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Suore di Gesù Buon Pastore “Pastorelle” Via G. Leopardi, 1 - Verona

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Auguri dalle sorelle del

governo provinciale

Carissime sorelle, il tempo di Avvento, tempo dell’attesa di Maria e della Chiesa,

c’invita a riflettere sul senso della speranza; l’esperienza cristiana, infatti, ha interpretato la Concezione immacolata di Maria in chiave di ‘aurora della speranza’: aurora del giorno di Cristo (cf 2Pt 1,19), alba radiosa della speranza piena, in quanto anticipazione e primizia dell’efficacia salvifica della Pasqua, prima espressione di libertà dalle catene del peccato, motivo quindi di speranza per una umanità che era immersa “nelle tenebre e nell’ombra di morte” (Lc 1,79).

Per noi che crediamo, contemplare l’Immacolata significa guardare ad una donna nella quale si è resa viva e concreta la speranza dell’umanità: di un’umanità che desidera la pace e la giustizia, l’armonia e la fraternità, la bellezza e la bontà, la semplicità e la trasparenza.

La Madre di Gesù, è donna di speranza perché ha saputo essere donna di fede e di carità e Maria ci mostra il percorso della speranza cristiana, portandoci a fissare lo sguardo e il cuore sul Mistero dell’Incarnazione.

Nel Natale ci è data la possibilità di metterci in sintonia col Mistero di Dio, che è mistero di amore, di riconciliazione, di speranza. Nella sofferenza, nella solitudine, nell’incomprensione, nelle diverse situazioni di dolore che incidono la carne di tanti fratelli e sorelle, s’accende il sorriso di Dio che, in Gesù, ci tende la mano, si lascia toccare, ci aiuta a vivere con fiducia e speranza.

Il Natale sarà un buon natale se ci lasceremo “sorprendere” da Dio che sceglie di venire in mezzo a noi nella carne di un bambino; sarà un buon natale se permetteremo a Cristo di nascere nella nostra vita; sarà un buon natale se sapremo dire una parola di serenità, di accoglienza, di verità, di perdono; sarà un buon natale se sapremo offrire un segno di solidarietà, di conforto, di speranza.

Il nostro augurio puo’ essere autentico, non formale, prima e oltre i sentimenti che ci abitano, perché nella carne di Gesù riconosciamo che, anche la nostra fragile natura umana, può manifestare il Mistero dell’Amore di Dio.

Auguri, di cuore: buon Natale!

Sr Angiolina, sr Carmen, sr Giannina, sr Maria Rosa, sr Pasquina, sr Paola

Verona, 1° dicembre 2010

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5° Capitolo Provinciale 1a fase

Verona 27 - 30 dicembre 2010

AVER CURA DELLA VITA IN CRISTO: un cammino di compassione e di conversione pastorale,

in comunione

Elenco delle partecipanti:

Partecipanti di diritto: Rossini sr Angiolina Barison sr M. Rosa Crepaldi sr Pasquina Dore sr Carmen Germani sr Giannina Zampini sr Paola Partecipanti elette: Benedetti sr Rosanna Borchia sr Anna Bosetti sr Elena Capato sr Bruna Carniel sr Maria Cipollone sr Annarita Cuffolo sr Luigia Dal Bello sr Ines Dal Ferro sr Gina Dore sr Carmen Finotelli sr Marilena Fiorindo sr Stefania Lovato sr Lorenza Lovo sr Emanuela

Marcato sr Doretta Margini sr Giuditta Nalin sr Elisa Odorizzi sr Virginia Pasetto sr Daniela Pedrotti sr Silvia Pietrobelli sr Anna Maria Rossetto sr Piera Ruggin sr Anna Sacchetto sr Eugenia Simoni sr Patrizia Zanella sr Chiara

Vieni, Spirito Santo, ed effondi su di noi il dono della “pietà” che ci renda forti: di una fortezza piena di dolcezza. Ci renda capaci di decidere, ma secondo la rettitudine e la verità del “consiglio” di Colui che ci ha amati e ci ha donato il Figlio suo. Così sia. (G. Moioli)

Accompagniamo tutte con la preghiera questo momento

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La vostra parrocchia

è il mondo!

