Stroke Criptogenetici - docvadis · Stroke Criptogenetici: ... Goel SS, Tuzcu EM, Shishahbor N. et...
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Stroke Criptogenetici:
• 25% degli ictus ischemici
• circa 300’000 casi di stroke criptogenetico all’anno in Nord America e Europa
• ESUS o embolic stroke of undetermined source? Fonti cardiache e arteriose
Analisi Multivariata con Propensity score
Outcome clinico
La possibilità di individuare FA, se questa è presente nei pazienti, è molto più
alta utilizzando un ILR che un qualsiasi altro esame diagnostico.
Lo studio Crystal-AF ha rilevato
il 30% di pazienti con FA tra coloro
che avevano avuto un evento di
ictus criptogenico (1)
Inoltre l’uso della telemedicina abbinata ad un monitor iniettabile permette di
individuare immediatamente episodi di FA e di erogare la corretta terapia
anticoagulante senza perdite di tempo
I VANTAGGI CLINICI DI UN MONITORAGGIO CONTINUO
(1) Sanna et al, N Engl J Med 2014;370:2478-86.
FLAIR
DWI +
Autoptica 26%
Ictus ischemico criptogenetico 31%
Ictus ischemico età < 55 anni:
criptogenetico 46%
Altra causa 11%
Ictus ischemico età >55 anni
criptogenetico 21%
Altra causa 15%
PROBABILITY THAT A PFO IS INCIDENTAL IN PATIENTS WITH
CS BASED ON CASE-CONTROL STUDIES EXAMINING THE
PREVALENCE OF PFO IN CASES WITH CS VERSUS CONTROL
SUBJECTS WITH STROKE OF DETERMINED CAUSE.
Probability that a PFO is incidental in
patients with CS based on case-control
studies examining the prevalence of
PFO in cases with CS versus control
subjects with stroke of determined
cause. Individual studies are
represented on the left with first author
and year of publication and prevalence
of PFO (# PFO/total number of
patients) in cases versus control
subjects. Black boxes with sizes
corresponding to each study’s weight in
the analysis represent the point
estimate of the probability that the PFO
is incidental with 95% CIs represented
with the gray lines (P 95% CI). The
diamond in the last row represents the
summary estimate of the probability.
The dashed black line to the right of the
panel represents a probability of 100%
that the PFO was incidental (ie, not
related to the CS). (A) age-inclusive
studies; (B) analyses in younger
patients; (C) analyses in older patients.
Alsheikh-Ali A A et al. Stroke 2009;40:2349-2355
Wahl A et al. Circulation 2012;125:803-812Copyright © American Heart Association
Long-Term Propensity Score–Matched Comparison of
Percutaneous Closure of Patent Foramen Ovale With
Medical Treatment After Paradoxical Embolism
Estimated number of events per
100 patients per year as
observed in all 308 patients and
corresponding unadjusted hazard
ratios (HRs) after the follow-up
times of the medically treated
patients who crossed over to
patent foramen ovale (PFO)
closure were split into episodes
during medical treatment and
episodes after PFO closure while
simultaneously accounting for
multiple events occurring in the
same patient. See Table 3 for
corresponding adjusted HRs. PE
indicates peripheral embolism;
TIA, transient ischemic attack
Follow-up 15 yrs
Conclusions
In patients with cryptogenic stroke or TIA who had a patent foramen ovale closure
with a device did not offer a greater benefit than medical therapy alone for the
prevention of recurrent stroke or TIA.N Engl J Med 2012;366:991-9.
CLOSURE I (STARFlex)
N Engl J Med 2012;366:991-9.
CLOSURE I (STARFlex)
N Engl J Med 2012;366:991-9.
CLOSURE I (STARFlex)
Patent Foramen Ovale Closure — Closing the Door
Except for TrialsS. Claiborne Johnston, M.D., Ph.D.
N ENGL J MED 366;11 MARCH 15, 2012
Experience with other procedures suggests the
potential benefit of such a strategy.
……………………….. Trials need to be
completed more quickly so that better
decisions can be made sooner.
