tabacco e malattie del cavo orale tabagismo e patologie ... · appunto quello che si sviluppa...

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Nella definizione dei rapporti tra tabacco e malattie del cavo orale possono essere individuati tre diversi livelli. Il primo è quello del ruolo del fumo quale fattore di rischio dei tumori del cavo orale, il secondo coinvolge i rapporti fra tabagismo e patologie odontoiatriche, mentre il terzo riguarda gli effetti del fumo sulle problematiche di ordine estetico. Il fumo è sicuramente uno dei principali fattori di rischio per i carcinomi del cavo orale . Si tratta di un problema di notevole rilevanza: il cancro orale e della faringe è fra i più importanti nell’uomo, occupando l’ottavo posto fra i tumori più frequenti nel mondo. Si tratta di un dato che ci deve preoccupare perché è paradossale che un tumore che si “vede “, come appunto quello che si sviluppa all’interno della bocca, in realtà non venga visto e individuato per tempo. Ci si deve domandare perché ciò accade.

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Nella definizione dei rapporti tra tabacco e malattie del cavo orale possono essere individuati tre diversi livelli. Il primo è quello del ruolo del fumo quale fattore di rischio dei tumori del cavo orale, il secondo coinvolge i rapporti fra tabagismo e patologie odontoiatriche,

mentre il terzo riguarda gli effetti del fumo sulle problematiche di ordine estetico.

Il fumo è sicuramente uno dei principali fattori di rischio per i carcinomi del cavo orale. Si tratta di un problema di notevole rilevanza: il cancro orale e della faringe è fra i più importanti nell’uomo, occupando l’ottavo posto fra i tumori più frequenti nel mondo. Si tratta di un dato che ci deve preoccupare perché è paradossale che un tumore che si “vede“, come appunto quello che si sviluppa all’interno della bocca, in realtà non venga visto e individuato per tempo. Ci si deve domandare perché ciò accade.

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Un altro aspetto da considerare è relativo ai Paesi in via di sviluppo dove questi tumori sono in forte crescita e la coscienza dei danni da fumo è probabihnente minore.

Fra le patologie odontoiatriche, quella che viene più favorita dall’esposizione al

fumo di sigaretta è sicuramente la parodontopatia.

Il fumo infatti agisce in senso negativo sulla salute dei tessuti di sostegno del dente, sia ossei, sia gengivali, tanto che secondo alcuni studi fino al 50% delle parodontopatie sarebbe riconducibile

proprio al fumo.

Il fumo esercita il suo effetto negativo anche sui risultati delle terapie. Quando per esempio si ponga l’indicazione a una terapia implantare il ruolo del fumo diventa estremamente importante in quanto espone a un maggior fischio di insuccessi. In particolare, si stima che le percentuali di fallimento dell’impianto nei fumatori siano intorno al 23%, contro il 13% dei non fumatori. Entrambi questi aspetti, cioè la correlazione fra fumo e malattia parodontale e fra fumo e implantologia, rappresentano senza alcun dubbio un ottimo spunto di dialogo fra operatori odontoiatrici e i pazienti sull’opportunità di smettere di fumare.

L’argomento fumo-salute del cavo orale è infatti estremamente attuale quando si affronta l’aspetto

dell’igiene dentale, procedura che dovrebbe essere effettuata in tutti i pazienti almeno una volta ogni 12 mesi. Ciò significa che, dato il ruolo del fumo quale fattore di rischio per la patologia parodontale, ogni volta che un fumatore si presenta per una seduta di igiene dentale è nostro compito motivare e incentivare il paziente a smettere di fumare.

Essendo la placca e il fumo i due principali fattori di rischio sarebbe infatti contraddittorio intervenire per rimuovere l a placca,

consentendo al paziente di continuare a fumare in tutta tranquillità.

Per quanto riguarda infine i rapporti fra il tabagismo e le problematiche di ordine estetico, sono due gli aspetti principali da considerare: le pigmentazioni e l’alitosi.

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Il fumo genera pigmentazioni sui denti e ciò rende meno efficaci le tecniche di sbiancamento; analogamente, affrontare il problema alitosi, significa migliorare l’estetica del respiro.

Di fatto il fumatore ha un alito peggiore rispetto al non fumatore e rientra fra i compiti dell’odontoiatra affrontare anche questo aspetto.

Il Vizio del Fumo

Sapete cosa accade quando prendete in mano le vostre sigarette?

Forse le contemplate per un momento mentre le accendete.

Malattie cardiache, cancro ai polmoni, enfisema...

Tuttavia, inalate profondamente. Tutti i 401 veleni e 43 agenti chimici che causano il cancro.

E invitate consapevolamente la Grande Mietitrice a venirvi piu' vicino.

Se la minaccia di morte non vi convince, forse qualcosa di differente puo' stimolarvi a smettere di fumare: una buona dose di vanita' di vecchio stampo.

Oltre ad accorciare la durata della vostra vita, quando fumate, voi fate del male anche a una delle cose piu' importanti che noi usiamo per giudicarci l'un l'altro: il nostro aspetto.

Eccovi 10 buone ragioni per rinunciare al vizio delle sigarette. Esse potrebbero non uccidervi, ma di sicuro non aiutano il vostro

aspetto esteriore.

Rughe facciali

Dimenticate le bellissime donne che vi sbirciano dalle pagine pubblicitarie delle riviste di moda,

con sigarette prodotte industrialmente tra le loro dita.

Come prima cosa che il fumo non fa e' regalarti quegli occhi e quelle labbra da modelle.

Grinze intorno agli occhi e guancie rugose.

Linee verticali intorno alla vostra bocca.

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Questa e' la vera immagine.

Impotenza

"Oh, mio Dio, no! Veramente? Beh, questa non e' una bella notizia!" dice M.R., uno sviluppatore

Web di 26 anni.

Egli sta reagendo alla notizia che se non la smettera con il suo vizio di 3 pacchetti di sigarette al giorno, che dura gia' da tre anni, qualcosa di molto vicino e caro a lui potrebbe smettere di

funzionare in futuro (e questa non e' una bella notizia per uomini e donne).

Fatti: Fumare riduce il flusso necessario per avere una erezione.

Almeno un uomo su due, oltre i quarant'anni, ha sperimentato impotenza di differenti gradi.

Fumare e' ritenuto essere una delle principali cause fisiche di disfunzioni erettili

Denti macchiati, alito cattivo

Le labbra sono fatte per baciare, giusto?

Ma cosa accade se dietro di esse c'e' una bocca piena di denti macchiati e alito cattivo?

"piu' il fumo diventa meno diffuso, piu' le persone stanno accrescendo la loro sensibilita' a queste cose e reagiscono negativamente ad esse" dice il portavoce della American Lung Association Edwin

Fisher.

Fatti: Particelle dal fumo delle sigarette macchiano i denti di marrone e giallo, e intrappolano batteri che producono odore nelle vostre bocche.

Malattie gengivali e perdita di denti sono anche molto comuni nei fumatori.

Di sicuro una prospettiva non attraente.

Voi, e generalmente la vostra vicinanza, puzzate.

Si, voi veramente puzzate.

Forse siete cosi' abituati a fumare che non ve ne accorgete.

Forse i vostri dotti nasali sono cosi' danneggiatiche il vostro naso non lavora comunque nel giusto modo.

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Ma chiedete ad un amico non fumatore per una risposta onesta e sincera circa su come voi, la vostra macchina e la vostra casa odorate.

La risposta sgradevole sara': tutti puzzano.

Almeno quanto il posacenere che usate per spegnere i vostri mozziconi di sigaretta.

Fatti: il fumo di sigaretta ha un odore sgradevole che impregna e persiste su ogni cosa, dalla pelle e capelli ai vestiti e tende.

L'olezzo non attrae di certo amici o amanti

Ossa fragili

Fattori di rischio per malattie debilitanti come l'osteoporosi: c'e' l'essere femmina, bianca o asiatica,

inattiva, e dopo menopausa. Poi c'e' l'avere una piccola ossatura, deficienza di calcio, e predisposizione genetica.

Tutti questi fattori contribuiscono ad una bassa densita' di minerali nelle ossa.

Cosi' come anche il fumo.

Numerosi studi collegano il fumo e l'osteoporosi sia nelle donne che negli uomini.

Puo' essere perche' fumare ha effetto sulla produzione di estrogeno e altri ormoni necessari per ossa in ottima salute.

Fatti: Una ricerca del 1997 su circa 4.000 fratture dell'anca in donne anziane concluse che almeno una frattura su otto era dovuta a danni ossei relativi al fumo.

Una volta perduta, la densita' ossea non puo' essere completamente recuperata.

Depressione

Esaminiamola filosoficamente per un momento: perche' fumate?

Edwin Fisher, portavoce dell'American Lung Association ritiene che c'e' una buona possibilita' che voi siate stressate o depressi.

"Persone che non hanno un impiego o stanno vivendo un divorzio spesso fumano" ha detto Fisher, aggiungendo che sebbene voi non siete angosciati, fumare fa sembrare che voi lo siete.

Fatti: La connessione tra fumo e depressione e' stata ben accertata.

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Fumare puo' farvi apparire piu' in difficolta' che affascinanti.

Pessimo modello comportamentale

I bambini emulano gli adulti.

Ogni volta che accendete una sigaretta e' come se praticamente state dicendo ai bambini che vi circondano che fumare e' OK.

R.A. attribuisce la sua astinenza ai suoi genitori. "I miei genitori sono un eccellente modello comportamentale per me" dice. "Essi non bevono e non fumano".

E nemmno lui lo fa.

Fatti: Ogni giorno, solo negli Stati Uniti, una stima di almeno 3.000 bambini diventano schiavi del fumo di sigarette.

Se continuano a fumare, almeno 1.000 di loro eventualmente moriranno per malattie connesse alla loro dipendenza.

Organizzazioni contro il tabacco sostengono che le aziende produttrici di sigarette puntano deliberatamente ai ragazzi nelle loro campagne pubblicitarie.

Se fumate e' come se steste facendo pubblicita' a queste aziende, senza contare che non sono loro a pagare voi per la pubblicita', ma voi a pagare loro.

Fuoco!

Fatti: Incendi causati da prodotti di tabacco accesi sono la causa principale di morti per fuoco negli Stati Uniti.

Durante gli anni 80, materiali relativi al fumo di sigaretta (mozziconi, cerini, ecc.) hanno causato piu' di 200.000 incendi ogni anno e ucciso piu' di 1.000 persone, ferendo inoltre piu' di 3.000 persone e causando piu' di 300 milioni di dollari in danni alle proprieta'.

Se la morte per fuoco non vi impressiona, sicuramente potete ricordare di almeno una volta in cui la vostra sigaretta ha bruciato un buco nel vostro prezioso vestito di seta o nel maglione di cashmere.

Puo' anche essere l'alba del nuovo millennio, ma l'abbigliamento bruciacchiato non e' ancora una moda gradevole.

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Scarsa Circolazione

Salivare, paralisi, perdita della parola...

Non c'e' niente di bello nel diventare vittima di un infarto .

Fatti: Le cellule rosse del sangue sono destinate a trasportare ossigeno in tutto il corpo.

Nei fumatori, le molecole di ossigeno sono sostituite dai componenti del fumo di sigaretta, bloccando il trasferimento di ossigeno vitale.

Se siete convinti che l'infarto e' una estrema e improbabile conseguenza del vostro vizio, ci sono comunque malattie cardiache che possono rallentarvi.

Se siete fortunati, forse sperimenterete solo alcuni degli inconvenienti dovuti ad una povera circolazione, come dolorose punture di spilli ed aghi in alcune parti del corpo o mani e piedi freddi.

Sembrate stupidi

Vista la grande quantita' di informazione sugli effetti del fumo nella nostra cultura, si potrebbe dire che i fumatori hanno una deficienza di ossigeno nel cervello.

Infatti, da quanto esposto finora, sembra che sia proprio cosi'.

Ma non importa come un fumatore giustifichi la sua dipendenza, questa e' la semplice,

incontestabile: proprio come dice lo slogan, il fumo uccide.

Questo rende il vizio come qualcosa di veramente stupido dopotutto, non trovate?

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Ecco quanto catrame c'è nella tua sigaretta, marca per marca

D'accordo, magari se sei un tabagista accanito non hai tanta voglia di sapere quanta nicotina, catrame o monossido di carbonio ci sono nella tua marca preferita di sigarette. Però se vuoi andare

fino in fondo oggi puoi sapere esattamente quali sono i «tenori delle sostanze» di ogni marca, grazie a un provvedimento del ministero dell'Economia, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che

riassume la situazione.

La storia del tabacco, del fumo e delle sigarette

Il tabacco fu portato in Europa come souvenir e la pianta venne ritenuta da alcuni studiosi dell'epoca una pianta medicinale o dai poteri inebrianti visto che il fumare provocava agli indigeni stati di ebbrezza e incoscienza.

Il tabacco venne introdotto in Spagna nel 1559 (anche se con il 12 Ottobre 1492 con la scoperta dell'America fatta da Cristoforo Colombo si viene a conoscenza del tabacco).

Si diffuse a livello diplomatico in tutto il continente quando l'ambasciatore portoghese Jean Nicot fece omaggio a Caterina de Medici non solo delle foglie ma anche dei semi delle piante che venne denominata dal nome di Nicot "Herba nicotina".

Il Tabacco quindi arriva in Europa successivamente alle esplorazioni di Colombo, come moda stravagante e riservata a pochi.

Le prime informazioni sul fumo di tabacco si trovano nella ¨Storia Generale delle Indie¨ di Bartolomeo de la Casas, il quale scriveva «.gli Indiani mischiano il fiato con il fumo di un'erba

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chiamata ¨petum¨ e soffiano come dannati». Il ¨petum¨, detto anche ¨tabago¨, veniva annusato, masticato o fumato in pipe di pietra rossastra.

In realtà, far ardere il tabacco aveva un valore religioso per i Maya e i Pellirosse, significava rendere omaggio al Dio Balan, il Dio dei quattro venti che accendeva il cielo con lampi e nuvole.

Tutte le testimonianze pervenute sono concordi nell'affermare che per gli indiani «.inghiottire fumo prende più tempo che lavorare».

Nel 1565 Walter Raleigh, scopritore della Virginia, venne decapitato a Londra per avere portato un carico di tabacco e pipe e un indiano come "istruttore".

In Italia arriva nel 1579 dai Cardinali Santa Croce e Tornabuoni.

Nella pittura molti artisti cominciarono a scegliere come soggetto il tabacco: un esempio è il fumatore di un quadro del '600 di Adriaen Brower e piu tardi i fumatori di Van Gogh e di Cézanne.

Già nel 1600 Inghilterra, Francia ed altri Stati costituirono i monopoli e nel 1604 Giacomo I di Inghilterra smentì pubblicamente le proprietà terapeutiche della sostanza. Nel 1611 nell'Impero ottomano i fumatori venivano trascinati alla gogna per le vie della città. Nel 1628 in Iran ad alcuni mercanti di tabacco vennero pubblicamente tagliati il naso e le orecchie. Nel 1634 in Russia i fumatori venivano scudisciati e condannati a morte se recidivi. Nel 1638 in Cina a chi fumava veniva tagliata la testa. Nel 1642 Papa Urbano VIII scomunicò tutti i fumatori.

Nel 1650 alla corte di Savoia si balla "il ballo del tabacco". Nel 1660 l'Inghilterra sottopose a tassazione il tabacco. Nel 1674 la Francia istituì il monopolio di stato per il tabacchi. Nel 1689 Pietro il Grande, fumatore di pipa, liberalizzò l'uso del tabacco in Russia.

Nel 1700 anche le donne iniziano a fumare ed alcune dame fondarono l'ordine della Tabacchiera. Nacque la sigaretta. Vi si legge: "Noi Cavalieresse dell'Ordine della Tabacchiera, dichiariamo di non aver trovato fino ad oggi nulla all'infuori del tabacco degno di farsi amare costantemente da noi. Il tempo ci fa trovare dei difetti nei nostri amanti, dell'ingratitudine nelle nostre amiche, del ridicolo in una moda che noi cambiamo 4 volte all'anno. Solo il tabacco noi troviamo degni di essere amato".

Nel 700 infine gli si ritenevano qualità medicamentose: era decisivo per combattere la peste, le ulcere gastriche e le polmoniti erano purificate con dense nuvole aspirate nella cassetta toracica; le piaghe perdevano la loro virulenza dopo essere state affumicate; gli epilettici ritrovavano un equilibrio dopo robuste pipate. Non parliamo poi dei piccoli malessere, tipo emicranie, capogiri, nausee; le carie dentarie erano poi intossicate dal fumo.

Anche nella musica troviamo qualche riferimento al fumo. Johan Sebastian Bach compone un Lied in onore del fumatore.

