Strada Facendo - Anno 5 - Nro 9

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Anno 5 | N° 9 | Dicembre 2010 | Consegna libera e gratuita La rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía, Partido de la Matanza - Provincia de Buenos Aires Anno 5 | N° 9 | Dicembre 2010 | Consegna libera e gratuita La rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía, Partido de la Matanza - Provincia de Buenos Aires

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La rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía.

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Anno 5 | N° 9 | Dicembre 2010 | Consegna libera e gratuita

La rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía, Partido de la Matanza - Provincia de Buenos Aires

Anno 5 | N° 9 | Dicembre 2010 | Consegna libera e gratuita

La rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía, Partido de la Matanza - Provincia de Buenos Aires

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Editoriale

StaffSommario

Indice

Commissione DirettivaDante Alighieri di Ramos MejíaDirettrice EditorialeSilvia FastucaCorrezione BozzeBarbara BonacinCoordinamentoBarbara BonacinDisegno GraficoVanesa SeverinoCollaborazioneAna Maria Natale Estela DiminichAngelo Farina Alicia La ChimeaPatricia Battistin Mario BaroneAdriana Verón Valussi Gabrielle AvellisAdalberto ParentiDistribuzioneASSOCIAZIONE DANTE ALIGHIERI DI RAMOS MEJÍARosales 358, B1704EYH Ramos MejíaProv. de Buenos Aires, Argentina(5411) 4656 3735 - [email protected]://www.ladante.com.ar

El objetivo de esta publicación es mantenernos informados y actualizados sobre temas referidos a nuestra Asociación y a la Lengua y Cultura Italiana.

I saluti dei nostri diplomati Pagine 03 / 04

I progetti dei nostri alunni: un’avventura che continua

Pagine 05 / 06

Al lavoro! Pagine 07-08

La cucina italiana alla Dante Pagina 09

In visita al corso di cucina Pagina 09

MUSICA, MUSICA MUSICA: vogliamo solo musica italiana!

Pagina 10

Laboratori firmati Emilia Romagna Pagine 10 / 11

Settimana italiana 2010 “Una lingua per amica:

l’Italiano, nostro e degli altri” Pagine 12-13

L’arte di leggere Pagina 14

Congresso Sudamericano a Rosario Pagina 14

Master Itals: Silvia e Silvia finalmente diplomate! Pagina 15

La Dante Alighieri di Ramos a “Buenos Aires celebra Italia”

Pagina 15

La pillola metodologica Pagina 15

Le massime di Scaripatricia Pagina 16

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1991 – 2011 I PRIMI 20 ANNI DELLA DANTE DI RAMOS!! So che il 2011 non è ancora arrivato e so che dovrei scrivere l’editoriale pensan-do alla chiusura del 2010 ma il fatto di vedere così vicino il compleanno numero 20 dell’Associazione Dante Alighieri di Ramos Mejía fa che mi sposti un po’ dall’obiettivo e pensare non soltanto al 2010 ma ai venti anni vissuti alla Dante e con la Dante! Venti anni di lavoro, di lavoro intenso. Quando si vede il lavoro finito di un’ opera –anche se questo non è un lavoro finito perché ancora c’è moltissimo da fare – è difficile vedere e capire il processo e le cose che si sono fatte e che non si

sono fatte per arrivare a quello che si vede. Abbiamo lavorato e molto! Giorni festivi e feriali, i mesi estivi per molti anni, sono stati i compagni di molte ore di lavoro investite soprattutto in un sogno, in un ideale in un sentimento, insomma in uno stile di vita. Non ci siamo preoccupati tanto di parlare, quanto di fare e di far vivere e condividere il nostro stile di vita. Parlare è facile, promettere è facile, ma rendere concreto, reale, vero, quanto si vuol fare non è mica semplice!Questi progetti non li porta avanti soltanto una persona, è il lavoro di gruppo che conta, che fa crescere una proposta, che la fa vera e vivibile. Lo stesso lavoro di gruppo che fa ogni gruppo della Dante e che poi fa vedere con orgoglio il risultato di tante teste che per ore hanno pensato, lavorato e fatto! Sono molte le attività fatte da tutti voi, la presentazione all’inizio dell’anno, la partecipazione ai laboratori, la settimana italiana, i progetti e tutto con lo scopo di farvi fare e di farvi imparare attraverso l’azione la meravigliosa lingua e cultura italiana! Questa è stata la mia speranza venti anni fa e come dice Eros Ramazzotti… Io la porterò dove mi porterà questa speranza dentro che non mi abbandona mai Io la porterò con tutto il peso che ha …La Commissione Direttiva e tutto il personale docente e amministrativo della Dante di Ramos augura agli alunni e alle loro famiglie un buon Natale, un ottimo 2011 e splendide vacanze!! Vi aspettiamo l’anno prossimo per condividere con voi i nostri 20 anni con la lingua e la cultura italiana! DIRETTRICE SILVIA FASTUCA

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03. Strada Facendo

I saluti dei nostri Diplomati!!Alcuni anni fa, siamo venute qui per studiare l’italiano. L’obiettivo di quasi tutte era imparare la lingua dei nostri genitori, un modo di ritornare alle nostre radici, ma con il tempo abbiamo scoperto uno spazio di divertimento, di collaborazione, di amicizia e di solidarietà fra di noi.Abbiamo condiviso molte soddisfazioni in questi anni e oggi il nostro desiderio è quello di continuare. “Siamo le donne del giovedì mattina” e sarà molto triste l’anno prossimo non ritrovarci perché ognuna di noi sceglierà strade diverse. Rimarrà nel nostro cuore un gruppo di persone molto differenti che oggi può dire: “siamo amiche più che compagne”, e il cuore ed il motore di questo gruppo si chiama Ana María Natale. Vogliamo ringraziare anche Valeria, Patrizia, Fabrizio e la Dante, che in ogni suo angolo ci ha permesso di conoscere attraverso tantissime attivi-tà, l’Italia, la sua lingua e tanta altra gente che la ama come noi. Possiamo dire quindi che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo!

Siamo il gruppo C1 di venerdì sera. Siamo arrivati in dieci alla fine dell’anno e ancora non riusciamo a capire come sia passato così velocemente il tempo. Ci siamo divertiti tanto e abbiamo imparato tante cose!Non tutti abbiamo iniziato insieme però siamo diventati un gruppo molto unito e con la voglia di continuare a vivere nuove esperienze legate alla lingua e alla cultura italiana.Siamo stati protagonisti di cene in ristoranti, viaggi, di musica e canzoni e perfino di rappresentazioni teatrali come quella che abbiamo fatto sul carnevale veneziano.Ringraziamo la Dante di Ramos Mejía e anche tutti gli insegnanti perché ci hanno fatto imparare con allegria, coltivando una bellissima amicizia e complicità fra di noi.Uno speciale ringraziamento alla nostra professoressa e amica Ana che con la sua pazienza ha saputo arrivare al cuore di tutti noi.Abbiamo vinto la battaglia!

Siamo arrivate alla fine del C1, la prima fase di apprendimento è finita. Dentro il nostro cuore sappiamo che siamo soltanto a metà strada. Socrate disse “Solo so che non so niente”. Ci si è aperta una porta alla lingua, alla cultura e civiltà italiana e anche all’amicizia!

Vi ricordate di noi? Siamo “l’insalata illuminata”... che conclude quest’anno il C1... non piangete!Il viaggio per la Dante è stato una esperienza meravigliosa, di molto studio, d’impegno, d’incontro con gli altri (chiamati “amici” con il tempo)...è stato anche un percorso di gioia e pazzia!In questi anni abbiamo aggiunto altri “condimenti”: il periodo ipotetico (che ci ha fatto impazzire!), i pronomi combinati (volete che ve li spieghiamo?), i connettivi (non avevamo mai sentito la parola “d’altronde”, che è stata motivo di risate e begli aneddoti!)...quanti ricordi di tutti questi anni!Sono stati anni in cui abbiamo imparato tante parole, verbi, aggettivi, strutture linguistiche, canzoni, film, insomma...se avessimo la possibilità di tornare indietro, sceglieremmo ancora questa bella lingua.Da oggi in poi...che sarà...che sarà...che sarà della nostra vita... chi lo sa! Grazie Dante!

