Baglioni - L’Aspetto Acosmico e Primordiale Di Typhon Nella Teogonia
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Superior stabat lupus:
allegoria e analisi sociale
Marittima Diso 26-5-2016
Salvatore De Masi
1
LA FAVOLA TRA NARRAZIONE E
ARGOMENTAZIONE
Ad una prova somministrata a 24 studenti,
venti di essi hanno risposto che si tratta di
un testo narrativo, uno ha scelto lopzione
testo prescrittivo, un altro ha selezionato le
due opzioni testo narrativo e testo
argomentativo, e solo in due hanno
decisamente riconosciuto il carattere
argomentativo del testo proposto.
2
LA FAVOLA TRA NARRAZIONE E
ARGOMENTAZIONE
Nel fornire la giustificazione della loro
scelta, gli studenti che considerano la
favola un testo narrativo ricorrono ad
argomenti riguardanti il valore morale
della conclusione, mentre gli altri fanno
riferimento alle caratteristiche strutturali
e formali del testo.
3
LA FAVOLA COME TESTO NARRATIVO
Il testo narrativo racconta una storia, cio una serie di eventi che si
svolgono nel tempo e sono incentrati su uno o pi personaggi.
Il testo narrativo letterario, poi, racconta una storia che frutto di
invenzione, ma presentata ed accettata dal lettore come se fosse
veramente accaduta o potesse accadere. Tale storia, in cui importante
non solo la vicenda, ma anche lelaborazione letteraria attraverso la
quale essa prende forma, viene raccontata per il piacere di chi narra, di
chi ascolta o legge.
Il testo narrativo letterario comprende vari generi, quali il mito, la
favola, la fiaba, il racconto e il romanzo: cio tutti quei modelli di testo in
cui vi una trama; la narrazione quindi la rappresentazione di eventi
reali o immaginari, che si snodano lungo un insieme di situazioni legate
tra loro da un rapporto di causa-effetto. http://www.liceogalvani.it/lavori-
multimediali/maniera/narrativo/narrativo.htm4
LA FAVOLA COME TESTO NARRATIVO
La favola un testo narrativo in cui i protagonisti, quasi sempre, sono
gli animali che parlano e si comportano come esseri umani.
Ogni favola ha una morale, cio un insegnamento per il lettore.
La morale pu essere esplicita o implicita. Esplicita, se enunciata
chiaramente; implicita, se non enunciata chiaramente ed compito
del lettore scoprirla.
Nella favola non sono presenti delle informazioni precise sul tempo e lo
spazio relativi alla narrazione.
http://nuke.multimediadidattica.it/Risorseperladidattica/Laboratoriodil
etturaescrittura/Lafavola/tabid/481/Default.aspx di Daniele Federici e
Diego Lombardi
http://www.scuolissima.com/2012/10/che-cose-un-testo-narrativo.html
http://www.italiano.lascuola.it/italiano/media/approfondimenti/Approfondi
menti__Testo_letterario.pdf
5
http://www.scuolissima.com/2012/10/che-cose-un-testo-narrativo.html
LA FAVOLA COME TESTO NARRATIVO
Ogni favola un istante narrativo, una evocazione subito
dispersa. GIORGIO MANGANELLI, Esopo. Favole, p. 8
La povert del commento moraleggiante. p. 10
La favola divisa in due parti, il racconto o corpo e il
commento o anima. Il commento si pu trovare allinizio
del componimento, promizio, e/o alla fine, epimizio.
Giulia Colomba Sannia, Fedro, Marziale, Giovenale. La
critica della corruzione sociale. p. 15
6
L'INTENZIONE COMUNICATIVA
NEI TESTI NARRATIVI
Consiste nel costruire un corrispondente
linguistico di un evento, o di una serie di
eventi collegati, di cui si voglia mettere a
conoscenza un destinatario
NEI TESTI ARGOMENTATIVI
Consiste nel proposito di persuadere o convincere
il destinatario circa la validit di una tesi
mediante la selezione, la disposizione e la
formulazione di specifici argomenti o prove 7
NARRARE E ARGOMENTARE: ASPETTI
COGNITIVI
Il tipo testuale narrativo il risultato del
macroatto del narrare ed consentito dalla
capacit cognitiva di cogliere le differenze
e le interrelazioni di percezioni relative a
eventi e azioni situati in un contesto
temporale. (C. Lavinio, Tipi testuali e
processi cognitivi in F. Camponovo e A.
