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Sulla strada – Rassegna stampa 6- 7- 8 marzo 2015 PRIMO PIANO Festa 8 marzo, Mattarella alle donne: "Grazie, senza di voi Italia più ingiusta" Il presidente della Repubblica si rivolge direttamente alle donne: "Su di voi grava il peso maggiore della crisi" ROMA, 7 marzo 2015 - L'8 marzo rischia di diventare più che altro una data 'istituzionale', oltre che l'occasione - per molte donne - di uscire la sera con le amiche senza sensi di colpa e - per molti mariti - di lavarsi la coscienza al modico prezzo di un mazzetto di mimose. D'altra parte quella data sul calendario è uno stimolo alla ricerca d'approfondimento: spuntano dati sull'occupazione femminile e sulle differenze di genere, e in realtà i numeri sono sempre più allarmanti e deprimenti: le donne spesso sono più brave negli studi, ma poi fanno meno carriera e guadagnano molto meno, mentre delle quote rosa ormai non si parla quasi più. Comunque sia, anche quest'anno la Giornata internazionale della donna viene celebrata, il giorno prima, al Quirinale, presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso e vari esponenti del Governo. Prima dell'inizio della cerimonia, nel salone delle Feste del Quirinale, Mattarella e Giannini hanno premiato i vincitori del concorso 'Terra e donna', alunni della scuola primaria e secondaria. IL PRESIDENTE - "Donne, siete milioni di professioniste, di docenti, di casalinghe, di lavoratrici dipendenti, di imprenditrici, di disoccupate, di madri, di nonne e di ragazze. Donne consapevoli che badano all'essenziale. Su di voi grava il peso maggiore della crisi economica - esordisce Mattarella - A voi una società non bene organizzata affida il compito delicato e fondamentale, di provvedere in maniera prevalente all'educazione dei figli e alla cura degli anziani e ai portatori di invalidità. Lo fate silenziosamente, a volte faticosamente". "Senza le donne, senza di voi, l'Italia sarebbe più povera e più ingiusta. Siete il volto prevalente della solidarietà. Il volto della coesione sociale". Poi un accenno ambientalista: "La crescita globale è un obiettivo giusto e positivo, ma occorre governarne i contraccolpi sul piano della salvaguardia dell'ambiente", sottolinea il presidente aggiungendo che "non si può continuare a gestire la questione ambientale nella sola ottica dell'emergenza". E ancora: "Vorrei qui dare atto al Parlamento di aver compiuto un importante passo avanti nella definizione del reato di disastro ambientale, un crimine grave finora sanzionato con pene inadeguate". GIANNINI - "Rimangono grandi e gravi le violazioni dei diritti del genere femminile. Sono violazioni spesso costituzionalizzate, o coperte dall'ipocrisia del doppio standard, da legislazioni che tollerano l'abuso di genere dentro e fuori le mura di casa", sottolinea invece il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. GALLETTI - "Abbiamo, vogliamo e dobbiamo ulteriormente rafforzare una parità dei ruoli che sia sempre più reale", dice il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. "Ma le donne, rimaste leader nelle decisioni sui bisogni primari - ha aggiunto - sono loro ad essere responsabili nel 65% dei casi degli acquisti delle famiglie. Ed in questo ambito hanno una maggiore attenzione alla sostenibilità, ai prodotti sani". Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it NOTIZIE DALLA STRADA Tenta di tagliarsi le vene al pronto soccorso del Versilia Camaiore: portato in ospedale dopo che la polizia municipale lo aveva fermato per guida in stato di ebbrezza, ha estratto un coltello e si è ferito. Ma è stato disarmato da un vigile di Matteo Tuccini CAMAIORE 08.03.2015 - Tenta di tagliarsi le vene al pronto soccorso dell'ospedale Versilia, ma l'intervento di un vigile urbano - che gli strappa il coltello dalle mani - evita il peggio. Notte da incubo, l'ennesima, quella tra sabato 7 e domenica 8, nel reparto dell'emergenza-urgenza dell'ospedale. Con i sanitari ormai costretti ogni giorno a difendersi da situazioni di violenza e pericolo. Tutto parte da un controllo notturno della polizia municipale di Camaiore, che sul viale Bernardini a Lido vede passare uno scooter che va a strattoni e a zig-zag. Alla vista della pattuglia il conducente si infila in via del Secco, ma poco dopo la piadineria cade a terra. Secondo i vigili l'uomo, un cittadino marocchino di 37 anni residente a Viareggio e con

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Sulla strada – Rassegna stampa 6- 7- 8 marzo 2015 PRIMO PIANO Festa 8 marzo, Mattarella alle donne: "Grazie, senza di voi Italia più ingiusta" Il presidente della Repubblica si rivolge direttamente alle donne: "Su di voi grava il peso maggiore della crisi" ROMA, 7 marzo 2015 - L'8 marzo rischia di diventare più che altro una data 'istituzionale', oltre che l'occasione - per molte donne - di uscire la sera con le amiche senza sensi di colpa e - per molti mariti - di lavarsi la coscienza al modico prezzo di un mazzetto di mimose. D'altra parte quella data sul calendario è uno stimolo alla ricerca d'approfondimento: spuntano dati sull'occupazione femminile e sulle differenze di genere, e in realtà i numeri sono sempre più allarmanti e deprimenti: le donne spesso sono più brave negli studi, ma poi fanno meno carriera e guadagnano molto meno, mentre delle quote rosa ormai non si parla quasi più. Comunque sia, anche quest'anno la Giornata internazionale della donna viene celebrata, il giorno prima, al Quirinale, presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso e vari esponenti del Governo. Prima dell'inizio della cerimonia, nel salone delle Feste del Quirinale, Mattarella e Giannini hanno premiato i vincitori del concorso 'Terra e donna', alunni della scuola primaria e secondaria. IL PRESIDENTE - "Donne, siete milioni di professioniste, di docenti, di casalinghe, di lavoratrici dipendenti, di imprenditrici, di disoccupate, di madri, di nonne e di ragazze. Donne consapevoli che badano all'essenziale. Su di voi grava il peso maggiore della crisi economica - esordisce Mattarella - A voi una società non bene organizzata affida il compito delicato e fondamentale, di provvedere in maniera prevalente all'educazione dei figli e alla cura degli anziani e ai portatori di invalidità. Lo fate silenziosamente, a volte faticosamente". "Senza le donne, senza di voi, l'Italia sarebbe più povera e più ingiusta. Siete il volto prevalente della solidarietà. Il volto della coesione sociale". Poi un accenno ambientalista: "La crescita globale è un obiettivo giusto e positivo, ma occorre governarne i contraccolpi sul piano della salvaguardia dell'ambiente", sottolinea il presidente aggiungendo che "non si può continuare a gestire la questione ambientale nella sola ottica dell'emergenza". E ancora: "Vorrei qui dare atto al Parlamento di aver compiuto un importante passo avanti nella definizione del reato di disastro ambientale, un crimine grave finora sanzionato con pene inadeguate". GIANNINI - "Rimangono grandi e gravi le violazioni dei diritti del genere femminile. Sono violazioni spesso costituzionalizzate, o coperte dall'ipocrisia del doppio standard, da legislazioni che tollerano l'abuso di genere dentro e fuori le mura di casa", sottolinea invece il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. GALLETTI - "Abbiamo, vogliamo e dobbiamo ulteriormente rafforzare una parità dei ruoli che sia sempre più reale", dice il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. "Ma le donne, rimaste leader nelle decisioni sui bisogni primari - ha aggiunto - sono loro ad essere responsabili nel 65% dei casi degli acquisti delle famiglie. Ed in questo ambito hanno una maggiore attenzione alla sostenibilità, ai prodotti sani". Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it NOTIZIE DALLA STRADA Tenta di tagliarsi le vene al pronto soccorso del Versilia Camaiore: portato in ospedale dopo che la polizia municipale lo aveva fermato per guida in stato di ebbrezza, ha estratto un coltello e si è ferito. Ma è stato disarmato da un vigile di Matteo Tuccini CAMAIORE 08.03.2015 - Tenta di tagliarsi le vene al pronto soccorso dell'ospedale Versilia, ma l'intervento di un vigile urbano - che gli strappa il coltello dalle mani - evita il peggio. Notte da incubo, l'ennesima, quella tra sabato 7 e domenica 8, nel reparto dell'emergenza-urgenza dell'ospedale. Con i sanitari ormai costretti ogni giorno a difendersi da situazioni di violenza e pericolo. Tutto parte da un controllo notturno della polizia municipale di Camaiore, che sul viale Bernardini a Lido vede passare uno scooter che va a strattoni e a zig-zag. Alla vista della pattuglia il conducente si infila in via del Secco, ma poco dopo la piadineria cade a terra. Secondo i vigili l'uomo, un cittadino marocchino di 37 anni residente a Viareggio e con

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numerosi precedenti penali, è in stato di ebbrezza alcolica. A causa della caduta viene accompagnato al pronto soccorso del Versilia (referto di 7 giorni) ed è qui che - raccontano dalla municipale - inizia a dare i numeri. Prima si rifiuta di sottoporsi al prelievo dei liquidi e del siero per misurare l'alcolemia e l'eventuale assunzione di droghe. Poi, durante la stesura del verbale di identificazione (dove si accerta che guidava lo scooter senza patente) l'uomo, che è su un lettino nel corridoio del pronto soccorso, estrae un coltellino multiuso e si procura una ferita al polso sinistro, che provoca un'immediata e abbondante emorragia. L'agente Nuti prontamente riesce a disarmarlo, sorprendendolo alle spalle: il coltellino viene sequestrato. L'uomo, alla fine, viene denunciato anche per porto abusivo di arma impropria (sequestro già convalidato dal magistrato) oltre che per guida in stato di ebbrezza. Nelle indagini successive la polizia municipale accerta che il ciclomotore era stato rubato la sera stessa in Darsena ad un ragazzo italiano, il figlio dell'intestataria del veicolo, residente a Viareggio. Quindi all'uomo è stata contestata anche la ricettazione. Fonte della notizia: iltirreno.gelocal.it Scuolabus a fuoco, paura per i bambini: la gita diventa un incubo Il mezzo trasportava una scolaresca lungo la variante della Statale 16: a bordo c'erano 50 persone ANCONA, 7 marzo 2015 - Paura attorno alle 9 lungo la variante alla Statale 16, all’altezza del carcere di Barcaglione. Uno scuolabus è andato a fuoco mentre trasportava una scolaresca in un’uscita di istruzione. I bambini sono stati fatti scendere e sul posto è arrivata una squadra dei vigili del fuoco di Ancona, che ha domato l’incendio e sta studiando le cause del rogo. A bordo c'erano 50 persone, tra insegnanti e studenti delle classi terze sezioni A e B della scuola media di Chiaravalle, diretti a Recanati. Nessuno è rimasto ferito e i ragazzi sono stati trasbordati su altri due mezzi, che li hanno riportati a scuola. Sul posto per i rilievi la Polstrada di Ancona. Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it Perse bimbo e accusò agenti, indagata Dopo sgombero a Milano, per pm no manganellate e testi falsi MILANO, 07 MAR - E' indagata per calunnia dalla Procura milanese la donna romena di 37 anni che lo scorso novembre ha abortito, raccontando ai medici di essere stata colpita due giorni prima con un manganello dalle forze dell'ordine durante i tafferugli nel corso di una manifestazione contro gli sgomberi a Milano. Secondo le indagini, non vennero trovati segni di manganellate e invece attraverso intercettazioni è emerso il tentativo da parte della donna e di suoi parenti di far passare una versione falsa. Fonte della notizia: ansa.it Autista dell’Atc chiuso sul bus con una 14enne, arriva la polizia LA SPEZIA 07.03.2015 - Dovrà spiegare cosa ci facesse, chiuso in un autobus, insieme ad una ragazzina di appena 14 anni. Una adolescente che incrociava spesso, come tanti altri studenti che, ogni mattina, partono dalla Val di Vara per recarsi a lezione nei licei della città. Qualcosa non torna agli inquirenti, c’è il sospetto che dietro l’episodio si nasconda un tentativo di avvicinare la minore, un interesse a sfondo sessuale. I fatti risalgono a pochi giorni fa: erano da poco passe le 13. Si trovavano diverse persone in piazza Chiodo, diverse corriere ferme in attesa di ripartire per una nuova corsa. Improvvisamente, due poliziotti in borghese hanno iniziato a battere i pugni sulla portiera di uno dei mezzi pubblici. Gridavano di aprire, erano nervosi. In diversi hanno assistito, impietriti, alla scena. Dalla corriera sono scesi un dipendente dell’Atc, un autista di 56 anni, e una ragazzina, 14 anni, residente in un Comune della Val di Vara. L’uomo provava a scusarsi, sostenendo che non stesse accadendo nulla. E’ stato portato via dai due poliziotti, per essere ascoltato in merito alla vicenda. Gli inquirenti sono arrivati lì in pochi istanti, come se sapessero cosa stava accadendo. Forse qualcuno ha assistito alla scena, ha pensato che la minore fosse stata adescata e li ha chiamati.

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Dell’accaduto è stato avvisato anche il magistrato di turno, il sostituto procuratore Claudia Merlino. Gli agenti della pg della polizia di Stato stanno già ascoltando diverse persone informate sulla vicenda. Giovedì mattina sono stati sentiti due colleghi dell’autista finito nel mirino degli inquirenti. Snodo decisivo dell’istruttoria però sarà il racconto della minore. Sarà lei che dovrà riferire quanto stava realmente accadendo all'interno della corriera. Il 56enne autista, origini campane, ma da anni residente nello Spezzino , respinge tutte le accuse. Si dice pronto a spiegare, sostiene che si tratti di un terribile malinteso. Le portiera dell’autobus però era chiusa e anche le tendine erano tirate in modo sospetto, quasi a volere nascondere qualcosa. Le accuse che potrebbero scaturire da un simile episodio sono terribili, infamanti. Da quanto emerso finora, però, la situazione appare ambigua, difficile da decifrare. Qualcosa di più potrebbe emergere da una analisi dei tabulati telefonici del dipendente della società del trasporto pubblico spezzino. Fonte della notizia: ilsecoloxix.it Gara fra tir con una vittima. Pene definitive per i due camionisti TORINO 07.03.2015 - Sono stati arrestati oggi dai carabinieri, a Torino e San Benedetto del Tronto, Rossano Suriani (50 anni) ed il cittadino romeno Alexandru Mihaj Pertea. (40 anni), su ordine di esecuzione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Genova, dovendo scontare rispettivamente la pena di 4 anni e undici mesi l’italiano, mentre il romeno 5 anni per una condanna per omicidio colposo. Le pene definitive da scontare sono relative al processo scaturito da un incidente stradale mortale avvenuto il 15 maggio 2007 sull’autostrada A12 che costò la vita ad un turista inglese ed il ferimento della moglie. Nel corso della vicenda processuale era emerso che la causa dell’incidente era stata una ‘gara di velocità’ tra i due arrestati che erano alla guida di due distinti autoarticolati, tanto che da essere poi condannati in secondo grado alla pena di 5 anni (ne erano stati richiesti otto), mentre in primo grado erano stati condannati a tre e due anni di reclusione. L’aggravamento delle condanne scaturiva dalla ricostruzione sostenuta durante il processo d’appello in cui emergeva che i due autisti stavano molto verosimilmente gareggiato alla velocità di 90 chilometri orari mentre il limite era di 50. L’incidente avveniva all’interno di una galleria denominata ‘Rivarolo 2’ tra Ge-Est e la diramazione A7 (la galleria prima del bivio per Ge-Ovest e Viadotto Morandi) ed in particolare il camion condotto da Rossano Suriani (50 anni) tamponava l’autovettura in cui viaggiavano l’inglese David Julien Welch (che morì sul colpo) e la moglie Lorna Gillian che rimase ferita, mentre l’autoarticolato condotto dal romeno Alexandru Mihaj Pertea (40 anni) andava a finire contro quello dell’italiano. Rossano Suriani, che venne arrestato nell’immediatezza, dichiarò fin dall’inizio che viaggiava ad una velocità di 90 chilometri orari, ma ha sempre respinto l’accusa di essere stato impegnato in una gara. Tuttavia la dinamica ricostruita nei particolari durante il processo d’appello confermerebbe l’ipotesi accreditata. Rossano Suriani (50 anni) a seguito di prolungati servizi di osservazione veniva localizzato e arrestato a Torino. Le ricerche del soggetto sono durate diversi giorni poiché a seguito della vicenda di cui sopra l’uomo risultava di fatto irreperibile. Nel frattempo, infatti, aveva perso la sua occupazione e quindi non avendo fonti di reddito viveva in luoghi di fortuna (stazioni ferroviarie o treni abbandonati e/o presso amici), praticamente diventando un soggetto senza fissa dimora. Dopo le formalità di rito è stato portato al carcere ‘Le vallette’ di Torino. Alexandru Mihaj Pertea (40 anni) è stato invece rintracciato nella sua residenza di San Benedetto del Tronto dai colleghi della locale Compagnia e associato presso la casa circondariale di Fermo (avv. Eugeni Augusto del foro di Ascoli Piceno). Fonte della notizia: ilsecoloxix.it 8 marzo, la sicurezza stradale è donna ANIA premia le prime 100 a iscriversi Scatola rosa in regalo al primo centinaio di guidatrici che si iscriveranno sul sito della Fondazione per la sicurezza stradale di Sara Ficocelli 07.03.2015 - Gli incidenti stradali e i guasti meccanici, insieme alle aggressioni, sono i principali rischi che corrono le donne quando sono alla guida di un veicolo: nel solo 2013 sono

