Sul «Glomerulogeno» delle capsule surrenali di Delphinus Delphis L.

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This article was downloaded by: [University of Illinois Chicago] On: 28 October 2014, At: 17:21 Publisher: Taylor & Francis Informa Ltd Registered in England and Wales Registered Number: 1072954 Registered office: Mortimer House, 37-41 Mortimer Street, London W1T 3JH, UK Bolletino di zoologia Publication details, including instructions for authors and subscription information: http://www.tandfonline.com/loi/tizo19 Sul «Glomerulogeno» delle capsule surrenali di Delphinus Delphis L. Dr. Angelica Calendoli a a (Interna dell'Istituto) Istituto d'Istologia, Fisiologia Generale ed Embriologia della. R. Univ. di Napoli Published online: 14 Sep 2009. To cite this article: Dr. Angelica Calendoli (1940) Sul «Glomerulogeno» delle capsule surrenali di Delphinus Delphis L., Bolletino di zoologia, 11:1, 191-202, DOI: 10.1080/11250004009437893 To link to this article: http://dx.doi.org/10.1080/11250004009437893 PLEASE SCROLL DOWN FOR ARTICLE Taylor & Francis makes every effort to ensure the accuracy of all the information (the “Content”) contained in the publications on our platform. However, Taylor & Francis, our agents, and our licensors make no representations or warranties whatsoever as to the accuracy, completeness, or suitability for any purpose of the Content. Any opinions and views expressed in this publication are the opinions and views of the authors, and are not the views of or endorsed by Taylor & Francis. The accuracy of the Content should not be relied upon and should be independently verified with primary sources of information. Taylor and Francis shall not be liable for any losses, actions, claims, proceedings, demands, costs, expenses, damages, and other liabilities whatsoever or howsoever caused arising directly or indirectly in connection with, in relation to or arising out of the use of the Content. This article may be used for research, teaching, and private study purposes. Any substantial or systematic reproduction, redistribution, reselling, loan,

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Bolletino di zoologiaPublication details, including instructions for authorsand subscription information:http://www.tandfonline.com/loi/tizo19

Sul «Glomerulogeno» dellecapsule surrenali di DelphinusDelphis L.Dr. Angelica Calendoli aa (Interna dell'Istituto) Istituto d'Istologia, FisiologiaGenerale ed Embriologia della. R. Univ. di NapoliPublished online: 14 Sep 2009.

To cite this article: Dr. Angelica Calendoli (1940) Sul «Glomerulogeno» dellecapsule surrenali di Delphinus Delphis L., Bolletino di zoologia, 11:1, 191-202, DOI:10.1080/11250004009437893

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Dr. AXGHLICX CALEXDOLI (Interna dell'lstituto)

Istituto d'istologia, Fisiologia Generale ed Embriologia drlla R. Univ. di Napoli (Direttore : Prof. Vincenzo DIAJIARF)

Sul * Glomerulogeno 1~ delle capsule surrenali di Defphinus Delphis L.

Cenno storico.

Nel 1903 DIAJIARE conducendo nn insieme di ricerche sulla complessa questione delln individunlizzazione microscopica di mnte- riali di secrezione nella cnpsula surrenale, segnalb che - contra- rinmente n quanto gli ern stat0 dnto di constntnre in moltissimi animali - nel Delphirius Delphis si rinvenira, propriamente nella z onn corticale, un pnraplasmn (1) piuttosto nbbondnnte. Sui tagli la zona glomerulnris o zona ad archi appnre pi6 scura delle altre. Le cellule oscure sono spesso isolate tra loro, mentre nei trntti piir p rofondi si arvicinano e aderiscono perfettnmente. Gli elementi cellulari hanno varia forma : o rotondeggiante o poliedrica oppure s ono larghi o ristretti. Alcuni elementi delln zonn ad . nrchi si af- fondano poi nella zona fascicolata e vanno oltre Iino a1 limite tra la corticnle e In midollare ove assumono formn nllungata. La carat- teristica genernle. di questi elementi e l'omogenea torbidezza del protoplasma in contrast0 con l'aspetto solito che offrono gli elementi della zona ad archi degli altri mammiferi. Nei tngli dei pezzi fissati

(1) In quel tempo il materiale endocellulare ed extracellulare si indicava col noine generale di metaplasma, mentre oggi si e preferito indicare col no- me di paraplasiiia 1' endocellulate e con quello di metaplasma i l materiale configurato esterno delle cellule, es. il collageno.

