CAVALLINO, HOP! -...

25
LA TECNICA DELLA CARTAPESTA, FU INVENTATA IN CINA ALL’INIZIO DEL II SEC. D.C. PER RICICLARE LA CARTA, CHE ALL’EPOCA ERA PRODOTTA IN QUANTITà LIMITATA. OGGI è PRATICATA COME NELL’ANTICHITà NEGLI SVARIATI SETTORI DELL’INDUSTRIA E DELLA CREATIVITà, IN CUI L’USO DELLE FIBRE DI CELLULOSA, LA MATERIA PRIMA RICAVATA DAGLI ALBERI PER COSTRUIRE LA CARTA, PERMETTE AGLI ADULTI E AI BAMBINI DI SODDISFARE PARTE DELLE LORO NECESSITà ESPRESSIVE. PER RISOLVERE LE ESIGENZE RICHIESTE DAL NOSTRO STILE DI VITA, L’UOMO è IN GRADO DI FABBRICARE INNUMEREVOLI TIPI DI CARTE E CARTONI, CON I QUALI PRODUCE MANUFATTI D’OGNI GENERE. CONCLUSA LA FUNZIONE PER LA QUALE ERANO STATI PROGETTATI, QUESTI “ROTTAMI CARTACEI” VENGONO IN PARTE RICICLATI E RILAVORATI. PASSANDO COSì AD ALTRA VITA, LA CARTA DA MACERO ASSUME UN’EFFICACE TRASFORMAZIONE, ACQUISTANDO NUOVI SIGNIFICATI CULTURALI. CAVALLIN O , HOP! cartapesta al galoppo

Transcript of CAVALLINO, HOP! -...

La tecnica deLLa cartapesta, fu inventata in cina

aLL’inizio deL ii sec. d.c. per ricicLare La carta,

che aLL’epoca era prodotta in quantità Limitata.

oggi è praticata come neLL’antichità negLi svariati

settori deLL’industria e deLLa creatività, in cui L’uso

deLLe fibre di ceLLuLosa, La materia prima ricavata

dagLi aLberi per costruire La carta, permette

agLi aduLti e ai bambini di soddisfare parte deLLe Loro

necessità espressive.

per risoLvere Le esigenze richieste daL nostro stiLe

di vita, L’uomo è in grado di fabbricare innumerevoLi

tipi di carte e cartoni, con i quaLi produce manufatti

d’ogni genere. concLusa La funzione per La quaLe

erano stati progettati, questi “rottami cartacei”

vengono in parte ricicLati e riLavorati.

passando così ad aLtra vita, La carta da macero

assume un’efficace trasformazione, acquistando nuovi

significati cuLturaLi.

CAVALLINO, HOP!cartapesta al galoppo

La cartapesta

2 3

Cartapesta è un termine che indica la produzione di un materiale adatto alla modellazione che, per essere realizzato, durante il processo di lavorazione necessita d’essere pestato all’interno di un mortaio perché diventi poltiglia. così si faceva in passato, quando non esistevano ancora strumenti meccanici in grado di agevolarne e velocizzarne la produzione. oggi, realizzando grossi quantitativi d’impasto di cartapesta, l’industria moderna è in grado di fabbricare forme di qualsiasi tipo, come il classico contenitore d’uova, paracolpi per imballaggi, sagome da inserire nelle scarpe in modo che non si sformino, raccoglitori di liquidi usa e getta utilizzati negli ospedali...L’impasto, veicolato meccanicamente in appositi calchi, si trasforma in oggetti che sono prodotti in serie e in grandi quantitativi.oltre all’impasto esiste poi un secondo metodo per riciclare i materiali cartacei e produrre manufatti di cartapesta. Cartapesta giapponese è il termine appropriato, o comunemente carta-colla o carta a strati. La carta, anziché essere sminuzzata e impastata, è strappata a piccoli pezzi, incollati e sovrapposti uno con l’altro. nel loro insieme formeranno lo spessore ideale per rivestire e consolidare un oggetto strutturato o all’interno in un calco di gesso, ed è la tecnica che v’ insegnerò a usare per fabbricare dei cavalli giocattoli.

