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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO FACOLTA’ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE MASTER DI II LIVELLO “MANAGEMENT DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E FORMATIVE” PROJECT WORK Azioni per migliorare il confronto professionale fra docenti di scuole del primo ciclo. Relatori: Candidato/a: Pagina 1 di 147 Master “Management delle istituzioni scolastiche e formative” Calcagno Franco

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO

FACOLTA’ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

MASTER DI II LIVELLO

“MANAGEMENT DELLE ISTITUZIONI

SCOLASTICHE E FORMATIVE”

PROJECT WORK

Azioni per migliorare il confronto professionale

fra docenti di scuole del primo ciclo.

Relatori: Candidato/a:

CASTOLDI prof. MARCO CALCAGNO dott. FRANCO

CLARIS dott.ssa SONIA matr. N° 713055

Anno accademico 2008/09; 2009/2010

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Master istituzioni scolastiche e formative

Project Work:

Azioni per migliorare il confronto professionalefra docenti di scuole del primo ciclo

1 Premessa

2 Contesto scolastico2.1 Presentazione dell’Istituto e del contesto ambientale2.2 Dinamiche di cambiamento: analisi critica 2.3 Condizioni di esercizio del project work

3 Percorso di lavoro 3.1 Analisi esperienze pregresse/alternative3.2 Progettazione del miglioramento3.3 Implementazione del piano3.4 Valutazione del piano

4 Prodotti della ricerca 4.1 Strumenti di indagine4.2 Dati sull’esistente4.3 Lettura interpretativa4.4 Piano di sviluppo4.5 Strumenti di monitoraggio 4.6 Dati sul processo innovativo4.7 Elementi di valutazione

5 Valutazione complessiva5.1 Analisi del processo5.2 Verifica dei risultati5.3 Valutazione d’insieme5.4 Analisi costi/benefici

6 Ringraziamenti

7 Riferimenti bibliografici

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1. Premessa

Desidero iniziare dall’etimologia della parola, “ cum-docere”, che significa “insegnare

insieme”, ma anche “rappresentare, spiegare, condurre insieme”. Questa risulta essere quindi

un’azione da compiere in armonia con tutte le persone coinvolte nello stesso percorso. Per

gestire questa attività il momento di incontro non può rappresentare semplicemente lo scambio

di idee, ma deve saper valutare il proprio operato nella ricerca di un equilibrio di forze, di una

corretta distribuzione della potenziale opera di ogni membro.

A tal fine le Commissioni, hanno messo in luce il difetto di forma che a loro appartiene: il

distacco dei segmenti.

Alla luce di questa riflessione, la creazione di un progetto di continuità costituito di momenti

di codocenza, potrebbe fornire molteplici spunti di lavoro interdisciplinare ed interscambio tra i

diversi ordini, offrendo in particolare un senso maggiore di appartenenza alla rete educativa.

Come creare un progetto con tale finalità? Potrebbe apparire difficile coinvolgere la

maggioranza dei docenti, per motivi diversi, quali il turn-over, la demotivazione, il timore di

inserirsi in un’azione che richiede molto tempo e molto impegno.

La condivisione è una facilitazione ed un supporto al lavoro individuale, non un aggravio.

Il Collegio dei Docenti ha la facoltà di scegliere le proprie strade da percorrere per proporre un

Piano dell’Offerta Formativa efficace ed articolato ed è indispensabile costituire un gruppo di

lavoro fortemente motivato che sappia essere tutor per l’intera comunità.

Tale gruppo ha il compito di essere trainante con proposte chiare, definite ed interessanti.

Leggere questo in termini di codocenza sembra essere la scelta migliore per la possibilità che

può offrire di relazione tra un ampio spettro di docenti, ognuno dei quali viene chiamato a

offrire il proprio apporto culturale, l’esperienza, la varietà di conoscenze sul piano didattico -

metodologico.

Il progetto dovrebbe prevedere azioni con scansioni regolari codificate all’interno delle

Programmazioni annuali, che risulterebbero una trama invisibile di raccordo tra le aree

disciplinari e le materie.

Penso anche a un’azione a cascata che raggiunga e coinvolga anche il fruitore dell’opera

dell’insegnante. Ritengo che si dovrebbe considerare lo studente un possibile tutor per un

compagno in difficoltà, un diversamente abile, un pari o un bambino di età minore.

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La motivazione degli studenti dovrebbe scaturire dall’utilizzo delle singole competenze e

conoscenze, dove ognuno avrebbe lo spazio di azione e di condivisione adatto alle sue

esigenze, dove chiunque potrebbe sentirsi parte del sistema scuola, diminuendo i possibili

disagi e il rifiuto verso il sistema stesso.

Azioni possibili:

formare un gruppo di lavoro fra docenti appartenenti ai diversi ordini di scuola,

analizzare la situazione reale degli studenti dell’IC, cogliendone gli aspetti problematici

e le potenzialità esistenti,

decidere quale fine primario perseguire e quali strumenti utilizzare per raggiungerlo,

progettare delle periodiche attività di scambio, magari per gruppi di livello, per

argomento, per materia,

svolgere verifiche in itinere sulle sessioni di lavoro svolte, per prevedere azioni di

correzione dove necessarie,

monitorare le azioni educative proposte, sia per gli studenti che per i docenti, per

mantenere costante l’attenzione sul fine primario dell’azione,

controllare la ricaduta sulle famiglie delle azioni educative proposte per coinvolgerle e

renderle consapevoli della “mission” della scuola,

Saper valutare ogni aspetto del progetto in modo oggettivo, analitico, puntuale, per

autovalutare l’operato del docente e del gruppo docente, quali soggetti distinti ma non disgiunti

del processo.

Ipotesi di lavoro:

pensare ad un progetto di istituto che abbia un argomento tale da permettere la maggior

gamma di articolazioni ed espressioni in tutte le discipline/materie

preparare una rete di incontri e di occasioni di scambio, strutturandone lo sviluppo

temporale e promuovendola al Collegio dei Docenti

individuare all’interno delle classi gli studenti in grado di essere tutor, quelli in

difficoltà e quelli con esigenze particolari

determinare dopo attenta analisi quali docenti hanno strumenti da impiegare nel

progetto ( particolari specializzazioni, capacità, interessi, esperienze…)

scegliere argomenti, strumenti, tempi di attuazione e di verifica del progettoPagina 4 di 101

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saper gestire tutto il processo in modo coordinato, d’equipe

valutare il progetto con i parametri della consapevolezza e della crescita degli studenti,

coscienti della funzione educativa nella quale si è coinvolti.

E’ attuabile un percorso di questo tipo? Il presente Project Work tenta di dare una risposta

efficace, attraverso la valorizzazione dell’azione formativa e organizzativa dei consigli di

classe allargati a docenti della scuola primaria e secondaria di 1° con momenti di

programmazione condivisi.

2. Contesto Scolastico2.1 Presentazione dell’Istituto e del contesto ambientale (allegato 5)

I fattori T ed S, il territorio e la scuola, quanto peso possono avere influenzandosi

reciprocamente? Se pensiamo al 50% ritengo sia una misura accettabile in quanto sono due

elementi complementari, però meriterebbe un’ attenta disamina di come la scuola percepisce se

stessa nel contesto territorio. La tendenza è di considerare la scuola come influenzata dal

territorio (rapporti con il tessuto produttivo, sociale, con enti locali…), ma meno per il

viceversa e invece ho iniziato a riflettere su come la scuola può influenzare il territorio in cui

opera.

La verticalizzazione (in base alla L. 622/96 e al D.P.R. 233 del 18/06/1998) rappresenta una

modalità nuova di gestione della scuola di base.

A inizio 2007 risiedevano in Piemonte 4.352.828 abitanti, circa 11.000 in più rispetto all’anno

precedente, con un tasso di crescita pari a 2,6‰. La crescita dei residenti in Piemonte è

determinata dal saldo migratorio positivo che compensa e sopravanza il saldo naturale

negativo. Detto altrimenti, il numero di coloro che si trasferiscono in Piemonte, principalmente

stranieri, supera quello di coloro che invece vanno a vivere altrove e compensa nettamente il

decremento naturale, dato dalla prevalenza dei decessi sulle nascite.

Il Piemonte è una delle regioni europee più interessate dal fenomeno dell’invecchiamento della

popolazione. Questo fenomeno, come è noto, è dovuto da un lato all’allungamento della vita

con conseguente aumento della popolazione anziana e dall’altro ad una diminuzione della

fecondità che ha comportato una progressiva contrazione delle classi giovanili.

In Piemonte, da metà degli anni Settanta, il tasso di fecondità totale (numero medio di figli per

donna) è progressivamente diminuito parallelamente al tasso di natalità, tuttavia negli anni più Pagina 5 di 101

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recenti si assiste ad una lieve ripresa dovuta principalmente all’aumento della presenza

straniera in Piemonte.

Queste condizioni operative hanno stimolato la costruzione di un progetto educativo - didattico

coordinato, volto a favorire una migliore realizzazione della continuità educativa, e hanno

agevolato:

l’intensificazione dei rapporti tra scuola-territorio e Enti locali e una maggiore

flessibilità nell’organizzazione scolastica;

lo sviluppo di progetti unitari, ad esempio in tema di dispersione, di integrazione, di

nuove tecnologie, anche in aree didattiche curricolari;

una organizzazione “flessibile” dei servizi educativi, amministrativi ed ausiliari;

l’attivazione di funzioni di staff e di figure professionali, di momenti di aggiornamento

comuni e di arricchimento dell’offerta formativa.

Il Piano dell’offerta Formativa del nostro Istituto si propone in particolare di:

favorire “lo star bene” a scuola e promuovere un vissuto positivo degli alunni;

offrire una scuola migliore, in grado di accompagnare gli allievi nel loro percorso

formativo;

dedicare una maggiore attenzione ai diversi stili e tempi di apprendimento;

strutturare un'organizzazione "flessibile" della didattica valorizzando le eccellenze e

recuperando le carenze;

promuovere e guidare il processo educativo centrato sull’orientamento per consentire

ad ognuno di uscire dalla scuola di base avendo maturato le abilità cognitive –

operative – sociali necessarie per affrontare le tappe successive della propria

formazione

rispondere alle esigenze delle famiglie, sulla base delle loro scelte, in relazione al

"tempo scuola", ed ai piani di studio personalizzati.

Il nostro Istituto si trova nella zona nord-occidentale della provincia di Asti.

Comprende i Comuni di Villanova, sede della Direzione dell’Istituto Comprensivo, Cellarengo,

Dusino S. Michele, San Paolo Solbrito, Valfenera.

Il territorio costituisce dal 2000 la “Comunità Collinare Pianalto Astigiano” con una superficie

di Kmq 93,86 con circa 9200 abitanti. Pagina 6 di 101

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Soprattutto nel corso degli ultimi anni ha subito profonde trasformazioni in risposta alle nuove

esigenze economiche sociali emerse.

Le campagne stanno cedendo sempre più spazio agli insediamenti urbani, commerciali,

artigianali ed industriali che richiamano nuovi abitanti e nuovi spazi abitativi, nuove

problematiche di inserimento e di armonizzazione ambientale. Gli insediamenti industriali

hanno favorito un aumento demografico, dovuto all’immigrazione, che si riflette sulla

popolazione scolastica.

L’Unione collinare del Pianalto Astigiano conserva comunque, vaste aree a vocazione agricola.

Le vie di comunicazione sono rappresentate da strade provinciali e statali. Una pista ciclabile

collega il capoluogo con Borgo Stazione.

I vari Comuni sono collegati con mezzi pubblici, inoltre è presente la linea ferroviaria tra San

Paolo Solbrito e Villanova (Borgo Stazione).

Nel territorio è presente uno svincolo autostradale che permette collegamenti con varie

province.

Villanova dista da Asti Km. 25 e da Torino Km. 35.

La tipologia di lavoro offerta dal territorio è di tipo industriale, agricolo e in parte artigianale.

Il nostro Istituto valorizza il percorso formativo degli alunni promuovendo un apprendimento

che si sviluppa attraverso la continuità tra i diversi ordini scolastici, fra la scuola e il contesto

territoriale di appartenenza.

Il nostro Istituto è composto da:

n° 3 plessi di scuola dell’infanzia (situati nei Comuni di: Dusino S. Michele, Valfenera,

Villanova),

n° 6 plessi di scuola primaria (situati nei Comuni di: Cellarengo, Dusino S. Michele, S.

Paolo Solbrito, Valfenera, Villanova, Borgo Stazione)

n° 1 una scuola secondaria di primo grado a Villanova Capoluogo.

Alla scuola secondaria di primo grado “A. Astesano” convergono gli alunni del Comune di

Villanova d’Asti e dei comuni di Valfenera, Dusino S. Michele, San Paolo Solbrito e

Cellarengo.

La viabilità e la dimensione territoriale con grande polverizzazione territoriale non consentono

che in misura minima continue sinergie fra alunni e docenti dei vari plessi.

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DATI RELATIVI ALL’UTENZA

Scuola Alunni Alunni stranieri Alunni diversamente abili

Scuola dell’infanzia176 22 1

Scuola primaria 541 41 11

Scuola secondaria di primo grado 231 26 10

Totali 948 89 22

- continuità professionale

il Dirigente Scolastico, di ruolo dal 2007, può vantare una precisa conoscenza del territorio e

dei docenti in quanto docente e vicario per molti anni (un quindicennio) e preside incaricato

nell’istituito IC. La militanza nel ruolo precedente e attuale riveste sicuramente importanza

fondamentale per i rapporti sul territorio, per la conoscenza di equilibri e rapporti interni. Le

negatività di questa situazione sono nella difficoltà di rapporti fra chi assume responsabilità e a

volte deve dire “no” o al contrario deve stimolare con forza il superamento di inerzie. Il

dirigente scolastico in ruolo garantisce continuità, memoria storica e corretti rapporti.

I docenti costituiscono un gruppo affiatato, esperto e partecipe. I docenti in ruolo sono il 76%

mentre il restante 24% è costituito da personale a TD parcellizzato in molte sedi scolastiche

quindi con difficoltà di partecipazione (tranne per i momenti istituzionali) alla vita di scuola.

La continuità è garantita da due fattori:

1. docenti residenti sul territorio,

2. docenti fidelizzati alla sede di servizio anche superando i disagi di trasporto.

I docenti residenti lamentano, a volte, una difficoltà a relazionarsi in modo professionale con i

genitori “vicini di casa” per comprensibili motivi e dunque vivono questa condizione con

sentimenti contrastanti fra il distaccato e il troppo coinvolto.

I docenti fidelizzati hanno trovato la possibilità di fare gruppo con occasioni di amicizie e

collaborazioni efficaci.

-realizzazione di progetti trasversali ( su tematiche trasversali o in rete o in continuità verticale)

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Il passaggio da DD a IC ha comportato una tempistica e una serie di interventi non sempre di

facile gestione. Per un certo periodo iniziale l’abitudine è stata di formulare e realizzare piccoli

e isolati progetti finalizzati alla coltivazione del piccolo orticello o allo sviluppo delle “piccole

repubbliche” (feudi?), ovvero ogni plesso aveva la tendenza a ragionare in termini restrittivi e

non generali, la scuola media era arroccata sul principio della gestione dell’eredità negativa

della scuola elementare. Lo smantellamento di questa situazione ha richiesto due anni di

attività e lavoro intenso attraverso corsi di aggiornamento, progetti comuni e condivisi.

Fra i tanti il Progetto Teatro: il primo progetto realizzato ( ancora oggi attivo) insieme fra i

diversi ordini di scuola, la scelta del tema da sviluppare, gli incontri fra docenti, gli esperti nei

corsi di preparazione, hanno permesso un inizio di condivisione e di conoscenza reciproca. Ho

utilizzato la passione comune di alcuni docenti per tale attività per iniziare un percorso

progettuale verso la continuità.

- attività di formazione comuni a docenti di ordini di scuola diversi.

Per favorire la reciproca conoscenza e il lavoro di squadra il punto di partenza sono stati: lo

scambio di idee magari non perfettamente codificate e organizzate, attraverso riunioni o

momenti comuni di lavoro i docenti hanno sviluppato insieme al dirigente (in qualità di

coordinatore/stimolatore) strategie e strumenti comuni e corsi di formazione trasversali hanno

completato il percorso. Le tematiche dei corsi sono stati scelti dai docenti e nella maggior parte

dei casi la partecipazione è stata volontaria e attivamente partecipata.

Tematiche svolte nei corsi comuni: il curriculum, il bullismo, la comunicazione verticale e

orizzontale (fra docenti e docente-classe-alunno-famiglia). Altri temi più specifici ma

ugualmente di comune interesse: il DSA, le tecnologie nella didattica, sono stati sviluppati sia

con lavori di gruppo che con esterni esperti.

Le Commissioni e i dipartimenti disciplinari sono stati istituiti con alla base la disponibilità alla

partecipazione per evitare inutili perdite di tempo o resistenze passive.

Il coinvolgimento è un processo lento che matura nel tempo, l’obbligo è dettato dalla norma il

coinvolgimento professionale dalla condivisione culturale. Eccessivi scatti in avanti non sono

sempre efficaci a meno della necessità di un cambiamento radicale repentino per evitare

eccessiva stagnazione e quindi poca o nulla propensione al cambiamento. Il confronto non è

avvenuto esclusivamente fra docenti della stessa scuola, ma in almeno tre occasioni è stato

realizzato un incontro d’aggiornamento fra scuole diverse su problematiche comuni (DSA,

Stress, Comunicazione).

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CONTINUITA’ VERTICALE e CONTINUITA’ ORIZZONTALE (allegati 1, 3, 13)

il nostro Istituto valorizza il percorso formativo degli alunni promuovendo un apprendimento

che si sviluppa attraverso la continuità tra i diversi ordini scolastici, fra la scuola e il contesto

territoriale di appartenenza.

