Studio Prof. Dott. Nedo Biancani

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Studio Prof. Dott. Nedo Biancani Vicolo del Fornaccio, 1 56040 Montecatini val di Cecina (PI) Tel. 0588 30193 - 0588 31003 Fax: 0588 31807 - P. IVA: 01293270508 e-mail: [email protected] ~ PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO LA PRETURA CIRCONDARIALE DI ANCONA ~ Procedimento n. 4181/01-14 R.G.N.R. Mod. U DETERMINAZIONE DELLA PRESENZA DI INQUINANTI PRESSO L’IMPIANTO EX MONTEDISON IN FALCONARA MARITTIMA E VALUTAZIONE DELLA LORO PERICOLOSITA’ PER L’UOMO E L’AMBIENTE RELAZIONE DI PERIZIA

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Studio Prof. Dott. Nedo Biancani Vicolo del Fornaccio, 1 56040 Montecatini val di Cecina (PI)

Tel. 0588 30193 - 0588 31003 Fax: 0588 31807 - P. IVA: 01293270508 e-mail: [email protected]

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PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO LA PRETURA CIRCONDARIALE DI ANCONA

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Procedimento n. 4181/01-14 R.G.N.R. Mod. U

DETERMINAZIONE DELLA PRESENZA DI INQUINANTI PRESSO L’IMPIANTO EX MONTEDISON

IN FALCONARA MARITTIMA E VALUTAZIONE DELLA LORO PERICOLOSITA’

PER L’UOMO E L’AMBIENTE

RELAZIONE DI PERIZIA

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DETERMINAZIONE DELLA PRESENZA DI INQUINANTI PRESSO L’IMPIANTO EX MONTEDISON

IN FALCONARA MARITTIMA E VALUTAZIONE DELLA LORO PERICOLOSITA’

PER L’UOMO E L’AMBIENTE

RELAZIONE DI PERIZIA

Agosto 2001

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Sommario

1 PREMESSA 7

1.1 SCOPO DELL’INCARICO 7 1.2 CONSULENZE TECNICHE E COMPETENZE UTILIZZATE 8 1.3 APPROCCIO METODOLOGICO 8

2 CRONOLOGIA DELLE OPERAZIONI PERITALI 10

3 GLI ATTI DEL FASCICOLO E LA SITUAZIONE ESISTENTE 14

3.1 DOCUMENTAZIONE VISIONATA 14

4 LA STORIA DEL SITO: VICENDE E ATTIVITÀ PRODUTTIVE 26

4.1 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO 26 4.2 CENNI SULLA STORIA DELLO STABILIMENTO 26 4.3 LA PRODUZIONE 28 4.3.1 IMPIANTO DI PRODUZIONE ACIDO SOLFORICO (H2SO4) 29 4.3.2 IMPIANTO DI DILUIZIONE DI ACIDO SOLFORICO 29 4.3.3 IMPIANTO DI PRODUZIONE SUPERFOSFATO 29 4.3.4 IMPIANTO DI GRANULAZIONE 30 4.4 MATERIE PRIME, PRODOTTI E RESIDUI DEL PROCESSO 30 4.4.1 PIRITE 30 4.4.2 FOSFORITI 31

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4.4.3 SUPERFOSFATO 32 4.4.4 ACIDO SOLFORICO 32 4.4.5 ACIDO FLUOSILICICO 33 4.4.6 CENERI DI PIRITE 34 4.4.7 ARSENICO 34 4.4.8 PIOMBO 34 4.4.9 RAME 35 4.4.10 CADMIO 35 4.4.11 MERCURIO 36 4.4.12 COBALTO 36 4.4.13 CROMO 37 4.4.14 CROMO III – SALI INSOLUBILI 37 4.4.15 CROMO VI 37 4.4.16 NICHEL 38 4.4.17 SOLFURI DI NICHEL 38 4.4.18 ZINCO 38 4.4.19 VANADIO PENTOSSIDO 38

5 INDAGINE GEOLOGICA 40

5.1 INDAGINI SVOLTE 40 5.2 RILIEVO GEORADAR 41 5.3 INDAGINE ELETTRICA 43 5.4 INDAGINE GEOGNOSTICA 47

6 INDAGINE ANALITICA 50

6.1 ANALISI CHIMICO-FISICHE 50 6.2 MODALITA’ DI PRELIEVO, CONSERVAZIONE E TRASPORTO DEI CAMPIONI 50 6.2.1 CAMPIONI SOLIDI 50 6.2.2 CAMPIONI LIQUIDI 51 6.3 CAMPIONI SOTTOPOSTI AD ANALISI CHIMICA 52 6.3.1 SONDAGGI CON ESCAVATORE 52 6.3.2 CAROTAGGI 53

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6.3.3 ACQUE 54 6.3.4 ELENCO DEI CAMPIONI PRELEVATI E NON ANALIZZATI 54 6.4 METODICHE ANALITICHE 55 6.4.1 SOLIDI 55 6.4.1.1 Residuo 105 °C 55 6.4.1.2 Metalli 56 6.4.1.3 IPA 56 6.4.1.4 Fluoruri 56 6.4.1.5 Fosforo totale 56 6.4.2 LIQUIDI 57 6.4.2.1 Cloruri 57 6.4.2.2 Solfati 57 6.4.2.3 Nitriti 57 6.4.2.4 Nitrati 58 6.4.2.5 Fluoruri 58 6.4.2.6 Fosforo 58 6.4.2.7 Azoto ammoniacale 59 6.4.2.8 Mercurio 59 6.4.2.9 Metalli totali (Arsenico, Cadmio, Cobalto, Cromo, Ferro, Manganese, Nichel, Piombo, Rame, Selenio e Zinco) 59 6.4.2.10 Cromo Esavalente 60 6.4.2.11 Idrocarburi Policiclici Aromatici 60 6.5 CAMPIONE DI RIFERIMENTO STANDARD 60 6.6 STRUMENTAZIONE UTILIZZATA 60 6.7 ESITI ANALITICI 62

7 RISPOSTE AI QUESITI DELL’INCARICO 71

8 ALLEGATI 77

8.1 NOMINA DEL CONSULENTE TECNICO E AVVISO DI ACCERTAMENTI TECNICI

IRRIPETIBILI 78 8.2 VERBALE DI CONSULENZA TECNICA E CONFERIMENTO DELL’INCARICO 80 8.3 CERTIFICAZIONE ANALITICA 83 8.4 STRATIGRAFIE 84

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8.4.1 CAROTAGGI 85 8.4.2 SCAVI 86 8.5 TAVOLE 87 8.5.1 TAVOLA 1 - INDAGINE GEORADAR 88 8.5.2 TAVOLA 2 – INDAGINE GEOELETTRICA: INDAGINI E PROFILI TOMOGRAFICI 89 8.5.3 TAVOLA 3 - INDAGINE GEOELETTRICA: MODELLI INVERSI DI RESISTIVITÀ 90 8.5.4 TAVOLA 4 - INDAGINE GEOELETTRICA: MODELLI INVERSI DI RESISTIVITÀ 91 8.5.5 TAVOLA 5 – UBICAZIONE INDAGINI DIRETTE 92 8.5.6 TAVOLA 6 – UBICAZIONE INDAGINI DIRETTE 93 8.6 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA 94

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1 PREMESSA 1.1 SCOPO DELL’INCARICO La Procura della Repubblica presso la Pretura circondariale di Ancona ha

nominato il sottoscritto, Prof. Dott. Nedo Biancani, Consulente Tecnico del P.M., Dr. Marco Mansi, ai sensi degli artt. 359 e 360 del Codice di Procedura Penale e dell’art. 73 del D. Lgs. 271/89 nel procedimento n. 4181/01 14 RGNR mod. U, ritenendo di procedere a consulenza tecnica per determinare «la presenza di metalli pesanti, idrocarburi e composti chimici presso l’impianto ex Montedison in Falconara M. S.S. Adriatica a oggi detenuto dalla ditta “Agricola 92 S.r.l.”, se negli impianti dimessi o abbandonati e nell’ambiente circostante vi sia la presenza di detto materiale con eventuali situazioni di pericolo per l’uomo e di contaminazione o compromissione ambientale».

In data 26 luglio 2001, in sede di conferimento dell’incarico, il Pubblico Ministero

ha formulato il seguente quesito: «Accerti il consulente tecnico, riferendone mediante relazione scritta, se e in che

quantità sussiste presenza di metalli pesanti, idrocarburi, materiali e composti chimici presso l’impianto ex Montedison sito in Falconara M, S.S. Adriatica a oggi detenuto dalla ditta “Agricola 92 S.r.l”., se negli impianti dimessi o abbandonati o comunque nell’area lo stato dei luoghi e/o la quantità e qualità di materiale inquinante

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eventualmente rinvenuto possa propagarsi nelle aree e nel mare immediatamente circostanti»

1.2 CONSULENZE TECNICHE E COMPETENZE UTILIZZATE Per il supporto nelle operazioni peritali il sottoscritto si è avvalso, in qualità di

Ausiliari del C.T.U., come da richiesta al PM del 17.9.2001, delle seguenti competenze tecniche:

• Dr. Massimo Barbaro, dello Studio Dr. Massimo Barbaro di Montecatini V.C.

(PI), in qualità di esperto ambientale, per quanto attiene: l'assistenza organizzativa ed il coordinamento dello staff di lavoro, l’analisi dei dati tecnici, la loro elaborazione con supporti informatici e l’editing finale della perizia, come da nomina del 17.9.2001;

• Dr. Walter Pasin, in qualità di chimico, per quanto attiene i sopralluoghi, i campionamenti, le determinazioni analitiche sui campioni prelevati, l’assistenza e consulenza chimica e l’interpretazione dei dati analitici, come da nomina del 17.9.2001;

• Dr. Claudio Rossi, in qualità di geologo, per quanto attiene i sopralluoghi, lo studio idrogeologico e le analisi geotecniche, come da nomina del 17.9.2001;

• Ing. Vittorio Giampietro per quanto attiene l’assistenza nelle operazioni peritali e nelle attività di valutazione dei processi produttivi preesistenti, come da nomina del 17.9.2001.

In data 8.10.2001 il P.M. autorizzava gli incarichi sopra citati. 1.3 APPROCCIO METODOLOGICO I quesiti posti dall’incarico di perizia hanno richiesto un esame degli atti facenti

parte del fascicolo.

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Si è poi proceduto all’analisi della documentazione tecnica acquisita successivamente agli atti allo scopo di valutare le vicende che hanno riguardato il sito industriale dismesso.

Si è reso necessario effettuare sopralluoghi al sito, in tempi diversi, durante i quali sono state effettuate delle riprese fotografiche che hanno consentito di inquadrare e delimitare l’area oggetto di indagine tecnica.

Il sito è stato sottoposto ad uno studio impiantistico, allo scopo di verificare i processi produttivi.

È stato eseguita una campagna di indagini geoelettriche e georadar, allo scopo di investigare lo stato del sottosuolo.

Si è pianificata successivamente una campagna di scavi e carotaggi geognostici, cui è seguito il campionamento di matrici liquide e solide.

I dati raccolti hanno consentito di redarre uno studio idrogeologico dell’area. I campioni prelevati sono stati sottoposti ad analisi chimico-fisiche presso un

Laboratorio chimico specializzato.

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2 CRONOLOGIA DELLE OPERAZIONI PERITALI 10.07.2001 Nomina del CTU 17.9.2001 Richiesta al PM l’autorizzazione ad avvalersi, per il supporto nelle operazioni

peritali di Ausiliari tecnici. Il P.M. autorizzava in data 8.10.2001. 26.07.2001 Conferimento dell’incarico. 17/09/2001 Inizio delle attività peritali. 01.10.2001 È stata richiesta a Comune di Falconara, all’ARPAM di Ancona e a Trenitalia

S.p.A. ulteriore documentazione relativa al sito ed alle indagini pregresse eseguite sull’area.

Ricevuto un diniego da parte del Comune di Falconara, in data 9.10.2001 si procedeva al sequestro dei documenti.

In data 9.10.2001 l’ARPAM forniva i documenti in suo possesso.

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19.11.2001 Veniva richiesta al PM l’autorizzazione a chiedere alla Società Agricola 92 di

contribuire ai costi per le attività di indagine sul campo. Il PM autorizzava in data 22.11.2001. In data 26.11.2001 il sottoscritto chiedeva alla Società Agricola 92 la sua

disponibilità ad eseguire le indagini; in data 7.12.2001 la Società Agricola 92 si esprimeva positivamente.

4.12.2001 Il sottoscritto comunicava l’inizio delle attività in sito. 10.12.2001 Inizio delle indagini georadar sul sito. Venivano richiesti alla Regione Marche (Assessorato Ambiente) ed alla Provincia

ulteriori documenti relativi al sito in sequestro. Veniva richiesta una sospensione delle attività peritali per vacanze natalizie dal 20

dicembre 2001 al 10 gennaio 2002. 4.1.2002 Il sottoscritto richiedeva alla Società Agricola 92 la sua disponibilità

all’esecuzione di indagini tecniche. 5.1.2002 Veniva richiesta una proroga delle attività peritali di 30 giorni. Il PM autorizzava in data 7.2.2002. 14.1.2002 Non avendo ricevuto alcun riscontro alle precedenti richieste di documenti, il

sottoscritto chiedeva al PM di autorizzare il sequestro della documentazione esistente presso la Regione Marche e la Provincia di Ancona relativa allo Stabilimento, comprese le eventuali indagini eseguite sull’area.

17.1.2002 La Provincia di ancona rendeva disponibile la documentazione richiesta.

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21.1.2002 Veniva una richiesta sospensione delle attività per 15 giorni in attesa degli esiti

delle indagini georadar e geoelettriche; il PM autorizzava in data 4.2.2002. 22.1.2002 Inizio delle attività di indagine geoelettrica sul sito. 24.1.2002 La Società Agricola 92 formalizzava la sua disponibilità a compartecipare agli

oneri delle indagini tecniche. 28.1.2002 La regione Marche rendeva disponibile la documentazione richiesta. 31.1.2002 La Società Agricola 92 comunicava il programma lavori. Il sottoscritto ne

informava in pari data il PM. 12, 13 e 14.2.2002 Venivano eseguite in sito le attività di scavo, i carotaggi ed i campionamenti di

terreni. 19.2.2002 Il sottoscritto segnalava al PM la presenza di un cumulo di materiale contenente

amianto (Eternit) scaricato successivamente nel sito e lo informava di un prelievo di un campione di materiale, visibilmente contenente pirite, eseguito nei pressi della spiaggia.

26 e 27.2.2002 Venivano eseguite in sito le attività di campionamento di terreni e acque

sotterranee. 26.2.2002

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Veniva richiesta al PM una sospensione delle attività peritali di 60 giorni, a decorrere dal 1 marzo 2002, in attesa degli esiti delle indagini chimico-fisiche. Il PM autorizzava in data 27.2.2002.

28.2.2002 La Società Agricola 92 formalizzava la sua disponibilità a sostenere i costi delle

indagini chimiche. 18.3.2002 Il sottoscritto esprimeva parere favorevole alla richiesta della Società Agricola 92

di procedere alla rimozione dal sito di materiale contenente amianto (Eternit). 24.4.2002 Richiesta una sospensione delle attività peritali di ulteriori 60 giorni, a decorrere

dal 1 maggio 2002, in attesa del completamento delle indagini chimico-fisiche. Il PM autorizzava in data 26.4.2002.

26.6.2002 Il sottoscritto richiedeva al PM l’autorizzazione a informare le parti degli esiti

delle indagini tecniche. Il PM autorizzava in data 1.7.2002. 27.6.2002 Veniva richiesta una sospensione delle attività peritali di ulteriori 60 giorni, a

decorrere dal 1 luglio 2002. Il PM autorizzava in data 1.7.2002.

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3 GLI ATTI DEL FASCICOLO E LA SITUAZIONE ESISTENTE 3.1 DOCUMENTAZIONE VISIONATA È stata studiata ed analizzata la documentazione agli atti del fascicolo processuale.

Successivamente è stata acquisita ulteriore documentazione necessaria ricostruire le vicende del sito.

Dell'analisi della documentazione visionata viene dato conto nelle seguenti

Tabelle.

