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Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica A.A. 2003-2004 1
Strumenti complessi
Bisogna che lo confessi: credo poco nelle leggi. Se troppo dure, si trasgrediscono, e con
ragione. Se troppo complicate l’ingegnosità umana riesce facilmente ad inseminarsi
entro le maglie di questa massa fragile, che striscia nel mondo
M. Yourcenar
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Strumenti complessi
Programmi complessi Strumenti di programmazione innovativiStrumenti di programmazione innovativi
Componente Urbanistica Socio – economica
Recupero Urbanistico Ambientale Sociale
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Strumenti complessi
Complessa rappresentazione del dinamismo
Crisi strumenti tradizionali
Rispondere alla rigidità del piano tradizionale
Distanza temporale
Separazione
dei problemi della città
delle politiche urbane
dei processi decisionali
Pluralità di soggetti pubblici e privati
Realizzazione degli edifici
Infrastrutture relative
Prescrizioni urbanistiche
Veloci mutamenti scenari economici e finanziari
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Strumenti complessi
Programmi complessi In Italia primo approccio
Legge 457/78 Piani di recupero del patrimonio edilizio esistente
Individuazione dei perimetri di intervento Ente locale
Nuove politiche della casa
Individuazione della controparte dell’amministrazione pubblica con la forma giuridica di
“proprietari singoli o riuniti in consorzio o dalle cooperative edilizie di cui siano soci, dalla impresa di costruzione o dalla cooperativa edilizia cui i proprietari o i soci abbiano conferito il mandato alla esecuzione delle opere, dai condomini o dai loro consorzi, dai consorzi fra i primi ed i secondi, nonché dagli IACP o dai loro consorzi, da imprese di costruzione o loro associazioni temporanee o consorzi e da cooperative o loro consorzi”
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Strumenti complessi Processo di riorganizzazione istituzionale iniziato negli anni novanta dalle Leggi
Provvedimenti promossi negli ultimi anni dal Ministero della Funzione pubblicaLeggi "Bassanini" 59/1997 Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa. Legge Bassanini
127/1997 Misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo. Legge Bassanini bis
191/1998 Modifiche ed integrazioni alle leggi 15 marzo 1997, n. 59, e 15 maggio 1997, n. 127, nonche' norme in materia di formazione del personale dipendente e di lavoro a distanza nelle pubbliche amministrazioni. Disposizioni in materia di edilizia scolastica. Collegato alla legge di Bilancio dello Stato per l'anno 1998
Decreti legislativi di attuazione dei singoli Piani Complessi
241/90 Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi.
142/90 Testo aggiornato ai sensi della legge 3 agosto 1999 n. 265 - Ordinamento delle autonomie locali.
Innova l’ordinamento degli Enti Locali
Snellimento delle procedure. Introduzione della Conferenza dei Servizi: Negoziazione Orizzontale
Modifica il ruolo, le funzioni degli organi politici
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Strumenti complessi
Programmi complessi RISOLUZIONE DI SITUAZIONI PARTICOLARI CON ACCORDI NEGOZIATI PUBBLICO/PRIVATORISOLUZIONE DI SITUAZIONI PARTICOLARI CON ACCORDI NEGOZIATI PUBBLICO/PRIVATO
Programmi Integrati di Intervento PII art. 16 L. 179/1992
Programmi di Recupero Urbano PRU art. 11 L. 493/1993
Programmi di Riqualificazione Urbana PRIU art. 2 L. 179/1992
Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio PRUSST
Società di Trasformazione Urbana STU
Contratti di Quartiere CDQ L. 662/1996
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Strumenti complessi
Democrazia Dêmos popolo, Kratéō comandare
Forma di governo il cui potere viene esercitato dal popolo, senza Forma di governo il cui potere viene esercitato dal popolo, senza intermediari (d. diretta) o tramite rappresentanti (d. rappresentativa, intermediari (d. diretta) o tramite rappresentanti (d. rappresentativa, parlamentare, indiretta)parlamentare, indiretta)
Monocrazia Mónos unico, Kratéō comandare
Di organo amministrativo o giudiziario la cui facoltà di deliberare o Di organo amministrativo o giudiziario la cui facoltà di deliberare o giudicare è attribuita a una sola personagiudicare è attribuita a una sola persona
La nuova urbanistica concertata segna il passaggio da forme monocratiche a forme democratiche di gestione del territorio. Il problema della partecipazione e della condivisione delle scelte rappresenta l’evoluzione moderna delle forme democratiche sulla società occidentale.
