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II www.gazzettino.it Martedì 12 Febbraio 2019 LE REAZIONI UDINE (cdm) A sostenere la neces- sità di una modifica della legge re- gionale per la valorizzazione del soccorso alpino regionale non è solo il Conapo, che anche ieri è tornato sull’argomento per bocca di Damjan Nacini, sostenendo che il Cnsas darebbe un’interpre- tazione «errata e strumentale» del quadro giuridico sul soccorso pubblico. In linea, seppur con ac- centi diversi, sono anche la Cisl e la Cgil, entrambi convinti che la regia dei soccorsi spetti ai vigili del fuoco. Per Marco Del Fabbro, coordinatore provinciale della Fns Cisl, «quello che pensa il Co- napo è in linea con quanto pensia- mo noi. Siamo d’accordo con la proposta di Bernardis (che ora sa- rà soggetta a un ritiro condiziona- to, in attesa di un tentativo di me- diazione, vedi altro articolo). Non si può dare a una componente vo- lontaria, come il Cnsas, la gestio- ne dei soccorsi, che, invece, deve andare al Corpo nazionale dei vi- gili del fuoco, che poi può avvaler- si della loro collaborazione. Loro devono essere uno strumento del- lo Stato: quella attuale è una stor- tura della norma che andrebbe corretta». Secondo lui, infatti, og- gi «sul campo possono nascere seri problemi. Si possono creare incomprensioni su chi deve inter- venire. Noi siamo per modificare la normativa regionale, in modo che la competenza dei soccorsi venga affidata ai vigili del fuoco, che poi possono avvalersi della collaborazione del Cnsas. Nessu- no mette in dubbio la loro compe- tenza nella loro materia, sicura- mente ce ne avvarremo, ma il coordinamento deve restere sem- pre in capo ai vigili del fuoco». Sulla stessa lunghezza d’onda Ce- sare Palmucci, coordinatore re- gionale della Cgil Forza pubblica. Pur non risparmiando critiche al «modo raffazzonato con cui il Co- napo è andato a parlare in Regio- ne», Palmucci concorda nel meri- to: «Un pubblico ufficiale non può essere coordinato da un vo- lontario. Non si deve creare un cortocircuito. Siamo d’accordo al 90% con la proposta della Lega. Non siamo d’accordo con la vee- menza delle proposte del Cona- po, ma lo siamo sulla necessità di trovare un’intesa con il Cnsas. Ben vengano collaborazioni ope- rative con loro: ma resta inteso che i vigili del fuoco devono avo- care a sé il coordinamento». I dem, che avevano chiesto il ri- tiro delle modifiche per lo sposta- mento del coordinamento del soccorso alpino in capo ai vigili del fuoco, ieri sono andati all’at- tacco della maggioranza: «Dopo aver prodotto una norma che metteva in difficoltà professioni- sti che operano spesso in situazio- ni di pericolo per salvare la vita degli altri, la Lega ci ha ripensato, bloccando la discussione in com- missione, dopo la nostra richie- sta di ritiro della previsione nor- mativa», hanno detto Mariagra- zia Santoro e Diego Moretti, dopo che l’esame in terza commissio- ne, previsto per oggi, è stato an- nullato. «La nostra contrarietà al- la proposta della Lega – spiegano i consiglieri dem – è netta, in quanto non nasce da un’esigenza specifica, ma da qualche richie- sta puntuale messa dentro al cal- derone della legge omnibus che da una sanatoria all’altra si dimo- stra un contenitore di marchette elettorali - sostengono Santoro e Moretti in una nota dai toni duri - più che a una legge generale e astratta». Se ci sono problemi di coordinamento, aggiungono, «si possono promuovere protocolli operativi e migliorie nel sistema delle comunicazioni senza fare una normetta solo per acconten- tare qualcuno». IL CASO UDINE È bufera sul caso della “re- gia” dei soccorsi, innescato dalla proposta a marchio leghista (in- serita nella cosiddetta legge om- nibus), che avrebbe voluto ripor- tare il coordinamento in capo ai vigili del fuoco sempre e comun- que, modificando la norma re- gionale 24/17 che affida al Soc- corso alpino il coordinamento degli interventi (anche non sani- tari) in ambiente montano, ipo- geo e negli ambienti ostili e im- pervi. Ne è seguito un botta e ri- sposta a distanza fra il sindacato Conapo (che aveva chiesto addi- rittura l’intervento di Salvini per evitare «cortocircuiti» fra la leg- ge regionale e quella statale) e il Cnsas Fvg (secondo cui, invece, la legge Fvg «recepisce in toto» il quadro normativo nazionale «in cui si affida al Cnsas il coordina- mento dei soccorsi» in tali situa- zioni, «anche in cso di interventi di carattere non sanitario») e l’at- tacco frontale del Pd (che ha par- lato di «marchette elettorali») al- la Lega. E in serata è stato lo stes- so capogruppo del Carroccio Mauro Bordin a chiarire la scelta di un «ritiro condizionato» di quella proposta di modifica, «non perché ce l’abbia chiesto il Pd, ma d’intesa con l’assessore Riccardi, per consentirgli di fare una verifica e trovare una formu- la di contemperamento fra le di- stinte esigenze. Se non si trovas- se un accordo fra vigili del fuoco e Cnsas, valuteremo di ripropor- re la modifica in aula o in altre occasioni». SOCCORSO ALPINO Dopo la presa di posizione del sindacato autonomo Conapo, il Cnsas è intervenuto con una lun- ga nota, ricordando che la com- petenza attribuita al Soccorso al- pino «discende in modo netto da due leggi dello Stato, da una di- rettiva della Presidenza del con- siglio dei ministri e da un ulterio- re provvedimento di legge, guar- da caso proprio sul riordino del- la disciplina dei vigili del fuoco» (e cita la legge 74-2001, 289-2002, il Dpcm 12-2012 e il de- creto legislativo 97-2017). Nor- mative che, ricorda il Soccorso, «sono state recepite nella mag- gior parte delle Regioni e provin- ce autonome». Secondo il Cnsas la norma finita nel mirino ha contribuito a «semplificare«. Il Cnsas bolla gli attacchi mediatici del Conapo come «illegittimi» e si chiede «come mai sia parados- salmente un sindacato e non il comando regionale dei vigili del fuoco» a intervenire. Secondo il Corpo, se la legge fosse stata con- tra legem «sarebbe già stata im- pugnata». Per il Cnsas i suoi 382 tecnici che dal 1954 operano in montagna «non sono soltanto un valore aggiunto, come viene riduttivamente definito dal Co- napo», «ma un valore in sé, alla pari di quello dei vigili del fuo- co». Il Soccorso sostiene che la legge non generi affatto, «ma al contrario risolva “momenti di in- certezza e potenziali ritardi nei soccorsi”, semplificando e velo- cizzando le operazioni». LEGA La proposta di modifica, ave- va spiegato il leghista Diego Ber- nardis, nasceva «per riallineare la norma regionale a quella na- zionale. La legge Fvg, infatti, con- sente al Cnsas in determinati am- bienti di coordinare le operazio- ni in ambito sanitario ma anche non sanitario, mentre a livello nazionale il coordinamento è dei vigili del fuoco, che poi possono intervenire in modo autonomo o delegare il Cnsas». Il fatto che la legge non sia stata impugnata «è contestabile, perché una norma è impugnabile in qualsiasi mo- mento. Era stata promulgata dal- la giunta Serracchiani: dal punto di vista politico, è chiaro - per Bernardis - che non poteva esse- re impugnata dal governo “ami- co”». Poi, però, è saltata la discus- sione prevista per oggi in terza commissione. «La terza - ha spie- gato in serata Bordin - avrebbe solo dovuto dare un parere. Non aveva senso, visto che abbiamo deciso di ritirare temporanea- mente la proposta nella quarta commissione che si riunirà mer- coledì. Una scelta fatta d’intesa con Riccardi per consentirgli di verificare la possibilità di trova- re un accordo fra le parti. Non vogliamo alimentare la conflit- tualità. Abbiamo ascoltato tutti. La norma regionale oggi pone il Fvg in totale disarmonia rispetto alle altre regioni. Se ci sono solu- zioni che possono evitare corto- circuiti, siamo ben pronti a valu- tarli. Ribadiamo la massima sti- ma nei confronti dei vigili del fuoco e del Cnsas». Camilla De Mori © RIPRODUZIONE RISERVATA Cisl e Cgil: «Il coordinamento vada al corpo statale, non ai volontari» VIGILI DEL FUOCO Anche Cgil e Cisl la pensano come il Conapo La polemica in Regione La sua proposta, spiegava nel primo pomeriggio Bernardis, non era solo frutto di una rivendicazione sindacale, ma «nasceva da una richiesta dei vigili del fuoco, mandata al governatore e alla maggioranza regionale dall’allora direttore regionale Munaro che segnalava questa discrasia». I tentativi di trovare un accordo fra le parti, come ammesso dallo stesso Bernardis, finora sono falliti («A novembre le parti sono rimaste distanti»). «Anche il dipartimento ha chiesto un intervento» Bernardis SANTORO E MORETTI DEL PD ESULTANO: «GRAZIE A NOI STOPPATA UNA MARCHETTA ELETTORALE» INTERVENTO I soccorritori del Cnsas all’opera in una delicata operazione ` La Lega: ritireremo la modifica per dare il tempo all’assessore di cercare un accordo fra le parti Primo Piano ` Dopo l’uscita del Conapo la replica del Cnsas «Nessun cortocircuito, attacchi illegittimi» Sulla regia dei soccorsi si tenta la mediazione (C) Ced Digital e Servizi | ID: 01018188 | IP ADDRESS: 79.10.176.1 sfoglia.ilgazzettino.it c34b2955a560b79ee526260c7c354bab