Moretti (a c. di), Didattica ed educazione
linguistica, La Nuova Italia, 2000, p. 127)8
NARRARE E ARGOMENTARE: ASPETTI
COGNITIVI
Il tipo testuale argomentativo correlato
al macroatto dellargomentare per
dimostrare o sostenere (con lo scopo di
convincere linterlocutore) la validit di
una tesi e comporta la capacit cognitiva
di selezionare/giudicare i concetti (gli
argomenti) pi pertinenti rispetto allo
scopo, istituendo relazioni tra tali concetti
e accostandoli gli uni agli altri per
similarit o per contrasti. (Lavinio, p. 127)9
L'OPINIONE DI FEDRO
Equidem omni cura morem servabo senis;
Sed si libuerit aliquid interponere,
Dictorum sensus ut delectet varietas,
Bonas in partes, lector, accipias velim,
Ita, si rependet illi brevitas gratiam.
Da parte mia, mi atterr con il massimo scrupolo
alla maniera del vegliardo, ma se mi piacer
intercalare qualcosa in modo che la variet degli
apologhi lusinghi lintelligenza e il gusto, vorrei che
tu lo accogliessi, o lettore, di buon grado. Ma certo,
baster che la concisione ricompensi la sua
benevolenza. (Prologo al libro II)
10
L'OPINIONE DI FEDRO
FAVOLA: Varietas e brevitas
FIABA: Ripetitivit di formule e
moduli linguistici, a volte anche
lunghi, e maggiore ampiezza del
racconto
11
L'OPINIONE DI FEDRO
Quam corrigatur error ut mortalium
Acuatque sese diligens industria.
Quicumque fuerit ergo narrandi locus,
Dum capiat aurem et servet propositum
suum,
Re commendatur, non auctoris nomine
(n alcunaltra cosa si cerca con le favolette) se
non di correggere gli errori dei mortali e affinarne
lattivit ingegnosa. Orbene, quale che sia il tema
del racconto, purch seduca lorecchio e tenga fede
al proprio intento, per la sua stessa sostanza esso
si raccomanda, non per il nome dellautore 12
L'OPINIONE DI ARISTOTELE NELLA
RETORICA
Due sono le specie di esempi. Una specie di
esempio consiste nel parlare di fatti
avvenuti in precedenza, unaltra
nellinventarli noi stessi. Questultima
comprende da un lato la similitudine,
dallaltro le favole, quelle esopiche, ad
esempio, o quelle libiche.
13
L'OPINIONE DI ARISTOTELE NELLA
RETORICA
Le favole si adattano bene ai discorsi
deliberativi e hanno il pregio che, mentre
difficile trovare avvenimenti simili
realmente verificatisi, facile inventare
favole: esse devono essere fatte come le
comparazioni, sempre che uno sia capace
di cogliere lanalogia, e questo facile
grazie agli studi filosofici
14
FORMULAZIONE DELLA TESI
Haec propter illos scripta est homines
fabula qui fictis causis innocentes
opprimunt (Fedro, 20/15 a.C. circa 51 d.C. ca.)
La raison du plus fort est toujours la
meilleure: Nous l'allons montrer tout
l'heure. (La Fontaine, 8 luglio 1621 13 aprile
1695 )
,
, '
. (Esopo, 620 a.C. circa 560 a.C. circa )15
FORMULAZIONE DELLA TESI
In ogni caso la tesi introdotta da
espressioni che indicano lintenzione
di argomentare a partire da una
premessa: in greco , nel senso di
mostra, prova; in latino scripta
propter illos homines nel senso di
scritta a causa di quegli uomini o
contro quegli uomini; in francese,
infine, montrer nel significato di
dimostrare.16
ASSERIRE o PRESUPPORRE
Una differenza da sottolineare, invece, riguarda il
modo in cui la tesi introdotta nelle tre versioni
della favola. Esopo e La Fontaine la introducono in
maniera diretta: diremo che la tesi asserita o
mediante una proposizione principale (La
Fontaine) o mediante una subordinata oggettiva
(Esopo). In Fedro, al contrario; la tesi
esistono uomini che con falsi pretesti schiacciano gli
innocenti
17
AD RIVUM EUNDEM: Fabula e
Intreccio
Nellintreccio proposto da Esopo, il
primo ad apparire il lupo:
, anche se lagnello gi presso
il ruscello intento a bere quando
quello arriva.
18
AD RIVUM EUNDEM: Fabula e
Intreccio
In La Fontaine, invece, fabula e intreccio
coincidono:
Un Agneau se dsaltrait
Dans le courant d'une onde pure.