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Strumenti complessi
PII Piani Integrati di Intervento PRU Programmi di Recupero Urbano
Parificazione nella legislazione urbanistica regionale
Programmazione dei fondi per la casa ex legge n. 457/1978
Integrazione di funzioni, risorse e soggetti
PII Utilizzati per una maggior numero di situazioni e contesti
PRU Diretti ad uno specifico recupero di edilizia residenziale pubblica
Analogie
Differenze
L.R. 22/97
L.R. 12/99
L.R. 38/99
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Strumenti complessi
1. Al fine di riqualificare il tessuto urbanistico, edilizio ed ambientale, i comuni promuovono la formazione di programmi integrati. Il programma integrato è caratterizzato dalla presenza di pluralità di funzioni, dalla integrazione di diverse tipologie di intervento, ivi comprese le opere di urbanizzazione, da una dimensione tale da incidere sulla riorganizzazione urbana e dal possibile concorso di più operatori e risorse finanziarie pubblici e privati.
2. Soggetti pubblici e privati, singolarmente o riuniti in consorzio o associati fra di loro, possono presentare al comune programmi integrati relativi a zone in tutto o in parte edificate o da destinare anche a nuova edificazione al fine della loro riqualificazione urbana ed ambientale.
3-7 (Si omettono perché la Corte Costituzionale, con sentenza n.393 del 7/19-10-1992 ne ha dichiarata l'illegittimità costituzionale).
8. Le regioni possono destinare parte delle somme loro attribuite, ai sensi della presente legge, alla formazione di programmi integrati.
9. Il contributo dello Stato alla realizzazione dei programmi integrati, fa carico ai fondi di cui all'art.2.
Art 16 Legge 179/92 Norme per l’edilizia residenziale pubblica
Nel 1992 per la prima volta l’urbanistica si apre ad una negoziazione con il privato. L’impostazione moderna della legge viene osteggiata dalle Regioni e l’impianto operativo subisce modifiche. Non viene stravolta, però, l’impostazione generale di apertura alla società.
PII Piani Integrati di Intervento
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Strumenti complessi
Pluralità,,numerosità,varietà, quantità
Soggetti e Risorse Finanziare
Funzioni - InterventoOperazioni di controllo-
Stakholders
Pubblici Privati Urbanistico Edilizio Pubbliche Private
INTEGRAZIONE
PII Piani Integrati di Intervento
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Strumenti complessi
Diverse tipologie di intervento – Residenziale e non
Dimensione dell’intervento tale incidere sulla riorganizzazione urbana - Scala quartiere
Concorso di più operatori pubblici e privati
Concorso di risorse finanziare pubbliche e private
Programmazione finanziaria della Regione tra il 15% e il 30%Con la legge 136/99 (Norme di sostegno e di rilancio dell'edilizia residenziale pubblica e per interventi in materia di opere di carattere ambientale) le Regioni decidono in modo autonomo le risorse da destinare ai vari programmi
I Comuni promuovono
I soggetti pubblici e privati possono presentare proposte di interventi operativi
Caratteristiche
Ambiente da riqualificare
Urbanistico
Edilizio
Ambientale
PII Piani Integrati di Intervento
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Strumenti complessi
Da questo momento la società civile si organizzerà in due lobby di pressione
Coloro che intendono attuare le trasformazioni territoriali
Coloro che esercitano un’azione di controllo sulle proposte
Viene riconosciuto il ruolo fondamentale degli stake -holders nei processi di sviluppo e la figura di questi ultimi sarà sempre più rafforzata nei successivi piani complessi
PII Piani Integrati di Intervento
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Strumenti complessi
D. L. 5 ottobre 1993, n. 398, convertito, con modificazioni, in legge 4 dicembre 1993, n. 493(sostituito dall’articolo 2, comma 60, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, modificato dall'articolo 10 del decreto legge 31 dicembre 1996, n. 669, convertito dalla legge 28 febbraio 1997, n. 30, e modificato dall'articolo 11 del decreto legge 25 marzo 1997, n. 67, e dall'articolo 11, comma 2-bis dello stesso decreto legge, introdotto in sede di conversione dalla legge 23 maggio 1997, n. 135)