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www.gazzettino.itMartedì 12Febbraio 2019

LE REAZIONI

UDINE (cdm) A sostenere la neces-sità di unamodifica della legge re-gionale per la valorizzazione delsoccorso alpino regionale non èsolo il Conapo, che anche ieri ètornato sull’argomentoperboccadi Damjan Nacini, sostenendoche il Cnsas darebbe un’interpre-tazione «errata e strumentale»del quadro giuridico sul soccorsopubblico. In linea, seppur con ac-centi diversi, sono anche la Cisl ela Cgil, entrambi convinti che laregia dei soccorsi spetti ai vigilidel fuoco. Per Marco Del Fabbro,coordinatore provinciale dellaFns Cisl, «quello che pensa il Co-napo è in linea con quanto pensia-mo noi. Siamo d’accordo con laproposta di Bernardis (che ora sa-rà soggetta a un ritiro condiziona-

to, in attesa di un tentativo dime-diazione, vedi altro articolo).Nonsi può dare a una componente vo-lontaria, come il Cnsas, la gestio-ne dei soccorsi, che, invece, deveandare al Corpo nazionale dei vi-gili del fuoco, che poi può avvaler-si della loro collaborazione. Lorodevono essere uno strumento del-lo Stato: quella attuale è una stor-tura della norma che andrebbecorretta». Secondo lui, infatti, og-gi «sul campo possono nascereseri problemi. Si possono creareincomprensioni su chi deve inter-venire. Noi siamo per modificarela normativa regionale, in modoche la competenza dei soccorsivenga affidata ai vigili del fuoco,che poi possono avvalersi dellacollaborazione del Cnsas. Nessu-nomette in dubbio la loro compe-tenza nella loro materia, sicura-mente ce ne avvarremo, ma il

coordinamento deve restere sem-pre in capo ai vigili del fuoco».Sulla stessa lunghezza d’onda Ce-sare Palmucci, coordinatore re-gionale della Cgil Forza pubblica.Pur non risparmiando critiche al«modo raffazzonato con cui il Co-napo è andato a parlare in Regio-ne», Palmucci concorda nelmeri-to: «Un pubblico ufficiale nonpuò essere coordinato da un vo-lontario. Non si deve creare uncortocircuito. Siamo d’accordo al90% con la proposta della Lega.Non siamo d’accordo con la vee-menza delle proposte del Cona-po, ma lo siamo sulla necessità ditrovare un’intesa con il Cnsas.Ben vengano collaborazioni ope-rative con loro: ma resta intesoche i vigili del fuoco devono avo-carea sé il coordinamento».I dem, che avevano chiesto il ri-

tiro dellemodifiche per lo sposta-

mento del coordinamento delsoccorso alpino in capo ai vigilidel fuoco, ieri sono andati all’at-tacco della maggioranza: «Dopoaver prodotto una norma chemetteva in difficoltà professioni-sti che operano spesso in situazio-ni di pericolo per salvare la vitadegli altri, la Lega ci ha ripensato,bloccando la discussione in com-missione, dopo la nostra richie-sta di ritiro della previsione nor-mativa», hanno detto Mariagra-zia Santoro eDiegoMoretti, dopoche l’esame in terza commissio-ne, previsto per oggi, è stato an-nullato. «La nostra contrarietà al-la proposta della Lega – spieganoi consiglieri dem – è netta, inquanto non nasce da un’esigenzaspecifica, ma da qualche richie-sta puntuale messa dentro al cal-derone della legge omnibus cheda una sanatoria all’altra si dimo-

stra un contenitore di marchetteelettorali - sostengono Santoro eMoretti in una nota dai toni duri -più che a una legge generale eastratta». Se ci sono problemi dicoordinamento, aggiungono, «sipossono promuovere protocollioperativi e migliorie nel sistemadelle comunicazioni senza fareuna normetta solo per acconten-tarequalcuno».

IL CASO

UDINE È bufera sul caso della “re-gia” dei soccorsi, innescato dallaproposta a marchio leghista (in-serita nella cosiddetta legge om-nibus), che avrebbe voluto ripor-tare il coordinamento in capo aivigili del fuoco sempre e comun-que, modificando la norma re-gionale 24/17 che affida al Soc-corso alpino il coordinamentodegli interventi (anche non sani-tari) in ambiente montano, ipo-geo e negli ambienti ostili e im-pervi. Ne è seguito un botta e ri-sposta a distanza fra il sindacatoConapo (che aveva chiesto addi-rittura l’intervento di Salvini perevitare «cortocircuiti» fra la leg-ge regionale e quella statale) e ilCnsas Fvg (secondo cui, invece,

la legge Fvg «recepisce in toto» ilquadro normativo nazionale «incui si affida al Cnsas il coordina-mento dei soccorsi» in tali situa-zioni, «anche in cso di interventidi carattere non sanitario») e l’at-tacco frontale del Pd (che ha par-lato di «marchette elettorali») al-la Lega. E in serata è stato lo stes-so capogruppo del CarroccioMauroBordin a chiarire la sceltadi un «ritiro condizionato» diquella proposta di modifica,«non perché ce l’abbia chiesto ilPd, ma d’intesa con l’assessoreRiccardi, per consentirgli di fareuna verifica e trovare una formu-la di contemperamento fra le di-stinte esigenze. Se non si trovas-se un accordo fra vigili del fuocoe Cnsas, valuteremo di ripropor-re la modifica in aula o in altreoccasioni».

SOCCORSO ALPINODopo la presa di posizione del

sindacato autonomo Conapo, ilCnsas è intervenuto con una lun-ga nota, ricordando che la com-petenza attribuita al Soccorso al-pino «discende inmodo netto dadue leggi dello Stato, da una di-rettiva della Presidenza del con-siglio deiministri e da un ulterio-re provvedimento di legge, guar-da caso proprio sul riordino del-la disciplina dei vigili del fuoco»(e cita la legge 74-2001,289-2002, il Dpcm 12-2012 e il de-creto legislativo 97-2017). Nor-mative che, ricorda il Soccorso,«sono state recepite nella mag-gior parte delle Regioni e provin-ce autonome». Secondo il Cnsasla norma finita nel mirino hacontribuito a «semplificare«. IlCnsasbolla gli attacchimediatici

del Conapo come «illegittimi» esi chiede «comemai sia parados-salmente un sindacato e non ilcomando regionale dei vigili delfuoco» a intervenire. Secondo ilCorpo, se la legge fosse stata con-tra legem «sarebbe già stata im-pugnata». Per il Cnsas i suoi 382tecnici che dal 1954 operano inmontagna «non sono soltantoun valore aggiunto, come vieneriduttivamente definito dal Co-napo», «ma un valore in sé, allapari di quello dei vigili del fuo-co». Il Soccorso sostiene che lalegge non generi affatto, «ma alcontrario risolva “momenti di in-certezza e potenziali ritardi neisoccorsi”, semplificando e velo-cizzando le operazioni».

