Strozzinews2013

82
S S TROZZI TROZZI N N EW EW S S TURLA TURLA GIORNALE SCOLASTICO DELLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “DE TONI “DELL’IC STURLA 4 GIUGNO 2013 ANNO VII NUMERO SPECIALE

description

Giornale scolastico della secondaria di I grado "De Toni" dell’I.C. Sturla di Genova

Transcript of Strozzinews2013

Page 1: Strozzinews2013

S STROZZITROZZINNEWEWSSTURLATURLA GIORNALE SCOLASTICO DELLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “DE TONI “DELL’IC STURLA

4 GIUGNO 2013 ANNO VII NUMERO SPECIALE

Page 2: Strozzinews2013

Il nostro giornale scolastico che è stato ribat-

tezzato “StrozziNewsSturla”, dopo la nascita lo

scorso settembre dell’I.C. Sturla, è ideato e

coordinato dal prof. Maurizio Braggion, che si

è avvalso anche quest’anno della preziosa col-

laborazione di Vittorio De Benedictis, capore-

d a t t o r e d e l S e c o l o X I X .

La redazione del giornale coinvolge da alcuni

anni gli alunni del laboratorio pomeridiano di

giornalismo, quelli di alcune classi di via Era e

allievi della scuola ospedaliera del Gaslini.

Gli argomenti di questo numero speciale sono

come al solito i più disparati, si parla di grandi

personaggi del presente e del passato, di fatti

accaduti in Italia e all’estero, di scuola, del bul-

lismo, del femminicidio, di problemi ambienta-

li e giovanili, di sport,giocato e non, e di molto

altro ancora. C’è anche spazio per la fantasia,

con un’ intervista immaginaria a Carlo Magno

e una rivisitazione di Cappuccetto Rosso, per

un progetto della Scuola Ospedaliera.

“StrozziNews Sturla ”sarà presentato, come già

avviene da anni ,nell’Aula magna del Gaslini,

i l g i o r n o 6 g i u g n o ,

Sarà presente, come ospite d’onore, assieme a

Vittorio De Benedictis e alla Dirigente scolasti-

ca dell’I.C. Sturla, dott.ssa Alba Benvenuto,

l’attrice teatrale, televisiva e cinematografica

Carola Stagnaro, che verrà da Roma, dove sta

girando una nota fiction Mediaset, proprio per

l’occasione. A proposito di ospiti, tra quelli

intervenuti negli anni scorsi si ricordano due

sportivi, l’allenatore Novellino e l’arbitro in-

ternazionale Farina e due amministratori citta-

dini, l’allora presidente della provincia Repetto

e l’ex Sindaco di Genova, Vincenti, e il giudice

minorile Sansa.

Ricordiamo che il nostro giornale ha vinto in

questi anni numerosi premi , oltre a quelli de

“Il Giornale in classe” del Secolo XIX, si è

aggiudicato i premi “Regiornalando”, Penne

Sconosciute, per due volte, il diploma di gran

merito al Premio nazionale scolastico Albo-

scuole e, lo scorso anno, il premio, Giornali-

Noi, a Mirabilandia.

Direttore: Martina Ottino

Vicedirettori Federico Barbano Lorenzo Debernardis,Alessio Serra

Caporedattori Lorenzo Berisso, Francesco Mondillo, Enrico Piacenza, Matteo Corino, Davide Verdina,Vittoria Pascale,

Andrea Silvestri, Viktoria Klets, Sofia Negri, Gabriele Raffo

Redattori Febe Ausonia, Daniele Bini, Giulia Bonavera, Matti-

a Brisighella, Francesca Cama, Mattia Caprotti, Giulio Costi,

Martina Degiorgi, Lorenzo Frascolla, Elena Guenna, Nick

Piero Lema Valdez, Alessia Mauceri, Giorgia Moscatelli, Ga-

briele Parisi, Rebecca Orlando, Ajithan Sivantharajah,Sajithan

Sivantharajah, Adriano Soddu, Marco Taini, Carola Anchieri,

Matilde Arnaboldi, Maia Stefania Baldi, Chakaniya Chandran,

Matteo D’Atri, Roberto De Dominicis, Mattia Del Bono, Fran-

cesco Galletti, Alessio Lugo, Gian Filippo Marano, Beatrice

Matta, M. Esther Mwanza, Elena Pallotta, Anis Redjemi, Ilaria

Saia, Noemi Sante, Riccardo Solarino, Lorenzo Taverna, Fran-

cesco Vagge, Irene Iula. Hanno collaborato alla realizzazione

di questo numero, oltre agli alunni citati, altri del plesso di via

Era e gli alunni della scuola ospedaliera del Gaslini.

Fotoreporter Adriano Soddu

StrozziNewsSturla è stato ideato e coordinato dal prof. Mauri-

zio Braggion. Hanno collaborato le proff. Carla Guglieri e

Maria Francesca Rossi. Si ringraziano inoltre le professores-

se Irene Monaco, Elisabetta Grasso, Daniela Cavallin, Danie-

la Olcese, Rita Garbato, Angela Vernizzi, Cristina Delorenzi,

Silvia Parigi, Enrica Ponte, Gabriella Demicheli e Sonia Ar-

maniaco.

LA REDAZIONE

Pagina 2

EDITORIALE

Anno VI NUMERO SPECIALE

Page 3: Strozzinews2013

Anno VII NUMERO SPECIALE

Pagina 3

di E. Piacenza e F. Barbano

Quello che è successo a Boston al

termine della Maratona è stato

terribile. Le immagini trasmesse

dalle tv americane hanno mostra-

to tanti corpi a terra.

Tutto è stato causato dall'esplo-

sione di due bombe alle 14,50

locali, scoppiate a distanza di

venti secondi l’una dall’altra. Tre

sono stati i morti, tra cui un bam-

bino di otto anni, e oltre 130 i

feriti, alcuni gravi. Molti dei feriti

sono arrivati in ospedale con an-

cora la pettorina della gara.Lo

spazio aereo su Boston era stato

subito chiuso dalle autorità.

Il giorno dopo la nostra ed altre

classi hanno partecipato al Porto

Antico di Genova alla Marcia dei

Valori, nel corso della quale si

parlato anche di sport e valori. .

Pensiamo che sia stato un pecca-

to che un grande evento sportivo

come la Maratona di Boston sia

potuto finire nel terrore e nel san-

gue.I colpevoli sono stati per for-

tuna individuati.

BOSTON MARATONA DI SANGUE

di Enrico Piacenza

Come avevamo

scritto l’anno scor-

so, quello delle

morti bianche e

degli infortuni sul

lavoro, è un feno-

meno in continuo

aumento in Italia. In Liguria benché, in particolare a

Genova, siano diminuiti gli infortuni , sono aumenta-

te le morti sul lavoro. Lo ha detto il senatore Tofani,

della Commissione parlamentare che si occupa del

tema, aggiungendo che i dati vanno comunque ap-

profonditi, anche perché si deve considerare che l'oc-

cupazione da allora è diminuita dello 0,7 per cento.

E' tuttavia preoccupante, in Liguria , come detto l'au-

mento delle morti bianche, passate da 16 a 19. A

Genova sono comunque scese da otto a sei.

Per evitare o diminuire le morti sul lavoro, bisogne-

rebbe aumentare il livello di sicurezza. Purtroppo, i

costi maggiori spingono molte aziende a non investi-

re sulla sicurezza dei lavoratori. Di recente, si è par-

lato anche delle patologie sul lavoro legate all' a-

mianto che , quando si sbriciola diventa fatale. Esse

sono abbastanza diffuse in Liguria. Secondo gli e-

sperti, il picco delle malattie ad esso legate, si rag-

giungerà nel 2020.

MORTI BIANCHE E INFORTUNI IN LIGURIA

Page 4: Strozzinews2013

Pagina 4

di Francesco Mondillo

Lo scorso 14 dicembre Adam Lanza, 20 anni, nel-

la foto, si è suicidato dopo aver sterminato

un’intera classe della Sandy Hook Elementary

School di Newtown, nello stato americano del

Connecticut , con due pistole e un fucile d’assalto

semiautomatico. Oltre ai 20 bambini, di età tra i

sei e i sette anni, ha ammazzato sette adulti, cin-

que insegnanti , la preside e la psicologa scolasti-

ca. Quest'ultima, che era ad un passo dalla pensio-

ne, non ha esitato a lanciarsi contro Adam Lanza.

In precedenza anche la madre, Nancy, di 52 anni,

era stata uccisa dal ragazzo. La donna, trovata

morta nella villa in cui viveva con Adam, aveva

la passione per le armi, che collezionava. Era sta-

ta lei a insegnare al figlio a sparare. Il presidente

americano, Barack Obama, si è commosso parlan-

do in diretta tv alla nazione, dopo il fatto.

"Dobbiamo agire - ha detto- per evitare che trage-

die come queste si ripetano" Successivamente si è

recato nella città della strage, dove ha iniziato il

suo discorso dicendo ” Con tutta l’America mi

stringo attorno alle famiglie dei bambini scompar-

si”. Il Presidente degli Stati Uniti ha poi parteci-

pato a una cerimonia religiosa. Obama, che è pa-

dre di due figlie, era profondamente emozionato e

turbato. Per la cronaca, quello di dicembre è stato

il quarto massacro in un scuola statunitense, dopo

quelli avvenuti a Fort Hood nel 2009, Tucson nel

gennaio 2011, Aurora, nel Colorado, nel luglio

2012. Il Presidente si è augurato che, in futuro, le

persone che abbiano commesso reati criminali o

che abbiano problemi psicologici non possano più

comprare armi. Negli Stati Uniti, infatti, la vendita

è purtroppo libera anche per questa gente.

Speriamo che la legge entri in vigore presto, per-

ché fatti terribili come quello di Newtown non

devono più succedere.

PATRIA PROIBITA PER I PRETI CINESI

di Viktoria Klets, Sofia Negri

Quella di cui parleremo è un’altra delle terribili

tragedie avvenute negli Stati Uniti, legate all’uso

delle armi e alla libertà che hanno tutti i cittadini

di possederle. La polizia di Brunswick, in Geor-

gia, ha arrestato due adolescenti accusati di aver

ucciso un bambino di 13 mesi e di aver ferito sua

madre, durante un tentativo di rapina. Sherry

West, la madre, nella foto, stava portando il figlio

Antonio a fare una passeggiata con il passeggino,

vicino a casa.Ad un certo punto, le si sono avvici-

nati i due adolescenti che le hanno chiesto dei

soldi,minacciandola, altrimenti, di sparare al bim-

bo. Al suo rifiuto, i due hanno colpito il piccolo

alla testa, uccidendolo, e ferito lei a una gamba.

Il capo della polizia di Brunswick ha fatto sapere

che uno dei due assassini, diciasettenne, accusato

come l'altro di omicidio di primo grado, sarà pro-

cessato come adulto,a differenza dell'amico di 14.

E’ orribile quello che hanno fatto questi due ra-

gazzi. Non si può togliere la vita ad un bimbo di

pochi mesi, per punire la madre che non ha dato

loro dei soldi!

NUOVA STRAGE IN SCUOLA USA

ADOLESCENTI USA UCCIDONO BIMBO NELLA CULLA

Page 5: Strozzinews2013

La redazione

L”attrice Carola Sta-

gnaro ha incontrato

due nostre classi, la II

C e la II B , accompa-

gnate dai proff. Mau-

rizio Braggion e An-

gela Vernizzi, per il

progetto “Dal palco-

scenico alla cattedra:

gli attori si racconta-

no!,ideato e coordinato dallo stesso prof Brag-

gion,con la collaborazione della prof Elisabetta Gras-

so. La Stagnaro, che,come ha ricordato il prof

all’inizio dell’incontro,ha nel suo repertorio teatrale

Eur ip ide ,Shakespeare ,Mol i e re , Büchner ,

Jarry,Fo,Labiche,N. Simon,Chiarelli, Giacosa, Du-

mas, Flaiano, al cinema è’ stata diretta da Nanni Mo-

retti,in Ecce Bombo, Alberto Lattuada, in Una spina

nel cuore,Dario Argento ,in Tenebre e Ope-

ra,Massimo Troisi,in Le vie del signore sono finite,

Nikita Michalkov,in Oci Ciornie,con Mastroianni e la

Mangano. Star nelle soap Vivere e Centovetrine,ha

lavorato in tv in Un posto al sole, Don Matteo,La

squadra,Il generale Dalla Chiesa ecc. Conclusa la

presentazione, abbiamo parlato di cinque cattive”del

teatro drammatico: Clitennestra,Elettra,Medea, Fedra

e Nora di Ibsen, diventate tali -come ha ricordato Ca-

rola-per vendicare i torti subiti. A loro è stato dedica-

to un recente lavoro della Stagnaro,,un monologo dal

titolo, Le cattive: Donne di crimine e di potere da

Eschilo ad Ibsen,testo di:M. Rubino,regia di

D.Ardini,in scena il 23 e 24 marzo agli Emiliani.

L’attrice, dopo averci fatto recitare alcune battute da

Casa di Bambola di Ibsen, ha interpretato splendida

Mente due brevi monologhi di Nora e Medea, tra-

smettendone con poche battute la rabbia e le emozio-

ni, Applausi a scena aperta. Successivamente hanno

letto il monologo di Medea alcuni di noi ricevendo

suggerimenti preziosi sull’intonazione. Spazio,infine

alle domande.”A che età ha cominciato? “A 14 an-

ni,con Il tumulto dei Ciompi. Dopo il liceo, ho fatto il

DAMS e l’Accademia. Dalla Fantesca, con il grande

Fantoni,in poi, ho avuto parti importanti.””Qual è il

lavoro che ricorda con maggiore piacere? “ “Il film

La signorina Else, tratto da Schnitzler, con Moschin e

la Morriconi.” E quello che l’ha divertita di più?”

“Rumors , di Neil Simon” “Preferisce fare teatro,

cinema o televisione? “Teatro. E’ il primo amore.”

“Ha interpretato la cattivissima Donatella in Centove-

trine, c’è qualcosa di lei nel personaggio? “ Solo

l’ironia. Io sono buona!”“Come si è sentita la prima

volta che doveva entrare in scena? “Molto emoziona-

ta,come ora, a volte recito un mantra per stemperare

la tensione ””Le è mai successo di dimenticare una

battuta!” Sì,in un lavoro di Jarry.Mi sono cavata

d’impaccio, uscendo di scena”. La Stagnaro, che in-

segna tra l’altro in una scuola di teatro per malati di

Parkinson,ha risposto di amare la lettura,andare a

cinema e a teatro,pattinare. Rispondendo all’ultima

domanda, ha detto di essersi trovata bene con tutti i

grandi registi con cui ha lavorato, da Nanni(Moretti)

in avanti.Su tutti, ha indicato però il russo Michal-

kov. Alla fine, grandi applausi, spazio agli autografi,

con dedica, e foto di gruppo. Il secondo appuntamen-

to del progetto è stato quello con Enrico Bonavera

(articolo pubblicato sul Secolo XIX)

INCONTRO CON CAROLA STAGNARO

Pagina 5

Anno VI NUMERO SPECIALE

Page 6: Strozzinews2013

di Federico Barbano e Enrico Piacenza

Di recente, abbiamo letto un interessante articolo di

Monica Mazzotto, sulla Stampa, su uno scimpanzé di

circa trent'anni, furbo ed aggressivo, chiamato Santino,

che vive nello zoo di Furuvik, in Svezia. La giornalista,

parlando dell’intelligenza degli animali ha fatto riferi-

mento a un noto studioso Giorgio Vallortigara dell'Uni-

versità di Trento, che sostiene che gli animali non rie-

scono a pianificare il loro futuro. "Per pensare che ci

sia una sorta di visione del futuro - ha scritto lo studio-

so - il ratto dovrebbe cercare di ottenere qualcosa a cui,

in quel momento, non è interessato, ma che sa che po-

trebbe desiderare in un momento e in un contesto futu-

ro". Altri studiosi la pensano diversamente e ritengono

che gli animali non siano spinti solo dall'istinto, ma che

possano pianificare il futuro. Michael Delgado

dell’Università di Berkeley, ad esempio, analizzando

l’abilità degli scoiattoli nel fare le provviste per

l’inverno, ha osservato che essi cercano alimenti diver-

si, per nasconderli in modi e luoghi differenti. Ancor

più interessanti, riguardo alla preparazione di azioni

future, sono gli studi dell’’Università svedese di Lund,

su Santino, che vive, come detto, nello zoo di Furuvik.

Questo animale, qualche tempo fa, la mattina, quando i

cancelli dello zoo erano ancora chiusi, raccoglieva dei

sassi , per tirarli poi contro i visitatori, che probabil-

mente non sopportava, Recentemente , dopo essersi

reso conto che i visitatori indietreggiavano quando lo

vedevano avvicinarsi, ha cominciato a nascondere i

sassi sotto un po’ di paglia. Appena le persone erano

vicine, fingendo disinteresse, si avvicinava alla paglia e

rapidamente afferrava le pietre, tirandole contro i mal-

capitati, sicuramente sbalorditi dalla sua furbizia. Se-

condo i ricercatori, che per 10 anni hanno studiato San-

tino, l’animale ha dimostrato che anche un primate non

umano, può con la sua mente pianificare il futuro. Gli

stessi ricercatori hanno fatto anche un altro esperimen-

to significativo, notando che due scimpanzé e un oran-

go, posti di fronte alla scelta tra poter mangiare un frut-

to subito o prendere una cannuccia con cui avrebbero

potuto assaporare, dopo un’ora, una deliziosa zuppa di

frutti, hanno preferito la cannuccia.

ANIMALI, NON SOLO ISTINTO

Pagina 6 Anno VII NUMERO SPECIALE

di Alessio Serra

La Città della scienza, nata nel 1986

per la promozione e divulgazione

scientifica,si trova, o potrei dire si

trovava, a Napoli, nel quartiere opera-

io di Bagnoli. .Quasi l’intera struttura,

creata riconvertendo gli spazi prima

occupati dagli stabilimenti dell'Italsi-

der, anche per ridurre la perdita di

posti di lavoro, è andata a fuoco, a

causa di un incendio, doloso, la sera

del 4 marzo. Il primo insediamento

della Città della scienza avvenne nel

1996, nel 2001 fu inaugurato lo

Science Centre e tra il 2003 e il 2010

vennero aperti il Centro congressi,il

Centro di alta formazione, il Business

Innovation Centre e Corporea, il mu-

seo sul corpo umano. Si poteva entra-

re al museo tramite una serie di in-

gressi ciascuno dedicato a una disci-

plina scientifica. All’interno della

Città della scienza c’era anche la Pa-

lestra della scienza, con tema princi-

pale la fisica classica., che dava la

possibilità di conoscere la dinamica

dei vari fenomeni naturali e la storia

dell’evoluzione della specie umana. Il

Planetario era dotato di un mega-

schermo a cupola, capace di riprodur-

re il sistema solare. Grazie all’ incli-

nazione della sala, era possibile vede-

re perfettamente tutto il megascher-

mo. L’officina dei piccoli permetteva

invece ai bambini di apprendere la

scienza giocando. Per le mostre tem-

poranee esisteva un padiglione di

1700 m². Aveva fatto parte della fon-

dazione IDIS della Città della scienza

la grande Rita Levi Montalcini, di cui

si parla a lungo in questo giornale. .

Purtroppo in quel fatidico giorno di

marzo la Città della scienza è stata

incendiata. Nel momento in cui scri-

vo, i colpevoli non sono ancora stato

scoperti, ma si spera che questo acca-

da presto. Personalmente,mi auguro

qualcosa di più, ossia che la Città del-

la scienza venga ricostruita prima

possibile.

lala LA CITTA’ DELLA SCIENZA VA IN FUMO

Page 7: Strozzinews2013

di Daniele Barbano e Enrico Piacenza

Ci ha colpito molto il gravissimo avvenimento suc-

cesso a Genova nei giorni scorsi, precisamente il 7

maggio, quando la ‘Jolly Nero’, nave container della

linea Messina‘, 240 metri per 40.000 tonnellate di

stazza lorda, ha urtato e distrutto la torre di controllo

del porto di Genova, causando la morte di nove per-

sone. Si pensa che la tragedia sia avvenuta per

un’avaria ai comandi del motore. I rimorchiatori han-

no cercato di fermare l’abbrivio della nave, ma le

corde hanno ceduto e la Jolly Nero è finita a 3 nodi (6

km orari) contro la torre.I morti, purtroppo, come

detto sono 9. La nave stava uscendo dal porto per

dirigersi verso Napoli ,da dove sarebbe poi dovuta

salpare alla volta di Port Said, in Egitto.Erano presen-

ti ai funerali delle vittime il Presidente della Repub-

blica Napolitano e quello della Camera Boldrini

TRAGEDIA NEL PORTO DI GENOVA NOVE LE VITTIME

Pagina 7

di Piero Lema

A Zizzolo, in provincia di Milano,

un 54enne ubriaco, una domenica

dello scorso novembre, ha investito

e ucciso con il suo Suv una giovane

scout, Altea Trini (nella fo-

to),mentre stava pedalando con il

suo gruppo scout,. Altea è morta sul

colpo. Il tasso alcolico dell'uomo

era tre volte superiore al massimo

permesso dalla legge. I compagni di

classe della povera ragazza, che

frequentava la IV dello scientifico

ad indirizzo biologico, increduli per

la morte di Altea, al rientro a scuo-

la, erano disperati. Il suo banco è

stato riempito di mazzi di fiori.

I compagni hanno detto ai giornali

che Altea era seria e solare. Non

vogliono credere che sia morta.

Questa vicenda mi ha colpito mol-

to, non si può morire in questo mo-

do a soli 17 per colpa dell'inco-

scienza di qualcuno.

UNA SCOUT IN BICI INVESTITA E UCCISA

Anno VI NUMERO SPECIALE

Page 8: Strozzinews2013

Pagina 8

di Andrea Silvestri

La mia squadra del cuore, il Genoa Cricket and A-

thletic Club, fu fondato da alcuni inglesi il 7 settem-

bre 1893 presso il consolato del Regno Unito di

Gran Bretagna ,a Genova. Nasceva così la prima

squadra di calcio italiana. Per gli amanti delle stati-

stiche, la più antica squadra inglese è invece lo

Sheffield Football Club, nato nel 1857. Il vero fon-

datore del Genoa fu il dottor James R. Spensley, che

era stato mandato a Genova, per curare i marinai

inglesi . Grazie a lui , dal 10 aprile 1897 il club fu

aperto anche agli italiani, prendendo, dal 2 gennaio

1899, il nome di Genoa Cricket and Football Club.

Il grande Spensley era il tuttofare della società, face-

va infatti il medico, l'allenatore, il portiere e a volte

il centrale difensivo. Era ovviamente anche il capi-

tano del Genoa, che, guidato da lui, vinse il primo

campionato italiano di calcio, nel 1898, e i successi-

vi scudetti, sino al 1904. Spensley morì durante la

prima guerra mondiale, pare nel tentativo di salvare

un soldato ferito. Nel 1977 il Comune di Genova gli

dedicò una lapide, ricordando il suo amore per l'Ita-

lia e per Genova e il fatto di aver portato in Italia il

gioco del calcio e lo scoutismo, che tolse molti ra-

gazzi dalla strada. A lui è stata intitolata una via, nei

pressi dello stadio Luigi Ferraris di Genova gli è sta-

t a a n c h e i n t i t o l a t a u n a v i a .

Sul libro "1886 Il Secolo XIX 1986" , che ripercorre

la storia del più importante quotidiano genovese, ho

trovato, nell’anno 1897, un interessante articolo inti-

tolato: "Il gioco del calcio spiegato al lettore", nel

quale si riportano alcune informazioni sul nuovo

gioco, che ancora pochi conoscevano.

SPENSLEY E LA NASCITA DEL GENOA

Anno VII NUMERO SPECIALE

di Andrea Silvestri

Sono stato molto colpito dalla morte di Pietro Men-

nea, il grande atleta italiano scomparso dopo una

lunga malattia. Mennea fa parte di un'altra epoca

dello sport, comunque già prima che morisse avevo

sentito molto parlare di lui e visto qualche video su

internet delle sue gare. Per lui non era importante

solo lo sport, ma anche la sportività. Qualche tempo

fa mi era stato chiesto a scuola di raccontare una mia

giornata proprio all'insegna dello sport e della sporti-

vità. L'avevo fatto , ricordando una mia gara di ba-

sket, disputata due mesi prima.

In pullman,io e i miei compagni di squadra ci erava-

mo recati in Trentino per disputare una gara di palla-

canestro, dovevamo affrontare una squadra del po-

sto che era davvero fortissima.

Il risultato, come si pensava, non è stato positivo,

abbiamo infatti perso la gara, ma la sconfitta non ha

reso meno emozionante quella nostra giornata di

sport.

Vincere è bello, ci mancherebbe, ma non aveva poi

torto De Coubertin, come ci ha ricordato ill profes-

sore, quando diceva che l'importante è partecipare,

non vincere.

RIFLESSIONI SU MENNEA E LA SPORTIVITA’

Page 9: Strozzinews2013

di Martina Ottino

Il 21 maggio, a Parigi,alle 16, è accaduto un fatto

davvero sconvolgente e incomprensibile, che mi ha

molto colpito. Un uomo di 78 anni, Domenique Ven-

ner, nella foto,storico e saggista di estrema destra si

è ucciso, sparandosi in bocca, dietro l'altare princi-

pale della Cattedrale di Notre Dame, per protestare

contro la legge sulle nozze gay, varata dal presidente

Hollande. Nella chiesa c'erano 1500 persone. Sull'al-

tare Venner, che qualche giorno prima aveva detto

che avrebbe compiuto un "“gesto simbolico e spetta-

colare”contro quella legge, ha lasciato cinque lettere,

per spiegare il suo gesto. La polizia sta esaminandole,

ma le parole dell'uomo non lasciano dubbi. Dopo

aver parlato della manifestazione che ci sarebbe stata

qualche giorno dopo contro le nozze gay, ha definito

"infame" la legge approvata da poco. Ha concluso

scrivendo "Bisogna essere in sé fino all'ultimo istan-

te".

TRAGICO GESTO A NOTRE DAME

Pagina 9

di Francesco Mondillo

Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev , nella foto, due ragaz-

zi di origine cecena, sono ritenuti dall'FBI i responsa-

bile della strage della Maratona di Boston. Raggiunti

dalla polizia, i due fratelli che fuggivano rispettiva-

mente su un Suv e una berlina sono scesi dalle auto e

hanno cominciato a sparare all’impazzata, scagliando

contro gli agenti anche cinque granate. Alla fine,

Dzhokhar, ferito alla gola, è stato catturato, mentre

Tamerlan è morto . L’Fbi è convinta che i due non

abbiano agito da soli. Si cercano infatti almeno altri 12

terroristi. Qualche giorno dopo, Dzhokhar è stato in-

terrogato dagli investigatori. Non potendo parlare,a

causa della ferita, ha risposto alle domande dei poli-

ziotti scrivendo. Speriamo che sia fatta presto chiarez-

za su questo terribile avvenimento, che ha trasformato

una festa di sport in una tragedia.

MARATONA DI BOSTON VERITA’ VICINA

di Francesco Mondillo

Domenica 18 maggio, nel quartiere di San Paolo, a Bari,mentre la gente stava tornando a casa per il pranzo,

sono stati uccisi tre giovani. I killer, per uccidere, si sono serviti di una mitraglietta kalashnikov e di una pisto-

la calibro nove. I colpi hanno danneggiato anche la saracinesca di un negozio e la parete di una casa. Gli agen-

ti della scientifica hanno recuperato in strada decine di bossoli. Una delle vittime, che indossava il giubbotto

antiproiettile , risultato purtroppo inutile per i colpi della mitraglietta, era il figlio di un boss attualmente in

carcere. Gli altri due giovani sono morti poco dopo all'Ospedale San Paolo. Pare che la causa di quanto è suc-

cesso sia la guerra tra clan. Il fatto è avvenuto mentre la gente della zona stava tornando a casa per il pranzo.

BARI REGOLAMENTO DI CONTI TRE MORTI

Page 10: Strozzinews2013

Anno VII NUMERO SPECIALE

Pagina 10

di Federico Barbano e Enrico Pia-

cenza

Il 6 maggio scorso i pendolari

liguri hanno manifestato contro i

disagi causati dai treni regionali.

La protesta si è svolta alla stazio-

ne di Genova Brignole, dove sono

state occupate le carrozze di pri-

ma classe. Il loro portavoce ha

detto che i pendolari hanno volu-

to in questo modo far sentire la

loro voce e la loro rabbia contro

Trenitalia, per la riduzione delle

carrozze dei treni(“Non si può-

hanno detto- viaggiare stipati co-

me delle bestie “) e per la situa-

zione negativa del trasporto ferro-

viario regionale. Tutto questo

malgrado l'aumento delle tariffe.

Chi viaggia in treno, non può che

condividere la loro protesta che si

è conclusa nella biglietteria di

Brignole, dove i pendolari hanno

intonato l 'inno nazionale.

Speriamo che Trenitalia dia loro

ascolto

PROTESTE DEI PENDOLARI GENOVESI

di Davide Verdina

A maggio, a Genova, in via Fiasella è successo un

fatto davvero curioso. All' ora di pranzo vi è stato un

“fuggi fuggi” generale della gente che si trovava

all'esterno di un bar, a causa di uno sciame d'api.

Pare che le api stessero creando un alveare, sotto le

fronde di un alberello, a pochi passi dal déhor del

locale. Il padrone del bar , che quel giorno ha perso

buona parte dell'incasso, ha subito chiamato i vigili .

Disturbate, le api si sono spostate e hanno invaso

l'auto, un' Audi a5, del console onorario tailandese.

Fortunatamente, è poi intervenuto un esperto apicol-

tore, Stefano Repetto, che è anche ispettore capo

della Polizia, che ha radunato gli insetti e li ha con-

dotti in un’arnia.

PERICOLO API NEL CENTRO DI GENOVA

Quest’anno a partire dal 1 giugno la Walt Disney Company Italia riporterà sul grande schermo

i capolavori del cinema d’animazione in una versione restaurata in digitale. Con “Disney

Classici al Cinema', anche i più piccoli potranno vedere al cinema Gli Aristogatti, Il Libro del-

la Giungla e Le Avventure di Peter Pan.

Page 11: Strozzinews2013

di Alessio Serra

Via San Lorenzo, che solo da pochi anni è zona

pedonale, è sicuramente una delle strade più am-

pie e importanti di Genova. Essa collega Piazza

Matteotti e il Palazzo Ducale alla zona del Porto

Antico. Prima che diventasse pedonale, mi hanno

detto che tutti i palazzi erano sporchi di smog. Per

l'Expo del 1992, gli edifici della via vennero ri-

strutturati e fu vietato l’accesso alle auto.

Con la Cattedrale, in Piazza san Lorenzo, i bei

palazzi nobiliari, i numerosi locali, i negozietti

carini, le gelaterie, gli artisti di strada, la via ri-

chiama molti turisti, così come tutto il nostro cen-

tro storico, comunque,secondo me, rispetto allo

scorso anno, qualcosa è cambiato.

La crisi si percepisce anche lì. Basti pensare ai

negozi che chiudono ogni mese.

Ci sono stato, l’ultima volta, una domenica

d’inizio primavera. Era piena di gente. C’era chi

giocava sui grandi leoni della Cattedrale, chi foto-

grafava il Duomo, chi mangiava un gelato, chi

semplicemente faceva una bella passeggiata al so-

le, visibilmente contento di essere lì, come lo ero

io.

VIA SAN LORENZO E DINTORNI

LA SCUOLA OSPEDALIERA

Dal 1976 presso i reparti del Ga-

slini c’è una sezione della nostra

scuola, rivolta ad un numero mol-

to alto di alunni (600/700 per an-

no scolastico), provenienti da di-

verse regioni italiane, ripartiti in

15 reparti o ricoverati ambulato-

rialmente in Day-hospital. In certi

casi i ricoveri sono molto prolun-

gati e la frequenza a scuola può

avvenire solo in ospedale.

Al Gaslini, insegnano nove nostre

insegnanti di tutte le materie e i

maestri della Scuola Statale

dell’Infanzia e della Primaria

dell’I.C. Sturla.

Pagina 11

Dal 14 al 17 Febbraio due nostre classi, la 3C e la

3G, nella foto, accompagnate dalle prof. Bitritto,

Cavallin, Delehaye, Delorenzi e Palomba, hanno

visitato Barcellona, la bellissima città catalana.

Grazie a questo viaggio di istruzione, inserito in un

progetto che iniziato ad ottobre ,abbiamo potuto

osservare di persona quanto avevamo studiato con

la prof. Palomba e con l’assistente Comenius, Eva

Pernia Gonzales. A Barcellona, abbiamo visitato

tra l'altro la Sagrada Familia, il Parco Guell, le

celebri case di Gaudì, il Barrio Gotico, il mercato

“Boqueria” e il Museo Picasso, di cui avevamo

p a r l a t o a l u n g o i n c l a s s e .

Abbiamo trovato la città catalana davvero

affascinante e ricca di suggestioni.

3 C e 3 G

DUE NOSTRE CLASSI A BARCELLONA

Page 12: Strozzinews2013

di Giorgia Moscatelli

L a

popolazione italiana è in lieve crescita, siamo infatti 59,4

milioni, ma lo è solo grazie agli stranieri regolari che

sono oltre 4 milioni.Noi italiani siamo infatti diminuiti di

250 mila unità, inoltre, con il 25 % delle coppie senza

figli, rimaniamo il paese più vecchio d'Europa, basti pen-

sare che il 20 % della popolazione ha superato i 65 anni

di età. Anche gli over 85, sono aumentati, come pure gli

ultracentenari, oltre l'83 % dei quali sono donne. In

Lombardia vive la maggior parte di essi, seguita dall'E-

milia Romagna e dal Veneto. La Liguria ha comunque

sempre la percentuale più alta di persone anziane, con un

tasso di mortalità è del 13,4 %

di Federico Barbano e Enrico Piacenza

E’ trascorso quasi un anno e mezzo dal disastro acca-

duto all Isola del Giglio , per le note responsabilità del

comandante Schettino, che è stato recentemente licen-

ziato dalla Costa Crociere. Per Schettino la Procura ha

chiesto il processo per omicidio colposo plurimo (per

le 32 vittime) e lesioni colpose plurime (i 157 feriti).

Egli dovrebbe rispondere anche di naufragio colposo,

abbandono della nave e di persone incapaci e di man-

cata collaborazione con l'autorità marittima. Lo scorso

gennaio, per ricordare l’anniversario della tragedia e

la morte di tanti innocenti, i traghetti hanno suonato i

clacson e gigli bianchi sono stati lanciati in acqua. La

nave purtroppo si trova ancora nel punto in cui è af-

fondata e chissà per quanto tempo resterà lì. Unico

fatto positivo è che lo scoglio strappato dalla Concor-

dia è sato riposizionato al suo posto

PROCESSO SCHETTINO. GIUSTIZIA SIA FATTA

Pagina 12

POPOLAZIONE ITALIANA IN LIEVE CRESCITA

di Francesco Galletti, Mattia Del Bono, Roberto Dedominicis e Lorenzo Taverna

Il giardiniere di Caravaggio, Angelo Cerioli, di 52 anni, titolare di un negozio di giardinaggio, deve rispondere

dell'omicidio volontario di un romeno di 43 anni, che con i suoi complici stava rubando proprio nel suo negozio.