…Art. 11. Programmi di recupero urbano1.I fondi di cui alla legge 14 febbraio 1963, n. 60, e successive modificazioni, nella misura fissata dai programmi regionali, sono destinati alla realizzazione di interventi al servizio prevalente del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, nell'ambito dei programmi di cui al comma 2. (comma sostituito dall’articolo 5 della legge n. 136 del 1999)
2. I programmi di recupero urbano sono costituiti da un insieme sistematico di opere finalizzate alla realizzazione, alla manutenzione e all'ammodernamento delle urbanizzazioni primarie, con particolare attenzione ai problemi di accessibilità degli impianti e dei servizi a rete, e delle urbanizzazioni secondarie, alla edificazione di completamento e di integrazione dei complessi urbanistici esistenti, nonché all'inserimento di elementi di arredo urbano, alla manutenzione ordinaria e straordinaria. al restauro e al risanamento conservativo e alla ristrutturazione edilizia degli edifici
3. I programmi di recupero urbano da realizzare, sulla base di una proposta unitaria con il concorso di risorse pubbliche e private, sono proposti al comune da soggetti pubblici e privati, anche associati tra di loro. Il comune definisce le priorità di detti programmi sulla base di criteri oggettivi per l'individuazione degli interventi.
4. Ai fini dell'approvazione dei programmi di recupero urbano, può essere promossa la conclusione di un accordo di programma ai sensi dell'articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142
5. Il CER, ai fini della realizzazione dei programmi di recupero urbano, determina modalità e criteri generali per la concessione dei contributi, per l'individuazione delle zone urbane interessate e per la determinazione delle tipologie d'intervento, avendo particolare riguardo alla tutela dei lavoratori dipendenti e delle categorie sociali più deboli
PRU Programmi di Recupero Urbano
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Strumenti complessi
Logica del Processo Legislativo
Decreto Ministeriale 01/12/1994Ministero dei lavori pubblici - Realizzazione dei programmi di recupero urbano - Modalità e criteri generali per la concessione dei contributi, per l'individuazione delle zone urbane interessate e per la determinazione delle tipologie di intervento.
Decreto Ministeriale 01/12/1994Programmi di recupero urbano - Modalità e criteri generali per la concessione dei contributi, per l'individuazione delle zone urbane interessate e per la determinazione delle tipologie di intervento.
Vengono precisati in modo puntuale le modalità ed i criteri generali per la costruzione e la gestione dei programmi: un quadro di riferimento dettagliato per superare ogni ostacolo per l’attuazione del programma a fronte di un insuccesso della pianificazione tradizionale mancante di operatività
PRU Programmi di Recupero Urbano
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Strumenti complessi
Interventi nelle aree densamente abitate
Programmazione finanziaria della Regione 15%?Nei territori in cui vi sono Province con popolazione superiore a 300.000 abitanti la quota non deve essere inferiore al 70%
I programmi di recupero urbano sono realizzati al servizio prevalente del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP)
Ambiente da recuperare
Urbanistico
Edilizio
Ambientale
Possibilità di utilizzo dell’Accordo di Programma per l’approvazione
Il comune definisce le priorità, assume un ruolo di coordinatore delle proposte
Variante Urbanistica
PRU Programmi di Recupero Urbano
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Strumenti complessi
Caso romano
11 programmi di recupero urbano (P.R.U.) Tor Bella Monaca, Corviale, San Basilio, Tor Bella Monaca, Corviale, San Basilio, Labaro, Primavalle, Palmarola, Laurentino, Acilia, Magliana, Fidene, Valle Aurelia Labaro, Primavalle, Palmarola, Laurentino, Acilia, Magliana, Fidene, Valle Aurelia
7.000 ettari circa 1/3 delle periferie romane
463 interventi
1.800 milioni di Euro di investimenti
346 Pubblici
117 Privati
500 destinati alla realizzazione di opere pubbliche.
