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STRUMENTI TECNICI E NORMATIVI PER LA SOSTENIBILITÀ Prof. Dr. Francisco Serrano Bernardo ([email protected] ) Dipartimento di Ingegneria Civile Area di Tecnologie dell’ambiente UNIVERSITÀ DI GRANADA (SPAGNA)

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STRUMENTI TECNICI E NORMATIVI PER LA

SOSTENIBILIT À

Prof. Dr. Francisco Serrano Bernardo ([email protected])

Dipartimento di Ingegneria CivileArea di Tecnologie dell’ambiente

UNIVERSITÀ DI GRANADA (SPAGNA)

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Sviluppo sostenibile

Gestione ambientale

Mezzo Urbano

Mezzo naturale

Ricercascientifica

sull’ambiente

Scienza edIngegneriaAmbientale

(Tecnologia)

Ditta e l’ambiente. Economia ambientale

ed ecologica

LL ’’ AMBIENTEAMBIENTE

Educazione e Formazioneambientale

Dr. Francisco Serrano Bernardo ([email protected])

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VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E VALUTAZIONE

AMBIENTALE STRATEGICA

SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE (SGA) E AUDIT AMBIENTALE

RESPONSABILITÀ SOCIALE CORPORATIVA (RSC)

PREVENZIONE E RIDUZIONE INTEGRATE

DELL’INQUINAMENTO

QUALITÀ ECOLOGICA (ECOLABEL EU)

STRUMENTI DI GESTIONE E

TECNOLOGIA AMBIENTALE

PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

ANALISI DEL CICLO DI VITA (ACV)

VALUTAZIONE DEL RISCHIO AMBIENTALE E ASSICURAZIONE

RESPONSABILITÀPER DANNO

ALL’AMBIENTE

•PRINCIPIO DI CAUTELA E AZIONE PREVENTIVA•PRINCIPIO DI CORREZIONE•PRINCIPIO DI “CHI INQUINA PAGA”•PRINCIPIO DI PREVENZIONE E QUALITÀ AMBIENTALE

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VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA)

(Direttiva 85/337/CEE)(Direttiva 97/11/CE)

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VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA)

“Analisi ( procedura legale) e valutazione preventiva di natura giuridica-amministrativa , degli effetti indotti da un

determinato progetto sull’ambiente, cioè sul complesso dei fattori naturali, sociali, culturali ed economiciche

caratterizzano l’area circostante il sito coinvolto nel progetto”

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• Questo strumento si applica alla valutazione deiprogetti pubblici e privatiche possono

avere un impatto ambientale importante sui fattori come l’uomo, la fauna e la flora, il

suolo, l’acqua, l’aria,…) . Ai sensi della normativa vigente si intende perPROGETTO:

�La realizzazionedi lavori di costruzione o di altri impiantiod opere.

� Altri interventi sull'ambiente naturale o sul paesaggio, compresi quelli

destinati allo sfruttamento.

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA)

• Secondo normativa europea (Direttive 85/337/CEE e 97/11/CE, Gli Stati membri adottano

le disposizioni necessarie affinché, prima del rilascio dell'autorizzazione, per i progetti per

i quali si prevede un notevole impatto ambientale, in particolare per la loro natura, le loro

dimensioni o la loro ubicazione, sia prevista un'autorizzazione e una valutazione del loro

impatto.

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PROGETTI SOTTOMESSI ALLA PROCEDURA DI VIA SECONDO DIRETTIVA 97/11/CE)

1. Raffinerie di petrolio greggio(escluse le imprese che producono soltanto lubrificanti dal petrolio greggio) nonché impianti di gassificazione e

di liquefazione di almeno 500 tonnellate al giorno di carbone o di scisti bituminosi.

2. - Centrali termiche ed altri impianti di combustionecon potenza termica pari o maggiore di 300 MW e centrali nucleari ed altri reattori

nucleari,

3. a) Impianti per il ritrattamento di combustibili nucleariirradiati.

b) Impianti destinati:

4. -Acciaierie integratedi prima fusione della ghisa e dell'acciaio.