CONTINUITÀ VERTICALE

La continuità dell'istituto comprensivo si fonda sui principi di:

collegialità di progettazione;

corresponsabilità nella realizzazione delle attività.

Punto di forza della nostra scuola è la flessibilità, intesa come capacità di rispondere alle

esigenze delle famiglie e degli alunni oltre che di dialogare con il territorio. In tale ottica viene

promossa un'integrazione a differenti livelli, che porta alla valorizzazione delle diversità,

ponendo particolare attenzione alla dimensione interculturale sempre più presente. In linea con

le Indicazioni Ministeriali, che prevedono piani di studio personalizzati (L..53/2003, art. 2),

compito prioritario dell'istituto è la personalizzazione dei percorsi formativi attraverso una

meditata diversificazione e arricchimento del POF.

CONTINUITA’ ORIZZONTALE

La continuità orizzontale procede parallelamente alla continuità verticale, attraverso una

fattiva collaborazione con le realtà sociali, culturali e sportive del territorio (progettazione

territoriale). Infatti, il Regolamento dell’autonomia (DPR 8 marzo 1999, n. 275) introduce il

concetto di programmazione territoriale dell’offerta formativa, da realizzarsi attraverso

l’individuazione di ambiti territoriali funzionali entro i quali fare interagire le politiche

dell’istruzione e della formazione con le altre politiche di sviluppo del territorio.

L’Istituto si pone quindi, con i Sindaci e le Amministrazioni Comunali dell’Unione collinare

del Pianalto del Nord-Ovest Astigiano, in una visione progettuale condivisa, al fine di

sviluppare progresso e responsabili aperture al futuro in una dimensione allargata ai bisogni

sociali.

L’interazione con gli Enti locali si articola in diversi ambiti, tra i quali si segnalano:

il Consiglio Comunale dei ragazzi

Il progetto “Pianalto terra amica dell’infanzia”

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Progetto Biblioteca, ovvero la scuola ospita attualmente nei suoi locali la biblioteca

comunale, in modo da poter avere maggior osmosi con la popolazione e il territorio.

L’Istituto interviene attivamente, con produzione di elaborati e con la partecipazione attiva dei

ragazzi, unitamente alle famiglie, alle diverse iniziative realizzate sul territorio. A tal fine la

collaborazione con Enti e Associazioni del territorio è ampia e proficua.

In particolare è operativa la collaborazione esterna con: Polisportiva Mezzaluna, EAFRA e

IAL (Enti di Formazione).

IL CONTRATTO FORMATIVO

La presentazione alle famiglie del POF realizza la condivisione di un “contratto formativo” tra

i protagonisti del processo educativo scuola-famiglia-alunni e permette all’Istituto di dichiarare

le proprie finalità educativo - didattiche.

Il nostro Istituto ha formalizzato questa condivisione redigendo un documento che viene

firmato dalle parti coinvolte.

Nel contratto formativo ogni docente si impegna, in particolar modo, ad esplicitare la propria

offerta educativo - didattica agli allievi dichiarando: gli obiettivi che si intende raggiungere, la

metodologia adottata, la funzione e gli scopi dei momenti e degli strumenti di verifica, i criteri

e gli elementi che concorrono alla valutazione. Inoltre sottoscrive il dovere di favorire la

motivazione allo studio, di rispettare e valorizzare la specificità del modo di apprendere di ogni

alunno.

Gli alunni a loro volta si impegnano a: sfruttare al meglio le proprie attitudini, capacità e

possibilità per raggiungere gli obiettivi educativo - didattici prefissati, assumere un

comportamento adeguato all’ambiente scolastico, partecipare in modo costruttivo alla vita

scolastica, collaborare con tutti aiutando chi è in difficoltà, rispettare il Regolamento di Istituto.

In questo modo si viene a creare una corresponsabilità educativa, si consolida il senso di

appartenenza alla scuola e si ottengono effetti positivi anche sul piano motivazionale in quanto

gli alunni condividono finalità, obiettivi e fasi del percorso formativo che si accingono ad

intraprendere.

La famiglia viene chiamata ad impegnarsi, in modo responsabile e collaborativo, nel sostenere

la formazione e la crescita culturale del figlio, nel cooperare e partecipare attivamente con la

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scuola, anche nella compilazione del portfolio e esprimendo proposte nell’ambito degli organi

Collegiali.

IL MODELLO ORGANIZZATIVO DELLE SCUOLE DELL’ISTITUTO

La progettazione delle scelte didattico - educative, derivanti dall’analisi delle esigenze

formative degli alunni, valorizza le risorse culturali, ma anche strumentali e professionali

presenti nell’Istituto. Il tempo scuola è costituito da una quota oraria obbligatoria e da una

facoltativa, che permettono di diversificare i percorsi.

MODALITA’ PER LA COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA

Il nostro istituto promuove una rete di comunicazione interna ed esterna al fine di:

garantire la massima informazione possibile agli utenti;

favorire la circolazione delle informazioni all'interno della scuola;

documentare l'attività didattica e non, svolta nel corso del tempo;

rendere visibile all'esterno il "prodotto scolastico";

INFORMAZIONE INTERNA

Operare in autonomia significa anche gestire una maggiore complessità organizzativa.

Conseguentemente, è necessario costruire un’efficace rete di comunicazione all’interno del

nostro Istituto, affinché tutti gli operatori siano pienamente consapevoli del progetto comune e

lo condividano.

Ciò è possibile:

favorendo la circolazione delle informazioni all’interno delle scuole dell’istituto e il

passaggio di informazioni nel rispetto degli incarichi attribuiti, utilizzando sia la via

cartacea che quella telematica.

documentando l’attività didattica svolta nel corso del tempo, rendendola visibile a tutti gli

operatori;

INFORMAZIONE ESTERNA

La scuola promuove occasioni d’incontro con i genitori degli alunni al fine di informare e

accogliere suggerimenti relativamente all’organizzazione dell’attività educativa e didattica, alla

programmazione e conduzione dell’attività stessa.

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La famiglia entra nella scuola quale rappresentante degli alunni e come tale partecipa alla

definizione dei Piani Educativi Personalizzati, condividendone responsabilità e impegni nel

rispetto reciproco di competenze e ruoli. (rif. Contratto Formativo).

Per facilitare la comunicazione scuola - famiglia, s’individua lo strumento delle Assemblee di

classe.

Si svolgono in diversi momenti dell'anno con le seguenti fondamentali funzioni:

Illustrare e discutere con i genitori le linee essenziali della programmazione ed

organizzazione didattica (Offerta Formativa)

Concordare con le famiglie linee ed impegni educativi coerenti.

Condividere progetti educativi, proposte, iniziative scolastiche o extrascolastiche.

INSERIMENTO DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

La scuola ha le potenzialità per far emergere da una situazione di difficoltà le componenti

positive e culturali possedute.

L’integrazione scolastica è quindi intesa come dimensione culturale. In questo ambito la

diversità è recepita come un elemento positivo di arricchimento per tutti e come una risorsa per

la comunità scolastica.

Particolare attenzione si pone ai fattori emotivi ed affettivi presenti nel rapporto insegnamento-

apprendimento, affinché la presenza dell’alunno in situazione di handicap possa rappresentare

un elemento positivo di lavoro nella e per la classe.

Si ritiene, inoltre, che l’utilizzo di esperienze metodologiche, quali l’aiuto reciproco e tutoriale,

l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo, e così via, possano portare grandi vantaggi

per l’apprendimento cognitivo di tutti gli allievi e non solo per quelli in difficoltà.

La conoscenza degli allievi deve essere iniziata il più presto possibile e per questa ragione, già

nel corso dell’anno scolastico anteriore a quello di ingresso nella scuola di livello successivo, si

effettuano colloqui con i docenti della scuola di appartenenza, al fine di raccogliere

informazioni sul quadro generale della situazione relativa agli alunni diversamente abili.

Importante contributo è dato dalla collaborazione tra Scuola, Famiglia, Servizio di

Neuropsichiatria Infantile e Servizi sociali. La collaborazione tra le varie agenzie permette di

poter raccogliere informazioni sulle condizioni dell’allievo sia dal punto di vista medico-

sanitario, sia dal punto di vista psicologico. Questo permette di realizzare un trasferimento di

conoscenze relative agli interventi di carattere interpersonale ed affettivo più opportuni, al fine

di ovviare alle situazioni più difficili che possono verificarsi sul piano della relazione sociale e

della disposizione verso l’impegno scolastico.

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La strutturazione del Piano Educativo Personalizzato (PEP), partendo dalle potenzialità e dalle

capacità dei soggetti, tiene conto delle necessità cognitive e personali dell’alunno, degli

obiettivi cognitivi connessi con la programmazione di classe, ed è collegato al contesto dei

bisogni formativi del gruppo nel quale è inserito.

Per i ragazzi al termine del ciclo della scuola secondaria di primo grado, l’Istituto individua

percorsi formativi/orientativi successivi, in relazione alle risorse esistenti sul territorio, alle

aspettative della famiglia ed alle caratteristiche del ragazzo.

Per il corrente anno scolastico sono previsti progetti ponte tra infanzia e primaria, primaria e

secondaria a favore di alcuni alunni diversamente abili al fine di perseguire il benessere

psicofisico all’interno delle strutture scolastiche in presenza di gravi handicap.

INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI

La scuola promuove la creazione di una coscienza aperta e solidale, centrata sulla

consapevolezza e sul rispetto delle diverse identità culturali degli alunni stranieri.

Mette in campo risorse e competenze per favorire l’inserimento e per dare ai minori stranieri la

necessaria padronanza della lingua italiana per comunicare, per studiare ma anche per poter

esprimere i bisogni legati alla vita quotidiana ed al proprio vissuto. Attraverso percorsi

individualizzati, ampio spazio è dedicato allo sviluppo delle abilità linguistiche (ascoltare,

parlare, leggere e scrivere). Inoltre, l’Istituto si avvale della collaborazione di una mediatrice

culturale, che affianca gli insegnanti nell’attuazione degli interventi programmati per

raggiungere acquisizione delle competenze linguistiche in lingua italiana.

Poiché la scuola è anche un modello sociale e formativo, in momenti strutturati, trova concreta

attuazione l'educazione interculturale mediante proposte culturali, dibattiti, incontri finalizzati a

creare un clima di solidarietà, di tolleranza e di amicizia.

2.2 Dinamiche di cambiamento: analisi critica

Il problema della continuità è ormai storico; già la Commissione Fassino (1982) incaricata di

redigere i Nuovi Programmi della scuola, allora, denominata elementare aveva rimarcato la

difficoltà della stessa di non stare al passo con i tempi per via, come sostiene Frabboni, della

sua “moneta fuori corso”. Di questa riflessione, a mio parere, deve farsi carico un Dirigente di

un Istituto Comprensivo, in quanto si trova in una posizione privilegiata rispetto ad altri

Dirigenti esclusivamente di scuola primaria /infanzia o secondaria.

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Attraverso il P.O.F., lo staff e una commissione è necessario fornire l’allievo di un

sapere/istruzione spendibile nel momento storico in cui si trova a vivere e nel suo contesto

sociale quotidiano.

Nonostante, però , il superamento ai riferimenti della “scuola dei Programmi”, grazie alle

Indicazioni Nazionali e alle Indicazioni per il curricolo dell’infanzia e per il I ciclo

d’istruzione, la continuità rimane un nodo cruciale da sciogliere ed esplicitare.

Al fine di costruire un percorso di continuità, è di fondamentale importanza condividere fra

docenti dei diversi gradi di scuola un percorso, dettato anche dalla conoscenza dello sviluppo

psicologico dell’età evolutiva, per non esautorare della loro specificità ciascun segmento di

scuola.

Appare utile la costruzione, basandosi anche sui documenti attualmente in vigore, di un

curricolo che saldi i momenti precedenti e seguenti del sistema formativo.

Nel contesto in cui opero ho formato una commissione che lavora nelle seguenti direzioni:

Individuazione dei prerequisiti di ciascun grado di scuola

Programmazioni condivise (lingua italiana, lingua inglese, scienze

matematiche,ambito antropologico) riguardo a conoscenze, competenze, argomenti

e criteri di valutazione. (allegato 9)

costituzione di una commissione che opera sul versante saperi essenziali in uscita

dalla scuola primaria e secondaria, quest’ultima in collaborazione con le scuole

superiori del territorio.

Durante l’anno scolastico in corso si cercherà (in parte già realizzato) di predisporre

un’organizzazione didattica con caratteri metodologici inerenti le attività educative che si

realizzeranno.

Oltre a quanto riportato vengono messi in atto collegamenti “fisiologici” tipici di un Istituto

Comprensivo, ossia l’utilizzo comune di strutture e strumentazioni, la flessibilità di

sostituzione del personale fra i tre diversi ordini di scuola, la condivisione di progetti comuni e

l’esplicitazione di momenti in classe, in uscite didattiche fra i docenti e allievi dei diversi

segmenti. (allegato 10)

La commissione appare in parte in fase sperimentale in quanto sarebbe auspicabile la

formazione di una professionalità collegiale comune che solamente attraverso il dovere di un Pagina 15 di 101

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aggiornamento continuo e comune aiuterebbe a giungere a criteri di valutazione condivisi e

sempre più oggettivi.

I mutamenti osservati nel tempo sono principalmente sintetizzabili in :

- miglioramento del clima operativo e di rapporti interpersonali,

- valorizzazione del docente di scuola primaria da parte del collega di scuola secondaria e

viceversa,

- maggior qualità nella valutazione,

- approfondimento dei criteri di valutazione,

- reciproca conoscenza in situazioni concrete (attività di classe).

Il modificarsi delle relazioni interne e il lavoro svolto sulle classi ha favorito il passaggio fra

ordini di scuola, le famiglie e i contesto territoriale hanno dimostrato di apprezzare i concreti

tentativi di cambiamento e hanno accettato le nuove modalità di formazione delle classi prime

(scuola secondaria). La formazione delle classi prime avviene con un periodo di osservazione

diretta in situazione, tenendo conto delle informazioni della scuola primaria (essenziale la

reciproca comprensione di linguaggi e valutazioni) e dei “desiderata” genitoriali.

Questo modo di operare ha avuto una ricaduta immediata nella scelta di libri di testo uguali per

tutte le classi prime in modo da favorire un acquisto meno oneroso da parte delle famiglie.

Le iscrizioni sono cresciute anche se questa misura non è significativa in un contesto si scarsa

concorrenza. I genitori da un monitoraggio fatto attraverso questionari per la commissione

qualità hanno gradito nel 84% dei casi queste modalità, il 79% ha ritenuto efficace il percorso

intrapreso e l’83% dei genitori delle classi seconde ritiene che il proprio figlio ha ottenuto

migliori risultati nell’inserimento e nel profitto anche grazie a queste scelte di continuità.

La continuità è certamente un momento particolarmente importante per la vita della scuola in

particolare per un IC nel quale sono presenti i tre segmenti di scolarizzazione.

Il mio arrivo alla dirigenza nell’Istituto è coinciso con la quiescenza di un Dirigente di lunga

esperienza, ma che non aveva colto fino in fondo la necessità dell’unitarietà e della

condivisione fra docenti. Lo sforzo nei primi tre anni di dirigenza è stato profuso proprio in

questa direzione. La scelta dei collaboratori, dello staff, dei progetti è stata orientata alla

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continuità come elemento qualificante. Non tutto il percorso è compiuto e qualora lo fosse in

realtà si devono attivare processi di aggiornamento e analisi continui.

La difficoltà maggiore da superare è certamente la resistenza passiva al cambiamento che i

docenti (in particolare della ex media) mettono in atto. Alcuni docenti sono restii al

cambiamento, non desiderano mettersi in discussione riconoscendo errori e imperizia, credono

di potersi arroccare su posizioni privilegiate in attesa che la classe si adegui alle loro esigenze

metodologiche. Queste problematiche sono emerse quando in più occasioni è cambiato lo stile

e l’approccio del dirigente, da dirigenziale a assertivo, da direttivo a leader. Il progetto

necessita di un approfondimento culturale e di una esternalizzazione profonda e mirata a

famiglie e Enti territoriali. Una manovra a “tenaglia” che coinvolga docenti e famiglie per

affinare linguaggi e reciproca comprensione, faccia nascere nei docenti quell’idea di scuola

come di comunità educante, il senso di appartenenza che elimini la prospettiva errata che

l’alunno è “un sacco da riempire” piuttosto che una “pianticella da coltivare”.

I tempi per realizzare questo ulteriore passo non sono, non possono e forse non devono essere

brevi in quanto non si basano su leggi o decreti o circolari, la motivazione e il convincimento

anche professionale deve maturare attraverso incontri, scambi d’opinione, analisi del contesto.

Per ora il progetto ha alcune positività (descritte di seguito) ed è “perfetto” sulla carta, la sua

realizzazione, però, ha già dimostrato lacune e conseguenti cambi in itinere (prova di passaggio

primaria - medie, criteri di valutazione, metodologie complementari (metodi di approccio

all’alunno che siano sinergiche, confronto fra stili di docenza)).

Alcune domande sono sullo sfondo e le risposte costituiscono il terreno per il lavoro dei

prossimi periodi:

1. come posso migliorare la qualità dell’approccio docente-alunno-famiglia? (allegati 8, 2)

2. come posso aumentare il tasso di partecipazione dei docenti durante gli incontri

istituzionali?

3. come creare uno spirito di gruppo orientato alla continuità?