Carissimi lettori, compagni, amici…Siamo arrivate alla fine della nostra ricerca: imparare la lingua del Dante.Un giorno abbiamo deciso di studiare l’italiano, alcune per le loro radici familiari, altre per la cultura.Grazie a questa decisione oggi portiamo dentro di noi un sacco di bellissime esperienze.Abbiamo imparato la lingua italiana, però anche abbiamo condiviso tanti momenti di arte, di letteratura, di storia, di cinema, senza dimenticare che tra noi sono nate pure delle amicizie.Con i progetti abbiamo lavorato tantissimo, però ci hanno permesso di conoscere meglio il melodramma italiano, la storia, tutte le espressioni del futurismo!!!In quest’ultimo anno si sono uniti due gruppi diversi: come se fossimo i Montecchi e i Capuleti. Lo finiamo come una famiglia unita da un forte legame.Vogliamo ringraziare il nostro carissimo professore Angelo per averci trasmesso l’amore per la lingua e la cultura italiana, la Dante per essere la nostra casa e tutti i professori che sempre sono stati vicini a noi.

C1 Giovediì 8.30 – 11.00

C1 Venerdiì 19.00-21.00

C1 lunediì e venerdi8.30-10.30

FormazioneLinguistica e Culturale 4 Lunediì 19.00-21.30

C1 Mercoledi18.30 - 21.30

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Siamo il c1, un gruppo che sempre sarà questo: un gruppo. Ci vogliamo bene, ci rispettiamo e abbiamo aspettato ogni mercoledì per venire al corso ad imparare l’italiano, però soprattutto per rivederci!!!!Ognuno di noi ha diverse storie di vita, diverse priorità, diversi orari e diverse maniere di studiare, però tutti abbiamo una stessa passione: “l’italiano”, questa meravigliosa lingua che ci unisce. La lingua e la cultura italiana con la loro magia ci fanno stupire man mano impariamo gli argo-menti durante le lezioni e quando prepariamo i progetti. Tutto ciò è possibile grazie a due cose importanti: i bravi insegnanti (il motore della macchina ) e il gruppo di alunni che compongono una meravigliosa famiglia.Ognuno di noi apporta un po’ di storia familiare e personale a tutte le lezioni è quando torniamo a casa abbiamo la sicurezza di aver imparato un po’ di grammatica, un po’ di vocabolario è un po’ della vita; per due ore lasciamo da parte i nostri problemi per viaggiare un po’ con la nostra mente nel luogo da dove provengono le nostre tradizioni.Ogni mercoledì in aula abbiamo respirato un’atmosfera di gioia, abbiamo riso, festeggiato, condiviso, imparato, mangiato, ascoltato, recitato, letto e anche ricercato.Vogliamo ringraziare le professoresse che abbiamo avuto, per tutto quello che ci hanno insegnato sull’italiano e sulla vita, in particolare Patricia, che a questo punto è già una seconda mamma per tutti noi. Questo è stato possibile perché siamo alla Dante, che ci permette tutta la libertà di in-segnare e di apprendere godendo. Questa è una fine, ma ogni fine porta con sé un nuovo principio.

C1 Mercolediì 19.00-21.00

Finisce l’anno 2010 alla Dante di Ramos Mejia, finisce questo Formazione Linguistica III. Ecco è il terzo anno, ed è una tappa che si conclude per noi, perché l’anno prossimo ognuno prenderà il suo cammino e forse non ci vedremo così spesso.Rimarranno i ricordi dei bei momenti passati assieme, del bel gru-ppo che si è formato, del piacere di aspettare il martedì alle 19.00 per trovarci, imparare, ridere ed informarsi grazie alla nostra professoressa Patricia, così dinamica, gentile cha alcuni di noi l’abbiamo sentita come una sorella, altri come una mamma.Siamo arrivati alla Dante per riaffermare la conoscenza della lingua ed essere in contatto con le tradizioni dei nostri genitori e nonni e abbiamo trovato questo e anche di più, ci siamo sentiti come se fossimo in Italia, in famiglia.Queste due ore settimanali ci hanno regalato tanto piacere perché siamo riusciti ad essere in contatto con la musica, la lingua, la cucina, le tradizioni, i paesaggi e tante altre belle cose della terra lontana.Abbiamo imparato moltissimo e ci sentiamo così felici che soltanto ci rimane da dire una sola parola: GRAZIE!!!!!!

Conclude anche un altro gruppo, un nuovo gruppo, il primo gruppo del Corso di Formazione Linguistica e Glottodidattica! Alunne che, tre anni fa, sono arrivate al corso con la voglia di intraprendere la bellissima avventura di imparare ad insegnare la lingua e la cultura italiana. Olga, Alice, Marietta, Myrna, Rosana, Maria: è stato un vero piacere lavorare con voi e aiutarvi a compiere il vostro desiderio! Vi auguriamo buona fortuna nel vostro nuovo traguardo , molto lavoro e tanti bei gruppi!!!!!!!

Il progetto di metà anno ci ha portato ai giorni del Palio di Siena. Attraverso una rappresentazione, dove ognuno di noi ha recitato un ruolo diverso (il turista, la guida, il venditore, i contradaioli), abbiamo imparato la storia del Palio e delle Contrade e abbiamo anche capito lo spirito che coinvolge tutti i senesi quando il gran evento si avvicina.Le diverse contrade si sono messe in gara confrontandosi in un gioco in cui ogni partecipante, a turno, condivideva la propria ricerca individuale.Alla fine, naturalmente, non poteva mancare il brindisi con vin santo e biscotti per i festeggiamenti della contrada vincitrice!Adesso si sta per chiudere un ciclo dove ci sono diversi vincitori: l’amore per l’Italia, i bellissimi momenti trascorsi insieme tra insegnanti e compagni, i giochi, gli scherzi, le risate, le canzoni...dunque, tutto quello che riguarda il nostro mondo qui dentro, il mondo Dante! Grazie per questi anni meravigliosi!

CIAO A TUTTI! Sapete? Ci hanno chiesto di scrivere un piccolo articolo sulla nostra esperienza alla Dan-te sapendo che questi sono i nostri ultimi giorni prima di diplomarci!! Ma cosa possiamo dire in poche righe?? Vediamo un po’...*Che siamo il miglior corso della Dante... mmm no, troppo arrogante;*Che siamo un gruppo che gli piace da morire alzarsi presto sabato mattina ... vabbè a questo punto dell’anno non possiamo fare nulla;*Che siamo un gruppo pieno di secchioni .... mmm forse un po’;*Che siamo un corso che consegna i compiti in tempo e a modo... mmm sarebbe una bugia enorme.Ma c’è una cosa che veramente siamo: un gruppo composto da vecchi amici e alcuni nuovi incorporati, divertente e chiacchierone, che adesso sta arrivando alla fine di un bellissimo percorso!Solo ci manca ringraziare la Dante ed i professori per accompagnarci sempre!!! Questo non è un addio, ma un ARRIVEDERCI!!! “GRAZIE TOTALE”!!

Formazione Linguistica 3. Martediì 19.00-21.00

Formazione Linguistica e culturale 3.Lunediì 18.30-21.30

C1 Sabato 11.00-13.00

Formazione Linguistica e Glottodidattica 3 Professori Silvia Fastuca, Barbara Bonacin, Angelo Farina

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05. Strada Facendo

I progetti dei nostri alunni: un’avventura che continua…SCOPRENDO L’ITALIA A BUENOS AIRES

Il progetto è stato una grandissima idea, perché ci sono tantissimi segni dell’italianità, quasi tutti di principio di secolo, monumenti, edifici, piazze, che ci portano un pezzo di Italia per farla sentire meno lontana, come il “Congreso”, “Palacio Barolo” o il “Teatro Colon”, disegnati da architetti italiani. Queste sono tutte opere che rappresentano l’eleganza e la raffinatezza dello stile imperante di quell’epoca. Il lavoro di scoprire ogni luogo con gli occhi da turista nella propria terra è stato un buon esercizio. Abbiamo visto come gli immigranti italiani hanno lasciato le loro impronte sulla nostra terra. Però un altro modo di mantenere stretto il legame con le loro origini era la creazione di associazioni sportive e culturali, come la Dante Alighieri di Ramos Mejía, dove si riunivano per parlare nella loro lingua, come oggi fanno i figli e nipoti d’italiani che iniziano a studiare la lingua del Dante. Il porto alternativo che riceveva gli immigranti era La Boca, principalmente i genovesi, un dato curioso: la parola xeneise significa genovese, per questo gli abitanti della Boca e i tifosi della squadra dello stesso nome sono chiamati così ....questo è solo un esempio delle tante cose che a noi sembrano argentine e sono di origine italiana. Uscire tutti insieme, parlare, godere di ogni percorso, fare le foto, vedere i posti un po’ con i nostri occhi e un po’ con gli occhi dei nostri compagni ci ha permesso di condividere una meravigliosa esperienza. Abbiamo scoperto una città diversa: solo alzando gli occhi per vedere il “Palacio Barolo”, imponente e alto tra gli alberi e la bellezza della sua architettura, o la replica dell’orologio veneziano vicino al Congreso e tante altre bellezze artistiche che ci sono, più in alto di quello che tutti noi guardiamo e che a volte la velocità con cui viviamo non ci lascia scoprire.Inoltre abbiamo osservato il cammino opposto che oggi stanno facendo molti colleghi argentini: prima gli immigrati italiani arrivavano qui per cercare lavoro, adesso sono gli argentini che vanno in Italia cercando una nuova vita, questo si vede nella foto dell’agenzia consolare di Morón. Ognuno di noi ha apportato un po’ di storia personale nel percorso del lavoro, questo ci ha aiutato a conoscerci ancora un po’ di più.