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con bicromato di potassio, alcool assoluto e formalina c colorati con ematossilina ferrica, le grmulazioni intracitoplnsmatichc prc- sentano un colorito nero intenso che risalta meglio sul fondo pallido del citoplasmn. Esse granulnzioni appaiono di grandezza inegunle, orn piti nbbondnnti vet’s0 un polo di una celluln, orn alln periferia o a blocchetti o sparsi. Sembrano ora delle gocciole orn dei bloc- chetti ad angoli smussi. Dopo lissazione con l’acido cromico :i11’1 % c con colorazione all’ematossilina ed eosinn nppniono spiccntnmcn t e eos i n o lil i.

Con la misceln trincidn di Eiia~rcrr si mostrano coloriti elcttiva- mente in giallo laddove il nucleo prcnde il colore verde scuro ed il citoplasrna assume una co1or;izione rossastra. Con snffraninn ed acido picrico il ciLoplasma riniane pochissimo colorato e le granu- lazioni si tingono in ‘minio, il nucleo in rosso rubino. Sui tngli dei pezzi iissati i n ~ e i i k e r le grmulnzioni presentano nnn1og.a eosino- filia e queste nssumono anchc elcttivnniente l’orange. Con In fis- sazione in liquid0 di Zeiiker si attenua la coloritura dellc gmnula- zioni, trattando i l tessuto con snffranlna e violetto di genziann o con emallumc ed eosinn. Col metodo di Benda le grniiiilazioni non s i individualizznno bene.

La presenzn delle grnnulnzioni permette a DIANARE di notnre che In zona delle cellule glomerulari scendc giu nelle zone profonde. I1 DIAAIABE, prendendo in .considerazione questo reperto, affermb allora l’esistenzn di un materialc in queste cellule che per la mnniern d i comportarsi coincide con quclla del materiale endocellulare dei tessuti secretori sul tip0 dello zimogene del pancreas, l’indica percib col. nome provvissorio di g 1 o m e r u 1 o g e n o . Le grnnulazioni non si notano fuori delle cellule. Bisogna ammettcrc secoiido 1’Autore che il rilievo fatto ci ponga difronte ad una particolare condizione di metabolismo iiierente alla specie, g i a x h e in nessun nltro mani- mifero n6 nell’uomo si t r o w alcunche di simife. Xon vi e dubbio che nella costituzione delle capjule surrcnali si rinvenpono delle vnriazioni che sono in relaxione col genere di vita e col regime del mammifero. Per tale considerazione 1’Autore propone il nome provvisorio di a glomerulogeno 8 ;id indicare I’annlogia con lc in- clusioni enzimatiche che si rinvengono negli epiteli deputati a questo tip0 di secrczione, donde unit particolare SOStiinZn in r e h i o n e con l’attivith funzionale del teszuto esnmin‘ito.

Faccio notare che il DramaE scrivevn nel 1903, vale ;L dire b

anni prinia che TAKAMINE sintetizzasse I’adrenalina e mo lti anni

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prima che In biorhimicn e 1’ esperienzn fisiologicn dimostrnssero come la corticnle surrennle pnrimcnti nlln midollare, elnborn un ormone (cortinn, eucortone, intererreninn ctc.) il qunle trorn oggidi npplicnzione nnchc nel cnmpo clinico. E’ un fatto perb che nelle capsule surrennli dcgli nltri mnmmiferi, nC i mezzi ottici, nt! i clii- m i d ndottnti per l’osscrvazionc, hnnno rirelnto il materinle rinvenuto dnll’Autore nelle capsule surrennli del delfino. Alnlgrndo i tnnti nnni trnscorsi, questo singolo reperto non hn formnto obietto di esnme e di considernzioni d i nltri osservntcri.