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morte 694 donne sulle strade italiane (20% del totale) e ne sono rimaste ferite oltre 100mila. Ecco perché torna, per la festa della donna 2015, il "Click day - 100 scatole rosa per la sicurezza stradale", iniziativa organizzata dalla Fondazione ANIA che regalerà 100 dispositivi satellitari creati per la sicurezza delle donne al volante alle prime 100 guidatrici che, nella giornata internazionale dedicata a loro, si iscriveranno sul sito della Fondazione. "Nell'ultimo anno - spiega il segretario generale di Fondazione ANIA, Umberto Guidoni - il numero di donne morte in incidenti stradali, passando da 720 a 694, con una diminuzione pari al 3,6%. Un dato positivo solo in parte, visto che, rispetto all'anno precedente, è rimasta invariata l'incidenza percentuale delle vittime di sesso femminile sul totale delle vittime della strada. La scatola rosa è un'iniziativa nata per mettere le donne al centro di un progetto di sicurezza stradale basato su informazione, sensibilizzazione e comunicazione. Aver scelto la Festa della Donna per rinnovare questa iniziativa, non vuole essere solo un messaggio simbolico, ma un'azione concreta a tutela del genere femminile che percorre le strade italiane". Il progetto è stato lanciato quasi dieci anni ed è riservato esclusivamente alle donne proprietarie di un'automobile e titolari della polizza assicurativa rca. Alle prime 100 che, l'8 marzo, si registreranno nell'apposita sezione del sito internet della Fondazione ANIA (www. fondazioneania. it), sarà offerta, in maniera totalmente gratuita, l'installazione sulla propria auto di un dispositivo satellitare chiamato Scatola Rosa e il canone di abbonamento ai servizi di emergenza per 3 anni. La Scatola Rosa è collegata 24 ore su 24 con una centrale operativa che localizza in tempo reale la posizione del veicolo e garantisce un pronto soccorso immediato in caso di incidente, un servizio di assistenza stradale e un intervento in caso di aggressioni. La conducente, infatti, può chiedere soccorso premendo un apposito pulsante in auto o usando un telecomando che può essere attivato nei pressi del proprio veicolo. La centrale operativa, allertata dalla guidatrice, fornirà la localizzazione alle Forze dell'Ordine nel caso sia necessario il loro intervento, richiederà il pronto intervento meccanico o il soccorso sanitario, a seconda della necessità. Fonte della notizia: repubblica.it Viterbo, arrivano i tutor sulle provinciali Ma è un affare per chi fa le multe VITERBO 08.03.2015 - Tutor misura-velocità sulle strade provinciali, più multe che sicurezza. L'appalto, che la Provincia si appresta a varare, privilegia la ditta che lo gestisce. Tanto che in alta Italia, nelle zone dove è stato adottato, costava all'ente più di quanto rendeva. Tutor, fioccano i dubbi. Sull'opportunità di installare apparecchi misura-velocità su vie poco sicure per la manutenzione inesistente, come deciso dalla Provincia, si addensano altre nubi. Come quelle che arrivano da nord, dalle zone dell'alta Italia che li hanno sperimentati con scarso successo, sommersi da polemiche e ricorsi. Il bando da 3,8 milioni di euro più iva (per 5 anni) infatti privilegia il privato. Che naturalmente avrà interesse a incassare il più possibile. L'appalto viterbese è affidato all'ati formata da Safety 21 e Postetributi, che si sta occupando del tutor sperimentale sulla Nepesina. Ma già opera in altre parti della Penisola. A Como, un paio di anni fa, sono state forti le polemiche perché la Provincia, conti alla mano, avrebbe incassato una fetta piccolissima delle sanzioni. E se l'auto multata non superava il limite di oltre 10 chilometri orari, l'ente addirittura ci rimetteva. Bando simile al nostro a Novara: anche qui polemiche fortissime, tanto che la giunta provinciale ha deciso di congelare tutto fino all'arrivo dei nuovi inquilini. Decisione che anche a Viterbo appare oggi possibile. Fonte della notizia: ilmessaggero.it Autostrade più sicure in Europa, mortalità in calo Negli ultimi dieci anni gli incidenti mortali sono diminuiti del 49 per cento 06.03.2015 - In calo la mortalità autostradale in Europa. E’ quanto emerge dal nuovo report realizzato nell’ambito del programma Road Safety Performance Index (PIN) dall’European Transport Safety Council (ETSC), organizzazione non-profit indipendente di cui ACI è partner, che ha analizzato i più recenti progressi compiuti nel settore della sicurezza sulla rete autostradale in Europa (UE28 più dati statistici relativi a Norvegia, Serbia, Svizzera e Israele), mettendo quindi a confronto i risultati conseguiti nei diversi Paesi. (Lo studio è disponibile su www.aci.it e su www.etsc.eu.) Nel 2013 hanno perso la vita a causa degli incidenti circa 1.900

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persone, il 7% di tutte le vittime della strada. Un dato preoccupante, che evidenzia tuttavia negli ultimi dieci anni (2004-2013) un calo del 49%, ben 5 punti in più rispetto al 44% messo a segno sulla restante rete viaria, con una riduzione media delle vittime dell’8% ogni anno, contro il 6,5% delle altre strade. Tra i Paesi che vantano un tasso annuo di riduzione dei decessi in autostrada superiore alla media UE, ai primi posti Lituania (-20%), Slovacchia (-14%) e Spagna (-13%), seguite da Danimarca, Serbia, Austria, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Olanda e, in ultimo, dall’Italia, penalizzata dal tragico bilancio di 40 morti dell’incidente provocato da un bus turistico sull’A16 nel luglio 2013. Numerose le differenze messe in luce dagli esperti ETSC all’interno del quadro generale europeo. Esaminando in particolare il rapporto tra mortalità autostradale e volumi di traffico, il report mostra come il fattore di rischio (morti per miliardo di veicoli-km) nei Paesi in cui si riscontrano maggiori criticità (Polonia, Ungheria e Lituania) sia da quattro a cinque volte più alto rispetto a quello dei Paesi che hanno le autostrade più sicure (Danimarca, Gran Bretagna, Svezia e Olanda). L’Italia, sotto questo profilo, presenta livelli di rischio per gli utenti delle autostrade tre volte più elevati di quelli dei Paesi con le migliori performance. Vittime degli incidenti in autostrada, prosegue il report ETSC, sono soprattutto gli automobilisti (61%), seguiti dai motociclisti (11%) e dai pedoni (10%). Categorie, queste ultime, assai più penalizzate sia sulle strade extraurbane sia su quelle urbane, laddove i motociclisti rappresentano rispettivamente il 19% e il 22% del totale delle vittime, mentre i pedoni si attestano sull’11% in ambito extraurbano per salire al 35% in città. Anche in questo caso profonde differenze contrassegnano il quadro europeo, registrando punte massime di mortalità autostradale in Polonia e in Serbia per i pedoni (20%) e in Grecia per le due ruote a motore (26%). Tra le cause di incidente mortale in autostrada gli esperti segnalano, oltre alla velocità eccessiva e a fattori quali stanchezza e uso di alcool e droghe, la mancata osservanza dell’obbligo di allacciare le cinture di sicurezza, soprattutto sui sedili posteriori, riscontrata in alcuni Paesi in un’elevata percentuale di incidenti mortali (61% in Belgio, 50% in Finlandia, 40%-50% in Austria, 31% in Ungheria e 23% in Francia). L’estensione all’intera rete extraurbana UE delle misure previste per la rete TERN (Trans-European Road Network) dalla Direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali e una maggiore diffusione delle tecnologie per la sicurezza attiva oggi disponibili, a partire dai sistemi automatici di regolazione della velocità (Intelligent Speed Assistance) e da quelli di allarme per il cambio di corsia (Lane Departure Warning) – secondo studi citati nel Rapporto – potrebbero senz’altro migliorare la situazione esistente, comportando un possibile abbattimento dell’incidentalità stradale fino al 20%, nel primo caso e un calo delle vittime fino al 20% in caso di diffusione dei sistemi di Intelligent Speed Assistance. “Le tecnologie che aiutano il conducente ad evitare gli incidenti più drammatici hanno tutto il potenziale per salvare migliaia di vite sulle nostre strade – ha precisato in proposito il direttore esecutivo dell’ETSC, Antonio Avenoso – e mentre il mondo comincia a prevedere un futuro di veicoli completamente automatizzati, un sostegno dell’UE a queste tecnologie intermedie aiuterà anche a mantenere il nostro settore automobilistico all’avanguardia in un mercato che rischia di essere dominato dalla concorrenza dei grandi produttori di tecnologia extraeuropei”. “Contro gli incidenti stradali potremmo conseguire risultati eccezionali – dichiara il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani – con un sistema formativo al passo dei tempi: serve un nuovo percorso di conseguimento della patente che si articoli per step in funzione della potenza del veicolo e corsi propedeutici di guida sicura, tenendo conto delle più moderne tecnologie in grado di prevenire i sinistri o attutirne gli effetti. Sono ancora tanti gli italiani ignari perfino dell’obbligo delle cinture sui sedili posteriori, in vigore da anni, e queste lacune sono pericolose in autostrada ma anche sulle strade urbane dove si verificano il 75% degli incidenti”. Fonte della notizia: repubblica.it Morte Provvy Grassi dodici persone indagate Il corpo della ragazza messinese fu trovato in una scarpata a Bordonaro sei mesi dopo l’incidente avvenuto sulla tangenziale. Il sostituto procuratore Capece Minutolo ha iscritto nel registro degli indagati ex presidenti, commissari e funzionari del CAS. Omicidio colposo e rifiuto d’atti d’ufficio le ipotesi contestate a vario titolo di Rosario Pasciuto

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06.03.2015 - A 13 mesi dal ritrovamento del corpo di Provvidenza Grassi in una scarpata sotto il viadotto Bordonaro della tangenziale, la Procura ha chiuso le indagini su uno dei casi più controversi degli ultimi anni. Il sostituto procuratore Diego Capece Minutolo ha inviato il relativo avviso a 12 persone fra ex direttori, commissari e dirigenti del CAS. Raddoppia dunque il numero degli indagati rispetto all’apertura del fascicolo ma per due persone la posizione è stata archiviata: si tratta di Carmelo Cigno, responsabile di zona del CAS ed Antonino Spitalieri responsabile delle manutenzioni. Nei loro confronti non sono emerse responsabilità al contrario di altri soggetti che non si sarebbero adoperati in questi anni per migliorare la sicurezza del tratto di autostrada in cui ha trovato la morte la 27enne commessa messinese. Entrano così nell’inchiesta altri otto indagati. Si tratta degli ex presidenti del CAS Antonino Minardo e Patrizia Valenti, degli ex commissari straordinari Benedetto Dragotta, Matteo Zapparrata e Calogero Beringheli, degli ex direttori generali Felice Siracusa, Mario Pizzino e Maurizio Trainiti. Vanno ad aggiungersi ai già indagati ex commissari del Consorzio Nino Gazzara ed Anna Rosa Corsello ed ai direttori tecnici Gaspare Sceusa e Letterio Frisone quest’ultimo tuttora ai domiciliari dopo essere stato arrestato nell’operazione Tekno per gli appalti truccati al CAS. Le ipotesi di reato contestate dalla Procura sono omicidio colposo e per alcuni di loro rifiuto d’atti d’ufficio. Provvidenza Grassi la sera del 9 luglio 2013 stava tornando a casa a S.Lucia sopra Contesse dopo essere stato dal fidanzato a Rometta. Secondo la ricostruzione della sottosezione Boccetta della polizia Stradale giunta quasi all’uscita della galleria Bordonaro la ragazza perse il controllo dell’auto che si ribaltò e schizzò verso il guard rail ma sfortunatamente passò attraverso un varco e finì nella scarpata. Lì restò per sei mesi fino alla sera del 29 gennaio 2014 quando un operaio notò la carcassa dell’auto e poi il cadavere adagiati dietro una casa cantoniera. Le indagini della Polstrada e la perizia del consulente della Procura, l’ingegner Andreas Pirri hanno sempre seguito la pista dell’incidente stradale autonomo versione che non ha mai convinto i familiari della ragazza che avevano sollevato dubbi sulla causa della morte di Provvidenza. Nell’avviso di chiusura delle indagini viene contestato ad otto indagati il reato di rifiuto di atti d’ufficio perché nel periodo preso in considerazione, dal 2001 ad oggi, presidenti e commissari non avrebbero disposto, anzi addirittura si sarebbero rifiutati di porre in essere interventi di messa in sicurezza delle galleria dell’autostrada Messina Palermo ed in particolare il raccordo dei terminali delle barriere di protezione poste all’uscita delle galleria con la volta delle stesse. Proprio da uno di quegli spazi lasciati liberi dal guard rail è passata l’auto di Provvidenza Grassi finendo nella scarpata. E tutto ciò nonostante durante un collaudo, il 10 febbraio 2006, i tecnici dell’Anas avessero segnalato il pericolo intimando ai responsabili del CAS d’intervenire. E anche la Polizia stradale il 3 ottobre 2006 fece la stessa cosa con riferimento alla tratta autostradale Messina-Divieto. Avvertimenti, che secondo la Procura, sono rimasti inascoltati e proprio i mancati interventi di messa in sicurezza sarebbero una delle cause della tragedia. Fonte della notizia: gazzettadelsud.it Automobilisti più virtuosi: incidenti mortali dimezzati Il bilancio della Polstrada di Gorizia per gli ultimi dieci anni: il calo è del 66% Risultato raggiunto grazie a strade migliori e più controlli (etilometro) di Domenico Diaco In dieci anni il numero dei morto sulle strade è sceso del 66.6 % passando da 21 del 2001 a sette del 2010. Un risultato che la Polizia stradale di Gorizia definisce “più che ottimale, addirittura entusiasmante”, migliore del 16% rispetto all’obiettivo fissato dall’Unione europa. Nel 2001 infatti, il Libro bianco dell’Ue prevedeva alla fine del decennio successivo di portare alla metà il numero delle vittime attraverso una diffusa campagna di sensibilizzazione. Ora, in virtù dei risultati raggiunti si punta a fare ancora di più. L’asticella si sposta ulteriormente. L’obiettivo è quella di un’ulteriore riduzione dal 2011 al 2020 dei morti e dei feriti a seguito di incidenti stradali. Un risultato che secondo la Polstrada sembra essere facilmente raggiungibile se il trend registrato finora dovesse proseguire. Una previsione che si giustifica analizzando una serie di numeri. Fredde cifre che però lasciano ben sperare. Nei tre anni dal 2011 al 2013 (mancano ancora i dati del 2014) la riduzione di decessi per incidenti stradali sul territorio dell’intera Ue è stata del 14,7%, che proiettata nel decennio diventa del 48%. Quindi, anche per questo decennio, il lavoro svolto in ambito Ue sta dando i frutti sperati, almeno sino a tutto l'anno 2013. Per quel che riguarda l'Italia, invece, la riduzione è del 12%, che proiettata nel

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decennio sfiora il 41%. Scendendo sempre ancor più di livello, utilizzando però a parametro sempre lo stesso dato, per la provincia di Gorizia i morti nel 2011 sono stati 8, mentre nel 2013 si è scesi a 5 con una riduzione del 37,50%, che proiettata nel decennio diventa quasi del 125%. Se, dunque, proseguisse questo "trend", l’Isontino raggiungerebbe l'incredibile risultato di azzerare completamente il numero dei decessi nell'ambito di competenza. Fin qui i numeri, ma è evidente che tale risultato non può essere raggiunto in quanto l'incidente stradale ha come componente l'errore umano. Inoltre anche i rarissimi casi di incidenti stradali mortali causati da guasti meccanici racchiudono in sé variabili poco controllabili. Certo sarebbe comunque un risultato eccezionale avvicinarsi (anche senza raggiungerla) alla "quota zero" del numero delle vittime in incidenti stradali. Gorizia diverrebbe senz'altro caso da imitare su scala nazionale e oltre. Invece, sempre sui dati di interesse locale, si possono fare altre considerazioni. Se l'obbiettivo dell'Unione Europea era di diminuire il numero dei morti del 50 % nel decennio 2001-2010, e poi di un ulteriore 50% nel decennio 2011-2020, vuol dire che il risultato da raggiungere nel ventennio 2001-2020 è quello di un calo del 75% del numero dei morti in incidente stradale. Considerazioni e ragionamenti che nei giorni scorsi sono stati al centro di un incontro con la popolazione al Centro civico di Mossa e promosso dalla sezione di Gorizia della polizia stradale. A esporre dati, prospettive e previsioni sono stati l’ispettore Ezio Scocco e l’assistente capo Fabio Casagrande, che hanno indicato uno dei meriti della riduzione degli incidenti stradali nei miglioramenti apportati in questi anni alla viabilità, anche se non vanno dimenticati l’accresciuta sicurezza dei veicoli, spesso anche la celerità dei soccorsi e più severe sanzioni per i trasgressori al Codice della strada (vedi la patente a punti) e l’etilometro accompagnata da una generale e diffusa maggiore sensibilità di chi si mette al volante. Fonte della notizia: ilpiccolo.gelocal.it Tracciabilità degli autori di infrazioni stradali in tutta l'UE 02.03.2015 - Le norme relative allo scambio di informazioni sulle infrazioni stradali commesse da conducenti di veicoli stranieri si applicheranno dal 2017 a tutti i paesi dell'UE. L'estensione delle norme vigenti al Regno Unito, all'Irlanda e alla Danimarca è la principale modifica apportata dalla nuova direttiva di applicazione transfrontaliera adottata dal Consiglio il 2 marzo 2015. UNA NUOVA BASE GIURIDICA: LA POLITICA DEI TRASPORTI L'UE già dispone di una direttiva sullo scambio di informazioni in materia di infrazioni stradali, adottata nel 2011 e avente come base giuridica la cooperazione di polizia. A causa della loro speciale posizione rispetto alla cooperazione di polizia, il Regno Unito, l'Irlanda e la Danimarca non partecipavano a tale strumento. In seguito alla sentenza del 6 maggio 2014, in cui la Corte di giustizia ha individuato nella politica dei trasporti la base giuridica appropriata, si è resa necessaria una nuova direttiva. La vecchia direttiva è stata annullata, ma la Corte ha previsto un periodo di un anno per predisporre un nuovo atto giuridico. Grazie alla rapida adozione della nuova direttiva, non vi sarà alcuna lacuna nell'applicazione delle norme. La rapidità dell'adozione sottolinea altresì l’importanza dell’azione dell’UE in questo settore. IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA STRADALE L'obiettivo della direttiva resta immutato, ed è quello di migliorare la sicurezza stradale ed assicurare pari condizioni di trattamento a tutti i conducenti. COME FUNZIONA IL SISTEMA In base alla direttiva, gli Stati membri possono accedere ai rispettivi dati nazionali di immatricolazione dei veicoli per rintracciare le persone responsabili di determinate infrazioni che mettono a repentaglio la sicurezza stradale. Il presunto autore dell'infrazione può essere contattato utilizzando un modello di lettera contenuto nella direttiva. Spetta allo Stato membro in cui è stata commessa l’infrazione decidere in merito alle procedure di follow-up, quali ad esempio l’imposizione di una multa. Lo scambio di dati copre otto gravi infrazioni in materia di sicurezza stradale: eccesso di velocità, mancato uso della cintura di sicurezza, mancato arresto davanti a un semaforo rosso, guida in stato di ebbrezza, guida sotto l'influsso di sostanze stupefacenti, mancato uso del casco protettivo, circolazione su una corsia vietata ed uso illecito di telefono cellulare o di altri dispositivi di comunicazione durante la guida. QUANTO È GRAVE IL PROBLEMA DELLE INFRAZIONI STRADALI COMMESSE ALL'ESTERO? Secondo la Commissione, le probabilità che il conducente di un veicolo immatricolato all'estero