CREA IL TUO RISTORANTE!

Oggi siamo tutti giornalisti, perché a giugno abbiamo fatto il progetto del ristorante e adesso vi raccontiamo l’ esperienza.Abbiamo lavorato in tre gruppi, ognuno con differenti proposte: -La Pasta Cucinata -Per Tutti -Il Formaggio PazzoÈ stata un’attività molto divertente e creativa. Abbiamo cer-cato in internet informazioni sui piatti tipici di ogni regione, e abbiamo scoperto una cucina veramente squisita.Ci siamo travestiti da cameriere, da cuoco, da addobbatrice e particolarmente Rodolfo, l’unico uomo del corso, è stato un cuoco molto importante, perché prima di lavorare nel Risto-rante Formaggio Pazzo ha lavorato nel “Bulli”.E alla fine abbiamo mangiato e bevuto… ma senza pagare il conto!Ci siamo divertiti e abbiamo riso tantissimo. Non abbiamo riso a denti stretti (come l’espressione che ci ha insegnato la nostra insegnante), ma abbiamo riso veramente.Siamo un corso di artisti, per questo per il compleanno di Barbara le abbiamo regalato una piccola opera teatrale “La parrucchiera Moretto Egle”, però questa è già un’altra storia e materiale per un altro articolo.Ci vediamo nella prossima rivista!

C1 Mercoledi19.00-21.00

A1-A2 Martediì e Giovediì 13.30-15.00

05. Strada Facendo

RISTORANTE TEMATICO

La nostra esperienza è stata abbastanza diversa, da un lato abbiamo avuto il nostro primo contatto con la lingua e cultura italiana e dall’altro, la ricchezza di pensare e creare in un’altra lingua.Abbiamo lavorato in gruppo con la nostra migliore volontà e con molto entusiasmo favorendo l’unione di tutta la classe. Siamo riusciti a creare quattro ristoranti diversi:• “Mecaristorante” ambientato presso un autodromo.• “Nella Notte” un ristorante per non vedenti per vivere

l’esperienza di mangiare al buio.• “Nostra Terra” dedicato alla musica e alla cultura italiana.• “Rigore” ambientato nel mondo del calcio. È stato molto bello e divertente. Alla fine, tutti insieme per festeggiare abbiamo brindato con spumante per i lavori fatti e abbiamo mangiato dei cioccolatini.

A1-A2 Martediì e Giovediì dalle 19.00 alle 21.00

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Con gli altri gruppi B1 quel giorno abbiamo fatto delle pre-sentazioni su diverse regioni dell’Italia. A noi è toccata l’Emilia Romagna, una regione nord-orientale del paese. Prima di tutto c’era tanto da leggere su diversi aspetti di questo luogo: cucina e tradizioni, sport, musica. Dopo il lavoro di ricerca e studio ci siamo organizzati in gruppi più piccoli per rappresentare i costumi della regione. Per fare questo c’erano alcune idee ma alla fine ci siamo messi d’accordo e abbiamo deciso di fare una trasmissione televisiva. Andrés era in uno studio televisi-vo. Lui ha fatto l’introduzione e dopo ha presentato gli altri integranti del gruppo che si trovavano in diverse città della regione. Néstor e Gilda hanno parlato della cucina romagnola, presentando diversi cibi, mentre Fabrizio e Gregorio hanno raccontato qualcosa sullo sport con la storia della Galleria Ferrari e un gioco di palla tipico chiamato ‘Tamburello’. Claudia e Carolina, invece, si sono vestite da cavallerizze e hanno drammatizzato lo storico Palio di Ferrara. Con Lidia e Ornella abbiamo imparato a ballare la mazurca. La nostra inviata Ornela è andata a fare un’intervista in una scuola di danza e ha parlato con la vincitrice della gara nazionale di liscio, Simona Quaranta. Alla fine Andrés ha presentato Floren-cia, che era in spiaggia, a Rimini. Lei ha parlato del meeting di Rimini, un incontro di musica e cultura italiana che si fa ogni estate. Questa è stata una buona opportunità per parlare con grandi artisti romagnoli, come Luciano Ligabue, quel giorno in-terpretato da Rodrigo. Così, Florencia e Rodri hanno raccontato com’è la musica dell’Emilia Romagna. Ma questa trasmissione non poteva finire senza un po’ di festa. Per questo, la musica è stata di nuovo la protagonista e tutto il gruppo ha invitato a cantare e ballare il pubblico a ritmo di Raffaella Carrà, uno dei personaggi più famosi della nostra regione!

LO SPORT NELLE DIVERSE EPOCHE

All’inizio di questo progetto ci sembrava che l’argomento non fosse tanto interessante, ma poi abbiamo fatto delle ricerche e abbiamo scoperto molte informazioni che ci hanno motivato tantissimo. Così abbiamo imparato qualcosa sullo sport nell’antichità e tutte le sue caratteristiche. Abbiamo viaggiato attraverso nel tempo, a Roma, abbiamo scoperto tutto quello che succedeva a gli schiavi dentro il Colosseo e tutto quello che facevano perché Roma fosse un Impero. Abbiamo conosciuto i grandi gladiatori della storia, le abitudini e l’importanza che aveva lo sport per i romani per distrarre il popolo. Sangue e sabbia, uomini e bestie si trovavano insieme sulla pista del circo del Colosseo.È stato un lavoro attraente e simpatico, perciò lo abbiamo fatto con tanto piacere. Il gruppo è rimasto contento del progetto, abbiamo imparato molto e siamo soddisfatte dei risultati.

Nel progetto di quest’anno abbiamo lavorato con la regione del Lazio, e abbiamo scelto tre luoghi rappresentativi, come il mercato delle pulci di Porta Portese, gli Studi Cinematografici di Cinecittà e un ristorante a Monte Fiascone per parlare di un vino tipico: “EST,EST,EST”. Siccome non avevamo fatto molte prove, eravamo molto nervosi, ma per fortuna ci siamo rilassati per l’ottima atmosfera che c’era in salone. La nostra presentazione è stata quella che ha rotto il ghiaccio. Questo ci ha aiutato a poter godere delle altre presentazioni con le quali ci siamo divertiti tantissimo. È stata una esperienza formidabile perché abbiamo conosciuto gli altri gruppi e abbiamo condiviso una bella serata.

B1 Lunedie Mercoledi18-19.30

B1 MartediìeGiovediì19.00-21.00

B2 Martediì 8.30-11.30

NORD CENTRO E SUD ITALIA SI INCONTRANO UNA SERA IN UN UNICO PROGETTO

All’inizio eravamo sconcertate perché non sapevamo in che modo farlo. Ma poi abbiamo scoperto la Campagna su internet, attraverso tanti argomenti diversi, abbiamo discusso sul modo di rappresentare questa bella regione e alla fine è diventato un capolavoro, di questo nostro gruppo che si sta ancora conoscendo.Il progetto ci è servito per unirci di più e anche scoprire le abitudini, la cucina, le tradizioni, la geografia affascinante, insomma: l’orgoglio di essere campano!

B1 LunediìeMercoledi19.30 - 21.00

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Due settimane fa, abbiamo fatto un caffè letterario durante la lezione. Ognuno ha letto un piccolo romanzo e poi l’abbiamo commentato in gruppi. È stato veramente un momento mol-to interessante e anche divertente perché ognuno aveva un’opinione diversa, soprattutto sul finale del romanzo ed abbiamo condiviso un momento gradevole usando questa bella lingua che stiamo imparando. Il caffé ed alcuni dolci non sono mancati. Grazie mille Anna!