Un Loup survient jeun qui cherchait
aventure,
Con un efficace iperbato, Fedro pone in apertura
del suo intreccio proprio il ruscello, che , cos, la
testa del sintagma in posizione enfatica, del
sintagma, cio, che lelemento nuovo della frase.
Ad rivum eundem lupus et agnus venerant19
AD RIVUM EUNDEM: Lacqua nel
mondo classico
Centro di questo primo quadro il ruscello, la sua
acqua.
Lacqua occupa un posto di grande rilievo nello
sviluppo delle civilt antiche. Basti pensare
allEgitto col Nilo, alla Mesopotamia, terra tra i
fiumi Tigri ed Eufrate, a Roma, nata intorno al
Tevere, a ci che il Mediterraneo stato prima
per i Greci e poi ancora per i Romani.
Accanto a questa importanza materiale per la
sopravvivenza delle citt e dei popoli, lacqua
assunse, nella cultura delle popolazioni
dellantichit, un forte valore simbolico. 20
AD RIVUM EUNDEM: In OMERO
E meditando inganni le disse Era divina: /
Dammi dunque lamore, lincanto, con cui tutti /
vinci gli eterni e gli uomini mortali. / Vado a
vedere i confini della terra feconda, / lOceano,
principio dei numi, e la madre Teti, / che nelle
case loro mi nutrirono e crebbero, / affidata da
Rea, quando Zeus vasta voce / Crono cacci sotto
la terra e il mare inseminato. Iliade XIV 197-
204 (Traduzione di Rosa Calzecchi Onesti).
21
AD RIVUM EUNDEM: In OMERO
Per ben due volte, in pochi versi, lacqua
collegata alla nascita, indicata come origine dei
numi e mare fecondato. E pi avanti,
concludendo la descrizione dello scudo di Achille:
Infine vi fece la gran possanza del fiume Oceano
/ lungo lultimo giro del solido scudo. Iliade
XVIII 606-607 (Traduzione di Rosa Calzecchi
Onesti).
22
AD RIVUM EUNDEM: In ESIODO
Ancor pi chiaramente Esiodo, nella Teogonia,
scrive:
Esiodo, Teogonia 126-132: Gaia per primo
gener, simile a s, / Urano stellato, che
lavvolgesse tutta dintorno, / che fosse ai beati
sede sicura per sempre. / Gener i monti grandi,
grato soggiorno alle dee / Ninfe che hanno dimora
sui monti ricchi danfratti; / essa gener anche il
mare infecondo, di gonfiore furente, / Ponto,
senza amore gradito; (Traduzione di Graziano
Arrighetti).
23
AD RIVUM EUNDEM: In ESIODO
E nei versi che raccontano la nascita di Afrodite:
Esiodo, Teogonia 188-200: E come ebbe tagliati i
genitali con ladamante / li gett dalla terra nel mare
molto agitato, / e furono portati al largo, per molto
tempo; attorno bianca / la spuma dallimmortale
membro sort, e da essa una figlia / nacque, e
dapprima a Citera divina / giunse, e di l poi giunse a
Cipro molto lambita dai flutti; / l approd, la dea
veneranda e bella, e attorno lerba / sotto gli agili
piedi nasceva; lei Afrodite, / cio dea Afrogena e
Citere dalle belle chiome, / chiamano di e uomini,
perch dalla spuma / nacque; e anche Citerea, perch
prese terra a Citera; / o Ciprogena ch nacque in
Cipro molto battuta dai flutti; / oppure Filommedea
perch nacque dai genitali. (Traduzione di Graziano
Arrighetti). 24
AD RIVUM EUNDEM: GENESI
Anche nella tradizione religiosa giudaico-cristiana
lacqua simbolo di nascita e di rinascita, a partire
dai primi versetti del libro della Genesi:
In principio Dio cre il cielo e la terra. Ora la terra
era informe e deserta e le tenebre ricoprivano
l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dai quali versetti si desume che le tenebre e
lacqua appartenevano ad uno stato iniziale,
precedente alla stessa creazione.
I significati simbolici dellacqua si possono
ridurre a tre temi fondamentali: sorgente di
vita, mezzo di purificazione, centro di
rigenerazione.