2.3 Condizioni di esercizio del project work (allegato 5)

Ampia disponibilità ed apertura del dirigente scolastico nei confronti di un maggiore impegno

a favore della continuità tra ordini di scuola e sostegno nei confronti delle figure di sistema e

della formazione, infatti sono stati istituiti organi consultativi e di gestione che in precedenza

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non esistevano: lo staff di direzione, il gruppo di coordinamento, i dipartimenti, la

commissione continuità e dei saperi essenziali. La disponibilità non si limita ad accettare e

valutare proposte, ma il dirigente è parte in causa quale promotore e progettista di percorsi di

continuità, presiede e coordina i consigli allargati e discute sulla struttura delle unità di

apprendimento in casi di codocenza.

Nel collegio docenti si respira un’aria favorevole anche se non entusiasta in ogni sua

componente, i risultati di un monitoraggio della commissione qualità indicano in:

entusiasti il 24% dei docenti,

attivamente partecipi il 39 % dei docenti,

favorevoli il 27% dei docenti,

contrari il 10 % dei docenti.

Ovviamente positivo il contesto, ma le ragioni del 10% di contrari non rimangono inascoltate e

infatti il tentativo è di trovare strategie per inglobare anche i meno favorevoli nel gruppo di

lavoro.

Questa analisi è avvalorata dall’elevato numero di partecipanti alle commissioni relative al

progetto. (allegato 4).

L’ufficio di Segreteria è dinamico e può sostenere le nuove azioni a favore della continuità

sotto il profilo logistico ed organizzativo, i compiti assegnati devono essere rivisti a causa del

turn-over, in generale i rapporti fra docenti e AA è buono, la comprensione delle difficoltà da

affrontare reciproca.

Tra gli altri collaboratori del dirigente, tra i docenti con incarichi particolari, nelle commissioni

sono presenti competenze da valorizzare in questo ambito, infatti i componenti dello staff

hanno come obiettivo consapevole che il passaggio fra ordini di scuola è il momento di

maggior delicatezza e quindi è massima l’attenzione da porre. Si possono ipotizzare delle

collaborazioni efficaci in quanto i referenti di commissione sono componenti dello staff e

collaboratori con esonero parziale dall’insegnamento.

La continuità verticale e orizzontale sono attività progettuali che non si sono sviluppate se non

di recente e quindi godono della freschezza d’idee e della voglia d’innovazione di alcuni

docenti.

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La struttura organizzativa è pronta e pressoché rodata, i docenti (alcuni) e gli ATA (alcuni)

hanno maturato il senso del lavoro svolto e la consapevolezza della sua importanza. Le

condizioni per esercitare e sviluppare il progetto sono favorevoli.

Il percorso è ancora legato alle persone e non fa parte dell’essere scuola, la mancanza di questo

tassello importante fa si che il progetto debba essere continuamente riproposto e ripresentato,

visto non come modello educativo ma come “male necessario”.

3. Percorso di lavoro

3.1 Analisi esperienze pregresse

Le esperienze maturate prima della mia dirigenza e che mi hanno coinvolto come docente

(dello stesso istituto) sono state sporadiche, limitate e improntate sull’ occasionalità

dell’evento. Ovvero episodi d’incontro senza progettazione effettiva per coinvolgere

marginalmente i ragazzi e superficialmente i docenti, una sorta di spot pubblicitario per

illustrare le modalità operative della scuola media. L’unica continuità con un senso

programmatico si realizzava fra scuola dell’infanzia e scuola elementare.

Da questa esperienza, comunque non coordinata, sono partito per costruire un gruppo di lavoro

capace di analizzare il problema e proporre soluzioni adeguate. L’analisi contestuale non è

stato breve e neppure “indolore”. Molte difficoltà di relazione, di linguaggi, di approcci. Lo

stimolo e la spinta al cambiamento sono arrivati solo nel 2003 dopo l’assestamento dovuto alla

costituzione dell’I.C. Il mio arrivo nel 2005 (incarico di presidenza) ha coinciso con la

creazione di un gruppo per la continuità e i saperi essenziali e dal 2006 ad oggi alcune attività

si sono consolidate. Il progetto è in fase di progress, ovviamente, perché non si è realizzato il

punto fondamentale ovvero la capacità di percorso autonomo indipendentemente dalle persone

che ne fanno parte.

Alcuni aspetti del progetto funzionano e sono rodati: le commissioni e le ore da dedicarvi, i

corsi di aggiornamento relativi al problema, gli schemi di riferimento e le modalità di

relazionarsi. Sono da precisare i contesti valutativi e programmatici comuni attraverso colloqui

e momenti di ricerca.

L’idea di continuità, vista nel senso letterale del termine, come qualcosa che non è interrotto,

deve trovare sicuramente spazio in un istituto comprensivo che per sua struttura include tre

ordini di scuola: scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado.

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Siccome poi, una delle finalità della scuola come istituzione è quella di preparare i cittadini di

domani, questo ciclo “ininterrotto”non si può concludere con la fine della scuola dell’obbligo

perché, per la maggior parte dei ragazzi, gli studi si protraggono per altri cinque anni.

A questo va aggiunto il concetto di centralità dell’alunno, concetto che dovrebbe sottostare ad

ogni segmento del sistema educativo.

Molti sono gli strumenti atti a favorire il “continuum” pedagogico - educativo all’interno

dell’istituto comprensivo.

Per prima cosa le diverse commissioni che dovrebbero tutte lavorare in tal senso.

La commissione “Saperi Essenziali” dovrebbe individuare i momenti in entrata e in uscita per

il passaggio tra i vari ordini di scuola, le competenze da valutare e i criteri con cui valutarle.

Le commissioni “Continuità” e “Orientamento” si dovrebbero occupare dei contatti operativi

fra le scuole attraverso questi momenti:

-incontri tra insegnanti per conoscere i pre-requisiti richiesti;

-progettazione di unità di apprendimento interdisciplinari; (allegato 12)

-attività di “peer education” fra alunni;

-definizione di strumenti valutativi condivisi (test finali, griglie di correzione…). (allegati 11,

6, 7)

Quest’ultimo punto è particolarmente importante perché non sono sufficienti i semplici

documenti ufficiali per garantire la continuità basata sulla centralità dell’individuo citata in

precedenza.

Tutte le altre commissioni dell’istituto dovrebbero avere come compito quello di individuare

già alla fine di ogni anno scolastico i settori in cui muoversi nell’anno scolastico successivo,

indicando così percorsi progettuali e ambiti di intervento. Potrebbe essere utile la costituzione

di un gruppo di lavoro misto che si adoperi in tal senso o di più incontri fra le funzioni

strumentali di riferimento.

Sarebbe auspicabile anche predisporre a livello di istituto un “Progetto Accoglienza”

finalizzato a facilitare l’inserimento degli allievi nella nuova realtà scolastica, che preveda fasi

successive che vanno dalla valutazione dei pre-requisiti, allo sviluppo delle competenze, fino

all’acquisizione di nuove competenze, passando attraverso attività differenziate laddove se ne

riscontrasse la necessità. Un progetto del genere dovrebbe essere preparato e condiviso da

insegnanti di tutti gli ordini di scuola e costituirebbe altresì uno strumento di rilevazione della

motivazione e dei processi di apprendimento degli allievi.Pagina 20 di 101

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Una volta stabiliti percorsi per progetti, livelli in ingresso e in uscita, contatti fra scuole, gli

insegnanti individuano all’interno delle diverse materie punti di raccordo e linee di sviluppo

che troveranno spazio nelle programmazioni disciplinari. Ovviamente tutto questo incrociarsi

di attività e progetti deve passare attraverso la comunicazione attenta e puntuale perché spesso

ciò che viene discusso, pensato e attuato non viene diffuso e conosciuto in modo capillare .

I momenti preposti per la socializzazione delle iniziative e degli indirizzi dell’istituto sono

principalmente due:

-le due ore settimanali di programmazione di team nella scuola primaria

-i consigli di classe dei docenti della scuola secondaria di primo grado.

Mentre non sussistono rilevanti problemi per la scuola primaria perché, in generale, tutti i

plessi sono rappresentati nelle commissioni, manca un anello di congiunzione fra le

commissioni stesse e i consigli di classe della scuola secondaria di primo grado. Potrebbero

essere individuate nei coordinatori di classe le figure di riferimento affinché tutti siano

informati, cosicché il consiglio di classe diventi un vero e proprio laboratorio di indirizzo e

gestione delle attività .

3.2 Progettazione del miglioramento

Il miglioramento progettato consiste nella formazione di due commissioni che lavorano per

l’individuazione dei prerequisiti di ciascun grado di scuola; elaborare programmazioni

condivise disciplinari, riguardo a competenze, conoscenze, argomenti e criteri di valutazione.

Nella costituzionale di consigli di classe allargati e nell’organizzazione di attività di

insegnamento condiviso fra docenti di ordini diversi.

La priorità individuata in dimensione strategica per il miglioramento della “mia” istituzione

scolastica si identifica nello sviluppo e consolidamento di un nuovo atteggiamento

professionale per una efficace comunicazione fra docenti di differenti livelli scolastici.

La Dirigenza in un Istituto Comprensivo porta alla riflessione puntuale e precisa sul tema

strategico della continuità. In particolare l’esigenza di costruire un percorso condiviso fra

docenti di vari segmenti realizzando momenti di valutazione comuni per le competenze in

uscita.

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La continuità tra scuola primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado dovrebbe essere un

effetto , più precisamente l’effetto di una condizione di armonia tra insegnanti dei rispettivi

ordini di scuola. Effetto o diretta conseguenza di un atteggiamento nei confronti del senso del

lavoro di docente e di DS. La continuità, ha bisogno di una struttura che la regga e che le dia

uno spazio per esprimere se stessa. Abbiamo, complessivamente, un’idea non sempre corretta

di continuità, limitata e legata alle apparenze. Un qualcosa che si deve fare per dovere, per

riempire una casella o dare un nome ad un progetto.

La continuità deve essere non deve essere considerata come un teatro o un assaggio di quello

che aspetta i ragazzi nel breve futuro, deve essere invece un’occasione forte per i docenti e la

scuola di analizzarsi, osservarsi e considerare molti più punti di vista.

Le occasioni di crescita di questo mestiere, così bistrattato socialmente, sono rare eppure la

continuità può essere un momento di arricchimento. Il corpo scuola potrebbe essere rinforzato

e reso meno vulnerabile se si realizzassero le condizioni di continuità.

La continuità non può essere solo il motivo d’interesse per il passaggio fra ordini di scuola ma

deve essere un modo d’intendere la scuola come comunità educante.

Sentire la mancanza di continuità è un sintomo, non sentirlo è grave.

Il problema della continuità è ormai storico; già la Commissione Fassino (1982) incaricata di

redigere i Nuovi Programmi della scuola, allora, denominata elementare aveva rimarcato la

difficoltà della stessa di non stare al passo con i tempi per via, come sostiene Frabboni, della

sua “moneta fuori corso”. Di questa riflessione, a mio parere, deve farsi carico un Dirigente di

un Istituto Comprensivo, in quanto si trova in una posizione privilegiata rispetto ad altri

Dirigenti esclusivamente di scuola primaria /infanzia o secondaria.

Attraverso il P.O.F., lo staff e una commissione è necessario fornire l’allievo di un

sapere/istruzione spendibile nel momento storico in cui si trova a vivere e nel suo contesto

sociale quotidiano.

Nonostante, però , il superamento ai riferimenti della “scuola dei Programmi”, grazie alle

Indicazioni Nazionali e alle Indicazioni per il curricolo dell’infanzia e per il I ciclo

d’istruzione, la continuità rimane un nodo cruciale da sciogliere ed esplicitare.

La legge n 622/96 e il D.P.R. 233 del 18/06/1998che ha istituito gli istituti comprensivi ha

rappresentato una congiuntura positiva per delineare punti di incontro fra i vari segmenti della

Scuola.

La continuità nasce dall’esigenza primaria di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso

formativo organico e completo che mira a promuovere uno sviluppo articolato e

multidimensionale del soggetto.Pagina 22 di 101

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Una corretta educazione educativa, infatti, richiede un progetto formativo continuo.

Essa si propone anche di prevenire le difficoltà che sovente si riscontrano, specie nei passaggi

tra i diversi ordini di scuola che spesso sono causa di fenomeni come quello dell’abbandono

scolastico.

La continuità del processo educativo consiste nel considerare il percorso formativo secondo

una logica di sviluppo coerente, che valorizzi le competenze già acquisite dall’alunno e

riconosca la specificità e la pari dignità educativa dell’azione di ciascuna scuola.

Tenendo conto di quanto precisato nella normativa, si evince che la continuità deve investire

l’intero sistema educativo di base, intendendo le scuole dei diversi ordini ognuna come tramite

tra ciò che la precede e ciò che la segue.

La Commissione deve quindi “lavorare” per garantire la continuità del processo educativo

coinvolgendo alunni, docenti e famiglie in un percorso formativo di condivisione e

collaborazione.

Affinché ciò avvenga, è necessario coordinare il lavoro creando commissioni di progettazione

educativo - didattica e gruppi di lavoro , in primis tra gli insegnanti interessati al progetto, poi

tra docenti e genitori in modo da renderli partecipi della crescita scolastica dei propri figli.

L’azione di coordinamento potrebbe concretizzarsi in vari modi:

stimolando docenti e genitori ad una riflessione che faccia loro prendere coscienza del

percorso, non sempre facile, che i propri alunni/figli devono affrontare;

progettando percorsi di formazione tenendo conto delle esigenze rilevate;

fornendo materiale di documentazione o eventuali tutor ai docenti impegnati nelle

attività;

monitorando la situazione di partenza e i bisogni degli alunni;

verificando che gli obiettivi indicati nel P.O.F. rispondano alle effettive esigenze degli

alunni;

rilevando i bisogni formativi degli utenti (ad es. tramite un semplice questionario);

rendendo maggiormente utile l’attività di scambio;

coinvolgendo nelle attività di scambio un numero maggiore di classi;

impegnando gli insegnanti codocenti in una più proficua collaborazione.

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In particolare, per evitare dispersioni e per rendere più concreta l’attività di scambio, è

necessario un corretto iter operativo, vincolante per tutto l’Istituto, che stabilisca precisi

momenti di comunicazione e di confronto tra i vari ordini di scuola:

organizzare, a inizio anno, incontri di progettazione tra i docenti coinvolti per definire

gli ambiti tematici e le modalità operative (in base all’esperienza affrontata in alcune

classi, prediligere attività espressive, ludico-corporee e di laboratori in genere-

musicali, creativi, informatici… – che coinvolgono serenamente e piacevolmente gli

alunni);

programmare incontri comuni sistematici, distribuiti nello spazio dell’intero anno

scolastico, per monitorare il percorso delle attività e per favorire un confronto o

scambio di metodologie (almeno tre: iniziale, in itinere, finale, o più incontri a

seconda delle esigenze);

costituire gruppi misti di alunni programmando le attività per macrogruppi,

sottogruppi…(tutoraggio da parte degli alunni più grandi);

raccogliere il materiale prodotto (lavori, elaborati, foto, video…) per una eventuale

diffusione (on line, giornalino scolastico, pubblicazione…) o come strumento utile per

documentare i momenti più significativi del percorso di crescita individuale e delle

esperienze scolastiche;

organizzare un incontro finale per verifica e confronto dei dati rilevati

dall’osservazione diretta e per passaggio di informazioni relative agli alunni.

La Commissione verificherà sistematicamente la puntuale e corretta applicazione di ciascuna

fase del progetto.

Per motivare le famiglie e le eventuali associazioni presenti sul territorio nello sviluppo di

questo processo educativo (al fine di migliorare l’attività educativa e il funzionamento

dell’Istituto) potrebbe essere utile, se non necessario,

favorire un clima di reciproca fiducia;

coinvolgere i genitori nella progettualità di alcune attività della scuola, nella

discussione di problematiche relative agli alunni;

offrire ai genitori occasioni di formazione con interventi di esperti interni e/o esterni

(corsi di formazioni – cicli di incontri…);

favorire l’incontro e la conoscenza tra genitori;

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condividere esperienze, confrontarsi con cadenze regolari non solo tra genitori, ma

anche con associazioni e con il D.S. che ha così l’opportunità di stabilire contatti più

personali con l’utenza (ad es. riunioni bimestrali da inserire nel regolamento di Istituto);

accogliere proposte utili a migliorare il servizio prestato nella scuola;

partecipare alla programmazione, all’organizzazione e alla gestione di attività

scolastiche ed extrascolastiche ( laboratori di creatività, teatrali…, banchetti di

esposizione/vendita, mostre, gite, giornate dedicate a…) – la partecipazione ad alcune

di queste attività potrebbe essere riservata solo ai rappresentanti di classe e/o ai membri

del Consiglio d’Istituto;

comunicare in forma chiara e dettagliata attività, proposte, iniziative, esigenze…

3.3 Implementazione del piano

Creazione di commissioni, gruppi di lavoro, interventi in consigli di classe e collegio docenti.

Questi alcuni degli strumenti che operativamente saranno attivati per creare un piano di

miglioramento per una programmazione condivisa fra i segmenti, anche con la scuola sec di II

grado.

L’Orientamento è una realtà complessa (complementare alla Continuità) che richiede l’uso di

metodologie e strumenti operativi di varia natura messi in atto dall’istituzione scolastica, e che

coinvolge in modo attivo l’alunno.

“Orientare significa porre l’individuo in grado di prendere coscienza di sé e di progredire per

l’adeguamento dei suoi studi e della sua professione alle mutevoli esigenze della vita, con

l’obiettivo di contribuire al progresso della società e di raggiungere il pieno sviluppo della

persona. (Congresso UNESCO 1970).