ATT

IVIT

à

ATT

IVIT

à

NO

1. strappiamO piccOli

frammeNti dai fOgli

di giOrNale

si

2. riempiamO il secchiO

di acqua calda

e versiamOci

i frammeNti di carta.

3. smiNuzziamO tuttO

cON il frullatOre.

4. setacciamO il miscugliO

frullatO per separarlO

dall’acqua.

5. strizziamO cON le maNi

eNergicameNte.

6. mettiamO

iN uN secchiO

la pOlpa di carta

e mescOliamOla beNe

cON cOlla da tappezziere.

4 5

L’albero è una pianta con un fusto eretto e legnoso che nella parte superiore si ramifica. La scoperta che l’albero possedesse delle fibre cellulosiche adatte alla costruzione del foglio di carta avvenne attorno al 1770, osservando casualmente l’operosità che le vespe impiegavano nel masticarle, producendo una poltiglia adatta a modellare i loro nidi e le piccole schede che al loro interno formavano le pareti delle cellette. questa lezione naturalistica indusse l’uomo alla sperimentazione con la conseguente scoperta delle innumerevoli potenzialità che la cellulosa poteva offrire sia nel campo cartario, sia in altre attività umane.

La cellulosa è la materia principale che compone la parete cellulare di tutte le cellule vegetali. è un insieme di atomi, carbonio e ossigeno, che nella loro unità formano la struttura essenziale delle piante. essa costituisce il 50% circa del legno al quale infonde rigidità e stabilità strutturale. è un polisaccaride complesso, un insieme di molecole di zuccheri semplici (glucosio) che unite tra di loro formano una lunga catena lineare. si trova allo stato puro nella pianta del cotone. per ricavarla dagli alberi è attuato un processo di lavorazione nel quale è pulita e separata da altre sostanze come la lignina. Le fibre di cellulosa impiegate nel campo cartario si distinguono in fibre lunghe, ricavate da legni resinosi di conifera (abete, pino, larice ) o fibre corte, ricavate da legni di latifoglia (pioppo, faggio, betulla…).L’utilizzo delle fibre, pulite o non delignificate, incide sulla diversa qualità nella produzione di svariati tipi di carte e cartoni.

La cellulosa

foglie

rami

tronco

colletto

radici

betulla europea bianca latifoglia a fibra corta

6 7

Anatomia del tronco Il riciclo in natura

Le vespe sono abili costruttori di nidi con forme armoniose e di grande effetto. nelle fasi d’ampliamento della struttura, con lo stesso atteggiamento usato dall’uomo che recupera carta e cartone per produrne altro, le vespe demoliscono e rimasticano il vecchio materiale (cellette o pareti usurate) per poi riutilizzarlo nuovamente per lo scopo iniziale. esistono nidi monocromatici e altri di vari colori. nel secondo caso significa che le vespe, durante il reperimento del materiale fibroso, hanno staccato fibre da cortecce di colorazioni diverse.un nido di vespe comuni, come quello rappresentato nel disegno, può superare i 45 centimetri di diametro. nel periodo estivo può contenere oltre 500 adulti e tra la primavera e l’estate, nelle cellette che ospitano le larve, vi nascono migliaia d’individui. pochi di questi sopravvivono, poiché la maggior parte di loro muore per logoramento fisico.