25
AD RIVUM EUNDEM: Una analisi
linguistica
Applicando ricorsivamente lanalisi in dato e nuovo
al sintagma ad rivum eundem, osserviamo che
linformazione nuova, in questo caso, veicolata dal
dimostrativo eundem
26
Ad rivum eundem siti compulsi
Si indica allegoricamente il venire al mondo allo
stesso modo, spinti da una inestinguibile sete di
vita, secondo una metafora gi presente in
Lucrezio: post aliud, cum contigit illud, avemus /
et sitis aequa tenet vitai semper hiantis.
[94 a.C. 50 a.C.]
Lucrezio, De rerum natura, III, 1083-1084: Poi,
quando questo ci tocca, vorremmo avere / unaltra
cosa, e una sete costante di vita ci possiede, sempre
assetati traduzione di Guido Milanese.
27
Venerant stabat: Una analisi
linguistica
Il primo verso della favola si chiude con il verbo
venerant, il quale riveste una funzione
importante sia per la posizione occupata, a
conclusione della frase principale, la seconda per
rilievo informativo, sia perch le sue
caratteristiche concernenti la azionalit
richiamano, per contrapposizione, il verbo della
frase successiva: stabat.
28
Venerante stabat: Una analisi
linguistica
Riferendoci alla tabella successiva, possiamo
osservare che venerant verbo non durativo,
dinamico e telico, mentre stabat durativo non
dinamico e non telico.
Durativit Dinamicit Telicit
Stati + - -
Attivit + + -
Trasformativi - + +
Risultativi + + +
29
LOGOS: RETORICO IL LUPO
(PRESUPPOSIZIONE)
Differenze nella formulazione
dellaccusa.
Esopo:Standosene l a monte, cominci
quindi ad accusarlo di insudiciar lacqua,
cos che egli non poteva bere.
Fedro: Cur, inquit, turbulentam fecisti
mihi / Aquam bibenti?
La Fontaine: Qui te rend si hardi de
troubler mon breuvage? 30
LOGOS: LOGICO LAGNELLO
(Entimemi)
Tutti gli individui che intorbidano lacqua sono
individui che stanno pi in alto
Io non sono individuo che sta pi in alto
Quindi Io non sono individuo che intorbida
lacqua
Trattando le proposizioni singolari come
universali, si ottiene un sillogismo valido della
forma AEE-2
31
LOGOS: LOGICO LAGNELLO
(Modus tollens)
Nel secondo caso, largomento un Modus tollens
Se io intorbido lacqua allora io sto pi in alto
Io non sto pi in alto
Perci Io non intorbido lacqua
32
LOGOS: RETORICO IL LUPO
La mossa dellagnello consiste in una
confutazione che punta al nesso tra
premesse (anche se implicite) e
conclusione, il lupo ricorre ad una
sostituzione di problema, formulando
una nuova accusa: Ante hos sex
menses male dixisti mihi. Questa
volta il lupo sposta il conflitto nel
tempo passato, allo scopo di
sconfiggere lavversario con un
appello ad ignorantiam.33
LOGOS: LOGICO LAGNELLO
Confutazione dellagnello:
Tutti gli individui che hanno parlato male del lupo sei
mesi fa sono individui nati prima di sei mesi fa
Io non sono un individuo nato prima di sei mesi fa
Quindi Io non sono un individuo che ha parlato male
del lupo sei mesi fa.
Oppure:
Se io ho parlato male del lupo sei mesi fa, allora io
sono nato prima di sei mesi fa
Io non sono nato prima di sei mesi fa
Perci io non ho parlato male del lupo sei mesi fa 34
FORZA e GIUSTIZIA
Siamo in presenza di un conflitto
dialettico tra logica e retorica, che il lupo
pu chiudere a proprio vantaggio solo in
due modi: ricorrendo ad un argomento
che sfugga alla logica dellagnello,
oppure spostando il confronto dal piano
dialettico a quello della forza. Nella
favola, infatti, si contrappongono e si
affrontano due valori: forza e giustizia,
natura e cultura. Il problema sta nel
riuscire a risolvere il conflitto.35
FORZA e GIUSTIZIA
Riconsiderando le tre versioni della
favola, troviamo due diverse soluzioni,
che collocano da un lato Fedro e La
Fontaine e dallaltro Esopo. Questultimo
conclude lo scontro facendo dire al lupo:
,
.
Bene, se tu sei cos bravo a trovar delle
scuse, io non posso mica rinunziare a
mangiarti. (Traduzione di Elena Ceva
Valla).36
FORZA e GIUSTIZIA
Qui la forza si esprime senza travestimenti e da sola
giustifica lo scempio dellagnello. E quali erano i rapporti
sociali allinterno delle aggregazioni cittadine della
Grecia dellepoca?