Al fine di garantire il successo formativo di ognuno, è opportuno che la persona sia considerata

nella sua globalità: il mondo del Sé, il potenziale cognitivo e la maturazione sociale.

Calato nella nostra realtà scolastica, l’orientamento diventa un tema trasversale a tutte le

discipline; inizia nella scuola dell’infanzia, continua nella primaria come riflessione sulla

conoscenza di se stessi e nell’arco del triennio della scuola sec. ciascun alunno gradualmente

dovrà acquisire la consapevolezza delle proprie inclinazioni, interessi, attitudini, capacità e

competenze. Altrettanto importanti la conoscenza del mondo della Scuola e della Formazione,

e l’informazione sul mondo del lavoro e delle professioni. Proseguendo nel secondo ciclo,

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l’alunno sceglierà se continuare gli studi nel Sistema dei Licei o nel Sistema dell’Istruzione o

della Formazione professionale.

I due percorsi richiedono in entrata un accertamento delle conoscenze e delle competenze,

certificate da un esame di Stato.

Per favorire una “giusta scelta” risulterà opportuno impostare un percorso di Continuità, anche

tra la scuola sec. di 1° grado e quella di 2° grado oltre che tra scuola dell’infanzia-primaria-

secondaria.

L’implementazione di un piano di “Continuità” dovrà prevedere tra i due ordini di scuola

alcune attività:

1) Programmazione condivisa

2) Codocenza

3) Momenti comuni di Valutazione

1) La Progettazione didattica non può essere svincolata da un’idea di futuro: sarà intesa

come un ponte ideale che noi lanciamo tra lo stato attuale dei nostri alunni (profilo in

entrata) e lo stato desiderabile (profilo in uscita).

Una programmazione condivisa che dia efficacia al nostro operato, visto che i risultati

Ocse Pisa confermano un declino inarrestabile delle competenze applicative degli

studenti, potrà prendere l’avvio da un confronto collegiale sugli “obiettivi formativi”

dei 2 ordini di scuola; si selezioneranno poi alcuni contenuti disciplinari su ciò che gli

alunni devono assolutamente conoscere (saperi essenziali) e ciò che devono

assolutamente saper fare utilizzando le conoscenze (competenze); sarà proponibile

anche uno scambio sulla metodologia, sulle modalità di lavoro privilegiate, sui sistemi

per monitorare l’efficacia della propria progettazione.

2) Alcuni Istituti di scuola sec. superiore nel piano di orientamento in entrata hanno

previsto di inserire gruppi di alunni di terza media con una progettazione mirata di

alcune attività. La presenza in classe di insegnanti dei 2 ordini di scuola permette di

confrontare le indicazioni per il curricolo, di progettare brevi percorsi di conoscenza, di

condividere alcuni metodi di insegnamento-apprendimento; facilita lo svolgimento

della didattica laboratoriale con la progettazione di un’esperienza che vede l’alunno

protagonista e che può scegliere modalità operative e condizioni di lavoro; promuove la

motivazione per la ricerca di nuove conoscenze; sollecita gli alunni individuare

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problemi, a sollevare domande; favorisce nell’alunno il riconoscimento in ciò che

apprende anche di ciò che osserva nella realtà quotidiana “contesti di senso”.

3) Il progettare richiama il valutare: un’operazione che comporta intrinseche difficoltà.

Anche la valutazione potrà prevedere momenti comuni, coniugando gli strumenti

adottati dai docenti dei due ordini di scuola.

Oggetto del confronto trasversale saranno: i normali processi di controllo del percorso di

apprendimento; le modalità di accertamento delle competenze cognitive e strumentali;

l’oggettivizzazione di criteri e padronanza dei mezzi che sostengono la valutazione;

elaborazione di nuovi criteri, indicatori, strumenti; come valutare,cosa valutare; l’auto-

valutazione come acquisizione di maggior autoconsapevolezza, di controllo delle strategie e

delle tecniche impiegate.

Gli Strumenti Operativi sono:

a) Creazione di Commissioni e di Gruppi di lavoro che coinvolgano docenti motivati i

quali andranno a pianificare una attività di Continuità riflettendo sui percorsi, sulle

conoscenze e competenze;

b) Interventi nei Consigli di classe e in Collegio docenti con lo scopo di informare,

monitorare, rendicontare il percorso effettuato da un gruppo per estendere poi

l’applicazione delle esperienze positive.

IL COLLEGIO DOCENTI E I CONSIGLI DI CLASSE “BLENDED”

Il collegio docenti, riunitosi in occasione dell’approvazione del POF (giugno 2009) ha discusso

e monitorato le proprie esigenze giungendo alla conclusione della necessità di aumentare in

maniera decisa e puntuale i percorsi relativi alla continuità. Questa presa di coscienza ha

rinforzato quanto era già in atto e stimolato la disponibilità ad operare.

Il collegio ha approvato sia l’istituzione di consigli allargati che l’attività di codocenza.

Operativamente i consigli di classe (tre per anno scolastico: ottobre 2009, gennaio 2010 e

maggio 2010) sono allargati alle insegnanti della scuola primaria nelle classi prime della

SSdPG, in questi momenti si apre la discussione sulla programmazione e valutazione per

affinare in itinere gli elementi della programmazione discussi in commissione. L’occasione è

utile per progettare interventi di docenza “misti”. Progettare insieme una unità di

apprendimento si è rivelato uno strumento interessante per un approccio metodologico efficace,

per una valutazione corretta e per conoscere diversi stili di comunicazione.

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In parte queste attività sono state realizzate anche sull’ esperienza di anni scolastici precedenti,

durante i quali però era mancata la sistematicità del percorso e la consapevolezza del contesto.

Ho partecipato e coordinato i lavori di questi consigli/riunioni osservando i vari atteggiamenti

di ampia disponibilità a fare e monitorare, valutare il pregresso e di proiezione in avanti. Mi sia

permesso osservare come ho apprezzato lo sforzo per livellare le competenze presenti in campo

ad un punto comune di equilibrio; le insegnanti elementari superando una, non giustificata,

sudditanza verso i professori della scuola media e i docenti della media liberandosi della

supposta, non accettabile, superiorità disciplinare. Questo primo obiettivo raggiunto, non

esplicitato (…ma no dirigente non è così…siamo tutti insegnati..ecc…) mi ha rinforzato

nell’idea che il percorso intrapreso era corretto.

Infatti per affrontare questo tema siamo partiti da due assunti:

nei momenti in cui si devono prendere decisioni che interessano i diversi ordini di scuola e

ratificarle, è necessaria la partecipazione di tutti i segmenti dell’istituto comprensivo la

discussione e l’esposizione di punti di vista differenti, talvolta divergenti, la stesura di piani di

lavoro comuni sono tutte attività che si possono svolgere in maniera più efficace se viene

condotta in gruppi non troppo numerosi.

Quindi, a mio parere, la possibilità di ritrovarsi in collegi docenti e consigli di classe misti fra i

vari ordini di scuola, ma strutturati diversamente a seconda delle decisioni da prendere può

essere una buona soluzione.

Per quanto riguarda il progetto continuità si potrebbe, a grandi linee, procedere in questo modo:

- un incontro fra gli insegnanti delle classi 5^ con i professori di 3^ media per stabilire ciò che

si intende ottenere con questo progetto, attraverso quali attività e quali fasi tenendo sempre

presenti i saperi minimi stabiliti dalla relativa commis-sione (per la riuscita del progetto è

necessaria la partecipazione attiva e convinta di tutti i docenti, perciò durante questo incontro è

bene trovare linee-guida condivise);

- incontri a livello di dipartimento con la presenza dei docenti dei due ordini di scuola

interessati;

- a conclusione delle attività previste, incontri in cui ogni dipartimento illustra i risul-tati

ottenuti;

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- dopo l’inizio del nuovo anno scolastico un incontro fra gli insegnanti che avevano partecipato

alla prima riunione.

3.4 Valutazione del piano

La valutazione del piano è regolata da criteri concordati con i docenti e da osservazioni del

dirigente, i principali requisiti di successo sono:

la soddisfazione dei docenti per il lavoro svolto,

il crescente (o decrescente) livello di preparazione degli alunni su prove oggettive,

i livelli raggiunti dagli alunni al termine del 1° ciclo di studi (esame di stato 1 ciclo)

l’analisi dello storico, ovvero guardare al passato recente per capire i punti da

correggere, conservare memoria degli errori.

L’analisi di uno schema per la verifica della coerenza della programmazione sia del singolo

plesso che in ordine a quanto deciso in consiglio allargato con la scuola media, questo

strumento consente anche al Dirigente di osservare i progressi o gli stalli del processo.

Agli alunni viene proposto uno schema che aiuta i docenti a percepire il vissuto degli alunni.

Le famiglie sono chiamate a compilare un questionario in collaborazione con i propri figli.

Il dirigente dispone di uno schema per l’elaborazione e il confronto delle valutazioni sintetiche

(voti) degli alunni della prima classe secondaria con il risultato finale della scuola primaria, il

risultato della prova di passaggio e il valore del test d’ingresso della scuola secondaria.

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L’analisi anche numerica delle votazioni è un indicatore se gli obiettivi del processo sono stati

raggiunti. (allegato 14)

4. Prodotti della ricerca

4.1 Strumenti d’indagine e di monitoraggio

Ogni forma di innovazione o di miglioramento dell’esistente deve partire dal contesto

territoriale e dall’analisi delle potenzialità/competenze umane disponibili. Per la formazione

delle commissioni ho attivato, in collegio docenti, una serie di comunicazioni per sensibilizzare

al problema e trovare riscontri di comunione professionale. I curriculum vitae dei docenti mi

hanno confermato (volte smentito) le competenze maturate sia in esperienza sia attraverso corsi

di aggiornamento o corsi di specializzazione.

Fase permanente: la continuità dovrebbe essere organizzata oltre che in senso verticale

(organizzando incontri tra gruppi di lavoro dei segmenti contigui) anche in senso orizzontale

(prevedendo incontri tra i gruppi di lavoro dello stesso segmento). Ovviamente

l’organizzazione del progetto di continuità dovrebbe intrecciarsi con le attività di

programmazione e/o dipartimentale delle diverse scuole oltre che con il percorso della

Commissione saperi essenziali.

Quindi:

organizzazione dei gruppi di lavoro dei diversi plessi e segmenti che alternano incontri di

progettazione per segmento (infanzia, primaria, secondaria) ad incontri di progettazione con i

gruppi di lavoro degli altri plessi (dato il numero dei docenti che dovrebbero essere coinvolti,

negli incontri generali tra i gruppi di lavoro dei diversi segmenti sarebbe bene stabilire due

rappresentanti per plesso (infanzia, primaria) e per la SSdPG almeno 2 per lettere, 2 per

matematica, 2 per L2, 1 per gli altri curricoli (arte, musica, tecnologia, scienze motorie)]

L’organizzazione dal punto di vista temporale è a scavalco di due anni scolastici.

Una prima fase del percorso inerente la progettazione si svolge nel corso dell’anno

precedente al passaggio al segmento successivo.

Una seconda fase si svolge all’inizio dell’anno d’ingresso al nuovo segmento. Pagina 30 di 101

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Una terza fase di monitoraggio, (anche con partecipazione a c. di c./interclasse) si attua

durante l’anno scolastico.

Una quarta fase di valutazione dei risultati alla fine dell’anno. (per gli alunni che escono dal

primo ciclo si dovranno attendere i risultati del primo quadrimestre e anche questo elemento

contribuisce all’analisi e alla valutazione della qualità del processo)

L’organizzazione deve tenere conto anche della dislocazione territoriale delle scuole che

determina in quale plesso gli alunni dovrebbero frequentare.

In particolare durante tutto il periodo di osservazione (da ottobre 2009) i referenti delle

commissioni hanno lavorato per la creazione di un questionario di monitoraggio per i docenti

comprendente domande mirate:

all’analisi del contesto,

efficacia dell’azione proposta,

osservazioni sui cambiamenti.

Ogni due mesi circa (da novembre 2009) i docenti sono chiamati a compilare uno schema per

la verifica della coerenza della programmazione sia del singolo plesso che in ordine a quanto

deciso in consiglio allargato con la scuola media, questo strumento consente anche al Dirigente

di osservare i progressi o gli stalli del processo. ( allegato 9)

Agli alunni viene proposto uno schema che aiuta i docenti a percepire il vissuto e percepito

dagli alunni.

4.2 Dati sull’esistente

DUBBIO/DIFFICOLTA’: Continuità per i bambini che frequentano la scuola dell’Infanzia

nelle strutture private presenti sul territorio (Villanova: La Nuvoletta, Pittaluga; San Paolo:

Sonaglia). Esiste una forma di collaborazione tra strutture private del territorio e le scuole

primarie dell’IC, anche se deve essere migliorata

Infanzia Valfenera Infanzia Dusino Infanzia Villanova

Primaria Valfenera

Primaria Cellarengo

Primaria Dusino

Primaria Valfenera

Primaria Villanova capoluogo

Primaria Villanova Borgo Stazione

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Primaria San Paolo Primaria San Paolo

SSdPG

SSdSG Asti SSdSG Chieri Eventuali altre SSdSG

Personale docente coinvolto

Scuole dell’Infanzia: i docenti delle sezioni dei cinquenni si coordinano con i docenti delle

classi prime della scuola Primaria (nel percorso potrebbero inserirsi anche i docenti delle classi

seconde, che possono portare come contributo l’esperienza effettuata nell’anno precedente)

1. Gruppo di lavoro Infanzia Valfenera (docenti sez. cinque anni)

2. Gruppo di lavoro Infanzia Dusino (docenti sez. cinque anni)

3. Gruppo di lavoro Infanzia Villanova (docenti sez. cinque anni)

Scuole Primarie:

i docenti delle classi prime (nel percorso potrebbero inserirsi anche i docenti delle classi

seconde, che possono portare come contributo l’esperienza effettuata nell’anno precedente)

si coordinano con i docenti delle sezioni dei cinquenni della scuola dell’Infanzia;

4. Gruppo di lavoro Primaria Cellarengo (docenti: classi prime,classi seconde, classi quinte)

5. Gruppo di lavoro Primaria Valfenera (docenti: classi prime,classi seconde, classi quinte)

6. Gruppo di lavoro Primaria Dusino (docenti: classi prime,classi seconde, classi quinte)

7. Gruppo di lavoro Primaria San Paolo (docenti: classi prime,classi seconde, classi quinte)

8. Gruppo di lavoro Primaria Villanova Cap. (docenti: classi prime,classi seconde, classi

quinte)

Scuola Secondaria di 1° grado (SSdPG):

I docenti delle classi terze (futuri docenti delle classi prime) nell’anno precedente

all’ingresso (nel percorso potrebbero inserirsi anche i docenti delle classi seconde, che

possono portare come contributo l’esperienza effettuata nell’anno precedente) si coordinano

con i docenti delle classi quinte;

i docenti delle classi terze della SSdPG prendono contatto e si coordinano con gli insegnanti

delle scuole secondarie di secondo grado.

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9. Gruppo di lavoro SSdPG (docenti classi prime/seconde/terze)

4.3 Lettura interpretativa

L’I.C. rappresenta il contesto privilegiato per strutturare il percorso formativo unitario, poiché

il collegio dei Docenti è costituito da insegnanti dei tre ordini di scuola i quali possono attuare

la continuità e prevedere un progetto unitario in cui finalità, obiettivi, metodologie siano

concordati e condivisi. L’I.C. dovrebbe individuare e mettere a disposizione le risorse umane e

finanziarie necessarie per il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel P.O.F. Ogni persona

dell’Istituto “dovrebbe” essere consapevole della propria posizione, della responsabilità, dei

limiti operativi e delle possibilità di miglioramento di cui può essere portatore. Visto che non vi

sono candidature spontanee rispetto alla disponibilità di eventuali risorse umane, a tal fine, la

Direzione favorirà il coinvolgimento del personale docente attraverso:

-l’individuazione delle competenze tra i docenti, anche nei momenti di accoglienza dei nuovi

insegnanti

-la tenuta di un database con le competenze curriculari ed extra del personale

-la trasparenza nell’attribuzione degli incarichi e degli incentivi

-lo sviluppo di un sistema di riconoscimenti e incentivazione

-ricercare, inoltre, vie innovative per l’acquisizione di risorse finanziarie da parti interessate

sulla base di progetti condivisi anche con altri Istituti Comprensivi.

Il controllo delle risorse è essenziale sia per attuare e mantenere il sistema di gestione per la

qualità, che per realizzare gli obiettivi dell’organizzazione scolastica.

Il sistema di gestione delle risorse dovrebbe essere riesaminato in seno allo STAFF e con la

RSU almeno una volta durante l’anno scolastico. La base per il miglioramento continuo

dovrebbe essere il controllo dei processi che portano alla soddisfazione di tutte le parti

interessate. Il riesame deve avere un impatto verificabile sul miglioramento delle attività, dei

processi, dell’organizzazione e dell’utilizzo delle risorse stesse.

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Scuola dell’Infanzia Scuola Primarie SSdPG SSdSGDocenti sez. cinque anni Docenti classi quinte Primaria Docenti classi terze SSdPG

Docenti classi prime Primaria Docenti classi prime SSdPGDocenti classi seconde SSdPGDocenti classi terze SSdPG

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Per quanto riguarda la qualità delle risorse professionali occorrerebbe , attraverso l’uso di

questionari rivolti agli insegnanti, sapere quali sono le caratteristiche del corpo docente con i

seguenti indicatori:

-titolo di studio e preparazione professionale

-anzianità di servizio e anni di permanenza nell’Istituto

-valutazioni tra pari sulle conoscenze disciplinari, metodologie, valutazione

-le capacità relazionali e di collaborazione.