LEGALa proposta di modifica, ave-

va spiegato il leghista Diego Ber-nardis, nasceva «per riallinearela norma regionale a quella na-zionale. La legge Fvg, infatti, con-sente al Cnsas in determinati am-bienti di coordinare le operazio-ni in ambito sanitario ma anchenon sanitario, mentre a livellonazionale il coordinamento èdeivigili del fuoco, che poi possonointervenire inmodo autonomo odelegare il Cnsas». Il fatto che lalegge non sia stata impugnata «ècontestabile, perché una normaè impugnabile in qualsiasi mo-mento. Era stata promulgata dal-la giunta Serracchiani: dal puntodi vista politico, è chiaro - perBernardis - che non poteva esse-re impugnata dal governo “ami-co”». Poi, però, è saltata la discus-sione prevista per oggi in terzacommissione. «La terza - ha spie-gato in serata Bordin - avrebbesolo dovuto dare un parere. Nonaveva senso, visto che abbiamodeciso di ritirare temporanea-mente la proposta nella quartacommissione che si riuniràmer-coledì. Una scelta fatta d’intesacon Riccardi per consentirgli diverificare la possibilità di trova-re un accordo fra le parti. Nonvogliamo alimentare la conflit-tualità. Abbiamo ascoltato tutti.La norma regionale oggi pone ilFvg in totale disarmonia rispettoalle altre regioni. Se ci sono solu-zioni che possono evitare corto-circuiti, siamo ben pronti a valu-tarli. Ribadiamo la massima sti-ma nei confronti dei vigili delfuocoedel Cnsas».

CamillaDeMori

©RIPRODUZIONERISERVATA

Cisl e Cgil: «Il coordinamento vadaal corpo statale, non ai volontari»

VIGILI DEL FUOCO Anche Cgil e Cisl la pensano come il Conapo

La polemica in Regione

Lasuaproposta, spiegavanelprimopomeriggioBernardis,nonerasolo fruttodiunarivendicazionesindacale,ma«nascevadaunarichiestadeivigili del fuoco,mandataalgovernatoreeallamaggioranzaregionaledall’alloradirettoreregionaleMunarochesegnalavaquestadiscrasia». I tentativi ditrovareunaccordo fra leparti,comeammessodallo stessoBernardis, finora sono falliti(«Anovembre leparti sonorimastedistanti»).

«Anche il dipartimentoha chiesto un intervento»

Bernardis

SANTORO E MORETTI

DEL PD ESULTANO:

«GRAZIE A NOI

STOPPATA

UNA MARCHETTA

ELETTORALE»

INTERVENTO I soccorritori del Cnsas all’opera in una delicata operazione

`La Lega: ritireremo la modifica per dare il tempoall’assessore di cercare un accordo fra le parti

Primo Piano

`Dopo l’uscita del Conapo la replica del Cnsas«Nessun cortocircuito, attacchi illegittimi»

Sulla regia dei soccorsisi tenta la mediazione

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Il futuro Una nuova tecnologia per geolocalizzare le richieste

SALUTE

UDINE Scherzi di pessimo gusto, di-spetti insensati fino agli utenti se-riali. Il Nue, numero unicod’emergenza è bersaglio in un an-no di 75.334 chiamate che nullahanno a che vedere con l’emer-genza. Chiamate false, improprie–di cui il 30% inviato, per errore oper gioco, da bambini entrati inpossesso dei cellulari dei loro ge-nitori - che tolgono tempo aglioperatori e a chi chiama il 112 per-ché ne ha davvero bisogno. Suquesto dato l’assessore regionalealla salute Riccardo Riccardi halanciato un appello alla “coscien-za della responsabilità”. Lo ha fat-to in una giornata speciale per ilNue, un open day della sede ope-rativa di Palmanova che ieri è sta-ta visitata da oltre un centinaio distudenti e da circa 100 cittadini de-siderosi di entrare nel cervellonedella centrale unica. E proprio ri-volgendosi agli studenti, Riccardiha invitato tutti a cercare di mi-gliorare perché “su queste cosenonsi scherza”.

I CASINonsonomarachelle, il 112 èun

numero salvavita e l’open day,giornata europea del 112, è stataun momento di conoscenza, dicultura della prevenzione perchédelle 615mila chiamate ricevutenel 2018, 322.962 sono state inol-trate dagli operatori del 112 alleforze dell’ordine o alle strutturesanitarie, per attivare gli interven-ti di emergenza: il 52%delle telefo-nate ricevute complessivamentedal Nue. Di queste chiamate, clas-sificate come vere emergenze,173.227 sono state inoltrate allestrutture di emergenza sanitaria,

73.314 ai Carabinieri, 51.098 allaPoliziadi Stato, 25.259 aiVigili delfuoco e 64 alla Capitaneria di por-to.Mentre 60.959, tra le chiamatenon inoltrate, riguardavano ri-chieste di informazioni da partedei cittadini. Numeri che fannocapire come sia importante utiliz-zare inmaniera appropriata il 112,un po’ come si dovrebbe fare conil pronto soccorso. Gli operatorisono alle prese quotidianamentecon 1600 telefonate, circa 50.000al mese che hanno raggiunto unpicco di 57.000 nel mese di ago-

sto. Se quasi 323mila chiamate so-no poi state smistate, esiste un48% di filtro perché si parla diquasi 300mila telefonate bloccatein quanto non contengono condi-zioni di emergenza o pericolo divita.

L’ASSESSORE“Il numero telefonico unico 112

- ha precisato il vicegovernatore -consente di avviare in modo rapi-do alcune procedure importantiper la sicurezza o la vita delle per-sone: un servizio di cui occorre

diffondere massimamente la co-noscenza fra la cittadinanza perun vero e proprio percorso di edu-cazione all’utilizzo. Un percorsodi conoscenza ed educazione alconcetto e ruolo di Protezione ci-vile che deve partire dal basso, acominciare dalle scuole primarie,per sensibilizzare anche le giova-ni generazioni sulla funzione e iprotocolli d’utilizzo e di attivazio-nedel 112 e su tutto quanto sta allespalle di questi servizi”. Riccardiha poi ricordato come l’attivazio-ne del Nue abbia avuto un impat-to forte in Friuli Venezia Giuliascatenando talora “ire ingiustifi-cate” per la differenza rispetto almodello passato dov’erano le sin-gole centrali a governare le chia-mate. “Aver concentrato tutto –haspiegato – consentedi avereunnumero più facile da veicolare,maggiore tecnologia a disposizio-ne. È la scelta giusta” ha conclusopur ammettendo che qualche dif-ficoltà ancora persiste come il

doppio passaggio delle chiamate.Ma è una “scelta che concentraanziché suddividere la gestione inquattro centrali e non è una cosadapoco”.

MIGLIORAMENTOMesse da parte le chiamate “fa-

ke”, infatti, delle chiamate inoltra-te e smistate la metà risponde altema dell’emergenza sanitaria, “ilgrande tema su cui dobbiamo rag-giungere condizioni di migliora-mento, ma che ha già livelli di-screti di qualità”. Collegato allatempestività delle operazioni disoccorso c’è il tempo di attesa perl’ingressonelle strutture sanitariee anche su questo fronte, già unanno fa, si è cercatodi uniformarela risposta con l’adozione del ma-nuale operativo di triage di pron-to soccorso per l’adulto, un docu-mento da rispettare in tutta la re-gione. Sono stati rivisti i codici dipriorità con accesso immediatoalle aree di trattamento per leemergenze, 15minuti di attesaperle urgenze con l’osservazione di-retta o videomediata conmonito-raggio costante delle condizioni.