Residenziale e non residenziale
Infrastrutture a rete, Edilizia Pubblica, Verde Pubblico e riqualificazione urbana
440.000 cittadini
PRU Programmi di Recupero Urbano
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Strumenti complessi
PRU PRU Interventi (n°) Investimenti (€) Investimenti
Privati(%)Privati Pubblici Privati Pubblici
Acilia-Dragona 21 54 187.008.010 82.244.728 69%
Corviale 25 35 179.765.735 44.501.541 80%
Fidene – Valmelaina 10 30 165.750.128 48.858.888 77%
Labaro – Prma Porta 9 29 32.633.362 29.373.486 52%
Laurentino 10 39 178.436.891 58.658.141 75%
Magliana 10 24 99.779.473 53.275.111 65%
Palmarola 10 32 109.940.762 41.997.758 72%
Primavalle 7 26 58.843.550 42.991.938 58%
San Basilio 7 33 138.026.205 47.453.092 75%
Tor Bella Monaca 6 27 107.038.791 44.301.672 70%
Valle Aurelia 2 17 29.551.664 16.167.167 65%
PRU Programmi di Recupero Urbano
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Strumenti complessi
Finanziati dalla legge 179/92 Norme per l’edilizia residenziale pubblica art. 2
D. M. 21 dicembre 1994, Programma di riqualificazione urbana a valere sui finanziamenti di cui all’art. 2 comma 2 della legge 17 febbraio 1992, n. 179 e successive modificazioni ed integrazioni
D. M. 4 febbraio 1995
D. M. 20 giugno 1995
D. M. 29 novembre 1995
D. M. 30 ottobre 1997
Normati da Successivi decreti del Ministero dei Lavori Pubblici
PRIU Programmi di Riqualificazione Urbana
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Strumenti complessi
Art.2. (Copertura finanziaria)
• 1. Per gli anni 1992, 1993, e 1994, ferme restando le disponibilità derivanti dall'articolo 22 della legge 11 marzo 1988, n. 67, il contributo dello Stato è fissato in lire 80 miliardi, in ragione di lire 10 miliardi per il 1992, 20 miliardi per il 1993 e 50 miliardi per il 1994, alla cui copertura si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1992-1994, al capitolo 9001 del bilancio di previsione del Ministero del tesoro per l'anno 1992, all'uopo utilizzando la voce: "Rifinanziamento dell'articolo 22, comma 3, della legge 11 marzo 1988, n. 67".
• 2. I fondi a valere sull'articolo 4-bis del decreto-legge 12 settembre 1983, n. 462, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 novembre 1983, n. 637, al netto delle somme impegnate alla data di entrata in vigore della presente legge con provvedimento regionale anche provvisorio di concessione del contributo per la realizzazione dei programmi di edilizia agevolata finanziati ai sensi della legge 5 agosto 1978, n. 457, e successive modificazioni, ed al netto di quelle necessarie per il pagamento dei maggiori oneri quantificati per ciascuna regione con provvedimento del Ministro dei lavori pubblici, presidente del Comitato per l'edilizia residenziale (CER), sono destinati prioritariamente, e fino al limite del 30 per cento delle disponibilità, ai programmi di cui all'articolo 16.
