Strategia di testing per l’identificazione delle sostanze ... · TECNICHE ANALITICHE –...

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Verona, Verona, 23 Maggio 2012 23 Maggio 2012 Strategia di Strategia di testing testing per l per l identificazione delle identificazione delle sostanze in fase di sostanze in fase di Joint Submission Joint Submission e/o e/o Inquiry Inquiry ( ( case case studies studies ) ) Sergio Sergio Fasan Fasan Coordinatore Team REACH CHELAB Coordinatore Team REACH CHELAB

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Verona, Verona, 23 Maggio 2012 23 Maggio 2012

Strategia diStrategia di testingtesting per lper l’’identificazione delle identificazione delle sostanze in fase disostanze in fase di Joint SubmissionJoint Submission e/oe/o InquiryInquiry

((casecase studiesstudies) )

Sergio Sergio FasanFasanCoordinatore Team REACH CHELABCoordinatore Team REACH CHELAB

SERVIZI CHELAB per il REACH TESTINGSERVIZI CHELAB per il REACH TESTINGTEST/STUDI TEST/STUDI CHIMICOCHIMICO--FISICIFISICI

Detmn sostanze pericolose soggette a Restrizione e/o Autorizzazione (SVHC) in articoli

Testi Chimico-Fisici per identificazione/caratterizzazione delle sostanze (All. VI)

Test/Studi Chimico-Fisici per la registrazione/classificazione delle sostanze (All. VII-IX)

STUDI TOSSICOLOGICISTUDI TOSSICOLOGICIAllegati Allegati VIIVII--VIII REACH

STUDI ECOTOSSICOLOGICISTUDI ECOTOSSICOLOGICIAllegati Allegati VIIVII--VIII REACH

VIII REACHBuona Pratica di Laboratorio

VIII REACHBuona Pratica di Laboratorio

IDENTIFICAZIONE IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DELLE SOSTANZEE REGISTRAZIONE DELLE SOSTANZE

Reperimento e valutazione Reperimento e valutazione INFORMAZIONI DISPONIBILI INFORMAZIONI DISPONIBILI

IDENTIFICAZIONE IDENTIFICAZIONE DELLE SOSTANZE DELLE SOSTANZE

DATI BIBLIOGRAFICIhandbook, database,

dati storici

DATI SPERIMENTALI test interni ed esterni

ADATTAMENTOADATTAMENTO

modelli QSPR/(Q)SAR

read-across / grouping

DATI NON SPERIMENTALI

DATA GAP ANALYSISDATA GAP ANALYSISIntegrated StrategyIntegrated Strategy ofof TestingTesting

cfr. RIP 3.3-2: Technical Guidance Document to Industry on the Information Requirements for REACH

IDENTIFICAZIONE DELLE SOSTANZE

L’identificazione delle sostanze è un prerequisito ai fini della verifica della sameness

Molto spesso è stata sottostimata l’importanza della caratterizzazione analitica delle sostanze

Nei primi 5 mesi del 2009 circa 100 inquiries (23%) su 450 sono state respinte dall’ECHA (1) a causa di:

dossier incompleto per mancanza di dati spettraliIdentificazione della sostanza non sufficientemente

descritta

(1) ECHA: 2nd CARACAL Meeting, 15-16th June 2009 – Ref CA/57/2009

TECNICHE ANALITICHE TECNICHE ANALITICHE –– DATI SPETTRALI (1) DATI SPETTRALI (1)

Categoria Metodi ApplicazioneSpettroscopia di Massa

MS (EI, CI, ESI, APCI, FAB, ecc)tandem MS (MSn)HRMSICP-MSTOF (ESI, MALDI)

sostanze organiche e inorganiche

Spettroscopia vibrazionale

FTIRATR-FTIRFluorescenza Vis-NIRRamanRaman confocale

sostanze organiche e inorganiche

TECNICHE ANALITICHE TECNICHE ANALITICHE –– DATI SPETTRALI (2) DATI SPETTRALI (2)

Categoria Metodi ApplicazioneSpettroscopia Elettronica

UV-VisFluorescenza

prevalentemente sostanze organiche

Analisi strutturale

prevalentemente sostanze organiche

NMR in stato solido o liquido di vari nuclei:1H13C19F29Siin 1 o 2 dimensioni (COSY, NOESY ecc., se appropriato)

TECNICHE ANALITICHE TECNICHE ANALITICHE –– COMPOSIZIONE / PUREZZA (1) COMPOSIZIONE / PUREZZA (1)

Categoria Metodi Applicazionesostanze organiche (einorganiche) volatili e semivolatili

Tecniche separative e cromatografiche

Gascromatografia accoppiata a detector FID, MS, MS/MS, ICP-MS, ecc.

