 93 voti (su 94), avv. Valentina Dolci 78 voti,avv. Neugel Percassi 75 voti, avv. Ernesto Nicola Tucci 73 voti, avv. Daniele Zucchinali 69 voti, avv. Ennio Bucci 63 voti, avv.Barbara Carsana 40 voti, avv. Roberto Mazzariol 28 voti e avv. Patrizia D'Arcangelo 18 voti. Eletti Revisori dei Conti: avv. Pier Enzo Baruffi 55 voti, avv. Francesca Pierantoni 49 voti e avv. Ernesto Tucci 40 voti. Collegio dei Probiviri: avv. Carlo Dolci 80 voti, avv. Chiara Iengo 55 voti e avv. Paolo Monari 28 voti.

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maggio 2018 ❙ numero 81 5

L’Associazione si rinnova

Q ualche mese fa ho assistitoad un episodio curioso: al-

cuni miei amici colleghi si sono tra-sformati in agenti speciali delMossad per trovare il prezzo piùbasso possibile per la polizza infor-tuni personale. Il motivo, in realtà,non era minimamente correlato alleloro capacità di spesa, semplice-mente trovavano intollerabile che

tutto ciò fosse “imposto dall’alto”. Un’imposizione, si sa,difficilmente può risultare gradita ma in questo caso ha evi-denziato un problema di mentalità che affligge (anche) lanostra categoria: siamo disposti a pagare 1000 euro per untelefono di ultima generazione mentre escludiamo catego-ricamente di valutare una copertura assicurativa che, incaso di infortunio, possa portare protezione al nostro be-nessere, oltre che a quello della nostra famiglia. È un atteg-giamento del tutto simile a quello che si manifestò nel 1971con l’avvento dell’obbligo della polizza per la responsabilitàcivile autoveicoli (RCA), accolto da aspre discussioni e po-lemiche. Queste ultime, tuttavia, terminarono una volta chela popolazione prese finalmente coscienza della bontà e

Rinnoviamo la mentalitàdella necessità di tutelarsi, vicendevolmente, nella circola-zione stradale. Il risultato è che oggi la stragrande maggio-ranza delle persone mai circolerebbe su strada senzaassicurazione. Tornando alla polizza infortuni, la missionecui ho avuto il privilegio di assistere era, come detto, esclu-sivamente finalizzata a scovare il miglior prezzo possibile,prescindendo da qualsiasi ulteriore valutazione, ad esem-pio, sulla solidità della compagnia assicuratrice, sulla pro-pensione a liquidare i sinistri, sulla opportunità di contattareun professionista del settore per comprendere le caratteri-stiche del prodotto e, in definitiva, effettuare una sceltaconsapevole. Improvvisamente, poi, in un giorno diventatoormai storico per la nostra categoria, da Roma è giunto unmai tanto atteso dietrofront sulla obbligatorietà della po-lizza infortuni. I miei amici, come molti altri colleghi, sonotornati a fare gli avvocati, felici di non essere stati costrettia “buttare soldi inutilmente”. Molti altri hanno imprecatoper il fatto di aver sottoscritto la polizza in anticipo, senzafare affidamento sull’eventuale dietrofront. Pochi altri, in-vece, hanno consapevolmente deciso di sottoscrivere la po-lizza. Chi vince e chi perde? Nessuno, ma la nostracategoria ha bisogno di cambiare mentalità e, nel frat-tempo, speriamo non venga afflitta da troppi infortuni.

Neugel Percassi

POCHI O TANTI IN ASSEMBLEA?

Durante l’assemblea ci sono stati diversi interventi. Tra questi riportiamo in sintesi quelli di Paolo Monarie Giulio Fustinoni. Monari, che si è provocatoriamente reso disponibile per l’elezione nel giovanile, haribadito come sia necessario portare più persone in assemblea: «Sembra quasi che ci si iscriva adApf per la formazione e non per partecipare». «Chiedo inoltre che le assemblee vengano videoriprese e diffuse – ha aggiunto –. E, prima o poi, deve essere superato il tabù del voto telematico».Fustinoni ha invece affermato: «È noto che molti dei nostri associati si disinteressano della vita as-sociativa essendo attratti solamente dai servizi offerti; il fatto che oggi siano presenti più deldoppio dei partecipanti rispetto all’ultima assemblea del COA è un fatto che ci deve inorgoglire».Fustinoni ha anche mosso una proposta che farà discutere: «È, forse, arrivato il momento di pensarea due forme di tesseramento: una che dia diritto ai soli “servizi” offerti dalla Associazione e l’altraa cui si aggiunga il diritto di elettorato attivo e passivo». Alle votazioni hanno partecipato (presentipersonalmente o a mezzo delega) 94 iscritti ad Apf su 340 legittimati.

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6 maggio 2018 ❙ numero 81

Le Frontiere del Diritto

C on queste pagine inizia unanuova rubrica denominata “Le

Frontiere del Diritto” realizzata in col-laborazione con il Dipartimento di Giu-risprudenza dell’Università degli Studidi Bergamo, Ateneo che quest’annofesteggia i 50 anni di fondazione. Ilnostro ambizioso intento è quello dicostituire uno stretto raccordo tra chi,a livello scientifico e dottrinale, istitu-zionalmente svolge attività di ricercanel vasto mondo del diritto e chi (av-vocati e giudici) sono chiamati ad ap-plicare il cd. “diritto vivente”, avendouno sguardo attento alle novità cheemergono dal mondo della ricercascientifica.«Sono benvenuti i rapporti con le re-altà professionali - afferma il MagnificoRettore Remo Morzenti Pellegrini -.Servono reciprocamente, a noi percomprendere le linee di intervento eindubbiamente anche ai lettori chepossono condividere le nostre attivitàin ambito della didattica e della ri-cerca». Su questa edizione di D&R si

parla dell’elevato numero di avvocati.«Il sapere giuridico – continua il Ret-tore - non è in crisi, lo è piuttosto ilmodo tradizionale di concepirlo e ditrasmetterlo. Non serve parlare (solo) di numerochiuso nelle università, oppure di ele-vato numero di avvocati, è una rifles-sione che riguarda temi più generali esemmai la questione della regolazionedi accesso alla libera professione. Il sapere giuridico è in continua evolu-zione, anche per via delle influenze in-ternazionali ed è sempre più soggettoa forme di “contaminazione” con altrediscipline. L’esempio dell’utilità di que-sto sapere si palesa quotidianamentenel nostro Ateneo, dove i nostri giuristiinsegnano in diversi altri dipartimentioltre a quello, ovviamente, di Giuri-sprudenza. Per noi questa è un’areache valorizzeremo ulteriormente: il Mi-nistero ha appena approvato l'istitu-zione di una nuova laurea magistralein Giurisprudenza e non va dimenti-cato il nostro fiore all’occhiello, il rap-porto con l’Accademia della Guardiadi Finanza che si consolida proprio gra-zie al nostro Dipartimento di Giurispru-denza e che vedrà a breve riuniti aBergamo tutti i corsi di formazionedell’Accademia».Nell’Ateneo orobico non mancanoprofessori e ricercatori che abbianoqualcosa di interessante da condivi-dere. «Il tema degli strumenti alterna-tivi di risoluzione delle controversie -spiega il Direttore del Dipartimento diGiurisprudenza dell’Università degliStudi di Bergamo Antonio Banfi - aprequesta collaborazione anche in virtùdelle notizie dei risultati ottenuti daglistudenti di Daniela D’Adamo, docenteche coordinerà questa collaborazione

(ndr. D’Adamo è responsabile della se-zione specializzata di Procedura Civiledi Apf). I temi di cui potremo parlaresono molti, penso a questioni legatealle pari opportunità e antidiscrimina-zione; alla responsabilità civile in am-bito medico-sanitario, dell’automatione dell’intelligenza artificiale; ai dirittiumani; ai fenomeni migratori; alla coo-perazione allo sviluppo; alla didatticainnovativa (legal clinics, moot courts)nonché al problema dell'internaziona-lizzazione degli studi giuridici, in uncontesto in continuo mutamento».“Frontiere del Diritto” è frutto di unpercorso avviato da Apf negli anni. L’expresidente Franco Uggetti, nella suarelazione di fine mandato, ha ricordatol’importanza strategica del rapportocon l’Università degli Studi di Ber-gamo, grazie al quale l’AssociazioneProvinciale Forense ha potuto raggiun-gere risultati importanti in materia diaggiornamento professionale per gliiscritti.

Prende il via una collaborazione importante

Antonio Banfi.

Remo Morzenti Pellegrini.

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maggio 2018 ❙ numero 81 7

Le Frontiere del Diritto

U n secondo e un sesto posto: sonoi piazzamenti per l’Università degli

Studi di Bergamo alla sesta edizione dellaCompetizione Italiana di Mediazione, ri-sultato che ha permesso all’Ateneo oro-bico di distinguersi tra altre 22 Universitàin gara. I bergamaschi, che eccezional-mente per via del ritiro di un altro ateneohanno potuto prendere parte alla stessacompetizione con due squadre, sono statibattuti solo dai colleghi dell’UniversitàStatale di Milano, ma sono andati megliodi quelli delle Università Bocconi e degliStudi di Parma (a pari merito) e Torino (alquinto posto). Ben 240 gli studenti chehanno preso parte alla competizione or-ganizzata dalla Camera Arbitrale di Mi-lano e dall’Università Statale di Milano.Ramona Queroti, Gianfranco Verrillo,Anna Dezza, Mattia Cortesi, Celine RotaGraziosi: sono i ragazzi sul secondo gra-dino del podio. Roberta Melita, CamillaCalzari, Hamza Ryah, Arianna Valcaren-ghi e Sabina Mataj: gli studenti nellastessa classifica, ma sesti. «I ragazzi hannodimostrato grandi capacità di negozia-zione e soprattutto sono riusciti a faresquadra – spiega Daniela D’Adamo, do-cente di Diritto Processuale Civile e refe-rente per le attività di orientamento delDipartimento di Giurisprudenza del l’U -niversità degli Studi di Bergamo -. I nostricoach (Arik Strulovitz, Alessandro Bossi,Michele Marinini e Cristina Toti) hanno sa-puto stimolare le sinergie giuste, valoriz-zando le competenze specifiche eguidandoli con un metodo scientifico».Ma come si sono preparati gli studentialla competizione? «Durante il corso diDiritto Processuale Avanzato – aggiungeD’Adamo - hanno seguito lezioni teorichesui metodi di risoluzione alternativi ehanno effettuato approfondimenti sulletecniche di negoziazione e comunica-

zione con i quattro coach, che hanno gui-dato i ragazzi nelle simulazioni dei casi,curando anche il profilo del - l’interpretazione dei ruoli. I ragazzi hanno,così, potuto affinare la capacità di relazio-narsi con gli altri e di ascoltare. Il desideriodi apprendere e di mettersi in gioco deglistudenti, la sinergia tra le diverse compe-tenze dei coach e la modifica dell’approc-cio culturale nella risoluzione dei conflittihanno dato buoni frutti». Nelle scorseedizioni l’Università degli Studi di Ber-gamo ha già ottenuto grandi riconosci-menti aggiudicandosi un quinto, unsecondo e un primo posto. Gli studenti diGiurisprudenza si preparano dunquesempre più a quella che sembra essereuna nuova frontiera nel campo della riso-luzione dei conflitti. Anche l’Unione Eu-ropea sta promuovendo il ricorso allarisoluzione altenativa dei conflitti con lafinalità di alleggerire l’apparato della giu-stizia ordinaria, anche attraverso l’intro-duzione di incentivi fiscali nel caso diutilizzo di questi strumenti. E tra gli avvo-cati come sta andando la mediazione?«Meglio di qualche anno fa – continua