5. Impianti per l'estrazione di amianto, nonché per il trattamento e la trasformazione dell'amianto e dei prodotti contenenti amianto:

6. Impianti chimici integrati,ossia impianti per la produzione su scala industriale, i) per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base;

7. a) Costruzione di tronchi ferroviari per il traffico a grande distanza, nonché aeroporti con piste di decollo e di atterraggio lunghe almeno 2 100

m.

b) Costruzione di autostrade evie di rapida comunicazione.

c) Costruzione di nuove strade a quattro o più corsieo raddrizzamento e/o allargamento di strade esistenti a due corsie al massimo per renderle a

quattro o più corsie, sempreché la nuova strada o il tratto di strada raddrizzato e/o allargato abbia una lunghezza ininterrotta di almeno 10 km.

8. a) Vie navigabili e porti di navigazione internache consentono il passaggio di navi di stazza superiore a 1 350 tonnellate;

b) Porti marittimi commerciali, moli di carico e scarico collegati con la terraferma e l'esterno dei porti (esclusi gli attracchi per navi traghetto) che

possono accogliere navi di stazza superiore a 1 350 tonnellate.

9. Impianti di smaltimento dei rifiuti(cioè rifiuti cui si applica la direttiva 91/689/CEE) mediante incenerimento, trattamento chimico, quale

definito nell'allegato II bis, punto D 9 della direttiva 75/442/CEE (2), o interramento di rifiuti pericolosi.

10. Impianti di smaltimento dei rifiuti mediante incenerimento o trattamento chimico di rifiutinon pericolosi, quali definiti nell'allegato II bis,

punto D 9 della direttiva 75/442/CEE, con capacità superiore a 100 tonnellate al giorno.

11. Sistemi di estrazione o di ricarica artificialedelle acque freatiche in cui il volume annuale dell'acqua estratta o ricaricata sia pari o superiore a

10 milioni di metri cubi.

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PROGETTI SOTTOMESSI ALLA PROCEDURA DI VIA SECONDO DIRETTIVA 97/11/CE)

12. a) Opere per il trasferimento di risorse idrichetra bacini imbriferi inteso a prevenire un'eventuale penuria di acqua, per un volume di acque

trasferite superiore a 100 milioni di metri cubi all'anno.

b) In tutti gli altri casi, opere per il trasferimento di risorse idriche tra bacini imbriferi con un'erogazionemedia pluriennale del bacino in

questione superiore a 2 000 milioni di metri cubi all'anno e per un volume di acque trasferite superiore al 5 % di detta erogazione.

In entrambi i casi sono esclusi i trasferimenti di acqua potabile convogliata in tubazioni.

13. Impianti di trattamento delle acque refluecon una capacità superiore a 150 000 abitanti equivalenti

14. Estrazione di petrolio e gas naturalea fini commerciali, per un quantitativo estratto superiore a 500 tonnellate al giorno per il petrolio e a

500.000 m³ al giorno per il gas naturale.

15. Dighe e altri impianti destinati a trattenere le acque o ad accumularle in modo durevole, laddove un nuovo o supplementare volume di acqua

trattenuta o accumulata sia superiore a 10 milioni di metri cubi.

16. Gasdotti, oleodotti o conduttore per prodotti chimici, di diametro superiore a 800 mm e di lunghezza superiore a 40 km.

17. Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più di:

a) 85 000 posti per polli da ingrasso, 60 000 posti pergalline;

b) 3 000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o

c) 900 posti per scrofe.

18. Impianti industrialidestinati:

a) alla fabbricazione di pasta per carta a partire dal legno o da altre materie fibrose;

b) alla fabbricazione di carta e cartoni con capacità di produzione superiore a 200 tonnellate al giorno.

19. Cave e attività minerarie a cielo aperto, con superficie del sito superiore a 25 ettari, oppure torbiere, con superficie del sito superiore a 150

ettari.

20. Costruzione di elettrodotti aerei con un voltaggio di 220 kV o superiore e di lunghezza superiore a 15 km.

21. Impianti per l'immagazzinamento di petrolio, prodotti petrolchimici o prodotti chimici, con una capacità superiore a 200 000 tonnellate.