Cromatografia Liquida (LC) accoppiata a detector UV-VIS, MS, MS/MS, NMR, RID, ELSD, ecc.

Cromatografia Ionica accoppiata a detector PAD, EC, UV-Vis, MS, ecc.

GPC/SEC (RID, ELSD, UV-Vis, MS, viscosimetrico, NMR)

Elettroforesi Capillareaccoppiata a detector UV-Vis, MS

sostanze organiche (einorganiche)

sostanze organiche einorganiche

macromolecole e sostanze polimeriche

TECNICHE ANALITICHE TECNICHE ANALITICHE –– COMPOSIZIONE / PUREZZA (2) COMPOSIZIONE / PUREZZA (2)

Categoria Metodi ApplicazioneAnalisi elementare

Tecniche di combustioneICP-MSICP-OESAAS (fiamma, fornetto di grafite, FIAS)SEM-EDXXRF

sostanze organiche einorganiche

TECNICHE ANALITICHE TECNICHE ANALITICHE –– ALTRE INFORMAZIONI (1)ALTRE INFORMAZIONI (1)

Categoria Metodi ApplicazioneAnalisi di chimica umida

Titolazioni (volumetriche, potenziometriche, complessometriche, iono-selettive)Analisi gravimetricheAcqua Karl-Fischer

acidi e basi, ioniforme idrate (acqua K-F)

Microscopia SEMTEMInterferometria (surface profiling)SPMAFMLM fluorescence microscopy

granulometria, caratteristiche superficiali e distribuzione delle sostanze

TECNICHE ANALITICHE TECNICHE ANALITICHE –– ALTRE INFORMAZIONI (2)ALTRE INFORMAZIONI (2)

Categoria Metodi ApplicazioneAnalisi Termica TGA

DSCpunti di fusione e di ebollizione (conferma purezza)

Analisi morfologica

sostanze cristalline e/o polimorfiche

XRDTEM

Analisi chirale sostanze chirali PolarimetriaCromatografia enantioselettivaElettroforesi capillareNMR

Misura di proprietàbiologiche

enzimiAttività enzimaticaAmino Analyzer (profilo amminoacidico)

TECNICHE ANALITICHE TECNICHE ANALITICHE –– ALTRE INFORMAZIONI (3)ALTRE INFORMAZIONI (3)

Categoria Metodi ApplicazioneAnalisi dei materiali e di proprietàchimico-fisiche specifiche

proprietà strutturali e morfologiche, proprietàchimico-fisiche specifiche

FormaDurezzaCapacità di rigonfiamentoDensitàArea superficialeIndice di rifrazionepunto di fusione e di ebollizioneMALLSCESECGranulometria laser DLS (Dynamic Light Scattering)

RACCOMANDAZIONI

Tutte le analisi devono essere effettuate sullo stesso lotto di materiale predisposto dal fabbricante (o deve essere fornita una giustificazione se si procede in altro modo) nel caso di lotti omogenei, o su un campione rappresentativo (es. mix di più lotti) nel caso di lotti non omogenei (es. nel caso di sostanze UVCB)

Tutti i solventi/reattivi utilizzati per l'analisi dovrebbero essere spettroscopicamente puri

Gli strumenti utilizzati per le analisi devono essere calibratiperiodicamente secondo procedure adeguate preferibilmente codificate

Se una particolare tecnica di analisi non può essere utilizzata, bisognerebbe fornire una giustificazione valida

GIUSTIFICAZIONE NEL CASO DI MANCANZA DATI ANALITICI – Esempio 1 (CROMO IN LEGHE)

GIUSTIFICAZIONE NEL CASO DI MANCANZA DATI ANALITICI – Esempio 2 (ZOLFO)

CONCAWE - Guidance On Analytical Requirements For Sulfur - Completion Of Reach Registration Dossiers

ESEMPIO DI STRATEGIA DI TESTING PER SOSTANZE MONOCOSTITUENTIESEMPIO DI STRATEGIA DI TESTING PER SOSTANZE MONOCOSTITUENTI

Purezza ImpurezzeCategoria Dati Spettrali

Sostanze Organiche

- Spettro UV-Vis- Spettro IR- Spettro 1H-NMR (o 13C-NMR)- Spettro MSx sostanze polimorfe: - Spettro XRD

- GC o LC (MS) (con eventuale derivatizzazione)x sostanze chirali: - Analisi cromatografica enantioselettivax sostanze idrate o in soluzione- Acqua K-F

x imp. organiche:GC o LC (MS) x imp. inorganiche:ICP-MS / AA...