Quest’ultimo punto potrebbe essere un passo verso una possibile soluzione sulle resistenze da

parte dei docenti che possono essere superate, da alcuni, attraverso “la pratica comunicativa”.

Mi spiego meglio. Una difficoltà, che spesso affiora nella mia esperienza professionale e che

comincio a temere sia connaturata al sistema scolastico in generale, è di tipo comunicativo

(non mi riferisco ovviamente alla comunicazione “informale”, ma a quella di tipo

“formale”).Essa mi spinge a formulare i soliti interrogativi che individuano un mio senso di

disagio e di inadeguatezza rispetto alle esigenze che mi piacerebbe soddisfare con i colleghi,

almeno con quelli disposti al confronto, al dialogo serio, al mettersi in discussione, per crescere

insieme: “Sarà mai possibile essere trasparenti ed espliciti nella rendicontazione del lavoro,

senza passare per diversi o per rischiare di enfatizzare attività normali, facendole passare per

eccezionali?” “Quali canali e soprattutto quali modalità usare per diventare capaci di

raccontarsi le esperienze, con estrema umiltà, senza attivare sovra/sotto stime, che di fatto

inquinano la comunicazione?” “Perché si è restii a comunicare, scegliendo quindi il silenzio,

anche quando ci sarebbe molto da dire?”

Il silenzio non aiuta a ripescare quel sommerso, che è la cultura che di fatto si produce a scuola,

per farlo emergere e osservarlo da diverse angolazioni. Basterebbe essere scevri da percezioni

distorte, concentrando l’attenzione non tanto e non solo sulle persone che veicolano

comunicazione, ma sforzandosi di “ragionare” sulla qualità e sulle modalità delle esperienze,

grandi o piccole esse siano.

4.4 Piani di sviluppo

La mia vorrebbe essere una proposta di auto-aggiornamento per “centri di interesse

progettuali”. Ognuno di noi, in questo Istituto aderisce a progetti diversi e dà a seconda del

proprio talento, del contesto e dei soggetti con cui lavora; non si potrebbe allora dar vita, anche

solo per un anno, a dei “centri auto-gestiti”, in cui a turno e in base al progetto scelto si possa Pagina 34 di 101

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raccontarsi? Dovrebbe nascere questa abitudine come esigenza, per non correre il rischio che

solo alcuni parlino ed altri stiano ad ascoltare.

Lo scambio di esperienze e competenze in un gruppo di docenti serve per rafforzare il senso di

appartenenza al proprio sistema scolastico, il confronto, la valorizzazione e la diffusione di

esperienze di eccellenza presenti nel nostro Istituto.

Diffondere quindi la cultura della qualità e dell’innovazione.

Le risorse interne, in questo modo saranno ulteriormente valorizzate e si sarà profilata una più

stretta conoscenza e collaborazione tra insegnanti di diversi ordini di scuola.

4.5 Strumenti di monitoraggio

L’utilizzo di strumenti di monitoraggio è importante per la valutazione in itinere dei processi e

dei percorsi progettuali.

I lavori della commissione qualità forniscono alla ricerca degli strumenti quali schede di

valutazione e passaggio non per soli docenti ma anche per alunni e famiglie.

La sintesi delle statistiche sulle risposte consente di monitorare in almeno due momenti

(coincidenti con i quadrimestri, non oltre il mese di maggio).

Parte attiva del processo di monitoraggio è il Dirigente che considerate le schede di valutazione

appronta lo schema generale dei voti delle classi prime secondaria di 1° e confronta tre macro

valori: valutazione sintetica di uscita dalla scuola primaria, risultati dei test d’ingresso (non

disciplinari), votazione conseguita al termine del primo periodo. Questo confronto consente un

quadro di valutazione dell’andamento della classe e di ogni singolo alunno, permettendo di

valutare, anche se solo con un approccio numerico, la correttezza delle scelte in tema di

formazione classi, accoglienza della scuola secondaria, benessere nello stare a scuola.

4.6 Dati sul processo innovativo

Relativamente alle iniziative di continuità attivate nel corso dell’anno, si rileva che tutte le

scuole hanno portato a termine i progetti preventivati . Due sono le considerazioni emerse in

negativo: da un lato la non disponibilità da parte della scuola materna privata o paritaria ad

aderire a iniziative di continuità con la scuola primaria( tranne un meritevole caso) e, d’altro

lato, il fatto che i primi tentativi di codocenze tra la scuola media e le classi quinte della scuola Pagina 35 di 101

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primaria si sono svolte troppo a ridosso della fine dell’anno scolastico con un’evidente

accavallamento di attività e scadenze con scarse possibilità di valutazione puntuale.

Si può ovviare al problema esposto in precedenza, contattando direttamente le famiglie e

organizzando gli incontri al di fuori dell’orario scolastico della scuola materna paritaria,

evitando di “interrompere” la loro attività.

Per ciò che riguarda invece le codocenze, si terrà presente la difficoltà riscontrata al fine di una

migliore scansione temporale degli interventi.

4.7 Elementi di valutazione

Inserire l’orientamento scolastico fra le forme di continuità. La scuola primaria, potrà attivare

una più appropriata conoscenza di sé attraverso la compilazione da parte degli alunni di schede

mirate e questa attività verrebbe proseguita nella scuola media ad opera di un’insegnante

formato su questo tema. Le negatività emerse nella valutazione mostrano una critica alla

metodologia espressa dalle insegnanti della scuola media.

La stesura di una copia del “portfolio” è un risultato da evitare poiché rischia di essere un

lavoro sterile per cui si sono compilate grandi quantità di fogli che non hanno prodotto risultati

concreti. In più un’attività del genere vista nell’ottica della continuità, presuppone anche la

tabulazione delle osservazioni e dei risultati e ciò è troppo oneroso e dispersivo.

Sarebbe più utile effettuare frequenti incontri fra gli insegnanti di scuole materne, primarie e

media per uno scambio più efficace di informazioni sui singoli alunni.

Infatti per la conoscenza degli alunni e delle loro problematiche è più indicato un semplice

profilo descrittivo operato delle insegnanti stesse.

Anche se, per quanto riguarda l’orientamento, non si tratta di ciò che gli insegnanti osservano

sugli alunni, ma si tratta di ciò che gli alunni provano, sentono, pensano relativamente a se

stessi e al mondo della scuola.

5. Valutazione complessiva

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5.1 Analisi del processo

All’interno di questo istituto negli anni precedenti, si era già lavorato, come commissione

continuità, per realizzare percorsi comuni nell’ottica della verticalità, e, ogni segmento, ogni

plesso, ogni classe, presentava i propri progetti di continuità. Per quest’anno scolastico

2008/2009 si è ritenuto necessario convogliare tutte le esperienze inerenti la continuità in un

unico progetto di istituto che proponesse obiettivi e strategie comuni , per cui la commissione

si è fatta carico di redigere tale documento da cui sono risultate le seguenti tipologie di

intervento:

Incontri fra scuole dell’infanzia e scuole primarie

Incontri fra scuole primarie e scuola secondaria di secondo grado

Accoglienza famiglie

I membri di commissione hanno organizzato in ogni plesso gli incontri di continuità con le

scuole materne dell’istituto per preparare l’accoglienza dei futuri alunni delle classi prime delle

scuole primarie. Si sono presi contatti con le scuole interessate e si sono stabilite date e tipo di

attività

Nell’ottica poi dell’apertura della scuola al territorio e quindi nella continuità scuola/famiglia

si sono organizzate le giornate di open school in tutte le scuole dell’istituto.

Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado, alcuni insegnanti hanno dato la

disponibilità agli incontri di co-docenza che hanno riguardato diversi ambiti disciplinari:

italiano, matematica, arte, geografia antropica, storia/archeologia.

In accordo con la commissione saperi essenziali sono stati concordati e predisposti altresì,test

di passaggio fra la scuola primaria e la scuola secondaria che sono stati corretti collegialmente

da insegnanti dei due ordini di scuola.

5.2 Verifica dei risultati

Continuità scuole infanzia/ scuole primarie

Scuole

infanzia

Scuole

primarie

Numero

insegnanti

Numero

insegnanti

Numero incontri

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coinvolte coinvolte Infanzia primaria

5 6 6 21 4 incontri di commissione

30 incontri circa fra le

scuole

Continuità scuole primarie/ scuola secondaria

Scuole

Primarie

coinvolte

Scuole

secondarie

coinvolte

Numero

insegnanti

primaria

Numero

insegnanti

secondaria

Numero incontri

6 1 21 10 4 incontri di

commissione

14 incontri di

codocenza

5. 3 Valutazione d’insieme

La valutazione in atto riguarda il periodo settembre 2009-febbraio 2010, ovviamente limitata al

primo quadrimestre e per le classi prime i cui alunni sono stati coinvolti nel processo di ricerca

innovativa.

Sono stati individuati cinque elementi significativamente presenti nella scuola e nel gruppo di

lavoro:

1. la condivisione dei valori,

2. la focalizzazione sugli apprendimenti degli alunni,

3. la collaborazione tra docenti,

4. la de-privatizzazione delle pratiche didattiche,

5. i dialoghi di riflessione

Il confronto su questi temi è avvenuto ed è in itinere, mette in circolazione informazioni fra i

diversi gruppi, costruendo quella qualità delle relazioni che finisce per favorire la qualità del

sistema scuola.

In particolare, i punti da 1 a 3 sono sati ampiamente dibattuti e analizzati anche se non si sono

ancora raccolti risultati completi anche dal punto di vista statistico. Pagina 38 di 101

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Nel breve la valutazione si fonda su tre elementi:

1. valutazione della coerenza fra la programmazione di inizio anno e quella in itinere con le

modificazioni avvenute e perché si sono fatte scelte differenti da quanto “deciso” ad

inizialmente,

2. confronto fra tre aspetti: votazioni della scuola primaria, osservazioni iniziali dirette (test

ingresso) e votazioni del primo periodo,

3. analisi dell’evoluzione degli alunni confrontandosi con le insegnanti di scuola primaria

attraverso colloqui e incontri (anche sotto forma di consigli allargati).

4. confronto con i genitori ( scuola dei genitori)

I tre momenti di valutazione hanno permesso e permetteranno d’integrare alcuni dei cinque

punti precedenti.

La valutazione degli esiti formativi avviene attraverso periodiche elaborazioni statistiche,la

raccolta dei dati è circa bimestrale e la comunicazione degli esiti avviene con lettera alle

famiglie, il monitoraggio attento del successo formativo nel passaggio fra ordini di scuola

permette di misurare l’evoluzione del percorso nel breve periodo. Questa analisi consente di

misurare anche le criticità del progetto e porvi rimedio.

Come misurare l’efficacia delle azioni intraprese per migliorare il confronto e il dialogo fra

docenti?

Nel breve periodo alcuni sensori sono stati sollecitati positivamente: l’ampia discussione

avvenuta in collegio docenti ha permesso un confronto serrato fra diversi percorsi, i lavori delle

commissioni hanno focalizzato l’attenzione su temi e strumenti idonei, ma è soprattutto con il

dialogo che si misurano le informazioni, facendole circolare, mettendole alla prova e

utilizzandole per migliorare il curricolo.

Sarebbe auspicabile per il prossimo anno scolastico individuare un argomento comune che

possa essere trattato all’inizio dell’anno scolastico dagli alunni che hanno effettuato il

passaggio all’ordine di scuola superiore e da quelli dell’ultimo anno dell’ordine di scuola

precedente affinché sia completo il quadro di continuità verticale.

Per quanto riguarda il passaggio fra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, le esperienze

che ho fatto negli ultimi anni si sono rivelate utili e proficue: le insegnanti della futura 1^

andavano a conoscere i bambini di 5 anni che poi si recavano nella scuola primaria. Qui si

svolgevano delle attività per le quali ci si avvaleva della collaborazione dei bambini di 5^ in

veste di tutor.Pagina 39 di 101

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Deve essere rinforzato il legame-legante fra le commissioni saperi essenziali-continuità-

benessere per trovare il momento unificante e unitario degli obiettivi prefissati.

Visto che questa esperienza è stata positiva, io proporrei la PEER EDUCATION anche nel

progetto di passaggio fra la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado.

Fra i componenti di un gruppo di pari sono molto forti l’influenza sociale reciproca e la

condivisione di conoscenze, inoltre si tende ad affidarsi con maggiore fiducia ai coetanei,

perciò la trasmissione e lo scambio di esperienze trova nella peer education una efficace

motivazione e potrebbero quindi esserci ottimi risultati.

Per prepararsi all’applicazione di questa metodologia sarebbe utile predisporre un corso di

autoaggiornamento ( o aggiornamento) che porterebbe una duplice valenza:

- conoscere la peer education e la sua applicazione

- vivere momenti di condivisione fra i docenti.

Nel passaggio scuola primaria- scuola secondaria la peer education si potrebbe applicare ad

attività decisamente pratiche eseguite in forma laboratoriale:

- scienze

- informatica

- disegno tecnico

- arte

- laboratorio di lettura

- giochi matematici

(ma qui l’esperienza e la fantasia dei colleghi troverebbero sicuramente applicazioni migliori)

Riassumendo:

1- AUTOAGGIORNAMENTO: la PEER EDUCATION

2- INCONTRI: saperi minimi

progettazione di attività – tempi – metodologie di osservazione –

modalità di verifica

preparazione degli studenti

incontri fra gli studenti nei quali sia possibile anche la conoscenza

del nuovo ambiente che frequenteranno l’anno successivoPagina 40 di 101

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3- INCONTRI periodici per valutare l’andamento del progetto ed apportare eventuali

adattamenti e variazioni

4- INCONTRO finale di revisione fra i docenti

Modalità di valutazione (delle azioni a breve termine)

Valutare, quindi “misurare il valore”, risulta essere spesso argomento di discussione ed analisi

troppo teorica all’interno dell’Istituto Comprensivo.

Il sentiero di valutazione degli studenti risulta battuto ma non agevole da percorrere, in quanto

districarsi tra molti sistemi valutativi, ognuno con le proprie misure di riferimento, crea spesso

confusione su quale metodologia comune acquisire.

Ma quando i docenti sono chiamati ad autovalutare il proprio operato all’interno del sistema

stesso, ci si trova di fronte a diversi atteggiamenti negativi: rifiuto, arroganza, ritenersi

valutatori e non oggetti di valutazione, scontento, fastidio…

I docenti che rispondono serenamente e in modo propositivo alla richiesta sono relativamente

pochi, in quanto sono coloro consapevoli del ruolo educativo e sociale che rivestono, coscienti

dell’importanza di monitorare e valutare come agiscono, come svolgono il proprio ruolo, come

la loro professione ricade sugli studenti.

Una valutazione quindi non giudizio, ma misura: questo il punto di partenza per la

progettazione di un percorso di codocenza continua, dove l’equipe formata da docenti di

segmenti diversi sa interagire confrontandosi, discutendo, trovando soluzioni e strategie.

Con la rielaborazione del P.O.F., nell’anno scolastico 2008/2009, si è analizzato e concordato

un progetto comune educativo riguardante la continuità (verticale e orizzontale).

Il percorso formativo di un individuo si sviluppa attraverso un curricolo continuo tra i diversi

ordini di scuola, pertanto è essenziale un raccordo fra docenti, anche se non è facile instaurare

legami di fattiva collaborazione. A volte sono evidenti gli atteggiamenti di superiorità tra gli

insegnanti di un grado d’istruzione e l’altro.

Il compito della nostra istituzione scolastica è quello di prevenire le difficoltà che potrebbero

insorgere nei passaggi tra i diversi ordini di scuola e potrebbero favorire l’abbandono

scolastico. Nei diversi collegi dei docenti si è ribadita la necessità di promuovere azioni anche

verso la Scuola Secondaria di secondo grado.Pagina 41 di 101

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Nello scorso anno scolastico si sono formati due gruppi di lavoro relativi sulla continuità tra

scuola dell’infanzia e primaria (classi prime) e primaria (classi quinte) e secondaria (classi

prime).

I bambini delle scuole d’infanzia hanno visitato la Scuola primaria, incontrando le future

insegnanti e gli alunni delle classi quinte con i quali hanno creato un clima amichevole e

familiare. Hanno svolto attività comuni, in conformità ad un percorso concordato dalle

insegnanti, e si sono adoperati per la realizzazione di un unico prodotto illustrato che hanno

ritrovato quest’anno nella loro classe prima.

Sono state intraprese iniziative di psicomotricità in palestra e attività legate alla sicurezza

stradale, in particolare si sono prese in considerazione le norme stradali del pedone.

Anche i genitori degli alunni hanno visitato la scuola per conoscere gli ambienti e l'azione

educativa svolta all'interno delle nostre istituzioni scolastiche e hanno partecipato a incontri

informativi con gli insegnanti delle future classi prime.

A mio avviso, queste sporadiche “visite” non garantiscono la sistematicità della continuità. Il

percorso didattico deve coprire l’intero anno scolastico; i docenti dovrebbero lavorare in modo

mirato, adottando stili educativi e pratiche d’insegnamento comuni.

All’inizio di quest’anno scolastico si sono svolti incontri con le due scuole per realizzare forme

di raccordo utili al passaggio dei bambini fra i due ordini di scuola e per la formazione delle

classi.

Con i docenti della scuola secondaria di primo grado sono avvenuti momenti di confronto per

affrontare le problematiche e scambi di esperienze comuni. Importante è stata la conoscenza

dei programmi dei due cicli di scuola, non solo come contenuti, ma anche come suggerimenti

metodologici e finalità.