D’Adamo. Tra i nostricolleghi (avvocati) ab-biamo registrato moltadiffidenza e l’introdu-zione della mediazioneè stata dai più subita,piuttosto che condivisa.Oggi tuttavia, visti ibuoni risultati conseguiti(soprattutto in alcune materie come lequestioni ereditarie, condominiali e gli af-fitti) assistiamo a un mutamento dell’ap-proccio culturale e i professionisticominciano a credere nelle potenzialitàdello strumento. I colleghi, sempre piùconsapevolmente, portano i clienti a me-diare e lo fanno con maggiore abilità. Al-cuni di noi hanno deciso anche didiventare mediatori». Quale può essereun punto di forza della mediazione?«Oltre a costi calmierati rispetto a un giu-dizio ordinario e a tempi decisamente piùbrevi, il vero valore aggiunto è che l’ac-cordo eventualmente raggiunto è co-struito e condiviso dalle parti, le quali, diregola, lo rispetteranno salvaguardando,con ciò, la loro relazione».

MediazioneSi distinguono gli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo

LE ISCRIZIONI A GIURISPRUDENZA

Esaminando i numeri forniti dal dipartimento di Giurisprudenza relativi al quinquennio 2012/2017emergono spunti interessanti per inquadrare il futuro della nostra professione. I dati riguardano icorsi di laurea in Operatore Giuridico di Impresa e Giurisprudenza. Il primo, triennale, mira a formarefigure come giuristi di impresa, operatori giuridici e tecnici dei servizi per l'impiego e della sicurezzasul lavoro. Il secondo, quinquennale, consente di accedere alle professioni di avvocato, notaio emagistrato e alle funzioni di elevata responsabilità negli enti pubblici e privati. Il numero degli iscrittiè rimasto sostanzialmente costante: da 1392 nel 2012 a 1372 nel 2017, mentre il numero dei lau-reati ha subito leggere oscillazioni, passando dai 159 del 2012 al picco di 191 del 2014 fino ai175 del 2017. Al calo del numero delle studentesse (da 845 a 721) corrisponde un aumento distudenti maschi quasi equivalente (da 547 a 651) nel quinquennio. I dati, provvisori, dell’anno incorso confermano il trend di crescita delle immatricolazioni (1442 di cui 1071 al corso di laureaquinquennale) equamente ripartite fra donne (736) e uomini (706). Alla quasi parità fra gli iscritti,non corrisponde una parità fra laureati/e: le donne, infatti, rimangono costantemente più del 60%del totale. Un dato in linea con gli iscritti al nostro Ordine, dove le donne rappresentano la mag-gioranza dei colleghi, specialmente fra le nuove generazioni.

Daniele Zucchinali

Daniela d’Adamo

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È ormai drammaticamente nota a tutti i colleghi lapermanente situazione di difficoltà in cui versa il

Giudice di Pace di Bergamo, sia a livello organizzativo,sia a livello di relazioni fra avvocati e giudici. In partico-lare non possiamo dimenticare la cronica carenza di per-sonale di cancelleria nel settore penale, recentementeattenuata attraverso l’introduzione di due nuovi assi-stenti giudiziari, ma che presto ritornerà critica allorchéa fine aprile finirà l’applicazione a Bergamo dell’unicocancelliere presente, peraltro per soli due giorni a setti-mana, e non si dovesse provvedere alla sua sostituzione.Carenza di personale che rallenta notevolmente sia loscaricamento dei fascicoli d’udienza, sia l’assistenza agliavvocati negli adempimenti di cancelleria e che ha resoindispensabile la riduzione delle udienze per il 2018 pernon impegnare il personale di cancelleria in aula. Tale si-tuazione, aggravata dal trasloco del Giudice di Pace nellanuova sede di via Sant’Alessandro e da una scarsa infor-matizzazione dell’ufficio (ad esempio a terminale moltospesso non vi è traccia degli spostamenti dei fascicoli) hacomportato in non pochi casi lo smarrimento, per for-tuna temporaneo, dei fascicoli e una loro lunga e fati-cosa ricerca. A mero titolo di esempio, io stesso dopoaver vinto un ricorso per cassazione, nonostante la Su-prema Corte avesse restituito il fascicolo al Giudice diPace di Bergamo per la sua riassegnazione ad un altrogiudice, ho impiegato molto tempo a ritrovare il fasci-colo, di cui non vi era più traccia nel sistema informatico.La carenza di personale, inoltre, si riverbera sulla man-cata esecuzione di alcune mansioni di fondamentale im-portanza, come la liquidazione del patrocinio a spesedello Stato, che al Giudice di Pace ha un ritardo di quasi

Giudice di Pace di Bergamo sotto la lentetre anni. È noto a tutti, infine, l’inaccettabile atteggia-mento di alcuni Giudici, sia nel settore penale che inquello civile, che arrivano in costante ritardo alle udienze.Tale malcostume non può più essere tollerato, perchécostituisce una grave mancanza di rispetto sia nei con-fronti dei difensori, che delle parti e dei testimoni con-vocati alle udienze. Tutte le predette doglianze sonostate denunciate dalla nostra associazione al coordina-tore dei Giudici di Pace Dott. Vito di Vita, che ha assicu-rato il suo massimo impegno per migliorare la situazione,ivi compresa la ripresa quanto prima delle liquidazionidel patrocinio a spese dello Stato. Ovviamente siamomolto grati al Dott. Di Vita per l’attenzione che sta di-mostrando nel gestire la situazione dell’Ufficio del Giu-dice di Pace. Tuttavia temiamo che i disagi, per quantoriguarda l’Ufficio del Giudice di Pace penale, potrebberonon essere risolti a breve, in quanto l’applicazione a Ber-gamo del cancelliere Cattaneo, che peraltro è l’unicofunzionario formato per eseguire le liquidazioni del pa-trocinio a spese dello Stato, è stata prorogata dal 25aprile a luglio solo per un giorno a settimana anzichédue. È evidente, infine, che la soluzione delle problema-tiche sopra evidenziate va al di là dell’impegno del Giu-dice coordinatore. La maggior parte dei disservizi, infatti,deriva dalla carenza di personale, che può essere risoltasolo attraverso un intervento del Ministero della Giusti-zia. A tal proposito la nostra associazione auspica che ineoparlamentari bergamaschi possano agire con deter-minazione nelle sedi competenti affinché i nostri ufficigiudiziari ottengano il completamento delle loro pianteorganiche.

Giovanni Bertino

8 maggio 2018 ❙ numero 81

Tempo di giustizia

PATROCINIO A SPESE DELLO STATO NELLE PALUDI

La situazione del patrocinio a spese dello Stato, purtroppo, non è rosea nemmeno presso il Tribunale di Bergamo. Sono noti, infatti, i tempibiblici che intercorrono fra la liquidazione del compenso al difensore e il suo pagamento da parte dello Stato. In particolare i maggiori ritardisi hanno nel passaggio del fascicolo cartaceo dal Giudice all’ufficio del pagamento delle spese di giustizia. Peraltro una volta che il fascicoloarriva al predetto ufficio trascorre ancora diverso tempo prima che il funzionario incaricato riesca a caricarlo sul SICOGE (il portale della con-tabilità dello Stato) e dia l’autorizzazione al difensore ad emettere la fattura. Sta di fatto che attualmente tra il provvedimento di liquidazionee il pagamento della fattura passa anche più di un anno. La situazione, purtroppo, non è destinata a migliorare, posto che il funzionario giu-diziario Antonio Cecere, preposto all’ufficio spese di giustizia, prima della fine dell’anno andrà in pensione. Di conseguenza, a tutela della di-gnità dei colleghi che lavorano in regime di patrocinio a spese dello Stato, chiediamo un intervento sollecito per migliorare il servizio eauspichiamo che in tempi brevi venga attivato anche a Bergamo il deposito telematico delle istanze di liquidazione del patrocinio a spesedello Stato tramite SIAMM, (piattaforma online Sistema Liquidazioni Spese di Giustizia) che in altri fori ha portato ad una sensibile riduzionedelle tempistiche di liquidazione e pagamento. G. B.

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maggio 2018 ❙ numero 81 9

Dentro il palazzo di giustizia

L o scorso 5 marzo insieme allaVice Presidente Barbara Car-

sana e al Tesoriere Ernesto Tuccisiamo andati a trovare il nuovo Pre-sidente del Tribunale per conoscercie presentargli l'Associazione Provin-ciale Forense. Era un incontro in ca-lendario da tempo ed eraovviamente, da parte nostra, unatto dovuto e di cortesia nei con-

fronti del Presidente. La cosa che per prima ci ha colpito eche ci ha fatto davvero un'ottima impressione è stata lagrande cortesia, disponibilità e affabilità del dottor CesareDe Sapia. Il Presidente ha dato inoltre dimostrazione di avergià ben compreso la realtà del nostro Tribunale e di esseredel tutto aggiornato e consapevole delle gravi problemati-che esistenti (l'incontro si è tenuto a distanza di qualchemese dal suo insediamento proprio in quanto il Presidente,prima di vedersi con le Associazioni, ha voluto prendere afondo conoscenza della situazione del Tribunale). Ci siamoconfrontati a lungo sulle difficoltà che tutti noi conosciamoe viviamo ogni giorno: mi riferisco in particolare e per esem-pio alla difficile situazione nella quale versano l'ufficio delGiudice di Pace e quello degli Ufficiali Giudiziari, oltre cheallo stato delle esecuzioni mobiliari e in particolare dei pro-cedimenti di pignoramento presso terzi. È stato un incontroimprontato alla grande concretezza e trasparenza e il Pre-sidente ci è sembrato avere le idee molto chiare al riguardo.Un altro elemento di estrema importanza è che l'Avvoca-tura, anche nelle sue componenti associative e non ordini-stiche, non venga vista come un problema, una"controparte" o un intralcio, ma come una risorsa diestrema rilevanza da coinvolgere, ovviamente nel rispettodelle rispettive competenze, nella risoluzione pratica e prag-matica delle mille difficoltà inevitabilmente legate all'am-ministrazione di una struttura complessa quale è ilTribunale, tenendo sempre ben presente che tutti insiemedobbiamo rendere un servizio fondamentale ai cittadini eagli utenti della Giustizia. Un aspetto sul quale penso che il Presidente presteràgrande attenzione è quello della effettiva ed efficiente in-formatizzazione del Tribunale. Ora si dovrà ovviamente pas-sare ai fatti e ai comportamenti concreti, approfittando emettendo a frutto l'apertura di credito e di fiducia che cisiamo vicendevolmente scambiati.Auguriamoci quindi, reciprocamente, buon lavoro.