Sostanze Inorganiche

- Spettro IR- Spettro UV-Vis (se applicabile e pertinente)x sostanze cristalline: - Spettro XRD

TitolazioneAnalisi elementare: XRF, AA-Fiamma, ICP-OESx sostanze idrate o in soluzione- Acqua K-F

x imp. organiche: TOCx imp. inorganiche: ICP-MS / AAx anioni: IC (PO4

3-, SO42-, ecc.)

ISE (Br-, F-)...

CARATTERIZZAZIONE SOSTANZE MONCOSTITUENTIEsempio 1 – Urea

CARATTERIZZAZIONE SOSTANZE MONCOSTITUENTI INORGANICHEEsempio 2 – Acido Cloridrico 40%

Fonte: CHLORIDE (HCl) – REACH CONSORTIUM, Recommendation on Analytical Methods for Substance Identification & Determination of Composition / Purity of HCl (2010)

CARATTERIZZAZIONE SOSTANZE MONCOSTITUENTI INORGANICHE Esempio 3 – Analisi XRD Gel di silice (CAS 112926-00-8)

L’analisi XRPD del gel di silice (figura sotto) può risultare utile per dimostrare che la sostanza in esame NON è cristallina:

Spettro XRD del Quarzo (CAS 14808-60-7)Spettro XRD del gel di silice (CAS 112926-00-8)

CARATTERIZZAZIONE SOSTANZE MONOCOSTITUENTI ORGANICHE Esempio 1 – Analisi HPLC-UV Reactive Black 5

CARATTERIZZAZIONE SOSTANZE MONOCOSTITUENTI ORGANICHE Esempio 1 – Analisi LC-MS Reactive Black 5 (Criteri di Sameness)

CARATTERIZZAZIONE SOSTANZE MONCOSTITUENTI ORGANICHE Esempio 1 – Analisi HPLC-UV Reactive Black 5

Sostanza di riferimento (LR)

Sostanza in esame (registrante)

STRATEGIA DI TESTING STRATEGIA DI TESTING –– SOSTANZE MULTICOSTITUENTI SOSTANZE MULTICOSTITUENTI

In funzione della natura chimica e della complessità delle sostanza multicostituente considerata è possibile adottare 2 strategie di testing:

1.Applicazione di tecniche accoppiate (“hyphenated”) per la separazioneed analisi simultanea dei costituenti principali e delle impurezze

Esempi: oli essenziali, derivati del petrolio,

2.Analisi della massa di reazione senza separazione fisica dei costituenti

TECNICHE ACCOPPIATETECNICHE ACCOPPIATE

CARATTERIZZAZIONE SOSTANZE MULTICOSTITUENTI/UVCBEsempio 1 – Ceneri da Carbone (componenti principali)

CARATTERIZZAZIONE SOSTANZE MULTICOSTITUENTI /UVCBEsempio 1 – Ceneri da Carbone (impurezze)

ICP-MS

CI

CV-AACI

ICP-MS

ICP-MS

CARATTERIZZAZIONE SOSTANZE MONCOSTITUENTIEsempio 2 – Analisi GC/MS di oli essenziali

Confronto tra profili cromatografici ottenuti mediante GC/MS relativi ad un olio essenziale di coriandolo semi genuino (A) e un prodotto importato dichiarato “estratto di coriandolo” (B) ma che è stato identificato come a linalolo di sintesi.