Cerioli, che in passato aveva subito altri furti, ha sorpreso i ladri intenti a rubargli alcune motoseghe,e ha sparato

due colpi dalla finestra di casa, che hanno colpito alla schiena uno dei componenti della banda, uccidendolo sul

colpo. L'uomo ha detto di aver sparato i due colpi solo per spaventare i ladri, non per uccidere.

NEL BERGAMASCO GIARDINIERE UCCIDE LADRO

Pagina 12 Anno VII NUMERO SPECIALE

Page 13: Strozzinews2013

SCUOLA OSPEDALIERA DEL GASLINI.

di A. Sezione ospedaliera del Gaslini

In Albania vivo con i miei zii e gli zii di mio papà,

in un posto in campagna, con attorno le montagne.

Tutti noi abbiamo delle mucche, delle pecore, delle

galline ecc. Con il latte delle mucche facciamo il

burro, lo yogurt e altre cose. Il latte, poi, lo

vendiamo ogni giorno. Per le mucche abbiamo

comprato delle terre e ogni estate le portiamo lì e

loro mangiano l'erba dalle 5 di mattina alle 5 di

sera. Abbiamo le serre dove facciamo crescere le

verdure e abbiamo altre terre dove teniamo gli

alberi da frutta. Le pecore le mandiamo il più delle

volte sulle montagne dove c'è più erba. Quand'ero in

Albania, io e i miei cugini sorvegliavamo le mucche

al pascolo. Mentre le mucche mangiavano noi

giocavamo e quando si allontanavano, con i nostri

cani, andavamo a prenderle. La mattina io andavo a

scuola, mentre il pomeriggio guardavo le mucche.

Noi, per mangiare, compriamo solo il riso e la pasta,

il resto è di nostra produzione e la verdura che

coltiviamo è molto più buona di quella del mercato.

Ora siamo in Italia da un anno, qui mi piacciono

t a n t o l e p a l m e e i l m a r e .

La scorsa estate sono rientrato in Albania per le

vacanze, comunque pensiamo di tornarci per

sempre quando starò bene.

VITA NEI CAMPI IN ALBANIA

Luana Sezione ospedaliera del Gaslini

Mi chiamo Luana e vengo

da Palermo. Sono ricoverata

al Gaslini da due mesi e

sono stanchissima di stare

in ospedale. Non ne posso

più, mi manca tanto la mia

casa, con la mia bella camera tutta gialla, con i po-

ster appesi alle pareti dei miei cantanti e attori pre-

feriti, Alessandro, Zac Afron, Giusy, i pupazzi di

Hello Kitty. Quando tornerò a casa, mio zio dipin-

gerà le pareti della mia stanza di bordeaux, il mio

colore preferito. Qui a Genova, mi mancano tanto i

miei fratelli, un maschio di dodici anni e una fem-

minuccia di due. E i miei sette cugini, di età diver-

se, con i quali gioco spesso a carte e a tombola. Tra

loro, solo Francesco, il più grande, che ha 21 anni,

lavora, tutti gli altri studiano ancora. Il mio cugino

preferito, è comunque Alessio, di 18 anni, con il

quale ho davvero un buon rapporto.Francesco fre-

quenta il liceo e sa cantare davvero molto bene.

Viene spesso a trovarmi e, ogni volta, canta per me.

Presto compirò16 anni, spero per l’occasione, di

poter fare una grande festa, alla quale inviterò i

miei cugini, i nonni, gli zii. Accanto a loro, ovvia-

mente, ci saranno, a festeggiare il mio compleanno,

i miei fratelli e i genitori.

VOGLIA DI TORNARE A CASA

Anno VII NUMERO SPECIALE Pagina 13

Page 14: Strozzinews2013

.di L.Debernardis e A. Serra

Vogliamo parlare di Maurizio Croz-

za, il grandissimo comico genovese,

che quest'anno ha imperversato su-

gli schermi televisivi, sempre in di-

retta, con Ballarò e ” Crozza nel

paese delle meraviglie ”, di cui non

abbiamo perso una puntata e nel

quale ha messo in bocca a Bersani il

divertentissimo “sta-acqua-qua ra-

gassi” Ma vediamo in breve la sua

biografia. Crozza , diplomatosi a 21

anni al Teatro Stabile di Genova,

dopo avere iniziato con il teatro

drammatico, lasciò lo Stabile per il

cabaret , al teatro dell’ Archivolto,.

Lì , insieme a Ugo Dighero, Marcel-

lo Cesena, Mauro Pirovano e Carla

Signoris, sua futura moglie, formò

il gruppo dei Brancoviz, con cui

partecipò in televisione a program-

mi satirici come Avanzi e Tunnel. La

fama gli arrivò però con la

Gialappa’s Band. Nel 1995 Mauri-

zio esordì nel cinema con Peggio di

così si muore di Marcello Cesena.

Quattro anni dopo tornò sul grande

schermo in Tutti gli uomini del defi-

ciente.

La sua fama aumentò negli anni con

la partecipazione a Quelli che … il

calcio, condotto da Simona Ventura,

e La grande notte del lunedì

sera . Nel 2005 tornò a teatro con il

monologo Ognuno è libero e prese

parte in televisione a Rockpolitik di

Adriano Celentano. L'anno dopo fu

protagonista di Crozza Italia, su

La7, di cui era anche autore . Dal

2007 Maurizio cura la copertina di

Ballarò. Su La7 ha condotto Crozza

Alive, Italialand. e Crozza Nel Pae-

se Delle Meraviglie, trasmessa

quest’anno come abbiamo detto. Dal

matrimonio con l’attrice Carla Si-

gnoris, intervistata due anni fa dal

nostro giornale scolastico, Maurizio

ha avuto due figli : Giovanni e Pie-

tro(i nomi ce li ha detti suo nipote

Nicolò, nostro compagno di scuo-

la).Tra le sue imitazioni recenti più

simpatiche , ci sono sicuramente,

secondo noi, quelle di Pier Luigi

Bersani, che diverte un mondo con

il suo accento emiliano e le metafo-

re, del tipo ”Non stiam mica qui a

smacchiare i giaguari?”, riferita a

Berlusconi,di Flavio Briatore, inte-

ressato solo all'apparenza,che dà

consigli per risolvere i problemi

degli italiani e dei masai , del prof.

Antonino Zichichi, con la Teoria

del Caos e frasi come “La mia car-

riera politica è stata più veloce di un

protone” , del presidente Giorgio

Napoletano(nella foto), che in Croz-

za Nel Paese Delle Meraviglie , è

rappresentato in vestaglia, seduto

dietro la scrivania, intento a leggere

le notizie dei giornali, con il coraz-

ziere 1 e il corazziere 2, che gli im-

pediscono di dire quello che pensa

dei politici d’oggi, dell’allenatore

della Juve Antonio Conte e del ma-

gistrato Antonio Ingroia, sempre

stanco e svogliato, mentre risponde

alle domande dei giornalisti, sulla

partecipazione del suo partito alle

elezioni o parla della sua destinazio-

ne al Tribunale di Aosta..

“” “”ST’ACQUA QUA RAGASSI”

Pagina 14 Anno VII NUMERO SPECIALE

Page 15: Strozzinews2013

di Alessia Mauceri

Il 9 marzo scorso , a Backnang, a 50 km da Stoccar-

da, una mamma e i suoi sette bambini sono morti in

un incendio, scoppiato probabilmente a causa di un

guasto alla stufa a legna, che scaldava l'appartamen-

to, se così si può chiamare, visto che si trovava al

primo piano di una ex fabbrica di pellame. Subito si

era temuto che si trattasse di un attacco xenofobo

contro la minoranza turca. L'intervento dei vigili del

fuoco e stato difficile per la conformazione della

fabbrica, con molte parti in legno. L'incendio è stato

domato solo a mattina avanzata Come ho detto, ci

sono state otto vittime appartenenti tutte a una fami-

glia di turchi, composta dalla madre e dai suoi figli,

la più grande di 16 anni e il più piccolo di soli 6

mesi, altre tre persone ,un bambino di 11 anni , la

nonna e lo zio, sono state salvate dai vigili del fuo-

co, dopo che erano uscite sul balcone . Successiva-

mente il fuoco si è spostato anche all'appartamento

vicino, due persone che l’abitavano, ferite, sono

s t a t e p o r t a t e s u b i t o i n o s p e d a l e .

Secondo me è terribile sapere che nel 2013 ci siano

famiglie obbligate a vivere, nella civile Germania,

in fabbriche abbandonate.

di Viktoria Klets e Sofia Negri

Due donne, madre e figlia,

Francesca Di Grazia, 55 anni, e

Martina Incocciati, 18 anni,sono

state sgozzate lo scorso 5 aprile

dall’ex marito della madre, un

cittadino indiano di 37 anni. Il

fatto è avvenuto a Cisterna di

Latina. Le vittime sono state

trovate in una camera chiusa. Il

giallo è stato risolto dalle forze

dell’ordine in sole 48 ore. Pare

che tutto sia stato dovuto a una

lite, legata ad un ricatto. La Di

Grazia, infatti, coinvolta, pare,

in un giro di permessi di sog-

giorno per alcuni parenti

dell’uomo, minacciava di parla-

re,pretendendo per il suo silen-

zio ottomila euro. . Tutto era

cominciato alle 21 di venerdì,

quando i vicini di casa di Fran-

cesca e Martina avevano dato

l’allarme, preoccupati del fatto

che la madre e la giovane figlia,

da ore non rispondessero al tele-

fono. Al loro arrivo i carabinie-

ri , in cucina, hanno visto uno

spettacolo agghiacciante. In un

lago di sangue c’era il corpo di

Francesca, con la gola tagliata.

Poco distante da lei, in camera

da letto, c’era il corpo della ra-

gazza, con i segni di numerose

ferite d’ arma da taglio sul cor-

po e una mortale alla gola.

L’assassino era l’ex marito della

donna, come abbiamo detto.

Prima ha ucciso l’ex compagna,

da cui era separato, poi, la ra-

gazza,testimone dell’omicidio.

L’uomo è stato intercettato nella

notte dai carabinieri, grazie ai

tabulati telefonici e arrestato

(nella foto). Interrogato, come

detto, ha ammesso il duplice

delitto di fronte al magistrato,.

L’uomo, che si era presentato in

casa della donna per tentare un

chiarimento, l’aveva colpita,

mentre stava preparando il caf-

fè. La figlia, svegliata dai rumo-

ri, nel tentativo di difendersi,

aveva ferito al volto l’assassino,

prima di cadere sotto i suoi col-

pi

TRAGICO INCENDIO A STOCCARDA

Pagina 15

UCCISE A CISTERNA CASO RISOLTO

Il 31 maggio è stato inaugurato a Grosseto il primo autobus europeo completamente a trazione elettrica. E’

lungo 12 metri, ha oltre 200 km di autonomia e cicli di ricarica di sette anni.

Page 16: Strozzinews2013

Pagina 16

di Francesco Mondillo

GTA 5, il settimo capitolo della serie di videogiochi

Grand Theft Auto, sarà, dicono, qualcosa di

enorme, uno dei videogiochi più straordinari mai

creati, anche per l’estensione delle mappe. Di certo

è il titolo più atteso da noi appassionati. Il sito

Amazon l'ha inserito, non a torto, secondo me, fra i

Most Wanted, cioè fra i videogiochi più desiderati.

Avrebbe dovuto essere acquistabile dal 15 marzo,

altri parlavano di aprile, altri ancora di giugno. Pare

invece che uscirà il 17 settembre per Ps3 e

XBox360. Non resta che attendere. La novità di

GTA 5 è la presenza di tre personaggi giocabili,

l'ex-rapinatore di banche Michael; il consumatore di

droga Trevor, che ha una linea tatuata attorno al

collo e la scritta “Tagliare qui”; e Franklin, il

liquidatore fallimentare di una concessionaria

armena di auto di lusso, che può rallentare il tempo

mentre guida . La mappa di Los Santos, città fittizia

nello stato immaginario di San Andreas, è la più

ampia mai realizzata. Potremo esplorarla con vari

mezzi: biciclette mountain bikes e da strada, moto

da cross, auto e camion, elicotteri, aerei, moto

d’acqua. Nel mondo subacqueo saranno presenti

anche squali e tesori da trovare. Il passaggio da un

personaggio all'altro avverrà in maniera molto

veloce. Ogni personaggio avrà un punteggio,

considerando una serie di abilità: mira, forza,

capacità stealth, ossia abilità a non farsi scoprire,

capacità nel guidare mezzi volanti e auto.

Durante alcune scene la telecamera si allontanerà

dal personaggio in azione, per "rientrare" in quello

prescelto.

Da appassionato, come detto, attendo con grande

curiosità l’uscita di GTA 5 e sono pronto a

recensirlo in futuro per il nostro giornale scolastico

GTA 5 GRANDE ATTESA

Anno VII NUMERO SPECIALE

di Davide Verdina

Ruzzle è un gioco di abilità, per due giocatori,

diventato molto famoso. E’ disponibile sia sui

cellulari Android che per l' Iphone. Personalmente

lo trovo divertente e istruttivo. Per vincere, bisogna

trovare in due minuti il maggior numero di parole,

cercando di sfruttare i bonus. Ci sono due piccoli

problemi, Ruzzle non è compatibile con tutti i

cellulari e per giocare bisogna essere on line e

c r e a r e u n a c c o u n t G o o g l e .

Ah dimenticavo, di questo gioco, ci sono due

versioni, una gratis e una a pagamento. Si può

giocare in due, come ho detto, o fare pratica del

gioco (la pratica,però, si trova solo nella versione a

pagamento. A mio parere, Ruzzle è un gioco

davvero molto bello, non so cosa ne pensate voi.

Fatemelo sapere.

RUZZLE IL GIOCO DEL MOMENTO

Secondo una recente ricerca del nuovo catasto dei ghiacciai italiani, in Lombardia negli ultimi

cinquant’anni il numero dei ghiacciai è aumentato, passando da 167 a 209, a causa di numerose fram-

mentazioni, ma la superficie totale si è ridotta del 23 %, passando da 115 kmq, degli anni ?50, agli at-

tuali 89 kmq

Page 17: Strozzinews2013

.di E. Piacenza e G. Bonavera

Abbiamo letto che la passeggiata del

Colle dei Cappuccini, a Montevar-

chi, dal mese di marzo è stata intito-

lata alla grande scienziata italiana

Rita Levi Montalcini, premio Nobel

per la Medicina (nella foto la conse-

gna del premio da parte del re di

Svezia), scomparsa, come si sa, a

dicembre del 2012, a 103 anni. Spe-

rando che presto anche Genova si

ricordi di lei, vogliamo ricordarla.

La scienziata, che era stata nominata

senatore a vita da Carlo Azeglio

Ciampi nel 2001, era nata a Torino

il 22 aprile 1909. Dopo aver studiato

medicina all’università di Torino e

in seguito con l’istologo Giuseppe

Levi, iniziò quegli studi sul sistema

nervoso che avrebbe proseguito per

tutta la sua vita. Si laureò nel 1936,

giusto due anni prima che fossero

emanate le terribili leggi razziali

fasciste, che la costrinsero, in quan-

to ebrea, ad emigrare in Belgio, do-

ve continuò, anche se con difficoltà,

le sue ricerche, dedicandosi sino al

1944, allo studio dei meccanismi di

formazione del sistema nervoso dei

vertebrati. Le sue ricerche furono

molto apprezzate, tanto che fu chia-

mata dal dipartimento di Zoologia

della Washington University, dove

sarebbe rimasta fino al 1977. Pro-

prio negli Usa, tra il 1951 e il 1952,

scoprì il fattore di crescita nervoso,

conosciuto come Ngf (Nerve

Growth Factor), una molecola pro-

teica che ha un ruolo fondamentale

nella crescita e differenziazione sia

delle cellule nervose sensoriali che

di quelle simpatiche.Negli ultimi

anni si è scoperto che l’Ngf è impor-

tante anche per le cellule del sistema

nervoso centrale, del sistema immu-

nitario ematopoietico e per le quelle

coinvolte nelle funzioni neuroendo-

crine. La Montalcini si occupò dello

studio di questa molecola proteica e

del suo meccanismo d’azione, per

una trentina d’anni, ottenendo, come

detto, nel 1986 il Premio Nobel per

la medicina, ex equo con

l’americano Stanley Cohen. Nella

motivazione del premio, c’era scrit-

to tra l’altro ” In precedenza, i neu-

robiologi non avevano idea di quali

processi intervenissero nella corretta

innervazione degli organi e dei tes-

suti dell’organismo.”

Dal 1961 al 1969, la Montalcini di-

resse il Centro di ricerche di Neuro-

biologia del Consiglio nazionale

delle Ricerche, nel quale lavorò ,

anche come super esperto. Le sue

indagini si concentrarono sullo spet-

tro di azione del Ngf,, utilizzando

tecniche sempre più sofisticate.

Abbiamo letto che la Levi Montalci-

ni, oltre al Nobel, ha ricevuto tre

lauree honoris causa dalle

Universita’ di Uppsala (Svezia),

Weizmann-Rehovot (Israele) e St.

Mary (Usa) e i premi Saint-Vincent,

Feltrinelli, e”Albert Lasker”.

Insomma, alla fine dello scorso an-

no, abbiamo perso una donna straor-

dinaria, una persona che ha dato

moltissimo per la scienza medica.

Pensiamo che sia giusto ricordarla

per ciò che era, per la sua grandez-

za!

Ti ringraziamo Rita per ciò che sei

stata, per ciò che hai fatto, e per ciò

che hai cambiato… Grazie!

RICORDANDO RITA LEVI MONTALCINI

Pagina 17 Anno VII NUMERO SPECIALE

Page 18: Strozzinews2013

Pagina 18

di Filippo Airoldi ex direttore di Strozzi News

Ripubblichiamo , in occasione della morte di don Gallo,

l’articolo scritto lo scorso anno dal nostro ex direttore ,

Filippo Airoldi , sull’incontro con il sacerdote genovese.

La chiesa del Don Bosco di via Carrara era gremita

per l’incontro con Don Andrea Gallo, celebre

sacerdote genovese, organizzato dalla prof. Garbato,

insegnante di tecnologia nel plesso di via Vecchi.

L’incontro ha avuto come tema l’importanza dei

valori per noi giovani.

Don Gallo ha esordito cantando insieme a noi

alunni, “Il pescatore” del suo amico di Fabrizio De

Andrè. A 83 anni e mezzo ha dimostrato di avere

ancora una salute ferrea, saltellando mentre cantava.

Ci ha raccontato di quando ha preso gli ordini

sacerdotali, dopo anni di studi, prima a Genova e

poi a Roma. Il sacerdote che lo stava nominando

dopo avergli chiesto il nome gli ha detto : “Con quel

cognome non potrai certamente diventare Papa” Un

PapaGallo sarebbe stato davvero impensabile”, ha

ironizzato lo stesso sacerdote.

Don Gallo, invitato per parlare soprattutto della

Costituzione, dopo la pubblicazione del suo nuovo

libro “Sana e robusta Costituzione”, ha esordito su

questo discorso citando l’articolo 3 : “Tutti i

cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali

davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di

razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,

di condizioni personali e sociali”. Ha ricordato, poi,

di quando, ai tempi del fascismo, la parità di diritti

non era nemmeno immaginabile.

Ci ha detto di leggere la Bibbia con la Costituzione

sottomano.

Successivamente ci ha spiegato gli orrori delle due

Guerre Mondiali, chiedendoci se conoscevamo il

numero di morti nei due conflitti.

Dopo un’ora in cui ha parlato solamente lui, noi

ragazzi abbiamo letto un articolo della Costituzione

e lo abbiamo commentato.

Don Gallo ci ha lasciati cantando “Bella ciao”.

ADDIO A DON GALLO

Anno VII NUMERO SPECIALE

di Francesco Mondillo

Lo scorso novembre i finanzieri di Seregno, con

alcuni filmati, sono riusciti a smascherare un falso

invalido di 41 anni che per 12 anni era riuscito a

fingersi cieco! Dal Duemila, anno in cui aveva

ottenuto il riconoscimento della cecità assoluta,

l'uomo aveva percepito dall’Inps, come pensione di

invalidità civile, 162 mila euro. Il falso invalido è

stato denunciato dalla Procura di Monza, per truffa

aggravata e continuata ai danni dello Stato. Tempo

prima a Viterbo era stata denunciata una finta

cieca, che prendeva la pensione da ben 33 anni. I

carabinieri, con alcuni filmati, avevano dimostrato

che l'anziana non era affatto cieca e faceva

tranquillamente la spesa, il bucato e lavori di

giardinaggio. Speriamo che lo Stato riesca a riavere

indietro da queste persone tutti i soldi che hanno

percepito ingiustamente.

FALSI INVALIDI VERGOGNA ITALIANA

Page 19: Strozzinews2013

Pagina 19

di Beatrice Matta

“My Fair Traviata”, nella foto, rappresentato

all'Auditorium Montale del Carlo Felice. è uno spet-

tacolo film- crossing, ideato e realizzato dal musicista

e regista del “Teatro dei ragazzi” Alessandro Salva-

dori, che ne ha curato anche il testo. Con lui ha colla-

borato la prof M. Grazia Ferri, insegnante della no-

stra scuola. Le musiche dello spettacolo sono ovvia-

mente tratte da "La Traviata" di Giuseppe Verdi . A

recitare siamo stati noi ragazzi del” Laboratorio Tea-

trale” dell'Istituto Comprensivo di Sturla, che abbia-

mo affiancato Violetta, il soprano Sara Cappellini

Maggiore e Alfredo, il tenore Alessandro Fantoni . Al

pianoforte c’era il maestro Enrico Grillotti. Vi sono

state in tutto sei recite, con diversi cast. Il lavoro, che

ha alternato aspetti comici e drammatici ed effetti

speciali, era ricco di musica,ovviamente, con arie del-

la vera Traviata, eseguite, come detto da un tenore e

un soprano. La storia è stata elaborata da Salvadori in

modo tale che i personaggi della Traviata interagisse-

ro con quelli del famoso film My Fair Lady. Alcuni

di essi sono stati peraltro modificati. Gli quattro spet-

tacoli del mattino sono stati realizzati venerdì 10 e

venerdì 17 maggio, quello serale il giorno 11 maggio.

Ogni spettacolo, diviso in quattro atti, è durato circa

un'ora e mezzo, compresi i cambi di scena, effettuati

da noi ragazzi. Quest'anno, specie durante le prove

generali, abbiamo potuto interagire più volte con i

cantanti e prendere confidenza con gli effetti specia-

li. Ma veniamo alla storia. Nel primo atto si inizia

con una grande festa a casa di Violetta Valery, la pro-

tagonista della Traviata. I vari invitati seguono

un’etichetta un po’... antiquata, d’altri tempi. La pa-

drona di casa, è corteggiata da tutti, specie da un gio-

vanotto, Alfredo, suo futuro amore, che le è stato pre-

sentato da una conoscente, Margherita,aggiunta dal

regista. Pare che da tempo lui ne sia innamorato e la

osservi, non visto.Alla festa partecipa Lisa, protago-

nista di My fairLady, che vende fiori per gli invitati .

Ad educarla saranno Flora, personaggio della Travia-

ta, nonché migliore amica di Violetta, e Mary, ag-

giunta del regista. Alla fine dell'atto Flora e Marie,

accompagneranno Lisa a casa loro, per renderla una

signora . La storia procede più o meno come nella

Traviata, ma è resa divertente dall'entrata di un altro

personaggio: Dolittle, la madre di Lisa . Lo spettaco-

lo si concluderà con un finale inatteso, diverso da

quello della Traviata.

Mi è piaciuto tantissimo partecipare al Teatro dei ra-

gazzi, un bellissimo progetto che, oltre ad appassio-

narmi, mi ha fatto apprendere la disciplina del teatro.

MY FAIR TRAVIATA ALL’AUDITORIUM

Page 20: Strozzinews2013

Pagina 20

Redazione

Il 16 aprile 2013 è stato il giorno della prima

"Marcia dei valori", con protagonisti gli studenti

genovesi. Questa data diventerà quella della citta-

dinanza responsabile. Lo ha ricordato ufficialmen-

te la nostra prof . Rita Garbato, ideatrice e vera

anima del progetto denominato“Strada facendo”,

che si è svolto negli spazi esterni del Porto Antico,

alla presenza della Rai e delle tv locali. Hanno par-

tecipato , oltre alle classi terze della nostra scuola

e alla II C, accompagnate dai prof. Maurizio Brag-

gion, Cristina Delorenzi, Carla Guglieri, Valeria

Chiesa, Piero Artuso, alunni dei comprensivi di

Quarto e Sori e del Liceo D’Oria, tra loro il nostro

ex direttore Filippo Airoldi, che ha anche collabo-

rato all'organizzazione. In totale erano presenti

circa 300 ragazzi. L’attività è inserita in un pro-

getto più ampio di educazione alla cittadinanza

responsabile, il cui obiettivo finale è quello di for-

mare dei futuri cittadini responsabili, partecipi e

consapevoli. L’iniziativa, che è stata introdotta

dall’assessore regionale Claudio Montaldo, si è

svolta, come abbiamo detto, negli spazi esterni del

Porto Antico, dove vi erano varie “postazioni” sui

vari temi oggetto dell’incontro. Noi studenti ab-

biamo seguito un percorso prefissato, confrontan-

doci con i vari relatori. Le postazioni erano in

tutto undici. Nello stand della “Solidarietà”,

c’erano le varie associazioni di volontariato che

c i

hanno spiegato le loro finalità. Nel polo informati-

vo sull’.Accoglienza / Uguaglianza si sono con-

frontate con noi le associazioni che si occupano di

immigrati . Nello stand della “Salute” ci hanno

parlato tra l’altro dei pericoli di fumo, alcool e

droga. Nello stand della “Giustizia” , dove abbia-

mo incontrato il dott. Sansa, presidente del Tribu-

nale dei Minori, si è parlato di giustizia e costitu-

zione. Per la “Pace” c’era il laboratorio organizza-

to da LaborPace della Caritas. Nel polo informati-

vo sull’ Istruzione abbiamo incontrato la dott.ssa

Pongiglione, ex dirigente scolastica. Nello stand

dell’Onestà ci ha conquistato don Nicolò Anselmi,

già responsabile nazionale della Pastorale giovani-

le. C’erano poi gli stand della “Famiglia”, con

l’avvocato Panfili, del “Lavoro” , dove abbiamo

incontrato l’Ing. Luigi Mor, e dello “ Sport”. In

quest’ultimo polo informativo , erano presenti

Luca Chiappino, allenatore della Primavera del

Genoa, che- come ha ricordato il prof. Braggion-

ha guidato il Genoa alla vittoria dello scudetto Pri-

mavera e della Coppa Italia nel 2010 , e il capitano

dei giovani rossoblu Marchiori,che ha esordito

l’anno scorso in serie A, contro il Napoli.

Uno scoop, per concludere, a partire dal prossimo

anno l’iniziativa della prof Garbato sarà rivolta ad

un numero sempre maggiore di ragazzi, perché

sarà estesa anche ad altre province liguri e italiane.

a p. 29 le opinioni degli alunni della II C

LA MARCIA DEI VALORI AL PORTO ANTICO

Anno VII NUMERO SPECIALE

Secondo la Banca Mondiale, circa un miliardo e 200 mila persone nel mondo vivono ancora senza elet-

tricità. C’è la speranza di poterla fornire all’intera popolazione mondiale nel 2030.

Pagina 20

Page 21: Strozzinews2013

Pagina 21

dI Giulia Bonavera e Lorenzo Frascolla

A fine maggio a Corigliano Calabro, Davide, un

ragazzo di 17 anni ha accoltellato, dopo una lite,

Fabiana Luzzi,, nella foto, la sua ragazza, di 16 e

subito dopo ne ha carbonizzato il corpo. Pensava-

secondo quello che scrivono i giornali- che l’avesse

tradito nel periodo in cui si erano lasciati. Il ragaz-

zo, dopo l’omicidio, si era presentato all’ospedale

con delle ustioni al viso. I poliziotti, insospettiti,

dopo la scomparsa di Fabiana, avevano iniziato a

interrogarlo. Lui aveva detto di essere stato aggre-

dito, ma i poliziotti non gli hanno creduto. A un

certo punto dell’interrogatorio, il ragazzo, che sarà

processato dal Tribunale dei minori, ha confessato.

La famiglia di Fabiana chiede giustamente giusti-

zia. Lorenzo

Trovo incredibile che si possano compiere gesti

come questo, tanto più a 17 anni. E’ ingiusto spez-

zare una vita per motivi assurdi ,come la gelosia.

Penso al dolore della famiglia. Non c’è dramma più

grande che quello di perdere un figlio e soprattutto

in questo modo. Come si può a 17 anni essere così

insensibili, non sentirsi in colpa, non versare una

lacrima, come pare sia successo al ragazzo? E’ giu-

sto voler rieducare, ma per atti come questo ci vor-

rebbe l’ergastolo. In ogni caso, nessuno restituirà

Fabiana ai genitori. Quando questo ragazzo capirà

la gravità di ciò che ha fatto, sarà troppo tardi. Alla

base di episodi come questo, comunque, c’è una

scarsa considerazione per le donne.

Ci sono ancora molti bambini, ragazzi, persone che

dicono che “le donne non servono a niente” Con

questa mentalità, come si può andare avanti?Donne

umiliate, picchiate, uccise, questo si legge ogni

giorno. Spero , al di là di questo episodio,che le

nuove generazioni siano diverse, imparino dagli

errori., anzi dagli orrori degli adulti. Giulia

L’UCCISIONE DI FABIANA

di Giulia Bonavera

Se la prendono con i diversi, quando diversi sono

loro. Il problema del bullismo è in continua diffu-

sione.La cosa peggiore oggi sono forse i video di

risse su YouTube. Nel 61 % dei casi di bullismo, si

parla di violenze legate al noto sito. Esiste, anche

se è meno diffuso, anche il bullismo tra ragazze

che talvolta è più violento e spietato di quello tra

ragazzi. La maggior parte delle vittime resta colpi-

ta duramente dal punto di vista psicologico. Tra le

vittime, c'è chi parla e denuncia il fatto di essere

stato o stata presa di mira e chi invece si chiude in

sé ,cadendo in depressione. E successo a Romenti-

no, Novara, a Carolina Picchio, 14 anni , che. per-

seguitata dai bulli e presa in giro su internet, ha

deciso lo scorso gennaio di farla finita e si è but-

tata dal balcone del terzo piano dell’abitazione

del padre. Pare che fosse apparso in rete un vi-

deo, registrato durante una festa a cui aveva

partecipato Carolina, poche ore prima di uccider-

si, in cui alcuni ragazzi la deridevano. Tutto que-

sto deve finire! Non è comunque un problema solo

italiano. Anche Amanda Todd, canadese, si è ucci-

sa, nel novembre dello scorso anno, dopo essere

stata perseguitata per mesi da un giovane cono-

sciuto su Facebook, che poi aveva diffuso una sua

f o t o s u l s o c i a l n e t w o r k .

E’ necessario parlare, impedendo che i bulli abbia-

no la meglio!Non aspettano altro che di vederti

cadere. Bisogna comunque capire che sono loro, e

non gli altri ragazzi, ad avere un problema. Se non

è possibile eliminare il bullismo, bisogna almeno

cercare di diminuirne la diffusione.

BULLISMO E MORTE

Anno VII NUMERO SPECIALE

Page 22: Strozzinews2013

Pagina 22

di Sara sezione ospedaliera del Gaslini.

.

Mi chiamo Sara e ho 13 anni. Nella mia vita, anche

se breve, ho vissuto tante esperienze, molte delle

quali, purtroppo, non sono belle, ma proprio grazie

ad esse ho capito il vero valore della vita. Fino a nove

anni la mia vita andava per il meglio, ho avuto una

bella infanzia, giochi, amici, insomma qualsiasi cosa

che a una bambina di nove anni non può mancare.

Purtroppo una terribile notizia oscurò la mia felicità.

Era il 13 febbraio del 2009 e stavo giocando con mio

fratello. Egli a un certo punto cadde a terra. Spaventa-

ta, tremante, andai a chiamare mia madre. Lo portaro-

no subito al Pronto Soccorso. Le preoccupazioni au-

mentavano ,le paure crescevano ed io ero come una

candela che pian piano si spegneva. Poco tempo do-

po arrivò la diagnosi di tumore al cervello. Da quel

momento la mia vita cambiò e misi da parte i diver-

timenti. Nella mia mente cercavo di capire cosa aves-

se fatto di male per meritarsi questo, ma tuttora non

trovo risposta. Mio fratello superò l' operazione, ma ci

furono piccole complicazioni: per cui continuò con

chemio, altre operazioni, radioterapia. A un certo

punto un altro ostacolo si intromise nella sua vita: la

necessità di un trapianto del midollo osseo. La preoc-

cupazione era grande, ma quella volta mi sentii dav-

vero utile per mio fratello. Io ero infatti l'unica com-

patibile nella famiglia, avrei potuto essere la sola do-

natrice. Quando me lo dissero, ne fui felicissima,

perché sapevo che a quel punto avrei potuto aiutarlo

concretamente. Non ero più impotente, potevo contri-

buire alla sua guarigione. Adesso sono qui , a Geno-

va, abbiamo ancora superare questo ennesimo ostaco-

lo.Poco tempo fa è stato il giorno del suo diciottesi-

mo compleanno,il pensiero di non poterlo festeggiare

con lui era massacrante. Dovevo fare qualcosa, se lo

meritava, mentre ci pensavo, guardavo fuori dalla fi-

nestra e mi è venuta un'illuminazione. Un bello stri-

scione, ecco quel che ci voleva. Io e mia sorella, nei

giorni seguenti ci siamo informate se questo deside-

rio poteva realizzarsi. Abbiamo parlato con l'ufficio

delle relazioni col pubblico del Gaslini che ci ha dato

la propria disponibilità immediata. Ci hanno consi-

gliato come fare per richiedere il permesso al Diretto-

re Generale del Gaslini, dottor Petralia. Noi abbiamo

fatto come ci avevano detto. Grazie a una lette-

ra,scritta in collaborazione con l'associazione "La Ta-

na dell'Orso", abbiamo potuto parlare con il dottor

Bruschettini, prima, e contattare poi il Direttore Ge-

nerale, il quale ha accettato con grande disponibilità

la nostra richiesta. A quel punto, il dirigente sanitario

dott. Del Buono e l'ing. Tufaro, hanno affidato la mia

richiesta al geometra Ottavio Bracco, che si è impe-

gnato per la realizzazione di questo striscione. Egli ha

preso molto a cuore la mia richiesta. All'inizio c'era-

no piccole cose da sistemare. Come sarebbe stato lo

striscione, il luogo dove installarlo, la grandezza, il

costo ecc., ma grazie alla grande disponibilità delle

persone, le risposte sono arrivate subito. La preoccu-

pazione per il costo dello striscione, per fortuna, è

durata poco, grazie all' immensa bontà della ditta

UPM Modena spa, che ce l'ha regolato. Con le lacri-

me agli occhi, ho ringraziato il geometra e la Ditta per

un gesto così umanitario. Un altro grande gesto è sta-

to compiuto dalla ditta Cavena che si e si è fatta cari-

co gratuitamente dell montaggio dello striscione. Gra-

zie a questi e altri gesti amorevoli, ho trovato la forza

necessaria per poter vivere meglio. Ho capito che il

mondo è bello e che la vita vale la pena di essere vis-

suta. La stessa forza, l'ho, credo, trasmessa a mio fra-

tello, che, vedendo un gesto del genere, è diventato

più carico, più forte, maggiormente motivato. Insom-

ma, grazie a tante splendide persone, sono riuscita a

trasmettere a mio fratello la forza giusta per affrontare

e superare l'ennesimo ostacolo sulla strada della no-

stra felicità.