La missione vive oggi nuove sfide. I missionari sono espressione di una Chiesa che si fa carico dell’invito di Gesù Cristo di andare in tutto il mondo per testimoniare il vangelo dell’Amore e della speranza. La missione, quindi, esige che la comunità cristiana, religiosa, abbia un cuore aperto, libero e generoso per sentire il bisogno di tanti fratelli che chiedono la nostra compassione e la nostra condivisione. Nuovi stili di vita che nascono e maturano dalla esperienza che ognuno è chiamato a vivere con Cristo. Suor Speranza Ciacchini ci scrive dalla Bolivia…

Carissime, grazie di cuore per avermi inviato "Dialogo", lo attendo sempre con ansia e gioia poiché mi sento ancora unita e vicina ad ogni sorella della Provincia, accompagnando con affetto ogni iniziativa… La preghiera poi, accorcia ogni distanza. Poiché si auspica che "Dialogo" diventi sempre più strumento di comunicazione, ben volentieri e con gioia, condivido quello che è il vissuto della missione delle Pastorelle in Bolivia e la mia esperienza, da quasi due anni in terra Boliviana.

Yacuiba, dove vive la comunità delle Pastorelle, si trova a Sud della Bolivia, zona di frontiera, terra di emigrazione di persone e di famiglie, che dal Nord della Bolivia, (terra prevalentemente montuosa) si riversa al Sud, per intraprendere il lavoro nel commercio a motivo della confinante Argentina che, attratta dal basso costo della vita oltrepassa la frontiera per fare acquisti in territorio boliviano.

Certamente, con l'emigrazione e il commercio, è migliorata la vita economica di molti, nel Paese, ma è aumentata anche la povertà per altri e i problemi sociali.

In questa realtà sociale ed economica, chiamate dai Padri Francescani, si sono inserite le prime tre Pastorelle.

Sollecitate dalla compassione di Cristo Pastore per le moltitudini stanche e disorientate, (RDV 14) hanno aperto il cuore e lo sguardo ai bisogni spirituali e

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materiali della gente. Prodigandosi nell'animazione gioiosa all'interno dei gruppi parrocchiali, hanno favorito l’animazione delle celebrazioni liturgiche, sostenuto i fratelli nella fede, visitato e incoraggiato le famiglie con numerosi figli, dando loro un aiuto economico soprattutto per migliorare le condizioni di salute. Con i laici, soprattutto con i giovani, hanno intrapresero la missione nella campagna, dove la gente viveva nella povertà estrema e necessitava di essere aiutata anche materialmente. Nel 2001, è stato costituito il "Comedor de los niños", una mensa funzionante tutt'ora, dove circa 120 bambini per tre volte alla settimana, possono gustare un pranzo sostanzioso, accompagnato da tanto amore. Carissime sorelle, ben volentieri vi comunico ora quella che è la mia esperienza missionaria da quasi due anni in terra Boliviana. Vi confesso che all'inizio non mi è stato facile, la non comprensione della lingua mi faceva sentire straniera in casa e fuori. In questa realtà un po’ sofferta, ho ritrovato la forza e il sostegno della preghiera e la pace che viene dalla comunione con il Signore. Nel medesimo tempo sentivo tanta pace interiore, e forza che mi veniva dalla risposta data al Signore che da tempo mi chiamava alla missione, ma a cui per motivi vari sempre resistevo. Ora, con il trascorrere del tempo, tutto è più semplice e bello, sto gustando la gioia dell'essere in missione. Il castigliano, lingua locale, mi è diventato più familiare e la comprensione della lingua significa per me, maggior inserimento comunitario e apostolico. Collaboro, nella misura che mi è possibile, alla stupenda missione delle Pastorelle in Yacuiba. Mi trovo molto bene con i bambini della mensa, con loro si prega, si mangia e si gioca, mi sembra di continuare la scuola materna in Italia. Con un gruppo di laici mi reco in visita alle carceri, altra realtà molto dolorosa e cruda, per la situazione in cui vivono i carcerati, ma sorprende la voglia che hanno di pregare, ed ascoltare la Parola di Dio. Sto conoscendo gli infermi per visitarli e portare loro la Comunione. Care sorelle, niente di particolare, tutto quello che compie ogni Pastorella in ogni parte del mondo, ma con la gioia della disponibilità data al Signore, di condividere un tratto della mia vita con i fratelli più poveri, poveri economicamente, ma molto ricchi di fede, di accoglienza di allegria e di festa. Con la stessa gioia che ho comunicato la mia esperienza missionaria invio ora, ad ogni sorella i miei fraterni e affettuosi saluti, unite nella preghiera e nell'unica missione Pastorale di Cristo Buon Pastore. Un forte abbraccio, dalla Bolivia. (Yacuiba 26-10-2010)