LisaZancaner

©RIPRODUZIONERISERVATA

PROSPETTIVE

UDINE Abbiamo una strutturache tutto il Paese ci invidia matutto è migliorabile”. Il vicego-vernatore Riccardo Riccardinon ha nascosto le difficoltà cheancora permangono al Nue, inprimis il fatto che la chiamata aun unico punto determini untempo di attesa. C’è ancora da fa-re ma molto è stato migliorato.Se nel 2017 tale tempo era di 6,7secondi, nel 2018 si è più che di-mezzato scendendo a 3,2 secon-di, arrivando in alcuni casi addi-rittura a 2,8 secondi. Un miglio-ramento della performance ri-guarda anche il tempo medio diprocesso alle chiamate, passatodai 41,97 secondi del 2018 a37,98 secondi nello scorso mesedi gennaio a fronte di un tempomedio che non deve superare i50 secondi. “Si tratta di perfor-mance - ha commentato Riccar-di - che vanno a tutto vantaggiodei cittadini,ma che debbono es-sere incrementate attraverso uncostante processo di implemen-tazione tecnologica e un miglio-

ramento delle procedure orga-nizzative”. Riccardi ha infine ri-chiamato il sistema FlagMii,adottato dai primi di febbraio,che ha ulteriormente implemen-tato il sistema di geolocalizza-zione delle chiamate in arrivo,riducendo lo scarto di localizza-zione a meno di 50 metri e mi-

gliorando così i tempi di attiva-zione dei servizi e l’individuazio-ne del luogo della necessità dapartedegli operatori. Il quadro ècomplesso perché non basta ri-durre lo scarto di qualche secon-do, c’è tutta una riorganizzazio-ne da valutare, soprattutto con-siderando che oltre 170milachiamate riguardano emergen-za sanitarie che coinvolgono am-bulanze, elisoccorso diurno enotturno e i pronto soccorso.Tutte questione che verosimil-mente saranno affrontate nelcorso del 2019 all’interno delprocesso di pianificazione sani-taria, ovvero la fase due della ri-forma. Per ora si sta comunquecercando di migliorare il tempo

mediodi processo e tra le ipotesial vaglio c’è anche la possibilitàdi affiancare al personale che og-gi risponde alle telefonate opera-tori sanitari qualificati che ma-gari conpiù facilità sarebbero ingrado di analizzare la richiestapervenuta. Per migliorare, in-somma, c’è da investire e il raf-forzamento del “cervellone” è si-curamente nell’agenda delle spe-se che l’amministrazione regio-nale intende fare. Lo dimostra ilrecente acquisto di FlagMii, unnuovo sistema che si affianca alcentro elaborazione dati inter-forze già in uso: un software diultima generazione che permet-te di localizzare il Gps del cellu-lare chiamante con una altissi-

ma precisione. Considerandoche oggi il 71% delle chiamate diemergenza arriva da cellulare eche tutti i cellulari sonodotati didispositivo di geolocalizzazio-ne, il nuovo software può rive-larsi utilissimo. Connettendosial telefono tramite sms, infatti,riesce ad aumentare la precisio-nedell’individuazionedel puntoda cui parte la chiamata, ridu-cendo lo scartodi localizzazionea meno di 50 metri e miglioran-do così i tempi di attivazione deiservizi e l’individuazione del luo-go della necessità da parte deglioperatori. Un vero e proprio sal-vavita per chi si trova in difficol-tà in una posizione dove “il tele-fono non prende”, in particolarele aree montane. Se l’attenzionedegli amministratori al Numerounico 112 c’è e riflette la sensibili-tà del Fvg verso i servizi e il ruo-lo della Protezione civile e deicorpi e servizi impegnatinell’emergenza, manca forsequalcosa da migliorare nellasensibilità di chi beneficia diquesto servizio, un fiore all’oc-chiellodella regione.

Li.Za.

©RIPRODUZIONERISERVATA

IERI PORTE APERTEALLA CENTRALE«DOBBIAMOMIGLIORAREIL SISTEMA, MA GIÀQUALITÀ DISCRETA»

Emergenza ad ostacoli

IL TEMPO MEDIODI ATTESASI È PIÙ CHE DIMEZZATOPASSANDODA 6,7 SECONDIA 3,2 SECONDI

«Una struttura che tutti ci invidianoMa possiamo fare anche meglio»

CENTRALE La sede di Palmanova (PressPhoto Lancia)

ASSESSORE Il vicegovernatoreRiccardi

Nel 2018 oltre 322mila telefonateinoltrate a forze dell’ordine ed enti

Primo Piano

`Scherzi, dispetti e anche utenti serialiRiccardi si appella alla responsabilità

Il numero per gli Sosbersaglio di 75milachiamate fasulle

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www.gazzettino.itMartedì 12Febbraio 2019

Il tesoretto per opere e “dehor” in centro

GIUNTA

UDINE ViaMercatovecchio comevia Vittorio Veneto a Roma. Èquesto il modello cui vuole ispi-rarsi il sindaco di Udine, PietroFontanini, per disegnare il futu-ro della strada centrale della cit-tà: dehors tutti uguali (e preferi-bilmente in struttura metallica,più facili da riscaldare) lungo ilati della via, a serviziodi negozied esercizi commerciali, ospi-tando i grandi marchi del FriuliVenezia Giulia; per finanziarli,il primo cittadino sta pensandodi usare una quota dell’avanzodi bilancio 2018. Ieri, infatti,Fontanini ha annunciato che Pa-lazzo D’Aronco ha a disposizio-neun tesoretto da 7,31milioni dieuro: “Una bella cifra – ha detto-. Sto considerando l’idea diusarne una parte per realizzaredehors di qualità in viaMercato-vecchio (con la parte centrale inporfido libera, ndr), a disposi-zione delle attività e non potran-

no mancare i marchi doc dellaregione: dai prosciutti alle gran-di etichette di vino. La Cameradi Commercio sta condividendoil nostro progetto sulla strada esi è resa disponibile a investireuna somma consistente. Realiz-zeremo noi, quindi, i dehors perpoidarli in gestione con terminisufficientemente lunghi”.

OPEREL’avanzo di bilancio verrà co-

munque impiegato per finanzia-re opere pubbliche “evitando laprevista accensione di nuovimutui – ha spiegato il primo cit-tadino -, e liberando così ancheuna quota di spesa corrente chesarebbe stata usata per il paga-mento degli interessi”. E pro-prio in temadi operepubbliche,dal sindaco e dal suo vice, LorisMichelini, è arrivato un appelloalla Regione e a Roma per losnellimento delle pratiche buro-cratiche per quanto riguarda gliappalti: “Oggi – ha detto Fonta-nini -, l’iter è veramente lungo epassa fino ad un anno tra l’otte-nimento dei finanziamenti el’avvio dei lavori. Ridurre i tem-pi sarebbe fondamentale”. “Que-st’anno ci sono molte opere inballo – ha aggiunto Michelini -,

tra marciapiedi, scuole, la par-tenza del 2° e del 3° lotto delMu-seo di Storia Naturale, la siste-mazione del Palamostre e di Ca-sa Cavazzini, che sarà importan-tissima per lo sviluppo turisticodella città. E’ necessario potercantierare i lavori in breve tem-po e per questo serve anche unariorganizzazione interna degliUffici Gare, Progettazione e Con-tratti, per capire dove sono lecriticità a lungo trascurate. Inquesto senso, l’amministrazio-ne ha riattivato le progressioniverticali, escluse negli anni pre-cedenti, e i concorsi”. Una diqueste progressioni riguardaproprio due posti (da categoriaC a D) per gli uffici ragioneria eappalti, cui si aggiunge una pro-cedura di mobilità per 18 postidi categoria C (aperta fino a lu-nedì 18 febbraio), e, a breve, unaper 12 posti di categoria D. “Ilpersonale ora è carente – è inter-venuto l’assessore alla culturaFabrizio Cigolot -, e quindi ab-biamo deciso di ampliare lapianta organica con 52 nuoviposti quest’anno: ci servono pertutto il lavoro che dobbiamo fa-re”.

AlessiaPilotto

©RIPRODUZIONERISERVATAMUNICIPIO La sede del Comune di Udine

IL CASO

UDINE Avrebbero voluto parteci-pare anche loro alla manifesta-zione nazionale di Roma, sabatoscorso. Ma 35 iscritti dello SpiCgil sono rimasti “a piedi” percolpa di un treno mai partito daSan Giorgio di Nogaro, grazie alquale (qualcunoanchedopounalevataccia) avrebbero dovutoraggiungereMestre per la coinci-denza con il Frecciarossa direttonella Capitale. I responsabili del-le leghe Spi Cgil Alto, Medio eBasso Friuli hanno scritto unalettera per protestare nei con-fronti di Trenitalia, ricordandoche i 35 iscritti, «provenienti daogni angolo della provincia, daPaluzza a Codroipo, avevano pre-

notato i treni che li dovevanoportare a Roma per partecipareallamanifestazione nazionale in-detta da Cgil, Cisl e Uil sabato 9febbraio. Il programma prevede-va un’alzataccia, per qualcunogià alle 3, per raggiungere la sta-zione di San Giorgio di Nogaro».Da lì sarebbe dovuto partire il«regionale delle 5.10». Ma «queltreno non èmai partito: dopo tresuccessivi annunci di ritardo (10,20 e 30 minuti), ne è stata infatticomunicata la soppressione, cheha reso impossibile qualsiasicoincidenza per raggiungere Ro-ma in tempo utile». Trenitaliasottolinea che il 2672 è stato can-cellato da Cervignano a Veneziaper guasto al treno (Vivalto) eche i viaggiatori sono saliti sulsuccessivo regionale 2204.