Quest’anno abbiamo fatto con la nostra professoressa Anna, un’attività veramente interessante: un caffè letterario.Prima di tutto ognuno di noi ha scelto un libro fra vari titoli: “Due estati a Siena”, “Premio letterario” e “Giallo a Cortina”.Dopo aver letto il nostro libro con molto interesse, abbiamo portato caffè, torte caserecce e tante altre cose veramente deliziose…. Così, abbiamo parlato fra di noi raccontando quello che avevamo letto, abbiamo scambiato opinioni, mangiato e cinque minuti prima di partire abbiamo anche scambiato delle ricette di cucina.È stata un’esperienza molto gradevole per noi… e vogliamo farne presto un’altra così!!

A1-A2 Martediì e Giovediì dalle 19.00 alle 21.00

Silvia Cabaleiro Impera, B1 martediì 8.30 –10.30

Lidia Veggia, B1 Martedií e Giovediì 13.30-15.0007. Strada Facendo

Come in ogni rivista vi regaliamo alcune delle attività che i nostri alunni hanno realizzato in aula. Buon divertimento!

PROCESSO A NERONE

Nel corso di Formazione Linguistica e Culturale 1, il prof ci ha proposto di organizzare un processo a Nerone, accusato dai posteri dell’incendio della Città eterna. Vogliamo condividere con i lettori di Strada facendo questa attività che ci è sembrata tanto avvincente quanto didattica. Ecco un modo diverso di analizzare la storia…Capo di accusa: l’incendio di RomaSi dice che fu un incendio che colpì la zona del Circo Massimo, e infuriò per nove giorni propagandosi in quasi tutta la città. L’incendio sarebbe stato alimentato dal vento e dalle merci delle botteghe, estendendosi nell’intero edificio, diffondendosi con rapidità.Oggi nel recinto ci sono: un povero romano rappresentante del popolo, l’avvocato difensore di Nerone, un ex schiavo di Nerone, attuale servo di un patrizio, un pompiere di Roma, un giornalista e una strana voce non udibile a tutti, di un extraterrestre.....Gli argomenti a favore dell’accusato sono stati:• Almomentodell’incendioNeroneeraadAnzionellasuavilla.• AmavaRomaeilsuopopolo.• Hapermessol’ingressodelpopoloneigiardinidellasuavillaperproteggerli

dalfuoco.• Haprovvedutocibiaicolpiti.• Gliedificieranoinlegnoeutilizzavanoperl’illuminazioneelacucinafiamme

libere.Gli argomenti in contro:• Dopo essere stato controllato il fuoco, curiosamente si è riacceso nel

territoriodeipatrizi,nelpostodoveNeronevolevacostruirelasuanuovavilla.

• SièparlatoalungodelcaratterepazzescodiNerone.• AlcunepersonehannodichiaratodistarobbedendoagliordinidiNeronedi

colpireRoma.• Il secondo incendio sarebbe divampato dal giardino di un prefetto del

pretorio,amicodell’imperatore.• Gliincendiarichesonostatiidentificatisidicecheeranoisuoiservi.Si informa che le deposizioni sono state interrotte da una voce che chiedeva ogni tanto spiegazioni a tutti quelli che erano nel recinto.Dopo una fervorosa arringa dell’avvocato difensore, i suoi testimoni e di una contestazione non meno fervorosa degli accusatori, la giuria ha trovato il reo colpevole del delitto di cui era stato accusato.

UN LIBRO PER AMICO

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Il mezzosoprano italo-argentino Nidia Palacios nasce a Buenos Aires dove studia flauto e canto al Conservatorio Nazionale Carlos L. Buchardo. Continua gli studi all’Istituto Superiore d’Arte del Teatro Colón perfezionandosi successivamente nella Scuola Superiore di Musica di Karlsruhe in Germania con la professoressa Maria Venuti.Ecco l’inizio del curriculum dell’interprete del Giulio Cesare al Teatro Argentino di La Plata, per saperne di più vi invitiamo a visitare il sito www.nidiapalacios.com/index.html; ma forse quello che non vi troverete è che Nidia è figlia di una nostra alunna e che ci ha fatto visita in una fredda serata alla Dante.• Dove e quando inizia la tua vocazione per il canto?Sono cresciuta in un ambiente dove la domenica non mancava mai il canto, l’opera; mio nonno mi addormentava cantandomi “Carmen” o il “Coro di Nabucco”, non so dire se è una vocazione o l’atmosfera che mi ha circondato durante tutta la mia infanzia.• Haiunavitaaffascinante,haiincominciatodapiccola,èdifficilestareneltuolivello?Comeseiarrivata?Ho incominciato qui in Argentina in un momento in cui l’arte era molto importante, nell’epoca d’oro dei cantanti di origine italiana: Mirta Garbarini, Dante Ranieri...ho avuto uno staff di professori che hanno vissuto il palcoscenico, non solo insegnavano teoria, dunque sono andata via con una formazione internazionale.Non mi sono mai fissata un traguardo, la vita mi ci ha portato senza accorgermene.All’inizio mi sono stabilita in Germania, là ci sono molti teatri e possibilità; dopo ho fatto un contratto con una agenzia italiana e ho incominciato a girare il mondo.• Come ha preso la tua famiglia la tua decisione di cantare

professionalmente?Io cantavo sempre e volentieri, nel coro, sotto la doccia, studiavo canto e flauto traverso; ho incominciato a guadagnare i miei primi soldi cantando nel Coro Nazionale, questo mi permetteva di lavorare e studiare e mi sono accorta che potevo cantare e guadagnare soldi.• Se potessi andare indietro nel tempo, faresti lo stesso?A me piacciono tante cose che una vita sola non basterebbe per fare tutto; non avrei avuto un piano definito, ma senz’altro sarebbe stato nel campo dell’arte, lavorando con le mani, forse dipingendo, ricamando, facendo dei costumi.- Fare un ruolo maschile comporta la stessa preparazione che un ruolo femminile? In questo Giulio Cesare che sto componendo ho faticato con la gestualità barocca perché è difficile non cadere nel femminile, dovevo passare da un gesto all’altro in un modo plastico, se lo fa un uomo rimane sempre maschile; io avrei fatto diversamente però è il coreografo a dirti cosa vuole.• Hai affrontato pubblici di diversi paesi, forse il più esotico è quello giapponese, come ti sei sentita?Sono preparatissimi, la gente del pubblico quasi recitava con me; chi sviluppa una passione por l’opera si occupa per mesi. Quando finisce la recita fanno file di 500 metri per avere l’autografo e anche questo è organizzato. Là il biglietto costa tantissimo, i ricchi ti portano la sciarpa di Kenzo per fartela firmare e dopo la usano autografata.• Qual è stato il pubblico più affettuoso e quale il più strano?Il più affettuoso il tedesco, anche se vi sembrerà strano, se una cosa piace lo dimostrano con l’applauso, se no, pla pla e se ne vanno a casa. Sono neutrali.• Qual è stata la prima opera che hai cantato e come ti sei sentita?(*)La prima opera è stata “L’italiana in Algeria” di Rossini, dove ho fatto il ruolo di protagonista. Ho sentito una grandissima responsabilità.Ho avuto la fortuna di avere un grande regista come Tobias Richter che mi ha portato per mano capendo che io mi stavo facendo le ossa e siccome ero molto insicura, lui mi ha incoraggiato.• Se hai problemi con la tua voce, come fai?Beh, penso due o tre volte al giorno di uccidermi, dopo mi prendo un’aspirina e mi rassegno; mi è capitato in questi giorni, cantando il Giulio Cesare amalatissima.• Quanto conta la cantante e quanto l’attrice nel momento

della recita?Mi piace moltissimo recitare, canto perché accompagno quello che recito; se non riesci ad emozionare... una voce bella non basta, chi va a teatro vuole avere una emozione.. Guardo la Callas e penso che oggi non avrebbe fatto mai una carriera così, pero ti faceva morire per la recita. Godo le produzioni dove il regista ti permette di fare uscire da te l’attrice che hai dentro.• Qual è stata la tua opera preferita e perché?“La Cenerentola” perché divento principessa.• Sappiamo che ti sei comprata anche il vestito...Sì, ho avuto la fortuna che me lo vendessero, è bellissimo e poi, adoro Rossini...• Èstatodifficilerappresentareun’operabaroccacomeGiulioCesare?Il barocco mi piace molto, credo che i compositori barocchi cercavano di attrarre l’attenzione di tutto il pubblico, non solo di quello più preparato. I temi sono molto attuali. In Giulio Cesare il leit motiv è il potere, la voglia di conquista. Non avevo mai fatto prima il personaggio di Giulio Cesare.• CometiseisentitarecitandoGiulioCesare?Ho cercato di essere psicologicamente vicina a quello che pensava lui: era un conquistatore, però era nobile, ripudiava gli assassini; ho tentato di vedere che cosa aveva questo uomo in testa, il potere ti fa sentire un po’ Dio, invece lui aveva una disciplina. Ho cercato di rappresentare un cuore puro, forte, duro, però che si può commuovere.• Qual è il ruolo che hai più a cuore? “Il Cherubino”, è stato il mio primo ruolo, l’ho interpretato al teatro Roma di Avellaneda. Il mio papà già non c’era, mi avevano prestato degli indumenti e ho indossato una camicia tutta ricamata dalla nonna...

