Strumenti di Finanziamento alla Formazione

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I finanziamenti per la formazione

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una panoramica sintetica ed esaustiva sulle forme di finanziamento

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I finanziamenti per la formazione

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Indice

• Scenario

• Le learning regions

• Gli strumenti di finanziamento• Programmi operativi e Fondi Strutturali• La formazione continua• I congedi formativi• Il progetto pari• La formazione individuale• Cenni sulle attività formative regionali• I Fondi Interprofessionali

• Riferimenti bibliografici

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Scenario: le guidelines del mercato

• Le aziende ricercano maggiore competitività attraverso il cost saving e l’incremento del know how

• La formazione è vista come accrescimento della competitività

• Gli imprenditori ed i lavoratori concordano sull’opportunità di aumentare le conoscenze e valorizzare le competenze

• I principali ostacoli alla formazione sono il tempo ed il costo

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Scenario: focus point

• Il principale strumento di finanziamento è il FSE, usato da 2 aziende su 10

• In ITALIA il 32% delle aziende ha fatto formazione nel 2008 vs il 60% della media UE

• In Italia il 29% dei lavoratori ha fatto formazione nel 2008 vs il 33% della media UE

• I fondi interprofessionali registrano l’iscrizione di un’azienda su 3 e un utilizzo delle risorse accumulate del 20%

• I maggiori investimenti in formazione sono rivolti verso gli impiegati

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Scenario: la formazione non fa sistema

• La formazione è spezzata in 20 sottosistemi quante sono le regioni

• La Costituzione assegna la formazione alle regioni

• Spesso la formazione e usato come ammortizzatore sociale delle regioni

• Non si è mai fatto un testo unico nazionale della Formazione • La cabina di regia nazionale sulla formazione sarebbe un’opportunità

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La formazione non fa sistema nazionale: le learning regionperché si parla di learning region?

•I Bandi Pubblici sono regionali e costituiscono opportunità aggiuntive allo sviluppo dei percorsi formativi interni alle imprese private e alla pp.aa.•C’è un forte processo di accreditamento delle agenzie formative e dei piani formativi a livello regionale•Esistono network stabili di agenzie formative a livello regionale•Sviluppo delle capacità dei destinatari di realizzare le proprie analisi del fabbisogno favorito da politiche regionali•Concorrenza regionale delle agenzie sul mercato anche a prescindere dai finanziamenti pubblici•Destinatari della formazione proattivi e capaci di scegliere fra percorsi alternativi (cataloghi regionali)•Controllo ex-ante fondato sull’accreditamento delle agenzie, dei progetti e e dei beneficiari a livello regionale

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Programmi Operativi e Fondi Strutturali programmazione 2007-2013

1.Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR): finanzia infrastrutture con la finalità di incremento occupazionale di sostegno alle PMI;

2.Fondo sociale europeo (FSE): agevola l’accesso al mercato del lavoro, garantisce le pari opportunità, sviluppa le capacità e le qualifiche professionali volte all’incremento dell’occupazione;

3.Fondo di coesione (FC): finanzia interventi in materia trasporti ed ambiente nei paesi che hanno un pil <90% media europea.

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Fondi Strutturali e di Coesione: priorità di azioni

1. Sviluppo delle infrastrutture di base, trasporti, ICT, ambiente, energie sostenibili e rinnovabili;

2. Supporto all’imprenditoria (start-up di impresa o di cluster), sostegno all’innovazione, sostegno alle PMI, accesso ai finanziamenti;

3. Sviluppo dell’occupazione, della specializzazione, della sicurezza sul lavoro, del training e della FC;

4. Sviluppo territoriale: trasporti, turismo, imprenditoria locale e rurale, patrimonio culturale.

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Fondi Strutturali e di Coesione: obiettiviNel periodo 2007-2013 abbiamo tre nuovi obiettivi:

• l'obiettivo "Convergenza", che mira ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni meno sviluppate dell'UE attraverso il miglioramento delle condizioni di crescita e di occupazione. Tale obiettivo viene finanziato tramite il FESR, il FES e il Fondo di coesione. Esso rappresenta l'81,5% del totale delle risorse disponibili. I massimali di cofinanziamento delle spese pubbliche sono pari al 75% per il FESR e per il FES e all'85% per il Fondo di coesione;