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commetta infrazioni sono il triplo rispetto ad un conducente residente. Nei paesi con traffico intenso ed una grande affluenza turistica le violazioni dei limiti di velocità da parte di non residenti possono raggiungere in alta stagione il 50% del totale delle infrazioni. L'ACCORDO CON IL PARLAMENTO EUROPEO L'accordo con il Parlamento europeo è stato raggiunto nel dicembre 2014. Il Parlamento ha votato nella plenaria dell'11 febbraio 2015. PROSSIME FASI La nuova direttiva entrerà in vigore quattro giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE. Ciò dovrebbe aver luogo pochi giorni dopo la firma della direttiva da parte dei rappresentanti del Consiglio e del Parlamento europeo. Gli Stati membri sono tenuti a recepirla nel diritto nazionale entro il 6 maggio 2015. Poiché il Regno Unito, l’Irlanda e la Danimarca dovranno fare un ulteriore sforzo per porre in essere il sistema, disporranno di altri due anni per adottare le loro disposizioni nazionali (fino al 6 maggio 2017). La Commissione valuterà l’efficacia della direttiva entro il novembre 2016 ed in tale fase potrà proporre di modificarla. Fonte della notizia: consilium.europa.eu SCRIVONO DI NOI Caserta, la Polstrada recupera camion ed escavatore rubati CASERTA 08.03.2015 - Nella giornata di ieri, personale della Polizia Stradale sottoponeva a fermo di P.G. perché gravemente indiziato dei reati di ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e attentato alla sicurezza dei trasporti tale ANNUNZIATA Aniello nato a San Giuseppe Vesuviano (Napoli) il 31/12/1994, residente a Piazzolla di Nola (NA) Via Vetrai nr. 49, celibe – disoccupato. In particolare personale della Polizia Stradale, Sottosezione Caserta Nord nei pressi del km. 14 nord dell’autostrada A/30, intimava l’alt ad un autocarro che trasportava uno scavatore. Il conducente, incurante dell’alt, continuava la marcia aumentando la velocità. Gli agenti a questo punto, si ponevano all’inseguimento del veicolo, affiancandolo e intimando al conducente di arrestare la marcia, A seguito di tali manovre, il conducente dell’autocarro, si spostava sulla corsia di emergenza, facendo intendere agli agenti di volersi fermare. Gli operanti, si ponevano a tergo del veicolo e si avvedevano che questi, improvvisamente, con il veicolo ancora in movimento, lasciava il posto di guida, si spostava sul sedile destro, dopodiché aperta la portiera stesso lato, si lanciava dal veicolo nella scarpata adiacente, lasciando che il veicolo, ormai senza governo continuasse la corsa. Al fine di scongiurare gravi conseguenze sulla circolazione stradale, considerato il traffico intenso, uno dei tre Agenti componenti la pattuglia, immediatamente si portava al centro della carreggiata per bloccare il traffico, mentre gli altri due agenti si ponevano all’inseguimento del fuggitivo. L’autocarro, in fase incontrollata, urtava il guard-rayl di destra e tagliava trasversalmente tutta la carreggiata andando ad urtare la barriera spartitraffico centrale; dove, arrestava definitivamente la marcia. Gli agenti riuscivano a bloccare la fuga di ANNUNZIATA Aniello e da successivi accertamenti appuravano che il veicolo e lo scavatore erano proventi di furto, poiché regolarmente denunciati ai CC di Nola. Alla luce di tali risultanze accertata la provenienza illecita dell’autocarro ed atteso che al momento del controllo Annunziata aveva tentato di darsi alla fuga sottraendosi così ad eventuali provvedimenti futuri della procedente A.G., veniva sottoposto a fermo di P.G. perché gravemente indiziato dei reati di ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e attentato alla sicurezza dei trasporti. Del fatto era notiziato il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Nola il quale disponeva che il fermato venisse associato presso la Casa Circondariale. I veicoli erano restituiti all’avente diritto. Fonte della notizia: ecodicaserta.it Furto e riciclaggio merci trafugate nel Centro/Nord Italia, operazione della Polizia Stradale 07.03.2015 - Gli uomini e le donne della Polizia di Stato dalle prime ore dell’alba stanno portando a compimento un’importante operazione nell’ambito del furto e riciclaggio delle merci trafugate nel Centro/Nord Italia. I Compartimenti di Polizia Stradale di Bologna e Napoli, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, hanno infatti sgominato una banda di pregiudicati dedita al furto di semirimorchi carichi di merce, sfruttando tecniche collaudate ed un’esperienza consolidata. I poliziotti della Stradale, nell’ambito

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dell’operazione convenzionalmente denominata “TOWED”, hanno dato esecuzione a 12 provvedimenti di natura cautelare, disposti dall’ufficio G.I.P. del Tribunale felsineo. Fonte della notizia: bologna2000.com Trasporta un cadavere nel camion frigo, diretto in Friuli: fermato sulla A4 La salma è quella di un cinese e i parenti, residenti nella nostra regione, volevano spedirla in Cina per i funerali. La macabra scoperta da parte della Polizia di Vicenza 07.03.2015 - Trasportava un cadavere nel proprio camion frigo ma è stato intercettato dalla Polizia Stradale di Vicenza sulla A4, nei pressi del casello di Montebello. Protagonista un croato, incaricato dalla famiglia del deceduto di trasportare il corpo di un uomo cinese, la cui salma proveniva dal Piemonte ed era stata richiesta e pagata dai parenti residenti in Friuli. La notizia è stata riportata dai colleghi VicenzaToday: il camionista croato, come detto, aveva prelevato il cadavere in Piemonte. Durante un controllo, gli agenti della Polstrada hanno scoperto il corpo: era il cadavere di un cinese, i cui parenti residenti in Friuli avrebbero voluto spedire in Cina per i funerali. A quanto pare, le intenzioni di altri parenti dell'uomo erano diverse da quelli residenti nella nostra regione: infatti, la scomparsa del cadavere dall'obitorio era stata denunciata alle autorità. Per il trasporto, illegale, il croato avrebbe ricevuto 1.500 euro dalla famiglia del deceduto. Fonte della notizia: udinetoday.it Ubriaco va a sbattere contro i cassonetti, alcoltest cinque volte oltre il limite Sicurezza stradale: tre patenti ritirate dalla Municipale: due automobilisti per guida in stato di ebbrezza, un autotrasportatore per aver alterato cronotachigrafo 07.03.2015 - Aveva un tasso alcolemico addirittura cinque volte oltre il limite consentito (che è dello 0,5) il giovane che nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 marzo, verso l’una e trenta, ha perso il controllo dell’auto di cui era alla guida andando a urtare i cassonetti dei rifiuti collocati tra via Emilio Po e via Cassiani. Per lui solo ferite lievi, ma i controlli della Polizia municipale gli hanno accertato un tasso alcolemico superiore a 2,5 grammi per litro di sangue. Per il 24enne, residente a Modena, è quindi scattato il ritiro della patente, mentre non gli è stata sequestrata la vettura, una Ford Fiesta, che non era di sua proprietà. Sono stati complessivamente 40 i conducenti, di automobili e mezzi pesanti, identificati e sottoposti al pretest alcolemico dalla Polizia municipale di Modena nella stessa notte, nell’ambito dei servizi di controllo per la sicurezza stradale. Tre complessivamente le patenti di guida ritirate. Oltre al giovane che ha urtato i cassonetti in via Emilio Po, dei trenta automobilisti sottoposti al pretest alcolemico, anche un altro è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza con conseguente ritiro della patente e, in questo caso, sequestro dell’auto, come prevede il Codice della Strada. Nessuno dei dieci conducenti di mezzi pesanti fermati è invece risultato positivo all’alcol test, ma i controlli della Municipale hanno consentito di accertare che un autotrasportatore italiano, al lavoro per una ditta di Reggio Emilia, aveva alterato il dispositivo cronotachigrafo digitale che registra tutti i tempi di guida e di riposo. Il veicolo inoltre era privo di revisione da tre anni con falsificazione dell'ultima eseguita nel 2012. Anche all’autotrasportatore è stata ritirata la patente di guida. Fonte della notizia: modenatoday.it Un'auto impazzita bloccata dagli agenti CHIARAVALLE 07.03.2015 - Viaggiava lungo la Statale 16 in territorio di Camponocecchio zigzagando su un’auto rubata. Grazie all’intervento degli agenti della Polstrada di Fabriano - coordinati dal comandante, ispettore Antonio Luzi - l’auto impazzita è stata bloccata al chilometro 30. E' successo l'altro pomeriggio verso le 18. Alla guida c'era un pregiudicato di 54 anni (A.S.), che inizialmente ha fornito una falsa identità. Era sotto l'effetto di stupefacenti e privo di documenti. Nei suoi confronti sono scattati il ritiro della patente di guida, la denuncia

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per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti e per false generalità. L'auto è stata restituita al legittimo proprietario. Fonte della notizia: corriereadriatico.it Notte di controlli: denunciati ubriachi al volante e guidatori senza patente Notte di controlli da parte della Polizia Stradale. Gli agenti hanno sorvegliato il territorio, sorprendendo in punti diversi della città degli ebbri al volante, oltre che sanzionare altre irregolarità. Sabato sera a Forlì alle 23,30 è finito denunciato per guida senza patente, mai conseguita, un ragazzo di Solarolo 07.03.2015 - Notte di controlli da parte della Polizia Stradale. Gli agenti hanno sorvegliato il territorio, sorprendendo in punti diversi della città degli ebbri al volante, oltre che sanzionare altre irregolarità. Sabato sera a Forlì alle 23,30 è finito denunciato per guida senza patente, mai conseguita, un ragazzo di Solarolo (Ravenna) di 25 anni che è stato fermato alla guida di una Fiat punto in viale Matteotti. L'auto è stata sequestrata. Alle 3,10 a Forlì, sulla tangenziale, è stato fermato un forlivese ebbro su una BMW 118 mentre aveva 0,97 di alcolemia: per lui denuncia penale, ritiro patente e 10 punti di decurtazione. Alle 4,50 a Forli sul viale Roma è stato infine trovato alla guida un ebbro di origine dominicana, residente a Cesena, su una Fiat Punto: aveva 1,28 di alcolemia ed anche per lui è scattata la denuncia penale, ritiro patente e 10 punti di decurtazione. Gli interventi sono stati eseguito dalla Polstrada di Forlì, distaccamento di Rocca San Casciano. Fonte della notizia: forlitoday.it Fuoriserie spacciate per citycar otto arresti, un milione di sequestri Truffa sull’Iva, blitz di Finanza e Polstrada: 15 indagati, sgominata un’organizzazione TREVISO 06.03.2015 - Otto persone arrestate e sottoposte agli arresti domiciliari, quindici indagati, 1 milione di euro di beni mobili e immobili posti sotto sequestro. E su tutti un’accusa pesantissima: associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al falso. Sono questi gli estremi di un’indagine coordinata dalla procura di Treviso e condotta dagli uomini della guardia di finanza del comando provinciale insieme agli agenti della polizia stradale di Vicenza. Un’inchiesta che ha interessato varie regioni in Italia - oltre al Veneto sono coinvolti anche Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Lombardia - e che ieri ha portato all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari. I dettagli dell’operazione saranno illustrati oggi dalla guardia di finanza. Ma quanto trapela per ora è che si tratta di una «frode carosello», utilizzata per commerciare auto acquistate all’estero e immatricolate in Italia con valori molti inferiori a quelli reali. Un modo per risparmiare sui costi di Iva e diritti di confine, utilizzando bolli e timbri doganali contraffatti, oltre a tutta una serie di false certificazioni per attestare il regolare assolvimento degli obblighi fiscali. Ad organizzare la truffa, secondo gli inquirenti, una vera e propria organizzazione criminale: da qui la pesante contestazione di associazione a delinquere. Sulla base dei riscontri investigativi, la procura di Treviso ha anche ottenuto dal gip l’autorizzazione ad un sequestro preventivo di beni mobili e immobili di proprietà delle 15 persone indagate. Beni il cui valore ammonta a oltre 1 milione di euro e che, in caso di condanna, potrebbero essere confiscati per risarcire lo Stato. Fonte della notizia: corrieredelveneto.corriere.it Investigatore privato "sequestrato" e pestato: indagava su un finto incidente stradale E' quanto scoperto dagli agenti della Sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Foggia che, per il fatto, hanno eseguito una misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dalla Procura di Foggia, nei confronti di due foggiani 06.03.2015 - Due ore da incubo. Sono quelle vissute da un investigatore privato incaricato da una agenzia assicurativa di verificare due pratiche di rimborso per altrettanti incidenti stradali ritenuti “sospetti”. Un lavoro scomodo, per il quale la vittima già si aspettava di incontrare

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atteggiamenti ostili o reticenti; quello che non si aspettava, invece, era di essere sostanzialmente sequestrato, colpito con calci e pugni al volto da cinque persone e rapinato di tutti i documenti che attestavano che l’incidente stradale era palesemente fasullo. E’ quanto scoperto dagli agenti della Sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Foggia che, per il fatto, hanno eseguito una misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dalla Procura di Foggia, nei confronti di due foggiani: si tratta di tratta del 35enne Giuseppe Curiello e del 48enne Matteo Petrillo, entrambi indagati per i reati di rapina aggravata in concorso, lesioni personali, minacce, sequestro di persona, simulazione di reato e tentata truffa. Altre tre persone che avrebbero preso parte al pestaggio sono ancora da identificare. I fatti risalgono allo scorso 21 ottobre. L’uomo stava effettuando degli accertamenti in merito ad un incidente stradale sospetto, denunciato nel mese di luglio. Per verificare i vari aspetti del caso, lo stesso si era recato dai due indagati, vicini di casa tra loro. Nel primo appartamento trova la moglie che - incredula - nega la circostanza dell’avvenuto incidente; nell’altro appartamento trova il padre di uno dei due indagati con il quale prende un appuntamento per il giorno seguente. All’appuntamento, però, la vittima trova cinque persone che lo minacciano, gli sottraggono tutti i documenti raccolti sostituendoli con relazioni posticce atte ad accertare la veridicità del sinistro stradale denunciato, e lo colpiscono ripetutamente con calci e pugni al viso, procurandogli lesioni giudicate guaribili dai sanitari del pronto soccorso cittadino in 7 giorni, salvo controindicazioni. Nonostante l’agguato subito, l’investigatore non si è dato per vinto: né si è piegato al ricatto, né ha consentito che la società assicuratrice (Ubi Assicurazioni) erogasse gli indennizzi richiesti per un incidente stradale mai avvenuto, per il quale erano stati richiesti 1000 euro per i danni ai veicoli, più il risarcimento per le lesioni subite dagli occupanti dei due mezzi, 10 in tutto. Il giorno dopo l’aggressione - con ecchimosi e lesioni ancora visibili - lo stesso ha denunciato l’accaduto alla polizia permettendo l’avvio delle indagini. Solo pochi giorni fa, a San Severo, un’altra aggressione è stata subita da un 64enne del posto, vittima di un tamponamento (questa volta reale). L’uomo stava riprendendo con il proprio telefono cellulare i danni provocati da un’autovettura che a grande velocità aveva impattato con la sua, quando tre uomini lo hanno raggiunto e pestato, lasciandolo sanguinante e dolorante in strada. Per le lesioni subite, il 64enne è stato ricoverato all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. Fonte della notizia: foggiatoday.it Permessi di soggiorno falsi: tocca Venezia l'inchiesta, 100 indagati L'indagine è partita da Treviso e ha coinvolto studi di consulenza e imprenditori, oltre che stranieri. Falsificati Cud e buste paga TREVISO 06.03.2015 - Fino a mille euro per un permesso di soggiorno falso e, per chi non poteva permettersi di spendere una cifra così alta, un periodo di lavoro manuale gratis. È andata avanti per quasi un anno l’indagine che ha permesso alla squadra mobile della Questura di Treviso di incastrare stranieri (soprattutto albanesi, marocchini e kosovari), professionisti e imprenditori che sono arrivati a falsificare modelli Cud, contratti, buste paga e modelli Unilav. Coinvolti nell’inchiesta, realizzata in collaborazione con l’ufficio immigrazione di Treviso, tre studi di consulenza del lavoro, di cui due a Treviso e uno a Venezia, cinque imprenditori, di cui due kosovari di 46 e 22 anni e tre italiani di 40, 28 e 34 anni e due professionisti, un trevigiano di 67 anni e un veneziano di 41. Indagate a piede libero oltre un centinaio di persone, per la maggior parte stranieri anche giunti in Italia nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum. L’accusa è quella di produzione di documenti falsi finalizzati alla realizzazione di falsi documenti di soggiorno per regolarizzare le posizioni lavorative degli immigrati. Secondo quanto accertato dalla polizia, professionisti e imprenditori avrebbero aiutato gli stranieri a ottenere permessi di soggiorno completamente falsi manomettendo tutta la documentazione relativa alla richiesta. Il settore maggiormente coinvolto è quello dell’edilizia e delle cooperative sociali. Tra gli imprenditori, in particolare, c’è I.S., 34enne di Conegliano e amministratore di una fittizia cooperativa di Montebelluna che accoglieva i lavoratori stranieri che, una volta ottenuta la documentazione, regolarizzavano la loro posizione negli uffici appositi delle Questure di Treviso, Venezia, Belluno e Torino. Per chiudere l’indagine gli agenti hanno sentito più di novanta immigrati ed effettuato perquisizioni nei domicili degli indagati e nelle sedi in cui operavano i professionisti. Il prezzo del permesso di soggiorno fittizio variava da un minimo di 600 a un massimo di poco più di mille euro.