Sr. Speranza

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Amici di Gesù buon Pastore per la missione delle Pastorelle

(Lettera inviata ad amici e benefattori)

Carissimi amici e benefattori, il Natale che si avvicina è memoria dell’incarnazione di Gesù, il

Figlio di Dio, che ha assunto la nostra stessa umanità. Celebrare l’Amore di Dio manifestato in Gesù, nato duemila anni fa, e

guardare con speranza a Gesù che tornerà glorioso alla fine dei tempi, ci deve portare all’incontro con Gesù che viene oggi, e che possiamo scorgere nel volto di ogni fratello e sorella, vicini o lontani, di ogni lingua, colore e nazionalità.

E’ con questo spirito che desideriamo vivere e condividere il Natale di quest’anno, sentendoci invitati ad allargare il cuore sul mondo, fino a raggiungere anche la missione delle Suore Pastorelle di Pemba, in Mozambico, dove da quasi undici anni partecipano alle gioie e alle sofferenze di quel Popolo e di quella Chiesa.

E’ un bel segno che molti giovani desiderino fare un’esperienza di servizio come volontari e che tante persone generose vogliano partecipare in qualche modo alla missione delle suore; si sta, perciò, avviando un gruppo che chiameremo “Amici di Gesù buon Pastore, per la missione delle Pastorelle”, con l’impegno di promuovere una pastorale missionaria volta a suscitare una partecipazione di preghiera, collaborazione e sostegno di progetti già avviati o nuovi, di cui vi terremo informati.

Con grande senso di riconoscenza per come ciascuno vorrà e potrà partecipare, su tutti voi, carissimi amici e benefattori, invochiamo pace e benedizione dal Bambino Gesù.

Auguri di un santo Natale e un sereno 2011 sr Maria Rosa Barison

Per chi vuove contribuire: Conto corrente postale n° 6607656

intestato a: Suore di Gesù buon Pastore – Pastorelle via Leopardi 1, 37138 Verona

specificando la causale dersamento: Provincia icn-mz per le Missioni

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ESPRESSIONI

DEL

“prendersi cura”

Nuova Delegata USMI a Piacenza Sia il giornale della Diocesi che quello della Città di Piacenza, hanno riportato la notizia che sr Fernanda Saggioro, da pochi mesi membro della comunità di Fiorenzuola d’Arda, è stata eletta Delegata diocesana USMI.

Si tratta di un servizio noto per lo più alle religiose, che in genere non fa notizia, ma un servizio prezioso perché compito della delegata, insieme al suo consiglio, è quello di favorire e far crescere la comunione e la collaborazione tra gli Istituti religiosi e il loro inserimento nella Chiesa locale.

Un servizio alla vita consacrata, perché si ricordi che è chiamata ad

essere soprattutto segno dell’Amore di Dio, mediante quella testimonianza di vita che meglio esprime il Carisma proprio di ciascun Istituto; ma anche per sollecitare iniziative che rispondano ai bisogni della Chiesa sul territorio.

Si auspica che, dopo un primo necessario periodo di conoscenza delle

persone e della realtà locale, sr Fernanda possa essere strumento della cura del Buon Pastore per il suo popolo, sia nella parrocchia di Fiorenzuola che nel servizio alle religiose della Diocesi di Piacenza.

A lei, come a sr Luigia Cuffolo, che svolge lo stesso servizio già da un

anno nella Diocesi di Gorizia e ad altre sorelle che sono membri dei consigli diocesani USMI, assicuriamo il ricordo fraterno nella preghiera, affinché possano sempre testimoniare e favorire la comunione tra i diversi carismi e ministeri nella Chiesa.

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Notizie dalla comunità di Saliceto Panaro

La nostra comunità negli scorsi mesi (settembre – novembre) ha vissuto significative esperienze di accoglienza e di evangelizzazione.

