Strage notturna nel campo nemico...sava) a pieni polmoni»; il participio exstructus, che si...

7
© Mondadori Education 1 Virgilio Strage notturna nel campo nemico (Eneide, 9, vv. 314-366) Mentre Enea è in cerca di alleati, prima a Pallanteo dal re arcade Evandro, poi nell’etrusca Cere, Turno attacca l’accampamento troiano e incendia la flotta all’ancora sul Tevere; ma la dea Cìbe- le interviene a salvare le navi costruite con il legname del monte Ida, a lei sacro, e le trasforma in Oceanine. Niente affatto intimorito dal prodigio, Turno ordina ai suoi di accamparsi per la notte intorno alla fortezza troiana, in attesa della battaglia prevista per il giorno seguente; i Rutuli bivaccano e giacciono sopraffatti dal sonno e dal vino. Intanto nel campo troiano una coppia di eroi bramosi di gloria, Niso e il giovane Eurialo, di guardia alle porte, scoprono un punto poco illuminato nello schieramento nemico; aprendosi un varco per di là in direzione di Pallanteo sarebbe possibile inviare messaggeri, avvertire Enea del pericolo. Ottenuto il con- senso dei capi troiani, partono quindi per tentare la sortita notturna. metro: esametri Egressi superant fossas noctisque per umbram 315 castra inimica petunt, multis tamen ante futuri exitio. Passim somno vinoque per herbam corpora fusa vident, arrectos litore currus, vv. 314-316 Egressi … exitio: Egres- si: «Usciti (dal campo troiano)», participio predicativo del soggetto sottinteso (Eurialo e Niso). • noctis … per umbram: «nell’oscurità della notte», con anastrofe della preposi- zione (= per umbram noctis). • tamen … exitio: «e tuttavia prima sarebbe- ro stati causa di morte per molti»: il verbo sum nel senso di «risultare, riuscire di» è costruito con il doppio dativo, di interesse (multis) e di fine (exitio); tamen ante, prima cioè di trovare la morte in quell’impresa. vv. 316-319 Passim … simul: Pas- sim … vident: Passim, «Qua e là, A caso»; somno vinoque sono ablati- vi di causa; in per herbam … fusa, «riversi sull’erba», il participio è ri- ferito in funzione attributiva a cor- pora; il verbo vident regge prima gli accusativi corpora e currus, poi l’in- finitiva dei vv. 318-319. • arrectos … currus: «carri drizzati»; i carri da guerra, muniti di due sole ruote, svincolati dai cavalli, poggiavano su una estremità, col timone alza-

Transcript of Strage notturna nel campo nemico...sava) a pieni polmoni»; il participio exstructus, che si...

Page 1: Strage notturna nel campo nemico...sava) a pieni polmoni»; il participio exstructus, che si riferisce propria-mente a tapetibus (= altis tapetibus exstructis), è trasferito per ipallage

© M

onda

dori

Edu

catio

n

1

Virgilio

Strage notturna nel campo nemico(Eneide, 9, vv. 314-366)

Mentre Enea è in cerca di alleati, prima a Pallanteo dal re arcade Evandro, poi nell’etrusca Cere, Turno attacca l’accampamento troiano e incendia la flotta all’ancora sul Tevere; ma la dea Cìbe-le interviene a salvare le navi costruite con il legname del monte Ida, a lei sacro, e le trasforma in Oceanine. Niente affatto intimorito dal prodigio, Turno ordina ai suoi di accamparsi per la notte intorno alla fortezza troiana, in attesa della battaglia prevista per il giorno seguente; i Rutuli bivaccano e giacciono sopraffatti dal sonno e dal vino. Intanto nel campo troiano una coppia di eroi bramosi di gloria, Niso e il giovane Eurialo, di guardia alle porte, scoprono un punto poco illuminato nello schieramento nemico; aprendosi un varco per di là in direzione di Pallanteo sarebbe possibile inviare messaggeri, avvertire Enea del pericolo. Ottenuto il con-senso dei capi troiani, partono quindi per tentare la sortita notturna.