• l'obiettivo "Competitività regionale e occupazione" mira ad anticipare i cambiamenti economici e sociali, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente e lo sviluppo di mercati del lavoro anche nelle regioni non oggetto dell'obiettivo "convergenza". Esso è finanziato tramite il FESR e il FES e rappresenta il 16% del totale delle risorse disponibili. Le azioni che rientrano in tale obiettivo possono essere cofinanziate fino al 50% delle spese pubbliche ;

• l'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" mira a migliorare la cooperazione a livello transfrontaliero, transnazionale e interregionale nei settori riguardanti lo sviluppo urbano, rurale e costiero, lo sviluppo delle relazioni economiche e la messa in rete delle piccole e delle medie imprese (PMI). Tale obiettivo è finanziato tramite il FEDER e rappresenta il 2,5% del totale delle risorse disponibili. Le azioni che rientrano nell'obiettivo "Cooperazione territoriale" possono essere cofinanziate fino al 75% delle spese pubbliche.

Il sostegno dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione ai tre obiettivi suindicati assume la forma di un cofinanziamento.

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Fondi Europei: stanziamenti nei 27 paesi UEConvergenza Competitività Regionale e occupazione

Paese UE Coesione Convergenza Phasing-out Phasing-in Competitività regionale e occupazione

Cooperazione Territoriale Europea

Totale

Belgio 0 0 638 0 1425 194 2257Bulgaria 2283 4391 0 0 0 179 6853Rep. Ceca 8819 17064 0 0 419 389 26691Danimarca 0 0 0 0 510 103 613Germania 0 11864 4215 0 9409 851 26339Estonia 1152 2252 0 0 0 52 3456Irlanda 0 0 0 458 293 151 902Grecia 3697 9420 6458 635 0 210 20420Spagna 3543 21054 1583 4955 3522 559 35216Francia 0 3191 0 0 10257 872 14320Italia 0 21211 430 972 5353 846 28812Cipro 213 0 0 399 0 28 640Lettonia 1540 2991 0 0 0 90 4621Lituania 2305 4470 0 0 0 109 6884Lussemburgo 0 0 0 0 50 15 65Ungheria 8642 14248 0 2031 0 386 25307Malta 284 556 0 0 0 15 855Paesi Bassi 0 0 0 0 1660 247 1907Austria 0 0 177 0 1027 257 1461Polonia 22176 44377 0 0 0 731 67284Portogallo 3060 17133 280 448 490 99 21510Romania 6552 12661 0 0 0 455 19668Slovenia 1412 2689 0 0 0 104 4205Slovacchia 3899 7013 0 0 449 227 11588Finlandia 0 0 0 545 1051 120 1716Svezia 0 0 0 0 1626 265 1891Regno Unito 0 2738 174 965 6014 722 10613Network cooperation           445 445Assistenza Tecnica             868Totale 69577 199323 13955 11408 43555 8721 347407

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La formazione continua in Italia: la legge 236/1993

•Introduzione di piani formativi concordati con le parti sociali:• Piani formativi territoriali, settoriali o aziendali (prevalente)• Piani formativi individuali a voucher

•Tendenza all’integrazione con omologhe azioni finanziate da FSE e Fondi Interprofessionali

•Attuazione con Decreto Direttoriale (ultimo 40/2007 per risorse 2006-2007 introduce come destinatari i lavoratori coinvolti in provvedimenti di ammortizzatori sociali) seguito dai bandi regionali

•Bandi regionali emessi su DD 40/07: Calabria, Emilia Romagna, FVG, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Trento, Umbria, Veneto

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I congedi formativi della legge 53/2000: disposizioni per il diritto alla formazione per il sostegno della matenità e paternità

•Articolo 5: Congedi per la formazione – conseguimento di titoli di studio

•Articolo 6: Congedi per la formazione continua – accrescimento conoscenze e competenze professionali

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I congedi formativi della legge 53/2000: articolo 6

• Enti predisponenti l’offerta formativa: Stato, Regioni ed Enti Locali oltre che aziende e parti sociali

• Certificazione dei crediti formativi

• Riferimenti normativi: 196/97 art.17, CCNL di categoria, Fondi Interprofessionali