UNO STRISCIONE DI SPERANZA

Page 23: Strozzinews2013

di Martina Ottino e Febe Ausonia

foto Adriano Soddu

Il 5 aprile alle ore 7 30 noi della II C

siamo partiti in pullman da Piazza

Sturla per Lucca, la città delle

“cento chiese”, accompagnati dai

prof. Braggion, Bitritto e Grasso.

Durante la prima parte del viaggio di

andata eravamo ancora un po' addor-

mentati, quindi siamo stati insolita-

mente tranquilli. Dopo due ore , ab-

biamo fatto una pausa in autogrill e

lo abbiamo praticamente svaligiato.

Arrivati a Lucca, siamo stati accolti

da una fitta pioggia. Siamo perciò

corsi verso il luogo dell'appunta-

mento con la guida, che ci ha portati

in fretta e furia nella chiesa di San

Paolino. E' una chiesa rinascimenta-

le, ad aula unica, con volta a botte,

molto buia all'interno. Dentro la

chiesa, la guida ci ha spiegato alcu-

ne cose sulla città, ci ha parlato ad

esempio delle famose mura, che a-

vremmo poi ammirato. Quando sia-

mo usciti, aveva smesso di piovere.

Ci siamo subito diretti verso un'altra

chiesa, la Basilica di San Michele, in

stile gotico, con motivi romanici,

eretta a partire dal 1070, che si trova

nella piazza omonima. Lì, un tempo,

vi era l'antico Foro Romano. Sulla

facciata , ornata da quattro ordini di

logge, dominava la grande statua in

marmo dell'arcangelo Michele. Le

decorazioni rappresentano dei mo-

stri che simboleggiano i peccati che

devono restare all'esterno della

Chiesa. Sulla cupola si vede la sta-

tua di San Michele, intento a di-

struggere un drago con una lancia.

La guida ci ha spiegato che la testa

del Santo è più grande del corpo, per

farla risaltare. Se all'esterno la basi-

lica era piena di decori, all'interno

l'abbiamo trovata piuttosto spoglia.

La chiesa è a tre navate, con transet-

to e abside semicircolare Al suo in-

terno c'è un crocifisso di legno su

cui è stato dipinto un Gesù molto

particolare Si capisce che è vivo,

perché ha gli occhi aperti ,non porta

la corona di spine, non ha ferite, non

c'è il sangue sul suo corpo, e i piedi

non sono sovrapposti. Inoltre ha

quattro dita e braccia molto lunghe,

rispetto al corpo, per abbracciare

idealmente tutti i fedeli. Questa

chiesa ci ha un po' stupito, perché,

come detto, l'interno non ha niente

a che fare con l'esterno ,è spoglia,

senza ornamenti e molto scura. Sia-

mo rimaste colpite dal crocifisso di

Scuola Lucchese, perché da lontano

sembra fatto di cartone, ma in realtà

è ligneo. Poi abbiamo ammirato,

vicino all'altare, un dipinto a tempe-

ra bellissimo e con colori intensi, la

Pala Magrini o I Quattro Santi, di

Filippo Lippi del 1483. Rappresenta

quattro Santi: San Rocco, San Seba-

stiano, San Girolamo e Sant'Elena.

Usciti da San Michele, camminando

un bel po', abbiamo raggiunto la

Cattedrale di San Martino, nella pic-

cola piazza omonima. Secondo la

tradizione fu fondata da San Fredia-

no nel VI secolo. La facciata si ispi-

ra a quella del Duomo di Pisa, ma vi

sono elementi legati allo stile Roma-

nico lucchese. Dopo aver osservato,

al centro della navata sinistra, il co-

siddetto "tempietto del Volto San-

to", costruzione quattrocentesca che

contiene il celebre "Volto Santo di

Lucca", ossia un crocifisso ligneo

eseguito tra l'XI e il XIII sec., abbia-

mo ammirato. all'interno della chie-

s a , v i c i n o a l l a s a c r e s t i a ,

il "Monumento funebre a Ilaria del

Carretto", realizzato da Jacopo della

Quercia. Il monumento di Ilaria,

moglie di Dionigi, già signore di

Lucca, è in marmo bianco. Il corpo

della donna, morta giovanissima, è

rappresentato disteso sul letto; ai

suoi piedi c'è un cagnolino che pian-

ge. L'animale , ci è stato detto, vuol

rappresentare il marito che piange la

morte della moglie. La guida ci ha

raccontato una leggenda, secondo

cui toccare il naso di Ilaria e del ca-

gnolino, porterebbe fortuna. Qualcu-

no di noi si è alzato per farlo, ma a

quel punto ci è stato detto che era

vietato. Una cosa è sicura, se la gui-

da non ci avesse raccontato quella

storia, nessuno avrebbe cercato di

compiere quel gesto. La stessa gui-

da, usciti dalla chiesa, ci ha accom-

pagnato in Piazza Anfiteatro ,dove

ci ha consigliato di rimanere per

mangiare, tenuto conto dell'inaspet-

tato miglioramento del tempo, con il

sole che aveva iniziato a far capoli-

no. Quella piazza ci è piaciuta tan-

tissimo, tanto che ci siamo rimasti

per quasi tutta la giornata, lasciando-

la solo per una bella passeggiata per

la città, sino alla parte alta. In Piazza

Anfiteatro abbiamo mangiato , com-

prato souvenir nei caratteristici ne-

gozietti, scattato foto, giocato ecc

Nel pomeriggio c'è stato anche il

simpatico assalto alle due torte di

compleanno di una di noi due.

Alle 17.30 abbiamo lasciato Lucca

per tornare a Genova. Il rientro in

pullman è stato divertente, anche se

eravamo piuttosto stanchi. “Questa

gita mi piaciuta molto, perché è stata

interessante e divertente”, ha scritto

Giorgia. una nostra compagna, Con-

dividiamo in tutto e per tutto.

LA NOSTRA GITA A LUCCA

Pagina 23

Page 24: Strozzinews2013

SCUOLA OSPEDALIERA DEL GASLINI.

Andrea B. Sezione ospedaliera del Gaslini

Cappuccetto Rosso è

una ragazza che vive

in una piccola

villetta fuori città.

El la obbedisce

sempre ai genitori

ed è molto diligente.

E' una ragazza che

h a un f i s i c o

slanciato, atletico,

grazie alle molte

o r e d e d i c a t e

all' attività fisica. Ha

uno sguardo di

ghiaccio, dovuto al

colore molto chiaro

dei suoi occhi e i suoi capelli biondi scivolano sul

suo corpo come perle e diamanti. Un pomeriggio la

mamma, molto stanca a causa del lavoro, le chiede

di andare dalla nonna a portarle da mangiare, perché

quest' ultima ha l'influenza e non può uscire a

comprare. Cappuccetto Rosso, chiamata così per il

fatto che adora indossare il basco rosso, obbedisce

senza ribattere. La ragazza ha intenzione di recarsi a

casa della nonna in autobus. Prende un mezzo e

scende poche fermate prima della destinazione per

fare due passi. Camminando sotto il sole, le viene

sete e allora decide di andare nel bar in cui si reca di

solito suo padre. Dopo aver bevuto, nota che il bar

mette a disposizione dei computer collegati a

Internet. Cappuccetto Rosso entra su Facebook ed è

subito attirata da una richiesta di amicizia da parte

di una persona che dice di conoscere molto bene

suo padre. Quella persona vuole fissare un

appuntamento, le dice che non se ne pentirà. La

ragazza, ingenuamente, acconsente. I due decidono

di incontrarsi qualche minuto dopo nel parco

limitrofo. Non appena la ragazza si reca all'

appuntamento, scopre che la persona che credeva

coetanea è in realtà molto, molto più grande di lei.

Vorrebbe andarsene, con la scusa di doversi recare

dalla nonna, ma l'uomo tenta di aggredirla.

Cappuccetto Rosso si mette ad urlare. Per fortuna

alcuni suoi compagni di classe stanno passando di lì

giusto in quel momento. Essi fanno allontanare

l'uomo, che sarà poi arrestato. La mamma, quando

viene a sapere cosa le è successo, rimprovera la

figlia, che promette di non commettere più simili

imprudenze.

CAPPUCCETTO ROSSO E FACEBOOK

Ricordo che, dalle mie parti, in

Calabria,durante i festeggiamenti

del Carnevale, nel momento del-

la sfilata dei carri allegorici,

mentre tutti i bambini volevano

divertirsi e provare a tirare i co-

riandoli, c'era un gruppo di ra-

gazzi molto dispettosi che tirava

delle uova sulle macchine, sulle

vetrine dei negozi e, se capitava,

sulla gente, tanto che bisognava

fare molta attenzione a non pren-

d e r l e i n f a c c i a .

Io penso che comportamenti co-

me questi siano molto stupidi.

Bisogna avere rispetto verso le

altre persone e lasciare che il

Carnevale sia una festa, in cui ci

si possa solo divertire.

Francesco Sezione Ospedaliera

Pagina 24

Page 25: Strozzinews2013

Pagina 25

dal Secolo XIX (le foto sono tratte dal sito del giornale)

La scuola italiana non è certo all’avanguardia in Europa

per ciò che riguarda la Media Education. Basti pensare

ai 15.000 istituti scolastici transalpini coinvolti nella

“24° Settimana della stampa e dei media nella scuola”

che si svolgerà alla fine di questo mese a Nizza.Da

noi,numeri del genere sono impensabili.Anche per

questo va salutato con favore l’interessante seminario “Il

tema in forma di articolo” promosso dal Secolo XIX e

dalla Biblioteca De Amicis, con il sostegno della

Direzione scolastica regionale. Strutturato su tre

incontri, dedicati sia alla scrittura giornalistica che al

giornalismo scolastico, ha visto la partecipazione di

docenti e studenti della secondaria di primo e secondo

grado (ricordiamo, tra le altre, le scuole Cassini,

Colombo, D’Oria, Firpo, Gobetti, I.C Sturla, Einaudi,

Pertini) . Con Francesco Langella, storico direttore della

Biblioteca nel ruolo di moderatore,sono intervenuti i

giornalisti Claudio Paglieri, Vittorio De Benedictis e

Giuliano Galletta. Claudio Paglieri, caposervizio

sportivo del Secolo XIX e apprezzato scrittore ha

invitato gli studenti ad essere sempre semplici e chiari

per affrontare nel modo migliore il tema sotto forma di

articolo.Nel secondo incontro, dal titolo ”Motivare alla

scrittura. Scrivere di tutto di più”. Vittorio De

Benedictis, che al Secolo si occupa di politica

nazionale,ha esordito,parlando a un uditorio molto inte-

ressato, di diversi argomenti, Relativi sia alla

professione giornalistica,che alla sua attività,riferendo

anche simpatici aneddoti, Subito dopo ha intervistato i

professori Braggion e Muià sulla loro esperienza

nell’ambito del giornalismo scolastico. Muià, dopo aver

detto che è tempo di archiviare la parola “giornalino”un

po’ sminuente, ha parlato del suo Noi News, periodico

dell’Einaudi, ha fatto cenno all’entusiasmo dei

componenti della sua redazione, appena rinnovata,

Braggion,dopo aver detto di apprezzare il titolo

dell’incontro, quel “motivare alla scrittura, scrivendo di

tutto di più”, da sempre un suo principio ispiratore, ha

citato il periodico scolastico Strozzi News dell’IC

Sturla.redatto con il prezioso contributo degli alunni

della scuola ospedaliera. Si è parlato della necessità di

diffondere la “cultura del giornalismo di classe”.

L’auspicio dei due docenti,condiviso da Francesco

Langella, è quello di poter far emergere,anche a seguito

di questo seminario, altre buone pratiche, nell’ambito

del giornalismo scolastico genovese,che è ancora molto

vitale, malgrado i continui tagli all’Istruzione. Rientra in

quest’ottica, l’idea di pubblicare una tantum un giornale

scolastico open, aperto ai contributi di studenti e scuole

interessati, L’ultimo incontro del seminario è stato

quello con Giuliano Galletta, redattore culturale del

Secolo,scrittore e artista, che ha parlato, a un uditorio

straboccante del rapporto tra il giornalismo e i nuovi

media,

BIBLIOTECA DE AMICIS SI PARLA DI NOI

Anno VII NUMERO SPECIALE

di Francesco Mondillo

Una notizia curiosa arriva dalla Cina, Un padre , un certo Feng, esa-

sperato perché il figlio di 23 anni, video dipendente, stava sempre at-

taccato al PC per giocare ad un celebre sparatutto, di nome Battlefield

3 , d'accordo con la madre, ha ingaggiato un “killer” per uccidere il

personaggio virtuale del figlio ogni volta in cui fa il log in.

Il padre si augura che le continue morti del personaggio, spingano il

ragazzo ad abbandonare la vita virtuale per quella reale.

Pagina 25

Page 26: Strozzinews2013

di Matteo Corino e Davide Verdina

Sembrava che Federica Iammatteo,

una ragazza milanese di 23 anni,

alta e bionda, sportiva, fosse morta

per essersi fatta fare un tatuaggio

sulla spalla sinistra. L'avevano scrit-

to tutti i giornali, l’avevamo scritto

anche noi su internet. I risultati

dell'autopsia richiesta dal pm Vitto-

ria Mazza, hanno stabilito che la

ragazza è morta a causa di una

sepsi meningococcica, che aveva

invaso il suo organismo e non di una

grave infezione dovuta al tatuaggio.

Giovedì 18 aprile, nel pomeriggio,

Federica era andata a farsi tatuare la

spalla destra in un centro , dove ave-

va già fatto altri tatuaggi. Il giorno

dopo, come aveva confidato a un'a-

mica, non si era sentita bene, diceva

di avere freddo e sentire formicolii

alle dita delle mani e dei piedi.

All'ospedale San Giuseppe, dove si

è recata con la madre, il suo stato è

sembrato subito grave, tanto che è

stata trasferita al Policlinico, in ria-

nimazione. Quando gli altri familia-

ri sono arrivati in ospedale, la ragaz-

za era intubata. I medici hanno det-

to loro che non era il caso, che re-

stassero lì, avrebbero telefonato in

caso di peggioramento della situa-

zione. Purtroppo la drammatica tele-

fonata è arrivata sabato mattina alle

3. Il cuore di Federica aveva cessa-

to di battere. La magistratura ha

fatto subito controllare dai NAS il

centro in cui la ragazza aveva fatto

il tatuaggio, ma la situazione igieni-

co sanitaria era risultata nella nor-

ma. Si era pensato perciò che po-

tesse essere stato l'inchiostro a pro-

curare la morte della ragazza. Non è

s t a t o c o s ì , c o m e d e t t o .

Il fatto, comunque, che sia possibile

morire per un tatuaggio, fa pensare

che questi centri vadano controllati

severamente e puniti tutti gli abusi-

vi.

ìFEDERICA NON E’ COLPA DEL TATUAGGIO

Pagina 26

di Giorgia Moscatelli e Martina Ottino

Un fatto gravissimo è successo nel

mese di maggio a Imperia dove un

uomo sulla sessantina, che lavorava in

un teatro con alunni delle medie per le

prove generali dello spettacolo di fine

anno, ha convinto con una scusa alme-

no cinque ragazzine fra i 13 e i 14 an-

ni, a seguirlo. Poi, dopo averle condot-

te lontano dalle insegnanti e dai com-

pagni, ha iniziato a infastidirle, dicen-

do loro che non stava facendo nulla di

male. Prima due di loro, poi le altre

ragazze, sono fuggite e hanno raccon-

tato tutto alle insegnanti. L'uomo è

stato prontamente denunciato.

MOLESTA STUDENTESSE A TEATRO

Page 27: Strozzinews2013

di F. Barbano e E.Piacenza

La crisi non ha

mai colpito così

duramente i la-

voratori italiani.

Secondo quanto

riporta il mini-

stero del Welfa-

re, nell'ultimo trimestre del 2012

hanno perso il lavoro quasi

330mila lavoratori e un milione

di persone lo ha perduto nel cor-

so dell'intero anno. Col risultato

che i licenziamenti sono aumen-

tati, anche per colpa della riforma

Fornero, del 13,9% rispetto al

2011. I disoccupati sono in totale

2,7 milioni. Il dramma della di-

soccupazione si è comunque ag-

gravato in tutta l'Unione Europea

,dove vi sono 26,3 milioni di

disoccupati. Denunciando la si-

tuazione, l'Organizzazione inter-

nazionale del lavoro, ha detto

che, per evitare il rischio di di-

sordini sociali, è necessario, an-

che in Italia, favorire la creazione

di nuovi posti di lavoro.

di Mattia Caprotti

.Presso la Corte d'Appello di To-

rino sono stati richiesti vent'anni

di prigione per i responsabili

dell' Eternit. Tante persone sono

morte per colpa dell'amianto la-

vorato nelle sue due fabbriche e

di questo devono rispondere due

alti dirigenti della società, lo

svizzero Stephan Schmidheiny e

il belga Louis de Cartier, già con-

dannati in primo grado a 13 anni.

In passato l'amianto è stato utiliz-

zato nella costruzione di capan-

noni, palestre e muri. Sono morte

in Italia , a causa dell’amianto

lavorato dalla società Eternit,

2191 persone, di cui 1649 pro-

prio a Casale Monferrato, altre

nello stabilimento di Bagnoli,. In

primo grado si era stabilito che

Eternit risarcisse il Comune di

Casale Monferrato con 25 milio-

ni e la regione Piemonte con 20

milioni . Ai familiari erano stati

dati in media 30 mila euro cia-

scuno. De Cartier,che ha oggi 92

anni è l'unico capo dell'Eternit

degli anni 70 ancora vivo.

ETERNIT GIUSTIZIA PER LE VITTIME

di D.Verdina e M. Corino

Nel novembre del 2012, A., un

ragazzino di 12 anni che frequen-

tava la prima media, ferito in un

incidente di caccia, è morto.. I

medici dell’ospedale di Nuoro

hanno provato a salvarlo, ma inu-

tilmente. Il dodicenne, appassio-

nato di caccia, si era appostato,

durante una battuta di caccia al

cinghiale, dietro a un cespuglio

nelle campagne di Irgoli. Lì, è

stato colpito alla testa da una fuci-

lata, sparata da un carabiniere, poi

indagato per omicidio colposo. Il

pallettone per uccidere i cinghiali

è micidiale, come un proiettile di

pistola. Il ragazzo, trasportato

d ’ u r g e n z a i n e l i c o t t e r o

all’ospedale di Nuoro, era in con-

dizioni disperate,ma i genitori

speravano ovviamente che il figlio

potesse essere salvato. Purtroppo

il lungo intervento chirurgico per

estrarre il pallettone è stato inuti-

le. Dispiace tantissimo che sia

andata così. E’ comunque assurdo

che un bambino abbia partecipato

a una battuta di caccia. Pochi

giorni prima un altro ragazzo era

morto, sempre a causa della cac-

cia. Si trattava di un sedicenne

andato a caccia con un amico. I

due, a un certo punto, avevano

visto un animale. Uno dei due

aveva sparato, colpendo involon-

tariamente l’amico e uccidendolo.

Se non si può abolire la caccia(

otto italiani su dieci sono favore-

voli all’abolizione) bisognerebbe

almeno impedire ai minori di

prendere in mano un fucile.

CACCIA NUOVA TRAGEDIA

Pagina 27

Page 28: Strozzinews2013

di Elena Guenna, ha collaborato Re-

becca Orlando

Lo scorso novembre Martina Bozza-

no, nella foto, una ragazza sedicen-

ne genovese,è morta sul palco del

teatro, dove lei e le altre allieve sta-

vano facendo le prove di uno spetta-

colo che sarebbe iniziato poco dopo.

La ragazza si è accasciata a terra e,

nella caduta, si è ferita al viso. In

seguito, non ha più ripreso cono-

scenza ed è morta in ambulanza,

mentre la stavano portando all' o-

spedale. Martina danzava da quando

aveva 4 anni, era la sua più grande

passione. Aveva anche preso parte a

un musical : Jesus Christ Superstar,

il suo primo impegno da professio-

nista. Quel sabato sera, alle ore 21,

nel piccolo teatro Von Pauer, si sa-

rebbe dovuta registrare una puntata

della trasmissione “Stella danzan-

te”. La tragedia è avvenuta alle

20.15. Per ironia della sorte lo spet-

tacolo era stato rinviato una setti-

mana prima. Martina, che viene de-

scritta come una ragazza solare e in

gamba,era una ballerina prometten-

te. Desiderava diventare una profes-

sionista della danza e il suo sogno si

stava per realizzare, anche perché

aveva molto talento. Aveva vinto un

premio nel 2012 al concorso

“Variazioni” ed aveva partecipato a

uno spettacolo di beneficenza per le

vittime del terremoto in Emilia. La

ragazza ben conciliava la passione

per la danza con l’impegno scolasti-

co. Martina frequentava infatti la

terza liceo al Pertini. Il dirigente

scolastico di quella scuola ha confi-

dato di essersi trovato in difficoltà

di fronte ai compagni della giovane

i l g i o r n o d o p o i l f a t t o .

Ha detto di aver cercato, anche se

con poco successo, di consolare i

compagni di Martina, dopo il minu-

to di silenzio.

LA STELLA DI MARTINA NON BRILLA PIU’

Pagina 28

di Noemi Sante, Francesco Vagge,

Vittoria Pascale e Matteo D’Atri

I

Il 31 gennaio, Regione Liguria, Co-

mune, Trenitalia e associazioni dei

consumatori, riunitisi, avevano rag-

giunto un accordo per aumentare a

partire dal mese di marzo il costo del

biglietto del bus, anche per poter

mantenere il biglietto integrato, utile

a viaggiare su tutti i bus cittadini e

sui treni nei percorsi urbani.. E' pas-

sato solo un anno e mezzo da quando

il biglietto era passato da 1 euro e 20

a 1 euro e 50, Si era deciso su propo-

sta delle associazioni dei consumatori

un rincaro minimo del 5 %, che a-

vrebbe portato il biglietto “semplice”

treno più bus da 1,50 a 1,60. .L’ ac-

cordo non era comunque stato firma-

to. Finalmente, a marzo, ,Comune,

Regione, Amt e Trenitalia hanno fir-

mato. L’accordo è valido fino a di-

cembre . L'in-

tegrato passa a 1,60 euro, ma ci sarà

un biglietto del costo di 1,50 euro

s o l o p e r i l b u s .

A noi pare che il costo del biglietto

del bus a Genova, sia troppo caro, per

un servizio che spesso lascia molto a

desiderare.

AUMENTO DEL BIGLIETTO AMT

Page 29: Strozzinews2013

Pagina 29

classe II C

Alla “Marcia dei valo-

ri”ero nel primo gruppo.

La tappa iniziale del mio

percorso è stata quella

sulla pace, a cui ha fatto

seguito quella dell'onesta

che mi è piaciuta tantissimo. Don Anselmi(nella

foto) è stato simpaticissimo e gentile. Mi sono di-

vertita, perche ci ha proposto dei giochi, basati sull'

onesta e la fiducia. L'ultima tappa è stata quella del

lavoro. In quello stand ci hanno detto , tra l'altro,

che con la situazione che c 'è oggi in Italia, i giovani

devono essere disponibili a fare qualsiasi tipo di

lavoro, anche se magari non piace loro.Hanno detto

anche che per trovare lavoro la laurea può essere

i m p o r t a n t e M a r t i n a O t t i n o

Ero nel gruppo giallo. L’ assessore Montaldo ha

fatto un discorso introduttivo. Nello stand dell'one-

stà,don Anselmi ci ha proposto un gioco maschi

contro femmine. Hanno vinto i maschi, perché il

don aveva dato alle femmine solo tre galleggianti,

invece dei quattro consegnati ai maschi. E’ servito

come esempio, per dirci che quello che aveva fatto

lui era stato scorretto: aveva barato. Per colpa di

qualcuno si può compromettere il gioco . Ci ha invi-

tato ad essere sempre corretti e sinceri, oltre che

uniti. Nello stand dell'istruzione l'ex Preside Pongi-

glione ci ha detto che andare a scuola è un obbligo

per noi ragazzi ed è un dovere per i genitori man-

darci i figli . Ci ha ricordato che tanti bambini e

ragazzi nel mondo anziché frequentare la scuola,

sono costretti a lavorare, e si tratta solitamente di

lavori molto duri e poco retribuiti. Alessia Mauceri

Il 16 aprile la nostra classe, con altre della scuola, è

andata al Porto Antico per la Marcia dei valori, ac-

compagnata dal prof. Braggion. Come prima tappa ,

io e i ragazzi del mio gruppo,siamo stati nello stand

dello sport, dove abbiamo incontrato Alberto Mar-

chiori, capitano della Primavera del Genoa, che ha

già esordito in serie A, e l'allenatore Chiappino, che

hanno risposto alle nostre domande e ci hanno par-

lato dei valori dello sport. Alberto è stato molto

gentile ad autografarmi una sciarpa del Genoa. Alle

11.30 sono stato nello stand della solidarietà, dove

un signore, anche lui di nome Alberto, ci ha parlato

tra l'altro del bullismo. I bulli, ci ha detto, si mostra-

no forti all'esterno, ma in realtà dentro di loro sono

d e b o l i . S a j i t h a n S i v a n a n t h a r a j a h

Ho trovato molto interessante lo stand della fami-

glia. Una signora, l'avvocato Panfili, ci ha spiegato

che la famiglia è sempre stata importante, ma lo è

ancor di più nei momenti di crisi, come questo. Essa

ci accetterà sempre-ha aggiunto- per ciò che siamo.

Ci ha anche ricordato che a volte diciamo che una

persona è come una madre, una sorella.

Si prende sempre come esempio un membro della

famiglia, perché la famiglia dà sicurezza,

p r o t e z i o n e . M a t t i a B r i s i g h e l l a

"Io ero nel gruppo blu . Abbiamo ascoltato l'asses-

sore Montaldo che ci ha parlato dell' importanza dei

valori . Dopo la tappa sul lavoro, sicuramente inte-

ressante, ve ne è stata una bellissima, quella dell'o-

nestà con don Anselmi. . Oltre a farci riflettere su

questo argomento importante, don Nicolo ci ha fatto

divertire un mondo proponendoci un giochino dopo

l'altro. Tra essi ricordo quello delle cordicelle e dei

galleggianti. Don Anselmi ha barato volontariamen-

te dando un galleggiante in meno a una ragazza per

farci capire che se non si è onesti si rovina tutto e si

possono danneggiare gli altri. Bello è stato anche un

g i o c o b a s a t o s u l l a f i d u c i a .

Interessante è stato pure l'incontro con la prof. Pon-

giglione ,che, parlandoci dell'importanza dell'istru-

zione,ci ha detto che dobbiamo essere felici di poter

a n d a r e a s c u o l a . F e b e A u s o n i a

Eravamo divisi in gruppi, Ciascun gruppo aveva tre

valori .Il primo stand che ho raggiunto col mio

gruppo è stato quello della pace. Ci hanno chiesto

tra l'altro come ci comportiamo quando litighiamo, i

motivi dei litigi e come facciamo pace. Il secondo

stand,,il più interessante, è stato quello della salute.

Ci hanno spiegato i rischi per sé e per gli altri di

guidare dopo aver bevuto e che si corrono facendo

uso di sostanze stupefacenti. Ci hanno anche sotto-

posto al test del palloncino. Nello stand dell'ugua-

glianza, un esponente della Caritas parlando di e-

marginazione, ci ha chiesto se siamo mai stati e-

sclusi o se abbiamo mai escluso qualcuno. In segui-

to abbiamo parlato del bullismo. Penso che questo

incontro sia stato costruttivo e che ci possa aiutare a

diventare cittadini responsabili e ad affrontare le

difficoltà in un paese che è sempre più in crisi.

Giorgia Moscatelli. La marcia dei valori è stata, oltre

che istruttiva, divertente. Giulio Costi

NOSTRE RIFLESSIONI SULLA MARCIA DEI VALORI

Anno VII NUMERO SPECIALE

Page 30: Strozzinews2013

SCUOLA OSPEDALIERA DEL GASLINI.

di Ani Sezione Ospedaliera del Gaslini

Mi chiamo Ani e sono a Genova per curarmi

all’ ospedale Gaslini. Lo scorso 28 novembre ho

visto alla televisione che si stava festeggiando

l'indipendenza dell'Albania, il mio Paese.

Quella del novembre del 2012 è stata una festa

nazionale importante, perché si sono ricordati i

cent'anni della nostra indipendenza, della libertà che

abbiamo ottenuto nel 1912. Per 500 anni dal 1385

al 1912, da noi avevano infatti comandato i Turchi.

Questa festa si chiama Pavarsia, in italiano

“Libertà”, ma anche “festa della bandiera”. . A

Tirana, la capitale, è stata preparata per l’occasione

una torta enorme, di 18 tonnellate e 550 metri

quadri, con al centro l’aquila nera fatta con crema

di cioccolato. I

ballerini in quell’occasione hanno ballato danze

albanesi, con costumi tradizionali, mentre cantanti e

mus icis t i hanno cantato e suonato .

Infine il nostro capo di governo, Sali Berisha, e il

presidente Bujas Nishani hanno tenuto un discorso.

Dopo la parata, è stato il turno di un festival di

musica albanese. Tutto si è concluso con ko scoppio

dei fuochi d'artificio.

FESTA DELLA BANDIERA E CENTENARIO

Caro Alfredo ,come stai? Sono stato operato alla gamba destra. Oggi sto me-

glio, tra qualche giorno mi potrò alzare e presto tornerò a casa. Spero di rive-

derti presto ciao da Francesco (sezione ospedaliera del Gaslini)

Moi je m'appelle Doha et je suis une jeune fille marocaine. Je suis venue en

Italie, à Gênes. pour suivre un programme à l’hôpital Gaslini. Ici les profes-

seurs et les infermières sont très gentils avec moi et avec mon père. Quand je

ne suis pas à l'hôpital j'habite dans une maison avec d'autres familles. Je veux voir ma mère et ma soeur!

Voilà J'ai parlé un petit peu de moi. Doha(sezione ospedaliera del Gaslini)

Pagina 30

Page 31: Strozzinews2013

di Christian Galleano

Al giorno d’oggi in Italia , a causa della crisi, ci sono

moltissimi disoccupati. Molte aziende licenziano i

lavoratori in esubero, altre faticano a pagare il salario

ai lavoratori. Chi è privato del lavoro, e magari è sen-

za cassa integrazione, si ritrova in condizioni disa-

strose, ad esempio per ciò che riguarda l’acquisto di

cibo e vestiti, insomma ha difficoltà a procurarsi ciò

che gli serve per vivere. Penso, al di là di questo, che

il licenziamento sia una cosa terribile, specie per chi

aveva ottenuto il lavoro con fatica e determinazione,

senza mai scoraggiarsi. Inoltre trovo che non sia

giusto che tanta gente si ritrovi disoccupata, senza

colpa, mentre altre persone, pur svolgendo male e

svogliatamente le loro mansioni, non vengono licen-

ziate. Per non dire di quelli che lavorano con

l’inganno, penso ai medici abusivi o ai finti invalidi. .

Da grande mi piacerebbe fare l’architetto. Questo

lavoro mi ha entusiasmato fin da piccolo, forse per

la mia bravura nel disegno. Spero da grande di far

bene il mio lavoro e di essere apprezzato per questo.

Voglio perciò impegnarmi a fondo, con molta deter-

minazione.Mi piacerebbe progettare molti palazzi

,per la cui costruzione possano essere impiegati tanti

lavoratori, alcuni dei quali magari licenziati altrove

ingiustamente. Sarebbe bello poter dare loro una se-

conda possibilità, farli sentire ancora utili, importanti.

Penso poi che sarebbe bello che tutti i lavoratori u-

nissero le loro forze e lavorassero con impegno ed

entusiasmo per favorire il progresso della società, per

contribuire a migliorarla nelle cose che non vanno

bene. Secondo me, è proprio di questo che ha biso-

gno l’ Italia.dell’unione. Ognuno nella nostra società

ha un ruolo:e nessuno deve pensare che

l’occupazione che svolge non sia importante.

Un netturbino, per esempio, è importante quanto un

i m p r e n d i t o r e o u n d o t t o r e .

Siamo tutti utili allo stesso livello e ognuno ha il

compito di contribuire al progresso della società.

L’Italia ha inoltre un grande bisogno di essere ben

governata,per uscire da una crisi dagli esiti disastrosi,

Comunque il futuro del nostro Paese dipende anche

e soprattutto da noi.

IL FUTURO DEL PAESE DIPENDE SOLO DA NOI

Pagina 31

di Alessia Vergano

Io non so ancora bene cosa mi

aspetto dal futuro e nemmeno

come sia realmente la vita

all’interno di un ufficio, di una

fabbrica, di un negozio,

insomma, come sia la vita dei

lavoratori. Tra loro, quelli che

si lamentano, che dicono di

essere sempre di corsa, di avere mille impegni e di

non avere mai del tempo libero, secondo me, se

fossero disoccupati , rimpiangerebbero la loro vita

attuale. Personalmente, se dovessi scegliere ora un

lavoro, non saprei quale indicare. Anch’io mi rendo

conto solo in parte, dell’importanza e della fortuna di

avere un lavoro. La vita degli adulti è comunque

basata su di esso: sui guadagni che si ricavano dal

lavoro, spesso anche sui risultati a cui porta. Penso

che, se le persone fossero tutte senza lavoro e senza

impegni, saremmo un popolo di persone ignoranti e

pigre. Per la strada si vedrebbe gente che vaga,altri

passerebbero le giornate sdraiati,a guardare la tv...

Senza il lavoro lo Stato crollerebbe.Esso infatti

c o n t r i b u i s c e a t e n e r l o i n p i e d i .

Quello che chiedo io per il futuro non è una vita da

riccona miliardaria, senza lavoro, che si fa servire e

trascorre la maggior parte della vita nell’ozio totale.

