Storia Economica del mondo vol.II

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    CAPITOLO VII: LALBA DELLINDUSTRIA MODERNA

    Allinizio del 700 diverse regioni europee avevano sviluppato discrete concentrazioni di industria rurale. Perdescrivere tale processo di espansione e di trasformazione occasionale di queste industrie stato inventato iltermine di protoindustrializzazione. Le caratteristiche essenziali di uneconomia protoindustriale sono una forza

    lavoro dispersa, rurale, organizzata da imprenditori urbani che la riforniscono di materia prima e smerciano ilprodotto in mercati lontani. La protoindustrializzazione fa riferimento in primo luogo alle industrie dei beni di primanecessit, in particolare tessili. Nel cap. VI si parlato di manifactures royales francesi (situate in grandi strutturesimili a fabbriche dove maestri artigiani lavoravano sotto la supervisione di un sovrintendente o di un imprenditore).

    Analoghe protofabbriche furono organizzate da nobili proprietari terrieri (industria del carbone, ferriere, fabbriche dipiombo, rame e vetro) ma, sebbene imponenti furono eclissate nel XVIII secolo dalla nascita di nuove forme diattivit industriale.

    Caratteristiche dellindustria moderna

    Una delle differenze pi ovvie tra la societ preindustriale e la moderna societ industriale il forteridimensionamento in q uestultima del ruolo relativo dellagricoltura. Alla diminuzione della sua importanzacorrisponde una crescita enorme della produttivit dellagricoltura moderna. Una differenza lelevata percentualedi forza lavoro impiegata nel settore terziario, o dei servizi in epoche recenti. Nel periodo della vera e propriaindustrializzazione la caratteristica saliente della trasformazione strutturale delleconomia fu lascesa del settoresecondario (industria estrattive, manifatturiera e delle costruzioni) riscontrabile sia sulla base della forza lavoroimpiegata che dei livelli di produzione. La Gran Bretagna definita la prima nazione industriale. Il termine

    rivoluzione industriale stato usato per indicare gli ultimi decenni del Settecento e i primi dell Ottocento: taleespressione imprecisa, il suo uso distoglie lattenzione dalle evoluzioni contemporanee ma differenti dei paesidellEuropa continentale. La nostra attenzione rivolta allinizio del processo di industrializzazione della GranBretagna del XVIII secolo. Nel corso di questa trasformazione emersero alcune caratteristiche che distinguono inmodo netto lindustria moderna da quella premoderna.

    Esse sono: luso generalizzato di macchine azionate da energia meccanica; lintroduzione di nuove fonti di energiainanimata (combustibili fossili); impiego diffuso di materiali che normalmente non si trovano in natura.

    I miglioramenti pi significativi dal punto di vista tecnologico furono quelli che videro lutilizzazione di macchine e dienergia meccanica. Ma gli sviluppi pi importanti furono la sostituzione della legna e del carbone di legna col carbonfossile come combustibile e lintroduzione della macchina a vapore nellindustria mineraria, manifatturiera e deitrasporti.

    Rivoluzione industriale: un termine equivovo

    Questo termine stato usato per oltre un secolo per indicare quel periodo della storia britannica che vide

    lintroduzione delle macchine e del sistema di fabbrica nel processo di produzione. Le prime descrizioni delfenomeno misero in evidenza le grandi invenzioni e la natura drammatica dei mutamenti. Il cambiamento fu quasi

    violento, in pochi anni furono perfezionate le invenzioni di Watt, Arkwright e Boulton. Per la maggior parte della suastoria lespressione rivoluzione industriale ha posseduto una connotazione negativa. Alcuni studiosi, consapevoli

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    che nelle descrizioni tradizionali la rapidit dei mutamenti era stata esagerata, proposero un periodo pi lungo per larivoluzione, come ad esempio quello compreso tra il 1750 e il 1850. Ma la datazione tradizionale ricevettelimprimatur di Thomas Ashton, il pi famoso storico delleconomia britannica del XVIII secolo. Lo storico consideravai risultati di questo periodo un traguardo piuttosto che una catastrofe, e sottolineava il fatto che i cambiamenti diquesto periodo non furono solo industriali, ma anche sociali e intellettuali.

    Requisiti e fattori concomitanti dellindustrializzazione

    Gi nel Medioevo singoli individui avevano cominciato a considerare la possibilit pratica di imbrigliare le forze dellanatura. Le scoperte scientifiche realizzate in seguito da Copernico, Galileo e Newton rafforzarono queste idee. Alcunistudiosi considerarono lapplicazione della scienza allindustria il carattere distintivo dellindustria moderna. Perquanto affascinante, questa idea ha il suo punto debole nella fragilit del corpus della conoscenza scientifica.Lespressione metodo sperimentale pu risultare troppo formale e specifica per definire tale processo, una piappropriata per tentativi. Tuttavia una propensione a sperimentare e innovare si diffuse in tutti gli strati dellasociet. LInghilterra fu una delle prime nazioni ad accrescere la propria produttivit agricola, grazie allasperimentazione per tentativi di nuove colture e nuove rotazioni. La pi importante innovazione agricola fu losviluppo della cosiddetta agricoltura convertibile , che prevedeva lalternanza di campi coltivati e pascoli temporaneiin luogo di arativi e pascoli permanenti. Essa aveva il duplice vantaggio di ripristinare la fertilit del suolo conrotazioni pi efficaci e di permettere lallevamento di una quantit ingente di bestiame. Una condizione per ilmiglioramento delle rotazioni e lallevamento selettivo fu la recinzione e il consolidamento dei ca mpi. Il nuovopaesaggio agricolo consisteva in fattorie compatte, consolidate e recintate. La crescente produttivit agricola inglese

    permetteva di sostentare una popolazione sempre maggiore secondo standard nutritivi via via pi elevati. Per circa

    un seco lo essa produsse un surplus per lesportazione, prima che il tasso di crescita demografica superasse quello dicrescita della produttivit. Lorientamento dellagricoltura verso il mercato fu un aspetto di un processo generale dicommercializzazione dellintera nazione. Gi nel XVI secolo Londra aveva cominciato a svolgere la funzione di polodi crescita delleconomia inglese. I suoi vantaggi erano sia geografici che politici. La commercializzazione interag

    con la nascente organizzazione finanziaria della nazione. Le origini del sistema bancario britannico sono oscure, masappiamo che negli anni successivi alla Restaurazione del 1660 diversi grandi orefici londinesi cominciarono asvolgere le funzioni di banchieri. Rilasciavano ricevute di deposito che circolavano come banconote, e concedevanoprestiti a imprenditori degni di credito. La fondazione della Banca dInghilterra nel 1694 costrinse i banchieri privati arinunciare allemissione di banconote, ma essi continuarono accettando ordini di pagamento e scontando cambiali.La Banca dInghilterra non istitu filiali, e le sue banconote non circolavano fuori Londra. Il valore delle monete doro