• Piani Settoriali, Territoriali, Aziendali (fondi interprofessionali) ed individuali (prevalenti) (anche attraverso ROL: 16mio€\anno)

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La formazione individuale

• Cosa è?• La FCI nella 236/93• La FCI nella 53/00

Caratteristiche• Accesso attraverso voucher individuali• Compartecipazione finanziaria (eventuale) del lavoratore• Svolgimento (eventuale) fuori dell’orario di lavoro• I voucher aziendali e le PMI

Caratteristiche•236: Le regioni accreditano cataloghi e voucher, le aziende compartecipano all’organizzazione ed alla spesa a carico del lavoratore

• 53: Formazione finalizzata al lavoro

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PROGETTO PARILe attività del Programma P.A.R.I. sono destinate ai lavoratori disoccupati percettori o meno di ammortizzatori sociali, I lavoratori appartenenti a questa categoria si trovano in cassa integrazione straordinaria o mobilità in deroga: sono le donne che vogliono inserirsi nel mercato del lavoro; gli over 50; i disoccupati di lunga durata e i lavoratori socialmente utili.

In particolare vi sono circa 20.000 lavoratori percettori di ammortizzatori sociali e oltre 5.000 lavoratori non percettori di indennità o sussidio legati allo stato di disoccupazione.

Tali soggetti sono destinatari degli interventi con il sostegno di una "dote" sotto forma di dote formativa o sostegno al reddito.

Dote formativaÈ un'erogazione dell'importo di 1000 euro, di cui beneficia il lavoratore - per percorsi formativi presso enti accreditati o per supporto ad attività formative in corso- o l'impresa per adattare le competenze del lavoratore assunto alle proprie esigenze.

Sostegno al redditoÈ un'erogazione di 4.500 euro destinata al lavoratore non percettore di indennità o sussidio legato allo stato di disoccupazione (450 euro per 10 mesi massimo o in due tranche per creazione di impresa) che il lavoratore stesso può aggiungere alla dote formativa. L'impresa che assume il lavoratore assegnatario può usufruirne, per la parte residua sulle 10 mensilità spettanti, a partire dal momento dell'assunzione. 

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La formazione individuale: ILA

L’individual Leaning Account – Carta di Credito Formativo

• Regioni (sperimentali): Toscana, Umbria e Piemonte

• Destinatari: Disoccupati e lavoratori atipici

• Dotazione: €. 3.000 in due anni

 

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Cenni regionali• Valle d’Aosta: invito aperto, priorità PMI, 236 pf concordati – misura D1,POR ob.3 attività a catalogo;• Piemonte: delega provinciale(attuatori), direttiva regionale vs imprese (aree di crisi, qualificazione HR) e vs lavoratori (ex 53, 236 e POR ob.3 misura E1);• Liguria: delega provinciale(attuatori), direttiva regionale linea di intervento A (A1=piani,A2=voucher) e linea di intervento B (a domanda individuale), fondi POR, biennale, misura D1 (sicurezza, piani di fattibilità, fc individuale);• Lombardia: doppio dispositivo, a scelta individuale (voucher e catalogo formativo vs lavoratori occupati – tutti i ccnl – e beneficiari di trattamenti welfare ex 236, 53), progetti quadro e settoriali (236), le province fanno bandi, FSE Misura D1;• Trento: Obiettivo A (lavoratori, quadri, dirigenti e imprenditori), Obiettivo B (FC negoziata), Obiettivo C (aggiornamento delle competenze) (FSE vs piccole e medie imprese, 236 e 53 vs lavoratori);• Bolzano: Formazione Individuale con priorità alle categorie svantaggiate (voucher ex 53 e 236), residui 236 su piani;• Veneto: Direttive biennali, 236 e 53 piani aziendali e pluriaziendali, voucher individuali e aziendali spendibili su catalogo elettronico (236), FSE D1 e D2 (privati e pubblici);• FVG: Catalogo aggiornato per formazione individuale (236), legge 53 (60% individuali e 40% imprese), FSE 2006 autonomi, liberi prof., PMI• Emilia Romagna: delega provinciale(attuatori), catalogo regionale on line in fase di aggiornamento(53, 236, POR). Da maggio le province emetteranno i bandi per voucher per lavoratori coperti da versamento per disoccupazione (ex 236), FSE 2007-2013 806mio€ vs over45 e donne;• Toscana: delega provinciale(attuatori), Avvisi FSE(POR OB.3) + Interprofessionali, accreditamento;• Umbria: bandi multimisura (236, 53 e FSE) (piani formativi, inserimento e re, FC e competitività, percorsi individuali, promozione lavoro femminile, catalogo on line con accreditamento;• Marche: legislazione regionale del lavoro, delega alle province, piani triennali e annuali, due linee d’intervento (pubblico e privato), regione linee guida a cui devono attenersi gli attuatori e l’autorità di gestione (ex236 piani concordati, ex53 individuali);• Lazio: 3 linee (FSE ob.3 D1 parzialmente dalle province, dal 2004 catalogo on line per formazione individuale ex.53, ex236 piani rivolto alle imprese) • Abruzzo: ex.236 piani formativi aziendali (sviluppo locale, pari opportunità, società dell’informazione con priorità crisi e sostegno al reddito), ex.53 individuale, FSE misura D1 (PMI e autonomi, liberi professionisti, organizzazione e tecnologia) • Campania: ex 236 piani di formazione continua per occupati, d. regionale 107/06 (70%aziende in crisi, 30% individuali), d.243/04 (aziende in crisi per lavoratori in cig, in mobilità e disoccupati da enti accreditati, FC POR 3.9 e 3.8, PFL, FOCUS, POR CAMPANIA, PASER- riqualificazione, inserimento e re, inclusione sociale• Sardegna: ex 53 bando unico su catalogo formativo (POR Sardegna 3.16 asse III)