La corteccia, la parte esterna che riveste il tronco, è una sorta di carta d’identità che caratterizza ogni specie arborea. ha il compito di difendere il fusto dai fattori climatici o dagli interventi nocivi dell’uomo e degli animali. il secondo spessore, il libro, è composto da vasi che trasportano i liquidi elaborati dalle foglie (la linfa) verso terra irrorando tutte le parti dell’albero sino alle radici. segue il cambio, costituito da cellule in grado generarne delle nuove sostituendo quelle che invecchiano e muoiono. il processo del cambio produce nuovo materiale utile all’accrescimento del tronco. poi c’è uno spessore consistente, l’alburno, formato da fibre che trasportano verso le parti alte della pianta acqua e sali minerali. il duramen o legno è la parte centrale del tronco, composta da fibre, vasi e cellule che hanno perso vitalità. il ruolo fondamentale del legno è di sostenere con la sua rigidità la pianta. separato dagli elementi che lo circondano, è lavorato per essere impiegato come materia prima per l’industria della carta, per quella dei mobili ecc.

alburno

duramen(o legno)

corteccia

cambio

libro

8 9

Riciclare la cartaquando i prodotti cartari cessano la funzione per la quale erano stati progettati non servono più e si trasformano in materiali di scarto. con la raccolta differenziata sono recuperati e successivamente trasportati in appositi centri; carte e cartoni così selezionati sono carta da macero che viene riconvertita in pasta lavorabile, adatta per essere riutilizzata nell’industria cartaria e soddisfare le richieste del mercato.

Le fibre di cellulosa iniziano così un nuovo viaggio nel circolo virtuoso del riciclo, (un giro che al massimo può durare 6-7 volte). riconvertite per un nuovo uso, rivivono i passaggi di una metamorfosi che potrà riportarle allo stadio precario di carta da macero o, in una situazione definitiva, racchiuse nelle forme di un oggetto qualunque o di un’opera d’arte.

il cittadiNO differeNzia

gli scarti dOmestici,

riuNeNdO carte e cartONi

iN appOsiti sacchi

da cOllOcare Nei puNti

di raccOlta

camiON di ditte specializzate li recuperaNO

pOrtaNdO al macerO, luOgO iN cui si Opera uNa prima

seleziONe, separaNdO giOrNali dai cartONi e da altre

tipOlOgie di carta. i vari materiali cOsì separati

veNgONO pressati e ridOtti iN grOssi cubi da distribuire

alle cartiere.

10 11

inizialmente si possono utilizzare anche fino al 100% senza aggiungere del materiale fibroso vergine, producendo carta d’alta qualità come quella da disegno. nel settore degli imballaggi sono invece prodotti elementi più consistenti come la carta da pacchi, cartone ondulato, scatole e scatoloni di varie dimensioni o contenitori per il cibo.La produzione dei prodotti cartari di riciclo subisce le identiche fasi di lavorazione che sono utilizzate per le materie prime vergini, escludendo i passaggi iniziali che coinvolgono la preparazione dell’impasto.per ottenere un impasto di carta da macero e avviarlo alla sua trasformazione, il materiale recuperato è pulito dagli elementi contaminanti come colle, plastica, vetro, utilizzando appositi epuratori. più accurata è la predisposizione del processo di lavorazione meccanica, più la qualità del prodotto finito è simile a quello della cellulosa pura.

Le cartiere che non sono fornite d’impianti a norma, inquinano il territorio circostante con le acque di scarico e i residui di lavorazione. in italia esiste il consorzio nazionale imballaggi (conai), un ente che organizza le regole per il recupero dei rifiuti da imballaggio, garantendone l’attuazione servendosi dei consorzi di filiera come la comieco, consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica.

le cartiere

trasfOrmaNO i cubi

di carta/cartONe

pressati iN NuOva

carta/cartONe.

le ditte iNteressate

li acquisteraNNO

per utilizzarli

Nei vari settOri

del mercatO.

OgNi giOrNO cONsumiamO

carta riciclata

(giOrNali, cONfeziONi

di variO geNere, altrO

aNcOra) iN uN ciclO

cONtiNuO di prOduziONe

e riciclaggiO dei taNti

elemeNti cartacei.

