SYNTHESIS - Aracne · I falsi miti cosmetici 7.1. La verità sulle più diffuse “credenze...

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SYNTHESIS IL FARMACO E LA SUA CHIMICA

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SYNTHESIS

IL FARMACO E LA SUA CHIMICA

Direttore

Antonio CUniversità di Sassari

Comitato scientifico

Daniela BUniversità degli studi di Milano

Elisabetta GUniversità degli studi di Sassari

Sabrina PUniversità degli studi di Trieste

Gabriele MUniversità degli studi di Sassari

Alessandra PUniversità degli studi di Sassari

SYNTHESIS

IL FARMACO E LA SUA CHIMICA

La morfina è stata inventata per permettere ai medici di dormire tranquilli.

Sacha G

La collana nasce con una vocazione interdisciplinare: pur essendo ilfarmaco il suo fulcro e la Chimica Farmaceutica la disciplina principaledi riferimento, gli argomenti trattati spaziano trasversalmente, coin-volgendo altre fondamentali materie quali la Tecnica Farmaceutica, laFarmacologia, la Bioinformatica e la Biochimica che contribuisconoattivamente al raggiungimento dell’obiettivo. Nell’intento di coadiu-vare i tre principali aspetti di una disciplina scientifica: divulgazione,didattica e approfondimento scientifico, la collana accoglie volumi chedocumentano tali aspetti. In particolare, ospita sia monografie cheraccolte di argomenti indirizzati a studenti, colleghi e a un più vastopubblico, sino ad arrivare a testi rivolti a dottorandi e specializzandi.

Andrea Fratter

Bufale cosmetiche

Prefazione diArrigo Cicero

Copyright © MMXVIAracne editrice int.le S.r.l.

[email protected]

via Quarto Negroni, Ariccia (RM)

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I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: aprile

Dedico questo lavoro ai tanti ta-lenti che questa Nazione non è in grado di far sbocciare e che pre-stano la loro intelligenza alla straniera terra

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Indice

11 Prefazione

13 Introduzione

15 Capitolo I

Definizione di INCI e fondamenti di legislazione cosmetica

1.1. Cos’è l’INCI di un prodotto cosmetico, 15 – 1.2. Cosa prevede la legislazione cosmetica in vigore sull’etichettatura dei prodotti, 17 – 1.3. Valutazione di efficacia e sicurezza dei prodotti cosmetici, 19 – 1.4. Organi di controllo e sanzioni previste per la pubblicità ingannevole sui cosmetici, 25

29 Capitolo II

Principi di anatomia e fisiologia cutanea

2.1. Com’è fatta la nostra pelle, 29 – 2.2. Come funziona la nostra pelle, 32 – 2.3. Come avviene l’assorbimento delle sostanze attraverso la pelle, 34 – 2.4. Strategie di promozione di assorbimento topico, 37 – Bibliografia, 41

43 Capitolo III

I cosmetici idratanti

3.1. Cosa significa davvero idratare la pelle, 43 – 3.2. Strategie corrette per l’idratazione cutanea, 46 – 3.3. Idratare la cute di viso e corpo: servono prodotti differenti? 53 – 3.4. Bestiario dell’idratazione cutanea: i falsi miti delle creme idra-tanti, 55 – Bibliografia, 58

10 Indice

61 Capitolo IV

I cosmetici antinvecchiamento

4.1. I fattori che favoriscono l’invecchiamento precoce della cute, 61 – 4.1.1. Ele-menti di fisiopatologia dell’invecchiamento cutaneo, 62 – 4.1.2. Dolce invecchia-re…, 65 – 4.2. Quali sostanze sono davvero efficaci nel contrastare i fenomeni che preludono all’invecchiamento precoce della cute, 66 – 4.3. Meglio averlo corto…, 70 – 4.4. Ruolo dei filtri solari nel mantenere l’integrità della pelle e prevenire i se-gni precoci dell’invecchiamento, 75 – 4.4.1. Effetti della radiazione UVA sulla pel-le, 78 – 4.5. Il Fattore SPF, 81 – 4.6. Classificazione dei filtri UV, 83 – 4.6.1. Filtri chimici organici, 83 – 4.6.2. Filtri chimici inorganici, 84 – 4.6.3. L’importanza del-la protezione UVA, 84 – 4.6.4. Quanto conta davvero l’SPF, 85 – 4.7. Conclusioni, 86 – 4.8. Bestiario antiage: i falsi miti delle creme anti-rughe, 88 – Bibliografia 91

