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Storia Economica dal Mondo. Dal XVIII secolo ai giorni nostri. Capitolo Settimo – L’alba dell’industria moderna All’inizio del ‘700 diverse regioni europee avevano sviluppato delle concentrazioni industriali rurali e tessili. Questo processo di espansione prende il nome di protoindustrializzazione, si trattava di un’attività rurale che si svolgeva nelle case di campagna organizzata dagli imprenditori che ne esportavano la produzione verso mercati lontani in particolar modo nell’impero spagnolo. Tutte queste organizzazioni furono soppiantate nel 18° secolo dalla nascita di nuove forme di attività industriali, che misero in evidenza il settore secondario quindi l’industria estrattiva, manifatturiera e delle costruzioni. La trasformazione fu rilevata per la prima volta in Inghilterra la quale è stata definita “la prima nazione industriale”. Nel corso di questa trasformazione emersero alcune caratteristiche che distinguono in modo netto l’industria moderna da quella premoderna: 1. L’uso di macchine azionate ad energia meccanica; 2. L’introduzione di nuove fonti di energia in particolare l’impiego dei combustibili fossili; 3. L’impiego diffuso di materiali che normalmente non si trovano in natura. Nel 18° secolo si verificò un notevole impiego dell’uso dell’energia idraulica, i miglioramenti dal punto di vista tecnologico furono quelli che videro l’impiego di macchine e dell’energia meccanica per l’esecuzione di compito svolti in precedenza dall’uomo e quindi più lenti. Ed infine, ma non per importanza, abbiamo l’avvento della macchina a vapore nell’industria mineraria. L’uso del carbone e del coke 1 nei processi di fusione ridusse considerevolmente il costo dei metalli e ne moltiplicò gli usi mentre l’introduzione della chimica creò una serie di materiali artificiali o sintetici. I cambiamenti non furono solo industriali ma anche sociali e intellettuali. Una propensione a sperimentare ed innovare si diffuse in tutti gli strati della società compresa la popolazione agricola, tradizionalmente restia all’innovazione. L’Inghilterra fu una delle prime ad accrescere la propria produttività agricola, alla fine del ‘600 era già più avanti di gran parte della Europa continentale, ed il numero dei lavoratori agricoli continuò a crescere; accrebbe grazie all’introduzione di nuove colture e metodi di rotazione che 1Residuo duro e poroso ricavato dalla distillazione del carbon fossile, usato come riducente nella fusione della ghisa d'altoforno e come combustibile ad alto potere calorifico. Di colore grigio-nerastro e lucentezza metallica, è composto per il 92% circa da carbonio e per il resto essenzialmente da cenere. Storia Economica del mondo – Vol. II – Rondo Cameron

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Storia Economica dal Mondo. Dal XVIII secolo ai giorni nostri.

Capitolo Settimo – L’alba dell’industria moderna

All’inizio del ‘700 diverse regioni europee avevano sviluppato delle concentrazioni industriali rurali e tessili. Questo processo di espansione prende il nome di protoindustrializzazione, si trattava di un’attività rurale che si svolgeva nelle case di campagna organizzata dagli imprenditori che ne esportavano la produzione verso mercati lontani in particolar modo nell’impero spagnolo. Tutte queste organizzazioni furono soppiantate nel 18° secolo dalla nascita di nuove forme di attività industriali, che misero in evidenza il settore secondario quindi l’industria estrattiva, manifatturiera e delle costruzioni. La trasformazione fu rilevata per la prima volta in Inghilterra la quale è stata definita “la prima nazione industriale”. Nel corso di questa trasformazione emersero alcune caratteristiche che distinguono in modo netto l’industria moderna da quella premoderna:

1. L’uso di macchine azionate ad energia meccanica;2. L’introduzione di nuove fonti di energia in particolare l’impiego dei combustibili

fossili;3. L’impiego diffuso di materiali che normalmente non si trovano in natura.

Nel 18° secolo si verificò un notevole impiego dell’uso dell’energia idraulica, i miglioramenti dal punto di vista tecnologico furono quelli che videro l’impiego di macchine e dell’energia meccanica per l’esecuzione di compito svolti in precedenza dall’uomo e quindi più lenti. Ed infine, ma non per importanza, abbiamo l’avvento della macchina a vapore nell’industria mineraria.L’uso del carbone e del coke1 nei processi di fusione ridusse considerevolmente il costo dei metalli e ne moltiplicò gli usi mentre l’introduzione della chimica creò una serie di materiali artificiali o sintetici.I cambiamenti non furono solo industriali ma anche sociali e intellettuali. Una propensione a sperimentare ed innovare si diffuse in tutti gli strati della società compresa la popolazione agricola, tradizionalmente restia all’innovazione. L’Inghilterra fu una delle prime ad accrescere la propria produttività agricola, alla fine del ‘600 era già più avanti di gran parte della Europa continentale, ed il numero dei lavoratori agricoli continuò a crescere; accrebbe grazie all’introduzione di nuove colture e metodi di rotazione che 1Residuo duro e poroso ricavato dalla distillazione del carbon fossile, usato come riducente nella fusione della ghisa d'altoforno e come combustibile ad alto potere calorifico. Di colore grigio-nerastro e lucentezza metallica, è composto per il 92% circa da carbonio e per il resto essenzialmente da cenere.

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prevedeva l’alternanza di campi coltivati e pascoli temporanei producendo un duplice vantaggio: ripristinare la fertilità del suolo, produzione di carne e prodotti caseari.Altro elemento fu la recensione dei terreni che fino a quel momento erano liberi senza staccionate che delimitassero le proprietà.Solo nel 19° secolo, con l’introduzione di macchine agricole sempre più sofisticate come la trebbiatrice, le mietitrici la quantità di forza lavoro cominciò a diminuire, quindi le macchine iniziarono a sostituire gli uomini e le stesse producevano molto di più fino a raggiungere livelli che permisero anche il commercio. Londra in poco tempo diventò centro commerciale grazie anche alla sua posizione geografica.La commercializzazione interagì con la nascente organizzazione finanziaria della nazione. Le origini del sistema bancario britannico non sono ben conosciute ma sappiamo che già del 1660 gli orefici cominciarono a svolgere funzioni di banchieri, rilasciando ricevute di deposito e concedendo prestiti a persone fidate.La fondazione della Banca d’Inghilterra risale al 1694 e non prevedeva, almeno all’inizio di istituire filiali e non permetteva che le sue banconote circolassero fuori Londra. Inoltre la Zecca reale era inefficiente e il valore delle monete d’oro era troppo elevato per pagare gli stipendi e nel commercio al dettaglio. Questa penuria di moneta di scambio invogliarono i privati facoltosi a rilasciare titoli cartacei che supplivano alla mancanza della Zecca. Da qui l’iniziativa di fondare anche filiali in provincia nel 1810 ne esistevano almeno ottocento.L’euforia suscitata dalla Gloriosa Rivoluzione2 portò alla costituzione di numerose società per azioni, una euforia analogo invase il paese con la vittoria nella guerra di Successione Spagnola (1701 – 1714)3 e culminò con il boom speculativo noto come la “Bolla dei mari del Sud” che scoppio nel 1720 quando il parlamento approvò il Bubble Act, la legge proibiva la costituzione di società per azioni senza l’espressa approvazione del parlamento di conseguenza l’Inghilterra fece il suo ingresso nella “Rivoluzione Industriale”. Questa legge fu abrogata nel 1825. Un’altra importante conseguenza della Gloriosa Rivoluzione fu di porre la finanza pubblica sotto il controllo del parlamento riducendo il debito pubblico e rese disponibili capitali per l’investimento privato.

2Ebbe luogo in Inghilterra tra il 1688 e il 1689 e si concluse con la deposizione di Giacomo II e l'ascesa al trono di Maria II e del marito Guglielmo III d'Orange e con l'instaurazione di un regime monarchico costituzionale.

3La lotta per il predominio in Europa scatena il conflitto che vede Inghilterra, Austria e Olanda opporsi a Francia e Spagna nel tentativo di impedire che Filippo V, nipote di Luigi XIV, salga sul trono spagnolo alla morte di Carlo II d’Asburgo. Il conflitto si concluderà nel 1713 con la pace di Utrecht; Filippo V sarà riconosciuto re di Spagna, con la clausola che le corone di Spagna e Francia non siano mai riunite sotto un unico sovrano.

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Prima dell’era delle ferrovie le vie d’acqua erano le vie di comunicazione più economiche ed efficienti in Inghilterra.La lunga linea costiera, i porti efficienti e i numerosi corsi d’acqua navigabili eliminarono la necessità di migliorare i trasporti terrestri, ostacolando la crescita del commercio e dell’industria sul continente. Nella seconda metà del 18° secolo anche le strade furono recuperate e incrementate nel 1836 arrivarono alla loro massima estensione 22000 miglia.La manifattura di lana, con l’utilizzo della macchina a vapore, era il settore più importante. L’industria della seta vantava fabbriche e macchine mosse dall’energia idraulica a imitazione di quelle italiane ma la domanda di seta era limitata dall’alto costo e dalla concorrenza continentale.Già negli anni 30 del 18° secolo si tentò deliberatamente di inventare macchine che permettessero di risparmiare manodopera sia nella filatura che nella tessitura con risultati buoni infatti John Kay inventò uno strumento che permetteva ad un singolo tessitore di volgere il lavoro per due con una crescita della domanda del filato.Negli anni successivi altre macchine furono inventate per la filatura come quella idraulica questo richiedeva la costruzione di fabbriche vicino all’acqua, evitando la concentrazione nelle città, ma toglieva lavoro agli uomini in quanto la forza lavoro era di donne e bambini meno costosi e più arrendevoli.Poi ci fu l’avvento della “mula” uno strumento che produceva un filato più sottile e resistente. Ciò aumentò la domanda e l’Inghilterra non producendo cotone era costretta ad importarlo dalle Indie e dal Sud America.Con la caduta dei costi di produzione, dovuti ai miglioramenti ottenuti nella lavorazione del cotone, e con l’aumento della produzione una forte percentuale del prodotto finito fu esportata. Il valore delle esportazioni di cotone superò la lana.Un’altra industria rappresentativa fu la manifattura delle stoviglie. L’industria della porcellana che arrivava dalla Cina invogliò i ricchi a comprare stoviglie di porcellana sostituendo quelle in oro e argento. Un significativo processo di espansione ci fu anche nell’industria chimica con la produzione di acido solforico che veniva impiegato nello sbiancamento delle industrie tessili al posto delle sostanze naturali come il latte acido. Altro elemento usato fu la soda caustica e la potassa.Per non parlare delle miniere di carbone che aiutarono lo sviluppo della ferrovia. La locomotiva a vapore fu introdotto con un progetto di Trevithick la quale all’inzio non ebbe un gran successo in quanto troppo pesante. Su questo progetto vi lavorò George Stephenson che ne progettò una molto leggera da poter percorrere le rotaie infatti fu il

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primo a portare la sua locomotiva da Liverpool a Manchester nota per essere la prima linea ferroviaria al mondo, siamo nel 1830.A questo punto possiamo delineare come l’Inghilterra era divisa dal punto di vista della produzione in termini geografici.Nel nord est avevamo i bacini carboniferi; nel Lancashire il cotone, vetrerie e industrie chimiche; nel Midlands l’industria siderurgica; nello Yorkshire l’industria laniera; nello Staffordshire l’industria delle stoviglie; nella Cornovaglia si trovavano giacimenti di stagno e rame e il sud rimase agricolo ciò non voleva dire che era povero. L’estremo nord rimase indietro e il Galles veniva trattato come un parente povero nonostante produceva circa un ¼ del ferro britannico.Caso diverso fu la Scozia che conservò fino al 1707 la sua indipendenza fino all’unione volontaria. Fino a metà del 18° secolo era un paese povero e arretrato e meno di un secolo dopo era quasi al pari dell’Inghilterra.L’ingresso della Scozia nell’impero britannico le diede accesso non solo ai mercati inglesi ma anche alle colonie inglesi. Il sistema bancario scozzese separato da quello inglese offriva agli imprenditori scozzesi accesso più facile al credito.L’Irlanda in contrasto con la Scozia rimase arretrata.I dati confermano che ci fu un rapito incremento demografico nelle prime fasi dell’industrializzazione e raggiunse il suo culmine fra il 1811 e il 1820.Questo si verificò per due motivi principali: dalla riduzione dell’età matrimoniale e dal decremento del tasso di mortalità con l’introduzione del vaccino contro il vaiolo4 ed i progressi in campo medico e la costruzione di nuovi ospedali. Inoltre:

• I progressi nell’agricoltura portarono a coltivare più varietà di alimenti migliorando l’alimentazione;

• L’accresciuta produzione di carbon fossile significò abitazioni più riscaldate;• La produzione del sapone, maggiore igiene personale che insieme all’utilizzo di

indumenti di catone portò la pulizia a livelli elevati.La popolazione risentì degli effetti dell’immigrazione e dell’emigrazione, ma soprattutto l’emigrazione interna che alterò la distribuzione geografica, provocando:

1. Un aumento della densità nel nordovest a scapito del sudest;2. Crescita dell’urbanizzazione.

Non mancavano le abitazioni affollate di lavoratori poco dignitose dove la pulizia e l’igiene scarseggiava, ciò si ripercuoteva sulle strade, fogne a cielo aperto dove la il colera faceva

4Il vaiolo è un'infezione virale grave, spesso a esito letale, che si manifesta nei primi giorni con febbre elevata, seguita da un'eruzione cutanea su viso e arti, che si estende in alcuni casi al corpo intero.

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da padrone assieme ad altre malattie epidemiche. Questo fu un danno portato dal forte incremento demografico. La mortalità superava la natalità.Le città erano colme di braccianti che allettati dal salario alto delle fabbriche lasciavano le campagne e affollavano le città non organizzate a sostenere queste masse di uomini e donne in cerca di miglioramenti economici.Questo portò necessariamente ad una disuguaglianza reddituale.

Capitolo Ottavo – Lo sviluppo economico nell’800: fattori determinanti

Il 19° secolo vide il trionfo dell’industrialismo, che nacque in Inghilterra ma si diffuso oltre manica e oltre oceano trasformando radicalmente le condizioni di vita e di lavoro delle aree coinvolte.Dopo una stagnazione la popolazione europea ricominciò a crescere a partire dal 1740. Nel 19° secolo la Gran Bretagna e la Germania erano i due poli industriali per eccellenza in Europa mentre la Russia era il paese meno industrializzato.E’ evidente che non esiste una chiara correlazione tra industrializzazione e crescita demografica e che bisogna andare a cercare altre motivazioni.La produzione agricola crebbe molto nel corso del secolo per due ragioni:

1. Fu estesa la superficie coltivabile, fu particolare il caso della Russia;2. Aumento della produzione con l’introduzione di macchine e nuove tecniche

scientifiche e l’abbassamento del ferro che favorì l’utilizzo di strumenti più efficienti.Il basso prezzo dei trasporti facilitò i movimenti migratori della popolazione. Gli emigranti cercavano di sfuggire alle persecuzioni politiche e alla povertà sperando in una vita migliore al di là dei loro confini. Da qui la spinta a raggiungere nuove mete anche lontane come il Canada, l’Australia e la Nuova Zelanda.Più eloquente fu la crescita di popolazione urbana, l’urbanizzazione procedette a ritmo spedito nel 19° secolo e la nazione guida fu la Gran Bretagna ma anche Mosca e San Pietroburgo divennero città ad alto tasso demografico.Molte sono le ragioni sociali e culturali che spingono le persone a trasferirsi in città primo fa tutti la condizione di vita migliore e i salari più alti nell’industria che nell’agricoltura.L’Europa era ben provvista di risorse naturali quali ferro, sale, zolfo ecc.. ma con il tempo queste risorse diventavano scarse per sopperire alla domanda sempre più crescente derivante dall’aumento demografico, quindi era necessario trovare altre fonti spingendo gli stati ad estendere il loro controllo sulle zone dell’Africa e dell’Asia.

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Nel 18° secolo l’elettricità era un gioco una semplice curiosità, ma verso la fine del secolo grazie alle ricerche di Franklin in America, degli italiani Galvani e Volta diventò oggetto di ricerche rivoluzionarie.Partendo dalle scoperte di Ampère, Morse sviluppò il telegrafo elettrico ed anche lo sviluppo dell’energia idroelettrica che diventò il mezzo di sviluppo di tutti quei paesi che non avevano giacimento di carbone.I fari cominciarono ad utilizzare le lampade elettriche ad arco negli anni 50 del ‘800, il perfezionamento di questa grazie ad Edison diede inizio al boom dell’industria elettrica. Essa diventerà la forma più versatile di energia a nostra disposizione.Nell’arco di decime di anni i motori elettrici avevano trovato decine di applicazioni industriali e gli inventori iniziarono a lavorare sull’utilizzo domestico.Altro importante elemento fu il petrolio che venne sfruttato da subito in Pennsylvania con l’estrazione. Nel 1900 un distillato del petrolio, la benzina fu utilizzata per il motore a combustione per muovere le macchine di Citroen, Peugeot, di Ford il quale diede vita ad una delle maggiori industrie del 20° secolo. Il primo efficiente altoforno alimentato a coke5 fu costruito in Belgio alla fine degli anni 20 dell’800. L’unica grande innovazione tecnica del 19° secolo riguarda la fabbricazione dell’acciaio6 che ben presto sostituì il ferro. Le rotaie di acciaio erano più resistenti e meno pericoloso rispetto al ferro, inoltre consentivano di costruire navi più grandi, leggere e veloci e per finire permetteva la costruzione di grattacieli e molte altre strutture.Prima delle ferrovie, le inadeguate strutture di collegamento avevano ostacolo lo sviluppo commerciale dell’Europa e degli Stati Uniti, gli stessi industriali erano costretti a rivolgersi solo un mercato locale ciò non stimolava gli addetti del settore a specializzarsi oppure ad investire in impianti e macchinari.La ferrovia mutò questo situazione di stallo divennero il mezzo più veloce ed economico per raggiungere località impensabili fino a quel momento generando un nuovo slancio nel commercio ma anche nel settore industriale.La seconda metà del 19° secolo fu sia in Europa che altrove l’età dell’oro delle costruzioni ferroviarie.Gli ingegneri britannici furono i primi a costruire le ferrovie nel continente; il famoso Orient Express, che da Londra e Parigi arrivava a Costantinopoli effettuò il suo primo viaggio nel

5Carbone artificiale che si ottiene quale residuo della distillazione secca del carbon fossile a temperatura elevata. Si presenta come un materiale di colore grigio più o meno chiaro, leggero e molto poroso, con lucentezza più o meno evidente.

6L’acciaio non è altro che una particolare varietà di ferro contenente meno carbonio rispetto alla ghisa ma più del ferro battuto.