    era troppo elevato perch queste potessero essere utilizzate, mentre le monete dargento o di rame eranoinsuffici enti. Questa situazione di penuria di moneta spicciola incoraggi liniziativa privata con listituzione dibanche di provincia. Leuforia della gloriosa rivoluzione port alla creazione di numerose societ per azioni eculmin con il boom finanziario sp eculativo noto come bolla del Mare del Sud. Lepisodio prese il nome dallaCompagnia del Mare del Sud, istituita per decreto nel 1711 con il monopolio ufficiale dei traffici con limperospagnolo. Ma la vera ragione della sua creazione era quella di raccogliere denaro per conto del Governo perfinanziare la prosecuzione del conflitto. La bolla scoppi nel 1720 quando il Parlamento approv il Bubble Act. Lalegge proibiva la costituzione di societ per azioni senza lespressa autorizzazione del Parlamento. LInghilterra fece ilsuo ingresso nella sua rivoluzione industriale con uno sbarramento legale contro la forma azionariadellorganizzazione capitalistica, condannando gran parte delle sue imprese alla propriet individuale o allacondizione giuridica di societ di persone. Il Bubble Act fu infine abrogato nel 1825. Unaltra importanteconseguenza della Gloriosa Rivoluzione fu di porre la finanza pubblica del Regno sotto lo stretto controllo del

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    Parlamento, il che ridusse il peso del debito pubblico e r ese disponibili i capitali per linvestimento privato. Sebbene ilsistema tributario fosse molto regressivo la Gran Bretagna dovette buona parte della sua precoce prosperit e la suaposizione di capofila nellindustria moderna alla sua natura insulare che non solo le assicurava una protezione controgli sconvolgimenti, ma era anche un mezzo di trasporto a buon mercato. Canali e fiumi navigabili furono migliorati, leiniziative di canalizzazione furono organizzate sotto forma di societ private a scopo di lucro (riscossione di pedaggi).

    Anche le strade, tradizionalmente curate dalle parrocchie, furono oggetto di miglioramenti da parte di societ checuravano la loro manutenzione e anche in questo caso gli utenti erano tenuti a pagare un pedaggio.

    Tecnologia industriale e innovazione

    Gli storici impressionati dalla natura rivoluzionaria del mutamento industriale sottolineano la rapidameccanizzazione e la crescita dellindustria cotoniera negli ultimi due decenni del XVIII secolo. Quasi un secolo primaaltre due innovazioni ebbero un impatto fondamentale sullindustrializzazione: il procedimento di fusione delmetallo ferroso con il carbon coke (e non di legna) e linvenzione della macchina a vapore atmosferica. Numerosierano stati i tentativi di sostituire il carbon fossile al carbone di legna negli altiforni. Nel 1709 Darby riscald ilcarbone in un contenitore chiuso per eliminarne le impurit in forma di gas e dal processo ottenne come residuo ilcoke che poi utilizz come combustibile nellaltoforno per produrre ghisa grezza.

    Nonostante la grande scoperta fatta da Darby, linnovazione si diffuse solo lentamente. La continua ricerca perpressare il carbone di legna dopo il 1750, accompagnata da innovazioni come il procedimento di puddellaggio elaminazione di Cort, liber definitivamente la produzione del ferro dalla dipendenza dal carbone di legna. Iproprietari delle ferriere ottennero delle economie di scala concentrando tutte queste operazioni in un unico luogo.

    Sia la produzione di ferro che la percent uale di esso ottenuta con limpiego di combustibile crebbero in maniera

    spettacolare. La Gran Bretagna divenne un grande esportatore di ferro e di prodotti ferrosi. Il vapore fu utilizzato perla prima volta nellindustria mineraria ed espandendosi la doma nda di carbon fossile e metalli si intensificarono glisforzi per estrarli da miniere sempre pi profonde. Nel 1698 Savery ottenne il brevetto per una pompa a vapore chechiam lamico del minatore. Lapparecchio aveva diversi difetti (tendenza ad esplod ere!) allora Newcomen, un

    mercante di ferramenta e calderaio, costru la sua prime pompa a vapore atmosferica in una miniera di carbone. Ilmaggior difetto della sua macchina era il suo elevato consumo di combustibile in rapporto al lavoro prodotto. Neglianni sessanta Watt cominci a fare esperimenti sullapparecchio. Nel 1769 brevett un condensatore separato, cheeliminava la necessit di ricorrere al riscaldamento e raffreddamento alternato del cilindro (fulcro della macchina diNewcomen). Molti problemi tecnici ritardarono la sua utilizzazione pratica. Nel frattempo Watt form una societcon Boulton e insieme a questo fabbricante di articoli di ferramenta costru macchine impiegate per pompare via

    lacqua dalle miniere. Watt realizz molti altri miglio ramenti, quali un regolatore della velocit del motore e unostrumento che trasformava il movimento alternativo del pistone in moto rotatorio. Questultimo offr alla macchinaa vapore una serie di nuove possibilit applicative, come la macinatura del grano e la filatura del cotone.

    La manifattura dei tessuti di cotone era per la Gran Bretagna unindustria nuova e quindi non era molto soggetta aduna legislazione repressiva. Nellarco di pochi anni furono inventati diversi apparecchi per la filatura meccani ca. Ilprimo di essi fu la jenny o giannetta (ruota per filare con una batteria di fusi) di James Hargreaves. Poi fu la voltadel filatoio idraulico che condusse direttamente al sistema di fabbrica sul modello dellindustria della seta. Poi vi fu lamula di Samuel Crompton che favor la costruzione di enormi fabbriche in citt dove il carbon fossile era a buonmercato. Tutte queste innovazioni necessitavano di una forza lavoro composta da bambini e donne (poco costosi e

    pi arrendevoli). Le innovazioni tecniche furono accompagnate da un rapido incremento della domanda di cotone.Poich la Gran Bretagna non aveva cotone proprio, lo importava dallIndia, dal Levante, dalle Isole caraibiche

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    britanniche e dagli Stati americani del Sud. Grazie a tutte queste innovazioni nel campo della filatura e della tessituravi fu una grossa caduta dei costi di produzione, un aumento della produzione e delle esportazioni. Le innovazioni

    concernenti lindustria cotoniera, quella siderurgica e lintroduzione della forza a va pore costituiscono il nocciolodella cosiddetta rivoluzione industriale britannica. Non furono per solo queste le industrie trasformate. Adam Smith

    scriveva nella Ricchezza delle nazioni dei grandi aumenti di produttivit realizzati in una fabbrica di spillisemplicemente attraverso la specializzazione e la divisione del lavoro. La fabbrica degli spilli di Smith pu essereconsiderata un simbolo delle molte industrie impegnate nella produzione di beni di consumo (esempio: industriadelle stoviglie). Un sig nificativo processo di espansione ebbe luogo anche nellindustria chimica. Alcuni miglioramentifurono una conseguenza dei progressi della chimica (Lavoisier): furono studiati lacido solforico, gli alcali (inparticolare la soda caustica e la potassa).