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Preparazione del progetto

Notifica autorità competente

Screening del progetto

Determinare il campo della valutazione (SCOPING)

Studio di Impatto Ambientale

Esame delle informazioni ambientali

DECISIONE DELL’AUTORITÀ COMPETENTE

(Dichiarazione di Impatto Ambientale)

Con

sulta

zion

e

PROCEDURA GENERALE VIA

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VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA)

PROCEDURA GENERALE VIA SECONDO

NORMATIVE ITALIANA

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Fonte: www.cartografia.regionelombardia.it

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COS’È LO “SCREENING ”?Lo screeningconsiste nella fase di selezione dei

progetti da sottoporre al processo di VIA

CHE COSA È LO “SCOPING”?“Analisi preliminare e determinazione del quadro

informativo per l’identificazione dei potenziali impattisignificativi del progetto in esame”

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SCREENING E SCOPING

• Verifica della obbligatorietàdella VIA.

• Verifica della opportunità di effettuare la VIA nel caso non vi sia l’obbligatorietàdi legge per l’opera in esame.

• Verifica della possibilità/necessità/opportunità di effettuare la valutazione di “siti alternativi”.

• Identificazione delle interazioni tra opera e ambiente più importanti.

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CommittenteGruppi di interesse

Organismi governativiEnti

locali

Istituti di ricerca

Collettivitàlocale

Organizzazioni di datori di lavoro o

lavoratori

Proprietari ed imprese

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FASE DI CONSULTAZIONE

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Le consultazioni hanno lo scopo di identificare:

• gli impatti• i problemi• le preoccupazioni• le alternative

che i gruppi consultati desiderano che siano affrontati nella procedura di VIA

Fase di consultazione (2)

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STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE (SIA)

Lo studio di impatto ambientale (SIA), é un rapporto (documento) tecnico, più

obiettivo possibile di carattere “interdisciplinare”, che si fa come parte del

processo decissionalesul progetto, perpredire gli impatti ambientali che

possono essere derivati della esecuzione di questo progetto.

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STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE (SIA) (2)

1. Descrizione del progetto, comprese in particolare:· una descrizione delle caratteristiche fisiche dell'insieme del progetto e delle esigenze di utilizzazione del suolo durante le fasi di costruzione e di funzionamento;· una descrizione delle principali caratteristiche dei processi produttivi, con l'indicazione per esempio della natura e dellequantità dei materiali impiegati;· una valutazione del tipo e della quantità dei residui e delle emissioni previsti (inquinamento dell'acqua, dell'aria e del suolo, rumore, vibrazione, luce, calore, radiazione, ecc.) risultanti dall'attività del progetto proposto.

2. Una descrizione sommaria delle principali alternativeprese in esame dal committente, con indicazione delle principaliragioni della scelta, sotto il profilo dell'impatto ambientale.

3. Una descrizione delle componenti dell'ambiente potenzialmente soggette ad un impatto importantedel progetto proposto, con particolare riferimento alla popolazione, alla fauna e alla flora, al suolo, all'acqua, all'aria, ai fattori climatici, ai benimateriali, compreso il patrimonio architettonico e archeologico, al paesaggio e all'interazione tra questi vari fattori.

4. Una descrizione dei probabili effetti rilevanti del progettoproposto sull'ambiente:· dovuti all'esistenza del progetto,· dovuti all'utilizzazione delle risorse naturali,· dovuti all'emissione di inquinanti, alla creazione di sostanze nocive e allo smaltimento dei rifiuti, e la descrizione da parte del committente dei metodi di previsione utilizzati per valutare gli effetti sull'ambiente.

5. Una descrizione delle misure previste per evitare, ridurre e se possibile compensarerilevanti effetti negativi del progettosull'ambiente.

6. Un riassunto non tecnicodelle informazioni trasmesse sulla base dei punti precedenti.

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VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS)

(Direttiva 2001/42/CE)

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Politiche

Piani e Programmi

Progetti

3(4)Livelli

3 (4)PPP

VALUTAZIONE AMBIENTAL STRATEGICA (VAS)

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• Valutazione ambientale di un’azione strategica– Azioni strategiche: Politiche, Piani e Programmi(PPP)

– Politiche: dichiarazioni di intentiche definiscono gli obiettivi di governo.

– Piani, programmi e progetti: strumenti aventi il compito di realizzare le politiche.