metro: esametri

Egressisuperantfossasnoctisqueperumbram315 castrainimicapetunt,multistamenantefuturi exitio.Passimsomnovinoqueperherbam corporafusavident,arrectoslitorecurrus,

vv. 314-316 Egressi … exitio:Egres-si: «Usciti (dal campo troiano)»,participio predicativo del soggettosottinteso (Eurialo eNiso). •noctis … per umbram: «nell’oscuritàdellanotte»,conanastrofedellapreposi-zione(=per umbram noctis).•tamen … exitio:«etuttaviaprimasarebbe-ro stati causadimortepermolti»:

ilverbosumnelsensodi«risultare,riusciredi»ècostruitoconildoppiodativo,diinteresse(multis)edifine(exitio); tamen ante, prima cioè ditrovarelamorteinquell’impresa.vv. 316-319 Passim … simul:Pas-sim… vident:Passim, «Quae là,Acaso»; somno vinoque sono ablati-vi di causa; inper herbam … fusa,

«riversisull’erba»,ilparticipioèri-feritoinfunzioneattributivaacor-pora;ilverbovidentreggeprimagliaccusativicorporaecurrus,poil’in-finitivadeivv.318-319.•arrectos … currus: «carri drizzati»; i carri daguerra, muniti di due sole ruote,svincolati dai cavalli, poggiavanosu una estremità, col timone alza-

Page 2: Strage notturna nel campo nemico...sava) a pieni polmoni»; il participio exstructus, che si riferisce propria-mente a tapetibus (= altis tapetibus exstructis), è trasferito per ipallage

© M

onda

dori

Edu

catio

n

2

Strage notturna nel campo nemicoVirgilio

interlorarotasqueviros,simularmaiacere, vinasimul.PriorHyrtacidessicorelocutus:320 «Euryale,audendumdextra;nuncipsavocatres. Haciterest.Tu,nequamanusseattollerenobis atergopossit,custodietconsulelonge; haecegovastadaboetlatotelimiteducam». Sicmemoratvocemquepremit;simulensesuperbum325 Rhamnetemadgreditur,quifortetapetibusaltis exstructustotoproflabatpectoresomnum. RexidemetregiTurnogratissimusaugur, sednonauguriopotuitdepellerepestem. Trisiuxtafamulostemereintertelaiacentis330 armigerumqueRemipremitaurigamquesubipsis nanctusequisferroquesecatpendentiacolla; tumcaputipsiaufertdominotruncumquerelinquit sanguinesingultantem;atrotepefactacruore terratoriquemadent.NecnonLamyrumqueLamumque

to;litoreèablativodistatoinluogosenza in, secondo l’uso poetico (ilcampo troiano sorgeva sulla rivadel Tevere). • inter … simul: «gia-cere tra lebrigliee le ruoteuomi-nieinsiemearmieinsiemeotridivino»;vina indica,permetonimia,ilsuocontenitore.vv. 319-323 Prior … ducam:Hyr-tacides: patronimico diNiso, figliodi Irtaco. • sic ore locutus (sott.est):«parlòcosì»,lett.«parlòconlabocca», una ridondanzadello stileepico.•audendum (sott.est)… res:«bisognaosarecon ladestra, lasi-tuazionestessalorichiede».•Hac:avverbio di luogo. • Tu … longe:«Facendolaguardiadalontanostaattento che nessuna schiera possalevarsi controdinoi da tergo»;ne … possit è una proposizione com-pletiva dipendente da consule; cu-stodi et consule longe equivale acustodiendo longe consule (ne…). •haec … vasta dabo: conusocausa-tivodidare,significaletteralmente«renderò devastati questi luoghi»,quindi «seminerò devastazione inquesti luoghi» o semplicemente«devasterò». • lato … limite: «perunampiosentiero»,ablativoprose-cutivoconilnomeindicanteviadipassaggioindipendenzadalverbodi movimento (corrisponde a uncomplementodimotoperluogo).