Si può ricordare che lo "smoking" era una giacca che veniva data dall'ospite ai suoi invitati, quando si ritiravano in una sala apposita, dopo cena, a fumare; siccome l'odore del tabacco poteva dare fastidio alle donne o a chi non fumava, i gentlemen si ritiravano in questa sala, infilavano la giacca, fumavano e successivamente rientravano presso gli altri convitati rimettendo la propria giacca.

È stato il 1800, con la comparsa delle prime macchine, a facilitare il trapasso dalla pipa, dal masticare e fiutare il tabacco, alla sigaretta, piu pratica e aderente alla moda che cambiava.

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Gli abiti si stavano riducendo all'essenziale, scomparivano le capaci tasche dove porre tabacco e accessori.

La guerra civile americana (1861-65) introduce un tipo di sigarette fatte di tabacco americano, di colore chiaro, più aromatico e più dolce. Ancora una volta la guerra mise l'economica sigaretta nelle mani dei soldati, prima dei confederali, poi di quelli dell'unione. Dopo aver provato qualche sigaretta con questo insolito tabacco, i nuovi fumatori sentivano l'impellente necessità di fumare di nuovo. Pertanto l'industria delle sigarette aveva generato un nuovo e potente vizio. Il successo della sigaretta fu talmente rapido che già nel 1868 venne fondata l'Associazione francese contro l'abuso del tabacco.

Ben presto i commercianti di tabacco ebbero l'idea di servirsi di annunci pubblicitari per attirare nuovi clienti. Una macchina brevettata da James Bonsak nel 14 settembre 1880 sfornava 100000 sigarette in serie al giorno e contribuì a tenere bassi i prezzi, mentre foto di divi dello sport e di ragazze sorridenti resero popolare tra il pubblico maschile l'immagine della sigaretta.

Secondo lo storico Robert Soliel i due metodi più importanti per diffondere il consumo di sigarette sono stati la pubblicità e la guerra.

Coloro che si erano convertiti al fumo da soldati, divennero buoni clienti anche dopo la guerra. La pubblicità fece sì che gli americani continuassero a comprare sigarette anche durante e dopo la depressione economica del 1929. Furono stanziate somme colossali (circa 75.000.000 di dollari del 1931) per la promozione delle sigarette come aiuto per mantenersi snelli, come alternativa ai dolciumi; film che esaltavano dive fumatrici, come Marlene Dietrich, contribuivano a creare un'immagine sofisticata che colpì anche le donne.

Così nel 1939, alla vigilia di un'altra guerra mondiale, le donne americane si unirono agli uomini nel consumare 180 miliardi di sigarette.

Quando scoppiò la II guerra mondiale, di nuovo i soldati ebbero le sigarette gratis. Nell'Europa postbellica ad un certo punto le stecche di sigarette sostituirono la valuta nel mercato nero.

Negli ultimi venti anni, compresi i rischi elevati di insorgenza di patologie afferenti a diversi organi (causati anche dal fumo passivo: agli inizi degli anni ottanta un giapponese, Takeshi Hirayama, pubblicò uno studio statistico che dimostrava che in un campione di 50.000 donne sposate, le mogli dei fumatori pur non essendo fumatrici si ammalavano di cancro del polmone con frequenza doppia delle mogli dei non fumatori) sono state scatenate molte battaglie ai fumatori e alle case produttrici. Così, cause miliardarie sono state mosse, e vinte, a danno delle Aziende produttrici di sigarette e leggi severe sono state promulgate per limitare il danno passivo nelle persone che preferiscono non fumare.

Il fumo passivo e il fumo attivo - sono entrambi molto pericolosi per la salute

Il fumo passivo è derivato dalla lenta combustione della sigaretta e dal fumo espirato dal fumatore in presenza di un non fumatore il quale, più o meno involontariamente, respira, inspira ed inala fumo che, si ricorda, è dannoso alla salute.

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Il fumo contiene oltre 4000 sostanze chimiche delle quali oltre 50 probabilmente sono cancerogene.

I principali studi sugli effetti dannosi del fumo passivo sono state pubblicate rassegne nel corso degli ultimi anni con risultati allarmanti.

Gli elementi che amplificano la gravità del fumo passivo sono: il numero di fumatori, il numero di sigarette fumate, il tipo di sigarette, sigari od altro fumato, le dimensioni dell'ambiente chiuso dove si fuma, l'eventuale mancata ventilazione: il rischio di avere cancro o tumore ai polmoni ed altre malattie, secondo l'organizzazione mondiale della sanità, aumenta nei non fumatori in relazione all'aumentare dell'intensità di esposizione al fumo passivo simile a quanto sopra elencato.

L'effetto del fumo passivo diventa rilevante in ambienti chiusi e prive di adeguata ventilazione o in presenza di giovani (un fumatore passivo su quattro ha meno di quattordici anni): il fumo passivo è uno dei maggiori inquinanti presenti negli ambienti chiusi.

Gli effetti del fumo passivo sui bambini è pericolosa.

Si possono avere riduzione della crescita dei polmoni con problemi non indifferenti; aumenta il rischio di bronchite, tosse, catarro, asma, impatto sull'apprendimento dei bambini, cancro e leucemia, infezioni meningococciche, basso peso alla nascita.

Chi è esposto tutti i giorni al fumo passivo aumenta la possibilità di contrarre tumori al polmone ed altre malattie. Il fumo passivo aumenta i problemi ai polmoni, ai bronchi e crea crisi per chi soffre di asma nonché rinofaringiti, malattie coronariche e attacchi cardiaci a causa della nicotina e del monossido di carbonio, peggioramento di patologie già esistenti come angina pectoris, allergie, irritazione o lacrimazione degli occhi e irritazione al naso, starnuti, tosse, raucedine, nausea, mal di testa, problemi alla gola, riduzione delle funzioni respiratorie ed altri problemi.

In italia è stimato che ogni anno muoiono circa 1000 persone a causa del fumo passivo.

È stato dimostrato che i non fumatori che vivono con i fumatori aumentano la possinilità del 20% - 30% di avere tumore o cancro ai polmoni.

Esiste quindi una forte associazione tra fumo passivo e rischio di cancro ai polmoni e rischi cardiovascolari o ictus cerebrale dei non fumatori a causa del fumo. Infatti sostanze cacerogene del tabacco vengono addirittura trovati nelle urine e nel sangue dei non fumatori che sono esposti a fumo passivo.

È stato altresì dimostrato che anche solo 30 minuti di esposizione a fumo passivo inizia a creare danni all'apparato cardiocircolatorio a causa dell'immediata aggregazione piastrinica causa di un particolare addensamento del sangue: la reazione delle cellule endoteliali (rivestimento delle arterei coronariche) provoca difficoltà nel normale deflusso del sangue.

È importante non essere vittima del fumo passivo e quindi evitare in ogni modo il fumo passivo, così come il fumo attivo soprattutto in ambienti chiusi e senza adeguato ricambio di aria pulita.

Il fumo passivo è cancerogeno e delle sostanze che contribuiscono a creare tumore e fa parte del gruppo 1 nella classifica effettuata alla IARC - International Agency for Research on Cancer -.

Fare la massima attenzione al fumo passivo in quanto gravemente dannoso alla salute anche dei non fumatori.

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Smettendo di fumare si evita di fare del male agli altri oltre a se stessi diventando un fortunato e felice ex fumatore.

FUMO DI SIGARETTA, SMETTERE DI FUMARE

http://www.anagen.net/fumo.htm

L'apparato RESPIRATORIO è il più danneggiato dagli svariati inquinanti ambientali, atmosferici e altri come il fumo di tabacco .

La spiegazione la si ha facilmente se si tengono presenti alcune nozioni fondamentali di anatomofisiopatologia respiratoria.

Al Baylor College of Huston (Usa) hanno scoperto perché si fuma : perché il cervello di chi fuma prende le sue decisioni senza calcolare le conseguenze .

Ognuno di noi ogni giorno inspira ed espira 15-20 volte al minuto e cioè 21.000-28.000 volte in un giorno, pari a circa 7,5-10 milioni di volte in un anno e a oltre mezzo miliardo di volte nella vita.

Ogni giorno inspiriamo ed espiriamo 15.000 litri d'aria (circa 5 milioni e mezzo in 1 anno) che viene filtrata da una superficie alveolare di 70-100 m2.

Con l'inspirazione nelle 24 ore vengono convogliati negli alveoli 3.000 litri di O2, mentre con l'espirazione portiamo via dagli alveoli 6.000 litri di anidride carbonica (CO2).

E' quindi inevitabile che l'integrità dell'apparato ventilo-respiratorio possa venire attaccata da eventuali fattori negativi presenti nell'aria che si respira.

In ogni boccata di fumo sono contenute almeno 10 15 (10 seguito da 15 zeri, numero impronunciabile) di sostanze ossidanti e irritanti che sono i principali responsabili di danni all'apparato respiratorio.

Il fumo contiene migliaia di componenti dannosi (circa 4000), ecco alcuni esempi :

Nicotina Dipendenza Aumento della frequenza cardiaca

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Difficoltà circolatorie Monossido di Carbonio Minor nutrimento per i tessuti Sangue meno ossigenato Ingiallimento della pelle Caduta dei capelli Invecchiamento precoce Ridotta capacità respiratoria Sostanze irritanti Accumulo di muco nei bronchi Bronchite cronica Enfisema Benzopirene e altre sostanze cancerogene Aumentato rischio di cancro Polveri fini L'insieme delle polveri fini è chiamato Il PM10 (particulate matter).Sono altamente cancerogene.

Le polveri fini penetrano in profondità nei polmoni , alcune attraversano anche gli alveoli polmonari, arrivano nel sangue, si depositano lungo le arterie e nel cuore , impregnando vari organi.

La nicotina è uno degli ingredienti fondamentali del tabacco. Quando fumiamo la maggior parte della nicotina sfugge nell'aria, nei polmoni ne arriva circa un quinto, una fumata di pipa produce leggermente più nicotina di un sigaro.

Più vivo è il fuoco della superficie che brucia, più nicotina entra nell'organismo, quindi più si fuma rapidamente più nicotina si aspira.

E più il mozzicone si accorcia più cresce la nicotina. La nicotina pura è un potente veleno, una sua goccia lasciata cadere sulla pelle di un coniglio, causa uno choc immediato.

Se si fuma un pacchetto di 20 sigarette al giorno, si aspirano circa 400 mg di nicotina la settimana, dose che, in una sola iniezione ucciderebbe come una fucilata.

Il sigaro fa meno male in generale della sigaretta? Sembra di si perché il 90% dei danni da fumo di sigaretta è dovuto alla carta e alla colla per incollare le cartine : una vera schifezza!

Provate per un mese a fumare dei sigari di qualità e dopo a fumare una sigaretta : non appena si accenderà, si sentirà immediatamente una tipico odore di carta di giornale bruciato che facilmente provoca nausea.

Questo odore solitamente non è percepito dagli abituali fumatori di sigarette.

Il sigaro non viene poi respirato e il fumo quindi non raggiunge i polmoni.

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Ma fumare fa male sempre! Fumare sigari non è certo la soluzione per smettere di fumare : sembra infatti che fumare il sigaro, oltre ad apportare la velenosa nicotina, aumenti l'incidenza di determinati tumori come quello della lingua e delle labbra.

Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine dimostra che un sigaro al giorno raddoppia i rischi di cancro a gola, laringe, naso, esofago e polmoni.

Basta qualche tirata per aumentare la frequenza cardiaca e la pressione e per peggiorare i disturbi respiratori.

Ecco alcuni esempi di danni causati dal fumo di sig aretta :

apparato respiratorio : le sostanze che causano danni a questo apparato sono molteplici: sostanze irritanti come acido cianidrico, acroleina, formaldeide, ammoniaca.

Bisogna sapere che affinché nel polmone giunga aria sana, nonostante l'inquinamento a cui siamo sottoposti, il nostro sistema respiratorio è dotato di un "sistema di pulizia", formato da molte cellule che oppongono una barriera all'entrata di polveri, germi e sostanze tossiche nel polmone.

Le sostanze irritanti del fumo di sigaretta sono in grado di danneggiare velocemente questo sistema di pulizia e quindi a facilitare il passaggio di sostanze dannose nel polmone.

Fumando, non solo si danneggieranno i polmoni, si è maggiormente esposti allo smog e alle sostanze inquinanti, non più trattenute dal sistema di pulizia.

La classica tosse e catarro del fumatore, sono sintomo di mancata efficienza del sistema di pulizia del polmone, causando eccessiva produzione di muco, bronchite cronica, enfisema.

Tra le sostanze che si depositano all'interno del polmone ve ne sono molte in grado di aumentare il rischio di tumore polmonare, causato per l'85-90% dal fumo di sigaretta.

Il fumo è causa anche di altri tipi di tumore delle vie respiratorie: cavità orale, faringe, laringe.

Sistema circolatorio e cuore : le sostanze dannose reponsabili dei danni all'apparato circolatorio sono soprattutto l'OSSIDO DI CARBONIO e la NICOTINA.

L'ossido di carbonio riduce la quantità di ossigeno disponibile per l'organismo: cuore, cervello, muscoli, etc. ricevono meno ossigeno.

Insieme alla nicotina, l'ossido di carbonio accelera la formazione delle placche aterosclerotiche nei vasi sanguigni, elevando il rischio di INFARTO DEL MIOCARDIO e ICTUS.

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Altri danni, ecco alcuni esempi : rischio di numerosi altri tumori oltre a quello del polmone e delle vie respiratorie: vescica, esofago, rene, pancreas, collo e corpo dell'utero, etc.

Caduta dei capelli, alito cattivo, macchie della cute e dei denti, danni alla cute.

Ogni sigaretta comporta l’assunzione di 1,4 mcg di cadmio ed un pacchetto di sigarette aumenta i depositi del cadmio di 4 mcg, impegnando e sottraendo capacità antiossidante a tutto l’organismo.

Il fumo riduce notevolmente le prestazioni atletiche.

Gli atleti professionisti, soprattutto in quei sport che richiedono il 100% delle prestazioni (atletica leggera, sci di fondo, ciclismo, ecc.) sono TUTTI non fumatori.

Nel 1986 che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiara: che l'uso di tabacco in tutte le sue forme è incompatibile con il raggiungimento dell'obiettivo salute per tutti entro il 2000 (tabagismo al di sotto del 20%); che la nicotina crea dipendenza ; che "la sigaretta è uno strumento di morte verso cui la neutralità non è possibile".

Il 90% circa dei fumatori conosce le conseguenze fatali del fumo, altri vedono nel consumo di sigarette un fattore di rischio per la salute e altri minimizzano l'entità per il timore di doversi privare di un piacere.

La vera pericolosità del fumo è ignorata da molti, anche perché i rischi reali spesso sono velati dalla falsa verità che la pericolosità effettiva del fumo non sia ancora scientificamente dimostrata.

Questo non è vero, infatti alcune statistiche affermano che muoiono per fumo più persone di quante ne muoiano ogni anno per incidenti stradali, per eroina, AIDS, omicidi e suicidi.

Gli effetti del fumo sono stati sottovalutati fino agli anni 90, ma oggi dopo lunghi studi si può affermare che è il maggior pericolo per la nostra vita e che uccide più vite umane di qualunque altra malattia.

Il 50% dei fumatori muore a causa dei danni procurati dal fumo, 1/4 nella fascia d'età compresa tra i 35 e 65 anni e un altro quarto del totale in età più avanzata.

Migliaia di morti per cancro sono dovute al fumo di tabacco: infatti nel tabagista il carcinoma polmonare ha una frequenza di 20 volte superiore che non tra i non fumatori e circa il 90% di tutte le patologie cancerose polmonari riguarda i fumatori di sigarette.

Le probabilità di ammalarsi di questa patologia aumentano di 10/15 volte fumando 20 sigarette al giorno e di 5 volte già con 10 sigarette.

Il rischio in definitiva aumenta in rapporto ad un consumo maggiore.

Oggi si è notato un aumento anche dei tumori della cavità orale, della vescica, dello stomaco e del colon.

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Il fumo contribuisce ad una morte su tre per patologie cardiache a causa degli effetti sui vasi coronarici, infatti si stima che sia responsabile del 60% delle malattie cardiache con decorso infausto.

Le cellule precancerose a cause del tabacco possono sfuggire al controllo del sistema immunitario.

Una ricerca dell'Università di New York pubblicata dal Journal of Immunology ha mostrato che a causa delle sigarette le difese del corpo non sono in grado di segnalare all'organismo se è stato attaccato da cellule tumorali.

E' certo che il fumo abbrevia la vita dei fumatori di circa 8,3 anni secondo alcuni studi, altri parlano di un accorciamento della vita di 12 anni, ma tutti sono concordi nel dire che i fumatori muoiono precocemente sacrificando una buona parte della loro vita al piacere del fumo.