– Oggetto della valutazione: impatto ambientale del PPP

VALUTAZIONE AMBIENTAL STRATEGICA (VAS)

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ELEMENTI DI DISTINZIONE FRA VIA E VAS

• VIA: valutazione dei progetti.• VIA: effettuata a posteriori del progetto(in generale).• VIA: considerazione del solo aspetto ambientale.

• VAS: valutazione di politiche, piani e programmi.• VAS: inserita nel processo decisionalefin dalle sue

prime fasi.• VAS: considerazione paritaria di aspetti economici,

sociali ed ambientali.

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VAS E PIANIFICAZIONE

� La VAS si deve realizare:

� Durantela redazione del PPP.

� Prima chequesto PPP sia messo in marcia.

� La VAS può integrarsi nei processi di pianificazioneesistenti o

incorporarsiin maniera parallelanei procedure legali stabiliti.

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COSA SONO I PPP NELLA VAS

I PPP definiti per la VAS devono:

� Esser elaborati e/o adottati per una autorità nazionale,

regionaleo locale (Piani di Ordenazione del Territorio,

Infrastrutture, Idrologiche, Urbani, ecc.)

� Esser esigetti perdisposizioni legislativeo amministrative.

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• PPP relativi al settore agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, alla gestione dei rifiuti e delle acque, alle telecomunicazioni, alla pianificazione territoriale, alla tutela dell'habitat, della fauna e della flora selvatica.

• PPP con incidenza ambientale alta, sulla base che venga determinata per la normativa europea, statale e/o regionale di VIA.

QUALI SONO I PPP SOMESSI ALLA PROCEDURA VAS

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Valutazionepreliminare

Analisi del PPP

Analisi del ambito

riguardato

Valutazionedegli obietivvi

PPP

Identificazione e valutazione deglieffetti del PPP

Misure e recomendaciones

della VAS

Disegno del sistema di controllo

PARTECIPAZIONE PUBBLICA

METODOLOGIA GENERALE DI ELABORAZIONE D’UNAVAS

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FASI DELLA VAS

DEFINIZIONE DEL PPP

VAS Obbligatoria Screening

Scoping

RAPPORTO AMBIENTALEXXX

X

InformazioneX

Altri Statimembri

PubblicoAutorità

Ambientali

CONSULTAZIONE

Procedura legale

Informazione riguardoalla decisione finale

VAS non necessaria

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IL RAPPORTO AMBIENTALE (O RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE)

a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programmae del rapporto con altri pertinenti piani o programmi;

b) aspetti pertinentidello stato attuale dell'ambientee sua evoluzione probabile senza l'attuazionedel piano o del programma;

c) caratteristiche ambientali delle areeche potrebbero essere significativamente interessate;

d) qualsiasi problema ambientale esistente,pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designateai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE;

e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Statimembri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si ètenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazioneambientale;

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IL RAPPORTO AMBIENTALE (O RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE) (2)

f) possibili effetti significativi sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori;

g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nelmodo più completo possibile glieventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del programma;

h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuatee una descrizione di come è stataeffettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenzetecniche o mancanza di know-how) nella raccolta delle informazioni richieste;

i) descrizione dellemisure previstein merito al monitoraggio.

j) sintesi non tecnicadelle informazioni di cui alle lettere precedenti.

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PREVENZIONE E RIDUZIONE INTEGRATE DELL ’INQUINAMENTO

(Direttiva 2008/1/CE)

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• Pasta per carta a partire dal legno, carta e cartoni.

• Impianti per il pretrattamento (lavaggio, imbianchimento, ecc.) di tessili.

• Impianti per la concia delle pelli.

• Macelli.

• Trattamento e trasformazione di prodotti alimentari.

• Trattamento e trasformazione del latte.

• Impianti per l’eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali.

• Impianti per l’allevamento intensivo di pollame o di suini.

• Impianti per il trattamento di superficie utilizzando solventi organici.

• Impianti per la fabbricazione di carbonio (carbone duro) o grafite per uso elettrico.