EVENTI

UDINE Ilmarketing della città pas-sa attraverso la letteratura. Pa-lazzo D’Aronco, infatti, vuole“sfruttare” l’origine friulana diRomeo e Giulietta (identificatiin Luigi DaPorto e Lucina Savor-gnan) come patrimonio da valo-rizzare e far conoscere Udine,soprattutto all’estero. “Stiamopensando a un progetto su Pa-lazzo Savorgnan che sorgeva inpiazza Venerio e ora non esistepiù (fu abbattuto nel XVI sec. –ha spiegato ieri il sindaco -: stia-mo valutando di riproporlo inversione stilizzata, per far vede-re dove abitava Lucina. Tra l’al-tro, i Savorgnan furono una fa-miglia molto importante perUdine, tanto che lo stemma delComune riprende il loro”. Allostesso tempo, ha aggiunto il vice-sindaco LorisMichelini, l’ammi-nistrazione sta anche conside-

rando l’idea di comprendere nelprogetto la Casa Veneziana dipiazza XX Settembre (che sorgedove un tempo si trovava Palaz-zo Della Torre, che proprio i Sa-vorgnan fecero distruggere).Nell’attesa che il progetto pren-da forma, per far conoscere lastoria friulana che ispirò Shake-speare, ad essa sarà dedicato unciclo di incontri di approfondi-mento, “Friuli, Terra d’amore ed’amare” organizzati dall’Asso-ciazione “Giulietta e Romeo inFriuli” e sostenuti dal Comunedi Udine nell’ambito della Festadi SanValentino in via Pracchiu-so.Ieri la giunta ha approvato la

concessione di piazza PrimoMaggio per il luna park di pri-mavera che si svolgerà da 26marzoal 24 aprile: quest’anno legiostre saranno disposte lungo ibordi della piazza per salvaguar-dare i parcheggi che resterannodisponibili alle auto. L’esecutivodi Fontanini ha anche delibera-to l’adesione alla Giornatamon-diale della consapevolezzasull’autismo (30marzo) quandoil Comune ospiterà delle confe-renze di approfondimento sul te-ma. In Sala Ajace, invece, il 17 e18 febbraio si terrà l’assembleadi Relais&Chateaux (che riuni-scehotel e ristoranti di lusso).

Al.Pi.

©RIPRODUZIONERISERVATA

Quasi seimilaeuroraccolti inaziendaperdimostrareconcretamente la solidarietàallegentidellamontagnafriulana, colpitadall’alluvionedell’ottobrescorso.LihadonatiMangiarotti SpadiMonfalconeePannelliadiSedegliano.Laconsegnaufficialedell’assegnodi 5.845euroèavvenuta loscorso7febbraio inConfindustriaUdine.L’iniziativa–comeharicordatoAnnaMareschiDanieli – «rientranelprogettoSolidarietàMontagna,unfondopromossodaConfindustriaUdineedalleorganizzazioni sindacaliterritorialiCgil,Cisl eUil afavoredellepopolazionidellezonemontanedellanostraprovinciacolpitedall’alluvione.Perognioradonatadai lavoratori, leaziendehannofattoaltrettanto».

Seimila euro raccoltiper la montagna friulana

Mangiarotti

«STIAMO PENSANDO

A UN PROGETTO

SU PALAZZO

SAVORGNAN

CHE SI TROVAVA

IN PIAZZA VENERIO»

«Treno soppresso, niente Roma»La protesta di 35 pensionati Cgil

`Oltre 7 milioni di avanzo«In via Mercatovecchiostrutture e grandi marchi»

Friuli

Giulietta e Romeo “friulani”come testimonial all’estero

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VI

www.gazzettino.itMartedì 12Febbraio 2019

FINANZE

TRIESTE «Sul futuro dell’autono-mia del Friuli Venezia Giulia sia-mo in ferie politiche ed istituzio-nali a differenza del governato-re del Veneto Luca Zaia che mi-naccia di non firmare più nes-sun atto se il 15 febbraio non sichiuderà il patto con lo Stato».Con queste parole di CristianoShaurli, il Pd in Consiglio regio-nale torna a denunciare l’assen-za sul temadellaGiunta Fedrigasebbene oggi il governatore ren-derànoti all’Aula gli sviluppi.

L’ACCUSA

«Non ci siamo, non dimostria-mo la nostra autorevolezza –rincara Shaurli affiancato daFranco Iacop – la questione toc-cherà le corde e le esigenze deicittadini perchè il bilancio regio-nale ne soffrirà e soprattuttonon vediamo nessun risultatomentre tutte le regioni del Nordstannoportandoa casa risorse ecompetenze». «C’era un termi-ne ossia il 31 gennaio – gli fa ecoIacop - forse modificato da unprovvedimento che è attualmen-te in discussione in Parlamentoma la modifica supera la datadel 28 febbraio, entro la qualequesta Regione può ricorrerecontro la Corte Costituzionalese intende lesi i propri diritti eprerogative che non sono soloquelle del contributo verso la ri-duzione del debito dello Statoma anche i riflessi che derive-ranno dalle misure fiscali chequesto Governo ha adottato».Dunque aggiunge: «Nessuno ciha saputo dire a quanto ammon-teranno i minori introiti dellapropria compartecipazione, lesentenze della Corte Costituzio-nale riconoscono alle Regioni astatuto speciale il diritto di ve-der mantenute le proprie risor-se per l’esercizio delle propriecompetenze: non vorremmoche ci trovassimo dopo quelladata ad accertare che ciò non av-viene».

L’ALTRO NODO

Il Pd solleva poi un altro “no-do” rappresentato dalla com-missione paritetica «operativa

da metà gennaio ma priva delledirettive della Regione per ini-ziare a rapportarsi con lo Sta-to». Tra l’altro, l’audizione con imembri della paritetica che do-veva tenersi ieri in quinta com-missione è stata rinviata di unasettimana. «A giorni Veneto,Lombardia ed Emilia Romagna– fanno notare Shaurli e Iacop –potrebbero avere i decreti cheattuano l’autonomismo diffe-renziato, almeno la Giunta Ser-racchiani nel fare l’accordo conlo Stato aveva messo la salva-guardia sul 2019». Shaurli inparticolare svela il timore cheoggi in Consiglio regionale «sen-tiremo parlare dell’emenda-mento del senatore Pittoni cheprevede71,8milioni per il 2019 e81,6 per il 2020 ovvero bricioleinferiori ai 120milioni di scontoe neanche il 10% di quanto ab-biamo chiesto per il disastro del-la nostra montagna ossia 700milioni». Concludono i due con-siglieri dem: «Zaia grida controil suo governo a differenza di Fe-driga, a fronte di un contentinoridicolo rinunciamo ad avereun’arma nei confronti del Go-verno e non reggeremo 3miliar-di di euro per la sanità a frontedi un patto che non c’è. Ci aspet-tiamo risposte alle nostre richie-stedi garanzia».