CASE STUDY 1: CARATTERIZZAZIONE DI UNA SOSTANZA CASE STUDY 1: CARATTERIZZAZIONE DI UNA SOSTANZA MULTICOSTITUENTE A BASE DI GLICOSIDIMULTICOSTITUENTE A BASE DI GLICOSIDI

IDENTIFICAZIONE SOSTANZA:Classif. sostanza: massa di reazione di [costituente A] e [costituente B] (*) EC#: N/A (*)CAS#: N/A (*)Formula di struttura: N/A (*)

Descrizione sostanza come riportata dal fabbricante:“miscela di due isomeri in rapporto ca 1:1” (costituente principale 1 e 2)liquido viscoso con contenuto di sostanza solida pari al 70%p/p ca

(*) informazioni riservate

CASE STUDY 1: CARATTERIZZAZIONE DI UNA MISCELA DI GLUSOSIDICASE STUDY 1: CARATTERIZZAZIONE DI UNA MISCELA DI GLUSOSIDISTRATEGIA DI TESTING INIZIALESTRATEGIA DI TESTING INIZIALE

ImpurezzeDati Spettrali Purezza

- GC-MS(con derivatizzazione)

- Acqua K-F

- GC-MS

- HS-GC/FID(solventi residui)

- Spettro MS

- Spettro IR

- Spettro 1H-NMR

- Spettro 13C-NMR

CASE STUDY 1: RISULTATI PRELIMINARICASE STUDY 1: RISULTATI PRELIMINARI

Le analisi preliminari hanno evidenziato quanto segue:- Spettri NMR:Risulta presente in quantità significative (>0,1%) una sostanza organica non identificata di natura aromatica- Analisi GC/MS:La sostanza contiene quantità (>10%) significative di mono e disaccaridi e i costituenti principali non risultano presenti in quantità equivalenti

- La sostanza NON può essere classificata come sostanza multicostituente a base di 2 costituenti principali ma verosimilmente come SOSTANZA UVCB (es. prodotto di reazione di [nome delle materie prime utilizzate per la sintesi])- Necessari test supplementari per caratterizzare completamente la sostanza- Cambio SIEF di riferimento?- Modifica C&L?

CONCLUSIONI

CASE STUDY 1: CARATTERIZZAZIONE DI UNA MISCELA DI GLUSOSIDICASE STUDY 1: CARATTERIZZAZIONE DI UNA MISCELA DI GLUSOSIDISTRATEGIA DI TESTING FINALESTRATEGIA DI TESTING FINALE

ImpurezzeDati Spettrali Purezza

- GC-MS (con derivatizzazione)

- Acqua K-F

- GC-MS

- HS-GC/FID(solventi residui)

- CI-PAD(zuccheri liberi)

- TOCSY 2D(identificazione impurezza sconosciuta: PTSA)

- HPLC-UV(conferma identità e quantificazione impurezza sconosciuta: PTSA)

- Spettro MS

- Spettro IR

- Spettro 1H-NMR

- Spettro 13C-NMR

CASE STUDY 1: IDENTIFICAZIONE IMPUREZZA SCONOSCIUTA CASE STUDY 1: IDENTIFICAZIONE IMPUREZZA SCONOSCIUTA MEDIANTE TOCSY 2DMEDIANTE TOCSY 2D

L'analisi TOCSY 2D ha confermato che l'impurezza sconosciuta potrebbe essere ricondotta ad una delle seguenti strutture:

Le strutture più probabili in base allo spettro NMR dell’impurezza sono risultate le forme V, VI e VIII (per confronto con gli spettri NMR simulati).In base alle informazioni fornite a posteriori dal fabbricante relativamente al processo di produzione è stata confermata la presenza di acido para-toluensolfonico (PTSA) utilizzato come catalizzatore nel processo di sintesi (da confermare sperimentalmente mediante analisi HPLC)

CASE STUDY 2: ANALISI CHIRALE SOSTANZA MULTICOSTITUENTECASE STUDY 2: ANALISI CHIRALE SOSTANZA MULTICOSTITUENTE(D(D--Alletrina)Alletrina)

OBIETTIVO: Determinazione distribuzione stereoisomerica

IDENTIFICAZIONE SOSTANZA:Nome sostanza: Allethrin (BIOCIDA)EC#: 209-542-4CAS#: 584-79-2Formula molecolare: C19H26O3

Purezza: >97% p/p (somma di isomeri cis e trans)Peso Molecolare Relativo: 302.41Formula di struttura:

8 STEREOISOMERI DELL’ALLETRINA (3 centri stereogenici)

CASE STUDY 2: ANALISI CHIRALE SOSTANZA MULTICOSTITUENTECASE STUDY 2: ANALISI CHIRALE SOSTANZA MULTICOSTITUENTE(D(D--Alletrina)Alletrina)

ANALISI CIS/TRANS (ACHIRALE)