• 3. Per l'utilizzo delle disponibilità di cui al comma 2 si applicano altresì le disposizioni di cui all'articolo 5-bis del decreto-legge 7 febbraio 1985, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 1985, n. 118.
• 4. La riserva di cui all'articolo 22, comma 2, della legge 11 marzo 1988, n. 67, si applica limitatamente alla programmazione dei fondi relativi al biennio 1988-1989.
• 5. Una quota fino a lire 10 miliardi delle risorse di cui al comma 1 è riservata per la concessione di agevolazioni creditizie a favore di cooperative di abitazione a proprietà divisa o indivisa costituite tra gli appartenenti alle Forze armate ed alle Forze di polizia e che prevedano nei loro statuti adeguate riserve a favore del personale cessato dal servizio.
PRIU Programmi di Riqualificazione Urbana
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Strumenti complessi
I programmi di riqualificazione urbana si propongono di avviare, il recupero edilizio e funzionale di ambiti urbani individuati attraverso proposte unitarie che riguardano:
interventi di edilizia non residenziale che contribuisco al miglioramento della qualità della vita nell'ambito considerato
interventi di edilizia residenziale che inneschino processi di Riqualificazione fisica dell'ambito considerato
parti significative delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria
PRIU Programmi di Riqualificazione Urbana
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Strumenti complessi
Rappresentano strumenti in grado di incidere positivamente sul processo di trasformazione di ambiti urbani degradati.
Dimensione
Oggetto
Obiettivo
Strumento
Scala urbana
Tessuti urbani consolidati e degradati
Equilibrio tra le diverse esigenze dei due attori del processo (interessi pubblici ed interessi privati).
Integrazione fra le risorse e le azioni dell'Amministrazione e quelle dei privati
PRIU Programmi di Riqualificazione Urbana
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Strumenti complessi
PRIU Programmi di Riqualificazione Urbana
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Strumenti complessi
PRIU Programmi di Riqualificazione Urbana
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Strumenti complessi
PRIU Programmi di Riqualificazione Urbana
Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica A.A. 2003-2004 25
Strumenti complessi
PRIU Programmi di Riqualificazione Urbana
Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica A.A. 2003-2004 26
Strumenti complessi
PRIU Programmi di Riqualificazione Urbana
Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica A.A. 2003-2004 27
Strumenti complessi
PRIU Programmi di Riqualificazione Urbana
Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica A.A. 2003-2004 28
Strumenti complessi
PRIU Programmi di Riqualificazione Urbana
Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica A.A. 2003-2004 29
Strumenti complessi
PRUSST Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio
Obiettivi specifici stabiliti nel
D. M. 8 ottobre 1998 Promozione di programmi innovativi in ambito urbano denominati "Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio”
Finanziati dalla legge 179/92 Norme per l’edilizia residenziale pubblica art. 2
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Strumenti complessi
Obiettivi
la realizzazione, l’adeguamento e il completamento di attrezzature, sia a rete che puntuali, di livello territoriale e urbano in grado di promuovere e di orientare occasioni di sviluppo sostenibile sotto il profilo economico, ambientale e sociale, avuto riguardo ai valori di tutela ambientale, alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e architettonico, e garantendo l’aumento di benessere della collettività
la realizzazione di un sistema integrato di attività finalizzate all’ampliamento e alla realizzazione di insediamenti industriali, commerciali e artigianali, alla promozione turistico-ricettiva e alla riqualificazione di zone urbane centrali e periferiche interessate da fenomeni di degrado
PRUSST Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio
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Strumenti complessi