Fig. 1 Closure time curves of all devices and separate presentation according to the type of the device. There was a significant
difference between the type of devices concerning the closure time (p=0.0072).
Ralph Stephan von Bardeleben , Claudia Richter , Julia Otto , Ludmilla Himmrich , Renate Schnabel , Christoph Kamp...
Long term follow up after percutaneous closure of PFO in 357 patients with paradoxical embolism: Difference in occlusion
systems and influence of atrial septum aneurysm
http://dx.doi.org/10.1016/j.ijcard.2008.02.031
I device non sono tutti uguali:tempi diversi di chiusura - 1
Fig. 5 Closure time curves for large devices (Amplatzer 25mm, Starflex 23, Helex 15, 20 and 25mm). There was a significant
difference between the type of devices concerning the closure time (p=0.0029)
Ralph Stephan von Bardeleben , Claudia Richter , Julia Otto , Ludmilla Himmrich , Renate Schnabel , Christoph Kamp...
Long term follow up after percutaneous closure of PFO in 357 patients with paradoxical embolism: Difference in occlusion
systems and influence of atrial septum aneurysm
International Journal of Cardiology Volume 134, Issue 1 2009 33 - 41
http://dx.doi.org/10.1016/j.ijcard.2008.02.031
I device non sono tutti uguali:tempi diversi di chiusura- 2
E’ necessario valutare con attenzione lemodalità di presentazione del PFO e lapresenza di condizioni che aumentino ilrischio di eventi cerebrali acuti e lororicorrenze
I PFO non sono tutti uguali
De Castro S et al. Stroke 2000;31:2407-2413
Copyright © American Heart Association
Actuarial rate of survival without stroke and TIA in PFO patients with high and low embolic risk patterns. High-risk PFO indicates stroke patients with both PFO at rest and a membrane mobility >6.5 mm. Low-risk PFO are those stroke patients with (1) PFO, at rest or during the Valsalva maneuver, and a membrane mobility ≤6.5 mm or (2) membrane mobility >6.5 mm with patency during the Valsalva maneuver only.
Confronto tra paziento con solo PFO e PFO + ASA ( >6.5 mm)
Rischio PFO vs PFO + ASA
Rischio PFO vs PFO + ASA
Mas jl, Arquizan C, Lamy C, et al. N Eng J Med 2001
Altri fattori che sembrano aumentare il rischio sono:
- Dimensioni del PFO ≥ 4 mm- Presenza di una rete di Chiari prominente- PFO tunnel Like > 14 mm
Homma S., Sacco RL. Circulation 2005Goel SS, Tuzcu EM, Shishahbor N. et al Am J Cardiol 2009
Stratificazione del rischio di ricorrenza di Stroke
Rischio basso:
PFO isolato con positività delle microbolle alla sola manovra di Valsalva
Rischio intermedio:
PFO + un fattore di incremento del rischio
Rischio elevato:
PFO + due o più fattori di incremento del rischio
Fattori che aumentano il rischio in presenza di PFOFattori locali: - Shunt a riposo- Dimensione del difetto ≥ 4 mm- Presenza di PFO + ASA- PFO tunnel like > 14 mm
Fattori generali:Stato trombofilico:- Iperomocisteinemia- Deficit Proteina C- Deficit Proteina S- Resistenza del fattore V di Leiden alla proteina C attivata- Carenza di antitrombina- Bassi livelli di attivatore tissutale del Plasminogeno o alti livelli di inibitore (giovani)- Anticorpi anti fosfolipidi
-Emicrania
Stili di vita:- Uso terapeutico di contraccettivi orali- Forzata, prolungata sedentarietà- Frequenti decompressioni
Iter Diagnostico
Dopo avere escluso la presenza di possibili fonti emboligene a livello delle sezioni sinistre
Presenza, forma, dimensioni del PFO e sua significatività
- Eco trans-toracico con contrasto- Eco trans-esofageo per la valutazione della morfologia e delle dimensioni del difetto e dell’anatomia del setto- Doppler trans-cranico con micro-bolle
Studio dello stato coagulativo
Valutazione di abitudini correggibili nello stile di vita
- ECOCARDIOGRAFIA TRANS-TORACICA: anche essa basata sull’utilizzo di
soluzione fisiologica dinamizzata, consente di vedere il passaggio di microbolle
dall’atrio destro all’atrio sinistro a riposo o dopo manovra di Valsalva. Tuttavia
mmostra una bassa sensibilità.