Uno dei primi effetti dannosi del fumo si manifesta sulla pressione sanguigna che registra un aumento di 30 mmHg già 10 minuti dopo la sua inalazione.

Il fumo è considerato il fattore di rischio dell'insorgenza dell'arteriosclerosi, patologia questa causata dal restringimento delle arterie che, quando diventa eccessivo, comporta gravi conseguenze per l'organismo, come patologie importanti dei vasi coronarici, angina pectoris, infarto e arresto cardiaco per la carente e insufficiente circolazione, debolezza cardiaca, restringimento delle arterie renali con ipertensione e insufficienza renale, restringimento dei vasi delle gambe e di quelli che forniscono sangue al cervello con conseguenti disturbi dell'udito, vertigini, ictus ed emiparalisi.

Il fumo favorisce la calcificazione dei vasi sanguigni, perciò spesso i fumatori soffrono di disturbi circolatori alle gambe e sviluppa quella condizione morbosa nota con il nome di "gambe del fumatore": questo patologia consiste nel restringimento e nell'occlusione di arterie delle gambe, con conseguente manifestazione dolorosa durante la deambulazione, perché il fabbisogno di ossigeno nel muscolo aumenta, ma questo non può essere soddisfatto a causa della diminuita capacità dei vasi sanguigni.

Il dolore che compare all'improvviso mentre si cammina, segnale questo della deficienza di ossigeno, costringe la persona a fermarsi per alcuni minuti, poi riprende a camminare per fermarsi nuovamente alla successiva manifestazione dolorosa.

Il fumo non danneggia un solo organo ,ma nuoce a più sistemi organici importanti per la vita, alterando cosi' le funzioni e aprendo la via a molte patologie.

Il tabagista soffre frequentemente di ulcere gastriche e intestinali, perché il fumo influisce sulla produzione degli acidi gastrici e inibisce la guarigione delle ulcere, ostacolando il successo del trattamento medico.

Le sostanze cancerogene del tabacco vengono eliminate attraverso i reni e la vescica, così tra i fumatori si nota una elevata frequenza di tumori a carico di questi organi, ma specialmente alla vescica, probabilmente a causa della ritenzione prolungata di urina al suo interno.

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Immediatamente esposte al fumo e ai suoi effetti sono le vie respiratorie, specialmente il naso, la faringe, la trachea e i bronchi , perché sono questi gli organi deputati al trasporto dell'aria inspirata fino ai polmoni., che sono gli organi deputati allo scambio gassoso con il sangue.

Un danno alle strutture polmonari, cioè gli alveoli, che intervengono in questi processi di scambio pregiudica notevolmente la respirazione e porta a una situazione patologica anche grave.

Un altro danno correlato al fumo è l'impotenza nell'uomo secondo un inchiesta condotta in America che dimostra che questa è più frequente del 50% tra i fumatori che non tra coloro che non fumano.

L'alta incidenza di disturbi sessuali è da mettere in relazione con i problemi circolatori causati dal fumo.

E' ormai risaputo che il fumo, oltre ad essere un vizio pericoloso per la salute, aumenta fortemente il rischio di impotenza. Infatti, circa il 44% degli uomini fumatori soffre di disfunzioni erettili, che in casi non rari possono trasformarsi in un completo ko del sistema riproduttivo.

La nicotina è un potente vasocostrittore, che indurisce vene e arterie, danneggia il cuore e fa diminuire l'afflusso di sangue all'organo sessuale maschile nel momento del bisogno.

Il problema dell'impotenza provocata dal fumo ha trovato negli ultimi anni un rimedio efficace nei farmaci di nuova generazione contro l'impotenza.

Viagra , Cialis e Levitra possono combattere l'impotenza derivante dal tabagismo.

Le ossa non sono esenti dai danni del tabagismo, in fatti il fumatore spesso soffre di dolori alla schiena a causa dell'effetto che la nicotina ha sulla circolazione del sangue.

I dischi intervertebrali non ricevono una quantità di sangue e di nutrimento sufficienti, degenerano e diventano lentamente più sottili.

La bocca del fumatore è sovente colpita da gengivite, che s'insinua gradualmente nei tessuti più profondi del parodonto, causandone anche l'infiammazione che può con il tempo determinare la caduta dei denti.

E' ormai certo che i carcinomi della cavità orale vengono favoriti da queste diverse modalità di consumo del tabacco e il rischio di contrarre la malattia aumenta soprattutto nelle parti in cui viene posto.

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Il fumo di sigaretta, soprattutto se associato all'alcol, rappresenta nel mondo occidentale un rilevante fattore di rischio nei confronti del carcinoma esofageo; inoltre aumenta il rischio di sviluppare adenomi del colon, e tumori del fegato.

La nicotina contrae le vene, l'alcool le dilata : quando beviamo e fumiamo assieme, è come se ci spronassimo con un pungolo per procurarci uno stimolo e contemporaneamente ci dessimo una bastonata sulla testa per neutralizzarlo.

Ricercatori neozelandesi hanno analizzato i diversi effetti che le sigarette e la cannabis hanno sui polmoni.

Ne è risultato che fumare uno spinello equivale a fumarsi 3-5 sigarette, infatti lo spinello non ha filtro e il suo fumo viene trattenuto a lungo nei polmoni.

RELAZIONI CON LA CALVIZIE Spesso i visitatori mi chiedono se fumare possa danneggiare il capello o peggiorare una calvizie.

Io rispondo sempre di si, perché il fumo è un veleno e crea una quantità elevatissima di radicali liberi.

Ora uno studio effettuato alla Harvard School of Public Health, mostra che il fumo incrementa quasi tutti i maggiori ormoni androgeni, inclusi DHEA, androstenedione, testosterone ed di-idro-testosterone (DHT), l'ormone maggiormente responsabile della calvizie androgenetica.

Lo studio interessa 1241 uomini di mezza età, comparando i livelli ormonali di fumatori e non fumatori.

Lo studio mostra come il DHEA è più alto del 18% nei fumatori, il DHEAS è più altro del 13%, l'androstenedione più alto del 33%, il testosterone più alto del 9% e il DHT più alto del 13%.

E' ben conosciuto che livelli più alti di testosterone e DHT sono associati a livelli più alti nella caduta dei capelli.

Fumare non farà cadere i capelli a chi non è predisposto geneticamente ma smettere di fumare, aiuterà a prevenire la caduta in chi è predisposto. Fumare inoltre può peggiorare una calvizie androgen etica già in atto .

Uno studio del Far Eastern Memorial Hospital di Taipei (Taiwan) condotto su un campione di 740 uomini ha appurato che le sigarette a lungo andare mettono alla prova il microcircolo (la rete di vasi sanguigni più piccoli), alterando il modo in cui il sangue viene pompato verso i follicoli del cuoio capelluto e aumentando così, la gravità di un principio di calvizie.

EFFETTI SULLA PELLE

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Rughe, borse, guance cadenti, pelle grigiastra : ecco la faccia del fumatore ! I medici lo avevano già notato nel 1800. Il melanoma (tumore della pelle) non è l’unico danno provocato dalla sigaretta alla pelle. I fumatori accaniti vanno incontro anche ad altri, gravi rischi cutanei. Sebbene una relazione fra fumo e cute fosse stata ipotizzata fin dal 1856, la certezza che esso sia causa dell’invecchiamento precoce del viso si deve a Ippen e Ippen, i primi, nel 1965, a identificare le nefaste modificazioni nel volto del 79% delle fumatrici abituali contro il 19% delle non fumatrici ed a coniare il termine di "smoker’s face" (faccia da fumatore). Nel 1969 lo studio del dottor Harry Daniell, in doppio cieco, dimostrò che i fumatori, fra 40 e 49 anni, avevano la stessa intensità di rughe dei non fumatori di vent’anni più vecchi. E, addirittura che, l’esposizione del volto al sole creerebbe meno danni per l’invecchiamento della pelle di quanti ne procuri il fumo. E la loro analisi è stata spietata: la faccia da fumo, ovvero il tipico aspetto del fumatore, oltre a manifestare solchi e rughe marcate , disposte in forma radiale soprattutto attorno alle labbra e agli angoli degli occhi, presenta un aspetto scarno con forte prominenza del contorno osseo e talvolta anche un lieve afflosciamento delle guance . Fenske e Smith poi, hanno citato nel loro articolo un’altra visibile trasformazione dovuta al fumo: la decolorazione accentuata delle unghie delle dita che sorreggono la sigaretta, tanto evidente che, se s’interrompe immediatamente di fumare, si sviluppa una distinta linea di demarcazione sulle unghie macchiate. Se assorbiti in via sistemica, i circa 4mila componenti tossici del fumo possono comportare preoccupanti danni al tessuto epidermico e modificazioni vascolari. Infine l’assorbimento del fumo implica anche un’alterazione delle fibre elastiche localizzate in parti della pelle più profonda, alterazione sicuramente più netta rispetto a quella provocata dall’elastosi solare. Ennesimo male, presente quasi esclusivamente nei fumatori, è quello che gli americani chiamano Trench Mouth, una forma di gengivite necrotizzante ulcerativa (ANUG) che include appunto ulcerazione, dolore, sanguinamento e un cattivo odore nella bocca. Smettere di fumare rende la pelle più elastica e li scia già nel giro di poche settimane. PARTICOLARI EFFETTI SULLA DONNA L'aumento del tabagismo tra le donne porta ad un in cremento della patologia tumorale del polmone ( +5,5% nel periodo 1975 - 1993). Sembra che il tabagismo diminuisca la fecondità: un vasto studio ha dimostrato che, mentre solo il 5% delle non fumatrici non ha concepito nei 5 anni seguenti l'interruzione della contraccezione, la percentuale arriva all'11% nelle forti fumatrici.

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Le fumatrici presentano un rischio due volte più grande di gravidanze extrauterine; sono maggiormente esposte alla dismenorrea, al cancro del collo dell'utero ed entrano in menopausa due anni prima; l'osteoporosi è più precoce. Anche il feto è esposto ad una serie di rischi importanti e l'aborto spontaneo è più frequente. Il monossido di carbonio e la nicotina provocano un aumento della frequenza cardiaca, dei parti prematuri, delle nascite di bambini ipotrofici con un peso ridotto di circa 200 gr. ed un incremento dei decessi perinatali. Le fumatrici che allattano fanno assumere nicotina ai figli. Per i bambini di genitori fumatori, attraverso il fumo passivo , il rischio di ammalare di bronchite o broncopolmonite ed otite nel corso del 1° anno di vita è doppio. E così pure l'incidenza di crisi asmatiche, la cui gravità è sicuramente aumentata. Tra le fumatrici che assumono contraccettivi orali, il rischio di crisi cardiache, ictus, flebotrombosi ed embolie è più elevato, particolarmente dopo i 40 anni. A carico della cute si osservano segni di precoce invecchiamento, per distrofia, perdita di elasticità e discromia. All'azione della nicotina si aggiunge l'azione della potente carica di radicali ossidanti che vengono inalati tra le oltre 4.000 sostanze chimiche prodotte dalla combustione della sigaretta. Stephen Hecht, studioso del University of Minnesota Cancer Center, ha dimostrato la presenza di NNK (nitrosamine 4-(methylnitrosamino)-1-(3- pyridyl)-1-butanone), uno dei più pericolosi cancerogeni presenti nel fumo di sigaretta (metabolita della nicotina), nella prima urina di neonati da madri che avevano continuato a fumare durante la gravidanza. EFFETTI SULL' APPARATO DIGERENTE Tutti i fumatori hanno notato che una sigaretta sembra calmare i morsi della fame, almeno temporaneamente. La sensazione di fame è causata dalle contrazioni delle pareti dello stomaco e il fumo può sopprimere tali contrazioni. Il fumo può causare gastrite, favorendo l'accumulo di secrezioni acide e provocando bruciore di stomaco, creando le condizioni favorevoli per lo sviluppo di un'ulcera LA DIPENDENZA Solo recentemente la nicotina è stata dichiarata ufficialmente una droga a tutti gli effetti, nonostante i dati sul suo elevato potere di indurre dipendenza fossero noti da decenni ai ricercatori dell’industria del tabacco.

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In un recente raffronto tra le proprietà delle differenti droghe maggiori, la nicotina detiene il maggior potere nell’indurre dipendenza rispetto a droghe maggiori, come eroina, cocaina ed alcol. La dipendenza indotta da una sostanza viene definita in base alla difficoltà di smetterne l’uso, alla frequenza delle recidive, alla percentuale di persone che ne diventano dipendenti, ed al ‘valore’ che essa detiene presso chi ne fa uso, nonostante tutta l’evidenza dei danni che essa è in grado di provocare. Accanto alla dipendenza farmacologica da nicotina, un ruolo decisivo che determina il legame tra fumatore e sigaretta è giocato dalla dipendenza psicologica. I suoi determinanti sono soprattutto legati a fattori sociali e culturali, alla gestualità ed all’effetto di tipo anfetaminico che la nicotina comporta, in grado di creare aspettative di miglior performance nell’affrontare la fatica, il lavoro, lo stress in genere. Dipendenza farmacologica e psicologica coesistono nello stesso individuo, ma in proporzioni diverse da soggetto a soggetto. Il fumo quindi dà effettiva dipendenza e schiavitù psicologica e fisica. Di 1.000 maschi adulti che fumano : 1 morirà di morte violenta 6 moriranno per incidente stradale 250 saranno uccisi dal tabacco per patologie ad esso correlate. CENNI STORICI Come è venuto in mente alla gente di bruciare le foglie di tabacco così decorative per aspirarne il fumo? Dal giornale di bordo della Pinta di Cristoforo Colombo : "Il 6 novembre 1492 sbarcarono sul continente Rodrigo de Xeres e Luigi de Torres. Essi incontrarono per la strada molte persone che tornavano al proprio villaggio e sia gli uomini che le donne tenevano in mano un carbone acceso e delle erbe per gustarne il profumo così come era loro usanza. Erano delle erbe secche racchiuse in una certa foglia egualmente secca e dalla forma di quei moschetti di cui si servono i ragazzi il giorno di Pentecoste. Essi erano accesi ad una estremità e dall'altra la gente li succhiava e li assorbiva. E bevendo interiormente il fumo per aspirazione, questo fumo li addormentava e li inebriava per così dire per le narici. In questo modo essi non sentivano più la fatica. Questa specie di moschetti, come noi li chiamavamo, venivano detti nella loro lingua tabaccos." Principali eventi legati al tabacco :

• 12 Ottobre 1492 Cristoforo Colombo scopre l'America (patata, pomodoro e tabacco compresi).

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• 1565 - Walter Raleigh, scopritore della Virginia, venne decapitato a Londra per avere portato un carico di tabacco e pipe e un indiano come "istruttore" .

• 1570 - La pianta del tabacco venne importata in Italia da Nicolò Tornabuoni. • 1604 - Giacomo I di Inghilterra smentì pubblicamente le proprietà terapeutiche della

sostanza. • 1611 - Nell'Impero ottomano i fumatori venivano trascinati alla gogna per le vie della

città. • 1628 - In Iran ad alcuni mercanti di tabacco vennero pubblicamente tagliati il naso e

le orecchie. • 1634 - In Russia i fumatori venivano scudisciati e condannati a morte se recidivi. • 1638 - In Cina a chi fumava veniva tagliata la testa. • 1642 - Papa Urbano VIII scomunicò tutti i fumatori. • 1660 - L'Inghilterra sottopose a tassazione il tabacco. • 1674 - La Francia istituì il monopolio di stato per il tabacchi. • 1689 - Pietro il Grande, fumatore di pipa, liberalizzò l'uso del tabacco in Russia. • XVIII sec.- Nacque la sigaretta . • 1880 - Il 14 settembre James Bonsak presentò un brevetto per una macchina che

sfornava 100000 sigarette al giorno. Fu una rivoluzione: crollarono i prezzi delle sigarette e si andò verso la produzione ed il consumo di massa. Negli USA 15 Stati misero fuori legge l'uso del tabacco.

• Il provvedimento venne ritirato nel 1927. La grande diffusione del fumo è avvenuta a cavallo delle due guerre mondiali.

FUMO PASSIVO Il fumo passivo è derivato dalla lenta combustione della sigaretta e dal fumo espirato dal fumatore in presenza di un non fumatore il quale, più o meno involontariamente, respira, inspira ed inala fumo che, si ricorda, è dannoso alla salute. L’unica differenza tra il rischio di ammalarsi che corre un fumatore rispetto a un non-fumatore è data dalla quantità di fumo e di nicotina che viene respirata in maniera continuativa.