95 Capitolo V I cosmetici detergenti

5.1. Principi di detersione cutanea, 95 – 5.2. Cos’è davvero un detergente cutaneo, 96 – 5.3. Principali classi di detergenti impiegati per la pulizia della cute, 97 – 5.4. Requisiti per la corretta scelta di un detergente-struccante, 98 – 5.5. Tonico, deter-gente e acqua micellare: quali sono le reali differenze e quando scegliere l’uno o gli altri, 101 – 5.5.1. Il latte detergente, 101 – 5.5.2. Il tonico, 104 – 5.5.3. Le acque micellari, 105

107 Capitolo VI I cosmetici anticellulite

6.1. Cos’è davvero la cellulite e perché è così complessa da eliminare, 107 – 6.1.1 Elementi di fisiopatologia della cellulite, 108 – 6.2. Quali trattamenti sono davvero efficaci, 110 – 6.3. Stili di vita quotidiani e alimentazione, 112 - 6.4. Approccio co-smetologico della cellulite, 112 – 6.5. Quali principi attivi funzionano davvero, 113 – 6.6. Sono efficaci gli estratti vegetali nei prodotti anticellulite? 116 – 6.7. Il feno-meno fosfatidilcolina, 117 – 6.8. Bestiario anticellulite: i falsi miti delle creme anti-cellulite, 121 – Bibliografia, 123

125 Capitolo VII I falsi miti cosmetici

7.1. La verità sulle più diffuse “credenze cosmetiche”, 125 – Bibliografia, 128

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61 Capitolo IV

I cosmetici antinvecchiamento

4.1. I fattori che favoriscono l’invecchiamento precoce della cute, 61 – 4.1.1. Ele-menti di fisiopatologia dell’invecchiamento cutaneo, 62 – 4.1.2. Dolce invecchia-re…, 65 – 4.2. Quali sostanze sono davvero efficaci nel contrastare i fenomeni che preludono all’invecchiamento precoce della cute, 66 – 4.3. Meglio averlo corto…, 70 – 4.4. Ruolo dei filtri solari nel mantenere l’integrità della pelle e prevenire i se-gni precoci dell’invecchiamento, 75 – 4.4.1. Effetti della radiazione UVA sulla pel-le, 78 – 4.5. Il Fattore SPF, 81 – 4.6. Classificazione dei filtri UV, 83 – 4.6.1. Filtri chimici organici, 83 – 4.6.2. Filtri chimici inorganici, 84 – 4.6.3. L’importanza del-la protezione UVA, 84 – 4.6.4. Quanto conta davvero l’SPF, 85 – 4.7. Conclusioni, 86 – 4.8. Bestiario antiage: i falsi miti delle creme anti-rughe, 88 – Bibliografia 91

95 Capitolo V I cosmetici detergenti

5.1. Principi di detersione cutanea, 95 – 5.2. Cos’è davvero un detergente cutaneo, 96 – 5.3. Principali classi di detergenti impiegati per la pulizia della cute, 97 – 5.4. Requisiti per la corretta scelta di un detergente-struccante, 98 – 5.5. Tonico, deter-gente e acqua micellare: quali sono le reali differenze e quando scegliere l’uno o gli altri, 101 – 5.5.1. Il latte detergente, 101 – 5.5.2. Il tonico, 104 – 5.5.3. Le acque micellari, 105

107 Capitolo VI I cosmetici anticellulite

6.1. Cos’è davvero la cellulite e perché è così complessa da eliminare, 107 – 6.1.1 Elementi di fisiopatologia della cellulite, 108 – 6.2. Quali trattamenti sono davvero efficaci, 110 – 6.3. Stili di vita quotidiani e alimentazione, 112 - 6.4. Approccio co-smetologico della cellulite, 112 – 6.5. Quali principi attivi funzionano davvero, 113 – 6.6. Sono efficaci gli estratti vegetali nei prodotti anticellulite? 116 – 6.7. Il feno-meno fosfatidilcolina, 117 – 6.8. Bestiario anticellulite: i falsi miti delle creme anti-cellulite, 121 – Bibliografia, 123