Ampliamento
Riqualificazione
Infrastrutture Infrastrutture
Tessuto economico – produttivo - occupazionaleTessuto economico – produttivo - occupazionale
Recupero
Riqualificazione
Ambiente Ambiente
Tessuti urbani e socialiTessuti urbani e sociali
Interventi previsti
PRUSST Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio
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Strumenti complessi
Soggetti promotori Province
Regioni
Comuni
Soggetti proponenti Amministrazioni pubbliche
Soggetti privati
Enti pubblici territoriali
PRUSST Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio
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Strumenti complessi
D. M. 22 ottobre 1997 Approvazione del bando di gara relativo al finanziamento di interventi sperimentali nel settore dell'edilizia residenziale sovvenzionata da realizzare nell’ambito di programmi di recupero urbano denominati "Contratti di quartiere"
Previsti
Legge Finanziaria 1997 Legge n. 662/1996 Edilizia Sperimentale Sovvenzionata
CDQ Contratti di Quartiere
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Strumenti complessi
Finalità
Recupero urbano
Promozione dello sviluppo sociale, economico ed occupazionale a
livello di quartiere o d’area
CDQ Contratti di Quartiere
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Strumenti complessi
Novità della programmazione
Sperimentazione
Fondi di finanziamento
Fondi ex Gescal
CDQ Contratti di Quartiere
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Strumenti complessi
COMUNE FINANZIAMENTO INTERVENTI
Gaeta 9.097.460.000Restauro e riqualificazione urbana dello stabilimento dell’Annunziata Recupero e tutela dei valori storici, architettonici e monumentali, adeguamento dell’edificio alle normative vigenti in materia di sicurezza e di barriere architettoniche.
Isola Liri 7.521.700.000
Recupero degli edifici del centro storico e delle aree dismesse. Ricostituzione, in maniera armonicA. della forma originaria dell’isola. Realizzazione di un parcheggio multipiano, di opere di urbanizzazione primaria e secondariA. riqualificazione del tessuto urbano con opere di arredo. Valorizzazione dello scenario adiacente la cascata verticale.
Ariccia-Albano
20.000.000.000
Riqualificazione della zona di Cecchina-Fontana di Papa.Riqualificazione del tessuto urbano ed edilizio esistente, realizzazione di edifici di edilizia residenziale pubblica sperimentale, realizzazione di edifici al servizio del quartiere, completamento di opere di rete, realizzazione di spazi verdi, interventi sull’arredo urbano.
Civitavecchia 12.834.960.000Recupero del quartiere Campo dell’Oro. Recupero del patrimonio edilizio Iacp Creazione di un centro Polifunzionale per i ragazzi, integrato con opere di attività sociale.
Valmontone 6.120.000.000Recupero del Villaggio Rinascita. Ricostruzione del fronte urbano lungo la scarpata sud ovest del quartiere, creazione di aree verdi, messa a punto del sistema carrabile fruibile anche dai cittadini disabili, creazione di spazi di socializzazione.
I Progetti per il Lazio, finanziati con legge regionale n. 10 del 2001
CDQ Contratti di Quartiere
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Strumenti complessi
Primo bando : I Progetti per Roma
QUARTIERE FINANZIAMENTO INTERVENTI
Borgo Pio 4,5 miliardiRecupero di un isolato comunale adiacente il Passetto. Realizzazione di una residenza riservata ad anziani, con alloggi, un centro anziani, un area verde attrezzata per il giardinaggio.
Centocelle Vecchia
10.766.000.000Recupero edificio comunale tra via della Primavera e Via Fontechiari. Realizzazione di una ludotecA. una palestrA. un centro anziani, un asilo condominiale e un teatro. < casa senza anziani, coppie, (giovani svantaggiate categorie per alloggi nuovi di>
Quadraro 17.379.000.000Costruzione di 2 palazzine per 68 nuovi alloggi. Realizzazione della strada di collegamento tra Piazza Zambeccari e Via Salvemini.
San Lorenzo 11.112.000.000Recupero e riqualificazione ambientale di 140 alloggi di un edificio di proprietà comunale. Costruzione di ascensori, realizzazione, nel piano terra e nei cortili, di spazi di gioco per i bambini.