12

Giocattoli di cartapestacon la tecnica della cartapesta l’uomo si è espresso nei più svariati settori dell’industria come quella della minuteria, nell’arredamento, in architettura, nella produzione d’elementi per mezzi di trasporto, nella statuaria religiosa, di manichini per la sartoria, nei carri allegorici, scenografie per il teatro e il cinema, nei giocattoli… in italia, la ditta Furga si è adoperata nella produzione di giocattoli in carta-pesta e iniziò a produrre, oltre a bambole e altro, cavalli di vario genere nei primi anni del ’900.La lavorazione si differenziava a seconda la loro dimensione. per quelli di piccola taglia si procedeva stampandoli con spessore di cartone, a pressione meccanica, all’interno di forme. per quelli grandi, adatti per essere cavalcati, la lavorazione avveniva manual-

mente, sovrapponendo nu-merosi strati di carta robusta (cartapesta giapponese), prece-dentemente inumidita, all’in-terno di calchi di gesso.

Lo stampo era composto di due

parti, di destra e di sinistra, elementi che ri-

producevano il corpo senza le zampe e le orecchie. a essiccazione avvenuta le due parti erano unite. Le zampe erano in legno per sostenere meglio la sollecitazione del peso del bambino duran-te il gioco mentre le orecchie potevano essere di legno, stoffa o cartone.terminato l’assemblaggio e alcune rifiniture il cavallo era ricoperto di gesso, levigato e colorato. gli oggetti prodotti potevano essere cavalli a dondolo, o montati su grosse ruote, talvolta a pedali per trainare calessi o carretti di legno.La ditta di giocattoli Furga cessò la produzione di cavalli in cartapesta agli inizi del 1960. altre ditte italiane crearono cavalli fatti di cartapesta come quella di odardo zanoni agli inizi degli anni ’30, quella di francesco zimbelli nel ’43, il davide biasetti nel ’54 e la Gio Cart (Giocattoli in Cartapesta) che nascen-do nel 1972 si era introdotta in questo mercato, usando ancora gli antichi si-stemi di lavorazione, quando altre ditte di giocattoli si erano già convertite a materiali innovativi (celluloide e poi la plastica) e a nascenti tecnologie.

13

imm

agin

i del

mue

seo

civic

o di

can

neto

sull’

ogli

o (m

n)

14 15

Cartapesta giapponesepennello

colla vinilicaspugna da cucina

ciotola

cartapaglia

ATT

IVIT

à

ATT

IVIT

à

cON la spugNa

iNumidite

il pezzettO

di cartapaglia.

cON il peNNellO

spalmate la cOlla viNilica

su uNa parte di fOgliettO.

appOggiate il fOgliettO

cON il latO iNcOllatO

sulla superficie del cartONe.

il disegNO iNdica il mOdO cOrrettO

di sOvrappOrre i pezzi di carta.

cartapaglia

nastro adesivo

16 17

Il cavalloil cavallo è l’immagine di un simbolo antico, legato intimamente alla storia dell’uomo. è stato uno dei primi animali a essere addomesticato, partecipan-do ai bisogni più importanti di sopravvivenza dell’essere umano.

il cavallo era usato per lavorare la terra, trasportava il singolo individuo co-me mezzo di locomozione o come forza trainante spostava carri, diligenze. ha ispirato famosi artisti che lo hanno raffigurato in numerosissime opere. interi battaglioni di soldati lo hanno cavalca-to, galoppando sul suo dorso per affrontare sanguinose battaglie.

L’immagine del cavallo è interpretata come un insieme di forza e armonia – l’imponenza dell’aspetto lo rende temibile anche se la sua natura è di essere un animale mite, che per abitudine non attacca; solo se impaurito può commettere azioni in apparenza aggressive, gesti dettati dalla necessità di difendersi.

sembra che esista un amore spontaneo tra il cavallo e il bambino, una rela-zione che si combina in un’armonia di reciproco rispetto nei momenti in cui le due entità interagiscono, comunicando con quelle tipologie di movimenti e intese che appartengono unicamente ai fatti inspiegabili della vita.così il cavallo è diventato anche giocattolo, ritoccato nelle sue forme più au-tentiche per interagire al meglio con il dinamismo ludico dei giochi.