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UN’ OPPORTUNITA’ PER LE AZIENDE:I FONDI INTERPROFESSIONALI

I Fondi Interprofessionali nascono nel 2001 su iniziativa delle Parti Sociali come Associazionidi natura paritetica e dunque costituiti in egual misura da rappresentanti datoriali di categoria(es. Confindustria, Confcommercio) e dalle corrispondenti organizzazioni sindacali.

I Fondi sono alimentati dallo 0,30% dei contributi per la disoccupazione involontaria versati mensilmente all’INPS da ciascuna impresa tramite il modello DM10.

Essi hanno l’obiettivo di finanziare la formazione dei dipendenti e dei dirigenti delle imprese aderenti a ciascun fondo.

Per questo Adecco Training è organizzata per supportare le aziende in fase di progettazione, presentazione e finanziamento dei piani formativi. Ciò consente ad ogni cliente di realizzare corsi completamente gratuiti per i propri dipendenti.

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I fondi interprofessionali come incentivo I fondi interprofessionali come incentivo all’aggiornamento delle competenzeall’aggiornamento delle competenze

(Ricerca IARD – Adecco)I fattori che maggiormente ostacolano oggi le aziende nell’attuazione di percorsi di formazione sono:

- gli elevati carichi di lavoro del personale = poco tempo a disposizione per andare in aula

- i costi elevati = mancanza di budget dedicati

I fondi interprofessionali offrono alle aziende un’opportunità per superare i 2 ostacoli!

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Assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria (istituita nel 1924 con la finalità di assegnare agli assicurati

un'indennità in caso di perdita del lavoro)

L. 160/75Contributo per la disoccupazione involontaria =

1,31% delle retribuzioni soggette a obbligo contributivo

L. 845/78 – Legge Quadro sulla formazione professionale

(istituito presso il Ministero del Lavoro per favorire l'accesso al Fondo sociale europeo e al Fondo regionale europeo)

Aumenta il contributo per la disoccupazione involontaria all’1,61%, stabilendo che il differenziale dello 0,30% va destinato per i due terzi al Fondo di rotazione.

L. 236/1993 Legge sulla formazione continua

L’intero 0,30% viene destinato al Fondo di rotazione

FONT I

NORMAT IVE

I fondi delle aziende sono destinati alla

formazione dei disoccupati e non dei

lavoratori!

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L. 388/2000 (Finanziaria 2001)

Consente la creazione di fondi paritetici interprofessionali per ciascun settore economico.

Obiettivo: promuovere lo sviluppo della formazione professionale continua che, attraverso il progressivo miglioramento della competitività delle imprese sul

mercato, consenta di assicurare maggiori garanzie occupazionali ai lavoratori.