Dagli studi risulta che anche nell’organismo di chi è esposto alla combustione delle sigarette altrui si accumulano le sostanze nocive per l’organismo: nella saliva e nelle urine di chi vive con un fumatore, per esempio, si rileva la presenza di cotinina, la sostanza nella quale l’organismo trasforma la nicotina, in una quantità che è pari all’1% rispetto a quella presente nel convivente.

Ricerche americane hanno provato invece che per chi respira il fumo del coniuge o dei colleghi il rischio di tumore polmonare aumenta del 15-20%, e che per le mogli di fumatori accaniti la probabilità di avere disturbi cardiaci è doppia rispetto a quella delle donne non esposte al fumo.

Inoltre vivere con un fumatore può essere particolarmente dannoso per i bambini, che corrono un rischio di infezioni quattro volte superiore al normale: si indebolisce il loro sistema immunitario e diventano allora più comuni raffreddori, bronchiti, tonsilliti, tracheiti, otiti, e aumenta la probabilità di attacchi d’asma.

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Gli elementi che amplificano la gravità del fumo passivo sono: il numero di fumatori, il numero di sigarette fumate, il tipo di sigarette, sigari od altro fumato, le dimensioni dell'ambiente chiuso dove si fuma, l'eventuale mancata ventilazione: il rischio di avere cancro o tumore ai polmoni ed altre malattie, secondo l'organizzazione mondiale della sanità, aumenta nei non fumatori in relazione all'aumentare dell'intensità di esposizione al fumo passivo simile a quanto sopra elencato.

L'effetto del fumo passivo diventa rilevante in ambienti chiusi e prive di adeguata ventilazione o in presenza di giovani (un fumatore passivo su quattro ha meno di quattordici anni): il fumo passivo è uno dei maggiori inquinanti presenti negli ambienti chiusi.

Chi è esposto tutti i giorni al fumo passivo aumenta la possibilità di contrarre tumori al polmone ed altre malattie.

Il fumo passivo aumenta i problemi ai polmoni, ai bronchi e crea crisi per chi soffre di asma nonché rinofaringiti, malattie coronariche e attacchi cardiaci a causa della nicotina e del monossido di carbonio, peggioramento di patologie già esistenti come angina pectoris, allergie, irritazione o lacrimazione degli occhi e irritazione al naso, starnuti, tosse, raucedine, nausea, mal di testa, problemi alla gola, riduzione delle funzioni respiratorie ed altri problemi.

È stato dimostrato che i non fumatori che vivono con i fumatori aumentano la possinilità del 20% - 30% di avere tumore o cancro ai polmoni.

È stato altresì dimostrato che anche solo 30 minuti di esposizione a fumo passivo inizia a creare danni all'apparato cardiocircolatorio a causa dell'immediata aggregazione piastrinica causa di un particolare addensamento del sangue: la reazione delle cellule endoteliali (rivestimento delle arteRIE coronariche) provoca difficoltà nel normale deflusso del sangue.

Il fumo passivo è cancerogeno e delle sostanze che contribuiscono a creare tumore e fa parte del gruppo 1 nella classifica effettuata alla IARC - International Agency for Research on Cancer -.

nel fumo passivo, c'è una maggiore presenza di sostanze cancerogene.

Tuttavia, a differenza di quello attivo, il fatto di non essere direttamente inalato, e di essere "disperso" nell' aria lo rende più "innocuo".

Il "fumo passivo" (passive smoke o second hand smoke) è quello che viene inalato involontariamente dalle persone che vivono a contatto con uno o più fumatori attivi ed è il principale inquinante degli ambienti chiusi. Infatti quando una sigaretta viene fumata, il fumo che si sviluppa è di due tipi:

- centrale (in inglese chiamato mainstream smoke) che rappresenta il fumo attivo ed è prodotto dall'aspirazione del fumatore in gran parte inalato (corrente primaria) e solo in parte espirato (corrente terziaria).

- laterale (in inglese sidestream smoke) che rappresenta il fumo passivo ed è prodotto prevalentemente dalla combustione lenta della sigaretta lasciata bruciare passivamente

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nel portacenere o in mano fra un "tiro" e l'altro (corrente secondaria) e dal fumo espirato dal fumatore attivo (corrente terziaria).

Questa distinzione tra i due tipi di fumo corrisponde a differenze nella loro composizione.

Ricerche di chimica analitica hanno dimostrato che nel fumo laterale alcune sostanze irritative, ossidanti e cancerogene sono presenti in concentrazione superiore a quella del primo centrale; naturalmente il fumo "laterale" è molto diluito nell'aria ambiente, mentre il fumo "centrale" è concentrato tutto all'interno dell'apparato respiratorio del fumatore.

Il fumo passivo oltre ad aumentare i rischi di cancro al polmone, fa lievitare del 40% anche quelli di sviluppare il diabete (quasi come se si fumasse direttamente).

SMETTERE DI FUMARE Si fuma e si vorrebbe smettere ? Chiudere definitivamente con il tabacco può non essere facile, ma è sempre possibile, guadagnandoci in salute e in quattrini! Si è davanti ad una esperienza meravigliosa : liberarsi della schiavitù e riscoprire di essere i padroni di sé stessi.

• Dopo 20 minuti tornano entro i livelli normali sia la frequenza del battito cardiaco sia la pressione sanguigna

• Già dopo due ore dall'ultima sigaretta la nicotina inizia ad essere eliminata dal corpo, tramite l'urina.

• Dopo 8 ore le quantità di monossido di carbonio in circolo nel sangue diminuiscono e quelle di ossigeno tornano a salire

• Dopo 12 ore , il monossido di carbonio scompare dall'organismo e, quindi, il sangue è in grado di trasportare più efficacemente l'ossigeno ai tessuti.

• Dopo una settimana , tutti i sensi, in particolare il gusto, si acuiscono. L'alito migliora, sono più puliti denti e capelli. Anche la pelle ha un colorito più roseo. Scompaiono i sintomi d'astinenza .

• Dopo un mese , l'epitelio cigliato delle vie respiratorie, distrutto dal fumo, si ricostruisce e il muco è rimosso dai bronchi. La tosse elimina sostanze dannose. Cala il rischio d'infezioni respiratorie.

• Dopo un anno , il rischio di patologia cardiovascolare, cioè infarto o ictus, cala significativamente. Questo perché la nicotina agiva come vasocostrittore sulle arterie, restringendole.

• Dopo 6/7 anni , il rischio di sviluppare un tumore ai polmoni smette di crescere e dopo alcuni anni può ritornare all'incirca pari a quello di una persona che non ha mai fumato.

• Dopo 15 anni il rischio di problemi coronarici (come l'aterosclerosi) è identico a quello di chi non ha mai fumato

Solo chi non ha mai avuto il vizio di fumare può pe nsare che per chiudere con il tabacco sia sufficiente la forza di volontà .

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I fatti dimostrano che il tabacco è assimilabile ad una droga e quindi comporta una vera e propria dipendenza.

Una volta che l'organismo comincia ad avere bisogno della nicotina non si riesce più a fumare "quando si vuole".

Per molti anni spesso il fumatore non si pone nessun problema, poi un bel giorno si prende coscienza che il fumo comporta rischi.

Si dice a se stessi che si vorrebbe smettere ma non subito . Poi arriva il giorno in cui ci si rende conto che il fumo è un pericolo reale e si passa all'azione . E arriva il giorno in cui si spegne l'ultima sigaretta .

Il problema è dopo questo momento resistere.

Da questo momento in poi arriva la fase veramente difficile.

Stime affermano che il 55-60% ricade nel vizio del fumo entro 3 mesi e il 75% in sei mesi.

Ciò è dovuto in gran parte ai sintomi di astinenza da mancanza di nicotina .

In media si smette 4-5 volte prima di smettere del tutto. Ma è da capire che ogni tentativo è un passo fatto nella direzione verso la vincita contro il fumo!

Per rafforzare la propria motivazione è utile continuare ad informarsi sui danni che provoca il fumo e i benefici che apporta invece sme ttere .

Di solito è preferibile smettere di colpo .

Sostegni utili possono essere vedersi con un medico e frequentare un centro antifumo.

Consigli per combattere i sintomi dell'astinenza possono essere : nel momento che si ha voglia di fumare dedicarsi ad un'altra attività, bere un bicchiere d'acqua o mangiare una caramella, lavarsi i denti; se ci si sente nervosi farsi una passeggiata, una doccia, fare sport; per il senso di depressione parlare con una persona o qualche attività manuale, evitare alcool e caffè, evitare cibi troppo calorici.

Il fumo provoca poco piacere perché non si contrae il vizio al punto che l'organismo sopporti il gusto acre, il senso di bruciore e di secchezza di gola, pur di avere il modesto effetto narcotico del tabacco.

Se si riuscisse a non fumare per 24 ore e poi si riaccendesse una sigaretta, ci si accorgerebbe quanto sgradevole e nauseabondo sia il realtà il fumo.

Si pensi al giorno in cui si fumò la prima sigaretta.

Che sapore aveva ? Gassoso, forte, pungente, vero ?

Eppure è proprio a questo trattamento che si sottopone l'organismo tutte le volte che si fuma.

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Ma il tabacco soddisfa veramente ?

Così come un buon pasto quando si ha fame o indossare un indumento pesante quando si ha freddo ?

Si sa bene che non è così.

Mentre si fuma si sa che presto se ne vorrà un'altr a. Perché ?

Dopo avere fugacemente stimolato, il fumo deprime per un periodo molto più lungo, ovvero rallenta artificialmente l'attività normale dell'organismo.

E' così si sente il bisogno di fumare perché l'organismo si è abituato a subire con una certa frequenza questo effetto deprimente.

Quando si smette di fumare il cibo ha un sapore migliore, si comincerà a sentire nuovamente l'odore del mondo che ci circonda, ci si sentirà molto meno nervosi dopo un primo periodo di adattamento (circa una settimana) e ci si stupirà di vedere quante difficoltà si possono affrontare e superare senza aver bisogno di una sigaretta.

Ci si sentirà più calmi, più padroni di se stessi e sembrerà che la giornata abbia un maggior numero di ore, ci si sentirà di avere molta più energia.

Una volta smesso, non ci si conceda di tanto in tanto una sigaretta : questo manterrà vivo il desiderio di fumare.

Quando tra sei mesi o tra sei anni qualcuno vi offrirà una sigaretta, la rifiuterete, ma non in tono difensivo.

Direte : grazie...prima fumavo, ma ho smesso.

E gli altri guarderanno con invidia, come una matricola guarda un laureando che ha superato tutti gli esami.

Oltre a tutti gli altri piaceri fisici che il non fumare procura, vi accorgerete che mezza giornata e poi un giorno e poi due giorni senza fumare vi daranno un improvviso senso di libertà, d'indipendenza.

Liberatevi di questo subdolo assassino, non dimenticatevene volontariamente.

Colui che fuma sigarette deve, come qualsiasi altro individuo, valutare il rischio che corre rispetto al piacere mentale che trae dal fumo e fare la sua scelta, sapendo con certezza che il rischio è alto e ci sono vari altri modi per trarre piacere, anche in quei momenti in cui si decide di accenderne una.

Un ottimo prodotto naturale combinato per aiutare a smettere di fumare effettivamente è Winsmoke .

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Cosa succede al proprio corpo quando si spegne l'ul tima sigaretta?

Primo giorno : la pressione scende Dopo 20 minuti dopo l'ultima sigaretta la pressione e il battito cardiaco rallentano. Dopo 2 ore ci si inizia a liberare dalla nicotina, alcaloide che fa battere più velocemente il cuore. Dopo diverse minzioni al bagno si espellerà completamente, il polso tornerà alla normalità e i rischi di infarto si ridurranno drasticamente. Secondo giorno : più odori e più sapori Il giorno dopo aver spento l'ultima sigaretta si sentiranno meglio i profumi e i sapori. Infatti dopo 24 ore le terminazioni nervose dell'olfatto e del gusto danneggiate dal fumo iniziano a rigenerarsi. Intanto i polmoni saranno liberati completamente dal monossido di carbonio. Terzo giorno : aumento della fame Dopo 2 giorni senza sigaretta il corpo inizia a dare segni di nervosismo con delle piccole crisi di astinenza. Vi può anche essere un piccolo calo della glicemia e avendo meno zuccheri nel sangue aumenta anche la fame. A questo punto può essere utile anche bere più acqua che aiuta anche a disintossicare. Quarto giorno : i bronchi si dilatano Le "canne fumarie" che portano ai bronchi, non più invase dal fumo, si rilassano e ci si accorge di respirare molto meglio! Ora i bronchi accolgono finalmente più ossigeno perché rilassati Dopo un mese e oltre : 30% di fiato in più! Il catrame che ricopriva le ciglia bronchiali è sparito e la capacità respiratoria può aumentare del 30%. E le cose migliorano con il passare del tempo. Dopo 10 anni ad esempio i rischi di cancro al polmone sono gli stessi di chi non ha mai fumato.

Leggere anche l'articolo relativo alla sigaretta elettronica .

Altri eccellenti prodotti che possono essere di aiuto per chi fuma, vuole smettere o per disintossicarsi sono : Winsmoke , Max Vit , High Orac , Omega 3 e Omega 6 (Cla) di Eurosup; Melatonina Zinco-Selenio Dr. Pierpaoli ; Cardiofit di Naturomeds.

Vedere anche Zero Nico , Nicobrevin , Nicorette , Zyban , Acomplia , Smok-Ox .

Lettura consigliata il capitolo sulla disintossicazione interessante per i vari metodi e prodotti per disintossicarsi anche dal fumo di sigaretta.

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Il fumo fattore di rischio per la calvizie androgen etica Il fumo di sigaretta influenza il collagene della p elle Alopecia indotta in topi esposti al fumo di sigaret ta Capelli grigi prematuri e caduta di capelli nei fum atori La nicotina provoca un accumulo di DHT Effetto della NAC e della vitamina B6 contro la cad uta dei capelli indotta dal fumo di sigaretta. Il fumo annebbia la capacità decisionale

AFORISMI E CURIOSITA'

Test di dipendenza fisica (Scala di Fagerstrom).

DOMANDE RISPOSTE PUNTEGGIO

1) Quanto tempo dopo esserti svegliato fumi la prima sigaretta?

Prima di 30 minuti Dopo 30 minuti

1 0

2) Ti risulta arduo non fumare nei luoghi dove è vietato? (Per es. in chiesa, in aereo, al cinema)

SI NO

1 0

3) A quale sigaretta faresti a meno volentieri? La prima della giornata qualunque altra

1 0

4) Quante sigarette fumi in un giorno? Meno di 15 15 - 25 più di 25

0 1 2

5) Fumi più assiduamente durante al mattino che durante il resto della giornata?

SI NO

1 0

6) Fumi anche se sei a letto indisposto? SI NO

1 0

7)Qual è il contenuto di nicotina delle sigarette che fumi solitamente?

0,9 mg o meno 1,0mg - 1,2 mg 1,3 mg o più

0 1 2

8) Aspiri il fumo della sigaretta? Mai Qualche volta Sempre

0 1 2

PUNTEGGIO TOTALE

RISULTATO-DIPENDENZA: CHE FARE?

0 - 4 BASSA: Puoi riuscirci con la tua volontà.

4 - 8 MEDIA: Hai necessità della tua volontà, del prodotto appropriato e di materiale esplicativo.

8 - 11 ALTA: In questo caso servirà la tua volontà, un prodotto appropriato, del materiale esplicativo ed il consiglio del tuo medico.

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Test di dipendenza psicologica

Fumare è un rito 1 2 3 4

Fumare è un piacere 1 2 3 4

Fumare mi tranquillizza 1 2 3 4

Fumare mi stimola 1 2 3 43

Fumare è un aiuto psicologico 1 2 3 4

Fumare è un'abitudine 1 2 3 4

1 = Assolutamente no; 2 = Un Po'; 3 = Abbastanza; 4 = Molto.

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Fumo e salute dentale in

• Fattori critici

FUMO E SALUTE DENTALE

Quando si parla di fumo, si pensa immediatamente all’alta frequenza di tumori polmonari nei forti fumatori di sigarette. L’attore che per anni ha rappresentato “l’uomo Marlboro” americano, è morto pochi anni fa proprio di tumore polmonare. Il fumo tuttavia possiede altre azioni nocive anche a carico di altri organi. Uno studio interessante effettuato nel 1996 in Sud Africa ha dimostrato che i figli di genitori fumatori presentano una riduzione del 35% nella maturazione dei denti, rispetto ai coetanei con genitori non fumatori.

Eppure la bocca con i denti e i tessuti mucosi costituiscono il primo ambiente, o meglio il primo organo, con cui il fumo di sigaretta, pipa o sigaro, viene a contatto. I rischi alla salute riguardano perciò anche la bocca.

