Superare La Paura Italo Pentimalli Www Piuchepuoi It Sindrome Cavallo a Dondolo

7/30/2019 Superare La Paura Italo Pentimalli Www Piuchepuoi It Sindrome Cavallo a Dondolo

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Come ho superato la Paura

Italo PentimalliProdotto eDistribuito da PiChePuoi.ithttp://www.piuchepuoi.it

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Paura

Come ho superato la paura che mi impediva di

inseguire i miei sogni e raggiungere una situazione

finanziaria soddisfacente, con il metodo crea lavita che vuoi

In questo articolo voglio raccontarti di come ho utilizzato delle strategie (che ora

trovi dentro Crea la vita come tu la vuoi) per:

Sconfiggere la paura di lanciarmi in una nuova vita, finalmente la mia vita.

Iniziare il mio cammino verso una nuova situazione economica (che oggi,finalmente, mi soddisfa).

La paura.

Qualche tempo fa mi trovavo nella situazione in cui tutti coloro che hanno un sogno

da realizzare, prima o poi si trovano.

Ero ad una svolta di un lunghissimo cammino.

Avevo lavorato su me stesso, per capire cosa volevo.Avevo chiaro cosa volevo realizzare (gi qui stato un percorso).Avevo acquistato corsi tecnici per capire COME realizzarlo (utilissimi e

costosi).

Insomma, avevo tutte le informazioni che mi servivano.

Teoricamente ero pronto a spiccare il volo verso una nuova avventura.

Ma per qualche motivo non lo facevo!

Me ne stavo l, continuando a trovare OTTIMI motivi per rimandare.

Nel frattempo buttavo gi i bocconi amari della situazione in cui mi trovavo.

Nel frattempo vivevo nella routine della mia vita insoddisfacente, pensando che, in

fondo, non era poi cos male.

Ma non riuscivo a smettere di CREDERE.
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PASSO 1: Riconosci il VERO problema, e chiamalo con il suo nome.

La chiave semplice: analizza una situazione ALLA VOLTA.

Lo scopo creare una strada nel tuo cervello, a PROVA di obiezione.

E nel momento in cui lhai trovata, SCRIVI cosa hai deciso. E lo scrivi a te stesso.

Quel documento, il tuo impegno con te stesso.

Cosera la mia.

Indecisione, o paura?

Non lasciavo il mio posto di lavoro.

Sono indeciso pensavo.

In realt non chiamavo il problema con il suo nome.

La verit che avevo PAURA.

Di cosa esattamente?

Questo stato interessante scoprirlo.

Ci ho pensato.

1) Paura dei giudizi delle altre persone.Hai presente ma sei sicuro, cosa stai facendo, te lavevo detto, e cose simili?

Si, se pensavo a queste cose, stavo male. Sentivo un nodo allo stomaco.

Avevo centrato in pieno il problema! Questo era qualcosa a cui ero sensibile.

Perch ero cos sensibile? Pensandoci bene molte di queste persone erano

persone a cui, in fondo, volevo bene. E sapevo che loro me ne volevano.

Qualcuna era pi anziana (ed esperta) di me.

Quindi mi sembrava anche giusto in un certo senso starle a sentire.

2) Paura della responsabilitOk, io non sono un ragazzino., Sono un padre, ho 2 figli, un mutuo da pagare e

delle responsabilit. Molti amici mi richiamavano allordine.


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Italo, NON puoi fare una cosa del genere.

Si, dovevo in qualche modo GARANTIRE a me stesso di poter far fronte alle mie

responsabilit. Cosa sarei stato disposto a fare per inseguire i miei sogni?

Esistevano alternative, NEL CASO fosse andato tutto male?

3) Paura di Fallire.Ok, e se poi non funziona???

Di sicuro c che NON POTEVO TORNARE indietro. E la mia professionalit di anni in

quel lavoro era MOLTO difficilmente applicabile in un altro lavoro.

Ma come, in mezzo a tutta questa gente disoccupata, tu molli IL POSTO FISSO?

Simpatici i miei amici. Mi vogliono bene E io ne voglio a loro, ancora adesso!

Beh, al di l del fatto di tornare indietro o meno, avevo paura anche semplicemente

di FALLIRE.

Cio se il mio PROGETTO fosse fallito, che razza di persona sarei stato io? Come mi

sarei rivisto allo specchio? Se non fossi riuscito a creare la vita cos come la

desideravo, che razza di uomo sarei stato?