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1888. Questo fervore toccò anche la navigazione e nello stesso periodo i piroscafi contribuirono allo sviluppo del commercio interno. In Europa iniziò la navigazione dei grandi fiumi il Reno, il Danubio, la Senna.Samuel Cunard7 inaugurò la sua famosa compagnia di navigazione del 1840.Questo fu il periodo dell’invenzione della macchina per la fabbricazione della carta che ridusse notevolmente il costo di libri e giornali, la carta stampata era a disposizione di tutti e non solo dei ceti abbienti, contribuendo anche alla loro alfabetizzazione. Lo sviluppo della fotografia dopo il 1827 permise anche la distruzione di immagini ma ancora più importante fu il telegrafo elettrico di Samuel Morse8 appassionatosi poi alle scoperte di Ampère, ne trasse l'idea per la sua principale invenzione. Presentato nel 1837 un primo rudimentale apparecchio, ne ottenne il brevetto nel 1840. Mediante finanziamenti del governo statunitense, poté costruire la prima linea telegrafica sperimentale tra Washington e Baltimora inaugurata nel 1844. Altro inventore noto, italiano, fu Guglielmo Marconi9.Fu anche il periodo della macchina da scrivere che contribuì inoltre all’ingresso della donna nella forza lavoro impiegatizia.Lo sviluppo tecnologico richiedeva sempre più la cooperazione di numerosi specialisti come quelli nel campo chimico per la produzione della soda, dell’acido solforico utili soprattutto nell’industria tessile. La chimica svolse un ruolo importante anche nella metallurgia che portò alla scoperto di nuovi metalli tra cui lo zinco, alluminio, nichel, magnesio e il cromo.In Gran Bretagna una delle istituzioni cardine era il sistema giuridico noto come diritto comune, assicurava protezione alla proprietà e agli interessi privati contro le ruberie dello stato e allo stesso tempo proteggeva l’interesse pubblico, inoltre aveva assorbito il diritto mercantile. Il diritto comune divenne il fondamento del sistema giuridico statunitense e dei paesi dell’impero britannico. Sul continente la rivoluzione francese, spalancò nuove prospettive e opportunità per chi fosse dotato di iniziativa e ambizione; abolì l’ordine feudale, istituì un sistema giuridico incorporati nei codici napoleonici.

7ingegnere e armatore inglese (Halifax 1787-Londra 1865). Fu l'artefice dei primi servizi regolari di navigazione tra Gran Bretagna e America e fondò (1839) una tra le maggiori compagnie di navigazione (Cunard Line), nata originariamente sotto il nome di British and North American Royal Mail Steam Packet Co.

8 Morse ideò inoltre un sistema per trasmettere segnali telegrafici mediante linee e punti (alfabeto Morse), in seguito universalmente adottato (vedi codice).

9inventore italiano (Bologna 1874-Roma 1937). Intuì per primo la possibilità di utilizzare le onde elettromagnetiche per trasmettere messaggi a distanza senza collegamenti con fili.

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Il manifesto del nuovo ordine può essere considerato la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, proclamando che gli uomini sono liberi e eguali davanti ai loro diritti.Furono abolite le corporazioni, i dazi doganali, i monopoli; i francesi esportarono le loro idee anche nei paesi conquistati ma l’influsso arrivò anche alla Prussia. Tutto ciò rappresentò un primo passo verso una politica positiva.Fu Napoleone a dare un’impronta definitiva a questa ventata di novità con la grande opera di codificazione del diritto. Il più significativo fu il Code Civil del 1804 e trattava la proprietà privata come diritto assoluto, riconosceva la cambiale e le alte forme di scrittura commerciale ed autorizzava esplicitamente il prestito ad interesse. Questo fu adottato da tutti i paesi conquistati.Un altro codice napoleonico importante fu il Code de commerce del 1807 la prima normativa di carattere generale che avesse mai regolato le forme d’impresa.Si distingueva in tre tipi di organizzazioni commerciali:

1. La società semplice in cui i soci sono tutti responsabili nei confronti dei debiti della ditta;

2. La società in accomandita dove ci sono due figure i soci accomandatari con responsabilità illimitata e i soci accomandanti che rischiamo solo il capitali investito;

3. La società anonima (a responsabilità limitata) dove tutti i soci sono responsabili in base alle quote acquistate.

L’epoca delle guerre napoleoniche assistette a quello che sotto vari aspetti fu l’apogeo del nazionalismo e dell’imperialismo economico dei secoli precedenti. Nel 1776, anno della Dichiarazione d’indipendenza degli USA, Adam Smith10 pubblicò Ricchezza delle nazioni dove voleva dimostrare che l’abolizione di restrizioni all’impresa privata avrebbe favorito la concorrenza e quindi avrebbe portato ricchezza alla nazione. Ebbe cinque edizioni prima della sua morte nel 1790 ma solo dopo la sua morte, e gli scritti di altri autori famosi quali

10Autore del primo trattato organico di economia politica, Ricerche sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni, Adam Smith sostenne che ogni agente economico presente sul mercato è spinto esclusivamente dall'interesse individuale. Tuttavia, l'azione della domanda e dell'offerta sui prezzi e sulle conseguenti decisioni degli operatori economici, agisce sul mercato come una "mano invisibile", determinando, in una situazione di libera concorrenza, lo sviluppo del benessere collettivo.

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Robert Malthus11 e David Ricardo12 le idee di Smith iniziarono ad essere applicate nella legislazione soprattutto nel Regno Unito.Il maggior risultato si ebbe con l’abolizione della legge sul grano che diede inizio al libero scambio nel Regno Unito inoltre fu semplificato il sistema tributario.Il liberismo economico aveva sostenitori anche sul continente i quali non riuscirono mai a conseguire i risultati dei britannici mentre negli Stati Uniti ci fu un piccola adesione.Dal punto di vista sociale, l’Europa dell’ancien régime era organizzata in tre ordini la nobiltà, il clero e il terzo stato, negli anni successivi a Waterloo13 l’aristocrazia terriera continuò a godersi il principio del dolce far niente ma la sua posizione di guida fu interrotta dalla rapida ascesa della classe media.Karl Marx14 profetizzò a metà del 19° secolo che alla fine avremmo avuto solo due classi sociali la classe dominante dei capitalisti ed il proletariato. Essa è stata smentita dai sviluppo storici in quanto la forte industrializzazione ha visto l’enorme sviluppo della classe media e di imprenditori indipendenti.Le forme di difesa dei lavoratori furono i sindacati di mestiere, ma questi erano deboli alla metà del 19° secolo nei confronti degli imprenditori spesso gli stessi dipendenti venivano minacciati se partecipavano al sindacato dobbiamo arrivare al 20° secolo per ottenere una legislatura in materia che permetta la libera associazione in sindacati.Un altro aspetto dello sviluppo economico dell’800 fu il progresso dell’istruzione e dell’alfabetizzazione. Prima del 19° secolo le scuole erano riservate ad una cerchia ristretta di ricchi. La rivoluzione francese aveva introdotto il principio dell’istruzione pubblica gratuita ma non fu mai applicata.Al Congresso di Vienna del 1814/15 gli uomini che avevano sconfitto Napoleone tentarono di riportare in vita l’ancien régime ma i loro sforzi furono inutili.

11(Rookery, Surrey 1766 - Haileybury, Hertford 1834), economista britannico. Secondo Malthus, la popolazione tende a crescere in progressione geometrica, mentre le risorse alimentari necessarie per la sua sopravvivenza crescono in progressione aritmetica, e ogni incremento nella produzione di cibo rispetto alla crescita demografica tende comunque a stimolare un ulteriore aumento del tasso di crescita della popolazione stessa

12Nel 1817 l’economista inglese David Ricardo pubblica la sua opera principale, Principi dell’economia politica e delle imposte, in cui afferma che il prezzo di una merce non dipende dal gioco della domanda e dell’offerta, ma è determinato dalla quantità di lavoro necessaria a produrla. Nel corso dell’Ottocento, l’ipotesi di Ricardo, nota come teoria del valore-lavoro, avrebbe influenzato il pensiero di Karl Marx.

13Il 18 giugno 1815 le truppe di Napoleone vengono definitivamente sconfitte a Waterloo dalle forze della settima coalizione guidate dai generali Wellington e Blücher. Costretto ad abdicare, Napoleone verrà esiliato nell’isola di Sant’Elena.

14(Treviri 1818 - Londra 1883), filosofo, economista e pensatore politico tedesco, fondatore con Friedrich Engels del socialismo scientifico.

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Capitolo Nono – Modelli di sviluppo: i primi paesi industriali

Da un certo punto di vista il processo di industrializzazione ottocentesco fu un fenomeno di dimensione europea, da un altro punto di vista l’industrializzazione fu un fenomeno regionale. Adesso analizzeremo da vicino alcuni paesi tra i più rilevanti dell’epoca:

⇒ Gran Bretagna : alla fine delle guerre napoleoniche era lo stato industriale più importante del mondo e si affermò anche come potenza commerciale grazie alle sue industrie manifatturiere all’avanguardia e alla sua potenza navale. Preservò questo dominio quasi per tutto il 19° secolo. Dopo il 1870 perse gradualmente la posizione di guida a vantaggio di altre nazioni come gli Stati Uniti e la Germania. Alla vigilia della prima guerra mondiale era ancora il paese più forte commercialmente ma controllava solo 1/6 del commercio complessivo ed era tallonata dalla Germania e dagli Stati Uniti. Tessili, carbone, ferro e costruzioni meccaniche rimanevano ancora il fiore all’occhiello della Gran Bretagna.L’economia fu stimolata dal nascente settore navale, dalla navigazione, dal legno e dal ferro il quale iniziò a sostituire il legno per la costruzione delle navi poi di seguito fu sostituito dall’acciaio. Nonostante questi risultati il ritmo e la misura dell’industrializzazione britannica non devono essere sopravvalutati infatti l’apice fu raggiunto dal 1850 al 1870 ma successivamente ci fu un declino.Come bisogna interpretare questo risultato tutt’altro che brillante?La Gran Bretagna non poteva conservare la propria posizione di predominio man mano che altre nazioni cominciavano ad industrializzarsi. Altro elemento fu l’arretratezza del sistema scolastico.La Gran Bretagna ero lo stato che maggiormente dipendeva dalla importazioni e dalle esportazioni per il proprio benessere, inoltre dipendeva dall’economia internazionale in misura molto maggiore rispetto a paesi più piccoli.Un dato importante, per concludere questa breve introduzione, riguarda la diminuzione della popolazione indigente, il cittadino medio godeva nel 1914 di un tenore di vita che non aveva eguali in Europa.

⇒ Stati Uniti: sono l’esempio più spettacolare di rapida crescita economica dell’800; nel 1870 la popolazione era cresciuta fino a quasi quaranta milioni superando i

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paesi europei tranne la Russia. Tutto ciò era dovuto ad un tasso di crescita naturale anche se gran parte degli Stati Uniti erano frutto di emigrazione europea.Reddito e ricchezza crebbero ancora più rapidamente della popolazione grazie ai salari più elevati rispetto all’Europa, alla libertà di religione che spingevano gli europei a trasferirsi negli Stati Uniti. Quali furono gli elementi per un tale aumento?L’abbondanza di terra e la grande quantità di risorse naturali spiegano il reddito pro capite alto ma non giustificano l’elevato tasso di crescita dovute al rapito progresso tecnologico e la crescente specializzazione regionale. Altro vantaggio della vastità del territorio era il potenziale mercato interno senza barriere commerciali. Ma per arrivare a sviluppare questo potenziale occorreva una vasta rete di trasporti che all’inzio erano legate alle coste, l’unico mezzo per arrivare nell’interno erano i fiumi che furono trasformati e migliorati ma non portarono i risultati sperati in quanto prese il sopravvento la ferrovia. Nel 1840 la rete ferroviaria statunitense superava quella di tutto il continente europeo.Le ferrovie furono fondamenti in America non solo perché fornitrici di trasporto ma soprattutto per aver collegato grandi industrie quelle siderurgiche e acciaio.Nonostante questa crescita gli Stati Uniti rimasero comunque un paese rurale per tutto il 19° secolo. I prodotti agricoli continuarono a dominare tutte le esportazioni americane, anche se negli anni ottanta la forza lavoro non agricola superò quella agricola e contemporaneamente il reddito dell’industria manifatturiera cominciò a superare quella dell’agricoltura. Nel 1890 erano divenuti la maggiore nazione industriale del mondo.

⇒ Belgio: la prima regione d’Europa ad adottare pienamente il modello britannico fu quella che nel 1830 assunse il nome di Belgio. La vicinanza con la Gran Bretagna non fu un elemento da trascurare vi furono però ragioni più profonde.In primo luogo il Belgio vantava una lunga tradizione industriale, le Fiandre erano state nel medioevo un centro importante della produzione del panno e dei metalli; in secondo luogo le risorse naturali erano molto simili a quelle britanniche. Il Belgio possedeva giacimenti carboniferi e fu in grado di produrre più carbone di qualunque altro paese del continente, giacimenti di minerale ferroso, piombo e zinco; in terzo luogo, in parte a causa della sua posizione geografica, il Belgio ricevette importanti infusioni di tecnologia, iniziativa imprenditoriale e capitali stranieri, e godette di una posizione di favore in certi mercati esteri.

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Nel 1840 il Belgio era il paese più industrializzato del continente ed era secondo solo alla Gran Bretagna. Per tutto il secolo la sua prosperità continuò a crescere basandosi sulle industrie iniziali: carbone, ferro, metalli non ferrosi, tessili e industria meccanica. Sempre per tutto il secolo il Belgio dipese dall’economia internazionale, un partner importante era la Francia la quale importava la maggior parte del carbone che produceva.

⇒ Francia: rappresenta lo stato più arretrato e ritardatario nell’ondata industriale con un basso tasso di crescita demografico. Altro aspetto è dato dalla scarsa riserva di carbone e dalla sua posizione che determinava alti costi per l’estrazione. Scienziati, ricercatori, inventori francesi fecero da pionieri in diverse industrie come quella dell’energia idraulica, dell’acciaio, dell’alluminio, dell’automobile e nel 20° secolo dell’aviazione. Il fattore istituzionale è molto più complesso e di difficile valutazione: i regimi rivoluzionari napoleonico costituirono il contesto istituzionale di riferimento per gran parte dell’Europa continentale, tuttavia nel corso del 19° secolo si verificarono molto importanti cambiamenti. La domanda bellica determinò l’espansione della produzione economica ma con scarsi miglioramenti tecnologici. Dopo la depressione postbellica l’economia francese riprese a crescere a tassi ancor più elevati che nel 18° secolo. Non bisogna farsi ingannare da questi dati. La crisi politica del 1848 causarono uno stop nel ritmo economico, paralizzò la costruzione delle ferrovie e di altre opere pubbliche, la produzione di carbone crollò e quella del ferro anche, le importazione si dimezzarono e le esportazioni diminuirono leggermente, la ripresa ci fu con la proclamazione del secondo impero nel 1851 tanto da sbalordire il mondo. Iniziò un nuovo boom fino al 1881. Le costruzioni ferroviarie furono un grande stimolo. La grande crisi non tardò a ritornare nel 1882 e mise in ginocchio il paese esordì con un panico finanziario, disastrose epidemie, perdite di investimenti ed il ritorno del protezionismo15. La prosperità tornò quasi alla fine del secolo con l’estensione dei bacini minerari della Lorena e l’affermarsi di nuove industrie come quella dell’elettricità e dell’alluminio e delle automobili. Tra tutti gli stati, la Francia, era quella con il ritmo più basso di urbanizzazione, la causa principale fu la lenta crescita demografica.

15Politica adottata da un governo per contrastare la concorrenza estera a sostegno dell’intera produzione nazionale o, più spesso, di particolari settori di essa, scoraggiando le importazioni e incoraggiando le esportazioni. A tal scopo, le misure praticate possono essere di vario tipo: dall’applicazione di severe tariffe doganali, all’incentivazione fiscale.

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⇒ Germania: fu l’ultima a mettersi in moto per l’industrializzazione, povero e arretrato nella prima metà del 19° secolo ciò era dovuto ad un mancato sviluppo delle comunicazioni. Alla vigilia della prima guerra mondiale, l’impero tedesco unificato era la più potente nazione industriale europea. Possedeva le industrie più grandi e moderne nei settori del ferro e dell’acciaio, dell’energia elettrica, dei macchinari e dei prodotti chimici. Inoltre era all’avanguardia per la produzione di vetro e strumenti ottici.Come aveva potuto verificarsi una simile spettacolare trasformazione?La storia economica tedesca dell’800 può essere suddivisa in tre periodi: il primo con la costituzione della Zollverein16; nel secondo periodo dove la Germania raggiunse in poco tempo una posizione di supremazia industriale nell’Europa occidentale continentale che continua ad occupare ancora oggi. Un vivace afflusso di capitali esteri caratterizzò questo secondo periodo; nel terzo abbiamo una dominazione tedesca del mercato estero.Una delle più importanti riforme economiche attuate dai funzionari prussiani fu quella che condusse alla formazione dello Zollverein esse raggiunse due risultati: abolì tutti i dazi interni e le barriere doganali creando un mercato comune interno e in secondo luogo rese possibile la determinazione, da parte della Prussia, di una tariffa comune verso l’estero. Seguì una politica liberale per non far aderire l’Austria protezionista.La rete ferroviaria mise in atto quello che prevedeva lo Zollverein crescendo più rapidamente di quella francese.La chiave della rapida industrializzazione tedesca fu la crescita vertiginosa dell’industria del carbone grazie soprattutto al bacino di Ruhr17 scoperto e sfruttato già nel 17° secolo ma richiedeva ingenti capitali e tecniche sofisticate che vennero fornite da ditte straniere.Nei primi anni del 20° secolo la produzione media per impresa era quasi il doppio di quella britannica adottando il sistema verticale, acquistando miniere di carbone e ferro, impianti per la produzione del coke, altiforni e fonderie. Nel processo gli investitori tedeschi riuscirono a ricomprare le aziende in mano agli stranieri e ad investire all’estero. Nel 1873 arrivò anche per la Germania la grave depressione

16Accordo di unificazione delle tariffe doganali nel 1834 tra gli stati tedeschi, tradotto “unione doganale”.

17Fiume della Vestfalia meridionale.

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ma la ripresa fu strabiliante tra il 1883 e il 1913 il prodotto nazionale netto crebbe ad un tasso annuo superiore al 3%.Affermò il suo predominio in Europa con l’industria chimica, in particolare dei coloranti, della chimica organica ed inoltre fu notevole l’impiego nella produzione farmaceutica. L’industria elettrica fu ancora più sbalorditiva di quella chimica, stimolata dalla crescente urbanizzazione, all’inizio del 20° secolo i motori elettrici stavano facendo concorrenza e rimpiazzando i motori a vapore.Un’altra importante caratteristica della struttura industriale tedesca era la prevalenza di cartelli18 che in Germania non era fuorilegge come in altri paesi d’Europa.

Capitolo Decimo – Modelli di sviluppo: ritardatari e assenti

Nelle altre regioni europee prima del 1850 non era in atto un processo di industrializzazione importante prese vita solo nella seconda metà del secolo in particolare in Scandinavia, Svizzera, nei Paesi Bassi e nell’impero austro-ungarico. Seguirono modelli differenti di industrializzazione ma quasi tutti avevano le stesse caratteristiche di base vale a dire poca ricchezza carbonifera a malapena sufficiente a soddisfare la domanda interna.