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Fonte della notizia: veneziatoday.it Taxi senza assicurazione e con guidatore non autorizzato, denuncia Si è conclusa con una denuncia per falso e il fermo amministrativo di una Seat Alhambra adibita a taxi, un intervento eseguito nel pomeriggio di ieri dai poliziotti della Squadra nautica dell'Ufficio prevenzione generale e pattugliamento della questura di Brindisi, sul lungomare Regina Margherita a Brindisi BRINDISI 06.03.2015 – Si è conclusa con una denuncia per falso e il fermo amministrativo di una Seat Alhambra adibita a taxi, un intervento eseguito nel pomeriggio di ieri dai poliziotti della Squadra nautica dell’Ufficio prevenzione generale della questura di Brindisi, sul lungomare Regina Margherita a Brindisi. A finire nei guai un 49enne del posto A.C. titolare del veicolo e anche della licenza per taxi. Gli agenti hanno accertato che il veicolo era condotto dal figlio 24enne del titolare della licenza che però non aveva alcuna autorizzazione. Da ulteriori verifiche è emerso che il tagliando assicurativo era contraffatto e l’auto non era coperta da assicurazione. Del fatto sono stati informati anche i competenti uffici comunali. Fonte della notizia: brindisi report.it "Beccato" il nigeriano che fa gli esami di guida per gli altri Era già scappato una volta, in questo caso i funzionari della Motorizzazione civile e la Polstrada l'hanno incastrato. L'aveva già fatto almeno in altre tre occasioni PADOVA 05.03.2015 - Specializzato nel sostituirsi a connazionali e a sostenere al loro posto all'esame di guida a Padova un nigeriano di 40 anni è stato scoperto e denunciato dagli agenti della polizia giudiziaria della Polstrada di Padova. L'uomo, irregolare, era già riuscito in passato a sfuggire all'identificazione e alla denuncia ma questa volta lo hanno bloccato ancora all'interno dell'aula della Motorizzazione Civile poco dopo la prova di esame sostenuta al posto di un connazionale che aveva più volte in passato tentato, senza riuscirvi, di conseguire la patente di guida. La segnalazione è partita dagli stessi incaricati della Motorizzazione, che ai primi di febbraio avevano individuato in aula un nigeriano sostituitosi a un suo connazionale che, vistosi scoperto, si era dileguato lasciando nelle mani dell'esaminatore la carta di identità riportante le generalità del candidato e la propria effige fotografica. Ed è stato lo stesso esaminatore di quella seduta che ha riconosciuto l'effigiato tra i candidati in attesa di sostenere l'esame, capendo che di lì a poco avrebbe tentato, con la stessa tecnica, di sostituirsi a qualche suo connazionale. D'intesa con gli investigatori della Polizia Stradale, posizionati in parte in aula e in parte all'esterno dell'aula, è stato dunque ammesso alla prova per essere poi bloccato prima che riuscisse di nuovo a dileguarsi. Stesso trattamento è stato riservato al suo complice, che è stato osservato a distanza e poi bloccato all'esterno degli Uffici della Motorizzazione dagli stessi Agenti. Entrambi sono ora indagati e il documento contraffatto, sequestrato. Nel corso dell'indagine la polizia ha accertato che almeno altre tre sostituzioni, dietro compenso, sono riconducibili al quarantenne mentre su molte altre sono in corso accertamenti. Fonte della notizia: mattinopadova.gelocal.it SALVATAGGI Salerno, immigrato tenta il suicidio. Salvato dalla Polizia e dai passanti 07.03.2015 - Un immigrato bulgaro ventiseienne nella giornata di ieri ha tentato il suicidio sporgendosi da un cavalcavia dell’autostrada A3, nei pressi dello svincolo di Angri. Erano le 14:00 quando alcuni passanti hanno notato il ventiseienne che si stava sporgendo dal viadotto. Gli stessi hanno chiamato i soccorsi, che in breve tempo sono giunti sul luogo. Gli uomini della Polizia e due automobilisti hanno ascoltato l’uomo ed hanno cercato di dissuaderlo, fino a quando, in un momento di distrazione dello stesso, gli agenti lo hanno afferrato e portato giù dal ponte per poi trasferirlo all’ospedale di Nocera Inferiore per gli accertamenti di rito. Fonte della notizia: donnemanagerdinapoli.com

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Tenta il suicidio in cellaSalvato dai poliziotti ANCONA 07.03.2015 - Ha tentato di uccidersi nella sua cella del carcere di Momtacuto ad Ancona. Protagonista, ieri mattina, un detenuto tunisino di 32 anni, con fine pena 2016 per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’insano gesto – posto in essere mediante impiccamento - non è stato consumato per il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari, ma l’ennesimo evento critico accaduto in un carcere italiano è sintomatico di quali e quanti disagi caratterizzano la quotidianità penitenziaria”, denuncia Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. Fonte della notizia: corriereadriatico.it Si getta nel lago del Mis, la salva un poliziotto Una ventenne bellunese si è gettata nelle gelide acque del lago del Mis, dove l'ha prontamente raggiunta un sovrintendente della squadra Volanti della questura, che assieme a un collega l'hai poi tratta in salvo e accompagnata in ospedale. SOSPIROLO 07.03.2015 - Lei si tuffa nel lago, ma un sovrintendente della squadra Volanti della questura di Belluno non ci pensa un momento e la raggiunge nelle acque gelide, riuscendo a trarla in salvo. Il salvataggio risale a qualche giorno fa, quando una volante impegnata nel servizio di controllo della zona di Sospirolo, costeggiando il lago del Mis notava una giovane che piangeva, proprio sulla riva dello specchio d’acqua. Insospettiti dalla scena i due poliziotti hanno fermato l’auto e sono scesi per accertarsi di persona delle condizioni della ragazza, una ventenne della provincia di belluno. Una volta raggiunta, uno degli operatori faceva appena in tempo a chiederle se si sentisse bene che la ragazza, prima che il poliziotto potesse intervenire, con un movimento repentino e iniziando a gridare si lanciava lungo il breve pendio e si tuffava nelle acque gelide del lago. La giovane rimaneva in superficie per alcuni secondi, probabilmente tenuta a galla dal piumino che indossava, offrendo quindi al poliziotto, gettatosi immediatamente in acqua, la possibilità di raggiugnerla e afferrarla, prima che affondasse. La ragazza, tuttavia, reagiva energicamente, tentando di divincolandosi dalla presa al torace dall’agente. Vinta rapidamente la resistenza della ragazza e facendo forza con il piede destro contro un grosso masso affiorante vicino alla riva, il poliziotto, rimanendo a galla, riusciva a spingerla contro il ripido pendio ghiaioso e trattenerla, anche se senza riuscire a risalire la sponda. L’agente, temendo un’ ulteriore reazione della donna, tentava nuovamente di calmarla, sussurrandole alcune parole all’orecchio, riuscendo finalmente a calmare la ragazza e permettere al collega di raggiungere e afferrare la ragazza e, successivamente, aiutare il collega, nel frattempo colto da un principio di crampi ai polpacci a causa anche dell’acqua gelida. I poliziotti, considerata la rigida temperatura dell’acqua in cui era stata immersa e il freddo pungente, hanno subito avvolgto la ragazza con una coperta, stimolandone il movimento, sorreggendola e assecondandola in una lenta deambulazione fino all’auto. La giovane è stata quindi accompagnata al pronto soccorso di Belluno per gli accertamenti del caso. Fonte della notizia: corrierealpi.gelocal.it NO COMMENT… Vicenza, condannati per lesioni due agenti Picchiarono un pugile in autostrada mentre erano in servizio, condannati a 2 anni di reclusione due agenti vicentini. Il giudice: "Hanno commesso senza dubbio entrambi i reati". Loro ricorreranno in Appello 08.03.2015 - Secondo il giudice Giuditta Silvestrini del tribunale di Mantova non ci sarebbe alcun dubbio: gli agenti vicentini L.P. e A. D. il 22 novembre del 2012 hanno picchiato, senza motivo e abusando del loro potere, un 34enne veronese. La sentenza, emessa venerdì, condanna i due agenti a due anni e due mesi di reclusione, ma la difesa ha gia annunciato il ricorso in appello. Tutto avvenne sulla Autostrada A22 del Brennero, i due agenti si trovavano in automobile con un collaboratore di giustizia quando avrebbero avuto un diverbio per motivi

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di guida con il conducente di un furgoncino, un ex pugile di Verona. Accostate le machine ne sarebbe scaturita una lite a cui hanno assistito due testimoni che, secondo quanto riportato da il Giornale di Vicenza, racconterebbero due versioni diverse e opposte della stessa vicenda. Secondo la versione presentata dall'accusa, e ritenuta veritiera dal giudice, i due poliziotti avrebbero pestato selvaggiamente l'ex pugile, per poi lasciarlo lungo la strada. "Mi ha offeso e poi mi ha colpito allo zigomo con un pugno. - ha raccontato la vittima- Sono caduto a terra e sono stato preso a calci. Poi è arrivato il secondo poliziotto. Anche da lui ho ricevuto dei pugni. Quando se ne sono andati, ho chiamato mio padre e il 113". La ricostruzione però non convince la difesa che in Appello tenterà di far pesare il referto del pronto soccorso che descriveva la vittima come lucida e senza lividi. Fonte della notizia: vicenzatoday.it Milano, finti incidenti con l'auto della polizia: condannati un ispettore e un vicequestore Un anno e quattro mesi a testa ai due funzionari accusati di truffa: lucravano sulle malattie e sulle indennità e si erano assentati dal servizio per oltre 200 giorni. Il Viminale ci ha rimesso oltre 110mila euro di Emilio Randacio 06.03.2015 - Finti incidenti stradali. Per lucrare sull’assicurazione, passare centinaia di giorni in malattia (finta), ottenere un indennizzo di servizio extra dal ministero dell’Interno. Una truffa messa in atto non dai soliti professionisti a caccia di rimborsi facili, ma da funzionari della polizia di Stato. Il primo, Luca Gazzilli, è vice questore aggiunto, attualmente coordinatore del commissariato di Garibaldi-Venezia. Il secondo, Salvatore Pizzuto, è ispettore capo. La quarta sezione penale del tribunale di Milano — presidente Oscar Magi — li ha condannati a un anno e quattro mesi di reclusione per l’accusa di concorso in truffa aggravata. Un loro complice nei finti incidenti ha preso un anno. Due imputati, invece, sono stati assolti. Gli episodi contestati nel capo d’imputazione formulato dal pm Grazia Colacicco erano diversi, ma essendo iniziato il raggiro nel 2006 sono finiti in prescrizione. Lo spaccato che esce dalle indagini su quello che è stato il posto di frontiera di Linate aeroporto è a dir poco sconcertante. Nel 2013 era stato condannato per le «missioni fasulle» l’ex responsabile dell’ufficio, ora due dei suoi più stretti collaboratori. Gazzilli e Pizzuto erano accusati di aver simulato un incidente stradale il 22 giugno 2006 in viale XXII Marzo. Con l’auto di servizio, una Fiat Punto, facevano risultare un impatto violento contro un autocarro guidato dal complice. L’auto del ministero riportava la rottura del vetro di una portiera e pesanti ammaccature sul lato sinistro. Un incidente dalle conseguenze apparentemente pesanti, almeno stando a una relazione di servizio che si è però dimostrata falsa. Il vicequestore per «motivi di salute si assentava per 225 giorni lavorativi, l’ispettore Pizzuto per 236, inducendo così in errore la prefettura e procurandosi un ingiusto profitto derivante dagli emolumenti spettanti per l’assenza per malattia». Il raggiro è costato al Viminale 98mila euro di danno patrimoniale e 15mila euro tra riparazione della vettura e «risarcimento del centro liquidazione danni». I giudici nella sentenza hanno anche disposto la confisca di 36mila 800 euro al vicequestore aggiunto e di 36mila all’ispettore, oltre al pagamento del «risarcimento dei danni morali e materiali subiti dal ministero da liquidarsi in separata sede». Immediatamente esecutiva, invece, una «provvisionale per 80mila euro». Fonte della notizia: milano.repubblica.it Polizia di Stato. Arrestato il funzionario 50enne Antonio Messina ex capo della Digos di Rimini 06.03.2015 - Il funzionario della Polizia di Stato, Antonino Messina, è stato arrestato in esecuzione di un provvedimento del giudice, in quanto è diventata definitiva la condanna a tre anni e sei mesi inflitta quando era in servizio alla questura di Rimini. Da gennaio dello scorso anno Messina, 50 anni, è in servizio alla questura di Catania ma i fatti per i quali è stato condannato sono accaduti quando lavorava a Rimini, come responsabile Digos. L’uomo è accusato di arresto illegale, falso in atto pubblico e calunnia. Nel 2006, il poliziotto si era presentato al night club Pierrot di Bagnacavallo (Ravenna), gestito dalla sua ex compagna

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brasiliana e da suo cugino (anche lui catanese), per risolvere alcune questioni in sospeso con la donna. Tra i due si era intromesso il nipote di lei, 24enne brasiliano. La discussione era degenerata e il ragazzo aveva colpito con un pugno il poliziotto che aveva fatto scattare le manette per oltraggio e violenza a pubblico ufficiale. Ma il giudice ritenne illegale quell’arresto e accusò Messina. Dopo quell’episodio il poliziotto venne spostato dalla Digos a un altro incarico, sempre alla questura di Rimini. Ora si trova rinchiuso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Messina dovrà affrontare anche un nuovo processo al tribunale di Ravenna per una vicenda che ruotava sempre attorno al night della sua ex. Secondo l’accusa, avrebbe saputo, ma avrebbe sempre taciuto, il fatto che alcune entreneuse del locale, avessero documenti lituani ma fossero in realtà russe. La Lituania fa parte della Comunità europea e quindi, con quella nazionalità, le ballerine non avrebbero avuto necessità del permesso di soggiorno. Il poliziotto dovrà rispondere di omessa denuncia. Il processo è aggiornato ad aprile. Fonte ANSA. Fonte della notizia: donnemanagerdinapoli.com Falso in atto pubblico, truffa e favoreggiamento, indagati 5 poliziotti e due carabinieri L'inchiesta, avviata dalla procura di Marsala, è stata condotta dalla guardia di finanza e riguarda il presunto tentativo di far annullare una multa per eccesso di velocità a un commissario capo e il mancato sequestro dello scooter del figlio di un sovrintendente 06.03.2015 - Falso materiale e ideologico in atto pubblico, falsa testimonianza, calunnia, favoreggiamento, rivelazione di segreto d'ufficio, truffa, abuso d'ufficio e false informazioni al pm sono i reati a vario titolo ipotizzati dalla Procura di Marsala a carico di otto persone (5 poliziotti, due carabinieri e un funzionario della prefettura di Palermo) alle quali è stato notificato l'avviso conclusione indagini preliminari. A condurre l'inchiesta, coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa e dal sostituto Antonella Trainito, è stata la sezione di pg della Guardia di finanza. Gli indagati sono Raffaele Chiarello, di 60 anni, dirigente dell'area III della prefettura di Palermo, Nicolò D'Angelo, di 50, vicequestore e dirigente della Polstrada di Trapani, Carlo Nicotri, di 31, commissario capo, ex dirigente del commissariato di polizia Mazara del Vallo (Trapani), poi trasferito alla Questura di Palermo, i sovrintendenti di polizia Antonio Sorrentino, di 53, e Vito Pecoraro, di 54, l'assistente Vincenzo Dominici, di 46, tutti fino a poco tempo fa in servizio al Commissariato di Mazara (adesso trasferiti in Calabria), e i carabinieri Andrea Volpe, di 45 anni, e Salvatore Buscemi, di 36, anche loro in servizio a Mazara. L'indagine è nata dagli sviluppi del procedimento che, in Tribunale, a Marsala, vede imputati Pecoraro e Dominici per omissione d'atti d'ufficio e falso. Secondo l'accusa nel 2014 d'intesa con Sorrentino, poi, sarebbe stata redatta una relazione di servizio al fine di scagionare i due poliziotti dalle imputazioni. Dalle intercettazioni sarebbe emerso secondo i pm che Nicotri, chiese aiuto al vice questore D'Angelo per fare annullare una multa per eccesso di velocità che gli era stata elevata dai vigili urbani di Palermo, dichiarando che stava tornando di corsa a Mazara per ragioni di servizio. Per l'accusa, però, Nicotri era libero dal servizio e quindi avrebbe dichiarato il falso. I due carabinieri, infine, devono rispondere di abuso d'ufficio e falso ideologico per non aver fatto la contravvenzione e sequestrato lo scooter al figlio del sovrintendente Sorrentino che guidava senza casco. Fonte della notizia: palermo.repubblica.it Altri due Poliziotti penitenziari coinvolti nello spaccio a Padova. perquisite anche due abitazioni di altri indagati 06.03.2015 - Non finisce di stupire con continui nuovi colpi di scena, l'inchiesta della procura di Padova, condotta dal pm Sergio Dini che, dallo scorso luglio, ha portato alla luce un traffico di droga e di telefonini all'interno del carcere Due Palazzi, culminata con 14 misure cautelari e l'arresto di 6 agenti e un avvocato. Mercoledì, la squadra Mobile euganea ha eseguito due misure cautelari nei confronti di altrettanti poliziotti penitenziari.