Ebbene, in queste piccole aggregazioni si sviluppa, tra
lVIII secolo a.C. e larrivo dei Romani, oltre cinque secoli
dopo, una lotta politica eccezionalmente passionale (),
capace di raggiungere vertici impressionanti di violenza,
in quanto priva di mediazioni: nella politica greca vige
infatti il principio secondo il quale il vincitore prende
tutto. Alla base di questa lotta, troviamo divisioni
elementari: sostanzialmente, la frattura tra le due
citt di cui ci parla gi Platone (), la citt dei ricchi e
la citt dei poveri.Bettalli, M., Le origini della polis, in Lantichit a cura di U. Eco, vol. 3 Grecia. Storia politica, economica e
sociale. Gruppo Editoriale LEspresso, 2013, p. 98.
37
FORZA e GIUSTIZIA
La Roma nella quale vive Fedro gi da secoli patria
della scienza giuridica. Certo anche la societ romana
era rigidamente strutturata in classi ed era
attraversata da conflitti di natura economica, anche in
relazione al fatto che i plebei, mentre contribuivano,
insieme con i patrizi, allaccrescimento della
disponibilit di nuove terre, non erano ammessi al loro
godimento. Ma anche in questa situazione di profonda
conflittualit I plebei non sono privi tuttavia della
cittadinanza. Essi hanno piena capacit giuridica di
diritto privato e sono ammessi al godimento anche di
diritti pubblici rilevanti, come la partecipazione ai
comitia e alle attivit militari. Cerami, P. - Metro, A. Corbino A. Purpura, G., Ordinamento costituzionale e produzione
del diritto in Roma antica, Jovene editore, Napoli, 2006, p. 8.
38
FORZA e GIUSTIZIA
Le riforme giuridiche introdotte da Augusto fondano il
diritto imperiale su Aequitas (equilibrio fra situazioni
diverse), bona fides (correttezza etica) e voluntas
(rilievo dellinterno volere). Ivi, p. 215
Inoltre
[] si venne delineando, sin dallet augustea, per
iniziativa del principe, una serie di procedimenti, non
formulari (cognitiones), contraddistinti dal
conferimento a magistrati (consoli, pretori), a
funzionari imperiali, al senato (in sede di appello) ed al
tribunale imperiale, del potere di impostare e risolvere
controversie private. Il termine cognitio implica
infatti, il potere di cognoscere (e, quindi, di risolvere)
anche il merito della causa. Ivi, p. 216.39
FORZA e GIUSTIZIA
In questo contesto giuridico, la forza del lupo non pu
esprimersi come atto di pura violenza, come in Esopo,
ma ha bisogno di assumere le vesti della giustizia, di
travestirsi: Pater hercle tuus male dixit mihi. Ancora
una volta, il lupo ricorre ad un argomento retorico,
lappello ad ignorantiam, che, questa volta, non
consente alcuna difesa allagnello, il quale non riesce a
dimostrare falsa unaccusa riferita ad un periodo in cui
non era nato.
40
ETHOS e PATHOS
La capacit di trovare argomenti atti a dimostrare
(fidem facere) la bont del proprio punto di vista non
esaurisce tutti gli aspetti delleloquenza; necessario
che largomentazione modifichi lorientamento dei
destinatari (animos impellere).
Normalmente, in una orazione chi parla esibisce quei
caratteri che lo rendono credibile e, quindi, persuasivo.
mentre nella Grecia classica era prevista lautodifesa
da parte di chi fosse sottoposto a giudizio, nel processo
secondo il diritto romano, limputato difeso da un
avvocato41
ETHOS e PATHOS
lethos, perci, si articola su due livelli: da un
lato, vengono presentati quei caratteri che
rendono credibile e persuasivo il difensore,
dallaltro quelli che rendono improbabile la
colpevolezza dellimputato.
Anche nella favola troviamo unanaloga
articolazione dellethos tra i caratteri esibiti
dallautore della favola e quelli che egli
attribuisce ai due contendenti.42
ETHOS e PATHOS di FEDRO dal
prologo al libro I
Nel prologo al libro primo, Fedro espone in pochi
versi i tratti salienti di ethos e pathos: egli
lerede della tradizione favolistica che ha origine
da Esopo (Aesopus auctor quam materiam
repperit), ma, al tempo stesso, un innovatore che
ha dato anche veste poetica alla materia
favolistica (Hanc ego polivi versibus senariis), il
tutto accompagnato da un intento giocoso (Fictis
iocari nos meminerit fabulis). Questo gli conferisce
lautorit per rivolgersi al pubblico dei romani.
