Storia: il 1700 - Tra assolutismo e illuminismo

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L’assolutismo Le caratteristiche dello stato assoluto Nel corso del 600 e del 700 si affermò in Europa l’assolutismo.Le caratteristiche di questa forma di governo erano: 1) La concentrazione del potere nelle mani del re 2) La tendenza ad imporre una determinata confessione religiosa ai sudditi 3) L’adozione di politiche mercantilistiche 4) Una politica estera aggressiva basata sull’espansione territoriale I suoi limiti In Inghilterra fu sconfitto da una rivoluzione: il sovrano non riuscì ad imporre la sua volontà all’assemblea dei grandi aristocratici. Anche in altri stati il potere del monarca non fu mai assoluto, perché sopravvissero molte istituzioni (economiche, politiche e religiose) che si batterono per conservare diritti e autonomie. Economia: il mercantilismo Questa politica economica mirava migliorare la bilancia commerciale: il rapporto tra le merci importate e quelle esportate. Maggiore era il numero delle merci esportate e migliore era la bilancia. Per questo venivano messi dazi sulle importazioni per aumentarne il prezzo, si puntava alla conquista delle colonie per trovare le materie prime. Questo comportava la capacità di sostenere i conflitti con le potenze rivali. La Francia e Luigi XIV È stato considerato il simbolo dell’assolutismo. Il processo era iniziato già con Enrico IV. Luigi XIV accentrò il suo poter, presiedendo il Consiglio della Corona e svuotando di potere i parlamenti e gli Stati generali (le assemblee che rappresentavano il clero, i nobili e la borghesia). La nobiltà venne trasformata in nobiltà di corte allontanandola dai centri di potere (la reggia di Versailles serviva proprio a questo) e legandola ulteriormente con la venalità delle cariche,cioè con la messa in vendita degli uffici pubblici). La persecuzione degli ugonotti Anche l’espulsione degli ugonotti dal paese servì a rafforzare il potere del re. Questo ebbe gravi ripercussioni, perché privò la Francia di un gruppo sociale attivo composto da banchieri, artigiani, imprenditori, operai specializzati. L’assolutismo fallito in Inghilterra Esisteva in Inghilterra un ampio ceto di proprietari coltivatori, ceto borghese, che di fatto impedì lo svilupparsi di un modello assolutistico, aprendo la strada ad un modello politico all’avanguardia. Giacomo I e Carlo I tentarono una politica assolutistica, ma i parlamentari rivendicavano poteri di controllo in diversi ampi. Carlo I perseguitò i puritani che fuggirono dal paese. Un gruppo di questi, i Padri Pellegrini, emigrò verso l’America del Nord. Proteste religiose e politiche si saldarono. Nel 1640 il conflitto tra re e parlamentari sfociò in una guerra civile. Sotto Oliver Cromwell i parlamentari ebbero la meglio e il sovrano venne giustiziato. Alla morte di Cromwell venne restaurata la monarchia. Il parlamento sotto Giacomo II che perseguitava i puritani chiese l’intervento di Guglielmo d’Orange che lo scacciò. Dovette poi accettare una dichiarazione dei diritti dettata dal Parlamento con la

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Assoutismo e illuminismo, mercantilismo e altri importanti mutamenti per l'uomo avvenuti nel 1700; le ripercussioni di questi cambiamenti sono ancora oggi ben visibili; uno dei periodi più interessanti per chi vuole comprendere l'evoluzione della società in cui viviamo

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L’assolutismo

Le caratteristiche dello stato assolutoNel corso del 600 e del 700 si affermò in Europa l’assolutismo.Le caratteristiche di questaforma di governo erano:

1) La concentrazione del potere nelle mani del re2) La tendenza ad imporre una determinata confessione religiosa ai sudditi3) L’adozione di politiche mercantilistiche4) Una politica estera aggressiva basata sull’espansione territoriale

I suoi limitiIn Inghilterra fu sconfitto da una rivoluzione: il sovrano non riuscì ad imporre la sua volontàall’assemblea dei grandi aristocratici. Anche in altri stati il potere del monarca non fu maiassoluto, perché sopravvissero molte istituzioni (economiche, politiche e religiose) che sibatterono per conservare diritti e autonomie.

Economia: il mercantilismoQuesta politica economica mirava migliorare la bilancia commerciale: il rapporto tra le merciimportate e quelle esportate. Maggiore era il numero delle merci esportate e migliore era labilancia. Per questo venivano messi dazi sulle importazioni per aumentarne il prezzo, sipuntava alla conquista delle colonie per trovare le materie prime. Questo comportava lacapacità di sostenere i conflitti con le potenze rivali.