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PERQUISIZIONI. Entrambi risultano indagati per corruzione e spaccio di stupefacenti. Per una delle due guardie sono scattati gli arresti domiciliari, mentre all'altra è stato notificato il divieto di dimora a Padova e provincia. Sono inoltre partite nuove perquisizioni, nei confronti di un alloggio di servizio e di un appartamento di proprietà di altri due agenti del carcere. SUICIDI. Dopo i fatti dell'8 luglio, all'interno del Due Palazzi di Padova, si erano succeduti, a distanza di una settimana l'uno dall'altro, due suicidi, quello di una guardia penitenziaria e quello di un detenuto, entrambi coinvolti nell'inchiesta. Non solo, negli ultimi mesi si erano verificati ulteriori sequestri di cellulari e droga nelle celle. padovaoggi.it Fonte della notizia: poliziapenitenziaria.it Poliziotti condannati per aver “tradito la collettività” BOLOGNA, 5 mar. – Ai quattro poliziotti delle Volanti condannati a Bologna per aver rapinato e picchiato spacciatori nordafricani non vanno concesse le attenuanti generiche, “tenuto conto della gravità dei fatti commessi da parte di pubblici ufficiali preposti a tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, tradendo l’affidamento riposto dalla collettività nella conformità alla legge dell’attività delle forze dell’ordine, abusando delle loro funzioni nei confronti di soggetti ‘deboli’ per la loro condizione di illegalità”. Lo scrive il Gup Rita Chierici nelle motivazioni della sentenza con cui ha condannato a tre anni e 10 mesi Francesco Paolo Pace, tre anni e 6 mesi Giovanni Neretti, Alessandro Pellicciotta e Valentino Andreani. Ai quattro erano contestati dal procuratore aggiunto Valter Giovannini due episodi: il primo, del 21 ottobre 2011, a Pace e Pellicciotta, nei confronti di due stranieri; il secondo, del 12 novembre, a tutti e quattro: un pusher fu portato a Castenaso, malmenato e abbandonato con un timpano perforato. Gli agenti furono anche arrestati, a marzo 2012. Per il giudice, che ha motivato la decisione con 119 pagine, “si tratta di gravi fatti delittuosi di rapina aggravata, lesioni personali e sequestro di persona commessi da poliziotti in servizio presso la questura di Bologna, nell’esercizio delle loro funzioni, ai danni di giovani cittadini extracomunitari, clandestini e pregiudicati per reati concernenti la detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e dunque di soggetti in posizione ‘debole’ sul piano dell’ attendibilità, rispetto ad appartenenti alle forze dell’ordine, e tendenzialmente restii a rivolgersi alle autorità per tutelare i propri diritti e per denunciare i colpevoli dei reati commessi a loro danno in ragione dei precedenti penali e della irregolare presenza nel territorio dello stato”. In entrambi i casi la ricostruzione delle vittime che presentarono denunce, supportata dalle indagini svolte, appare al giudice attendibile. In particolare nel secondo caso le dichiarazioni degli imputati sono giudicate “contrastanti fra loro in molti punti fondamentali”. Inoltre, dall’inchiesta è emerso che i poliziotti avevano avuto notizia dell’avvio delle indagini nei loro confronti e questo li aveva spinti “ad attivarsi al fine di ottenere informazioni sulle investigazioni in atto”. Alle vittime, assistite come parti civili dagli avvocati Ettore Grenci, Alessandro Ariemme e Carlotta Cassani sono state riconosciute provvisionali, così come al ministero dell’Interno, in “ragione della rilevante lesione all’immagine” (ANSA). Fonte della notizia: adiocittadelcapo.it VIOLENZA STRADALE Roma, minacciato perché si rifiuta di pagare la sosta: il parcheggiatore abusivo gli riga l'auto 08.03.2015 - Un ventiseienne del Bangladesh, con precedenti, è stato denunciato ieri sera, in lungotevere dei Vallati, dai carabinieri della Stazione Roma piazza Farnese con l'accusa di tentata estorsione e danneggiamento. L'uomo, che si era improvvisato parcheggiatore abusivo, ha minacciato un automobilista, un 29enne, tentando di estorcergli denaro per la sosta dell'auto, già regolata. L'abusivo ha minacciato l'automobilista e quando il ragazzo si è rifiutato di pagargli la sosta gli ha rigato l'auto. La vittima immediatamente ha allertato il 112, così sul posto è intervenuta una pattuglia dei carabinieri che denunciato il parcheggiatore abusivo. Fonte della notizia: ilmessaggero.it

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CONTROMANO Ubriaco al volante si fa 20 km in A14 contromano: la polizia blocca l'autostrada per prenderlo Giunto nei pressi della diramazione che conduce a Ravenna e aver percorso lo svincolo della diramazione per sbaglio, probabilmente a causa dello stato di ebbrezza (superiore al valore 1 mg/ml di alcolemia), l'automobilista è rientrato in A14 ma nella carreggiata opposta 08.03.2015 - Auto contromano nella notte tra sabato e domenica nel tratto di A14 tra Faenza e Forlì. La polizia stradale è dovuta intervenire per rallentare ed infine bloccare il traffico in autostrada per poter agire in sicurezza. Un’autovettura Fiat 127 guidata da una cinquantenne cesenaticense residente a Bologna pochi minuti prima dell’una di notte è entrato in autostrada dal casello di Bologna San Lazzaro diretta verso la riviera ravennate. Giunto nei pressi della diramazione che conduce a Ravenna e aver percorso lo svincolo della diramazione per sbaglio, probabilmente a causa dello stato di ebbrezza che gli è stato riscontrato successivamente dalla Polizia Stradale (superiore al valore 1 mg/ml di alcolemia), l'automobilista è rientrato in A14 ma nella carreggiata opposta. Ha quindi percorso ben 20 chilometri in direzione sud nella carreggiata nord. Sulla scorta delle numerose segnalazioni al 113, le pattuglie della Polizia Stradale di Forlì hanno rallentato il traffico e disposto un blocco con l’autovettura di servizio al centro della carreggiata autostradale, con tutti i dispositivi luminosi in funzione, in quanto gli agenti vedevano sopraggiungere in lontananza sulla terza corsia l’autovettura contromano che addirittura lampeggiava ripetutamente per avere la strada libera. Gli operatori della Polizia Stradale a quel punto hanno fatto allontanare gli occupanti dei primi veicoli fermi dietro l’auto della Polizia in previsione di un eventuale urto e con torce di segnalazione alla fin sono riusciti a far frenare il conducente della Fiat 127 senza che nessuno si facesse male. Fonte della notizia. ravennatoday.it Paura in A14: auto sbaglia l'ingresso a Rimini Sud, pochi minuti contromano e poi lo schianto Un veicolo contromano in autostrada A14 nel tratto di Rimini causa un incidente stradale con feriti. E' successo sabato pomeriggio, intorno alle 16.40 circa: un anziano ha gettato scompiglio nel trafficato tratto riminese dell'autostrada per aver percorso alcuni chilometri contromano 08.03.2015 - Un veicolo contromano in autostrada A14 nel tratto di Rimini causa un incidente stradale con feriti. E’ successo sabato pomeriggio, intorno alle 16.40 circa: un anziano ha gettato scompiglio nel trafficato tratto riminese dell’autostrada per aver percorso alcuni chilometri contromano ed infine aver concluso la sua corsa con un incidente, avvenuto alla progressiva chilometrica 117+500 direzione sud, nel comune di Rimini. Alla guida si trovava un riminese ultraottantenne che con la propria Nissan Micra è entrato in autostrada dal casello di Rimini Sud diretto verso Rimini Nord ma erroneamente ha preso la carreggiata nel senso contrario. Subito numerose telefonate di segnalazione al 113 hanno allertato le pattuglie della Polizia Stradale di Forlì presenti su quel tratto che sono sopraggiunte quando l’incidente si era già verificato da pochissimi istanti. La Nissan Micra contromano ha urtato un’ autovettura Lexus marciante nel senso giusto. La pattuglia giunta sul posto ha ritrovato la Nissan Micra ancora con il motore acceso sul lato sinistro a ridosso del New Jersey centrale con il conducente che scendeva dal veicolo. Per lui solo lievi ferite ed è stato trasportato dai sanitari giunti sul posto presso l’Ospedale di Santarcangelo in forte stato confusionale. Fortunatamente illeso il conducente della Lexus, che però ha vissuto attimi di terrore nell’incontrare una macchina contromano a velocità sostenuta in autostrada. Fonte della notizia. riminitoday.it Aggrediscono i carabinieri e scappano contromano in autostrada Banda di quattro Rom aggredisce i carabinieri e poi corre a 200 chilometri orari verso l’Austria

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di Anna Rosso PONTEBBA 06.03.2015 - Aggressione ai carabinieri e panico lungo le strade a Pontebba. Due militari sono stati picchiati dai quattro romeni di etnia Rom che avevano fermato per un controllo in località San Leopoldo, lungo la statale pontebbana. Immediatamente dopo la banda è fuggita a folle velocità a bordo di una Merceds e ha imboccato contromano l’autostrada, percorrendo anche alcune gallerie. Alla fine i banditi hanno fatto perdere le loro tracce raggiungendo l’Austria. Gli uomini dell’Arma sono finiti all’ospedale con contusioni e distorsioni e ne avranno per una trentina di giorni. Su quella potente auto con targa tedesca viaggiavano due uomini e due donne, tutti con una sfilza di precedenti per reati contro il patrimonio. Due di loro, in particolare, attualmente risultano ricercati per ordine del tribunale di Gorizia, sempre per reati come furto, ricettazione e rapina. La pattuglia intima l’alt verso le 11. Dapprima la Mercedes si ferma e la situazione è apparentemente tranquilla. Quando i carabinieri cominciano a trasmettere i nominativi dei romeni alla centrale operativa, i quattro capiscano che la situazione si sta mettendo male, perchè probabilmente intuiscono che potrebbe esserci qualche provvedimento giudiziario a loro carico. Come in effetti accade. Quando dalle banche dati emerge un’ordinane di cattura emesso dal l’Autorità giudiziaria isontina, l’equipaggio della “gazzella” chiede immediatamente rinforzi. Ed è proprio in quegli istanti che i Rom decidono di passare alle maniere forti e si scagliano contro i carabinieri, tirando calci e pugni. I militari si difendono e riescono ad evitare che i malviventi si impossessino delle loro pistole. Vista la pronta reazione, i quattro decidono di fuggire. Saltano a bordo della Mercedes e pigiano al massimo sul pedale dell’accelaratore, fino quasi a sfiorare i duecento chilometri orari. I militari del Nucleo operativo e radiomobile di Tarvisio, sebbene feriti, si lanciano all’inseguimento, ma desistono quando i banditi entrano contromano in autostrada. La centrale operativa dell’Arma, informata immediatamente sull’accaduto, ha diramato a tutte le forze dell’ordine la descrizione della vettura e anche tutti i dati riguardanti gli occupanti. Tutte le informazioni sono state trasmesse anche al centro di cooperazione internazionale interforze di Thorl-Maglern che, a sua volta, ha avvertito la polizia austriaca. Poco più tardi, le telecamere di sicurezza poste lungo l’autostrada hanno confermato che i quattro (i due uomini hanno venticinque e trent’anni, mentre le due donne venticinque e ventinove) sono riusciti a raggiungere il confine austriaco e dunque a mettersi al riparo, almeno per il momento, dalle conseguenze delle loro azioni e anche dall’esecuzione dell’ordine di cattura (riguardante solo una delle coppie). Nelle ore successive i carabinieri della Compagnia di Tarvisio, coordinati dal capitano Massimo Soggiu, hanno fatto scattare nei confronti dei romeni una denuncia per resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Fonte della notizia: messaggeroveneto.gelocal.it Viaggia contromano in A1 e poi abbandona l’auto, indaga la polizia stradale 05.03.2015 - Ha percorso contromano un tratto dell’autostrada e dopo aver attraversato la barriera di Milano Sud ha abbandonato l’auto ed è fuggito a piedi. La polizia stradale di Guardamiglio sta cercando di chiarire cosa è accaduto ieri mattina intorno alle sei e chi ci fosse al volante di quella piccola Toyota Yaris. Il mezzo non è risultato rubato ma non è chiaro perché il conducente lo abbia abbandonato. Un automobilista in transito quindi ha chiamato il “113” per segnalare un’auto che procedeva contromano in autostrada, arrivando da Milano e dirigendosi verso la barriera (quindi in direzione sud) ma utilizzando la carreggiata nord. Con il telepass ha attraversato il casello ma subito dopo il conducente si è fermato, ancora sulla corsia quasi al centro della carreggiata, ed è fuggito a piedi. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, dopo pochi minuti, hanno trovato l’auto e hanno iniziato gli accertamenti per ricostruire l’accaduto. Il mezzo risultava intestato a un uomo della provincia di Caserta, che ieri gli agenti hanno cercato di rintracciare. Sono state richieste quindi le immagini della videosorveglianza presente al casello e nelle prossime ore saranno esaminate con attenzione. Al momento non è chiaro quanta strada abbia percorso in contromano l’auto. Anche se al “113” è arrivata solo una segnalazione e visto che a quell’ora il traffico comincia ad essere già intenso è probabile che abbia fatto poca strada, perché altrimenti le chiamate da parte degli automobilisti sarebbero state molte di più. Fonte della notizia: ilcittadino.it

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INCIDENTI STRADALI Schianto di Lavagna, dopo Zoran morta anche Agnese 08.03.2015 - E’ morta Agnese Moscatelli, la diciottenne che era rimasta ferita gravemente nello schianto in cui aveva già perso la vita Zoran Biondi a Lavagna, in via Fieschi. I due ragazzi erano in macchina insieme a un altro coetaneo di Carasco. Forse a causa della forte velocità, l’auto sulla quale viaggiavano (una Fiat Idea, diretta verso Lavagna) è andata a sbattere contro i veicoli parcheggiati a bordo strada, colpendo un furgone e alcune auto. Fonte della notizia: ilsecoloxix.it Incidente in piazza XXV aprile, moto contro spartitraffico: un morto e una ferita A perdere la vita un trentaduenne. Ferita una trentacinquenne, che viaggiava sulla stessa moto. Lo schianto alle tre di notte 08.03.2015 - Un morto e una ferita, in maniera grave. Questo il tragico bilancio di un incidente avvenuto alle tre della notte tra sabato e domenica in piazza XXV aprile. A perdere la vita un uomo di trentadue anni, che era alla guida di una moto, che si è schiantata contro lo spartitraffico all'angolo con Porta Nuova. Gravemente ferita una ragazza di trentacinque anni, che viaggiava dietro la vittima. Sul posto, secondo quanto riporta il sito dell'azienda regionale emergenza urgenza, sono intervenute due ambulanze e un'automedica, che hanno trasportato i due feriti - l'uomo in codice rosso e la ragazza in codice giallo - all'ospedale Niguarda. Per il trentaduenne, però, non c'è stato nulla da fare. Da una prima ricostruzione sembra che l'uomo, per cause ancora in corso di accertamento, abbia perso il controllo della motocicletta e si sia scontrato frontalmente con uno spartitraffico. Sull'incidente indaga la polizia locale. Fonte della notizia: milanotoday.it Tragico incidente alle porte di Nonantola, 46enne perde la vita A mezzanotte uno scontro violento che ha coinvolto tre auto, all'altezza dell'abitato di La Grande, lungo Via di Mezzo. Nulla da fare per il conducente di un'auto, rimasto incastrato nell'abitacolo. Ferita una donna di 68 anni 08.03.2015 - Proprio intorno alla mezzanotte di ieri un uomo di 46 anni ha perso la vita in un gravissimo incidente che si è verificato sulla Provinciale 14 (Via di Mezzo), nella frazione nonantolana di La Grande. Forse a causa della grande velocità, ma per dinamiche ancora da chiarire, tre auto si sono scontrate e una di queste è finita contro un edificio a bordo strada. Ad avere la peggio appunto il conducente 46enne, rimasto incastrato nell'abitacolo della propria auto, tanto che si è reso necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco per forzare le lamiere ed estrarre l'uomo. Nulla da fare per i sanitari del 118, intervenuti con due ambulanze. Conseguenze gravi, ma non letali, hanno riguardato anche una donna di 68 che è stata trasportata all'Ospedale di Baggiovara per essere curata. Sul posto anche i Carabinieri per i rilievi, che hanno reso necessario anche chiudere la strada al traffico per un lungo periodo. Fonte della notizia: modenatoday.it Incidente su via Anagnina: ciclista muore investito all'altezza di Morena A perdere la vita un 66enne. A travolgerlo, poco dopo le 9, all'altezza di via di Sette Metri, una Fiat 500. Il conducente si è fermato a prestare soccorso. Tutta da accertare la dinamica del sinistro 08.03.2015 - Grave incidente stradale su via Anagnina questa mattina. Un uomo, secondo quanto si apprende di 66 anni, è stato travolto mentre percorreva la strada a bordo di una bici in direzione di Grottaferrata. A investirlo, poco dopo le 9 all'altezza dell'incrocio con via di Sette Metri a Morena, un giovane alla guida di una Fiat 500. Per il ciclista, classe 1949, non c'è stato nulla da fare. L'investitore si è regolarmente fermato. Sotto choc e con qualche ferita è stato