- ECOCARDIOGRAFIA TRANS-ESOFAGEA: e’ il Gold standard per la diagnosi
di PFO:permette uno studio anatomicamente dettagliato della fossa ovale e del
PFO: può determinare le dimensioni del PFO, l’entita’ dello shunt, la presenza di un
aneurisma del setto interatriale (che aumenta notevolmente il rischio di embolia
paradossa), la presenza di valvola di Eustachio o della rete di Chiari
- DOPPLER TRANS-CRANICO: esame semplce e accurato che permette di visualizzare il
passaggio di microbolle nel circolo cerebrale dopo iniezione di soluzione fisiologica
dinamizzata in una vena periferica, dimostrando pertanto, anche senza una visualizzazione
diretta, la presenza di shunt destro-sinistro. Tuttavia questa metodica non permette di
discriminare tra shunt intra- o extracardiaci.
E’ NECESSARIO:
Valutazione area ischemica con Risonanza Nucleare Magnetica
Escludere con accuratezza tutte le possibili altre cause di ictus;
Eseguire accurato E.O. degli arti inferiori
Valutare lo stato emocoagulativo del paziente :
Mutazione del fattore V di Leiden;
Deficit di proteina C, proteina S e AT III; Stati di ipercoagulabilità
Iperomocisteinemia;
Eventuale cause di possibile stasi ematica;
Traumi recenti;
contraccettivi orali;
Giovane polacco maschio 32 aaTIA dopo un viaggio da Varsavia aPortogruaro senza soste, consintomi regrediti entro 2 ore.Presenza di PFO ≈ 3 mm. Positivoal Valsalva. Assenza di ASA.Positività alle microbolle durantedoppler transcranico conpassaggio di < 20 micro bolle alValsalva.Stato coagulativo normale
Doppia terapia antiaggreganteper 6 mesi.
Assicurazione di effettuareeventuali prossimi viaggi inalmeno due tappe.
Tassista di 54 aa.TIA al mattino poco dopo ilrisveglio con sintomi delladurata di ≈ 2 ore. Presenza diPFO tunnel like lungo 25 mm.Positività alle microbolle aldoppler transcranico conpassaggio > 20 microbolle alValsalva.Iperomocisteinemia moderata(35 μmol/L).
Chiusura con successo del PFO
Due pesi e due misure
Conclusioni - 1
- I risultati del CLOSURE I hanno dimostrato che l’indicazione alla chiusura
del PFO nella prevenzione secondaria di eventi ischemici cerebrali non
può essere posta indiscriminatamente, anche se il device utilizzato ha
mostrato le peggiori performance rispetto ai concorrenti.
- Sulla base degli studi presenti in letteratura e riguardanti il rischio
connesso non tanto alla presenza di PFO, quanto alle sue caratteristiche
anatomo-funzionali e alle comorbilità di carattere generale, si impone un
accurato studio clinico dei pazienti candidati e una accurata stratificazione
del rischio.
- La scelta del device da impiantare non può prescindere dalla conoscenza
delle caratteristiche tecniche di ciascuno, del loro adattamento alle diverse
presentazioni anatomiche del difetto e dei tempi di endotelizzazione che
per alcuni di essi sembrano essere significativamente influenzati dalle
dimensioni del disco.
- Ulteriori studi randomizzati sono necessari per valutare l’impatto clinico
dei più recenti device (AMPLATZER, HELEX 2, CARDIA) sui pazienti a
più elevato rischio.
PRIMUM NON NOCERE
Conclusioni - 2
GRAZIE