16

dise

gno

di m

atild

a

19

Conoscenza e fantasiacostruire un giocattolo con le proprie mani è la cosa più bella che ci possa succedere, a qualsiasi età. è un’esperienza unica di lavoro manuale, un percorso che inizia dal coinvolgimento dell’idea che a mano a mano prende corpo tramite la progettazione e la manipolazione di strumenti e materiali.La conoscenza è l’unica strada percorribile per affrontare la progettazione di qualsiasi cosa, anche di un cavallo giocattolo. per idearlo, è sempre meglio conoscere bene i volumi che, nel loro insieme, rappresentano il corpo del quadrupede. non sarebbe male, a questo punto, andare a un maneggio e osservarli da vicino, magari con un blocco e una matita, abbozzando le linee essenziali dell’animale. eventualmente, quando sarete a casa, come suggeriva Walt disney, provate a riportare alla mente la sua immagine e imitatelo, cercando di percepire l’odore, di provocare i rumori. è un modo valido per

entrare in contatto con lui, evocarlo dentro di voi, possederlo mentalmente per tradurlo nella vostra realtà con autentica convinzione. scattare delle foto con la macchina digitale può esservi d’aiuto, se non riuscite a disegnarlo.confrontate

le foto e i disegni con lavori interpretati da artisti, illustratori e fumettisti. anche la testa di un cavallo dipinto da pablo picasso o da altan possono illuminarvi a percorrere una strada alla quale non avevate pensato.

18

© q

uipo

s

Guer

nica

di p

ablo

pica

sso, 1

937,

olio

su te

la –

Mus

eo N

acio

nal C

entro

de A

rte R

eina

Sofía

di M

adrid

20

La geometria delle formeil cavallo, come ogni altro essere vivente, è interpretabile come un insieme di forme geometriche. un’accurata osservazione di questo bellissimo animale, ci permetterà di selezionare le varie parti del corpo, che noi racchiuderemo in spazi grafici ideali. nell’elaborare questa divisione, ci ritroveremo un soggetto scomposto, osservato gradualmente e non tutto in una volta. questo è il momento critico in cui i nostri occhi cercheranno la postazione migliore dalla quale partire.osservando il disegno che segue, noterete che abbiamo già costruito buona parte del soggetto. i due cerchi rossi e le linee verdi rappresentano tre parti importanti dell’animale. La coda ci darà una mano, per riconoscere in che direzione è girato il cavallo.

aggiungere ora il collo con la testa e le quattro gambe è semplice, poiché possediamo parecchi punti di riferimento. una cosa importante, è non sbagliare le proporzioni. terminati questi due passaggi, abbiamo l’intera mappatura del soggetto, e quindi siamo pronti per avviare il lavoro più importante: quello del riconoscimento dei particolari, racchiusi in ogni forma geometrica.

il dipinto che chiude questo mini-percorso, spiega un modo corretto per interpretare le forme del cavallo. noterete che nella sua parte posteriore è possibile distinguere il passaggio dalla mappatura grafica all’interpretazione dei particolari che descrivono le reali fattezze dell’animale.il soggetto, a un certo punto, assume i toni della realtà attraverso il passaggio della pittura.

21

coda

addome

groppaquarti inferiori

dorso

fianco

garrese

base del collo

punta della spalla

sterno

garretto

sperone

grassella

stinco

zoccolo

criniera

orecchio occhionarici

labbro inferiore

labbro superiore

gola

22

questo saper fare, legato alla conoscenza e all’esperienza, offre senza dubbio l’accesso a una progettazione consapevole.armati di questa conoscenza, si può affrontare al meglio la costruzione di cavalli a bastone, a dondolo, da traino... non importa se il giocattolo sia realistico o meno, l’importante è che nasca dalla spontaneità, un atteggiamento che sarà senza dubbio produttivo, abbinandolo alle informazioni che ognuno di noi possiede.

