Strategie del Ministero della Salute per la Prevenzione del Cancro Paolo DArgenio.
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Strategie del Ministero della Salute per la Prevenzione del Cancro
Paolo D’Argenio
2 finalità generali
1. Evitare le neoplasie prevenibili
2. Ridurre la mortalità per i tumori attraverso programmi organizzati di screening
Tabacco
DietaAttività Fisica
AltreSconosciute
AmbienteOccupazione
StoriaFamiliare
Virus
AlcolUUVV
Cause di morte per Cancro nei paesi sviluppati
Adami HO. (2001). European Journal of Cancer. 37:118-127
Ridurre l’esposizione al fumo Aumentare il consumo di vegetali e frutta
nell’alimentazione, ridurre i grassi saturi Aumentare l’attività fisica Ridurre il consumo di alcol Prevenire le infezioni Ridurre l’esposizione professionale a cancerogeni Ridurre l’esposizione a cancerogeni nell’ambiente
di vita
Evitare le neoplasie prevenibili
Interventiper ridurre
l’inizio
Popolazioneiniziano a fumare
dipendenti dal fumo
MalatiMorti
Interventi per aumentare la cessazione
per ridurre l’esposizione
passiva
Esposti a Fumo
Passivo
Strategia contro il Fumo30%
Prevenire l’iniziazione al fumo
Aumento dei prezzi Misure di tipo economico e commerciale:
politiche fiscali e dei prezzi, lotta al contrabbando, regolamentazione di prodotto, informazione ai consumatori
Campagne informative attraverso i mass media nazionali, dirette alla popolazione generale ed a target specifici
Riduzione numero di azioni-fumo nei programmi televisivi Regolamentazione della pubblicità e rifiuto da parte delle Istituzioni di
sponsorizzare l'industria del tabacco Campagne educative mirate per età, per genere e contesti (es. luoghi di lavoro,
strutture sanitarie) su danni del fumo e benefici della cessazione Programmi educativi efficaci nelle scuole Formazione universitaria per i sanitari sul tabagismo Sviluppare la ricerca e valutare l’efficacia dei metodi di controllo del tabagismo Partecipazione alle attività internazionali per la definizione di politiche antifumo
30%
Aiutare i fumatori a smettere
Rimborsabilità dei trattamenti per meno abbienti o ammalati cronici.
Informazione ai medici ed alla popolazione sugli interventi di disassuefazione efficaci.
Diffusione delle informazioni sulle prestazioni dei Centri antitabacco.
Qualificazione e potenziamento dei Centri antitabacco. Potenziamento delle "Quit line“ a livello nazionale e locale. Valorizzazione dell'attività di volontariato da parte degli ex
fumatori e sostegno alle associazioni.
30%
Ridurre il fumo passivo30%
Locali Chiusi:
-Ristoranti e bar
-Uffici
-Strutture Sanitarie
-Locali difficili
Divieto di Fumo
Adeguamento formale
Adeguamento sostanziale
Sviluppo di Politiche Attive
Favore dei soggetti coinvolti
NO al fumo dei neo genitori
NO al fumo degli sportivi
NO al fumo passivo
Cosa fa il CCM
Sostegno all’applicazione della Legge sul Divieto di Fumo negli ambienti chiusi e
Monitoraggio dell’applicazione e Valutazione degli effetti
Sostegno alla creazione di staff regionali per il contrasto al fumo
Sostegno all’impegno del Ministero per gli interventi normativi (pubblicità, vendita a minori etc.)
1. Promuovere l’allattamento al seno esclusivo dei bambini, almeno fino ai 6 mesi;
2. Favorire la disponibilità di scelte dietetiche sane a scuola, con speciale riguardo agli spuntini calorici e bevande dolcificate;
3. Accrescere il tempo dedicato allo sport dentro e fuori la scuola ed incoraggiare bambini ed adolescenti a svolgere un’attività fisica regolare, possibilmente giornaliera;
4. Sviluppare le attività educative su nutrizione ed attività fisica, come parti integranti di programmi di educazione alla salute;
5. Verificare la qualità e la quantità dei messaggi promozionali dei prodotti
alimentari, soprattutto di quelli che si rivolgono ai bambini;
Strategie su nutrizione e attività fisica: 10 Linee di intervento
30%
6. Garantire che le opzioni dietetiche più salutari siano
disponibili, accessibili e promosse correttamente;
7. Spingere i datori di lavoro ad offrire scelte dietetiche
sane nelle mense e a facilitare l’esercizio dei dipendenti;
8. Sostenere lo svolgimento di pratiche sportive individuali
o di squadra da parte di cittadini;
9. Promuovere lo sviluppo di ambienti urbani che spingano
all’attività fisica.
10. Sviluppare campagne di informazione nutrizionale per la
comunità.