TESTUT accennn nlle grnnulazioni siderolili trovnte dn D I A ~ I : E AIn nvendo DIAAIAIIE p;trlnto di grnnulazioni sidcrolili c disc9sGe quelle dcscritte da GUEIEYSSE e ~ I u L o ; ~ in nltrc zone c dimostrnto la differenzn clie esiste trn queste dei ninnimiferi in genere e quelle delln zonn ad archi del delfino, I-i51iltn chc pure n l rest0 dei ricer- cntori, come nl TESTUT, e sfuggito quezto reperto specifico, sidero- iilo e In sun importnnzn, tanto pib che soggiunge il TESTUT nnche n rhinrimento della pnroln 8 siderofilin clie le cosidcttc grnnuln- zioni siderolili (GUIESSSE, EOSSANOUR, DA COSTA) sono colorabili anche con qunlsiasi ematoisilina. O m invece un risultnto sicuro ed irnportnnte per stnbilirt: I:I specificith e diversith d e 1 1 e g r n - n u l n z i o n i d c l l n z o n n a d n r c l i i d e l d c l f i n o c c h e e s s c n o n s i c o l o r n n o n f f n t t o c o n l ’ e m n t o s - s i 1 i n n , ma solo con quclln ferricn e quel che C singolnre, nllorn come orn, con altri colornnti, come vedremo, si tingono ncidi.

AInterinli endocellulnri nventi formn a grnndezzn w r i n e c;irnt- teri tintorinli dcl tutto divers: si riscontmno in nltre zone ma tutti. e quelli altresi nllorn noti (zonn reticulnris! pih :I niitocondri che n grnnulnziosi specifiche sembrn si riferiscono. Qui si ern pnrlnto benvero di grnnulnzioni tip0 zimogexie destinnte ;I versnrsi nei vnsi (GUIBYSSE). senzn un f ondamento sicuro istologico.

Aln il DJANAEE stesso fnceva notare nllora come sin erroneo che si concepiscn In funzione secretoria delle capsule surrenali

second0 linee genernli, tipi, appnrtenenti ad nlcunc- neFpur tutte - ghinndole esocrine

Vale n dire che lo stesso Autore poncvn delle riscrve nnzi tendevn ad escludere che, nella tesi genernle delle ghinndole, il mn- terinle visibjle sotto formn di grnnuli potesse interpretarsi come il materiale di secrezione e come tale emesso fuori e tnnto meno poi i n cnso di secrezione internn.

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Ricerche personali.

Attesoche il repe:to del delfino non fu dunque obietto di ricerchc dn parte di nltro osservntore, malgrado il lungo tempo ’trnscorso, le nozioni nl riguardo si nrrestano zll’epoca notatn (1904). Senonchb lo stesso DIAJIARE ebbe in seguito il sospetto che questi corpuscoli endocellulari, cosl caratteristici, po!essero rappresentart: un prodotto delln cromntinn, ossin derivnre dii una croinntolisi. Inducevnno a questo sospetto il comportamento del prodotto figurnto specialmente con le due colorazioni piB carxtter-istiche quelln con I’ernntossilina ferric:t e quelln con snffraninit. Oxorreva dunque un’indagine be n condJttn per escludere o conferinare tale sospetto e, comunque i n - vestigare pih a fondo le caratteristiche di quest0 singolare materialc che I’A. rinvenne in tutti gli esemplnri di delfino dissecnti. I1 Prof. DIAJIARE volle aflidnrmi In ripresn delle ricerelie sulle capsule surrennli del delphitizis delpliis, e, proprinmente sul mnteriale da Lui posseduto mess0 n mia disposizione, rigunrdante due giovnn i femmine ed un’adulto : pezzi in paraftinn e sezioni colorate. Alcuni segmenti di organi ernno stati vnrinmente fissnti ; a1cur.i in ZENKER nltri in .\lULLER-formolo, nltri in liquid0 di Altmnnn, nltri i n liq. d i HULTCREN ed ASDEKSOS. I tagli niicrotomici provenienti dal AIULIXR- formolo furono eseguiti in masiimn parte dopa inclusione in parnf- h a , akri a1 microtomo congekitore. Le fettine furono trattate con vari metodi di colornzione : ematossilinn ed eosinx, saffrnninn ed acido picrico, ematossilitin ferrica, saffrnnina e dahlia, bleu di me- t i h i e , violetto di genzinnn, GIEJISA. Alcune sezioni furono trnttate con ossidanti, nltre furono osmiate, nltre osservate in glicerinn od in gomma-sciroppo it luce polarizzata.

Riporto alcune documentnzioni fotogrntiche nlln quali seguirnnno brevi cotisiderazioni sui reperti.

La microfotografia N. 5 (fissnzione hIULLEK-formolo ; Reichert oculare IV, obbiettivo 1/12, immersione omogenen Koritska) e stata eseguita su di un veccliio prepnrato di capsule surrenali di delfino, trattato con satfrnninn e dahlia. In questi preparati fortemente colorate spiccano le granulnzioni di glomerulogeno come chicchi di granato, mentre i nuclei sono completamente scolorati e il pro toplasmn e pnllido.