E’ previsto che i Fondi vengano istituiti entro il 2003

FONT I

NORMAT IVE

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ENTI PUBBLICI ECONOMICI

La legge 133 del 6.8.08 e la successiva circolare dell’Inps n.18 del 12.2.09 avente ad oggetto la nuova disciplina in materia di versamenti dei contributi per la disoccupazione involontaria (1,61%) obbligano dal 1° gennaio 2009 tutti quegli Enti Pubblici che erano esonerati in precedenza e che non hanno l’obbligo di garanzia di stabilità di impiego e che quindi possono mettere in cassa integrazione i propri dipendenti al versamento dei predetti contributi.Per questo motivo gli enti di cui sopra hanno l’opportunità di devolvere il contributo dello 0,30% ai Fondi Interprofessionali, sempre dal 1° gennaio 2009.

Tutti gli Enti che hanno esercitato il diritto di iscrizione entro il 31 maggio 2009 hanno già maturato il diritto ad usufruire i fondi per finanziare progetti formativi, chi, invece, non l’ha ancora fatto o l’ha fatto dal 1 giugno in poi potrà incominciare ad usufruire dei fondi dal 1° gennaio 2010.

FONT I

NORMAT IVE

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Elenco Fondi e codici di adesione

DENOMINAZIONECODICE

ADESIONE INPS  

SETTORI INTERESSATI

FONDIMPRESA FIMA Fondo per i lavoratori delle imprese industriali

FONDIRIGENTI FDIR Fondo per i dirigenti industriali

FORTE FITE Fondo per i lavoratori del commercio, del turismo, dei servizi, del credito, delle assicurazioni e dei trasporti.

FONDIR FODI Fondo per i dirigenti del terziario

FON.AR.COMFARC Fondo per i lavoratori dei settori del terziario, artigianato,

delle piccole e medie imprese

FONDAZIENDA FAZI Fondo per i quadri  e dipendenti dei comparti del commercio, turismo, servizi, artigianato e piccola e media impresa

FONDO FORMAZIONE PMI

FAPI Fondo per i lavoratori delle piccole e medie imprese industriali

FONDO DIRIGENTI PMI

FDPI Fondo per i dirigenti delle piccole e medie imprese industriali

Page 24: Strumenti di Finanziamento alla Formazione

Elenco Fondi e codici di adesione

DENOMINAZIONECODICE

ADESIONE INPS  

SETTORI INTERESSATI

FONDO ARTIGIANATO FORMAZIONE

FART Fondo per i lavoratori delle imprese artigiane

FON.COOP FCOP Fondo per i lavoratori delle imprese cooperative

FON.TER FTUS Fondo per i lavoratori delle imprese del settore terziario: comparti turismo e distribuzione - servizi

FOND.E.R. FREL Fondo per la formazione continua negli enti ecclesiastici, associazioni, fondazioni, cooperative, imprese con o senza

scopo di lucro, aziende di ispirazione religiosa

FONDOPROFESSIONI FPRO Fondo per la formazione continua negli studi professionale e nelle aziende ad essi collegati.

FOR.AGRI FAGR Fondo per la formazione continua in agricoltura

FONDO BANCHE ASSICURAZIONI

FBA Fondo per i settori del Credito e delle Assicurazioni

FORMAZIENDA FORM Fondo per i comparti del commercio, del turismo, dei servizi, delle professioni e delle PMI

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FinalitàI Fondi possono finanziare, in tutto o in parte, piani formativi aziendali, territoriali, settoriali o individuali concordati tra le parti sociali.

Meccanismi di adesioneOgni datore di lavoro può aderire solamente ad un unico fondo per tutti i dipendenti soggetti alla medesima disciplina contrattuale. L’adesione è facoltativa e revocabile.l’INPS procederà a trasferire ai Fondi lo 0,30% con versamenti bimestrali.

La data di scadenza di ISCRIZIONE ai FONDI è fissata al 30 novembre di ogni anno.

Le Aziende potranno quindi indicare la propria scelta con la compilazione del modello DM10/2 sino a fine novembre. Con detta adesione l’effettiva iscrizione è a valere dal 1° gennaio successivo. Le adesioni espresse nel mese di dicembre producono effetti dal 1° gennaio del secondo anno successivo.