vv. 324-328 Sic … pestem: vo-cemque premit: «e smette di par-lare». • ense: ablativo strumentaleretto da adgreditur. • tapetibus … somnum:«erettosualtitappetiam-massati sbuffava sonno (cioè: rus-sava)apienipolmoni»;ilparticipioexstructus,chesiriferiscepropria-menteatapetibus(=altis tapetibus exstructis),ètrasferitoperipallageaRhamnetem. • regi Turno: dativorettodagratissimus.•sed … pestem:«maconlascienzaaugurale(augu-rio) non poté allontanare (da sé)quel flagello»; l’uso metaforico dipestis (lett.:«pestilenza»)ècomuneequisiriferisceallamorteinguer-ra,comenelcorrispondentesintag-maomerico«allontanarelapeste».vv. 329-331 Tris … colla: Tris … premit:iuxtaèavverbio,«vicino»;ilverbosemplicepremit staalpostodel composto opprimit, «abbatte»,e regge gli accusativi Tris (= tres)famulos e armigerum; l’avverbiotemere, «a caso», determina iacen-tis (= iacentes),participio congiun-to con famulos. Alcuni interpreti,ritenendo troppoduro ilmodo in-diretto in cui è introdotto nel rac-conto Remo, propongono di cor-reggere il testo tràdito inRemum,con armigerum come apposizione(RemosarebbealloraloscudierodiRamnete).•aurigamque … nanctus:

«imbattutosinell’auriga».•penden-tia colla: «il collo riverso»;pluraleperilsingolare,èl’oggettodisecat,«(gli)squarcia».vv. 332-334 tum … madent: tum … singultantem: ordina tum aufert caput ipsi domino et(-que)relinquit truncum singultantem sanguine;ipsi … dominoindicaRemo,dicuisonostatiprimauccisiloscudieroinsie-meatreschiavieall’auriga.Sein-vecealv.330siaccogliessel’emen-damento Remum, ipsi domino siriferirebbeaRamnete,dicuiside-scriverebbe ora nei dettagli orridilamorte,cheprimaèstataindicatacon la designazione patetica del v.328 (ma questo ‘doppione’ narra-tivo è una difficoltà più grossa diquellachelacorrezioneintenderi-solvere). •singultantem:con l’abla-tivostrumentalesanguine significa«che singhiozzavaemettendofiottidi sangue», «che sprizzava sangueasingulti(o:comesinghiozzando)»;l’usotraslatodelverboaggiungepa-thos all’immagine orrida. • atro … madent:«tiepidalaterraeigiaciglisiinzuppanodinerosangue»;atro cruore èablativostrumentalerettodamadent;tepefactaèparticipioinfunzione predicativa, «intiepiden-dosi»,epuòriferirsiancheatori.vv. 334-338 Nec … tulisset: Nec non: litote per «E anche». • illa …

Page 3: Strage notturna nel campo nemico...sava) a pieni polmoni»; il participio exstructus, che si riferisce propria-mente a tapetibus (= altis tapetibus exstructis), è trasferito per ipallage

© M

onda

dori

Edu

catio

n

3

Strage notturna nel campo nemicoVirgilio

335 etiuvenemSerranum,illaquiplurimanocte luserat,insignisfacie,multoqueiacebat membradeovictus:felix,siprotinusillum aequassetnoctiluduminlucemquetulisset. Impastusceuplenaleoperoviliaturbans340 (suadetenimvesanafames)manditquetrahitque mollepecusmutumquemetu,fremitorecruento: necminorEuryalicaedes;incensusetipse perfuritacmultaminmediosinenomineplebem, FadumqueHerbesumquesubitRhoetumqueAbarimque,345 ignaros,Rhoetumvigilantemetcunctavidentem, sedmagnummetuenssepostcraterategebat; pectoreinadversototumcuicomminusensem condiditadsurgentietmultamorterecepit. Purpureamvomitilleanimametcumsanguinemixta

facie:illa … plurima noctesignifica«pergranpartediquellanotte»;ininsignis facie, «bellissimo d’aspet-to», facie èablativodi limitazione.•multo … membra deo victus:«conle membra vinte dal molto vino»;membra è accusativo di relazione,alla greca, con il participio predi-cativo del soggetto; l’ablativo dicausa efficiente è designato dal-lametonimiadeo: ildioèBaccoomenoprobabilmente Sonno (a cuisi adattameglio, però, l’immaginedella conquista). • felix … tulisset:ordina felix, si protinus (avverbio,«senza fermarsi»)aequasset (=ae-quavisset)illum ludum nocti et tulis-set(eum)in lucem;ilcommentodelnarratore interrompe il raccontolasciando in sospeso gli accusativideivv.334-335,concuisidevesot-tintendereilverbo(«uccise»).vv. 339-341 Impastus … cruento: Impastus … turbans:«Comeunleo-nefamelicochecorrefuriosamente(turbans)nell’ovilegremito»;impa-stus,dalparticipiodipasco(pastus)conilprefissoin-privativo,signifi-caletteralmente«chenonhaman-giato»; turbo, intransitivo, designala corsa furiosa dell’animale fero-ce;inplena … per ovilia(=per ovi-lia plena)ilpluraleperilsingolareèper convenienzametrica,mahaancheunvaloreintensivo.•vesana fames:«lafameselvaggia»;vesanusè la variantepiù rara e arcaicadiinsanus.•manditque … metu:«mor-