Anzi, sin da ora, da studentessa, sto cercando di

apprendere al meglio il significato autentico della

parola “lavoro”, perché, un domani, voglio

impegnarmi al massimo, qualunque sarà il mio

impiego, per avere risultati soddisfacenti e, perché no,

buoni guadagni.Mi piacerebbe anche che il lavoro

potesse essere davvero un diritto di tutti, come dice

l’articolo della Costituzione, anche se so benissimo

che questo non dipende da me.

PARLANDO DEL FUTURO

Page 32: Strozzinews2013

Pagina 32

Un estratto dall’articolo uscito sul Secolo

XIX

STROZZI NEWS”, l’ormai storica testata

giornalistica della media secondaria Bernardo

Strozzi d iGenova, ideata e coordinata dal

prof Maurizio Braggion, nell’ambito del

“Giornale in classe” del Secolo XIX, con la

collaborazione di Vittorio De Benedictis,ha

trionfato, tra le

scuole secondarie di I grado,nella X edizione

del Gran Premio nazionale di Giornalismo

Scolastico “Giornalinoi”, promosso da Mira-

bilandia, il celeberrimo Parco della Riviera

Romagnola.Proprio a Mirabilandia,alla fine

di ottobre, si è tenuto l’evento finale, con la

consegna degli ambiti riconoscimenti alle re-

dazioni delle scuole vincitrici. Di fronte a stu-

denti ed istituti scolastici provenienti da varie

parti d’Italia,“Strozzi News”, diretto lo

scorso anno da Filippo Airoldi e Lorenzo

Murru, ha preceduto in finale, “A tutta pen-

na” della scuola pugliese R.Moro di Barlet-

ta,classificatasi seconda e “Scuola.doc”, gior-

nale scolastico della media marchigiana

Strampelli di Fluminata, Macerata,giunta ter-

za. “Con i suoi quasi trent’anni di pubblica-

zioni,“L’ippogrifo” del Liceo Classico V. E-

manuele II di Jesi, ha vinto invece tra le scuo-

l e s u p e r i o r i , p r e c e d e n d o

rispettivamentel’IISS“LeonardodaVinci

di Fasano , con il giornale “Argento vivo” e il

Liceo Sociale Carducci di Ferrara con ”Il

Carduccino.” Sono intervenuti alla premia-

zione Giovanni Scafoglio, responsabile Even-

ti di Mirabilandia,che ha risposto alle nume-

rose domande degli alunni sul Parco,Barbara

Malano (Progetti Didattici) e Roberto Albor-

ghetti,direttore del mensile Okay! il quale ha

ricordato che il “tema top 2012”, è stato, sui

vari giornali scolastici,il terremoto in Emilia,

evento di cui ha parlato pure“ Strozzi-

News”(che può essere letto all’indirizzo:

h t tp : / / i s su u . co m/b ern a rd o s t ro zz i /

docs/strozzinews2012 )

IL NOSTRO GIORNALE TRIONFA A MIRABILANDIA

Anno VII NUMERO SPECIALE

Page 33: Strozzinews2013

SEBASTIAN E I CIOCCOLATINI AVVELENATI

di Martina Ottino,Vittoria Pascale

e Martina Degiorgi

Ci ha colpito tantissimo la vicen-

da del piccolo Sebastian Lupescu,

un bambino rumeno di 5 anni, che

viveva a Naro in provincia di A-

grigento, morto dopo aver ingeri-

to del veleno, il Carbofuran, un

potente pesticida, inodore e inco-

lore, usato in agricoltura e nella

compos izione di pest i c i -

di,appunto, topicidi e diserbanti,

contenuto in alcuni cioccolatini,

lasciati in una busta, assieme a

una bottiglia di vino e alcune a-

rance, davanti alla porta di casa.

Non è servito a niente il soccorso

dei medici dell’ospedale di Mes-

sina.Fortunatamente i suoi due

fratelli, di 7 e 10 anni, che aveva-

no ingerito anche loro il veleno

nei cioccolatini, si sono salvati e,

una volta dimessi dall’ospedale,

sono stati ospitati per qualche

tempo in casa di parenti. Grazie

ai fondi raccolti nelle chiese del

paese, la piccola salma verrà tra-

sportata in Romania. Il mistero

del tragico avvelenamento potreb-

be essere risolto dalla polizia

scientifica che analizzerà even-

tuali tracce di Dna lasciate nella

confezione dei cioccolatini. Essi

erano stati aperti, dall’assassino,

poi imbottiti di veleno, e quindi

richiusi. Si è saputo che la madre,

Marica, aveva ricevuto pochi

giorni prima un messaggio con

su scritto “Via dall’Italia”.

I carabinieri pensano comunque

che la causa del delitto possa es-

sere ricercata in una vendetta nei

confronti della famiglia e non nel

razzismo.C’è anche chi sostiene

che forse l’ intenzione non era

q u e l l a d i u c c i d e r e .

Il pesticida che ha causato la mor-

te del piccolo Sebastian era stato

bandito tempo fa dall’Unione Eu-

ropea per la sua pericolosità.

I genitori del piccolo, che hanno

detto ai carabinieri di non avere

nemici, chiedono, giustizia

Come dar loro torto, il colpevole

deve essere catturato e giudicato

al più presto.

Pagina 33

di Viktoria Klets

Ultimamente si è parlato tanto di

Josefa Idem, l'ex canoista, prima

eletta in Parlamento e da poco

nominata ministro allo Sport,

Pari Opportunità e Politiche gio-

vanili nel nuovo governo Letta.

Parlando di lei, tanti hanno giu-

stamente definito miracolosa, per

l'età che aveva, la sua semifinale

nel K1 (kayak individuale). all'O-

limpiade di Londra, nella quale

aveva ottenuto il quinto posto.

Lei, un'atleta di 48 anni, aveva

battuto ancora una volta le ven-

tenni, arrivando in finale. Ho vi-

sto la sua gara. Josefa era partita

dietro ("Ero tranquilla, perchè mi

sentivo leggera" ha detto), poi è

schizzata davanti alle altre. La

finale non è andata forse come

sperava, Josefa ha comunque lot-

tato fino alla fine per il terzo po-

sto , concludendo la gara, come

detto, al quinto. Nata in Germa-

nia, Josefa aveva iniziato a ga-

reggiare con la nazionale tede-

sca. Dal 1990 si è trasferita in

Italia e ha iniziato a militare nel-

la squadra azzurra. Josefa ha vin-

to in vent'anni 38 medaglie tra

Giochi olimpici, mondiali ed eu-

ropei e partecipato a 8 edizioni

delle Olimpiadi. Al termine della

gara di Londra, aveva annunciato

il suo ritiro dalle gare. Grande

Josefa, atleta dell'immortali-

tà(sportiva),sei stata un esempio

per tanti giovani.Spero che sarai

anche un ottimo ministro.

JOSEFA DA MITO DELLO SPORT A MINISTRO

Page 34: Strozzinews2013

USA BIMBI KILLER INVOLONTARI

di Martina Ottino

Negli stati Uniti lo scorso dieci

aprile due bambini sono diventati

involontariamente dei killer, per

l'imprudenza e le poche precau-

zioni dei genitori che tenevano

armi cariche in casa. I due fatti

hanno evidenziato, ancora una

volta, i pericoli legati alla pre-

senza di troppi fucili e pistole

nelle case delle famiglie ameri-

cane. Il primo episodio è accadu-

to nella contea di Wilson, nei

pressi di Nashville, in Tennessee,

dove un bimbo ha afferrato una

pistola carica durante una gri-

gliata e ha ucciso la moglie del

vice sceriffo. La donna, di 48

anni, si trovava con alcuni pa-

renti, quando il marito ha iniziato

a mostrare la propria collezione

di armi.Il bambino di 4 anni si è

avvicinato ad una di esse, l’ha

presa, l’ ha puntato sulla donna e

ha fatto fuoco, uccidendola sul

colpo. Il secondo episodio è suc-

cesso a Toms River,nel New

Jersey, dove un altro bambino, di

4 anni, ha trovato in casa un fuci-

le calibro 22. Uscito in giardino,

ha fatto fuoco sul figlio dei vicini

di casa, di 6 anni, che si trovava

a 15 metri di distanza. Il bimbo,

colpito alla testa, è stato ricove-

rato in condizioni critiche ed è

morto in ospedale. I due gravi

episodi sono coincisi con il

d i s c o r s o d i O b a m a

all’Università di Hatford, nel

quale il Presidente ha lanciato

un appello, di cui parliamo am-

che in altra parte del giornale,

agli americani affinché spingano

il Congresso di Washington a

varare nuove norme per limitare

l'acquisto delle armi.

Pagina 34

di Martina Ottino

A Imperia si è

verificato un

nuovo grave

episodio di

violenza con-

tro le donne.

Nel 2012,in

Italia, le don-

ne uccise sono state 113, E' una cosa inspiegabile

ed inaccettabile. Se ne è parlato tanto lo scorso 25

novembre, quando si è tenuta la giornata interna-

zionale contro la violenza sulle donne, istituita

dall'Onu nel '99, in ricordo di tre sorelle uccise nel

1960 nella Repubblica Dominicana per motivi po-

litici. E' stato anche aperto un sito dedicato a que-

sto grave problema. Ma veniamo al fatto di Impe-

ria. Un uomo di circa 45 anni, Sandro Putrino, il

26 dicembre scorso si è precipitato a casa della

cognata, che stava ospitando sua moglie,Olga, con

cui l’uomo litigava sempre più frequentemente e

che l’aveva denunciato tempo prima. Quel giorno

si è consumata la tragedia. Sandro Putrino ha uc-

ciso entrambe le donne, prima la moglie , a pochi

metri dalla porta di casa, mentre tentava di scappa-

re dalla sua furia, poi, dopo qualche minuto, la

cognata, che aveva tentato di salvarsi dalla sua

follia, nascondendosi nell'azienda floricola di fami-

glia. Tutto è stato inutile, purtroppo, pure lei è

stata uccisa. I vicini, sentite le grida di aiuto delle

due donne, preoccupati, hanno subito chiamato i

carabinieri . Prima del loro arrivo, l'uomo si è col-

pito col fucile all' addome, procurandosi una ferita

profonda. Un istante prima, ha chiamato il nipote

e gli ha detto di aver commesso una pazzia. Al

momento dell' arrivo delle ambulanze, le due don-

ne, erano già morte, mentre l'uomo è stato ricove-

rato in condizioni gravissime prima all' ospedale di

Bordighera, poi al San Martino, di Genova, dove è

stato operato. Rimasto per qualche giorno in coma

farmacologico, è morto a causa di un aggravamen-

to delle sue condizioni.

CONTINUA IL FEMMINICIDIO IN ITALIA

Una notizia terribile arriva da Nuova Delhi dove a fine maggio una bambina indiana di 11 anni è sta-

ta bruciata viva da due donne che hanno voluto punirla per aver fatto la spia su un furto di frutta in un

orto

Page 35: Strozzinews2013

di Ajithan Sivantharajah

Ho letto la storia di Paola una ra-

gazza di 19 anni che sta ora fre-

quentando l' università e che da

grande vuol fare la ricercatrice.

Paola, perché era bella, è stata vit-

tima per anni del bullismo. Veniva

presa in giro dalle compagne invi-

diose. Lei era debole. Ha subito il

bullismo per alcuni anni, dalla

terza media al terzo anno di liceo.

Aveva dovuto perfino cambiare

due volte scuola. Alcune compa-

gne le facevano di tutto, ad esem-

pio le strappavano i quaderno dei

compiti e la costringevano a ve-

stirsi da maschio, senza trucco. Un

giorno le avevano addirittura ta-

gliato la frangia nel bagno della

scuola, Alcuni compagni maschi,

in quei momenti, ridevano, altri

non dicevano niente.I professori,

secondo i suoi familiari, non han-

no mai visto nulla.Paola, dispera-

ta, non studiava più e, di notte,

dormiva con la luce accesa per gli

incubi. Per fortuna, dopo tante

sofferenze, uno psicologo l'ha pre-

sa in cura, facendole prima di tutto

cambiare scuola. E in un paio

d'anni la sua vita è tornata norma-

le. Monica Mosca, la giornalista

che ha scritto l'articolo, dice che

non è facile parlare a casa di quel-

lo che si subisce a scuola. Ci si

vergogna. Poi tanti genitori non si

accorgono che il figlio è vittima

del bullismo. Uno studio america-

no appena pubblicato, su oltre

1712 vittime del bullismo, dice

che questi ragazzi non riescono da

adulti a superare le ferite subite.

STOP AL BULLISMO

Pagina 35

Anno VII NUMERO SPECIALE

di Riccardo Solarino, Gian Filippo Marano, Elena Pal-

lotta, Matteo D’Atri, Gabriele Raffo

Un'evasione da film è avvenuta a Bellizzi Irpino, in

provincia di Avellino, dove cinque malviventi sono

fuggiti con una fune fatta con lenzuola annodate, sca-

valcando poi il muro di cinta del carcere ,grazie a un

bidone della spazzatura. Gli evasi sono stati intercettati

nel Potentino da un'auto della polizia. Nella fuga uno

di loro è stato arrestato. Ma ecco le varie fasi della fu-

ga. I detenuti per prima cosa hanno rimosso un blocco

di mattoni del muro del bagno della loro cella, poi ,da

quel foro, si sono calati giù usando alcune lenzuola

annodate. Raggiunto poi il muro di cinta hanno posi-

zionato un contenitore per i rifiuti, utilizzando come

scala alcune pedane. Al momento dell'evasione, sco-

perta la mattina dopo, vi era un solo agente in servizio

notturno e non c'era la vigilanza armata sui cammina-

menti. Gli ultimi interventi per l'adeguamento delle

strutture del carcere risalgono a una decina di anni fa.

Leggere questa vicenda ci ha sorpreso molto. Ci ha

dato da pensare il fatto che, probabilmente, per colpa

della crisi e dei tagli, ci fosse una sola guardia e che

nessuno della sorveglianza abbia sentito i rumori dei

detenuti che hanno potuto uscire indisturbati dal carce-

re.

BELLIZZI IRPINO EVASIONE DA FILM

Un esperimento eseguito da ricercatori dell'Istituto dei Tumori di Milano alle Spiagge Bianche di Rosigna-

no, ha mostrato come il fumo di 2 sigarette a 5 metri di distanza può arrivare a produrre picchi di idrocarbu-

ri policiclici aromatici (Ipa) 7 volte maggiori dei valori di base e più che doppi di quelli misurati in Piazza

Grande, a Livorno, la sera all'ora di punta.

Page 36: Strozzinews2013

La scena dell'opera Macbeth si svolge in Scozia, per la maggior parte nel castello di Macbeth

e solo all’inizio del quarto atto al confine tra Scozia e d'Inghilterra. Macbeth nobile feuda-

tario di re Duncano , si serve dell'aiuto delle streghe per conoscere il futuro. Spinto dalla sua

sete di potere, con l’aiuto della moglie uccide il suo Re per prendere il trono..Poi continua ad

uccidere per eliminare le persone che potrebbero contendergli legittimamente il trono. Viene

però tormentato da visioni spaventose.

Pagina 36

di Alessio Serra

Quest’anno ricorre, come è noto, il bicentenario della

nascita di uno dei più grandi, per me il più grande,

compositore italiano, Giuseppe Verdi.Forse pochi

sanno che il nome completo del grande musicista è

Giuseppe Fortunino Francesco Verdi. Giuseppe

nacque il 10 Ottobre 1813 nelle campagne della bassa

Parmense, per essere precisi a Le Roncole,frazione di

Busseto. Suo padre, Carlo, piacentino di umili origini,

faceva l’oste, ma vendeva anche prodotti alimentari,

la madre, Luigia Uttini faceva la filatrice. Quando

venne notificata la sua nascita, scrissero i nomi

Joseph Fortunin François, perché allora quei territori

appartenevano all’impero Napoleonico. Malgrado le

umili origini, di cui ho detto, Verdi coltivò sin da

subito la sua vocazione musicale. Importante fu per

lui l’organista della chiesa di Busseto, Pietro

Baistrocchi,che lo indirizzò verso lo studio della

musica e dell’organo. A dodici anni andò a lavorare

nel negozio di Antonio Barezzi, grande appassionato

di musica e direttore della società “Filarmonica”.

Barezzi fu importantissimo per Verdi, lo aiutò infatti

nel proseguimento dei suoi studi. Verdi, che frequentò

il ginnasio e la biblioteca della Scuola dei Gesuiti a

Busseto, prese lezioni dal maestro della Filarmonica

del Paese, Ferdinando Provesi, che gli insegnò i

principi della composizione musicale e della pratica

strumentale. Nel 1828, a 15 anni, compose una

sinfonia ispirata a “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini,

che una volta fu addirittura eseguita al posto di quella

di Rossini. A diciannove anni, nel 1832, grazie a una

borsa di studio del Monte di Pietà e all’aiuto di

Barezzi, si recò a Milano, dove provò ad entrare in

Conservatorio, ma non fu ammesso, perché troppo

grande. Decise perciò di proseguire privatamente gli

studi. Suo maestro fu il cembalo della Scala Vincenzo

Lavigna, che era pure professore di solfeggio del

Conservatorio. Tornato nella sua Busseto, Verdi fu

nominato maestro di musica del comune e direttore

della banda.Nel 1835 sposò la figlia di Barezzi,

Margherita, da cui avrebbe avuto due figli.Si trasferì a

Milano, vicino a porta Ticinese, e nel 1838 ottenne

un contratto con la casa di edizioni musicali Ricordi.

Poté così esordire come compositore di opere.

Nel 1839 egli riuscì a far rappresentare la sua prima

opera alla Scala.Si trattava dell’”Oberto ,Conte di San

Bonifacio”,su libretto originale di Antonio Piazza, che

a v e va i n i z i a t o q u a t t r o a n n i p r i ma .

L’opera ebbe un buon successo e quattordici repliche.

Visto il risultato positivo dell’Oberto, l’impresario

della Scala, Bartolomeo Merelli, gli commissionò una

seconda opera :“Un giorno di regno”, a soggetto

comico. Rappresentata alla Scala, fu però un fiasco

clamoroso. Fu sonoramente fischiata e non ebbe

neppure una replica,

segue a p.44

IL BICENTENARIO DI GIUSEPPE VERDI

Anno VI NUMERO SPECIALE

Page 37: Strozzinews2013

di Francesca Cama e Martina Ottino

I nostri cacciato-

ri, visto che da

noi prede ce ne

sono sempre

meno, vanno a

cacciare in alcu-

ni paesi d'Euro-

pa dell'Est, dove

leggi permissive permettono addirittura la caccia

all'orso, c’è tanta selvaggina, ma soprattutto, vi sono

in genere, pochi controlli. Ma non sempre è così.

L'undici ottobre dello scorso anno la polizia romena

ha infatti arrestato 20 cacciatori italiani per violazio-

ne della legislazione sulle armi e bracconaggio. Per-

quisendo l'albergo dove alloggiavano i cacciatori, i

poliziotti hanno sequestrato un vero e proprio arse-

nale, composto da 30 fucili e 9000 cartucce. Inoltre

hanno trovato ben 1200 uccelli morti, uccisi dopo

averli attirati con richiami elettromagnetici. Come

dicevamo, c'è anche tra i nostri cacciatori chi predi-

lige la caccia all'orso. Sempre in Romania ne è per-

messa la caccia, quando la loro eccessiva prolifera-

zione rischia di provocare danni . Ecco così che al-

cune agenzie di viaggi promuovano la caccia all'or-

so! Gli ambientalisti rumeni hanno recentemente

protestato contro questo tipo di turismo che rischia

provocare un vero e proprio massacro di orsi.

Non possiamo che essere d'accordo con loro, la cac-

cia all'orso e il turismo venatorio devono finire al

più presto.

CACCIATORI ALL’ESTERO

di Martina Ottino

A Brooklyn,il

serial killer che

ha ucciso tre

negozianti me-

diorientali, tutti

con il numero

otto nel loro

indirizzo, ha un nome, si chiama Salvatore Perrone, ha

64 anni e fa, anzi faceva, il rappresentante di abbiglia-

mento, vendendo da anni vestiti porta a porta. La poli-

zia di New York ha trovato in casa della fidanzata

dell’uomo una valigia con dentro una pistola, due col-

telli insanguinati e dei guanti neri. Gli inquirenti prima

dell'arresto avevano considerato quello dell'otto un

indizio da non trascurare, per il significato particolare

che ha quel numero in diverse culture. L’incubo è in-

cominciato il 6 luglio dello scorso anno, con

l’omicidio di Mohammed Gebelli , un uomo di 65 an-

ni, che gestiva un negozio di vestiti al numero 7718,

nel quartiere Bay Ridge. Nessuno si era accorto di nul-

la, sinché, vedendo le luci accese del negozio oltre

l’orario di chiusura, i passanti hanno dato l’allarme.

All’interno , la polizia ha trovato il cadavere di Gebe-

li,ucciso da un proiettile sparato al collo. Il corpo

dell'uomo era stato coperto e la cassa del negozio la-

sciata vuota. Meno di un mese dopo, il due agosto, è

stato ucciso Isaac kadare, un altro negoziante, un uo-

mo di 59 anni , proprietario di un 99- cent store, colpi-

to con una calibro 22 sopra l’ occhio. Il cadavere era

stato coperto da un panno e la cassaforte era, anche

questa volta, vuota. L’indirizzo del negozio era il

1877, della 86th street. Sembrava finita.Invece il 16

novembre l’incubo per i negozianti della Grande Mela

era tornato. Dopo l’orario di chiusura, qualcuno aveva

notato che le luci in una boutique al numero civico 834

erano ancora accese e ha chiamato la Polizia. Le forze

dell'ordine hanno trovato il cadavere del proprietario,

tale Vahidipour Rahmatollah,di 78 anni, ucciso da tre

colpi, di cui due sparati in testa con una calibro 22 e

uno al petto.Il cadavere era stato coperto con un tessu-

to. Stavolta tutti i soldi erano ancora in cassa.

In attesa di una confessione, la polizia, che è riuscita

ad arrestare il killer grazie a un video che lo riprende-

va mentre trafficava con una borsa in ma-

no,pensa,come movente, all'odio razziale o che i nego-

zianti uccisi non avessero voluto comprare

all’ambulante i vestiti che vendeva.

PRESO SERIAL KILLER DEI NEGOZIANTI

Pagina 37 Anno VII NUMERO SPECIALE

Page 38: Strozzinews2013

di Alessia Mauceri

Nei giorni 8 e 9 marzo si è disputato a Monaco di

Baviera, l’Head Trophy di nuoto(nella foto una delle

gare). Ho gareggiato anch’io con la mia squadra, la

Nuotatori Genovesi. Siamo partiti venerdì pomerig-

gio con l’ aereo. Sabato la giornata era iniziata alle

7. Alle 8:30 eravamo in piscina ( la piscina si chiama

Olimpiaturm, perché lì si sono svolte le Olimpiadi di

nuoto). I 100 m delfino, la mia gara, si sono disputa-

ti al pomeriggio. L’agitazione era al massimo, anche

se c’erano tutti i miei compagni a rassicurarmi. Sic-

come la vasca era da 50m temevo di peggiorare il

mio tempo che era stato ottenuto in vasca da 25m. Il

mio allenatore mi ha detto che ero quarta e dovevo

dare il massimo, per arrivare terza. Io ero nella batte-

ria 16, per cui quando è stata chiamata la batteria 12

sono andata a bordo vasca . Dopo un po’ è arrivato il

mio turno, così mi sono sistemata gli occhialini e la

cuffia , un fischio e sono salita sul blocco , ” take

your marks…” e via. Mi sono lanciata in acqua. In

quel momento tutta la mia ansia è scivolata via, ma è

entrata in gioco la fatica. Ce l’ho messa tutta e alla

fine il mio sforzo è stato ripagato. Sono arrivata ter-

za e ho migliorato il mio tempo. Domenica ho gareg-

giato al mattino nei 200m delfino. Ero ancora più

agitata. La paura era quella di non riuscire ad arriva-

re in fondo. Invece le cose sono andate benissimo. Alla

fine, pur avendo peggiorato il mio tempo, sono giunta ad-

dirittura prima. E’ stata proprio una bellissima trasferta.

STROZZI NEWS P AGINA 38

Pagina 38

LA MIA TRASFERTA IN GERMANIA

di Vittoria Pascale e Gabriele Raffo

Abbiamo visto su un giornale la foto di un ragazzino

di 11 anni, la nostra età, Si chiama Cody McCasland e

recentemente è stato premiato in Vaticano. Cody, che

è senza gambe, con le sue protesi ,salta, fa il triathlon

per bambini, corre in pista, come faceva Pistorius,

prima del tragico fatto accaduto di recente.

La madre dice che è un ragazzo come gli altri, non un

eroe. Gli sono bastati pochi anni per farsi conoscere in

tutto il mondo. Nonostante la mancanza delle gambe,

questo straordinario ragazzo è sempre vivace e pieno

di vita. Proviamo per lui una grande ammirazione.

CODY UN BAMBINO STRAORDINARIO

Anno VII NUMERO SPECIALE

“Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere” Piero Calamandrei

Page 39: Strozzinews2013

di Martina Ottino e Enrico Piacenza

.Un’altra vittima della strada a Genova. E’ Riccar-

do Denaro, operaio dell’Ansaldo di 56 anni,morto

sabato 8 dicembre alle ore 23.00 in via Rivarolo.

Lo scontro è stato violentissimo e inspiegabile.

l’uomo, a bordo del suo scooter, non ha potuto evi-

tare l’impatto con una Fiat Punto, guidata da un

anziano di 75 anni, che, per errore, procedeva con-

tromano. L’ intervento della Croce Rossa è risultato

inutile, Denaro è infatti rimasto a terra, morto sul

colpo. Sul caso hanno lavorato gli specialisti della

polizia municipale, che hanno indagato sullo stato

dell’ asfalto e sulla traiettoria ,destinata a non la-

sciare scampo, dell’auto investitrice. Vien da chie-

dersi, se sia giusto far guidare l’auto a persone così

anziane, come l’uomo che guidava la Punto, che,

probabilmente, come ha sostenuto, non si è nem-

meno reso conto di quanto stava accadendo. L'uo-

mo ha detto di essersi trovato davanti lo scooter e

di non aver potuto evitare l’ impatto.L’anziano

sarà stato certamente iscritto sul registro degli inda-

gati per omicidio colposo. Dalle prime indagini è

stato escluso lo stato di ebbrezza: l’esame del pal-

loncino è risultato infatti negativo. ma sullo stato

di salute dell'anziano automobilista permangono

dubbi vista la dinamica dell’ incidente e la manovra

con la quale ha invaso la corsia di marcia opposta,

uccidendo l’operaio di San Teodoro. Secondo un

rapporto della Commissione Europea, i nonni alla

guida, a causa dei riflessi appannati, possono essere

un pericolo per loro e per gli altri , infatti, da una

indagine, il tasso di incidenti mortali fra gli over 75

è risultato cinque volte superiore alla media ed è

doppia l'eventualità di lesioni gravi.

ANZIANI AL VOLANTE NUOVA VITTIMA A GENOVA

STUDENTI A TERRA IL TRENO SE NE VA

di Vittoria Pascale Venerdì 7 dicembre, alcuni ragaz-

zini della scuola Richeri di Albaro,

arrivati in anticipo in stazione,

stavano salendo su un treno Inter-

city che avevano prenotato tempo

prima, ma, dopo aver fatto una

corsa per raggiungere il binario

nove, che si trovava in fondo al

treno, si sono visti chiudere in

faccia le porte del treno, che su-

bito dopo è ripartito. Pare che

nessuno avesse sentito il fischio

d e l c a p o t r e n o .

Alcuni genitori, per istinto, hanno

spinto i loro figli lontano dalle

rotaie.

In seguito il treno è stato bloccato.

E' un fatto piuttosto grave. Ci au-

guriamo che siano stati nel frat-

tempo chiariti i motivi di quanto

avvenuto.

Pagina 39

Secondo uno studio di Save the

Children, i bambini che soffrono

di malnutrizione cronica hanno

in media il 20% di probabilità in

più di essere analfabeti rispetto ai

coetanei che possono contare su

una dieta equilibrata. Per i rap-

presenti dell’organizzazione .

“Nonostante i progressi fatti regi-

strare in altri ambiti, come il di-

mezzamento della mortalità in-

fantile negli ultimi vent’anni, la

malnutrizione rappresenta un

vero e proprio tallone di Achille

per lo sviluppo, che rischia di far

naufragare i successi raggiunti se

non viene affrontata adeguata-

mente.

Page 40: Strozzinews2013

di Lorenzo Berisso

Lo scorso venerdì

22 marzo la nostra

classe, la II A, no-

nostante lo sciopero

degli autobus, ha

visitato accompa-

gnata dalla Professo-

ressa Carla Guglieri, il Galata Museo del Mare di

Genova. Ci siamo andati soprattutto per parteci-

pare a un interessante laboratorio sulla pirateria.

Il Galata, che è stato inaugurato nel 2004, è il

più grande museo del suo genere nel Mediterra-

neo ed è l’ unico in Italia, dedicato alla marineria

mercantile.Nel museo, tra le cui attrazioni vi è

anche il sommergibile Nazario Sauro, sono stati

tra l'altro ricostruiti una galea genovese del Sei-

cento e la tolda di un brigantino dell'Ottocento,

che si possono esplorare in tutte le loro parti,

grazie alle tecnologie multimediali, come pure

l'interno di un piroscafo che trasportava gli emi-

granti nelle Americhe, e quelli di un cantiere na-

vale e di una falegnameria dell'Ottocento. Inoltre,

sono esposti modellini, quadri, mappe e mappa-

mondi storici. Un ampio spazio, poi, è dedicato,

come accennato, all'emigrazione verso l'Ameri-

ca, tra la fine del XIX secolo e l' inizio del XX.

Si riceve, all'inizio del percorso, un passaporto

che, di volta in volta, passato sotto lettori di codi-

ci a barre, ti permette di vivere tutte le tappe del

tuo viaggio verso l'America, compresa la traver-

sata con il piroscafo, dalle cuccette di terza clas-

se, con i racconti dei compagni d'avventura, alla

zona pranzo, alle aree di seconda classe e di pri-

ma, Il laboratorio sulla pirateria è stato molto

interessante. Si è parlato di storia della pirateria,

della vita di pirati e corsari, del ruolo della donna

e dell'intolleranza religiosa. Tornando al museo,

l'ho trovato molto vario, si passava dal ritratto di

Andrea Doria alle galee, ai dipinti e alle statue

che rappresentano varie scene, di mare e non. Al

Galata ho ammirato quadri di una strana bellezza,

che definirei paranormale, rappresentanti paesag-

gi marittimi o navi. La guida del museo è stata in

grado di coinvolgerci . Ha ricordato tra l’altro

che la maggior parte delle armature e armi pre-

senti sono spagnole e che sono quasi tutte auten-

tiche.Per farci capire com’era la vita di bordo,

sono stati interessanti anche brevi filmati, proiet-

t a t i i n va r i l u o gh i de l mu se o .

Insomma, chi visita il Galata può dire di aver ben

speso i soldi per il biglietto. Il museo è infatti

davvero interessantissimo.

NOSTRA VISITA AL MUSEO DEL MARE

di Federico Barbano

Lo scorso dicembre, di venerdì, sono partito

alle sei di mattina per Como, dove si sarebbe

disputata la Coppa invernale, con i compagni di

canottaggio dell'Urania di Vernazzola. Le tre

ore di viaggio, sono passate velocemente , dato

che abbiamo scherzato insieme per tutto il

viaggio e durante la sosta a un autogrill. Appe-

na arrivati, ci siamo vestiti con gli indumenti

della società sportiva. Dato il freddo, abbiamo

i n d o s s a t o m o l t e m a g l i e .

Pur non arrivando primi nelle singole gare, ab-

biamo vinto la gara a squadre grazie ai punti

o t t e n u t i c o m p l e s s i v a m e n t e .

Un terzo posto, infatti,fruttava sette punti e così

via. Insomma, abbiamo avuto la grande soddi-

sfazione di tornare a casa con in mano la coppa.

Pagina 40 Anno VII NUMERO SPECIALE

TRIONFO URANIA A COMO

Page 41: Strozzinews2013

.dI Beatrice Matta

Quel pomeriggio, tornata a casa, mi

misi le mani tra i capelli dalla dispe-

razione e mi buttai sul divano, anco-

ra con la giacca sulle spalle, agitan-

do continuamente a destra e manca

il foglio con i compiti delle vacanze

estive. Un panico implacabile mi

invadeva, anche perché tra i compiti

ce n'era uno particolarmente impe-

gnativo.“Scrivi un'intervista imma-

ginaria all'imperatore del sacro Ro-

mano Impero , Carlo Magno”. Non

sapevo proprio da dove iniziare e

avevo poche informazioni utili per

scrivere quel testo. Comunque non

ci tenevo proprio a presentarmi do-

po le vacanze con un'intervista più

corta della famosa poesia Mattina di

Ungaretti: “M'illumino d'immenso”.

Avrei potuto risolvere i miei proble-

mi, tornando indietro nel tempo,

con qualche aggeggio supertecnolo-

gico, per poter intervistare Carlo

Magno di persona. Be' la cosa non

era impossibile, come lo sarebbe

stata qualche tempo fa. Sapevo in-

fatti che macchine del genere esiste-

vano. Me ne aveva parlato negli

ultimi giorni di lezione un mio com-

pagno di scuola che aveva letto tem-

po prima un manuale di ben 4 mila

pagine su come costruire una mac-

china in grado di portarti indietro

nel tempo. Lui era nientemeno che

Francescus V., vero cervellone, non-

ché, come detto, compagno di clas-

se. La mia sorpresa fu grande nello

scoprire, andando a casa sua, che

anziché la classica macchina, stile

"Ritorno al futuro" aveva già messo

a punto un congegno particolare

capace di farti viaggiare nel tempo.

Si trattava di un orologio ultratem-

porale,così l'aveva chiamato, capace

non solo di portarti indietro nel tem-

po, ma perfino nel futuro. Mi mo-

strò sull'orologio una finestrina in

vetro che indicava le date di ogni

periodo fino al nostro anno, modifi-

cabili mediante una levetta, regola-

bile avanti e indietro, secondo la

data a cui si voleva arrivare. "Non

appena si regola la data, grazie a un

meccanismo difficile da spiegare-

mi disse-si apre un tunnel tempora-

le, grazie al quale si finisce nell'epo-

ca passata o futura scelta". Ero sba-

lordita ed entusiasta al tempo.. Vo-

levo fortissimamente andare nel

passato, per cui fui felice che lui mi

facesse provare il suo congegno.