L’incontro con il Presidente del Tribunale

Franco Uggetti

D ati dell’ultima ora quotano ipraticanti disponibili sulla

piazza 1 a 10. Cosa sta succe-dendo? Sarà forse il risultato dellarigorosa selezione operata negliultimi anni, oppure si tratta di unascelta oculata dei più giovaniormai consapevoli dell’era dellevacche magre? Oggi la consuetarubrica del praticante avvocato

affronta il problema della scomparsa dei praticanti. Ehsì signori, ce l’abbiamo fatta a fare una selezione, aporre un limite all’accesso a questa professione. Saràper il nuovo esame di Stato, o forse per l’insensata con-vinzione che un praticante sia un giovane tirapiedi me-ritevole di tante pacche sulla spalla? Il colpo di graziaalla professione di “galoppino forense” è arrivata con ilD.M. Giustizia 9 febbraio 2018, n. 17: a pagarne lespese coloro che si iscriveranno al registro dei praticantia decorrere dal 27 settembre prossimo. Oltre ad avereeliminato la possibilità di avere clienti propri (ndr. oggiil praticante può unicamente richiedere ed ottenere ilc.d. patrocinio sostitutivo, che gli permette di essere digrande aiuto al suo dominus, sostituendolo in tutte leudienze senza limitazione di valore, vietandogli tuttaviadi avere proprie cause - anche se di valore limitato), ilpredetto decreto impone di frequentare i corsi organiz-zati da Consigli dell’Ordine, Associazioni Forensi o altrienti accreditati: durata minima 160 ore in 18 mesi, fre-quenza obbligatoria per l’80%, lezioni online limitate a50 ore, due verifiche intermedie e una finale. Il mancatosuperamento della verifica finale impedirà il rilascio delcertificato di compiuta pratica, con conseguente neces-sità di ripetizione dell’ultimo ciclo semestrale di forma-zione e della relativa verifica. Questo significa unulteriore costo a carico dei praticanti!?!? Non si sa.Bene, a questo punto se non fossero stati demotivati asufficienza, vista la prospettiva di due/tre anni di tantolavoro e “poco” guadagno, con questi ultimi interventiil legislatore ha dato un colpo decisivo rendendo, que-sta, una professione per pochi (ricchi). Ma il test di in-gresso all’Università, tanto invocato da tutti?? Per ipochi rimasti, ricordo la pagina Job sul sito di Apieffedove potrete creare un Vs. profilo per #cercare #offrireun lavoro www.apieffe.it/my-account/.

una ex praticante

AAA praticante cercasi

Valentina Dolci

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C aro Pier Alberto, il 3 marzoci hai abbandonato e il mar-

tedì successivo Bergamo ti ha sa-lutato riempiendo sinoall’inverosimile la chiesa di S.Anna. “Diritto e Rovescio”, cheho rifondato e diretto per moltianni, mi chiede di ricordarti so-prattutto come collega. Ti hoperso pochi mesi dopo mio fra-

tello, ma anche tu eri proprio un vero fratello per me.Eri l’unico a ricordare il mondo scomparso dei nostrinonni, dei nostri padri e ho rivisto, in pochi flash, tuttoil mio passato: la mia adolescenza con tuo padre CarloAlberto, grande avvocato dell’Italcementi, per noi Giu-lio, quando con le tue bellissime figlie bambine gioca-vamo a bocce a Ponteranica; le indimenticabili scalatein bicicletta dei miei 16 anni con il giudice Gian MariaGalmozzi e sull’Isoard, la Caiolle, Passo Stelvio, Sem-pione ecc.; la mia gioventù quando, dopo la laurea aModena trovai in tuo padre e in te, prima, e in NinoRodari, poi, grandi maestri. Ho imparato da te adamare la famiglia, la montagna, la natura e ho potutosempre apprezzare la tua generosità, la tua onestà, iltuo altruismo e la tua felicità nel donare. Mi hai sem-pre affiancato nella professione e, fondata l’Associa-zione Provinciale Forense a Bergamo, tu ne seidiventato uno dei più importanti dirigenti e fautori. Mami hai aiutato soprattutto nello spronarmi, come fe-dele collaboratore, nel far apprezzare “Diritto e Rove-scio”; tu eri in prima linea e anche Barbara haricordato la tua spiccata ironia in tutte le decine e de-cine di articoli che firmavi come “Bracotone”; i colle-ghi cercavano e leggevano per primo il tuo articolo,per sorridere della tua sincerità nella critica sempre ri-spettosa e mai offensiva, ma chiara anche se leggera.I tuoi atti erano indimenticabili, essenziali e concreti, ela tua signorilità in udienza era una scuola per tutti noi.A lungo sei stato consigliere del nostro Ordine forensee ti recavi spesso a Roma come nostro rappresentantealle riunioni dell’Unione delle Curie per poi relazionarepuntualmente i tuoi colleghi Consiglieri sulle conclu-sioni di quell’importante assise. Viaggiavi sempre intreno e ti recavi sempre personalmente nelle Preture

Ricordando Pier Alberto Biressi

10 maggio 2018 ❙ numero 81

Lucio Piombi

(oggi scomparse) diLovere, Almenno,Zogno, Grumello,Treviglio, Clusonee quando eri co-stretto a usare latua vecchia 600,giungendo all’attraversamento deipaesi ove c’era il cartello dei 50 all’ora, ti sentivi co-stretto ad accelerare per osservare quel limite. Il tuocliente più importante, ereditato da tuo padre, è sem-pre stata l’Italcementi. Tante erano le Compagnie diAssicurazione che hanno apprezzato la tua profondaconoscenza in materia di infortunistica; ricordo laReale, l’Axa (ex CRA), la Fata. La tua grande umanitàè stata messa alla prova nella materia di Diritto Fami-liare dove assistevi sempre i più deboli e hai brillatoanche come legale del Banco Ambrosiano. Tanti sonostati i tuoi praticanti e tutti, oggi, ti ricordano come ungrande e generoso maestro, disponibile e paziente nel-l’insegnare loro soprattutto le norme del nostro Codicedeontologico oltre che il Diritto. Già è stato ricordatoil tuo impegno politico di cittadino al servizio di tutti,sia come Sindaco di Ponteranica (affiancato, tu libe-rale, da un vice-sindaco comunista), sia come Presi-dente Nazionale dell’AVIS che ti ha onoratoaccompagnandoti, al rito funebre, con oltre 30 labaridi quasi tutte le Sezioni della Regione. Tornando allaprofessione nell’ambito della quale ti sei sempre pro-posto come uomo costantemente appassionato, lealee rigoroso, non posso dimenticare che tua è statal’idea di farmi organizzare per il Sindacato forense econ l’aiuto del nostro “Diritto e Rovescio” un indimen-ticabile pellegrinaggio in Francia per recarci nella Basi-lica di S. Ivo, protettore degli avvocati e tu ci haiillustrato, ai suoi piedi, i miracoli del Santo. Tu, i tuoifamiliari e parenti, mi avete aiutato ad ambientarmi aBergamo e a iniziare la mia attività professionale; al-cuni anni dopo, proprio a casa tua ho conosciuto miamoglie Luisella che mi ha ridato la gioia di vivere dopoun periodo di molte difficoltà. Caro Pier Alberto con-tinuerò per sempre a esserti grato, anche se, pur-troppo, quel mio “sempre” non sarà poi tanto lungo:comunque aspettami.

Pier AlbertoAmico e guida della mia vita

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Ricordando Pier Alberto Biressi

maggio 2018 ❙ numero 81 11

A vevo giurato che mai avrei rivelato la sua identità. Lo ricordo come se fosse oggi, quando il mio pre-decessore Direttore di Diritto e Rovescio, Ermanno Baldassarre, mi disse: «Bracotone è l’avv..., ma

non devi rivelarlo a nessuno, perché grazie a lui Diritto e Rovescio può dire cose che diversamente nonpotremmo denunciare». Bracotone era l’unico che, un po’ per l’autorevolezza acquisita ed un po’ per ilsuo indolente distacco dalla realtà, era in grado di denunciare anche le cose più semplici che non andavano.Per lui non si trattava di celarsi dietro l’anonimato di un acronimo o di un nome inventato. Si trattava (masi tratta tutt’oggi, in verità) di saper cogliere la sensibilità di ciò che ci circonda, rileggendola e riportandolaalla normalità. E paradossalmente la sua rubrica era intitolata “Idee a Rovescio”, quando per lui di stortoc’era solo la realtà. Ho raccolto tutte le sue “Idee a Rovescio” dal 1996, che consegno all’Associazione Fo-rense che lui co-fondò, perché tutti i colleghi possano trarre un momento di diletto dalle ironiche, lungi-miranti e a volte veggenti idee di Bracotone. Le ho rilette tutte. Ho riso a crepapelle (lo consiglio!). Nonsolo per il contenuto. Ma per il lessico colto, diretto, sfrontato e senza paura. Un lessico cui oggi non siamo

abituati vinti da pudori concilianti. Insomma, parla come vorremmo poter parlare tutti noi. Era questo forse il segreto che rendevala sua rubrica la più letta e richiesta in tutti i Fori in cui veniva spedito Diritto e Rovescio. Non erano solo delle prese di posizione(come quella contro i giudici durata quasi un decennio), ma delle vere e proprie “idee” le sue. Nel n. 19 del 1998, scrisse «Abolireigli ufficiali giudiziari. Demanderei le notifiche e i pignoramenti agli avvocati». Incredibile poi come rileggendo i suoi interventi, purcol passare del tempo, i problemi siano ancora gli stessi di una volta. A dicembre 1996 scriveva «Mancanza di giudici. Ebbene sì, aBergamo mancano. Ma non dobbiamo limitarci a chiedere giudici. Dobbiamo chiedere che si mandino a Bergamo Giudici seri ecapaci. Diversamente è meglio che la giustizia stia ferma». La sua ironia non aveva confini. L’attualità, forse quella più piccante, eraciò che lo divertiva di più, come quando nel 2013 ringraziava la Cassazione per «Aver finalmente risolto un problema che ci assillavada anni: il nome Andrea può essere dato ad una donna. Grazie Cassazione. Vedo che ti impegni e risolvi anche i casi più difficili».E come in ogni finale comico che si rispetti, l’ultimo saluto l’ha dato lui a noi, con l’ultima sua idea «Il tempo passa, amici miei. Pro-porrei a Dio di sopprimere la morte, i reati, le malattie. Per il resto del mondo potrebbe andare. Che ne dite?». Caro Bracotone, homantenuto la promessa. Tu sei e resterai per me l’unico ed inimitabile Bracotone.