Torbellamonaca 8.690.000.000Realizzazione di ludoteche, centri di socializzazione per portatori di handicap, centri anziani, asili e centri ricreativi per il doposcuola. Rifacimento dell’intero impianto di illuminazione del quartiere nei giardini e nei percorsi pedonali tra gli edifici
Piertalata Vecchia
12.500.000.000Recupero degli edifici di via Marica. Ristrutturazione di 6 palazzine Iacp per un totale di 120 appartamenti. Realizzazione del primo asilo biocompatibile d’Italia.
CDQ Contratti di Quartiere
Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica A.A. 2003-2004 38
Strumenti complessi
Project Financing o Finanza di Progetto è realizzazione di opere pubbliche senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione
Nasce nei paesi anglosassoni come tecnica finanziaria innovativa volta a rendere possibile il finanziamento di iniziative economiche sulla base della valenza tecnico-economica del progetto per la realizzazione di un’opera e/o la gestione di un servizio, su iniziativa di promotori
(sponsors) privati o pubblici
"un'operazione di finanziamento di una particolare unità economica, nella quale un finanziatore è soddisfatto di considerare, sin dallo stadio iniziale, il flusso di cassa e gli utili dell'unità economica in oggetto come la sorgente di fondi che consentirà il rimborso del prestito e le attività dell'unità economica come garanzia collaterale del prestito“ P.K. NEVITT
Project Financing
Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica A.A. 2003-2004 39
Strumenti complessi
Riferimenti normativi
L. 11 febbraio 1994, n.109 "Legge quadro in materia di lavori pubblici" e successive modifiche ed integrazioni (nel testo aggiornato dalla L. 1 agosto 2002, n. 166 ? "Disposizioni in materia di infrastrutture e trasporti").
D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554, "Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici"
D.P.R. 25 gennaio 2000, n.34, "Regolamento recante istituzione del sistema di qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici, ai sensi dell'art.8 della legge 11 febbraio 1994, n.109 e successive modificazioni"
D.M. 19 aprile 2000, n.145, "Regolamento recante il capitolato generale d'appalto dei lavori pubblici, ai sensi dell'art.3, comma 5, della legge 11 febbraio 1994, n. 109".
D.M. 21 giugno 2000, n. 5374, "Modalità e schemi tipo per la redazione del programma triennale e dei suoi aggiornamenti annuali e dell'elenco annuale dei lavori ai sensi dell'articolo 14, comma 11, della legge11 febbraio 1994 n. 109 e successive modificazioni".
D.L.vo 17 marzo 1995, n.157, "Attuazione della direttiva 92/50/CEE in materia di appalti pubblici di servizi"e successive modifiche ed integrazioni.
D.L.vo 17 marzo 1995, n.158, "Attuazione delle direttive 90/531/CEE e 93/38/CEE relative alle procedure di appalti nei settori esclusi" e successive modifiche ed integrazioni.
D.L.vo 18 agosto 2000, n.267, "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" e successive modifiche e integrazioni - Titolo V - Servizi e interventi pubblici locali - Articoli 112 - 123.
L. 21 dicembre 2001, n.443, "Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività produttive" e successive modifiche e integrazioni.
D. L.vo 20 agosto 2002, n.190 "Attuazione della legge 21 dicembre2001, n.443, per la realizzazione delle infrastrutture e degliinsediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale"
Project Financing
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Strumenti complessi
In un’operazione di project financing è possibile individuare diverse figure pubbliche e private, coinvolte
I promotori (sponsor): promuovono l’idea progettuale, identificano l’opera e l’ipotetica struttura finanziaria e giuridica del progetto correlato. Possono essere identificati due figure: la pubblica amministrazione e gli investitori privati.
La Pubblica Amministrazione è responsabile della programmazione degli investimenti e della loro realizzazione, seleziona i partner privati e può assumere tre diversi posizioni: il promotore dell’iniziativa, il finanziatore e la figura di terzo garante.