⇒ Svizzera: come la Germania fu l’ultimo tra i paesi della prima ondata industriale e la sua struttura economica era prevalentemente preindustriale inoltre la forza lavoro era dedica soprattutto all’agricoltura. La grande maggioranza degli addetti dell’industria lavoravano a casa o in piccole officine non meccanizzate. La Svizzera possedeva meno di 30 km di ferrovie ed il paese non disponeva di una struttura istituzionale adeguata allo sviluppo economico. Dopo il 1850 si arrivò all’unione doganale. La Svizzera è un paese di estensione e popolazione limitate, povera di risorse naturali ad eccezione dell’energia idroelettrica e del legname ed è priva di carbone. Le montagne precludono la coltivazione e rendono inabitabile un buon 25% del suo territorio. Nonostante tutti questi svantaggi gli svizzeri riuscirono ad ottenere importanti risultati nel 20° secolo ed a raggiungere uno dei livelli di vita più alti d’Europa.Com’è stato possibile tutto ciò?

18Accordo formale o informale tra imprese volto a ridurre o eliminare la concorrenza in un determinato mercato. I cartelli controllano la produzione e la distribuzione. Le principali attività nelle quali agiscono riguardano la determinazione dei prezzi, la limitazione della quantità offerta, la divisione dei mercati e il cumulo dei profitti.

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A causa del poco terreno coltivabile gli svizzeri avevano praticato da tempo la combinazione di industria domestica, agricoltura ed industria casearia. Il risultato di questa combinazione portò alla produzione di prodotti di alta qualità quali gli orologi, tessuto di fantasia, macchinari complessi, formaggi prelibati e della cioccolata. L’industria casearia si trasformò da attività artigianale ad un processo di fabbrica e diede origine a due industrie sorelle: la produzione di cioccolato e di alimenti per bambini. Non di meno fu l’industria chimica.Le ferrovie per la Svizzera non furono un investimento proficuo in quanto una volta costruire furono abbandonate dagli investitori locali che erano più attirati da investimenti esteri. Nel 1882 fu completata la prima delle gallerie alpine quella del Gottardo19. Negli anni novanta dell’800, in conseguenza degli alti costi di costruzione e di gestione e della scarsa densità di traffico, le ferrovie furono sull’orlo della bancarotta.

⇒ I Paesi Bassi e la Scandinavia: i Paesi Bassi, la Danimarca, la Norvegia e la Svezia dopo aver perso molto terreno rispetto ai paesi più avanzati nella prima metà del secolo, fecero registrare un rapido salto in avanti nella seconda metà dell’800.ùConsiderando la partenza tardiva e la loro mancanza di carbone è interessante analizzare i motivi che portano a tanto successo.Tutti questi paesi avevano popolazioni modeste ma vantavano più alfabetizzazione di altri paesi europei e questo fu un fatto inestimabile nell’aiutare le economie nazionali a prendere il volo.Sicuramente la mancanza di carbone a portato un forte rallentamento ma avevano altre risorse che forse altri paesi non possedevano, prima fa tutta la Svezia con i suoi boschi ed i suoi giacimenti di ferro e non per importanza la capacità idroelettrica. L’energia idroelettrica fu un fattore importante per lo sviluppo della Svezia e della Norvegia, mentre Danimarca e Paesi Bassi potevano contare su l’energia eolica. Tutti e quattro avevano accesso al mare e quindi alle risorse dello stesso fra tanti il pesce e la marina mercantile e non da meno fu l’industria navale. Nella prima metà dell’800 la Norvegia divenne uno dei maggiori fornitori di pesce e legname sul mercato europeo.Le istituzione politiche non ostacolarono l’industrializzazione e la crescita economica, furono governati bene.

19Il passo è una delle più importanti vie di comunicazione tra l'Italia e l'Europa centrosettentrionale. È percorso da una rotabile e sottopassato sia da una galleria ferroviaria di 15 km (costruita tra il 1872 e il 1882) sia da una galleria stradale di 16 km, aperta al traffico nel 1980.

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Il fattore chiave di questo successo fu la capacità di adattarsi e di specializzarsi in settori particolari. Già nel 20° aveva sviluppato industrie molto sofisticate nonostante il loro tardivo sviluppo industriale.Si è parlato a questo proposito di “industrializzazione controcorrente” vale a dire che prima i paesi esportavano tutte le materie prime grezze e che venivano sottoposte a lavorazione nel paese estero mentre adesso il legname veniva lavorato e poi esportato come nel caso della carta.Tutti e quattro svilupparono ben presto importanti industrie per la manifattura di macchine e prodotti elettrici come ad esempio le lampadine. La Svezia fu il primo paese a fondere il ferro in larga scala con l’utilizzo dell’energia elettrica e quindi senza impiego di carbone. Nel 1918 produceva circa 1/8 della ghisa grezza del mondo. Tutto questo dimostra che si poteva accedere al mercato anche senza possedere il carbone.

⇒ L’impero austro-ungarico: era un territorio abbastanza arretrato dove predominavano le industrie del lino e della lana. Questo è un caso di economia “pigra” ostacolata sia dalla natura che dall’uomo: le riforme di Giuseppe II20 tra il 1780 e il 1790 avevano permesso ai contadini di abbandonare le terre padronali senza ammende e di vendere i raccolti a loro piacimento. L’abolizione della frontiera doganale fra Austria e Ungheria nel 1850. Un altro ostacolo fu la politica commerciale estera che rimase protezionistica facilitando anche l’opera tedesca con lo Zollverein.Una delle ragioni fondamentali della lenta crescita furono i livelli di istruzione e di alfabetizzazione, tali livelli erano ancora più bassi in Ungheria. Comunque possiamo dire che nonostante tutto anche l’impero riuscì nella suo sviluppo economico, questo vale soprattutto per l’Ungheria dopo l’autonomia del 1867 che permise uno sviluppo elevato nella produzione della farina, zucchero, birra e alcolici. L’impero possedeva alcune industrie pesanti come quella della fabbrica delle locomotive a Vienna.

⇒ L’Europa meridionale e orientale: quattro sono le caratteristiche comuni a tutti questi paesi: l’insufficiente grado di industrializzazione fino al 1914, quindi una

20(Vienna 1741-1790), imperatore del Sacro romano impero (1765-1790); figlio primogenito dell’imperatore Francesco I e dell’imperatrice Maria Teresa, alla morte del padre (1765) divenne coreggente dei territori austriaci con la madre.

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elevata incidenza di povertà, una forte carenza culturale, l’assenza di politiche agricole e tutti furono soggetti a regimi autocratici e autoritari.

⇒ La penisola iberica: Spagna e Portogallo emersero dalle guerre napoleoniche con sistemi primitivi e con regimi reazionari che innescarono le rivolte del 1820 che condussero a guerre civili endemiche. Di conseguenza si indebitarono con l’estero per finanziare lo sforzo bellico. La bassa produzione agricola fu una caratteristica di entrambe le economie, ma nella prima metà dell’800 la Spagna tentò una riforma agraria che fu un disastro, il Portogallo non fece neppure questo tentativo. Vale la pena ricordare la produzione di vino (“Porto”) e del brandy.Dopo il 1820, la crescente domanda estera di piombo per i lavori idraulici diede inizio allo sfruttamento dei ricchissimi giacimenti di piombo della Spagna meridionale. Fu il maggiore produttore mondiale. Possedeva anche giacimenti di carbone localizzati in aree impervie.

⇒ L’Italia: fino al 1860 non esisteva una economia italiana, guerre e intrighi dinastici interni l’avevano trasformata in un campo di battaglia. Fu risollevata dal conte Camillo Benso di Cavour21 proprietario terriero e imprenditore agricolo progressista divenne nel 1852 primo ministro. Grazie al suo operato le esportazioni crebbero del 50% mentre le importazioni quasi triplicarono. Sconfisse l’impero austriaco e spianò la strada all’unificazione del regno del 1861.L’unificazione alleviò uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo economico la frammentazione del mercato interno. Purtroppo il Cavour morì tre mesi dopo l’unificazione non concludendo il suo importante lavoro. L’Italia continuò a dipendere dagli investimenti stranieri soprattutto dalla Francia. Fece una piccola risalita economica che durò fino all’inizio della prima guerra mondiale (1914 – 1918). Sempre in questo periodo la pressione demografica spinse gli italiani ad emigrare in America.

⇒ L’Europa sudorientale: Albania, Bulgaria, Grecia, Romania e Serbia sono i paesi più poveri d’Europa, tutti avevano conquistato l’indipendenza dall’impero ottomano dopo il 1815 e questa eredità si faceva sentire sulla loro economia. La tecnologia

21(Torino 1810-1861), statista piemontese e primo ministro del Regno d'Italia; fu uno dei principali protagonisti del Risorgimento italiano.

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era primitiva ed erano per lo più paesi agricoli. Nonostante tutto dalla seconda metà del 19° secolo ci fu un boom demografico (anche se erano molto poveri). Gran parte del territorio era montuoso al contrario la Romania unica ad avere terreno coltivabile. Esistevano piccoli giacimenti di carbone e di metalli non ferrosi. La più importante risorsa era il petrolio in Romania. Il commercio estero era basato sull’esportazione di suini vivi, di cereali, grano, uva, brandy e prugne fresche e secche. L’indebitamento estero era molto esteso, in Grecia, assunse dimensioni tali che fu messo sotto “vigilanza”. Molti debiti esteri erano stati contratti per la costruzione di ferrovie.

⇒ La Russia imperiale: all’inzio del 20° secolo era considerato una grande potenza data l’estensione del suo territorio e la popolazione che ospitava. Possedeva grandi industrie tessili, specialmente di cotone e lino, nonché industrie pesanti: carbone, ghisa, acciaio. Era la seconda al mondo nella produzione petrolifera dopo gli Stati Uniti. La Russia era comunque un paese agricolo, l’agricoltura dava da vivere ad oltre 2/3 della popolazione e produceva più del 50% del reddito nazionale.Nella prima metà dell’800 l’industrializzazione fu più visibile e quella più dinamica fu quella cotoniera in particolare nella regione di Mosca.La Guerra di Crimea22 rivelò la reale arretratezza dell’industria e dell’agricoltura russa. Gran merito dobbiamo dare al balzo ottenuto con la costruzione della Transiberiana23 di proprietà statale nel 1891 che aiutò lo sviluppo dell’estrazione del carbone.Il governo cercò di incoraggiare l’industrializzazione in vari modi contraendo prestiti esteri per migliorare le ferrovie, quindi ordinò rotaie, locomotive e quant’altro fosse necessario.A questo boom seguirono una serie di crisi nel 20° secolo: la guerra russo-giapponese del 1904-05 e subito dopo la rivoluzione del 1905-06. Questo

22(22 febbraio 1853 ca. - 20 giugno 1856 ca) l’invasione russa dei principati della Moldavia e della Valacchia determina lo scoppio della guerra di Crimea, che vede Gran Bretagna, Francia, Regno di Sardegna e Impero ottomano opporsi alla Russia, nel tentativo di contenerne l’espansione nel Mar Nero e nei territori ottomani. Si concluderà nel 1856 con la sconfitta della Russia.

23La ferrovia transiberiana, che attraversa gran parte del continente asiatico collegando Mosca a Vladivostok, fu voluta dallo zar Alessandro III verso la fine del XIX secolo. Fin dai primi anni del Novecento incoraggiò consistenti migrazioni in Siberia da parte delle popolazioni russe, che costituiscono attualmente la maggiore etnia della regione.

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determinò anche la riforma agraria di Stolypin24 che portò all’aumento della produttività agricola.

⇒ Il Giappone: nella prima metà del secolo il Giappone mantenne la sua politica di isolamento dalle influenze straniere. Dall’inizio del 600 il governo di Tokugawa aveva proibito il commercio con l’estero e viaggi all’estero.L’economia era sofistica con mercati attivi e sistema creditizio ed il livello di analfabetismo ero molto basso rispetto ai paesi dell’Europa meridionale e orientale.Nel 1853 Perry entrò con le navi nel porto di Tokyo obbligando lo shogun ad attivare rapporti con gli Stati Uniti evitando un bombardamento. Questo portò anche alla nascita del Giappone moderno con la restaurazione Meiji (Governo illuminato). Il nuovo governo cooperò con gli Usa ma tenendoli a debita distanza.Il vecchio sistema feudale fu abolito ed ereditò una quantità di moneta cartacea inconvertibile. Nel 1873 decretò una tassa sulla terra per garantirsi una entrata fissa e una produzione migliore.Il governo intrapresa la creazione di un nuovo sistema bancario arrivando a fondare 153 banche, inoltre fu fondata la Banca del Giappone unica a poter emettere moneta.Sin dall’epoca della restaurazione il governo aveva intenzione di introdurre nel paese l’intera gamma delle industrie occidentali, quindi costruì cantieri navali, arsenali, fonderie, produsse prodotti chimici, cemento, zucchero, birra. Inoltre fece venire dall’occidente tecnici per insegnare ai propri ingegneri come utilizzare le attrezzature occidentali.Il Giappone disponeva di limitate risorse naturali, il riso era la coltivazione di base la componente principale dell’alimentazione. Possedeva giacimenti di rame e carbone, ovviamente non passa inosservata l’industria della seta e del cotone.Dobbiamo ricordare che il Giappone dipendeva parzialmente dalle importazioni per soddisfare il consumo nazionale.Il governo non proibiva l’impresa privata e spesso si è trovata a vendere le proprie industrie una volta sviluppate.La guerra fu una manna dal cielo per il Giappone anche se sembra assurdo asserirlo ma questo gli permise di introdursi nei mercati europei e di impadronirsi delle colonie del Pacifico.

24(Dresda 1862 - Kiev 1911), uomo politico russo, primo ministro (1906-1911) e autore delle prime riforme agrarie.

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Capitolo Undicesimo – Settori Strategici

AgricolturaNel 19° secolo l’agricoltura non cessò di essere importante, è difficile immaginare un contesto nel quale l’agricoltura non possa contribuire allo sviluppo economico; all’inzio dell’800 l’agricoltura britannica era la più produttiva d’Europa.Riusciva a soddisfare gran parte della domanda interna alimentare e di alcune materie prima quali il luppolo per la produzione della birra, la lana e l’orzo. Questo proseguì anche dopo l’abrogazione delle leggi sul grano.I miglioramenti tecnologici fecero aumentare la produttività in misura addirittura superiore all’introduzione della coltura a rotazione e delle tecniche ad essa associate.Il prospero settore agricolo costituì, inoltre, un buon mercato per l’industria britannica, la ricchezza prodotta contribuì alla creazione di capitale sociale: canali e strade a pedaggio nel ‘700 e ferrovie nell’800.Sul continente fu diverso la riforma agraria fu spesso un presupposto di miglioramenti sostanziali della produttività. Molti furono i tipi di riforma agraria. Il movimento delle recinzioni in Inghilterra è un esempio; la Svezia e la Danimarca abolirono il servaggio.Altrove i risultati furono meno felici come nella monarchia asburgica di Giuseppe II oppure in Spagna e Italia dove i tentativi di riforma entrarono in collisione con le necessità finanziarie dei governi e furono disattesi nei fatti.La Russia si distinse per la realizzazione di due tipi di riforma agraria: l’emancipazione dei servi in seguito alla sconfitta della guerra di Crimea e la riforma Stolypin che favoriva la proprietà privata della terra. Il paese fu ben presto travolto dalla guerra e dalla rivoluzione (dal 1915 al 1917).L’emancipazione dei servi in Prussia in seguito all’editto del 1807 non causò grandi cambiamenti immediati. L’agricoltura contribuì in misura considerevole allo sviluppo economico sia della Danimarca che della Svezia ma non della Norvegia, ma se consideriamo l’intero settore primario che comprende oltre all’agricoltura anche la pesca, la silvicoltura (scienza che si occupa della conservazione, utilizzazione e costituzione delle foreste) le cose sono decisamente diverse. La Finlandia, sottoposta allo Zar di Russia Alessandro I come granducato (1809) non registrò alcun cambiamento significativo nel corso del 19° secolo e rimase un paese

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prevalentemente agricolo con agricoltura poco redditizia e bassi redditi medi. La voce più importante nelle sue esportazione riguarda la cellulosa ed il legname.Nella monarchia asburgica la crescita della produzione agricola fu soddisfacente per tutto il secolo in entrambi le parti dell’impero. La metà ungherese esportava frumento, farina, nella metà austriaca in cambio di manufatti e di investimenti.Il fallimento dell’impero nel suo complesso nello sviluppo di esportazioni agricole viene attribuito a due fattori: le difficoltà dei trasporti e che il mercato interno assorbiva gran parte della produzione.La Spagna, il Portogallo e l’Italia non potevano rappresentare un ricco mercato per l’industria sebbene tutti esportassero frutta e vino rimanevano in parte dipendenti dalle importazioni per l’approvvigionamento di cereali per l’alimentazione.Anche la Russia imperiale rimaneva, alla vigilia della prima guerra mondiale, a gran prevalenza rurale e agraria ma era in grado di sostenere la popolazione e di fornire eccedenza per le esportazioni.L’agricoltura svolse un ruolo dinamico nel processo di industrializzazione statunitense e nell’ascesa degli Stati Uniti al rango di prima potenza economica mondiale. Forniva non solo le derrate alimentari ma anche una quantità ingente di eccedenza per le esportazioni. Le colonie meridionali mandavano in Europa tabacco, riso e indaco in cambio di manufatti necessari all’economia locale in espansione. Il New England e le colonie centrali scambiavano pesce, farina ed altri generi con lo zucchero e la melassa delle Indie e i dollari d’argento spagnoli che divennero alla fine base del sistema monetaria americano.Dopo la guerra civile25 mais e frumento divennero le voci più importanti delle esportazioni.Il sistema agricolo dell’economia americana contribuì in maniera molti positiva alla trasformazione industriale degli Stati Uniti senza attuare riforme agrarie di stile europeo.L’agricoltura fu stimolata dal trasferimento delle regioni al demanio attivando il libero mercato.Forse in nessun altro paese l’agricoltura svolse un ruolo così vitale nel processo di industrializzazione quanto in Giappone. All’epoca della restaurazione Meiji la popolazione ammontava a 30 milioni di persone allo scoppio della prima guerra mondiale oltre 50 milioni. A dispetto della scarsità di terreno arabile l’agricoltura giapponese fu in grado di sostenere la popolazione per gran parte del periodo prebellico e di fornire la maggior parte delle esportazioni giapponesi.

25Guerra civile che oppose tra il 1861 e il 1865 gli Stati Uniti d’America (l’Unione) a undici stati secessionisti del Sud, organizzati nella Confederazione degli Stati Uniti d’America.

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Attraverso la tassa sulla terra del 1873 l’agricoltura finanziò la maggior parte delle spese governative e permise l’accumulo di capitali.

