SUCCESSO ALLA FIERA DI MONACO IL MIGLIOR ......ri, di Jules Verne, e tanti, tantissimi fu-metti, ma...
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N°3 Luglio 2019
SUCCESSO ALLA FIERA DI MONACO
IL MIGLIOR RISULTATO IN 65 ANNI DI BAUMA RALLYCROSS E GP DI SPAGNA
ANCORA IN PISTA
REPORTAGE
DUE VERI LUPI DI MARE
SOCCORSO E PROTEZIONE CIVILE
QUANDO IL GIOCO SI FA DURO......I DURI COMINCIANO A GIOCARE
GENOVA
LA RINASCITA DI UNA CITTA’
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editoriale
pagneranno fino all’autunno, culmi-nando in novembre ad Hannover, in occasione di Agritechnica. E’ troppo presto adesso per fare anticipazioni... nell’attesa, per ingannare il tempo e lasciarvi con un pò di suspence, vi la-scio alla lettura di queste pagine, che spero vi faranno buona compagnia sotto l’ombrellone....
Buona lettura!
Tempo d’estate, tempo che, con le giornate che si allungano, è general-mente dedicato (più che in inverno, al-meno) al riposo o allo svago.Non per noi, o almeno non ancora: tanti sono gli appuntamenti che DIECI ha in vista nel prossimo futuro, e la cui preparazione cade proprio in questi giorni. Come le Fiere ad esempio, una serie di manifestazioni che ci accom-
TEMPO D’ESTATE... Rafael RumiMarketing Manager
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BAUMA 2019
Il miglior risultato in65 anni di BAUMA pag. 12
Dieci MagazineGIUGNO 2019 Il MIGLIOR risultato in 65 anni di BAUMA...
QUANDO IL GIOCOSI FA DURO, I DURICOMINCIANO A GIOCARE
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REPORTAGE
Due veriLUPI DI MARE pag. 18
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GENOVA, la rinascitadi una Città
Il MIGLIOR risultato in 65 anni di BAUMA12 DUE VERI LUPI DI MARE!18
GENOVA
La RINASCITA diuna CITTA’ pag. 30
SOCCORSO E PROTEZIONE CIVILE
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ANCORAIN PISTA!
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Li avevamo visti l’anno scorso, sotto un cielo incerto e a tratti tempestoso, e li ritroviamo quest’anno illuminati da un bel sole primaverile, a svolgere lo stesso prezioso servizio: sono i mezzi DIECI in dotazione al Team di Soccorso
del Circuito de Catalunya, in occasio-ne della prima prova del Campionato Mondiale Rallycross, e del Gran Premio di Spagna di Formula 1. Sarà stato per la mancanza della pioggia, ma durante le gare di Rallycross (che si sono svolte
nelle giornate del 27 e 28 aprile) non c’è stato bisogno dell’intervento dei nostri mezzi (forniti anche quest’anno da CO-MERCIAL REYMAVIC, il nostro Dealer Spagnolo): non che tamponamenti e uscite di strada siano mancate, anzi,
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ma sono rimaste contenute nei “limiti fi-siologici” di questo Sport spettacolare. Diverso, data l’importanza della gara, è stato il discorso per il Gran Premio di Spagna, disputatosi nelle giornate dell’11 e 12 maggio.In Prova, Qualifiche e Gara, il DEDA-LUS e l’ AGRI PIVOT di REYMAVIC
sono dovuti intervenire in diverse oc-casioni per rimuovere celermente (ma con delicatezza) i mezzi dalla pista, e consentire così la continuazione della competizione: durante le prove, prima la Mercedes di Bottas e poi la Red Bull di Verstappen (entrambe per problemi meccanici) sono dovute ricorrere alle
attenzioni rispettivamente del Dedalus e dell’Agri Pivot, poi è stata la volta del-la Racing di Stroll (uscita di strada alla curva 9), poi ancora Bottas (uscito alla curva 5), della Williams di Russel (con un violento impatto contro le barriere) e della Renault di Hulkenberg, tutti pron-tamente soccorsi dal Team.