    Nel 1791 Leblanc scopr un processo di produzione degli alcali che faceva uso di cloruro di sodio, il sale comune.Questa soda artificiale aveva molti impieghi. Lindustria del carbone rimase per lo pi unindustria ad alta intensit dilavoro. Alle miniere del carbone va la responsabilit delle prime ferrovie. La locomotiva a vapore fu il prodotto di un

    processo evolutivo che ebbe diversi stadi preparatori. La sua Principale antenata fu la macchina a vapore. A RichardTrevithick va il merito della costruzione della prima locomotiva perfezionata infine da Stephenson.

    Varianti regionali

    E importante prendere atto delle varianti regionali della industrializzazione inglese, nonch dellandamentoeterogeneo che il cambiamento economico assunse nelle varie componenti del Regno Unito di Gran Bretagna eIrlanda. Allinterno dellInghilterra il Lanchashire divenne sinonimo di cotone, la Cornovaglia rimase la fonte primaria

    dello stagno e del rame, il Sud rimase agricolo. Il Galles era una sorta di parente povero in quanto per questa regionela fama e la fortuna passava attraverso lInghilterra e la Scozia. La Scozia, a differenza del Galles, conserv la suaindipendenza dallInghilterra fino allunione volontaria dei parlamentari nel 1707. A met del XVIII secolo la Scoziaera un paese povero e arretrato, ma ebbe un passaggio allindustria anche pi veloce di quello dellInghilterra.Lingresso della Scozia nellImpero britannico le diede accesso non solo ai mercati inglesi, ma anche a quelli dellecolonie inglesi nel Nord America e altrove, il che senza dubbio contribu allaccelerazione del ritmo della vitaeconomica. LIrlanda, in contrasto purtroppo con la Scozia, non riusciva quasi ad industrializzarsi. Gli Inglesitrattavano lIrlanda come una provincia conquista ta. Quando la carestia di patate la colp, a met degli anniquaranta, la morte per fame e lemigrazione privarono lIrlanda in meno di un decennio di un quarto della suapopolazione.

    Aspetti sociali della prima industrializzazione

    La Gran Bretagna fu una delle componenti della terza logistica europea. Che la crescita demografica non fosseesclusivamente legata al processo dindustrializzazione documentato dal fatto che si tratt di un fenomenogenerale europeo. Daltra parte sarebbe scorretto afferma re che non ci fu alcuna relazione.

    Lindustrializzazione fu quanto meno un elemento propizio alla crescita continua della popolazione. Non possibileoffrire una spiegazione adeguata dei meccanismi della crescita che si verific nel XVIII secolo. E possi bile che lacrescita del tasso di natalit sia dipesa da un decremento del tasso di mortalit dovuto a diversi fattori, quali iprogressi dellagricoltura, che portarono ad una maggiore abbondanza nonch ad una maggiore variet di cibi,

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    migliorando lalimentazione. Inoltre laccresciuta produzione di carbon fossile signific abitazioni meglio riscaldate.La popolazione totale risent anche degli effetti dellimmigrazione e dellemigrazione. Per tutto il XVIII secolo lemigliori opportunit economiche offert e dallInghilterra e dalla Scozia vi attirarono irlandesi di ambo i sessi.Lemigrazione interna alter la distribuzione geografica della popolazione. Questo fenomeno produsse duemutamenti: aumento della densit nel nord-ovest a scapito del sud-est e cres cita dellurbanizzazione. Nel 1800

    Londra era la maggiore citt della Gran Bretagna e probabilmente la pi grande dEuropa. La crescita delle citt nonebbe solo aspetti positivi. Non mancavano le abitazioni cadenti, le infrastrutture sanitarie erano inesistenti (causa,questa, di colera e malattie epidemiche) e ci si liberava dei rifiuti gettandoli nelle strade. Tali condizioni erano fruttoin parte della crescita estremamente rapida, dellinadeguatezza dellapparato amministrativo, della mancanza diesperienza delle autorit locali e della assenza di pianificazione. La rapida espansione delle citt ancora pisorprendente se si tiene conto del fatto che essa dipese interamente dallimmigrazione dalle campagne. A causadelle spaventose condizioni sanitarie la mortalit superava la natalit (mortalit infantile) e il tasso di incrementonaturale era in realt negativo. Un vecchio libro di testo affermava che i lavoratori erano spinti verso le fabbrichedalla lusinga di salari elevati. Niente potrebbe essere pi falso: la presenza femminile e infantile sia nellagricolturache nellindustria domestica era un fenomeno di lunga tradizione, che il sistema fabbrica non fece che adottare.

    Lultimo mezzo secolo ha assistito ad un dibattito erudito sulla questione di come mut il livello di vita delle classilavoratrici britanniche tra la seconda met del XVIII secolo e la prima met del XIX secolo. Nessun accordo statomai raggiunto. Nel complesso sembra probabile che si sia verificato un graduale miglioramento del livello di vitadelle classi lavoratrici. La maggior parte dei lavoratori, inclusi quelli peggio pagati, videro migliorare in qualche modola propria situazione, ma la disuguaglianza della distribuzione del reddito e della ricchezza, gi grande

    nelleconomia preindustriale, divenne ancora pi accentuata nelle prime fasi della industrializzazione.

    CAPITOLO VIII: LO SVILUPPO ECONOMICO NELLOTTOCENTO: FATTORI DETERMINANTI

    Il XIX secolo vide il trionfo definitivo dellindustrialismo come sistema di vita in Europa, in particolare nellEuropaoccidentale.