Il progetto continuità ha perseguito i seguenti obiettivi:

selezione di prove di verifica finali uguali per tutte le classi quinte del circolo;

scambio di esperienze:

- visite dei ragazzi della scuola primaria alla scuola media

Pagina 42 di 101Master “Management delle istituzioni scolastiche e formative”

Calcagno Franco

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- incontri tra professori e alunni delle medie nei vari plessi. (Le varie esperienze sono

legate agli argomenti programmati all’inizio dell’anno scolastico. In particolare per gli

alunni di Villanova si è realizzato un concerto natalizio.)

Trasmissione dei dati degli alunni in uscita dalla scuola primaria;

incontri finalizzati alla trasmissione d’informazioni tra i docenti dei due ordini

scolastici, riguardanti alunni in situazioni di disagio per un loro positivo inserimento

nella nuova realtà scolastica;

Criteri di valutazione comuni

Per quest’anno scolastico si è orientati alla scelta delle unità di apprendimento da svolgere in

continuità con i due ordini scolastici, in particolare si è indirizzati verso un progetto

interdisciplinare sulla cittadinanza e convivenza civile.

Si tende a :

Stabilire un confronto sulla valutazione tra i docenti delle ex classi quinte e gli

insegnanti degli alunni che frequentano il primo anno della scuola media.

Esprimere proposte per la formulazione di una nuova scheda di valutazione, sia per

quanto riguarda gli obiettivi disciplinari che gli indicatori finali.

Programmare, per gli alunni dell’ultimo anno delle primarie, laboratori di meta -

cognizione per “apprendere ad apprendere” avvalendosi di vari strumenti, quali i testi

utilizzati nelle classi prime della scuola secondaria di primo grado sulle varie discipline

di studio, per familiarizzare con la terminologia dei testi utilizzati nella scuola

secondaria per organizzare e affinare il proprio lavoro mentale affinché non sia del

tutto nuovo il percorso del successivo anno scolastico.

Desidero un serio confronto fra la Scuola Secondaria di I e di II Grado e quindi si potrebbero:

. concordare incontri per permettere ai ragazzi di terza media di avere una conoscenza

più dettagliata delle tipologie d’istituto d’istruzione superiore del territorio, al fine di

operare una scelta consapevole e conforme alle attitudini e capacità dei singoli;

promuovere, all’interno dell’Istituto, attività volte all’orientamento scolastico (test

attitudinali, conversazioni, laboratori, incontri con figure professionali, incontri con le

famiglie) per aiutare gli allievi ad operare una scelta adeguata del futuro indirizzo

scolastico e professionale;Pagina 43 di 101

Master “Management delle istituzioni scolastiche e formative”Calcagno Franco

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. organizzare attività on line per facilitare i contatti con le Scuole del territorio;

. attuare percorsi opzionali rispondenti ai bisogni educativi del territorio e dei singoli

alunni (proposti già negli anni precedenti)

Sarebbe opportuno poter contare su una trasversalità tra gli ordini: avviare proposte che

coinvolgano tutte le discipline, impegnando gli alunni in diverse attività, con i vari docenti di

classe e di classi parallele. Eventualmente si potrebbero prevedere partecipazioni a stage e

visite guidate inerenti all’orientamento scolastico.

Per migliorare l’offerta formativa dell’Istituto vanno rilevate le seguenti caratteristiche:

Condivisione di obiettivi e collegialità

Focalizzazione sul processo d’insegnamento-apprendimento

Maggiori aspettative rispetto ai risultati degli allievi

Rinforzo positivo e uso dell’incoraggiamento

Verifica dei progressi

Rispetto dei diritti degli allievi e promozione del loro senso di responsabilità

Valutazione degli esiti del percorso scolastico successivo

Collaborazione tra scuola e famiglia, scuola e territorio.

Quali dati raccogliere?

La raccolta dati avviene con:

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Calcagno Franco

Misure quantitative Misure qualitative Opportunità di lavoro collegiale per i docenti; Riunioni per la definizione di obiettivi cognitivi o affettivo-motivazionali Partecipazione dei docenti a commissioni e a progetti

Corsi di formazione in servizio (condivisione degli obiettivi)

Condivisione collegiale degli obiettivi cognitivi quale miglioramento dei risultati degli allievi Progettazione e operatività efficace degli obiettivi di apprendimento Soddisfazione per le attività di aggiornamento proposte e condivisione degli obiettivi formativi

Configurazione come “comunità che apprende” e che si espone.

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Analisi del piano di incontri annuali

Questionario per docenti

Osservazione strutturata di riunioni e incontri collegiali.

5.4 Analisi Costi/Benefici

Costi umani Costi economico finanziari Benefici sull'azione

didattica

Benefici sul clima di

lavoro

Disponibilità a mettersi

in discussione

n. 120 ore aggiuntive di docenza Maggior consapevolezza

del clima della classe

Valorizzazione rapporto

docenti

Disponibilità a lavorare

in gruppo

n. 300 ore aggiuntive per lavoro

in

commissione/dipartimenti/grupp

i

Miglior approccio

docente-alunni

Miglior considerazione

fra docenti di diverso

segmento

Disponibilità alla

proposta operativa

n. 250 ore di collaborazione con

il Ds ( due docenti in

semiesonero)

Elevata comprensione

della centralità

dell’alunno

Maggior comprensione

delle istanze reciproche

Disponibilità al

rinnovamento e al

cambiamento

Totale costo lordo stato € 10.950 Valutazione più corretta Collegio docenti più

coeso.

Seppur l’analisi costi/benefici sia prevista in termini macro economici per la misurazione

dell’efficacia e dell’efficienza di un’azione, il calcolo in un contesto educativo è troppo

riduttivo per poter essere completo e significativo.

Il costo finanziario è stato supportato dalla disponibilità di bilancio con i costi imputati sia nel

FIS che con dotazioni aggiuntive per i finanziamenti ottenuti da Enti esterni (MPI, Regione

Piemonte, Fondazione CRA e CRT).

Ho inserito, quindi, fra i costi la voce “costi umani” che prende il significato di costo

personale del docente nel mettersi in discussione con la disponibilità a fare e del costo del

gruppo impegnato in riunioni ed elaborazioni condivise.

I benefici misurabili nel contesto scuola sono ovviamente quelli orizzontali fra docenti che

quelli verticali con alunni e famiglie.

Pagina 45 di 101Master “Management delle istituzioni scolastiche e formative”

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Poter decidere con un calcolo l’efficacia e l’efficienza del prodotto-scuola è molto difficile.

Credo, però, di poter affermare che la valutazione del processo sia positiva, infatti a fronte di

un costo di poco superiore ai 10 € pro capite ( 1064 alunni) abbiamo iniziato un percorso per

migliorare la capacità di valutazione e di approccio agli alunni da parte di un gruppo

consistente di docenti, rendendola migliore, più vera e corretta, giusta e democratica. Sono

stati fatti alcuni passi in una direzione che credo corretta, molto lavoro deve essere fatto, è

maturata la consapevolezza del problema e la volontà di trovare una soluzione.

6. Ringraziamenti

Desidero cogliere l’occasione del presente lavoro per ringraziare i miei più

stretti collaboratori che con disponibilità e professionalità hanno favorito con il

loro lavoro la realizzazione del progetto illustrato.

In particolare ringrazio:

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la docente Anna prof.ssa Gianotto per il lavoro svolto quale referente

della commissione saperi essenziali,

l’insegnate Gabriella dott.ssa Strazzacappa per il supporto

collaborativo in qualità di funzione strumentale al POF nella

commissione continuità.

ogni componente del mio staff che, pazientemente, ha superato momenti

critici dovuti ad un Dirigente molto esigente.

Per ultimo, ma non meno forte e sentito, un ringraziamento per il tutor Sonia

dott.ssa Claris che ha permesso con i suoi suggerimenti di migliorare e

completare il presente lavoro.

7. Riferimenti bibliografici

Materiali presentati durante il Master.

Gardner H, Educare al comprendere, Milano, Feltrinelli. edizione 1993

Gallino Luciano, Il lavoro non è una merce, Laterza Editore edizione 2007

DM 139/07: www.pubblica.istruzione.it/news/2007/allegati/obbligo_istruzione07.pdf

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Frigerio Agostino, Curriculum e scuola, pag. 219 Voci della scuola Vol. VII 2008

Orsi Marco, Comunità professionale, pag. 198 Voci della scuola Vol. VII 2008

Pozzo Gabriella, Ricerca-Azione, pag. 435 Voci della scuola Vol. VII 2008

Cerini Giancarlo, Compresenza, pag. 75 Voci della scuola Vol. VIII 2009

Andreoli Vittorino, Lettera ad un insegnante, Rizzoli editore, Milano, 1° edizione

2002

Filippone Leonardo, Tra progettazione didattica e programmazione finanziaria,

Euroedizioni, Torino edizione 2003

Fiorin Italo, Una scuola da paura, Cisl Scuola edizione 2009

Dilts Robert, Il manuale del coach, Alessio editore NLP Italy edizione 2003

Carretta A., Dalsiel M., Mitrani A. , Dalle risorse umane alle competenze, Franco

Angeli edizioni 2008.

In allegato:

1) continuità classe ssdpg

2) osservazioni intermedie

3) progetto continuità di plesso

4) relazione finale

5) schede monitoraggio e valutazione organizzazione

6) esempi di categorie per la valutazionePagina 48 di 101

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7) schede osservazione primaria-secondaria

8) orientamento classi V

9) programmazione di classe ssdpg

10) codocenza (organizzazione)

11) criteri valutazione scritto

12) esempio di prova

13) progetto d’istituto continuità

14) scheda di valutazione ssdpg e primaria

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINOFACOLTA’ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

MASTER DI II LIVELLO“MANAGEMENT DELLE ISTITUZIONI

SCOLASTICHE E FORMATIVE”

PROJECT WORK

Azioni per migliorare il confronto professionale

Pagina 49 di 101Master “Management delle istituzioni scolastiche e formative”

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fra docenti di scuole del primo ciclo.

A L L E G A T In . 1 - 2 - 3 - 4 - 6 - 8 - 9 - 1 1 - 1 2 - 1 3

Relatore: Candidato/a:

CASTOLDI prof. MARCO CALCAGNO dott. FRANCOCLARIS dott.ssa SONIA matr. N° 713055

Anno accademico 2008/09; 2009/2010

Allegato 1

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI VILLANOVA D’ASTI

CLASSE IC

ANNO SCOLASTICO 2008/09

PROGETTO DI CONTINUITA’

Attività di co-docenza sulla globalità dei linguaggi svolta con la classe V della scuola primaria di Valfenera. Le lezioni pomeridiane sono state particolarmente efficaci per la varietà di proposte collegate fra loro:

lettura della leggenda degli indiani d’America “ Le fragole”

1. analisi del testo2. giochi di parole3. filastrocche4. conoscenza delle tradizioni dei Pellerossa5. laboratorio sensoriale sulla descrizione

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mappe dei vari testi (narrazione, descrizione, riassunto, filastrocca, articolo di giornale)canto melodico indiano con strumenti costruiti dai ragazzi (collaborazione con l’insegnante di musica)realizzazione di cartelloni, collages, teatro con burattini (collaborazione con l’insegnante di tecnologia)la tecnica del découpage (collaborazione insegnante di arte e un genitore)storyboard e realizzazione in chiave fumettistica della leggenda (collaborazione insegnante di arte)riprese del backstage.

Allegato 2OSSERVAZIONI INTERMEDIE

(I° QUADRIMESTRE)

Questa scuola mi piace:

Mi impegno:

Sono bravo a……………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..……………………

Non mi piace invece………………………………………………………………………………………………………………….……………….…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..………….…………

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TANTO ABBASTANZA POCO

TANTO ABBASTANZA POCO

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Il lavoro che ho preferito fare è stato……………………………………………………………..……………………………………..………………………………………………………………..……………perché………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Data di compilazione :

Firma dell’alunno

Allegato 3

Progetto continuità

Insegnanti responsabili: xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Soggetti coinvolti: -alunni della Scuola dell’Infanzia di 5 anni iscritti alla Scuola Primaria di Villanova Stazione;-25 alunni della classe quinta di Villanova Stazione;-insegnanti della Scuola dell’Infanzia.

Tempo di attuazione: -2 maggio visita delle insegnanti della Scuola Primaria di Villanova Stazione agli alunni della Scuola dell’Infanzia;-8 e 15 maggio visita degli alunni della Scuola dell’Infanzia presso la Scuola Primaria di Villanova Stazione.

Motivazioni: Affrontare un ambiente nuovo può provocare ansia, paura, disorienta- mento; per questo motivo bisogna predisporre occasioni di conoscenza dei luoghi, delle strutture e delle persone al fine di rassicurare i bambini ed evitare che la tensione possa costituire un elemento negativo per l’inserimento nella nuova scuola.Al fine di prevenire le maggiori difficoltà dovute al disagio emotivo di fronte a ciò che non è noto, è utile che i futuri alunni:o conoscano in anticipo i luoghi nei quali dovranno vivere ed

operare;o conoscano in anticipo le loro future insegnanti.

Finalità: Avviare gli alunni della scuola dell’infanzia alla conoscenza della Scuola Primaria, prendendo confidenza con gli ambienti, gli spazi e le persone che vi operano.

Obiettivi:o Conoscere la nuova realtà scolastica (spazi,

operatori,compagni).o Acquisire la capacità di gestire le novità e i cambiamenti.o Riconoscere e rispettare i ruoli nel lavoro comune.o Comprendere e condividere le regole e i valori della

convivenza sociale e civile.Pagina 52 di 101

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o Intervenire in modo ordinato, opportuno, pertinente.o Svolgere con ordine un lavoro assegnato.o Comunicare ed esprimersi in modo creativo e personale

con linguaggi verbali e non verbali.

Attività: - Incontro delle insegnanti della Scuola Primaria con i loro futuri alunni presso la Scuola dell’Infanzia per una prima conoscenza.- Durante i 2 incontri presso la Scuola Primaria si effettueranno le seguenti attività: lettura di una storia;

drammatizzazione della storia letta;rappresentazione grafica della storia;partendo dalla storia, individuazione di un personaggio di fantasia che li accompagnerà nel passaggio dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria.

Verifica: Tempi Durante gli incontri All’inizio del prossimo anno scolastico

Modi Attraverso l’osservazione diretta, i colloqui con le insegnanti della Scuola dell’Infanzia e, all’inizio del nuovo anno scolastico, con i genitori si valuteranno: grado di interesse e partecipazione alle attività; grado di autonomia; capacità di lavorare in gruppo; grado di socializzazione; capacità di comunicare; grado di conoscenza della nuova realtà scolastica; capacità di gestire novità e cambiamenti.

Villanova d’Asti, xxxxxxxxxxxxxxxxxxx Le insegnanti

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ALLEGATO 4

REPORT SITUAZIONE COMMISSIONI

Dicembre 2009

COMMISSIONE CONTINUITA’

REFERENTE Strazzacappa Gabriella

NUMERO INCONTRI EFFETTUATI 3

SITUAZIONE INIZIALE : non vi era un progetto unitario e coordinato per cui si è reputato necessario redigere un progetto di istituto di continuità e orientamento .

PERCORSO SEGUITO : si opera su più fronti;

1. accoglienza e continuità scuola- famiglia attraverso l’organizzazione di giornate di open school

2. continuità scuole dell’infanzia/ scuole primarie con l’organizzazione di incontri e attività comuni

3. continuità scuole primarie/scuola secondaria di primo grado con l’attivazione di momenti di co-docenza da parte di alcuni insegnanti della scuola secondaria di primo grado

STRATEGIE ADOTTATE: riunioni di commissionecomunicazioni individuali ai docentirichiesta di report sulle attività svolte

RISULTATI :tutte le scuole hanno attivato giornate di open school ad eccezione delle scuole dell’infanzia di Villanova e Dusino San Michele,tutte le scuole dell’infanzia dell’istituto, più due scuole dell’infanzia private esistenti sul territorio ( San Paolo Solbrito e Villanova Pittaluga) hanno preso contatti con le scuole primarie vicine per incontri di continuità.

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Attività ancora in corso:

11 insegnanti (su un totale di 31) della scuola secondaria hanno dato la disponibilità a fare incontri di co-docenza presso le diverse scuole primarie dell’istituto per un totale di 50 ore circa complessive.

Attività ancora in corso

Il riscontro delle esperienze attivate e del coinvolgimento generale dei docenti interessati alla continuità è positivo.

Si potrebbe eventualmente responsabilizzare maggiormente ogni referente di plesso presente in commissione affinché raccolga il materiale relativo alle esperienze di continuità per una migliore documentazione delle stesse vista la loro consistenza numerica e il loro valore pedagogico.

Schema di Relazione finaleInsegnante…………………………………………………………referente della scuola…………………………………………….

Incontri di continuità con scuole dell’infanzia………………………………….. Insegnanti coinvolti………………………………….. Aree coinvolte………………………………………... ……………………………………………………….

scuole primarie………………………………………Insegnanti coinvolti………………………………….Discipline coinvolte………………………………………………………………………………………….

scuola secondariaInsegnanti coinvolti…………………………………..Discipline coinvolte…………………………………..………………………………………………………..

Numero degli incontri ………………………………………………………………Descrizione sintetica o titolo dell’attività svolta per ogni disciplina:………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….…………………………………………………………………………………………………Osservazioni.Grado di interesse degli alunni accoglienti scarso sufficiente buono ottimo Grado di interesse degli alunni destinatari scarso sufficiente buono ottimo

Valutazione dell’esperienza da parte dei docenti della scuola dell’infanzia…………………………….……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

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Valutazione dell’esperienza da parte dei docenti della scuola primaria ……………………………………………………..…………………………………………………………………………….…………………………………………………………………………..…………………………

Valutazione da parte dei docenti della scuola secondaria …………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………..