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La gara si è svolta senza problemi (deludente prestazione della Ferrari a parte…) fino al 46mo giro, quando inaspettatamente un “duello” fra Lance Stroll e Lando Norris (rispettivamente su Racing Point e McLaren) è finito con
l’uscita di strada di entrambi i conten-denti: gara sospesa, Safety Car in pi-sta, e Team di soccorso di nuovo all’o-pera, per rimuovere le due macchine e ripulire l’asfalto dai detriti. In soli 5 giri della Safety Car, tutto è stato riportato
nei parametri di sicurezza, e la gara è potuta riprendere fino alla conclusione, con la vittoria di Lewis Hamilton per il Gran Premio di Spagna, e del Team di Soccorso DIECI-Reymavic per quello della Sicurezza!
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“...Il DEDALUS e l’ AGRI PIVOT di REYMAVIC sono dovuti intervenire in diverse
occasioni per rimuovere celermente (ma con delicatezza) i mezzi dalla pista...”
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Il MIGLIOR RISULTATOin 65 anni di
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Oltre 620.000 visitatori: il miglior ri-sultato in 65 anni di BAUMA: è con queste parole che il Comunicato Stampa degli organizzatori certifica, nero su bianco, l’impressione genera-le di espositori e visitatori, confermata anche da Ciro Correggi, CEO Dieci, che ha vissuto in prima persona la settimana di Monaco: “Si, allo Stand
DIECI l’affluenza è stata tale per cui siamo stati impegnati in continua-zione, senza quasi un minuto libero. Condivido pienamente il comunicato degli organizzatori, in questa edizione si è percepita nettamente la sensazio-ne di un mercato in pieno movimento, specialmente per quanto riguarda il Noleggio: un mercato fino a pochi anni
fa quasi sconosciuto in Italia, ma che oggi è diventato una priorità.Priorità per le imprese edili, per il settore delle Costruzioni, e che si è estesa anche al settore Industriale: le industrie difficilmente acquistano una macchina, trovano molto più con-veniente noleggiarla, puntando però sempre alla qualità e all’affidabilità dei
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“...In questa edizione si è percepita nettamentela sensazione di un mercato in pieno movimento,specialmente per quanto riguarda il noleggio...”
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mezzi offerti. Doti che credo siano alla base del successo di presenze al nostro Stand: il notevole interesse riscosso da tutti i mezzi della nuova Gam-ma Edile deriva senza dubbio pro-prio dalle caratteristiche peculiari di grande qualità, affidabilità, buone prestazioni, dall’alto livello di rifinitu-re e dalle innovazioni tecnologiche adottate sulle nostre macchine.Ho notato un interesse particolare
per il Dumper 8000 e per il nuo-vo Apollo 20.4, una macchina che credo ci darà grosse soddisfazioni nell’immediato futuro.E se è vero che la grande maggioranza dei no-stri visitatori proveniva da Paesi eu-ropei, non ho potuto fare a meno di notare una evidente presenza di operatori orientali, specialmente Ci-nesi, con cui credo avremo sempre più a che fare in futuro. Già ci sono stati alcuni contatti esplorativi, e una
delegazione ha visitato l’Azienda po-chi giorni fa, staremo a vedere come si evolverà la situazione.Nel complesso non posso che rite-nermi soddisfatto per l’andamento di una manifestazione che si confer-ma essere la più grande e completa vetrina del settore. Al di là del fattore commerciale, è stata anche l’occa-sione per ammirare dal vivo mez-zi che altrimenti si possono vedere solo nei documentari!”
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“...Ho notato un interesse particolare per il Dumper 8000 e per il nuovo Apollo 20.4,
una macchina che credo ci darà grosse soddisfazioni nell’immediato futuro...”
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Due veri LUPI DI MARE!
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Sarà a causa di alcune letture tipiche dell’infanzia, come i romanzi di Salga-ri, di Jules Verne, e tanti, tantissimi fu-metti, ma i Fari sono ancora una delle icone che rimandano alle grandi avven-ture di mare, come i vascelli a vela o i messaggi in bottiglia. Più concretamente (anche nella nostra epoca sempre più “informatizzata” e “digitale”) i Fari sono un irrinunciabile ausilio alla navigazione, specialmente quando la natura prende
il sopravvento sull’Elettronica, e la so-pravvivenza dell’uomo di Mare torna a dipendere dall’intelligenza e dall’espe-rienza. Anche per questo motivo, sulle sponde opposte dell’Atlantico, due an-tichi fari sono stati riportati agli originari splendori, grazie anche all’impiego di due macchine DIECI, uno Zeus e un Pegasus. Nel primo caso, si è tratta-to di una difficile “operazione combi-nata” che ha visto coinvolti il naviglio
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“...i FARI sono ancora una delle icone che rimandano alle grandi
avventure di mare, come i vascelli a vela o i messaggi in bottiglia...”