Leonardo da Vinci e il suo studio del cavalloingegnere, architetto, scultore, pittore, genio universale per eccellenza, Leonardo da vinci visse a “cavallo” tra il quattrocento e il cinquecento (1452-1519), nel periodo in cui il rinascimento offriva il meglio di sé. amava cavalcare e durante i soggiorni a roma e milano frequentava con entusiasmo le scuderie del papa o degli sforza. studiare l’anatomia del cavallo è stato tra i suoi maggiori interessi, animato nel progettare statue equestri che purtroppo non riuscì a realizzare, perché proprio quando stava per cominciare la statua di francesco sforza a cavallo, scoppiò la guerra contro i francesi che attaccavano milano: il bronzo non potè plasmare il cavallo perché fu usato per la costruzione dei cannoni.

© a

rchi

vio g

iunt

i

24 25

I cavalli a bastoneun tempo, nella teatralità mimica e simbolica dei passatempi infantili, ai bambini era sufficiente incrociare due bastoni per trasformarli in magnifici stalloni da montare. il bastone, facile da trovare, poteva essere così usato dai ragazzini di ogni ceto sociale e, con l’aiuto della fantasia, si poteva partire al galoppo per sconfiggere nemici e conquistare terre lontane.con il tempo, il bastone subirà trasformazioni strutturali, divenendo un ottimo supporto per ospitare la testa del cavallo fatta di cartapesta, legno o latta serigrafata. ai due lati del collo, le impugnature di legno permettevano di trascinarsi dietro l’animale, sollecitato ad avere una maggiore scorrevolezza accessoriandolo di una ruota posta in fondo al bastone.

27

fate uNO studiO preparatOriO

della testa del cavallO

a graNdezza Naturale

(circa 40 cm di altezza

e cm 32 di larghezza).

scegliete per lO schizzO

uN fOgliO di carta rObustO.

quaNdO vi sembra

di aver trOvatO le giuste

prOpOrziONi e liNee

ritagliate il cONtOrNO.

ricalcaNdO la sagOma,

ripOrtate la fOrma della testa

su uN cartONe spessO.

ritagliate cOsì 2 fOrme,

che saraNNO la parte destra

e la parte siNistra

della testa.

taglierino

forbici

1a possibilità ritagliate uN tassellO

iNterNO al cartONe

dOve iNcastrare e iNcOllare

l’asta ceNtrale del cavallO.

due fOri laterali serviraNNO

a iNserire 2 pezzi di bastONe

che faraNNO da maNici.

tassello ritagliato

asta

fori per i manici

2a possibilità ritagliate i sOstegNi

iNterNi e iNcastrateci

l’asta attraversO

tagli dellO spessOre

giustO. creerete cOsì

uN’armatura, sulla quale

pOi sagOmare il cartONe,

aggiuNgeNdO dettagli

cOme le mascelle e le Orecchie,

che iNcOllerete O fisserete

cON NastrO adesivO.

26

28 29

cOlOrate e disegNate

il vOstrO cavallO.

utilizzate cOrde di filO

di cOtONe O di laNa

per la criNiera.

per fare scOrrere beNe

il vOstrO cavallO, per trOttare

e galOppare iNsieme a lui,

bisOgNa fOrNirlO di ruOtiNe,

che scivOliNO beNe

sul pavimeNtO!

queste ruOte sONO prOdOtte

cON legNO e blOccate

cON perNO filettatO e dadO.

questa ruOtiNa

la pOtete trOvare

sOttO cassette di legNO

che NessuNO usa più.

sONO già prONte per galOppare!

pOtete riciclare aNche

uNa ruOtiNa del vOstrO

vecchiO triciclO!