Formazione Linguistica e Culturale 1 Lunediì e Giovediì 17.00 – 19.00GIULIO CESARE HA VISITATO LA DANTE

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LA CUCINA ITALIANA ALLA DANTE...

UN GIORNO DI CUCINA

È stata una giornata bellissima, quando giovedì 16 settembre abbiamo fatto una piccola lezione di cucina con il massimo cuoco della Dante: Ariel. Siamo stati divisi in tre gruppi di lavoro:uno ha fatto il riso con i funghi, l’altro i peperoni fritti con le mandorle e l’uvetta e delle paste fritte con semi d’anice. L’ultimo gruppo ha prepa-rato gli spaghetti con i cavoli, patate e formaggio. Tutti insieme abbiamo fatto un bel dessert: gnocchi di prugne. Ringraziamo i nostri compagni: Nestor, Graciela, Belen, Rosa e Ana, aiuto-cuochi di Ariel. Alla fine abbiamo mangiato tutti questi piatti e abbiamo finito con i pizzocchelli che ha por-tato Erica. É stata una esperienza meravigliosa e molto istruttiva per noi.

B1 Martediì e Giovediì 19.00 – 21.00

Formazione Linguistica e Culturale 1 Lunediì e Giovediì 17.00 – 19.00

09. Strada Facendo

IN VISITA AL CORSO DI CUCINA

Ogni giovedì, alla stessa ora da due anni, lavoriamo in gruppo, composto da cinque donne e un ragazzo. A tutti ci piace cucina-re insieme al nostro “Supercuoco Cattivo”. Lui si incarica di sistemare il tavolo con tutti i prodotti tipici della vera cucina italiana.Tutte le lezioni ci sorprendiamo quando il nostro cuoco “Ariel” comincia a dettare le ricette che ci piacciono tantissimo. Allora, noi lasciamo volare l’immaginazione ed entriamo nella tradizione che ci porta alle diverse regioni della nostra bella Italia.Grazie Dante per darci questa possibilità d’imparare la lingua gastronomica!

Gruppo di cucina Giovedì dalle 19.00 alle 21.00

GLI EX VISITANO «LA CUCINA» DELLA DANTE

Abbiamo condiviso la lezione di cucina, dove abbiamo fatto dei dolci. Questa lezione è stata molto divertente e dinamica, e le due ore sono passate in un attimo. La crema pasticcera non avremmo mai pensato che fosse così facile da preparare, tra l’altro, col vero sapore casereccio.É stata una cucina semplice, però molto saporita.Secondo noi, oltre alla preparazione del cibo, è im-portantissimo il fatto di riunirsi a tavola, la cerimonia di condividere tempo, spazio, chiacchiere, risate, e lavori propri della cucina: il rituale più ancestrale, sin dall’invenzione del fuoco. Vogliamo fare accenno ai rapporti con altri gruppi della Dante: non importa la differenza di studio o di livello, ma solo l’amore per la cucina che si sposa benissimo con la lingua italiana.

Gli “EX” siamo: Gilda, Michele, Sandro e Tony!

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LABORATORIO DI MUSICA ITALIANA AGOSTO-SETTEMBRE 2010

Con la professoressa Monica Paese abbiamo fatto un viaggio nel “paese di Monica”, cioè il paese della musica italiana.Attraverso i giochi, i video e le canzoni abbiamo fatto un percorso riguardante per la storia e i generi musicali italiani in un modo divertente e ludico.Sono state sette settimane in cui ci siamo conosciuti e si è formato un meraviglioso gruppo di lavoro, in gamba, creativo, con tanto talento che è persino arrivato al Festival di Sanremo!Oggi, 22 settembre 2010, siamo al Festival: abbiamo presentato e cantato i più importanti cantautori italiani e abbiamo delle vincitrici! Liliana Bresciani e Paola Oliva con il brano “Vattene Amore” di Amedeo Minghi e Mietta.Vogliamo un bis!!

Agostina – Alessandra – Daniela - Elena - Gabriela – Gisela – LilianaLiliana – Maria – Micaela – Paola.

LABORATORI FIRMATI EMILIA ROMAGNA

TRA PENNELLATE E BUON UMORE UN SABATO DIVERSO ALLA DANTE...

È stata una esperienza meravigliosa!Dall’inizio, con tutti i giochi che abbiamo fatto in salone, c’ è stato lima di gioia, allegria ed entusiasmo.Dopo ci siamo divise in gruppi e abbiamo cominciato a lavorare. Diversi materiali come pennelli, gemme di colori, specchi di diverse forme, gesso, e un po’ di pittura ci aspettavano nelle tavole per inserirci nell’arte dei mosaici.Insieme ad altri compagni abbiamo condiviso questa esperienza, imparando cose nuove sull’Emilia Romagna e ci hanno fatto vivere un pomeriggio indimenticabile alla Dante.

LABORATORIO DI ARTE

Giocare, cantare, ballare, assaggiare gustosi cibi tipici, e soprattutto, imparare!!!Tutto questo l’abbiamo fatto nella bellissima giornata dei laboratori sulla regione Emilia-Romagna, il 4 settembre scorso.Io mi ero iscritta nel laboratorio di arte e, alla fi ne della giornata, ero convinta che avevo fatto una scelta meravigliosa!!!Per circa 3 ore, ho lasciato andare la mia immaginazione e la mia creatività, scambiando idee e conoscenze con le altre compagne. La nostra guida è stato il professor Angelo. Un insegnante molto affettuo-so che ci ha fatto viaggiare attraverso la storia per conoscere le origini dell’arte musiva.Così, mentre incollavamo tessere e fabbricavamo mosaici multicolori, Angelo ci raccontava che circa nell’anno 3000 a.C., i sumeri decoravano già le loro costruzioni con piccoli pezzi di pietre varie. Nel III secolo a.C., in Grecia s’incomincia con la tecnica delle tessere tagliate, che si utilizzano anche per i pavimenti. Questo fi ne più pratico, è stato anche adottato dai romani.Ma, senza dubbio, il mosaico arriva all’espressione più splendente nell’Impero Bizantino. Infatti, sono i bizantini che nel 540 entrano trionfalmente a Ravenna e trasmettono la tecnica della meravigliosa arte musiva. Così, questa città dell’Emilia Romagna, è da circa 1500 anni l’incaricata di conservare e sviluppare questa tradizione e farla conoscere a tutto il mondo. E siccome il mondo gira ed il tempo passa, nel secolo XXI, qui alla Dante di Ramos Mejía, noi eravamo ispirate e inserivamo pezzettini di vetro su un disegno che, minuto a minuto, diventava sempre più bello e policromo. Finalmente, la soddisfazione dell’opera conclusa è stata indimenticabile. Poi sono arrivate le fotografi e di gruppo, la presentazione, l’ammirazione per il lavoro degli altri gruppi, il divertimento, le risate, la sfi da di parlare in italiano tutta la giornata … insomma, un’esperienza che porterò sempre con me.

Teresa Fellone – B1

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11. Strada Facendo

LABORATORI FIRMATI EMILIA ROMAGNA

LABORATORIO DI CUCINA

Quando Mariangela è arrivata con la notizia che alla Dante si faceva il laboratorio di cucina, subito mi sono iscritta anch´io!!In quella bellissima giornata è stato possibile imparare, attraverso il gioco, il fare e lo stare insieme, i piatti della cucina dell’Emilia Romagna, grazie alle spiegazioni del nostro cuoco Ariel.Ciascuno di noi, sulla propria spianatoia e con ricetta in mano, si è divertito impastando acqua, farina, sale, uova e simulando un viaggio alla scoperta delle delizie regionali: le sfrappole, i biscotti ferraresi, i ravioli bolognesi, le tigelle modanesi e le piccole castagnole.Non mancarono le piadine con prosciutto e rucola, gnocchetti della montagna gratinati e tagliatelle al pomodoro con ragù.Alla fine della giornata tutti abbiamo goduto di una vera festa della cucina italiana.Bravo cuoco!!!!!