Pompa isocratica

Colonna di silice

Pompaquaternaria Colonna chirale

Rivelatore

min0 5 10 15 20 25

mAU

0

25

50

75

100

125

150

175

VWD1 A, Wavelength=225 nm (11110401.D)

CIS

TRANS

Fonte: F.Mancini et al.,Stereoselective determination of allethrin by two-dimensional achiral/chiral liquid chromatography with ultraviolet/circular dicroism detection, J.Chrom.A, 1046 (2004) 67-73

CARICAMENTO

Pompa binariaColonna di silice

Pompa quaternaria

Rivelatore

Colonna chirale

min0 5 10 15 20 25

mAU

0

25

50

75

100

125

150

175

VWD1 A, Wavelength=225 nm (11110401.D)

ANALISI CHIRALEPompa isocratica Colonna di silice

Rivelatore

Pompa quaternariaColonna chirale

RISOLUZIONE STEREOISOMERI CIS RISOLUZIONE STEREOISOMERI TRANS

CASE STUDY 3: IDENTIFICAZIONE E CARATTERIZZAZIONE ALCOL CASE STUDY 3: IDENTIFICAZIONE E CARATTERIZZAZIONE ALCOL ETOSSISOLFATI (AES)ETOSSISOLFATI (AES)

Gli alcoli etossisolfati (AES) sono prodotti mediante solfatazione di alcol etossilati (AE) che sono sintetizzati per addizione catalitica di ossido di etilene (EO) a miscele di alcoli alifatici derivati dal petrolio o da oli vegetali.Gli AE commerciali sono miscele complesse di catene alchiliche lineari e/o ramificate con un numero di atomi di C variabile tra 6 e 18 e un grado di etossilazione variabile tra 1 e >25, anche se solo gli AE con basso grado di etossilazione (EO 1-3) vengono generalmente solfatati per ottere gli AES.

CASE STUDY 3: IDENTIFICAZIONE E CARATTERIZZAZIONE AESCASE STUDY 3: IDENTIFICAZIONE E CARATTERIZZAZIONE AES

Strategia di testing indicata dall’European Association of SurfactantProducers (CESIO)

Dati Spettrali1.Spettro UV-Vis2.Spettro IR3.Spettro 1H-NMR 4.Spettro 13C-NMR

Identificazione1. Analisi GC dopo idrolisi (grado di etossilazione)NB: applicabile per catene alchiliche ramificate

2. Analisi GC dopo idrolisi e derivatizzazione con HI (distribuzione catene alchiliche)

3. Analisi LC-ESI-MS (mod. negativa) del prodotto tal quale (grado di etossilazione nel caso di catene alchiliche)

CASE STUDY 3: IDENTIFICAZIONE AES CASE STUDY 3: IDENTIFICAZIONE AES (Alcol C12(Alcol C12--C14 Etossisolfato, sale di Sodio)C14 Etossisolfato, sale di Sodio)

IDENTIFICAZIONE SOSTANZA:Nome sostanza: Alcohols, C12-14, ethoxylated, sulfates, sodium saltsEC#: 500-234-8 (NO LONGER POLYMER)CAS#: 68891-38-3Formula di struttura:

CASE STUDY 3: DETERMINAZIONE GRADO DI ETOSSILAZIONE MEDIOCASE STUDY 3: DETERMINAZIONE GRADO DI ETOSSILAZIONE MEDIO(Alcol C12(Alcol C12--C14 Etossisolfato, sale di Sodio)C14 Etossisolfato, sale di Sodio)

1. Analisi GC dopo idrolisi acida per la determinazione della distribuzione degli alcoli liberi ed etossilati

Il metodo consente di distinguere gli alcol etossilati con catena alchilica lineare e ramificata aventi lo stesso numero di atomi di C

H2SO4

ANALISI GC DI AES A CATENA LINEARE DOPO IDROLISIANALISI GC DI AES A CATENA LINEARE DOPO IDROLISI

C12

C14 C12EO1

C16

C14EO1

C12EO2

C16EO1

C14EO2

C12EO2

C16EO2

C14EO3

C12EO4

C16EO3

C14EO4

C12EO5

C14EO5 C12EO6

CASE STUDY 3: DISTRIBUZIONE CATENE ALCHILICHECASE STUDY 3: DISTRIBUZIONE CATENE ALCHILICHE

2. Analisi GC dopo idrolisi acida e derivatizzazione con HI per la determinazione della distribuzione degli alcoli

H2SO4

HI

ANALISI GC IDODERIVATI (LINEARI)ANALISI GC IDODERIVATI (LINEARI)