“Idee a Rovescio”Quando per lui di storto c’era solo la realtà

Barbara Bari

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12 maggio 2018 ❙ numero 81

Cassa Forense

C assa Forense ha indetto leelezioni per il rinnovo del

Comitato dei Delegati da tenersidal 24 al 28 settembre. Le liste,che nel nostro distretto possonoindicare sino a due candidati, de-vono essere depositate alla com-missione elettorale dell'Ordinedistrettuale entro le ore 12 del 15maggio. La Cassa è sempre al

centro di molte discussioni sia sull'entità delle contribu-zioni che per la consistenza e la certezza dei trattamentifinali. I timori sono del tutto infondati se si fa riferi-mento sia al rischio di default che al sistema di calcolo,che ormai è quasi completamente assimilabile al contri-butivo. Il che vuol dire che quanto viene versato durantela vita lavorativa, nei limiti del tetto pensionabile, verràrestituito al momento di andare in quiescenza. La crisidella professione, dovuta tanto all'abnorme numero diiscritti agli albi (ma forse si dovrebbe meditare di piùsulla scarsa diversificazione dell'offerta, perché la legi-slazione sempre più complessa potrebbe anche giustifi-care un così alto numero di addetti al settore) quantoai problemi dell'economia mondiale e nazionale, chehanno ridimensionato e rallentato notevolmente i red-diti dei liberi professionisti, ha fatto diminuire anchel'entità dei contributi versati. E i numeri sono inesorabilianche nei confronti degli esperti del Bar Sport: se verso100 riceverò 100, ma se verso 10 non posso pretenderedi vedermene restituire 50. Le ultime riforme di CassaForense, compresa quella pesantissima imposta dallaFornero per ottenere una previsione di equilibrio a cin-quant'anni, hanno elevato le contribuzioni e l'età pen-sionabile. Quindi, salvo impreviste catastrofi (guerremondiali, eventi naturali di inimmaginabile distruttività,ecatombe senza ripristino della maggioranza degli av-vocati italiani), chi andrà in pensione fra cinquant'annipotrà godere di un trattamento almeno pari a quantoversato. Quando l'avvocato Lucignano, segretario delNAD (Nuova Avvocatura Democratica), in un articolo in-voca l'abolizione dell'attuale sistema e afferma che "lasostenibilità è un furto ed è utilizzata per impedire ilcambiamento, l'innovazione, la nascita di istituti giuri-

Come scegliere i delegati per Cassa Forense

dici (?) di superare il concetto di pensione e mutualitàobbligatoria, ormai travolto dalla storia e non più ingrado di sopravvivere alla propria inutilità", solleva tuttele nostre perplessità. Prima di tutto perché la sostenibi-lità è un pilastro essenziale del nostro sistema previden-ziale (e non ne propone nessun altro in alternativa) e insecondo luogo perché sembra attribuire a Cassa Forenseproblemi dell'INPS e di altre Casse, che hanno bilanci ingrave passivo. La Cassa ha invece il problema opposto:sta accumulando un patrimonio ingente (ora più di 11miliardi) con un avanzo annuo di circa un miliardo. Taleaccumulazione, che si prevede continui sino ad un am-montare superiore ai 50 miliardi, è il vero problema dellaCassa. Non è chi non capisca che patrimoni simili sca-tenano appetiti pericolosi. Soprattutto da parte delloStato. Abbiamo quindi la necessità di farla governare dacolleghi che non solo abbiano conoscenze previdenzialiadeguate ma che, in primo luogo, sappiano gestire pa-trimoni così importanti. Ecco perché APF ha pensato dicandidare per il nuovo Comitato dei Delegati il collegaGiulio Fustinoni, che ha maturato non comuni compe-tenze professionali in tema di welfare integrativo di se-condo e terzo pilastro. Le parti sociali, infatti, ormai damolti anni, nei vari CCNL di categoria, hanno previstodei versamenti contributivi da destinarsi a enti bilateralifinalizzati ad erogare forme integrative di tipo previden-ziale, sanitario ed assistenziale. Molti di questi enti in-tegrativi hanno potuto apprezzare le qualitàprofessionali del collega Fustinoni sotto molti aspetti,che vanno dai rapporti fra i Fondi e le rispettive autoritàdi controllo (COVIP, IVASS, Anagrafe Casse Sanitarie),alla gestione finanziaria dei contributi incassati e alleprestazioni erogate. Ai fini delle esigenze della nostraCassa sarà, in particolar modo, molto utile l’esperienzamaturata quale consulente di due particolari enti di pre-videnza integrativa, che gestiscono complessivamenteoltre 6 miliardi di euro e di una cassa sanitaria con oltre1.300.000 iscritti. A fronte dei pericoli che un patrimo-nio come quello di Cassa Forense corre, è necessarioeleggere al suo vertice chi ha capacità, esperienza e ca-rattere per controllare, capire e decidere con cognizionedi causa. APF ritiene che Giulio Fustinoni sia la personagiusta per un compito tanto importante.

Carlo Dolci

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maggio 2018 ❙ numero 81 13

Cassa Forense

L ’ufficio attuariale di Cassa Fo-rense ha reso nota una serie di

dati relativi all’avvocatura compa-rando gli anni dal 1996 al 2017 re-lativamente al numero di iscritti allaCassa o agli albi, nonché dal 2006 al2016 relativamente al reddito IRPEFdell’avvocatura. Gli avvocati iscrittialla Cassa sono passati dai 71.282del 1997 ai 242.227 del 2017 (ndr:

occorre tener presente che dal 2014 si sono dovuti iscriverealla Cassa per disposizione della nuova legge professionaletutti gli avvocati iscritti all'Ordine, che prima, per i bassi red-diti, potevano iscriversi alla gestione separata dell'INPS, de-terminando un incremento di più di 40.000 colleghi). Dalrapporto fra gli avvocati iscritti e gli abitanti presenti sul suoloitaliano è possibile notare che la percentuale è passatadall’1,6‰ del 1997 al 4‰ attuale; in pratica nel ’97 per ogni1.000 abitanti erano presenti 1,6 avvocati e oggi sono di-ventati 4. Il rapporto del 4‰ sopra individuato indica chia-ramente lo stato di difficoltà in cui l’avvocatura italiana ècostretta a muoversi per la presenza di una concorrenza piùche doppia rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea. Que-sta proporzione poi cambia da regione a regione, per cui sipassa da oltre 7 avvocati ogni 1.000 abitanti per la Calabriaa meno di 2 nel Trentino Alto Adige. Interessante è ancheuna disamina sul confronto fra uomini e donne: gli avvocati

Avvocati, diamo i numeriultra settantaquattrenni di sesso maschile “pensionati iscrittiall’albo” sono 5.909 a fronte di soli 401 “pensionati iscrittiall’albo di sesso femminile”. In contrapposizione a questodato è giusto evidenziare come gli “avvocati non pensio-nati” di età compresa fra i 30 e 34 anni sono 9.595 uominie ben 15.103 donne; gli avvocati compresi nella fascia dietà tra i 35 e i 39 anni sono 15.715 uomini e 21.243 donne.Risulta quindi evidente come il futuro dell’avvocatura italianasia sicuramente connotato dal color rosa. Per quanto ri-guarda invece l’analisi sul reddito complessivo IRPEF, CassaForense evidenzia come il fatturato complessivo dell’avvo-catura italiana sia passato da euro 6.300.000.000 del 2006a euro 8.500.000.000 del 2016; l’aumento del reddito com-plessivo IRPEF non ha però accompagnato un aumento delreddito medio annuo IRPEF degli iscritti e ciò in quanto l’au-mento degli iscritti alla Cassa è stato molto maggiore del-l’aumento del reddito complessivo IRPEF. In particolare dal2007 il reddito medio annuo degli avvocati iscritti alla Cassaè passato da euro 51.314 agli attuali 28.437 con una con-trazione costante anno dopo anno. La discrepanza più evi-dente riguarda in particolare la differenza di reddito IRPEFmedio fra uomini e donne: il reddito IRPEF medio degli av-vocati donne della fascia d’età compresa fra i 30 e 50 anniè inferiore a 30.000,00 euro. Il percorso che attende l’avvo-catura per poter giungere a un’effettiva e concreta parità dicondizioni fra gli avvocati di entrambi i sessi è quindi ancoramolto lungo.

Giulio Fustinoni

Il 1° marzo 2018 è partito il nuovo servizio di InformationCenter per gli iscritti alla Cassa Forense al numero tele-fonico 06/87404040 e ai seguenti orari di servizio: dallunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 21 e il sabato dalleore 8 alle ore 13. L' Information Center si articola in mol-teplici canali di servizio. Call Center: organizzato su più livelli, con operatori qua-lificati e l’ausilio di una nuova piattaforma digitale checonsente il monitoraggio costante dell’attività e l’utilizzoflessibile delle risorse umane disponibili anch’esse nume-ricamente ampliate. Call me back: possibilità perl’utente di prenotare una chiamata telefonica da partedi un operatore qualora l’attesa si protragga per oltredue minuti. Chat con operatore: questo servizio inno-

vativo consentirà di entrare in contatto via chat diretta-mente con un operatore mediante l’apposita funzioneinserita nella sezione di “accesso riservato” del sito In-ternet di Cassa Forense, offrendo, così, un’assistenza de-dicata agli iscritti durante la navigazione sul sito. Mailguidata: servizio disponibile mediante l’utilizzo del for-mat presente sul sito della Cassa nella sezione “Informa-zioni – richiesta informazioni on line” con risposta di unoperatore entro i successivi due giorni lavorativi. FrontOffice: servizio di consulenza diretta presso gli sportellidella Cassa (Via G. Gioacchino Belli 5), previo appunta-mento da prenotare online mediante il sito della Cassanella sezione “Informazioni - prenotazione appunta-mento front office”.