DATA AUTORE / MITTENTE DESTINATARIO OGGETTO

02/06/01 - - Visura Camerale Agricola 92 S.R.L. 01/02/01 - - Visura Camerale 08/03/01 - - Camera di Commercio Agricoltura S.p.A 19/05/01 Corpo Forestale dello

Stato di Ancona Procura della Repubblica di Ancona

Procedimento Penale n. 257/2001 – 14 R.G.N.R. mod. 44 Integrazione.

Dal 26/03/01 al 03/04/01

- - Sequestro non convalidato “ Campo Sportivo “ Falconara. Note: Suddiviso in 11 parti

10/04/01 Ministero delle politiche Agricole e Forestali, Corpo

Proc. Re della Repubblica presso Tribunale Ancona

Annotazione relativa ad indagini svolte in Comune di Falconara Marittima, nella spiaggia retrostante l’ex stabilimento

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DATA AUTORE / MITTENTE DESTINATARIO OGGETTO

Forestale dello Stato Comando Stazione di Ancona

della Montedison + n. 9 allegati- All.1) 5/4/01 da Consorzio B.A.S.I; piano di risanamento ambientale Stabilimento Agricoltura in liquidazione di Montemarciano - progetto preliminare ( solo ricevuta di consegna progetto) All. 2) Descrizione con foto del fenomeno erosivo della costa di Montemerciano All.3) 12/1/90 da servizio vigilanza di Ancona – verbale di ispezione relativo al controllo sulle modalità di smaltimento dei rifiuti in ditta Enichem Agricoltura S.p.a; il presente verbale è composto da 4 fogli. °°°°° − 12/01/90 da Servizio di Vigilanza ambientale Verbale di ispezione relativo al controllo sulle modalità di smaltimento dei rifiuti in discarica abusiva ubicata su terreno di proprietà della ditta Enichem. − 7/8/86 da Unità sanitaria di Falconara Marittima al Pretore Ancona, sindaco di Falconara, al presidente della USL denuncia discarica sostanze tossiche − 6/8/90 formulari di identificazione “rifiuti speciali non tossico nocivo” della ditta Enichem S.p.a − 4/6/90 da centro assistenza ecologica della ditta Enichem a ditta Comin S.R.L certificati di analisi. All. 4) 31/08/90 da Ditta Sogenus S.P.a a Ditta Comin e ditta Enichem riepilogo mensile conferimento rifiuti speciali mese di agosto 90 − 29/4/90 da Ditta Sogenus S.P.a a Ditta Comin e ditta Enichem riepilogo mensile conferimento rifiuti speciali mese settembre 90. − 31/10/90 da Ditta Sogenus S.P.a a Ditta Comin e Ditta Enichem riepilogo mensile conferimento rifiuti speciali mese di ottobre − 30/11/90 da Ditta Sogenus S.P.a a Ditta Comin e ditta Enichem riepilogo mensile conferimento rifiuti speciali mese novembre All. 6) 27/5/97 da Enichem al Presidente della Prov di Ancona: comunicazione deposito temporaneo di rifiuti pericolosi °°°?????? All. 7) 22/4/98 Visura completa scheda rifiuti

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DATA AUTORE / MITTENTE DESTINATARIO OGGETTO

Agricoltura: rifiuti contenenti arsenico (solido polverulento, 4.736.070 Kg) trasporto affidato a Germani S.P.A (BS) All. 8) 12/5/98 Audizione di Casson c/o commissione parlamentare rifiuti e attività illecite: possibile presenza di isotopi radioattivi nelle fosforiti naturali utilizzate. All. 9) Fotografia litorale adiacente stabilimento

02/04/01 Ministero delle politiche Agricole e Forestali, Corpo Forestale dello Stato Comando Stazione di Ancona

Procura della Repubblica Ancona e Corpo Forestale

Procedimento penale - indagini delegate.

07/01/01 Corpo Forestale dello Stato Ancona

- Verbale di accertamento + documentazione fotografica.

01/10/85 FERTILGEST-Roma (A1)

Comune di Falconara Richiesta voltura autorizzazione scarico acque reflue canale “Fosso delle Vene” da Sir a Fertilgest (allegate analisi ed autorizzazione precedenti del Comune di Ancona)

11/07/88 SIR S.r.L (A2) Comune Ancona/USL Falconara

Decreto per custodia ed impiego di ammoniaca liquefatta: comunicazione di risoluzione contratto con Fertilgest e volturazione gestione SIR

13/04/87 Fertilgest Com./VVFF/USL di Ancona Variazione decreto di custodia impiego ammoniaca liquefatta: vedi sopra

28/03/85 SIR Com/USL Richiesta volturazione decreto a Fertilgest (associata a partecipazione)

14/05/81 Medico provinciale di Ancona

SIR Autorizzazione stoccaggio ammoniaca

28/12/88 (A3)- - Atto di fusione/ incorporazione di SIR (della SIPCO e della Fabbr. Perfosfati S.p.A.) in EniChem Agricoltura

08/02/99 EniChem Agric. (A4) Com. Falconara Voltura impianto da SIR (incorporata) 07/03/99 Com. Falconara USL Falcon. Richiesta di conferma validità parere sanitario

pre-voltura 08/03/01 Camera Comm. Ind.

Artig. Ancona (A5) Visura di Agricoltura Spa (da uff. reg. imprese

di Pa) 01/002/01 Cam. Comm. Ind. Art.

Ancona (A6) Visura di Rocca Mare Srl (da uff. reg. imprese

di Fo) 06/04/99 Agricoltura in Liquidaz.

(A7) Comuni di Montemarciano/ Falconara/AN Amm. Prov. Assess. Ecol-Amb Ancona

Comunicazione di vendita a Rocca Mare che si assume le spese di bonifica e messa in sicurezza secondo il piano di risanamento presentato e discusso (approvato???) con

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DATA AUTORE / MITTENTE DESTINATARIO OGGETTO

autorità locali 22/03/01 Ministero delle

politiche Agricole e Forestali, Corpo Forestale dello Stato Comando Stazione di Ancona (A8)

Verbale di assunzione sommarie informazioni testimoniali da persona informata sui fatti da parte di Dott. Gorgoni

10/95 Consorzio BASI (A9) Agricoltura SpA Progetto preliminare stabilimento Montemarciano (solo planimetrie)

20/08/94 Prov. Ancona sett. Ecologia (A10)

Registrazioni pozzi privati di EniChem Agricoltura

01/10/85 FERTILGEST (A11) Com. Falconara Richiesta volturazione autor. scarico acque reflue (vedi sopra)

20/08/86 Com. Falconara (A12) FERTILGEST Prescrizioni antinquinamento aria, modalità stoccaggio, acqua potabile

05/05/79 Galeazzi (medico condotto Montemarciano) (A13)

Sindaci Falconara –Montemarciano; Comitato Anti-inquin. Marche; Procur. Rep. Ancona

Esposto denuncia in merito inquinamento aereo

18/05/79 Proc. Ancona Sindaco Montemarciano Trasmissione denuncia Dr. Galeazzi 28/05/79 Uffic. Sanitario

Montemarc. Sindaco Montemarciano Richiesta intervento autorità preposte (Comit.

Region. Anti-inquin. Marche) 18/05/79 Sindaco Giuliani

(Montemarc.) Pret. Ancona; Comit. Reg. Anti-inquin. Marche

Risposta del Comune all’esposto di Galeazzi (incapacità ad approfondire ed indicazione del Comitato quale organo più adatto)

23/05/79 Sindaco Giuliani (Montemarc.)

Uff. Sanit. Montemarc. Richiesta rapporto su esposto Galeazzi

27/01/79 Consiglio Circoscrizion. del comune Montemarc.

Resoconto della riunione del 27/11/78 con Cons. di fabbr. Stab. SIR, Uff. San. Com. Falcon. E Montemarc.; medico condotto Montem, Dott. Daconto, giunta munic.

17/11/78 comune Montemarc. Verbale deliber. cons. circoscr. N.10: Esame situaz. pericolo inquinam. Stab. SIR; si indice riunione per il 27/11/78 (vedi sopra)

23/11/78 comune Montemarc. Consiglio Circ.; Cons. Fabbr.; Uff. San. Falc. e Montemarc.; Medico cond. Montem.; Dott. DaConto; Giunta munic.

Convocaz. Riunione per esame situazione inquin.

23/05/79 Com. Montem. Uff. San. Banci Richiesta rapporto su inquinam. (alleg. esposto Galeazzi)

01/06/87 Com. Ancona (A14) Sindaco Falcon.; pret. Ancona Trasmiss. Fascicolo penale su discarica sost. Tossiche. Allegati:

• Denuncia da parte dell’USL a: Pret Anc.; sind. Falc; Pres. Usl; SIR; presenza discarica non

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DATA AUTORE / MITTENTE DESTINATARIO OGGETTO

autorizz. di sostanze solide • Rich. da Pret. ai Carab. di

generalità ditta SIR • Risp. Carabinieri: Titolare:

ORIOLI P. • Rich. Pret. A USL se trattasi di

rifiuti spec. o tossici • Risposta USL a Pret: Rif. Speciali • 20/08/87(?): da USL Ancona:

relaz. analisi a USL Falc e Prov. Ancona

• 12/05/87 archiviaz. Proced. Penale della Proc. Ancona (solo illec. Amm.)

19/10/98 Pret. Ancona (A15) dr.ssa Giambartolomei (USL Falc.)

Invito a comparire come teste nella causa contro Orioli

30/10/92 Proc. Anc. (A16) Citazione a giudizio a Torregiani (uff. Ecologia Prov. An), USL Falc.

08/02/01 ARPAM (A17) Verbale sopralluogo sondaggi in Rocca Mare 20/02/01 ARPAM (A17) Sind. Falc.; Serv. Amb.

Marche; Uff. Ecol. Anc.; Corpo For.S.; Rocca Mare

Risultati analitici: richiesta messa in sicurezza area

19/03/01 Corpo For. S – coord. Prov. (A18)

Comando stazione Ancona CFS

Trasmissione in copia atti (vedi sopra)

1982 Serv. Ig. e san. pubbl. (A19)

Indagine medica c/o SIR

1977 Cons. di Fabbr. e SIR Indagine ambientale c/o SIR. Seguono lettere d’invito a partecipare a: organizz. Sindac., patronati, dirett. Lab. Clin. Provinc.; Ass. Reg – Sanità; clinica Med. Del Lav.; ispett. lavoro etcF. (Seguono analisi e relazioni sui luoghi lavoro)

CFS Comando Ancona Fotografie ex Montedison risalenti, presumibilmente, al 1990

CFS Comando Ancona Fotografie arenile limitrofo ex Montedison risalenti al 1980

02/02/01 CFS Comando Ancona Foto relative ai prelievi 08/02/01 in collab. con ARPAM); rinvio a (A17)

20/06/01 CFS Comando Ancona Proc. Ancona Integraz. Fasc. process con passaggi di proprietà (soprattutto ultimo). Allegato: fax da Rocca a AKRON Spa: comunicazione di cessione stab. a AGRICOLA 92 Srl (stessi recapiti di Rocca.

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DATA AUTORE / MITTENTE DESTINATARIO OGGETTO

09/10/01 Comune Falconara Marittima

Comando Stazione Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Sindaco Comune Montemarciano, Soc. Rocca Mare, Soc. Agricola 92, Sindaco, Presidente Giunta Regione Marche, Direttore generale ARPAM, Responsabile serv. Igiene e sanità, Ispettorato Reg. Marche Vigili del Fuoco, Prefetura di Ancona, Dirigente Prov. Di Ancona, Regione Marche, ARPAM.

Convocazione Conferenza dei Servizi ai sensi DM 471/99, presso la sede Comunale del giorno 18/10/01 per sito inquinato arenile adiacente stabilimento ex Enichem: discussione per l’esecuzione di sondaggi sul suolo e sottosuolo e relative analisi.

15/02/01 AKRON -

Allegato alla comunicazione del 16/02/01 in ordine agli adempimenti di cui alla L. 257/92 – Relazione tecnica per la Valutazione del Grado di contaminazione da fibre di amianto delle aree circostanti l’insediamento industriale dell’Ex Montedison di Marina di Montemarciano

27/02/01 Conservatoria di Ancona - Visure Catastali – ispezione per immobile -

30/03/01 Agricola 92 Al Comune di Falconara Marittima, alla Prov. Di Ancona, alla Regione Marche.

Comunicazione situazione di inquinamento rilevata area ex Agricoltura S.p.A Marina Montemerciano con allegata documentazione tecnica, che comprende; - indagine preliminare, - relazione contenente gli interventi di messa in sicurezza di emergenza eseguiti o in fase di esecuzione

02/07/01 Comune di Longiano Settore Ambiente Comune di Falconara Marittima

Servizio di notificazione atti e relativo rimborso spese

15/06/01 Comune di Falconara Marittima Rocca Mare s.r.l e Agricola 92

Notifica – La Ditta Agricola deve presentare entro 5 giorni dalla notifica della presente ordinanza, al Comune di Falconara M.ma ed alla ASL di Ancona il piano di lavoro per l’esecuzione delle operazioni di bonifica già individuate nel documento “Valutazione del rischio di dispersione di fibre di amianto” e di procedere nella messa in sicurezza dell’intera area di proprietà interessata dall’inquinamento, provvedendo, quindi, ad

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DATA AUTORE / MITTENTE DESTINATARIO OGGETTO

adottare i necessari interventi di bonifica e ripristino ambientale ai sensi del DM 471/99.

06/02/01 Comune di Falconara Marittima Soc. Rocca Mare srl

Ordinanza alla Soc. Rocca Mare srl di provvedere alla messa in sicurezza d’emergenza dell’area di proprietà sita alle spalle dell’ex stabilimento Montedison a confine con il Comune di Montemerciano provvedendo altresì ad adottare i necessari interventi di bonifica e ripristino ambientale; ordina inoltre alla società medesima di comunicare entro 48 ore dalla notifica del provvedimento gli interventi di messa in sicurezza d’emergenza adottati

09/02/01 Rocca Mare srl Al Sindaco del Comune di Falconara Marittima

Ordinanza n. 26 del 06/02/01. messa in sicurezza area ex Montedison; in più relazione tecnica AKRON allegata alla comunicazione della Società Rocca Mare a seguito dell’ordinanza n. 26 del6/02/01

20/02/2001 ARPAM

Sindaco Comune Falconara, al Dirigente del servizio ambiente regione Marche; al Corpo Forestale dello Stato; alla ditta Rocca Mare

Trasmissione dati inquinamento ditta ex Montedison di Falconare M.ma; in allegato verbale n. 7/DS/2001 e relazione di analisi dal 324 al 342 e piantina con ubicazione campionamenti

12/06/01 AKRON Preparato per Agricola 92 Relazione tecnica – Piezometri di monitoraggio - Area ex Montedison

12/06/01 Aquater s.p.a - Stralcio relazione - Piano risanamento Ambientale – Stabilimento ex Montedison – Falconara M.ma

12/06/01 Agricola 92 Al Comune di Falconare M.ma, all’ARPAM Comunicazione dati prelievi sui piezometri

12/06/01 Agricola 92

Al comune di Falconara, all’ARPAM, alla Regione Marche, alla Prov. Di Ancona, alla Capitaneria di porto

Approvazione protocollo per esecuzione sondaggi e relative analisi

06/07/01 Agricola 92 Al Sindaco del Comune di Falconara, All’ASL, e ARPAM

Ordinanza n. 127 del 12/06/01 – area ex Montedison

07/07/01 ECOSIMET Azienda USL Piano di lavoro per la rimozione di materiale contenente amianto

10/08/01 Agricola 92 Al Comune di Falconara

Consegna relazione ulteriori interventi di messa in sicurezza d’emergenza area ex Montedison. In allegato trasmettiamo la relazione descrittiva degli ulteriori interventi di messa in sicurezza d’emergenza

11/09/01 Comune di Falconara Marittima

Alla Soc. Rocca Mare, alla Soc. Agricola 92, al Dirigente Prov. Di Ancona, alle Regione

Sollecito documentazione stabilimento ex Montedison

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DATA AUTORE / MITTENTE DESTINATARIO OGGETTO

Marche all’ARPAM

18/09/01 Agricola 92 Comune di Falconara

Richiesta copia conforme dei verbali delle commissioni tecniche. Con la presente si richiede la copia autentica dei verbali delle commissioni tecniche relative al sito inquinato ex Montedison

19/09/01 Comune di Falconara Agricola 92 Sito inquinato ex Montedison

18/09/01 Agricola 92 Al Comune di Falconara, al Dirigente Prov. Di Ancona, alle Regione Marche, all’ARPAM

Protocollo sondaggi sul suolo e sottosuolo – stabilimento ex Montedison

09/10/01 Arpam Prof Nedo Biancani Trasmiss. Doc. Impianto ex – Enichem di Falconara M.Mma

01/02/01 Arpam

Corpo Forestale comando Stazione, Sindaco Comunale Falconara, Dirigente Ufficio Ecologia, Dirigente Servizio Ambiente Regione Marche.