ElisabettaBatic

©RIPRODUZIONERISERVATA

«Patto con Roma, Fedriga assente»`Il Pd attacca la giunta: «Sul futuro dell’autonomia del Fvgsiamo in ferie politiche a differenza del veneto Zaia»

Bordin (Lega)

CULTURA

AQUILE IA Concluso il primo lottodel progettodi ricostruzionedeivolumi della “Domus di TitoMa-cro” nei fondi Cossar ad Aqui-leia. Ieri mattina l’inaugurazio-ne. La casa, una delle più vastetra quelle rinvenute nel NordItalia, è stata oggettodi scavodaparte dell’Università di Padova,in convenzione con la Soprin-tendenzaper i beni archeologicidel Friuli Venezia Giulia, sullabase di un progetto promosso efinanziato da Fondazione Aqui-leia, sostenuta dalla Regione edaArcus/Ales spa.Si tratta della più ampia strut-

tura di copertura in lateriziomonocromo di un’area archeo-logica realizzata in Europa in

mododa alludere alle forme del-la casa romana.La dimora si estendeva per

circa 1500 metri quadri tra duedelle strade lastricate della cit-tà, all’interno di un isolato cheha restituito alcuni tra i più pre-gevolimosaici ora esposti alMu-seo archeologico nazionale equello del Buon Pastore provvi-soriamente collocato a PalazzoMeizlik. In particolare, gli scavihanno permesso di riconoscerela pianta della domus del I seco-lo d.C., quando la casa dovetteappartenere a un certo TitoMa-cro, il cui nome è inciso su unpeso in pietra rinvenuto nei re-centi scavi.La nuova copertura compren-

de circa 560 metri quadri delladomus, corrispondenti alla par-te orientale, con le botteghe (tra

cui un forno per la panificazio-ne, i cui resti sono rimasti in vi-sta) affacciate su uno dei cardi-ni, stanze da letto e di servizio,partedel corridoio checircondail giardino, dotato di una fonta-na di cui si sono riconosciuti iresti. I pavimenti musivi sonostati oggetto di un attento re-stauro conservativo, che li ha ri-portati all’antico splendore.L’elegante e agile struttura,

sostenuta da pilastri d’acciaioverniciato in rosso pompeiano,allude nella sua articolazione aivolumi dell’antica domus: il tet-to si compone di un’intelaiaturalignea, che sostiene la coperturain coppi e tegole, ispirati a quelliin uso in età romana. Ai lati lastruttura è chiusa da elementiin laterizio, orientabili per unaventilazione ottimale dell’areacoperta. Il secondo stralcio, chesarà iniziato a febbraio si com-pleterà nei primi mesi del 2020ed estenderà la struttura nellaparte occidentale, verso il secon-do cardine, con l’ambiente dirappresentanza principale el’atrio che si apriva sulla strada.L’investimento complessivo,

compresi gli scavi e i restauri, èdi sei milioni di euro, per metàfinanziati daAles.

Il progetto è stato realizzatodal gruppo coordinato dall’ar-chitetto Eugenio Vassallo e i la-vori sono stati realizzati dall’as-sociazioned’imprese guidatadaCP Costruzioni e composta daEucore,Cmt edElettro 2 SUna volta ultimato, al visitato-

re sarà possibile percorrere glispazi interni di un’antica dimo-ra romana, riconoscere i vari lo-cali e la loro destinazione fun-zionale, ammirare le pavimen-tazionimusive. Si prevede di ar-ricchire la visita con un allesti-mento particolarmente attentoagli aspetti didattici, grazie an-che all’ausilio delle nuove tecno-logie e a breve sarà possibilecompiere visite guidate all’inter-no delle strutture finora com-pletate.

La domus di Tito Macro ora rinasce con sei milioni

RISORSE In discussione la trattativa con lo Stato

`Shaurli e Iacop: «Non dimostriamo la nostra autorevolezza»Oggi attesa per le parole del governatore sul tema in aula

I DEM SOLLEVANOANCHE IL NODODELLA COMMISSIONEPARITETICACHE SAREBBE PRIVADELLE DIRETTIVE

INTERVENTOAD AQUILEIASULLA BASEDI UN PROGETTOSOSTENUTOANCHE DALLA REGIONE

«IlPartitodemocraticoharegalatoalloStatocentinaiadimilionidieurodei cittadinidelFriuliVeneziaGiulianegliultimi5annidi governoregionaleeoggi crededipoterdare lezioni egestire l’agendadellamaggioranza sulletrattativeStato/Regione».Adirlo, il capogruppodellaLegainConsiglioregionale,MauroBordin, cheaggiunge: «Inumeriparlanochiaro: senzail rinnovodellemisuredell’expremierRenzi, il FriuliVeneziaGiulianel2019potràcontaresu144milioni inpiùenel2020dialtri 24milioni.Sorprende,quindi,l’atteggiamentodelPartitodemocraticocheancoracontinuaa farepolemicaquandodovrebbebenconoscere lostatodell’arte. IlpresidenteFedriga stalavorandoperchiuderefavorevolmentegli accordicon loStato».

«Non diano lezionidopo quanto accaduto»

OPERA Ieri l’inaugurazione

LA PROPOSTA

TRIESTE Prorogare al 31maggio lascadenza per inserire sul nuovoportale web Enea i dati relativialle ristrutturazioni edilizie checomportano una riduzione deiconsumi energetici, per poter ac-cedere successivamente alle de-trazioni fiscali riconosciute dal-la normativa inmateria. È la pro-posta di Fratelli d’Italia in Consi-glio regionale che con una inter-pellanza ad hoc chiede allaGiun-ta Fedriga se intende attivarsi omeno nei confronti del Ministrocompetente affinchè tale situa-zione venga risolta nei tempi piùrapidi possibili. L’iniziativa è sta-ta presentata ieri a Trieste daClaudioGiacomelli e dal deputa-to Walter Rizzetto che a Romaha presentato una interrogazio-ne analoga alla Camera. Il pro-blema di fondo è che l’Enea haresto possibile l’accesso al pro-prio portaleweb per l’inserimen-to di dati e interventi di ristruttu-razione edilizia solo dal 21 no-vembre dello scorso anno fino al19 febbraio prossimo ossia – de-nuncia Fratelli d’Italia - con «uninammissibile ritardo adannodicoloro che vi sono tenuti» sottoli-neando come ciò «vada controgli interessi di imprenditori eutenti privati sui quali grava l’ob-bligo di dover inserire, entro 90giorni, tutti gli interventi degliundici mesi precedenti». Giaco-melli e Basso hanno inoltre sot-tolineato che tale adempimentosuppletivononesisteva sino al 31dicembre 2017 «ed è stato resonoto con una comunicazione ca-rente ed imprecisa, solo nel cor-so del 2018, pur prevedendoun’efficacia retroattiva al 1 gen-naio 2018». Rincarano i due espo-nenti politici: «L’inefficienza diprogrammazione e comunica-zione da parte delle istituzioniche hanno previsto tale adempi-mento obbligatorio ha generatoun ingiusto disagio mettendo arischio la possibilità di vedere ri-conosciute le detrazioni fiscali achi ne ha diritto». Conclude Gia-comelli: «Il problema riguardacentinaiadi aziende emigliaia dicorregionali, questo portale vain crash continuamente. Ce lo se-gnalano le aziende».

E.B.

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Fratelli d’Italia:«Ristrutturazioni,più tempoper inserire i dati»

Regione

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VII

www.gazzettino.itMartedì 12Febbraio 2019

`Ieri c’è stata la prima riunione del tavoloconvocato sotto la presidenza di Zanin

`Il prossimo passaggio sarà la conferenzadei referenti delle assemblee legislative

IL CASO

TRIESTE Percorso in salita quel-lo che entro il 30 aprile prossi-mo dovrebbe portare alla ride-terminazione delle cosiddette“pensioni d’oro” in godimentoricalcolandole su base contri-butiva.

L’ITERGli uffici preposti dovranno

occuparsi infatti di simulare,sulla base di una metodologiacomune, l’applicazione del me-todo di calcolo adottato da Ca-mera e Senato dimododa cono-scere l’entità percentuale dellevariazioni in aumento o in di-minuzione dei vitalizi in godi-mento. Dunque sarà possibilecalibrare le clausole di salva-guardia verso il basso dal mo-mento che verso l’alto si stabili-rà semplicemente che la ride-terminazione non può far au-mentare il vitalizio stante la fi-nalità del contenimento dellaspesa e verrà stabilita una so-gliaminima fissa invalicabile.

IL VERTICEDi questo si è parlato nel cor-

so della prima riunione interlo-cutoria, ieri a Trieste del tavolotecnico politico sul tema sottola presidenza di Piero MauroZanin (Fi). A comporlo, l’asses-sore Pierpaolo Roberti e i consi-glieri Alessandro Basso (FdI),Mauro Capozzella (M5s), Tizia-no Centis (Cittadini), FurioHonsell (Open), Franco Iacop

(Pd), Edy Morandini (ProgettoFvg),MassimoMoretuzzo (Pat-to), GiuseppeNicoli (Fi) e Stefa-no Turchet (Lega). È stato il se-gretario generaleFrancoZubina relazionare sull’armonizza-zione imposta dalla legge di Bi-lancio 2019nazionale inmeritoalla rideterminazione dei vitali-zi in godimento.