Avvio del nuovo Information Center

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14 maggio 2018 ❙ numero 81

Avvocatura e genere

V entisette luglio 2017. Rai 1.Olimpiadi di Budapest, stile

libero, 200 metri. Alla corsia 6spunta la cuffia azzurra di Fede-rica Pellegrini. Un guizzo di orgo-glio nazionale prende in cura lamia bradicardia, e, ancor primache possa prepararmi psicologica-mente ad un tifo degno, allosparo di avvio ecco che il nostro

nuotatore parte a rimorchio del ritmo sincopato impo-sto dal vigoroso McKeon. Sono i primi 100 mt, schizzie sudore, schizzi e sudore, la subacquea si decide acolpi di centimetri, tra schizzi e sudore. Ecco che dallaquarta e quinta corsia spuntano come cavalli in corsa,Ledecky e Hosszu, sono due siluri da combattimento,ma il nostro non molla e, nei secondi 100 metri, conuna rimonta che fa venire le lacrime agli occhi, Pelle-grini va a prendersi l’oro mondiale di Budapest 2017.Così si fa, a suon di bracciate, con l’arroganza della su-periorità. Alle sue spalle Ledecky e McKeon, affranti,abbattuti, attaccati al bordo vasca come all’ultima boa.Wow, che emozioni, mi manca il fiato e non è il caldo...Per il nostro nuotatore si tratta del terzo oro iridatosulla distanza dopo Roma 2009 e Shanghai 2011,chiave d’ingresso nella storia del nuoto internazionale:sette edizioni dei mondiali, ancora una volta sul gra-dino più alto, quello che mette trenta insuperabili cen-timetri e un'eternità sulle spalle del secondo. Mammamia, che gran nuotatore è Pellegrini. Uno sportivo in-credibile, un primatista fuoriclasse, una punta di dia-mante del nostro sport, un ventinovenne che ha ancoratantissimo da insegnare alle generazioni più recenti.Torno veloce con la memoria alle emozioni vissute nel2015 in quel rettangolo di cemento infuocato a Flu-shing Meadows dove Pennetta e Vinci hanno demolitoben più graduati avversari. Che momenti di gioia tricolore! Mi riparte anche lapressione al solo pensiero che agonisti, che campioni,che tennisti... c’è da farsi venire un infarto e da perderele parole di fronte a tanti entusiasmi. Forse è facileanche far confusione... complice anche la febbre spor-tiva (da Scannagatta da divano), mi si incespica la lin-gua a elencare tutte quelle donne, sportivi di ruolo chehanno raggiunto le vette più alte in ambito agonisticoe professionistico. Io, se avessi avuto un minimo di ta-

AvvocatAlento, avrei voluto fare il ginnasta. Nei miei sogni zom-pettavo sulla trave su di una gamba sola, volteggiavofunambolicamente in pedana con tripli e quadrupli av-vitamenti in volo, stupivo il pubblico che accompa-gnava con un sonoro e lungo “ohhhh” atterraggiperfetti alla Simone Biles (lasciatemelo dire, il miglioracrobata che la ginnastica artistica abbia mai cono-sciuto dopo quel miracolo stupefacente che è Coma-neci). Se solo avessi avuto uno straccio di talento e unpaio di vertebre in meno (che quando Simon Biles alzale braccia al cielo e inarca la schiena a me, solo a guar-darla, parte il colpo della frusta), non avrei mai fattol’avvocata, ma il ginnasta. Per un sacco di motivi, maanche perché, con i miei colleghi sportivi mi sarei intesasubito, senza troppe parole. Invece nel mondo in cuivivo, declinare al femminile la mia professione, comeanche la lingua vuole e chiede grammaticalmente, su-scita nei più reazioni che vanno dallo scherno al rifiuto,quando non a una vera e propria opposizione. Dalle donne poi si raccoglie una sonora indignazione.Invece, se non lo fai per la Pellegrini, la Pennetta, laVinci e Simon Biles e le chiami il nuotatore, i tennisti eil ginnasta (e non come è oramai naturale che sia lanuotatrice, le tenniste e la ginnasta) ti prendono permatta, o forse per una che è in preda ai deliri febbrili.Infatti se nessuno si sconvolge per segretaria, nuota-trice, infermiera o bambinaia, quando ti presenti comeavvocata o ingegnera, c’è sempre lo spiritosone chestorpia la lingua con improbabili A al termine di paroleil cui referente è femminile. Forse è il caso di ricordareche il linguaggio cambia con l’uso e con il tempo, cheè proprio di chi lo parla, che i lemmi sono legati a dop-pio filo con il pensiero e le immagini mentali che si co-struiscono con l’esperienza nella vita sociale. Perchéquindi dovremmo abdicare alle possibilità grammaticali(dal punto di vista linguistico non c’è partita, avvocatae ingegnera esistono eccome) in ragione di una tradi-zione sociale che ci viene proposta come naturale edimmutabile? Forse, è arrivato il momento di tirar fuoriil termometro e tastare la temperatura anche al nostrolinguaggio quotidiano. Come diceva quel folle insolente di Emile Michel Cio-ran, “non si abita un paese, ma una lingua”; una patriaè questo, e nient’altro. Ed io nella mia lingua vogliosentirmi a casa e poter partecipare alla sua conduzionecon pieno diritto.

Barbara Carsana

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Avvocatura e genere

A vvocata a me non piace! Tan-tomeno avvocatessa. E nean-

che presidenta o presidentessa,sindaca o sindachessa. Orribili!Certo mi si dirà, ma per presidente,sindaco, giudice, basta anteporreun articolo femminile e il gioco èfatto. La presidente e subito si capi-sce che è donna, mentre l’avvo-cato? L’apostrofo non aiuta a

identificare immediatamente. Non importa, io mi sento av-vocato e non mi interessa se qualcuno pensa sia un erma-frodita. Forse sono un po’ retrograda, medioevale?Conservatrice, poco incline alle trasformazioni ed evolu-zioni. In parte è vero; qualcuno che mi conosce molto benemi definisce “vintage”. Ha ragione. Però a me sembra unaforzatura della nostra lingua, che effettivamente è ma-schile e/o maschilista. Che poi, a ben pensarci, dove sa-rebbe l’aspetto discriminatorio? Io non mi sento sminuitao inferiore se la professione che pratico ha un nome ma-schile (maschietti, è sottile, ma se rileggete la capite anchevoi!). Di più: se, come dice l’Accademia della Crusca,

AvvocatOstiamo parlando di “nomi di professioni/mestieri tradizio-nalmente attribuiti a uomini” tutti pensiamo all’avvocato,all’architetto, ma non ci vengono in mente lavori “piùumili”, siamo noi quindi ora a discriminare. Si perché nes-suno si pone il problema della donna muratore. Cosa do-vrebbe essere? Una muratrice? (famigerata pratica di stilemafioso?!) E ancora: le professioni che finiscono con “a”svolte da uomini?? Il farmacisto, il giornalisto, ma dai, chesenso ha? Mi domando davvero: ma che importanza hauna semplice vocale? È tutto il resto che conta no? È unaquestione di etica, non di estetica. Per utilizzare il recentemonologo della Cortellesi che tanto successo sta riscuo-tendo “sono solo parole, diverso se fossero pensieri, quellisi sarebbero pericolosi”. Con ciò non me ne vogliano lecolleghe che difendono assiduamente e strenuamente iltermine avvocata/avvocatessa. Se a loro sta bene, benvenga, sono contenta. Io da parte mia semplicementepenso che siano vocaboli nati al maschile, ma che ciò nonsignifichi “per i maschi”, ma per tutti! Insomma non civedo nulla di male a essere definita avvocato, è la sostanzache rileva dopotutto; il mio auspicio è di essere considerataun buon avvocato!

Simona Mazzocchi

La carica delle ragazze nel direttivo di Apf giovani. Da sinistra in piedi dott.ssa Marianna Sonzogni, avv. Serena Invernizzi, dott.ssa GiuliaCeci, avv. Giada Gasparini, avv. Roberta Amoruso; da sinistra sedute avv. Margherita Gemma Tucci, dott.ssa Valentina Rota, avv. Eva Car-minati, avv. Gloria Invernici.

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16 maggio 2018 ❙ numero 81

Tempo di congressi

D avanti alle nuove sfide delmercato, gli avvocati non pos-

sono limitarsi alla pur giusta invoca-zione dell’equo compenso, madevono affrontare sia le frontieredella conoscenza, dell’aggiorna-mento professionale e delle specia-lizzazioni, sia i nuovi modelliorganizzativi e gestionali degli studi.L’Associazione Nazionale Forense

(ANF) ha, nell’ultimo Congresso di Bergamo del 2015 enella Conferenza Nazionale di Bari del giugno 2016, di-scusso in particolare su società professionali, specializzazionie avvocati monocommittenti. Sul primo tema ANF, diffe-renziandosi dalla posizione del Consiglio Nazionale Forense(CNF), ha aderito alla proposta legislativa di limitata e cautaapertura al socio di capitale negli studi professionali; sul se-condo, ANF ha formulato fondate critiche (accolte in sedegiurisdizionale) sull’impostazione disorganica del regola-mento approvato dal CNF; il terzo tema è stato sollevatoper la prima volta da ANF ed è ora all’o.d.g. del prossimoCongresso Nazionale Forense di Catania (4-6 ottobre). Tuttiquesti argomenti sono all’esame dei gruppi di lavoro di ANFe saranno di nuovo discussi nel prossimo Congresso Nazio-nale ANF di Palermo (24-27 maggio), dal titolo: “L’avvocatoin evoluzione”. Inoltre dovrà essere presa in esame la strut-turazione di ANF e l’impostazione di una politica territorialeche, in un’organizzazione sindacale, è fattore determinanteper la crescita. Più che nuove modifiche statutarie (dopoquelle approvate al Congresso straordinario di Pescara) ap-paiono necessari investimenti tecnologici su strumenti di-gitali per l’indizione di conferenze o gruppi di lavoro in viatelematica e la riorganizzazione dei settori di intervento inmacro-aree. Ciò favorirà la condivisione delle conoscenzetra le esperienze locali delle ATA e la realizzazione di eco-nomie di scala, senza intaccare la funzione degli organismistatutari dell’Associazione (Consiglio Nazionale, Segretarioe Direttivo Nazionale). Resta ferma per gli avvocati di ANF,che non fanno generalmente parte né dei grandi studi le-gali ASLA né di quelli che sino al 2012 vivevano all’ombradella gestione separata INPS, la centralità del tema dellagiurisdizione e, conseguentemente, del superamento delledisfunzioni strutturali e organizzative dell’amministrazionedella giustizia per assicurare processi giusti e di durata ra-

Verso i congressi di Palermo (ANF)e Catania (Forense)

gionevole. La giustizia italiana, non ha bisogno di nuovi co-dici di procedura civile, né dell’estensione obbligatoria diprocessi sommarizzati, bensì di investimenti in strumentitecnologici, di formazione e adeguamento del personale edi rinnovamento dei modelli amministrativi e organizzativi.Tale ammodernamento non deve perseguire un’ulteriorerazionalizzazione accentratrice, bensì la valorizzazione e lasalvaguardia della giustizia di prossimità. Un vero e proprionodo è rappresentato dal reclutamento, dallo statuto e dalgiusto trattamento dei magistrati onorari e dall’assicura-zione dei necessari strumenti strutturali, organizzativi e dipersonale per il funzionamento dei Giudici di Pace, che,come purtroppo constatiamo anche a Bergamo, costitui-scono il vero anello debole dell’ordinamento giudiziario.ANF porterà le elaborazioni del proprio Congresso all’at-tenzione dell’avvocatura italiana a partire dal CongressoNazionale Forense, con l’intento di aprire il più ampio di-battito. Purtroppo l’esito del Congresso Nazionale Forensedi Rimini del 2016 ha ristretto gli spazi e le sedi di discus-sione della politica forense e della politica giudiziaria, favo-rendo il consolidamento di una fase di “normalizzazione”sotto l’egida accentratrice del Consiglio Nazionale Forenseche, lungi dall’attuare la necessaria separazione della suafunzione giurisdizionale, si propone come massima rappre-sentanza non soltanto istituzionale ma anche politica ecome unico soggetto interlocutore del Parlamento, del Go-verno e delle forze politiche. Lo stesso organismo del Con-gresso Nazionale Forense, previsto dall’art. 39 della Legge247/2012, è stato messo sotto rigida tutela del CNF conle modifiche regolamentari approvate nell’ultimo Con-gresso di Rimini e con l’istituzione dell’Organismo Con-gressuale Forense (O.C.F.) in sostituzione dell’OrganismoUnitario dell’Avvocatura (O.U.A.). Sono tempi duri per ilpluralismo associativo e per il confronto aperto tra le isti-tuzioni forensi e le voci dissonanti o critiche, come sievince dal fatto che il CNF ha escluso ANF dal Comitatodelle associazioni per lo studio delle specializzazioni fo-rensi (nel quale è stata inclusa AIGA). Ma l’ANF non in-tende rinunciare né alla salvaguardia del primato e dellacentralità del Congresso Nazionale Forense, né alla elabo-razione di proposte di incisiva innovazione della politicaforense e della giurisdizione al servizio dei cittadini e dellacrescita civile e sociale dell’Italia in un’Europa più giusta epiù integrata.