La microf. 2 (Microsc. Reichert, oculare IV, obbiettivo 1/12, immersione omogenen Koritska) i: tratto dalle stesse sezioni di

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capsule surrenali ma colorate con ematossilina ferrica e si notano i. nuclei ed i granuli colorati della zona glomerularc ore, in cellule larghe rotondeggianti, si rivelano le granulazicni grandi e piccole.

Fig. 2.

\’iceversa con tionina e dahlia, risulta che, malgrndo I n spiccata . colorazione dclla sezione StesSa e dei nuclei , non appariscono af- fatto i granuli ma solamente i nuclei (come in microtot. 1 c 4).

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La microfotograh N. 3 (fiss. Zenker. giovanc femmina di dcliino, microscopico Rrichcrt, oculnre IV obicttivo 1/12, immer-

Fig. 4.

sione omogena) mostr;i i grnnuli in nlcunc cellule pih evidenti in altre meno colornti solo dali’eosina, dopo colorxione con ematossilina ed eosina.

La rnicrolotogmfia No 4 (colorazione con Giemsn, microscopio

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Reichcrt, oculare IV, obiettivo 1/12, immersione omogenen I<oritskn) dimostra come con quest0 trattamento tintoriale Ie granulazioni ri- maser0 nssolutnmcnte no11 colornte cd invisibili nddirittura, come parimenti con tionina, blu di metilene ctc. (come nella microioto- gralia N. 1. Nelle sezioni colorate con snffraninn ed acido picrico rnolto scolornte, solo i grnnuli sono rimasti colornti in rosso mini0

jntensamente mentre i nuclei sono del tutto scoloriti.

Ftg. 5.

La microfotogrnfia N. 6 (fissazione AlUller-Altmann, Microscopio Reichert oculare I\' obiettiro 1/12, immersione omogenea Koritskn) fa vedere la colornzionc in due grosse cellule dci granuli ed i nuclci sono egunlrncnte fortemente colorati con eniatossilina ferricn. lnoltre va rilevato die, con violetto di metile, i granuli non assumono colormione mcntre i nuclei cellulari risultnno elettivamente colo- rati.

Comunque fissnti i pezzi, risulta che, anche con violetto di genziana, i grnnuli lion si colornno: si accertn cosi che e dn elimi- nare ogni sospctto che si tratti di cromatinn. Ncssuna renzione si .ottenne tenendo Ic sezioni in nitrato di nrgento.

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Parimenti VR segnnlatn la spiccata eosinofilin dclle granulazioni onde queste assumono un vivo colorito rosso come i globuli rossi del sangue.

Fia. 6.

All’esame con luce polarizznta i gtanuli non risultnno birifran- genti.

Con emntossilinn ferricn, sin nelle sezioni di pezzi fissnti C O ~

metodo di HULTGREX e HANDERSSOS, sia che tissnti in Zenker , i granuli presentano una spiccatn siderofilin e spiccnno mernvigliosn- mente sul fondo chinro del citoplnsma con la stessn intensit& dei nuclei.

Con reccnti ricerche eseguite con i l metodo di GROSS-SCIIULZE In vitamina C. (acido nscorbico), il fnttore acccssorio, che cosi signilicativn importanzn & venuto assumetido in questi ultimi tempi, sarebbe stato riconosciuto istochimicnmentc mche rielle capsule surrenali (GIROUD e LELILOSD, TOSUTTJ, Rr~ss ) .

Corn’& stato notato da AA. I’ncido ascorbic0 ridurebbe rnpida- mente il nitrato d’argento col metodo in pnroln, applicato vital- mente. Ma questo reperto non pub avere nulla di comune con i grnnuli in questione, da DIAMARE e dn me rilevati sui pczzi fis- sati.

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Col metodo di BENDA pih rubina S. i granuli si tingono in rosa (come con saffranina, microf. 5) laddove i nuclei sono scuri. E’ da no- tare che vi sono casi nei quali i grnnuli non si vedono o per cattiva fissazione o per un imponderabile errore di tccnicn. Nel preparnto di capsule surrenali fissato in liquid0 di AIULLER e ALTJIANN, sulle sezioni sparaffinate con cloroformio ed incluse senza colorazione in balsam0 sciolto in cloroformio *metodo di PLECNIK-DIAMARE) si rilcvano nelle cellule una quantita di goccioline c granuli colorite in nero, ma esse per la lor0 disposizione e per la grandezza non coincidono con la disposizione dei granuli. e trattasi d i formazioni scarse nel corpo cellulare.