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portato al Policlinico Tor Vergata. ul posto sono giunte due pattuglie del VII gruppo Tuscolano e una della polizia stradale. Si indaga per stabilire la dinamica di quanto accaduto. ALTRO INCIDENTE - Un altro grave incidente si è verificato in zona, stavolta sulla Tuscolana, all'altezza del cavalcavia del Grande raccordo anulare. Un'auto si è ribaltata. Portato in codice rosso, ma non in pericolo di vita, il conducente. Con lui due bambini, portati per precauzione in ospedale, ma usciti praticamente illesi dal sinistro. Fonte della notizia: romatoday.it Bimbo di tre anni gioca con la bicicletta e viene investito: è grave Un grave incidente si è verificato intorno alle 10,30 della mattina di domenica. A farne le spese è stato un piccolo di 3 anni circa. Il bimbo si trovava in sella ad una biciclettina quando è stato urtato da un'auto in transito 08.03.2015 - Un grave incidente si è verificato intorno alle 10,30 della mattina di domenica. A farne le spese è stato un piccolo di 3 anni circa. Il bimbo si trovava in sella ad una biciclettina quando è stato urtato da un’auto in transito. Le ferite al bimbo, anche per la sua tenera età, sono state giudicate gravi dai soccorritori del 118 giunti sul posto. Il bimbo è stato quindi condotto con un codice di massima gravità all’ospedale di Rimini. Sul posto i vigili urbani, che dovranno ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Il fatto si è verificato a Riccione, in via Liguria all’altezza del numero civico 20 e non lontano dal circolo Arci che si trova in quella strada. Il bimbo si trovava in compagnia di un gemello mentre giocava con la bicicletta, quindi l’improvviso incidente che ha mandato in gravi condizioni il primo e lasciato illeso il secondo. Fonte della notizia: riminitoday.it Paura sulla tangenziale, auto si schianta contro il guard rail: tre feriti L'incidente stradale si è verificato tra le uscite di Mariconda e Pastena. Sul posto è giunta un'ambulanza dell'Humanitas insieme alla polizia stradale e ai tecnici dell'Anas 08.03.2015 - Paura la scorsa notte sulla tangenziale di Salerno, direzione nord, tra le uscite di Mariconda e Pastena, dove una Fiat Punto si è schiantata improvvisamente contro il guard rail. Sul posto è intervenuta subito un’ambulanza dell’Humanitas, che ha soccorso le tre persone rimaste ferite, tra cui due ragazze che hanno riportato varie escoriazioni e traumi sul corpo. Per ricostruire la dinamica dell’incidente sono arrivate una pattuglia della polizia stradale insieme alle volanti della polizia. A regolare il traffico ci hanno pensato i tecnici dell’Anas. Fonte della notizia: salernotoday.it Scontro frontale tra due auto. Veicoli nel campo e tre persone portate in ospedale Le cause sono ancora al vaglio dei carabinieri, che stanno cercando di comprendere la dinamica del sinistro e le eventualità responsabilità. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco per estrarre le persone dagli abitacoli 08.03.2015 - Eranco circa le 20.20 quando due automobili si sono scontrate frontalmente in località Baldaria, nel comune di Cologna Veneta, sulla strada provinciale 7. Il violento impatto ha causato l'uscita di strada di entrambi i veicoli, uno dei quali si è anche ribaltato. A bordo erano presenti in tutto tre persone, portate tutte in ospedale. I rilievi sono stato affidati ai carabinieri della stazione di Minerbe che lavorano per portare alla luce le cause che hanno provocato l'incidente, probabilmente causato da un'invasione di corsia o da un sorpasso azzardato, e stabilire eventuali responsabilità. A soccorrere le persone coinvolte è arrivata un'ambulanza con infermiere da Cologna, un'altra medicalizzata da Montagnana e infine una da Legnago. È stato necessario anche l'intervento dei mezzi dei vigili del fuoco di Lonigo e Legango, che hanno aiutato il personale medico ad estrarre le persone incastrate nei rispettivi abitacoli. Il più grave è stato trasportato a San Bonifacio per svolgere alcuni accertamenti, mentre gli altri due, uno di lieve e l'altro di media gravità, sono stati condotti al "Mater Salutis"

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di Legnago. Le operazioni hanno inoltre richiesto il momentaneo blocco della strada, durato qualche ora. Fonte della notizia: veronasera.it Incidente a Salassa, 18enne si schianta contro il muro di una casa Il ragazzo romeno, residente a Balangero, è stato soccorso un'equipe medica della croce bianca di Valperga. Sul caso indagano i carabinieri 08.03.2015 - Ha perso improvvisamente il controllo del mezzo e si è schiantato contro il muro di un'abitazione. L'incidente ieri sera poco dopo le ore 19.30 nel pieno centro di Salassa. Vittima un ragazzo romeno, appena maggiorenne e residente nel comune di Balangero, che a bordo di una Apecar Piaggio ha finito la sua corsa contro il muro di una casa in via Borrone. Il botto non è passato certo inosservato. Diversi residenti hanno immediatamente allertato il 118. Il giovane, soccorso da un'equipe medica della croce bianca di Valperga , avrebbe riportato alcune contusioni e ferite. Il giovane è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Cuorgnè. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia d'Ivrea. Fonte della notizia: torinotoday.it Latina, grave incidente stradale Grave incidente nella notte, dove un giovane è uscito fuori strada intorno alle 3.00 08.03.2015 - Ancora un incidente stradale nel sabato notte: a Latina, intorno alle ore 3.00, un giovane è uscito fuori strada con la sua auto, nei pressi della rotonda del Piccarello. Il giovane, forse per una distrazione, ha perso il controllo della sua auto: il conducente è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Goretti di Latina, dove tutt’ora è ricoverato in gravi condizioni. Fonte della notizia: focusnotizie.it Ancona, schianto del sabato notte: grave giovane di 29 anni ANCONA 08.03.2015 - Schianto del sabato notte nello jesino (Ancona). Grave un ragazzo di 29 anni, di Arcevia. L' incidente poco dopo le 3 sulla strada provinciale per a San Marcello. Si è trattato di un scontro semi-frontale tra una Kia e una Citroen C2 al cui volante c'era un giovane di 29 anni. Proprio il giovane ha riportato le conseguenze più gravi, è stato trasportato all'ospedale regionale a Torrette. La prognosi è riservata Fonte della notizia: ilmessaggero.it Incidente a Conegliano: cercano di fuggire dalla polizia e si schiantano Nel tentativo di sfuggire ad un posto di blocco della polizia, due giovani ubriachi sono usciti di strada tra Ramera e San Vendemiano CONEGLIANO 08.03.2015 - Erano da poco usciti da due locali notturni di Conegliano quando sono saliti sulle loro rispettive autovetture per tornare a casa, nonostante uno stato alcolemico alterato, senza accorgersi che poco distante si trovava una pattuglia della polizia pronta a bloccarli. Protagonisti della vicenda un marocchino e un 32enne di Colle Umberto. Come riportano i quotidiani locali, il primo episodio è avvenuto verso l'1.50 di sabato a San Vendemiano lungo la strada provinciale 15: in questo caso il protagonista è stato un cittadino marocchino che, mentre era alla guida della sua Volkswagen Polo, si è accorto della presenza della polstrada a bordo carreggiata. A quel punto ha immediatamente accelerato cercando di fuggire dagli agenti che si sono però subito messi al suo inseguimento fino in zona Zoppas Arena dove l'uomo, in una manovra evasiva, si è schiantato con il suo mezzo in un fosso in via dello Sport per poi fare perdere le proprie tracce nei campi nonostante una profonda ferita alla testa. Durante le ricerche dell'uomo nella zona però la pattuglia si è poi imbattuta in una berlina Mercedes proveniente da Ramera e guidata da un 32enne di Colle Umberto che, alla vista dei lampeggianti, ha improvvisamente invertito il senso di marcia cercando di seminare la

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polizia. Nella folle corsa però, il ragazzo ha perso il controllo del mezzo nei pressi dell'incrocio con via Ca' di Villa finendo inesorabilmente contro un muretto di recinzione di un'abitazione al civico 63. Una volta soccorso, gli agenti hanno scoperto che il suo tasso alcolemico era di 0.9 g/l e che a bordo era presente anche un amico di anni 33. Fonte della notizia: trevisotoday.it Esce di strada con il furgoncino, in condizioni critiche un 61enne L'incidente nella tarda mattinata di oggi sulla migliara 49 a Pontinia. Sul posto gli agenti della polizia stradale 08.03.2015 - Ancora un brutto incidente a poche ore di distanza da quello avvenuto questa notte al Piccarello. Un altro fuori strada, questa volta lungo la migliara 49 nel comune di Pontinia. Attorno alle 12,30, per causa ancora da accertare, un uomo di 61 anni, a bordo di un Fiat Doblò, ha perso il controllo del mezzo ed è uscito fuori strada. E' stato un automobilista in transito ad allertare la centrale operativa del 118 che sul posto ha inviato un'ambulanza. Gravi le ferite riportate, tanto da attivare i soccorsi con un codice rosso, che indica l'estremo livello di emergenza. L'uomo si trova al pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria Goretti, ancora in prognosi riservata. Per i rilievi dell'incidente gli agenti della polizia stradale di Latina. Fonte della notizia: latinatoday.it Spettacolare incidente a Montagnana: tocca auto e si ribalta Lo schianto nella notte tra venerdì e sabato in via Borgo Eniano: un 44enne di Megliadino San Vitale, ubriaco, ha urtato un'altra vettura ed è "volato" sulla carreggiata 08.03.2015 - Incidente stradale nella notte tra venerdì e sabato attorno alle 4 in via Borgo Eniano a Montagnana dove un 44enne di Megliadino San Vitale, ubriaco alla guida della sua Bmw, dopo aver urtato lo specchietto di un’altra vettura proveniente in senso inverso è “volato” sull’asfalto, ribaltandosi sulla carreggiata e finendo fuori strada. LA DENUNCIA. Come riporta Il Mattino di Padova l’uomo nel sangue aveva un tasso alcolemico di 1.24: è stato denunciato dai carabinieri di Este. Fonte della notizia: padovaoggi.it Auto contro moto, grave il centauro 60enne L'uomo di Peccioli è ricoverato al Deo di Pisa dove è giunto dopo un incidente avvenuto lungo via del Tiglio. Ferito anche il conducente della macchina CALCINAIA 08.03.2015 - Grave incidente lungo via del Tiglio, dove nella prima mattinata di stamani, poco prima delle 9, c'è stato un violento scontro fra un'auto e una moto. Ad avere la peggio è stato il centauro, un uomo di 60 anni di Peccioli, Renzo Brogi, che è stato sbalzato lontano dal mezzo e ha riportato traumi sia alla testa che al torace. Il 60enne, rimasto cosciente per tutto l'arco dell'intervento dei soccorsi, è stato trasportato con l'eliambulanza Pegaso al Deo di Pisa. Un codice due all'ospedale di Pontedera per il conducente dell'auto, un 36enne di Calcinaia che stava uscendo da una strada laterale, nella zona artigianale. Sul posto, oltre all'elisoccorso, sono intervenuti anche un'auto medica, le Misericordie di Bientina e Pontedera e le forze dell'ordine locali. Poco più in là, lungo la strada Francesca Nord fra Vicopisano e Calcinaia, quasi in contemporanea c'è stato anche un tamponamento fra un furgone e un'auto. Fonte della notizia: quinewsvaldera.it Moto contro auto a Domaso, muore diciottenne a bordo di uno scooter Era a bordo del ciclomotore assieme a un amico minorenne, ora in prognosi riservata

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07.03.2015 - Schianto mortale a Domaso (Co) nelle prime ore di oggi 7 marzo. Vittima dell'incidente mortale un 18enne, deceduto a seguito dello scontro frontale con una Wolkswagen Golf guidata da un 26enne residente a Bellano. L'incidente si è verificato intorno alle 3.30 di stanotte, sulla Statale 340 Regina: per ragioni ancora da chiarire con certezza, lo scooter Piaggio C40 con a bordo il 18enne di Vercana (Co) e un altro ragazzino, di 17 anni, è andato a scontrarsi frontalmente con la Golf. Dai primi accertamenti sembra che i due giovanissimi non stessero indossando il casco: il 18enne è deceduto fra le braccia dei soccorritori, che hanno tentato disperatamente di rianimarlo prima di dichiararne la morte, mentre l'amico è ricoverato in prognosi riservata. Il giovane bellanese e i due passeggeri che trasportava, invece, sono rimasti illesi. L'Autorità giudiziaria ha disposto, oltre all'autopsia sul corpo del giovane deceduto, anche il sequestro sia della Golf, sia dello scooter. Fonte della notizia. leccotoday.it Incidente stradale a Lavagna: muore ventenne, altri 2 gravi L'auto ha sbandato schiantandosi contro un furgone in sosta 07.03.2015 - Un ragazzo di 20 anni morto e due feriti gravi: è il bilancio di un incidente stradale avvenuto la scorsa notte, intorno alle 1, in via Fieschi a Lavagna, nei pressi dell'ospedale. I tre viaggiavano su una Fiat 'Idea' che, secondo la prima ricostruzione dell'incidente, ha sbandato e si è scontrata contro un furgone e altre due auto che erano in sosta. La vittima si chiamava Zoran Biondi, di Ne (Genova) in Valgraveglia. Ferita una ragazza di 18 anni di Castiglione Chiavarese, ricoverata a Lavagna in prognosi riservata. L'altro ferito è di Carasco: 21 anni, è gravissimo all'ospedale San Martino di Genova. Non è ancora chiaro chi fosse alla guida dell'auto tra i due ragazzi: i loro corpi, nello schianto, sono stati sbalzati fuori dall'auto. Solo la ragazza è rimasta incastrata tra le lamiere dell'auto. Sul posto i carabinieri della tenenza di Sestri Levante che stanno cercano, con l'aiuto delle telecamere di video sorveglianza, di ricostruire l'incidente. I militari cercano anche testimoni. Fonte della notizia: genova.repubblica.it Tamponamento fra due tir in A4: muore camionista, autostrada in tilt Lo schianto mortale poco prima delle 11, soltanto alcuni minuti prima un altro incidente ha creato caos al traffico VICENZA 07.03.2015 - Gravissimo incidente in A4: poco prima delle 11 è morto un autotrasportatore nel tratto tra Vicenza est e Grisignano, in direzione Milano. L’uomo era alla guida di un mezzo pesante, ed è rimasto coinvolto in un tamponamento con un altro tir al km 335 nel comune di Torri di Quartesolo. I due tir coinvolti sono stranieri uno turco e uno lituano: l’autista di quest'ultimo mezzo, un 43enne, ha perso la vita. I primi soccorsi all’autista sono stati prestati da un pompiere di Siena che transitava in autostrada per caso. Durante le lunghe operazioni di soccorso il traffico in direzione Milano è rimasto bloccato. Illeso l’autista turco. Al momento del soccorso era già in condizioni gravissime. Inutile l'arrivo dell’elicottero del Suem di Padova. In un secondo incidente poco prima sempre in A4 invece non vi sarebbero feriti gravi ma la circolazione è pesantemente rallentata dai due sinistri. Fonte della notizia: ilgazzettino.it Brutto incidente a Trebaseleghe Auto contro bici: grave il ciclista Nello scontro, sabato mattina in via Sant'Ambrogio, sono rimaste coinvolte una Volkswagen Touran e una bicicletta. Ad avere la peggio è stato il ciclista, trasportato d'urgenza in ospedale a Camposampiero 07.03.2015 - Grave incidente stradale, sabato mattina alle 10.50 circa, a Trebaseleghe, in via sant'Ambrogio, lungo la strada provinciale 44. Nello scontro sono rimaste coinvolte una Volkswagen Touran e una bicicletta. Nell'impatto, ad avere la peggio è stato il ciclista, trasportato d'urgenza al pronto soccorso di Camposampiero dai sanitari del Suem 118.