OsservatorioLe attività del Fondo vengono indirizzate dall’ Osservatorio Nazionale della Formazione Continua, istituito presso il Ministero del lavoro. L’Osservatorio esprime pareri e valutazioni riguardo le attività svolte dal Fondo, avvalendosi dell’assistenza tecnica dell’ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori).

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Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha definito il piano formativo come "un programma organico di azioni formative concordato dalle Parti Sociali e rispondente a esigenze aziendali, settoriali, territoriali".

Generalmente, un piano formativo si articola in:• un accordo sottoscritto dalle Parti Sociali, in cui sono motivate le finalità del Piano; • un elaborato tecnico-progettuale, nel quale sono descritte e sviluppate le azioni formative

(progetto esecutivo); • un piano finanziario, relativo alla realizzazione del progetto esecutivo; • eventuali documenti (studi, analisi dei fabbisogni, ecc.) che accompagnano ed integrano il

Piano formativo.

DEFINIZIONE DI "PIANO FORMATIVO"

Page 27: Strumenti di Finanziamento alla Formazione

Modalità di accesso ai fondi: l’avvisoModalità di accesso ai fondi: l’avviso(per tutti i fondi)(per tutti i fondi)

Le risorse versate vengono messe a disposizione delle aziende tramite

AVVISO

invito che ogni Fondo rivolge (indicativamente con cadenza annuale) alle aziende aderenti affinché queste presentino i loro Piani Formativi con l’obiettivo di ottenerne il finanziamento

elenco delle regole da rispettare in caso di

• presentazione • valutazione• erogazione• rendicontazione• finanziamento di un PROGETTO

Page 28: Strumenti di Finanziamento alla Formazione

Modalità di accesso ai fondi: il conto formazione Modalità di accesso ai fondi: il conto formazione Fonarcom, Fondcoop, Fondimpresa, Fondirigenti, For.TeFonarcom, Fondcoop, Fondimpresa, Fondirigenti, For.Te

Questi fondi, con modalità diverse, attribuiscono ad ogni impresa un CONTO FORMAZIONE, alimentato dai relativi accantonamenti (70% del versamento totale), dal quale attingere senza scadenze fisse tramite la presentazione di un piano formativo secondo le seguenti FASI:

• Preparazione del Piano: progettazione e accordo sindacale• Presentazione Piano• Approvazione• Erogazione formazione• Monitoraggio e valutazione• Rendicontazione• Approvazione e finanziamento

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Criteri di finanziamento

CofinanziamentoPer tutti i fondi è previsto il criterio del cofinanziamento, ovvero una quota a carico dell’impresa richiedente rispetto all’intero valore del Piano formativo di cui si richiede il finanziamento. Tale quota può essere rappresentata dal costo del lavoro sostenuto per i dipendenti in formazione.

Criterio Avviso/ContoLa maggior parte dei fondi si basa sul criterio per cui il CdA annualmente mette a disposizione degli associati una quota dell’accantonato, stabilendo i criteri per la presentazione di richieste di finanziamento di Piani formativi in un AVVISO. => applicazione della normativa degli Aiuti di Stato/de minimis.

Fondimpresa e Fondirigenti si discostano da questo criterio, seguendo quello della proporzionalità: ogni impresa ha un proprio Conto Formazione da cui può attingere senza scadenze fisse. => non si applica la normativa degli Aiuti di Stato.

Essendo enti PARITETICI, è sempre necessario che il Piano di cui si chiede finanziamento sia corredato da un Accordo tra le Parti Sociali.

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Bibliografia: internet

www.finanziamentiformazione.it – fondi pubbliciwww.eformazionecontinua.it – formazione continuawww.isfol.itwww.fonditerprofessionali.it – fondi interprofessionaliwww.ricercheformazione.it – ricerche sul mercato della formazione; rapporti periodiciwww.edialogosociale.it – FS e FAQ lavoratorewww.effecontinua.it – offerte di formazione continua dalla pp.aa.www.italialavoro.it\pari - progetto pari

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Bibliografia

Italia Oggi, n.128 1.1.09 articolo di Walter Passerini

La Formazione in Italia, ricerca ADECCO – IARD, 2007

Rapporto sulla formazione continua 2008, ISFOL

La formazione manageriale in una learning region, a cura di Stoà, Franco Angeli, 2008