Quando si parla delle conseguenze che il fumo provoca nella nostra bocca, occorre fare subito una distinzione in immediate e tardive. Nelle prime settimane e mesi il fumo provoca principalmente un annerimento delle superfici dentarie, specie nel versante linguale. Tale pigmentazione scura,

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tenacemente attaccata al dente, non riesce ad essere rimossa con la normale pulizia domestica (spazzolino, dentifricio e filo interdentale) e richiede un intervento professionale (dentista o igienista) periodico.

Più rilevanti sono invece le conseguenze tardive legate alla salute dei tessuti di sostegno dei denti (osso alveolare e gengive) e ai rimanenti tessuti del cavo orale (lingua, mucosa delle guance, del palato e del labbro). Le correlazioni tra fumo e un aumentata incidenza di neoplasie del cavo orale sono state oggetto di numerosi studi.

Ricerche effettuate già negli anni settanta e ottanta hanno messo in evidenza che i tumori della cavità orale sono associati ai forti fumatori, quelli per intenderci da 3-4 pacchetti di sigarette al giorno o ai fumatori di sigaro e pipa abituati a trattenere il fumo più nella bocca che nei polmoni.

Le nitrosamine, derivate dalla nicotina sono dei potenti agenti tumorali, studiati in anni recenti sugli animali. Favoriscono la comparsa di adenocarcinomi polmonari nel caso dei fumatori di moderate quantità di sigarette (che tendono ad inspirare più profondamente il fumo e a trattenerlo per sviluppare meglio l’effetto della nicotina). Al contrario i forti fumatori favoriscono l’azione delle nitrosamine sulle prime vie aeree e perciò hanno una maggior frequenza di tumori della bocca.

Se per quanto riguarda l’oncologia della bocca non ci sono sostanziali novità rispetto agli scorsi anni, essendo il fumo considerato il principale fattore rischio dei tumori orali, ricerche più recenti hanno puntato l’attenzione sui tessuti di sostegno dei denti.

Si è cercato d’indagare perché i fumatori perdano con più facilità i denti. Ricerche epidemiologiche inglesi alla fine degli anni settanta avevano evidenziato che nella popolazione adulta, i fumatori perdono molti più denti rispetto ai coetanei “non fumatori”. Studi americani degli ultimi anni hanno dimostrato che il fumo favorisce il danno al legamento parodontale, il legamento che trattiene il dente nell’osso, provocando una iniziale mobilità che nel tempo causa la perdita del dente.

Il rischio di edentulismo (perdita totale dei denti) viene indicato come 4-5 volte maggiore per i fumatori rispetto ai non fumatori. È interessante notare che uno studio eseguito dalla Goldman School of Dental Medicine di Boston ha indagato se la sospensione del fumo può rallentare gli effetti dannosi sui denti.

Ebbene, statisticamente coloro che smettono di fumare hanno una salute dentale migliore dei fumatori, ma non sovrapponibile a quella dei non fumatori. Per poter cancellare gli effetti del fumo, occorrono decadi di sospensione e non qualche mese. D’altra parte già da tempo l’implantologia dentale, la scienza che studia come sostituire i denti con delle radici artificiali in titanio, sconsiglia interventi su pazienti fumatori, in quanto il rischio d’insuccesso è tra i più elevati, rendendo problematica la scelta delle protesi dentali sostitutive.

Per tutti questi motivi negli Stati Uniti sono state proposte campagne d’informazione sui pericoli del fumo anche attraverso i dentisti.

Un’interessante iniziativa è stata intrapresa dall’Università dell’Indiana che ha varato un programma antifumo negli ambulatori dentistici basandosi sulla sigla di 4A: ask, advise, assist, arrange. Il programma prevede inizialmente che il dentista suggerisca al paziente di interrompere l’abitudine del fumo (ask), poi avvisi i pazienti dei rischi per la salute dei denti (advise), lo aiuti a mantenere l’impegno (assist) e infine provveda ai suoi controlli periodici (arrange).

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Il fumo rovina alito e denti

5 novembre 2010 | Autore: Marina

Parliamo di fumo e di quanto incida non solamente sulla salute, ma anche sull’aspetto estetico e sulle relazioni interpersonali.

Pensate di no? Invece è così. Chi fuma molto ha la tendenza ad avere l’alito pesante, spesso cattivo, se non altro puzzolente di sigaretta e più se ne fumano, più è peggio. Inoltre i denti ingialliscono danto alla bocca un aspetto meno sano e curato e lo stesso vale per le dita.

Avete mai notate che gli incalliti fumatori hanno la parte iniziale delle dita ingiallite? La pelle assume proprio una colorazione giallognola che non è bello da vedere. Inoltre spesso appaiono tosse e catarro.

Fumare può essere un vizio, un modo per darsi un tono, lo si inizia a fare quando si è ragazzi e a volte si continua, lo continnua a fare quando ormai è diventata un’abitudine fuori controllo. Certo tra fumatori ci si intende, ma non tutti apprezzano di stare vicino a persone che odorano sempre di fumo. Oltrettutto l’odore delle sigarette impregna gli abiti, ma anche pelle e capelli.

Chi fuma non se ne rende conto, gli altri sì. Quindi se cercate un buon motivo per smettere, oppure per diminuire la quantità, pensate a quanto vi sarebbero grati polmoni, denti, pelle e quant’altro!

Come "mandare in fumo" la salute dei nostri denti...

Più sigarette si fumano, più si corre il rischio di rimanere edentuli . La novità dello studio è di avere preso in considerazione trent’anni di vita di un notevole numero di persone, mettendo in luce con chiarezza gli effetti dell’uso di tabacco nel lungo periodo e la sua relazione con la perdita di denti; in questo modo i ricercatori hanno scoperto che il rischio di

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rimanere edentuli non è legato solo al numero delle sigarette, ma anche alla lunghezza del periodo in cui si è fumato e persino alla quantità di tempo durante il quale si è vissuto accanto a uno o più fumatori. “Il fumo di tabacco è uno dei fattori di rischio modificabili più significativi per quanto riguarda la salute orale perché, interferendo con la reazione immuno-infiammatoria dell’organismo diretta verso i patogeni, è legato allo sviluppo di carie e di malattia parodontale e, di conseguenza, alla perdita di denti” argomenta Manish Arora della Facoltà di odontoiatria della University of Sydney, in Australia. “Per valutare gli effetti di un comportamento così diffuso abbiamo estrapolato dall’indagine chiamata “The 45 and Up Study” i dati riguardanti 99.663 Australiani di età compresa tra 45 e 107 anni, con un’età media di 63 anni circa; di essi il 10,1% era edentulo, il 10,6% aveva da 1 a 9 denti, il 20.3% aveva un numero di denti compreso tra 10 e 19, e infine il 58,9% aveva 20 o più denti”. L’edentulismo è risultato più comune nelle donne, tra le persone con reddito più basso, tra quelle con scolarità inferiore e nella popolazione aborigena; una volta controllati tutti questi fattori, però, l’edentulismo ha mostrato una chiara correlazione con il fumo di sigaretta. “In generale, il rischio di rimanere edentuli è tre volte superiore tra coloro che fumano 25 o più sigarette al giorno rispetto ai non fumatori” spiega Arora; “più in generale i fumatori e gli ex-fumatori che consumavano 20 o più pacchetti all’anno hanno mostrato di correre il rischio maggiore di rimanere edentuli”. La quantità di sigarette fumate è dunque un elemento molto importante, ma non è il solo; “tra gli ex-fumatori il rischio decresce con l’aumentare del tempo dal momento in cui hanno smesso di usare tabacco, ma gli effetti del fumo tendono a perdurare: si pensi per esempio che chi in passato ha fumato 20 o più sigarette al giorno avrà un rischio pari a coloro che non hanno mai fumato solo dopo 30 anni dall’abbandono dell’abitudine”. Il rischio di edentulismo, però, riguarda anche gli “incolpevoli” fumatori passivi; “coloro che vivono con un fumatore o lavorano in ambienti dove è consentito fumare, anche se non hanno mai fumato, hanno un incremento modesto ma significativo del rischio di rimanere edentuli” sostiene Arora; “poiché la presenza di fumo passivo è uno dei fattori di rischio più facilmente modificabili, pensiamo che dovrebbe essere posta una maggiore attenzione riguardo a questo aspetto nelle ricerche future e negli interventi volti a migliorare la salute pubblica”. Il fatto che gli effetti del fumo perdurino nel tempo anche dopo l’abbandono dell’abitudine, come provato dalla ricerca australiana, non dovrebbe però scoraggiare chi sta pensando di smettere di fumare: proprio perché gli effetti del fumo sono legati alla quantità e al tempo del suo uso con una relazione diretta, ogni riduzione comporta un beneficio per la salute; altri studi hanno infatti dimostrato in passato che, nel momento in cui si smette di fumare, gli indici di infiammazione presentano miglioramenti riscontrabili nel breve periodo”. "Cigarette smoking and tooth loss in a cohort of older Australians” J Am Dent Assoc 2010;141(10):1242-9.

Il fumo e la malattia parodontale

Dott. Giorgio Biseo

Odontoiatra - Ortodontista

Via Guido d'Arezzo,2 Milano

tel. 02/43.58.95

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[email protected]

http://www.biseo.it

Può apparire sorprendente ma molti fumatori non sono completamente consapevoli dei rischi del fumo. Infatti, secondo uno studio fatto nel 1999, solamente circa il 29 percento dei fumatori sa di essere a rischio sopra la media di infarto cardiaco.

Ovviamente, mentre le informazioni circa i problemi medici associati col fumo -quali cancro del polmone, malattia cardio-vascolare, bambini sottopeso alla nascita – sono facilmente reperibili, i fumatori sembrano spesso disinteressarsene.

Se Lei è un fumatore che è preoccupato circa gli effetti che il fumo può avere sulla salute, congratulazioni! Prendendo coscienza delle informazioni circa gli effetti negativi del tabacco, sta già facendo il primo passo per smettere.

E’ tempo di smettere

Studi recenti hanno dimostrato che il fumo è uno dei fattori-rischio più significativi nello sviluppo e progressione della malattia parodontale ( o piorrea ). Inoltre, in seguito a qualsiasi tipo di intervento parodontale o chirurgico in bocca, le sostanze chimiche del tabacco possono rallentare i processi di guarigione dei tessuti e rendere i risultati del trattamento meno predicibili.

Come quindi il fumo aumenta il rischio della malattia parodontale? Come fumatore Lei ha molta più probabilita’ dei non-fumatori di avere i seguenti problemi:

• Tartaro – la placca batterica che indurisce sui denti e può essere rimossa solo con una seduta di pulizia professionale

• Tasche profonde a livello gengivale • Perdita di osso e fibre connettivali che sostengono i denti

Se il tartaro non è rimosso completamente e rimane nascosto sotto il solco gengivale, si ha una distruzione del tessuto gengivale da parte dei batteri contenuti nel tartaro;progressivamente si formano delle tasche gengivali che diventano ricettacolo di batteri nocivi. Se lasciata trascurata, la malattia parodontale progredisce. Le tasche tra i denti e le gengive aumentano di profondita’, permettendo ad una maggiore quantita’ di batteri di distruggere altre fibre parodontali e osso. Come altro effetto, le gengive si possono ritirare dai denti, facendoli sembrare più lunghi. Senza nessun trattamento, i denti diventano mobili, dolenti ed infine possono anche cadere.

Salvi il Suo sorriso

La ricerca scientifica mostra che i fumatori perdono più denti dei non-fumatori. In fatti secondo i dati dei centri di controllo e prevenzione, solamente circa il 20 percento delle persone sopra i 65 anni che non hanno mai fumato sono senza denti, mentre un notevole 41 percento dei fumatori giornalieri sopra i 65 anni sono edentuli.

Inoltre, la ricerca evidenzia che i fumatori abituali, dopo trattamento parodontale, non guariscono altrettanto bene e velocemente rispetto ai non fumatori o agli ex-fumatori. Ma questi effetti sono fortunatamente reversibili se il fumatore perde l’abitudine del tabacco prima di iniziare il trattamento parodontale.

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Non solo sigarette

Uno studio sui fumatori di sigari e pipa del Gennaio 1999 sul Journal of the American Dental Association evidenzia che i fumatori di sigaro presentano una perdita di denti e osso alveolare a livelli equivalenti a quelli di fumatori di sigarette.Anche i fumatori di pipa subiscono perdite di denti simili come percentuale ai fumatori di sigarette.

Altri problemi orali

I ricercatori hanno anche trovato che i seguenti problemi avvengono più spesso nelle persone che usano prodotti del tabacco:

• Cancro orale • Alitosi • Ingiallimento e macchie sui denti • Perdita di denti • Perdita di osso • Perdita del gusto • Minor successo della terapia parodontale • Minor successo con gli impianti dentali • Recessioni gengivali • Piaghe in bocca • Rughe facciali

Nutrizione e fumo Alcune regole di prevenzione importanti per i fumatori incalliti

NUTRIZIONE E FUMO Il fumo rappresenta sicuramente uno dei vizi più antichi dell'umanità. E' anche quello più diffuso.

Non esiste infatti regione al mondo che in varie forme e nei diversi contenuti non conosca il "piacere" che il fumo concede.

Pur tuttavia il fumo a tutt'oggi é responsabile di almeno 3 milioni di morti all'anno, e se persisteranno le odierne tendenze, il

tributo di vite umane si alzerà fino a 10 milioni di morti l'anno entro i primi decenni del prossimo millennio.

Questo perché ormai da quasi 50 anni risulta ben stabilito il legame tra tabacco (in particolare quello delle sigarette) e

l'insorgenza di gravi patologie quali i tumori (primariamente quello dei polmoni) e le malattie cardiovascolari.

Ma non va sottovalutata nemmeno l'incidenza che il tabacco ha sull'invecchiamento di molte strutture vitali, e la pelle sembra

essere l'organo più leso. I "fastidi da fumo" si estendono però anche ai denti ed alle gengive (ricordiamo l'enorme potenzialità

del fumo quale cofattore d'insorgenza delle paradentosi) ai reni, alla vescica, alle funzioni sessuali, etc.

Altro fattore di notevole valore è quello del "sidestream smoke" (fumo collaterale) il fumo passivo per intendersi che esalato

tra una sigaretta e l'altra, proietta ai malcapitati vicini una più elevata concentrazione di composti chimici, tossici e

cancerogeni.

Dunque il migliore consiglio è quello di smettere subito e per sempre. Pur tuttavia, la massimo oraziana "Est modus in rebus",

c'è una misura in tutte le cose, va sicuramente fatta propria, da tutti quei fumatori incalliti, che proprio non possono e non

vogliono smettere di fumare.

E allora fumare sempre meno, possibilmente a ridosso dei pasti, dove in parte l'effetto viene attutito e l'azione del fumo (della

nicotina in particolare) può tradursi anche , in quantità ragionevoli si intende, in discreto stimolo digestivo e moderato impulso

intestinale.

Sempre in quantità limitata il fumo può esercitare moderato e transitorio effetto di concentrazione ed attenzione, forse però

più per il "placebo" intrinseco che coreograficamente esercitano le sue azzurre volute.

Dunque proviamo ad elencare alcune regole di prevenzione importanti per i fumatori incalliti.

- Non fumare in ambienti nei quali siano presenti bambini o persone sofferenti o donne in stato interessante.

- Non associare mai il fumo con gli alcolici (ricordiamo che i forti bevitori corrono rischi enormi di contrarre tumori del cavo

orale e dell'esofago).

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- Evitare di fumare nelle prime ore della giornata (i danni agli alveoli polmonari sono molto più intensi).

- Evitare di fumare al momento di coricarsi.

- Procedere sempre a una buona ventilazione con ampie e profonde escursioni respiratorie al risveglio.

- Fare ogni giorno, almeno 10 minuti di ginnastica per favorire una buona elasticità e tonicità di ossa ed articolazioni, grande

ausilio preventivo generale.

- Bere molto, acqua soprattutto, a digiuno.

- Procedere a controlli clinici costanti che comprendono esami del sangue, radiografie del torace e segnalare per tempo al

medico tutte le variazioni che il nostro corpo dovesse segnalare (tosse insistente, dimagrimento, abbassamento della voce,

etc;). La prevenzione secondaria più importante comunque il fumatore la può sicuramente conquistare a tavola.

Ricordiamo che ogni sigaretta distrugge circa - 25 mg. di vitamina C, e che quest'ultima rappresenta sicuramente la difesa più

importante contro stress organici di vario tipo.

L'assunzione quindi dovrebbe essere più sostanziosa per il fumatore, e possibilmente frazionata nell'arco dell'intera giornata.

Quindi grande spazio nella dieta, a frutta fresca (agrumi e ciliege su tutti), ortaggi a foglie, pomodori, patate e peperoni o a

integratori naturali a base di rosa canina.