La società di progetto (Special Purpose Vehicle, SPV) è la società costituita ad hoc con differenti forme giuridiche e con il capitale di rischio conferito dagli investitori. La SPV acquisendo le risorse finanziarie necessarie, si occupa dell’organizzazione e della gestione complessiva del progetto in qualità di concessionaria e risulta responsabile del rimborso dei finanziamenti contratti
I soci investitori, I soci investitori insieme agli sponsors forniscono il capitale di rischio alla SPV, necessario per l’esercizio delle proprie funzioni.
Project Financing
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Strumenti complessi
I finanziatori, nella maggior parte dei casi, banche d’affari e di investimento che offrono alla SPV i mezzi finanziari necessari per attivare tutti gli investimenti correlati all’iniziativa
I progettisti, figure tecniche che si occupano dei vari stadi di progettazione dell’opera, passando dal progetto preliminare al progetto esecutivo
I costruttori (contractors), sono imprese che eseguono i lavori di realizzazione del progetto. In alcuni casi i contractors sono i promotori dell’iniziativa o gli investitori
I fornitori (suppliers), che hanno il ruolo di fornire le materie prime e le tecnologie necessarie per la realizzazione ed il funzionamento dell’opera
I gestori (operators) nei casi di gestione dell’intervento, sono i garanti della gestione operativa dell’opera, possono coincidere con i costruttori o con la SPV stessa
Gli utenti/acquirenti (purchasers) rappresentano la principale fonte di ricavo per la SPV ai fini della remunerazione del capitale di rischio il pagamento per l’utilizzo del servizio offerto dall’opera
I garanti, forniscono le garanzie di copertura totale o parziale delle differenti categorie di rischio correlate alle varie fasi del progetto. A seconda del tipo di rischio da neutralizzare o da imitare, questo ruolo è ricoperto da società assicuratrici, da soggetti pubblici interessati o dai promotori stessi
I consulenti, figure che assistono i vari soggetti partecipanti al progetto per gli aspetti finanziari, legali, fiscali e tecnici
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Strumenti complessi
Ideazione/progettazione In questa fase si individua l’idea progettuale e successivamente si struttura la stessa dal punto di vista tecnico, giuridico e finanziario, fino alla sottoscrizione di tutti gli accordi negoziali principali. In sostanza in questa fase si raggiunge la sintesi tra gli interessi di tutti i partecipanti all’iniziativa, ma il ruolo chiave viene svolto dagli sponsor, che provvedono a realizzare uno studio di fattibilità dell’opera (dal punto di vista tecnico, economico e finanziario) ed un memorandum of understanding, ossia l’insieme degli accordi (pre-)contrattuali tra gli attori coinvolti nell’iniziativa.
La realizzazione di un Project Financing si attua in tre fasi essenziali
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Strumenti complessi
CostruzioneRealizzazione fisica dell’opera. Il primo passo operativo consiste nell’acquisizione dell’area su cui dovrà sorgere l’impianto, seguito dalla definizione del contratto di costruzione, che sancisce i tempi, i costi e le modalità di realizzazione dell’opera e degli accordi di assicurazione per neutralizzare i rischi che possono emergere durante la realizzazione del progetto. Contestualmente alla costruzione vengono perfezionati i contratti che erano stati previsti nel memorandum of understanding. Il contratto infatti costituisce l’elemento fondante dell’architettura del PF e costituisce inoltre il riferimento di base per predisporre l’assetto finanziario dell’operazione, cioè la proporzione tra capitale proprio e capitale di terzi e la composizione del debito acquisito; la parte prevalente delle risorse finanziarie impiegate è infatti ottenuta tramite l’accensione da parte della SPV di debiti con un numero variabile di investitori esterni
Project Financing
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Strumenti complessi
GestioneUna volta terminata l’opera, viene attivata l’attività operativa della stessa per la produzione di beni e/o servizi cui è destinato il progetto. In tale fase il rischio legato all’esposizione finanziaria è massimo in quanto le spese di investimento sono state sostenute interamente, mentre non è ancora iniziata la produzione di flussi di cassa; molto importante risulterà quindi per le banche verificare che il periodo di gestione sia sufficiente per il completo rimborso del debito
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