Bene, questa era la situazione. Non rosea, non c che dire.

Ma almeno ora era CHIARA.

Bene, a questo punto, cosa dicevano i miei appunti?

Semplice:


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PASSO 2: COSA ACCADREBBE SE?

Ed ho cominciato a darmi una serie di risposte:

se decido di rimanere dove sono avr per tutta la vita il dubbio di cosa sarebbe

accaduto se. Questo certo.

Oppure: passer il resto della mia vita con uno stipendio sicuro, si, ma

sopravvivendo.

Se invece decido di seguire i miei sogni nel caso vada male mi ritrover senza

stipendio (ma anche, va detto, con un'esperienza importante in pi).

Ok, eventualmente. Come potr risolvere questa situazione?

Magari cercando un altro lavoro. In fondo ce ne sono migliaia di lavori.

Magari lavori che alcuni considerano "umili" ma sono comunque lavori,

rispettabilissimi. Per quelli c sempre posto. Magari non vicino a casa mia ma ci

sono i mezzi pubblici.

Beh, al di l della disoccupazione e crisi / non crisi un dato CERTO.

In Italia, di fame, non muore nessuno.

Eventualmente il vero problema : SONO DISPOSTO a fare un lavoro umile per un

periodo della mia vita (magari i lavori che oggi fanno solo gli extracomunitari che

non hanno alternative)?

E se finissi a fare quello, la vita sarebbe finita l? O sarebbe di nuovo una BASE per

ripartire?

Sicuramente se oggi mollassi il lavoro fisso per una strada migliore se anche

andasse male e mi ritrovassi per un periodo a fare un lavoro PEGGIORE di questo, di

sicuro AVREI ancora pi voglia di ritentare di quanta non ne abbia adesso!

E dopo un po di tentativi beh, la legge dei grandi numeri (senza contare

lesperienza in pi).

Quindi lipotesi peggiore lho vista. Dolorosa si, ma un rischio che mi sentivo di

voler correre anche perch dallaltra partecera la libert.


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Mal che vada avrei rovinato 3-4 anni della mia vita, perch poi SICURAMENTE ci

avrei riprovato (con pi esperienza) fino a riuscirci.

E se invece andasse bene?

Beh, se andasse bene.

Assaporerei il sublime sapore della libert.Sarei soddisfatto economicamente.Potrei essere me stesso al 100%.Potrei aiutare gli altri.Potrei compiere la mia missione.

Potrei, potrei, potrei POSSO!

A quel punto ERA TUTTO PIU CHIARO ( senza contare che tra il BENISSIMO e il

MALISSIMO cerano infinite vie di mezzo pi o meno percorribili).

PASSO 3: Renditi conto: chi ti sta condizionando?

A quel punto le idee erano pi chiare ma subivo comunque i condizionamenti delle

persone a me vicine.

Avevo paura del giudizio degli altri, avevo paura di sentirmi dire che stavo facendo

una cavolata, o che avrei fatto stare male i miei genitori (che tra laltro si erano fatti

in quattro per aiutarmi ad avere il posto fisso).

Quindi in poche parole ero CONDIZIONATO.

Dai genitori, amici, moglie, parenti. Tutti insomma.

Ora per eliminare questo tipo di condizionamenti c un intero capitolo allinterno di

crea la vita come tu la vuoi.

Ma senza andare nel dettaglio, ecco una semplice considerazione che mi ha fatto

risolvere il problema.


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Mi sono chiesto:

DA CHI STAVO ACCETTANDO consigli su come potevo vivere la mia vita?

Vediamo un po, c'erano due tipi di persone: un tipo di persone che mi diceva "puoi

farcela", il secondo tipo (molto ma molto pi numeroso) che mi diceva: lascia

perdere.

Mi sono chiesto molto serenamente: fra queste persone, di chi ho pi stima?

In quale gruppo vedo pi persone da prendere come modello?

Io, in quale dei due gruppi vorrei essere, se fossi a parti invertite?

Beh, a quel punto mi sono accorto che stimavo molto di pi le persone che mi

dicevano "puoi farcela".

E questo non perch approvassero il mio comportamento!

Le stimavo al di l di tutto. Per come erano, per la vita che facevano, per il tipo di

persone che erano. Qualcuna addirittura la ammiravo.

Cosa mi avrebbe detto Anthony Robbins in quella situazione, onestamente?