Ennio Bucci

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Avvocati nei palazzi

Consapevoli che la soluzione di gran parte dei problemi difunzionamento del nostro Tribunale e della giustizia in ge-nere richiedano un intervento da parte della politica, ab-biamo deciso di intervistare i parlamentari orobici avvocatieletti a marzo 2018 e quelli uscenti.

L’unico avvocato della nostra provincia eletto nell’ultima tor-nata è Claudia Maria Terzi (Lega), che al momento del-l’intervista doveva ancora decidere tra il Parlamento e ilPirellone. Dopo l’intervista Terzi è diventata assessore alle in-frastrutture della Regione e ha rinunciato al seggio romano.La collega assicura comunque il suo appoggio politico allenostre battaglie. ANF negli ultimi anni ha intrapreso alcune battaglieper la modifica della legge professionale. Sei d’ac-cordo nel riformare la disciplina sul conseguimento deltitolo di cassazionista? Sono d’accordo nel modificare lalegge, che è eccessivamente restrittiva, anche se ritengo cheun minimo di selezione all’accesso ci dovrebbe essere. Con-cordo, inoltre, sul fatto che la nuova disciplina dovrebbe ap-plicarsi solamente agli iscritti all’albo dopo l’entrata in vigoredella nuova legge professionale. Cosa pensi in merito all’abolizione dell’incompatibilitàfra professione di avvocato e lavoro alle dipendenzedi un altro avvocato? Sono d’accordo, potrebbe essereuno strumento per garantire dignità ai nostri collaboratori.Anche se l’elevata concorrenza dovuta all’eccessivo numerodi avvocati e la carenza di lavoro rendono difficile garantireai nostri collaboratori un trattamento economico adeguato. Cosa pensi della tendenza alla sommarizzazione delprocesso, che è stata manifestata dal Parlamento nellapassata legislatura ed è stata sventata grazie all’azionecongiunta di tutte le associazioni forensi e dell’OCF?Credo che basterebbe svolgere la professione di avvocatoanche solo per 6 mesi per rendersi conto che tale riformanon ha senso e non serve per ridurre la durata dei processie comporterebbe l’eliminazione di alcune garanzie fonda-mentali. Forse una giusta via di mezzo potrebbe esserequella di adottare come rito base quello del lavoro. Certamente sarai a conoscenza del problema dell’ec-cessiva lentezza nella liquidazione e nel pagamentodel compenso nelle cause in regime di patrocinio aspese dello Stato sia al Giudice di Pace che in Tribunale.Pensi che la politica possa fare qualcosa? Concordo chetale situazione limiti di fatto l’effettività del diritto di difesa.Per quanto di mia competenza mi impegnerò affinché ven-

Interviste agli avvocati in politicagano adeguate le piante organiche del Tribunale e del Giu-dice di Pace affinché le risorse economiche stanziate per ilpatrocinio a spese dello Stato non vengano meno.

Pubblichiamo anche l’intervista al parlamentare uscenteGiuseppe Guerini (PD), che nella passata legislatura è statocomponente della Commissione Giustizia della Camera deiDeputati.Di quale battaglia in favore dell’avvocatura vai piùfiero? Di quella (ndr. seguita proprio da Guerini) per la pro-roga dell’entrata in vigore del nuovo regime per l’iscrizioneall’albo dei patrocinanti dinanzi alle giurisdizioni superiori. Èstato davvero molto complicato ottenere la proroga nono-stante le buone e anzi ottime ragioni a sostegno di un sup-plemento di riflessione sul tema. Il rammarico è quello di nonavere ottenuto una rivisitazione complessiva delle modalitàdi accesso all’albo dei cassazionisti, sebbene fosse stato in-staurato un dialogo proficuo con le strutture del Ministerodella Giustizia. Mi auguro che nella 18esima legislatura sipossa fare tesoro del lavoro svolto e portarlo a compimento. Condividi la battaglia intrapresa dall’ANF, a cui APFaderisce, per eliminare l’incompatibilità tra profes-sione forense e lavoro alle dipendenze di un altro av-vocato? Condivido l’esigenza di superare l’incompatibilitàtra lavoro dipendente e la professione forense e anche nellascorsa legislatura ho avuto modo di approfondire la que-stione, organizzare incontri, in sede politica e non, e colla-borare con altri colleghi deputati della commissione Lavoro.Alcuni di loro per fortuna sono stati riconfermati alla Camerae sono certo che continueranno a lavorare per ottenere unamodifica effettiva della legge professionale. Ovviamentesono a disposizione per sostenere la battaglia dell’ANF at-traverso la promozione del dibattito e della consapevolezzadella rilevanza e delicatezza della materia. Come giudichi lo strumento delle società tra avvocaticon socio di capitale? Ritengo che la soluzione adottataper le società tra avvocati con socio di capitale sia una me-diazione accettabile tra l’esigenza di “apertura” del mercatoe il rispetto sacrosanto dell’indipendenza e dell’imparzialitàdell’avvocato. Nei diversi passaggi alle Camere si è cercatodi introdurre paletti precisi e inderogabili, uno su tutti quellorelativo alla maggioranza super qualificata del capitale e deidiritti di voto tassativamente in capo a professionisti iscrittiall’albo.

Giovanni Bertino

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18 maggio 2018 ❙ numero 81

Appuntamenti formativi

I l 22 marzo presso il Collegio Vescovile Sant’Ales-sandro si è tenuto un evento formativo organizzato

da APF insieme al Consiglio dell’Ordine di Bergamo intema di antiriciclaggio e privacy. Relatore, sul tema“antiriciclaggio”, è stato l’avv. Giulio Fustinoni delForo di Bergamo al quale abbiamo posto alcune do-mande. Il noto D.Lgs. 231/07 ha subito una totalerivisitazione a seguito del D.Lgs. n. 90/17, qualisono le principali novità per gli avvocati? La prin-cipale novità è rappresentata dal fatto che non è piùprevista l’obbligatorietà della tenuta del “registro an-tiriciclaggio”, restano però gli obblighi di “adeguataverifica della clientela” e di “segnalazione delle ope-razioni sospette”. Gli adempimenti restano nume-rosi. È disponibile materiale finalizzato ad aiutaregli avvocati a muoversi in questo campo com-plesso? Sul sito di APF e su quello dell’Ordine degliAvvocati di Bergamo sono disponibili le FAQ messe adisposizione dal CNF con una serie di risposte ai que-siti più frequenti. In aggiunta è disponibile un’informativa al cliente dafar sottoscrivere al momento del conferimento dell’in-carico ed è, inoltre, disponibile una scheda di valuta-

Antiriciclaggio cosa cambia?zione cliente che deve essere compilata e inserita nelfascicolo per la “valutazione del rischio”. Sono, inol-tre, scaricabili le slide proiettate in occasione del con-vegno e una circolare/vademecum interna dello studioche contiene una serie di informazioni che l’avvocatotrasmette ai membri del proprio studio e che, contem-poraneamente, rappresenta un valido riassunto deidoveri e dei compiti degli avvocati. Uno dei doveriaffermati con forza dalla normativa antiriciclag-gio è l’obbligo di segnalazione in ipotesi di casisospetti. L’avvocato è chiamato a svolgere un’at-tività simile a quella di un investigatore privato adanno del proprio cliente? In realtà l’avvocato èchiamato a raccogliere una serie di dati/informazionidel proprio cliente e detta raccolta è molto “conte-nuta” in presenza di un “basso rischio” di riciclaggio(come risultante dalla “scheda di rischio” compilatadall’avvocato); obbiettivo fondamentale della norma,è doveroso ricordarlo, non è quello di compromettereil diritto di difesa costituzionalmente garantito e rico-nosciuto a ogni cittadino, ma quello di favorire la lottaal riciclaggio e al terrorismo e ciò proprio nel rispettodel suddetto diritto costituzionale di difesa.

Alcuni dei partner convenzionati con APF

OCTOPUSINVESTIGAZIONI

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Suite Bergamasque

> OPUS 62diceva che i buoni matematici riesconoa vedere le analogie ma i grandimatematici riescono a vedere le analogietra le analogie. È una definizione geniale,e il mio amico diceva che la stessa cosavale per i giuristi: quelli bravi colgono leanalogie, le omogeneità e ledisomogeneità, i grandi le analogie frale analogie. Insomma sono capaci diportare il discorso su un livello diverso».Altro che risolvere soltanto i problemipratici.

2 - Menuet

Nel concorso per l'ammissione altirocinio ai fini della nomina a magistratoonorario sono state presentate 47.158domande, di cui 73% avvocati e, diquesti, 66% donne (in maggioranza fra i30 e i 49 anni), Sud 62%, Centro 22% eNord 16%. Il maggior numero didomande proviene da residenti al Sud(Campania in testa con oltre il 24%seguita da Sicilia 12%, Puglia 11% eLazio 10%). Napoli, Roma e Milanosono le sedi di Corte d’appellomaggiormente richieste. Profughe/i o clandestine/i?