Notevole ruolo riveste per il fumatore ance la vitamina A, per proteggere pelle e mucose, per difendere denti e gengive ed

aumentare le resistenze agli ossidanti in genere. Il fumatore quindi dovrà tenere conto di non far mancare nella dieta carote,

spinaci, broccoli, bieta e in minor misura uova e latte.

Il fumatore è comunque un ipoossigenato, e spesso la nicotina rappresenta un pericolo non trascurabile per cuore e vasi.

L'azione nella vitamina E contribuisce a fornire ossigeno al cuore, difendendone la funzionalità. Ha inoltre azione diuretica ed

ipotensiva: è quindi consigliabile al fumatore più a "rischio", un pò piu' attempato e in "crisi" sul versante circolatorio.

Anche qui l'alimentazione consigliata è imperniata su tanta verdura, ma a colazione largo spazio ai cereali integrali ed ad un

cucchiaino abbondante di olio di germe di grano!

Per accelerare la produzione anticorporale e favorire l'eliminazione delle tossine, proteggendoci dallo smog e dal fumo un

importante presidio è sicuramente rappresentato dal Selenio: germe di grano, broccoli, cipolle, pesce, cereali integrali, latte e

crusca con generosità!

Nel caso di gravi intossicazioni, nel fumatore che associa grandi quantità di alcolici, lo zinco contenuto nei cereali presi nelle

patate, nel pesce, nei molluschi, nel fegato, nella carne e nel pollame, contribuisce anch'esso ad arginare e limitare i problemi

indotti al fumo di sigarette.

Per le precisazioni fatte innanzi questi suggerimenti vanno estesi soprattutto ai non fumatori esposti al fumo passivo (in primo

luogo i bambini!).

Non sono immuni da questi consigli i consumatori delle sigarette cosidette "leggere", nei quali pur se lievemente abbassato il

rischio tumorale rimane inalterato quello cardiovascolare.

Per tutti però un solo consiglio: smettere!

Che cosa fa il fumo ai vostri denti

Scritto da Dentista Croato

Giovedì 03 Marzo 2011 16:06

Immaginate di acquistare un nuovo tubo di dentifricio che e fatto da: tar, acetone, cianuro, piombo, formaldeide, ammoniaca, arsenico, butano, cloroformio, monossido di carbonio e la nicotina. Ti laveresti i denti con questa miscela? Certo che no. Eppure ogni giorno, milioni di persone mettono queste sostanze chimiche in bocca ogni volta che accendono una sigaretta. Naturalmente, ciò ha profonde conseguenze sui loro denti.

Parliamo di alcuni degli effetti che il fumo ha sui denti:

Un sorriso squallido giallo: Esatto, una delle conseguenze più evidenti del fumo è ingiallimento dei denti. L'ingiallimento si verifica perche il fumo di sigaretta aumenta la crescita dei batteri della placca.

Danni alle gengive, ossa e denti: Poiché i batteri si accumulano più rapidamente nella bocca di un fumatore, le gengive si ritirano più veloce, i denti si sbriciolano più veloce e anche l'osso sotto la linea di gomma può essere danneggiato.

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Mancanza di denti: per fumatori gravi, i danni ai denti e le gengive possono continuare fino a quando alcuni o tutti i denti non cadono.

Alito cattivo : Esatto, il fumo causa anche l'alito cattivo. Tutti quei batteri che vivono nella placca possono dare un vero e proprio fetore.

Problemi di salute correlati: studi hanno dimostrato che la carie a causa del fumo può contribuire a malattie cardiache e altri problemi di salute. Alcuni fumatori deve andare fino al punto di avere tutti i loro denti rimossi e sostituiti con protesi. Fumare provoca anche il cancro orale e le lesioni in bocca.

Tutto questo è roba spaventosa, ma c'è speranza per i fumatori. Cosa possono fumatori fare per rallentare e prevenire la carie dentaria?

Finite di fumare se potete. Il modo migliore per prevenire la carie da fumo è quello di smettere di fumare il prima possibile.

Se non riesci a smettere, taglia. Anche un piccolo passo può fare una grande differenza. Secondo una scentifica i fumatori che fumano meno di mezzo pacchetto al giorno hano avuto quasi tre volte più probabilità dei non fumatori di avere parodontite. Coloro che fumavano più di un pacchetto e mezzo al giorno avevano quasi sei volte più probabilità.

Se non è possibile di fumare meno, praticate comunque una buona igiene orale. Se smettere di fumare o fumare meno non è un'opzione, provate a pulire accuratamente i denti ogni giorno. Questo include spazzolatura, uso del filo interdentale e risciacquo con il colluttorio.

Cambiare non aiuta. Contrariamente alla leggenda urbana, il passaggio a sigari o pipe non ha mostrato di ridurre la carie.

Un dentista può aiutare. Naturalmente, il vostro dentista non può aiutarti a smettere di fumare, il vostro dentista o parodontologo può aiutare a correggere alcuni dei danni. I denti possono essere puliti a fondo, e danni per le gengive possono spesso essere affrontate con la chirurgia. Denti macchiati possono essere sbiancati e denti gravemente macchiati possono essere ridotti. Se avete già perso alcuni denti a causa di sigarette, è possibile sostituirli con la dentiera o con un ponte.

Avete un problema con i denti gialli? Avete perso i denti a causa del fumo? Il nostro studio dentistico in Istria offre il servizio di sbiancamento dei denti e impianti con cui è possibile recuperare i denti perduti. Offriamo prezzi molto bassi per i servizi dentali, stuff professionale, la tecnologia moderna e garanzia. Il nostro studio dentistico si trova in città Rovigno, a soli 120 km da Trieste. Siamo in grado di offrire un alloggio in un appartamento vicino il nostro studio dentistico in Croazia. Per ulteriori informazioni, si prega di contattarci al email [email protected] o chiamando il numero di telefono 00385 91 199 8877

Un bel sorriso non è più riservato solo per i ricchi e famosi.

DANNI DEL FUMO E DELLA SIGARETTA

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Danni del fumo, del tabacco e della sigaretta: Per ogni settimana di fumo la vita si accorcia di un giorno.

Elementi che influiscono sulla gravità del fumo fino a provocare la morte da fumo di sigaretta:

La quantità delle sigarette fumate al giorno

Il contenuto di nicotina e di catrame: il catrame trasforma le cellule normali in cancerose - componenti tossici chimici velenosi

Età di inizio

Da quanto tempo si fuma

Aspirazione più o meno profonda

Come si fuma e i danni che il fumo provoca ai denti macchiandoli

Fumare in auto o in ambienti chiusi

Il colore della pelle può aumentare i rischi negativi del fumo

L'apparato respiratorio è il sistema più a rischio rispetto ai danni del fumo perché è il primo a venire a contatto con il fumo da tabacco.

I sistemi di difesa riescono a diminuire l'accesso ai polmoni da parte delle sostanze nocive grazie al muco e alle ciglia presenti nelle vie respiratorie. Il muco provvede a imprigionare particelle estranee mentre le ciglia espellono il muco che contiene le particelle imprigionate fino alla gola, dove può essere deglutito o espulso.

Però il fumo rovina le ciglia e i tessuti produttori di muco fino ad alterarne le funzioni producendo un'eccessiva produzione e fuoriuscita di muco (tosse) e facendo imprigionare sempre meno particelle estranee; in questo modo anche particelle estranee al fumo ma comunque nocive che prima venivano espulse tramite le difese ora alterate riescono a penetrare e a portare i loro influssi malefici. Infatti l'apparato respiratorio ha un'efficiente sistema di pulizia contro polveri, germi e sostanze tossiche per i polmoni: le sostanze assunte mediante il fumo ovvero sostanze irritanti come l'acido cianidrico, acroleina, formaldeide, rovinano questo sistema di filtraggio rovinando questo efficiente sistema di pulizia naturale sottoponendolo quindi al passaggio di sostanza dannose di ogni tipo e quindi non solo del fumo ma addirittura di polveri, germi, e altre sostanze tossiche.

Quando si decide di smettere di fumare questo sistema riprende gradualmente la sua funzione in modo efficiente.

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Non bisogna dimenticare che l'ossido di carbonio e la nicotina sono sostanze provocate dal fumo, in particolare l'ossido di carbonio diminuisce l'ossigeno verso il cuore, il cervello, i muscoli ed altre parti del corpo; la nicotina da dipendenza e tolleranza.

Il fumo crea problemi di impotenza, aumenta la probabilità del tumore al polmone e delle vie respiratorie, vescica, esofago, rene, pancreas, collo e corpo dell'utero, caduta dei capelli, alito cattivo, macchie della cute, macchie dei denti e denti gialli con tartaro, comparsa precoce di rughe.

Chi ha iniziato a fumare precocemente ha il 50% di probabilità superiore di morire a causa del fumo entro i settanta anni, con un decremento di vita pari a 22 anni.

Una pessima abitudine è anche quella di fumare in auto in quanto il fumo, in mancanza di un'adeguata areazione, si concentra in maniera molto forte all'interno dell'abitacolo oltre ad avere un auto sempre con un odore forte e sgradevole di fumo.

Con ogni boccata un fumatore inspira 1 litro e mezzo di fumo, contenente enormi quantità di sostanze ossidanti e irritanti - In ogni boccata di fumo sono contenute almeno 10 15 10 seguito da 15 zeri, numero impronunciabile -, quindi nocive alla salute, ed è da queste che derivano i principali effetti della sigaretta.

Danni provocati dal fumo

Il fumo quando entra nell'organismo ha un effetto micidiale stile AEROSOL concentrato: Le oltre 5000 sostanze dannose e radioattive allo stato gassoso e allo stato corpuscolare comportano effetti quasi sempre cancerogeni e comunque assai negativi per l'organismo come si può evincere dalla tabella sottostante

SOSTANZE

Composti allo stato gassoso Composti allo stato corpuscolare Sostanza Effetto Sostanza Effetto Ossido di Carbonio

Diminuisce ossigenazione dei tessuti

Idrocarburi Aromatici Policiclici (IPA)

Cancerogeno

Acido idroCianidrico

Citotossico e irritante Nicotina Stimolatore/Inibitore Ganglionare

Acetaldeide Citotossico e irritante Catrame Cancerogeno Acroleina Citotossico e irritante Fenolo Cancerogeno e irritante Ammoniaca Citotossico e irritante Cresolo Cancerogeno e irritante Formaldeide Citotossico e irritante B-naftilamina Cancerogeno Ossidi di Azoto Citotossico e irritante N-nitrosonornicotina Cancerogeno Nitrosamine Cancerogeno Benzopirene Cancerogeno Idrazina Cancerogeno Indolo Acceleratore tumorale Cloruro di Vinile Cancerogeno Carbazolo Acceleratore tumorale Catecolo Cocancerogeno Nickel Cancerogeno Arsenico Cancerogeno

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Cadmio Cancerogeno e irritante Polonio 210 Cancerogeno

Donne che fumano

Diminuisce il numero di fumatori tra gli uomini adulti e i giovani, ma resta ancora elevato tra le donne adulte, attirate dalla falsa immagine della fumatrice come donna emancipata e con più charme.

La verità è che il fumo, anziché aumentare il fascino della donna, provoca seri danni non soltanto alla salute, ma anche alla bellezza.

Le rughe compaiono più velocemente, le dita e i denti ingialliscono, i capelli perdono vitalità e lucentezza.

Il fumo è nemico anche della gravidanza, perché oltre ad esporre la donna direttamente ai rischi della sigaretta mette a repentaglio anche la salute del nascituro, vittima del fumo passivo.

I componenti tossici contenuti nella sigaretta, assorbiti per via sistemica, diminuiscono notevolmente il flusso sanguigno capillare ed arteriolare, determinando un’ischemia del derma e alterando l’integrità cutanea. La pelle perde il colorito naturale e diventa grigiastra. L’atrofizzazione dei capillari sottocutanei è responsabile anche della formazione di couperose e dell'aumento dei cuscinetti di cellulite.

Anche le fibre elastiche si modificano, la pelle perde tono e il viso appare più stanco. Questo quadro facilita notevolmente la formazione precoce di rughe, che si dispongono in forma radiale soprattutto intorno alle labbra e agli angoli degli occhi. Questo processo è favorito anche dal continuo movimento delle labbra nell'atto di aspirare il fumo, che accentua le rughe di questa zona già molto fragile. La nuvoletta che si forma ad ogni tiro, infine, irrita gli occhi che si difendono con frequenti lacrimazioni e strizzate, favorendo la

formazione di microrughe.

I danni legati al fumo non sono visibili da subito. Il processo è lento e ci vogliono alcuni anni per poter notare quello che dermatologicamente viene descritto come “smoker’s face” (viso del fumatore). In Italia sono state condotte alcune utili osservazioni cliniche per confermare che il "viso del fumatore" si evidenzia soprattutto dopo i quaranta anni di età e le rughe da sigaretta si notano maggiormente sul viso delle donne fumatrici piuttosto che sugli uomini. I danni non

si riferiscono soltanto alla pelle del viso, ma anche ai denti che appaiono anneriti, giallastri, opachi, a causa della formazione di placca e tartaro, che nei fumatori risulta più duro e compatto.

La sigaretta sembra influenzare anche la salute dei capelli. Secondo un’analisi pubblicata sul British Medical Journal nel 1996, che ha coinvolto oltre 600 pazienti, il fumo è stato associato alla comparsa di capelli bianchi e a perdita precoce dei capelli. Le sostanze ossidanti si introducono nella matrice cheratinica, che costituisce i capelli, e sono responsabili della perdita di consistenza e lucentezza, tipica delle fumatrici.

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Infine l’associazione tra fumo ed esposizione al sole sembra peggiorare notevolmente il quadro. L’effetto sull’invecchiamento precoce si moltiplica. Confrontando la pelle di donne abbronzate, non fumatrici e fumatrici, il grado di rugosità aumenta fino a 6 volte di più nelle fumatrici.

Le donne fumatrici, poi, hanno maggiore difficoltà a rimanere incinte. La nicotina altera la contrattilità delle tube, ostacolando il trasporto degli ovociti l'incontro con gli spermatozoi. II fumo di sigarette, inoltre, causa una diminuzione dei livelli di progesterone e rende difficile I'annidamento dell'uovo fecondato nella mucosa uterina, alterandone la maturazione. Una volta instaurata la gravidanza il fumo continua a esercitare un effetto dannoso.

Alcuni studi condotti già negli anni '60, uno nelle Hawai su più di 5.600 gravidanze e un altro negli Stati Uniti su 1.914 donne incinte, documentano una più alta incidenza di aborto spontaneo tra le fumatrici rispetto alle non fumatrici. Studi più recenti hanno confermato questi risultati, arrivando a stimare un rischio aumentato di circa il 50% di aborto spontaneo nel primo trimestre per Ie forti fumatrici. Esiste inoltre una documentata associazione tra fumo di sigarette e gravidanze extrauterine con un aumento di rischio riportato nelle fumatrici rispetto alle non fumatrici che varia dal 30% al 200%. E stato anche osservato the anche le ex fumatrici sono ad aumentato rischio di gravidanza extrauterine.

Il consumo abituale di tabacco, dopo il 4° mese di gravidanza, induce nel nascituro una riduzione dell’altezza, deficit mentali e comportamentali, un’aumentata incidenza di affezioni broncopolmonari e, a lungo termine, un aumentato rischio di cancro.

Nel liquido amniotico delle fumatrici sono state dosate sia la nicotina che la cotonina ed il sangue delle donne gravide fumatrici contiene una maggiore concentrazione di carbossiemoglobina rispetto alle non fumatrici con possibile danno fetale da carbossiemoglobina.

E’ opportuno, infine, ricordare che le donne fumatrici vanno in menopausa più precocemente delle non fumatrici e, più in generale, che la nicotina influenza l’equilibrio endocrino centrale della donna, con alterazioni del ciclo ovulatorio.

Il fumo danneggia seriamente la salute e smettere garantisce numerosi benefici

Il fumo è, secondo una definizione data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “la prima causa di morte facilmente evitabile”, responsabile ogni anno della morte di circa cinque milioni di persone in tutto il mondo per cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. Un numero destinato ad arrivare a dieci milioni entro il 2030, se non saranno adottate misure efficaci.

Il fumo fa male alla salute: questo è scritto anche su ogni pacchetto di sigarette e causa diversi danni che vanno dal problema estetico al tumore. Il fumo compromette le difese immunitarie contro

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la placca batterica, causa ingiallimento dello smalto dei denti e aumenta il rischio di gengiviti; è causa di rapido invecchiamento e di perdita di luminosità della pelle, oltre che di un aumento del rischio di irsutismo e raceudine nelle donne fumatrici.