Banche e Finanza

Il processo di industrializzazione del 19° secolo fu accompagnato da un proliferazione di banche necessarie ad assicurare i servizi finanziari richiesti da un meccanismo economico sempre più complesso. La loro struttura differisce in base alle legislazioni e alle evoluzioni storiche.Inghilterra: all’inizio del 19° secolo la Banca d’Inghilterra era in possesso del suo monopolio nel settore delle banche a capitale azionario, dopo la crisi alla fine del 1825 il parlamento emendò la legge per permettere alle altre banche di adottare la forma di società pe azioni purché non emettessero cartamoneta. La Banca d’Inghilterra rimase un istituto statale al servizio finanziario del governo; accanto ad essa il sistema bancario prevedeva una serie di banche commerciali a capitale azionario che accettavano depositi dal pubblico e prestavano denaro a imprese commerciali generalmente a breve termine.Altra figura, meno visibile, erano le banche d’affari private le quali finanziavano gli scambi internazionali e si dedicavano al commercio di valuta.Inoltre, la Gran Bretagna, possedeva casse di risparmio, società di finanziamento per l’acquisto e la costruzione di case, società di mutuo soccorso e via dicendo.Francia: il sistema bancario francese era dominato dalla Banca di Francia come per l’Inghilterra. Fu creata da Napoleone nel 1800 e sotto Napoleone fu abbastanza organizzata in filiali ma subito dopo la caduta dell’imperatore vennero vendute in quanto non redditizie. Il sistema bancario era poco sviluppato rispetto alla richiesta tanto da “costringere” gli imprenditori ad organizzarsi in banche in commanditè ma non furono sufficiente a sopperire alla domanda. La Francia aveva anche un’altra struttura importante Haute banque parisienne, banca d’affari simile a quella londinese, tra cui spiccava la De Rothschild26 frères. Come a Londra l’attività principale era il finanziamento degli scambi internazionali e il commercio di valuta e lingotti, ma dopo le guerre napoleoniche cominciarono a sottoscrivere prestiti governativi ed altre obbligazioni, quali i titoli delle società costruttrici di canali e ferrovie.Dopo la proclamazione del secondo impero, Napoleone III cercò di ridurre la dipendenza del governo dai Rothschild con al creazione di nuovi istituti finanziari. 26Famiglia di banchieri e finanzieri ebrei di origine tedesca. Il capostipite fu Moses Amschel, titolare di una bottega a Francoforte che inalberava l'insegna dello scudo rosso (Das Rothe Schild), da cui prese nome la famiglia.

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Emile e Isaac Pereire, ex dipendenti della Rothschild, fondarono nel 1852 la Société générale de crédit mobilier una banca di investimento specializzata nel finanziare la costruzione di ferrovie. La Francia non riuscì a sfruttare tutto il suo potenziale possiamo dire che solo nella seconda metà dell’800 fu più intraprendente ma nulla a che vedere con il sistema bancario belga o tedesco.Belgio e Olanda: le istituzioni finanziari belghe fecero miracoli per favorire lo sviluppo industriale di questo piccolo stato e merito un volto elevato per il suo impegno.Gli olandesi avevano perso campo nel commercio ma aveva mantenuto potere finanziario attraverso la Banca di Amsterdam e solide banche private le cui attività consistevano soprattutto nella sottoscrizione di prestiti governativi e in cambiavalute e agenti di sconto.Svizzera: oggi risulta il centro finanziario per eccellenza a livello mondiale era molto meno prima del 1914 le fondamenta furono poste nell’800. Furono fondate numero banche sul modello francese come la Banque federale suisse e la Swiss bank corporation nel 1864.Germania: nella prima del 19° secolo non si poteva parlare di sistema bancario, i numerosi stati sovrani che la componevano erano d’ostacolo all’affermazione di un sistema unificato. La Prussia, la Sassonia e la Baviera possedevano banche ad emissione monopolistiche ma controllate dal dai governi e si occupavano soprattutto di finanza statale.Inoltre erano presenti sul territorio, in particolar modo vicino ai centri commerciali come Colonia, Düsseldorf e Berlino, numerose banche private per finanziarie scambi commerciali e per investimenti esteri.L’aspetto distintivo del sistema finanziario tedesco fu la banca universale o mista impegnata sia in attività di credito commerciale che in investimenti a lungo termine dando al via a quelle che poi verranno chiamate Kreditbank. Nel frattempo il governo prussiano era tornato alla vecchia politica: non autorizzò la nascita di altre banche per azioni ma alcuni promotori aggirarono l’ostacolo con l’accomandite francese che non richiedeva l’autorizzazione da parte del governo.Nel 1869 la Confederazione della Germania del Nord27 liberalizzò la costituzione di società per azioni portando alla fondazione di oltre cento banche (Kreditbanken), ma la forte depressione che seguì portò alla eliminazione di molto di esse e quelle rimaste in “vita” decisero di fondersi e dar vita a grossi istituti bancari quali la Deutsche Bank (ancora in attività). Esse non provvedevano solo alla necessità dell’industria tedesca ma facilitarono l’allargamento del commercio estero tedesco fornendo credito agli esportatori e ai commercianti stranieri.27Sotto l’egida della Prussia, per iniziativa del cancelliere Bismarck, 22 stati tedeschi a nord del Meno costituiscono una unione federale che avrebbe costituito il modello istituzionale per la futura Germania unificata. La Confederazione sarebbe durata fino alla creazione del Secondo Reich nel 1871.

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Indubbiamente le banche svolsero un ruolo estremamente importante nello sviluppo industriale, all’inzio del 20° secolo il sistema bancario tedesco era probabilmente il più potente al mondo.Austria: sviluppò il proprio sistema bancario moderno più o meno nello stesso periodo della Germania, aveva creato la banca nazionale austriaca già nel 1817 e disponeva di alcune banche privata tra le quali la ditta Rothschild era la più importante.La prima moderna banca a capitale azionario fu però la Creditanstalt austriaca del 1855 che ancora oggi rimane uno dei più potenti istituti finanziari dell’Europa centrale.Svezia e Danimarca: nonostante l’arretratezza economica del paese, la Svezia, aveva una lunga tradizione bancaria, proprio la Sveriges riskbank fu la prima ad emettere cartamoneta nel 1656. In ogni modo la tradizione bancaria svedese ebbe inizio tra il 1850 e 70 seguendo il modello del Crédit mobilier francese.Nella prima metà del 19° secolo la Danimarca possedeva una banca centrale di proprietà privata controllata dal governo ed un certo numero di casse di risparmio.La storia moderna inizia negli anni 50 dell’800 dove il sistema bancario era retto da tre principali banche a capitale azionario.Paesi latini sul Mediterraneo: costituirono i loro moderni istituti finanziari su iniziativa francese ad esempio la Spagna aveva il Banco de San Carlos fondata da un francese quindi basata sul modello di Crédit mobilier.Il governo permise una certa libertà nell’istituire nuove banche ed i francesi non persero tempo che fondarono altre banche per finanziare opere pubbliche come le ferrovie. Gli stessi fratelli Pereire istituirono nuove filiali.Italia: i Pereire cercarono di aprire istituti anche in Piemonte e il Cavour fu sollecitato da questo intervento per ostacolare l’impresa dei Rothschild ma alla fine concluse l’affare con quest’ultimi i quali parteciparono a molte iniziative in Italia. I Rothschild si ritirarono dall’Italia nel 1860 in quanto il settore bancario attraversò un periodo di ristagno. Passato il cattivo periodo furono fondate due banche importanti: la Banca Commerciale Italiana a Milano e il Credito Italiano a Genova.Russia: la guerra di Crimea denunciò drammaticamente la situazione russa e il governo zarista di Alessandro II Romanov, fu quasi costretto ad una campagna di costruzioni ferroviarie e all’emancipazione dei servi. Inoltre condusse alla revisione del sistema finanziario e bancario. La più importante fu la Banca di Stato di proprietà statale in un

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primo momento non stampò moneta ma quando passò al Gold Standard28 del 1897 ottenne il monopolio dell’emissione della cartamoneta.Oltre alla banca centrale aveva diversi piccoli istituti come la banca commerciale privata di San Pietroburgo. Le banche per azioni russe contribuirono sensibilmente allo sviluppo dell’industrializzazione.Medio e Vicino Oriente: la prima banca azionaria fondata in queste zone fu la Banca d’Egitto successivamente investitori britannici fondarono la Banca ottomana di Costantinopoli come banca di credito ordinario che successivamente fu trasformata a Banque impériale ottomane con funzioni di banca centrale con il monopolio di stampare la cartamoneta, inoltre aveva la funzione di credito ordinario e di incassare le imposte.Particolare attenzione viene posta sulla Banca di Hong Kong e Shanghai in quanto erano banche fondate non con capitali stranieri ma da stranieri che lavoravano sul posto.Stati Uniti: il Congresso permise la costituzione della prima banca nel 1791 e durante la guerra civile istituì il National banking system che permetteva l’esistenza di banche federali a fianco delle banche statali. Però alcuni ritenevano che la mancanza di una banca centrale che unisse sia il primo che il secondo istituto esponesse maggiormente il paese al panico finanziario e alle depressioni29 che si verificavano con regolarità.Per porre rimedio il Congresso degli Stati Uniti30 istituì il Federal Reserve System. Tutto sommato l’esperienza statunitense sembra dimostrare che, sebbene le banche siano necessarie alla crescita economica della società industriale non è indispensabile un sistema bancario razionale.

Il ruolo dello stato

Nel 19° secolo troviamo due modi di governare diversi: il metodo del laissez-faire dove lo stato non interferisce nell’economia e dall’altro abbiamo il concetto marxista secondo il quale il governo agisce come un comitato esecutivo della borghesia.Il governo può svolgere una quantità di ruoli nell’economia ma spesso risultano ambigui. L’intervento statale nell’economia comprende non solo la tutela della legalità ma anche le

28In economia, sistema monetario in cui tutte le forme di moneta a corso legale possono essere convertite, su richiesta, in quantità fisse di oro fino (da qui il nome “Gold Standard”), come stabilito dalla legge.

29Periodo in cui l'economia di un paese industriale è caratterizzata da bassi livelli di produzione e vendite, assieme a un elevato tasso di fallimenti di aziende e di disoccupazione. La depressione viene identificata con il punto più basso del ciclo economico.

30Organo legislativo del governo federale degli Stati Uniti d’America, costituito dal Senato e dalla Camera dei rappresentanti.

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attività di promozione dei dazi, delle esenzioni fiscali, dei rimborsi ma anche i provvedimenti volti a proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori tutte azioni utili alla crescita. Infine lo stato si può impegnare in azioni direttamente produttive, che possono andare da iniziative benevole come la fornitura di servizi educativi all’assunzione totale da parte dello stato della proprietà e del controllo di tutte le risorse produttive, come nell’ex Unione Sovietica.Tenendo ben presente questi esempi passiamo a considerare i fatti storici per scoprire quale fu il ruolo svolto dai governi dell’800:Inghilterra: è considerata la patria del laissez-faire, nonostante tutto il peso del settore pubblico nel Regno Unito era probabilmente rappresentativo dell’intera Europa.La maggioranza delle persone dà per scontato che il ruolo dello stato sia quello di consegnare la posta, ma prima del 19° secolo il servizio postale privato era coesistito con il servizio pubblico incompetente e inesistente. Il servizio postale moderno ebbe inizio nel 1840 quando sir Hill introdusse il servizio postale prepagato alla tariffa unica di un penny.La Gran Bretagna fino al 1870 aveva le scuole gestite da entri privati e quindi a pagamento ovviamente accessibile solo dai ricchi limitando così la diffusione dell’alfabetizzazione e contribuì al declino della classe industriale britannica.Solo nel 1891 l’istruzione divenne gratuita e universale fino all’età di 12 anni. La Scozia possedeva quattro antiche università aperte a tutti i diplomati. L’800 sembra un secolo in cui lo stato fu meno invadente che nei secoli precedenti, ma ciò non significa che non svolse alcun ruolo.

Capitolo Dodicesimo – La crescita dell’economia mondiale

Il commercio ha fortificato la sua importanza nel corso del 19° secolo, crebbe anche l’emigrazione e gli investimenti esteri, il movimento internazionale delle persone e dei capitali. All’inzio erano due i principali ostacoli che rallentavano il flusso del commercio estero: uno naturale e uno artificiale. Ma entrambi furono significante superati dalla tecnologia e dalle scoperte quali le ferrovie, i piroscafi, ma anche una notevole attenzione alla dazi doganali e ai divieti di importazione di alcune merci.

La Gran Bretagna adotta il libero scambio

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Secondo alcuni economisti il libero scambio avrebbe portato solo vantaggi. Nel 1820 un gruppo di mercanti londinesi presentò al parlamento una petizione che invocava il libero commercio internazionale. La petizione non ebbe alcun effetto. Nello stesso periodo presero potere al governo i Tory con l’obiettivo di modernizzare e semplificare le procedura arcaiche di governo. Ridussero le tasse che ostacolavano lo sviluppo del commercio internazionale. La riforma del 1832 estese il voto anche alla classe media in gran parte favorevole al libero scambio.Fulcro e simbolo del sistema protezionistico del Regno Unito erano le cosiddette leggi sul grano che imponevano dazi sull’importazione. E con l’abolizione di questa legge che prende forma, almeno fino al 1914, il moderno sistema politico britannico.

L’età del libero scambio

Il secondo grande stadio verso il liberalismo era il trattato commerciale anglofrancese del 1860. Il trattato impegnava la Gran Bretagna a cancellare tutti i dazi sull’importazione di merci francesi ad eccezione del vino e del brandy; mentre la Francia revocò la sua proibizione dell’importazione dei prodotti tessili britannici e ridusse i dazi su un’ampia varietà di merci britanniche ad un massimo del 30%.La Francia aveva seguito tradizionalmente una politica di protezionismo per proteggere le industrie cotoniere dalla concorrenza britannica.Il governo di Napoleone III31 desiderava seguire una politica di amicizia nei confronti della Gran Bretagna con l’obiettivo era quello di guadagnare status politico e rispetto diplomatico. in ogni modo tanti francesi aspiravano al liberalismo economico.Entrambi i contraenti dell’accordo avrebbero beneficiato del trattamento accordato alla “nazione favorita”. Ogni volta che entrava in vigore un trattato aveva luogo una riduzione generale delle tariffe. Le conseguenze furono considerevoli: il commercio internazionale crebbe di circa 10% l’anno e favorirono l’efficienza tecnica in quanto tante aziende medio piccole furono costrette a modernizzarsi per evitare il fallimento.

La “Grande Depressione” e il ritorno al Protezionismo

31Diventato presidente nel 1848, dopo la proclamazione della Seconda Repubblica, Napoleone III scioglie il parlamento e il 2 dicembre si fa proclamare imperatore. Sarà destituito nel 1870 in seguito alla sconfitta subita dalla Francia per opera dei prussiani nella battaglia di Sedan.

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Altra conseguenze: le fluttuazioni cominciarono ad essere più spesso legate alla oscillazione della domanda in modo ciclico. La tendenza secolare fu dei prezzi al ribasso fino alla metà del secolo (800). I prezzi balzarono in alto verso gli anni 50 dell’800 per la scoperta dell’oro in California e Australia per poi oscillare per una ventina d’anni senza una direzione fissa.Nel 1873 un panico finanziario colpì Vienna e New York per poi propagarsi rapidamente in tutti i paesi industrializzati. La successiva caduta dei prezzi divenne, in Gran Bretagna, la “Grande Depressione”, fu la prima e la più generale che si fosse verificata fino a quel momento nel mondo industriale e fu attribuita erroneamente all’accresciuta concorrenza.Otto Von Bismarck32 colse l’opportunità che da tempo gli industriali tedeschi chiedevano una protezione tariffaria, e decise di accettare la proposta, denunciò lo Zollverein con la Francia e diede la sua approvazione alla nuova legge tariffaria del 1879 che introdusse il protezionismo. Fu questo il primo grande passo per il ritorno al protezionismo.Anche in Italia ci fu una guerra tariffaria ma che arrecò danno alla Francia, e per l’Italia la mossa fu poco saggia in quanto la Francia rappresentava per l’Italia il maggiore mercato estero. Per ripicca la Francia impose dei dazi discriminatori e per oltre un decennio il commercio fra i due paesi crollò. Molti altri paesi seguirono l’esempio tedesco.Gli Usa dopo la guerra civile divennero uno dei paesi più protezionistici e tali rimasero fino alla seconda guerra mondiale.In questo periodo di protezionismo la Gran Bretagna rimase invece con il libero scambio uguale fece la Danimarca.

Il Gold Standard internazionale

Che cos’è il Gold Standard? In economia, sistema monetario in cui tutte le forme di moneta a corso legale possono essere convertite, su richiesta, in quantità fisse di oro fino (da qui il nome “Gold Standard”), come stabilito dalla legge. Fino al XIX secolo molti paesi del mondo mantennero il bimetallismo quale base dei propri sistemi monetari. La diffusa adozione della base aurea durante la seconda metà del XIX secolo derivò principalmente dalla rivoluzione industriale, che provocò un deciso aumento nella produzione di beni e allargò le basi del commercio mondiale. I paesi che adottarono la base aurea miravano essenzialmente a stabilizzare le transazioni commerciali e finanziarie internazionali, i corsi dei cambi e le condizioni monetarie interne.

32Statista prussiano, fu l’artefice e il primo cancelliere (1871-1890) dell’impero tedesco (Secondo Reich).

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Nel corso della storia diverse merci hanno svolto funzione di standard monetario, ma maggior preminenza è sempre stata detenuta dall’oro o dall’argento.La funzione di uno standard monetario è di definire l’unità di conto di un sistema monetario, l’unità in cui tutte le altre forme di moneta sono convertibili.Durante le guerre napoleoniche l’Inghilterra, che ha sempre avuto uno standard monetario, rifiutò di pagare oro e argento in cambio di proprio banconote quindi in quel periodo non aveva uno standard monetario aveva una cartamoneta inconvertibile ovvero un “corso forzoso”33. Dopo le guerre l’Inghilterra tornò ad uno standard monetario ma scelse l’oro e non l’argento (nel 18° secolo conservò uno standard bimetallico ma l’oro fu sopravvalutato dalla Zecca e prese il sopravvento).Doveva rispettare alcune indicazioni di legge per mantenere il gold standard:

1. La Zecca era obbligata a vendere o comprare quantità di oro illimitatamente a prezzo fisso;

2. La Banca d’Inghilterra era tenuta a convertire a richiesta banconote e depositi in oro;

3. Non potevano essere restrizioni per importare o esportare oro a prezzo fisso.La quantità di oro che la banca custodiva nei suoi forzieri determinava la quantità di credito che essa poteva accordare sotto forma di banconote e depositi, di conseguenza il movimento in entrata e uscita dell’oro dal paese determinava fluttuazioni nella riserva totale di moneta che a sua volta influenzava l’andamento dei prezzi.Per i ¾ del 19° secolo la maggior parte degli altri paesi adottò uno standard argenteo o bimetallico in ogni modo per la sua posizione preminente la Gran Bretagna influenzò tutto l’andamento economico dell’Europa.La Francia tentò di creare un’alternativa al gold standard nella forma dell’unione monetaria latina con l’obiettivo di mantenere stabile i prezzi ma con la scoperta dell’oro in California e Australia l’oro si abbassò e la Francia decise di tornare allo standard argenteo.La prima nazione ad adottare il gold standard dopo la GB fu il nuovo impero tedesco. Bismarck approfittò della vittoria contro la Francia per richiedere un’indennità di 5 miliardi di franchi da investire nel marco aureo.Prima della guerra civile in USA vigevano tecnicamente uno standard bimetallico, ma durante la guerra sia a Nord che a Sud circolava moneta inconvertibile i greenbacks (biglietti verdi).