Qualche giorno dopo tornai da lui e

gli chiesi di regolare l'orologio sulla

data del 2 marzo 742. In seguito

avrei fatto da sola. Lo fece, ci salu-

tammo. Dissi la data sopra nomina-

ta perché era quella di nascita di

Carlo Magno. Entrata nel tunnel

temporale,mi ritrovai nel palazzo

del re dei Franchi, che in quel mo-

mento era Pipino il Breve, il padre

di Carlo. Mi ricevette, incuriosito

dal mio strano abbigliamento. Ne

approfittai per chiedergli un po' di

cose, compresa la ragione dell'usur-

pazione del trono del suo predeces-

sore Childerico III. Mi raccontò di

essere figlio di Carlo Martello, il

grande vincitore della battaglia di

Poitiers, che era stato come lui Mae-

s t r o d i P a l a z z o . Q u a n t o

all’usurpazione, mi disse solo che

non gli bastava essere capo

dell’esercito, voleva diventare re.

Per questo fece prigioniero il re dei

Franchi e ne prese il posto. Gli chie-

si anche se aveva desiderato quel

figlio , nato ormai da poche ore e

annotai tutto sul taccuino. Subito

dopo, salutato Pipino, regolai l'oro-

logio per spostarmi nell’anno 768,

quello in cui Pipino il Breve decise

di dividere il regno tra i due figli,

Carlo Magno e Carlomanno, dopo la

sua morte. Arrivata, iniziai ad

“intervistare”, si fa per dire, il pro-

tagonista del mio viaggio nel tempo,

Carlo Magno. Egli mi raccontò che

il re longobardo Desiderio aveva

dato le sue due figlie in spose a lui e

al fratello, per unire i due regni con

un' alleanza. Mi colpì l’aspetto di

Carlo. Era decisamente largo e piut-

tosto robusto di corporatura, inoltre

era davvero alto. Ricordai che sul

libro di storia c’era scritto che misu-

rava sette volte il suo piede. Il suo

capo era rotondo, aveva occhi gran-

di e vivaci e il naso molto lungo. Il

suo aspetto corrispondeva proprio

alla descrizione della sua biografia

scritta dal monaco Eginardo, che

avevo letto. . Mi raccontò che era

desideroso di espandere il suo regno

che comprendeva allora solo una

piccola parte dell'Occidente della

Francia. A quel punto, dopo esser-

mi ricordata che Carlo entrò in di-

saccordo con il fratello, che morì nel

771, lasciandolo unico re, passai

alla data dell' 800 in cui egli venne

incoronato da papa Leone III Impe-

ratore d’Occidente. Atterrai più o

meno a 300 metri dalla Basilica di

San Pietro, che stentai a riconoscere.

Feci tutta la strada a piedi. Arrivai

quando tantissima gente si era radu-

nata per acclamare il nuovo impera-

tore .

segue a p. 50

INTERVISTA IMMAGINARIA A CARLO MAGNO

Pagina 41 Anno VII NUMERO SPECIALE

Page 42: Strozzinews2013

di Irene Iula

In questo periodo, in Italia, ma anche

nel resto dell’Europa esistono molte

tensioni fra i cittadini. C’è gente che

addirittura ruba per sopravvivere.

Tutto questo dipende dalla crisi!

Lavorare è un diritto di tutti, come

dice la Costituzione e, secondo me, è

vero. Nella società italiana, molte più

persone potrebbero avere un lavoro,

basterebbe organizzarsi meglio. Si

potrebbero, ad esempio, aprire nuovi

ambulatori così da dar lavoro ai gio-

vani medici o ridurre le tasse alle

aziende per favorire l’occupazione.

Ovviamente, la mancanza di soldi è

un grave ostacolo per migliorare lo

stato di cose..

Ma io mi chiedo: “Come mai non ci

sono più soldi?”. Tutte le persone

pagano tasse molto alte e il governo

dove li mette i nostri soldi?

Ormai l’indice di disoccupazione è

molto elevato. Molte persone si tro-

vano in una situazione non bella:

formano una famiglia, ma non hanno

un lavoro e senza lavoro, purtroppo,

niente soldi e la scarsità di soldi porta

a una vita piena di tensioni. Non si

può vivere più in serenità, perché non

si riesce nemmeno a pagare l’ affitto

per la casa.

Le speranze di trovare lavoro sono

anche legate al titolo di studio(con

una laurea c’è qualche speranza in

più) o all’appartenenza a una fami-

glia che ha già un’attività propria. Ma

lo studio spesso non basta. Molti

giovani, malgrado si siano dati da

fare, impegnandosi negli studi, ora

non hanno un lavoro! Altri,pur aven-

do una laurea in medicina, psicologi-

a, matematica, giurisprudenza o in

lingue, si ritrovano a svolgere man-

sioni che richiedono la licenza media.

Ancora non ho capito come abbia

fatto la società a ridursi in queste

condizioni!

Come se non bastasse, oltre ai disoc-

cupati, ci sono molte persone che,

nonostante il loro impegno, vengono

licenziate. Di recente è successo a

una persona di mia conoscenza. Era

veramente dispiaciuto e addirittura

mangiava poco, quando lui si

“sbranerebbe” qualsiasi cosa. Il suo

principale problema era: come avreb-

be fatto a mantenere la famiglia;un

altro problema che si poneva era co-

me avrebbe fatto con l’affitto di casa.

Riflettendo sulla sua situazione, ho

capito quanto sia importante il lavoro

e che, senza di esso, non si può conti-

nuare a vivere sereni e tranquilli.

Da grande vorrei fare un viaggio in

vari stati dell’Europa per vedere la

condizione di vita della gente. Se c’è

più disoccupazione o se ce n’è meno

che da noi. Poi, una volta tornata in

Italia, vorrei scrivere un libro, facen-

do notare i pregi e,se è il caso,i difetti

degli altri Stati.

Quando ero piccola, dicevo di voler

fare la geologa o lo chef, due lavori

completamente diversi fra loro, ma,

secondo me, appaganti per se stessi e

utili per gli altri. Facendo lo chef

avrei potuto cucinare tanti buoni piat-

ti per la gente, mentre, facendo la

geologa, avrei potuto impedire di far

costruire delle case o degli uffici do-

ve un terreno poteva franare. Così

avrei potuto salvare molte vite!

Queste sono comunque scelte del

passato, quella attuale per la scuola

superiore è molto tormentata.

Pagina 42

I GIOVANI E IL LAVORO

di Carola Anchieri, Maia Baldi e L. Debernardis

G e o r g e ,

nella foto,

l ’ u l t i m a

t a r t a r u g a

g i g a n t e

dell' arcipe-

lago delle

Galapagos

è morto il 24 giugno, ma, grazie all'aiuto del suo

DNA, gli scienziati potranno clonare la specie. La

data di nascita di George non è certa però sicuramente

risale a prima del 1912, quella di morte invece è sicura

è morto, come detto, il 24 giugno 2012. Dal 1912,

quando fu avvistato, è stato fatto accoppiare più volte,

ma le uova prodotte dalle sue compagne appartenenti

a sottospecie diverse dalla sua non hanno mai dato

risultati George è morto di vecchiaia alla veneranda

età di cent'anni. Esemplari del suo materiale genetico

sono conservati nel museo Galata Galapagos.

ADDIO GEORGE ...

Questo testo è stato premiato

dall’Associazione Maestri del Lavo-

ro(vedi foto)

Page 43: Strozzinews2013

di Davide Verdina e Matteo Corino

Ci ha colpito una no-

tizia che pare fanta-

scientifica, ma è rea-

le. Gli scienziati della

Nasa vogliono identi-

ficare alcuni asteroidi

"interessanti" che vo-

lano nello spazio vi-

cino alla Terra, per

trascinarli con navicelle robotiche in un’orbita lunare

stabile, in modo da metterli a disposizione degli

scienziati, per scopi di ricerca ed esplorazione. La Na-

sa pensa addirittura di poter far salire a bordo di un

asteroide i primi astronauti nel 2021. Per ora sta ten-

tando di trovare i 100 milioni di dollari necessari per

far partire il prossimo anno il programma di ‘cattura’

di un asteroide. Secondo il senatore

americano Nelson ,il piano, che mette insieme le co-

noscenze scientifiche sulle attività estrattive legate a-

gli asteroidi e lo sviluppo di metodi per deviarli, forni-

rà nuove soluzioni per le future spedizioni dell’ uomo

su Marte. Gli astronauti

saranno inviati sugli asteroidi con la capsula Orion o

lo Space Exploration Vehicle, in fase di sviluppo.

Portare un asteroide vicino alla Luna costerà secondo

gli esperti circa 2,6 miliardi di dollari.

NASA OPERAZIONE ASTEROIDI

Pagina 43 Anno VIi NUMERO SPECIALE

di Federico Barbano e Enrico Piacenza

Lo scorso 18 febbraio febbraio, a Bruxelles,sulla pista

dell’aeroporto Zaventem, vi è stata una rapina

spettacolare, che qualcuno ha già chiamato la rapina del

secolo. E’ stato infatti portato via dai ladri un carico

di dieci chili di diamanti grezzi del valore di 50 milioni

di dollari,circa 38 milioni di euro. I diamanti,

provenivano da Anversa ed erano diretti in Svizzera.

Mentre alcuni addetti stavano per caricare nella stiva di

un aereo svizzero il prezioso carico, portato a

Bruxelles con un furgone blindato di una società di

trasporto valori, un'Audi station wagon e un furgone

Mercedes,dopo aver sfondato le reti di protezione,

hanno fatto irruzione sulla pista, Il furgone portavalori

è stato tamponato e gli otto banditi, armati e con a

disposizione dei visori laser, si sono fatti consegnare il

carico di diamanti senza sparare un colpo. Subito dopo,

sono ripartiti a tutta velocità. Con il loro preziosissimo

bottino.

RAPINA DEL SECOLO A BRUXELLES

Il lato positivo della crisi è, secondo un’analisi della Coldiretti, che due italiani su tre evitano gli sprechi di cibo e non

lasciano più scadere gli alimenti conservati in casa. Necessità fa virtù!

Page 44: Strozzinews2013

Pagina 44

segue da p. 36

L’insuccesso fu dovuto forse anche ai terribili lutti

familiari che colpirono Verdi in quegli anni, perse

infatti la moglie Margherita e i due figli, Virginia

Maria e Icilio Romano. Rimasto solo, meditò di

lasciare la lirica, fu però convinto a non rinunciare. Si

narra che Merelli gli diede in quel periodo un libretto

di soggetto biblico, il Nabucco, scritto da Temistocle

Solera. Verdi, ancora troppo scosso dalle vicende

familiari, lo mise via , senza neppure leggerlo. Una

sera il libretto gli cadde proprio sulle pagine del "Va,

pensiero". Quella notte, non riuscendo a prendere

sonno, si alzò e rilesse il testo tante volte. Alla fine,

cominciò a musicarlo, per poi proseguire con tutto il

libretto. L’opera, rappresentata il 9 marzo 1842 al

Teatro alla Scala, ebbe un successo trionfale, tanto da

essere replicata per ben 64 volte in quello stesso anno.

.Nei successivi dieci anni, Verdi scrisse pià o meno

un’opera all’anno, Ricordiamo "I Lombardi alla prima

crociata", andata in scena alla Scala l’11 febbraio

1843 , “La battaglia di Legnano”, “I due Foscari",

“Giovanna d’Arco", "Alzira", "Attila", Il corsaro", "I

Masnadieri" ""Macbeth ed "Ernani", quest’ultima

tratta dal dramma di Victor Hugo, su libretto di

Francesco Maria Piave,Il 27 gennaio 1849 andò in

scena “La battaglia di Legnano” , seguita da “Luisa

Miller” e “Stiffelio”, che venne rappresentato a

Trieste il 16 novembre 1850. Al Grand Opéra di

Parigi, Verdi mise in scena “I Lombardi”.Nella

primavera dell’anno seguente egli si trasferì, insieme

a Giuseppina Strepponi ,che avrebbe sposato nel

1859, ,in una tenuta nel Piacentino, poco distante da

Busseto,.In quegli anni compose opere immortali,

come: “Rigoletto” (rappresentata nel 1851), “Il

Trovatore” e “La Traviata” (rappresentate entrambe

nel 1853), “I Vespri Siciliani” (rappresentata al Teatro

de l’Opera di Parigi, nel giugno 1855), “Simon

Boccanegra” (in scena alla Fenice nel marzo 1857),

“Un ballo in maschera” (rappresentato a Roma nel

1859). Nel 1861 nasceva il Regno d’Italia. Da

quell’anno al 1865,Verdi fu deputato.

.Nel 1862 venne rappresentata al Teatro Imperiale di

Pietroburgo”La forza del destino”. Il “Don Carlos”

andò invece in scena per la prima volta al Teatro de

l’Operà di Parigi, l',11 marzo 1867, mentre “Aida” fu

rappresentata al Teatro dell’Opera del Cairo, nel

dicembre del 1871. Era stata infatti commissionata

per l’inaugurazione del canale di Suez.

Verdi morì al Grand Hotel et De Milan di Milano il

2 7 g e n n a i o 1 9 0 1 , a 8 7 a n n i .

Una folla composta da undicimila persone seguì il

feretro di Verdi che è sepolto presso la Casa di

Riposo per i Musicisti, di Milano.

Quest'anno ricorre, come ho detto, il suo bicentenario

ed io penso che sia giusto ricordarlo anche sul nostro

giornale scolastico, vista la sua grandezza! Mi

sembra giusto finire questo articolo con la famosa

frase : “VIVA VERDI”

IL BICENTENARIO DI GIUSEPPE VERDI

Anno VII NUMERO SPECIALE

Il Papa, all’Angelus, davanti a

centomila fedeli , ha detto:

“Tutto si perde con la guerra,

tutto si guadagna con la pace”. .

Lo ha fatto lanciando un appello

per la liberazione dei sequestrati

in Siria, dove è in corso una

guerra civile da più di due anni.

Ricordiamo che tra i

sequestratic’è il giornalista ita-

liano Domenico Quirico.

Page 45: Strozzinews2013

Pagina 45

di Lorenzo De Bernardis, Vittoria Pascale e Sofia Negri

Il cardinale Juan Mario Bergoglio, diventato Papa

Francesco. dopo il Conclave, è nato da una famiglia

di origine italiana. Abbiamo letto che, in gioventù, il

nuovo Papa ebbe seri problemi di salute, infatti all’età

di 21 anni ,a causa di una grave polmonite, gli fu a-

sportata la parte superiore del polmone destro. A

quell’epoca, infatti le malattie polmonari erano curate

chirurgicamente, per la scarsità di antibiotici . Si dice

che, a causa dell’età e di questo problema di salute,

alcuni “vaticanisti” lo avessero escluso dalla lista dei

papabili. Il successore di Papa Ratzinger doveva esse-

re, secondo costoro, più giovane ed energico . Laurea-

to in chimica all’università di Buenos Aires, Bergo-

glio si mantenne agli studi. per un certo periodo,

svolgendo lavori umili,ad esempio facendo le pulizie .

Decise in seguito di entrare in seminario e l”11 Marzo

1958 cominciò il suo noviziato nella compagnia di

Gesù . Nel 1963 si laureò in filosofia e dall'anno se-

guente insegnò in vari istituti e collegi argentini.

Venne ordinato sacerdote il 13 dicembre 1969 e l'an-

no dopo si laureò nella facoltà di Teologia San Josè,

di San Miguel. Nel 1979 partecipò al Consiglio epi-

scopale latino americano. Fra il 1980 e il 1986 fu ret-

tore delle facoltà di Filosofia e Teologia e parroco

della parrocchia del Patriarca San Josè, nella Diocesi

di San .Miguel. Il 20 maggio 1992 Juan Bergoglio

venne nominato vescovo di Buenos Aires da Giovan-

ni Paolo II . Nel 1998 diventò arcivescovo e nel 2001

fu nominato cardinale sempre nella capitale . Dopo la

nomina a cardinale, criticò aspramente quei sacerdo-

ti di Buenos Aires che si erano rifiutati di battezzare i

bambini nati da coppie non sposate o i figli di madri

nubili, perché, così facendo, allontanavano il popolo

di Dio dalla salvezza, . Bergoglio, che era uno dei

candidati più in vista per l’elezione a Pontefice nel

Conclave del 2005. fu il cardinale più votato dopo

Ratzinger. Il 13 Marzo 2013, come tutti sanno,è stato

eletto Papa al quinto scrutinio ed ha scelto, un nome

che lascia ben sperare, quello di Francesco.

L’ELEZIONE A PAPA DI JUAN MARIO BERGOGLIO

TRAGEDIA A ROMA MORTI CLOCHARD

di Andrea Silvestri

Ogni anno, d’inverno, esplode il problema dei senza

tetto, dei clochard. Due di loro, sono morti all’inizio

di quest’anno nel pieno centro di Roma per asfissia

e i loro corpi sono stati poi carbonizzati dalle fiam-

me. La notizia ci ha rattristato molto, troviamo che

non sia possibile in pieno XXI secolo, morire così. I

due poveretti , un sabato notte, avevano scelto come

rifugio un’uscita d’emergenza del sottopasso roma-

no di Corso d’Italia. Sono morti a causa di un incen-

dio. Nella zona vivono in condizioni disperate deci-

ne di senzatetto. I due sono morti per asfissia e car-

bonizzati a causa di un falò, acceso, bruciando

qualche cartone, per difendersi dal freddo.

Il tunnel in poco tempo si è trasformato in un

i n f e r n o d i f u o c o .

Qualche anno fa proprio a Roma, alla stazione Ter-

mini , era stato aperto un Centro polifunzionale per

i senza dimora, con lo scopo di dare sollievo alle

persone senza una casa che vivono vicino alle sta-

zioni ferroviarie.

Page 46: Strozzinews2013

IMPORTANTE SCOPERTA SU NEFERTITI

di Lorenzo Frascolla

Circa un secolo fa, il 6 dicembre

1912, alcuni archeologi ,guidati

dall’egittologo tedesco Ludwig

Borchardt, trovarono il famoso

busto di Nefertiti e lo trasferirono

in Germania con l’inganno. L'E-

gitto ne chiede da tempo la resti-

tuzione.Nefertiti era la moglie di

Akhenaton, il Faraone che amava

farsi ritrarre con lei e i figli per

tramandare il senso dell’amore

per la sua regina e per la sua dina-

stia. Recentemente si è parlato

ancora di Nefertiti, in quanto al-

cuni archeologi belgi, diretti da

Harco Williams, professore di

Egittologia alla Cattolica di Lova-

nio, hanno trovato un'iscrizione

importante, scavando in una cava

a nord di Amarna,in Egitto. Essa

dimostrerebbe che Nefertiti rima-

se la moglie del faraone Akhena-

ton e che divenne regina dopo il

sedicesimo anno di regno del con-

sorte. Insomma Nefertiti non solo

non era morta, come si credeva,

ma aveva cambiato nome e rinun-

ciato al ruolo di sposa reale a

fianco del marito. Dopo essersi

chiamata prima Neferneferuaten e

quindi Smenkhkare, sarebbe di-

ventata regina, per poi lasciare il

trono a Tutankhamon, figlio di

Akhenaton e di un'altra moglie,

morto, poi giovanissimo

Pagina 46

di Mattia Brisighella

Sono stati trovati da un gruppo

di archeologi. nei fondali del

Porto Antico, reperti del sesto

secolo avanti Cristo. I frammenti

recuperati sono parti di anfore,

piatti e vassoi di epoca etrusca e

romana,. In un’anfora c'erano

noccioli di pesche, albicocche ed

altri frutti , in un'altra fave e le-

gumi. Pare che si siano conser-

vati grazie agli strati di sabbia,

che hanno creato un ambiente

anaerobico .Si pensa che nella

zona dietro l'Acquario ci potesse

essere in epoca romana una spe-

cie di discarica marina, non si sa

ancora quanto grande . Gli scavi

sono dovuti alla costruzione del-

la vasca dei delfini, progettata da

Renzo Piano, che sarà lunga 90

m e t r i e l a r g a 3 0 .

Non si può ancora sapere cos'al-

tro riserverà l'intero fondale.

Il compito degli archeologi è

comunque quello di tutelare tutto

ciò che merita di essere preser-

vato.

TROVATI REPERTI ROMANI ALL’EXPO

Un ragazzino di 14 anni sarebbe morto a causa dei turni massacranti di lavoro in una

fabbrica di prodotti elettronici nel sud della Cina. Lo avrebbero trovato morto nel

letto del dormitorio dell’azienda presso cui lavorava . Secondo testimonianze rac-

colte tra i dipendenti, i giovani operai, spesso studenti lavoratori, anche di età infe-

riore ai 16 anni, lavorano con turni di 12 ore, con due interruzioni per consumare i

pasti, e con la possibilità di dover lavorare per altre 12 ore, come straordinario, se la

ditta lo richiede.

Page 47: Strozzinews2013

di Lorenzo Berisso

Uno dei miei atleti preferiti è il

campione di motocross Antonio

"Tony" Cairoli. Cairoli, nato nel

settembre del 1985 a Patti,in Sici-

lia, esordisce all’età di sette anni

nel minicross vincendo diversi ti-

toli regionali, per poi gareggiare

nelle categorie élite, cadetti e nell'

Europeo 85. Nel 2001 comincia a

correre con le moto "da grandi"

nella categoria 125, vincendo il

titolo regionale e nazionale cadetti.

Nel 2003 esordisce nel FIM Moto-

cross World Championship e l'an-

no dopo su una Yamaha 250 vince

la sua prima gara,. Non solo, ottie-

ne il terzo posto nella classifica

finale . Nel 2005 è secondo nel

campionato italiano 125 e diventa

campione mondiale nella classe

MX2, malgrado un grave infortu-

nio nel Gran premio d’Olanda .

Nel 2006 si piazza secondo nel

mondiale MX2, dietro Pourcel, ma

si laurea Campione Europeo Super

Cross.Nel 2007, Cairoli domina il

mondiale , vincendo quasi tutte le

gare in programma . Ottiene il tito-

lo, quando mancano ancora due

gare alla fine del mondiale. Dalla

stagione 2008 gareggia per la Ya-

maha. Nel corso del 2008, non può

difendere il suo titolo di campione

del mondo per un infortunio al gi-

nocchio. Nel 2009 inizia la sua pri-

ma stagione nel mondiale categori-

a MX1, tra i grandi del motocross ,

vincendo la seconda gara della sta-

gione, in Turchia, e aggiudicandosi

il titolo, con una gara di anticipo.

Nel 2010 gareggia con la nuova

KTM SXF 350 sempre nel mon-

diale MX1,vincendo nuovamente

il titolo mondiale. Replicherà nel

2011 e nel 2012. Con l'ultima vit-

toria il grande Tony ha raggiunto il

sesto titolo mondiale in carriera.

Attualmente il campione siciliano

sta dominando il Mondiale 2013.

Cairoli è diventato uno dei più

grandi motocrossisti italiani di

sempre, soprattutto grazie al suo

spirito sportivo, non si arrende mai

e lotta sempre per inseguire il suo

sogno. Come se non bastasse aiuta

i compagni, in difficoltà. come è

successo nel 2012 con David Phi-

lippaerts. Insomma, oltre che un

grande motociclista, Tony è un ve-

ro sportivo, un esempio per tanti

ragazzini che hanno iniziato a pra-

ticare il motocross a livello agoni-

stico.

P AGINA 47

Pagina 47

TONY CAIROLI UN RE DEL MOTOCROSS

Anno VI NUMERO SPECIALE

José Alberto Mujica Cordano ( noto anche come Pepe) , nato a

Montevideo il 20 maggio 1935, è il presidente dell’ Uruguay.

Ne parlo perché ha dimostrato di essere una persona semplice e

modesta. Appena eletto, quando gli hanno chiesto di trasferirsi

in un bellissimo palazzo ha risposto di no. ha detto di voler re-

stare nella sua casetta , continuando a coltivare la terra e ad al-

levare gli animali. Una cosa curiosa riguardante Mujica è che

egli possiede come automobile, dal lontano 1970, un Maggioli-

no (!!!).Insomma, una persona singolare, che rinuncia ai privi-

legi, e, per molti versi, è da ammirare per la sua semplicità.

di Lorenzo Debernardis

Page 48: Strozzinews2013

Pagina 48

di Alessio Serra

A oltre un anno dalla

sua morte, Steve Jobs,

noto in tutto il mondo

per prodotti tecnologi-

ci all'avanguardia,

come l’I Pad, l’I Pod e

il Mac,manca a tutti. .

Steve Paul Jobs era

nato il 24 Febbraio del

1955 a San Francisco.

Era figlio di Joanne

Carole Schieble e di

Abdulfattah Jandali,

di origine siriana. Ap-

pena nato, era stato dato in adozione a Paul e Clara

Jobs,che vivevano a Mountain View, nella contea di

Santa Clara, in California, Steve la cui sorella biologi-

ca Mona Simpson , è diventata una famosa scrittrice,

giovanissimo, nel 1974, andò a lavorare all'Atari con

l' amico Steve Wozniak. Ecco come l'allora proprieta-

rio dell'Atari Nolan Bushnel ricorda il futuro fondato-

re di Apple”Steve era una persona molto intelligente e

difficile. Stavo per licenziarlo perché non gli piaceva

lavorare insieme agli altri, quindi gli ho detto ‘Bene, ti

metterò nel turno di notte… che non abbiamo ancora’.

Ho sempre creduto che per quanto una persona possa

essere difficile, è giusto provare a trovare soluzioni,

quindi è ciò che abbiamo fatto. Steve e Wozniak ven-

nero nel turno di notte e svilupparono Breakout, che

naturalmente fu un grande successo. Una volta volevo

.mandare Steve in Germania per lavoro e lui voleva

andare in India a passare un po’ di tempo con un qual-

che Swami. Il volo India-Germania era meno costoso,

quindi mi ha convinto a pagargli il viaggio in India”

Lì , Jobs prese una malattia infettiva e fu rispedito in

California per curarsi. Poco dopo fondò Apple. .Steve

e Wozniak , dice ancora Nolan Bushnel“ mi offrirono

la possibilità di essere un investitore e, con una cifra

di 50.000 dollari, possedere un terzo di Apple. Molto

intelligentemente ho detto di no. E onestamente qual-

che volta me ne sono pentito “. Bushnel ha aggiunto

che Steve Jobs è sempre stato un buon amico, un gran-

dioso visionario, e anche un uomo veramente come si

deve. “Non ha mai sopportato di buon grado gli scioc-

chi,- ha concluso l’ex proprietario di Atari- e credo

che sia una cosa giusta, perché credo che al mondo

abbiamo fin troppi sciocchi!.

UN MAGICO ELISIR D’AMORE

di Francesco Mondillo

A metà aprile si sono svolti, con qualche contestazione,

a lontra, nella cattedrale di St. Paul, i funerali di Mar-

garet Thatcher, chiamata la Lady di ferro ,unico primo

ministro donna nella storia inglese. La Thatcher, che

aveva 87 anni, ed era malata da anni, è morta a causa

di un ictus in una suite dell'albergo Ritz, non lontano

da Buckingham Palace. Aveva 87 anni ed era malata

da anni. La Thatcher vinse con il partito conservatore

le elezioni per tre volte, governando dal 1979 al 1990,

quindi per il più lungo periodo dagli inizi del XIX se-

colo. Figlia di un droghiere, fu amata da alcuni e odiata

da molti altri. Negli anni Ottanta si scontrò duramente

con i sindacati e decise la privatizzazione di buona par-

te dell’industria britannica. La regina Elisabetta, che in

passato aveva avuto contrasti con lei, ha detto di essere

triste per la sua morte. .

LA MORTE DI MARGARETH THATCHER

NOLAN BUSHNEL RICORDA STEVE JOB

Page 49: Strozzinews2013

FESTIVAL DI SANREMO

di Andrea Silvestri

La 63° edizione del Festival della

canzone italiana,meglio noto co-

me Fesrival di Sanremo, ottima-

mente presentata da Fabio Fazio e

Luciana Littizzetto, è stata vinta,

come è noto, da Marco Mengoni e

non da chi, secondo me, avrebbe

meritato davvero di vincere, inten-

do dire Elio e le Storie Tese

(davvero fantastici!). Se fosse sta-

to premiata davvero la qualità,

non ci sarebbe stata partita ed Elio

e le Storie Tese, con la loro ” Can-

zone mononota” avrebbero sbara-

gliato il campo. Sul gradino più

alto del Festival è salito invece ,

come detto, Marco Mengoni con

il brano “L’essenziale”. Terzi so-

no arrivati i Modà, con “Se si po-

tesse non morire”, Non voglio

essere monotono, quasi parafra-

sando il titolo di Elio, ma da qual-

che tempo sento e risento mille

volte su Youtube “La canzone

mononota” e mi piace sempre di

più. Mi piace talmente tanto da

stupirmi che il pubblico televisivo

le abbia preferito il pur gradevole

brano di Marco. Pazienza. Co-

munque, il Festival mi è piaciuto e

non vedo l’ora di assistere alla

prossima edizione.L’unica nota

stonata sono stati i fischi durante

l’intervento di Crozza, che stava

i m i t a n d o B e r l u s c o n i .

Per finire, la classifica completa

di Sanremo 2013

1. Marco Mengoni

2. Elio e le storie Tese

3. I Modà

4. Malika Ayane

5. Raphael Gualazzi

6. Daniele Silvestri

7. Max Gazzè

8. Chiara

9. Annalisa

10. Maria Nazionale

11. Simone Cristicchi

12. Marta sui tubi

13. Simona Molinari e Peter

Cincotti

14. Almamegretta

Pagina 49

Michael Jackson , morto il 25 giugno 2009 è entrato nel Guinness dei Primati per

essere stato il musicista di maggior successo di tutti i tempi, con oltre un miliardo

di dischi venduti! "Thriller", il famoso album del 1982, è il disco più venduto di

sempre, con oltre 115 milioni di copie. Contiene nove singoli: "Wanna Be Startin'

Somethin'", "Baby be mine", "The girl is mine", cantata assieme a Paul Mc Car-

tney, Thriller, il pezzo principale, "Beat it" , "Billie Jean", "Human nature", "Pretty

young thing PYT" e "The lady is my life".

Page 50: Strozzinews2013

.segue da p. 41

Io non riuscii a passare per vedere il

momento più importante della ceri-

monia. Sapevo comunque dal futuro

che Carlo aveva chinato la testa davan-

ti al Papa per ricevere dalle sue mani la

corona imperiale . Confesso che mi

dava un po’ fastidio essere lì da sola

al freddo, il giorno di Natale, nel qua-

le non avrei ricevuto nemmeno un

regalo. E dire che nel mio tempo era

estate.! Mi sarei rifatta qualche mese

dopo! Quando la zona fu liberata dal-

la gente, mi allontanai per farmi cata-

pultare ad Aquisgrana, la residenza

preferita di Carlo Magno. Su ordine

di Carlo, mi fecero entrare. Mi avvi-

cinai a lui per intervistarlo, anzi per

proseguire il nostro dialogo. Fu genti-

le, si ricordava bene di me. Mi disse,

ma io già lo sapevo, che alla morte di

suo fratello aveva ereditato l'intero

regno e che le sue conquiste avevano

raggiunto le stelle. Tutte le zone con-

finanti, ad esempio, erano state con-

quistate. Aveva avuto qualche proble-

ma solo con i Saraceni, alleati con i

Baschi in quel di Roncisvalle. Mi

disse che aveva guidato con successo

i suoi Franchi alla conquista di quasi

tutta l'Europa occidentale. Mi parlò in

particolare della sconfitta dei Longo-

bardi, nel 777, Longobardi che

l’avevano attaccato dopo che egli

aveva ripudiato la moglie, figlia del

loro re. Aggiunse di aver fondato il

regno di Aquitania e sottomesso pri-

ma la Baviera, poi i Frisoni e gli Ava-

ri. Quanto ai Sassoni, li stava per pie-

gare, dopo 26 anni di guerra. Prende-

vo appunti freneticamente. Carlo se

ne andò, per raggiungere i suoi solda-

ti. Subito dopo il mio orologio andò

in tilt , con uno sconfortante poff di

accompagnamento. Ero nei guai. Cer-

cai di chiamare Franciscus V. con il

mio nuovo supercellulare, che tenevo

sempre nascosto dalla vista di Carlo,

e, per fortuna, riuscii a mettermi in

contatto con lui , grazie alla modalità

Tempo -cell 2000 da lui ideata e suo

grande vanto. Gli spiegai dov'ero e

che cosa era successo. "Oh no! -disse

lui- lo sapevo che avrei dovuto legge-

re la pagina in cui si parlava di mette-

re un goccio di Coca Cola super die-

tetica nel foro del bordo. E dire che

mi sembrava uno scherzo!" Mi pro-

mise che mi avrebbe costruito un al-

tro orologio e chiuse la chiamata.

Quella sera Carlo mi invitò a cena .

Lui era molto grasso e doveva seguire

una dieta un po’ particolare, che gli

vietava di mangiare arrosto, anche

perché aveva una malattia, la gotta,

che gli gonfiava le gambe, a causa di

questo cibo, che lui adorava. Era

molto spaccone e assai autoritario

con i servi. Mi spiegò che in quel

tempo le tasse imposte dagli ammini-

stratori non bastavano per pagare i

soldati C'era bisogno di una continua

espansione territoriale. Di colpo, si

materializzò davanti a me Franci-

scus, il mio salvatore, che ci salutò.

Carlo e tutti gli altri fuggirono, terro-

rizzati da quella strana apparizione.“

Ho detto qualcosa di sbagliato? chie-

se lui interrogativo? “ Franciscus ave-

va in mano due berretti di metallo.

Mi spiegò che si trattava di berretti

mono temporali impermeabili, con-

tro un eventuale collasso, mentre si

attraversava il varco temporale. Mi

disse, aggiustandosi gli occhiali, che

su ognuno di essi c’era un bottone

verde per le videochiamate multinu-

meri. , valide anche per i numeri più

strani come quelli negativi e quelli

con la virgola, ma soprattutto che

erano dotati di propulsori per farci

volare o correre più veloci. Il tutto

l’aveva realizzato con DNA nucleare

mutante, bicarbonato di sodio, piom-

bo ed essenza di te alla pesca, per

ricaricare le pile! Il mio compagno

inventore mi disse poi che dovevamo

tornare nella nostra epoca, per non

causare una nota " influenza tempora-

le infliggitiva".Mi spiegò che stavol-

ta, per cambiare epoca, dovevamo

semplicemente regolare la data scritta

sulla parte frontale del cappello e poi

indossarlo. Lo facemmo immediata-

mente, prima di essere attaccati da

Carlo e dai suoi Paladini, e, in brevis-

simo tempo, tornammo a casa. Io ero

più affranta che mai per l'intervista

troncata improvvisamente. Lui, intui-

to il mio problema, mi mise davanti

un ebook su Carlo Magno, che aveva

fatto apparire con il suo apparecchio

dentale materializzatore. Lì lessi che

Carlo sottomise, come aveva previ-

sto, i Sassoni e altri popoli, poi che

divise il suo regno in contee e mar-

che, governate da Conti e Marchesi

Inoltre lessi che, prima della sua mor-

te si dedicò alla preghiera, ritirandosi

proprio ad Aquisgrana, dove morì il

28 gennaio dell’814.