Ma non è a rischio solo l’aspetto estetico; numerosi sono infatti gli organi che il fumo prende di mira fino a distruggerli: l’apparato respiratorio (con rischi di cancro del polmone, della faringe, della laringe, dell’esofago e della bocca), l’apparato circolatorio (rischi di infarto del miocardio ed ictus), ma anche l’apparato riproduttivo maschile e femminile (rischi di impotenza per l’uomo e

di infertilità per la donna, oltre che rischio di menopausa precoce) dei fumatori sono seriamente più a rischio rispetto a chi non fuma; basti pensare che secondo l’OMS circa il 90-95% dei tumori polmonari, l’80-85% delle bronchiti croniche e il 20-25% degli incidenti cardiovascolari sono causati dal fumo di tabacco.

Visto lo scenario, smettere di fumare sembra essere l’unica soluzione ragionevole. Ma come si può vincere su un’autentica dipendenza dell’organismo dalla nicotina? Il fattore psicologico è fondamentale. Si calcola che, nella maggior parte dei casi, circa il 60% dei soggetti che smettono di fumare ricade nel vizio entro tre mesi e il 75% in sei mesi e che l’astinenza porta spesso a ricominciare per brevi periodi prima di smettere del tutto.

Eppure l’elenco dei benefici garantiti dall’appendere accendino e sigaretta al chiodo è lungo e sostanzioso: dopo una settimana tutti i sensi si affinano e denti, capelli e pelle diventano più luminosi; dopo un mese si manifestano i primi miglioramenti nell’apparato respiratorio (la tosse elimina le sostanze dannose e diminuisce sensibilmente il rischio di problemi respiratori); dopo un anno scende il rischio cardiovascolare e, dopo alcuni anni, le probabilità di sviluppare un tumore o

altre patologie serie tornano ad essere all’incirca pari a quello di un non fumatore.

E se da soli non si riesce a smettere, l’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’ISS ha attivato il Telefono Verde contro il Fumo (TVF ) 800.554.088; il servizio è gratuito e nasce per aiutare coloro che hanno problemi legati al fumo. Attraverso il TVF è possibile ricevere informazioni scientifiche, fare domande e risolvere dubbi, ma anche avere informazioni su strutture pubbliche o private che offrono sostegno a chi vuole smettere di fumare.

Esiste una qualche correlazione tra insuccessi in implantologia e l'abitudine al fumo? “I risultati indicano che la perdita di osso e la profondità delle tasche era significativamente maggiore nei grandi fumatori, per un lungo periodo di esposizione, se comparati con i dati dei moderati fumatori o ad una breve esposizione durante la vita.” J.Bergstrom: “Dose-dependent periodontal disease response to tobacco smoking” Europerio 2 Florence-Italy 15-17 maggio ‘97 “Scopo di questo lavoro era di esaminare lo stato dentale di 35, 50, 65 e 75 anni. I fumatori hanno presentato una decisamente maggiore presenza e profondità di tasche, in tutti i gruppi di età, rispetto ai non fumatori. Il numero dei denti sani era inferiore nei fumatori, decisamente maggiore era il numero dei denti estratti, cariati e otturati rispetto ai non fumatori. Si è concluso che il fumo è un importante fattore di rischio per la carie, perdita di denti e perdita di attacco.” P.Axelsson, J.Paulander, J.Lindhe: “Relationship between smoking and…” J.Clin. Periodontol. 1998; 25:297-305

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"Attualmente i principali fattori predisponenti al fallimento degli impianti sono: -la scarsa densità ossea -il fumo” A.Crawford Bain:”Smoking and implant failure…” Int.J. Oral Maxillofacial Impl. 1996; 11:756-759 "Si sono registrati il 9% di fallimenti in fumatori contro l’1% dei non fumatori, a dispetto del fatto che la buona qualità dell’osso di entrambi i gruppi fosse sovrapponibile. Si può concludere che il fumo è un significativo, anche se non l’unico, importante fattore di fallimento degli impianti prima del loro carico funzionale." H.De Bruyn, B.Collaert:”The effect of smoking…” Clin.Oral Impl. Res. 1995; 5:260-264 "Perché il fumo è così dannoso per gli impianti? Formuliamo una ipotesi: Il fumo orienta verso una struttura ossea più rarefatta. Le donne che fumano 1 pacchetto di sigarette al giorno durante la loro vita da adulte, alla menopausa presentano una percentuale di deficit osseo dal 5 al 10% rispetto alle non fumatrici." J.Hopper,E.Seeman:”The bone density of female…” N.Engl. J. Medic. 1994;330:387-392 "Su più di 1.200 impianti valutati è stato osservato osso di tipo IV (di scarsa densità) in una percentuale doppia dei casi nei fumatori rispetto ai non fumatori." C.A.Bain, P.K.May:”The influence of smoking on bone…” Int. J. Oral Maxillofacial Impl. 1993; 9:123-128 "416 soggetti, curati per carie all’Università di Washington, sono stati esaminati con radiografie per controllare la perdita verticale ossea in rapporto all’età. I dati hanno dimostrato che il 73.9% dei giovani ed il 100% degli anziani con grave perdita ossea erano fumatori. I dati indicano che il fumo è la prima causa di perdita di osso alveolare, seguita dalla età." R.E.Persson, L.G.Hollender, G.R. Persson:”Assessment of alveolar bone levels from intraoral radiographs. J.Clin.Periodontol. 1998; 25:647-654 "412 pazienti con 1379 impianti sono stati osservati per 5 anni. La percentuale di impianti falliti è stata del: -4.92 % nei non fumatori contro -15.06 % nei fumatori." "Osso di qualità IV è stato trovato: -nel 17.6 % dei non fumatori contro -il 37.9 % nei fumatori" C.A.Bain, P.K.May:”The influence of smoking on bone quality and implant failure” Int. J. Oral Maxillofacial Impl. 1993; 9:123-128 Avevamo formulato una ipotesi: che il fumo orientasse verso una struttura ossea più rarefatta. Sulla base della letteratura internazionale attualmente disponibile possiamo concludere che: tale ipotesi corrisponde al vero! Formuliamo ora una seconda ipotesi: il fumo potrebbe esercitare una azione dannosa sul sistema immunitario dell’organismo. La nicotina altera la capacità dei fibroblasti di aderire alle superfici radicolari e determina una alterazione dello status anticorpale contro P. intermedia e il F. nucleatum abbassando il livello

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serico anticorpale di immunoglobulina G (IgG) verso questi batteri. N.M.Sforza:”Abitudine al fumo e malattie parodontali” Dental Cadmos 1996; 12:46-67 "E’ stata studiata la capacità di adesione di fibroblasti del legamento parodontale in rapporto alla presenza di nicotina. Il grado di inibizione va dal 5% al grado più basso di concentrazione di nicotina (50mg/ml) al 90 % del più alto (250mg/ml), ed era più marcato dal 2° giorno di esposizione.” G.G.Poulon, A.Geinoz, G.Cimasoni:”Nicotine effects of periodontal ligament fibroblasts in vitro Europerio 2 Florence-Italy 15-17 May 97 "Il fumo di sigaretta ha dimostrato di interferire con la vitalità dei polimorfonucleati (PMN) e con la loro capacità di fagocitosi. Gli effetti negativi del tabacco, legati alla persistenza in bocca dei residui tossici, durano da 1 a 3 anni." E.B.Kenney:”The effect of cigarette smoke…”J.Periodontal Res. 1997; 12:227-234 "In questo studio è stato esaminato l’effetto della nicotina sui fibroblasti del ligamento parodontale per quanto riguarda:" proliferazione capacità di attacco produzione di fosfatasi alcalina chemiotassi La proliferazione cellulare viene inibita ad una dose = 100ng/ml. Gli stessi valori inibiscono la capacità di adesione e tale inibizione è ancora evidente dopo 6 ore. Risulta nettamente ridotta la capacità di produrre fosfatasi alcalina. La capacità chemiotassica è già ridotta del 15 % ad una concentrazione di nicotina di 50ng/ml per giungere ad una riduzione del 90 % a 5 ng/ml." C.Giannopoulou, A.Geinoz, G.Cimasoni:”Effects of nicotine on periodontal ligaments…” J.Cli.Periodont. 1999;26:49-55 Avevamo formulato una ipotesi: che il fumo esercitasse una azione dannosa sul sistema immunitario dell’organismo. Sulla base della letteratura internazionale attualmente disponibile possiamo concludere che: tale ipotesi corrisponde al vero ! Formuliamo ora una terza ipotesi: Il fumo danneggia il tessuto osseo e i tessuti molli modificando la circolazione e la microcircolazione ematica. "La nicotina ha un’azione vasocostrittrice che conduce ad un ridotto apporto di sangue ad una zona in via di guarigione e potrebbe causare occlusioni microvascolari di tipo trombotico con aree di parziale ischemia." Y.M.Gonzales:”Il fumo come fattore di rischio” Dental Cadmos 1997; 5:56-60 "Sembra ragionevole che la ridotta vascolarizzazione dell’osso sia il meccanismo preponderante nel fallimento degli impianti nei fumatori, poiché il flusso ematico osseo già si incrementa con una settimana di sospensione dal fumo." A.Crawford:”Smoking and implant failure…” Int. J. Oral Maxillofacial Impl. 1996; 11:756-759 "Vi è evidenza di modificazioni nella velocità del flusso sanguigno nei distretti periferici dei fumatori. Le variazioni del flusso sanguigno locale sarebbero da imputarsi sia a variazioni ormonali (catecolamine), stimolate dalla nicotina, sia a effetti vasoattivi (vasopressina-neurofisina) sia, infine, a un’azione diretta del fumo in toto sui capillari della mucosa orale." S.Cavagna, G.C.Leghissa: “Correlazione tra patologia parodontale, terapia, impianti…” Implantologia Orale 2000;1:38-42

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"Un dopler ultrasonico misuratore di flusso è stato usato per controllare la velocità del flusso ematico in 2 gruppi di maschi volontari. Si è concluso che il fumo di una singola sigaretta riduce la velocità di circolazione del sangue, a livello periferico, del 42 % "Termogramma delle braccia prima e dopo una sigaretta: la nicotina ha rimpicciolito i vasi, il flusso del sangue è diminuito, le braccia a destra sono più fredde." Scatti Caldi: Focus, 05/2002 "Questo lavoro ha evidenziato un aumento della temperatura sottogengivale in corrispondenza con l’approfondirsi delle tasche parodontali. Si determina così una diminuzione della temperatura differenziale tra quella presente sottogengiva e quella sottolinguale." L.Chamam:”Effect of smoking…” J.Am. Dental Ass. 1974; 10:1327-28 "Nei fumatori, alla profondità di sondaggio di 2-3-4-5mm, si registra un significativo minore aumento della temperatura nella profondità delle tasche rispetto ai non fumatori" N.Trikilis, A.Rawlinson, T.F.Walsh:”Periodontal probing depth and subgingival…” J.Clin.Periodont. 1999; 26:38-43 Avevamo formulato una ipotesi: che il fumo danneggiasse il tessuto osseo e i tessuti molli modificando la circolazione e la microcircolazione ematica. Sulla base della letteratura internazionale attualmente disponibile possiamo concludere che: tale ipotesi corrisponde al vero! Branemark suggerisce un protocollo di sospensione dal fumo per 1 settimana prima e per 8 settimane dopo l’intervento chirurgico per posizionare gli impianti. 223 impianti Branemark sono stati messi a 78 pazienti suddivisi in 3 gruppi:non fumatori, fumatori che avevano aderito al protocollo di sospensione, fumatori che hanno continuato a fumare. La percentuale di fallimenti è stata: -non fumatori: 5.68 % -fumatori che hanno sospeso: 11.76 % -fumatori che hanno continuato a fumare: 38.46% A.B.Crawford:”Smoking and implant failure...” Int.J.Oral Maxillofacial Impl. 1996; 6:756-759

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Sulla base di tutto ciò viene spontanea una domanda: ....cosa aspetti a smettere ?

Dipendenza da Nicotina

• Il fumo è un vizio? • Cosa contiene una sigaretta • La dipendenza da nicotina • L'astinenza da nicotina • Smettere di fumare • Alcuni consigli

Il fumo è un vizio?

Fin'ora si è sempre detto e pensato che il fumo di sigaretta fosse un vizio. E cosa affermano molti fumatori sul fumo ? E' un vizio che in qualsiasi momento posso abbandonare. Niente di più falso. Il fumo di sigaretta non è

un vizio, non è un'abitudine, ma una vera e propria tossicodipendenza. Il tabagismo è una malattia ( lo afferma anche l'OMS nella decima revisione della classificazione internazionale delle malattie: ICD X -International Classification Disease: include la dipendenza da tabacco nella lista dei disturbi legati all'uso di sostanze farmacologiche) e come tale deve essere trattata.

Cosa contiene una sigaretta

Il fumo di tabacco è un aerosol micidiale di sostanze nocive. Sul pacchetto delle sigarette sembra da quello che si può leggere che le sigarette contengono nicotina ,condensato e niente altro... Il fumo di tabacco contiene oltre 4000 sostanze:

• idrocarburi aromatici policiclici, • nitrosamine, • benzopirene, • benzoantracene

e queste sono tutte sostanze sicuramente cancerogene e cioè possono provocare tumore; poi vi sono sostanze irritanti quali

• acido cianidrico, • acetaldeide, • formaldeide, • ammoniaca.

Queste sostanze alterano la mucosa bronchiale dando una maggiore produzione di catarro ed in genere infiammazione della mucosa bronchiale. Ancora, il monossido di carbonio che si lega all'emoglobina (formando la carbossiemoglobina) sostanza che normalmente trasporta l'ossigeno e fa sì che venga trasportato meno ossigeno in tutto l'organismo. Ed infine la

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nicotina, sostanza che fra tutte quelle che abbiamo elencato è forse la meno dannosa ma sicuramente è quella che dà dipendenza.

La dipendenza da nicotina

E' la sostanza che fa sì che il fumatore cerchi sempre un'altra sigaretta e non riesca a farne a meno. La nicotina è una sostanza che, attraverso il fumo di tabacco, in pochi secondi arriva al cervello. Pensate che la medicina ufficiale solo nel 1988 ha affermato che la nicotina dava dipendenza come altre droghe quali l'eroina e

la cocaina (General Surgeon USA (1988) : "la nicotina è la sostanza contenuta nel tabacco che porta alla dipendenza... l'uso del tabacco risponde ai criteri correntemente utilizzati per definire l'assuefazione"), mentre le industrie del tabacco conoscevano le qualità farmacologiche della nicotina dal 1963 ma in pubblico continuavano ad affermare che la nicotina non dava dipendenza ma era un componente molto importante per il gusto. " La nicotina dà dipendenza . Quindi, noi abbiamo a che fare con il business di un agente farmacologico psicotropo , efficace anche nel calmare lo stress".(I - Lista documenti) Questa è una dichiarazione, riservata del 1963, di Addison Yeaman , consulente generale della Brown & Williamson Tobacco (B&W) , resa sulla base di studi condotti in quegli anni sulla nicotina presso i laboratori di Ginevra del Battelle Memorial Institute e finanziati dalla British American Tobacco (BAT). A livello cerebrale attiva i recettori acetilcolinergici nicotinici nAChRs sui corpi cellulari dopaminici dell'Area Ventro-tegmentale e terminali dopaminici del Nucleo Accumbens e stimola la produzione di dopamina a livello della corteccia frontale. In questo modo provoca una sensazione di benessere e di piacere. Tutto ciò spinge il fumatore a ripetere l'esperienza (rinforzo dello stimolo), e cioè ad accendere la sigaretta. Ecco perché per molti fumatori è difficile smettere di fumare.

L'astinenza da nicotina

In Italia circa un 40% dei fumatori attivi vorrebbe smettere di fumare ma non ci riesce, proprio a causa della forte dipendenza prodotta dall'utilizzo del fumo di tabacco. Solo il 5-6% di coloro che hanno smesso di fumare senza alcun aiuto riesce ad essere astinente ad un anno.

La carenza della nicotina porta infatti, come abbiamo visto, ad una vera e propria sindrome di astinenza caratterizzata dal seguente corredo sintomatologico:

• insonnia, • desiderio irresistibile di accendere una sigaretta, • frustrazione, • rabbia, • irrequietezza, • impazienza, • rabbia, • depressione, • deficit di concentrazione, • difficoltà a svolgere le attività quotidiane, • irritabilità, • aumento dell'appetito,

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• incremento ponderale, • stipsi.

Il metodo più accurato per valutare la dipendenza da nicotina è il Test di Fagerström. Il punteggio ottenuto al test è di fondamentale importanza, infatti ci permette anche di impostare la terapia "su misura" per ciascun paziente.

Smettere di fumare

Esistono vari metodi per "far smettere di fumare": alcuni metodi hanno delle basi scientifiche, altri non ne hanno. Fra quelli che hanno delle basi scientifiche vi è la terapia farmacologica ( es. i sostituti della nicotina) e la terapia comportamentale o psicologica. Se le due terapie vengono combinate il risultato sarà migliore.