33Con corso forzoso si intende la non convertibilità tra la moneta e l'equivalente in metallo prezioso (oro e/o argento, di solito) in un sistema monetario bilanciato sul valore dell'oro (sistema aureo).

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La Russia aveva adottato lo standard argenteo ma in realtà a causa della sua situazione finanziaria aveva fatto ricorso ad ingenti emissioni di cartamoneta inconvertibile.Quello stesso anno il Giappone, che aveva estorto alla Cina un’enorme indennità dopo la guerra del 1895 usò il ricavato per creare una riserva aurea e per adottare il gold standard.

Movimenti migratori e investimenti internazionali

Gli immigrati erano diretti verso i paesi ricchi di terre come gli USA e l’Americana Latina, erano specialmente italiani e cittadini dell’Europa centrale, alcuni fecero ritorno in patria ma la maggior parte rimase nel paese di adozione. Nel complesso questo spostamento ebbe effetti benefici: alleggerì la pressione demografica e fornì ai paesi ospitanti tanta manodopera.L’investimento estero in questo periodo era molto utilizzato per l’aspettativa di guadagno da parte dell’investitore e la GB fu in testa agli investimenti stranieri fino al 1914 e ammontavano al 43% del totale mondiale. L’investimento più frequente era nelle ferrovie straniere come avvenne in Francia da parte della GB e negli USA.La Germania si trasformò da debitore a creditore di investimenti a differenza di quello francese utilizzò gli investimenti straniere come arma politica.A conti fatti chi beneficiava maggiormente degli investimenti esteri erano gli USA che poterono costruire ferrovie, ranches degli allevatori, in Europa il paese che beneficiò e maggiori investimenti esteri fu la Russia. Gli stranieri, soprattutto banche, in questi contingentamenti anche nelle banche russe a capitale azionario nelle grandi industrie metallurgiche del do basso.

La ripresa dell'imperialismo occidentale

Gran parte dell'Africa, racchiusa fra i tropici, aveva un clima opprimente per gli europei ed una quantità di malattie sconosciute e spesso letali. Molti erano i fiumi navigabili. L'abituale assenza di stati politici organizzati del tipo europeo e il basso livello di sviluppo economico la rendeva poco attraente agli occhi dei commercianti e degli imprenditori europei. Ciononostante una concatenazione di eventi condusse inesorabilmente prima dell'ottocento volgesse al termine, al coinvolgimento sia dell'Asia e dell'Africa nell'economia mondiale in rapida evoluzione.

Africa

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La colonia del Capo, fu conquistata dalla Gran Bretagna durante le guerre napoleoniche ed incoraggiò in seguito gli insediamenti britannici.Le politiche britanniche, in particolare l'abolizione della schiavitù e lo sforzo per assicurare un trattamento più umano ai nativi, irritarono i boeri discendenti dei coloni olandesi.I conflitti continuarono per tutto il secolo.Alcune tribù furono pressoché sterminate, e quelle che sopravvissero furono ridotto in uno stato di asservimento non lontano dalla schiavitù.Dapprima sia il insediamenti boeri che quelli britannici ebbero carattere fondamentalmente agrario, ma nel 1867 la scoperta dei diamanti determinò l'arrivo di molti ricercatori provenienti da tutto il mondo. Nel 1886 fu scoperto l'oro nella Rhodesia. Nell'ottobre del 1899 iniziò la guerra sudafricana o anglo boera.Prima del 1880 il solo possedimento rurale in Africa era l'Algeria francese. Nel 1881 razzie di confine di tribù tunisine fornirono il pretesto per invadere la Tunisia e stabilì un protettorato. I francesi completarono nel 1912 il loro impero nordafricano stabilendo un protettorato nella maggior parte del Marocco. Nel frattempo importanti avvenimenti avevano luogo all'estremità orientale dell'Africa islamica. L'apertura del Canale di Suez nel 1869 da parte di una società francese rivoluziona il commercio mondiale. La Gran Bretagna non aveva partecipato alla costruzione del canale e di schierarsi opposta, ma dopo il suo completamento divino principio cardine della politica estera britannica quello di assumere il controllo del canale e impedire che si potesse cadere nelle mani di una potenza ostile.L'Italia, il più prossimo dei suoi vicini europei, ai ritardatari sia come Stato che come potenza imperialista. Assistette con amara ed impotente invidia alla conquista da parte delle altre nazioni gli imperiali. L'Italia presa pretesto contrasto con la Turchia, presentò un ultimatum impossibile e occupò prontamente Tripoli. L'Africa centrale fu l'ultima area del continente nero ad aprirsi alla penetrazione occidentale. La scoperta dei diamanti in Sudafrica stimolò l'esplorazione nella speranza di scoperte analoghe in Africa centrale. L'improvvisa col territorio suscitò delle frizioni che avrebbero potuto condurre alla guerra per scongiurare questo Bismarck e Jules Ferry oro a Berlino nel 1884 una conferenza internazionale sugli affari africani. 14 nazioni, ivi compresi gli Stati Uniti, inviarono propri rappresentanti richiedeva l'abolizione del commercio degli schiavi della schiavitù riconobbe lo Stato libero del Congo con a capo Leopoldo del Belgio. Alla vigilia dello scoppio della prima guerra mondiale è solo l'Etiopia e la Liberia, fondata schiavi americani emancipati dal 1830, conservarono la loro indipendenza, erano entrambe di fede cristiana.

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Asia

La decadenza interna aveva seriamente indebolito la dinastia Manciù, ciò diede agli europei l’'opportunità di guadagnare con la forza l'accesso all'intero dal quale erano stati così a lungo. Gli interessi commerciali britannici fornirono il pretesto iniziare l'intervento. Il tè e le sete cinesi avevano un ampio mercato in Europa, ma i commercianti britannici poterono offrire ben poco in cambio finché non scoprirono i cinesi aveva una spiccata predilezione per l’oppio.Cominciò così la guerra dell'oppio 1839 – 1842, e terminò con l'imposizione del trattato di manichino. La Cina dovette consegnare agli inglesi l'isola di Hong Kong, accettare di aprire altri cinque porti al commercio sotto supervisione consolare, fissare un dazio uniforme del 5% sulle importazioni e pagare una considerevole indennità. Il commercio dell'oppio proseguì. invece di procedere una vera e propria spartizione, la Gran Bretagna, Francia, Germania, di Stati Uniti e Giappone si accontentavano di trattati speciali che assicuravano porti, sfere d'influenza e cessioni a lungo termine di territorio cinese.Le continue umiliazioni portarono l'ultimo scoppio di violenza xenofoba nota come rivolta di boxeur 1900-1901; il cui obiettivo era di cacciare tutti gli stranieri dalla Cina.Da quel momento l'impero cinese si trovò in uno stato quasi palpabile di decadenza. Esso cade nel 1912 sotto i colpi della rivoluzione condotta da Sun Yat-Sen un medico di educazione occidentale in cui programma era nazionalismo democrazia e socialismo.La rivalità tra Cina e Giappone per il predominio della Corea scoraggiarono i diplomatici commercianti occidentali. Nel corso del 19º secolo i britannici, provenienti dall'India, assunsero il controllo della Birmania e degli Stati malesi e furono annessi all'impero. Nella parte orientale della penisola missionari francesi erano stati attivi ma le persecuzioni cui essi furono oggetto in maniera crescente nella prima metà dell'ottocento offrivano al governo francese un pretesto per intervenire. Nel 1858 un corpo di spedizione francese occupa la città di sei donne in Cocincina.La Thailandia e della fortuna di rimanere uno Stato indipendente. Essa dovette la sua indipendenza ad una successione di re abili e illuminati e alla sua posizione di cuscinetto tra le sfere di influenza francese e britannica. In gran parte dell'Asia, i suoi governanti reagirono con atteggiamenti concilianti ed allo stesso tempo cercarono di apprendere dall'Occidente e di modernizzare i loro regno.

Spiegazioni dell'imperialismo

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Una volta adottata la tecnologia occidentale, il Giappone perseguì politiche imperialiste molto simili a quelle europee. Le cause dell'imperialismo furono molte complesse una delle spiegazioni più popolare dell'imperialismo moderno alla necessità economica:

1. la concorrenza nel mondo capitalistico si intensifica determinando la costituzione di grandi imprese e l'eliminazione delle piccole;

2. i capitali si accumula sempre più velocemente nelle grandi imprese, il potere d'acquisto delle massa insufficiente il profitto diminuisce;

3. i capitalisti ricorrono all'imperialismo per ottenere il controllo politico su aree nelle quali possono investire capitali e ben riprodotti in eccedenza.

È questa nelle linee essenziali della teoria marxista dell'imperialismo. I sostenitori dell'imperialismo affermano che le colonie, oltre ad offrire nuovi mercati e a costituire uno sbocco alle eccedenze di capitali, avrebbero assicurato nuove fonti di materie prime e assorbito la popolazione in rapida crescita delle nazioni industriali. L'accesso alle materie prime non richiedeva un controllo politico i maggiori fornitori d'oltremare di materie prime dell'industria europea ha furono l'America settentrionale e meridionale e domini autonomi australi asiatici.altrettanto fallace era la giustificazione delle colonie come mercati per i prodotti manifatturieri in eccesso. La spiegazione più importante dell'imperialismo come fenomeno economico è forse quello che accenna all'investimento di capitali in eccesso, almeno secondo la teoria marxista, anche qui infatti non comparve il ragionamento.Bismarck imperialismo solo a rafforzare la propria posizione politica e per distogliere l'attenzione dalle questioni sociali interne.

Capitolo Tredicesimo - Panorama dell'economia mondiale nel 20º secolo

Imola dal ritmo sempre più accelerato del mutamento tecnologico, sferzata dalle due guerre più distintive della storia, l'economia mondiale del 20º secolo assunse dimensioni nuove e senza precedenti. In nessun fenomeno dalle dimensioni furono così evidenti quando nella dinamica della popolazione.

Popolazione

nel 20º secolo la crescita demografica europea rallentò mentre quella del resto del mondo raggiunse ritmi medi. Gran parte di questa crescita si è verificata partire dalla fine della

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seconda guerra mondiale. La causa di tale tema d'incremento numerico è stata la diminuzione della mortalità, una transizione demografica da un regime di alti tassi di natalità e mortalità ad uno caratterizzato da passi molto inferiori. Non bisogna dimenticare la diffusione della tecnologia occidentale nei campi dell'igiene e della sanità dica dell'assistenza medica e della produzione agricola.Uno dei fattori che più hanno contribuito al calo complessivo della mortalità e declino della mortalità infantile (morti al di sotto del primo anno di vita). Una delle più importanti conseguenze del calo dei tassi di mortalità è stato rapido incremento della durata media della vita, cosa che si misura nella forma di 'speranza di vita alla nascita'. Nel mondo non occidentale nella speranza di vita all'inizio del secolo era veramente bassa a metà secolo nei paesi occidentali avanzati e si era cresciuta fino a superare i 60 anni. Nei paesi più industrializzati le città sono di solito centri di ricchezza oltre che di cultura, in quanto la produttività dei redditi sono generalmente più elevati nelle attività urbane che in quelle rurali. La crescita delle città è stata determinata in primo luogo dall'emigrazione interna continuò comunque anche il fenomeno dell'immigrazione internazionale per gli stessi motivi ottocenteschi: pressioni economiche in patria e salari più alti.Le migrazioni internazionali di tipo ottocentesco raggiunse il culmine negli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale mentre nel decennio prebellico l'immigrazione negli Stati Uniti hanno raggiunto una cifra media di cinico milioni di persone l'anno. La depressione degli anni 30 di un duro colpo all'opportunità offerta dall'America e la seconda guerra mondiale ulteriormente contrarre la marea migratoria. Dopo la guerra in molti profughi sfuggiti alle devastazioni belliche e alle nuove repressioni politiche gonfiarono nuovamente il numero degli immigrati. A dire la occidentale divenuta un asilo per il già i politici e quanto meno temporaneamente una terra dell'opportunità per le masse impoverite dell'Europa meridionale, nel nord Africa e di parte del medio oriente. Milioni di persone di lingua tedesca pure espulso fuggirono, mentre molti di altre nazionalità approfittando del caos post bellico per fuggire da quelli che consideravano regimi politici oppressi. La Germania occidentale dovete sopportare l'impatto maggiore dell'afflusso di profughi una ripresa economica dell'Europa occidentale continentale negli anni 50 60 e la forte domanda di manodopera, si trasformò in una benedizione. Un'altra nuova corrente migratoria fu quella che coinvolse gli ebrei europei, dopo la prima guerra mondiale il britannici, che avevano ricevuto dalla società delle nazioni mandato sulla Palestina, organizzarono piccoli insediamenti sionisti nella regione. Migliaia di sopravvissuti all'olocausto vi cercarono rifugio. Ma dopo la proclamazione del 1948 dello Stato di Israele

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si aprirono le cateratte ed entrarono nel paese milioni di ebrei, provenienti non solo dall'Europa ma anche dall'America, dall'altra dall'Africa.

Risorse

La crescita demografica senza precedenti del 20º secolo accompagnata dalla crescente ricchezza di almeno una parte del mondo, a una pressione senza precedenti sulle risorse mondiali. L'economia mondiale a risposte ai bisogni in modo ragionevolmente positivo è stato in gran parte il risultato della crescente integrazione dell'economia con la scienza alla tecnologia.Lo sviluppo più importante del 20º secolo in tema di risorse è stato il cambiamento della natura nelle fonti dell'energia primaria. Nel 19º secolo il carbone era divenuto la principale fonte di energia nei paesi in via di industrializzazione del 20º secolo il carbone è stato in buona parte anche se non totalmente, sostituito da nuove fonti energetiche, in particolare dal petrolio e dal gas naturale. Lo sviluppo dei motori a combustione interna alla fine del 19º secolo ne siete grandemente la possibilità di applicazione, cominciò rivaleggiare con il carbone dell'acqua nella produzione di elettricità. Intorno al 1950 il carbone rappresentava ancora quasi metà dell'energia totale, mentre il petrolio e gas naturale erano saliti al 30%, ma negli anni 90 la proporzione si è più che rovesciata.Il petrolio acquisisce un grande significato geopolitico, i giacimenti petroliferi sono ampiamente disseminati nel mondo, ma gran parte nella produzione concentrando il numero relativamente limitato di aree geografiche. Io e Stati Uniti, la Russia forse anche la Cina possiedono abbondanti riserve sia di carbone che di petrolio. I paesi del medio oriente circostanti il Golfo Persico sono oggi, collettivamente, la più ricca fonte di approvvigionamento del mercato mondiale. Anche la Russia figura tra maggiori produttori.

Tecnologia

è indubbio che una nuova tecnologia influenza i modi profondi e innumerevoli la vita quotidiana di praticamente ogni essere umano. Nel 20º secolo il segno del successo è l'abilità nel manipolare radiante ed al ballo alle esigenze della società. All'inizio del 19º secolo la velocità degli spostamenti non era cambiata sensibilmente dall'epoca ellenistica. All'inizio del 20º secolo con le locomotive a vapore si potevano raggiungere velocità di 130 km l'ora. Fino all'invenzione del telegrafo elettrico le comunicazioni su distanze

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considerevoli erano limitate la velocità dei messaggi umani. Il telefono, la radio e la televisione accrebbero incommensurabilmente la convenienza, la flessibilità e l'affidabilità delle comunicazioni su lunghe distanze. Negli anni 90 la telefonia globale cominciò una crescita esplosiva grazie allo sviluppo dei telefoni cellulari. Nel 1990 ne esistevano poco più di 11 milioni al mondo. Nel 20º secolo materie plastiche ricavate dal petrolio e da altri idrocarburi hanno sostituito il regno, la ceramica e la carta migliaia di impieghi che vanno dai recipienti a basso costo ai Trapani ad alta velocità; questi congegni hanno provocato mutamenti nelle condizioni di vita di lavoro di portata ben più ampia di quella della cosiddetta rivoluzione industriale in Gran Bretagna. Le esigenze della guerra e delle rivalità nazionali hanno indotto i nostri governi a dedicare enormi risorse alla ricerca allo sviluppo scientifico per i fini militari. All'inizio del 20º secolo praticamente tutti paesi europei vantavano bassi livelli di analfabetismo, in netto contrasto con gli alti livelli della maggior parte del resto del mondo. Il sempre più profondo divario tecnico regioni sviluppate sottosviluppate si riflette nelle differenze dei livelli di istruzione oltre che nelle differenze di reddito il 20º secolo visto il proliferare di istituti di studi avanzati e di ricerca finanziati da organismi privati e dal settore pubblico. In agricoltura i paesi occidentali hanno ottenuto un'enorme crescita della produttività attraverso tecniche scientifiche di fertilizzazione, di selezione delle sementi e delle razze da allevamento e di lotta ai parassiti e attraverso l'uso dell'energia meccanica purtroppo queste tecniche non sono ancora di uso generale nei paesi del terzo mondo. L'applicazione dell'elettricità nell'ambito domestico ha contribuito a rivoluzionare il modo di vivere della famiglia, la condizione della donna e l'impiego di personale di servizio.Nel 1913 Henry Ford introduce il principio della produzione di massa con una catena di montaggio mobile l'automobile divenne qualcosa di più di un giocattolo per i ricchi. La tecnica di Ford fu ben presto imitata da altri industriali statunitensi ed europei divenne una delle industrie manifatturiere con il maggior numero di addetti e fornì opportunità senza precedenti alla mobilità individuale. l'automobile divenne un simbolo dello sviluppo economico del 20º secolo nello stesso modo in cui la locomotiva a vapore lo era stato prodotto 100. L'industria automobilistica stimola la domanda per diversi altri si è quali quella delle strade del cemento. La riaffermazione del Giappone come grande potenza economica nella seconda metà del 20º secolo dovete molto al suo successo nell'esportazione di automobili da quando profonde a rapporti sociali e sul costume, dal corteggiamento il pendolarismo.L'età dell'aeroplano cominciò nel 1903 omologhi 15 secondi dei fratelli Wright su di una spiaggia del North Carolina. Nella prima guerra mondiale si scoprirono in piedi militari degli

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aeroplani; dopo furono impiegati per il trasporto della posta in seguito di passeggeri paganti. L'aviazione commerciale conobbe un rapido sviluppo negli anni 30, insieme alla tecnologia, e dalla vigilia della seconda guerra mondiale era disponibile un servizio transatlantico.L'applicazione più spettacolare della scienza alla tecnologia si è avuta con l'esplorazione dello spazio. Il 4 ottobre del 1957 gli scienziati sovietici misero in orbita una capsula intorno alla terra, era iniziata l'era dello spazio.Satelliti senza equipaggio furono posti in orbite più o meno permanenti e rimandare sulla Terra informazioni scientifiche attraverso la radio e la televisione, ed altri razzi furono lanciati verso la luna, Venere, Marte lo spazio esterno con scopi analoghi. Gli Stati Uniti il 20 luglio del 1969 inviarono nello spazio tre astronauti furono i primi uomini a calcare il suolo lunare. quando colombo scoprì il nuovo mondo all'avvenimento assistettero sui diretti partecipanti e passarono mesi e anni prima che la notizia raggiungesse grande pubblico; il primo passo dell'uomo sulla luna mostrava centinaia di milioni di persone in tutto il mondo attraverso ripetitori televisivi.