In linea con i nuovi orientamenti della CEI sull’emergenza educativa, sr Elena ha tenuto una conferenza a Rovereto (TN) dal titolo “Di generazione in generazione”. Ha partecipato poi al Festival Francescano di Reggio Emilia con la relazione “Stranieri e pellegrini. Francesco e Pietro per un progetto di vita” (pubblicata sul sito www.festivalfrancescano.it).

Un’esperienza che stiamo portando avanti da anni è la predicazione

degli esercizi spirituali al popolo. Quest’anno, oltre agli esercizi nelle parrocchie della Madonnina e di S. Teresa in Modena, sr Elena ha dato gli esercizi anche nella diocesi di Mantova, a Castiglione delle Stiviere, città natale di S. Luigi. Ha parlato anche al Palazzetto dello Sport di Treviglio (BG) per la Convocazione regionale del Rinnovamento nello Spirito sul tema “Ma nel mio cuore c’era un fuoco ardente”. A Mirandola (Mo) ha tenuto tre incontri sul vangelo di Giovanni per animatori biblici e catechisti, tre incontri molto partecipati che vengono a dire quanta fame ci sia della Parola, fame che abbiamo potuto notare anche altrove, ad esempio nella parrocchia di San Paolo e a Fossa di Concordia (MO) e in particolare alla settimana biblica diocesana di Rimini dove sr Elena è intervenuta con una conferenza su “Gesù chiama i primi discepoli. Vocazione e relazione nel Vangelo di Marco”; erano presenti oltre settecento persone.

Particolarmente significativo è stato il Convegno sul Guaritore ferito,

organizzato dal Camillianum (Roma); sr Elena ha tenuto la relazione “Dalle sue piaghe siamo stati guariti”, ricordando anche la nostra sorella Marta Gabrielli. La relazione fa parte del libro “IL GUARITORE FERITO. Modello pastorale”, edizioni camilliane.

Sempre a Roma, al Corso internazionale per le Formatrici delle Figlie di

S. Paolo, ha tenuto due conferenze sulla duplice mensa della Parola e dell’Eucaristia in prospettiva biblico – alberioniana. In Sicilia (Trapani), al Convegno regionale dell’ADIM (Alleanza Dives in Misericordia), ha svolto una relazione sul tema: “Israele racconta la misericordia di Dio”. All’Istituto

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di Teologia per la Vita consacrata “Claretianum” (Roma) ha dato un corso intensivo sulla “Sequela al femminile: la Madre e le discepole di Gesù” e a Modena, nella parrocchia di S. Teresa di Gesù Bambino, conduce sette incontri mensili sul vangelo di Matteo.

Accanto a questo annuncio itinerante, la nostra comunità si è aperta

all’accoglienza di varie realtà in collaborazione con la diocesi di Modena e con varie parrocchie: dai gruppi di adolescenti e giovani per l’esperienza di giornate di spiritualità e di “settimane comunitarie”, alla ospitalità di famiglie con bambini che soffrono a causa di malattie genetiche, che vengono a Modena da varie parti d’Italia per una settimana di cure intensive.

Abbiamo avuto inoltre la gioia di accogliere le Suore Apostoline, sr Giovanna (che è stata operata presso il Policlinico di Modena) e sr Luciana che con tanta fraternità le è stata accanto. Con loro abbiamo ospitato anche il paolino don Angelo Beltrame, fratello di sr Giovanna. È stata una bella opportunità per vivere il nostro essere “Famiglia Paolina” nella condivisione, nella preghiera comune e soprattutto nella gioia della celebrazione dell’Eucaristia. Siamo davvero grate e contente di essere Pastorelle in questa realtà.

Un caro saluto a tutte! Giuliana, Claudia, Elena

“Voi siete nella Chiesa per dare il vostro aiuto e il vostro appoggio ai sacerdoti

ed imitare così la vita pastorale di Gesù, perché si faccia presto un solo ovile sotto un solo pastore”.

Beato G. Alberione AS, p.25

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Mercatino artigianale

Pro missioni? Pro scuola materna? Pro opere parrocchiali?.... Tutto questo e di più! É su quel “di più”, che sr Luisa Simion, con il sostegno della comunità, sta investendo, da cinque anni, tempo, forze e fantasia, nella parrocchia di Farra di Feltre. Sì, lo scopo principale, infatti non è il ricavato in denaro, se pur importante, ma far incontrare le persone, molte delle quali vivono da sole e sono anziane, ma disponibili a donare un po’ del proprio tempo per lavorare insieme, riflettere, ascoltare la Parola di Dio, pregare…

Il gruppo di persone, prevalentemente donne, da lei incoraggiate, si ritrova settimanalmente per realizzare dei preziosi lavori fatti a mano, per il mercatino artigianale allestito con l’aiuto degli alpini della zona.