30% Strategie su nutrizione e attività fisica: 10 Linee di intervento
Cosa fa il CCM Indirizzo e coordinamento al Sistema Sanitario nel
Piano Nazionale della Prevenzione Costruzione di partnership nel sistema sanitario:
con i pediatri di famiglia, con i servizi di igiene degli alimenti e della nutrizione, con i ricercatori
Sostegno all’Ufficio Europeo dell’OMS per una convenzione che impegni gli Stati membri
Pressione sulle altre istituzioni centrali per l’adozione di misure regolatorie che favoriscano l’attività fisica e le scelte alimentari salubri
Controllare le infezioni associate a neoplasie Evitare le infezioni da patogeni ematici; Mantenere elevati livelli di vaccinazione
contro l’epatite B e migliorare la copertura nei gruppi a rischio;
Rafforzare il controllo delle infezioni da HIV: trasmissione sessuale, esposizione iatrogena e dei trattamenti estetici;
Valutare le possibilità d’impiego dei nuovi vaccini contro HPV.
5%
Ridurre l’esposizione professionale a sostanze cancerogene
Sviluppare progetti di sorveglianza e di controllo delle esposizioni a cancerogeni e di valutazione degli interventi preventivi;
Sviluppare programmi integrati di prevenzione del rischio oncogeno lavorativo;
Promuovere comportamenti sani negli ambienti di lavoro, riguardo il fumo, l’alimentazione, l’attività fisica, il consumo di alcol;
Sostenere la ricerca sui cancerogeni impiegati nell’industria.
5%
Ridurre l’esposizione a sostanze cancerogene negli ambienti di vita
Completare la bonifica ambientale per l’amianto; Estendere la ricerca di diossine e altri inquinanti persistenti in matrici alimentari; Aumentare la consapevolezza sui rischi da inquinamento atmosferico e
sostenere l’attuazione di politiche intersettoriali; Ridurre il fumo passivo, con campagne rivolte a donne in gravidanza e
puerpere, genitori, popolazione generale; Attuare il Piano Radon; Migliorare la comunicazione del rischio alla popolazione, per:
- accrescere la consapevolezza nei confronti di esposizioni trascurate, come quella alle radiazioni ultraviolette,
- evitare fenomeni di allarmismo ingiustificato, come nel caso dei campi magnetici e delle radiofrequenze;
Continuare la ricerca sui rischi da esposizioni ai campi magnetici superiori a 0,4 μT, e radiofrequenze; Conservare limiti di esposizione a campi elettromagnetici precauzionali (L.36/2001).
5%
2 Obiettivi generali
1. Evitare le neoplasie prevenibili
2. Ridurre la mortalità per i tumori attraverso programmi organizzati di screening
3 Screening promossi
Cancro della Cervice Uterina Cancro della Mammella Cancro del Colon Retto
Cronologia di impegni istituzionali
L. Finanziaria 2001 art 85: esenzione ticket per mammografia, pap test e colonscopia per asintomatici
DPCM 29.11.2001 i tre screening inseriti tra i LEA PSN 2003-2005: implementazione dello screening Giugno 2003: Risoluzione del Parlamento Europeo per adozione dell’offerta
attiva dello screening Dicembre 2003: raccomandazione Consiglio dell’Unione Europea Aprile 2004: Accordo Stato Regioni su Prevenzione Attiva Maggio 2004: Legge 138 impegna il Sistema Sanitario a riequilibrare l’offerta
degli screening cervicale e mammario e attivare lo screening colorettale Marzo 2005: Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 include gli
screening citocervicale, mammario e colorettale tra gli obiettivi prioritari Maggio 2005: Linee operative del CCM Giugno – Ottobre 2005: prima pianificazione Regionale e revisione dei piani
regionali Dicembre 2005-Marzo 2006: piani esecutivi completi di cronogramma Marzo 2006: Piano Sanitario Nazionale 2006-2008. Prolunga il Piano
Nazionale della Prevenzione fino al 2008.
Che cosa fa il CCM
Indirizzo e Coordinamento dei piani regionali Sostegno all’Osservatorio Nazionale Screening per
l’Assistenza alla Pianificazione Regionale e per Monitoraggio dei Programmi di Screening e
valutazione dei progressi dei piani regionali Sviluppo del Network dei programmi di screening Sostegno alla ricerca applicata sulle questioni
aperte nel campo degli screening Sostegno ai gruppi professionali interdisciplinari
L’informazione epidemiologica sostiene la pianificazione
Usi dell’Informazione dei Registri Tumori
Stimare la dimensione del problema Descrivere la distribuzione geografica Descrivere trend Valutare le misure di controllo Valutare l’impatto di salute dei programmi
Valutare le pratiche sanitarie Facilitare la pianificazione Generare ipotesi, stimolare la ricerca
Cosa fa il CCM Sostiene l’AIRT per migliorare l’uso dei dati
Dati più tempestivi e report a cadenza più ravvicinata Più accessibilità ai dati anche facendo ricorso ad Internet Più utilizzo dei dati da parte di pianificatori, ricercatori e utenti
Per consolidare i Registri Tumori Più informazioni sugli aspetti clinico-patologici per permettere lo
studio dei percorsi diagnostico-terapeutici e dell’accesso ai servizi Accorpamento di aree di popolazione limitrofe per ridurre il numero
delle strutture di registrazione ed aumentarne la dimensione Più informatizzazione dei RT esistenti
Per estendere i Registri Tumori Nuovi RT per migliorare la rappresentatività nazionale, garantendo i
criteri di qualità definiti dall’AIRT e dall’OMS