Relazioni internazionali

dal punto di vista economico l'Europa e gli Stati Uniti erano responsabili di oltre metà della produzione del commercio internazionale. L'Europa delle proprie vide diminuire la sua quota del commercio e nella produzione mondiale, vantaggio principalmente ma non esclusivamente degli Stati Uniti dei britannici e del Giappone.La partecipazione giapponese alla prima guerra mondiale era stata motivata principalmente dal desiderio di strappare alla Germania i possedimenti nel Pacifico e le concessioni in Cina. L'obiettivo fu centrato in pieno. Il Giappone nel 1937 provocò un incidente militare e diede inizio ad una guerra non dichiarata effettiva alla Cina il conflitto e in una fase di stallo quando lo scoppio della guerra in Europa e giapponesi ulteriori opportunità di espandersi in altre zone della. La seconda guerra mondiale portò sulla sua scia una radicale riorganizzazione delle relazioni internazionali importanti conseguenze economiche. L'Europa perse la sua egemonia sia politica che economica e si accentuò la rivalità fra gli Stati Uniti e unione sovietica. L'Europa rimase divisa più nettamente profondamente tra oriente e occidente di quanto non lo fosse mai stata: un blocco orientale dominato dai sovietici ed un gruppo di occidentali di paesi prevalentemente democratici.

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Nell'immediato dopoguerra i paesi arabi del medio oriente del Nord Africa si sbarazzarono abbastanza rapidamente il controllo esercitato tra le due guerre da francesi e britannici.Il Giappone devastato dai bombardamenti americani che videro lo scoppio delle due sole bombe atomiche fatte esplodere lo, dovete subire circa cinque anni di occupazione militare americana. Nel volgere di pochi decenni il Giappone divenne la seconda economia mondiale al di fuori del blocco sovietico.Alcune organizzazioni internazionali risalgono al 19º secolo ad esempio la Croce Rossa internazionale fondata Ginevra nel 1864 ma il 20º secolo è stato particolarmente prolifico a questo proposito un esempio fu l’istituzione della società delle nazioni del 1919.

Il ruolo del potere pubblico

Nel periodo tra le due guerre tutti governi tentarono di perseguire politiche di risanamento stabilizzazione dell'economia. Dopo la seconda guerra mondiale ai tentativi furono più consapevoli, più sofisticati e coronati di solito un maggiore successo nel 20º secolo l'industria di proprietà statale divennero molto più comuni, talvolta causa del fallimento dell'impresa privata talaltra in conseguenza della posizione ideologica del partito politico al potere. Anche la seconda ragione fondamentale della crescita del ruolo dello Stato - i trasferimenti - affonda le sue leggi radici nel tardo ottocento ma lo raggiunse dimensioni considerevoli se non dopo la seconda guerra mondiale.

Forme di impresa

Le società a responsabilità limitata delle azioni è un'entità già ben radicata nei paesi industriali avanzati all'inizio del 20º secolo. Nelle altre attività, come il commercio all'ingrosso al dettaglio, la produzione artigianale, il servizio e soprattutto l'agricoltura prevaleva l'impresa familiare. Il suo sviluppo fu facilitato dall'avvento di società finanziarie da cui attività consiste esclusivamente nel possedere altre società.Una delle ragioni di questo fenomeno ufo esso permetteva le imprese di competere con successo un altro sviluppo tipicamente americano, l'impresa multinazionale. Le multinazionali non erano qualcosa di veramente originale di veramente americano ma rimanevano relativamente rari fino a 20º secolo. Uno degli esempi più rilevanti è quello della Nestlè, la cui direzione centrale e nella piccola città di Vevey in Svizzera ma che possiede strutture produttive e di vendita in ogni continente e praticamente in ogni paese

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al di fuori del blocco sovietico. Negli ultimi anni il suo fatturato supera del bilancio del governo svizzero.

Organizzazioni sindacali

All'inizio del 20º secolo il diritto dei lavoratori di organizzarsi contrattare collettivamente riconosciuto nella maggior parte dei pesi accidentali. I compresi fra le due guerre registrare una crescita d'iscrizione sindacale delle imprese industriali ed una diffusione delle organizzazioni sindacali in altri paesi meno sviluppati. In Europa i sindacati sono molto più nettamente identificati con specifiche forze politiche che non negli Stati Uniti. In Gran Bretagna il partito laburista e sostenuto soprattutto dagli scritti sindacati degli altri lavoratori non sindacalizzati.In Germania, nel periodo precedente la prima guerra mondiale, il partito socialdemocratico alla maggiore delle organizzazioni sostenute dai lavoratori e tuttavia non riuscirà mai a formare un governo prima della guerra.I nazisti ammonirono non sono i partiti politici ma che sindacati e tutti i lavoratori furono costrette a vendersi a fronte del lavoro. Sviluppi analoghi si ebbero in Italia, in unione sovietica e in altri paesi totalitari.

Istituzioni informali

Il 20º secolo ha assistito all'affermazione di una qualità crescenti di istituzioni informali da istituzioni che hanno il supporto onorevole sfruttamento e di integrazione economica e non sono esplicitamente legittimati dall'autorità perché i membri di una comunità, di una religione o di un gruppo etnico ritengono semplicemente il modo giusto di fare le cose.

Capitolo Quattordicesimo - Disintegrazione dell'economia internazionale

I mutamenti economici fondamentali si verificano normalmente nell'arco di lunghi periodi di tempo. Le conseguenze dei mutamenti demografici, delle risorse, della tecnologia e persino dell'istituzione possono distribuirsi in periodi di anni, decenni o anche secoli. Mentre i mutamenti politici possono verificarsi in maniera posto improvvisa, fu questo il caso della prima guerra mondiale dopo oltre quattro anni della guerra più distruttivo in mondovisione. I capi politici internazionali puntarono un ritorno alla normalità dell'economia mondiale non potevano essere messi insieme facilmente.

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Conseguenze economiche della prima guerra mondiale

La sua distruttività concentrata però quella di qualunque altro avvenimento della storia fino alle massicce incursioni aeree e alle bombe atomiche della seconda guerra mondiale.Moltissimi militari persero la vita tanti rimasero gravi e agili e si ebbero altri 10 milioni di vittime per non contare i morti dalle carestie epidemie provocate dalla guerra come quella dell'influenza asiatica del 1918 che d'origine in Asia per poi diffondersi rapidamente negli Stati Uniti, in Europa determinando un forte aumento dei tassi di mortalità.Per non parlare delle stime del costo monetario della guerra; gran parte dei danni furono subiti dalla Francia settentrionale, dal Belgio alla piccola area nell'Italia nord orientale ed è campi di battaglia dell'Europa orientale. Non è compresa la mancata produzione provocata dalla carenza di manodopera di materie prime per l'industria, dall'eccessivo deprezzamento ed esaurimento degli impianti e delle attrezzature industriali e di adeguata manutenzione e di parti di ricambio, ed all’esaurimento lo dei terreni a causa delle coltivazioni intensive e dalla mancanza di fertilizzanti e di animali da tiro in agricoltura.Ancor più nocive per l'economia furono l'interruzione della disorganizzazione delle normali relazioni economiche i cui effetti non cessarono con la fine delle ostilità ma continuarono riscuotere il pedaggio nel periodo tra le due guerre. Fino al 1914 l'economia aveva funzionato liberamente nel complesso in modo efficiente nonostante alcune restrizioni sotto forma di tariffe protezionistiche, monopolio privati e cartelli internazionali, il grosso dell'attività economica era regolata dal libero mercato.Un problema ancora più serio deriva dallo sconvolgimento del commercio e dalle forme di guerra economica e fecero ricorso i paesi in guerra, in particolare Gran Bretagna e Germania. Gli scambi commerciali tra la Germania e gli altri paesi si interruppe subito, mentre gli Stati Uniti ancora in posizione di neutralità si sforzava di mantenere relazioni normali. La perdita dei mercati esteri rivela effetti ancor più durevoli nel tempo. La Germania era completamente tagliata fuori dai mercati d'oltremare. Anche la Gran Bretagna aveva subito importanti perdite nel 1918 le sue esportazioni industriali erano crollate alla metà del livello prebellico. Di conseguenza molti paesi d'oltreoceano decisero di fabbricare in proprio o acquistare da altri paesi europei le merci che in precedenza avevano acquistato in Europa. La guerra sconvolse anche l'equilibrio dell'agricoltura mondiale determinando un notevole aumento della domanda di generi alimentari e materie prime in un'epoca in cui alcune regioni non producevano più o erano tagliati fuori dai mercati, la guerra stimola la

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produzione agricola si è regioni già affermati come gli Stati Uniti e il territorio relativamente vergini all'America Latina. Il risultato fu una sovrapproduzione e un crollo dei prezzi. Quanto ai prezzi cominciarono a scendere molti si trovarono nell'impossibilità di estinguere le ipoteche e fallirono.Un'altra grave perdita causata dalla guerra dei profitti derivati dagli investimenti all'estero. Prima della guerra la Gran Bretagna e la Francia la Germania era il più importanti investitori poiché la Gran Bretagna e la Francia importavano più di quanto non mi spostassero i proventi degli investimenti contribuirà a pagare le importazioni in eccesso e due paesi furono costretti a cedere parte dei loro investimenti esteri e finanziaria e struggente di materiale bellico. Gli Stati Uniti invece da paese venditore di si trasformarono in creditore netto in conseguenza del rapido aumento dell'eccedenza delle esportazioni e degli ingenti prestiti concessi agli alleati. Un ultimo stravolgimento delle economie nazionali e internazionali deriva dall'inflazione. Le pressioni finanziarie della guerra costrinsero tutti paesi coinvolti ad abbandonare il Gold standard o quanto meno sincronizzare i movimenti dei prezzi. I paesi in guerra dovettero far ricorso ingenti prestiti e all'emissione di carta moneta per finanziare le operazioni belliche ciò determinò una lievitazione di tre e anche se non tutti nella stessa proporzione. La grande disparità nei prezzi e conseguentemente nel valore delle singole monete rese più difficile la ripresa del commercio internazionale ed ebbe gravi ripercussioni sul piano sociale e politico.

Conseguenze economiche della pace

La pace di Parigi invece di tentare di risolvere i gravi problemi economici causati dalla guerra in realtà per inasprirli. I pacificatori non volevano che accadesse questo: il loro errore fu che essi semplicemente non tennero conto della realtà economiche da grattare di pace emersa in due grandi categorie di difficoltà economiche la crescita del nazionalismo economico e problemi monetari e finanziari. Il nazionalismo economico non era prerogativa dei suoi Stati nati dallo smembramento degli durante la guerra civile la Russia scomparve di punto in bianco dall'economia internazionale quando riemerse sotto il regime sovietico e sulle relazioni economiche furono condotte in un modo completamente diverso da una precedente. Lo Stato divenne l'unico compratore e venditore degli scambi internazionali ed essa acquistare vendeva solo ciò che il potere politico riteneva necessario o vantaggioso. La Gran Bretagna durante la guerra aveva imposto nuovi dazi come strumento della finanza di guerra e per risparmiare spazio sulle navi i dazi rimasero anche dopo la guerra

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come politica protezionistica ufficiale inoltre negoziò numerosi trattati commerciali bilaterali cui abbondava il principio della nazione più favorita che tanto aveva contribuito all'estensione degli scambi nel 19º secolo. Gli Stati Uniti e già prima della guerra avevano dazi relativamente elevati gli portarono la fine delle ostilità a livelli mai visti: nel 1921 dispose un embargo assoluto sull'importazione di coloranti dalla Germania. Le conseguenze nefaste di questo mercantilismo, come furono battezzati simili politiche, non si limitarono all'applicazione immediata delle leggi in questione ma ad ogni nuova misura restrittiva evocava la ritorsione di altre nazioni i cui interessi venivano pregiudicati.i disordini monetari e finanziari provocati dalla guerra e aggravati dai trattati di pace condussero oltre ad un completo collasso dell'economia internazionale. La Gran Bretagna era stata fino al 1917 la maggiore finanziatrice dello sforzo bellico alleato al loro ingresso in guerra gli Stati Uniti subentrarono al ruolo della Gran Bretagna le cui risorse erano quasi esaurite nel ruolo dei principali finanziatori. Alla fine delle ostilità il debito di guerra ammontava oltre 20 miliardi di dollari ed essi si pensava che sarebbero stati cancellati alla fine della guerra ma non fu così gli Stati Uniti vedevano nei prestiti un'iniziativa commerciale. La Germania doveva ripagare completamente le riparazioni in tutta Europa ma le restrizioni economiche imposte dagli alleati insieme con la debolezza interna delle mica di Weimar, resero tuttavia impossibile per il governo tedesco prima di ricavare un surplus sufficiente per il pagamento annuale. Sul finire dell'estate del 1922 il valore del marco tedesco cominciò a crollare in maniera disastrosa in conseguenza della forte pressione dei pagamenti in conto riparazioni oltre che a causa di iniziative speculative alla fine dell'anno la pressione era così forte che la Germania sospesa del tutto i pagamenti. Il marco valeva letteralmente meno della carta su cui era stampato a quel punto le autorità monetarie tedesche ritirarono il marco dalla circolazione sostituendolo con una nuova unità monetaria la Rentenmark equivalente a $ 1000 di vecchi maschi. tutti gli Stati succeduti alla monarchia asburgica, la Bulgaria, la Grecia e la Polonia soffrirono allo stesso modo un'inflazione galoppante l'economia internazionale si trovava di fronte ad una grave crisi Grazie al cosiddetto prestito Dawes la Germania riuscì a riprendere il pagamento delle riparazioni e di tornare al Gold standard nel 1924. La disastrosa inflazione lascia cicatrici profonde nella società tedesca. Anche la Gran Bretagna del dopoguerra i problemi economici assunsero dimensioni inquietanti. Con la guerra esserne stati investimenti esteri e buona parte della marina mercantile ed altre fonti estere di reddito tuttavia essa dipendeva come non manca l'importazione di prodotti alimentari materie prime e si trova gravata di responsabilità mondiali ancora più onerosi in qualità di paese più forte tre

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vincitori europei e come amministratrice di nuovi territori oltremare. Era necessario esportare e tuttavia le fabbriche e le miniere rimanevano in operose e della disoccupazione saliva i provvedimenti presi dal governo per affrontare problemi economici furono timidi prosaici e inefficienti e l'unica soluzione della disoccupazione con sussidio un sistema di pagamenti assistenziali del tutto inadeguato a sostenere le famiglie dei disoccupati ma nello stesso tempo molto onerose per il bilancio già sottoposto a tensioni eccessive. Per il resto, la politica economica del governo consiste principalmente in una cena all'osso delle spese il che equivale all'azione degli interventi urgentemente necessari di espansione modernizzazione di scuole, di ospedali, autostrade ed altre opere pubbliche.Tra le altre misure finanziarie dettate dalla guerra la Gran Bretagna aveva abbandonato il gold standard. Nonostante problemi britannici nei tardi anni 20 la maggior parte dell'Europa prosperò.

La grande contrazione, 1929-33

Stati Uniti uscirono dalla guerra più forti che mai con i loro grandi mercati, la popolazione in crescita del rapido progresso tecnologico sembrava che essi avessero scoperto la ricetta della prosperità perpetua. Nell'estate del 1928 le banche gli investitori americani cominciarono a limitare gli acquisti di titoli deve e di altri paesi per investire i fondi sul mercato azionario di New York e di conseguenza iniziò una spettacolare ascesa. Verso la fine dell'estate del 1929 stava già mettendo una tensione provocata dalla cessazione degli investimenti americani all'estero e persino l'economia americana aveva smesso di crescere. Il 24 ottobre del 1929 il giovedì nero della storia finanziaria americana, un'ondata di vendite dal panico nel mercato azionario fece crollare i prezzi dei titoli cancellò milioni di dollari che esistevano solo sulla carta. Le banche richiesero il pagamento dei prestiti effettuati, obbligando altri investitori a dettare le proprie azioni sul mercato a qualunque prezzo si potesse spuntare. I mercati finanziari si stabilizzare uno, e delle merci erano bassi e continuavano a scendere, trasmettendo la pressione a paesi produttori come l'Argentina all'Australia; il crollo del mercato azionario non fu la causa della depressione ma fu un chiaro segnale della depressione era in atto.nel maggio del 1931 la Creditanstalt austriaca di Vienna sospeso i pagamenti. Il panico si è diffuso in Ungheria, cecoslovacchi, Romania Polonia soprattutto in Germania dove in giugno si verificò un ritiro massiccio di fonti che determina al fallimento di diverse banche. Tra il 1931 nell'aprile del 1932 altissimi paesi abbandonarono il gold standard. Gli scambi

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internazionali caddero drasticamente. Roosevelt34 assunse la carica nel momento peggiore della depressione, uno dei suoi primi atti ufficiali fu quello di disporre un'antiusura delle banche di otto giorni per permettere al sistema bancario di riorganizzarsiCosa provocò la depressione?Per alcuni la causa fu prima di tutto fu monetaria per altri un'autonoma contrazione dei consumi. Dopo la guerra la Gran Bretagna non fu più in grado di svolgere questa funzione di guida ma ciò non dipende pienamente evidente prima del 1931 gli Stati Uniti erano restii ad accettare il nuovo ruolo di guida a cielo avessero perseguito probabilmente la depressione sarebbe stata meno feroce e più breve.

Tentativi diversi di ricostruzione

Quando Roosevelt entrò in carica l'aviazione leggera la peggiore crisi dell'epoca della guerra civile con oltre 15 milioni di disoccupati, con l'industria praticamente ferma e il sistema bancario era sull'orlo del collasso totale. Roosevelt aveva invocato “New Deal” per l'America. Nei quattro anni del suo primo mandato numero di legge approvate superò in effetti quello di qualsiasi precedente amministrazione, si tratta soprattutto di legge di risanamento economico e di riforma sociale e settori agricolo, bancario, monetario, in pratica ogni aspetto dell'economia e delle società americane.Il sistema del New Deal nel complesso non fu più efficace nell'affrontare la depressione di quanto fosse dei programmi attuati contemporaneamente in Europa nessuna nazione dell'Occidente hanno sofferto della guerra più della Francia, il governo francese intrapreso immediatamente un esteso programma di ricostruzione materiale delle aree danneggiate dalla guerra. La depressione moltiplica la pretesa sociale che produce una nuova infornata di organizzazioni estremistiche che nel 1936 balzarono la politica con il fronte popolare e vincere le elezioni. Il fronte popolare nazionalizzare la Banca di Francia e le ferrovie ed emanò una serie di provvedimenti di riforma in materia di lavoro, una settimana lavorativa di 40 ore, l'arbitrato obbligatorio in caso di conflitti di lavoro e le ferie pagate per i lavoratori dell'industria. Nell'Europa centrale ed orientale e sull'affermazione delle dittature fasciste, Mussolini inventò lo Stato corporativo che era grosso modo l'equivalente di associazioni di settore non a caso tutti i sindacati precedentemente esistenti furono soppressi, le corporazioni agirono principalmente da associazioni capitalistiche di settore il cui scopo 34Il 4 marzo 1933 Franklin D. Roosevelt si insedia alla Casa Bianca. Nei primi tre mesi, noti come i “Cento Giorni”, Roosevelt porrà le basi del New Deal, piano improntato a favorire la ripresa economica dopo la crisi del 1929, attraverso un deciso intervento pubblico in ogni settore economico e sociale.