E quali emozioni vuole suscitare nei lettori?
Muovere al riso e stimolare la loro vita con una
riflessione.43
ETHOS e PATHOS di FEDRO
dalla favola
Lenunciazione della tesi in forma
presuppositiva, piuttosto che assertiva
evidenzia un pathos coinvolgente,
delegando al lettore la responsabilit
dellinferenza alcuni individui opprimono
con falsi pretesti degli innocenti,
ottenendo, in questo modo, un pi spiccato
effetto persuasivo.
44
ETHOS e PATHOS di FEDRO
dalla favola
Anche il tipo di argomento utilizzato a
sostegno della tesi, lexemplum, colloca la
favola sul piano dellargomentazione
retorica.
Aristotele ha mostrato linsufficienza
dellargomentazione attraverso esempi per
ottenere proposizioni di tipo universale
allinterno di una logica di tipo
dimostrativo. 45
ETHOS e PATHOS di FEDRO
dalla favola
Nella Retorica:
Definisco entimema un sillogismo retorico,
esempio uninduzione retorica. Tutti gli oratori
costruiscono le loro argomentazioni dimostrando
o attraverso gli esempi o attraverso gli
entimemi, e in nessun altro modo oltre a questi;
di conseguenza, dal momento che, in senso
generale, necessario dimostrare qualsiasi cosa
per mezzo o del sillogismo o dellinduzione
(questo per noi risulta evidente dagli Analitici)
necessariamente ciascuno dei primi due deve
corrispondere a ciascuno degli altri due 46
ETHOS e PATHOS di FEDRO
dalla favola
Anche nella favola, quindi, come mostrano la
presupposizione e lutilizzazione di un
argomento tipico dellarte oratoria, viene
confermato il pathos esibito nel prologo: le
emozioni che Fedro intende suscitare nei
lettori sono benevolenza e adesione alle ragioni
espresse dallagnello e ostilit e repulsione nei
confronti del lupo.
47
ETHOS e PATHOS del lupo e
dell'agnello
Il tratto fondamentale dellethos del lupo il
vittimismo esibito con larroganza che gli deriva
dal suo stare superior, mentre lagnello,
consapevole del suo stare molto pi in basso,
esibisce la propria umilt, sottolineata dal
timens con cui Fedro lo descrive e soprattutto
dal quaeso che attenua la rigorosit della sua
prima risposta.
48
ETHOS e PATHOS del lupo e
dell'agnello
Tra i due personaggi, il lupo che ripropone il
pathos dellautore. Il suo argomentare, infatti,
punta alla persuasione agendo sul lettore
attraverso la presupposizione mediante la quale
presentata la prima accusa e il suo ricorso ad
argomenti retorici, contrariamente a quanto fa
lagnello, che, con i suoi entimemi, appare
piuttosto pedante.
Alla fine, largomentare del lupo appare
pi persuasivo, e solo lintervento
dellautore ci ricorda che si tratta solo di
falsi pretesti.
49
DAL BELLO AL PERSUASIVO
Negli anni in cui vissuto Fedro, Roma
conosceva la Retorica di Aristotele attraverso
Cicerone e qualche decennio dopo attraverso
lopera di Quintiliano. In questa concezione:
Il compito delle figure non quindi meramente
esornativo, ma funzionale alla strategia
persuasiva, che raggiunge il suo pieno succeso se
il linguaggio verbale diviene, per cos dire,
visivo: fa vedere (lat. videre, donde evidentia) ci
che detto e giunge a porlo sotto un fascio di
luce (lat. illustrare, donde illustratio)
50
DAL BELLO AL PERSUASIVO
Le figure di parola, come il calembour o la rima,
riguardano la materia sonora del discorso.
Le figure di senso, come la metafora, riguardano
il significato di parole o di gruppi di parole.
Le figure di costruzione, come lellissi o lantitesi,
riguardano la struttura della frase, a volte del
discorso.