La Francia e Luigi XIVÈ stato considerato il simbolo dell’assolutismo. Il processo era iniziato già con Enrico IV.Luigi XIV accentrò il suo poter, presiedendo il Consiglio della Corona e svuotando di potere iparlamenti e gli Stati generali (le assemblee che rappresentavano il clero, i nobili e laborghesia). La nobiltà venne trasformata in nobiltà di corte allontanandola dai centri di potere(la reggia di Versailles serviva proprio a questo) e legandola ulteriormente con la venalitàdelle cariche,cioè con la messa in vendita degli uffici pubblici).

La persecuzione degli ugonottiAnche l’espulsione degli ugonotti dal paese servì a rafforzare il potere del re. Questo ebbegravi ripercussioni, perché privò la Francia di un gruppo sociale attivo composto dabanchieri, artigiani, imprenditori, operai specializzati.

L’assolutismo fallito in InghilterraEsisteva in Inghilterra un ampio ceto di proprietari coltivatori, ceto borghese, che di fattoimpedì lo svilupparsi di un modello assolutistico, aprendo la strada ad un modello politicoall’avanguardia. Giacomo I e Carlo I tentarono una politica assolutistica, ma i parlamentaririvendicavano poteri di controllo in diversi ampi. Carlo I perseguitò i puritani che fuggironodal paese. Un gruppo di questi, i Padri Pellegrini, emigrò verso l’America del Nord. Protestereligiose e politiche si saldarono. Nel 1640 il conflitto tra re e parlamentari sfociò in unaguerra civile. Sotto Oliver Cromwell i parlamentari ebbero la meglio e il sovrano vennegiustiziato. Alla morte di Cromwell venne restaurata la monarchia. Il parlamento sottoGiacomo II che perseguitava i puritani chiese l’intervento di Guglielmo d’Orange che loscacciò. Dovette poi accettare una dichiarazione dei diritti dettata dal Parlamento con la

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quale si limitava fortemente il potere del sovrano e si stabiliva il controllo del parlamento sumolte questioni importanti, trasformando lo stato inglese in una monarchia parlamentare.Quando si diffuse l’assolutismo in Europa?Quali sono le caratteristiche dell’assolutismo?C’sera il mercantilismo?Chi era il resole?

Il quadro economico europeo del settecentoVi fu una crescita demografica tra il 1700 e il 1800 dovuta al miglioramento dellecondizioni di vita: scomparsa della peste, minore frequenza delle carestie, arricchimento dellediete alimentari, progressi dell’agricoltura (bonifiche, disboscamento, colonizzazione),migliori condizioni igienico sanitarie. I progressi in agricoltura furono dovutiall’introduzione delle recinzioni in Inghilterra e alle nuove colture del mais e della patata(zucchero, cacao, caffè, tè) importate dal Nuovo Mondo.Nell’artigianato si vide l’abolizione delle corporazioni a partire dalla seconda metà delsettecento. Nacque l’industria a domicilio nella quale un imprenditore (tessile) acquistava lematerie prime e le affidava in lavorazione a famiglie contadine per poi ritirare e vendere ilprodotto finito. Con questo metodo si riducevano i costi.Il fenomeno più vistoso dell’economia settecentesca fu lo sviluppo dei commerciinternazionali. La politica mercantilistica seguita dagli stati europei generò una duracompetizione per il controllo dei mari e dei commerci con impiego della forza militare.Questo scontro vide affermarsi i nuovi dominatori dell’economia: l’Inghilterra e laFrancia.Con la guerra dei 7 anni (1754-63) l’Inghilterra si impose incamerando ipossedimenti francesi in America e in Asia. Anche in India l’Inghilterra conquistò il primatocon la East Indian Company (compagnia commerciale privata dotate di patenti con cui lostato garantiva loro il monopolio della navigazione e dei traffici al di là del Capo di BuonaSperanza).

Quali furono le cause dell’incremento demografico europeo nel settecento?Quali furono gli strumenti adottati in prevalenza per aumentare la produzione agricola?

Indica quali nuove coltivazioni vennero introdotte.Descrivi il sistema dell’open fieldSpiega cosa furono le recinzioni

Illustra il sistema di rotazione delle culture e quale immolazione comportò nell’agricolturadelle aree più progredite d’Europa.

Spiega perché l’ordinamento corporativa limitava la possibilità di ammodernamento esviluppo dell’’artigianato europeo

Spiega perché gli stati assoluti europei cercarono di smantellare gli ordinamenti corporativi.Illustra il sistema dell’industria a domicilio e spiega perché esso soppiantò la produzione

artigianaleQuali potenze europee acquisirono un ruolo mondiale di primo piano nel 700?