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del “Servizio Fari e Segnali” Bretone, un elicottero e uno Zeus 37.7: su uno scoglio 6 miglia al largo della costa Bre-tone, in un burrascoso tratto di mare chiamato “Inferno degli Inferni” svetta sulle onde il Faro “Pierre Noires”, co-struito nel 1871 (dichiarato Monumen-to Nazionale) e ancora regolarmente in funzione. La cupola in ferro battuto (pesante oltre 800 kg) risultava grave-mente corrosa da oltre un secolo di
esposizione alla salsedine, e ne è stata decisa la sostituzione: sganciata dai supporti, è stata portata a terra grazie a un potente elicottero da trasporto, dove ad accoglierla ha trovato lo Zeus 37.7 della LOCARMOR (dealer bretone DIECI) che con forza e delicatezza ha provveduto a sistemare la cupola (per preservarne la struttura) sul supporto costruito per il trasporto fino laborato-rio di restauro. Nella stessa operazio-
ne è stato rimosso il vecchio gruppo rotante (pericoloso per gli oltre 100 kg di mercurio contenuti all’interno e sog-getto a ripetuti malfunzionamenti), so-stituito da un potente e sicuro sistema di lampade LED.A restauri ultimati, con una operazione inversa, la preziosa cupola è stata rein-stallata a protezione del nuovo gruppo ottico, che indicherà, per almeno altri 100 anni, la rotta sicura ai marinai.
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“... si è trattato di una difficile operazione combinatache ha visto coinvolti il naviglio del “Servizio Fari e Segnali” Bretone,
un elicottero e uno Zeus 37.7...”
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Forse più tranquillo (ma non meno importante, almeno dal punto di vista storico) il compito assegnato a un soli-tario Pegasus canadese, il restauro del Faro di Cap Madeleine, sul vasto e pro-fondo estuario del fiume San Lorenzo.Il Faro è una parte importante del patrimonio storico della comunità locale e del Governo Canadese: ri-costruito in cemento nel 1908 (sul sito di un precedente faro in legno del 1871) per oltre un secolo ha in-dicato la rotta a generazioni di pe-scatori, avventurieri, corsari, pionie-
ri, boscaioli e cacciatori di pellicce.Durante la guerra è stato testimone di numerose schermaglie fra la Rea-le Marina Canadese e i sommergibili tedeschi che percorrevano le acque dell’estuario, tendendo imboscate ai convogli di navi in partenza per l’Europa.Nel 1942, il tratto di costa dove sorge il faro venne addirittura colpito da un siluro fuori bersaglio, i cui resti sono oggi esposti al pubblico.Per il restauro della costruzione (dan-neggiata dal tempo, dal gelo, dalla salsedine e dai forti venti tipici della
regione) il Pegasus ha dovuto sostare diverso tempo sotto la torre, percor-rendone ripetutamente con il braccio gli 11 metri di altezza per dare modo agli operatori di sostituire le parti in ferro danneggiate, installare i nuovi impianti, riparare la muratura (nei pun-ti più esposti letteralmente morsicata dal gelo invernale e dalla salsedine), e finalmente riportare la costruzione a nuova vita applicando il colore ori-ginale (rosso e bianco) caratteristico di queste costruzioni.
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“... Forse più tranquillo (ma non meno importante, almeno dal
punto di vista storico) Il compito assegnato a un solitario Pegasus canadese,
il restauro del Faro di Cap Madeleine, sul vasto e profondo estuario
del fiume San Lorenzo...”
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Quando il gioco si fa duro I DURI cominciano a giocare
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Ci siamo già occupati, l’anno scor-so, del THW, il servizio logistico fede-rale della Protezione Civile tedesca, che ha scelto il nostro ICARUS 40.14 per equipaggiare le squadre locali dif-fuse su tutto il territorio tedesco.Torniamo a occuparcene in occasio-ne di una esercitazione congiunta con i Vigili del Fuoco (svoltasi lo scorso marzo a Sondershausen) che ha visto
una squadra del THW impiegare il loro nuovo ICARUS in una simulazione di evacuazione rapida degli abitanti e dei loro averi, in previsione dell’ipo-tetico cedimento di una vicina diga.I volontari della sezione THW di Son-dershausen si sono detti molto soddi-sfatti del loro ICARUS che, in caso di emergenza, ha dimostrato durante le esercitazioni di poter fare fronte alle si-
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tuazioni più disparate: dallo sgombero di macerie con la pala in dotazione, al trasporto in altezza di cose o persone, grazie al cestello e agli altri accessori. Diversi membri della squadra stanno partecipando ora ai corsi di guida, per poter impiegare proficuamen-te (durante le future emergenze rea-li), una macchina così promettente.Se la “recluta” ICARUS ha un lumi-noso futuro aperto davanti a sé, c’è
un “veterano” (un APOLLO 25.6) che ha già accumulato un notevole sta-to di servizio, operando con i Vigili del Fuoco della Stazione di Buchloe.In condizioni normali, l’APOLLO 25.6 svolge le sue “corvèe” di ca-serma, movimentando materiali nei magazzini o partecipando alle con-suete esercitazioni; ma in caso di allarme, se la sua presenza è neces-saria, anche lui è pronto a partire.