    Popolazione

    Nel XIX secolo la crescita demografica europea acceler, lEuropa aveva raggiunto un totale di 400 milioni di abitanti.La popolazione continu ad aumentare nel XX secolo, ma il tasso di crescita europeo conobbe una leggeradiminuzione, mentre quello del resto del mondo aument. E pertanto evidente che non esiste una chiaracorrelazione tra industrializzazione e crescita demografica, e che non bisogna andare alla ricerca daltri fattori causali. Prima dei miglioramenti dei trasporti, uno dei maggiori limiti alla crescita demografica era quello posto dallerisorse agricole del continente. La produzione agricola crebbe enormemente. Questo fenomeno fu particolarmenteimportante nel caso del la Russia. La produttivit agricola aument per effetto dellintroduzione di nuove tecnichepi scientifiche. Una migliore conoscenza della chimica del suolo ed un uso pi intenso dei fertilizzanti, fece salire laresa dei terreni comuni e rese possibile la coltivazione di quelli poco fertili. La diminuzione del prezzo del ferro favorluso di attrezzi e strumenti migliori e pi efficienti. Il basso prezzo dei trasporti facilit i movimenti migratori dellapopolazione. Cospicua fu anche lemigrazione inter na europea. La Francia attir gli Italiani, gli Spagnoli, gli Svizzeri e i

    Belgi, mentre lInghilterra ricevette immigrati da tutta Europa. Talvolta gli emigranti cercavano di sfuggire allepersecuzioni o alloppressione politica, ma nella maggior parte de i casi la loro decisione era frutto delle pressionieconomiche interne al loro paese e delle speranze di una vita migliore allestero. Un numero relativamente elevato

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    dItaliani e Tedeschi emigr in quelli che divennero i paesi economicamente pi progredit i del Sud America. Ilmutamento pi fondamentale fu la crescita della popolazione urbana. LItalia aveva assistito allo spopolamento dellemaggiori citt allinizio dellera moderna. Lurbanizzazione, come lindustrializzazione, procedette ad un ritmospedito nel corso del XIX secolo. Anche in questo la nazione guida fu la Gran Bretagna. La popolazione dei paesiindustriali non solo viveva nelle citt, ma preferiva quelle pi grandi. Molte sono le ragioni sociali e culturali che

    fanno s che gli individui aspirino a vivere in citt. La principale limitazione alla crescita delle citt stata di naturaeconomica: limpossibilit di fornire grandi masse urbane di quanto indispensabile per vivere. Con i miglioramentitecnologici dellindustria non solo queste limitazioni erano state allentate, ma in alcuni casi considerazioni dicarattere economico richiedevano la crescita delle citt. Lintroduzione del vapore, la transizione dal carbone dilegna al coke cambiarono la situazione.

    Risorse

    LEuropa industrial e non benefici di un magico aumento della quantit o qualit delle risorse naturali. Accaddepiuttosto che risorse precedentemente sconosciute o di scarso valore acquisirono unimportanza enorme. Questo fuin particolare il caso del carbon fossile, e le regioni europee provviste di ricchi giacimenti di carbone divennero nelXIX secolo i siti primari dellindustria pesante. Le regioni prive di riserve indigene di carbone dovettero importarlo.Nella seconda met dellOttocento, con lintroduzione dellenergi a idroelettrica, le regioni abbondantementeprovviste dacqua, ottennero da questa fonte un nuovo vantaggio relativo. LEuropa era nel complesso relativamenteben provvista di risorse minerarie convenzionali, quali il ferro, altri metalli, sale e zolfo. Il risultato fu una cacciasistematica a fonti denergia ancora sconosciute, una ricerca scientifica e tecnologica dei migliori metodi di

    sfruttamento. In alcuni casi, con lesaurirsi delle risorse domestiche, la ricerca di nuove fonti dapprovvigionamentosi estese oltreoceano. Nel corso del XIX secolo la ricerca di materie prime, spinse sempre pi le nazioni europee ad

    estendere il controllo politico sulle regioni africane e asiatiche scarsamente organizzate o prive di un governo forte.

    Sviluppo e diffusione della tecnologia

    Simon Kuznets defin il periodo in cui viviamo come lepoca economica moderna. A suo parere, unepocaeconomica determinata dalle applicazioni e ramificazioni di uninnovazione epocale. Egli vedeva, linnovazioneepocale della prima et moderna europea nello sviluppo delle tecniche di navigazione e di altre a queste correlate,che resero possibile la scoperta dellAmerica. Lepoca economica attuale ebbe inizio nella seconda met del XVIIIsecolo. Il periodo della storia della tecno logia che va dallinizio del Settecento a circa il 1860 o 1870 piuttosto leradellartigiano -inventore. Dopo di allora, per, le teorie scientifiche divennero sempre pi fondamentali per i processiproduttivi. La superiorit industriale conquistata dalla Gran Bretagna nel primo quarto del XIX secolo dipese daiprogressi tecnologici verificatesi in due industrie fondamentali, lindustria cotoniera e quella del ferro. In alcuni casi,le scoperte scientifiche portarono alla creazione ex novo dindustrie pre cedentemente inesistenti. Molte innovazionifurono opera dindustriali continentali e americani, desiderosi di eguagliare o superare lefficienza tecnica deiconcorrenti britannici.

    Motori primi e produzione di energia

    Nonostante i fondamentali contributi resi da Watt allevoluzione della tecnologia del vapore, le sue macchine

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    avevano parecchie limitazioni come motori primi dellindustria. Erano pesanti, ingombranti e soggetti a frequentirotture. Lavoravano a pressioni relativamente basse e ci limitava l a loro efficacia. I successivi cinquantanni videromolti importanti sviluppi nella tecnologia della macchina a vapore. Il progresso tecnologico tocc anche il maggiorrivale della macchina a vapore, la ruota idraulica. Mentre Watt stava sperimentando e mettendo a punto lamacchina a vapore, altri ingegneri e inventori rivolsero la loro attenzione al perfezionamento della ruota idraulica.

    Furono introdotte forme nuove e pi efficienti e, in conseguenza della discesa del prezzo del ferro, divennerocomuni le grandi ruote realizzate completamente in metallo. Verso la fine del secolo, grazie alle ricerche di BenjaminFranklin in America e degli italiani Luigi Galvani e Alessandro Volta, furono sviluppate numerosissime applicazionipratiche dellelettricit. Il perfezionamento della lampadina elettrica rese obsoleta lilluminazione con lampade adarco e diede inizio al boom dellindustria elettrica. Per diversi decenni lelettricit ed altri due materialidilluminazione da poco perfezionati, il gas di carbone e il cherosene, si contesero aspramente il campo. Lo stessoanno in cui Edison brevettava la sua lampadina elettrica, il tedesco von Siemens invent il tram elettrico. Lelettricitpu inoltre essere usata per produrre calore, e per questo cominci ad essere impiegata nella fusione dei metalli, inparticolare lalluminio, scoperto poco tempo prima. Il petrolio unaltra delle grandi fonti denergia che si affermnella seconda met del XIX secolo. Il petrolio liquido e il suo sottoprodotto, il gas naturale, furono usati soprattutto

    per lilluminazione. Il petrolio greggio consiste di diversi elementi o frazioni, tra queste il cherosene. Le frazioni pileggere e volatili, nafta e benzina, furono considerate a lungo sostanze pericolose.