deetrascinailtenerogreggemutodallapaura»;idueverbisonolega-tidalpolisindetodimarcaomerica-que… -que.•fremit … cruento:«rug-gisceconilmusoinsanguinato».vv. 342-346 nec … tegebat:nec … caedes:lafraseèellitticadelverbo(fuit);Euryali è genitivo soggettivorettodacaedes,«lastragecompiutadaEurialo».• incensus et ipse:«ac-ceso anche lui», infiammato cioèdalfurorebellico.•multam … sine nomine plebem:«moltagenteprivadi fama», cioè comuni soldati sen-za gloria; l’accusativo dipende dasubit, al verso seguente; in mediosignifica«nelmezzo»,cioèchesta-vanonelmezzorispettoaEurialo,sullasuastrada,oancheinmezzoal campo nemico. • Fadumque … Abarimque:ilversocontieneunca-talogodinomipropriallamanieraomerica:sitrattadieroiitalicicitatipernomeinopposizioneallaplebsindistinta del v. 343 (meno proba-bilmente sono alcuni esempi scel-ti nel gruppo della plebs stessa). •ignaros … videntem:«inconsapevoli(tuttitranne)Reto,cheerasveglioevedevatutto»;l’affermazionegene-ralecontenuta in ignarosècorret-ta in forma ellittica dall’eccezioneregistrata nella frase che segue. •sed … tegebat: «ma avendo paurasi nascondeva dietro un grandecratere»; il soggetto (sottinteso) èoraReto,cuisiriferisceilparticipiocongiuntometuens,convalorecau-

sale(=poichéavevapaura);craterahaladesinenzagrecadell’accusati-vomaschile.vv. 347-348 pectore … recepit:pec-tore … adsurgenti:«ealuicheten-tava (omentre tentava) di alzarsi affondòper intero laspada,davi-cino (comminus), in pieno petto»;pectore in adverso presenta l’ana-strofedellapreposizione (= in pec-tore adverso);comminus,avverbio,determinacondidit; totum … ensem condidit significa letteralmente«nascose l’intera spada», e quindi«immersefino in fondo la spada»;adsurgenti è participio congiuntoconcui (v.347)ehavaloreconati-vo.•et … recepit:«elaritrasseconmoltamorte»;recepitindical’azio-necontrariarispettoacondidit(uncontrastocheèmessoinrilievodal-la collocazione dei due verbi alleestremitàdelverso)enon,comeal-cuniinterpretiintendono,«larice-vetteconmoltamorte(cioè:morì)»,con nuovo cambio di soggetto daEurialoaReto;multa mortequindisi riferisce al fiotto di sangue cheaccompagnal’estrazionedellaspa-daechecausalamortediReto.vv. 349-350 Purpuream … mo-riens: «Quello morendo vomital’anima purpurea e rigetta vinomistoasangue»;Retoesalal’ultimorespiro (animam è «l’alito vitale»)vomitando (vomit, refert) insiemevinoesangue;perquestol’animaèdettapurpurea.