Segnalazione inquinamento spiaggia prospiciente ditta ex Montedison di Falconara. Più in allegato analisi di n. 1 campione di sabbia e n. 1 campione di terriccio prelevate in data 07/01/01 Loc. Falconara lungo la spiaggia stabilimento ex. Montedison, presentato da Corpo Forestale dello Stato.

20/02/01 Arpam

Al Sig. Sindaco comune di Falconara, al dirigente ufficio ecologia, al Corpo Forestale dello Stato, alla Ditta Rocca Mare

Trasmissione dati inquinamento ditta ex. Montedison di Falconara M.Ma.. Più in allegato si trasmettono i risultati dei controlli chimici eseguiti sui campioni di arenile prelevati in data 08/02/01, verbale n. 7/DS/ 01 e piantina con ubicazione campionamenti

20/02/01 Arpam

Al Sindaco del Comune di Falconara, al dirigente ufficio ecologia, al Corpo Forestale dello Stato, Ditta Rocca Mare

Trasmissione dati inquinamento ditta ex. Montedison di Falconara M.Ma, trasmissione dei risultati dei controlli analitici eseguiti sui campioni di acqua e terreno prelevati da questa area in data 12/02/02 all’interno dello Stabilimento di cui all’oggetto, più verbale n. PDS/2001

14/09/01 - - Verbale commissione tecnica permanente per gli adempimenti di cui al DM 471799 del 14709/2001.

06/02/01 Comune di Falconara Marittima Società Rocca Mare srl Ordinanza n. 26 del 06/02/01

19/03/01 IMPREMARE srl Sindaco di Falconara Marittima Ordinanza n. 54 del 12/03/01

21/03/01 Rocca Mare srl Al Comune di Falconara Marittima

Ordinanza n. 26 del 06/02/01 – area ex Montedison – piano di caratterizzazione in più allegato della proposta per il piano della

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DATA AUTORE / MITTENTE DESTINATARIO OGGETTO

caratterizzazione AKRON

10/01/01 Comune di Falconara Marittima Rocca Mare S.R.L Copertura ETERNIT sito ex Montedison

01/02/01 ARPAM

Corpo Forestale dello Stato, Sindaco di Falconara, Dirigente ufficio Ecologia, Dirigente servizio Ambiente regione Marche

Segnalazione di inquinamento spiaggia prospiciente ditta ex Montedison di Falconara – in più allegato relazione di analisi n. 32 e 33 e lettera del CFS prot 72 del 08/01/01

01/03/01 Ministero delle Politiche,Agricole e Forestali

Al sig Prefetto di Ancona, al Presidente della Giunta Provinciale, al Sindaco del Comune di Falconara, al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, all’ARPAM, al Coordinamento del Corpo Forestale dello Stato

Comune di Falconara M. – Località spiaggia posta alle spalle dell’ex stabilimento Montedison area a confine con il Comune di Montemarciano – D.Lvo 22/97 Art. 17, D.M. 471/99 Art. 8 – segnalazione di inquinamento;

01/03/01 ARPAM

Al Corpo Forestale dello Stato, al Sindaco del C. di Falconara, al Dirigente ufficio Ecologia amministrazione Provinciale di Ancona, al Dirigente servizio ambiente regione Marche

Segnalazione di inquinamento spiaggia prospiciente ditta ex Montedison di Falconara in più allegato di relazione di analisi n. 32 e 33 , lettera del CFS prot. 72 del 08/01/01

07/02/00 Comune di Falconara Al Dr. Verna, al Dr. Tagliavento, ASL

Stabilimento ex Montedison – Comune di Falconara

09/02/01 Rocca Mare srl Al Sindaco di Falconara M.

- Ordinanza n. 26 del 06/02/01 – messa in sicurezza d’emergenza area ex Montedison ; - Relazione tecnica dell’AKRON allegata alla comunicazione della società Rocca Mare S.r.L a seguito dell’ordinanza del Comune di Falconara M. n. 26 del 06/02/01

09/02/01 Azienda unità Sanitaria locale

Dirigente Settore Ambiente Dr. Paolo Angeloni, al Comandante la Stazione Corpo F. dello Stato Filippo Migliaccio

Stabilimento ex Montedison – Comune di Falconara

13/09/01 ARPAM

Al Sin. Del Comune di Falconara, al Servizio Igiene e Sanità, all’ufficio ambiente della Provincia, all’assessore Ambiente al Coordinamento Prov dello Stato

Primi accertamenti in relazione alle problematiche di inquinamento ditta ex Montecatini di Falconara

16/02/01 Comune di Falconara Marittima – Servizio Polizia Municipale -

Al Sindaco, al Dirigente Ambiente Recinzione arenile area ex Montedison

20/02/01 ARPAM Al Sindaco del Comune di Falconara, al Dirigente servizio

Trasmissione dati inquinamento ditta ex – Montedison di Falconara M.ma

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DATA AUTORE / MITTENTE DESTINATARIO OGGETTO

Ambiente Regione Marche, al Dirigente ufficio ecologia amministrazione provinciale di Ancona, al Corpo Forestale dello Stato, alla Ditta Rocca Mare

- In allegato verbale n. 7/DS//2001 - Relazione di analisi: dal 324 al 343;

piantina con ubicazione campionamenti

20/02/01 ARPAM

Al Sindaco del Comune di Falconara, al dirigente servizio ambiente regione Marche, al Corpo Forestale dello Stato, alla Ditta Rocca Mare

Trasmissione dati inquinamento ditta ex Montedison di Falconara M.ma

22/02/01 Comune di Falconara Marittima

A Direttore Compartimento Infrastruttura FS, Corpo Forestale dello Stato, Prov, di Ancona, ARPAM, Regione Marche

Sito inquinato ex Montedison - adempimenti di cui al DM 471/99

24/02/01 Unità Azienda Locale Ancona

Rocca Mare, dr. Paolo Angeloni Dirigente settore Ambiente, al Comandante Stazione Corpo Forestale dello Stato

Ordinanza 26 del 06/02/01 – area ex Montedison

01/03/01 AKRON Al Comune di Falconara settore ambiente, al Dr, Angeloni

Ordinanza n. 26 del 06/02/01 – messa in sicurezza d’emergenza area ex Montedison

05/03/01 Rocca Mare

Al Comune di Falconara Marittima, all’ARPAM, alla Regione Marche, al Direttore Comp.le infrastruttura FS

Sito inquinato ex Montedison

07/03/01 Rocca Mare Al Comune Falconara Marittima, all’ARPAM Ordinanza 26/02/01 area ex Montedison

07/03/01 Rocca Mare Al Comune di Falconara M.ma, all’Azienda Unità Sanitaria Locale

Ordinanza 26 del 06/02/’01 Con allegato Valutazione del rischio di dispersione di fibre di amianto da AKRON

09/03/01 ARPAM

Al Sindaco del Comune di Falconara, al Sindaco del Comune di Montemarciano, al Servizio Igiene a Sanità Pubblica, all’Assessore Ambiente, al Coordinamento Provinciale Corpo Forestale delloStato

Accertamenti in mare in relazione alle problematiche di inquinamento Ditta ex Montecatini (o Montedison) di Falconara M.Ma Con allegati: - Tabella delle concentrazioni - Relazione di Servizio 3/FP/2001

12/03/01 Comune di Falconara M.ma - Ordinanza n. 54 del 12/03/01

13/03/01 DIVISIONE INFRASTRUTTURA

Comune di Falconara M.ma, ARPAM, Regione Marche, Rocca Mare.

Intervento di somma urgenza per la realizzazione di un tratto di scogliera a difesa della sede ferroviaria in corrispondenza della

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DATA AUTORE / MITTENTE DESTINATARIO OGGETTO

stazione di Montemarciano

13/03/01 Azienda Unità Sanitaria Locale

Rocca Mare, Dr Paolo Angeloni

Ordinanza 26 del 06/02/2001 – Area ex Montedison

15/03/01 AKRON Al Comune di Falconara M.ma, all’ARPAM

Verbale campionamento cumulo terreno arenile Rocca Mare – allegato Schema di campionamento

13/03/01 DIVISIONE INFRASTRUTTURA Comune di Falconara M.ma

Intervento di somma urgenza per la realizzazione di un tratto di scogliera a difesa della sede ferroviaria in corrispondenza della stazione di Montemarciano

13/03/01 DIVISIONE INFRASTRUTTURA Impresa Impremare

Esecuzione di lavori di somma urgenza per la costruzione di un tratto di scogliera a protezione della sede stradale in prossimità del Km 191 + 100 della linea Bologna - Lecce

26/03/01 AKRON Comune di Falconara Rettifica planimetria cumulo arenile Ex Montedison

14/03/01 Comune di Falconara M.ma

Rocca Mare, Studio Ingegneri Associati Paladini e Magnini

Piani di caratterizzazione ai sensi DLgs. 471/99

29/03/01 ARPAM

Al Sind. Comune di Falconara, al Sind. Comune di Montemarciano, al Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale, all’A.S.L, all’Ufficio Ambiente della Prov., all’Assessore Ambiente Regione Marche

Accertamenti in mare in relazione alle problematiche di inquinamento Ditta ex Montedison di Falconara M.ma, invio analisi campioni di mitili prelevati nel punto 6, “scogliera sulla battigia, di fronte all’ex poligono militare”.

02/04/01 Rocca Mare Al Comune di Falconara Marittima, ARPAM

Inizio attività di movimentazione cumulo settore 6 e nuovi campionamenti presso arenile Rocca Mare

07/04/01 Azienda Unità Sanitaria Locale

Rocca Mare, Dr. Paolo Angeloni

Ordinanza n. 26 del 06/02/01 – area ex Montedison

23/04/01 Rocca Mare Al Comune di Falconara M.ma, all’ARPAM

3° Relazione tecnica – Situazione arenile antistante stabilimento ex Montedison

3/05/01 Comune di Falconara Ma.ma ARPAM Sito inquinato ex Montedison – Trasmissione

proposta Piano di Caratterizzazione

11/05/01 Ingegneri Associati Comune di Falconara, ARPAM Inizio attività messa in sicurezza d’emergenza (ns. Prot. 260/01/LG/lg del 18/04/01

12/06/01 Rocca Mare Comune di Falconara, ARPAM Regione Marche Prov. Ancona Capitaneria di Porto

Approvazione protocollo per esecuzione sondaggi e relative analisi

19/06/01 Comune di Falconara Marittima ARPAM Sito inquinato ex Montedison – Richiesta

monitoraggio radioattività

18/09/01 Rocca Mare Comune di Falconara, Dirigente Prov. Di Ancona, Regione Marche ,ARPAM

Protocollo sondaggi sul suolo e sottosuolo – arenile ex Enichem

12/03/01 AKRON Comune di Falconara Trasmissione schema di campionamento

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DATA AUTORE / MITTENTE DESTINATARIO OGGETTO

cumulo arenile tramite guartatura per caratterizzazione del terreno.

12/09/01 AKRON - Raccolta documentazione esistente – Stabilimento ex Agricoltura S.p.A Marina di Montemarciano

Settembre 95 AQUATER Agricoltura S.P.A

Piano di Risanamento Ambientale (progetto preliminare) - Sez. A: quadro conoscitivo generale - Sez. B: Valutazione rischio ambientale - Sez. C: Piano preliminare di

risanamento

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4 LA STORIA DEL SITO: VICENDE E ATTIVITÀ PRODUTTIVE 4.1 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO L’area dello stabilimento si trova nella fascia pianeggiante della costa adriatica,

tra la S. S. Adriatica e le linee ferroviarie Bologna – Bari, nel comune di Falconara Marittima, al confine con il comune di Montemarciano, nel cui territorio ricade una piccola porzione dell’area stessa. La rete delle più importanti comunicazioni si completa con l’autostrada Bologna – Bari, la ferrovia Ancona – Roma il porto di Ancona e l’aeroporto di Falconara.

Lo stabilimento, sito a ridosso dell’abitato di Marina di Montemarciano, si affaccia sulla strada statale Adriatica n. 16, a circa metà strada tra Senigallia ed Ancona, e confina, lato mare, con la ferrovia.

Lungo la strada statale sono ubicati insediamenti produttivi, commerciali e di servizio. A sud dello stabilimento si trovano un insediamento residenziale, la raffineria API e l’abitato di Falconara M.ma.

Il litorale ricade sotto il vincolo ambientale paesaggistico della legge Galasso n. 431/85.

4.2 CENNI SULLA STORIA DELLO STABILIMENTO

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La fabbrica nasce intorno al 1920 con la ragione sociale “Società Prodotti Chimici Colla e Concimi Anonima – sede in Roma”, divenendo poi, nel 1929, di proprietà della “Montecatini Società Generale per l’industria Mineraria ed Agricola – sede di Milano”.

Lo stabilimento subisce, negli anni a seguire, una notevole serie di passaggi di proprietà:

Dal 1967 la ragione sociale diviene “Montedison S.p.A.”, Nel 1975 la proprietà è rilevata dalla S.I.R. S.p.A. – Ravenna, società controllata

interamente dalla Federazione Italiana dei Consorzi Agrari di Roma. La gestione industriale dello stabilimento, dal 1985, è assunta dalla Fertilgest

S.r.l., mentre la proprietà rimane a nome S.I.R. S.p.A. che, nello stesso anno, viene trasformata in S.r.l.

Nel 1988, a seguito della rescissione del contratto di associazione in partecipazione tra le due società, la S.I.R., divenuta di proprietà ENICHEM AGRICOLTURA S.p.A., riassume la gestione dello stabilimento. Sempre nel 1988 avviene la fusione per incorporazione della S.I.R. in ENICHEM AGRICOLTURA S.p.A.

Nel 1995 la ragione sociale diviene AGRICOLTURA S.p.A. in liquidazione. Lo stabilimento termina definitivamente l’attività nel 1989, e viene venduto, con

annesso arenile, alla Rocca Mare S.r.l., in data 02/03/99. Con atto notarile del 26/03/01, lo stabilimento viene acquistato dalla società

AGRICOLA 92 S.r.l., mentre l’arenile rimane di proprietà della stessa società Rocca Mare S.r.l.

Un importante accenno al sito oggetto della presente perizia è presente nello Studio “Supporto tecnico per gli adempimenti tecnici relativi alla predisposizione del Piano di Risanamento Ambientale dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale di Ancona, Falconara e Bassa Valle dell’Esino”, redatto dall’ARPAM nel 31/01/02.

La Scheda di Caratterizzazione relativa al sito “ex Enichem” riporta come attività pregresse la “produzione di fertilizzanti granulari, della tipologia altamente solubile”.

I “Rilievi analitici del suolo”, nell’ambito della campagna di indagine dell’ARPAM denominata “Linea 2”, contengono indicazioni relative ad indagini analitiche su campioni di arenile e suolo prelevati presso il sito Ex Enichem. I dati sono riportati nella seguente Tabella.

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CAMPIONE PARAMETRI MG/KG S.S

Spiaggia Piombo 4778 Rame 1121 Arsenico 302 S8 ex – Montedison Piombo 584 S7 50 cm Piombo 281 Mercurio 3.2 Arsenico 85 Rame 277 Terreno superficiale Arsenico 417 Mercurio 3.4 Piombo 4620 Rame 987

Fonte: ARPAM

Lo studio fornisce anche una stima delle aree e dei volumi interessati dalla

contaminazione, sulla base dei dati dello studio Aquater del 1994 e dai risultati dei controlli eseguiti dal Servizio Rifiuti e Suolo dell’ARPAM: vengono stimati un volume di suolo contaminato (includendo lo strato di rifiuti abbancanto) pari a 308.000 mc. Per quanto riguarda gli opifici dismessi si stima un volume di circa 300.000 mc.