    Acciaio a buon mercato

    Lunica grande innovazione tecnica nel settore siderurgico nella prima met del XIX secolo fu laltoforno ad aria

    calda: questo otteneva una combustione pi completa, diminuiva il consumo di combustibile ed accelerava ilprocesso di fusione. Le innova zioni pi spettacolari nellindustria siderurgica riguardarono la fabbricazione

    dellacciaio. Lespansione dellindustria dellacciaio ebbe un profondo impatto sulle altre industrie, sia quellefornitrici di materie prime, sia quelle che facevano uso dellacciaio. Le rotaie dacciaio duravano pi a lungo ed eranopi sicure di quelle di ferro. Le lastre dacciaio per le costruzioni navali consentivano di ottenere navi pi grandi,

    leggere e veloci e potevano essere usate anche per corazzare le navi da guerra . Lacciaio rimpiazz ben presto il ferroe il legno negli utensili, nei giocattoli ed in centinaia daltri prodotti, dalle macchine a vapore alle forcine.

    Trasporti e comunicazioni

    Prima delle ferrovie, le inadeguate infrastrutture di trasporto avevano costituito uno dei maggiori ostacolidellindustrializzazione sia dellEuropa continentale che degli Stati Uniti. La Gran Bretagna possedeva sia leconoscenze tecniche che i capitali necessari per la loro costruzione. Molte delle linee ferroviarie furono costruite conmateriali di poco prezzo, e secondo criteri molto variegati. Il Belgio fu allavanguardia tra le nazioni europee che perprime si dedicarono alla progettazione e alla costruzione di ferrovie. Il Governo belga decise di costruire una reteferro viaria completa a spese dello stato per facilitare lesportazione delle manifatture belghe. La Francia e laGermania furono i soli altri paesi del continente a realizzare dei progressi significativi nelle costruzioni ferroviarieprima della met del secolo. La Francia aveva predisposto un piano ferroviario globale incentrato su Parigi. Negli altripaesi i progressi furono minimi. La prima ferrovia dellImpero asburgico, dove per la forza motrice era fornita daicavalli, fu costruita negli anni venti. I Pae si Bassi videro un turbine diniziative a cavallo tra gli anni trenta e quaranta,

    per effetto delle quali le maggiori citt furono tutte collegate tra loro; i risultati finanziari furono per scarsi, e leferrovie caddero in disgrazia. Nella penisola italiana alcune brevi ferrovie erano state costruite nel corso negli annitrenta e quaranta, tuttavia, esse registrarono scarsi progressi fino allavvento negli anni cinquanta dello statista

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    Camillo Benso di Cavour nel regno di Sardegna. Svizzera e Spagna avevano inaugurato brevi linee ferroviarie neglianni quaranta. La seconda met del XIX secolo fu sia in Europa che altrove let delloro delle costruzioni ferroviarie.Gli ingegneri britannici, forti del loro vantaggio desperienza e del numero delle loro fon derie e officine meccaniche,costruirono alcune delle prime ferrovie del continente; in seguito furono responsabili della maggior parte dellecostruzioni realizzate in India, America Latina e Africa meridionale. I continui miglioramenti nella progettazione di

    locomotive portarono alle enormi macchine del tardo Ottocento e primo Novecento, epoca in cui la trazioneelettrica e i motori diesel avevano cominciato ad insidiare il primato delle locomotive a vapore. Il battello a vapore,sebbene fosse stato invent ato prima della locomotiva, svolse un ruolo meno vitale di questultima nellespansionedel commercio e dellindustria. Nella prima met del secolo i piroscafi contribuirono in particolar modo allo sviluppodel commercio interno. Fino alla guerra civile americana le navi a vapore oceaniche trasportarono principalmenteposta, passeggeri e carichi costosi e leggeri. Forse per nessuna singola invenzione del XIX secolo pu essereparagonata a quella quattrocentesca della stampa per i suoi effetti sul mondo delle comunicazioni. La macchina perla fabbricazione della carta e la macchina da stampa cilindrica, usata per la prima volta dal Times di Londraridussero notevolmente il costo di libri e giornali. Queste innovazioni misero la carta stampata alla portata dellemasse e contribuirono alla loro progressiva alfabetizzazione.

    Linvenzione della litografia e gli sviluppi della fotografia resero possibile la riproduzione economica e lampiadiffusione delle immagini visive. La Gran Bretagna introdusse il servizio postale. Ancora pi significativa fulinvenzione del telegrafo elettrico da parte dellamericano Samuel Morse. Il telefono, brevettato da Graham Bellrese ancora pi personale la comunicazione su lunghe distanze. Linventore e imprenditore italiano Gugli elmoMarconi, invent il telegrafo senza fili. Nel campo delle comunicazioni daffari linvenzione della macchina per

    scrivere e daltre macchine rudimentali aiut limpiegato indaffarato a tenere il ritmo e contribuire al flussocrescente dinformazioni c he le operazioni su scala mondiale rendevano necessarie. La macchina per scriverecontribu inoltre allingresso della donna nella forza lavoro impiegatizia.

    Lapplicazione della scienza

    Il progresso scientifico divenne sempre pi essenziale per il progresso tecnologico, si ebbe una crescente interazionetra scienziati, ingegneri e imprenditori. Lo sviluppo tecnologico richiedeva sempre pi la cooperazione di numerosispecialisti delle scienze e della meccanica. La scienza chimica si rivel particolarmente prolifica nel far nascere nuoviprodotti e procedimenti. La chimica svolse un ruolo vitale anche nella metallurgia, molti nuovi metalli furonoscoperti, tra cui zinco, allumino, nichel, magnesio e cromo. Oltre a scoprire nuovi metalli, scienziati e industrialitrovarono il modo di impiegarli ed escogitarono metodi di produzione economici. Uno degli usi pi frequenti era la

    preparazione delle leghe, miscele di due o pi metalli; esempi di leghe naturali sono lottone e il bronzo. Lacciaio in realt una lega di ferro e piccole quantit di carbonio e talvolta altri metalli. La chimica venne inoltre in soccorso divecchie e affermate industrie quali quelle della produzione, lavorazione e conservazione degli alimenti. Lagricolturascientifica si svilupp per ci in parallelo con lindustria scientifica.

    Il contesto istituzionale

    Lo scenario istituzionale in cui si svolse lattivit economica nellEuropa del XIX secolo, assicurava ampie opportunit

    alliniziativa individuale, lasciava libert di scelta in camp o occupazionale si fondava sulla propriet privata; tuttaviala loro combinazione e lesplicito riconoscimento loro accordato fecero s che essi contribuissero in modonotevolissimo al processo di sviluppo economico.