C12

C14

C16

DETERMINAZIONE GRADO DI ETOSSILAZIONE MEDIODETERMINAZIONE GRADO DI ETOSSILAZIONE MEDIO

CASE STUDY 3: ANALISI LCCASE STUDY 3: ANALISI LC--MS (GRADO DI ETOSSILAZIONE MEDIO)MS (GRADO DI ETOSSILAZIONE MEDIO)

3. Analisi LC-ESI-MS del prodotto tal quale

NB: Il metodo NON consente di distinguere gli alcol etossilati con catena alchilica lineare e ramificata aventi lo stesso numero di atomi di C.

CASE STUDY 4: IDENTIFICAZIONE ALCHIL BENZEN SOLFONATO DI CASE STUDY 4: IDENTIFICAZIONE ALCHIL BENZEN SOLFONATO DI SODIOSODIO

IDENTIFICAZIONE SOSTANZA:Nome sostanza: benzene sulfonic acid,

4-C10-13-sec-alkyl-derivatives sodium salt solutionEC#: 270-115-0CAS#: 68411-30-3Formula di struttura:

CASE STUDY 4: IDENTIFICAZIONE ALCHIL BENZEN SOLFONATO DI CASE STUDY 4: IDENTIFICAZIONE ALCHIL BENZEN SOLFONATO DI SODIOSODIO

Analisi GC dopo derivatizzazione con Anidride Trifluoroacetica e KI in DMF

KI / DMF

Anidride Trifluoroacetica

CASE STUDY 4: IDENTIFICAZIONE ALCHIL BENZEN SOLFONATO DI CASE STUDY 4: IDENTIFICAZIONE ALCHIL BENZEN SOLFONATO DI SODIOSODIO

REPORTS: INFORMAZIONI MINIME – Identificazione della sostanza

Dati identificativi della sostanza:nome chimico e commerciale della sostanzanr. CAS/CEformula di struttura e formula bruta (se applicabili)provenienza (es. stabilimento UE o extra UE)numero di lottoeventuali identificatori specifici (es. codici interni del fabbricante, codici internazionali, ecc.)ID campione assegnato dal laboratorio

Forma fisica e purezza in %p/p della sostanza in esame

Forma in cui è presenta il campione in esame (es. solido, liquido, soluzione, ecc.)

REPORTS: INFORMAZIONI MINIME – Procedura analitica

Tipo di strumento utilizzato (nome del produttore e modello)

Condizioni di prova applicate:reattivi e solventi materiali utilizzatimateriali di riferimentomodalità di preparazione del campione di provacondizioni operative strumentali modalità di elaborazione dei dati (se pertinente)altre informazioni specifiche richieste dal metodo (es. OECD)

REPORTS: INFORMAZIONI MINIME – Controlli di Qualità

Calibrazione effettuata sulle apparecchiature (se pertinente)

Informazioni su eventuali standard di riferimento interni utilizzati (es. TMS nell’analisi H-NMR) e dove appaiono negli spettri o negli output strumentali (se pertinente)

Il numero delle prove in doppio eseguite e se il risultato riportato è un valore medio (se pertinente)

REPORTS: INFORMAZIONI MINIME – Output sperimentali

Un titolo e un numero di riferimento unico per tutti gli spettri. Tutti gli assi devono essere chiaramente etichettati e le scale specificate. Devono essere segnalate eventuali espansioni di scala.

La data dell’analisi e codice identificativo (es. nome file)

Devono essere chiaramente identificati i segnali /picchi assegnati alla sostanza per ciascuno spettro e/o tracciato cromatografico. Ciascun segnale mancante o spurio deve essere giustificato .

REPORTS: INFORMAZIONI MINIME – Laboratorio di Analisi

Il nome del laboratorio di analisi responsabile dell’effettuazione della prova e il nome dell'analista (e del Resp. di Laboratorio)

Eventuali accreditamenti e/o riconoscimenti del laboratorio di testing ed eventuali standard di qualità applicabiti (es. BPL)

Tutti i riferimenti bibliografici appropriati che supportano le tecniche e i metodi utilizzati e/o che forniscono spettri di riferimento per il confronto dei dati spettrali

www.chelab.itwww.chelab.it

Grazie per lGrazie per l’’attenzioneattenzione