Le figure di pensiero, come lallegoria o lironia,
riguardano il rapporto del discorso con il suo
soggetto (loratore) o il suo oggetto.51
DAL BELLO AL PERSUASIVO
Figure di parola
Figure di suono
Ad rivumeundem lupus et agnus venerant:
allitterazione vocalica
Siti compulsi; superiorstabat lupus: allitterazione
della lettera s, che ricorre in ciascuna parola del
verso;
Superior inferior: omoteleuto. Lidentica
terminazione rende ancor pi brillante lantitesi
52
DAL BELLO AL PERSUASIVO
Qui possum, quaeso, facere, quodquaeris, lupe?:
allitterazione della lettera s, che sottolinea
latteggiamento umile dellagnello
Repulsus ille veritatis viribus: omoteleuto
(lidentica terminazione sottolinea il nesso semantico
tra repulsus e viribus, che occupano le due posizioni
enfatiche della frase latina);
Fictis causis: omoteleuto; evidenzia il nesso tra
laggettivo e il sostantivo al quale si riferisce.
53
DAL BELLO AL PERSUASIVO
Figure di senso
Tropi semplici
Laniger: sineddoche (generale per particolare);
ad meos haustus: metonimia (sorsi per labbra);
Veritatis viribus: sineddoche (plurale al posto
del singolare);
Tropi complessi
Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti
compulsi: metafora continua, per la quale si
rinvia al paragrafo 3;
fauce improba: ipallage (la qualit viene
trasferita dal lupo alla sua gola); 54
DAL BELLO AL PERSUASIVO
Figure di costruzione
Figure per sottrazione
Longeque inferior agnus: lellissi del verbo
comunica in maniera immediata e impetuosa la
contrapposizione tra la posizione dellagnello e
quella del lupo;
Figure di ripetizione
Turbulentam fecisti mihi male dixisti mihi
male dixit mihi: epanalessi che collega al lupo,
personaggio offeso, le tre accuse, attraverso la
ripetizione del pronome mihicollocato alla fine
dei tre versi.55
DAL BELLO AL PERSUASIVO
Figure di spostamento
Ad rivum eundem lupus et agnus venerant:
iperbato, che colloca in posizione iniziale il
sintagma Ad rivum eundem, determinandone
linterpretazione metaforica.
Lupus et agnus: antitesi.
Superior stabat lupus: iperbato. Al primo posto
della frase collocato lattributo dotato di
maggiore colorazione semantica, che meglio
descrive lo squilibrio sociale tra i due personaggi.
Superior lupus/inferior agnus: antitesi, nella
quale gli elementi lessicali sono disposti
simmetricamente.56
DAL BELLO AL PERSUASIVO
A te decurrit ad meos haustus liquor: liperbato ha lo
scopo di porre in posizione enfatica il sintagma che ha
come referente il lupo e col quale lagnello rivendica la
propria innocenza. Lo spostamento di liquor reso
necessario dallo scarso rilievo che avrebbe assunto se
fosse stata collocata al centro della frase.
Repulsus ille veritatis viribus: stacco tra verbo
(repulsus che viene a trovarsi in posizione enfatica) e
complemento;
57
DAL BELLO AL PERSUASIVO
Pater, hercle, tuus ille inquit male dixit mihi: hercle
separa il sostantivo dal possessivo introducendo una
esplosione emotiva, mentre ille inquit introduce un
ulteriore stacco tra il gruppo del soggetto ed il gruppo del
predicato rendendo Nuovo il soggetto e Dato il predicato,
che essendo ripreso dal verso 10 assume il significato: dato
per presupposto che qualcuno ha parlato male di me,
asserisco che lo ha fatto tuo padre;
Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis
causis innocentes opprimunt: intarsio - stacco tra
dimostrativi e sostantivi (Haec fabula; illos homines);
stacco tra il relativo ed il suo antecedente (homines qui).
Haec illos
Homines fabula58
DAL BELLO AL PERSUASIVO
Figure di pensiero
Allegoria.
Ad rivum eundem innocentes opprimunt: tutta la
favola unallegoria, nella quale tutti i termini sono
metaforici.
Figure di enunciazione.
Cur turbulentam :prosopopea, accompagnata da
personificazione e dialogismo.
Cur turbulentam fecisti mihi aquam bibenti? / Qui
possum facere quod quaeris, lupe? Domande retoriche,
dietro le quali si nascondono le presupposizioni tu
rendi torbida lacqua e Non c un modo in cui possa
fare ci che tu lamenti.
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DAL BELLO AL PERSUASIVO
La figura pi presente, nella favola, anche
quella che troviamo per prima; essa una
figura di costruzione ottenuta per
spostamento. Lidea di spostamento rinvia alla
necessit di individuare, nelle lingue, un
ordine dei costituenti detto basico, dal quale
possano essere derivati altri ordini.