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    Fondamenti giuridici

    Una delle istituzioni cardine della Gran Bretagna era il sistema giuridico noto come diritto comune. Le caratteristichedistintive del diritto comune erano la sua natura evolutiva, il suo affidarsi alle consuetudini; il diritto comune divenneil fondamento del siste ma giuridico statunitense e dei paesi dellImpero britannico. La rivoluzione francese istitu unsistema giuridico pi razionale che fu alla fine incorporato nei Codici napoleonici. Il manifesto del nuovo ordine puessere considerato la Dichiarazione dei diritti delluomo e del cittadino. Il primo articolo proclamava che gli uomininascono e rimangono liberi e uguali nei loro diritti, diritti che sono la libert, la propriet, la sicurezza. LaDichiarazione elencava anche le garanzie necessarie per tutelare questi diritti: uniformit delle leggi, libert di parolae di stampa. Le assemblee rivoluzionarie (codice napoleonico) oltre ad abolire il regime feudale e ad instaurare lapropriet privata della terra, si sbarazzarono dei dazi doganali e delle tariffe interne, abolirono le corporazioni dimestiere e lintero apparato statale di controllo dellindustria, proibirono i monopoli.

    I Francesi naturalmente esportarono le loro riforme rivoluzionarie nei paesi conquistati nel corso delle guerrerivoluzionarie e napoleoniche. Il Belgio, gran parte dellItalia, e per breve tempo lOlanda furono tutti incorporatinellImpero francese. Il regno di Napoli e lintera Spagna, tutti posti sotto la protezione francese, accettarono lamaggior parte della legislazione rivoluzionaria. Le moderne istituzioni francesi ricevettero la loro impronta definitivada Napoleone. La sintesi napoleonica raggiunse forse il suo culmine nella grandopera di codificazione del dirittointrapresa durante la rivoluzione ma completata sotto lImpero. Il fondamentale Code civil , promulgato nel 1804, erascritto da giuristi e avvocati della classe media, esso rifletteva evidentemente le preoccupazioni e gli interessi delleclassi proprietarie. Il Code civil fu adottato per intero o posto a fondamento dei codici nazionali in tutta lEuropa e

    anche oltre. Un altro dei codici napoleonici di particolare importanza per lo sviluppo economico fu il Code decommerce , promulgato nel 1807, esso fu la prima normativa di carattere generale che avesse mai regolato le forme

    dimpresa. Laccresciuta dimensione dellimpresa determinata dalle nuove tecnologie richiedeva nuove forme legaliche facilitassero laccumulazione di capitale e la ripartizione dei rischi dinvestimento. Il Code de commercedistingueva tre tipi principali dorganizzazione co mmerciale: la societ semplice, i cui soci sono individualmente e

    solidalmente responsabili dei debiti della ditta; le societ di persone, in cui il socio o i soci accomandatari assumonouna responsabilit illimitata per gli affari della societ, mentre il socio o i soci accomandanti rischiano esclusivamenteil capitale sottoscritto; le societ a responsabilit limitata nel senso americano, nella quale tutti i soci sonoresponsabili nei limiti delle quote conferite.

    Pensiero economico e politica economica

    Lepoca delle guerre napoleoniche assistette a quello che sotto vari aspetti fu lapogeo del nazionalismo edellimperialismo economico. Nel 1776 Adam Smith pubblic la ricchezza delle nazioni quella che doveva diventareuna dichiarazione dindipendenza economica dellindividuo. La maggiore preoccupazione di Smith nel suo libro per quella di dimostrare che labolizione di restrizioni vessatorie e irragionevoli allimpresa privata favorirebbe laconcorrenza economica e ci, a sua volta, porterebbe al massimo grado la ricchezza delle nazioni. Il libro di Smithgodette di una popolarit insolita. Molto dopo la sua morte, e dopo vari altri scrittori come Malthus e Ricardo, leidee di Smith cominciarono ad essere messe in pratica nella legislazione. Ci si verific in primo luogo nel RegnoUnito, il maggior risultato conseguito fu labrogazione delle leggi sul grano, che inaugur in Gran Bretagna un lungo

    periodo di libero scambio. Oltre al libero scambio, i principi del liberalismo economico sollecitavano una limitazionedel ruolo del governo nelleconomia. Secondo Smith e il suo sistema di libert naturale, il governo aveva solo trefunzioni da svolgere: proteggere la societ dalla violenza;proteggere per quanto possibile ogni membro della societ

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    dall ingiustizia od oppressione;creare e mantenere certe opere pubbliche e certe istituzioni pubbliche.

    Nello stesso periodo in cui si smantellava il vecchio sistema di regolamenti e di privilegi speciali, il Parlamentoemanava una serie di nuovi provvedimenti legislativi riguardanti il benessere pubblico, e in particolare dei soggettimeno in grado di difendersi. Il sistema americano vedeva nel Governo unagenzia col compito di assistere gli

    individui e le imprese private nellaccelerare lo sviluppo delle riso rse materiali della nazione.

    Struttura e conflitti di classe

    Dal punto di vista sociale, lEuropa dell ancien rgime era organizzata in tre ordini: la nobilt, il clero e tutti gli altri. Incima alla piramide sociale si trovava la classe dominante dei proprietari terrieri, che comprendeva anche non nobilioltre agli strati pi alti del clero. Il fondamento economico del loro potere politico e della loro condizione sociale erala propriet della terra, che permetteva loro di vivere nobilmente senza lavo rare. Sul gradino successivo della scalasociale si trovava lo strato superiore della classe media, o alta borghesia, composto da grandi mercanti, altifunzionari statali e professionisti come avvocati e notai, il principale fondamento della loro posizione erano le loroparticolari conoscenze e abilit. Ad un livello ancora pi basso della scala sociale era situata una classe media dirango inferiore, o piccola borghesia, comprendente artigiani, commercianti al dettaglio ed altri dediti ad attivit diprestazioni di servizi. Sul fondo erano i contadini, i lavoratori delle industrie domestiche e i braccianti, tra le cui fileerano molto numerosi i poveri e gli indigenti. Allinizio del secolo il gruppo di gran lungo pi numeroso era quello deicontadini. La l oro partecipazione ai movimenti sociali dampia portata fu generalmente sporadica. Negli anniimmediatamente successivi a Waterloo, laristocrazia terriera continu a godere di prestigio sociale e potere politico,nonostante gli effetti della rivoluzione f rancese. Allinizio dellOttocento i lavoratori urbani costituivano ancora una

    sparuta minoranza della popolazione, ma con il diffondersi del sistema industriale cominciarono a conquistare la