Perché dare nicotina a chi vuole smettere? Il motivo lo abbiamo accennato prima , la nicotina è una droga pertanto nel momento in cui ci si astiene dal fumare ci mancherà ed avremo quel corredo sintomatologico di cui abbiamo parlato. Per aiutare il paziente a superare la crisi di astinenza da sigaretta possiamo utilizzare dei presidi quali le gomme da masticare, i cerotti, l'inhaler e le compresse sublinguali mediante i quali viene rilasciata una bassa quantità di nicotina in modo da alleviare gli stimoli che lo spingono a fumare. Le dosi di nicotina che si assumono sono quindi controllate, sicuramente inferiori a quelle contenute nelle sigarette, si assumono per un breve periodo e soprattutto si evitano le altre 4000 sostanze nocive presenti nelle sigarette. In ogni caso è bene che la terapia sostitutiva sia consigliata e seguita poi da personale sanitario competente quale il medico di medicina generale, lo specialista o il farmacista. Deve essere effettuata per almeno 2 mesi a dosaggi pieni e poi a scalare (non sottodosarla ! ). Infatti questi presidi aumentano la loro efficacia se sono sostenuti dai consigli e dall'aiuto del medico o quando vengono associati ad una terapia di supporto psicologico.

Alcuni consigli

• stabilire la data precisa in cui si intende smettere di fumare • comunicarla ai familiari e agli amici • programmare le giornate immediatamente successive alla data di cessazione • non frequentare luoghi in cui si fuma o persone che fumano • buttare tutti i pacchetti di sigarette che si hanno • lavare per bene la macchina e ripromettersi di non affumicarla più • fare una pulizia dei denti • quando viene la voglia di fumare cercare una persona che non sopporta il fumo e/o

lavarsi i denti.

I danni del fumo

ed i vantaggi che si ottengono smettendo di fumare

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Vedi anche: fumo in gravidanza e i costi del fumo

Cosa c'è nel fumo delle sigarette che viene inalato?

Il fumo che origina dalla combustione incompleta del tabacco e della carta che lo avvolge è costituito da almeno 4000 sostanze. Tra queste:

sostanze irritanti; catrame; monossido di carbonio; nicotina

NOTA BENE: I filtri riducono la quantità di queste sostanze che arriva nelle vie respiratorie, ma NON le eliminano.

Tra le sostanze irritanti presenti nel fumo: acido cianidrico, acroleina, formaldeide, ammoniaca. Causano danni immediati alla mucosa delle vie respiratorie. L'azione irritante provoca inoltre tosse, eccesso di muco, bronchite cronica, enfisema.

Il catrame, facente parte della componente corpuscolata del fumo, comprende diverse sostanze, tra cui le più note sono benzopirene e idrocarburi aromatici è dimostrato che queste sostanze sono cancerogene.

Il catrame, inoltre, irrita le vie respiratorie, ingiallisce i denti, contribuisce all'alito cattivo e alla sensazione di amaro in bocca.

Il monossido di carbonio si lega all'emoglobina, riducendo la sua capacità di trasportare l'ossigeno. Questo comporta un minore nutrimento per i tessuti.

La nicotina è un alcaloide naturale, presente nel tabacco in una percentuale che va dal 2 all'8%. La nicotina contenuta in una sigaretta

non è molto tossica ma dà dipendenza!Quando arriva ai polmoni essa passa nel sangue e arriva al cervello in pochi secondi. La nicotina stimola la liberazione di dopamina nel SNC e di adrenalina nel surrene. L'effetto è eccitatorio sia a livello della mente che del corpo. Poco dopo, però, subentra un effetto deprimente che spinge a fumare ancora per provare di nuovo gli effetti positivi. Con ciò si spiega la dipendenza, il cui grado si misura valutando questi parametri:

difficoltà di smetterne l'uso; frequenza delle recidive; percentuale di soggetti dipendenti; "valore" attribuito al fumo, malgrado l'evidenza dei danni.

Oltre alla dipendenza farmacologica da nicotina, nel fumatore si crea anche una dipendenza psicologica.Quando si smette di fumare si manifesta una vera e propria sindrome da astinenza, caratterizzata da:

irritabilità, collera, ansia; voglia irrefrenabile di fumare; difficoltà di concentrazione; insonnia

La nicotina è considerata una droga a tutti gli effetti. Dall'inizio degli anni 90 il contenuto di nicotina delle sigarette è regolamentato e non può superare un certo numero di mg.

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Danni del fumo

La gravità dei danni dipende da questi parametri

Età di inizio e numero di anni di fumo; Numero di sigarette giornaliere; Modo di fumare (inalazioni più o meno profonde)

Danni del fumo all'apparato respiratorio:

irritazione, aumento del muco, bronchite acuta, poi cronica, enfisema polmonare

Aumenta inoltre l'incidenza di infezioni delle vie respiratorie ed asma.

Danni del fumo a cuore e circolo

Il fumo fa aumentare la pressione arteriosa, accelera l'aterosclerosi, ostacolando la circolazione del sangue nei vasi e aumentando il rischio di infarto e di ictus. I problemi circolatori causati dal fumo possono determinare:

impotenza nell'uomo; declino mentale; invecchiamento precoce della pelle

Il fumo aumenta il rischio di molti tipi di tumore; a rischio sono prima di tutto le vie respiratorie in quanto direttamente esposte al fumo. Nei fumatori il carcinoma polmonare ha una frequenza 20 volte superiore a quella riscontrata nei non fumatori. Alto è anche il rischio di tumore al rene e alla vescica, in quanto le sostanze cancerogene del tabacco sono eliminate attraverso i reni e ristagnano con l'urina nella vescica. Associato all'alcol, il fumo aumenta il rischio di tumori dell'esofago, del colon e del fegato.

Danni specifici del fumo nelle donne

è maggiore il rischio di tumori dell'utero. La menopausa è anticipata ed è più alto il rischio di osteoporosi. Il fumo diminuisce la fecondità ed aumenta il rischio di aborti, parti prematuri, neonati sottopeso e morti premature. La nicotina ha inoltre la capacità di nel latte materno. Il fumo in gravidanza può causare un ritardo di crescita, di sviluppo mentale e polmonare del bambino.

Altri danni del fumo:

Il fumo riduce notevolmente le prestazioni atletiche, aumenta lo stress ossidativo, aumenta il rischio di gengiviti ed incrementa l'incidenza di ulcere gastro-duodenali.

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Il fumo passivo è quello inalato involontariamente dalle persone che vivono o lavorano a contatto con fumatori.

Il fumo di tabacco è uno dei più pericolosi fattori inquinanti dell'aria in ambienti confinati e costituisce un rischio concreto per la salute dei non fumatori.

Causa riduzione della funzionalità respiratoria e una maggiore incidenza di tumore al polmone. Nei figli di fumatori si riscontra una più alta incidenza di bronchiti, polmoniti e crisi asmatiche.

E se non ti è ancora passata la voglia di fumare..

Un fumatore su due muore di una malattia attribuibile al tabagismo. La speranza di vita di un fumatore è comunque di 8 anni inferiore a quella dei non fumator.

Smettendo di fumare si hanno benefici immediati (nell'arco di ore) - come una migliore respirazione, ed una maggiore capacità nella percezione di odori e sapori - e benefici a lungo termine:

aumenta la speranza di vita; si riduce il rischio di tumori; scompaiono tosse e catarro; si riducono le affezioni delle vie respiratorie; si evitano bronchiti croniche e enfisema; migliora la circolazione e si riduce il rischio di infarto e di ictus; migliora l'efficienza fisica e si previene l'impotenza; migliorano i riflessi; diminuiscono gli incidenti stradali e sul lavoro; si riduce il rischio di osteoporosi; le fratture guariscono prima; migliora la qualità del sonno; aumenta la fecondità e migliora lo stato di salute del nascituro; migliora lo stato della pelle e dei capelli; l'alito e la persona perdono l'odore (sgradevole) di fumo.

In Italia ogni anno, per il fumo, muore un numero di persone che corrisponde al numero di vittime che si avrebbe se ogni giorno cadesse un jumbo-jet pieno di passeggeri. Con un tale rischio nessuno accetterebbe più di volare. Perché allora si accetta di fumare?

"la sigaretta è quella cosa che da una parte c'è il fumo e dall'altra un cretino" Oscar Wilde

Fumo e malattie correlate

Il consumo di tabacco riveste un ruolo importante nell’insorgenza di numerose malattie, tra cui una serie di malattie molto gravi e con decorso mortale. I componenti del fumo raggiungono attraverso il sangue tutte le aree del corpo e la ricerca acquisisce ogni giorno nuove conoscenze sull’effetto nocivo del consumo di tabacco. Qui vengono descritte alcune delle conseguenze prodotte dal fumo sulla salute. L’elenco delle malattie non è completo.

Danni conseguenti genere-specifici Occhi e disturbi della vista Pelle e guarigione delle ferite Fertilità dell’uomo Malattia di Legg-Perthest Osteoporosi SIDS (morte improvvisa del lattante)

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Carenza di vitamina C Apparato di sostegno del dente (paradenzio)

Malattie causate dal fumo di tabacco. Fonti: International Agency for Research on Cancer, 2004 175, US Department of Health and Human Services, 2004 Elaborazione: Centro tedesco di ricerca sul cancro, Ufficio di coordinamento prevenzione del cancro.

Danni conseguenti genere-specifici

Cancro ai polmoni A parità di quantità di tabacco consumata, il rischio di cancro ai polmoni per le donne aumenta di 28 volte, per gli uomini aumenta „solo“ di circa 10 volte; inoltre nella donna il cancro ai polmoni si manifesta in media cinque anni prima. Negli uomini la frequenza di cancro ai polmoni diminuisce, mentre nelle donne presenta un incremento costante.

Sessualità e fertilità Il fumo pregiudica la sessualità e la fertilità sia nelle donne che negli uomini. Per questo motivo la sigaretta viene detta anche “la contraccezione nascosta”. Nelle donne fumatrici, la menopausa arriva circa 2 anni prima. Le fumatrici che assumono contraccettivi orali presentano un rischio nettamente più alto di contrarre malattie cardiocircolatorie, oltre ad un aumentato rischio di sterilità. Negli uomini il fumo porta più spesso a disfunzione erettile e diminuisce la quantità e la qualità degli spermatozoi.

Occhi e disturbi della vista

Il fumo è il principale fattore di rischio per la degenerazione della retina in rapporto all’età. Con l’avanzare dell’età le cellule visive sensibili alla luce si atrofizzano. Ne conseguono disturbi nella lettura, difficoltà nell’adattamento luce-oscurità ecc.. Il fumo favorisce notevolmente questi processi d’invecchiamento irreversibili.

Pelle e guarigione delle ferite

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Il fumo è il principale fattore di rischio per la degenerazione della retina in rapporto all’età. Con l’avanzare dell’età le cellule visive sensibili alla luce si atrofizzano. Ne conseguono disturbi nella lettura, difficoltà nell’adattamento luce-oscurità ecc.. Il fumo favorisce notevolmente questi processi d’invecchiamento irreversibili.20 sigarette al giorno fumate in età media portano ad un processo d’invecchiamento anticipato della pelle di circa 10 anni. Il fumo del tabacco accelera in più direzioni il normale processo d’invecchiamento cutaneo: ostacola la sintesi del collagene e l’ispessimento delle singole fibre. Il livello ridotto di vitamina A, causato dal fumo e dai radicali liberi del fumo di tabacco, attivano inoltre l’attività enzimatica della metalloproteinasi-1 (MMP-1), il che comporta una degenerazione del collagene. Nel contempo, a causa di una rafforzata attività dell’enzima elastasi, il fumo stimola una degenerazione eccessiva dell’elastina nel derma. L’effetto vasocostrittore della nicotina aumenta inoltre l’ischemia tessutale ed accelera l’invecchiamento della pelle.

Il fumo pregiudica la guarigione di ferite e fratture: infatti l’effetto vasocostrittore della nicotina causa una ridotta proliferazione delle cellule rosse del sangue necessarie alla cicatrizzazione e alla difesa delle infezioni, poiché altera la capacità dei fibroblasti e dei macrofagi dei tessuti immunocompetenti. La nicotina aumenta inoltre l’aggregazione dei trombociti, il che pregiudica nuovamente la microcircolazione. Il monossido di carbonio porta all’ipossia o anossia cellulare. La ridotta nuova formazione di collagene rallenta la guarigione delle ferite.

Infine il fumo aumenta il rischio di svariate malattie della pelle, soprattutto se entrano in gioco le conseguenze immunologiche del fumo. Pertanto il fumo innesca una reazione infiammatoria in presenza di pustolosi palmo-plantare, psoriasi, acne vulgaris e inversa, dermatite atopica e tromboangite obliterante. In caso di trasformazione maligna di un’infezione da papilloma virus umano (HPV), le sostanze contenute nel tabacco sono ritenute agenti co-cancerogeni. Nei fumatori l’acne registra una comparsa nettamente maggiore (41%) rispetto ai non fumatori (25%) e la sua resistenza aumenta in rapporto alla quantità di nicotina assunta.

Fertilità dell’uomo

I fumatori registrano un aumento di frequenza dei disturbi dell’erezione rispetto ai non fumatori, l’odds ratio per la disfunzione erettile è dell’1,7 (95 % CI). In tanti casi la causa è un’affezione vascolare nelle arterie di apporto al pene. I fumatori presentano inoltre una qualità ed una densità ridotta dello sperma ed un aumento del numero dei leucociti nel liquido spermatico.

Fertilità della donna

Le fumatrici hanno un’incidenza nettamente più frequente di sterilità dovuta a cause ormonali perché il fumo riduce la fertilità naturale della donna. Le fumatrici sono esposte ad un aumentato rischio di gravidanze tubariche e le gestanti ad un aumentato rischio di aborti spontanei, parti prematuri, rottura precoce delle membrane fetali, placenta previa e distacco prematuro della placenta.

Osteoporosi

Il consumo di tabacco porta ad una riduzione della densità ossea per via dei cambiamenti a livello ormonale e cellulare. Pregiudica la struttura ossea nelle donne in menopausa, indipendentemente dalla situazione ormonale. La nicotina diminuisce la concentrazione nel siero di vitamina D e paratormone, influendo così sul

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bilancio del calcio. In particolare negli individui a partire da 50 anni di età, il fumo si accompagna ad una significativa riduzione della massa ossea e ad un conseguente aumentato rischio di frattura.

SIDS (SUDDEN INFANT DEATH SYNDROME) o morte improvvisa del lattante

La morte improvvisa del lattante, con una percentuale del 25%, rappresenta nei paesi industrializzati la prima causa di morte nell’età compresa tra 1 e 12 mesi nel periodo postneonatale. Un riesame sistematico su 29 studi di caso-controllo e dieci studi di coorte dimostrò nel 1997 un raddoppiamento dei rischi di SIDS a causa del fumo in gravidanza. Anche il fumo dei genitori dopo la nascita aumenta il rischio di SIDS.

Carenza di vitamina C

L’assimilazione di vitamina C nel fumatore è più bassa di circa il 10%, inoltre il bisogno di antiossidanti aumenta di circa il 40%. Pertanto i fumatori presentano un fabbisogno di vitamina C aumentato del 50% (150 mg/giorno).

Apparato di sostegno del dente (paradenzio)

Molteplici studi trasversali, così come studi prospettivi a lungo termine, hanno confermato il fumo delle sigarette anche come importante fattore di rischio per l’insorgenza e l’avanzamento di danni al tessuto paradontale. Il fumo è un significativo fattore di rischio per le malattie dell’apparato di sostegno del dente, porta anche alla caduta dei denti e causa il cancro nella cavità orale e faringea. Il fumo peggiora la vascolarizzazione della cavità orale. Fattore particolarmente insidioso è che il fumo inibisce il sanguinamento delle gengive, che è un segnale tipico della paradontite ed un campanello d’allarme per la malattia. Più del 70% dei pazienti odontoiatrici con malattia paradontale cronica sono fumatori. Rispetto ai non fumatori, hanno un rischio di circa 5-6 volte maggiore; i forti fumatori, che da oltre 20 anni fumano più di 20 sigarette al giorno, sono esposti ad un rischio di malattia addirittura 20 volte maggiore. I fumatori hanno tasche gengivali nettamente più malate e profonde, una perdita maggiore di tessuto osseo e connettivo circostante il dente e sono più esposti alla perdita dei denti. Rispetto ai non fumatori, il successo di trattamento di una terapia odontoiatrica per la paradontite tra i fumatori è nettamente più negativo, di conseguenza la maggior parte degli insuccessi si registra tra gli appartenenti a questa categoria.