4.3 LA PRODUZIONE Le materie prime utilizzate per la produzione dei fertilizzanti erano la pirite e la

fosforite. La prima, arrostita, era utilizzata per la produzione di acido solforico, a sua volta utilizzato per produrre fosfato di calcio (principale fertilizzante prodotto) dalle fosforiti.

L’acido solforico, è un liquido1 denso, oleoso, igroscopico e corrosivo. Si scioglie in acqua con aumento della temperatura e formazione di idrati.

1 Incolore allo stato puro, e giallognolo allo stato grezzo.

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Il processo industriale veniva realizzato attraverso una serie di impianti che sono di seguito brevemente descritti.

4.3.1 Impianto di produzione acido solforico (H2SO4) L’arrostimento della pirite di ferro all’interno delle camere di piombo consentiva

la produzione dell’anidride solforosa (SO2), mentre come sottoprodotto si ricavava la cenere di pirite, che restava di proprietà della ditta fornitrice di materia prima, e che pertanto dalla stessa veniva ritirata.

L’acido era ottenuto per la reazione tra l’anidride solforosa e l’ossigeno (O2) e successiva diluizione in acqua dell’anidride solforica (SO3).

Successivamente la pirite fu sostituita dai pannelli di zolfo, dall’arrostimento dei quali si ricavava l’ossido di ferro a medio titolo come sottoprodotto.

4.3.2 Impianto di diluizione di acido solforico Era costituito da un miscelatore e da uno scambiatore di calore entro i quali

l’acido solforico monoidrato (98%) si diluiva con acqua fino alla concentrazione d’impiego (70 - 75 %).

4.3.3 Impianto di produzione superfosfato La fosforite, preventivamente macinata in appositi mulini, veniva trattata con

acido solforico per solubilizzarne il contenuto di anidride fosforica, al fine d’ottenere il superfosfato.

La reazione avveniva dapprima in una impastatrice che miscelava fosforite, acido solforico e acido fluosilicico di recupero dall’impianto di depurazione gas. Dalla reazione di sviluppavano prodotti volatili (prevalentemente acido fluosilicico e anidride

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carbonica), che venivano aspirati e inviati a due impianti d’abbattimento, quello primario che trattava i gas di testa, quello secondario che lavava i gas di coda.

L’impianto è stato fermato nel Gennaio 1989. 4.3.4 Impianto di granulazione Il perfosfato minerale, da solo o con l’aggiunta di alcune materie prime (urea,

cloruro di potassio, perfosfato o fosfato monoammonico), veniva granulato, essiccato e confezionato, in modo da ottenere concimi fosfatici semplici o complessi granulati. Il sistema era presidiato da impianto di aspirazione seguito da cicloni separatori, ed era dotato di dosatori automatici continui delle materie prime, ed è stato fermato definitivamente nel Giugno del 1989.

4.4 MATERIE PRIME, PRODOTTI E RESIDUI DEL PROCESSO 4.4.1 Pirite

La pirite (FeS2) è il solfuro più diffuso sulla terra ed è presente abbondantemente in diversi ambienti geologici, spesso associata ad altri minerali (soprattutto il rame) e può contenere, sotto forma di impurezze, elementi rari tra cui l'oro o l'argento. Talvolta dalle piriti si estraggono anche nickel e cobalto. Nella prova al cannello brucia con una fiamma azzurrina e producendo un forte odore di zolfo; sviluppa infatti anidride solforosa.

E’ comune nelle rocce magmatiche, sedimentarie e metamorfiche. si trova in vene quarzose idrotermali di temperatura medio bassa. Come minerale di origine sedimentaria sostituisce fossili o forma noduli di vario diametro. E’ dura, molto pesante, fragile, con lucentezza metallica , polvere nero verdognola. Il colore costante e’ il giallo più o meno scuro talvolta con patine iridescenti giallo-brune.

La composizione media può essere così sintetizzata:

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· Zolfo: 46 % · Ferro: 40 % Gli altri elementi, generalmente presenti nella fase solida in percentuali variabili, e

che costituiscono delle impurezze della pirite, sono: · Rame: 0,1 % · Arsenico: 0,05 % · Zinco: 0,08 % · Silicati vari: 8 % Possono essere rinvenute tracce di Nichel, Manganese, Cobalto. La pirite grezza

viene, pertanto, macinata e lavata in miniera per eliminare, per quanto possibile, le impurezze menzionate, che hanno impatti significativi sia sulla qualità del prodotto finale, sia sulla vita dell’impianto di produzione, sia , infine, sull’ambiente circostante.

Un elevato tenore di Rame consente, infatti, il suo recupero, attraverso il trattamento delle ceneri residue dalla produzione nei forni. Piombo e Zinco trattengono lo Zolfo durante l’arrostimento, con abbassamenti di resa della produzione, l’Arsenico provoca la formazione di anidride arseniosa, che cristallizza nelle tubazioni, inquina l’acido solforico, e deteriora i catalizzatori, riducendone l’efficienza. La Silice abbassa la temperatura di combustione, e origina le incrostazioni sulle platee dei forni.

4.4.2 Fosforiti Le fosforiti sono rocce sedimentarie, derivanti dal deposito di organismi marini, di

composizione mineralogica complessa, e con elevato tenore di fosforo. Il fosfato presente è un minerale, una apatite criptocristallina, spesso

concrezionale, virtualmente isotropo. I processi di formazione delle fosforiti determinano una concentrazione di

radioattività elevata rispetto a quella di fondo dei terreni, per la presenza di radionuclidi naturali (Radio, Torio e Uranio).

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4.4.3 Superfosfato Il fertilizzante denominato superfosfato deriva dall’attacco acido alle fosforiti

naturali, ottenuto con l’acido solforico diluito. Il valore del fertilizzante è determinato dal contenuto in anidride fosforica (P2O5) e dal fatto che questa sia solubile in acqua o in soluzione acquosa neutra di citrato d’ammonio (P2O2 idrosolubile e P2O5 citrosolubile). La penetrazione e la mobilità dell’anidride fosforosa nel terreno è spesso trascurabile e la concentrazione di fosforo all’equilibrio nella soluzione di terreno è circa 0,01 mg/l.

Il fosforo è poco dilavabile e poco mobile, viene assorbito rapidamente dal terreno, e subisce scarsa lisciviazione.

Effetti negativi del fertilizzante possono essere riconosciuti nella variazione del pH dei suoli e, soprattutto, nell’apporto dei metalli pesanti che sono presenti come impurezze nella fosforite.

4.4.4 Acido solforico L’acido solforico (H2SO4) è un liquido dall’elevato peso molecolare (98,08),

incolore, inodore, corrosivo, oleoso (se puro) e particolarmente denso (densità pari a 1,84 g/ml). Ad alte temperature produce vapori soffocanti, e se molto concentrato, libera vapori di anidride solforica. Può reagire violentemente ad elevate pressioni e temperature. È miscibile in acqua e solubile in alcool e acido acetico, ed è esplosivo o incompatibile con moltissime sostanze. Ha punto di ebollizione di 338 °C.

È particolarmente tossico: il valore di LC50 per inalazione su cavia è di 0,018 mg/L.

I rischi2 per la salute (acuti, a lungo termine e cronici) sono: · è corrosivo per tutti i tessuti umani · l’inalazione dei vapori può causare seri danni ai polmoni

2 Fonte: U.S. EPA

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· un suo eventuale contatto con gli occhi procura sempre danni irreversibili, fino alla perdita totale della vista

· il contatto con la pelle può causare profonde necrosi. Essendo un forte agente protonante, oltre che un energico disidratante, al contatto con pelle o mucose provoca molto rapidamente notevoli danni; la sua oleosità fa si che non sia facile lavarlo via rapidamente e quindi la sua azione aggressiva raramente di limita ad ustionare la sola epidermide ma quasi sempre danneggia anche il derma provocando a questo punto cicatrici permanenti

· la dose mortale per un adulto è compresa tra uno, e un cucchiaino e mezzo, del composto concentrato, e possono risultare letali anche poche gocce nella trachea

· l’esposizione cronica può causare tracheobronchiti, stomatiti, congiuntiviti, e gastriti

· possono avvenire perforazioni gastriche e peritoniti, seguite da collasso circolatorio

· lo shock circolatorio è spesso l’immediata causa di morte · la sua soluzione in acqua altera il pH con danni all’ecosistema. 4.4.5 Acido fluosilicico L’acido (H2F6Si) era utilizzato nell’impianto per l’attacco della fosforite con

l’acido solforico. E’ estremamente corrosivo3 per contatto con la pelle, gli occhi, e per inalazione. Sono stati riscontrati rischi di fluorosi in lavoratori nel campo dei fertilizzanti fosfati.

La manifestazione più frequente dell’ingestione cronica sono l’osteosclerosi e smalto chiazzato. L’esposizione cronica ad un eccesso di fluoro causa incrementi dell’attività osteoblastica eccessiva, mentre la densità e la calcificazione delle ossa sono incrementate.

3 Le informazioni relative all’acido fluosilicico sono state dedotte dalla banca dati HSDB. Per ulteriori dettagli si rinvia a: http://toxnet.nlm.nih.gov.

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4.4.6 Ceneri di Pirite E' un prodotto costituito principalmente da ossidi di ferro. Dalle ceneri della pirite

talvolta viene ricavato il rame, ma più spesso vengono utilizzate per la produzione di ferro o di acciai di bassa qualità. La ragione della fragilità dell'acciaio che ne deriva è da attribuirsi alla presenza dello zolfo che rimane, seppur in piccola quantità, come un’impurezza.

Le polveri hanno colore scuro, sono inodori, e contengono altri elementi, descritti di seguito, come impurezze.

4.4.7 Arsenico L’arsenico (As) è un semimetallo di colore grigio chiaro, solido a temperatura

ambiente, con struttura cristallina romboedrica. Raro allo stato elementare, è ottenuto per estrazione dell’arsenopirite (FeAsS) o da altri arsenuri, ed è usato nell’industria dei semiconduttori, come indurente nelle leghe di piombo. Ha temperatura di fusione di 817° C a 28 atm, mentre la temperatura di ebollizione (sublimazione) è di 613° C.

I sali, arseniti e arseniati, sono usati come derattizzanti ed insetticidi. Dal punto di vista dell’evidenza cancerogena l’Arsenico è stato inserito (US EPA

Guidelines, 1986) nella classe A (Human Carcinogen). 4.4.8 Piombo Metallo grigio, tenero, duttile e malleabile, solido a temperatura ambiente, è raro

allo stato naturale, e si ottiene per riduzione da minerali quali la galena (PbS). La struttura cristallina è cubica a facce centrate, la temperatura di fusione è di 327,502° C, quella di ebollizione 1740° C. È utilizzato in molteplici applicazioni tra cui citiamo solamente le leghe per saldature, le batterie, gli schermi antiradiazione.

Esiste in due forme essenziali, Piombo inorganico (come tale) e organico.

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L’assorbimento può avvenire: · per inalazione di vapori, fumi e polveri · per ingestione (è assorbito solo il 5 – 10 % della quota ingerita) · per via cutanea (trascurabile per i composti inorganici) Dal punto di vista dell’evidenza cancerogena il Piombo è stato inserito (US EPA

Guidelines, 1986) nella classe: B2 (Probable human carcinogen - based on sufficient evidence of carcinogenicity in animals).

4.4.9 Rame Metallo duro, duttile, malleabile, di colore rosso-bruno, solido a temperatura

ambiente e resistente alla corrosione, è un ottimo conduttore elettrico. Raro allo stato elementare, si ottiene per estrazione da minerali quali la calcopirite (CuFeS2) e la Covellite (CuS). La temperatura di fusione è di 1083° C, quella d’ebollizione di 2567° C, la struttura cristallina è cubica a facce centrate.

È utilizzato in leghe (bronzo, ottone), nei conduttori elettrici, nelle tubazioni. 4.4.10 Cadmio Metallo bianco-blu, tenero, duttile, malleabile, solido a temperatura ambiente, è

ottenuto come sottoprodotto della raffinazione dello Zinco. La temperatura di fusione è di 321° C, quella di ebollizione di 765° C, la struttura cristallina è esagonale.

E’ usato per la costruzione di batterie al Ni-Cd, in leghe speciali resistenti. I composti sono utilizzati come pigmenti gialli delle vernici.

Dal punto di vista dell’evidenza cancerogena il Cadmio è stato inserito (US EPA Guidelines, 1986) nella classe: B1 (Probable human carcinogen - based on limited evidence of carcinogenicity in humans and sufficient evidence of carcinogenicity in animals).

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4.4.11 Mercurio Metallo grigio-argento, lucente, liquido. Si estrae da minerali quali il Cinabro

(HgS). Il La temperatura di fusione è di –28,87° C, quella d’ebollizione di 365,58° C, la struttura cristallina è romboedrica.

Usato per costruire termometri, strumenti di misura, pile, interruttori a gravità, lampade a vapori di Mercurio.

Dal punto di vista dell’evidenza cancerogena il Mercurio è stato inserito (1986 US EPA Guidelines) nella classe: D (Not classifiable as to human carcinogenicity)

4.4.12 Cobalto Metallo duro, duttile, di colore grigio-blu, è solido a temperatura ambiente, con

proprietà magnetiche. Si ottiene per estrazione da minerali quali la Cobaltite (CoAsS) e la Linneite (Co3S4), o come sottoprodotto della raffinazione di Nichel, Ferro e Rame. La temperatura di fusione è di 1495° C, quella d’ebollizione di 2927°C la struttura cristallina è esagonale.

È usato in leghe con il ferro, nell’industria ceramica e vetraria (i suoi sali danno colorazione blu). L’isotopo radioattivo Co-60 è usato nella radioterapia.

L’esposizione (umana e degli altri animali) ad alte concentrazioni di Cobalto, attraverso l’inalazione, causa disturbi respiratori, come un significativo decremento della funzione ventilatoria, congestione, edema ed emorragia del polmone.

I disturbi respiratori sono i più importanti anche per l’esposizione cronica attraverso inalazione, con insorgenza d’infiammazioni dell’apparato respiratorio, respirazione sibilante, asma, polmonite, e fibrosi.

Gli effetti sul cuore, congestione del fegato, delle reni, e della congiuntiva, e effetti immunologici sono stati pure evidenziati negli esseri umani esposti cronicamente.

I test su ratti hanno mostrato che è estremamente tossico per inalazione e da moderatamente a altamente tossico per assunzione orale.

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Il Cobalto è un elemento essenziale nel corpo umano, come costituente della vitamina B12, perciò è stato utilizzato per il trattamento dell’anemia, poiché stimola la produzione di globuli rossi.

Gli studi non hanno prodotto risultati certi a riguardo della correlazione tra l’insorgenza del cancro e l’esposizione per inalazione, o l’assunzione attraverso l’acqua potabile: pertanto, l’EPA non ha classificato il Cobalto come cancerogeno.

4.4.13 Cromo Metallo duro, grigio chiaro (bianco-blu nel metallo puro), solido a temperatura

ambiente, resistente alla corrosione. Si ottiene per estrazione da minerali quali al Cromite [Fe, Mg (CrO4)]. La temperatura di fusione è di 1857° C, quella di ebollizione di 2672° C, la struttura cristallina è cubica a corpo centrato.

Usato in molte leghe per la sua elevata resistenza alla corrosione, soprattutto unito al Ferro (acciaio al Cromo).

4.4.14 Cromo III – sali insolubili Dal punto di vista dell’evidenza cancerogena il Cromo III è stato inserito (US

EPA Guidelines, 1986) nella classe: D (Not classifiable as to human carcinogenicity). 4.4.15 Cromo VI Dal punto di vista dell’evidenza cancerogena il Cromo VI è stato inserito (1986

US EPA Guidelines) nella classe: A (Human Carcinogen).

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4.4.16 Nichel Metallo duro, duttile, malleabile, di colore grigio chiaro, è solido a temperatura

ambiente e resistente alla corrosione. Si ottiene per estrazione da minerali quali la Pentlandite [(Ni, Fe)9 S8]. La temperatura di fusione è di 1453° C, quella di ebollizione di 2913° C, la struttura cristallina è cubica a facce centrate.

Usato in leghe con il Ferro (es. per monete), nella produzione di batterie (al Ni-Cd), come catalizzatore.