    superiorit numerica. Karl Marx profetizz, a met del XIX secolo, che la polarizzazione da lui osservata e le societindustriali avanzate nellepoca sarebbe continuata fino a che solo due classi sarebbero rimaste, la classe dominantedei capitalisti e il proletariato industriale. Anzich produrre due classi reciprocamente antagoniste, la diffusionedellindustrializzazione ha visto lenorme sviluppo di una classe media impiegatizia, artigianale e dimprenditori

    indipendenti. Le rivoluzioni vittoriose, furono opera di piccoli nuclei di rivoluzionari militanti di professione cheapprofittarono della debolezza di societ debilitate da eventi bellici. Le forme pi usuali di solidariet e autodifesaoperaia furono i sindacati di mestiere e successivamente i partiti politici delle classi lavoratrici. Latteggiamento dellamaggior parte dei paesi occidentali nei confronti dei sindacati ha attraversato almeno tre fasi. La prima fase, quelladella pura e semplice proibizione o repressione. Nella seconda fase, contrassegnata dalla Gran Bretagnadallabrogazione delle leggi sulla ssociazione, i Governi concessero ai sindacati una tolleranza limitata,

    autorizzandone la costituzione ma perseguendoli solitamente in caso di azioni aperte con scioperi. Una terza fasevide il riconoscimento ad operai e operaie del pieno diritto di organizzarsi e dedicarsi ad attivit collettive. In GranBretagna, nel corso degli anni trenta il movimento sindacale fu coinvolto in un pi ampio movimento politico dettocartismo il cui scopo era di ottenere il diritto di voto ed altri diritti politici per coloro che ne erano privi. Sconfitto sulpiano politico il movimento sindacale vide la costituzione dellassociazione unitaria dei lavoratori meccanici,prototipo di un cosiddetto nuovo modello di sindacato. Laspetto distintivo di questo nuovo tipo di sind acato erache raccoglieva esclusivamente gli operai specializzati sulla base del mestiere da loro svolto; esso rappresentavalaristocrazia del mondo del lavoro. Questi nuovi sindacati si ponevano lobiettivo limitato di migliorare i salari e lecondizioni lavorative. Rifuggivano dalle attivit politiche raramente ricorrevano allo sciopero, se non in casi disperati.Sul continente i sindacati fecero registrare dei progressi pi lenti. Fin dallinizio i sindacati francesi furonostrettamente collegati al socialismo ed altre simili ideologie politiche. Questi riuscirono a creare una Confederazionegenerale del lavoro, nazionale e apolitica, anchessa per non comprendente tutti i sindacati attivi e frequentemente

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    esposta a grosse difficolt. Il movimento sindacale tedesco nacque negli anni sessanta e come quello francese, findallinizio fu associato a partiti politici e campagne politiche; fu pi centralizzato e coevo. Si divideva in tre tronconiprincipali: i liberali, che attiravano soprattutto gli operai specializzati, i sindacati socialisti o liberi con un numerodiscritti molto maggiore; i sindacati cattolici o cristiani, nati con la benedizione del Papa in contrapposizione aisindacati socialisti- atei. Nei paesi economicamente arretrati dellEuropa meridionale, nellorganizzazione delle classi

    lavoratrici prevalse il modello francese. Ferocemente repressi dai datori di lavoro e dallo Stato, i loro risultati furonoper lo pi scarsi. I sindacati dei Paesi Bassi, della Svizzera seguirono il modello tedesco. In Russia e negli altri paesidellEuropa orientale i sindacati rimasero illegali fino a dopo la prima guerra mondiale. I primi tentativi di costituireorganizzazioni sindacali di massa negli USA ebbero scarsi risultati per lopposizione del Governo e dei datori di lavoroe per la difficolt di ottenere la cooperazione tra lavoratori di capacit, doccupazioni, religioni e origini etnichedifferenti.

    Istruzione e alfabetizzazione

    Un altro aspetto dello sviluppo economico ed ottocentesco meno considerato ma non meno importante dellacrescita delle citt, fu il progresso dellistruzione e la diminuzione dellanalfabetismo. Se a met del XIX secolo laSvezia era un paese povero, nella seconda met del secolo essa ebbe uno dei pi elevati ritmi di crescita di tuttalEuropa. Il basso livello iniziale danalfabetismo attribuibile a fattori religiosi, culturali e politici precedentilavvento dellindustrializzazione. Prima del XIX secolo le istituzioni educative pubbliche erano praticamenteinesistenti. Coloro che se lo potevano permettere ingaggiavano tutori privati per i propri figli. Istituzioni religiose e dicarit, e talvolta scuole private a pagamento, provvedevano allistruzione elementare di una fetta della popolazione,

    soprattutto nelle citt.

    Ne ssuno parlava dalfabetizzazione universale; molte personalit autorevoli anzi si opponevano a che si insegnassealle masse lavoratrici a leggere e a scrivere perch ci era incompatibile con la loro posizione sociale. Listruzionetecnica era fornita quasi esclusivamente attraverso il sistema dellapprendistato. La rivoluzione francese avevaintrodotto il principio dellistruzione pubblica gratuita, che per nella Francia stessa era rimasto inapplicato. In

    diversi stati tedeschi, furono istituiti dei sistemi educativi pubblici, che per non divennero obbligatori o universaliprima della seconda met del secolo. La Gran Bretagna fece progressi molto lenti nel campo dellistruzione pubblica.LEuropa meridionale e quella orientale erano in condizioni anche peggiori. La rivoluzione francese fu alloriginedaltre innovazioni educative di particolare importanza per lepoca industriale. Fu questo il caso delle scuolespecializzate nelle materie scientifiche e nellingegneria. Di livello universitario, ma situ ate al di fuori del sistema,queste istituzioni non solo fornivano unistruzione avanzata ma erano impegnate anche nella ricerca. Furono

    largamente imitate in tutta Europa, ad eccezione che in Gran Bretagna.

    Relazioni internazionali

    Al congresso di Vienna del 1814- 15 gli uomini che avevano sconfitto Napoleone tentarono di riportare in vita lancienregime sia sul piano politico che sociale ed economico, ma i loro sforzi si rivelarono vani. Con le rivoluzioni del 1830 edel 1848 in Europa continentale il cr ollo definitivo dellancien regime divenne evidente dappertutto tranne che inRussia e nellImpero ottomano. Il XIX secolo non assistette a conflitti generali e devastanti paragonabili alle guerre

    napoleoniche. Le guerre relativamente brevi e limitate che pure si verificarono ebbero talvolta importanticonseguenze politiche, con implicazioni per la politica economica, ma non rappresentarono un serio ostacoloallaccumulazione di capitale o al processo di cambiamento tecnologico. Verso la fine del secolo, le tensioni politiche

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    si fecero pi acute e tracimarono nella rinascita dellimperialismo europeo. Questa ripresa dellimperialismo provocun grande allargamento del sistema di mercato mondiale, con lEuropa al suo centro.