LABORATORIO DI CANTO

C’era tanta emozione da parte di tutti gli alunni della Dante di Ramos per questo giorno c’erano tanti laboratori ma il nostro sembrava il più divertente. Quindi noi e altri otto compagni ci siamo iscritti per imparare qualche canzone di diversi artisti italiani, di ieri e di oggi, la vecchia e la nuova generazione.Per cominciare ci siamo divisi in due gruppi: “I Big” e “Le nuove proposte”. Il primo gruppo ha imparato delle canzoni di Orietta Berti, Gianni Morandi e Zucchero, mentre il secondo ha lavorato con Laura Pausini, Lunapop e Luciano Ligabue. Impossibile non parlare a questo punto dell’accompagnamento che ci hanno dato due delle nostre meravigliose professoresse: Estela e Barbara. Loro sono state attente alla nostra pronuncia e alla nostra voce, ma soprattutto ci hanno aiutato a vincere la nostra “paura scenica”. Certamente alcuni dei nostri compagni non hanno avuto questo problema: Andrés e Rodrigo per esempio, trasmetterano tutta la loro energia mentre gli altri provava-no ad imparare le parole delle canzoni. Ada è stato un altro esempio: lei non solo incitava ma faceva delle correzioni nei nomi dei cantanti quando gli altri magari non sapevano bene chi cantava qualche canzone.Ma in questo laboratorio non abbiamo solo cantato. Le professoresse avevano una sorpresa per la fine della presentazione. Ci aspettava una grandissima cantante romagnola!! In quale altro modo si può concludere un laboratorio di musica se non con la presenza di Raffaela Carrà? E così, in tempo record, I Big e Le nuove proposte, si sono messi insieme per imparare la sensuale coreografia che Barbara ha condiviso con noi. Questa è anche stata una buona scusa per far ballare al ritmo di “A far l’amore comincia tu” tutti quelli che sono andati alla Dante per scoprire i costumi e le tradizioni dell’Emilia Romagna. Non c’è nessun dubbio: li abbiamo portati fuori città!

Tre ore di divertimento, ma anche lavoro in gruppo e concentrazione...il tempo è volato!In particolare mi sono sentita rilassata, benché fosse la mia prima esperienza con capittura! Mi sono emozionata tantissimo, quando ho visto il lavoro finito.Veramente mi sono sorpresa... sembravano opere d’arte!Voglio ringraziare tutte le persone che hanno organizzato questo laboratorio d’arte, specialmente il professor Angelo.Ovviamente la Dante che ci permette non solo d’imparare questa bellissima lingua ma anche di incontrarci CON LA CIVILTÀ di questo paese.GRAZIE!!!!!L’ARTEÈL’ESPRESSIONEPIÙVELOCEDELPENSIERO(ANGELAVATTESE).

Patricia A. Sonnante – C2

Florencia Campagna – B1

Nadia Keilis – C2

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Settimana italiana 2010 “una lingua per amica: l’italiano, nostro e degli altri”

UN SABATO MOLTO ITALIANO…IN PIAZZA!

Sabato 23 ottobre, in occasione della conclusione della “Settimana Italiana”, la Dante di Ramos Mejía ha organizzato varie attività all’aperto. Gli allievi si sono ritrovati in una soleggiata piazza Mitre per passare una giornata differente.I giochi si sono aperti con una caccia al tesoro in cui le cinque squadre presenti si sono affrontate a colpi di ingegno e intuizio-ne, risolvendo enigmi diabolicamente preparati dalla perfida Anna. L’abilità dei concorrenti ha però ampiamente superato le difficoltà e solo il tempo impiegato per la soluzione degli otto indovinelli ha fatto la differenza. Al termine del gioco la squadra vincitrice si è spartita i premi in palio consistenti in un bauletto pieno di dobloni d’oro (gli attenti allievi non si sono fatti ingannare e hanno presto capito che si trattava di volgari imitazioni di cioccolato) e altre prelibatezze.Le squadre hanno continuato a giocare con le attività ludico-formative organizzate e professionalmente realizzate dalle allieve di Glottodidattica 1, 2 e 3. Tra un ballo e una guerra di padelle la mattinata si è conclusa con una canzone di Eros e un pranzo al sacco.La partecipazione e l’entusiasmo dimostrato dagli allievi e dagli insegnanti sono stati la migliore dimostrazione della riuscita di questo sabato “alternativo” in cui tutti insieme abbiamo rappresentato un tassello di quel grande e variopinto mosaico che è la comunità degli amanti della lingua italiana nel mondo.

Professor Gabriele Avellis

UN ITALIANO PER AMICO

Venerdì 22 Ottobre dalle 19 alle 20, nel salone della Dante, si è fatto un incontro molto piacevole per tutti.Per la settimana italiana nel mondo una delle attività proposte è stata quella di portare un amico o parente italiano che potesse raccontare le proprie esperienze di vita, e così il venerdì abbiamo trascorso un momento insieme, alunni, insegnanti e ospiti, hanno goduto delle diverse attività.Dopo aver giocato con dei nastri colorati facendo diverse forme ed essersi divisi in gruppi, all’interno di questi ogni ospite è stato intervistato dagli alunni.Dopo aver chiacchierato l’ospite è stato presentato a tutti con un cartellone in cui, i nuovi amici, con ogni lettera del nome dell’ospite, dovevano esprimere una sensazione che l`ospite aveva provocato in loro mentre raccontava la propria storia.Per chiudere la giornata tutti insieme abbiamo cantato con molto entusiasmo la canzone “l’amico è”, l`inno all’amicizia: cantate anche voi un pò e sentite l’energia che provoca l’amicizia!L’AMICO ÈQUALCOSACHEPIÙCEN’ÈMEGLIOÈÈ UN SILENZIOCHE PUÒ DIVENTARE MUSICADA CANTARE IN CORO IO CON TE

Professoressa Adriana Veron Velussi

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13. Strada Facendo

QUESTI INVECE SONO I COMMENTI DI ALCUNI DEI NOSTRI ALUNNI

“Attraverso la pubblicità che abbiamo creato, abbiamo lavorato sui falsi amici”.

“Una volta in più lavorando tutti insieme come ci piace fare, siamo riusciti a fare un vero lavoro di gruppo”.

“La settimana italiana mi ha dato una sensazione di appartenenza”.

“Il labirinto della lingua è stato divertente”.

“É stata una serata rilassante, tra cinema, lettura e musica”.

“La settimana italiana è stata una esperienza meravigliosa. Siamo stati tutti insieme, condividendo una delle nostre passioni, la

lingua italiana”.

“Abbiamo visto e partecipato al cine-dibattito, poi c´era la musica, lingua, letteratura e tante altre cose...e ci siamo veramente

commossi con la visita dei nostri amici italiani!!!”

“La settimana è finita con la caccia al tesoro nella piazza, sotto il sole, che ci riscaldava gradevolmente!”

MOSTRA DI FOTO E DI PUBBLICITÀ PER LA SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA

Come ogni anno, la settimana della lingua ci propone una nuova sfida: stimolare l’ immaginazione dei nostri alunni per fare bella mostra di quanto imparano e si fa nella nostra Dante; per martedì 19 e mercoledì 20 ottobre si sono organizzate due mostre: una di pubblicità e l’altra di foto.Le mostre hanno avuto come scopo quello di rappresentare attraverso un video o le foto il tema di quest’anno.Le pubblicità hanno messo in evidenza l’influsso della lingua italiana nel lunfardo “porteño”,il rapporto della lingua con la cucina, il mutamento della lingua messo in evidenza attraverso le pubblicità apparse in TV dalla loro nascita ad oggi, ecc.La mostra fotografica ha messo in rilievo l’amicizia creata partendo dall’apprendimento dell’italiano, l’uso dell’italiano nella vita quotidiana degli argentini, le impronte che hanno lasciato gli italiani nella città di Buenos Aires, gli italiani venuti tanti anni fa, lasciando nei loro discendenti l’amore per la lingua e per la terra lontana.