Come cambiò la presenza degli europei nell’Asia?

[La parte successiva deve essere sintetizzata ]

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L'ANTICO REGIME: LA SOCIETA'I ceti privilegiati: clero e nobiltà

Le caratteristiche dell'Antico regime [Quali sono le caratteristiche dell'Antico regime?]I rivoluzionari francesi chiamarano Ancien régime la società che essi si proponevano ditrasformare. Per estensione il termine viene usato per indicare l'insieme delle gerarchiesociali, delle istituzioni pubbliche e delle forme ideologiche caratteristiche della civiltàeuropea tra XVII e XVIII secolo. Il termine ha un'intonazione negativa: contiene un giudiziocritico sul passato che è considerato antico, arretrato, in contrapposizione al nuovo che larivoluzione francese intendeva fondare.

Antico regime - L'Antico regime era il modo nel quale si indicavano l'insieme dellegerarchie sociali e istituzioni della civiltà del 1700.Ordini - La società non era divisa in classi, ma in ordini. Appartenere ad un ordine davaparticolari privilegi (non pagare imposte, essere giudicato da particolari tribunaliOrdini e privilegi [Che differenza si riscontra tra le classi e gli ordini?]La società non era divisa in classi, ma in ordini: la classe è un concetto economico, dipendedal reddito, ordine è un concetto giuridico: l'appartenenza ad un ordine garantiva particolareprivilegi (non pagare determinate imposte,essere giudicato da particolari tribunali, accedere adeterminate cariche pubbliche o militari, a prescindere dalla ricchezza posseduta. Ciascunordine o "stato" dava vita a istituzioni (assemblee e deputati) incaricate di rappresentarne gliinteressi presso il monarca, che incarnava il potere centrale.R: le classi si basano sulle differenze di reddito e patrimonio, gli ordini sull'appartenenza adeterminate categorie non basate fattori economici.

Il modello dei tre ordiniIl modello fondamentale (realizzato pienamente in Francia) prevedeva tre ordini: il clero, lanobiltà e contadini. Il prestigio e i privilegi si concentravano nei primi due ordini. I privilegiriguardavano anche città, province, regioni, categorie professionali. Non vigeva il principiodell'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.

Una società staticaQuesta struttura per ordini rendeva la società molto più statica di quella attuale in cui è facilerelativamente facile modificare la propria posizione sociale. Nell'antico regime l'appartenenzaad un regime tendeva a perpetuarsi nelle generazioni e la nascita definiva già il posto chesarebbe stato occupato in società.

Il clero: prestigio sociale e immunitàIl clero aveva una vasta e capillare presenza nel corpo sociale. Aveva il monopoliodell'istruzione e della pubblica assistenza, godeva di particolari immunità come il diritto dinon pagare imposte sulle vaste proprietà ecclesiastiche.

La nobiltà: privilegi e simboliNobile era chi disponeva di un titolo (duca, marchese, ecc,) che dava diritto a determinatiprivilegi: da quello di portare la spada a quelli di essere giudicati da tribunali composti damembri del proprio ordine, di avere accesso a cariche esclusive dell'esercito e dellemagistrature, di godere di immunità fiscali. La nobiltà era ancora nel 1700 la classedominante, deteneva gran parte della terra, monopolizzava le cariche pubbliche e gli uffici di

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governo, imponeva i suoi valori e i suoi stili di vita. la nobilitazione era l'aspirazione deiborghesi che avevano fatto fortuna e la strada maestra per raggiungere questo obiettivo eral'acquisto di qualche importante carica pubblica che dava accesso alla cosiddettà nobiltà di"toga".

SIGNORI E CONTADINI

La feudalitàdalla terra la nobiltà traeva la massima ricchezza, intrecciando sfruttamento economico epotere di comando. il signore ricavava rendite sia dalle terre coltivate da lui per mezzo dimezzadri che da quelle sui quali i contadini pagavano un canone. Deteneva inoltre ilmonopolio sui mulini, frantoi, forni, torchi, nonché il diritto di caccia sui suoi territori. Avevapoteri giurisdizionali all'interno del feudo.

Diversi modelli di feudalitàVi erano due modelli in Europa: in Europa occidentale (i contadini erano liberi e le corvéeserano sostituite da tributi in denaro) erano scomparse la servitù della gleba e il sistema dellecorvées (prestazioni di lavoro obbligatorie), mentre erano presenti in Europa orientale.