Page 4: Strage notturna nel campo nemico...sava) a pieni polmoni»; il participio exstructus, che si riferisce propria-mente a tapetibus (= altis tapetibus exstructis), è trasferito per ipallage

© M

onda

dori

Edu

catio

n

4

Strage notturna nel campo nemicoVirgilio

350 vinarefertmoriens;hicfurtofervidusinstat. IamqueadMessapisociostendebat;ibiignem deficereextremumetreligatosritevidebat carperegramenequos:brevitercumtaliaNisus (sensitenimnimiacaedeatquecupidineferri):355 «Absistamus,»ait,«namluxinimicapropinquat. Poenarumexhaustumsatisest,viafactaperhostis.» Multavirumsolidoargentoperfectarelinquunt armaquecraterasquesimulpulchrosquetapetas. EuryalusphalerasRhamnetisetaureabullis360 cingula,TiburtiRemuloditissimusolim quaemittitdonahospitiocumiungeretabsens Caedicus,illesuomoriensdathaberenepoti, postmortembelloRutulipugnaquepotiti haecrapitatqueumerisnequiquamfortibusaptat.

vv. 350-353 hic … equos: hic … instat: «costui, eccitato, incalzanell’agguato»; furto è dativo rettoda instat. • Iamque … tendebat: «EgiàsidirigevaversoicompagnidiMessapo»;iamqueèincorrelazionecon il cum inversum del v. 353; lacorrelazioneè‘allentata’dallapro-posizione ibi … videbat, che è giu-stappostainformaparatatticaallaprincipale,enespiegalacausa.•ibi … equos: ordina ibi videbat ignem extremum(«gliultimifuochi»)defi-cere et equos religatos rite(«secon-dol’uso»)carpere gramen.vv. 353-356 breviter … hostis:bre-viter … ferri): «quandoNiso breve-mentedisse(ait,v.355)questeparo-le(siresecontoinfatticheeratrasci-natodaeccessivabramadistrage)»;caede atque cupidine costituisconoun’endiadi (la figura retorica chesostituiscealnessonome+genitivodue nomi coordinati) per cupidine caedis.•Absistamus:«Fermiamoci»,congiuntivo esortativo. • lux inimi-ca:èquelladelgiorno. •Poenarum … est:«Cisiamosaziatiabbastanzadivendetta»;l’avverbiosatis,dacuidipendeilgenitivopartitivoPoena-rum («una quantità sufficiente dipunizioni»), è il soggetto di exhau-stum est (lett.:«èstataprosciugata,tracannatafinoinfondo»):exhauriosidicepropriamentediliquidi.•via … hostis:«laviainmezzoainemicièstataaperta(facta,sott.est)».

vv. 357-358 Multa … tapetas: dare-linquuntdipendelaseriedioggetti,primamulta arma virum,poicrate-rasque simul pulchrosque tapetas,«einsiemecrateriebeitappeti»,conlostessoaccostamentodistrumentidiguerraesuppellettiliperilbanchet-tochesitrovaaivv.318-319.•solido argento perfecta: participio in fun-zioneattributivadiarma,«realizza-teinargentomassiccio».vv. 359-360 Euryalus … cingula:idueaccusativiphaleras ecingulasono prolettici: saranno ripresi alv. 361 dall’apposizione dona, cheintroduce la lunga parentesi sullaloro storia, a sua volta riepilogatada haec al v. 364, soggetto gram-maticaledeiverbirapiteaptat,dacuipersensodipendonoanch’essi.•phaleras: «fàlere», piastredime-tallo indossate come decorazionedai soldati edai cavalli. •aurea … cingula: i cingula (neutro plurale)sonoi«baltei»,cinturonicuistavaattaccata la spada; inaurea bullis,«con borchie d’oro», l’aggettivo èconcordatoconcingula invececheconbullis (=aureis bullis, ablativosociativo,indicanteunaqualitàcheaccompagna l’oggetto), per ripro-durre l’effetto degli aggettivi com-postitipicidiOmero(comechrysòe-los,«dalleborchiedorate»).vv. 360-363 Tiburti … potiti:Tibur-ti … Caedicus:«donicheuntempoilricchissimoCedico inviòaRemolo