Professoressa Patricia Battistin

IL LABIRINTO DELLA LINGUA

La lingua italiana non è solo quella che ritroviamo fra le pagine del vocabolario, la lingua vera, quella di tutti i giorni, è quella che si parla per strada, con espressioni idiomatiche che raccontano i tempi che cambiano, e al tempo stesso sono biglietto da visita di chi le usa. Attraverso il cinema, la musica, la letteratura e la cucina abbiamo cercato di rappresentare quest’Italia che cambia, le differenze fra l’italiano parlato all’estero e quello insegnato in Italia, ma anche le enormi variazioni che la nostra lingua assume all’interno della penisola stessa, grazie a quella grande ricchezza che sono i dialetti, tesoro di una varietà di radici e provenienze spesso dimenticate.Nel cinema, con film come ‘Il Postino’ o ‘Acqua e Sapone’, abbiamo analizzato l’italiano parlato dagli stranieri in Italia; durante il labora-torio di musica abbiamo riscoperto grandi classici della musica italiana con De Gregori e Venditti, spingendoci alla scoperta del significato sociale di alcuni loro temi, fino a ballare sulle note di Caparezza!Che dire poi del caffè letterario, dove, sparsi fra i tavolini abbiamo sfogliato e discusso racconti dei più interessanti scrittori italiani con-temporanei, da Tabucchi a Baricco, per finire col grande Stefano Benni, che nel mio cuore di bolognese cresciuto al ‘Bar Sport’, occuperà sempre un ruolo particolare.Per finire poi, un altro interessante laboratorio è stato quello dove ci siamo potuti confrontare con modi di dire che ormai sono entrati nell’uso comune, attraverso la musica, il cinema e la letteratura, espressioni giovanili o legate ad accadimenti recenti, di cui non possiamo ormai fare a meno.Poteva mancare la cucina? ¡Claro que no! Così sotto la supervisione dello chef Ariel, durante la sua consueta lezione di cucina, abbiamo potuto carpire qualche segreto e chissà, copiare qualche ricetta da riproporre poi a casa... aggiungendo ovviamente quel tocco personale di fantasia che rende ogni piatto un’opera d’arte!

Professor Adalberto Parenti - Lunedi e giovedi dalle 19 alle 21

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Quando nel 1975 il mio datore di lavoro mi ha prestato il libro “La storia” di Elsa Morante, non ho capito l’importanza e la dimensione di quel romanzo. In quel momento mi ha molto colpito la storia di questa maestrina paurosa, della sua condizione di ebrea da parte di madre, che cresce i suoi figli, il più piccolo frutto di una violenza subita da un tedesco, da sola e con la paura delle leggi razziali e che alla fine, come Maria di fronte alla croce, è testimone della scomparsa di entrambi i figli, e soltanto da quel momento lei si abbandona alla follia… Ecco una brevissima sintesi, forse un po’ sconnessa del mio ricordo adolescente di questo libro, ma la Morante va oltre, è un romanzo indignato, ribelle, polemico, ideologico, sembra quasi un manifesto che condanna la Storia. Un romanzo di dolore, di grande intensità, disperazione, tensione, saggezza, bellezza… Dall’intimità della fragile Ida, che man mano trascorre il tempo diventa sempre più forte e agguerrita, viene raccontata la Storia di un Paese, in una topografia ristretta, limitata, cioè i quartieri poveri di Roma: San Lorenzo, il Ghetto, Porta Portese, che fanno da cornice e nel cui interno si nasce, si cresce, si soffre e si muore. La gran novità di questo romanzo, è che è stato scritto in un’epoca in cui si cercava di dimenticare, si guardava con in-differenza quel passato che vergognava l’Italia. La Storia viene raccontata come una cronaca di quartiere, dove si ricostruiscono, grazie a testimonianze raccolte, o per conoscenza diretta, gli antefatti, anno per anno, di un triste episodio riportato tra le notizie del giorno da un quotidiano romano nel giugno del 1947, due anni dopo la conclusione della seconda guerra mondiale. Una madre con il suo figlioletto di sei anni e una cagna vengono ritrovati in un appartamento: il bambino morto, la madre fuori di sé, e la cagna così feroce nel difendere l’accesso alla casa che secondo il cronista, per entrare è stato necessario uccidere anche lei. Che cosa ha condotto a una fine così tragica quella povera famigliola? E, siccome La Storia non è un giallo, posso raccontarvi la fine, dato che quello che più avvince è la corsa degli eventi di quella povera madre per giungere a quel tragico giorno. Elsa Morante è una grande ideatrice di metafore, e ad esse ricorre per raccontare i momenti più tragici di questo libro, che va letto in modo accurato per scoprirci, dietro la storia intima, una Storia corale che coinvolge tutto il Paese, anzi l’intera umanità; e che sebbene sia stato scritto 35 anni fa su fatti accaduti sei decenni fa, ha un vigore tutto attuale.

Professor Angelo Farina

Una esperienza tanto ricca quanto speciale, nonché abbastanza impegnativa. 240 congressisti coloravano ogni giorno il grande salone di stile fiorentino con il suo palcoscenico centenario, dove la DANTE ALIGHIERI DI ROSARIO svolgeva la commemorazione del suo 100º anniversario. La cerimonia d’inaugurazione con la sfilata di alunni con la bandiera argentina e la bandiera italiana fu accompagnata dalle note dell’inno argentino e l’italiano, cantati a viva voce da tutto il pubblico presente. Una cerimonia tipicamente e tradizio-nalmente argentina. Bella e solenne dimostrazione di una comunità italo argentina più viva che mai ed allargata, giorno per giorno nella sua discendenza. Vorrei sottolineare in particolare i cinque giorni di esauriente analisi e aggiornamento della lingua italiana, a carico di due professori, due tra i massimi studiosi e linguisti contemporanei: il prof. Luca Serianni e il prof. Giuseppe Patota. Docenti entrambi dell’Università La Sapienza DI ROMA e dell’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA, ricercatori instancabili della storia linguistica italiana, autori dei Manuali di grammatica di riferimento più studiati e Direttori e Consiglieri scientifici del Grande Dizionario Italiano Garzanti. Una esperienza condivisa anche con molti colleghi di tutto il Sud America che ci presentarono i loro metodi di lavoro nonché la loro attività scolastica degli ultimi anni. Tutto questo in soli 5 giorni. Una riflessione profonda, un magnifico bagno linguistico e il rinnovamento della passione per la lingua che ci accomuna, e che anzi che a perdersi, continua in ognuno di noi in piena crescita: questa è la traccia e l’impronta che mi è rimasta. Un sincero e caloroso GRAZIE alla Dante Alighieri di Ramos Mejía che mi ha concesso quest’opportunità.

Professoressa Estela Diminich

L´ARTE DI LEGGERE...La storia di Elsa Morante:Leggere il fascismo con lo sguardo dei ‘70

CONGRESSO SUDAMERICANOA ROSARIO!

Rosario, 11 settembre 2010

“La lingua Italiana,lingua di ieri e lingua di oggi”

Dott. Alessandro Masi Segretario Generale Dante Alighieri di Roma

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MASTER ITALS:SILVIA & SILVIA FINALMENTE DIPLOMATE!

LA DANTE ALIGHIERI DI RAMOS A“BUENOS AIRES CELEBRA ITALIA”

15. Strada Facendo

Luglio 2010. Un mese speciale, favoloso!! Io e Silvia Varia siamo andate a Venezia a discutere la nostra tesi all’Università Ca’ Foscari. L’avventura è iniziata un anno e mezzo fa quando ci siamo iscritte per fare on line il Master in Didattica dell’italiano per stranieri. Il corso on line è stato favoloso, abbiamo interagito con professori d’italiano di tutto il mondo, abbiamo fatto dei lavori di gruppo con professori del Giappone, dell’Australia e della Norvegia. Abbiamo concluso la nostra carriera con la discussione della nostra tesi davanti a diversi professori dell’Università e a tutti i compagni con cui abbiamo condiviso l’anno e mezzo di lavoro intenso. L’argomento della nostra tesi, coerente con il nostro lavoro, è stato sulla glottodidattica ludica e per fortuna il risultato è stato ottimo. Oggi anche in Italia viene apprezzato l’insegnamento della lingua attraverso la ludicità e la creatività. Vorrei approfittare per ringraziare anzitutto le alunne della Dante che ci hanno aiutato a preparare le attività che abbiamo presentato a Venezia e il Prof.Fabio Caon, professore dell’Università Ca’ Foscari e il nostro tutor della tesi con il quale abbiamo lavorato benissimo, ci ha trasmesso molta energia, molta forza e molto entusiasmo durante tutta la preparazione della nostra tesi. Grazie Fabio!

Professoressa Silvia Fastuca

Domenica 7 novembre anche la Dante Alighieri di Ramos Mejia era presente al grande evento organizzato per la collettività italiana: “Buenos Aires celebra Italia”. In piena Av. De Mayo, Capital, all’interno dello stand del programma radiofonico Mezzogiorno di Fuoco, la Dante si è presentata simulando delle attività che si svolgono ogni giorno in aula: un rompighiaccio, un gioco con il lessico attraverso dei cappelli coloratissimi e una coreografia a ritmo del divertentissimo singolo di Alex Britti “La vasca”.Ringraziamo i nostri alunni che ci hanno accompagnati e che hanno saputo coinvolgere anche il resto del pubblico presente. In pochi minuti abbiamo dimostrato come è possibile imparare una lingua divertendosi!