Difficoltà riscontrate………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Materiale allegato…………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Allegato 6

A tutti i plessi dellaScuola Primaria

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Oggetto: trasmissione schema di categorie per discipline.

Si invia, in allegato, alla seguente lo schema, elaborato e condiviso dalla

Commissione Saperi Essenziali, per verificare mediante il test intermedio

“categorie”simili per discipline. Non è stato possibile stilare un unico test per

disciplina, in quanto gli argomenti svolti dalle classi quinte nei diversi plessi non

risultavano gli stessi.

Il Dirigente Scolastico(Calcagno Prof. Franco)

Elenco Categorie

Lingua Italiana

o Ascoltoo Comprensioneo Produzione di diverse tipologie di testoo Ortografiao Verbi

Matematica – Geometria – Scienze (tutte le prime quattro attività dell’ambito antropologico)

o Quattro operazionio Valore posizionale delle cifreo Composizione e scomposizioneo Problemio Angoli, linee e poligoni

Ambito antropologico

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o Testo “bucato”o Risposte VERO/FALSOo Domande a scelta multiplao Definizioni a risposta apertao Lettura di carte tematiche e grafici

Lingua Inglese

o Lettura informaleo Conversazioneo Ascolto e comprensione di un testoo Lettura individuale di un brano e sua comprensione

Allegato 8

Orientamento classi V

OSSERVAZIONI INIZIALI DEL DOCENTE

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Nome e Cognome dello studente: ………………………………………………………………..

Classe ………………………………………………………………………………………………..

Competenze dell’alunno SI’ NO IN PARTEE’ autonomoSa organizzarsiInstaura rapporti con i compagniInstaura rapporti con le insegnantiGioca volentieri e rispetta le regoleSa muoversi nello spazio libero ostrutturato in modo adeguato

Sa orientarsi nel tempoSa orientarsi nello spazioSa ascoltareComprende i contenuti essenzialiDei testi ascoltati

Legge e comprende brevi testiSa esprimersi utilizzando i linguaggi

- grafico-pittorico- manipolativo- linguistico- corporeoSa usare i numeri- per contare- per confrontare- per ordinareIn una situazione di conflitto- aggredisce- si ritira- discute

OSSERVAZIONI DELLA FAMIGLIA

Il nucleo famigliare è composto da………………………………….personeCon gli adulti il bambino è ubbidiente disubbidiente permaloso

6. altro Con il fratello/sorella è litigioso comprensivo accondiscendente intransigente permaloso altro (specificare)………………………..

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Dalla scuola il bambino si aspetta di……………........................……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

TEMPO LIBERO

Dove preferisce giocare?……………………………………………………………………………

Con chi?………………………………………………………………………………………………

Quale gioco preferisce?……………………………………………………………………………..

Quante ore al giorno guarda la TV?……………………………………………………………….

Guarda solo programmi scelti dai genitori? ……………………………………………………..

In casa aiuta a………………………………………………………………………………………..

Quale attività sportiva svolge ?…………………………………………………………………….

Con quale frequenza?……………………………………………………………………………….

Altri interessi o attività……………………………………………………………………………….

PRESENTAZIONE DELL’ALUNNO

Mi chiamo……………………………………………………………………………………………

Mi disegno e disegno intorno a me un ambiente che mi piace.

Ho deciso di disegnare intorno a me……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….…………………perché…………………………………………………………………………………………………..………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….…………………………………………………………

COME MI VEDO

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Di solito sono:

allegro annoiato triste

In compagnia sono:

7. timido8. faccio subito amicizia9. chiacchierone

Se devo parlare davanti a molte persone sono:

timidochiacchieroneagitatoriservato

Con gli amici o in famiglia sono:

- chiacchierone- piuttosto silenzioso- silenziosissimo- socievole

Mi sento una persona:

4. pigra5. attiva6. sportiva7. molto attiva

Data di compilazione

In questo periodo sono:

allegroannoiato triste

Se sono solo mi sento:

tranquilloagitatoho paura

Sono felice quando:

o gioco con gli amicio sto con i genitorio ricevo un regalo

o …………………………….

Davanti ai miei insegnanti:

o sono tranquilloo divento timidoo mostro il mio solito carattereo sono disinvolto

Mi ritengo una persona:

precisaordinataimprecisapasticciona

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CHI SONO IO

Mi piace: Non mi piace:

stare in compagnia stare in compagnia stare da solo stare da soloalternare momenti con gli altri lavorare in gruppo

a momenti di solituidine

Gli altri di me dicono…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..……

Mi dà fastidio se gli altri dicono o pensano che…………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………….…

L’aspetto del mio carattere che vorrei cambiare è……………………………………………….…………………………………………………………………………………………………………………………………….……perché………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….…………………………

Mi piace disegnare con:1. le matite2. i pennarelli3. le tempere con i pennelli

Mi piace leggere:1. a voce alta2. da solo3. davanti agli altri

Quando c’è un libro nuovo:1. lo apro subito2. lo guardo quando ho voglia3. non lo guardo

I miei libri preferiti sono:………………………………………………………………………….…………………………………………………………………………………………………………Quando leggo un libro che ho scelto mi sento……………………………………………………perché………………………………………………………………………………………………..Quando studio mi sento…………………………………………………………………………….perché………………………………………………………………………………………………..A scuola mi piace di più…………………………………………………………………………….mi piace di meno…………………………………………………………………………………….Da grande mi piacerebbe fare……………………………………………………………………..

Data di compilazione

COME MI ESPRIMO

Ho visto, letto, pensato, studiato qualcosa che mi ha particolarmente colpito.Lo rappresento come mi piace:

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con parole:……………………………………… ………………………………………………………………………………………..……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

con collage, disegni, fumetti……..

Data di compilazione:

COME MI ESPRIMO

SCHEDA DI ACCOMPAGNAMENTO

Mi chiamo…………………………………………………………………………………………..Data di compilazione……/………………/……………..Titolo…………………………………………………………………………………………………Che cos’è……………………………………………………………………………………………

E’ un lavoro fatto: Da solo

4. In coppia con……………………………………………………………………………………..5. In gruppo con…………………………………………………………………………………….6. Con tutta la classe7. L’ho fatto fatto perché…………………………………………………………………………..

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Allegato 9

Ai docenti delle scuole primaria e secondaria di primo grado

Programmazione di Classe (da integrare nelle parti relative a: Dati sulle classi, Situazione delle classi; da crocettare, invece, nella parte relativa agli obiettivi formativi)

PREMESSA

La programmazione didattica annuale di classe/team, è il documento mediante il quale il Consiglio di ogni classe/team formalizza alcune decisioni e modalità concordate di intervento sulla classe. Per le sue caratteristiche precede e completa la programmazione di disciplina dei singoli docenti.Tra le diverse funzioni svolte dalla programmazione di classe le principali sono:

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4. Coordinare gli obiettivi, le metodologie, i contenuti, alcune modalità di verifica..delle diverse discipline nella consapevolezza che tutte concorrono alla formazione della stessa persona

5. Uniformare alcune modalità di approccio organizzativo e di intervento sulla classe, per evitare situazioni incompatibili e contraddittorie

PROGRAMMAZIONE DI CLASSE

1 – DATI SULLA CLASSE ( da aggiornare a fine anno scolastico)

Anno Scolastico

Iscritti Alunni Stranieri

Alunni diversamente abili

Alunni promossi

Alunni non ammessi alla classe successiva

Alunni ritirati

M F M F M F M F M F M F

2 – SITUAZIONE DELLA CLASSE (aspetti relazionali, comportamentali, cognitivi…da compilarsi dopo i test d’ingresso)

Numero NominativoAlunni che presentano difficoltà relazionali (timidezza, aggressività…)Alunni che presentano difficoltà comportamentali( iperattività, atteggiamenti scorretti…)Alunni con prerequisiti adeguati (di tipo cognitivo)Alunni con prerequisiti non adeguati (di tipo cognitivo)

3 – OBIETTIVI FORMATIVI

Finalità Obiettivi Strategie e/o Attività RisultatiCollaborazione scuola-famiglia

4. Essere disponibili ad interagire

5. Partecipare con regolarità agli incontri

6. Seguire l’andamento didattico-disciplinare degli allievi

□ Richiesta di colloqui individuali

□ Assemblee di classe

□ Comunicazioni su diario/libretto

□ Controllo regolare di libretti, diari, quaderni…

□ Altro……………

□ Raggiunto□ Parzialment

e raggiunto□ Non

raggiunto

Collaborazione all’interno 4. Saper □ Giochi di □ Raggiunto

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della classe collaborare in attività ludiche

5. partecipare alle varie attività scolastiche

6. Sapersi rapportare con insegnanti, compagni, personale scolastico, personale esterno

gruppo(organizzati)

□ Giochi di ruolo

□ Condivisione del percorso delle attività proposte(spiego cosa faccio e dove voglio arrivare)

□ Brainstorming

□ Creazione di un clima favorevole(silenzio, rispetto dei turni di intervento…)

□ Giochi di ruolo

□ Supporto ai compagni in difficoltà (aiutare chi è stato assente, chi non ha studiato a casa..)

□ Reciprocità di ascolto

□ Attività in microgruppi

□ Altro………

□ Parzialmente raggiunto

□ Non raggiunto

□ Raggiunto□ Parzialment

e Raggiunto□ Non

raggiunto

□ Raggiunto □ Parzialment

e raggiunto□ Non

raggiunto

Consapevolezza dei propri doveri

8. Rispettare i materiali scolastici (propri e altrui)

9. Rispettare le consegne a scuola e a casa

□ Controllo del possesso del materiale

□ Richiesta della personalizzazione del proprio materiale

□ Eventuali sanzioni

□ Elenco chiaro e dettagliato delle consegne

□ Ripetizione a turno delle consegne

□ Raggiunto□ Parzialment

e raggiunto□ Non

raggiunto

□ Raggiunto□ Parzialment

e raggiunto□ Non

raggiunto

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10. Rispettare le regole della convivenza

□ Controllo dei compiti

□ Eventuali sanzioni

□ Lettura collettiva del regolamento

□ Discussione

□ Eventuali sanzioni

□ Altro………..

□ Raggiunto□ Parzialment

e raggiunto□ Non

raggiunto

Identità e autonomia

6. Valorizzare le diverse individualità

7. Acquisire autonomia

□ Sviluppo di percorsi differenziati

□ Altro…

□ Assegnazione di incarichi precisi

□ Temporizzazione delle consegne

□ Raggiunto□ Parzialment

e raggiunto□ Non

raggiunto

□ Raggiunto□ Parzialment

e raggiunto□ Non

raggiuntoSviluppo di curiosità e attenzione

1. Acquisire atteggiamenti favorevoli all’apprendimento

□ Analisi dei vissuti

□ Diversificazione delle proposte didattiche (vari tipi di codice…)

□ Uso di strumenti audiovisivi

□ Uso di strumenti multimediali

□ Altro…………..

□ Raggiunto□ Parzialment

e raggiunto□ Non

raggiunto

Sviluppo di interesse e impegno

1. Suscitare atteggiamenti positivi nei confronti delle attività scolastiche

□ Induzioni collettive

□ Presentazione di diversi metodi di studio

□ Richiesta di ordine nella programmazione del lavoro personale

□ Richiesta di

□ Raggiunto□ Parzialment

e raggiunto□ Non

raggiunto

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consegna dei lavori entro tempi stabiliti

METODOLOGIA

Per la metodologia, si rimanda a quanto indicato nelle strategie relative agli obiettivi formativi elencati nella tabella precedente.I docenti- provvederanno altresì ad illustrare programmazioni, strumenti e metodi delle proprie discipline-cercheranno di utilizzare un linguaggio comune curando l’apprendimento di un lesico specifico- solleciteranno quesiti su argomenti disciplinari coordinando interventi e contributi- illustreranno le modalità di valutazione

MODALITA’ DI VERIFICA

Completare la tabella degli obiettivi formativi nella parte relativa ai risultati.A cadenza mensile, in sede di Consiglio di Classe/Team, si provvederà alla compilazione della griglia di valutazione periodica.

Allegato 11

CRITERI DI VALUTAZIONE RELATIVI AL TESTO SCRITTO

Grafia leggibile/Ordine- Incomprensibile- Lavoro disordinato- Non curato- Ordinato e curato

P.tot. 3p. 0p. 1p. 2p. 3

Attinenza alla traccia- Introduzione- Parte centrale- Conclusione

P.tot. 6p. 1p. 3p. 2

Ricchezza di contenuto- Originalità- Completezza- Opinioni personali

P. tot. 6p. 2p. 2p. 2

Organicità e chiarezza espositiva- Concordanza- Proprietà di forma(soggetto-predicato-espansione)

P. tot. 5p. 2p. 3

Rispetto delle regole grammaticali- 0.50 per errore (Scuola Primaria)- 1.00 per errore (Scuola Secondaria)

P. tot. 7

Padronanza lessicale- Non usa sinonimi

P. tot. 3p. 1

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- Linguaggio specifico- Repertorio lessicale limitato

p. 1p. 1

Allegato 12

Prova di Comprensione

Leggi con attenzione il testo proposto, rispondi con la massima precisione e inventa un finale con almeno 50 parole.

Il cuoco prigioniero

Un tempo c’era a Napoli un cuoco eccezionale che si chiamava Antonio Gimbellino, ma tutti lo chiamavano Totò Sapore: i suoi piatti erano così deliziosi che fu preso a corte e nella cucina del palazzo reale nessuno contava più di lui.Famose erano le sue pastasciutte e le sue torte, ma in ogni tipo di cibo Totò Sapore superava i cuochi dell’intera Italia meridionale.Per far gustare i suoi manicaretti, i re invitavano continuamente a Napoli principi e nobili stranieri e, per merito di quelle portate sopraffine, riusciva a far con loro trattati e affari molto vantaggiosi.Un giorno un duca protetto del re di Francia e ospite di gran riguardo, trovò però un capello nello stufato di cervo e poiché quella era una pietanza preparata direttamente da Totò Sapore, il cuoco fu fatto imprigionare.Lo misero, però, in una cella molto grande, con forno e fornelli, con pentole e scaffali pieni di ogni ben di dio, con i quali egli continuava a cucinare per il re e per la corte.La prigionia era speciale, ma sempre prigionia e, a Totò Sapore, dopo qualche tempo, venne voglia di libertà.-Domando alle signorie vostre di concedermi una prova: se riuscirò a cucinare, in un tempo che occorre per fare una pastasciutta, un piatto che non sia né primo né secondo, né carne né pesce, dei colori della terra e del mare, della pace e della guerra, caldo come l’inferno, profumato come il paradiso, tondo come il mondo e difficile da dimenticare come un’offesa e, se questo piatto piacerà più di ogni altro cibo a cento nobili della corte tra i più schizzinosi, mi sia data la libertà.

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Se così non avviene, mi sia tolta la testa, che non la voglio far ammuffire qui in cantina come un formaggio.Il re e la corte lessero quel messaggio, si divertirono alla promessa e accettarono il patto.

La domenica dopo Totò Sapore fu fornito di quel che chiedeva e fu lasciato cucinare.Dopo nemmeno dieci minuti furon serviti al re, alla regina e ai tre principino, cinque piatti fumanti. I sovrani mangiavano così di gusto che non rispondevano nemmeno alle domande insistenti dei cento cortigiani.Poi Totò Sapore venne fuori, pulendosi le mani con uno straccio e così parlò:-Miei signori, sono qui: ditemi se da oggi potrò andarmene a spasso con una testa libera o se invece mi libererete in un sol colpo della testa e del pensiero.Tutti risero e applaudirono e il re disse:

(Ora continua tu…)

Chi è il protagonista della storia?……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Chi sono gli altri personaggi?………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

In quale città si svolge la vicenda? In quali luoghi?…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

La vicenda avviene: nel passato nel presente nel futuro

Perché Totò Sapore fu chiamato a corte?…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Perché i re riuscivano a fare affari vantaggiosi con principi e nobili stranieri?…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Perché il cuoco fu fatto imprigionare?

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…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Che cosa propone ai regnanti Totò Sapore per riacquistare la libertà?…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Quali caratteristiche doveva avere il cibo, secondo la proposta del cuoco? (Indica con una crocetta)

essere rotondo essere veloce da cucinare essere poco costoso essere piccante essere colorato essere caldo e profumato non essere né un primo né un secondo essere indimenticabile

Dopo aver letto attentamente, segna con una crocetta il significato che hanno nel testo alcuni termini.

Corte spazio aperto e scoperto compreso tra le case luogo di residenza del re e della sua famiglia insieme di attenzioni e regali per conquistare una ragazza

Manicaretti gamberetti cucinati con una particolare ricetta cibi di gusto squisito cibi cucinati con le mani

Si sentiva già in bocca il sapore della libertà si sentiva un sapore molto buono in bocca si sentiva nauseato

si sentiva già libero

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Allegato 13

PROGETTO DI ISTITUTO

CONTINUITA’

anno scolastico 2009/2010

REFERENTI :

- Strazzacappa Gabriella, referente della commissione continuita’ dell’Istituto Comprensivo di Villanova d’Asti;

- Componenti della commissione continuità delle scuole dell’infanzia, primarie e secondaria dell’Istituto Comprensivo di Villanova d’Asti;

- Gianotto Anna, referente della commissione “Saperi Essenziali”- Insegnanti componenti della commissione “Saperi Essenziali” dell’Istituto Comprensivo

di Villanova d’Asti.