tiburtino,unendosidalontano(ab-sens)nelvincolod’ospitalità»;donaè apposizione diphaleras e cingu-la (vv. 359-360); l’uso del presente(mittit e,alv.362,dat)nelladescri-zione è privo di valore temporale(presenteacronico,comeilpresen-testorico).•hospitio, cum iungeret:l’espressione (con anastrofe dellacongiunzione=cum hospitio…) fon-deinsiemeiduecostrutti‘regolari’hospitium iungere, «stringere unvincolo d’ospitalità», e hospitio se iungere (+dativoocum e ablativodella persona), «unirsi nel vincolod’ospitalità (con qualcuno)». • ille … nepoti:«quelloinpuntodimorte(moriens) lasciò(queidoni) inere-ditàasuonipote»;datconl’infinitofinale habere (lett.: «dette da ave-re») è un costrutto arcaico che inpoesiaoffreunacomodaalternati-vaalcostruttoprosasticoconuteilcongiuntivo. •post mortem: «dopolasuamorteiRutuliseneimpadro-nirono(potiti,sott.sunt),battendo-siinguerra(lett.:«inbattagliaeinguerra»)»; post mortem riprendemoriens,edèquindiancorariferitoaRemolo.vv. 364-366 haec … capessunt:haec … aptat: «questi doni afferraeadattaallespalleinutilmentefor-ti»; ilsoggettosottintesoèEurialo;haecsiriferisceallefàlereealbal-teo dei vv. 359-360; le spalle sonodettenequiquam fortibus perché il

Page 5: Strage notturna nel campo nemico...sava) a pieni polmoni»; il participio exstructus, che si riferisce propria-mente a tapetibus (= altis tapetibus exstructis), è trasferito per ipallage

© M

onda

dori

Edu

catio

n

5

Strage notturna nel campo nemicoVirgilio

365 TumgaleamMessapihabilemcristisquedecoram induit.Exceduntcastrisettutacapessunt.

giovaneèdestinatoamorire.•gale-am … decoram:«l’elmodiMessapo,agevoleeadornodicreste».•Exce-dunt … capessunt: «Esconodall’ac-

campamento e corrono amettersiinsalvo»;castrisèablativodimotodaluogosenzapreposizione;ilneu-tropluralesostantivatotutaindica

un«luogosicuro»;capessoèilver-bodesiderativoderivatodacapio.

Guida alla letturaMODELLI E TRADIZIONELa coppia esemplare: Ulisse e Diomede La strage notturna di Eurialo e Niso nel campo dei Rutuli ha un modello omerico, l’incursio-ne di Ulisse e Diomede fra i Troiani accam-pati fuori dal campo acheo nel decimo libro dell’Iliade. I Troiani si sono spinti pericolosa-mente vicino alle navi ed è necessario invia-re qualcuno in avanscoperta a spiarne le in-tenzioni. Si offre il fortissimo Diomede e tra i molti valorosi eroi pronti ad affiancarlo sce-glie l’astuto Odisseo: al massimo della virtù guerriera si unisce così il massimo dell’intelli-genza e della scaltrezza. Dolone, l’anti-eroe Usciti dal campo acheo, i due eroi intercettano il troiano Dolone, inca-ricato da Ettore della loro stessa missione di spionaggio, ma combattente di tutt’altra tem-pra. Allettato dal ricco premio che ha sfronta-tamente pattuito, il carro e i cavalli di Achille, Dolone, l’unico fra i Troiani a candidarsi per l’impresa, sta correndo rapido tra i corpi degli eroi caduti il giorno prima, in direzione delle navi. Diomede lo blocca e Odisseo, facendo leva sulla viltà del troiano, che subito si arren-de e promette un riscatto se avrà salva la vita, riesce a strappargli le informazioni desidera-te: le intenzioni dei capi per il giorno dopo, la distribuzione delle guardie notturne, nonché la presenza dei Traci del re Reso, con i loro bel-lissimi cavalli bianchi, accampati in disparte. La strage di Diomede Ucciso Dolone e of-ferte le sue spoglie ad Atena, i due si dirigo-

no al luogo dove la cavalleria tracia dorme, vinta dalla fatica, con le armi ordinatamente disposte (Iliade, 10, vv. 469-514). In mezzo agli uomini dorme anche Reso; accanto a lui due cavalli imbrigliati sono legati al timone del carro. Con poche parole Odisseo esorta il compagno a dar prova del proprio valore gagliardo. Diomede allora compie la strage massacrando dodici uomini, mentre intanto l’accorto Odisseo prepara la strada al pas-saggio dei cavalli sgombrando il terreno dai corpi. Quando poi Diomede uccide, tredice-sima vittima, Reso, Odisseo scioglie i cavalli, li lega insieme spingendoli in disparte, e infi-ne fischia il segnale al compagno. Ma poiché Diomede eccitato ancora si attarda, Atena in persona interviene ad ammonirlo: occorre pensare al ritorno alle navi, per evitare che ci si arrivi fuggendo.Una rilettura di Omero Virgilio individua le componenti essenziali della narrazione ome-rica e le ricompone in un assetto nuovo che inverte l’esito della vicenda: mentre Odisseo e Diomede tornano al campo acheo vittoriosi e con un prezioso bottino (i cavalli di Reso), l’impresa di Eurialo e Niso sarà destinata al fallimento. Ed è, questa, solo la differenza più macroscopica in un compiuto sistema di op-posizioni. La simmetria al di là del modello Sul mo-dello delle esortazioni rivolte a Diomede pri-ma da Odisseo (Iliade, 10, vv. 477-481) e poi da Atena (10, vv. 509-511), rispettivamente