*ALTRE ATTIVITTÀ

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SETTORI INDUSTRIALI PIÙ COINVOLTI NELL’INQUINAMENTO

Industria chimica

Industria deiprodotti minerali

Produzione e Trasformazione dei

metalli

Activittà energetica

Altre attivittà (*)

Gestionedei Rifiuti

CATEGORIE DI ATTIVITÀINDUSTRIALI SECONDO

“ALLEGATO I” DIRETTIVA 2008/1/CE

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1) Principio de Cautela e Azione Preventiva: Col’aiuto delleMigliori Tecnici Disponibili (MTDs), si garantiscono uniValori Limite di Emissioned’inquinamento.

2) Principio de Co-responsabilità(“Qui inquina paga” e “Qui consume paga”): Obbligazioni del gestore di un impianto e garanzie delle autorità competenti.

3) Principio di “Dipendenza”: Le autorità o gli organismi cui spetta, a norma delle disposizioni legislative degli Statim membri, adempiere agli obblighi derivanti dalla normativa. “Pensa globalmente, attua localmente”.

4) Principio di accesso all’informazione e partecipazione del pubblico: Gli Stati membri provvedono affinché al pubblico interessato vengano offerte tempestive ed effettive opportunità di partecipare alle procedure rela al rilasciodi un’autorizzazione per nuovi impianti, di un’autorizzazione per modifiche sostanziali, ecc.

5) Principio di fomento di misure a scala internazionale.

6) Principio d’integrazione della gestione ambientale.

E’ basata su questi principi:

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MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI (MTDs /BATs)

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La più efficiente e avanzata fase di sviluppo di attivitàe i relativi metodi di esercizio

indicanti l’idoneità pratica di determinate tecniche a costituire, in linea di massima, la base

dei valori limite di emissione (VLE) intesi a evitare oppure, ove ciò si riveli impossibile, a

ridurre in modo generale le emissioni e l’impatto sull’ambiente nel suo complesso.

• TECHNIQUE : sia le tecniche impiegatesia le modalità di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura dell’impianto.

• MIGLIORI : le tecniche più efficaciper ottenere un elevato livello di protezionedell’ambiente nel suo complesso.

• DISPONIBILI : Tecniche sviluppate su una scala che ne consenta l’applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente validenell’ambito del pertinente comparto industriale, prendendo in considerazione i costi e i vantaggi, indipendentemente dal fatto chesiano o meno applicate o prodotte nello Stato membro in questione, purché il gestore possaavervi accesso a condizioni ragionevoli.

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• Uso di Tecniche che generinopochi rifiuti.

• Uso di sostanzemeno pericolose.

• Sviluppo di Tecniche di recupero e riciclo.

• Processi e impianti. Esperienza a scala industriale.

• Progressi tecnici e evoluzione delleconoscenze scientifici.

• Prevenzione o reduzionedel impatto degli emissioni, rischio di incidenti e suoi conseguenze.

• Informazionedisponibile (UE, Stati, Regioni., NGO, Accordi, ecc).

Per poter fissare i Valori Limite di Emissione (VLEs), avrà che tener da conto:

• Caratteristiche tecnichedel impianto.

• Posizione geografica.

• Condizionilocali del ambiente.

LE MTDs SONO STRUMENTI PER IL CALCOLO DEI VLE’s

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MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI (MTDs /BATs)

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CHE COSA SI RIESCE CON UN BUON PROGETTO DI PREVENZIONE E LA RIDUZIONE INTEGRATE DELL’INQUINAMENTO

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a) Siano adottate le opportune misure di prevenzionedell’inquinamento, applicando segnatamente le MTD.

b) Non si verifichino fenomeni di inquinamentosignificativi;

c) Siaevitata la produzione di rifiuti, in caso contrario, questi vengono recuperati o, ove ciò sia tecnicamenteed economicamente impossibile, vengono eliminatievitandone e riducendone l’impatto sull’ambiente;

d) L’energia sia utilizzata in modo efficace.

e) Siano adottate le misure necessarie per prevenire gli incidentie limitarne le conseguenze;

f) Si provveda onde evitare qualsiasi rischio di inquinamento al momento della cessazione definitivadelleattività e il sito stesso venga ripristinato in manierasoddisfacente.

g) Proporre alla Amministrazionel’adozione di VLEs e MTDspiù efficaci.

h) Conoscere la realtàgeografica, sociale, ambientale ed economicaintorno al impianto perscegliere la MTD e VLE.

