Svil sens motorio
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Psicologia dello Sviluppo
Paola VenutiDipartimento di Scienze della Cognizione e
della Formazionee-mail [email protected]
Spiegazioni ingenue sullo sviluppo
•John Locke
Il bambino nasce come una tabula rasa
Ogni sua caratteristica viene plasmata dall’esperienza
• Jacques Rousseau
Teoria naturale dello sviluppo umana.
I bambini sono per natura buoni
Origini scientifiche della psicologia dello sviluppo -1-
1877
Charles Darwin
Evoluzione delle forme innate della comunicazione umana
Origini scientifiche della psicologia dello sviluppo -2-
•1882
Wilhelm Preyer
La mente del bambino
Descrive lo sviluppo dalla nascita ai 2 anni e mezzo
•1905
Alfred Binet
Test di intelligenza
Studi sperimentali sul pensiero nei bambini
Le “scuole” di pensiero
ComportamentismoJohn Watson (1878-1957)
Lo sviluppo del bambino è basato sull’apprendimento.
La cultura è l’elemento fondamentale dello sviluppo.
“Datemi 20 bambini e ve ne farò medici, ingegneri, ecc..” : il ruolo fondamentale dell’esperienza.
Maturazionismo
Arnold Gesell (1880-1961)
I processi di crescita biologica determinati dal tempo sono fondamentali per la comparsa di abilità.
La natura prevale sulla cultura
Il XX secolo
• I tre principali psicologi della psicologia dello sviluppo nel XX secolo a cui si devono le conoscenze e le impostazioni attuali sono:
• Jean Piaget (1896- 1980 - svizzero)
• Lev Vygotskij (1896- 1934 – russo)
• John Bowlby (1907- 1990 – inglese)
Jean Piaget
La conoscenza umana può essere considerata come un organo biologico della mente e l’acquisizione della conoscenza può essere un processo evolutivo.
Conoscenza è adattamento e si costruisce nella relazione individuo-ambiente.
Lo sviluppo come adattamento
• Assimiliazione- è il processo per cui si incorporano in schemi propri i dati dell’esperienza
• Accomodamento gli schemi posseduti vengono modificati per essere adattati a nuovi dati
Adattamento è l’equilibrio tra assimilazione e accomodamento.
L’atto di intelligenza è la forma più alta di adattamento
Gli stadi dello sviluppo
Lo sviluppo cognitivo è un processo continuo in quanto governato da funzioni invarianti di adattamento ed equilibrio ma anche discontinuo in quanto con il crescere dell’età si verificano modificazioni strutturali chiamati stadi di sviluppo
Stadio sensomotorio
Dalla nascita ai 18 mesiIl bambino conosce il mondo attraverso attività fisiche (motorie e sensoriali) che può compiere. Schemi di azione pratici che si coordinano per dar luogo a sequenze.
Questo stadio termina con l’acquisizione del pensiero e del linguaggio.
Stadio sensomotorio
1° stadio : esercizio dei riflessi (0-1mese)
2° stadio: reazioni circolari primarie e primi adattamenti acquisiti (0-4 mesi)
3° stadio: reazioni circolari secondarie (4-8 mesi)
4° stadio: coordinamento degli schemi secondari e applicazione a situazioni nuove (8-12 mesi)
5° stadio: reazioni circolari terziarie e scoperta di mezzi nuovi con sperimentazione attiva (12-18 mesi)
6° stadio: invenzione di mezzi nuovi mediante combinazione mentale (18-24 mesi)
Conquiste fondamentali
• Nozione di oggetto permanente – capacità di mantenere la conoscenza dell’oggetto nel tempo e di ripetere mentalmente azioni viste
• Nozione di spazio, tempo causalità• Rappresentazione ossia capacità di immaginare se
stesso e i propri movimenti nello spazio come se li vedesse dall’esterno
• Imitazione differita, gioco simbolico, linguaggio
Stadio pre-operatorio
• Dai 2 ai 6 anni
• Ancora non è acquisito pienamente il pensiero logico
• Egocentrismo intellettuale
• Irreversibilità
• Pensiero pre-logico e intuitivo
Stadio operatorio concreto
Dai 7 ai 12 anni
Le azioni mentali si coordinano tra loro e diventano operazioni concrete
Le operazioni sono strutture mentali caratterizzate da reversibilità per cui ad ogni operazione corrisponde una operazione inversa
Coordinazione di punti di vista diversi dal proprio
Stadio operatorio Formale
Dai 12 anni in poiE’ un pensiero di tipo ipotetico-deduttivo perché consente di compiere operazioni logiche su premesse puramente ipotetiche e di ricavarne le conseguenze appropriateConsente di compiere induzioni e deduzioni cioè stabilire appropriate relazioni logiche tra fatti e regole generali.Opera su un piano astratto
Critiche alla teoria di Piaget
• Non considerare situazioni facilitanti
• Esistenza o meno degli stadi si preferisce parlare di sequenze universali di sviluppo
• Ruolo dell’esperienza sociale- L’interazione sociale facilita lo sviluppo cognitivo individuale.
• Si trascura il ruolo esercitato dall’emozione
Lev S. Vygotskij
Studia due argomenti principali:
1- lo sviluppo delle funzioni psichiche superiori nel bambino
2- l’influenza delle variabili culturali sui processi cognitivi
Lo sviluppo come interiorizzazione di forme culturali
• La cultura influenza lo sviluppo, è trasmessa tramite il linguaggio che è uno strumento del pensiero.
• La cultura si trasmette tramite l’interazione sociale e il linguaggio
• Lo sviluppo ontogenetico consiste nell’appropriarsi dei significati della cultura.
• E’ un processo di interiorizzazione di attività che hanno favorito lo sviluppo sociale
Zona di sviluppo prossimale
• E’ la differenza tra ciò che può essere risolto dal bambino senza aiuto e ciò che può essere risolto con l’aiuto di un adulto e di un coetaneo.
• Definisce la distanza tra il livello di sviluppo effettivo del bambino e il livello di sviluppo potenziale
John Bowlby
L’interesse primario è per lo sviluppo Emotivo.
La sua teoria è una sintesi critica tra i risultati della ricerca psicologica e biologica moderna e alcune questioni psicoanalitiche sullo sviluppo
La teoria dell’attaccamento
• La madre (e la relazione con lei) fornisce una base sicura dalla quale il bambino può allontanarsi per esplorare il mondo e farvi ritorno
• La funzione evolutiva sembra essere la protezione del bambino dai predatori.
• I legami emotivamente sicuri hanno un valore fondamentale per la sopravvivenza e per il successo riproduttivo
Influenza etologica
Bowlby rifacendosi agli esperimenti di Harlow sulle scimmie rhesus, critica la posizione psicoanalitica e comportamentista del legame alla madre come “interessato” o come motivazione secondaria
L’attaccamento come predisposizione biologica
• La relazione che unisce madre e bambino è determinata geneticamente ed è basata su una motivazione primaria al contatto sociale
• Bisogno di contatto e di conforto muovono primariamente il piccolo verso una figura di attaccamento privilegiata
• La ricerca della vicinanza rappresenta la manifestazione più esplicita dell’attaccamento