Molti lavori sono resi possibili per la generosità di compaesani che hanno donato materiale e tessuti. Negli ultimi anni il gruppo di lavoro si è ampliato notevolmente ed è stato impreziosito anche da nuove forze giovani che, attraverso questa attività, hanno offerto il loro servizio e imparato la cura e la precisione necessarie nelle arti del ricamo e del cucito.

Anche questo è espressione del “prendersi cura”, riconoscendo che ad ogni età possiamo generare vita e dare qualità al tempo che passa, valorizzando i doni, i talenti delle persone con le quali condividiamo la vita di ogni giorno. Comunità di Farra, Feltre BL

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L'esortazione Apostolica: “VERBUM DOMINI”

Accogliere la Parola di Dio per

annunciarla a chi non crede

Con un occhio ai popoli che ancora non conoscono il Vangelo (missione ad gentes) e uno ai popoli secolarizzati post-cristiani, Benedetto XVI ha fatto pubblicare l'esortazione apostolica Verbum Domini (La Parola del Signore), a due anni dal Sinodo dei Vescovi dedicato a "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa".

Secondo alcuni analisti, il poderoso volume (quasi 200 pagine) è il più

importante documento della Chiesa sulle Sacre Scritture, dopo la Dei Verbum del Concilio Vaticano II.

Sebbene diffuso l'11 novembre, il Documento è datato 30 settembre,

memoria di san Girolamo, studioso e traduttore della Bibbia in latino (Vulgata), abbondantemente citato dal Papa per la sua fede nello stretto legame fra la Parola di Dio scritta e il Corpo di Cristo eucaristico.

Benedetto XVI, prendendo come riferimento il Prologo del Vangelo di

Giovanni ("II Verbo si è fatto carne"), suddivide la Verbum Domini in tre sezioni.

La prima, dal titolo "Verbum Dei", mette in risalto la dimensione trinitaria

della rivelazione cristiana, sottolineando che il Dio cristiano ha usato "parole umane" per comunicarsi agli uomini; che la Parola di Dio non è "una parola scritta e muta", ma quella del Dio fatto uomo. Vi sono anche pagine sublimi sulla Parola di Dio che si comunica nell'universo creato, che fondano insieme la profonda bellezza e dignità di tutto ciò che esiste e la grande sete di assoluto che esiste nel cuore degli uomini (cfr. nn 8-10).

Si passa poi alla "novità inaudita e umanamente inconcepibile" della Parola di Dio divenuta uomo - Gesù Cristo - che comunica con la sua vita la stessa vita di Dio, fino al "silenzio della croce" e alla risurrezione.

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Dialogo – dicembre 2010 13

La seconda sezione, "Verbum in Ecclesia", spiega la vitalità della Parola di Dio nella vita della Chiesa, sottolineando l'importanza della liturgia della parola, dell'eucarestia, della preghiera dei salmi, della meditazione, del silenzio come modalità di incontro fra ciò che Dio dice all'uomo e ciò che l'uomo dice a Dio.

La terza sezione, "Verbum Mundo", mette in luce l'ampio ventaglio della

missione dei cristiani, "destinatari", ma anche "annunciatori" della Parola di Dio: avendo parte alla salvezza e alla speranza offerta da Cristo, essi diffondono con la parola e la testimonianza il "Logos della Speranza": "Non possiamo tenere per noi le parole di vita eterna che ci sono date nell'incontro con Cristo: esse sono per tutti, per ogni uomo. Ogni persona del nostro tempo, lo sappia oppure no, ha bisogno di questo annuncio" (n. 91).

II Papa sottolinea che la Parola di Dio è "dirompente" e non soltanto

"consolatoria" (n. 93); che la missione implica un annuncio esplicito, non solo un "suggerire al mondo valori condivisi" (n. 98).