4.4.17 Solfuri di Nichel I solfuri del Nichel costituiscono una parte rilevante della polvere prodotta nei

processi pirometallurgici di produzione dello stesso. Poiché il Nichel può essere presente, come impurezza, nella Pirite, è possibile rinvenire, nelle ceneri di processo, anche frazioni dei solfuri in esame.

Dal punto di vista dell’evidenza cancerogena il Solfuro di Nichel è stato inserito (US EPA Guidelines, 1986) nella classe: A (Human Carcinogen).

4.4.18 Zinco Metallo duro, duttile, malleabile, di colore grigio chiaro, solido al temperatura

ambiente, facilmente passivabile, si ottiene per estrazione da minerali quali la Blenda (ZnS) e la Smithsonite (ZnCo3). La temperatura di fusione è di 419,59° C, quella d’ebollizione di 907° C, la struttura cristallina è esagonale.

Usato per rivestimenti galvanici di altri metalli, in lega con il Rame (Ottone). L’ossido (ZnO) è usato come pigmento bianco per vernici.

4.4.19 Vanadio pentossido

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Metallo leggero, duttile, di colore argenteo, solido a temperatura ambiente, è molto resistente alla corrosione acida e basica. Si ottiene per estrazione di minerali quali la Carnotite [K2(UO2)2(VO4)2 3H2O] e la Vanadinite [Pb5(VO4)3 Cl]. La temperatura di fusione è di 1890° C ± 10° C, quella d’ebollizione di 3407° C, la struttura cristallina è cubica a corpo centrato.

È usato in molte leghe per la sua elevata resistenza agli acidi. Il pentossido (V2O5) è usato come catalizzatore.

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5 INDAGINE GEOLOGICA 5.1 INDAGINI SVOLTE Sul sito sono state eseguite delle indagini geofisiche, utilizzate per un primo

inquadramento dell’area oggetto di indagine, successivamente verificate con specifiche indagini geognostiche.

Le indagini si sono sviluppate in due fasi distinte. La prima prevedeva delle indagini indirette, utilizzando le metodologie geofisiche

ed in particolare il rilievo georadar e la tomografia elettrica. La seconda fase è stata impostata sulle indicazioni provenienti dalla geofisica

andando a verificare eventuali anomalie riscontrate a mezzo di sondaggi geognostici e scavi esplorativi.

In partiolare, per la parte geofisica sono state eseguite le seguenti indagini: · 2410 m di rilievo georadar; · 2655 m di profili elettrici. Per ciò che riguarda le indagini dirette sono stati eseguiti: · n. 41 scavi esplorativi; · n. 8 sondaggi geognostici, attrezzati a piezometro.

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Sia dagli scavi esplorativi che dalle carote di terreno recuperate con l’esecuzione

dei sondaggi geognostici, sono stati prelevati dei campioni successivamente sottoposti ad analisi chimiche.

I fori dei sondaggi geognostici sono stati attrezzati a piezometri. I sondaggi, ad esclusione del Pz 70, hanno raggiunto la profondità di circa 20 m. Per evitare collegamenti tra la falda più superficiale e quella profonda, i fori sono stati cementati per i primi 10 m ed i piezometri sono relativi dalla profondità di 10 m fino a fondo foro.

Il sondaggio Pz 70 è l’unico della profondità di 10 m attrezzato a piezometro da 3 a 7 m di profondità.

5.2 RILIEVO GEORADAR Il rilievo geofisico è stato eseguito con un’attrezzatura costituita da un sistema

radar, che emette e riceve onde elettromagnetiche; tale metodologia si basa, infatti, sullo studio delle riflessioni riconducibili a discontinuità tra materiali aventi differente costante dielettrica.

L’unità di controllo genera ed invia segnali sincronizzati al trasmettitore che, a sua volta, invia un impulso d’energia elettromagnetica. Questo impulso, la cui velocità è vicina a quella della luce, viene in parte riflessa da superfici di discontinuità presenti nei materiali.

L’impulso riflesso della durata di pochi nanosecondi, è captato dall’antenna ricevitrice e trasformato in un segnale analogico della durata di qualche decina di millisecondi, tale segnale dopo essere inviato all’unità di controllo viene debitamente elaborato prima di giungere al registratore grafico e contemporaneamente al registratore magnetico dopo che il segnale da analogico è stato trasformato in digitale dall’unità VDU38; la registrazione avviene in modulazione di intensità di un percorso verticale, andata e ritorno, delle onde elettromagnetiche e fornisce, per tutta la lunghezza di un profilo percorso dall’antenna, una sezione continua della porzione investigata.

La prospezione permette così di ottenere la registrazione dei dati, i quali possono essere successivamente elaborati grazie ad uno specifico programma di calcolo automatico.

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Dopo la fase di elaborazione dati, vengono fornite delle sezioni in cui l’ordinata corrisponde alla profondità (in metri) calcolata sulla base del tempo, espresso in nanosecondi, necessario agli impulsi radar a percorrere il tragitto in andata e ritorno, mentre l’ascissa corrisponde alla lunghezza, in metri, del profilo.

Tali sezioni, costituite da immagini a colori, permettono di individuare direttamente le discontinuità che costituiscono degli orizzonti di riflessione per le onde elettromagnetiche.

Il rilievo georadar è stato eseguito secondo una serie di profili, la cui ubicazione è

riportata nella tavola 1, in modo tale ottenere maglia regolare della prospezione. Per l’indagine è stata utilizzata l'antenna da 300 MHz che consente di avere un

buon dettaglio nei primi 4 metri di profondità. L’indagine aveva lo scopo di fornire elementi utili alla delle varie tipologie di

anomalie. Nei giorni 10 - 11 dicembre 2001 è stata espletata la fase di acquisizione dati ed in

particolare sono stati eseguiti i seguenti profili georadar:

ANTENNA DA 300 MHz RANGE 96 NANOSECONDI

Profilo 1 = 400 ,0 ml Profilo 10 = 65,0 ml Profilo 2 = 425,0 ml Profilo 11 = 65,0 ml Profilo 3 = 200,0 ml Profilo 12 = 135,0 ml Profilo 4 = 150,0 ml Profilo 13 = 110,0 ml Profilo 5 = 90,0 ml Profilo 14 = 110,0 ml Profilo 6 = 95,0 ml Profilo 15 = 120,0 ml Profilo 7 = 90,0 ml Profilo 16 = 110,0 ml Profilo 8 = 65,0 ml Profilo 17 = 80,0 ml Profilo 9 = 65,0 ml Profilo 18 = 35,0 ml

Pertanto in totale sono stati eseguiti 2.410 ml di profili georadar. Le marche di riferimento dei profili, oltre a quelle iniziali e finali, sono state

impresse ogni 5 m, anch’esse riportate nella planimetria.

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I rilievi sono stati eseguiti avendo fissato un range di investigazione pari a 96 ns,

con l’antenna da 300 MHz che hanno permesso di raggiungere la profondità di indagine di circa 4 - 5 metri.

La stima della profondità è stata calcolata in riferimento ad un tempo occorrente all’onda elettromagnetica per attraversare un metro di terreno investigato in andata e ritorno, pari a 20 nanosecondi .

Per l’esecuzione del rilievo è stata utilizzata la seguente strumentazione:

STRUMENTAZIONE GEORADAR CODICE IDENTIFICATIVO

G SS I Sir System-8; SGG-SI-12 unità di controllo radar RCU-4800 SGG-SI-14 antenna da 300 MHz SGG-SI-15 registratore magnetico CASIO.DAT DA-R100 monitor portatile a colori ROADSTAR 4004TFT cavi di collegamento

Lo strumento di misura è periodicamente verificato in riferimento al “calendario

delle tarature” afferente al sistema qualità in uso. 5.3 INDAGINE ELETTRICA L’indagine elettrica, costituita da n. 12 profili elettrici tomografici, con elettrodi

posti ad intervalli regolari di 5 metri, acquisiti con metodologia polo-dipolo e dipolo-dipolo.

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PROSPEZIONE ELETTRICA

PROFILO N. METODOLOGIA LUNGHEZZA

(m)

1 dipolo-dipolo 141 2 dipolo-dipolo 141 5 dipolo-dipolo 141 6 dipolo-dipolo 141 7 dipolo-dipolo 129 8 dipolo-dipolo 141 9 dipolo-dipolo 285

10 dipolo-dipolo 285 10 bis polo-dipolo 285

11 dipolo-dipolo 285 12 dipolo-dipolo 285 13 dipolo-dipolo 285 15 dipolo-dipolo 111

Complessivamente sono stati eseguiti 2.655 metri lineari di profili elettrici

tomografici. Per l’esecuzione della prospezione geoelettrica sono state utilizzate le seguenti

strumentazioni ed attrezzature: · Georesistivimetro SYSCAL R2 · Switch plus unit SYSCAL · Raddrizzatore Power supply HT 2A · P.C. portatile · n. 2 cavi con prese intervallate ogni 5 m · Set di elettrodi

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· Gruppo elettrogeno MOSA GE 4500 HBS · Stabilizzatore raddrizzatore ca-cc E.GEO · Cavi di raccordo Tutti gli strumenti di misura impiegati, in riferimento con il “calendario di

taratura” afferente al “sistema di qualità” in uso presso questo studio, sono periodicamente tarati presso il Laboratorio Cetace di Prato, afferente alla CESVIT S.p.A., ed accreditato SIT (Servizio di Taratura in Italia).

Il tutto è stato trasportato su un fuoristrada Nissan Pick-Up e su un furgone Fiat Ducato.

I profili elettrici tomografici sono stati eseguiti quasi esclusivamente con la configurazione elettrodica dipolo-dipolo; solamente per il profilo n. 14 bis si è passati ad una configurazione elettrodica polo-dipolo.

Orientativamente, le configurazioni elettrodiche prescelte consentono di misurare la resistività apparente del terreno nella posizione centrale tra gli elettrodi di tensione (MN) e quelli di corrente (AB) ad una profondità orientativa dal piano campagna pari a 1/3 o 1/4 della distanza tra le due coppie di elettrodi.

Gli schemi riportati di seguito illustrano brevemente le configurazioni adottate.

M NBA

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I profili sono stati eseguiti con interdistanza degli elettrodi sul terreno pari a 3 m;

il passo di misura, a, è stato fissato in 3 – 6 – 9 –12 metri. La programmazione della sequenza delle misure viene eseguita mediante un

software (Electre II) proprio dello strumento, che permette di impostare tutti i quadripoli che costituiscono il profilo.

Con tale operazione si riesce a definire il tipo di configurazione ottimale per l’esecuzione del rilievo, determinando così i livelli di misura desiderati al fine di raggiungere la profondità voluta e una copertura ottimale per un buon dettaglio. Una volta definito lo schema del profilo, le misure dell’intensità di corrente e della differenza di potenziale vengono eseguite in successione, automaticamente, secondo lo schema prefissato, mediante lo “Switch plus unit SYSCAL“.

La misura di resistività apparente del terreno, deriva da una serie di letture eseguite attraverso l’inversione di polarità della corrente che nel presente rilievo è stata fissata fra quattro e otto cicli di inversione; la validità della misura finale è data dal valore della deviazione standard registrata per ogni quadripolo.

Le misure sperimentali vengono in prima analisi consultate e trattate mediante

uno specifico programma (Prosys) che permette di esaminare i parametri di ogni misura per ogni singolo quadripolo; in particolare si evidenziano:

· gli elettrodi che formano il quadripolo, · l’intensità di corrente, · la differenza di potenziale, · la resistività apparente · la deviazione standard.

A NB M

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Tale programma permette di effettuare dei filtraggi sui dati ottenuti e di avere

quindi un controllo sistematico dei valori sperimentali che così trattati vengono successivamente elaborati mediante uno specifico programma di interpretazione tomografica RES2DINV ver. 3.47j.

Il programma di interpretazione tomografica RES2DINV elabora un modello bidimensionale di resistività del sottosuolo che soddisfa i valori sperimentali acquisiti.

L’elaborazione tomografica consiste, com’è noto, nella suddivisione dello spazio bidimensionale della sezione in celle secondo uno schema definito in riferimento alla distribuzione e alla dispersione dei dati. Per ognuna delle celle viene determinata la resistività che soddisfi il complesso delle misure.

5.4 INDAGINE GEOGNOSTICA Per la verifica delle varie anomalie riscontrate con le prospezioni geofisiche

sono state eseguite delle indagini geognostiche dirette. Come già ricordato, queste si sono sviluppate con degli scavi esplorativi e con dei sondaggi geognostici successivamente attrezzati a piezometri.

Per quanto riguarda gli scavi esplorativi, le indagini hanno avuto la seguente consistenza:

SCAVO N. PROFONDITA’ (m) SCAVO N. PROFONDITA’ (m)

1 3,0 22 2,8 2 3,0 23 2,5 3 2,5 24 3,0 4 2,5 25 2,5 5 3,0 26 2,0 6 3,0 27 2,8 7 3,0 28 2,7 8 3,0 29 3,0 9 2,6 30 3,0

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SCAVO N. PROFONDITA’ (m) SCAVO N. PROFONDITA’ (m)

10 2,8 31 2,5 11 2,8 32 2,0 12 4,0 33 2,0 13 2,0 34 2,0 14 2,5 35 1,5 15 2,5 36 1,5 16 2,5 37 2,0 17 2,5 38 2,0 18 2,6 39 1,5 19 2,5 40 1,5 20 3,0 41 1,5 21 1,7

Dall’analisi complessiva delle varie stratigrafie, è possibile ricostruire per i vari

settori l’andamento stratigrafico dei terreni più superficiali. L’andamento generale prevede un primo livello di terreno di riporto dello

spessore di circa 2 m caratterizzato da materiali di vario tipo cui si trovano generalmente associate delle ghiaie. Fra il materiale di riporto, notevole importanza è attribuita alle scorie di pirite dal tipico colore violaceo. Quest’ultime si individuano praticamente in tutta l’area esaminata, ma con spessori significativamente diversi. Le quantità maggiori si localizzano nella parte più a nord in coincidenza dell’ex impianto. La presenza delle scorie di pirite tende gradualmente a diminuire verso l’area dell’ex discarica, che attualmente si presenta come un area incolta. In quest’ultima zona, alcuni scavi si presentano completamente privi di scorie, mentre in altri si individuano dei piccoli livelli.

Complessivamente il terreno più superficiale è caratterizzato da varie tipologie di riporto, da strutture murarie a tubazioni, da cavi elettrici a blocchi di calcestruzzo, da materiali plastici a blocchi solfatici biancastri. L’individuazione di tali elementi ha pienamente confermato le anomalie individuate con i profili sismici e con i profili georadar.

La stratigrafia dei livelli più superficiali passando attraverso un modesto livello di limo di colore grigio scuro, termina con le ghiaie di colore giallo grigio.

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La campagna dei sondaggi geognostici ha avuto la seguente consistenza: N. SONDAGGIO

PROFONDITA’

(m) N. CAMPIONI

PIEZOMETRO DA m A m

1 20,0 2 10 – 20 2 20,0 2 10 – 20 3 21,0 2 10 – 20 4 20,0 2 10 – 20 5 20,0 2 10 – 20 6 18,0 2 10 – 20 7 10,0 2 0 – 10 8 21,0 2 10 - 20

Analizzando le stratigrafie degli 8 sondaggi sopra riportati schematicamente, è

possibile ricostruire l’andamento stratigrafico nell’area in esame. L’area è stata esplorata fino alla profondità di circa 20 m ed escludendo il primo livello di terreno di riporto già descritto con gli scavi esplorativi, si individua della ghiaia con sabbia, localmente associata anche ad una frazione limosa. Ad una profondità variabile di circa 7-8 m si evidenzia il passaggio a sedimenti aventi granulometria fine costituiti prevalentemente da argilla limosa e limo argilloso. Tali sedimenti costituiscono un livello impermeabile che divide la falda più superficiale ospitata nei sedimenti ghiaiosi sopra descritti, da un’ulteriore livello saturo associato a ghiaie sabbiose con livelli più o meno consistenti di limo.

Questa alternanza di tre macro livelli a diversa granulometria costituisce la stratigrafia media dell’area in esame fino alla profondità di circa 20 m.

I fori dei sondaggi sono stati attrezzati con piezometri, escludendo a mezzo di cementazione, la falda idrica più superficiale. Quest’ultima è stata captata solamente nel piezometro Pz 70 che ha raggiunto solamente la profondità di 10 m.