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SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE

(ISO 14001 edEMAS)

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IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

• Un Sistema di Gestione Ambientale(SGA) è uno strumento per favorire l’impegno consapevole e continuativo delle “organizzazioni” verso il rispetto delle normative e la prevenzione ambientale.

• È una tecnica gestionale basata sulla prevenzionee sulla partecipazione attivadei soggetti coinvolti.

• Le normative applicate in questo campo sono:– Norma internazionale UNI EN ISO 14001:2004– Regolamento (CE) n. 1221/2009 (EMAS III).

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IL TIPICO PROCESSO CICLICO DEI SGA (SECONDO ISO 14001)

IMPLEMENTAZIONEIMPLEMENTAZIONE

CONTROLLOCONTROLLOAZIONI CORRETTIVEAZIONI CORRETTIVE

REVISIONEREVISIONEDELLA GESTIONEDELLA GESTIONE

MIGLIORAMENTOMIGLIORAMENTOCONTINUOCONTINUO

ANALISI AMBIENTALEANALISI AMBIENTALEINIZIALEINIZIALE

POLITICAPOLITICAAMBIENTALEAMBIENTALE

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ARGOMENTI PER ELABORARE NORME INTERNAZIONALI DI STANDARDIZZAZIONE (ISO)

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CARATTERISTICHE DEI SGA

• Individuare ed evidenziare le inefficienze nel sistema gestionale, quindi definire ed attuare opere di miglioramento(politica ambientale).

• Analizzare gli aspetti ambientali, sia quelli diretti sia quelli indiretti, legati alla struttura organizzativa dell’Amministrazione ed alla conseguente gestione del territorio.

• Individuare “chi fa che cosa, come e quando”, vale a dire ricercare una responsabilizzazione precisa e personale delle attività.

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• Promuovere l’efficienza ambientale dell’organizzazione attraverso un miglioramento nella gestione delle risorse e la progressivariduzione dell’inquinamento.

• Affrontare con sistematicità le problematiche ambientali.

• Maggiore trasparenza nelle attivitàsvolte all’interno del territorio di competenza dell’organizzazione o del sito industriale.

CARATTERISTICHE DEI SGA (2)

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http://ec.europa.eu/environment/emas/index_en.htm

(ECO-MANAGEMENT AND AUDIT SCHEME)

SISTEMA COMUNITARIO DI ECOGESTIONE E AUDIT (Regolamento (CE) n. 1221/2009)

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Il Sistema EMAS (Eco-Management and Audit Scheme)di ecogestione e verifica è ilsistema volontario europeoper le imprese ed altre organizzazioniche si impegnano a valutare, gestire e migliorare la propria prestazioneambientale.

CHE COS'È EMAS?

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1. Migliorare in continuole prestazioni ambientali.

2. Conformità alla normativa ambientale assicurata dalla

supervisione dell'Autorità Pubblica.

3. Informazione al pubblicomediante rapporti annuali.

4. Coinvolgimento dei lavoratori.

4 PILLASTRI CHE RINFORZANO ALL’ ISO 14001

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•EMAS è aperto a qualsiasi organizzazione del settore pubblico o privatoche

desideri migliorare la propria prestazione ambientale.

•EMAS può essere facilmente applicatonelle piccole e medie imprese (PMI),

anche con poche risorse umane e finanziarie o con limitate competenze interne.

•Le grandi imprese e le imprese che operano in più sitipossono trarre vantaggio

dalla standardizzazione di EMAS in tutti i settori (principalmente nell'Unione

europea).

•Le Autorità locali, EMAS può aiutare ad ottimizzare le attività a carattere

ambientaleed i requisiti di natura ambientale nei diversi settori di competenza,

ad esempioamministrazione, costruzione, salute ed educazione.

CHI PUÒ PARTECIPARE AD EMAS?