3 - Clair de lune

Cesare Musatti, noto studioso dipsicanalisi del secolo scorso, in unanota alla “Psicopatologia della vitaquotidiana” di Sigmund Freud, checommenta i casi di autolesionismo e ditentato suicidio, che celerebbero unavolontà inconscia di autodistruzione,richiama una sentenza di Sancio Pancianarrata nel Don Chisciotte: «Una donnaaccusa davanti al giudice un uomo diaverle tolto l'onore con la violenza.Sancio la indennizza con la borsa piena

1 - Prelude

Dedicato a Neugel Percassi, chenell'ultimo numero di D&R haconfessato che ai tempi del liceo inumeri non lo affascinavano molto, mache successivamente ha iniziato adaverne grande rispetto per comeconsentono di gestire e risolvere iproblemi della vita di tutti i giorni.Nel libro di Gianrico Carofiglio, “Le tredel mattino”, un padre, professore dimatematica, racconta al figlio che dagiovane sognava di risolvere l'ultimoteorema di Fermat (il racconto ètemporalmente collocato nel 1983: ilteorema è stato risolto da Andrew Wilesdieci anni dopo), matematico e giuristafrancese del '600. E aggiunge: «Neisecoli passati capitava spesso che lastessa persona fosse giurista ematematico». […] «Stefan Banach:

di denaro che toglie all'imputato, e aquesto, andatasene la donna, dà ilpermesso d'inseguirla per ristrapparle laborsa. Tornano entrambi dal giudicelottando tra loro, e la donna si vanta cheil malandrino non è stato in gradod'impossessarsi della borsa. AlloraSancio sentenzia: “Se tu avessi difeso iltuo onore anche soltanto con metàdell'impegno che hai messo a difenderequesta borsa, quell'uomo non te neavrebbe potuto privare”». Non siallarmino i 'politicamente corretti',Musatti premette che «...l'ingegnosasentenza di Sancio Pancia...èpsicologicamente ingiusta (perché) unasituazione simile paralizza le forze delladonna». Certamente la maggioranzadelle volte le donne subiscono perchénon sono in grado di reagire; ma avvienedavvero sempre?

4 - Passepied

Bracotone se ne è andato. Sì, perchéBracotone era il nom de plume di PierAlberto Biressi. Lascia un vuotodifficilmente colmabile. Specie perDebussy, che qualche volta amavapolemizzare con le sue noterelle,apparentemente ingenue e paradossali,ma che colpivano quasi sempre il centrodel bersaglio. Barbara Bari ricorda la suaultima “Idea a rovescio”; e non se ne avràa male se gliela rubo: “Il tempo passa,amici miei. Proporrei a Dio disopprimere la morte, i reati, le malattie.Per il resto il mondo potrebbe andare.Che ne dite?”. Ma Dio non lo haascoltato. Purtroppo.

Claude Debussy St. Germain-en-Lay 10 aprile 2018

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20 maggio 2018 ❙ numero 81

Sorsi di formazione

A vvocati non solo sugli spalti per seguire lo sport e lasquadra del cuore: gli esperti in legge possono scen-

dere in campo accanto agli sportivi. La collaborazione èpossibile attraverso un orizzonte accessibile alla professione:quello del procuratore sportivo. Le novità del quadro nor-mativo, il mandato, il contratto di rappresentanza e i rap-porti con le Federazioni: ne hanno parlato davanti a unaperitivo Manuel Sandoletti e Andrea Scalco, entrambi av-vocati dello studio Di Cintio-Ferrari. Oltre ai due esperti indiritto sportivo, ha preso parte alla serata anche la delegatabergamasca del Coni, consigliere regionale e già vincitricedi gare di Coppa del Mondo di sci, Lara Magoni. Ad apriree chiudere l’evento l’avvocato Valentina Dolci, segretariodell’Associazione Provinciale Forense.«Un avvocato può essere sicuramente un ottimo procura-tore sportivo - riassume al termine dell’evento Sandoletti -e in grado, attraverso la sua professionalità, di fare la diffe-renza. Tuttavia per svolgere questa attività non è necessarioessere un legale, parliamo di una persona che principal-mente segue uno sportivo o una società nella contrattuali-stica (definizione, conclusione, cessione, rinnovo)traendone una percentuale». «Negli ultimi anni il quadro

Gli avvocati scendono in campo Con Jurispritzando formazione sulla figura del procuratore sportivo

normativo di riferimento ha subito variazioni - illustra Scalco-, con la riforma del 2015 e poi con la recente Legge di Sta-bilità 2018, sono cambiate diverse cose». Con le novità in-trodotte quest’anno si chiede ad esempio di ripristinarel’esame necessario per accedere alla professione. Il legisla-tore immagina in sostanza un intermediario sportivo ingrado di operare su tutte le discipline sportive professioni-stiche (calcio, golf, basket e ciclismo). Ma un avvocato peresercitare l’attività di procuratore sportivo è tenuto a regi-strarsi alle federazioni? «Impossibile trattare in poco spazioquesto tema, anche perché la discussione è ancora aperta- riassumono -. Quello che potrebbe essere utile è il depo-sito del mandato presso le federazioni. È un’operazione cheoffre garanzie per i professionisti: si certifica un rapporto inmodo da sgomberare il campo da fraintendimenti». Men-tre di norma si può ricorrere a più di un legale, una societàsportiva o un singolo individua in genere un solo procura-tore sportivo e si parla quindi di esclusività. «Pensiamo acosa succederebbe durante una contrattazione se l’interlo-cutore si dovesse trovare di fronte a due persone che fannoofferte diverse. Finirebbe la trattativa ancor prima di iniziare.E poi, a chi spetterebbe la percentuale? A che titolo?» L’in-contro ha riscosso un indubbio coinvolgimento dei presenti,tanto che al termine c’è stata una diffusa condivisione diconsiderazioni. Visto l’interesse e il dibattito che suscitanole novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2018, si torneràsull’argomento con un altro incontro su questo tema in cuiapprofondire di nuovo anche gli aspetti deontologici legatialla funzione e al compenso.

Gli aperitivi giuridici “Jurispritzando” continuano a produrrecrediti formativi per gli iscritti. Nella saletta al primo pianodel Tassino Cafè (Largo Nicolò Rezzara, 6), con una formulanon per questo meno formale, ma forse solo un po’ piùsmart, la formazione professionale trascende l’approcciodella lezione favorendo l’interazione e il coinvolgimento deipresenti. Il tempo degli incontri è stato innalzato a un paiodi ore. Ogni incontro è stato accreditato dal Consiglio del-l’Ordine con 2 crediti formativi (nelle materie specificate suSfera). Ai partecipanti viene inoltre inviato via e-mail un rie-pilogo dell’argomento trattato al termine di ogni appunta-mento. Si consiglia di prenotare con un certo anticipoattraverso il sito di Apf, visto che gli ultimi eventi hannofatto tutto esaurito in pochi giorni.

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maggio 2018 ❙ numero 81 21

Su 211 avvocati che hanno partecipato al bando di Cassa Forense per beneficiare di una borsa di studio al fine di ot-tenere il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori ben 197 hanno avuto il contributo di 2000 euri lordi e solo 14sono rimasti a bocca asciutta. Probabilmente anche noi, ai nostri tempi e se ci fosse stato (ma allora la Cassa nonaveva nemmeno i soldi per pagare la tredicesima ai colleghi pensionati), avremmo partecipato al bando. Ma il fattoche dopo almeno otto anni di professione un avvocato non disdegni un contributo di 2000 euri (lordi) fa rifletteresulla triste situazione in cui si ritrova l'avvocatura, che non ha saputo prevedere né provvedere. L'orizzonte è tutt'orafosco. Non ci sono luci in fondo al tunnel. È ancora lontano il tempo in cui riusciremo "...a riveder le stelle".

Una collega di Brescia ha partecipato ad un convegno di 'jurispritzando', un format (anche il RicciO si adeguaai neologismi di moda) di grande successo, e ne è stata talmente coinvolta che ha chiesto di potersi iscriveread APF di Bergamo. Abbiamo sempre sostenuto che uno dei compiti principali di un'organizzazione strutturatae forte come APF dovrebbe impegnarsi molto di più a favorire la nascita di altre ATA nei circondari limitrofi. Ilcampo è fertile e la vigna è ben esposta. Fra i più dei 600 (diconsi seicento) iscritti ad APF non si trovano tre vo-lonterosi che si impegnino ad aiutare il direttivo in quest'opera di proselitismo? La collega di Brescia (ma ne co-nosco altre di altri fori lombardi) con la sua richiesta dimostra che non sarebbe difficile far nascere (o risuscitare)il Sindacato (scusate l'arcaismo) in tutti i fori della Lombardia.

Riprendo la notizia, comunicata da Cassa Forense e apparsa sulla Newsletter dell'Ordine, riguardante la prorogadella polizza sanitaria, perché ne ritengo indispensabile la più ampia diffusione. "La polizza di Tutela Sanitaria,sottoscritta da Cassa Forense, in favore dei propri iscritti, con Unisalute S.p.A., valida fino al 31.3.2018, è stataprorogata con la stessa Compagnia, di un’ulteriore annualità assicurativa, ossia dal 1°.4.2018 al 31.3.2019, inconsiderazione del fatto che l’aggiudicazione della gara europea in essere è stata impugnata al TAR Lazio da partedi altro concorrente. La Cassa ha concordato con Unisalute il periodo dal 1°.4.2018 al 05.06.2018 per consentireagli iscritti di estendere a tutti i familiari conviventi, con limite di età fissato a 90 anni, la copertura della polizzasanitaria collettiva “grandi interventi chirurgici e gravi eventi morbosi”, mediante pagamento di un premio annuodi 140 euro per ogni componente del nucleo familiare. L’adesione facoltativa alla Tutela Sanitaria base, con premioa proprio carico, è possibile anche per i Pensionati di Cassa Forense cancellati dagli Albi e i superstiti di avvocato(titolari di pensione di reversibilità o indiretta a carico della Cassa) nonché per i rispettivi nuclei familiari, semprecon limite di età fissato a 90 anni, al medesimo premio di 140 euro pro capite. Per informazioni è possibile con-tattare il Call Center di Cassa Forense al seguente recapito: 06.87.40.40.40 (lun-ven 8-21; sab 8-13).

Il RicciO

Striscia la notizia del... foro

Un momento dell’assemblea di Apf.