125 Capitolo VII I falsi miti cosmetici

7.1. La verità sulle più diffuse “credenze cosmetiche”, 125 – Bibliografia, 128

Prefazione La cosmesi è un tratto evolutivo e caratteristico della specie umana,

per lo meno nel grado di raffinatezza e di investimento culturale e tec-nologico che l’ha vista protagonista negli ultimi 3000 anni in diversi ambiti socio-culturali. Si è infatti sviluppata in diverse etnie e diffe-renziata per strati socio-economici in tutto il mondo ed è diventata una necessità, o come fa presagire Andrea Fratter “una dipendenza” tra-sversale che colpisce poveri e ricchi, donne e uomini, in modo davve-ro “democratico”. La dermocosmetica è passata da una valenza di ab-bellimento per colpire/attirare il partner (non essendo l’uomo dotato naturalmente di piumaggi colorati o criniere avvolgenti) ad una moda-lità di identificazione di uno status socio-economico superiore, alla necessità più attuale di cercare di mascherare i segni dell’invecchiamento per perseguire l’eterna giovinezza.

Ovviamente, ove vi sia una richiesta, il mercato risponde. Ma come risponde? Non dovendo vantare claim salutistici (come gli integratori alimentari), gran parte degli operatori del settore si sente autorizzata a far credere che ogni nuovo preparato possa portare ad effetti miracoli-stici sulla cute e sul sottocute, lasciando intendere che il solo interven-to cosmetico possa far regredire in modo sensibile le rughe correlate ad età o espressione, che la così detta “cellulite” possa sparire miraco-losamente, che una persona non dotata dalla natura possa trasformarsi da bruco a farfalla con l’applicazione di creme, sieri, unguenti… Una delle strategie più utilizzate è quella di attribuire a principi attivi di origine naturale gran parte di questi poteri taumaturgici, senza tenere in considerazione quanto queste molecole possano realmente scio-gliersi nella crema proposta e quanto di questo possa poi essere real-mente assorbito dalla pelle per agire dove dovrebbe, il tutto spesso senza sottolineare quale sia il dosaggio minimo realmente efficacie per

12 Prefazione

ottenere un risultato tangibile. Ogni presidio dermocosmetico ha una farmacocinetica ed una farmacodinamica e deve essere quindi consi-derato a tutti gli effetti un presidio farmacologico!

Un altro tentativo di abbacinare le folle è l’apposizione sulle confe-zioni della dicitura “clinicamente testato”, che di per sé nulla vuol dire se non che, nella maggior parte dei casi, qualche soggetto ha provato la data crema e gli è sembrato che qualcosa migliorasse nel suo aspet-to sul breve termine. Condurre ricerche cliniche in dermocosmetica è infatti qualcosa di estremamente complesso e poche aziende hanno capacità e volontà di investire denaro per supportare uno studio clinico ben disegnato, di lunghezza adeguata (mesi/anni, non giorni!) e su di un numero sufficiente di soggetti (decine/centinaia, non unità!).

Esistono aspetti quasi drammatici ed usualmente sottostimati di questo tipo di approccio. I primi sono la spesa inutile e la disillusione dei consumatori. Poi si ignora l’importanza della pelle, l’organo più esteso del nostro corpo, quale possibile veicolo di sostanze potenzial-mente salutari per il nostro organismo e l’estetica come momento “te-rapeutico” per placare disturbi ansioso-depressivi e la tendenza a svi-lupparne, dall’età adolescenziale (quella della non accettazione del proprio aspetto) all’età più tardiva (quella della non accettazione dell’invecchiamento fisiologico). Ma il dramma vero è che esiste il modo, fondato su principi di scienza e conoscenza, per creare cosme-tici che funzionano (nei limiti della condizione basale della pelle e del sottocute)!

Ovviamente anche un’ottima dermocosmesi non potrà aiutare chi continuerà a perseverare in comportamenti aberranti, come l’abitudine tabagica, la scarsa idratazione, l’assunzione di cibo-spazzatura e la se-dentarietà.

In questo contesto, l’opera di Adrea Fratter, sintetica, precisa e ge-niale al contempo, si pone come un manifesto rivolto a produttori e consumatori, per una rivoluzione consapevole di un mercato quantita-tivamente mostruoso, che coinvolge la grande distribuzione, profume-rie, centri estetici, e farmacie.