Le condizioni di vita nelle campagneL'economia si basava soprattutto sull'agricoltura, ma la vita dei contadini era miserabilecostretti com'erano a pagare canoni d'affitto al signore, decime (decima parte del raccolto) alclero e poi lo stato con le imposte dirette e indirette. Nell'eropa orientale si sommava ladipendenza dall'arbitrio del signore: il contadino non poteva llontanarsi dal feudo, né cercareun lavoro migliore, né sposarsi senza il permesso del padrone. A occidente invece la libertàgiuridica aveva attenuato le forme più odiose dello sfruttamento feudale e fuori dalle terrecoltivate dal signore, i coloni erano spesso divenuti piccoli proprietrari di fatto o affittuari,mezzadri, coloni.

I borghesi e il popolo delle città

La borghesia: un gruppo sociale differenziatoSe dalle campagne ci trasferiamo in città, incontriamo un'altra protagonista della societàdell'Antico regime, la borghesia. Il termine indicava la condizione giuridica, con connessiprivilegi, di chi godeva della cittadinanza in una città.La storiografia vi racchiude diverse figure sociali e professionali, banchieri, mercanti,imprenditori artigiani... Si trattava di un gruppo sociale multiforme, diversificato per reddito estile di vita e per importanza sociale nelle diverse regioni europee.

Le aspirazioni borghesiNon erano omogenei neppure i valori e le aspirazioni di cui questo ceto era portatore: tipica,in questo senso, è la situazione della Francia, dove a una borghesia che ricercava la propriapromozione sociale nella proprietà terriera, nella venalità delle cariche o in uno stile di vitaaristocratico, se ne affiancava un'altra che metteva in discussione i privilegi, le gerarchie, leeredità del passato feudale. Questa borghesia costituiva nel 1700 un gruppo sociale in scesa,strettamente coinvolto nello sviluppo della vita produttiva e culturale e interessato a unatrasformazione profonda delle strutture economiche e sociali dell'Antico regime.

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Il popolo e la povertàL'incremento demografico e lo sviluppo economico del 1700 portarono un aumento dellapopolazione urbana che pur rimanendo minoritazia giunse a reppresentare un quintoie forseun quarto del totale nei paesi più sviluppati.La città costituiva un'occasione per i poveri dellecapagne e fu quindi meta di consistenti flussi migratori. Soprattutto nelle grandi città, sivenne sempre addensando un popolo multiforme dedito ai più vari mestieri: garzoni elavoranti delle botteghe artigiane, facchini e scaricatori, domestici, operai delle primemanifatture, lustrascarpe, mendicanti. Se alcune di queste categorie godevano di una certaprotezione a opera dei regolamenti corporativi, la massa del popolo urbano viveva uin unacondizione di miseria e assoluta precarietà: salari bassissimi, nessuna stabilità occupazionale,abitazioni malsane nei caotici quartieri popolòari erano i segni della povertà in città.

L'ANTICO REGIME: LA CULTURA DEI LUMI

L'ILLUMINISMO

Cultura diffusa e opinione pubblicaVivacità culturale:alfabetizzazione: iniziò a diffondersi nei ceti artigiani e professionali e tra gli strati menopoveri della popolazione contadina. I canali fondamentali dell'alfabetizzazione rimanevano lescuole religiose, ma nella seconda metà del secolo si avviò una politica di istruzionepromossa dagli stati. Questo insieme a maggiore richiesta di informazione, più ampiopubblico di lettori, sviluppo dell'editoria, permisero una più rapida e intensa circolazionedelle idee. Fu il secolo delle gazzette, dei periodici popolari, dei primi qupotidiani (il Timesnacque nel 1785). Ai giornali dei letterati si affiancò un'editoria di periodici indirizzati ad unvasto pubblico borghese e urbano. Poprio la nascita di un'opinione pubbica può essereconsiderata uno dei grandi eventi politici e culturali del 1700. Accanto alle accademie e alleuniversità si diffusero canali non istituzionali di dibattito: circoli e societyà scientifiche, club,redazioni di riviste, ma anche gli influenti salotti di intellettuali e i vivaci caffè di Londra,Milano, Venezia e Parigi furono i luoghi in cui si faceva cultura e si formavano le opinionidel 1700.