SOGGETTI COINVOLTI :

Alunni e docenti delle classi di bambini di cinque anni delle scuole dell’infanzia statale di Villanova capoluogo, Valfenera, Dusino San Michele, e dell’infanzia private di Villanova capoluogo e San Paolo Solbrito

Alunni e docenti delle classi prime e quinte delle scuole primarie di Cellarengo, Dusino San Michele, San Paolo Solbrito, Valfenera, Villanova capoluogo e Villanova Stazione Alunni e docenti delle classi prime della scuola secondaria di primo grado di Villanova d’Asti

Alunni e docenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado di Villanova d’Asti

Famiglie degli alunni

TIPO DI INTERVENTO :Pagina 72 di 101

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Incontri tra insegnanti e alunni delle diverse scuole dell’infanzia e delle classi prime delle scuole primarie ( 2 o 3 a seconda della disponibilità e dei trasporti)

Giornate di scuola aperta (open school) nei diversi ordini di scuolaPartecipazione a progetti comuniAttività di peer education fra alunni delle scuole primarie e alunni della scuola secondaria di

primo gradoPredisposizione di test finali per le classi quinte concordati e corretti con insegnanti della

scuola secondaria di primo grado

Incontri degli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado con gli insegnanti della scuola secondaria di secondo grado nel periodo compreso fra il 10 novembre 2008 e il 20 novembre 2008

Visite guidate agli istituti di Chieri e di Asti dove affluisce la maggioranza degli alunni di questo istituto comprensivo

Incontri fra insegnanti della scuola secondaria di primo grado e la scuola secondaria di secondo grado per discutere dei pre-requisiti in ingresso agli istituti superiori.

FINALITA’:

Garantire unità, linearità e organicità nei percorsi educativi dei diversi ordini di scuola nel rispetto dello sviluppo cognitivo e delle diverse tappe dell’età evolutiva.

OBIETTIVI:

Sperimentare forme di collaborazione, di condivisione, di interazione diretta. Saper lavorare in gruppi eterogenei Sviluppare dinamiche positive di relazione Orientare l'azione educativa Ottimizzare la collaborazione fra i docenti dei diversi ordini di scuola Preparare l'accoglienza degli alunni della scuola dell'infanzia nella scuola primaria Preparare l'accoglienza degli alunni della classe quinta della scuola primaria nella scuola

secondaria di primo grado. Stabilire con gli istituti superiori uno stretto rapporto di collaborazione volto alla conoscenza

delle competenze e dei pre-requisiti richiesti in ciascun ordine di scuola Informare adeguatamente alunni e genitori tramite la partecipazione alle giornate di open

school degli istituti superiori

TEMPI:

Gli incontri fra docenti delle scuole dell’infanzia e le scuole primarie avverranno entro il mese di dicembre 2009.

Gli incontri fra alunni delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie avverranno nei mesi di marzo, aprile, maggio 2010

Il progetto comune ai tre ordini di scuola “ L’Alfabeto dei comportamenti responsabili” sarà portato a termine entro il 31 gennaio 2010.

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Le attività di peer education tra alunni delle scuole primarie e della scuola secondaria di primo grado avverranno nei mesi di aprile/ maggio 2010

I tests finali delle classi quinte verranno effettuati e corretti nel mese di giugno 2010

Gli incontri fra docenti della scuola secondaria di primo grado e le scuole secondarie di secondo grado si effettueranno alla fine del mese di novembre 2009.

Le visite agli istituti superiori da parte degli alunni della scuola secondaria di primo grado verranno effettuate prima del termine delle iscrizioni

PIANO ORGANIZZATIVO:

Il progetto si svilupperà su piani diversi:

i docenti- si occuperanno di contattare gli ordini di scuola precedenti o successivi per attività di

progettazione di interventi;- organizzeranno giornate di scuola aperta per le famiglie degli alunni in entrata- prepareranno test di ingresso e di uscita- effettueranno correzioni collettive

gli alunni parteciperanno ad un progetto comune denominato “l’Alfabeto dei comportamenti

responsabili” che prevede la preparazione di un elaborato unico da parte dei tre ordini di scuola

prepareranno , insieme ai docenti, momenti di “peer education” per predisporre o presentare le attività inerenti il progetto

prepareranno momenti di spettacolo inerenti tematiche comuni condivisevisiteranno le scuole che andranno a frequentare

le famiglie

- saranno invitate agli incontri di open school- verranno coinvolte in incontri serali relativi a problematiche dei bambini /ragazzi tenuti

da esperti (medici, psicologi, rappresentanti delle forze dell’ordine…)

MODALITA’ DI VERIFICA

Le classi interessate al progetto di continuità/orientamento presenteranno breve e sintetica relazione finale delle esperienze attivate.

Le commissioni continuità e saperi minimi faranno da osservatorio e da coordinamento dei diversi interventi.

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ANALISI DEI COSTITrasporto alunni dai plessi esterni alla scuola secondaria di Villanova a carico dei comuniTrasporto alunni dalla scuola secondaria di primo grado alle scuole secondarie indicate in

progetto (a carico delle famiglie)Ore aggiuntive degli insegnanti per progettazione degli interventi, per open school e per

co-docenza.

Villanova d’Asti 16 ottobre 2009

ALLEGATI

da exce l

n . 5 -7 -10-14

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Per una visione migliore e completa degli allegati successivi si consiglia la

visualizzazione in formato digitale su cd allegato.

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Definizione del contesto interno (autoanalisi di istituto) della singola scuola, della rete e del gruppo.Popolazione scolastica Risorse umane Strutture e servizi Processi e progetti Coinvolgimento e

livelli di adesioneAltro

            classi Dirig. Scolastico Strutture: Progetti vari nel T. P. da parte degli

alunni: 

in prevalenza T.P.       notevole  o moduli Segreteria Aule Sperimentazione

bilinguismo   

             Collab. Scolastici Lab. ceramica Progetto antidispersione Docenti  tasso d'insuccesso       vinte alcune

resistenze  

scolastico: 18% Docenti Aula multimediale 1

Attività motorio-sportiva di ordine "psicologico"

ALLEGATO 5

ripetenze: 12%       ottima adesione e ottimi

 

abbandoni: 2%   Lab. informatica 1

Ampliamenti dell'offerta risultati di ritorno  

  ricorso per l'attuazione   formativa:     portatori handicap dei progetti anche Aula musica

1     

tot 23 ad esperti esterni,          locali e no Audiovisivi       alunni          materne: 198 alunni   Palestre                 elementari: 512 alunni              Servizi:      medie: 256 alunni              Scuolabus      

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    (considerevole num. di pendolari)

     

               Mensa                     Biblioteca

scolastica/comunale

     

Allegato 5Storia dell'esperienza / progetto / processoStrategie di decisione Modalità di progettazione Pianificazione delle azioni Presentazione del processo a regime

e sua modellizzazioneMetodologia

         riunioni OO. CC. riunioni varie scelta dei contenuti Obiettivo Sviluppare:

linguaggio comune,analoghi criteri di valutazione, equilibrare metodologie comuni per migliorare il passaggio dei ragazzi fra ordini di scuola. Accordi per

* Consigli di Classe * Commissione P.O.F. (scala delle priorità)

* Collegio dei Docenti * Collegio dei Docenti  

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saperi minimi.* Consiglio d'Istituto * Consiglio d'Istituto individuazione: Metodologia

dell'intervento

    *delle risorse Gruppi di Docenti

I gruppi dei docenti assegnati ai singoli plessi, si riuniranno congiuntamente per programmare.

riunioni dello staff azione promozionale, umane, strutturali e finanziarie

*Dirigente Scolastico e di sensibilizzazione prima interne ed esterne Unità apprendimento

Ogni docente, per ogni disciplina, con il collega dell'altro segmento, programma una o al più due UA e le propone

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scambiandosi i ruoli.

suoi collaboratori e di coordinamento poi  

  da parte del Dirig. Scolastico

*delle metodologie Strutturazione dell'intervento

Gli insegnanti delle classi terze (secondaria) interverranno sulle classi quinte. Le insegnati delle classi quinte (primaria) interverranno sulle classi prime.

predisposizione di questionari

        Onde evitare ansie e problematiche per i docenti si possono attivare metodologie di recupero e non necessariamente di lezione frontale.

per la rilevazione dei bisogni   * dei mezzi                 pianificazione degli obiettivi        individuazione     Per l'anno scol. 20010/11 è intenzione di reiterare il progetto attuale,

sperimentale, in modo più sistematico e per un arco temporale maggiore. Integrato con modalità di formazione

    dei criteri di verifica    

    e predisposizione    

    degli strumenti di verifica             

Allegato 5

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Controlli Analisi dei processi Analisi degli esiti Comunicazione degli esiti Altro

         

fattibilità iniziale relazioni periodiche dei docenti congruenza tra "programmato" riunione con tutti i corsisti  

  al gruppo di progetto e "realizzato" a conclusione di ogni corso  

verifica in itinere (staff e commissione P.O.F.)      

    verifica finale valutazione congiunta  

verifica finale riunioni congiunte in riunione congiunta tra degli esiti  

  una volta al mese docenti dei corsi    

    gruppo di progetto consegna degli attestati  

  monitoraggio continuo rappresentanti degli utenti di partecipazione ALLEGATO 5

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  da parte del Dirig. Scolastico   per i corsi di  

      * attività motorio-sportiva  

  verifica della coerenza aspetti positivi:    

  con le finalità della scuola socializzazione    

    coesione certificazione delle abilità  

    aumentata fiducia nella scuola e conoscenze raggiunte  

    coinvolgimento per i corsi di  

    dell'ente locale * lingua inglese  

    * alfabetizzazione informatica

 

    criticità:    

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    frequenza non sempre costante documentazione  

    aspetti strettamente culturali    

    pubblicizzazione  

         

Allegato 7 Scheda di osservazione SSdPG- Primaria

Osservazioni relative agli ASPETTI RELAZIONALI

rifiuta apertamente il rapporto si isola altro…………………………

2. accetta il rapporto: stabilisce rapporti privilegiati con un compagno/a stabilisce rapporti con più compagni stabilisce rapporti gregari

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stabilisce rapporti paritari e collaborativi stabilisce rapporti di leader altro………………………………………………

3. confronto con i compagni durante le attività: non si confronta accetta passivamente il punto di vista altrui si confronta con atteggiamenti attivi altro………………………………………………

4. confronto con i compagni in situazione problematica: rifugge il problema affronta il problema cerca di modificare la situazione altro………………………………………………

5. rapporti con i compagni durante un gioco libero: tende ad imporre regole a suo favore cede di fronte ad opinioni diverse altro…………………………………………….

6. rapporti con i compagni durante un gioco strutturato: non accetta le regole accetta le regole altro……………………………………………

7. rapporti con i compagni durante il lavoro: preferisce lavorare individualmente preferisce lavorare in coppia preferisce lavorare con un gruppo di compagni

ATTEGGIAMENTO DURANTE LE DISCUSSIONI

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8. durante le discussioni: cerca di imporre la propria idea dà e prende la parola al momento opportuno ha un atteggiamento critico e pertinente interviene spontaneamente in una situazione comunicativa non interviene

RAPPORTI CON IL LAVORO SCOLASTICO

9. comprensione del lavoro: ascolta la consegna comprende la consegna non comprende la consegna

è in grado di portare a termine il compito autonomamente non è in grado ha bisogno di essere stimolato continuamente è molto lento altro………………………………………………..

11. concentrazione: è capace di concentrarsi per tutta la durata del compito è capace di concentrarsi saltuariamente non è capace di concentrarsi

RAPPORTI CON GLI INSEGNANTI

12. accetta il rapporto con l’adulto: cerca sicurezza cerca di monopolizzare l’attenzione dell’adulto si scontra con l’adulto

13. non accetta il rapporto con l’adulto: ne ha timore

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non ha fiducia

14. capacità di collaborare con l’adulto: è capace di collaborare con l’adulto in situazione di lavoro in situazioni libere rispetto a specifiche richieste dell’adulto

non è capace di collaborare

15. indipendenza dall’adulto: è dipendente dalle richieste dell’adulto è critico rispetto alle richieste dell’adulto rifiuta le richieste dell’adulto

RAPPORTO CON GLI OGGETTI

16. cose proprie: ha cura delle proprie cose e le usa in modo adeguato non ha cura delle proprie cose e non le usa adeguatamente

17. cose comuni: ne ha cura e le usa adeguatamente non ne ha cura o le usa inadeguatamente

USO DELLE REGOLE COMUNI

18. capacità di dare valore alle regole: capisce il valore delle regole le riconosce e le applica le riconosce ma non le applica non capisce il valore delle regole

19. utilizzo delle regole:

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sa utilizzare le regole in modo rigido con capacità di adattamento alle situazioni Osservazioni relative agli ASPETTI COGNITIVI

MEMORIA

Verbale:ricorda più informazioni

Uditiva: ricorda e sa ripetere uno più ritmi

AMBITO LINGUISTICO

Linguaggio verbale: comprende la lingua italiana pronuncia parole foneticamente esatte interviene per richiede aiuto sa usare definizioni per descrivere oggetti sa porre domande sa dare risposte adeguate si esprime formulando frasi complesse sa organizzare una breve storia usa espressioni dalla lingua di appartenza difficoltà fonetiche riscontrate:

Sequenze temporali e logiche: sa ordinare in successioni logico / temporali le illustrazioni di un racconto sa cogliere rapporti di causa-effetto (uso del perché)

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Abilità grafico-motorie: ha capacità di bilateralità ha capacità di coordinazione ha capacità oculo-manuali usa una grafia leggibile AMBITO LOGICO MATEMATICO

Orientamento spazio/temporale: sa eseguire movimenti secondo un ritmo stabilito sa occupare tutto lo spazio a disposizione

Classificazione: sa raggruppare oggetti in base ad una caratteristica data dall’insegnante: (per colore, per forma, per grandezza,volume) dato un’insieme di oggetti sa cogliere la caratteristica in base alla quale gli stessi sono raggruppati sa usare un ordine alfabetico e un indice

Seriazione: sa disporre in ordine di grandezza oggetti uguali per forma, colore, volume sa inserire un elemento in una serie di grandezze sa continuare una serie proposta, secondo un criterio, con oggetti

Comprensione del testo:

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comprende l'idea principale ricorda le informazioni identifica lo scopo di una lettura

Vocabolario: usa un lessico semplice usa un lessico adeguato usa un lessico articolato

Organizzazione del lavoro scolastico: sa organizzarsi il luogo di lavoro sa organizzarsi i materiali sa usare un diario scolastico

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Allegato 10

Program. Unit apprend.

16-feb-10 17-18 DS

Program. Unit apprend.

16-mar-10 17.00 docenti

Program. Unit apprend.

da concordare entro inizio attività

da concordare

docenti

Inizio attività

03-apr-10

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Fine attività 27-mag-10

Calendario ogni gruppo misto decide il calendario degli interventi in funzione delle esigenze del segmento.

da comunicare alla Direzione

   

Obiettivo Sviluppare: linguaggio comune,analoghi criteri di valutazione, equilibrare metodologie comuni per migliorare il passaggio dei ragazzi fra ordini di scuola. Accordi

Istituto Comprensivo Statale Villanova d’Asti (AT)

Scuola dell’ Infanzia, Primaria, Secondaria di 1°

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per saperi minimi.

VIA ZABERT 14 – 14019 VILLANOVA D’ASTI

Gruppi di Docenti

I gruppi dei docenti assegnati ai singoli plessi, si riuniranno congiuntamente per programmare.

( 0141 948238 – 0141 946814 FAX 0141945329

www.icvillanovadasti.it *[email protected] [email protected]

Unità apprendimento

Ogni docente, per ogni disciplina, con il collega dell'altro segmento, programma una o al più due UA e le propone

c.f. 92040380054

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scambiandosi i ruoli.

da intendersi come un'attività didattica svolta da uno dei due docenti con l'altro che partecipa in qualità di supporto ai ragazzi.

Strutturazione dell'intervento

Gli insegnanti delle classi terze (secondaria) interverranno sulle classi quinte (as 2005/06). Le insegnati delle classi quinte (primaria) interverranno sulle classi prime (as 2006/07).

Compresenza supporto

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Metodologia dell'intervento

per gruppi

Codocenza

cooperazione

da intendersi come attività svolta da entrambi i docenti nello

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sviluppo comune dell'unità d'apprendimento.

discpline coinvolte

INGLESE xxx xsza dvdcc

LETTERE xxx awqs sws sws

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MATEMATICA

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MUSICA xxx erds 44r4 dcd

PLESSI

docenti secondarie

Villanova cap

dcdc rfrf dcs sxxsx

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Stazione trgr rfrf dc   yyy

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Dusino

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San Paolo dcdc        

           

Cellarengo

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Valfenera frf frfr      

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Onde evitare ansie e problematiche per i docenti si possono attivare metodologie di recupero e non necessariamente di lezione frontale.

Per l'anno scol. 10/11 è intenzione di reiterare il progetto attuale, sperimentale, in modo più sistematico e per un arco temporale maggiore. Integrato con modalità di formazione

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  media disciplina 6,16 6,2 6,16 7,24 7,24 6,96 7,08 7,04 8,48 7,88 7,24

  Cognome e Nome                      

1   7 8 7 8 9 7 8 7 8 7 8

2   5 4 5 7 7 6 5 5 9 7 8

3   6 6 6 8 7 7 7 7 9 8 8

4   7 7 6 8 8 8 9 8 9 9 8

5   7 6 7 7 7 8 9 8 9 9 8Pagina 99 di 101

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6   6 6 6 7 7 7 6 6 9 8 8

7   6 6 5 8 8 8 8 8 8 8 7

8   8 7 7 8 9 9 9 9 9 9 8

9   5 6 6 7 6 6 5 6 8 8 6

10   4 5 4 5 6 4 4 4 7 5 6

11   6 6 6 6 6 7 6 6 7 8 6

12   8 9 8 9 9 9 9 8 9 9 7

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