Benedetto XVI ringrazia "i cristiani che non si arrendono davanti agli

ostacoli e alle persecuzioni a causa del Vangelo", soprattutto in Asia e in Africa e chiede a tutti di alzare la voce "perché i governi delle nazioni garantiscano a tutti libertà di coscienza e di religione" (n. 98).

Egli chiede anche un maggiore impegno dei fedeli nella testimonianza

verso quelle nazioni, "un tempo ricche di fede", che "vanno smarrendo la propria identità, sotto l'influenza di una cultura secolarizzata" (n. 96-97).

Vicino al tema dell'annuncio, vi sono pagine dedicate al dialogo colle

diverse religioni: Ebraismo, Islam, Induismo, Religioni tradizionali e Confucianesimo.

Gli ultimi paragrafi sono un appello ai cristiani a lanciarsi nella

missione ad gentes e nella "nuova evangelizzazione", dove il Vangelo "soffre l'indifferenza" e un invito a chi non è cristiano, o si è allontanato dalla Chiesa o dalla fede, ai quali il Signore dice. "Ecco sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me" (Ap. 3,20) (n. 124).

(dal Foglio Informativo della parrocchia s. Agostino VI )

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Educare alla vita buona del Vangelo

Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020

Gli Orientamenti Cei 2010-2020 sull'educazione presentano interessanti spunti antropologici. Anzitutto l’attenzione per tutte le dimensioni e le potenzialità della persona: l’intelligenza, la volontà, la capacità di amare e quindi di donarsi prendendo decisioni definitive. A fronte di sedicenti programmi educativi «a breve termine» che poggiano in realtà su un diffuso scetticismo circa la possibilità stessa di educare, il documento Cei, citando le parole del Papa, richiama la necessità della «speranza» come «anima dell’educazione». Chiaramente non si tratta di promuovere facili ed ingenui ottimismi, anzi: solo un’educazione che aiuti a penetrare il senso della realtà consente di «rendere buona la vita» […] L’educazione cristiana non spezza l’unità della persona. Sulla scia del Convegno ecclesiale di Verona, un’altra preziosa attenzione degli Orientamenti è riservata agli ambiti, di grande valenza antropologica, della vita ordinaria e cioè: vita affettiva, lavoro e festa, fragilità umana, tradizione e comunicazione, cittadinanza e volontariato. «Ogni ambito del vissuto umano – infatti – è interpellato dalla sfida educativa» […] I vescovi ci ricordano che l’educazione è «strutturalmente legata ai rapporti tra le generazioni» e che ciascuna generazione deve saggiare le proposte valoriali che le vengono offerte per poter criticamente e personalmente assimilarle e farle proprie. Educare, infatti, che «non è mai stato facile», è «compito di sempre» e proprio per questo «non può risolversi in semplici ripetizioni». Di più: la credibilità dell’educatore è sempre «sottoposta alla sfida del tempo» e deve essere «continuamente riconquistata». Un altro interessante aspetto antropologico degli Orientamenti CEI è la sottolineatura che, «con la dovuta preparazione», il compito educativo, pur nella diversa modalità di esercizio, è compito davvero di tutti: ad esso tutti devono sentirsi costitutivamente chiamati; tutti devono esser disponibili a lasciarsi contagiare dalla passione educativa (Da: Educare alla vita buona del Vangelo 2010-2020, in Vita Nuova, Settimanale Cattolico di Trieste, Domenica 28.11.10)

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Pastorale giovanile/vocazionale

Iniziative e proposte

L’invito del Signore è esplicito. Chiede agli Apostoli di essere protagonisti nell’aiuto, nel servizio al prossimo. E’ questa la mentalità evangelica, di chi scopre che la vita è un dono da condividere. Come loro, anche noi… apostoli del Vangelo!

Il DAVP (Direttivo Animatori Vocazionali della FP),

organizza una tre-giorni per adolescenti e giovani a Loreto,

dal 28 al 31 dicembre 2010 La proposta è rivolta a ragazzi/e dai 14 ai 20 anni Le iscrizioni devono essere fatte entro il 15 dicembre 2010 L’esperienza inizia nel pomeriggio del 28 e termina dopo la colazione del 31 dicembre.

Luogo dell’incontro: Missionari Scalabriniani Via Marconi 94 – Loreto AN

Per ulteriori informazioni

telefonare a don Domenico Soliman SSP cell. 340.66.55.793.

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