28

30 3130 31

Cavallino arrì arròpiglia la biada che ti do,piglia i ferri che ti mettoper andare a San Francesco.San Francesco è sulla viaper andare alla Badia,alla Badia ci sta un frateche prepara le frittate,le frittate non son cotte,mangeremo le ricotte,le ricotte son salate,mangeremo le frittate!

Trotta trotta cavallinoper la strada del mulino,il mulino non c’è più,trotta trotta cadi giù!

lO sapevi cheper galOppare

più velOce caNticchiO sempre

questa filastrOcca che mi ha iNsegNatO

la mia NONNiNa !

che bella!iNvece iO di NOtte

sOgNO di esserecavalcatO

da taNti bambiNiche si divertONO

a iNtONare questa caNzONciNa scherzOsa !

ma iO NON cadOe cOrrO cOrrO cOrrO,

e galOppO galOppO galOppO...

32 33

I cavalli a dondoloil cavallo a dondolo, singolare giocattolo con movimento oscillatorio, è stato un oggetto ludico e didattico, che ha fatto la sua comparsa nei primi decenni del Xvii secolo.ha reso felici parecchi bambini, inizialmente quelli delle famiglie benestanti, poiché era considerato un passaggio educativo, per acquisire maggiore familiarità con i cavalli veri. nel nostro caso, seguendo l’idea di volerci procurare piacere nel realizzarlo con le nostre mani, ci limiteremo a sognare e immaginare, affiancati dalla nostra fantasia, un amico con coda e criniera che risponda piacevolmente a quelle caratteristiche personali che lo renderanno unico.Le schede tecniche che seguiranno, vi forniranno dei suggerimenti interessanti per affrontare l’argomento.

3534

disegNate su uN fOgliO

il cOrpO del cavallO

e il sOstegNO per farlO

dONdOlare per liNee

esseNziali e della graNdezza

reale del cavalliNO

da fabbricare.

i cONtOrNi sONO mOltO

impOrtaNti! serviraNNO

per ricavare le sagOme

da assemblare.

criniera e coda di lana

disegNate uN bOzzettO tridimeNsiONale

per defiNire i puNti dOve OccOrreraNNO

cartONi più grOssi e rObusti.

sagomareschiacciando il cartone

rilievo per evidenziare le mascelle

cartone rigido

36 37

aiutaNdOvi cON la sagOma del dONdOlO,

tagliate questa fOrma da uN cartONe di grOssO spessOre.

taglierino

forbici

da uN cartONe di mediO spessOre

ricavate pOi queste fOrme.

mascelle

da uN cartONe di bassO spessOre, ricavate le Orecchie.da uN cartONe grigiO flessibile.

di 2 mm di spessOre, ricavate questa fOrma.

uNite tutte le fOrme

che avete sagOmatO

cON la cOlla a caldO

segueNdO lO schema NumeratO.

parte sinistra del cavallino(allo stesso modo, eseguire la parte destra)

1

2

3

4

5

6

pistola con colla a caldo

gli strumenti da utilizzare

preparare le forme

assemblare le forme

1

2

3

4

5

6

38 39

cON uNa matita

fate 2 fOri Nel cartONe

e iNcOllateci deNtrO

2 ciliNdretti di legNO

(spiNOtti) iN mOdO

da uNire le due parti.

il cartONe può essere plasmatO, schiacciaNdOlO quaNdO serve

(per esempiO, Nel musO e Nei bOrdi della mascella.

applicate NastrO adesivO di carta

per cOprire i vuOti delle ONdiNe del cartONe.

rivestite la fOrma OtteNuta

cON il metOdO della cartapesta giappONese.

divertitevi Ora a dipiNgere,

il musO, il maNtellO, gli Occhi, la bOcca

e tutti i particOlari del cavalliNO.

cON fili di laNa,

iNveNtate la fOrma e il cOlOre

della criNiera e della cOda!