Nei preparati di tGgli i qunli furono sparaffinati in cloroformio, colorati con saffrcninn a cnldo ed ncido picrico , inclusi, dopo I’ordinario pnssnggio negli nlcool, in brilsnmo e dopo averli rischia- rnti con cloroformio, non si colorano mcntre persistono lc granu- lnzioni nere.

Sorgerebbe il sospetto clic il grasso impcdisse la colorazione con saffranina, ma Si ripete, in disposizione delle goccioline nere P tuttn differcnte dalla disposizionc cnrntteristic;i dei granuli di cui mi occupo. Comunque si proccdettc con nltri tngli :ill0 spnraffinamento con Silolo clic di rcgoln non conservn i grassi osniinti, per nccertnre se si trntti di unn rcfrnttarietl nl colornniento oppure no, con iden- tico risultiito.

Istruitn dalle riccrche dello stesso DIAMARE sul comportamento dei pigmenti surrennli e delle cellulc nervose simpatiche, ho voluto ricercare se qucsto mnterinlc non avessc qunlche nflinith col mngmn residunle dellc grnnulazioni pigmentarie, ncl scnso che qui nd esem- potcsse r;ippresentnrc questo magma, senzn la lissnzione di prnssi e lipocromi. Ma mentre nelle cellule surrenali dclln zonn nd nrchi e fnscicolnta dell’uomo come nelle ccllulc gnnglionari simpntichc si cbbc In colorazione con il perrnangnnnto, su quest.? zonn ad nrchi del delfino i cui tagli sono stati trattati con permnngnnato e clo- roforniio e poi chiusi in bnlsamo, non ho avuta nessunn colora- zione specilica ed il taglio si i? uniformemente abbrunnto.

I n una sezione a1 congelntore di pezzo fissato in MUller-lorniolo, osservata in glicerina si rileva, a nicols non incrociati, che le cellule corticali sono manifestamentc granulose, ma incrocinndo i nicols non nppniono grnnulnzioni birifrangenti sulla licvissima uni- forme birifrangenza ccllulare. Diguiacchi! non si tratta di materiale aais9trQpo.

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Considerazioni e conclusioni.

I risultati delle ricerche sperimentnli iii genere in ogni campo delle discipline biologiche, anche quando non consentono conclu- sioni definitive sull'argonicnto p y s o in is'udio, conservano tuttzvia il loro significativo interesse in quanto possono richiamm-e l'atten- zione dei ricercatori su nuovi problemi e su nuove vie. Onde & che nello studio attuale , pur non potendo rilevare dopo aver eseguite le esposte indagini 1' essenza biologica e biochimica di questi granuli che per il primo DIAJIARE rinvenne nel 1903 nella zona ad archi delle capsule surrenali di L)elphiiius Delpliis, non vi C dubbio che i tentativi colaristici ed istochimici hanno dato per risultato quello di un preliminare orientamente sulla natura di tali granulazioni.

Un primo fatto viene ncquisito con le presenti indagini ed tt quello che conferma la re+ esistenzn di granulazioni isotrope nelle cellule della zona corticale delle capsule surrenaii di Delplriirtrs Delflhis. Sono quesri granuli clie DIASIARE indicb col nome di glo- merulogeno rn in quanto paragorxva i granuli stessi allo zimogenc del pancreas. Una scconda chiarificazionc ottenuta dnlle presenti ricerche Zt quella chc si riferisce alln serie d i teiitativi di identifi- cazioni tintoriali istochimiche.

In quanto alla loro origine DIANARE pist tardi si pose il quesitu se il materiale granulnre rinvenuto nelle cellule corticali Stes<e a rappresentare un derivnto nucleare oppure no.