Professoresse Barbara Bonacin e Adriana Veron Velussi

LA PILLOLA METODOLOGICA

SARETE LEGGENDA! SE SIAMO CONVINTI CHE AVREMO SUCCESSO CAPITERÀ CIÒ CHE CI ASPETTIAMOOggi condividiamo un lavoro, fatto in aula con un livello A2-B1, che all’inizio ha provocato una reazione di sorpresa ma alla fine il risultato sappiamo che sarà una leggenda!Il rompighiaccio iniziale ha aiutato a portare avanti il lavoro. In quest’attività iniziale due gruppi gareggiavano: ognuno, dopo aver ricevuto dei cartoncini con delle regioni italiane e i loro capoluoghi, ha dovuto provare a scoprire insieme quale attività si doveva svolgere senza l’aiuto dell’insegnante (ovviamente era abbinare i cartoncini di ogni regione con il capoluogo). Dopo averlo scoperto dovevano disporre i cartoncini formando la mappa dell’Italia. Certamente la carta geografica che è sempre appesa in aula era stata nascosta prima che arrivassero tutti.Dopo aver finito il rompighiaccio siamo andati in aula d’informatica: aprendo le loro poste, gli alunni hanno trovato un link che conteneva diverse leggende di ogni regione. http://digilander.libero.it/leggendeitaliane/index2.htmL’attività successiva forse era semplice: si doveva scegliere una regione, cercare una leggenda, leggerla e poi raccontarla ad un altro compagno. Ma il vero lavoro è cominciato subito dopo: in coppie dovevano creare nuove leggende!Le facce, prima stupite, pian piano hanno cominciato a pensare e hanno provato a scrivere senza avere nemmeno un’idea di quale argomento scegliere. Alcuni minuti dopo la concentrazione era assoluta: era cominciato il processo di creazione delle loro leggende! Ma il processo era pieno di sorrisi e lentamente i visi si sono illuminati, e adesso il risultato finale lo vogliamo condividere con tutti voi!Veramente credo che nessuno debba scoraggiarsi, né alunni né docenti, se non arriva un’idea immediatamente: abbiate fiducia che il compito sarà ancora meglio di quello che vi aspettavate!Professoressa Adriana Veron Velussi

Dott. Alessandro Masi Segretario Generale Dante Alighieri di Roma

A2 - B 1 Lunedi Venerdi 19.00-21.00

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LE MASSIME DISCARIPATRICIA...

UNA PILLOLA CHE CONTINUA…

ÈproprioveroquellochescrivelanostraAdriana!Bastacredereneinostrialunni!!Econquesteparolevoglioriprendereunfattosuccessoinaulaaccennatoinunprecedentearticolo(vediarticolo“Iprogettideinostrialunni”)daunmiocorsoA1-A2.Ammettiamolochelapartepiùbelladiuncompleannoèquandotipresentanounbelpaccodaaprire,mamaiavreipensatochequelgiornoilpazzogruppodell’A1-A2miavrebberegalatononsoloilsuoaffettomaanchelaconfermache“sonosullastradagiusta”.Quelgiorno,alle13.30,c’eraunastranaatmosferaallaDante,imieialunnientravanoquasisenzafarsivedere.L’ordineeraditenermisottocustodiadallalorocompliceCristina,finoallorovia.Mentreaspettavo in sala insegnantipensavoallapossibilesorpresae immaginavogiàuna torta, lamusica,ecc.e invecehocominciatoacapirequandosonoarrivatadavantiallaportadell’aulachec’eramoltodipiù.Appesoallaportac’erauncartellocheindicavailnomeelapubblicitàdiunsalonedibellezza:manonunoqualsiasi,maquellodelmiopaese,SanPolodiPiave,inItalia!!!Quandosonoentratanoncapivoniente,comesenullafosseimieialunniavevanocominciatoapresentarmiilloro“regalo”:l’aulaeradiventataunsaloneambientatoaSanPolodiPiave,ilmiopaesediorigine.Daquelmomentoèpartitoilcopione:tuttihannorecitatoperfettamenteunruolocontinuandoasorprendermiedaemo-zionarmiquandosentivochenominavanoilfiorista,lapasticceriaeleviedelmiopaese.Perunmomentomisonosentitalì!Maallostessotempopensavo:sonopropriotuttipazzi!!PersinoilgattoconglistivalidiShrekegliZeroAssolutosonoriuscitiadinseriretralebattutedeldialogo!Quandolarecitasièconclusamihannospiegatocheavevanocercatotuttiidatisuinternetesulmioprofilodifacebookechepoiavevanoorganizzatoilcopione,tuttonaturalmentescrittoerecitatoSOLOINITALIANO!Hopensatonuovamentechefosserodeipazzi,mapoiqualcunomihadetto:“manonvedichefannoquellochetuglihaiinsegnato?”Nonostante le convinzioni di un insegnante riguardo il propriometodo,ipuntididomandarappresentanolaquotidianitàeognivoltacheescidall’aulapensi“quelgiocosaràpiaciuto?”,“senesonoandatimotivatieconlavogliadipartecipareallaprossimalezione?”.Quelgiornoleconfermearrivaronoinquestomodo.Haproprio ragioneAdriana:crediamoneinostrialunni,diamoglifiduciaepoisarannoloroasorprenderci!!!GrazieA1-A2peresservimessiingiocoeregalarmilavostracreatività!!!!

Professoressa Barbara Bonacin - A2-A2 Martedi e Giovediì 13.30-15.00

LA LEGGENDA DEL LEONE DEL COLOSSEORacconta una leggenda dei cittadini romani secondo la quale ancora oggi si vede un leone che cammina tra le mura del Colosseo.Non si sa se è vero, ma tutti i giorni in cui c’è la luna piena sparisce un turista argentino…Prima di sparire, il leone lo sceglie perché lo vede bere il “mate”, una bibita con l’erba, senza zucchero e acqua calda, e mangiare anche dei biscotti…Si dice che le ossa siano ancora in una prigione vecchia dove c´è stato un gladiatore famoso chiamato Maximus… Il leone si chiamava Aslan, ed era molto importante perché lui ha mangiato Maximus.Per saziare la fame di Aslan, sette turisti argentini in ogni notte di luna piena devono mettersi in cerchio e fare tredici giri di “mate” e nel cen-tro accendere un falò con un armadio vecchio, e ballare la tarantella fino all’alba…Boh!!

LEGGENDA DEL CANE GUARDIANOC’era una volta un cane vagabondo che abitava nella strada “Rossa” e lo chiamavano “Terry”. Tutti i giorni lui custodiva la strada, giocava con i bambini e le persone che vivevano lì lo alimentavano. Il cane andava per le case di molte donne che lo amavano ed entrava nelle loro case. Però tutte le notti Terry non dormiva ed era cattivo con le persone che lui non conosceva. Dopo dieci anni, un ladro lo ha ammazzato e tutti i cittadini della strada erano tristi. Da quella notte si dice che alcune persone lo vedono passeggiare per la strada “Rossa” come un fantasma che non vuole dire addio.

LA VERA STORIA DEL RERacconta la leggenda che la Torre di Pisa è attualmente pendente perché una volta King Kong ha scelto questa città per fare una sua vacanza (è una bugia che abiti a Hollywood).Lui era tranquillo, si godeva la natura… ma di colpo ha visto una farfalla che volava vicino. Lui voleva prenderla, ma la farfalla era troppo piccola, e King Kong troppo brutto. Dopo due ore, lui era stanco e per riposarsi un po’ appoggiò la mano su-lla famosa torre. Quando ha sentito che la torre si muoveva, si è impaurito e ha corso velocemente fino a Venezia. Quando è arrivato lì, si è buttato tra i gondolieri nei canali. È per questa ragione che l’acqua di Venezia è così sporca, e i cittadini si sono trasferiti in altre città dove abitare.Fine.

KingKongrecentementearrivatoaPisapergodersilasuavacanza.

se vuoi goderti l´italiano per tutta la tua vita, metti in gioco questa ricetta:

IMMAGINAZIONE, TENACIA, AMORE, LUDICITA,

IMPEGNO, ALLEGRIA, NEURONE, ONESTATutto questo nelle stesse proporzioni, quello che si vive non si scorda.

La leggenda del Leone Aslan

LA PILLOLA METODOLOGICA

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