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6 INDAGINE ANALITICA 6.1 ANALISI CHIMICO-FISICHE I campioni sono stati prelevati e sono stati sottoposti ad analisi chimico-fisiche a

cura del Laboratorio della Società Kimia S.r.l. di Ponzano Veneto (TV). 6.2 MODALITA’ DI PRELIEVO, CONSERVAZIONE E TRASPORTO

DEI CAMPIONI 6.2.1 Campioni solidi Sono stati effettuati campionamenti di tutti gli scavi e di tutti i carotaggi, mentre

le analisi sono state effettuate solo su un’aliquota. I campioni di terreno (circa 1 Kg) da sottoporre ad analisi sono stati posti in

contenitori di vetro e conservati in frigo portatile munito di ghiaccio secco. I campioni sono stati contrassegnati con apposita sigla indicante il numero dello scavo e la profondità di prelievo.

Inoltre sono stati garantiti:

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· L’assenza di contaminazione derivante dall’ambiente circostante o dagli strumenti impiegati per il campionamento e prelievo;

· L’assenza di perdite di sostanze inquinanti sulle pareti dei campionatori o dei contenitori;

· La protezione del campione da contaminazione derivante da cessione dei contenitori;

· Un’adeguata temperatura al momento del prelievo per evitare la dispersione di sostanze volatili;

· Un’adeguata temperatura di conservazione dei campioni; · L’assenza di alterazioni biologiche nel corso dell’immagazzinamento e

conservazione; · L’assenza in qualunque fase di modificazioni chimico-fisiche delle sostanze; la

pulizia degli strumenti e attrezzi usati per il campionamento, il prelievo, il trasporto e la conservazione.

6.2.2 Campioni liquidi Il prelievo di campioni liquidi è stato effettuato da: · Nuovi piezometri di profondità 20m · Vecchi piezometri di profondità media 10m Ogni piezometro, prima del prelievo, è stato sottoposto ad idoneo spurgo

utilizzando una pompa sommersa della ditta Grundfos, mod. MP1 provvista di Inverter BMI/MP1.

Per ogni piezometro sono state prelevate più aliquote, in contenitori diversi, che sono state stabilizzate come di seguito riportato:

· 250 cc in contenitore di vetro pirex, stabilizzati con 1.25 cc di KMnO4 al 5%

+ 2.5 cc di HNO3 concentrato, per l’analisi del Mercurio; · 1000 cc in contenitore di Polietilene, stabilizzati con 5 c di HNO3 1:1, per

l’analisi dei metalli totali;

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· 500 cc in contenitore di polietilene, stabilizzati con 20 mg di HgCl2 per l’analisi dell’Azoto ammoniacale, Nitriti e Nitrati;

· 1000 cc in contenitore di polietilene per l’analisi di Cloruri, Fluoruri, Fosfati e Solfati;

· 2 litri in contenitore di vetro scuro per l’analisi degli IPA. Tutti i campioni sono stati contrassegnati con apposita sigla indicante la località di

prelievo, il piezometro e la data di prelievo. I campioni sono stati conservati a temperatura di circa 4 °C in contenitori portatili

provvisti di ghiaccio secco. 6.3 CAMPIONI SOTTOPOSTI AD ANALISI CHIMICA 6.3.1 Sondaggi con escavatore

DATA PUNTO DI PRELIEVO

SIGLA CAMPIONE

PROFONDITÀ (m) NOTE

12.02.02 Scavo S1 S1/1 0,3 ÷ 1,3 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S1 S1/2 2,8 ÷ 3,0 Ghiaia “ Scavo S2 S2 1,0 ÷ 1,7 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S6 S6 1,1 ÷ 1,3 Materiale verdastro “ Scavo S7 S7 0,7 ÷ 1,5 Materiale biancastro “ Scavo S10 S10/1 0,4 ÷ 1,6 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S10 S10/2 1,6 ÷ 1,9 Terreno con venature scure “ Scavo S12 S12 0,7 ÷ 1,6 Materiale violaceo “ Scavo S13 S13 1,2 ÷ 1,4 Materiale biancastro “ Scavo S16 S16 0,5 ÷ 1,5 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S21 S21 0,5 ÷ 0,8 Materiale giallo + Violaceo “ Scavo S24 S24 0,6 ÷ 1,0 Materiale Giallo /arancione

13.02.02 Scavo S27 S27/1 0,2 ÷ 1,7 Strato di rifiuti colore Bianco, Giallo, Viola

“ Scavo S27 S27/2 1,8 ÷ 2,2 Ghiaia di colore rossastro “ Scavo S28 S28 0,1 ÷ 1,2 Materiale di colore vinaccia

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DATA PUNTO DI PRELIEVO

SIGLA CAMPIONE

PROFONDITÀ (m) NOTE

“ Scavo S30 S30 0,1 ÷ 1,2 Mix di materiale Rosso mattone + Viola

“ Spiaggia Campione superficiale

----- Sabbia contaminata da materiale di colore viola. Prelievo a 34 m dal pilone del sottopasso; 12,5 m dalla base della massicciata lato ferrovia verso il mare; estensione lineare campionata: circa 7 m.

“ Spiaggia Sabbia battigia Superficiale Campione prelevato a circa 8 m dal precedente

14.02.02 Scavo S32 S32 0,1 ÷ 0,6 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S36 S36 0,5 ÷ 0,6 Ghiaia + Argilla grigio scuro “ Scavo S38 S38 0,0 ÷ 0,5 Terreno “ Scavo S41 S41 0,1 ÷ 0,4 Terreno

6.3.2 Carotaggi

DATA PUNTO DI PRELIEVO

SIGLA CAMPIONE

PROFONDITÀ (m) NOTE

28.02.2002 Pz10 Pz10C1 1,0 ÷ 2,0 Terreno con materiale violaceo “ Pz10 Pz10C2 12,0 ÷ 13,0 Terreno “ Pz20 Pz20C1 0,0 ÷ 1,0 Terreno con materiale violaceo “ Pz20 Pz20C2 15,5 ÷ 16,0 Terreno “ Pz30 Pz30C1 1,0 ÷ 2,0 Terreno “ Pz30 Pz30C2 13,5 ÷ 14,5 Terreno “ Pz40 Pz40C1 1,0 ÷ 2,0 Terreno “ Pz40 Pz40C2 14,0 ÷ 15,0 Terreno “ Pz50 Pz50C1 0,0 ÷ 1,5 Terreno con materiale violaceo “ Pz50 Pz50C2 16,0 ÷ 17,0 Terreno (argilla) “ Pz60 Pz60C1 1,0 ÷ 2,0 Terreno “ Pz60 Pz60C2 11,0 ÷ 12,0 Terreno (argilla) “ Pz70 Pz70C1 0,0 ÷ 1,0 Terreno “ Pz70 Pz70C2 1,0 ÷ 2,0 Terreno “ Pz80 Pz80C1 1,0 ÷ 2,0 Terreno “ Pz80 Pz80C2 14,0 ÷ 15,5 Terreno

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6.3.3 Acque

DATA PRELIEVO

VOLUME SPURGO

(LITRI) SIGLA

PROFONDITÀ PIEZOMETRO

(m)

LIVELLO FALDA

(m) NOTE

26.02.2002 >500 Pz10 20 - 1,70 ----- “ >500 Pz20 20 - 1,57 ----- “ >500 Pz30 20 - 1,40 -----

27.02.2002 1800 Pz40 20 - 1,60 Spurgo di 1000 l il 26.02.02; spurgo di 800 l il 27.02.02 Campionamento manuale a – 15 m

“ 500 Pz50 20 - 2,02 ----- “ 500 Pz60 18 - 1,32 -----

28.02.2002 800 Pz70 10 - 1,08 Spurgo effettuato il 27.02.02. Prelievo effettuato il 28.02.02 con campionatore manuale a – 5 m

27.02.2002 1000 Pz80 20 - 1,40 ----- “ 550 PzA 10 - 2,47 ----- “ >500 PzC 10 - 2,04 ----- “ 450 PzE 10 - 2,15 ----- “ 400 Pz2 10 - 1,96 ----- “ 200 Pz4 10 - 1,97 -----

6.3.4 Elenco dei campioni prelevati e non analizzati

DATA PUNTO DI PRELIEVO

SIGLA CAMPIONE

PROFONDITÀ (m) NOTE

12.02.02 Scavo S3 S3 1,8 ÷ 2,0 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S4 S4 0,1 ÷ 0,7 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S5 S5/1 1,5 ÷ 1,8 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S5 S5/2 2,5 ÷ 3,0 Ghiaia rossa

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DATA PUNTO DI PRELIEVO

SIGLA CAMPIONE

PROFONDITÀ (m) NOTE

“ Scavo S8 S8 1,0 ÷ 1,9 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S9 S9 1,6 ÷ 2,0 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S11 S11 0,4 ÷ 1,6 Materiale violaceo “ Scavo S17 S17 0,5 ÷ 1,0 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S18 S18 0,2 ÷ 1,6 Terreno “ Scavo S19 S19 0,0 ÷ 0,5 Terreno

13.02.02 Scavo S20 S20 0,1 ÷ 1,7 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S22 S22 2,0 ÷ 2,5 Ghiaia + sabbia di fondo scavo “ Scavo S23 S23 1,4 ÷ 1,9 Strato di argillla “ Scavo S25 S25 0,2 ÷ 1,2 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S26 S26 0,3 ÷ 0,7 Terreno con materiale bianco +

violaceo “ Scavo S29 S29 0,2 ÷ 1,6 Materiale vari “ Scavo S31 S31 0,1 ÷ 0,6 Terreno con materiale violaceo

14.02.02 Scavo S33 S33/1 0,1 ÷ 0,5 Terreno “ Scavo S33 S33/2 0,5 ÷ 0,9 Ghiaia rossastra “ Scavo S34 S34 0,0 ÷ 0,5 Terreno “ Scavo S35 S35 0,0 ÷ 0,6 Terreno “ Scavo S37 S37 0,0 ÷ 0,6 Terreno “ Scavo S39 S39 0,2 ÷ 0,4 Terreno con materiale violaceo “ Scavo S40 S40 0,0 ÷ 0,5 Terreno

6.4 METODICHE ANALITICHE

6.4.1 Solidi

6.4.1.1 Residuo 105 °C La determinazione è stata effettuata secondo quanto riportato nel Quad. Ist. Ric.

Acque, 64 “Metodi Analitici per i Fanghi. Vol. 2”.Un volume a peso noto del campione

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viene posto in capsula a peso noto e fatto essiccare a 105 °C fino a peso costante. La variazione di peso della capsula rappresenta il residuo secco a 105 °C.

6.4.1.2 Metalli Tutti i campioni sottoposti ad analisi sono stati mineralizzati, in doppio,

utilizzando il sistema a microonde prodotto dalla ditta CEM, mod. Mars 5. 500 mg, circa, sono stati mineralizzati con acido Nitrico. La soluzione, dopo filtrazione, è stata analizzata con assorbimento atomico. Il dato finale corrisponde alla media aritmetica dei due valori ottenuti. 6.4.1.3 IPA Il metodo si basa sull’analisi gas cromatografica di un estratto ottenuto con

cicloesano in estrattore soxhlet e purificato su colonne di gel di silice. Tale metodo è una modifica al metodo EPA 8270 che prevede invece l'estrazione in cloruro di metilene.

La determinazione quantitativa viene effettuata mediante GC/MS con modalità di iniezione splitless e acquisizione dei dati SIM.

6.4.1.4 Fluoruri Lisciviazione del campione con acqua distillata, filtrazione e determinazione

quantitativa utilizzando la cromatografia ionica (Dionex). 6.4.1.5 Fosforo totale

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Il fosforo totale, presente sotto forme minerali od organiche, viene trasformato ad ortofosfato mediante digestione con acidi minerali a caldo. L’ortofosfato viene fatto reagire con molibdato ammonico e tartrato di ammonia e potassio. Analisi spettrofotometrica a lunghezza d’onda di 650 nm. Metodo CNR – IRSA Q. 64, metodo 9 del Gennaio 1985.

6.4.2 Liquidi 6.4.2.1 Cloruri Utilizzo della cromatografia ionica secondo il metodo EPA n. 300.1(Metodo A)

del Dicembre 1997. Lo strumento utilizzato è della ditta Dionex Mod. DX-120 dotato di rivelatore

conduttimetrico accoppiato con un dispositivo di soppressione della conducibilità autorigenerante, ASRS-Ultra 4 – mm, e colonna AS9-HC. Il Volume iniettato è di 25 µl e l’eluente utilizzato è Carbonato di Sodio ad una concentrazione di 9.0 mMolare.

6.4.2.2 Solfati Utilizzo della cromatografia ionica secondo il metodo EPA n. 300.1(Metodo A)

del Dicembre 1997. Lo strumento utilizzato è della ditta Dionex Mod. DX-120 dotato di rivelatore

conduttimetrico accoppiato con un dispositivo di soppressione della conducibilità autorigenerante, ASRS-Ultra 4 – mm, e colonna AS9-HC. Il Volume iniettato è di 25 µl e l’eluente utilizzato è Carbonato di Sodio ad una concentrazione di 9.0 mMolare.

6.4.2.3 Nitriti

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Utilizzo della cromatografia ionica secondo il metodo EPA n. 300.1(Metodo A) del Dicembre 1997.

Lo strumento utilizzato è della ditta Dionex Mod. DX-120 dotato di rivelatore conduttimetrico accoppiato con un dispositivo di soppressione della conducibilità autorigenerante, ASRS-Ultra 4 – mm, e colonna AS9-HC. Il Volume iniettato è di 25 µl e l’eluente utilizzato è Carbonato di Sodio ad una concentrazione di 9.0 mMolare.

6.4.2.4 Nitrati Utilizzo della cromatografia ionica secondo il metodo EPA n. 300.1(Metodo A)

del Dicembre 1997. Lo strumento utilizzato è della ditta Dionex Mod. DX-120 dotato di rivelatore

conduttimetrico accoppiato con un dispositivo di soppressione della conducibilità autorigenerante, ASRS-Ultra 4 – mm, e colonna AS9-HC. Il Volume iniettato è di 25 µl e l’eluente utilizzato è Carbonato di Sodio ad una concentrazione di 9.0 mMolare.

6.4.2.5 Fluoruri Utilizzo della cromatografia ionica secondo il metodo EPA n. 300.1(Metodo A)

del Dicembre 1997. Lo strumento utilizzato è della ditta Dionex Mod. DX-120 dotato di rivelatore

conduttimetrico accoppiato con un dispositivo di soppressione della conducibilità autorigenerante, ASRS-Ultra 4 – mm, e colonna AS9-HC. Il Volume iniettato è di 25 µl e l’eluente utilizzato è Carbonato di Sodio ad una concentrazione di 9.0 mMolare.

6.4.2.6 Fosforo Utilizzo della cromatografia ionica secondo il metodo EPA n. 300.1(Metodo A)

del Dicembre 1997.

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Lo strumento utilizzato è della ditta Dionex Mod. DX-120 dotato di rivelatore conduttimetrico accoppiato con un dispositivo di soppressione della conducibilità autorigenerante, ASRS-Ultra 4 – mm, e colonna AS9-HC. Il Volume iniettato è di 25 µl e l’eluente utilizzato è Carbonato di Sodio ad una concentrazione di 9.0 mMolare.

6.4.2.7 Azoto ammoniacale Determinazione colorimetrica con reattivo di Nessler e spettrofotometro ad una

lunghezza d’onda di 425 nm. (CNR-IRSA Q.100/94 metodo 4010D). 6.4.2.8 Mercurio Il metodo utilizzato si avvale di una ossidazione chimica per via umida, che

trasforma tutto il Mercurio a Mercurio (II), seguita da una riduzione a mercurio metallico. Il Mercurio elementare vaporizzato sotto flusso di azoto, attraversa una cella collocata lungo il cammino ottico dello spettrofotometro di assorbimento atomico e viene determinato alla lunghezza d’onda di 253,7 nm.

(CNR-IRSA Q. 100/94 metodo 3130 A)

6.4.2.9 Metalli totali (Arsenico, Cadmio, Cobalto, Cromo, Ferro, Manganese, Nichel, Piombo, Rame, Selenio e Zinco)

I metalli totali sono stati determinati in fiamma e/o con fornetto di grafite,

utilizzando uno spettrofotometro ad assorbimento atomico. E’ stata utilizzata una matrice acquosa certificata NIST, CAT. NO.“CWW-TM-B”, lotto B014306, commercializzato dalla Superchrom srl, con scadenza Settembre 2002.