INTERVISTA IMMAGINARIA A CARLO MAGNO

Pagina 50 Anno VII NUMERO SPECIALE

Tra i 74 romanzi in concorso, i giurati del Premio letterario Rapallo Carige per la Donna scrittrice, arrivato alla

diciannovesima edizione, ne hanno scelto tre, quelli di Emanuela Abbadessa : Capo Scirocco, di Anna Maria

Falchi: "L'isola delle lepri" e di Carola Susani "Eravamo bambini abbastanza" . La vincitrice sarà proclamata il 15

giugno, a Villa Porticciolo , a Rapallo. Il Premio Speciale della Giuria stato invece assegnato a Serena Dandini per

il volume "Ferite a morte", storia delle vittime del femminicidio

Page 51: Strozzinews2013

di Federico Barbano

I ristoranti cinesi stanno conquistando Genova, come

del resto le altre nostre città, a spese dei locali italiani .

Si tratta principalmente di ristoranti a gestione familia-

re . Un certo Renai Chan fu il primo cinese ad aprire

un ristorante a Genova, che chiamò “Da Chan” ,ora ne

possiede molti altri. Nonostante la crisi, riesce a non

chiudere i suoi ristoranti, grazie ai molti clienti abitua-

li, che vanno da lui per i prezzi contenuti. Una curiosi-

tà, la gran parte dei cinesi che sono venuti a Genova

proviene dalla stessa zona , lo Zhejiang, nel Sud-est

della Cina, a pochi chilometri da Shanghai.

A TAVOLA SI PARLA CINESE

di Gabriele Parisi

Nel XV se-

colo nacque-

ro i primi

fogli volan-

ti, molto

diversi dalle

pagine del

giornale di

oggi. Dentro

c'erano noti-

zie di vario

genere, si

mescolava-

no infatti

realtà e superstizioni. Nel 1455 Gutenberg inventò la

stampa a caratteri mobili. Nel corso del Cinquecento

nacquero tipografie nelle più importanti città europee,

nelle quali si riuscivano a stampare fino a 3000 fogli

al giorno. In Italia il primo foglio venne stampato a

Bologna intorno al 1470. In seguito furono pubblicate

le Gazzette dal nome di un avviso pubblicato nella

Repubblica di Venezia messo in vendita al prezzo di

una moneta d'argento detta gazeta,. Le gazzette aveva-

no già le caratteristiche di un giornale ma uscivano

poche volte all'anno. I giornali cominciatono a uscire

con regolarità solo nella seconda metà del Seicento,

quando era aumentato il numero di lettori che apparte-

nevano alla borghesia, interessata alla politica e alla

cultura. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia,

in Germania, nel 1660. Da allora in Europa si diffuse-

ro molti giornali ,sempre più ricchi di notizie di ogni

genere. Nel 1788 a Londra fu fondato il Times, che

ancora oggi è uno dei quotidiani più importanti del

mondo. Proprio in Inghilterra nacquero nell'Ottocento

i giornali da un penny rivolti a tutti, anche al popolo.

BREVE STORIA DEI GIORNALI

Pagina 51

Anno VII NUMERO SPECIALE

Per il sesto anno la Fondazione Teatro Carlo Felice ha sostenuto il progetto “Teatro Déi Ragazzi”, ideato cinque anni fa da Alessandro

Salvadori,contrabbassista dell’Orchestra del Carlo Felice e regista, in collabora-

zione con la prof.ssa Ferri. In questo progetto, alcune opere in cartellone al Carlo Felice vengono rivisitate e messe in scena, lasciando spazio a scene

divertenti ed eliminando i finali tragici. La nostra scuola con Salvadori ha

messo in scena nel mese di maggio “My Fair Traviata, rivisitazione della Tra-

viata di Verdi, Se ne

parla a p. 4.

Page 52: Strozzinews2013

GANGNAM STYLE TORMENTONE VINCENTE

Anno VII NUMERO SPECIALE Pagina 52

di Matteo Corino e Davide Verdina

Pare che la moda stia per finire e che lo stesso can-

tante che l’ha lanciata, di recente, abbia detto di es-

serne stufo, comunque la canzone-tormentone dello

scorso autunno è stata Gangnam Style del rapper e

ballerino sudcoreano Park Jae-Sang, in arte Psy. La

Gangnam -mania si è espressa in una serie di Fla-

shmob in tutto il mondo, Italia compresa, con masse

di giovani riuniti nelle piazze o in vari luoghi pubbli-

ci per ballare tutti insieme, al ritmo ovviamente di

Gangnam Style. A Roma,ad esempio, il 10 Novembre

2012, in Piazza del Popolo, circa trentamila ragazzi

hanno ballato la Gangnam Style con i propri smar-

tphone. Più di 4000 ragazzi si sono invece dati ap-

puntamento il 24 novembre nella nostra città, in Piaz-

za De Ferrari.Alcuni amici che ci sono andati hanno

detto che è stato bello.Che dire, per concludere? Be’

possiamo dire che a noi questa musica piace molto.

Per chi non lo sapesse, Psy è nato a Seul, nel Gan-

gnam District, dal quale deriva anche il titolo della

sua canzone-inno.

di Vittoria Pascale

Il gruppo anglo irlandese degli One Direction sta portan-

do con successo in giro per il mondo.il Take Me Home

Tour . Dopo l’Europa sarà la volta degli Stati Uniti.

Il gruppo, che è formato, come è noto, da 5 ragazzi: Harry Styles, Niall Horan, Liam Payne, Zayn Malik e Louis

Tomlinso , tutti della stessa età,. si era fatto conoscere

con il talent show X Factor, nella versione inglese. Tra i

loro brani, uno dei miei preferiti è” What Makes You

Beautiful”, che è stata inserita anche nel gioco della Wii

Just Dance 4. Il gruppo che nel 2012 ha partecipato ai

Brit Awards 2012 e ricevuto il Brit Award per “Best

British Single” si è esibito con successo anche in Italia,

a Milano e Verona. I biglietti per il concerto mila-

nese erano stati venduti in quindici minuti.

Ecco la loro discografia:

Album studio 2011 - Up All Night 2012 - Take Me

Home Singoli 2011 - What Makes You Beautiful2011 -

Gotta Be You 2012 - One Thing 2012 - More Than This

2012 - Live While We’re Young 2012 - Little Things

2012 - Kiss You 2013 - One Way or Another enage

Kicks)

ONE DIRECTION TRIONFO EUROPEO

Il nuovo tormentone dell'estate 2013 si chiama Gentleman ed è sempre del coreano Psy, che con il Gangnam

Style aveva fatto ballare tutto il mondo. Anche in questo brano ci sono il balletto e un ritmo martellante . Si par-

la di uno strano 'gentleman' che lascia scivolare giù dalle sedie le splendide donne che corteggia, subendo, poi,

la stessa sorte. Il brano, che abbiamo ascoltato su internet, ci ha già conquistato.

La musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio.Victor Hugo, Canti del crepuscolo, 1835

Page 53: Strozzinews2013

di Federico Barbano e Enrico Piacenza

Una grave tragedia è successa il 18 marzo in una scuola

materna di Napoli, la Minucci, Patrizio, un bimbo di 4

anni, è morto soffocato durante la pausa pranzo a causa:

di un piccolo pezzo di mozzarella, andatogli di traverso.

Il piccolo è stato subito trasportato all’ospedale Carda-

relli, dove è purtroppo giunto senza vita.

Abbiamo letto che un gruppo di parenti del piccolo Pa-

trizio, giunto dopo poco in auto davanti alla scuola, ha

cominciato ad inveire contro le maestre.

A soccorrere il bimbo, trasportandolo subito in auto

all’ospedale, erano state due persone che lavorano in

una piccola pizzeria di fronte alla scuola Minucci, ri-

chiamate dalle urla delle maestre che invocavano aiuto.

I due, un uomo e una donna, hanno caricato il piccolo

nell’auto e lo hanno accompagnato all’ospedale, che si

trova poco distante da lì. Come detto, però, il piccolo

Patrizio vi è giunto cadavere. I medici del Cardarelli

hanno potuto solo estrargli quel piccolo boccone di

mozzarella, non più grande di un’oliva, che lo ha soffo-

cato. La fine assurda di questo bimbo ci ha molto colpi-

to, non si può morire così!

MOZZARELLA FATALE A NAPOLI

di Viktoria Klets e Sofia Negri

Secondo le indagini "Timss" e

“Pirls” gli alunni italiani di 9-10

anni sono nella media europea, ma

stanno peggiorando rispetto ai coe-

tanei asiatici. Si può dire che da

questo studio sull’apprendimento

scolastico dei bambini, relativo al

2011, la scuola italiana esce tra luci

e ombre. Luci perché i risultati ot-

tenuti sono superiori alla media:

nella lettura, dove con 541 punti

siamo al sedicesimo posto, in ma-

tematica, dove, con 508 punti, sia-

mo al ventitreesimo posto e nelle

scienze, dove siamo al diciottesi-

mo. Ombre, perché il nostro risul-

tato è misero rispetto ai Paesi asia-

tici e del nord Europa. L’altra noti-

zia dell’indagine è la fine del mo-

dello finlandese. La Finlandia, che

aveva il sistema scolastico più effi-

ciente al mondo, è stata superata

dagli asiatici sia nell'apprendimen-

to della lingua materna, misurata

con la capacità di lettura, che, so-

prattutto,in matematica, con gli

studenti di Singapore e Hong kong

a guidare la classifica .

A SCUOLA PRIMEGGIANO GLI ASIATICI

Pagina 53 Anno VII NUMERO SPECIALE

Sul sito spassogenova.blogspot.com è ospitato un interessante lavoro interdisciplinare realizzato dalla classe 2G della

nostra scuola. Il progetto è stato ideato è coordinato dalla prof. Daniela Cavallin,con la collaborazione delle

prof..Carmela Punturieri e Giovanna Torrente Gli alunni hanno analizzato testi e brani musicali dedicati a Genova e rea-

l i z z a t o a l o r o v o l t a u n p i c c o l o t r i b u t o a l l a l o r o c i t t à c o n b r a n i , c a n z o n i e d i s e g n i .

Page 54: Strozzinews2013

Pagina 54

di Vittoria Pascale e Martina Ottino

D e r e k , c o s ì

l ’ a v e v a n o

chiamato. Era un

c a m o s c i o ,

s a l v a t o , i r o n i a

della sorte, da un

c a c c i a t o r e .

L ’ a v e v a n o

o p e r a t o

felicemente alla testa per un grosso ascesso che gli

comprimeva il cervelletto. Superato il coma, si era

ripreso ed era pronto a tornare nei boschi. Ma la

storia non è purtroppo a lieto fine. Il mattino del

primo gennaio il camoscio è stato infatti ritrovato

morto nella gabbia del professor Giuseppe

Quaranta, della clinica per animali selvatici. Il

povero animale non aveva retto ai botti della notte

di Capodanno. E’ morto come migliaia di animali,

a causa di uno stupido modo di divertirsi degli

umani, quello di sparare i botti. Gli esperti hanno

detto che Derek conosceva la doppietta e il rumore

dei botti deve avergli ricordato gli spari. Un

cacciatore, come detto, stavolta aveva

rappresentato per lui la temporanea salvezza.

L’uomo, vedendolo agonizzante, aveva chiamato le

guardie faunistiche della provincia di Torino.

Per il camoscio vi era solamente una speranza,

q u e l l a d i e s s e r e o p e r a t o .

Derek, primo camoscio, a subire un intervento al

cervello, si era svegliato dal coma ed era tornato ad

alimentarsi da solo. A metà gennaio l'avrebbero

liberato in natura. E’ una vicenda davvero molto

triste.

MUORE DI PAURA CAMOSCIO SALVATO DA CACCIATORE-

di Sofia Negri

Un tale Jefferson Miranda è stato arrestato per

l’omicidio di un agente di San Paolo. Si è scusato

con i familiari della vittima, dicendo che era in de-

bito, del corrispondente dei nostri 4 mila euro, con

una associazione criminale che ha come principale

ragione di esistere l’eliminazione dei poliziotti. Sic-

come tardava a mettersi in regola con le quote asso-

ciative, gli avevano dato 10 giorni per far fuori un

agente della polizia militare. Allo scadere

dell’ultimatum gli avevano concesso altre 24 ore,

accettando in saldo anche la morte di un agente del-

la polizia civile. Così è finita la vita di Joao Antonio

Pires di 62 anni, poliziotto, prossimo alla pensione,

freddato, in novembre, all’uscita di un centro com-

merciale, a Juritiba, nello stato di San Paolo.

Il Pcc è la più temibile organizzazione del Brasile

fondata l’1 Agosto del 1993 da una decina di dete-

nuti dal carcere di Taubatè. La sua prima fonte di

finanziamento è rappresentata dai contributi degli

iscritti. Il Pcc ha ramificazioni in 21 dei 27 stati del

Brasile e controlla 135 delle 152 prigioni.

INCREDIBILE VICENDA IN BRASILE

Anno VII NUMERO SPECIALE

Abbiamo letto che Giuseppe Verdi ,il più famoso

autore italiano del melodramma, nella sua villa di

Sant' Agata, aveva eretto una tomba per ricordare

un cane che, durante la vecchiaia , gli fu vicino. Era

una femmina di maltese che aveva chiamato Lulù .

La piccola colonnina di pietra che ricorda dove è

sepolta, fu costruita per volontà di Verdi e di Giu-

seppina Strepponi. Sopra è incisa la scritta: «Alla

memoria di un vero amico».

Page 55: Strozzinews2013

di Andrea Silvestri

.La notte di Capodanno rischiamo

un po' tutti, a causa dei cosiddetti

botti , di essere vittima di spaventi,

è il caso di dirlo, da infarto. anche

perché la “stupidità umana” spinge

molti a modificare i botti o farne

un uso inappropriato. Lo scorso

primo gennaio In una cittadina di

montagna piemontese, Salice

d’Ulzio, si è verificata una scena

da brivido. Precisamente alle

00:30, vicino a un bar chiamato

“Assietta”, è esploso un botto e-

norme che ha fatto un rumore ter-

ribile da far perdere l'udito. Io ero

lì con mio padre ed ho potuto ve-

dere (e purtroppo sentire) gli effet-

ti dell’esplosione, provocata pro-

babilmente da ragazzi molto alte-

rati che lanciavano botti in conti-

nuazione. In mezzo a loro, c'erano

alcuni tifosi del Torino che urlava-

no improperi vari contro la Juve.

Io cercavo di tapparmi le orecchie

per attutire un po' quei rumori as-

sordanti. A un certo punto io e mio

padre siamo passati,per sba-

glio,vicino a un petardo che subito

dopo è scoppiato. Siamo scappati

più veloce che potevamo. Quelli

che avevano piazzato il petardo si

sono messi a ridere a crepapelle.

Quando siamo arrivati a casa, ab-

biamo tirato un respiro di sollievo

e siamo andati a dormire.Io, den-

tro di me, pensavo che ero stato

fortunato, perché il botto non mi

aveva colpito.

Ogni tanto sentivo ancora delle

esplosioni, ma non mi facevano

più paura, perché sapevo di essere

al sicuro dentro casa.

CAPODANNO Di PAURA A SALICE

Pagina 55

Anno VII NUMERO SPECIALE

dI Lorenzo Berisso

La notte di San Silvestro del 2012, si sono registrate

come tutti gli anni, malgrado i divieti in molti comuni,

parecchie vittime, a causa di botti, petardi e fuochi

d'artificio. Stavolta i morti sono stati due e i feriti 361,

di cui 53 bambini con meno di 12 anni. I fatti più gravi

sono successi a Calandrino, in provincia di Napoli,

dove un uomo è morto a causa di un'esplosione mentre

stava sistemando dei fuochi d'artificio davanti al suo

ristorante e a Roma, dove un'esplosione di petardi ha

ucciso un uomo e ferito quattro bambini. A Genova

non sono successi fatti particolarmente gravi, comun-

que un bambino, rimasto ustionato lievemente da un

petardo, è stato medicato al Gaslini. Ci sono stati an-

che da noi numerosi interventi dei vigili del fuoco, per

spegnere incendi. Uno a Quarto Alto. Racconterò bre-

vemente i fatti. Alle ore 23:30 del 31 dicembre un

"razzetto", lanciato da via Delle Genziane, è "atterrato"

su via Bandi, scatenando un incendio che ha coinvolto

due auto ed un motorino. Subito sembrava che non

fosse successo niente, ma dopo alcuni minuti si è senti-

ta una forte puzza di fumo e l’ incendio ha fatto la sua

comparsa. Oltre alle auto, come detto, ha preso fuoco,

anche un motorino. Subito, sono stati avvisati i pom-

pieri, arrivati prontamente sul luogo dell'incendio,

NOTTE DI SAN SILVESTRO ANCORA VITTIME

Page 56: Strozzinews2013

CONSIGLI DI LETTURA ...IL PICCOLO PRINCIPE

di Francesca Cama

Ho letto recentemente "Il Piccolo Principe" (Le

Petit Prince) , l'opera più nota di Antoine de Saint-

Exupéry, pubblicato il 6 aprile 1943. La storia co-

mincia nel Sahara, dove un aviatore precipita con il

suo aereo . Essendo solo, deve provvedere perso-

nalmente ad aggiustare il motore. Ha acqua da bere

solo per una settimana. La mattina seguente egli

incontra un curioso bambino che con la sua vocina

gli chiede di disegnargli una pecora e in seguito gli

rivelerà di essere il principe di un lontano pianeta,

l'asteroide B612, dove viveva solo, con una rosa

vanitosa e scorbutica di cui si prendeva cura. La

lontananza dal suo pianeta( aveva già vagato per

diversi pianeti, incontrando personaggi strani, ma

tutti capaci di insegnargli qualcosa) gli fa scoprire,

malgrado tutto, l'amore per la sua rosa e il rapporto

profondo che esisteva tra loro. Ora gli serve una

pecora che mangi tutti i rami di baobab che stanno

crescendo, per evitare che soffochino il suo pianeta

e con esso la rosa..Prima di arrivare sulla terra, il

Piccolo Principe ha vagato per diversi pianeti, in-

contrando personaggi strani e assurdi, ma ognuno

capace di insegnargli qualcosa. Sul primo pianeta

abitava un re che voleva comandare, sul secondo un

uomo vanitoso, sul terzo un ubriaco che beveva per

dimenticare la vergogna di farlo, sul quarto un uo-

mo d'affari che contava le stelle del cielo pensando

che gli appartenessero. Il quinto era molto piccolo e

ci stavano solo un uomo e un lampione. Sul sesto,

che era invece molto grande, c'era un geografo,

che, stando sempre seduto alla sua scrivania, non

conosceva il proprio pianeta. Egli aveva detto al

Piccolo principe di andare a visitare la terra.

Consiglio a tutti la lettura di questo classico davve-

ro immortale.

Pagina 56

Anno VII NUMERO SPECIALE

di Martina Ottino

Recentemen-

te ho letto

" Come usci-

re di casa e

r i t o r n a r c i

sana e salva,

ovvero La

s i c u r e z z a

dall'A alla

Z", di Jane Goldman e l'ho trovato davvero interes-

sante, nonostante sia stato scritto un po' di anni fa. Il

libro è rivolto alle ragazze, ma, secondo me, può es-

sere utile anche ai ragazzi, infatti pensare alla propria

sicurezza è molto importante. Cercare di evitare ri-

schi inutili, - ha ragione l’autrice-non fa di noi dei

paurosi. Dopo tutta la settimana divisa tra lo studio e

le varie attività sportive, in cui ciascuno di noi è im-

pegnato, ci meritiamo di uscire un po' con gli amici,

per divertirci tutti insieme. Per non correre rischi,

l''importante è usare il buon senso, come in tutte le

cose. Anzitutto è opportuno evitare di bere alcolici o

bevande che li contengano, solo perché gli amici in-

sistono o perché lo fanno tutti e non si vuole essere

tagliati fuori dal gruppo. Sono motivazioni davvero

sciocche, le stesse che spingono tanti giovani a fuma-

re. Bisogna inoltre stare alla larga da ogni tipo di dro-

ga, non dimenticando che tutte le droghe, anche quel-

le leggere, danno assuefazione e provocano una forte

dipendenza fisica. Se i nostri amici insistono per farci

provare, è il momento di cambiare compagnia. Un

altro giusto consiglio della Goldman, quando si esce,

è di dire sempre a casa dove andiamo, anche se ci

sembra una cosa non da grandi.

COME USCIRE E TORNARE A CASA SANA E SALVA

Page 57: Strozzinews2013

Anno VII NUMERO SPECIALE

Pagina 57

di Lorenzo Debernardis e Alessio

Serra

Dopo quella di Van Gogh è stata

allestita a Genova un’altra mo-

stra importante, quella dedicata a

Joan Mirò, dal titolo "Poesia e

luce", che si è conclusa all'inizio

di aprile e ha avuto oltre 96 mila

visitatori. La maggior parte delle

80 opere esposte nell'appartamen-

to del Doge erano state dipinte

nei trent'anni in cui il grande arti-

sta catalano visse a Palma di

Maiorca, cioè dal 1956 fino al

1983. Oltre ai dipinti erano espo-

sti terrecotte, bronzi e acquerelli.

Mirò nacque a Barcellona nell'a-

prile del 1893 e morì a Palma di

Maiorca il giorno di Natale del

1983. Figlio di un orefice e orolo-

giaio, fu, come del resto Picasso,

pittore, scultore e ceramista. Ini-

ziò a disegnare a otto anni. Il pa-

dre gli fece fare studi commercia-

li, ma Joan continuò a coltivare la

passione per l’arte, seguendo le-

zioni di disegno. Visse per qual-

che tempo a Mont-roig del Camp,

che considerò ,in seguito, come

Maiorca, fondamentale per la sua

ispirazione. Nel 1912, dopo una

lunga malattia, tornò a Barcello-

na, dove iniziò a dedicarsi allo

studio della pittura, diventando

amico del ceramista Josep Llo-

rens Artigas e del pittore Enric

Cristòfol Ricart. Frequentò

l’accademia “Galì” e fece parte

del Circolo Artistico di Sant Lluc.

Era interessato alle opere impres-

sioniste, fauviste e cubiste espo-

ste nella galleria Dalmau di Bar-

cellona. Proprio in casa di Josep

Dalmau, nel 1917, conobbe

Francis Picabia, pittore dadaista

Nel 1918 Mirò tenne la sua prima

mostra personale proprio alla

Galleria Dalmau,. Fu però un fia-

sco. i critici bocciarono infatti i

suoi quadri ritenuti , pensate un

po', inespressivi. Miró iniziò

proprio in quello stesso anno a

dipingere alcune opere che per

l'attenzione ai dettagli saranno

chiamate particolariste. L'anno

dopo ritrasse con la stessa tecni-

ca il paese di Montroig, creando

un capolavoro, che intito-

lò"Montroig. Nel 1919 andò per

la prima volta a Parigi, dove co-

nobbe e frequentò Pablo Picasso.

L'anno dopo, attirato dalle avan-

guardie artistiche, si stabilì pro-

prio a Parigi. Viveva e lavorava

nello studio in Rue Blomet 45. Il

suo stile era influenzato dai da-

daisti ,ma anche dall'arte astratta.

In quell'anno ci fu la sua prima

personale parigina, alla galleria

La Licorne, che ebbe scarso suc-

cesso. Nel 1923 Mirò conobbe

Hemingway , che comprò il suo

dipinto "Montroig: la fattoria",

inoltre entrò in contatto con alcu-

ni scrittori surrealisti Breton, A-

ragon, Eluard, Prevert e Péret. In

quell’anno cominciò a dipingere

" Terra arata" e " Paesaggio cata-

lano" . Una sua mostra, nel 1925

alla galleria Pierre, ebbe grande

successo. In seguito, Mirò parte-

cipò a mostre surrealiste con

Arp, Ernst, Klee, Man Ray, Mas-

son e Picasso, inoltre, su richie-

sta di Diaghilev, preparò con

Max Ernst la scenografia e i co-

stumi per il balletto "Romeo e

Giulietta", rappresentato a Mon-

tecarlo dai Balletti Russi. Nel

1926 l'artista andò ad abitare a

Montmartre dove vivevano alcuni

suoi importanti amici artisti. Nel

1928 egli realizzò i primi colla-

ges. Una mostra alla galleria Ge-

orges Bernheim di Parigi lo rese

famoso. Nel 1929 l'artista si spo-

sò a Palma di Maiorca con Pilar

Juncosa e iniziò le prime speri-

mentazioni con le litografie,

l’acquaforte, la scultura ,la pittura

su carta catramata e vetro. Nel

1930 presentò i suoi collage in

una galleria di Bruxelles e alla

galleria Pierre di Parigi ed espose

anche a New York .Nel 1931

nacque, a Barcellona sua figlia

Maria Dolores.L’anno dopo lavo-

rò ancora con i balletti russi di

Diaghilev, realizzando le scene

per il balletto "Jeux d'enfants.

segue a p.70

MIRO’ UN GRANDE ARTISTA A GENOVA

Page 58: Strozzinews2013

di Sofia Negri e Viktoria Klets

Kal Kyi, una donna di 33 anni ,

madre di 4 figli si è data fuoco

nei pressi di un monastero nella

provincia del Sichuan,per pro-

testare contro l’occupazione

cinese del Tibet. Dal 2009, 110

persone hanno compiuto questo

gesto, 14 dall’inizio dell’anno.

Kal Kyi è morta poco dopo

essersi data fuoco. Il suo corpo

è stato portato in un monastero

per evitare che venisse preleva-

to dalle autorità cinesi. . Kal è

la sedicesima donna ad immo-

larsi dal 2009. L’ultima è stata

Kunchok Wangmo lo scorso 13

Marzo nella stessa zona.

DONNA SI IMMOLA PER IL TIBET

di Martina Ottino

Una giovane danese ,Carina Melchior , lo scorso

novembre si è risvegliata dal coma, causato da un

drammatico incidente stradale. E' successo

all’Aarhus Hospital, un noto ospedale danese.

Si è svegliata improvvisamente e ha sorriso, dopo

essere stata data per spacciata dai medici e soprat-

tutto poco prima che i suoi organi venissero e-

spiantati. I genitori di Carina, scoperto che i medi-

ci stavano per togliere gli organi alla figlia, mentre

lei era ancora viva, hanno deciso di denunciare i

responsabili dell'ospedale. Si sono domandati, e ce

lo chiediamo anche noi, cosa sarebbe capitato a

Carina se non si fosse svegliata in tempo. I medici

affermano che la ragazza era in coma, ma smenti-

scono che ci si stesse preparando al trapianto di

organi. Aggiungono di essersi limitati a preparare

i genitori della ragazza all’eventualità di un e-

spianto. Fatto sta che Carina si è fortunatamente

svegliata e i medici sono rimasti probabilmente

spiazzati. Secondo i genitori, lo stato della ragazza

non era cosi grave da prevedere la donazione degli

organi. ” Ci hanno detto-sostengono i genitori-

che non c’era niente da fare e che avrebbero sal-

vato altre vite con gli organi di nostra figlia.” Do-

po un po’ di giorni il primario ha ammesso che

c’era stata una diagnosi sbagliata e che sono cose

che possono capitare a chiunque. Come abbiamo

detto, la famiglia citerà in giudizio l’Aarhus Ho-

s p i t a l e c h i e d e r à i d a n n i .

L'avvocato dei Melchior, Nils Fjeldberg, ha rac-

contato che Carina gli ha domandato più volte se

i s a n i t a r i v o l e s s e r o u c c i d e r l a .

Il nostro pensiero è che errori del genere non pos-

sano e non devono più accadere né in Danimarca,

né altrove.

Pagina 58 Anno VII NUMERO SPECIALE

IL RISVEGLIO DI KARINA

Page 59: Strozzinews2013

di Alessio Serra

Recentemente c’ è stato il decen-

nale della morte di Giorgio Ga-

ber, morto il 21 gennaio 2003.

Per ricordarlo, Fabio Fazio gli ha

dedicato una puntata speciale di

“Che tempo che fa”. Quella pun-

tata l’ho vista anch’io, anche per-

ché mi piacciono molto i lavori

di questo musicista, Gaber, lo

riconoscono tutti, è stato uno dei

più grandi cantautori italiani. Il

suo vero nome era Gaberscik.

Nacque a Milano il 25 gennaio

del 1939, da madre veneziana e

padre istriano. Fu anche comme-

diografo, regista teatrale, attore.

Con Sandro Luporini diede inizio

al “teatro -canzone”. Dopo aver

interpretato a teatro il famoso

pezzo “signor G” , fu chiamato

affettuosamente proprio così dai

suoi fans. Gaber che aveva un

fratello, Marcello, che, amava

suonare la chitarra, da bambino

volle imparare anche lui e ci riu-

scì molto bene. Suonare lo stru-

mento gli servì anche per curare

il braccio sinistro colpito da para-

lisi. Nel 1954 Gaber iniziò a esi-

birsi con un complesso( allora i

gruppi si chiamavano così) :

“Ghigo e gli arrabbiati”.Due anni

dopo entrò a far parte dei Rock

Boys, il gruppo di Adriano Ce-

lentano, assieme a Enzo Jannacci,

Nel 1957 Gaber formò il suo pri-

mo complesso, i “Rocky Moun-

tains Old Times Stompers” . Con

lui c’erano oltre a Jannacci, Luigi

Tenco, Paolo Tomellari e Gian

Franco Reverberi. L’impegno

musicale non gli impedì nel 1958,

a 19 anni, di diplomarsi ragionie-

re. Subito dopo si sarebbe iscritto

alla facoltà di Economia e Com-

mercio, della Bocconi, pagando

gli studi con le serate, L'anno del-

la maturità, partì per Genova, la

nostra città, dove trascorse la sta-

gione estiva, suonando nei locali

con l’amico Tenco. Ne 1959, Ga-

ber partecipò, con Mina, Celenta-

no, Little Tony e altri , a una se-

rata rock al Palazzo del Ghiaccio

di Milano e formò con Enzo Jan-

nacci il duo, I Due Corsari, che

incise il 45 giri “24 ore”, con re-

tro “Ehi! Stella”. Il loro maggior

successo fu però il 45 giri: “Una

fetta di limone”, del 1960. Gaber

cominciò la sua carriera solista

con “Ciao, ti dirò”, scritta con

Luigi Tenco, per la Ricordi. Negli

anni successivi avrebbe inciso,

sempre per la Ricordi, grandi suc-

cessi come “Non arrossire”, “Le

nostre serate”, “Le strade di not-

te”, “Il Riccardo”, “Trani a go-

gò”, “La ballata del Cerruti”,

“Torpedo blu”, “Barbera e cham-

pagne”. Nel 1965, Gaber sposò

la cantante Ombretta Colli, che fu

la compagna della sua vita e da

cui ebbe una figlia: Dalia Debo-

rah. Negli anni Sessanta Gaber

partecipò a quattro edizioni del

Festival di Sanremo. Nel 1961 si

presentò con il brano “Benzina e

cerini”, nel 1964 cantò “Così feli-

ce”, nel 1966 “Mai mai mai” e

nel 1967 “E allora dai!”. Gaber

condusse anche vari spettacoli

televisivi. Nell’edizione del 1969

di “Canzonissima” propose un

pezzo importante, “Com’è bella

la città”. Nella stagione 1969-70

con Mina, fu protagonista di una

fortunata tournée, che fu ripetuta

l’anno seguente nei teatri di molte

città italiane, Gaber si esibiva nel

primo tempo, Mina nel secondo.

Nel 1970 uscì l’album “Sexus et

politica”, in cui eseguiva canzoni

su testi di autori latini. Ormai

famosissimo, nel 1970 Gaber pre-

sentò quello che sarebbe stato il

suo ultimo varietà televisivo: “E

noi qui, del sabato sera”. Da quel

momento abbandonò gli schermi

televisivi e si dedicò completa-

mente al palcoscenico. La svolta

avvenne quando il Piccolo Teatro

di Milano gli permise di allestire

il suo primo spettacolo musicale:

”Il signor G”, in cui alternava,

con ironia, canzoni a monologhi

sull’amore, la politica, la società,

la speranza. Tra i lavori più im-

portanti del suo teatro-canzone, si

ricordano. “Far finta di essere

sani (1972), “Libertà obbligato-

ria” (1976), “Polli d’allevamento

(1978), “ Il grigio (1989), “ E

pensare che c’era il pensiero

(1995) e “ Un’idiozia conquistata

a fatica (1998)”; Nel 1981-82 fu

regista e attore con Guccini e Al-

loisio dello spettacolo teatrale

“Gli ultimi viaggi di Gulliver” .

Nel 1982/83 interpretò “Il caso di

Alessandro e Maria” con Marian-

gela Melato. Dal 1989 al 1991,

portò in scena “Aspettando Go-

dot” di Samuel Becket. Dopo

molte stagioni teatrali, il 13 Apri-

le 2001, un anno prima di morire,

Gaber pubblicò l’album “La mia

generazione ha perso”. nel quale

spiccava un singolo molto ironico

e attuale “Destra-Sinistra”: In

quello stesso anno, già provato

dalla malattia( un tumore), parte-

cipò al programma “125 milioni

di caz..te “ con il vecchio amico

Adriano Celentano; insieme a

lui,ad Antonio Albanese, a Dario

Fo e a Enzo Jannacci , cantò “Ho

visto un re” di Dario Fo.

Gaber morì nel pomeriggio del

giorno di Capodanno del

2003,prima che fosse pubblicato

l’ultimo suo disco, “Io non mi

s e n t o i t a l i a n o ” .

Si trovava nella casa di campagna

di Montemagno di Camaiore..

Gaber è sepolto nel Cimitero Mo-

numentale di Milano.

DIECI ANNI FA MORIVA IL SIGNOR G

Pagina 59

Anno VII NUMERO SPECIALE

Page 60: Strozzinews2013

VISITA A VILLA SERRA DOPO IL RESTYING

di Matilde Arnaboldi, M. Esther

Mwanza, Beatrice Matta, Anis

Redjemi

A Comago ,comune d i

Sant’Olcese c'è una bellissima

villa in stile inglese che il mar-

chese Orso Serra volle costruire

a metà dell’Ottocento,in segno di

ammirazione per la civiltà bri-

tannica. L’abbiamo visitata il

giorno 24 maggio, accompagnati

dai prof Sonia Fratti, Maurizio

Braggion ed Enrica Ponte. Ab-

biamo letto sul Secolo che, all'i-

nizio dell'anno, il patrimonio

verde della villa.è stato rigenera-

to. Sono stati censiti 1.112 al-

beri, che sono stati poi potati e

messi in sicurezza; quelli abbat-

tuti sono stati sostituiti da altri

della stessa specie e qualità. Tra

gli alberi presenti nella Villa ri-

cordiamo 356 piante di alloro,

128 di acero, 74 di leccio, 66 di

tasso, 65 di cerro, 61 di carpino

nero. Ci sono poi i cipressi e gli

abeti rossi che si specchiano nel

bellissimo laghetto, nel quale vi

sono i cigni, le oche grigie e gli

aironi. Il parco è diretto da Fabio

Calvi, il quale, ricordando i re-

centi lavori, ha detto che c' è sta-

to qualche problema burocratico

con la Soprintendenza ai Beni

Culturali che ha preteso la certi-

ficazione di malattia anche per

far abbattere le piante introdotte

a Villa Serra in un secondo mo-

mento. Ma veniamo alla nostra

visita. La guida, davvero bravis-

sima, dopo averci fatto percorre-

re il bosco, ci ha fatto fermare

sotto un gazebo, nei pressi del

laghetto. Lì abbiamo compilato

una scheda su ciò che avevamo

visto durante il percorso naturali-

stico. Vicino alla villa, c’era un

albero di liriodendro odorifera,

una pianta un po’ particolare in

autunno,infatti, le sue foglie

diventano dorate. Ha inoltre dei

fiori gialli, molto profumati.