40 41

I cavalli a trainoil carrettino a traino è un giocattolo che s’ispira agli antichi carri ed è il risultato di una trasformazione del cavallo a bastone in cavallino con quattro gambe posto su un piano e fornito di ruote per il traino a mano. gli antichi carri trainati da cavalli erano costruiti da abili artigiani chiamati carradori (carrozzieri) e un tempo venivano usati per il trasporto di merce di ogni tipo e di persone. erano costituiti dalla cassa, dalle ruote e dal piano di carico, e formati da tavole di legno montate su dei travetti trasversali. il piano era circondato da portelli, e collegato alle stanghe che permettevano l’attacco con l’animale da traino, che poteva essere un mulo, un asino o un cavallo. famosi sono i coloratissimi carretti siciliani, tradizione e simbolo del folclore dell’isola.

42 43

Ecco la struttura di base del cavallino:> 1 tubO di cartONe diveNta il suO cOrpO,

> 4 legNetti sagOmati diveNtaNO le gambe,

> 2 pezzi di cartONe fOrmaNO il cOllO

e iNveNtate la testa cON uN pezzO di pOlistirOlO tONdO.

uN paralume di metallO O uN recipieNte di plastica

pOssONO trasfOrmarsi iN uN bel musettO luNgO!

utilizzaNdO pezzi di cartONe,

fOrmate le Orecchie

e iNcOllatele sOpra la testa.

avvOlgete tuttO cON uN NastrO

adesivO largO e ricOpritelO

cON il metOdO

della carta a strati.

paralumedi metallo

pallinadi polistirolo collo composto

da 4 parti di cartone

tubo di cartone riempimento e sagomatura fatta con carta di giornale

legnetti sagomati e avvitati

parte di un tubo di cartone, sagomato per dare la forma voluta

vite

nastro adesivo di carta

44 45

divertitevi pOi a dipiNgere

il cavallO, a iNveNtare i suOi Occhi,

il suO sOrrisO

e i suOi cOlOri!

questi sONO ispirati ai quadri

del pittOre OlaNdese piet mONdriaN.

per fabbricare la criNiera e la cOda,

pOtete utilizzare strisciOliNe

di carta di giOrNale

O fili di cOtONe O di laNa.

aiutaNdOvi cON il NastrO adesivO,

fOrmate dei ciuffetti che iNfilirete

Nella struttura del cavalliNO

fOraNdONe cON delicatezza

il cartONe.

carta di giornale

cordame di cotoneo lana

nastro adesivo

47

fOtO

il carrelliNO da traiNO È fOrmatO da

uNa tavOletta di sOstegNO

sulla quale iNcOllare il cavalliNO

dalla parte degli zOccOli e 4 ruOte.

Il materiale utile per il carrettino:> uNa tavOletta di cOmpeNsatO multistrati

(16 x 30 cm cON spessOre di 2 cm)

> 2 asticelle di legNO

> 4 ruOte recuperate da uN trOchettO

di legNO mOrbidO cON uNO spessOre

di circa 1 cm

fate uN fOrO al ceNtrO delle 4 ruOte

e iNfilatele alle estremità

delle 2 asticelle di legNO.

pOsiziONate le due aste Nella parte

iNferiOre della tavOletta

e blOccatele cON delle viti.

adessO pOtete iNcOllare gli zOccOli del cavalliNO

cON cOlla viNilica sul suO carrettiNO.

ed eccOvi prONti per pOrtarlO a fare uN girettO!

46

indiceLa cartapesta 2La ceLLuLosa 4iL tronco 6iL ricicLo in natura 7ricicLare La carta 8giocattoLi di cartapesta 12

cartapesta giapponese 14iL cavaLLo 16conoscenza e fantasia 18La geometria deLLe forme 20i cavaLLi a bastone 25i cavaLLi a dondoLo 33

i cavaLLi a traino 41

48