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SCHEMA DI ATTUAZIONE DEL SGA (SECONDO EMAS)

AUDIT

PUBBLICO VERIFICATORE

DEFINIZIONE DELLAPOLITICA AMBIENTALE

PIANIFICAZIONE DELPROGRAMMA DI AZIONE

DICHIARAZIONE AMBIENTALE

REGISTRAZIONE

DISPONIBILITÀDELL’AMMINISTRAZIONE

PER SGAEFFETTUAZIONE ANALISI

AMBIENTALE INIZIALE

ATTUAZIONE DELSGA

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LA NORMATIVA: PRINCIPALI DIFFERENZE

Richiede il rispetto delle norme ambientali

Non prevede la conformità alle norme ambientali

Richiede la Dichiarazione AmbientaleConsiglia una strategia comunicativa

Validità europea (con EMAS III giàaperta ad altri paesi non membri)

Validità internazionale

Procedura convalidata da un ente pubblico

Procedura convalidata da un organo privato

EMASISO 14001

�� La certificazione ISO 14001 può La certificazione ISO 14001 può rappresentare il primo passorappresentare il primo passoper le per le ““ organizzazioniorganizzazioni”” che vogliono aderire al Regolamento che vogliono aderire al Regolamento EMAS.EMAS.

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� Risparmiodeicosti.

� Incrementodellaefficacia.

� Maggiore abilità percumplire colla legislazioneambientale.

� Eseguire l’esigenze di cittadini, clienti, corporazioni, ecc.

� Migliori relazioni fraparti interessati.

� Maggiore comunicazione con tutte quelle persone coinvolte diretta e

indirettamente nella ditta, aumentando sua capacità di motivazione e

compromesso coll’ambiente.

VENTAGGI DEI SGA NEGLI ORGANIZZAZZIONI

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ANALISI DEL

CICLO DI VITA

(LIFE CYCLE ASSESSMENT)

(ACV/LCA)

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CICLO DI VITA

Energia

Trasporti

Acquisizionematerie prime

Fabbricazione

Uso/Riuso/Manutenzione

Riciclo/Gestione dei rifiuti

Materie prime

Energia

INPUT OUTPUT

Emissioni in

Emissioni in

Rifiuti solidi

Coprodotti

Altri rilasci

aria

acqua

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ANALISI DEL CICLO DI VITA (ACV)

Analisi dell’Inventario

Acquisto dei risorse.Fabbricazione.

Usi.Rifiuti

Valutazione deimiglioramenti

Valutazione dei impatti

Clasificación.Caracterización.

Valoración. Definizione di obiettivi e

conseguimiento

1) Definizione di obiettivi e ambito di

studio.

2) Analisisdell’inventario.

3) Valutazione deiimpatti.

4) Valutazione deimiglioramenti (fase di

interpretazione dei resultati).

5) Revisionecritica.

FASI DEL ACV/LCA

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Processo che permette di valutare gli impatti ambientali associati ad un prodotto, processo o attività, attraverso l'identificazione e la quantificazione dei consumi di materia ed energiae delle emissioni nell'ambiente e che consente l'identificazione e la valutazione delle opportunità per ridurre questi impatti.

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ACV DI DETERSIVI PER I VESTITI

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ANALISI DEL CICLO DI VITA (ACV)

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ACV DI ALBERGHI TURISTICI

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ANALISI DEL CICLO DI VITA (ACV)

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• Quantifica i reali e potenziali impatti sull'ambiente nell’arco dell'intero ciclo di vita del

prodotto ("dalla culla alla tomba")

• Valuta gli effetti sui problemi ambientali su scala globale- regionale.

• Impedisce che gli impatti vengano "trasferiti" su scala spaziale e temporale.

• Efficace strumento di gestione ambientale per la prevenzione dell’impatto ambientale.

ANALISI DEL CICLO DI VITA (ACV). ALCUNI VENTAGGI

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QUALIT À ECOLOGICA

(ECO-LABEL)

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REGOLAMENTO (CE) N. 66/2010

relativo al marchio di qualità ecologica

dell’Unione europea (Ecolabel UE)

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� E’ un marchio creato dalla Commissione Europeaper aiutarei consumatori ad

acquistare prodotti “verdi”,

� Un marchio di qualità chesegnala i prodotti di uso comune più eco-compatibili

(ad eccezione de prodotti medicinali per uso umano o veterinario)

CHE COS’E’ IL MARCHIO COMUNITARIO DI QUALITÀ ECOLOGIC A

� Il marchio Ecolabel europeo su di un prodotto indica che un organismo pubblico

indipendente ha accertato che quel prodotto rispetta rigorosi criteri ecologici e tecnici

di prestazione definitivi a livello europeo.