Lungo il bosco abbiamo visto

delle piante di magnolia, che non

c’entrano con il paesaggio ingle-

se, ma che hanno una fioritura

bellissima, e una pianta molto

comune, l’agrifoglio, utilizzata

per abbellire le case a Natale. E’

stato interessante sapere che esi-

stono le piante maschio e quelle

femmina di agrifoglio e che solo

queste ultime possiedono le

“palline rosse”. Inoltre abbiamo

a p p r e s o c h e l e f o g l i e

dell’agrifoglio assumono la par-

ticolare forma zigrinata solo

quando percepiscono le vibrazio-

ni causate dallo spostamento di

veicoli e persone. Abbiamo visto

anche un albero di Giuda, che ha

la caratteristica di veder crescere

i fiori anche sul tronco e una

pianta d’acero, con foglie di co-

lore diverso nella parte superiore

e inferiore.”

Ecco alcuni nostri pareri su ciò

che ci ha maggiormente colpito e

incuriosito di Villa Serra. Anis è

stato colpito dal lago con i cigni,

a Elena, Chakaniya e Andrea

sono piaciuti i piccoli dei cigni,

che hanno intenerito moltissimo

anche Beatrice. Noemi e France-

sco sono stato colpiti rispettiva-

mente dal collo dei cigni e dalla

capacità che essi hanno di pie-

garlo, Lorenzo e Ilaria sono

stati colpiti dalla lunghezza del

collo dell’airone, Carola dalla

vegetazione e dagli animali pre-

senti, ma avrebbe desiderato esa-

minare più a fondo gli animali

stessi e visitare l’interno della

villa, Esther è stata incuriosita in

modo particolare dal salice pian-

gente. Matilde è stata colpita

dalle diverse sfumature dei colo-

ri degli alberi e Matteo dal bel

p r a t o a l l ’ i n g l e s e .

Dopo l’attività didattica, i prof ci

hanno lasciato liberi di giocare,

sino all’ora di ripartire per Geno-

va.

Pagina 60

LITANIA RAP della II G

Genova mia di Albaro /da lontano si vede il faro / Genova città marinara / da lei nessuno si separa

Genova amica mia / da te non vado via / Genova il tuo mare / non voglio mai scordare /

Genova mari e monti / sassi,scogli tramonti / Genova poeti e canzoni / De André, Paoli e Caproni /

Genova istituto comprensivo Sturla / professori, alunni e urla/Genova dove vado a scuola / e quando è chiu-

sa facciamo la ola Poesia scritta a "52 mani", ispirandosi a Litania di Giorgio Caproni.

Page 61: Strozzinews2013

VIOLINO BREVE STORIA

di Alessio Serra

Sperando che possa inte-

ressare i lettori, voglio

ripercorrere in breve la

storia del violino. Si pensa

che il violino, strumento

interamente costruito in

legno, costituito dalla cas-

sa armonica (necessaria

per la risonanza) e dal ma-

nico, sia nato come stru-

mento di musicisti ambu-

lanti, durante i primi de-

cenni del XVI secolo, da

una fusione di strumenti diversi, quali le vielle e le

ribeche,I primi esemplari ,furono detti “protoviolini”

.Essi erano costruiti in “famiglie”.Venezia ,nel XVI

secolo, ne era il principale centro di produzione. Nel

‘500 si delinearono la forma del violino e della viola

da braccio. Se il soprano il contralto e la viola da

braccio potevano avere solamente tre corde, il basso

poteva averne quattro e raramente anche a cinque. In

Italia, i primi violini, con la stessa forma e accordatu-

ra sono probabilmente apparsi per la prima volta , a

Cremona ,a Brescia e a Venezia. Essi furono costruiti

quasi contemporaneamente in varie altre parti

d’Europa:, ad esempio in Francia, a Parigi e Lione,

in Germania, nei Paesi Bassi (Bruxelles ed Anversa),

a Praga.

Pagina 61

di Ester Verdiani

Il giorno 8/4/2013 la mia classe, la II A, si è recata

alla biblioteca Brocchi di Nervi per incontrare il noto

scrittore Carlo Martigli, autore di molti romanzi di

successo per ragazzi, parecchi dei quali pubblicati sul-

la collana “Super Brividi” con lo pseudonimo Johnny

Rosso. E’ una collana che va per la maggiore tra noi

ragazzi, io stessa avevo letto un suo libro che si inti-

tola “La chiesa stregata”. Martigli ci ha spiegato come

si costruisce un libro. Ci ha detto che è necessario

pensare per prima cosa al finale. L’ispirazione può

anche venire dalle proprie paure. Ci ha spiegato che le

parole sono magia e che vengono tenute in considera-

zione da molti scrittori, non solo in base al loro signi-

ficato, ma anche per il suono e per i colori che evoca-

no. Alla fine, Martigli ha letto i nostri testi horror.

Le parti dell’incontro che mi sono piaciute di più so-

no state due:

-quando ci ha fatto ripetere più volte la frase “leggere

rende liberi”

-quando, come ho scritto, ha letto i nostri testi horror.

Mi ha stupito ed entusiasmato che uno scrittore di

gran fama come Martigli abbia letto i testi di ragazzi

della nostra età. Questo incontro è stato molto utile a

tutti noi, perché ci ha insegnato alcune tecniche per

scrivere, ci ha fatto capire come si costruisce un libro

e come si fa a trovare lo scrittore che c’è in noi, attra-

verso episodi vissuti in prima persona, modificati co-

m e v u o l e l a f a n t a s i a .

Al termine delle due ore, Marfigli ci ha autografato la

sua foto, scrivendo una piccola dedica.

E’ stato davvero molto emozionante incontrare uno

scrittore, inoltre ci siamo divertiti tanto.

In conclusione consiglio a tutti di leggere i suoi libri

perché sono belli e coinvolgenti.

INCONTRO ALLA BROCCHI CON CARLO MARTIGLI

Anno VII NUMERO SPECIALE

Page 62: Strozzinews2013

SCUOLA OSPEDALIERA DEL GASLINI.

A lato c’è il mio Cappuccetto Rosso in arabo. Da

Questa fiaba nella versione araba ha un finale un

po' diverso. Dopo che la nonna e Cappuccetto

Rosso sono state salvate, il cacciatore riempie la

pancia del lupo con la farina. Quando IL lupo si

sveglia, si sente pesante e corre verso il mare per

bere, si abbassa e finisce dentro l'acqua e annega.

La nonna, contenta, prepara un dolce per il

cacciatore e la nipotina.

CAPPUCCETO ROSSO ARABO

di A. sezione ospedaliera del Gaslini

KESULEKUQJA

Ne nje fshat te vogel buze nje lumi,jetonte nje vogelushe

e vogel me nenen e saj. Vajza ishte shume e bukur kishte

nje fytyre te trendafilte,sy te kalter,floke kacurrela. Per-

tej pyllit jetonte gjyshja e saj qe e donte shume mbesen e

vet,se ciles I kishte dhuruar nje mantel te bukur ne

ngjyre te kutqe. Ksulekuqja pasi mbaronte punet e shte-

pise shkonte ne pyll per tu kujdesur per kafshet e vogla.

Por nje menjgjes pranvere gjyshja e saj ishte e semure

dhe keshtu nena pergatiti nje shporte te madhe plot e per

plot me gjera te mira gjithshtu ne shporte vendosi nje

shurup per kollen. ..

CAPPUCCETTO ROSSO ALBANESE

CAPPUCCETTO ROSSO RUMENO

M. sezione ospedaliera primaria del Gaslini

Scufita rosie

A fost odata ca niciodata o fetita pe care o chema

scufita rosie. Intr-o zi mama ei o trimite la bunicuta

sa-i duca de mancare. Drumul spre bunicuta era

prin padure. Asa ca scufita se intalneste cu lupul.

Acesta ii spune

- unde mergi scufita rosie

- ma duc la bunicuta ca e bolnava

- culege-i niste flori sa se bucare, spune lupul

In timp ce scufita culege flori, lupul o ia inainte la

bunicuta. Cum ajunge cum o si mananca pe bunicu-

ta se imbraca in hainele ei si se pune in pat.

Intre timp ajunge si scufita rosie. ...

segue a p. 71.

Pagina 62

Page 63: Strozzinews2013

di Davide Verdina e Matteo Corino

Ci

ha molto colpito una notizia accaduta lo scorso dicem-

bre. Ancora una volta le vittime sono bambini, per la

precisione 11 bambine, dilaniate da una mina, una

delle tante lasciate alla fine della guerra civile, nell’

est dell’ Afghanistan, vicino al confine con il Paki-

stan. Come tutti i giorni, alcune bambine stavano rac-

cogliendo legna da ardere in un bosco. Pare che la mi-

na sia esplosa dopo essere stata urtata accidentalmente

con un’ascia da una di loro. Dieci , di età compresa tra

i 9 e i 14 anni, sono morte sul colpo, mentre un’ altra

è deceduta durante la corsa disperata all’ ospedale. E’

stato impressionante leggere che la terribile esplosione

ha reso impossibile il riconoscimento dei corpi delle

vittime.

La strage delle piccole innocenti è avvenuta nella pro-

vincia di Nangarhar, in una giornata difficile per le

forze di pace internazionali, attaccate dai talebani ,a

Kabul, la capitale, dove un’ autobomba, esplosa da-

vanti alla sede di una società americana, aveva ucciso

una persona e ne aveva ferite alcune decine.

AFGHANISTAN MINA UCCIDE 11 BIMBE

di Enrico Piacenza

Lo scorso luglio Thomas Lubanga, l’ex capo delle

milizie della Repubblica Democratica del Congo, che

seminò terrore e morte nel suo Paese, è stato condan-

nato dal Tribunale penale internazionale dell'Aja a 14

anni di prigione, per crimini contro l'umanità . Nel

2002 e 2003 fu responsabile della morte di sessanta-

mila persone. L'accusa aveva chiesto l’ergastolo o

almeno 30 anni di galera. L'uomo, che ha oggi 52 an-

ni, era accusato, come due suoi rivali di una decina di

anni fa, Germain Katanga e Mathieu Ngudjolo,di aver

arruolato con la forza migliaia di bambini-soldato di

otto, dieci anni e di aver scatenato una guerra di reli-

gione ,per arricchirsi con l'oro presente nel sottosuolo

del Paese. I bambini-soldato, chiamati Kadoga erano

convinti di combattere per la propria religione, invece

qualcun altro pensava soltanto ad arricchirsi grazie

anche a loro.

E' incredibile che tutto ciò sia potuto succedere, che

tanti bambini siano stati costretti a lasciare le loro case

e le famiglie, per uccidere o morire in guerra, invece

di andare a scuola. Fortunatamente Lubanga è stato

condannato, anche se, secondo me, avrebbe sicura-

mente meritato una pena più severa.

BAMBINI SOLDATO CONDANNATO LUBANGA

Pagina 63 Anno VII NUMERO SPECIALE

Ci sono varie organizzazioni umanitarie, come per esempio Emergency che sostiene con i suoi medici le popo-

lazioni dei paesi dov’è presente la guerra o l’Unicef, che attraverso tante attività, aiuta i bambini. Sarebbe bel-

lissimo poter partecipare per lavoro o come volontaria all’attività di una di queste associazioni. Irene Iula

Page 64: Strozzinews2013

di Enrico Piacenza e Federico Barbano

Una grave tragedia è successa all’inizio di genna-

io sulle neve del Cermis, in Val di Fiemme, in

provincia di Trento. Tutto a causa

dell’imprudenza. Ecco quanto accaduto. Otto

persone, appartenenti a una comitiva di russi,

sono scese, di notte, sopra una motoslitta con

rimorchio, su una pista nera, tra l'altro vietata, la

Olimpia 2;. Ad una curva, hanno sbandato, sfon-

dando la recinzione e precipitando in un crepac-

cio, profondo 100 metri. Il bilancio è pesante:

sono infatti morte sei persone, tra cui un 16enne

e una 25enne, due sono invece rimaste ferite gra-

vemente. I feriti sono stati trasportati con un eli-

cottero dell’esercito, uno all’ospedale di Cavale-

se, l’altro di Trento. La ricerca dei corpi è stata

resa complessa, oltre che dal buio, anche dal fatto

che erano finiti oltre il limite della pista, dove

non c’è neve, ma vi sono solo rocce e bosco fit-

to. Nel giorni successivi si è saputo che il tragico

incidente è dovuto solo all’imprudenza e non al

l’alcool o a un guasto ai freni.

Basti pensare che il carrello rimorchio, su pattini,

sul quale si trovavano due ragazzi, non era abili-

tato al trasporto di persone. .

La stessa motoslitta, di proprietà della società che

gestisce la funivia, serviva solo per trasportare

gli oggetti e le vivande dal fondovalle all’albergo

in cui erano alloggiati i turisti russi.

Gli stranieri morti erano venuti in Italia per il

Natale russo, che si celebra il 6 gennaio.

CERMIS IMPRUDENZA FATALE

,di Matteo Corino, Davide Verdina, Viktoria Klets,

Sofia Negri

La zona attorno all’arcipelago venezuelano,

detta Los Roques, in cui il 4 gennaio è sparito

nel nulla un aereo con a bordo sei persone, tra

cui il figlio dello stilista Ottavio Missoni, è rite-

nuta una specie di giungla aerea a causa dei

traffici di droga. Si escogitano trucchi di ogni

genere per nasconderla sugli aerei, molti dei

quali volano senza controllo. Insomma, le rotte

legali che portano i turisti sulle spiagge bian-

che, si intrecciano con quelle clandestine dei

narcotrafficanti. Sono già stati quattro gli inci-

denti che hanno coinvolto italiani in quella zo-

na. Nel 1997 scomparve un Cessna 402 con a

bordo due persone. Nel 2004 morirono in quat-

tro.Nel 2006 sparì un aereo con tre persone.Il

4 gennaio del 2008 era stata la volta di un veli-

volo con a bordo 14 persone, tra cui otto italia-

ni.

Pagina 64 Anno VII NUMERO SPECIALE

LOS ROQUES LA ROTTA MALEDETTA

Page 65: Strozzinews2013

Vitktoria Klets e Sofia Negri

Con una sentenza esemplare, il

tribunale di Milano, nel gennaio

di quest’anno, ha condannato

una donna sudamericana a tre

mesi di prigione per un fatto

accaduto nel novembre

2011.Vediamo i fatti. La donna,

di professione colf, era stata

incaricata dalla padrona di casa,

assente per motivi di lavoro, di

occuparsi del suo cane, una cuc-

ciola di chihuahua. Mentre la

donna era fuori con la cagnetta,

l’animale è scappato ed è stato

investito da una moto. Sin qui,

niente di strano. Sono cose che,

purtroppo possono succedere.

Grave è ciò che è avvenuto do-

po. Presa dal panico, la colf ha

r a c c o l t o i l c o r p i c i n o

dell’animale ferito e lo ha av-

volto nel cellofan, per poi get-

tarlo, come un oggetto, in un

cassonetto. Ha poi mentito alla

proprietaria, dicendo che il cane

era scappato e non aveva potuto

riprenderlo. Caso vuole che un

uomo, passando di lì, abbia sen-

tito i lamenti del povero anima-

le e l’abbia portato da un veteri-

nario, salvandolo. Il giudice,

come detto, ha condannato la

donna, che era stata ripresa dal-

la telecamera di una banca men-

tre buttava il cane, a tre mesi di

prigione , stabilendo però la

sospensione della pena.

CANE NELLA SPAZZATURA CONDANNATA

Pagina 65 Anno VII NUMERO SPECIALE

Vittoria Pascale con la collabora-

zione di Gabriele Raffo

Nel 1866 Ernst Haeckel, nella

foto, un famoso naturalista tede-

sco, inventò la parola ecologia.

L’ecologia avrebbe dovuto de-

scrivere l’ambiente in cui vivo-

no i vegetali e gli animali, uomo

compreso, e gli scambi di mate-

ria ed energia che avvengono

nell'ambiente stesso. Dopo che

fu prodotta la bomba atomica,

alcuni scienziati organizzarono

il primo movimento ecologista,

denunciando i pericoli delle ar-

mi per l’umanità. In seguito vi

f u r o n o l a d e n u n c i a

dell’inquinamento radioattivo e

di quello chimico. Nel 1950,

ad esempio, si scoprì che il

DDT, un insetticida inventato

negli anni ‘30 e impiegato dap-

pertutto dopo il 1944, solubile

nei grassi, veniva assorbito dagli

animali e dalle piante e quindi

entrava nella catena alimentare,

con gravi rischi per la salute

umana. Le indagini furono este-

se alle altre forme di inquina-

mento. Ci si accorse che l'ossido

di carbonio e di azoto e l' anidri-

de solforosa causavano un au-

mento delle malattie cardiache e

polmonari, oltre che danni

all’agricoltura. all’ambiente e

alle opere d’arte. Anche

l’agricoltura poteva diventare

causa d’inquinamento con i pro-

dotti chimici usati per rendere

più produttivo il terreno e per

combattere i parassiti. Oggi,

oltre all' inquinamento dell' ac-

qua, del suolo e dell'aria sono

sempre più diffusi quello acusti-

co ed elettromagnetico. Ci sono

poi il dissesto idrogeologico, la

deforestazione, la desertificazio-

ne lo scioglimento dei ghiacciai.

In tutto questo l'uomo ha gravi

colpe. Ci aspetta un futuro terri-

bile se non cambierà il nostro

modo di rapportarci con l'am-

biente.

INQUINAMENTO ED ECOLOGIA

“Genova è il viluppo topografico più intricato del mondo e anche una seconda visita vi aiuta poco a

dipanarlo” Henry James da “Italian Hours”

Page 66: Strozzinews2013

di Martina Ottino e Vittoria Pascale

Abbiamo letto sul Secolo XIX che si è aggravata la

posizione dell’ atleta sudafricano Oscar Pistorius,

accusato dell’omicidio della fidanzata, la ex modella

Reeva Steenkamp, uccisa a metà febbraio, nella notte

di San Valentino. Nella sua lussuosa villa di Pretoria

è infatti spuntata una mazza da cricket insanguinata.

Ciò non ha comunque impedito la liberazione

temporanea dell’atleta, dopo il pagamento della cau-

zione. Pistorius, il primo sportivo paralimpico ad aver

partecipato ai Giochi per normodotati, accusato fin da

subito di omicidio volontario, era stato arrestato il

giorno dopo il delitto. Reeva, come si sa, era stata

uccisa con quattro colpi di pistola. Pistorius aveva

detto ai magistrati di aver scambiato la fidanzata per

un ladro e di averla per questo uccisa. La polizia non

gli ha però creduto. Un importante giornale sudafrica-

no ha scritto che la testa di Reeva era fracassata. Non

si esclude che a ridurla così sia stata la mazza e che

Pistorius abbia sparato alla giovane in testa, in un

secondo tempo, per mascherare la cosa. Un’altra ipo-

tesi è che sia stata Reeva a usare la mazza per cerca-

re, anche se inutilmente, di difendersi.

Più probabilmente, secondo gli investigatori , Pisto-

rius, dopo aver colpito Reeva al bacino, in camera,

l’ha seguita . in bagno, sparandole altre tre volte ad

un braccio, a una mano e alla testa.. I vicini dicono

di aver sentito urlare e litigare, quella notte.

Dopo l’omicidio, Pistorius ha contattato al telefono il

padre che ha confermato di aver ricevuto una telefo-

nata del figlio alle 3.20.Proprio il genitore è stato il

primo ad accorrere sul luogo del delitto.

PISTORIUS FINE DI UN MITO

Pagina 66

di Enrico Piacenza e Andrea Barbano

Lo scorso 30 gennaio la discoteca Kiss nel centro di

Santa Maria, nel sud del Brasile, si è trasformata in

una trappola mortale per oltre duecento giovani e gio-

vanissimi , soprattutto studenti universitari, che stava-

no assistendo all’esibizione di una band musicale, il

gruppo Gurizada Fandangueira. Pare che la causa di

tutto sia stato un razzo pirotecnico sparato dal palco-

scenico dal cantante del gruppo. Il bengala ha colpito

il soffitto della discoteca, infiammando il materiale di

plastica usato per l’isolamento acustico. Con lo scop-

pio dell’incendio, che ha sprigionato una fitta fumata

nera, altamente tossica, è saltato l’impianto di illumi-

nazione del locale, lasciando nel buio i ragazzi impau-

riti, che hanno assaltato le uscite della discoteca. Pur-

troppo molte porte erano bloccate. Alcuni ragazzi so-

no rimasti calpestati. Il bilancio è terribile : 232 morti

e oltre 130 feriti.Quella sera, prima dei Gurizada Fan-

dangueira, si erano esibiti altri due gruppi, i Pimenta e

i Seus Comparsas. Tutto è accaduto poco dopo le due.

Si parla tanto di sicurezza. Nel caso del Kiss nessuno

l’ha considerata, purtroppo. Abbiamo letto infatti che

si trovavano nel locale circa 2000 persone, un numero

superiore alla sua capacità. Come se non bastasse, i

buttafuori hanno impedito in un primo momento che il

pubblico scappasse dalla sala, per evitare che qualche

giovane se ne andasse senza pagare!

Il capitano della polizia Edi Paulo Garcia ha detto che

“la gran parte delle vittime è morta per asfissia, a cau-

sa dell’inalazione di fumi tossici,pochissimi per le

bruciature. ..

Da quanto abbiamo scritto, appare evidente che ci so-

no molte colpe in questa tragedia. Ci auguriamo che i

responsabili siano colpiti severamente.

BRASILE, TRAGEDIA IN DISCOTECA

Page 67: Strozzinews2013

Pagina 67

di Mattia Del Bono, Beatrice Matta,Ilaria Saia e Cha-

kaniya Chandran

Alice Pyne ,

una ragazza

d e l n o r d

dell'Inghilterra,

di 17 anni, è

morta il 13

gennaio scorso

per un tumore

del sangue che l'aveva colpita quattro anni prima.

Questa ragazza coraggiosa ha commosso la Gran

Bretagna e il Mondo, riuscendo a realizzare , prima

di morire, tutti i desideri che aveva elencato in una

sua lista, ad esempio conoscere i suoi idoli: Paul

McCartney, Robbie Williams e i Take That, pren-

dere il tè con il primo ministro inglese Cameron ,

nuotare a fianco delle balene. La notizia della morte

di Alice è stata comunicata dalla madre, Vicky, sul

blog della figlia. La donna , dopo aver detto che

Alice non ce l'aveva fatta ha scritto.”Siamo scon-

volti e sappiamo che le nostre vite non saranno più

le stesse”. Alice era riuscita a dare speranza a molti

bambini e ragazzi, convincendo tantissime persone

ad iscriversi ad un’associazione di donatori di mi-

dollo osseo. La stessa Alice aveva fondato con la

sorella un'associazione, la “Alice’s Escape”, per

garantire ai bambini gravemente malati e incurabi-

li come lo era lei, di fare qualche giorno di vacanza

gratis. con le loro famiglie. L'associazione, grazie

ad Alice, è riuscita a raccogliere oltre centomila

sterline. Alice e la sorella Milly erano state premia-

te per la loro iniziativa con una medaglia d'oro dal

capo del governo inglese Cameron, che aveva assi-

curato loro il suo impegno per sostenere l'associa-

zione benefica no profit da loro fondata. Prima di

chiudere per sempre gli occhi questa straordinaria

ragazza aveva lasciato il suo testamento on line,

scrivendo su internet “Milly andrà avanti sulla stra-

da che io ho tracciata”. Pare che Milly non abbia

perso neppure un attimo, infatti, per alimentare il

fondo di solidarietà destinato ai piccoli malati ha

fatto sapere, a poche ore dalla morte di Alice, di

voler tentare la scalata dell'Himalaya.

I DESIDERI DI ALICE

UNA PIOGGIA DI METEORITI

di Federico Barbano e Enrico Piacenza

A metà febbraio una pioggia di meteoriti si è ab-

battuta sulla città russa di Cheliabinsk, situata sui

Monti Urali(vedi foto). Abbiamo letto di 1200

persone ferite, fortunatamente quasi tutte non gra-

vemente, dalle schegge di cristalli volanti generate

dall’esplosione.Tra esse c’erano 200 bambini.

Tutto è successo all’improvviso, poco dopo le set-

te del mattino. Tra la gente, c’è chi ha pensato a

un incidente aereo, chi a una guerra, chi, addirittu-

ra, alla fine del mondo. Gli abitanti della città col-

pita e quelli di altre cinque città della regione, so-

no stati svegliati di colpo dallo schianto a bassa

quota del meteorite, del peso, di 10 tonnellate che

si è disintegrato nell’atmosfera, ad un’altitudine di

circa 32 miglia, lanciando dovunque frammenti

infuocati, Intorno si è diffusa una luce bianca ac-

cecante. Oltre ai feriti, di cui abbiamo detto, sono

state danneggiate migliaia di abitazioni ( si parla

di tremila edifici,con danni di un miliardo di rubli

corrispondenti a 25 milioni di euro). Non è stato

colpito,per fortuna,l’impianto nucleare di Mayak.

E’ stato osservato che il bilancio sarebbe stato

molto più grave se lo sciame avesse colpito una

zona della Terra più abitata di quella.

Page 68: Strozzinews2013

Anno VII NUMERO Pagina 68

di Alessio Serra e Lorenzo Debernardis

Da tantissimi anni sono vendute in Italia le figurine dei

calciatori Panini, che noi ragazzi raccogliamo nei no-

stri album. Furono Giuseppe e Benito Panini a fondare

nel 1961 l’azienda che chiamarono con il loro nome.

Essi in un anno riuscirono a vendere 3 milioni di pac-

chetti, con all’interno due figurine. Ogni pacchetto co-

stava 10 lire. Per la cronaca, la prima figurina stampa-

ta fu quella del calciatore Bruno Bolchi. In quel primo

album c’erano anche le foto dei calciatori del Grande

Torino, morti in un incidente aereo, nel 1949.

Sino al 1969-1970 i calciatori erano rappresentati sulle

figurine con il busto intero, nell’album 1971-1972 a

mezzo busto e nel ‘1972– 1973 in movimento.

Negli anni Novanta ci fu un momento di “crisi” per la

Panini , che aveva appena cambiato gestione, tanto che

la raccolta del ‘92 - ‘93 ebbe il minor numero di figu-

rine,fatta eccezione per la prima edizione . Ne furono

infatti stampate solo 413. .Nel 1994 le mascotte delle

squadre vennero sostituite dalle caricature dei giocato-

r i , d i s e g n a t e d a A c h i l l e S u p e r b i .

Nel 1996-’97, per festeggiare i 35 anni, sono state

aggiunte le figurine con le copertine degli album degli

anni precedenti . Dal 1998, ad ogni squadra di serie A

vengono dedicate quattro pagine, due in più degli anni

precedenti, il numero delle pagine è aumentato così

fino a 160, mentre quello delle figurine ha raggiunto

quota 700. Nella copertina della cinquantesima edizio-

ne è stato rappresentato lo stadio Sant’ Elia di Cagliari.

In quell’ album c’era anche da attaccare una figurina

speciale, la numero 00 , a simboleggiare i

cinquant’anni Panini. La copertina dell’album di

quest’anno rappresenta lo stivale italiano con i volti dei

giocatori-simbolo di ogni squadra italiana di serie A

.Sono state anche aggiunte le sezioni:” il Calcio che

cambia ” (con le nuove regole ) e ”Lo show del goal “..

Il logo ufficiale della raccolta è un calciatore, con ma-

glia rossa, calzoncini bianchi e calzettoni gialli e neri,

ritratto mentre esegue una rovesciata. Ho letto che la

Panini si è ispirata a una famosa rovesciata di Carlo

Parola, durante un Fiorentina-Juventus del 15 gennaio

1950. Nel 1963-1964 era stata raffigurata in copertina

un’altra rovesciata , quella di Magnini con la maglia

della Nazionale.

Sempre a proposito di copertine , Francesco Totti è il

calciatore che è comparso più volte in prima pagina,

addirittura sei.

FIGURINE PANINI CHE PASSIONE!

Redazione

Il 29 novembre il calciatore della

Samp Andrea Costa ha incontrato,

nella palestra del King, le nostre

prime e gli alunni delle quinte del-

la "Giustiniani", "Govi" e

"Vernazza", per un progetto che ha

lo scopo di avvicinare noi ragazzi

al tifo corretto e al fair play, in-

somma ai valori dello sport .Erano

presenti anche Marco Caroli, di-

rettore Marketing della Sampdoria,

che ha parlato delle iniziative del

club per mettere in risalto i valori

dello sport, e Alessandro Masini,

presidente dell' associazione arbitri

genovese, che si è soffermato

sull'importanza degli arbitri duran-

te la partita e sulla necessità .di ris-

pettare le loro decisioni.

INCONTRO CON ANDREA COSTA AL KING

Page 69: Strozzinews2013

Pagina 69

Anno VII NUMERO SPECIALE

Redazione

La professoressa Maria Francesca

Rossi ci ha parlato del progetto in-

terculturale “Cappuccetto rosso. La

bambina che corre attraverso

l’Europa e il mondo”, di cui è refe-

rente . Ci ha detto che esso ha

coinvolto la I B della nostra scuola

e la sezione ospedaliera della

scuola dell’infanzia, primaria e del-

le medie. Ecco le sue parole. “Ci

siamo ripromessi di coinvolgere i

giovani pazienti provenienti da tutta

Italia e dal paesi europei ed extra

europei e di migliorare la qualità

della continuità dei saperi a partire

dalla scuola dell’Infanzia, inoltre ci

siamo riproposti di incentivare e

valorizzare la comunicazione e la

collaborazione fra i docenti dei vari

ordini e delle varie discipline del

Comprensivo di Sturla e della sezio-

ne ospedaliera per realizzare attività

didattiche comuni . Abbiamo scelto

la fiaba di Cappuccetto Rosso ,che

unisce paesi di varie culture,per

poter coinvolgere i giovani pazienti

di tutte le provenienze geografiche

in un progetto interculturale, che

possa portarli alla scoperta e alla

condivisione di valori comuni“ Alla domanda su quali docenti

hanno partecipato al progetto ci ha

detto che oltre a lei hanno partecipa-

to i prof, che citiamo in ordine alfa-

betico, Braggion, Foroni, Laddaga,

Olcese, Parigi e la maestra Gloria.

PROGETTO INTERCULTURALE AL GASLINI

di Francesco Mondillo

Una notizia davvero curiosa è successa a Genova, nel

quartiere di Oregina.Siete curiosi? Beh, se dicessi che

nella notte di sabato 20 aprile Rosario ha messo in fuga

i ladri, nessuno si stupirebbe, pensando che sia il nome

di una persona o al massimo di un cane da guardia, il

fatto strano è che Rosario è un pappagallo, di 5 anni. I

ladri hanno sfondato una vetrina e sono entrati in un

negozio di animali, all'interno del quale c'era solo il

pappagallo, che stava dormendo nella sua gabbietta.

Pare che invece di giorno Rosario sia libero di svolaz-

zare all'interno del negozio e che spesso si rivolga ai

clienti dicendo " 'ti vedo, non rubare, ti vedo, finisci

male. “ I ladri, penetrati nel negozio, dopo aver messo

sottosopra ogni cosa, hanno tirato fuori dalla gabbia il

pappagallo, forse per portarlo via o per farlo star zitto.

Pare, viste le macchie di sangue, che a quel punto Ro-

sario, rimasto anch'esso ferito a una zampa, li abbia

attaccati.

Il giorno dopo alcuni negozianti della via, accortisi del

furto, hanno avvisato il proprietario del negozio.

Rosario, nonostante la vetrina fosse sfondata, se ne sta-

va lì, in un angolo, ferito.

PAPPAGALLO DA GUARDIA LADRI IN FUGA

Allo Stadio Carlini di Genova San Martino la squadra della nostra scuola,

guidata dal prof. Volpi e formata formata da Cambiaso, Cappato, Di Vie-

tro, Distante, E. Olivieri, Guidi Berveglieri, Andacs, Schoen, Tassarotti,

Pozzo, Maggi, M. Olivieri, Montini, ha vinto la fase provinciale dei Gio-

chi Sportivi Studenteschi di rugby, sconfiggendo in finale l’ Ist. Compr. S.

Giovanni Battista,

Page 70: Strozzinews2013

di Daniele Bini

Lo scorso autunno ci sono stati al Festival della

Scienza di Genova 220.000 visitatori in 11 giorni,

con un aumento del 10 per cento rispetto all'anno pri-

ma, malgrado i due giorni di allerta meteo e le disdet-

te delle scuole, a causa della protesta degli insegnanti

contro il Governo .Nell'ultima edizione ci sono stati

350 eventi, realizzati in 75 luoghi, tra cui il mercato

del Carmine. Il Festival del 2012 è stato dedicato all'

immigrazione, il prossimo, quello del 2013, che ini-

zierà il 23 ottobre e si concluderà il 3 novembre sarà

dedicato alla Bellezza.

FESTIVAL DELLA SCIENZA UN GRAN SUCCESSO

Anno VII NUMERO SPECIALE

Pagina 70

Segue da p. 57

Per alcuni anni, si stabilì nuova-

mente a Barcellona. Nel 1933

illustrò il libro "Enfances" di Ge-

orges Hugnet. Nel 1936, allo

scoppio della guerra civile spa-

gnola, andò a Parigi . L'anno do-

po realizzò un grande dipinto

murale,titolato " Il falciatore",per

il padiglione della Spagna repub-

blicana all'Esposizione universale

di Parigi. Nel 1938 Mirò lasciò

Parigi per la Normandia. Nel

1940, però, a causa dell’invasione

nazista della Francia tornò in

Spagna, vivendo a Maiorca e a

Montroig. Nel 1941 le sue opere

furono esposte al Museum of Mo-

dern Art di New York. Nel 1944

Mirò iniziò a lavorare con la cera-

mica e l'anno seguente realizzò le

sue prime sculture in bronzo. Nel

1947 l'artista eseguì un enorme

dipinto murale per la sala risto-

rante di un importante albergo di

Cincinnati. Sempre negli Stati U-

niti, nel 1950 iniziò a realizzare

dei murali per la sala da pranzo

della Harkness Commons, dell'U-

niversità di Harvard. Nel 1948

tornò a Parigi ed espose alla gal-

leria di Aimé Maeght, il suo mer-

cante per l'Europa. Nel 1954 Mirò

realizzò oltre 200 opere in cera-

mica. Nello stesso anno la Bien-

nale di Venezia gli assegnò il

Gran Premio internazionale per la

grafica.Nel 1956 l'artista si trasfe-

rì definitivamente a Palma di

Maiorca, nella casa progettata

dall'architetto Josep Lluís Sert.