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era di accrescere il reddito degli uomini d'affari e degli amministratori di partito a spese dei lavoratori e dei consumatori. Efficace dell'Italia si dimostrò alla Germania nazista, uno dei principali obiettivi economici è a rendere autosufficiente l'economia tedesca nell'eventualità di una guerra.

Le rivoluzioni russe e l'unione sovietica

all'inizio del 1917 l'economia era nel caos e nel marzo dello stesso anno scoppiarono a Pietrogrado scioperi e sommosse deportarono all'abdicazione dello zar, il lungo dominio dei Romanov terminò così. il governo provvisorio era una eterogenea raccolta di aristocratici, intellettuali parlamentari il nuovo regime proclamò immediatamente la libertà di parola, di stampa e di religione, annunciò che avrebbe realizzato riforme sociali e ridistribuito la terra, promisi di convocare un'assemblea costituente per determinare la forma permanente di governo per la Russia. Lenin, leader della fazione bolscevica dei partiti socialisti russi affermò rapidamente la propria autorità sul soviet di Pietrogrado e cominciò a una campagna inesorabile contro il governo provvisorio. Quest'ultimo resistenza quando il 25 ottobre del 1915 una che si definiva di guardie rosse occupò il palazzo d'inverno, sede del governo ed il giorno seguente Lenin formava un nuovo governo, chiamato consiglio dei commissari del popolo. La rivoluzione d'ottobre fu seguita da circa quattro anni di atroci conflitti intestini e guerre civili. I bolscevichi instaurarono subito dopo un deliberato regno del terrore, assassinando di oppositori politici e mantenendo nel frattempo il controllo del governo centrale, spostata mostra a partire dal marzo del 1918. Il 30 dicembre del 1922 nasceva l'unione delle idee socialiste sovietiche. La produzione industriale era crollata almeno di un terzo del livello del 1913, e la politica agricola del governo ha dato il suo ad i migliori di fronte alla prospettiva della paralisi economiche dell'eventualità di una grande rivolta cittadina, Lenin capovolse radicalmente gli indirizzi precedenti con la cosiddetta nuova politica economica, un compromesso con i principi capitalisti dell'economia e Lenin definì 'un passo indietro e avanti'. Una speciale imposta in natura sulla agricola sostituire requisizioni obbligatorie, e i contadini fu permesso di vendere le eccedenze liberi prezzi di mercato. Le piccole industrie furono autorizzate a produrre per il mercato, tuttavia settori dominanti dell'economia la grande industria, trasporti e comunicazioni, Banca commercio con l'estero rimasero di parità statale sotto gestione statale nel frattempo grossi mutamenti sta avvenendo nella direzione del partito comunista, il primo di una serie di attacchi di paralisi dei quali non si riprese mai completamente fino alla morte nel gennaio del 1924 23 maggiori contendenti erano Stalin

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e Trockij. Dopo la morte di Lenin e Stalin e il suo contendente fu rimosso, esiliato e infine ucciso.Il programma staliniano implicava un massiccio rafforzamento dell'industria russa nel paese autosufficiente e potente nei confronti di un uomo largamente ostile. Invece di rappresentare i lavoratori tutelare i loro interessi, i sindacati sono usati per mantenere la disciplina nei luoghi di lavoro, impedire scioperi sabotaggi e stimolare la produttività lo Stato, dubitare della terra, del bestiame della, a un dirigente di professione e contadini coltivavano una terra dura e proletariato agrario in un compromesso con i contadini, il governo permisero in qualche caso di formare fattorie cooperative in cui la maggior parte della terra era coltivata in comune e dove i macchinari erano di età dello Stato. Questo avvenimento è talvolta definito la seconda rivoluzione bolscevica.Nonostante grandi incrementi della produzione industriale, il prete rimase prevalentemente agrario e l'agricoltura il settore più debole. un elemento notevole del secondo piano quinquennale sulla grande fuga nel 1936-37. Migliaia di individui, da umili operai ad alti dirigenti del partito dell'esercito, furono sottoposti a processo o giustiziati senza processo sotto l'accusa di aver commesso crimini andavano dal sabotaggio allo spionaggio e al tradimento. Il terzo piano quinquennale varato nel 1988 fu interrotto dall'invasione tedesca del 1941 e l'unione sovietica ripiombò in qualcosa che somigliava al comunismo di guerra.

Aspetti economici della seconda guerra mondiale

La seconda guerra mondiale fu di gran lunga la più massiccia distruttiva delle guerre. Una vera propria guerra globale e se coinvolge direttamente o indirettamente i popoli di ogni continente e di quasi ogni nazione del mondo a differenza della precedente era stato anzitutto una guerra di posizione è stata una guerra di movimento, sulla terra, nell'aria, sui mari la guerra aerea divenne nella seconda un elemento determinante è molto più importanti divennero le operazioni navali in particolare con l'impiego di veicoli stazionati su portaerei. La tecnologia base scientifica fu responsabile di molte nuove armi speciali, sia offensive e difensive: dal radar, alle bombe volanti, dalla reazione alle bombe atomiche.Morirono intorno ai 15 milioni di persone in Europa milioni di altri individui furono feriti, rimasero senza caso morirono di fame o a causa di malattie legate alle limitazioni per non parlare dei 6 milioni di ebrei assassinati nell'Olocausto. Più di 100.000 morirono per effetto diretto delle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki, mentre altre città giapponesi furono devastate da bombe convenzionali.

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Tutti paesi in conflitto fecero ricorso alla guerra economica, moderna definizione di una vecchia politica, come già nella prima guerra mondiale persino nelle guerre napoleoniche, la Gran Bretagna imposto al pari dei dischi replicarono con una guerra sottomarina illimitata. Alla fine della guerra in Europa le prospettive economiche erano stranamente deprimenti a produzione industriale agricola fu nel 1945 non superiore alla metà di quella del 38 oltre ai danni alle cose della perdita di vite umane, milioni di persone erano state sradicate separate dalle loro case dalle loro famiglie, e sul milioni come allo stato della fame. È rendere le cose ancora peggiori, la struttura istituzionale dell'economia aveva subito gravi danni la ricostruzione non sarebbe stato agevole.

Capitolo Quindicesimo - La ricostruzione dell'economia mondiale, 1945-73

Alla fine del conflitto adduceva prostrata e pressoché paralizzata. Tutti paesi belligeranti ad eccezione della Gran Bretagna nell'unione sovietica erano stati sconfitti militarmente e occupati dal nemico.Prima della guerra di importazioni europee erano state superiori alle esportazioni e la differenza era stata pagata dall'Europa con i proventi derivanti dagli investimenti esteri e dei servizi di trasporto e finanziari.Dopo la guerra, con le strade mercantili distrutte, gli investimenti esteri liquidati, i mercati finanziari sconvolti i mercati d'oltremare dei manufatti europei conquistati da americani, canadesi e da nuove aziende nate in paesi sottosviluppati, sull'eroe incombeva la tetra prospettiva di poter provvedere solamente la necessità di base della sua popolazione. Vincitori e vinti erano accomunati dalla loro povertà. Le necessità più urgenti erano gli aiuti di emergenza alla ricostruzione.A differenza dell'Europa, gli Stati Uniti uscirono dalla guerra più forti che mai lo stesso accade, e il Canada gli altri paesi del Commonwelth e l'America Latina. le loro industrie e la loro agricoltura trassero vantaggio la forte domanda bellica, che permise che l'uso della capacità Iva, La modernizzazione tecnologica all'espansione.

L'unificazione dell'economia post bellica

uno dei compiti più urgenti che attendevano i popoli europei dopo di soddisfacimento dei bisogni legati alla sopravvivenza è ripristino della normalità nella giusti, nell'ordine pubblico nell'amministrazione statale. L'opinione pubblica richiede a gran voce le riforme politiche sociali ed economiche e nella sfera economica La risposta a questa domanda assunse la

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forma della nazionalizzazione di settori chiave dell'economia, dei trasporti, la produzione d'energia ai segmenti del sistema bancario; l'estensione del sistema previdenziale e dei servizi sociali, con pensione di vecchiaia, assegni familiari, assistenza medica gratuita o sovvenzionata e migliori possibilità d'istruzione; e l'assunzione da parte dello Stato di maggiori responsabilità per il mantenimento dei livelli economici soddisfacenti.Già durante la guerra, in un drammatico incontro svoltosi a bordo di una nave da battaglia sull'Atlantico del Nord, Roosevelt e Churchill avevano firmato la carta atlantica che impegnava i rispettivi paesi nel tentativo di ripristinare un sistema mondiale di scambi multilaterali il luogo del bilateralismo degli anni 30.Successivamente nel 1944 a Bretton Woods è una conferenza fra americani e britannici dove furono poste le fondamenta di due grandi istituzioni internazionali: il fondo monetario internazionale a cui veniva attribuita la responsabilità di gestire il sistema dei tassi di cambio tra le varie monete mondiali ed inoltre di finanziare eventuali squilibri a breve termine nei pagamenti ai vari paesi, la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo nota anche come Banca mondiale. I firmatari si impegnarono estendere reciprocamente la clausola della nazione più favorita a cercare di ridurre dazi, a non ricorrere a restrizioni quantitative abolendo quelli già esistenti e a consultarsi prima di un importante cambiamento di politica.

Il piano Marshall e miracoli economici

Alla fine del 1947 possiamo dire che la produzione industriale raggiunse livelli presenti ma è evidente che molto ancora rimaneva da fare.Nel caos monetario finanziario degli anni 30 e tutti paesi europei molti altri ex europei avevano adottato controlli sui cambi, le loro valute non erano cioè convertibili in altre sei motorizzazione concessa dalle autorità monetarie. Dopo il conflitto la penuria di prodotti alimentari e di materie prime ma anche parti di ricambio molto alta l'unico mezzo per poter sopperire a tali richieste era l'acquisto in Nord America e nel sud America dove si poteva acquistare solamente con i dollari, ma l'Europa non aveva dollari sufficienti e quindi fu costretta a chiedere sovvenzioni agli Stati Uniti. All'orizzonte cresceva la guerra fredda tra gli Stati Uniti e l'Urss. Nel frattempo, 1947, il generale Marshall annunciava i sei paesi europei avessero presentato una richiesta di assistenza congiunta e coerente il governo statunitense avrebbe risposto in modo soddisfacente fu questa l'origine del cosiddetto piano Marshall. Alla fine del 1947 in Europa furono inviati 13 miliardi di dollari di aiuti economici sotto forma di prestiti sovvenzioni statunitensi permise ai 16 paesi

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dell’Organizzazione europea per la cooperazione economica di importare merci di cui vi è la scarsità nell'area del dollaro.

La Germania in un primo momento dopo la sconfitta nel maggio del 1945 ebbe un ruolo da nazione invisibile i capi di governo di Stati Uniti, regno unito si incontrarono nel mese di luglio nei pressi di Berlino per decidere del destino della Germania ma non risolsero che di prolungare l'occupazione militare. Il susseguirsi degli eventi, con i disaccordi fra russi alleati occidentali spinse questi ultimi a concedere un'autonomia sempre più ampie tedeschi nelle rispettive zone di occupazione mentre la Russia conservò un controllo rigoroso attraverso la presenza di truppe sovietiche. Il risultato finale fu la divisione della Germania in due Stati distinti: La Repubblica federale tedesca e la Repubblica democratica tedesca. Anche Berlino divisa in quattro sentori poi ridotti a due Berlino est e Berlino ovest.La conferenza di Postdam aveva previsto lo smantellamento dell'industria degli armamenti e delle altre industrie pesanti tedesche, il pagamento di riparazione vincitori alle vittime dell'aggressione nazista, rigorosa limitazione alla capacità produttiva tedesca ed un rigoroso programma di denazificazione, e prevedeva il processo ai capi nazisti come criminali di guerra. Una giovane occidentale pienamente integrata nell'organizzazione europea per la cooperazione economica e del piano Marshall, risanamento economico dell'Europa occidentale poteva dirsi completo. Nei due decenni successivi il commercio mondiale ebbe un tasso medio annuo dell'8% in più elevato della storia, gran parte di questa crescita si verificò naturalmente in Europa.

Una crescita senza precedenti

il quarto di secolo successivo alla seconda guerra mondiale nel periodo più lungo di crescita ininterrotta dei paesi industrializzati, il ritmo più elevato mai raggiunto nel corso della storia. La crescita fu particolarmente rapida in quei paesi che disponevano di un'abbondante riserva di manodopera, risultato o della contrazione della popolazione agricola o dell'afflusso di rifugiati. Allo stesso tempo i paesi del gruppo industriale con redditi pro capite relativamente modesti come l'Italia, l'Austria, Spagna, Grecia Giappone ebbero più velocemente della media; l'espressione miracolo economico venga applicata per la prima volta a ragguardevole balzo in avanti compiuto dalla Germania occidentale dopo la riforma valutaria del 1948. Negli americani svolse un ruolo determinante nell'innescare la ripresa economica sostenuta in seguito dall'Europa con alti livelli di

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Spagna investimenti. La modernizzazione tecnologica accompagna contribuì in modo rilevante al cosiddetto miracolo economico. Altri fattori importanti furono l'atteggiamento e il ruolo della pubblica amministrazione. Nelle economie miste assistenziali e di vendere una caratteristica delle democrazie occidentali lo Stato si assumeva il compito di assicurare la stabilità generale, un clima favorevole alla crescita ed un minimo di protezione degli individui economicamente deboli sfavoriti, ma lasciava il compito di produrre beni e servizi desiderati dalla popolazione prevalentemente all'industria privata. Molto credito alla fine, nel lungo termine, alla ricchezza del capitale umano europeo. I bassi livelli di analfabetismo e l'abbondanza di istituzioni scolastiche specializzate dall'università, gli istituti di ricerca assicuravano il personale qualificato necessarie per applicare efficacemente la nuova tecnologia.

La formazione del blocco sovietico

L'unione sovietica subì i brani più ingenti di qualsiasi altro paese coinvolto nella guerra.Le devastazioni avevano colpito grandi aree di fertilissima terra coltivabile ed alcune delle regioni più di intensamente industrializzate. Secondo le stime ufficiali era andato distrutto il 30% della ricchezza prebellica.Nonostante le sofferenze del popolo russo, l'unione sovietica si affermò come una delle due superpotenze del dopoguerra e questo ruolo fu consentito, pur rimanendo essa un paese povero in termini pro capite, dall'immensità del suo territorio e dalla sua popolazione. Per risanare l'economia l'Urss un po' sull'industria pesante sugli armamenti, con particolare attenzione l'energia atomica. Stalin morì nel 1953, il leader supremo divenne Chruscev. Chruscev denunciò la politica tirannica di Stalin e mise in evidenza i lati positivi del regime staliniano e governo intraprese una cappa di ufficiali di destalinizzazione e viene tra l'altro la rimozione delle spoglie dell'ex leader dalla celebre tomba di Lenin sulla Piazza Rossa di Mosca. L'industria pesante sovietica continua ad accrescere la produzione ma rimase ben lontana dall'obiettivo dichiarato di raggiungere quella statunitense e l'industria dei beni di consumo, a cui nella pianificazione sovietica di veniva sempre assegnata una bassa priorità, continuò a procedere a rilento, affliggendo i consumatori con la scarsità delle merci e una produzione di bassa qualità.l'agricoltura sovietica rimase per tutto il dopoguerra in una situazione quasi permanente di crisi nonostante massicci sforzi del governo di stimolarne la produttività. Il sistema delle fattorie collettive non offrire incentivi adeguati ai contadini, e concentravano invece tanti

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sforzi di piccoli appezzamenti privati, grandi fino a mezzo ettaro, erano autorizzate a coltivare il cui prodotto potevano mettere in parte sul mercato.Alla morte di Stalin nel 1953 il blocco sovietico in Europa aveva un aspetto monolitico ciascuno dei paesi satelliti era più o meno una riproduzione in miniatura dell'unione sovietica e tutti si muovevano sulle stesse note suonate a Mosca ciò nonostante dietro una facciata dell'unità si nascondevano tendenze disgregatrici subito dopo la morte di Stalin questi paesi furono percorse da una ventata di irrequietezza in diversi di essi scoppiavano scioperi e sommosse assunsero una tale gravità da costringere le autorità sovietiche che ancora gli ballano a reprimerli con la forza delle armi come avvenne in Ungheria quando annunciò di ritirarsi dal patto di Varsavia. Per 10 giorni e studenti ungheresi lottarono eroicamente contro forze preponderanti con armi ricevute dai propri soldati anche dopo i russi ebbero riportato la situazione sotto controllo insediato un nuovo governo fantoccio molti continuarono la lotta sulle colline con azioni di guerriglia è rivolta ungherese mostrò chiaramente in una Russia destabilizzata non era preparata rinunciare al suo impero comunista.

il movimento d'un socialismo autenticamente democratico e del massimo sviluppo in Cecoslovacchia. Nel gennaio del 1968 fu attuato un programma di riforme che prevedeva tra l'altro una maggiore ricorso libero mercato e luogo della determinazione governativa di tre, dalle lamento della censura sulla stampa ed una buona misura di libertà personale in un primo momento i governanti del Cremlino cercarono di questi quadri dirigenti cechi a ritornare a politiche comuniste ortodosse ma senza successo. Alla fine, nell'agosto del 1268, le tracce della lezione sovietici invasero la Cecoslovacchia e proclamarono la legge marziale ancora una volta come nel 1953 Germania orientale e nel 1956 Ungheria i fatti dimostrarono che l'impero comunista russo poteva essere mantenuto integro solo con la forza.La Repubblica popolare cinese. Non appartenendo al blocco sovietico. In breve tempo alleato dell'unione sovietica la seconda guerra mondiale aveva inflitto sofferenze tremende ad un paese già povero e nel corso del conflitto i comunisti cinesi avevano collaborato con il leader nazionalista Jieshi nelle resistenze giapponesi conservando per un esercito indipendente della Cina settentrionale rifornito con requisizione locali ed equipaggiato dall'unione sovietica. Il 1 ottobre 1949 i comunisti guidati da Mao Zedong proclamarono formalmente la Repubblica popolare cinese con capitale Pechino. Consolidato il controllo politico il nuovo governo intraprese La modernizzazione dell'economia e la ristrutturazione della società dopo una prima fase in cui fu tollerata proprietà privata, sia in agricoltura e in

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maniera limitata nel commercio nel, nel 1953 governo cominciò incoraggiare la collettivizzazione dell'agricoltura e intraprese una generale nazionalizzazione dell'industria i risultati non furono tali da soddisfare le esigenze del partito e in breve tempo l'ambizioso programma si tradusse in un catastrofico fallimento. La popolazione non era in grado di sopportare gli sforzi salvifici richiesti dai suoi capi ed una carestia provocata dall'uomo causò la perdita di milioni di vite. Uno degli obiettivi principali della dirigenza comunista cinese era quello di dare una nuova struttura la società e di riformare processi di pensiero, il comportamento La dura. È difficile si dimostrò tenere legata ubbidienza dell'immensa burocrazia ancora abbarbicata alle antiche tradizioni del mandarino nato e dall'esile strato di intellettuali, scienziati tecnici in gran parte di educazione occidentale.Fin dall’inizio l'unione sovietica aveva accordato la Repubblica popolare cinese assistenza economica, tecniche militari, mancini si rifiutarono di conformarsi alle direttive sovietiche e nel 1960 l'Urss interruppe tutti gli aiuti e ritirò tutti i suoi consiglieri e assistenti tecnici. Nel volgere di pochi anni le due superpotenze del mondo comunista arrivarono sull'orlo di un conflitto aperto. Dopo la sconfitta del Giappone. Nel senso che occuparono congiuntamente la Corea e le rispettive zone erano separate solo dal 38º parallelo nel 1948 sovietici americani organizzarono regimi vinti nelle rispettive zone e poco dopo ritirarono i loro eserciti la Corea del Nord fu fondata sul modello sovietico nel 1950 le truppe nordcoreane invadevano la Corea del sud con l'obiettivo di unificare il paese sotto il controllo comunista. Grazie ingenti aiuti americani la Corea a scongiurare l'invasione ma tutte due le parti del paese partirono le devastazioni della guerra e durò fino all'armistizio del 1953.La Repubblica socialista del Vietnam è l'erede della Repubblica democratica del Vietnam il 2 settembre del 1945 da Ho Chi Minh, leader del movimento di resistenza contro i giapponesi, che avevano usato il paese nel corso della seconda guerra mondiale.Il solo Stato dichiaratamente socialista alleato dell'unione sovietica nell'emisfero occidentale era la Repubblica di Fidel castro, il leader rivoluzionario e rovesciò all'autoritario dittatore Battista il 1 gennaio del 1900 cinquantanove, in un primo momento non si proclamò marxista mala politica anticastrista degli Stati Uniti, nominata nel 1961 con l'appoggio la disastrosa invasione della baia dei porci, le gettò fra le braccia dell'unione sovietica. Cuba riceveva la maggior parte dei manufatti armamenti compresi dal blocco sovietico.