� I criteri vengono regolarmente aggiornati per tener conto dell’evoluzione

tecnologica.

SIGNIFICATO DEL MARCHIO ECOLABEL EUROPEO APPOSTO SU DI UN PRODOTTO

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6 BUONE RAGIONI PER SCEGLIERE “ECOLABEL”

1. CERTIFICATO DA UN ORGANISMO INDIPENDENTEIl marchio Ecolabel viene rilasciato dal Comitato Ecolabel-Ecoaudit.Il Comitato è un organismo indipendente costituito da membri nominati (in generali) daiMinisteridell'industria, dell'Ambiente, della Sanità e del Tesoro.

2. FACILE DA RICONOSCEREOgni prodotto Ecolabel viene fregiato con una margherita facilmente riconoscibile.

3. DI QUALITÀ: NON SOLO ECOLOGICA, MA ANCHE PRESTAZ IONALEI prodotti Ecolabel sonocompatibili con l'ambientee soddisfano anche l'esigenze del consumatore, garantendol'effettiva qualità del prodotto.Il prodotto Ecolabel smentisce l'opinione comune che i prodotti ecologici siano di qualità inferiore a quellirealizzati con i metodi " tradizionali".

Esempio: per ottenere il marchio Ecolabel i detersivi per lavastoviglie e per le lavatrici devonosuperare un prova di rendimento. Le loro qualità prestazionali devono essere almeno uguali alle prestazioni di puliziaottenute dai detersivi comuni, non ecologici.

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4. BASATO SU DATI SCIENTIFICILa definizione dei criteri ecologici avvieneattraverso l'analisi del ciclo di vita (LCA)del prodotto/serviziostesso. Per ogni prodotto vengono presi in considerazione i principali aspetti ambientali (qualità dell'ariae dell'acqua, protezione dei suoli, riduzione dei rifiuti, risparmio energetico, gestione delle risorse naturali, protezionedella fascia di ozono, sicurezza ambientale, impatto biodiversità) individuando tutti gli impattiambientali del prodotto durante il suo ciclo di vita "dalla culla alla tomba".

5. APPROVATO CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTE LE PART I INTERESSATEIl Comitato dell'Unione Europeaper il marchio Ecologico formato dagli Organismi competenti nazionali e dalForum Consultivo Europeo ha ilcompito di revisionare i criteri Ecolabel, identificare nuovi possibili prodotti, sensibilizzare e promuovere la diffusione del sistema Ecolabel. L'insieme di queste attività viene svoltacon la partecipazioneequilibrata di tutte le parti interessate: le industrie, i distributori, le PMI, le associazioni deiconsumatori e le associazioni ambientali (il Forum Europeo).

6. CONTROLLATO DA AUTORITÀ PUBBLICHEPer ottenere ilmarchio Ecolabel l'azienda viene sottoposta a controlliamministrativi e tecnici (istruttoria)perverificare il rispetto dei criteri Ecolabel. Solo le aziende che rispettano i criteri Ecolabel ottengonola margherita, una garanzia anche per il consumatore.

6 BUONE RAGIONI PER SCEGLIERE “ECOLABEL”

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CONCLUSIONI FINALI

1) La gestione ambientale è essenziale perabbordare soluzioni ai problemi ambientali e

riuscire lo sviluppo sostenibile

2) Ogni uno degli strumenti qui abbozzati hanno di un gran potenzialeper dare risposta a

questi problemidalla responsabilitàdell’ammnistrazione e gestori ambientali.

3) La tecnologia, permette utilizzaretecniche concrete pergestire e proteggerel’ambiente

naturale, rurale e urbano, attraverso la applicazionedi MTDs sull’acqua, aria e suoli.

4) Nei prossimi anni la gestione e tecnologie ambientalisaranno la chiave per arrivare agli

obiettivi di sviluppo sosteninbile che il nostro pianeta richiede.

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STRUMENTI TECNICI E NORMATIVI PER LA

SOSTENIBILIT À

Prof. Dr. Francisco Serrano Bernardo ([email protected])

Dipartimento di Ingegneria CivileArea di Tecnologie dell’ambiente

UNIVERSITÀ DI GRANADA (SPAGNA)