Tre anni dopo Mirò ricevette ne-

gli Stati Uniti il Premio Guggen-

heim, per la realizzazione, a Pari-

gi, di due murales per l'UNESCO.

Nel 1966 sue opere furono espo-

ste a Kyoto e Tokyo. Nel 1967

un'opera murale in ceramica, pro-

dotta in collaborazione con Arti-

gas, fu installata, al Solomon R.

Guggenheim Museum di New

York. Nel 1968 venne organizza-

ta a Barcellona un'importante sua

mostra retrospettiva. In quello

stesso anno egli ricevette la lau-

rea onoraria della Harvard

University.Nel 1972 nacque a

Barcellona, la Fondazione a lui

dedicata. Due anni dopo fu orga-

nizzata un'altra sua grande mo-

stra retrospettiva al Grand Palais

di Parigi. Nel 1982 Mirò realizzò

la sua ultima opera, una scultura.

Morì, come detto, a Palma di

Maiorca, il 25 dicembre del 1983

e fu sepolto a Barcellona.

MIRO’ UN GRANDE ARTISTA A GENOVA

Page 71: Strozzinews2013

SCUOLA OSPEDALIERA DEL GASLINI.

Proponiamo tra i lavori svolti dagli alunni della sezione Ospedaliera con la prof. Sonia Armaniaco, il bel

fumetto sotto a sinistra, a destra una copertina dell’immortale “lupo Alberto”

SPAZIO ALLA CREATIVITA’

CAPPUCCETTO ROSSO RUMENO

segue da p. 62

Dopo l’inizio in romeno, voglio proseguire con il mio

Cappuccetto Rosso in italiano..

Ma il lupo che era partito troppo precipitosamente

cadde per errore nel ruscello.Quando arrivò dalla

nonna, era tutto bagnato così lei, preoccupata, lo

asciugò, gli fece bere un the bollente e lo mise nel

letto, con la sua cuffietta e la sua camicia da notte.

Quando la nonna uscì per raccogliere tanta legna

secca per il caminetto, arrivò Cappuccetto Rosso. “Che orecchie grandi hai, nonnina! Che occhi

grandi hai, nonnina!Che piedi grandi hai,

nonnina!Che bocca grande hai, nonnina! Quando il

lupo stava per saltarle addosso e mangiarla, si trovò

davanti agli occhi la canna del fucile del

cacciatore, amico della nonna, che nel frattempo

era entrato con lei. Il lupo saltò subito fuori dal

letto, per scappare nel bosco, ma la nonnina riuscì

comunque a tagliargli la coda con l’ascia e ne fece

un berretto per il cacciatore.

Pagina 71

Page 72: Strozzinews2013

di Filippo Agosti

Il giorno 19 aprile 2013 io e la mia classe siamo an-

dati a visitare il centro storico di Genova. Abbiamo

incontrato la guida in Piazza de Ferrari e per prima

cosa siamo entrati nella Chiesa del Gesù appartenente

all’ordine dei Gesuiti ,che è in stile barocco,come

dimostrano la grande quantità d’oro e gli altri orna-

menti molto elaborati e la notevole varietà di marmi

utilizzati,più di 40.I quadri più celebri di questa chie-

sa sono stati dipinti da P.P.Rubens.La prima tela è

quella di Sant’Ignazio che guarisce l’ossessa. Rubens

era venuto a Genova come ambasciatore,ma con il

tempo,dipinse diverse opere,dedicando la sua atten-

zione soprattutto alla prospettiva ed alla luce. L’altro

quadro principale è quello della Circoncisione di Ge-

sù che è stato criticato, perché la Madonna è ritratta

in modo troppo realistico, infatti si gira per non vede-

re il dolore del figlio. Finita la visita della chiesa, sia-

mo andati in Via Garibaldi, chiamata prima Via Au-

rea, poi Via Nuova, aperta nel 1550. In quel periodo

l’area era stata suddivisa in lotti acquistati dalle fami-

glie. Infatti in questa via ci sono i palazzi nobiliari più

importanti della città, tra cui : Palazzo Tursi,attuale

sede del Comune,Palazzo dei Lomellini, Palazzo

Rosso chiamato anche Palazzo Brignole, e Palazzo

Bianco. Arrivati in fondo alla via siamo andati in sali-

ta di San Francesco dove abbiamo fatto delle riprese

nel punto in cui una targa ricorda il soggiorno del

poeta francese Paul Valery (vedi foto) nella nostra

città.

segue a p.77

A SPASSO PER GENOVA TRA STORIA CULTURA

Pagina 72

Il nostro giorna-

le scolastico è

idealmente ge-

mellato con

“Noi News , un

altro libero peri-

odico, nato da

un’idea del pro-

fessore e giorna-

lista pubblicista,

Pasquale Muià,

che ha parteci-

pato con il pro-

fessor Braggion

agli incontri del

seminario "Il tema in forma di articolo. Realizzato dal

1991 dai suoi studenti dell'Istituto Einaudi, Noi News

ha come obiettivo la libera circolazione delle idee in

ambito scolastico. Abbiamo deciso di riportare a se-

guire un bell’articolo del periodico sul dopo scrutini.

I conti tornano alla fine dell'anno dopo gli scrutini.

Ammessi, rimandati e non ammessi alla classe succes-

siva...Ma perché non promuovere tutti evitando la fati-

ca agli insegnanti e agli studenti? Perché la scuola pre-

para delle competenze. Vorremmo un medico che non

sa come è fatto il corpo e non conosce le medicine?

Faremmo fare una casa a un architetto che non sa nul-

la di geometria e costruzioni? Faremmo fare i resocon-

ti fiscali da un commercialista che non sa niente di

matematica? Insomma la scuola serve non solo a for-

mare umanamente ma a preparare persone capaci e

utili alla società grazie al loro sapere. Un insegnante

che valuta la nostra abilità in una materia fa il suo la-

voro onesto, preferirebbe dare voti solo sufficienti, ma

non può truffare la società facendo passare tutti. Una

persona incompetente è un pericolo pubblico, come

uno che ha la patente ma non sa guidare. Quindi se

non siamo passati alla classe successiva è giusto che

sia così, ci rimboccheremo le maniche per il prossimo

anno!(fonte http://lnx.noinews.ecg-genova.eu)

SPAZIO A...NOI NEWS

Page 73: Strozzinews2013

CARTOONIST DI RAPALLO PREMIATO CHENDI

di Martina Ottino e Enrico Piacenza

Rapallo nel novembre

scorso anno scorso anno

ha celebrato nelle sale

dell´antico castello sul

mare tre compleanni: i

primi 40 anni della mo-

stra internazionale dei

Cartoonists di Rapallo, i

60 anni di attività del

grande fumettista e sce-

neggiatore di Topolino,

Carlo Chendi, e i

vent´anni del premio “U

Giancu” assegnato ogni anno a un fumettista comico

e a un soggettista. La mostra dei cartoonists era nata

nel lontano 1972, con il proposito di valorizzare il

fumetto come forma d´arte autonoma. Chi si è recato

a visitare la mostra, tra le tante tavole originali, ha

ammirato la realizzazione integrale di “Zio Paperone

mecenate per forza” di Carlo Chendi, disegnato da

Giorgio Cavazzano, a partire dalla sceneggiatura e

dai disegni, per arrivare alle pagine stampate. Per la

cronaca , abbiamo letto che esso fu pubblicato nel

1993, sul numero 1964 di Topolino, che vendette

1.063.000 copie, un record che non è stato ancora

battuto. Carlo Chendi, parlando dei fumetti ha detto:

“E´ un´arte del secolo scorso, nata insieme al cinema,

soprattutto negli Stati Uniti, perché il pubblico di mi-

granti parlava molte lingue, e il cinema muto e i fu-

metti erano in grado di comunicare in tutte quelle

lingue."

Pagina 73

di Alessio Serra

La pizza, che ha le sue origini in un pane schiacciato

napoletano del XVI secolo, era considerata all'inizio

un cibo per i poveri, e non una ricetta da cucina, e

veniva venduta per strada. Prima del XVI secolo era

ricoperta da una salsa bianca, in seguito essa fu sosti-

tuita con olio d’oliva,pomodoro e pesce. Nel 1843, il

grande Alexandre Dumas padre parlò dei diversi con-

dimenti della pizza. Si dice che quasi 50 anni dopo un

tale Raffaele Esposito, per onorare la regina Marghe-

rita di Savoia, abbia creato la famosissima, “Pizza

margherita” ,condita con pomodoro ,basilico e mozza-

rella, per riprendere i colori della bandiera italiana.

Secondo gli “storici" della pizza, comunque, una piz-

za con quegli ingredienti era stata preparata ben pri-

ma della venuta a Napoli di Margherita di Savoia e la

parola "Margherita" farebbe riferimento al famoso

fiore. La pizza è un pane a cui sono stati aggiunti nel

tempo vari ingredienti per darle diversi sapori. . I pani

di forma piatta, come la pizza, provengono dell’area

del Mediterraneo. Oltre ad essa, è sopravvissuta la

focaccia, che alcuni fanno risalire agli antichi Etru-

schi. La pizza deriva da prodotti simili, diffusi sin

dall’antichità nelle loro diverse varianti, ai quali veni-

vano aggiunti diversi tipi di condimento (come la

focaccia barese e quella genovese), ma non il pomo-

doro, che cominciò a diffondersi in Europa ed in Ita-

lia solo verso la fine del XVI secolo, importato

dall’America Meridionale.Dal tardo XVIII secolo era

comune per i poveri della zona intorno a Napoli ag-

giungere il pomodoro alle loro focacce, nacque così la

pizza napoletana. Mi hanno detto che una pizza per

potersi definire davvero napoletana, deve essere mor-

bida e sottile e avere i bordi alti (detti anche

“cornicione”); inoltre va cotta seguendo parametri

precisi e deve avere ingredienti garantiti ,come la

mozzarella di bufala dop. La pizza napoletana, nomi-

nata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità,rappresenta

nel mondo non solo Napoli, ma anche il nostro Paese.

PIZZA, UNA LUNGA MAGIA

Anno VII NUMERO SPECIALE

Page 74: Strozzinews2013

BLOCCATI I LAVORI SPARISCONO I MATTONCINI

di Sajithan Sivantharajah

Gli operai di Iren, l'azienda del

gas genovese, nel 2011 avevano

dovuto fare dei lavori urgenti per

alcune perdite di gas nell'antica

stradina di Sampierdarena che va

da via Vasco de Gama al Pro-

montorio . Gli operai , dopo aver

levato i mattoncini rossi della

“creuza”, avevano sistemato i

tubi e ricoperto provvisoriamente

la stradina con l'asfalto. Da allo-

ra, per più di un anno, i lavori si

sono però fermati e gli operai

non hanno potuto togliere la co-

pertura provvisoria di asfalto, per

rimettere i mattoncini. La So-

vrintendenza, che protegge i beni

artistici, aveva infatti bloccato i

lavori, perchè la Iren non le aveva

chiesto il permesso per scavare! Il

risultato è che nel frattempo qual-

cuno ne ha approfittato per rubare

i preziosi mattoncini rossi che

erano stati lasciati lungo il mu-

retto che circondava un palazzo,

in attesa di essere rimessi dov'era-

no.

Pagina 74

di Lorenzo Berisso

.Ho trovato davvero interessante

e originale l’idea di una coppia

di coniugi padovani: Massimo

Furegon, perito agrario, e la mo-

glie Sabrina Lincetto, educatrice,

che hanno pensato di mettere a

disposizione i 20 asini asini della

loro fattoria, insomma asini veri,

per “domare” l’aggressività dei

ragazzini difficili, tra cui i cosid-

detti bulli. Il progetto educativo

che coinvolge alcune scuole del-

le province di Padova e Vicenza,

prevede che i bambini e i ragazzi

imparino ad accarezzare e a coc-

colare gli asinelli, a strigliarli e a

dare loro da mangiare. La cura

degli animali aiuterà i ragazzi

più difficili a sfogare

l’aggressività. In particolare,

secondo gli organizzatori del

progetto, li stimolerà a dare il

massimo e a tirare fuori le pro-

prie emozioni. Visto il successo

dell’iniziativa, la Asl 16 ha pen-

sato di adoperare gli asini anche

per le persone con problemi psi-

chiatrici.

IN VENETO ASINI “DOMA”BULLI

Trovo davvero bella la decisione del sindaco di

Londra Boris Johnson di costruire una pista ciclabi-

le lunga 25 km che attraverserà tutta la capitale.

Sarebbe altrettanto bello che le città italiane seguis-

sero l'esempio. Io amo molto questo fantastico

mezzo di trasporto, il migliore per spostarsi, ri-

spettando l'ambiente. Io ho una bici e la uso sem-

pre, ma soprattutto in estate, quando mi diverto

moltissimo, facendo tanti bei giri nel verde. Con-

fesso che mi dispiacerebbe un mondo non averce-

la. Tra le belle giornate sulle due ruote, ne ricordo

una in modo particolare, trascorsa dalle parti di

Camogli. Terminato un favoloso giro in compagnia,

ho mangiato un gelato buonissimo.

di Andrea Silvestri

Page 75: Strozzinews2013

STORIA DI ARIA IL PARTIGIANO BAMBINO

di Irene Iula

L’8 maggio

è venuto a

farci visita

nella nostra

classe Ma-

rio Ghiglio-

ne, un parti-

giano italia-

no. Quando

io ed i miei

c o mp a g n i

l ’abbiamo

visto, eravamo emozionatissimi

e saltavamo per la gioia. Il nome

di battaglia di Mario era Aria.

Entrò nella Resistenza a soli 14

anni.Il 9 settembre, il giorno do-

p o l a p r o c l a m a z i o n e

dell’Armistizio, scappò di casa e

si arruolò nella Brigata Bisagno

e successivamente entrò nel

CLN. Nella Pasqua del 1944 ci

fu il rastrellamento della Bene-

dicta, a causa del quale morirono

tantissimi giovani. Aria e il suo

gruppo riuscirono fortunatamen-

te a scappare. .Successivamente

passarono per Orbicella dove,

dal 7 al 10 ottobre, ci fu un altro

rastrellamento. Nell’estate del

1944 conobbe una persona che

stimava molto e che prese come

punto di riferimento: Don Berto

Ferrari.Don Berto era un prete

antifascista, che poi diventò il

cappellano della Brigata Parti-

giana. Sempre in quel periodo

conobbe anche Giovanni Villa, il

cui nome di battaglia era Pancho,

che aveva pochi più anni di lui e

con il quale strinse un’amicizia

bellissima che però finì per colpa

dei nazisti.Ritornati ad Orbicella,

si prepararono a combattere di

nuovo contro i tedeschi. Aria

vide morire due suoi compagni.

A un certo punto, si sentì tirare

per la giacca. Era Pancho che lo

voleva portare via. Così scappa-

rono.Si rifugiarono nel bosco,

dove gli alberi erano molto alti,

ma, all’arrivo delle truppe nemi-

che, uno di loro si fece scoprire,

saltando per la paura. I soldati

tedeschi iniziarono a sparare e

Aria ed i suoi compagni scappa-

rono e si nascosero dietro a dei

massi, dove però furono scoperti.

“Aria” ci ha detto: “Mi sono sen-

tito sollevare da un tedesco; un

gigante ai miei occhi di ragaz-

zo”.Pancho gli aveva detto di

togliersi di dosso tutte le armi

che aveva, ma lui si era dimenti-

cato la bomba a mano, che gli fu

trovata durante la perquisizione.

Furono portati tutti e sette dietro

al muro di una chiesa, dove sa-

rebbero stati fucilati.Un compa-

gno di Aria si mise piangere per

la paura, dicendosi innocente.I

tedeschi decisero di non fucilare

i ragazzi ma di impiccarli. Li

fecero entrare uno per volta nella

chiesa.Aria stava per entrare,

quando si sentì tirare per un

braccio.I tedeschi lo portarono

dietro la chiesa e gli legarono le

mani; lo fecero inginocchiare e

gli fecero posare la testa sopra

una panca. Aria pensò che gli

tagliassero la testa, invece lo pic-

chiarono. Ci disse che mai in

vita sua soffrì così tanto per do-

lore. Gli fu comunque risparmia-

ta la vita, almeno per il momen-

to. Quasi svenuto, lo caricarono

su un camion. Un tedesco lo pre-

se per il ciuffo, gli alzò la testa e

lo obbligò ad assis tere

all’impiccagione di Pancho, che

fino all’ultimo non perse la sua

dignità, non cedette alla paura;

osò anche sputare in faccia al

tedesco in segno di disprezzo.

Mario fu trasferito in un castello

dove avrebbe dovuto lavorare

per la costruzione del fossato,

intorno.Fu trasferito poi in un

altro castello. Lì gli fu chiesto se

voleva andare in Germania o

stare lì. Scelse di restare in quel

luogo. Lì conobbe due ragazze

che gli dissero di agire per alcuni

gruppi della Resistenza e si of-

frirono di aiutarlo a scappare.

Mario però aveva paura di fuggi-

re perché i nazisti lo avevano

minacciato: se lui fosse scappa-

to, avrebbero ucciso i suoi geni-

tori. Il ragazzo una sera chiese di

poter andare in bagno. In

quell'occasione non fu accompa-

gnato da alcun soldato. Malgra-

do i timori per i genitori, decise

di scappare. Corse velocissimo,

uscì dal castello e si gettò sul filo

spinato. Si impigliò e si ferì, ma,

liberatosi pian piano, riuscì a

saltare, scavalcando la recinzio-

ne. Le due donne e un altro parti-

giano erano sotto , nel fossato,

che l’aspettavano. Una delle due

donne indossava un vestito bian-

co che si sporcò del sangue di

Aria.Lo aiutarono a camminare e

poi lo portarono da un medico

per curare le ferite che aveva

dappertutto.Aria tornò a casa nel

maggio 1945 e riabbracciò amici

e parenti. Dieci anni dopo la fine

della guerra, ritornò nello stesso

posto dove era stato rinchiuso la

seconda volta e da dove era

scappato. Andò in una casa e

bussò alla porta. Gli aprì una

donna. Lui domandò se c’era un

certo Sergio. Lei lo riconobbe!

Era la donna che indossava il

vestito bianco. Lei andò subito a

prendere quel vestito, ancora

sporco di sangue, che aveva con-

servato.In pochi minuti tutti gli

abitanti del paese erano intorno

ad Aria, per festeggiare il suo

ritorno.Questa è la storia di un

partigiano bambino che, nono-

stante fosse il più piccolo, riuscì

a sopravvivere e a combattere

per la propria e l’altrui libertà.

Pagina 75

Page 76: Strozzinews2013

di Francesco Mondillo

Un certo Christopher Knight di 47 anni, dal 1986, anno

in cui fuggì da casa, a martedì 9 aprile 2013, ha vissuto

nei boschi del Maine, nel nord-est degli Stati Uniti, sen-

za mai vedere nessuno. Quel giorno di aprile è stato fer-

mato da un guardacaccia e arrestato dalla polizia, per-

ché accusato di un migliaio di furti nelle case e fattorie

della zona, compiuti per sopravvivere. L'ultimo, quello

in un campeggio per disabili,il Pine Tree Camp, dove

stava rubando per la cinquantesima volta del cibo, gli è

costato l'arresto. Un poliziotto aveva infatti piazzato un

sensore dotato di allarme nel magazzino, dove quelli del

campeggio tenevano le scorte alimentari. Negli anni,

Knight avrebbe rubato lì e in altri luoghi, oltre al cibo,

quel che gli poteva servire per vivere nei boschi, ad e-

sempio vestiti e bombole del gas. L'uomo, la notte, dor-

miva in una tenda,costruita tra due alberi, avvolto in

numerosi sacchi a pelo; aveva steso alcuni teli cerati tra

gli alberi intorno, per proteggersi dal vento e dal freddo.

Basti pensare che durante i mesi invernali le temperatu-

re nel Maine possono raggiungere i 12 gradi sotto lo

zero! L'uomo aveva una bombola a gas per cucinare,

alcune stoviglie, e una radio. Sul "comodino", ricavato

da una sezione di albero,teneva una copia sdrucita di

Robinson Crusoe e un coltello a serramanico. Knight

aveva creato alcune trappole rudimentali, per impedire

ai topi di portargli via le provviste.. Questa vicenda mi

ha molto colpito. Sinceramente non so come questa per-

sona abbia potuto sopravvivere per quasi 30 anni nei

boschi. Non credo comunque che Knight, una volta

scontata la pena , possa tornare a vivere normalmente,

tra i suoi simili.

USA ,FERMATO ROBINSON DEI NOSTRI GIORNI

di Matteo Corino e Davide Verdina

Recentemente, all'interno di

un’imbarcazione inglese affonda-

ta nel 1592 nella Manica, al lar-

go dell’Isola Alderney, è stato

trovato un cristallo, chiamato da-

gli antichi “Pietra del Sole”, usato

un tempo dai marinai vichinghi,

allora padroni dei mari del nord.

Lo utilizzavano per navigare ,

visto che non conoscevano l'a-

strolabio,

usato dalle flotte del Mediterraneo,

e che non era stata ancora inventata

la bussola. La pietra del sole servi-

va per individuare la presenza del

Sole anche nella tempesta, poco

dopo il tramonto o nonostante un

cielo spesso pieno di nuvole. Per

secoli la letteratura nordica aveva

parlato della "Pietra del Sole"come

di un mito, considerandola introva-

bile.

RITROVATA LA PIETRA DEL SOLE

Pagina 76 Anno VII NUMERO SPECIALE

L'anima del progetto Giornale in classe del Secolo XIX, al quale partecipiamo da sette anni, è la dottoressa

Alessandra Nasini , referente didattica del Secolo XIX. E' lei che ha voluto e organizzato i tre incontri alla De

Amicis del seminario "Il tema in forma di articolo, rivolti ai docenti, ma soprattutto ai ragazzi delle scuole

secondarie genovesi.La pagina settimanale, dedicata sul Secolo alla scuola, vero fiore all'occhiello del quoti-

diano di Piccapietra, è invece curata con grande passione da Donata Bonometti.

Page 77: Strozzinews2013

segue da p.72

Siamo saliti poi a Spianata Castelletto, nella foto, il

punto più panoramico di Genova da cui si vedono la

distesa dei tetti grigi di ardesia del centro storico ed

alcuni edifici che svettano al di sopra: la torre del tea-

tro Carlo Felice, il grattacielo di Piazza Dante e di

Brignole; a ponente la collina di Carignano con la

Basilica e la torre Grimaldina, la parte più antica di

palazzo Ducale, la Lanterna, costruita nel 1543 ,ed

ora simbolo della città, e tutti gli edifici portuali , fra

cui l’Acquario.

Il porto vecchio è una baia naturale usata anticamente

solo fino al Mandraccio e ampliata nel XVI secolo. Il

promontorio che divideva Genova da Sampierdarena

è stato abbattuto, permettendo la costruzione di strade

che collegassero direttamente le due parti. Finito di

osservare lo skyliner di Genova, abbiamo fatto me-

renda sulle panchine di Spianata. Successivamente

abbiamo raggiunto i “carrugi” e, attraversando via

della Maddalena e via San Luca ,fino a via del Cam-

po, abbiamo raggiunto l’emporio dei cantautori ge-

novesi, " Via del Campo 29 rosso". La via è stata resa

famosa da Fabrizio De Andrè nell’omonima canzone.

Nel Museo dedicato a De Andrè sono conservati og-

getti appartenenti ad alcuni famosi cantautori genove-

si , oltre a De Andrè, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Um-

berto Bindi e Luigi Tenco. Ci sono anche testimo-

nianze di Benito Merli, che abbiamo scoperto essere

il nonno del mio compagno Francesco Maggi. In que-

sta gita mi è piaciuto visitare soprattutto la chiesa del

Gesù e Spianata Castelletto. Nella prima mi hanno

colpito gli stucchi d’oro, in particolare quelli che de-

corano il soffitto. La seconda mi ha impressionato

perché ho visto la città a volo di uccello anche senza

salire troppo in alto.

A SPASSO PER GENOVA TRA STORIA CULTURA

Pagina 77

di Marco Taini e redazione

Il giorno 21 maggio la nostra classe, la II C, assieme

alla II A, ha incontrato, per l'orientamento, il profes-

sor Andrea Barabino del Liceo D'Oria(vedi foto). E-

rano presenti i prof. Braggion, organizzatore

dell’iniziativa, e Vernizzi. L'incontro, che è durato

circa un'ora, è stato davvero piacevole e interessante.

Barabino ci ha parlato, con l'aiuto di alcune diapositi-

ve, di etimologia e di prestiti linguistici.

Ci ha detto ad esempio che guerra deriva dall'antico

germanico "werra", da cui l' inglese "war", mentre

bellico e bellicoso derivano dal latino "bellum"

(guerra), che polemico deriva dal greco "pólemos"

(sempre guerra), moneta dal latino "Ammonitrice",dal

tempio di Giunone Moneta sul Campidoglio, vicino al

quale c'era la zecca, che banca deriva da banco,ed

indicava il tavolo dei cambiavalute, mentre bancarotta

deriva da banca rotta nel vero senso della parola, in-

fatti a chi falliva rompevano il banco, economia deriva

dal greco "oikos" (casa) , mentre ospedale dal latino

"hospitalis" (ospitale); in italiano la 'h' iniziale è

scomparsa,a differenza del francese e dell' inglese.

INTERESSANTE INCONTRO CON UN PROF. DEL D’ORIA

Page 78: Strozzinews2013

,di Adriano Soddu

Venerdi 3 Maggio,la nostra classe, la 2 C, nel-

la foto, si è recata al Porto Petroli,

accompagnata dai Prof .Braggion e

Bitritto.Abbiamo preso il treno dalla stazione di

Sturla, e siamo scesi alla stazione di Pegli.

Dopo una breve camminata ci siamo ritrovati a

Multedo, sede del Porto Petroli. Nel

laboratorio, ci sono state fatte vedere alcune

interessanti diapositive sulle plastiche, poi due

simpatiche ricercatrici dell'Università di

Chimica ci hanno guidato in una grande stanza

arredata con dei banchi, dietro i quali abbiamo

lavorato a gruppi.

segue a p. 80

NOI PICCOLI CHIMICI AL PORTO PETROLI

A cura della redazione

Negli ultimi giorni di scuola, per il progetto"Dal

Palcoscenico alla scena", ci ha fatto visita il bra-

vissimo attore Enrico Bonavera, padre di Giulia,

una nostra compagna. E' stato un incontro molto

interessante e divertente, su cui torneremo prossi-

mamente, perché siamo purtroppo in chiusura del

giornale scolastico. Bonavera ci ha parlato della

sua attività teatrale, delle maschere della Com-

media dell'Arte, a cominciare da quella di Arlec-

chino, che interpreta da anni nel "Servitore di due

padroni" per la regia del grande Giorgio Strehler,

e ci ha mostrato alcune tecniche di recitazione.

Dopo aver interpretato in modo straordinario e

divertentissimo un dialogo dal Don Giovanni di

Molière, quello tra Pierrot e Carlotta, prima in

patois, poi in italiano, Bonavera lo ha fatto reci-

tare a noi, In seguito, dopo averci fatto ascoltare

un dialogo surreale tra marito e moglie, di Jone-

sco, ce lo ha fatto riproporre. Nell'ultima parte

dell'incontro, Bonavera ha indossato o tenuto tra

le mani alcune bellissime maschere di D. Sartori,

interpretando i vari personaggi, da Pantalone, a

Brighella, ad Arlecchino. Alla fine c'è stato spa-

zio per le nostre domande. Le foto sono del no-

stro fotografo ufficiale, Adriano Soddu.

ENRICO BONAVERA DA APPLAUSI

Pagina 78 Anno VII NUMERO SPECIALE

Page 79: Strozzinews2013

di Febe Ausonia e Giulio Costi

Un pensionato di Voltri, di 85 anni, rimasto vedovo

da poco, è stato vittima di due truffatori. L’uomo,

dopo aver visto in tv la televendita di un bracciale

d'oro che costava poco meno di 100 euro, un prezzo

che gli era parso accettabile, ha telefonato in tra-

smissione. Purtroppo i due rappresentanti che, in se-

guito, si sono presentati più volte a casa sua, si sono

rivelati dei truffatori. I due sono riusciti a portargli

via addirittura 36000 euro, facendogli comprare nu-

merosi oggetti a prezzi astronomici . I fatti sono an-

dati così. il pensionato aveva visto in Tv lo spot

pubblicitario di una famosa gioielleria di Firenze e

aveva chiamato il numero verde. Pochi giorni dopo

si erano presentati da lui i due rappresentanti , che,

accorgendosi che il vecchio non era molto lucido,

ne hanno approfittato per mostrargli il resto del cata-

logo e per convincerlo a comprare più oggetti. Ritor-

nati altre volte, gli hanno sottratto tutti i suoi rispar-

mi. Come se non bastasse, i prodotti ordinati spesso

non arrivavano neppure a destinazione. .Quando il

vecchio, in un momento di lucidità, ha cominciato a

sospettare qualcosa, i truffatori lo hanno minacciato

con la pistola. Fortunatamente, poco tempo dopo, il

figlio del pensionato si è accorto che il conto del ge-

nitore era stato dilapidato. Dopo aver appreso

cos’era successo, ha denunciato i due.

Il negozio di Firenze che aveva dato loro l'incarico

di vendere gioielli in tv è risultato estraneo alla truf-

fa.

INGANNATO PENSIONATO GENOVESE

di Marco Taini Giovanna Iurato oggi ex prefetto dell'Aquila, appena

insediata in quell’incarico, visitò i luoghi devastati dal

terremoto. Una volta arrivata davanti alle macerie di

una casa, davanti ai ragazzi rimasti orfani, finse di

commuoversi. E' stata lei a dirlo poco dopo al telefo-

no. Lo ha rivelato un' intercettazione del suo cellulare.

Come se non bastasse, l'allora prefetto rideva parlando

dei danni provocati da quella tragedia naturale. Il capo

della polizia l'ha definita una persona squallida, forse

cattiva. La Iurato, a causa del suo comportamento,

sarà probabilmente interdetta dai pubblici uffici.

Questo fatto mi ha colpito molto. L'ex prefetto non si

è dimostrata degna del suo incarico.

IL PREFETTO IURATO E IL FINTO PIANTO

Pagina 79

Il Comune di Genova non pare molto attento ai Social Network. Alcuni cittadini hanno denunciato su

Twitter la situazione di degrado della scalinata che porta da Via Castagnola a via Sturla, ma, dopo un

mese, tutto è rimasto come prima. Uno scalino dissestato, in particolare, rischia di far cadere la gente.

Comune, se ci sei batti un colpo!

Page 80: Strozzinews2013

Pagina 80

di Lorenzo Debernardis

Da anni noi uo-

mini distruggia-

mo l’

habitat del pan-

da gigante (le

immagini ripre-

se da satellite

hanno eviden-

ziato che esso è

diminuito del

50% durante gl i u l t imi 15 anni ) .

Il bambù, che serve al Panda come nutrimento è

utilizzato per creare abiti e cappelli o ,comunque,

non per fabbricare oggetti di prima necessità.

I panda (il cui nome scientifico è ailuropoda mela-

noleuca, nome che deriva dal greco antico e che

significa letteralmente piede di gatto) sono una

specie in estinzione che va salvaguardata vanno

protetti e fatti riprodurre, come sta facendo il WWF

. E il bambù è fondamentale. Infatti, malgrado il

panda sia anche carnivoro, la sua dieta è soprattutto

q u e l l a d i u n e r b i v o r o .

Si nutre con circa 38 kg di germogli di bambù,

piante che muoiono dopo la fioritura.

La durata della vita di un panda è di 10-15 anni

(anche oltre 20 in cattività, il record è 32 anni). La

riproduzione in cattività è comunque un vero even-

to. La femmina può allevare solo un piccolo e se ne

partorisce due, un cucciolo viene abbandonato. I

cuccioli di panda gigante pesano alla nascita da 90

a 130 grammi, mentre un adulto può pesare oltre

100 kg. I piccoli restano con la madre per diciotto

mesi, tempo in cui imparano a procurarsi il cibo e a

s f u g g i r e a i p r e d a t o r i .

Il Panda gigante è conosciuto in Occidente dal

1869, grazie a un missionario francese di nome

Armand David, che donò al Museo di Storia Natu-

rale di Parigi la pelle di un esemplare di panda, pro-

curatagli da un cacciatore. Oltre alla distruzione del

suo habitat, di cui ho detto, la maggiore minaccia

per la sopravvivenza del panda gigante è il bracco-

naggio, la caccia illegale, per cibarsene o venderne

le pellicce, che va assolutamente fermata.

SALVIAMO IL PANDA GIGANTE

NOI PICCOLI CHIMICI AL PORTO PETROLI

Segue da p.78

Il primo esperimento riguardava le varie reazioni

di alcune caramelle a contatto dell'acqua a varie

temperature. Con l’acqua fredda, le caramelle

diventavano molle e viscide, con la calda si

scioglievano.

Il secondo esperimento è servito per farci vedere

come creare del poliuretano espanso(polimero

sintetico), unendo due sostanze liquide che si

chiamano diolo e diisocianato.

Finiti questi esperimenti, è stato il turno delle foto,

dopo abbiamo salutato le nostre guide e ci siamo

recati verso la spiaggia di Pegli, dove abbiamo

giocato allegramente. Col treno di ritorno, siamo

riusciti a rientrare a scuola per le 13.40. E’ stata

una bellissima mattinata!

Malala Yousafzai , coraggiosa ragazzina pakistana della regione dello Swat

di quasi 16 anni , si batte da tempo , grazie al suo blog , per il diritto

all’istruzione. Per il suo impegno,lo scorso autunno, è stata ferita alla testa

e al collo dai talebani i quali , dal 2008 a oggi , hanno distrutto nel suo paese

750 scuole e ucciso tante studentesse come lei. Curata a Londra , Malala è

candidata al Nobel per la pace. Il prossimo luglio , a New York , per il suo

compleanno, ci sarà il 'Malala Day', una giornata internazionale istituita in

suo onore dall’Onu.

Page 81: Strozzinews2013

PAROLE E DISEGNI LO SPAZIO DI ALESSIO SERRA

Si può ben dire che tre mele han cambiato la

storia. Quella di Adamo ed Eva, prima di

tutto, quella di Newton poi, infine la mitica

Apple dell'altrettanto mitico Steve Jobs

Il fiore si nasconde nell'erba, ma il vento sparge il suo profumo

Chissà cosa li spingerà a volare, forse

la speranza di una nuova vita.

Una matita, alcuni colori. Ho deciso

di portarmi Firenze a casa....

Pagina 81

Page 82: Strozzinews2013