In quel momento ho capito.

Mi stavo lasciando condizionare da persone... che in fondo non stimavo.

Non erano i miei modelli. Non erano ci che volevo diventare. Potevo mai

permettere a persone che in fondo non volevo come miei modelli di dirigere la mia

vita?

A quel punto mi sembr assurdo ascoltarle. Anche se, ragionandoci, le loro paure

avrebbero anche potuto avverarsi.

Ma lItalo Pentimalli che VOLEVO diventare non si sarebbe lasciato condizionare da

quelle persone!

Non fu tutto cos automatico, ci fu bisogno di qualche momento per assimilare

questa consapevolezza ma, una volta fatta mia, and tutto da s.


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PASSO 4: la comprensione.

Fatto questo esercizio (che come ti ho detto stato molto duro in quel momento)

ho deciso con elementi pi chiari.

Sapevo a cosa sarei andato incontro in entrambi i casi.

Sapevo che i giudizi degli altri sarebbero stati per lo meno attutiti perch avevo

scoperto a chi tenevo veramente, e da chi ero disposto ad accettare consigli.

Le uniche persone cui non volevo fare del male erano i miei genitori.

Ma non potevo vivere la mia vita in base al loro volere, non potevo essere il riflesso

dei loro desideri, delle loro aspirazioni. Malgrado tutto il bene che provassi per loro

(e che provo tuttora) era in gioco in quel momento la mia vita, la mia felicit.

Cos decisi di non dirglielo, tutto qui (in fondo non gli dissi neanche quando mi

operarono di appendicite, entrai in ospedale il sabato, uscii il mercoled, li chiamai il

gioved: ciao, tutto ok? Si, si, ah, comunque mi sono operato di appendicite, tutto a

posto sono gi a casa).

Per non farli preoccupare, tutto qui, come per lappendicite gliel'avrei detto solo una

volta che avrei raggiunto il successo.

A quel punto era chiaro dentro di me cosa dovevo fare.

Ero allineato. Non avevo pi paura. Sentivo qualera la strada.

E a quel punto ho scelto.

La PAURA e il FALLIMENTO dovevano SPARIRE dalla mia testa, DA QUEL

MOMENTO.

Non era pi tempo di RIPENSARCI sopra.

E per fare questo beh, cerano di nuovo un sacco di tecniche a disposizione ed ho

scelto quella pi efficace (trovi anche quella allinterno di Crea la vita come tu la

vuoi).

E cos superai la mia paura.

Affrontai i giudizi degli altri (che da quel momento divennero semplici "opinioni").

Diressi la mia vita verso i miei sogno.

Cosa ne penso oggi?


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Oggi ho la vita che voglio. Ma, malgrado le paure che avevo in quel momento, se

ci penso era inevitabile che sarei arrivato qui.

Anche avessi sbagliato quella volta, avrei solo RIMANDATO il mio successo

personale.

Quindi ero sicuro che SAREI STATO QUI oggi.

Come disse Henry Ford: che tu pensi di farcela o non farcela hai comunque ragione.

E solo quando lo provi veramente capisci quanto siano vere queste parole.

Inoltre ci sono molte strategie non solo mentali, come quella che hai visto qui, ma

anche METAFISICHE (se cos vogliamo chiamarle).

Strategie legate al funzionamento stesso delluniverso. Strategie legate alfunzionamento intimo della nostra anima.

Erano troppi gli elementi che mi portavano a creare la vita che volevo.

E infatti, arrivata.

E nel tuo caso, cosa ti manca per creare la vita che vuoi?

Non ho la pretesa di avere in mano il segreto della vita.

Credo per nel potere delle leve. A volte ci affatichiamo continuando a spingerecose che per essere spostate richiedono grande forza mentre magari, proprio per il

principio delle leve, agendo su punti specifici riusciremmo a spostare montagne.

Non ho la pretesa di avere in mano il segreto della vita, proprio no, questo sia

chiaro, quello che so con sicurezza per che ho delle leve, leve semplici ed efficaci.

Non ho parole per dirti dai, ce la farai, ma esperienze, vita vissuta. Come questa.

Cose che hanno funzionato. Con me. Con i miei amici, Con i miei clienti, Con i miei

partners.

Sono le cose pi facili, come questa, che ti possono cambiare la vita.

E il mio augurio per te

Smetti di spingere.

CREA LA VITA COME TU LA VUOI!

Italo Pentimalli

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