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DAL BELLO AL PERSUASIVO
Vediamoli in italiano:
1) SV Luisa corre
2) VS partita Valentina
3) SVO L'orso insegue il cacciatore
4) SOV L'orso, il cacciatore, ha inseguito
5) OVS Il cacciatore, ha inseguito l'orso
6) OSV Il cacciatore, l'orso ha inseguito
7) VSO Ha mangiato Marco, la tua colazione
8) VOS Ha portato la torta, il mio amico
SVOIA. (I = Oggetto indiretto, A = Aggiunti
ossia circostanziali di tempo,luogo ecc.)
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DAL BELLO AL PERSUASIVO
Il latino passa da un ordine SOV (preletterario) ad un ordine
SVO (preromanzo). Lordine con il verbo finale pi arcaico e
letterario; lordine con il verbo prima del complemento pi
tardo e colloquiale.
CONTROESEMPI:
Onerariae onustae stabant in flustris (Nevio, 275 a.C. circa
201 a.C.)
Le navi da trasporto, appesantite, stavano ferme nella
bonaccia
Vinus mihi in cerebrum abiit (Petronio, 27 66)
Il vino mi ha dato al cervello62
RETORICA E ORDINE DELLE
PAROLE
Gli ordini diversi hanno leffetto
di porre in risalto gli elementi
dislocati.
Il fenomeno non limitato al
latino, ma presente anche in
altre lingue, tra cui litaliano.
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CONCLUSIONI
Docere, delectare, movere
PORRE DOMANDE AL TESTO:
In quale epoca si inserisce, a quale genere
appartiene, a chi si rivolge.
IL MOTIVO CENTRALE:
Lantitesi [lupo/agnello; accusa/difesa;
retorico/logico]
Allegoria 64
CONCLUSIONI
chi lautore? e, soprattutto,
quando scrive? contro chi scrive?
perch scrive? come scrive? a chi si
rivolge? qual laccordo comune a
scrittore e lettori presupposto dal
testo?
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CONCLUSIONI: L'ACCORDO COMUNE
Nella societ si confrontano due
valori: la forza e la giustizia.
Tema trattato: come si
compongono i due valori nella
societ romana del tempo di Fedro
(I secolo d. C.)
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CONCLUSIONI: CHI E QUANDO
SCRIVE
Un liberto di Augusto colto, che
entra in contatto con gli strati
superiori della societ romana.
Scrive in un periodo caratterizzato
sul piano storico e giuridico come
visto nelle schede 38 e 39
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CONCLUSIONI: CONTRO CHI SCRIVE
La pi celebre favola di Fedro,
quella del Lupo e dellagnello, la
prima della raccolta, tutto un
programma e non promette nulla
di buono a prepotenti e
detrattori (Fedro, Favole, a c.
di Fernando Solinas, Mondadori,
Milano, p. XVII)
Qui troviamo uninterpretazione
riduttiva68
CONCLUSIONI
Il bersaglio polemico di Fedro non
costituito dai prepotenti,
categoria puramente etica, ma
dalle classi egemoni, con
lobiettivo di spostare la
composizione del conflitto tra
forza e giustizia, in favore di
questultima.69
CONCLUSIONI
Allegoria e simbolo: nellallegoria tutti i
termini sono metaforici ed essa, come il
simbolo, pu essere aperta e polisemica.
A) Lupo e agnello rappresentano il
prepotente ed il mite;
B) Lupo e agnello rappresentano la classe
egemone e la classe subalterna.
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CONCLUSIONI
Spinti dalla sete di vita che anima i nascituri (siti
compulsi), due individui erano venuti al mondo allo
stesso modo, uguali (Ad rivum eundem venerant). La
societ assegn loro ruoli differenti (Superior stabat
lupus, longeque inferior agnus). Perch cerchi di
immiserire la mia vita, proprio mentre sono intento a
godermela? (Cur turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?)
Ma io vivo solo di ci che mi lasci (A te decurrit ad meos
haustus liquor). Tu mi hai accusato di essere causa della
tua povert (Ante hos sex menses male dixisti mihi). Ma io
non sarei capace di farlo (Equidem natus non eram). Se
non lo hai fatto tu, lo hanno fatto i tuoi capi (Pater,
hercle, tuus male dixit mihi). E con una nuova trovata lo
rese ancora pi povero, fino a togliergli,
ingiustamente, la stessa possibilit di sopravvivenza
(Atque ita correptum lacerat iniusta nece).
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