IL PROSSIMO PASSOIl prossimo step nazionale

sarà la Conferenza dei presi-denti delle Assemblee legislati-ve delle Regioni e Province au-tonome il 21 febbraio prossimoa Napoli e poi entro marzo laConferenza Stato-Regioni pertrovare un’intesa con il Gover-no. L’obiettivo, a livello regio-nale, è di giungere ad una rifor-ma organica dei vitalizi chereintroduca il sistema abroga-to la scorsa legislatura: «L’idea– ribadisce Zanin – è di passareal calcolo contributivo esatta-mente come accade nel privato

dove ci sono versamenti in par-te del lavoratore e in parte deldatoredi lavoro».

LE POSIZIONIDi «approccio laico» parla

Basso (FdI) approvando il me-todoutilizzatonell’affrontare iltema piuttosto complesso «e lapossibilità di giungere ad unasoluzione che tenga conto pri-ma di quanto avviene a livellonazionale e che vada verso il si-stema contributivo ossia ciòche avviene in tutti i contesti la-vorativi». Per Moretuzzo (Pat-to) invece «ci sono ancora mol-ti elementi da chiarire, in parti-colare sul pregresso per il qua-le si deve attendere l’esito delconfronto che avverrà a livellostatale, in linea di principio ilpassaggio al contributivo è con-divisibile». Contrario Centis(Cittadini): «L’attuale sistemadi indennità più rimborso spe-se è sufficiente a garantire an-che la stipulazione da parte dei

consiglieri di una pensione in-tegrativaprivata: la proposta indiscussione oggi (ieri, ndr)comporterebbe un aggravio dicosti a carico della Regione an-dando ad inficiare il dimezza-mento dei costi a carico dellacollettività ottenuti con le rifor-medella passata legislatura».

I GRILLINICapozzella (M5s) ricorda in-

vece come ilMovimento sia sta-ta l’unica forza politica ad averpresentato una proposta di leg-ge sul tema per arrivare ad untrattamento previdenziale «og-gimancante, equiparato a quel-lo di qualsiasi dipendente pub-blico attraverso il sistema con-tributivo. L’obiettivo è intro-durre una disciplina sui vitalizisenza alcun tipo di privilegio».Il tavolo ha accolto le istanzecontenute nella proposta grilli-na.

ElisabettaBatic

©RIPRODUZIONERISERVATA

LA DELIBERA

UDINE «È prioritario elaborareun disegno strategico per la ge-stione del patrimonio immobi-liare di proprietà della Regione,che conta ben 104 sedi». E poi siintende «ridisegnare la gover-nance complessiva del sistemadelle partecipazioni, attraversoun piano di razionalizzazioneche aggreghi le partecipate cheoffrono servizi simili». Inoltre,«si intende avviare un potenzia-mento delle partecipazioni neisettori infrastrutturali, stradale,autostradale e aeroportuale, inquanto cruciali per posizionarela regione al centro delle dina-miche internazionali». Sono al-cuni degli obiettivi, tra i molti

contenuti in 68 pagine, che ilGoverno regionale guidato daMassimiliano Fedriga si è impe-gnato a raggiungere entro la fi-ne mandato e che ha racchiusonel «Piano strategico2018-2013». Otto le linee di inter-vento, declinate poi anno per an-no e per il 2019 nel «Piano dellaprestazione», approvato insie-me al Piano strategico dallaGiunta, su proposta del presi-dente. Rappresenta, in sostan-za, la griglia con cui leggere tracinque anni quanto la maggio-ranza sia riuscita a passare dal-le parole ai fatti. Gli obiettivielencati appartengono alla li-nea strategica «Semplificazio-ne, fiscalità e autonomia», chenel Piano è preceduta da altresette linee: famiglia e benessere

delle persone; sicurezza; identi-tà e autonomie locali; competiti-vità e occupazione; grandi infra-strutture e piano unitario delterritorio;mondo agricolo e am-biente; cultura e turismo di qua-lità. «Il Piano strategico declinail programma di governo guar-dando al futuro e trasmettendocertezze sulle attività avviate esu quelle pianificate dalla Regio-ne – ha affermato Fedriga -, for-nendo a cittadini, amministrato-ri pubblici e imprese un quadropreciso del prossimo quinquen-nio». Il Friuli Venezia Giulia, haaggiunto, è «l’unica Regione ita-liana ad adottare il Piano strate-gico di legislatura e a distingue-re la pianificazione strategicadalla programmazione, riser-vando a entrambe un documen-

to che ne illustra gli intenti». IlPiano strategico fa dunque dapremessa al Piano della presta-zione 2019, nei quali sono statidefiniti i traguardi che le Dire-zioni devono raggiungere nelcorso dell’anno e «per la primavolta» introduce obiettivi tra-sversali tra le diverse strutture,per ottimizzare collaborazioni erisorse. Il documento mette inriga 1.334 obiettivi attraverso328 strutture organizzativecoinvolte e 296 responsabili. Èstrutturato in quattro sezioni:nella prima di presenta l’orga-nizzazione dell’amministrazio-ne regionale; nella seconda si il-lustra la strategiadellaRegione;la terza parte fa l’analisi detta-gliata della prestazione regiona-le; l’ultima sezione espone la

metodologia seguita per la reda-zione del documento. Scorren-do il Piano strategico quinquen-nale si evince che il sitoweb del-la Regione conta 17milioni di vi-ste annuali per 1,7 milioni di vi-sitatori unici e che per quanto ri-guarda i servizi ai cittadini «gliinterventi in campo socio sani-tario punteranno su progetti didomiciliarità e di avvicinamen-to al cittadino e al paziente, an-che con il rafforzamento delruolo delle farmacie». L’organiz-zazione istituzionale conta 215Comuni, di cui il 70% con menodi 5mila abitanti. Quasi il 30%dei Comuni è situato in monta-gna, dove vive il 5% della popola-zione.

AntonellaLanfrit

©RIPRODUZIONERISERVATA

GOVERNATORE Il presidentedella Regione

FDI: APPROCCIO LAICOMA PER IL PATTOC’È MOLTO DA CHIARIREI CITTADINI CONTRARI:«AGGRAVIO DI COSTI»

(e.b.)Finoal 30aprileprossimoresta invigore iltaglio– introdottodall’exGiuntaSerracchiani -dell’assegnovitaliziopercepitodagli exconsiglieriregionali:unasforbiciatachevadai36agli 855euro inmenoalmese.Lariduzioneèdel6%perchi riceveunassegnoinferioreai 2milaeuro lordi,del9%pergli assegni tra i2milae i 4milaeuroedel 12%perchipercepisceunvitaliziotra i 4milae i6milaeuro. Iltaglioèdel 15% incasodiassegnichesuperanol’importodi6milaeuro. Ibeneficiari sono196 traeletti eparenti chegodonodellareversibilità.

Il taglio degli assegnifino al 30 aprile

La situazione

Regione

CONSIGLIO REGIONALE L’aula in cui si riunisce l’assemblea regionale presieduta da Zanin

Nel Piano Fedriga sedi e partecipate sotto la lente

Pensioni d’oro, la strada è in salitaper il ricalcolo di tutti i vitalizi

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VIII

www.gazzettino.itMartedì 12Febbraio 2019

IL CASO

PORDENONE Trent’anni, laureata inbiologia e specializzanda in bio-tecnologia e medicina molecola-re. Un curriculum accademicoapparentemente vincente, macon un “difetto” che sino a pochigiorni fa la giovane non pensavadi avere: è palermitana, quindi lasua candidatura non è da prende-re in considerazione.

I FATTIIl caso è esploso ieri e riguarda

il Cro di Aviano, l’istituto oncolo-gico a cui Erminia Muscolino,30enne di Ficarazzi (Palermo), siera rivolta per fareun’esperienzadi ricerca clinica in grado di ar-ricchire ancora il suo percorso distudi. Lamail era partita dalla Si-cilia il 3 febbraio, enelweekendèarrivata la risposta. Solo che nonera quella che la biologa si imma-ginava. Il messaggio, infatti, eraquasi certamente figlio di unoscambio di mail interno al Cro.Ma il contenuto ha fatto scalpo-re: «Già ricevuto anch’io - si leggenellamail -, figurati se andiamoaprendere una da Palermo». Unindirizzo di troppo nel campo de-dicato ai destinari? Una disatten-zione? Sta di fatto che la battutainfelice è arrivata sotto gli occhisbagliati.