Page 6: Strage notturna nel campo nemico...sava) a pieni polmoni»; il participio exstructus, che si riferisce propria-mente a tapetibus (= altis tapetibus exstructis), è trasferito per ipallage

© M

onda

dori

Edu

catio

n

6

Strage notturna nel campo nemicoVirgilio

all’inizio e alla fine dell’azione eroica, la stra-ge notturna degli eroi virgiliani si apre e si chiude con i due discorsi di Niso a Eurialo (vv. 320-323 e 355-356). All’interno di questa cor-nice Virgilio ricerca una maggiore simmetria rispetto al modello omerico, separando la strage di Niso (vv. 324-338) da quella di Euria-lo (vv. 342-354) per mezzo della similitudine che occupa il centro esatto del racconto (vv. 339-341), un espediente formale che dà rilie-vo al diverso orientamento narrativo.I protagonisti del racconto: coppie eroiche allo specchio Una prima differenza notevo-le è nella tipologia eroica rappresentata dai protagonisti del racconto. La collaborazio-ne tra Diomede e Odisseo non è fondata su antica amicizia o solido affetto, ma nasce in funzione dell’impresa, connubio strategico di virtù complementari: il valore militare di Diomede e l’astuta intelligenza di Odisseo. Dall’altra parte a Niso, forte come Diomede (acerrimus armis è la designazione con cui l’eroe entra in scena al v. 176), si affianca un compagno i cui tratti distintivi sono, fin dalla prima comparsa nel testo, la bellezza («di lui nessuno fu più bello tra gli Eneadi», vv. 179-180) e l’inesperienza giovanile («ragazzo che segna della prima lanugine il volto intonso», v. 181); ulteriore elemento di debolezza, un vincolo affettivo lega i due in concorde amici-zia (his amor unus erat, v. 182). Se l’unione di forza e saggezza determina il successo della coppia omerica, la collaborazione con Euria-lo, inesperto, giovane amico, non potrà che portare alla rovina anche la forza di Niso.L’azione eroica, il ‘duetto’ e gli ‘a solo’ Que-ste differenze si manifestano già nel modo in cui viene condotta l’azione. Ai vv. 321-323 Niso raccomanda a Eurialo di restare di guar-dia mentre lui stesso a colpi di spada si apri-rà un varco tra i Rutuli. Così insegna il mo-dello omerico: nella coppia c’è un braccio e una mente; mentre un eroe compie la strage cedendo alla furia omicida, l’altro deve man-