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L'INCIDENTE. Secondo una prima ricostruzione, effettuata dalla polizia locale della federazione dei Comuni del Camposampierese, con la squadra di pronto intervento terrirtoriale, intervenuta sul posto per i rilievi di rito e per la gestione del traffico, l'automobile, condotta da una ragazza di 33 anni, residente a Morgano, mentre stava procedendo lungo la provinciale in direzione di Scorzè, sarebbe andata in collisione con una bici che usciva da una laterale, via Duino. UN FERITO. In sella alla due ruote, un uomo sulla sessantina. Il ciclista, che non aveva documenti con sé al momento dei soccorsi, è stato subito trasportato in ambulanza in ospedale. Le sue condizioni in un primo momento erano sembrate disperate, ma il peggio sembrerebbe essere stato scongiurato. La prognosi non è ancora stata resa nota. DINAMICA AL VAGLIO. Ancora al vaglio degli inquirenti l'esatta dinamica dello scontro. Fonte della notizia: padovaoggi.it Paurosa carambola sulla statale Boccaleone, sbanda con l’auto che poi si ribalta. Una 40enne portuense trasportata al Sant’Anna BOCCALEONE 07.03.2015 - Ha carambolata per alcune decine di metri, poi l'auto, con alla guida una donna quarantenne di Portomaggiore, si è fermata sulla strada con le ruote all'aria. L'automobilista è stata soccorsa dal personale del 118 e in ambulanza è stata trasportata d'urgenza all'ospedale Sant'Anna di Cona. Difficile risalire alle cause di questo tremendo incidente stradale verificato ieri poco dopo le ore 13 lunga la variante alla statale Adriatica, il tratto cioè che va da Consandolo ad Argenta. Spetterà, infatti, agli agenti della polizia municipale di Argenta, che sono intervenuti sul posto per i rilievi e per regolamentare il traffico, riuscire a ricostruire quali siano state le cause che hanno determinato questo incidente stradale. Tutto si è verificato ieri verso le 13, quando una Citroen C3 nuova, con alla guida una signora quarantenne di Portomaggiore, mentre procedeva lungo il rettilineo che precede il cavalcaferrovia, in direzione Argenta, per cause tutte da verificate, ha iniziato a sbandare quando ancora si trovava sulla corsia di sorpasso. I segni lasciati sull’asfalto dagli pneumatici, terminano ad alcune decine di metri da dove l’auto si è fermata dopo aver capottato. Sul posto sono stati chiamati i soccorsi, giunti dall'ospedale di Argenta con un'equipe del 118 che ha trasportato la donna a Cona; sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Portomaggiore, che hanno avuto il compito di mettere in sicurezza l'auto. I rilievi, invece, sono stati affidati agli agenti del comando della polizia municipale di Argenta, gli stessi che hanno regolato l'intenso traffico con un senso unico alternato per il tempo che è stato strettamente necessario per recuperare il mezzo e pulire la strada dai pericolosi frammenti dell'auto e dai vetri di finestrini e parabrezza, andati completamente distrutti. Fonte della notizia: anuovaferrara.gelocal.it Cagliari, investita sulle strisce pedonali Una settantenne finisce all'ospedale Una donna è stata investita questa mattina in via Mercalli. 07.03.2015 - Una donna di 70 anni è stata investita sulle strisce pedonali al semafori di via Mercalli, all'incrocio con viale Marconi. Sul posto è intervenuta la polizia Stradale per effettuare i rilievi. Secondo una prima ricostruzione un'auto si è fermata al semaforo rosso poco più avanti della linea di stop. Per riprendere posizione, l'auto ha fatto marcia indietro non accorgendosi che la donna stava attraversando la strada. Fonte della notizia: unionesarda.it Cazzago, scontro auto-moto in via Bonfadina. Morto centauro 48enne 06.03.2015 - Non c’è l’ha fatta il 48enne centauro a bordo della sua moto che stamattina prima delle 9 è stato coinvolto in un incidente stradale. Secondo quanto riporta il GiornalediBrescia.it citando la ricostruzione della Polizia stradale presente sul posto, l’uomo alla guida della moto stava viaggiando in direzione di Pedrocca e si è scontrato con una macchina grigia di grossa cilindrata che andava nell’altro senso. La stessa auto, nello svoltare a sinistra

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dalla strada principale verso una via secondaria, ha impattato contro la moto. E’ durata un’ora l’agonia del motociclista che è morto. (6-3 ore 9,56) Drammatico incidente stradale stamattina poco prima delle 9 in via Bonfadina, vicino al cimitero di Cazzago San Martino, in Franciacorta, tra un’auto e una moto. L’impatto, per cause ancora da accertare e al vaglio della Polizia stradale presente sul posto, è stato peggiore per il centauro di 48 anni che sarebbe in gravi condizioni. Per i soccorsi è arrivato l’elicottero del 118 e due ambulanze da Bornato e Ospitaletto. Fonte della notizia: ecodellevalli.tv Sicilia, tragico incidente stradale: auto fuori strada, muore un 57enne 06.03.2015 - Incidente mortale sulla strada provinciale 7 avvenuto ieri poco prima delle 14 a Paceco, comune della provincia di Trapani. Una Matiz e’ finita fuori strada nei pressi della diga Baiata. A perdere la vita Francesca Ligiato di 57 anni che viaggiava a bordo della vettura insieme alla figlia di 23 anni rimasta ferita e trasportata al Sant’Antonio Abate di Trapani. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i vigili urbani di Paceco per i rilievi e per ricostruire la dinamica dell’incidente. Intervenuti anche i sanitari del 118 che hanno prestato soccorso alle due vittime anche se per la madre a nulla sono serviti i soccorsi. Fonte della notizia: canicattiweb.com Scontro tra auto e moto sulla Fascia d’Oro, centauro 29enne è grave in ospedale MONTICHIARI 06.03.2015 - E’ stata una giornata contraddistinta dagli incidenti quella di oggi, iniziata con lo scontro tra un’auto e una moto a Cazzago San Martino che ha portato alla morte di un centauro 48enne. Altri, per fortuna meno gravi, si sono verificati a Gussago, Montichiari e l’ultimo in ordine di tempo prima delle 20,30 in via Giuseppe Verdi a Palazzolo. L’incidente più grave, dopo quello di stamattina in Franciacorta, è avvenuto pochi minuti prima delle 15 sulla strada della Fascia d’Oro di Montichiari. L’impatto ha coinvolto un’auto e una moto e ad avere la peggio è stato l’uomo di 29 anni a bordo della moto. Sul posto per i soccorsi sono arrivate l’automedica e un’ambulanza di Mazzano che hanno trasportato il giovane in codice rosso alla Poliambulanza. I rilievi sono al vaglio della Polizia stradale chiamata anche a gestire il traffico dopo le ricadute per l’incidente. Fonte della notizia: ecodellevalli.tv Grave incidente a Campodarsego fra scooter: regionale 307 chiusa Lo scontro venerdì, all'incrocio con via Rossignolo, tra una 55enne del posto e un 28enne di Massanzago. La donna è stata trasportata in ospedale dall'elicottoro del Suem, il giovane, invece, con l'ambulanza 06.07.2015 - Tremendo schianto tra due scooter, venerdì, sulla strada regionale 307 a Campodarsego, rimasta chiusa al traffico per circa un'ora, con disagi alla viabilità locale, poco dopo mezzogiorno. DINAMICA. L'incidente all'altezza dell'incrocio con la strada comunale di via Rossignolo. Secondo una prima ricostruzione della dinamica da parte dei vigili della federazione del Camposampierese, una 55enne di Campodarsego in scooter, proveniente da via Rossignolo, nello svoltare a sinistra sulla 307 di via Antoniana in direzione di Camposampiero, si è scontrata con un 28enne di origine albanese di Massanzago, in sella a un ciclomotore Aprilia, proveniente da Camposampiero e diretto verso Campodarsego. STRADA CHIUSA. La donna è stata trasportata con l'elisoccorso del Suem 118 all'ospedale di Padova, mentre l'albanese è stato trasportato al pronto soccorso di Camposampiero in ambulanza. Subito si è temuto il peggio, ma sembra che con il passare del tempo forse la prognosi non sarà riservata. Sul posto sono intervenute ben tre pattuglie del comando della Federazione, in quanto la strada è stata chiusa alla viabilità per circa un'ora, al fine di consentire i rilievi e la messa in sicurezza della carreggiata. Disagi alla circolazione, data l'ora di traffico intenso.

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Fonte della notizia: padovaoggi.it Incidente in viale Curtatone: auto si ribalta, un ferito Due le auto coinvolte nel sinistro. Sul posto, oltre alla polizia locale, anche i vigili del fuoco e i soccorsi 06.03.2015 - Incidente stradale in viale Curtatone, nei pressi dell'incrocio con via Sforzesca. Per cause ancora al vaglio della polizia municipale, nel tardo pomeriggio di oggi due auto si sono scontrate e, nell'urto, una delle due ha perso il controllo finendo per ribaltarsi sulla carreggiata. Sul posto sono intervenute due pattuglie della polizia locale, per garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, i vigili del fuoco e i soccorsi. Nell'incidente è rimasta ferita una persona, che è stata trasportata al pronto soccorso dell'ospedale novarese. Fonte della notizia: novaratoday.it Tamponamento sull'Asse mediano Coinvolti un carro attrezzi e tre auto Tamponamento a catena sull'Asse mediano sopra la rotonda di via Cadello. Il traffico è stato deviato in via dei Carroz. 06.03.2015 - I quattro mezzi coinvolti nel tamponamento a catena sono un carro attrezzi, condotto da un 31enne di Monserrato, un taxi Vw Touran, un autocarro Peugeot Expert e una Punto guidata da una 61enne di Elmas. Fortunatamente non ci sono stati feriti. Sul posto è intervenuta la Municipale - che ora dovrà chiarire l'esatta dinamica dell'incidente - per governare il traffico, già caotico a causa dei lavori, dirottato per qualche ora in via dei Carroz. Fonte della notizia: unionesarda.it INCIDENTI A FORZE DI POLIZIA Incidente stradale in via Solari: coinvolta una volante della polizia Tram 14 deviati 06.03.2015 - Brutto incidente per una volante della polizia podo dopo le 13 di venerdì in via Solari, a Milano. Un'auto guidata da un uomo di 61 anni si è scontrata con la volante (con a bordo due agenti trentenni) che viaggiava sulla corsia preferenziale. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito in maniera grave. Sul posto la polizia locale ha fatto i rilievi per stabilire la dinamica. I tram 14 sono stati deviati. Fonte della notizia: milanotoday.it ESTERI SUL FRANSCHHOEK PASS Sudafrica, bus si rovescia e travolge 2 triatlete italiane in bici, una è grave Morte tre persone a bordo del mezzo. Ferite la 41enne Edith Niederfriniger di Merano e Linda Scattolin, 40 anni di Rio di Ponte San Nicolò, in provincia di Padova di Elmar Burchia 08.03.2015 - Grave incidente sabato mattina Sudafrica: sul Franschhoek Pass, nella provincia del Capo Occidentale, un pullman che trasportava una squadra di rugby si è ribaltato investendo due triatlete italiane che si stavano allenando in sella alle proprie bici. L’INCIDENTE Secondo il portale triathlonmania si tratta della 41enne Edith Niederfriniger di Merano (campionessa europea long distance individuale ed a squadre nel 2003) e della 40enne Linda Scattolin di Rio di Ponte San Nicolò, in provincia di Padova, che nella sua lunga carriera ha corso un paio tra gli ironman più duri al mondo. Nell’incidente sono morte tre persone; 26 sono i feriti, riferiscono i media locali. Non è ancora del tutto chiara la dinamica: il conducente del bus avrebbe perso il controllo del mezzo in una curva a causa della rottura dei freni. A perdere la vita sono stati due giocatori di rugby poco più che ventenni e un tifoso. Il team e i fan del Franschhoek Rugby Club erano in viaggio per un match nella città di Grabouw.

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Niederfiniger e Scattolin sono state trasportate in elicottero in due ospedali diversi. Una delle due sarebbe in condizioni critiche. Fonte della notizia: corriere.it Troppo veloce, pena di 14 mesi Condanna sospesa per il motociclista che viaggiava a 102 all'ora dove il limite era di 50 06.03.2015 - Viaggiava a 102 chilometri orari dove il limite era di 50 al’ora ed è stato condannato a 14 mesi, sospesi per un periodo di due anni, e al pagamento di una multa di mille franchi. Si tratta di un 32enne italiano giudicato dalle Correzionali di Mendrisio applicando le norme introdotte da "Via Sicura". L’uomo, come riferisce la stampa ticinese, era incappato in un controllo a Riva San Vitale l’estate scorsa, in seguito al quale gli era stata ritirata la patente e sequestrata la due ruote. L’imputato, che per almeno i prossimi due anni non potrà guidare in Svizzera, era inoltre in possesso di una licenza che non gli permetteva di guidare la moto di grossa cilindrata. Fonte della notizia: rsi.ch Gara al volante, due fermi Un russo e un ucraino fermati a Grono dopo aver attraversato il Ticino a velocità anche oltre i 200 all'ora 06.03.2015 - La polizia cantonale grigionese ha comunicato venerdì di aver ritirato la patente a due guidatori di vetture sportive che giovedì si sono lanciati in una sorta di corsa sulle autostrade della Svizzera italiana viaggiando verso nord. I due, un ucraino 44enne e un russo 45enne alla guida di un’Aston Martin e di una Bentley, sono stati intercettati in Ticino mentre si dirigevano verso l’A13 da una pattuglia a bordo di un’auto civetta. A Grono si è provveduto a valutare la loro velocità, pari a 178 Km/h con una punta di 204 Km/h, su un tratto in cui il limite è di 120 Km/h. La polizia retica ha bloccato le due vetture e per entrambi è scattato il divieto immediato di guidare in Svizzera e nel Liechtenstein. Gli agenti hanno pure incassato un deposito di 1'350 franchi a testa. I due guidatori dell’est sono stati denunciati alla Procura. Fonte della notizia: rsi.ch Documenti falsi: scattano le manette Grazie alla prontezza delle autorità, quattro immigrati clandestini sono stati fermati a Chiasso 05.03.2015 - Tre cittadini stranieri sono stati fermati ieri in possesso di documenti falsificati in Italia, mentre stavano tentando di varcare il valico di Brogeda. Grazie ad una cooperazione tra la Polizia italiana e le autorità elvetiche, i tre individui sono stati arrestati. I due cittadini somali ed uno egiziano sono stati controllati mentre, su un pulman, si dirigevano da Milano alla Germania. Il trio non aveva richiesto l'asilo politico in Italia, poichè l'intenzione era quella di stabilizzarsi in Germania. Non è l'unico caso di documenti falsi provenienti da Caserta. Infatti un paio di giorni fa si era verificato un caso simile, quando quattro somali sono stati arrestati mentre tentavano di varcare il confine elvetico. Fonte della notizia: ticinonews.ch LANCIO SASSI Amtab ancora nel mirino dei teppisti: sassi contro il bus, ferita passeggera L'episodio giovedì sera al San Paolo, nel mirino un mezzo della linea 53. Una banda di ragazzini ha preso a sassate il bus, rompendo parabrezza e finestrini 05.03.2015 - Hanno rotto il parabrezza con un grosso sasso, e lanciato altre pietre contro i finestrini laterali mandandoli in frantumi. Ancora un bus Amtab nel mirino dei teppisti. È accaduto giovedì sera intorno alle 21.30 in via Pacifico Mazzone, al quartiere San Paolo. Ad