Economia della decolonizzazione

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La seconda guerra mondiale in sé nessun colpo mortale all'imperialismo europeo le potenze europee preoccupate per il conflitto lasciarono le colonie in gran parte in balia di se stesse ed alcune di esse proclamarono immediatamente l'indipendenza altre videro la nascita di partiti indipendentisti che si battevano contro il dominio coloniale.L'indipendenza concessa dalla Gran Bretagna al subcontinente indiano, nel 1947, determinò la nascita non di uno ma di due Stati o di un terzo e di un quarto l'India e il Pakistan ottenere l'indipendenza contemporaneamente e l'anno dopo fu la volta dell'isola di Ceylon. Tutti questi paesi hanno una densità di popolazione estremamente alta, risorse naturali scarse e di mediocre qualità, e alti livelli di analfabeti e si sono soggetti inoltre a disordini razziali religiosi e a governi stabili e spesso dittatoriali e gran parte della forza lavoro è assorbita da un'agricoltura bassa produttività e quindi non sorprende che questi paesi siano tutti estremamente poveri. Tutti sono prevalentemente rurali e agrari con una forza lavoro di vita alla produzione per la sussistenza delle fattorie contadini e quella per l'esportazione delle piantagioni alcuni di essi possiedono risorse minerarie strategiche apprezzate sui mercati mondiali come il petrolio in Indonesia e lo stagno in Malesia.L'ex colonia italiana della Libia fu il primo paese africano ad ottenere l'indipendenza e decisione fu presa dalle Nazioni Unite nel 1949 e il nuovo Stato nacque alla fine del 1951 come monarchia costituzionale.La Gran Bretagna fosse formalmente termina il suo protettorato sull'Egitto nel 1922 ma conservò il controllo delle questioni militari e delle relazioni con l'estero. Nel 1956 una giunta militare rovesciò il fantoccio britannico e vennero espulse le truppe britanniche; il nord Africa francese fu teatro di una lunga difficile lotta per l'indipendenza.La Tunisia e il Marocco avevano mantenuto i loro governi tradizionali sotto l'amministrazione francese l'Algeria, invece, le francesi si erano insediati da oltre 100 anni e dove più di 1 milione di abitanti era di origine europea era trattata per certi versi come parte della Francia dopo la guerra in tutti quei paesi si svilupparono forti movimenti nazionalisti e panarabi. Tutti tre paesi nordafricani sono prevalentemente agrari, con un'agricoltura di tipo mediterraneo ma oltre a questo possiedono importanti risorse minerarie in particolare il petrolio e il gas naturale scoperti in Algeria poco dopo l'indipendenza hanno dato a questo paese sia i mezzi per sviluppare l'industria e per svolgere un certo ruolo nella politica mondiale. L'Algeria esporta negli Stati Uniti grandi quantità di gas naturale liquido.Alla metà degli anni sessanta tutte le potenze coloniali europei, ad eccezione del Portogallo, avevano concesso l'indipendenza quasi tutte le loro dipendenze asiatiche

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africane ma il Portogallo respinse sdegnosamente ogni suggerimento di preparare le proprie quote ad un'eventuale emancipazione.Con poche eccezioni, i nuovi Stati erano disperatamente poveri in tre quarti di secolo di colonialismo e l'azione europee avevano estratto fortune immense minerarie da altri prodotti, dividendo ben poco di questa ricchezza degli africani solo tardivamente alcune potenze coloniali avevano compiuto qualche tentativo di educare i propri sudditi o prepararli o di un autogoverno responsabile come in altre parti del mondo non esistevano le basi sociali ed economiche e democrazie stabili e vitali, molte delle ex colonie caddero sotto regimi vanno partitici, influenzati spesso dai comunisti russi o cinesi. Alcuni piombarono nell'anarchia della guerra civile, in cui trovarono la morte per malnutrizione malattie oltre che a causa dell'ostilità migliaia di civili innocenti, soprattutto bambini. Gran parte delle amministrazioni dei nuovi Stati fu afflitta dalle piaghe dell'inefficienza della corruzione e anche quando le intenzioni erano le migliori risorse si rivelarono spesso insufficienti a realizzarle con successo.

I travagli del terzo mondo

in molti casi le sue colonie cercano di imitare il successo apparente dell'America Latina a metà del 20º secolo alcuni di essi godevano di redditi pro capite paragonabili a quelli dell'Europa occidentale. Gran parte di questi paesi insistette in programmi di industrializzazione finalizzati alla sostituzione delle importazioni, nel tentativo di produrre direttamente i beni di manifattura precedentemente, questa strategia aveva dato buoni frutti durante la depressione degli anni 30 ma si rivelò controproducente in confronto con le politiche di promozione delle esportazioni che si andarono affermando che in Europa e poi in Giappone i programmi latino-americani fallirono quasi invariabilmente per diversi motivi: la piccolezza dei mercati interni; un'insufficiente cooperazione a livello regionale, la casa del capitale umano necessario per fare una efficace della nuova tecnologia d'importazione e a maggior ragione e svilupparne una propria.A questo punto i redditi pro capite precipitarono più nettamente di quelli dei paesi avanzati dell'Occidente tanto da essere definiti terzo mondo quindi né comunista né capitalista ugualmente disponibile ad accettare l'aiuto proveniente da Stati Uniti, Europa occidentale e unione sovietica.

Le origini dell'unione europea

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il sogno di un'Europa unita è antico quanto l'Europa stessa e tutti tentativi fallirono però per l'incapacità dei sedicenti edificatori di conservare il monopolio del potere di coercizione e la riluttanza dei soggetti a sottomettersi volontariamente alla loro autorità.Le organizzazioni internazionali dipendono dalla cooperazione volontaria dei dubbi e non possiedono un reale potere di coercizione mentre le organizzazioni sovranazionali richiedono che i loro membri c'erano almeno una parte della loro sovranità e possono costringere unificarsi alle proprie disposizioni. sia la società delle nazioni che le Nazioni Unite sono esempi di organizzazioni internazionali le proposte di vari tipi di organizzazioni sovranazionali europei, provenienti da fonti sempre più influenti, sono divenuti via via più frequenti a partire dal 1945tali proposte scaturirono da due motivazioni: il motivo politico radicato nella convinzione che solo attraverso un'organizzazione sovranazionale la minaccia di una guerra tra le potenze europee può essere permanentemente estirpata; il motivo economico si fonda sulla tesi dei mercati più ampi promuoveranno la socializzazione la concorrenza e di conseguenza una produttività più elevata ed 1+ alto tenore di vita. I due motivi si fondono nella liberazione e la forza economica è la base della potenza politica e militare e che uno colonia europea pienamente integrata renderebbe le guerre intereuropee meno probabili se non impossibili.L'unione doganale del Benelux, che permise libero movimento delle merci tra Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo e una tariffa esterna comune, derivò dalla consapevolezza e delle condizioni moderne della produzione del sole l'economia dei singoli Stati erano troppo piccole per permetter loro di godere dei benefici della produzione di massa.Nel 1956 venne siglato a Roma il trattato restituito alla comunità europea dell'energia atomica e la comunità economica europea. I sostenitori dell'unità europea aveva in mente molto di più che un semplice mercato comune unione doganale dopo la firma dei trattati di Roma cominciarono a parlare di comunità europee e dopo la fusione delle altre confessioni del 65 di comunità europea.

Capitolo sedicesimo - l'economia mondiale all'inizio del 21º secolo

dopo il definitivo dell'unione sovietica nel 1990 ho quasi ogni nazione del mondo ha recepito la necessità di adattare le proprie politiche e strutture economiche alle esigenze del mercato globale emergente dichiarando altresì borsa l'unione sovietica alla fine del tentato colpo di Stato ai danni di Gorbaciov, il presidente russo Boris Eltsin proclamò

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anche il definitivo Fallimento dell'esperimento comunista dell'economia pianificazione centralizzata ed essenzialmente autosufficienti. Da quel momento in poi i politici di ogni paese, a prescindere dall'orientamento ideologico, hanno dovuto fare i conti con le forze di mercato e sono dilagate nel pianeta.nessuno è in grado di prevedere come diversi paesi e regioni del mondo si adatteranno questa nuova epoca storica di rapido cambiamento tecnologico combinato con l'apertura di nuovi mercati.Come ha potuto affermarsi questa nuova economia globale?Sembra evidente che vi abbia contribuito il successo economico dell'Europa occidentale e si è ripreso in modo rapido e definitivo dalle devastazioni della seconda guerra mondiale; il primo caso di imitazione dei risultati europei e stato quello giapponese dalla fine degli anni 40 all'inizio degli anni 70 il tasso di crescita del Pnl giapponese superò il 10% annuo. Il Giappone dirà in un paese leader dell'introduzione di nuove tecnologie in particolare nei campi dell'elettronica e della robotica. In ciò il Giappone poté giovarsi non solo della ricchezza di capitale umano ma anche degli alti livelli di risparmio investimento del popolo giapponese, oltre che di una classe manageriale sofisti alta, consapevole dell'alta redditività delle funzioni di ricerca e di sviluppo nell'industria. I nuovi Stati emersi alla fine del colonialismo europeo mancavano delle risorse, natura e soprattutto umane, per far fronte alla complessità di un'economia moderna. Gli sforzi rivolti allo sviluppo dell'economia furono saturati anche le circostanze politiche le rivalità etniche erano causa frequente di guerre civili e colpi di Stato e molte nazioni caddero sotto il dominio di leggi mimano partitici o svariate gradazioni di controllo dittatoriale nella Repubblica del Sudafrica, dominata da lungo tempo dalla minoranza bianca di discendenza britannica soprattutto boera, la maggioranza nera ottenne finalmente qualcosa che si avvicinava l'uguaglianza politica all'inizio degli anni 90, ma le rivalità etniche e ricorso alla violenza tra le fazioni della maggioranza minacciarono di pregiudicare i vantaggi economici avrebbero potuto derivarne i paesi più poveri e più lenta crescita del mondo continua ad essere quelli dell'Africa, il continente più flagellato da malattie, guerre civili, genocidi e instabilità politica. Un'altra regione del mondo che ha visto ingigantire il proprio ruolo economico nella seconda metà del 20º secolo e il medio oriente. La ragione o essere succintamente espressa una sola parola: il petrolio.Il petrolio fu scoperto in Iran nel primo decennio del 20º secolo e successivamente in diversi Stati arabi situati attorno al Golfo Persico i quali dettero vita all'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec). Queste organizzazioni agili come cartello aumentando

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bruscamente il prezzo del greggio col risultato di farvi decuplicare il prezzo mondiale dai tre dollari al barile ai 30 del 1980 fino ad oggi aveva raggiunto anche i $ 100 al barile.

Il crollo del blocco sovietico

Nella seconda metà del 1989 una serie di eventi tanto straordinaria quanto inaspettati si sono verificati in Europa orientale: la caduta dei regimi comunisti in un paese dopo l'altro.La rivolta di massa nelle terre già dominati dai comunisti determinata da una mescolanza di motivi politici ed economici, le masse avevano mostrato in varie occasioni il loro malcontento: nel 1953 in Germania est, nel 1956 in Ungheria, nel 1968 in Cecoslovacchia, in ognuna di queste occasioni l'unione sovietica aveva fatto ricorso alla forza delle armi e reprimere la ribellione è che ciò non sia caduto del 1989 è una questione interessante che sarà brevemente approfondita.Le radici dello scontento popolare erano dunque profonde, nel 1980 lavoratori con Moratti si organizza una federazione sindacale, Solidarnosh, indipendente dallo Stato e dal partito comunista. Il regime naturale a qualche tempo ma nel dicembre del 1900 il governo proclamò la legge marziale e fece imprigionare i maggiori esponenti del sindacato. Le agitazioni continuarono e il governo fu costretto a legalizzare almeno parzialmente Solidarnosh. Ciò rese possibili quelle riforme economiche che avrebbero dovuto realizzare la transizione da un'economia pianificata ad una capitalistica di mercato.È davanti agli occhi delle transizioni relativamente pacifiche avvenute in Polonia in Ungheria, gli studenti di operai cecoslovacchi intensificarono le loro proteste le dimostrazioni di massa, dapprima il governo rispose con una violenta repressione con centinaia di morti e finiti alla fine però consentito a negoziare. Questo è il periodo della primavera di Praga. uno degli avvenimenti più spettacolari e simbolici del 1989 sull'abbattimento del muro di Berlino, il muro era stato costruito attorno a Berlino ovest dal governo tedesco orientale nel 1961 per impedire la fuga in Occidente della popolazione. Per quasi tre decenni esso rimase in piedi come simbolo della tirannia comunista e della restrizione spontaneamente nella notte fra il 9 e il 10 novembre, senza alcun intervento delle autorità tedesche orientali, dimostranti di Berlino est e ovest cominciarono a distruggere il muro e migliaia di berlinesi sciamarono in occidente. Nel luglio del 1990 fu creato un'unione economica e monetaria con le lega democratica tedesca.Quando Gorbaciov salì al potere nel 1985 l'economia russa era in crisi. La sostavi immediatamente che non era in grado di imporre la propria volontà ai recalcitranti paesi

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satelliti in quel momento la Russia aveva bisogno di riformarsi e da qui nacque il programma di Gorbaciov imperniato sulla perestrojka, cioè la ricostruzione e la trasparenza. in nessuna occasione di Gorbaciov si dichiarò con precisione cosa intendeva con il termine di ristrutturazione, al di là di generalizzazioni piuttosto vaghe su una migliore contabilità dei costi, sulla devoluzione del potere decisionale all'interno dell'impresa e simili questioni. Nell'agosto del 1991 un piccolo gruppo di falchi del partito comunista ha tentato un colpo di Stato destituendo Gorbaciov, proclamando la legge marziale ma il popolo russo rifiutò di farsi intimidire e sotto la leadership di Eltsin sfidarono apertamente gli organizzatori del colpo di Stato che ben presto si persero d'animo fuggirono ma furono arrestati.

L'evoluzione dell'unione europea

Nel febbraio del 1986 fu siglato l'atto unico europeo e nello specifico si richiedeva la comunità di adottare oltre duecento provvedimenti per rimuovere le barriere fisiche, tecniche fiscali al fine di portare completamente il mercato interno entro il 31 dicembre 1992, di lì a poco la comunità europea divenne una comunità senza frontiere. Nel 1991 la comunità decise di creare una banca centrale seguita da una moneta unica ma una crisi di tassi di cambio del settembre del 92 costrinse regno unito in Italia a uscire dalla Sme e fece differire altre misure al costo di una banca centrale fu istituito nel 1994 a Francoforte un possibile precursore Istituto monetario europeo. Nel dicembre del 1991 a Maastricht si esiga un nuovo trattato che intendeva creare un'unione sempre più stretta tra i popoli europei il nuovo trattato, che non entra in vigore fino al 1 novembre 1993, voto a nome della comunità europea in unione europea, esso inoltre accrebbe i poteri del Parlamento europeo e introduce il principio della sussidiarietà in base al quale le decisioni dovevano essere prese a livello più vicino possibile ai cittadini.

I limiti dello sviluppo?

Dalla sala dell'umanità alla pressione della popolazione sulle risorse ha condannato la grande maggioranza della gente al metodo di vita di mera sussistenza. La previsione è che man mano che in altri paesi più poveri aumenterà il livello di benessere materiale, in essi si ridurranno alti tassi di natalità e di conseguenza ai tassi di crescita demografica. Alcuni esperti ritengono addirittura che il mondo nel suo complesso abbia raggiunto negli anni 70. Di riflesso, passando da tassi crescenti di incremento della popolazione totale a

Storia Economica del mondo – Vol. II – Rondo Cameron

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tassi declinanti. La corsa tra popolazione e risorse conduce due problemi correlati, il tasso di utilizzazione delle risorse e l'ineguaglianza della distribuzione delle medesime non c'è dubbio che il mondo stia utilizzando le risorse e che non hanno precedenti nella storia. Ciò è di per se stesso un indice del suo successo nel dominio dell'ambiente e della soluzione del problema economico ma anche suscitato timori di un esaurimento totale delle risorse. dopo tutto, una scarsità di legname per il carbone di legna che condusse all'impiego del coche nella fusione del minerale ferroso. Nel 20º secolo il petrolio largamente sostituito il carbone. L'elettricità, generata dall'acqua, dal carbone, dal petrolio infine dall'energia nucleare si è rivelata una forma di energia versate o quasi onnipresente. L'ineguaglianza nella distribuzione delle risorse è il nome del problema dello sviluppo o si è fatto cenno nell'introduzione a sua soluzione non sarà agevole saranno necessari studi, ricerche ed estesi mutamenti istituzionali è questa la sfida che incombe oggi sia sui paesi sviluppati e su quelli sottosviluppati la storia narrata in questo libro dimostra che questa sfida può essere affrontata.

Storia Economica del mondo – Vol. II – Rondo Cameron