Se, tuttavia' come alcune identiche immagini di reazioni con certi colori nucleari potrebbero far cib sospettare, come ad eseinpio la colornzione con ematossilina ferrica, con s a f h n i n a etc. 6 dn rilevare che, con nltre colorazioni elettivissime della cromatinn, la colorazione di tali granuli rion si ebbe affatto. Come pure degno di rilievo C la forte loro colorabilith anche quando i nuclei sono nffatto scolorati (intensa saflranofilia e siderofilia ad esempio). D'altra p;irte in tesi piu generale in istologia su apparenze tintoriali analoghe si fondb gih in tempi remoti la relazione tra secreti ed increti delle cellule animali con l a cromatina, relnzione molto discutibile. Nel caso concreto attuale, ove ad esempio l'osservatore fosse impressionato, come fu DrAJrARE SteSSO, dal rinvenire cellule della Zona glomerulare del dcllino in prepnrati colornti con emntossilina ferrica o saffrnnina

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in cui i nuclei colorati appaiono in cellule ricchissimc di granulazioni siderofili come ad cseinpio quella che nella microfotografia riporto (a destra in basso), occorre, dico, di tener presente c h e m a i g r a n u l a z i o n i a p p a r v e r o c o n a 1 t r e c o l o r a z i o n i (Giemsa, blu di metilene, tionitia etc.) i n p r c p a r a t i i n c u i t u t t e l e c e l l u l c m o s t r a v n n o i n u c l e i e l c t t i - v n m e n t e c o l o r n t i o a n c h e c o n s c ; i r s a c o l o r a - z i o n e. Di qui, mentrc si esclude chc si tratti di cromatina in senso stretto, I'origine cromotinica o si esclude o si dovra volgere il pensiero, se mni, ad un prodotto gi,? essenzialrnentc mctamorfosato della cromatina stessn. La qual' COSR io ritengo di non poter esclu- dere (come non I'esclude il DIA~IASE) ma, com'b chiaro, esso forma obietto di un'indagine che si presenta interessante sotto vari punti di vista, anche pib generale, su materiale nuova e pih adntto di quel che ebbi in esame.

L'insieme di ricerche da me condotte, mediante i numcrosi metodi adottati da me (ernntossilinn ed eosina, ematossilina ferrica, tionina, Gicmsa, violetto di dahlia, violetto di genziana, trattamento a nitrato di argcrito 'etc.) ed inoltre ancte l'indngine fisica a luce polnrizzata con la quale si provato che essi non sono birifrangcnti, dimostrano essenzialmente, attraverso I'eosinofilia dei granuli, In lor0 siderofilia, il loro comportamento negativo rispetto ai reagcnti di grassi c lipoidi che si tratta di un matcriale speciale. E s s i n o n s o n o m i t o c o n d r i , n o n s o n o p i g m e n t o , n b m a t e r i a l e c r o m a t i c o f u o r i u s c i t o .

E ' o v v i o c h e e s s i r a p p r e s e n t a n o u n m a t c - r i a l e i n r e l a z i o n e c o n i n t i m o m e t a b o l i s m o d , e1 t e s s u t o d i c u i f n n n o ' p a r t e , I n c u i . n a - t u r a t u t t a v i a s f u g g e p e l m o r n e n s t o . U l t e r i o r i r i c e r c h e p o t r a n n o f o r s e p e r m e t t e r e m a g g i o r c l u c e . C e r t n m c n t e i l l o r o v a l o r e i s t o f i s i o - l o g i c 0 n e l l o s t a t o n t t u n l e , p e r m a n e q u e l l o d i u n m a t e r i a l e s p e c i f i c o , c h e t r o v a i l s u o c o r r i s p o n e n t e n e l t i p o d e f i n i t o z i m o g e n e d e l p a n c r e a s , d o n d e l ' e s p r e s s i o n e a g l o m e r u - l o g e n o 4 r i m a n e g i u s t i f i c a t a , nel senso stesso dn= tagli dall'A. nel 1904, cioe che esso si genera nclln zona glome- rularc.

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Page 14: Sul «Glomerulogeno» delle capsule surrenali di Delphinus Delphis L.

202 A. Calendoli

B I B L I O O R A F I A

1903. D i a m a r e , V. - Alelaplasma ed immagini di secrezione nelle capsule soprarenali. Arch. Zool., VoI. I, fasc. 11.

1940. 11. edit. - - Corso d' Istologia, fisiologia generale ed Embriologia. Ou j . , Napoli.

1931. D i a m a r c e D e A\ e n n a t 0 . - Contributo all'anatomia ed allo sviluppo del sistema nervoso simpatico. Afti R. ACC. Scienzr /is. mateni. NapoIi, Vol. XVlll, ser. It.

1923. T e s t 11 t . - Anatomia iimana. Libro X, I l l ediz. Ilal. U.T.E.T.

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