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essere preso d'assalto da una banda di ragazzini, un bus della linea 53. Una donna che si trovava a bordo del mezzo è rimasta ferita. Sul posto sono intervenuti carabinieri e sanitari del 118. Fonte della notizia: baritoday.it MORTI VERDI Trattore si ribalta, 21enne gravissimo Fabrizio Terzi di Chiari stava lavorando in uno stagno I soccorsi ostacolati dal terreno viscido e paludoso I sanitari hanno lottato 40 minuti prima di rianimarlo di Massimiliano Magli ROCCAFRANCA 08.03.2015 - Il trattore che si impenna e gli ricade addosso, schiacciando il corpo sotto il peso di diversi quintali. È la scena agghiacciante che si sono trovati davanti i soccorritori ieri mattina a Roccafranca, in un campo di «sguazzo» ossia un appostamento fisso per anatre. Nell'incidente è rimasto gravemente ferito Fabrizio Terzi, 21enne di Chiari, molto conosciuto nella zona per l'attività di fabbro che svolge di generazione in generazione la sua famiglia con la Tpm di Chiari. Le condizioni del giovani sono gravi. Sul posto era presente anche il padre che ha lanciato l'allarme contattando i Tiraboschi, proprietari dei terreni, che sono arrivati con un mezzo per aiutare a sollevare il trattore dal corpo del giovane. Sono seguiti minuti disperati e surreali: il luogo in cui è avvenuto l'incidente ha tenuto lontano i mezzi di soccorso di almeno 300 metri, trattandosi di un terreno che era stato svuotato da poco dell'acqua utilizzata per mantenervi le anatre come richiamo di caccia. Anche per questo l'incidente non può essere considerato su un luogo di lavoro, ma una disgrazia avvenuta in ambito privato. Avvicinarsi all'agricoltore ha imposto ai soccorritori il superamento di una vera e propria palude, tanto che il corpo del giovane, una volta stabilizzato, è stato spostato solo grazie all'intervento di una «Campagnola» dei vigili del fuoco che è stata in grado di guadare il pantano. Analogo imprevisto per l'eli- ambulanza, che ha dovuto eseguire una manovra straordinaria, atterrando prima sulla palude vicino al ferito per far scendere rapidamente i sanitari e poi spostandosi più a nord dove si trovava un terreno in condizioni migliori per l'atterraggio. I tentativi di rianimare il giovane sono durati oltre 40 minuti e con i medici intervenuti grazie all'eliambulanza hanno collaborato i volontari del Gruppo 118 Roccafranca-Ludriano. Sul posto anche la Polizia stradale di Chiari, i carabinieri di Rudiano, i vigili del fuoco di Brescia e di Orzinuovi. Amanti della caccia stanziale, i Terzi avevano affittato il terreno in cui è avvenuto l'incidente dalla famiglia Tiraboschi, che ha un allevamento a poca distanza dal luogo della tragedia. Nel pomeriggio di ieri le condizioni del giovane, pur rimanendo molto gravi, sembrerebbero aver registrato un lieve miglioramento nonostante un intervento alla milza. Le prossime ore saranno decisive. Fabrizio Terzi stava effettuando alcuni lavori di manutenzione, ma il fango della palude lo ha tradito facendo ribaltare il trattore. Fonte della notizia: bresciaoggi.it Roccafranca: travolto dal trattore, contadino in pericolo di vita L'infortunio è accaduto questa mattina, intorno alle 11.20, in via Orceana. L'uomo è stato rianimato più volte ed è stato trasportato in eliambulanza al Civile di Brescia. ROCCAFRANCA 07.03.2015 - Un tragico infortunio agricolo si è registrato, alle 11.20 di questa mattina, a Roccafranca. Un contadino è finito sotto il trattore che stava guidando nel campo che lambisce la provinciale, in via Orceana. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il 118 e la polizia stradale, oltre ai Carabinieri che hanno appurato che si è trattato di infortunio sul lavoro. I pompieri hanno faticato ad estrarre l'uomo dal mezzo. L'agricoltore è stato a lungo rianimato dal personale del 118 che lo ha poi trasportato in eliambulanza al Civile di Brescia. Le condizioni sarebbero critiche. Fonte della notizia: bresciatoday.it Cade e sbatte la testa mentre sale sul trattore per salutare un amico

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L'infortunio è avvenuto, venerdì pomeriggio, alle 17.10, in via Casone a San Pietro in Gu. Sul posto l'eliambulanza del Suem 118. L'uomo è stato trasportato al nosocomio di Padova con ferite di media gravità SAN MARTINO DI LUPARI 06.03.2015 - Si è infortunato salendo sul trattore per salutare un amico. L'incidente, venerdì alle 17.10, in via Casone a San Martino di Lupari. L'uomo, provando a salire sul mezzo, ha perso l'equilibrio, scivolando e cadendo rovinosamente a terra. Il ferito, che nella caduta ha sbattuto la testa, è stato prelevato con un elicottero del Suem 118 per essere trasportato in ospedale a Padova. I medici gli hanno riscontrato lesioni di media gravità. Sul posto, oltre al personale sanitario, anche i carabinieri della stazione locale. Fonte della notizia: padovaoggi.it SBIRRI PIKKIATI Prende a calci una poliziotta, sudamericana arrestata a Savona Movimentato episodio in centro e negli uffici della Questura per una trentanovenne ora in carcere con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale di Giò Barbera SAVONA 08.03.2015 - Resistenza a pubblico ufficiale. Con questa accusa la polizia ha arrestato una trentanovenne di origini dominicane, ma è stata anche denunciata per oltraggio a pubblico ufficiale, percosse, rifiuto di fornire le generalità ed amministrativamente per ubriachezza. Tutto è iniziato nel tardo pomeriggio di ieri quando diverse telefonate al 113 segnalavano una donna che disturbava i passanti in una via del centro. Gli agenti della Squadra Volante, arrivati subito sul posto, hanno cercato di calmare la donna sudamericana, ma non è stato facile: prima si è rifiutata di fornire le generalità e poi, negli uffici della Questura, ha preso a calci una poliziotta. Comportamento che ha fatto scattare il provvedimento restrittivo. L’arrestata è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Fonte della notizia: ivg.it Foggia, pietre e bottiglie contro auto Polizia locale: aggrediti due vigili urbani 08.03.2015 - Grave episodio criminale ieri notte ai danni di due operatori di polizia municipale nel centro storico di Foggia. Verso le ore 01,30 due marescialli del corpo di polizia municipale del capoluogo dauno impegnati nei consueti controlli all'intersezione tra via Arpi e piazza Cattedrale, hanno notato un gruppo di ragazzi (circa 10) che avevano preso di mira l'auto di servizio parcheggiata poco distante con lanci di bicchieri e lattine. Quando i due operatori si sono avvicinati per i controlli del caso, i ragazzi in un primo momento si sono allontanati ma, successivamente, sono tornati verso il veicolo della polizia municipale scagliando pietre e bottiglie questa volta contro i due marescialli e colpendone uno alla caviglia ma senza fortunatamente provocargli danni fisici. Prontamente altri colleghi di servizio nei paraggi sono intervenuti mettendo in fuga i malintenzionati. A nulla sono servite le ricerche per individuare i responsabili di questo ignobile gesto che hanno fatto perdere le loro tracce. La UIL FPL oltre ad esprimere solidarietà ai due colleghi aggrediti, condanna fortemente quanto accaduto. Aggredire due operatori di polizia municipale in servizio notturno per garantire sicurezza ai tanti cittadini che di notte vivono il centro storico della città è un atto che non deve passare inosservato e di cui le istituzioni tutte devono tener conto. Con troppa facilità il Corpo della polizia municipale di Foggia viene preso di mira da sterili polemiche che contribuiscono a creare un clima di vero e proprio odio nei confronti di chi tutti i giorni lavora per il bene comune nonostante le tante difficoltà legate alla grave carenza di personale e alla mancanza di una completa dotazione di mezzi e strumenti operativi. Tutti gli otto operatori di servizio ieri nel centro storico e i due ufficiali erano armati di pistola ma è evidente che questa dotazione non basta a garantire la sicurezza degli agenti e dei cittadini in circostanze come quella di ieri dove, invece, sarebbe stato utile avere al seguito un distanziatore oltre al pratico spray urticante già in possesso degli appartenenti al Corpo. La UIL FPL, nelle persone di Stefano Berardino e Gino Giorgione, apprezzando la favorevole disponibilità del Comandante del Corpo Col. Romeo Delle Noci, inoltrerà già da domani ennesima richiesta di incontro urgente con il

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Sindaco di Foggia Franco Landella per affrontare queste ed altre problematiche legate alla sicurezza degli operatori e dei cittadini. Fonte della notizia: teleradioerre.it Imperia. Sembra svenuto in macchina. all’arrivo della polizia insulta e minaccia gli agenti. denunciato un 38enne/i dettagli Un 38enne di Imperia è stato denunciato per minacce e resistenza a pubblico ufficiale dopo aver reagito in maniera scomposta a un controllo degli agenti della squadra Volante. 08.03.2015 - Nel dettaglio, l`uomo, intorno alle 8 del mattino, era sdraiato all`interno della propria auto parcheggiata in via Matteotti. Un passante, credendolo vittima di un malore, ha chiamato la Polizia. Sul posto sono sopraggiunti due agenti della Squadra Volante. Svegliato d’improvviso, in evidente stato di alterazione alcolica, alla richiesta di spiegazioni e documenti, il 38enne è andato in escandescenze, minacciando e insultando i due poliziotti che, per tutta risposta, hanno tradotto l’uomo in Questura, dove è scattata la denuncia. Fonte della notizia: imperiapost.it Barcellona P.G: arrestato giovane per resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale 07.03.2015 - Nella notte personale del Nucleo Operativo di Barcellona Pozzo di Gotto, coordinati dal Tenente Luca Geminale, hanno tratto in arrestato un giovane barcellonese, B.D., classe ’89, venditore ambulante di pesce, resosi responsabile di resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale. Nella circostanza, il citato, a bordo di un’autovettura, alla vista dei militari dell’Arma ed al fine di eludere il controllo, si è dato alla fuga. Ne è nato un breve inseguimento, al termine del quale è stato bloccato in via Cicerata. Qui i militari hanno accertato che l’uomo si trovava sprovvisto di patente di guida perché mai conseguita. Durante le operazioni di controllo ed identificazione il ragazzo, invitato dai militari a recarsi in caserma per la compilazione e la consegna dei verbali sanzionatori, si è invece lanciato contro gli stessi insultandoli e minacciandoli. Il giovane è stato immediatamente immobilizzato e tratto in arresto. Quindi, lo stesso, che dovrà adesso rispondere dei reati sopra menzionati, è stato sottoposto dal P.M Giorgio Nicola alla misura degli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo. Fonte della notizia: strettoweb.com Insultano e picchiano i poliziotti: arrestate due prostitute È successo in via Ghisolfa a Rho. Dietro le sbarre, per resistenza, oltraggio, minaccia e violenza a pubblico ufficiale, due prostitute nigeriane 06.03.2015 - Due arresti e un uomo indagato per sfruttamento della prostituzione. È il risultato di un servizio di perlustrazione portato a termine dagli agenti del 113 a Rho. Dietro le sbarre, per resistenza, oltraggio, minaccia e violenza a pubblico ufficiale, due prostitute nigeriane di 25 e 28 anni. Denunciato in stato di libertà un 60enne italiano, trovato con le due donne. IL FATTO. Tutto è accaduto intorno alle 4 di venerdì 6 marzo in via Ghisolfa, dove una pattuglia del commissariato di Rho-Pero ha notato un’automobile con tre persone a bordo. Sono scattati i controlli e sui sedili della vettura sono state trovate due meretrici, irregolari sul suolo italiano, oltre un 60enne italiano. Quando le forze dell’ordine le hanno informate che nei loro confronti sarebbe stata avviata la procedura per l’espulsione, si sono scagliate contro i poliziotti. È nata una colluttazione durante la quale hanno ripetutamente insultato gli agenti. Immobilizzate, sono state trasportate al commissariato e dichiarate in stato di arresto. Successivamente sono state trasportate nel carcere milanese di San Vittore, in attesa del giudizio per direttissima, al termine del quale saranno espulse. Il 60enne, rimasto in disparte durante la colluttazione, è stato denunciato.

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Fonte della notizia: rho.milanotoday.it Roseto, rubato furgone del Comune durante l’emergenza maltempo: carabinieri lo scoprono e lui li picchia ROSETO 06.03.2015 - Il Sindaco, Enio Pavone ha ringraziato la Stazione dei Carabinieri di Roseto degli Abruzzi ed al suo Comandante, il Luogotenente Enzo Procida, per il tempestivo ed efficace intervento che ha permesso il recupero di un mezzo comunale che era stato rubato ieri sera, mentre era in servizio sul territorio per tamponare l’emergenza causata dal maltempo. Il Furgone era stata rubata da un balordo che è stato, a tempo di record, intercettato, fermato ed arrestato, con il mezzo comunale che è stato rimesso immediatamente a disposizione della collettività. “Giunga al Luogotenente Procida ed ai suoi uomini il plauso dell’Amministrazione e di tutta la collettività per questo brillante intervento che, in un momento di oggettiva difficoltà, ci ha permesso di riavere a disposizione il mezzo comunale” dichiara il primo cittadino rosetano, Enio Pavone. L’EPISODIO. Nel corso della nottata i Carabinieri della Stazione di Roseto hanno arrestato nella flagranza del reato di evasione, furto aggravato, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, Alberto Di Crescenzo, 53enne, di Notaresco, domiciliato a Silvi, già arrestato nello scorso mese di gennaio dai Carabinieri di Notaresco per resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale. A causa delle pessime condizioni metereologiche che hanno investito la regione, la Compagnia dei Carabinieri di Giulianova, al fine di far fronte alle incessanti richieste di soccorso pervenute dai cittadini, nonché monitorare tempestivamente il continuo evolversi della situazione, ha predisposto numerosi servizi perlustrativi, tutti diretti dai rispettivi comandanti di Stazione, coordinati personalmente dal Capitano Domenico Calore. A Roseto degli Abruzzi, nel corso del servizio esterno, il Luogotenente Procida, avuta notizia che un malvivente aveva poco prima rubato un Iveco Daily di proprietà del comune, utilizzato dagli operai per trasportare le transenne utilizzate per inibire il transito nei sottopassi ed altre zone a rischio della città, si è immediatamente attivato. Dopo alcuni minuti, il furgone è stato intercettato e bloccato lungo la Nazionale Adriatica. Il conducente, in seguito identificato, alla vista dei Carabinieri, nel discendere dal mezzo dava in escandescenza, scagliandosi contro gli stessi, nonché ingaggiando una breve colluttazione. Il Luogotenente Procida, con non poche difficoltà, riusciva a bloccarlo traendolo in arresto. Il Comandante della Stazione Carabinieri nella circostanza riportava lesioni guaribili in otto giorni. Nel corso degli accertamenti, è emerso che il Di Crescenzo, era evaso dagli arresti domiciliari a Silvi Marina, ove era ristretto a seguito di condanna per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, conseguenti l’arresto operato il 12 gennaio 2015 dai Carabinieri della Stazione di Notaresco. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato rinchiuso al carcere di Teramo, in attesa dell’udienza di convalida, tuttora in corso. Fonte della notizia: .cityrumors.it Borgorose, minaccia i carabinieri intervenuti al night club: arrestato BORGOROSE 05.03.2015 - Minaccia i carabinieri intervenuti, arrestato. I carabinieri della stazione di Pescorocchiano, intervenuti in un night club di Borgorose, hanno arrestato un uomo di 30 anni, pregiudicato, per violenza, minaccia ed oltraggio a pubblico ufficiale. Lo stesso, per futili motivi ed in presenza di numerosi clienti, ha minacciato, spintonato ed offeso i militari, intervenuti a seguito di richiesta di privato cittadino. L’arrestato dopo le formalità di rito, su disposizione dell’autorità giudiziaria è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in attesa di giudizio direttissimo. Fonte della notizia: ilmessaggero.it San Michele Mondovì: arrestati 2 romeni per per resistenza e violenza a pubblico ufficiale 05.03.2015 - L’altra notte personale dell’Aliquota Radiomobile di questa Compagnia unitamente a quello della Stazione di San Michele Mondovì (CN) impegnato nei controlli preventivi finalizzati al contrasto del fenomeno dei furti nelle abitazioni, servizi straordinari

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operati di concerto con il Comando Provinciale Carabinieri di Cuneo nell’ambito del monregalese, traevano in arresto due cittadini romeni entrambi residenti a Genova, M.C. 32enne e N.F.S. 23enne, gravati da vari pregiudizi di polizia, resisi responsabili di resistenza, lesioni e violenza aggravata a pubblico ufficiale. Intorno alla mezzanotte, alcuni privati cittadini segnalavano a questa Centrale Operativa – tramite il “112” – la presenza di due vetture con targa straniera che viaggiavano a bassa velocità nel concentrico di San Michele Mondovì, i cui occupanti guardavano nelle abitazioni come se stessero verificando la presenza in casa delle persone ivi dimoranti. Giungeva di lì a qualche minuto la pattuglia del Nucleo Radiomobile di questa Compagnia e poco dopo quella dei militari di San Michele Mondovì impegnata nei citati controlli straordinari, ed entrambe si mettevano alla ricerca dei due veicoli segnalati. La pattuglia del Pronto Intervento, dopo poco, intercettava uno dei veicoli ricercati – un van con targa tedesca – i cui occupanti alla vista dei militari abbandonavano il mezzo per darsi alla fuga a piedi per le campagne. Uno dei due fuggiaschi veniva raggiunto e, brandendo un grosso cacciavite, aggrediva i militari. Ne nasceva una colluttazione in esito alla quale il soggetto veniva bloccato ed arrestato. In coerenza con le ricerche intraprese, di lì ad una manciata di minuti, l’altra pattuglia intervenuta incrociava nelle vie limitrofe il secondo veicolo ricercato, sempre un van ma questo con targa bulgara. Al termine di un breve inseguimento i militari riuscivano a bloccare l’auto, ed il guidatore, sceso dal mezzo repentinamente, nel tentativo di fuggire veniva a colluttazione con i Carabinieri che comunque riuscivano ad ammanettarlo. Le perquisizioni veicolari consentivano di rinvenire vari arnesi da scasso (seghetti e lime da ferro, vari cacciaviti, leve, ecc.), ed in particolare delle biglie d’acciaio atte a verificare la presenza e/o l’inserimento dell’antifurto: esse vengono lanciate contro gli infissi e le vibrazioni fanno scattare se inserito il sistema d’allarme, così consentendo al malfattore di verificare l’aggredibilità dell’obiettivo prescelto. Due dei militari operanti, medicati al Pronto Soccorso di Mondovì, riportavano alcune contusioni. I due tratti in arresto, in seguito alla convalida avvenuta in data odierna presso il Tribunale di Cuneo, venivano sottoposti all’obbligo di dimora presso il proprio comune di residenza. Ancora una volta il senso civico, la cultura dell’ ”autotutela” delle proprie comunità/località risultano le uniche forme vincenti di collaborazione fra cittadino e FF.OO. nel prevenire i fenomeni criminali, in particolar modo quelli di matrice predatoria. Sono in corso ulteriori approfondimenti per valutare l’eventuale responsabilità degli arrestati in merito ai furti commessi negli ultimi periodi nei comuni del monregalese. Fonte della notizia: grandain.com