Arrigo F.G. Cicero Farmacologo Clinico Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Alma Mater Studio-rum Università di Bologna

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ottenere un risultato tangibile. Ogni presidio dermocosmetico ha una farmacocinetica ed una farmacodinamica e deve essere quindi consi-derato a tutti gli effetti un presidio farmacologico!

Un altro tentativo di abbacinare le folle è l’apposizione sulle confe-zioni della dicitura “clinicamente testato”, che di per sé nulla vuol dire se non che, nella maggior parte dei casi, qualche soggetto ha provato la data crema e gli è sembrato che qualcosa migliorasse nel suo aspet-to sul breve termine. Condurre ricerche cliniche in dermocosmetica è infatti qualcosa di estremamente complesso e poche aziende hanno capacità e volontà di investire denaro per supportare uno studio clinico ben disegnato, di lunghezza adeguata (mesi/anni, non giorni!) e su di un numero sufficiente di soggetti (decine/centinaia, non unità!).

Esistono aspetti quasi drammatici ed usualmente sottostimati di questo tipo di approccio. I primi sono la spesa inutile e la disillusione dei consumatori. Poi si ignora l’importanza della pelle, l’organo più esteso del nostro corpo, quale possibile veicolo di sostanze potenzial-mente salutari per il nostro organismo e l’estetica come momento “te-rapeutico” per placare disturbi ansioso-depressivi e la tendenza a svi-lupparne, dall’età adolescenziale (quella della non accettazione del proprio aspetto) all’età più tardiva (quella della non accettazione dell’invecchiamento fisiologico). Ma il dramma vero è che esiste il modo, fondato su principi di scienza e conoscenza, per creare cosme-tici che funzionano (nei limiti della condizione basale della pelle e del sottocute)!

Ovviamente anche un’ottima dermocosmesi non potrà aiutare chi continuerà a perseverare in comportamenti aberranti, come l’abitudine tabagica, la scarsa idratazione, l’assunzione di cibo-spazzatura e la se-dentarietà.

In questo contesto, l’opera di Adrea Fratter, sintetica, precisa e ge-niale al contempo, si pone come un manifesto rivolto a produttori e consumatori, per una rivoluzione consapevole di un mercato quantita-tivamente mostruoso, che coinvolge la grande distribuzione, profume-rie, centri estetici, e farmacie.

Arrigo F.G. Cicero Farmacologo Clinico Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Alma Mater Studio-rum Università di Bologna

Introduzione Cosa sarebbe la nostra giornata senza il rito quotidiano del siero,

della crema, del tonico, del latte detergente, dell’emulsione antiage, del siero illuminante effetto botox, del gel compattante freddo, della crema anticellulite effetto caldo-freddo?

La cosmesi è da considerarsi una vera e propria droga collettiva da cui non si può disintossicarsi e che ormai si vive come un totem che accompagna la nostra socialità al pari di una protesi di noi stessi, del nostro modo di essere.

La cosmesi accompagna la storia dell’uomo sin dai primordi della società e da sempre ne rappresenta una potente arma di seduzione, di affermazione dei propri tratti estetici, persino un connotato irrinuncia-bile della propria identità sociale.

Ebbene, ma cosa sappiamo davvero dei preparati che ogni giorno applichiamo quasi in modo automatico e spesso incurante sulla nostra pelle? Siamo davvero certi che le promesse contornate di messaggi suadenti e parole croccanti sottendano una reale efficacia o anche solo una congrua protezione per la nostra pelle?

Che cosa c’è di vero o di quasi vero dietro i messaggi spesso enfa-tici e oltremodo ammiccanti che catturano i nostri occhi, i nostri sogni e i nostri soldi?

Questa guida, lungi dal voler rappresentare una summa dottrinale o un testo di riferimento per addetti ai lavori, vuole provare, con piglio divertito, ironico, un po’ irriverente e soprattutto sempre scientifica-mente rigoroso e distaccato, a fissare alcuni punti cardinali che con-sentano a tutti voi di far diventare i prodotti cosmetici che tanto allie-tano il nostro apparire, un po’ meno criptici e un po’ più sinceri.