“La libertà comincia dall’ironia”Victor Hugo

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DICHIARAZIONI DELLA PERSONA OFFESA

Integra gli estremi del reato di cui all’articolo 572 c.p. lasottoposizione dei familiari ad atti di vessazione continuie tali da cagionare agli stessi sofferenze, privazioni, umi-liazioni, che costituiscono fonte di uno stato di disagiocontinuo ed incompatibile con normali condizioni di esi-stenza. Ed invero, i comportamenti abituali caratterizzatida una serie indeterminata di atti di molestia, di ingiuria,di minacce e di danneggiamento, manifestano l’esistenzadi un programma criminoso, di cui i singoli episodi, da va-lutare unitariamente, costituiscono l’espressione ed in cuiil dolo si configura come volontà comprendente il com-plesso dei fatti e coincidente con il fine di rendere disage-vole, in sommo grado e per quanto possibile penosa,l’esistenza dei familiari (cfr. cass. pen., sez. VI, 1 febbraio1999, n. 3580). Nel reato abituale, peraltro, il dolo non ri-chiede, a differenza che nel reato continuato, la sussi-stenza di uno specifico programma criminoso, verso ilquale la serie di condotte criminose, sin dalla loro rappre-sentazione iniziale, siano finalizzate; è invece sufficientela consapevolezza dell’autore del reato di persistere inun’attività delittuosa, già posta in essere in precedenza,idonea a ledere l’interesse tutelato dalla norma incrimina-trice. Alla luce dell’orientamento giurisprudenziale espo-sto, può affermarsi la penale responsabilità dell’imputatoin ordine all’imputazione ascrittagli. Fonte principale d’ac-cusa è certamente costituita, nel caso in esame, dalla per-sona offesa, la cui deposizione anche se non èequiparabile a quella del testimone estraneo, può essereda sola assunta come fonte di prova, ove venga sottopo-sta ad un’indagine positiva sulla credibilità soggettiva edoggettiva di chi l’ha resa (cfr. cass. pen., sez. IV, n. 44644del 18 Ottobre 2011; cass. pen., sez. III, del 26 aprile2001; cass. pen., sez. VI, del 4 marzo 1994, n. 2732; cass.pen., sez. I, del 18 marzo 1992, n. 3220). Nel caso inesame, dubbi non possono esservi sull’attendibilità sog-gettiva della teste, che non si è costituita parte civile e hadichiarato di essere pronta a dare un’altra opportunità almarito, riaccogliendolo nell’abitazione familiare, il checonsente di escludere intenti calunniatori.

TRIBUNALE ORDINARIO DI BERGAMO, SEZIONEG.I.P./G.U.P.. GIUDICE, DOTT. FEDERICA GAUDINO.SENTENZA DEL 19 APRILE 2017.

LESIONI PERSONALI COLPOSE (CAUSALITA’ OMISSIVAE COMMISSIVA)

“Tra causalità commissiva e causalità omissiva non vi èsempre un confine netto e la stessa esperienza giudiziariamostra un quadro assai variegato, soprattutto in tema diresponsabilità medica; così, vi sono situazioni sicuramentericonducibili alla causalità omissiva, come può accadere,ad esempio, allorché venga richiesto l’intervento di un me-dico in ospedale per eseguire un urgente intervento chi-rurgico, ma questi preferisca restare a casa; ma vene sonomolti di incerta collocazione, come può avvenire, anche

qua a titolo esemplificativo, allorché un medico inter-venga, come suo dovere, ma, nel compiere gli interventirichiestigli, non ponga in essere un atto, pur essenzialeper la salute del paziente, come può essere quello di stilareuna corretta diagnosi o prescrivere una cura appropriata.Preziosi suggerimenti al fine di dirimere la questione ven-gono offerti dalla Suprema Corte che evidenzia come siaimportante, in materia, tenere conto dell’ottica giuridicadi attribuzione della paternità del fatto e di ciò che assumesignificato in questo senso; insomma, si tratta di coglierese nella spiegazione dell’evento abbia avuto un ruolo si-gnificativo e preponderante la condotta commissiva oquella omissiva; allora nel caso di errore diagnostico o te-rapeutico il fatto che l’agente si sia in qualche modo atti-vato è alquanto insignificante; occorre quindi ragionare intermini di causalità omissiva. Invece nei casi del tagliodell’arteria, del trapianto o di esposizione incontrollata asostanze dannose il comportamento attivo assume un si-gnificato preponderante nella spiegazione dell’evento. Saitratta quindi di causalità commissiva.”

TRIBUNALE ORDINARIO DI BERGAMO. SEZIONE PE-NALE DEL DIBATTIMENTO. RITO MONOCRATICO.SENTENZA EMESSA IN DATA 26 GENNAIO 2018. GIU-DICE, DOTT. GIOVANNI PETILLO.

COMPETENZA PER TERRITORIO

“Il tribunale ritiene che, a norma dell’art. 16 c.p.p., tra ireati di truffa, si pari gravità, contestati in continuazioneall’imputato, quello consumatori a Torino sia quello da con-siderare ai fini della competenza per territorio. Quandol’oggetto materiale della truffa consiste nel trasferimentoonline a mezzo Postepay come nel caso di specie, tale si-tuazione, caratterizzata dal contestuale verificarsi della rea-lizzazione dell’effettiva prestazione del bene economico daparte del soggetto raggirato e dell’immediato e definitivopassaggio stesso nella sfera di disponibilità dell’agente, siattua e si concretizza nello stesso momento e luogo delcompimento dell’operazione, dando luogo alla consuma-zione del delitto di truffa. Di conseguenza la competenzaterritoriale va individuata facendo riferimento al luogo incui la persona offesa ha effettuato il versamento e non aquello di residenza dell’imputata e/o di attivazione dellaPostepay di quest’ultima; poiché risulta dagli atti che il ver-samento è stato effettuato dalla vittima a Torino, ne di-scende il radicamento della competenza territoriale in capoa tale tribunale in composizione monocratica. Ciò com-porta pronuncia di incompetenza per territorio, ai sensidell’art. 23 c.p.p., in ordine ai reati in oggetto, essendocompetente, per territorio, il predetto indicato tribunalecon conseguente trasmissione degli atti al pubblico mini-stero presso il tribunale competente.”

TRIBUNALE ORDINARIO DI BERGAMO. SEZIONE PE-NALE DEL DIBATTIMENTO. RITO MONOCRATICO.SENTENZA EMESSA IN DATA 25 GENNAIO 2018. GIU-DICE, DOTT. DONATELLA NAVA.

Rassegna di giurisprudenzadel tribunale di Bergamo

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ALTRE IPOTESI DI RESPONSABILITÀ: SINISTROSTRADALE TRA MOTOCICLO E VELOCIPEDE –CONCORSO DI RESPONSABILITÀ – RISARCIMENTODEL DANNO NON PATRIMONIALE DA MORTE DELCONGIUNTO – AUTONOMO DIRITTO AL RISARCI-MENTO DI CIASCUN DANNEGGIATO – QUANTIFI-CAZIONE

“ (…) la presunzione di cui al secondo comma del-l’art. 2054 cc [secondo cui nel caso di scontro fra vei-coli si presume, fino a prova contraria, che ciascunodei conducenti abbia concorso ugualmente a pro-durre il danno subito dai singoli veicoli] trova applica-zione anche nel caso in cui vengano a collisioneun’autovettura ed una bicicletta, in quanto nella ca-tegoria dei veicoli sono ricompresi, anche per il nuovocodice della strada, gli stessi velocipedi. (…).Dalla ricostruzione dei fatti (…) emerge la responsa-bilità del conducente K.A. [conducente del veloci-pede], che si era immesso sulla carreggiata a bordodella sua bicicletta al fine di attraversarla, senza darela dovuta precedenza ai veicoli in marcia normale esenza utilizzare alcuna segnalazione di direzione conil braccio, così violando gli artt. 154 del CDS e 377co. 3 del Reg. Esec. (…). Alternativamente K.A., oveavesse inteso usufruire della precedenza accordata aipedoni sugli attraversamenti pedonali, e comunqueobbligatoriamente nel caso di traffico intenso,avrebbe dovuto preventivamente scendere dalla bici-cletta per portarla a piedi (…).Peraltro anche P.E. [conducente motociclo] non puòessere esonerato da responsabilità nella causazionedel sinistro, posto che al momento dell’urto fra bici-cletta e motociclo quest’ultimo aveva una velocità dicirca 70 km/h, così violando sia l’art. 142 CDS cheprescrive una velocità massima di 50 km/h nei centriabitati, sia l’art. 141 CDS che obbliga il conducente aregolare la velocità avendo riguardo alle caratteristi-che della strada ed alle condizioni del traffico e, inogni caso, a ridurla in prossimità degli attraversamentipedonali (…).(…) In conclusione, la responsabilità nella verifica-zione dell’evento dannoso deve ascriversi alla colpaconcorrente ed equivalente dei due conducenti delmotociclo, P. E., e della bicicletta, K.A.(…) In relazione alla domanda di risarcimento deldanno non patrimoniale richiesto iure proprio (…), ilpregiudizio da perdita del rapporto parentale deve es-sere ricondotto nell’ambito dell’art. 2059 cc e rappre-senta un peculiare aspetto del danno nonpatrimoniale (…), e consiste non già nella mera per-dita delle abitudini e dei riti propri della quotidianità,bensì nello sconvolgimento dell’esistenza, rivelato dafondamentali e radicali cambiamenti dello stile di vita.(…) In caso di perdita definitiva del rapporto matri-moniale e parentale, ciascuno dei familiari superstitiha diritto ad una liquidazione comprensiva di tutto ildanno non patrimoniale subito, in proporzione alladurata e intensità del vissuto, nonché alla composi-

zione del restante nucleo familiare in grado di pre-stare assistenza morale e materiale, avuto riguardo al-l’età della vittima e a quella dei familiari danneggiati,alla personalità individuale di costoro, alla loro capa-cità di reazione e sopportazione del trauma e ad ognialtra circostanza del caso concreto, da allegare e pro-vare (…) da parte di chi agisce in giudizio.(…) Passando all’applicazione dei descritti criteri er-meneutici al caso concreto in esame, risulta dagli attiche il defunto P.E. aveva 43 anni al momento del de-cesso e che era coniugato e conviveva con S.C., dianni 37, e che aveva tre figli, P.Le. di 12 anni, P.Li. di8 anni e P.G. di 7 anni (…). Non risultano ulteriori cir-costanze allegate da parte attrice, tali da consentiredi comprendere se il legame familiare coniugale e pa-rentale fosse particolarmente intenso o al contrario vifossero incomprensioni e divisioni. In questo contesto,deve quindi presumersi, in base a nozioni di comuneesperienza desumibili solo dall’età dei soggetti coin-volti, che il dolore per la perdita del suddetto con-giunto sia stato di una intensità correlata allapresumibile durata della convivenza corrispondentealmeno alla età del maggiore dei figli (12 anni) per lamoglie, rimasta con tre figli minorenni e non ancoraautonomi, non solo economicamente, da allevare dasola, e di una intensità particolarmente intensa per ifigli in tenera età ed in età pre-adolescenziale, chesono stati privati di uno dei due genitori, in un pe-riodo della vita, in cui il supporto morale, assisten-ziale, educativo ed economico del genitore è ancoraessenziale. Pertanto, le risultanze istruttorie consen-tono di ritenere equa la quantificazione del danno su-bito da parte attrice in euro 20.000,00 ciascuno peril coniuge e ognuno dei tre figli (…)”.

TRIBUNALE DI BERGAMO – SENTENZA N.1413/2016, 03 MAGGIO 2016, DOTT.SSA MARIAMAGRÌ (massimata da Giada Gasparini).

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Rassegna di giurisprudenzadel tribunale di Bergamo

La Sezione Giovani di APF ringrazia sentitamente iGiudici del Tribunale di Bergamo che, in questi mesi,hanno messo a disposizione le motivazioni di alcunesentenze da loro redatte e invita i magistrati, inte-ressati alla pubblicazione sui prossimi numeri dellarivista, a inviare copia dei provvedimenti da massi-mare alla mail [email protected].

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