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60

6.4.2.10 Cromo Esavalente Il metodo si basa sullo sviluppo del colore conseguente alla reazione tra Cromo

(VI) e difenilcarbazide, e successiva misura dell’assorbanza alla lunghezza d’onda di 540 nm. (CNR-IRSA Q. 100/94 metodo 3080 B1)

6.4.2.11 Idrocarburi Policiclici Aromatici Il metodo si basa sulla determinazione gascromatografica abbinata alla

spettrometria di massa di un campione di acqua previa estrazione in colonnina C-18. I composti ricercati sono: Naftalene, Acenaftilene, Acenaftene, Fluorene,

Fenantrene, Antracene, Fluorantene, Pirene, Benzo(a)antracene, Crisene, Benzo(b)fluorantene, Benzo(k)fluorantene, Benzo(a)pirene, Indeno(1,2,3-cd)pirene, Dibenzo(a,h)antracene, Benzo(g,h,i)perilene.

6.5 CAMPIONE DI RIFERIMENTO STANDARD In parallelo ai campioni solidi, e nelle stesse condizioni operative, è stata eseguito

l’attacco acido di un materiale di riferimento standard, certificato NIST, n. 2709 “Baseline trace Element Concentrations” di U.S. Department of Commerce National Institute of standards and Technology – Gaithersburg MD 20899, acquistato dalla ditta Polytechne srl di Livorno nel febbraio 2001.

Nella soluzione così ottenuta sono stati ricercati i metalli oggetto dell’indagine. 6.6 STRUMENTAZIONE UTILIZZATA Per le analisi è stata utilizzata la seguente strumentazione: · Spettrofotometro assorbimento atomico Mod. SpectrAA 220 – Varian

Page 61: Studio Prof. Dott. Nedo Biancani

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· Strumento doppio raggio, per analisi multielementari in assorbimento atomico con correzione degli assorbimenti aspecifici per mezzo di una lampada al deuterio ad elevata emissione. Monocromatore con selezione automatica delle lunghezze d’onda e delle fenditure. Intervallo di lunghezza d’onda 185 – 900 nm . Riproducibilità della lunghezza d’onda migliore di +/-0.020 nm

· Il software per il controllo e la gestione dello strumento permette analisi multi-elementari in fiamma, fornetto di grafite e vapori. Il fornetto di grafite Mod. GTA 110 è completo di autocampionatore Mod. PSD 110, anch’esso interamente controllato dal PC dello SpectrAA.

· Sistema gascromatografico GC/MS, mod. Saturn 2000 della ditta Varian

costituito da: · iniettore 1177 split/splitless · Gascromatografo CP-3800 della ditta Varian · Colonna capillare CP-SIL 8 CB della Superchrom, lunghezza 30 m, D.I.

0.25 mm, film 0.25 micron · Iniettore split/splitless · Rivelatore di massa ion trap in grado di fornire lo spettro di massa dei

composti analizzati: intervallo di massa 10 – 650 m/z · Personal computer Compaq Prosinia e stampante HP Laserjet 6L · Libreria NIST contenente circa 140000 spettri di massa

· Sistema gascromatografico GCD con rivelatore integrato EID costituito da:

· Gascromatografo HP 5890 serie II · Colonna capillare HP-5 lunghezza 30 m, D.I. 0.25 mm, film 0.25 micron · Iniettore split/splitless · Rivelatore integrato a ionizzazione elettronica (EID) in grado di fornire lo

spettro di massa dei composti analizzati: intervallo di massa 10 – 450 m/z · Personal computer HP vectra e stampante HP laserjet · Libreria NIST contenente 74828 spwttri di massa EI · Spazio di testa statico

· Cromatografo ionico della ditta Dionex Mod. DX-120 costituito da:

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· Precolonna Ionpac AG9 HC 4mm · Colonna Ionpac AS9 HC 4mm (per l’analisi di anioni inorganici) · Soppressore ASRS-II 4mm Anion Self-Regenerating Suppressor · Precolonna Ionpac CS12A 4mm · Colonna Ionpac CG12A 4mm · Soppressore CSRS-II 4 mm Anion Self-Regenerating Suppressor · Programma di acquisizione dei dati e controllo della strumentazione PeaK

Net 5.1 · PC Compaq Deskpro Pentium completo di stampante HP 660C

· Spettrofotometro mod. DR/2000 Hach a singolo raggio, controllato da

microprocessore con range di lunghezza d’onda 400 – 900 nm. 6.7 ESITI ANALITICI Nelle Tabelle alla pagine seguenti vengono sintetizzati ed illustrati, per ciascun

parametro, gli esiti delle analisi chimico-fisiche sui campioni prelevati. In carattere tipografico grassetto sono evidenziati i superamenti dei valori limite

di cui al D.M. 471/99. La certificazione analitica è riportata in Allegato.

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63

SONDAGGI CON ESCAVATORE (VALORI ESPRESSI SUL CAMPIONE SECCO)

SIGLA CAMPIONE

N. ACCETTAZ. pH

FLUO

RURI (m

g/Kg)

RESID

UO 10

5 °C (%)

ARSENICO

(mg/K

g)

CADM

IO (m

g/Kg)

COBA

LTO (mg/K

g)

CROM

O (mg/K

g)

CROM

O VI (mg/k

g)

MERC

URIO (m

g/Kg)

NICH

EL (m

g/Kg)

Piomb

o (mg

/Kg)

Rame

(mg/K

g)

Vanadio

(mg/K

g)

ZINCO

(mg/K

g)

FOSFOR

O Totale (mg

/Kg)

S1/1 102/2002 7,49 7,4 80,0 77,2 <2 47,2 6,3 <5 0,9 3,5 320 130 2,9 327 - S1/2 103/2002 7,75 17,8 82,8 41,9 <2 19,6 5,9 <5 2,1 7,8 1319 244 12,5 552 - S2 104/2002 6,97 4,5 72,2 250 3,5 44,4 8,9 <5 2,7 4,9 4699 1762 0,9 1597 - S6 109/2002 4,09 4,9 75,6 377843 <2 <2 <2 <5 20,1 22,8 538 214107 0,6 65,1 - S7 110/2002 2,20 875 39,8 33,2 <2 <2 3,8 <5 4,2 <2 839 15,3 1,0 68,2 262

S10/1 113/2002 7,33 10,0 79,6 127 <2 29,3 <2 <5 0,8 <2 38,6 12,9 20,8 149 - S10/2 114/2002 7,04 20,7 52,0 177 <2 44,1 13,7 <5 0,9 6,4 1324 267 22,8 1240 - S12 116/2002 6,95 11,6 77,9 14,7 <2 <2 <2 <5 1,9 <2 46,1 14,3 1,1 71,6 - S13 117/2002 3,20 714 12,0 130 <2 53,8 <2 <5 1,6 <2 360 92,2 14,0 354 732 S16 118/2002 7,41 10,3 77,9 104 <2 27,8 9,7 <5 12,0 9,8 2116 1174 43,3 3638 - S21 122/2002 7,65 18,6 78,5 235 <2 14,1 10,2 <5 3,9 8,7 1309 769 21,7 1278 - S24 125/2002 4,23 80,1 81,7 225 <2 2,9 9,6 <5 0,9 6,2 222 145 46,7 251 -

S27/1 130/2002 6,90 66,6 68,0 51,7 3,4 12,3 10,3 <5 10,2 10,8 3012 599 2,7 2000 - S27/2 131/2002 7,86 40,2 92,0 19,0 <2 6,3 4,5 <5 0,3 4,7 <20 232 2,5 608 - S28 132/2002 2,84 47,1 77,2 27,6 <2 10,3 6,4 <5 3,2 5,4 7667 154 0,5 412 - S30 134/2002 4,63 12,5 73,3 235 3,0 31,9 35,1 <5 58,7 32,7 5931 1162 97,4 2595 - S32 136/2002 7,34 73,3 79,0 201 2,8 13,3 21,4 <5 3,6 20,0 3102 433 18,6 1351 - S36 141/2002 8,04 30,7 87,3 20,2 <2 5,8 28,3 <5 0,4 31,5 42,2 63,7 20,3 260 - S38 143/2002 7,63 21,0 89,9 3,5 <2 6,6 55,2 <5 0,6 41,0 55,7 24,5 75,5 144 - S41 146/2002 7,71 5,5 91,6 9,5 <2 4,4 26,5 <5 0,5 32,4 134 31,4 72,2 186 -

Sabbia inquinata 128/2002 8,34 10,6 98,5 2,3 <2 21,0 16,9 <5

<0,05 12,1 86,4 196 38,0 75,7 -

Sabbia battigia 129/2002 8,52 2,0 81,2 0,5 <2 <2 <2 <5

<0,05 <2 <20 4,3 2,3 15,6 -

Limiti D.M. 471/99 (B) - 2000 - 50 15 250 800 15 5 500 1000 600 250 1500 -

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64

CAROTAGGI (VALORI ESPRESSI SUL CAMPIONE SECCO)

SIGLA CAMPIONE N.

ACCETTAZ. pH

FLUO

RURI (m

g/Kg)

RESID

UO 10

5 °C (%)

ARSENICO

(mg/K

g) Cadm

io (mgKg)

Cobalto (m

g/Kg)

Crom

o (mg

/Kg)

Mercu

rio (m

g/Kg)

Nichel (mg/K

g)

Piomb

o (mg

/Kg)

Rame

(mg/K

g)

Vanadio

(mg/K

g)

Zinco (m

g/Kg)

Pz10 C1 1.0 - 2.0 m 194/2002 7,67 11,7 97,1 87,4 <2 24,3 6,2 0,8 9,8 205 39,2 1,1 401 Pz10 C2 12.0 - 13.0 m 195/2002 8,38 1,6 97,4 1,5 <2 <2 9,7 <0,05 12,0 92,7 7,0 3,5 29,1

Pz20 C1 0.0 - 1.0 m 196/2002 7,83 9,3 96,9 137 4,8 15,2 10,1 0,4 13,9 960 770 0,6 2641 Pz20 C2 15.5 - 16.0 m 197/2002 8,43 0,8 97,3 0,9 <2 <2 6,8 <0,05 5,4 <20 8,8 1,6 16,5

Pz30 C1 1.0 - 2.0 m 198/2002 8,34 1,9 97,4 1,1 <2 <2 7,8 <0,05 8,4 <20 6,5 3,3 30,9 Pz30 C2 13.5 - 14.5 m 199/2002 8,46 1,2 97,3 1,6 <2 <2 9,2 <0,05 9,2 <20 6,9 1,6 19,8

Pz40 C1 1.0 - 2.0 m 200/2002 8,20 4,8 97,3 2,5 <2 <2 22,1 <0,05 21,2 <20 11,5 6,4 454 Pz40 C2 14.0 - 15.0 m 201/2002 8,34 1,3 97,3 1,2 <2 <2 6,7 <0,05 8,6 <20 5,7 2,6 29,9

Pz50 C1 0.0 - 1.5 m 202/2002 7,07 59,1 96,8 154 4,0 <2 31,5 24,6 39,0 7620 522 46,3 1652 Pz50 C2 16.0 - 17.0 m 203/2002 8,20 2,7 97,1 2,0 <2 3,0 22,0 0,4 23,0 <20 15,5 0,7 72,5

Pz60 C1 1.0 - 2.0 m 204/2002 8,00 2,1 97,4 0,8 <2 <2 17,5 0,4 19,4 <20 11,2 3,1 60,5 Pz60 C2 11.0 - 12.0 m 205/2002 7,98 2,7 97,0 1,1 <2 <2 33,3 <0,05 37,7 <20 18,4 3,0 104

Pz70 C1 0.0 - 1.0 m 206/2002 7,64 6,3 97,1 8,6 <2 <2 26,2 0,5 25,7 170 50,5 <0,5 194 Pz70 C2 1.0 - 2.0 m 207/2002 7,98 26,9 97,1 13,8 <2 <2 28,1 0,4 28,1 162 47,2 0,8 199 Pz80 C1 1.0 - 2.0 m 208/2002 7,65 16,2 97,4 4,1 <2 4,0 18,6 <0,05 17,7 51,0 27,0 0,6 52,0

Pz80 C2 14.0 - 14.5 m 209/2002 8,05 4,1 94,5 3,6 <2 4,4 41,2 <0,05 54,4 <20 17,0 1,6 139 Limiti D.M. 471/99 (B) - 2000 - 50 15 250 800 5 500 1000 600 250 1500

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65

ACQUE SOTTERRANEE

METALLI

SIGLA CAMPIONE

N. ACCETTAZIONE

ARSE

NICO

(µg/l

)

CADM

IO (µ

g/l)

COBA

LTO

(µg/l)

CROM

O TO

T (µg

/l)

CROM

O VI

(µg/l)

FERR

O (µg

/l)

MERC

URIO

(µg/l

)

NICH

EL (µ

g/l)

PIOMB

O (µg

/l)

RAME

(µg/l

)

SELE

NIO

(µg/l)

ZINCO

(µg/l

)

MANG

ANES

E (µg

/l)

Pz10 181/2002 <5 <0.25 <5 <5 <5 <20 <0,25 <5 3,0 <5 <1 <20 47,0 Pz20 182/2002 <5 <0.25 <5 <5 <5 20 <0,25 <5 3,0 <5 <1 <20 42,8 Pz30 183/2002 <5 <0.25 <5 <5 <5 50 <0,25 <5 2,9 <5 <1 <20 30,1 Pz C 184/2002 <5 <0.25 <5 5,8 <5 2250 <0,25 <5 3,3 6 <1 <20 251 Pz2 185/2002 <5 <0.25 <5 <5 <5 22 <0,25 <5 3,9 <5 <1 <20 30,7 Pz4 186/2002 <5 <0.25 <5 <5 <5 25 <0,25 5,1 3,5 <5 2,4 362 46,8

Pz40 187/2002 <5 <0.25 <5 <5 <5 780 <0,25 <5.3 8,6 <5 <1 <20 115 Pz50 188/2002 <5 <0.25 <5 <5 <5 22 <0,25 <5 4,0 <5 <1 <20 37 Pz60 189/2002 <5 <0.25 <5 <5 <5 25 <0,25 <5 3,8 <5 <1 <20 38,1 Pz70 190/2002 <5 <0.25 <5 <5 <5 1200 <0,25 <5 6,1 14,9 <1 <20 44,8 Pz80 191/2002 <5 <0.25 <5 <5 <5 34 <0,25 <5 4,0 <5 <1 <20 41,6 Pz A 192/2002 <5 <0.25 5,9 8,4 <5 188 <0,25 <5 17,2 12,8 7,2 1215 69,4 Pz E 193/2002 <5 <0.25 <5 <5 <5 500 <0,25 <5 4,6 <5 <1 <20 157

Valore limite 10 5 50 50 5 200 1 20 10 1000 10 3000 50

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66

ACQUE SOTTERRANEE

ANIONI

Sigla campione N. accettazione FLUORURI (mg/l)

CLORURI (mg/l)

NITRITI (mg/l)

NITRATI (mg/l)

SOLFATI (mg/l)

FOSFORO (mg/l)

AZOTO AMMONIACALE

(mg/l)

Pz10 181/2002 0,07 116,2 <0.05 157,9 106,0 <0,10 0,9 Pz20 182/2002 0,05 101,0 <0.05 150,4 91,3 <0,10 1,74 Pz30 183/2002 0,06 100,2 <0.05 151,0 86,2 <0,10 5,16 Pz C 184/2002 0,30 146,5 <0.05 103,5 210,2 <0,10 6,71 Pz2 185/2002 0,23 100,1 <0.05 107,1 95,1 <0,10 9,74 Pz4 186/2002 0,42 97,5 <0.05 133,8 178,5 <0,10 10,45

Pz40 187/2002 0,14 106,2 <0.05 107,4 73,2 <0,10 1,87 Pz50 188/2002 0,05 87,0 <0.05 137,4 97,7 <0,10 7,03 Pz60 189/2002 0,05 72,6 <0.05 101,0 90,5 <0,10 3,74 Pz70 190/2002 0,13 111,9 <0.05 121,7 87,5 <0,10 1,03 Pz80 191/2002 0,06 110,4 <0.05 157,0 87,4 <0,10 1,35 Pz A 192/2002 1,23 232,8 <0.05 104,8 664,6 <0,10 2,71 Pz E 193/2002 0,09 91,6 <0.05 93,2 68,1 <0,10 2,06

Limiti D.M. 471/99 1,5 - 0,5 - 250 - -

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67

ACQUE SOTTERRANEE

MISURE IN LOCO

SIGLA CAMPIONE

N. ACCETTAZIONE

TEMPERATURA (°C) pH CONDUCIBILITÀ

(µS/cm) LIVELLO DI FALDA (m)

PROFONDITÀ (m)

Pz10 181/2002 15,3 7,10 1297 1,70 20 Pz20 182/2002 15,3 7,20 1239 1,57 20 Pz30 183/2002 15,3 7,23 1315 1,40 20 Pz C 184/2002 14,7 7,30 1460 2,04 10 Pz2 185/2002 15,1 7,11 1166 1,96 10 Pz4 186/2002 13,5 7,00 1234 1,97 10 Pz40 187/2002 15,1 7,03 1201 1,60 20 Pz50 188/2002 15,5 7,07 1140 2,02 20 Pz60 189/2002 15,6 7,13 997 1,32 18 Pz70 190/2002 13,6 7,27 1235 1,08 10 Pz80 191/2002 15,2 6,60 1281 1,40 20 Pz A 192/2002 14,3 6,90 2040 2,47 10 Pz E 193/2002 16,1 7,01 1107 2,15 10

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68

SONDAGGI CON ESCAVATORE – IPA

(mg/kg S.S.)