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Dal 2011, anno della sua acquisizio-ne, il nostro APOLLO 25.6 è stato impiegato in innumerevoli interventi di ogni tipo, grazie alle sue peculiari ca-ratteristiche di potenza e agilità; in più di una occasione il nostro Apollo ha sfruttato a fondo la trazione integrale e il sistema di autorespirazione instal-lato in cabina, portandosi fin dentro
la cortina di fumo e fiamme per estin-guere alla radice i focolai di incendio.Inoltre in diverse circostanze (durante i recenti episodi di maltempo che hanno flagellato il Nord Europa) il nostro Apollo ha impiegato le sue capacità di solle-vamento per raggiungere camini peri-colanti, coperture divelte, o animali tra-volti dalle acque; o più semplicemente
e frequentemente, per rimuovere veicoli incidentati e, dotato dell’apposita attrez-zatura, eliminare dall’asfalto pericolosi residui di olio e carburante.Poiché, a giudicare dalla foto, ci sembra in ottima forma, crediamo che continue-rà la sua carriera per molti anni ancora!
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GENOVAla rinascita di una città
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E’ iniziata in queste ore la demolizione degli edifici posti sotto il troncone est del Ponte Morandi a Genova, un dolo-roso ma necessario primo atto, parte del delicato processo che porterà alla ricostruzione di questa vitale infra-struttura, crollata il 14 agosto 2018. Gli edifici, che non possono esse-re salvati trovandosi proprio sotto al moncone pericolante del ponte,
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vengono abbattuti meccanicamente, impiegando una pinza idraulica che, iniziando dai piani superiori, smantella pezzo per pezzo i 6 piani del condo-minio al numero 10 di via Porro. Par-ticolare attenzione, nei piani di demo-lizione, è stata data al recupero di tutti i materiali riutilizzabili, delle suppellettili e degli elettrodomestici rimasti nelle
abitazioni, e agli agenti inquinanti che si possono liberare nell’aria durante i lavori, andando ad aggravare una si-tuazione già estremamente delicata. Per questo, come “partner”, a sup-porto del lavoro della Pinza Idraulica, è stato destinato un nostro Dedalus che, certa la presenza di Amianto e di altre polveri nocive nei detriti, se-
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“... un nostro Dedalus segue costantemente la pinza idraulica con un cannone ad acqua montato sul braccio, irrorando in continuazionel’area di lavoro e impedendo il diffondersi delle sostanze nocive...”
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gue costantemente la pinza idraulica con un cannone ad acqua montato sul braccio, irrorando in continua-zione l’area di lavoro e impedendo il diffondersi delle sostanze nocive.Fortunatamente, è prevista una de-molizione solo parziale degli altri edifici, che serviranno da “barriera
di contenimento” dei detriti durante le successive operazioni di abbat-timento dei resti del ponte, edifi-ci che potranno essere in seguito recuperati. Un altro esempio del-la grande versatilità di impiego dei mezzi Dieci, impegnati nella rinasci-ta di una delle più belle città italiane.
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Per scrivere a DieciMagazine: [email protected]
Redattori DieciMagazine: Roberto Bigliardi Michele Becchi
Redazione/Realizzazione grafica: Propago comunicazione [email protected]
LE VOSTRE FOTO
In questo spazio siamo felici di condividere con i nostri lettori le foto che ci avete gentilmente inviato. Vi invitiamo a continuare a inviare alla nostra redazione le foto dei vostri mezzi, accludendo il vostro nome e il paese di provenienza.
Manu Vassa - FRANCIA
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Mariarosaria Riccitiello - ITALIA
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