tenere il controllo razionale. Eurialo invece dimentica presto le istruzioni di Niso e inizia anche lui a fare strage di nemici. A un’unica azione eroica perfettamente concertata ed eseguita ‘a quattro mani’ si sostituiscono due azioni indipendenti, prive di strategia unita-ria (e Virgilio ha cura di tenerle anche formal-mente distinte nel racconto).La strage si interrompe dove inizia quel-la omerica La strage cessa proprio quando Eurialo sta per raggiungere la cavalleria di Messapo (vv. 351-353). Nel generale disor-dine che caratterizza il bivacco notturno dei Rutuli (dovunque armi che giacciono a caso in mezzo alle suppellettili del banchetto), una nota discorde distingue i cavalli di Messapo, disciplinatamente religatos rite (v. 352), ri-mandando all’ordinato scenario omerico del-la cavalleria di Reso. Se Eurialo e Niso aves-sero preso quei cavalli, se avessero ripetuto fino in fondo l’impresa di Odisseo e Diomede, sarebbero riusciti a sfuggire alla cavalleria di Volcente che presto intercetterà i due Troiani sulla via del ritorno. Al contrario, nella sce-neggiatura virgiliana, proprio il bottino sac-cheggiato da Eurialo si trasforma in strumen-to di morte: le fàlere e i baltei ritarderanno la fuga del giovane, l’elmo lucente lo rivelerà al nemico.Un eccesso di strage La parentetica del v. 354 (sensit enim nimia caede atque cupidine ferri) lascia emergere un tema fondamenta-le del racconto: la necessità di definire i limiti del desiderio di gloria proprio dello statuto eroico (nonché dell’uomo d’armi romano). Nel giovane Eurialo questo desiderio legitti-mo è degenerato in furiosa brama di strage (un concetto sottolineato dall’endiadi nimia caede atque cupidine); l’ubriachezza dei Rutuli si trasforma nell’ebbrezza metaforica dei Tro-iani assetati di sangue nella ricercata espres-sione del v. 356 poenarum exhaustum satis est; l’accostamento di questa frase alla mo-tivazione ufficiale dell’impresa, via facta per

Page 7: Strage notturna nel campo nemico...sava) a pieni polmoni»; il participio exstructus, che si riferisce propria-mente a tapetibus (= altis tapetibus exstructis), è trasferito per ipallage

© M

onda

dori

Edu

catio

n

7

Strage notturna nel campo nemicoVirgilio

hostis, nello stesso verso, getta un interroga-tivo pesante sulle reali spinte che muovono gli eroi all’azione. Il narratore onnisciente Le anticipazioni

sull’esito della storia sono un tratto tipico dell’epica, di cui il narratore onnisciente si serve per richiamare l’attenzione sui nodi strategici del testo:

tamen ante (v. 315) → avvertendo il lettore che l’impresa è destinata al fallimento, mostra l’inutilità della strage, prima ancora che essa abbia inizio

nequiquam (v. 364) → definisce le spalle di Eurialo «inutilmente» forti proprio mentre esse si caricano delle armi che lo porteranno alla morte

La narrazione commentata Tipico del nar-ratore onnisciente è inserire la propria voce nel racconto, commentando i fatti narrati o

anche sostituendo il proprio commento a un tratto della narrazione oggettiva; in questo brano Virgilio interviene nei seguenti casi:

con la frase sed non augurio potuit depellere pestem (v. 328)

→ la morte di Ramnete non è di fatto narrata, ma è implicita nel commento del narratore; questo motivo patetico (l’arte che si rivela inutile a se stessi) è già impiegato da Omero

il makarismòs (felix, si…) nei vv. 337-338 → ha la funzione di censurare la realtà orrida della morte di un giovane insignis

forma dietro la riflessione patetica del narratore

Tensioni sintattiche per tocchi descrittivi L’ipallage di exstructus al v. 326 (propriamen-te exstruere significa «ammassare, ammuc-chiare») trasferisce il participio dai tappeti ammassati in alti mucchi al re superbamente innalzato sopra di essi; la perifrasi proflabat … somnum al v. 326, per evitare il prosaico stertere, «russare», condensa il costrutto re-golare, «soffiare fuori (il respiro nel) sonno» (l’immagine è teocritea: Idilli, 24, v. 47 «i servi che soffiano fuori il sonno pesante»), descri-vendo in un’efficace pennellata il totale ab-bandono al sonno.I colori dell’orrido Un tratto di narrazione orrida, truncum … sanguine singultantem (vv. 332-333), fotografa la morte nei suoi effetti

surreali: il tronco, rimasto senza testa, sin-ghiozza emettendo fiotti di sangue, anziché gemiti e sospiri. Al v. 349 l’audace espressione Purpuream vo-mit … animam è chiarita dal secondo membro del dicolon abundans che ne precisa i dettagli realistici: la sostituzione di vomit al sintagma regolare, exspirare animam, «esalare l’ultimo respiro», aggiunge una nota espressioni-stica, mentre l’epiteto purpuream, «rosseg-giante» ma anche, secondo l’uso omerico, «ribollente», contiene una prima reticente allusione alla realtà brutalmente descritta in cum sanguine mixta / vina refert (vv. 349-350), in cui si descrivono i rigurgiti del guerriero morente.