SIGLA N. ACCETT.

Naftalen

e

Acenaftilene

Acenaftene

Fluorene

Fenantrene

Antracene

Fluoranten

e

Pirene

Benzo(a

)Antracene

Crise

ne

Benzo(b

)Fluoran

tene

Benzo(K

)Fluoran

tene

Benzo(a

)Pirene

Indenopirene

Dibenzo(a

,h)Antracene

Benzo(g

,h,i)Perilen

e

S1/1 102/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S1/2 103/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S2 104/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S6 109/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S7 110/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 0,96 0,78 1,18 1,46 1,45 <0,5 1,49 1,18 <0,5 0,99

S10/1 113/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S10/2 114/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S12 116/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S13 117/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S16 118/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S21 122/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S24 125/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5

S27/1 130/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S27/2 131/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S28 132/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S30 134/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S32 136/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S36 141/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S38 143/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 S41 146/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5

Sabbia Inquinata 128/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5

Sabbia Battigia 129/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5

Limiti 471/99 --- --- --- --- --- --- --- 50 10 50 10 10 10 5 10 10

Page 69: Studio Prof. Dott. Nedo Biancani

69

CAROTAGGI - IPA (mg/Kg s.s.)

SIGLA N. ACCETT.

NAFTALEN

E

ACEN

AFTIL

ENE

ACEN

AFTENE

FLUO

RENE

FENA

NTRE

NE

ANTRAC

ENE

FLUO

RANTEN

E

PIREN

E

BENZO(A)AN

TRAC

ENE

CRISE

NE

BENZO(B)FLUO

RANTEN

E

BENZO(K)FLUO

RANTEN

E

BENZO(A)PIR

ENE

INDE

NOPIR

ENE

DIBE

NZO(A,H)AN

TRAC

ENE

BENZO(G,H,I)PER

ILENE

Pz10 C1 194/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz10 C2 195/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz20 C1 196/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz20 C2 197/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz30 C1 198/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz30 C2 199/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz40 C1 200/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz40 C2 201/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz50 C1 202/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz50 C2 203/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz60 C1 204/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz60 C2 205/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz70 C1 206/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz70 C2 207/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz80 C1 208/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 Pz80 C2 209/02 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5

Limiti 471/99 --- --- --- --- --- --- --- 50 10 50 10 10 10 5 10 10

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70

PIEZOMETRI – IPA

(µg/l)

SIGLA N. ACCETT.

NAFT

ALEN

E

ACEN

AFTIL

ENE

ACEN

AFTE

NE

FLUO

RENE

FENA

NTRE

NE

ANTR

ACEN

E

FLUO

RANT

ENE

PIRE

NE

BENZ

O(A)

ANTR

ACEN

E

CRIS

ENE

BENZ

O(B)

FLUO

RANT

ENE

BENZ

O(K)

FLUO

RANT

ENE

BENZ

O(A)

PIRE

NE

INDE

NOPIR

ENE

DIBE

NZO(

A,H)

ANTR

ACEN

E

BENZ

O(G,

H,I)P

ERILE

NE

Pz10 181/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pz20 182/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pz30 183/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pz C 184/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pz 2 185/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pz 4 186/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pz40 187/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pz50 188/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pz60 189/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pz70 190/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pz80 191/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pz A 192/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pz E 193/02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01

Limiti D.M. 471/99 --- --- --- --- --- --- --- 50 0,1 5 0,1 0,05 0,01 0,1 0,01 0,01

Page 71: Studio Prof. Dott. Nedo Biancani

71

7 RISPOSTE AI QUESITI DELL’INCARICO Dal punto di vista geofisico, l’interpretazione dei profili georadar eseguiti ha

permesso di individuare alcuni tipi di anomalie che qui di seguito sono schematicamente descritte:

· Anomalie sia puntiformi che estese, individuate immediatamente al di sotto

del piano campagna.. Si presentano con una forte riflessione del segnale su tutto lo spettro e possono essere riferibili a variazioni di materiale all’interno del riporto.

· Anomalie che si presentano con la caratteristica forma a guglia riferibili a

elementi metallici estranei · Anomalie con assorbimento del segnale associabile a zone con variazioni nelle

condizioni fisiche del terreno di riporto, con particolare riferimento alle zone umide.

Sulle principali anomalie del primo e secondo tipo, indizio di alterazioni

antropiche, sono stati ubicati gli scavi esplorativi ed i sondaggi meccanici. Il rilievo geoelettrico ha permesso di ricostruire con buona approssimazione

l’andamento del sottosuolo dell’area investigata. Le sezioni tomografiche sono riportate in Tav. 3 e 4, come si può notare, osservando tale elaborato, in corrispondenza di zone

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spesso ben delimitate, sia che esse presentino variazioni resistive o conduttive, sono stati ubicati gli scavi ed i sondaggi esplorativi.

Il range delle resistività, relativo all’area oggetto di studio, è compreso tra 3 e 500 Ohm/m dimostrando che sono presenti litotipi variabili, dalle argille alle ghiaie grossolane, oltre alle zone di riporto superficiale che hanno valori di resistività disomogenei. Il modello interpretativo dell’area è complicato anche dalla presenza della falda e quindi dalla presenza di litotipi saturi.

Come risultato finale del lavoro di indagine geologica sono state redatte le tav. 5 e

6, riportate in allegato. In tali tavole sono state indicate con la numerazione identificativa tutte le indagini geognostiche eseguite in sito.

Oltre a ciò sono stati riportati i valori, espressi in mg/kg, dell’Arsenico secondo quanto espresso dalle analisi chimiche e la diversa colorazione dei numeri indica valori inferiori o superiori a quanto stabilito dal D.M. 471/99; tale elemento, che risulta presente nella maggior parte dei campioni, viene considerato come elemento tracciante, i cui valori vengono presi come riferimento per la mappatura dell’inquinamento del sito. Tale procedimento operativo può essere verificato anche in riferimento agli altri metalli pesanti, per i quali sono stati riscontati alcuni valori superiori rispetto ai limiti previsti dalla normativa.

Dagli esiti delle analisi chimiche si è avuta una conferma delle anomalie individuate con le iniziali indagini geofisiche e della buona precisione di tali indagini. Infatti, il valore anomalo rispetto alla normativa del contenuto dell’Arsenico è riferito obbligatoriamente ad un terreno di riporto o comunque rimaneggiato, che è stato evidenziato come anomalia con l’indagine elettrica e georadar.

Da un punto di vista chimico-analitico, gli esiti delle attività peritali consentono di

trarre le seguenti conclusioni. Campioni solidi prelevati da sondaggi effettuati con escavatore · L’analisi dei campioni prelevati dai sondaggi effettuati con escavatore,

profondità massima di 5 metri circa, evidenzia la presenza diffusa di metalli pesanti quali: Arsenico, Mercurio, Piombo, Rame, Zinco in concentrazione

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superiore al rispettivo limite previsto dalla colonna B della Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.M. 471/99;

· Alcuni campioni (n. 5) presentano un valore di pH acido (intervallo: 2,20 ÷ 4,63);

· La concentrazione dei Fluoruri è molto bassa; · La presenza di idrocarburi policiclici aromatici è stata evidenziata in un solo

campione (sondaggio S7) e in concentrazione bassa, e comunque entro i limiti di legge;

Campioni solidi prelevati dalle carote dei sondaggi I sondaggi sono stati eseguiti fino ad una profondità di 20 m. · I campioni più superficiali (0 – 3m circa) presentano valori più alti di metalli

pesanti, e i parametri sono gli stessi e i valori sono comparabili con quelli evidenziati nei campioni dei sondaggi effettuati con escavatore (Arsenico, Mercurio, Piombo, Rame, Zinco);

· Il terreno più profondo (Maggiore di 11 m), non risulta contaminato da metalli pesanti;

· I valori di pH sono nella normalità; · Per tutti i campioni gli Idrocarburi policiclici aromatici sono risultati inferiori

al limite di rilevabilità strumentale, quindi assenti. Campioni liquidi · I valori di pH risultano nella normalità; · La Conducibilità presenta valori alti, ma giustificati dalla vicinanza del mare

(salinità); · La concentrazione dei Nitrati è elevata; essa non è imputabile al sito oggetto di

indagine ma alla normale attività agricola presente nella zona a monte del sito; · L’Azoto ammoniacale presenta valori sempre superiori a quello delle acque

potabili (0,5 mg/l); anche in questo caso non è imputabile all’attività industriale svolta in passato nel sito, ma agli stessi motivi di cui sopra;

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· Cloruri e Solfati presentano valori alti, influenzati dalla vicinanza del mare; nel solo piezometro “PzA” la concentrazione dei Solfati risulta superiore al valore previsto dalla tabelle “Acque sotterranee” dell’Allegato 1 del D.M. 471/99;

· Nei piezometri superficiali (10 m) la concentrazione di Arsenico, Cadmio, e Mercurio risulta inferiore al rispettivo limite di rilevabilità strumentale. Per il Cobalto, Cromo, Nichel, Rame, Selenio e lo Zinco i valori sono in alcuni casi inferiori al limite di rilevabilità ed in altri superiori ma sempre abbondantemente inferiori al rispettivo limite riportato nella Tab. 1, colonna B - Allegato 1, del D.M. n. 471del 25 Ottobre 1999. La concentrazione del Piombo risulta inferiore al limite di legge ad esclusione del piezometro “PzA”. Per il Ferro ed il Manganese il superamento del limite è stato riscontrato in più piezometri. Quest’ultimo fenomeno può essere legato al fatto che, nonostante lo spurgo prolungato del piezometro, l’acqua prelevata è rimasta leggermente torbida, pertanto la presenza dei suddetti metalli può essere imputata al materiale solido presente in sospensione. Si ricorda che gli stessi sono diffusi sulla crosta terrestre, oltre che costituire residuo della lavorazione effettuata nel sito.

· Nei piezometri profondi (20 m) la concentrazione dei metalli è risultata o inferiore al rispettivo limite di rilevabilità strumentale o abbondantemente inferiore al limite riportato nella Tab. 1, colonna B - Allegato 1, del D.M. n. 471del 25 Ottobre 1999. Unica eccezione è rappresentata dal piezometro “Pz40” nel quale sia il Ferro che il Manganese presentano concentrazioni superiori al rispettivo limite previsto dalla Tab. 1, colonna B - Allegato 1, del D.M. n. 471del 25 Ottobre 1999. A nostro avviso anche in questo caso l’anomalia può essere legata alla torbidità del campione prelevato.

· La concentrazione degli Idrocarburi policiclici aromatici è, per tutti i campioni, inferiore al rispettivo limite di rilevabilità strumentale.

In definitiva la campagna di analisi conferma le problematiche evidenziate in

precedenti studi e cioè una diffusa contaminazione del suolo superficiale per più metalli pesanti, mentre esclude la presenza di composti organici.

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Da quanto sopra esposto, si può fornire una risposta puntuale ai quesiti

dell’incarico. Se e in che quantità sussiste presenza di metalli pesanti, idrocarburi, materiali e

composti chimici presso l’impianto ex Montedison sito in Falconara M, S.S. Adriatica a oggi detenuto dalla ditta “Agricola 92 S.r.l.

L’analisi dei campioni solidi prelevati dai sondaggi effettuati ad una profondità

massima di 5 metri circa evidenzia la presenza diffusa di metalli pesanti quali: Arsenico, Mercurio, Piombo, Rame, Zinco in concentrazione superiore al rispettivo limite previsto dalla colonna B della Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.M. 471/99. La presenza di idrocarburi policiclici aromatici è stata evidenziata in un solo campione (sondaggio S7) e in bassa concentrazione, comunque al di sotto dei limiti del DM. 471/99.

L’analisi dei campioni solidi prelevati dalle carote dei sondaggi, eseguiti fino ad una profondità massima di circa 20 m, confermano a livelli più superficiali (0 – 3 m circa) la presenza dei metalli pesanti Arsenico, Mercurio, Piombo, Rame, Zinco. Per tutti i campioni gli Idrocarburi policiclici aromatici sono risultati inferiori al limite di rilevabilità strumentale; tale esito consente di escludere la presenza di tale inquinante.

I terreni più profondi, a livelli maggiori di 11 m, non risultano contaminati, né da metalli pesanti, ne da idrocarburi, né da altri componenti chimici.

Se negli impianti dimessi o abbandonati o comunque nell’area lo stato dei luoghi

e/o la quantità e qualità di materiale inquinante eventualmente rinvenuto possa propagarsi nelle aree e nel mare immediatamente circostanti [determinando] situazioni di pericolo per l’uomo e di contaminazione o compromissione ambientale

Le indagini eseguite hanno messo in evidenza una contaminazione diffusa, dovuta

a metalli pesanti, del primo strato di terreno (0,0 – 3,0 m), che tuttavia non va ad aggravare in maniera particolare la qualità dell’acqua presente nella prima falda. Quest’ultima risulta già compromessa per il superamento dei limiti di altri parametri (Nitrati, Azoto ammoniacale e Solfati) che nulla hanno a che fare con l’attività svolta

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nel sito oggetto di indagine in quanto presenti anche nei piezometri a monte dell’area indagata.

L’analisi degli Idrocarburi policiclici aromatici ha evidenziato una lieve presenza solo in un campione, comunque sempre inferiore ai limiti di legge, pertanto è da escludere problematiche ambientali legate a questo parametro.

Sulla base di tali considerazioni è possibile affermare che il rischio che i contaminanti ed i materiali inquinati possano propagarsi nelle aree e nel mare immediatamente circostanti sia relativamente basso, se non da escludere. Ciò esclude allo stato attuale il rischio di situazioni pericolose per l’uomo e l’ambiente.

L’intera area abbisogna comunque di un intervento di bonifica e/o di messa in sicurezza in conformità al D.M. 471/99.

Montecatini Val di Cecina, agosto 2002

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8 ALLEGATI

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8.1 Nomina del Consulente tecnico e avviso di accertamenti tecnici

irripetibili

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8.2 Verbale di consulenza tecnica e conferimento dell’incarico

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8.3 CERTIFICAZIONE ANALITICA

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8.4 STRATIGRAFIE

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8.4.1 Carotaggi

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8.4.2 Scavi

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8.5 TAVOLE

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8.5.1 Tavola 1 - Indagine georadar

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8.5.2 Tavola 2 – Indagine geoelettrica: Indagini e profili tomografici

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8.5.3 Tavola 3 - Indagine geoelettrica: Modelli inversi di resistività

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8.5.4 Tavola 4 - Indagine geoelettrica: Modelli inversi di resistività

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8.5.5 Tavola 5 – Ubicazione indagini dirette

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8.5.6 Tavola 6 – Ubicazione indagini dirette

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8.6 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

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