IL RACCONTOErminia Muscolino ci aveva

provato. Come tante sue conter-ranee, era disposta a lasciare ilmare e i profumi della Sicilia pertrasferirsi al nord, nello specificoai piedi del monte Cavallo. Il Crodi Aviano era un obiettivo da rag-giungere. «Prima di terminare

un altro corso di alta formazionein ricerca chimica missione Cra,che sto seguendo, homandato va-ri curricula in centri in Italia chesi occupano di ricerca clinica fracui uno l’ho spedito in provinciadi Pordenone, naturalmente es-sendo disponibile ad andare fuo-ri anche a titolo gratuito», ha rac-contato. Questa era la premessa,poiperò è successo il fattaccio.

LA REAZIONEQuando la 30enne ha letto la

mail di risposta, non poteva cre-dere ai suoi occhi. «Ho letto in-credula quella farse discrimina-toria che parla da sola e sono ri-masta allibita e dispiaciuta da ta-le affermazione», ha raccontato.Primaèarrivata l’incredulità, poila combattività che le è servita areagire. «Sorvolando sui possibi-li profili penali che potrebberodesumersi dalle sue parole - hascritto la 30enne -, palesementediscriminatorie per i palermita-ni, io volevo solo ringraziarla.Hocapito che questocentro non fa perme. A Palermo ab-biamo menti libe-re, aperte e scevreda ogni pregiudi-zio, non credo po-trei esprimere almeglio le mie po-tenzialità profes-sionali e umanecollaborando conpersone con lamente ristretta,chiusa ed evidente-mente corrotta dastupidi pregiudizi.Pertanto chiedo dinon tenere contodellamia candidatura». La rispo-sta al veleno, dettata dalla delu-sione per il posto sfumatoma so-prattutto per i toni di unamail in-terna finita in Sicilia per errore,ha provocato una controreplica:«Non c’è nulla di male nella pro-venienza da Palermo - hanno ri-sposto dal Cro - e il suo atteggia-mento belligerante non ha pro-prio senso. Il punto è che nonpossiamooffrire contratti econo-

micamente vantaggiosi per di-sposizione della leggeMadia, masolo borse di studio eventuali enon sufficienti a garantire unaposizione per qualcuno che vie-ne da lontano. Ecco perché nonconsideriamo persone geografi-camente lontane». Il tentativo disalvataggio in extremis, però,non ha addolcito la biologa paler-mitana, che ormai si era sentitaoffesa dalla frase infelice di par-tenza.«Considero queste parole un

modo banale per giustificare lamail precedente - ha concluso la30enne -. Per il futuro spero, e lodico a nome di tanti ragazzi co-meme, di non ricevere lettere co-me queste. Siamo in molti dispo-nibili a lasciare la propria terraper andare a lavorare, anche sevorremmo trovare un’occupazio-ne nella nostra regione». Di sicu-ro chi ha inoltrato per errore lacomunicazione non ha fatto fareuna bella figura non solo al Cro,maal territorio.

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LaprovinciadiPordenoneel’Italiameridionale, la storiarecenteparladiunrapportodifficile.Unmese fa, infatti,alcunicartelli comparsi sudeicassonettidiRoraiGrande,frazionedelcapoluogo,avevanoscatenato l’iradeitantinapoletani cheavevanovisto ilbrevevideo-denunciasuFacebook. «Lasciarepulito,nonsiamoaNapoli», c’erascrittosui cartelli affissi daunresidente.L’immagine,condivisadaunresidentediPordenoneoriginariodiNapoli, erastataimmediatamenteripresadalle testateonlinepartenopee.Sierascatenataun’ondatadi ironia, con traccedi livore,provenienteda

Napoli edirettaaPordenone.Inpocheore il casoeradiventatonazionale: eraintervenutoanche il sindacodiNapoliDeMagistris e il fattoavevacostretto il suoomologopordenonese,AlessandroCiriani, aprendere ledistanzedaicartelli cheriportavanomessaggididiscriminazioneterritoriale. Il casoavevatenutobancoperunasettimana, coinvolgendoanchepersonaliàdellospettacolo, comeadesempioNinoD’Angelo, il qualeavevacommentato lavicendaesaltando lequalitàdelpopolonapoletano.Unavolta rimossi,i cartelli avevanosmessodi fardiscutere.

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Furioso il direttore dell’istituto di Aviano«Chi ha scritto il messaggio sarà punito»

CRO Il direttore generale del Cro, Adriano Marcolongo

LA DECISIONE

PORDENONE Lanotizia dell’accesoscambio di mail tra la biologapalermitana e il Cro di Avianoha cambiato i connotati al po-meriggio vissuto tra i corridoidell’istituto avianese. In un pri-momomento era arrivata la co-municazione di Giorgio Simon,direttore generale dell’Aziendasanitaria, il quale aveva confer-mato che all’ospedale SantaMa-ria degli Angeli di Pordenonenon era arrivata alcuna candida-tura. Tutti gli indizi, allora, por-tavano al Cro. Ottenuta la cer-tezza, ha preso la parola il diret-tore generale dell’istituto, Adria-noMarcolongo.«Il Cro - ha detto senza mezzi

termini - intende dissociarsi im-mediatamente dal messaggioche è stato ricevuto dalla giova-ne palermitana». Poi la dichiara-zione più importante, o perlo-meno quella che potrà generareconseguenze a livello interno.D’altronde si trattava di una co-

municazione tra colleghi e trauffici, quindi è logico che l’evo-luzione della vicenda si sviluppitutta sul piano squisitamente in-terno al Cro stesso. «Chi haman-dato quel messaggio - ha dettoMarcolongo - risponderà inter-namente. Ci voleva certamentealmeno più attenzione». Nelle

prossime ore la direzione gene-rale valuterà il caso e sceglieràquali provvedimenti prenderenei confronti dell’autore odell’autrice delmessaggio invia-to per errore a ErminiaMuscoli-no, la biologa che voleva fareun’esperienza di ricerca clinicaalCrodiAviano.

LA POSIZIONE UFFICIALEPrima di dare la parola al diret-

tore generale, che ha commenta-to la vicenda nel tardo pomerig-giodi ieri, i vertici del Cro si eranogià espressi per tutelare l’immagi-ne del Centro oncologico di Avia-no.«Con riferimento alla vicenda

della specializzanda palermitanae alle richieste pervenute da partenel pomeriggio, il Cro precisa chel’istituto non discrimina nessuno;i criteri per l’assegnazione delleborse di studio si basano esclusi-vamente sul merito e sull’attinen-za che esiste tra le stesse e i profilicurricolari pervenuti». Sullo stes-so argomento Marcolongo ha ri-badito: «Al Cro abbiamo tanti ri-cercatori provenienti dall’Italiameridionale. Non ci permetterem-momai di discriminare qualcunoin base alla sua provenienza. Cu-riamo solamente la bontà dellecandidature». Questo il tentativodi mettere una pezza dopo che lavicendaeradiventata pubblica.

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Bufera sul Cro

LA GIOVANE

PALERMITANA

SI ERA RESA

DISPONIBILE

A TRASFERIRSI

A TITOLO GRATUITO

Un mese fa la “guerra” tra Pordenonee Napoli per un cartello sul cassonetto

Schermaglie tra Nord e Sud

Primo Piano

«Non prendiamo una di Palermo»

BOTTA E RISPOSTA In alto la sede del Cro di Aviano; in basso Erminia Muscolino, la trentenne palermitana che ha sollevato il caso

IL COMMENTO

DELLA SPECIALIZZANDA

CHE VOLEVA

ANDARE AD AVIANO:

«MENTI RISTRETTE

E STUPIDI PREGIUDIZI»

`La trentenne Erminia Muscolino ha risposto all’istituto«Parole discriminatorie, non tenete più conto della candidatura»

`Dal Centro oncologico parte per errore una mail internaLa legge la biologa siciliana che aveva mandato il curriculum

LO SCAMBIO La mail ricevuta dalla ricercatrice palermitana