Il primato della ragione

In questo contesto si sviluppò un movimento intellettuale, l'Illuminismo. Il nome deriva dalfatto che una generazione di intellettuali considerò suo compito fare luce sulla vita sociale,disperdendo le tenebre dell'ignoranza. La luce è quella della ragione. l'illuminismo, scrisseKant (1784) è l'usicta dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso.Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. SapereAude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! è questo il mottodell'illuminismo. Filosofie, dogmi, religioni, tradizioni, istituzioni politiche devono essereindagati e discussi, respinti o accettati a seconda del giudizio che solo la ragione umana puòemettere. essa ha il compito di regolare e indirizzare la vita dell'uomo. il vero, il giusto nonsono più garantiti né da Dio, dalla chiesa, dalle autorità della tradizione: la loro fonte èl'uomo stesso. L'illuminismo propone dunque una visione laica della vita. Inoltre poiché laragione è la facoltà specifica dell'uomo in quanto tale, tutti gli uomini sono uguali e devonoperciò avbere gli stessi diritti e la libertà di esercitarli. Venivano così enunciati i princìpi di

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uguaglianza e libertà che avrebbero assunto un'importanza incalcolabile nella civitàcontemporanea.

Ragione religione e scienza

Religione naturale e tolleranza

L'illuminismo non si schierava contro le religioni, ma contro i dogmi e l'intolleranza, dopo ifatti di sangue causati dalle guerre di religione. Voltaire era in prima fila in questa battaglia(trattato sulla tolleranza (1765). Voltaire non era ateo, ma si professava credente in unareligione naturale: è la ragione stessa che spinge l'uomo a credere nelll'esistenza di un Esseresuperiore, creatore di tutte le cose. Ma l'Essere non si identifica necessariamente con il Diodelle religioni rivelate, nessuna delle quali può pretendere di possedere il mnonopolio dellaverità. La tolleranza era dunque una diretta conseguenza della religione naturale.

Religione, scienza ed esperienza

Gli illuministi concepirono la scienza come struemnto di indagine e ricerca della verità. Sibasarono su questi principi: la scienza è indipendente dalla fede, le conoscenze derivanodall'esperienza e non possono andare al di là di questa; la conoscenza scientifica è unaconoscenza pratica, legata alla tecnica e all'industria.

L'encyclopédie

Gli i. ponevano grande fiducia nel progresso, nella possibiità di migliorare la propriacondizione e ritennero che la cultura e il sapere avessero proprio tale fine. Dovevano perciòessere il più possibile diffusi, per illuminare la società, e finalizzati a scopi pratici. esemplareè la vicenda dell'Encyclopédie pubblicato sotto la direzione di Diderot e D'alembert. Lagrande opera precsentava un nuovo tipo di sapere, dando dignità a quelle arti e tecniche chela cultua tradizionale relegava ai margini. Venduta a dispense, in abbonamento si rivolgevaal più vasto pubblico.

IL PENSIERO POLITICO DELL'ILLUMINISMO

Il liberalismo di Locke

Secondo il giusnaturalismo è l'uomo che ha in sé il diritto naturale e riconosce, in quantoessere umano dei diritti insopprimibili dell'uomo e sente la necessità di organizzarsi e darsidelle leggi. Lo stato, quindi, non è espressione dell'ordine divino, ma nasce dalla volontà deicittadini.

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John Locke sosteneva che nel contratto il cittadino non cede allo stato tutto il suo potere, ma ne delega una parte, quanto è sufficiente a

svolgere il suo compito. Il potere dello Stato è limitato ed è soggetto al controllo dei cittadini; è fondato sul suo consenso che possono

ritirare se lo stato violi la libertà. Per evitare che ciò accada è opportuno dividere i poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) e affidarli a

istituzioni diverse. Il pensiero di Locke avrebbe dato luogo ad una visione politica che si sarebbe affremata nell'800 nel liberalismo,

caratterizzato dall'esaltazione della libertà individuale e dei diritti inviolabili del cittadino di fronte allo stato.

Religione e politica: Montesquieu e Voltaire

Montesquieu riteneva che bisognasse impedire il dispotismo assegnando a diverse istituzionii tre poteri fondamentali dello stato. Voltaire invece riteneva che il modello inglese non fossecompatibile con la situazione francese a causa del potere eccessivo del clero. Pensava che ilsovrano dovesse mantenere un potere assoluto per realizzare le necessarie riforme giuridichee sociali, vincendo le resistenze degli ordini privilegiati.

Rosseau: volontà generale e sovranità popolare

Rosseau pensava che la storia dell'uomo fosse caratterizzata da una continua sopraffazionedel forte sul debole. Le leggi non avevano fatto altro che legalizzare la disuguaglianza el'oppressione. Occorreva allora un nuovo contratto sociale in cui la sovranità fossel'espressione della volontà generale del popolo. la società poteva ammettere disuguaglianzesociali, ma solo finché un cittadino non sia tanto ricco da poterne comprare un altro.

L'ECONOMIA POLITICA E IL LIBERISMO

Politica ed economia

la fisiocrazia

Il liberismo di Adam Smith