    CAPITOLO NONO: MODELLI DI CRESCITA: I PRIMI PAESI INDUSTRIALI

    La Gran Bretagna

    La Gran Bretagna fu la prima nazione industriale e alla fine delle guerre napoleoniche era di gran lunga il maggiorepaese industriale del mondo, si affermava anche come principale potenza commerciale mondiale. La Gran Bretagnaconserv il predominio nellindustria e nel commercio per quasi tutto il XIX secolo. Dopo il 1870, nonostante

    continuassero ad aumentare sia il prodotto nazionale sia gli scambi commerciali, essa perse gradualmente laposizione di guid a a vantaggio daltre nazioni che si stavano velocemente industrializzando. Alla vigilia della primaguerra mondiale la Gran Bretagna era ancora il paese pi forte dal punto di vista commerciale ma controllava solocirca un sesto del commercio complessivo, ed era tallonata dalla Germania e dagli Stati Uniti. Tessili, carbone, ferro ecostruzioni meccaniche, le basi delliniziale prosperit britannica, conservarono la loro importanza. Nellindustriasiderurgica la Gran Bretagna produceva oltre met della ghisa grezza mondiale. Nel 1890 per gli Stati Uniti avevanoconquistato la prima posizione, e nei primi anni del Novecento la Gran Bretagna fu superata anche dalla Germania.Nellindustria del carbone, invece, la Gran Bretagna mantenne la sua posizione di ca pofila in Europa, e produceva unsurplus destinato allesportazione. Lindustria tessile aveva bisogno di ostruttori e riparatori di macchine, quellasiderurgica ne aveva di propri. Un altro potente stimolo fu rappresentato dallevoluzione dellindustria d elle

    costruzioni navali, dalla navigazione a vela alla propulsione a vapore e dal legno al ferro. Il ferro cominci a sostituiresu larga scala il legno nella costruzione sia delle navi a vapore sia di quelle a vela. Nonostante questi risultatiimpressiona nti, non devono essere sopravvalutati il ritmo e la misura dellindustrializzazione britannica.Lagricoltura, ad esempio, era ancora il settore che impiegava il maggior numero dunit lavorative, seguita alsecondo posto dai servizi domestici. I fabbri er ano pi numerosi degli operai dellindustria siderurgica primaria. LaGran Bretagna raggiunse lapice della supremazia industriale tra il 1850 e il 1870, questultima non potevaconservare indefinitamente la propria posizione di predominio, man mano che altre nazioni meno sviluppate maricche di risorse cominciavano ad industrializzarsi. In questo senso, il declino relativo della Gran Bretagna erainevitabile. Inoltre, considerate le immense risorse e la rapida crescita demografica degli Stati Uniti e della Russia,non pu sorprendere che questi due paesi finissero per superare la piccola nazione insulare in termini di prodottocomplessivo. Lindustria cotoniera, ad esempio, era stata dipendente dalle importazioni di cotone grezzo, ma ci nonaveva certo impedito alla Gran Bretagna di divenire il principale produttore mondiale di tessuti di cotone. Igiacimenti nazionali di metalli non ferrosi (rame, piombo e stagno) si esaurirono gradualmente o non furono pi ingrado di competere con i prezzi pi bassi degl i stessi materiali importati dallestero. Unaltra possibile causa deldeclino relativo della Gran Bretagna fu il fallimento della strategia imprenditoriale. Gli imprenditori del tardo periodovittoriano non esibirono lo stesso dinamismo dei loro predecess ori. La Gran Bretagna fu lultimo grande paeseoccidentale ad adottare listruzione elementare pubblica per tutti. Le poche grandi Universit inglesi dedicavanoscarsa attenzione alleducazione scientifica e meccanica. Il contrasto con la situazione del XV II secolo impressionante e ironico: mentre a quellepoca la societ britannica era considerata pi fluida e aperta di quelle

    dellancien rgime del continente, un secolo dopo questa percezione si era capovolta. Di tutti i maggiori paesi, laGran Bretagna era quello maggiormente dipendente dalle importazioni e dalle esportazioni per il proprio benessere.La Gran Bretagna dipendeva dalleconomia internazionale per la propria sopravvivenza in misura molto maggiore di

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    paesi anche pi piccoli. Possedeva la flo tta mercantile di gran lunga pi imponente e aveva investito allestero pi diogni altro paese. Fin dallinizio del 19 secolo nonostante limportanza delle industrie che producevano per leesportazioni, la Gran Bretagna aveva una bilancia commerciale sfavorevole o negativa. Nella seconda parte delsecolo il ruolo centrale di Londra nel sistema bancario e assicurativo internazionale gonfi questi ricavi invisibili.Nonostante tutte le vicissitudini, il reddito reale pro-capite dei cittadini britannici aument, la distribuzione del

    reddito divenne leggermente pi uniforme, la percentuale di popolazione costretta a vivere in condizioni dassolutapovert diminu nettamente, e il cittadino medio godeva di un tenore di vita che non aveva eguali in Europa.

    Gli Stati Uniti

    Lesempio pi spettacolare che rapida crescita economica nazionale nellOttocento offerto dagli Stati Uniti.LAmerica fu generalmente riconosciuta come il crogiolo dellEuropa. Il numero annuo di immigranti crebberapidamente. Reddito e ricchezza crebbero ancora pi rapidamente della popolazione. Fin dallepoca coloniale lascarsit di manodopera in rapporto alla terra e alle altre risorse avevano comportato salari pi elevati ed un pi altotenore di vita rispetto allEuropa. Fu questo fatto, unito alle correlate possibilit di realizzazione dellindividuo e allelibert religiose e politiche godute dai cittadini americani, ad attirare gli immigranti europei. E probabile che ilreddito medio pro capite sia per lo meno raddoppiato nel per iodo compreso tra ladozione della Costituzione e loscoppio della guerra civile. Labbondanza di terra e la dovizia di risorse naturali contribuiscono a spiegare come maigli Stati Uniti vantassero redditi pro capite pi alti dellEuropa. La continua scarsit e lalto costo della manodoperarendevano particolarmente proficuo limpiego di macchine che permettevano di risparmiare manodopera, inagricoltura come nellindustria. In agricoltura, le migliori tecniche europee assicuravano quantit per acro

    sensibilmente pi alte che degli Stati Uniti, ma gli agricoltori americani, avvalendosi di macchine relativamente pococostose erano in grado di ottenere rese molto pi elevate per unit di lavoro. Limmensa vastit degli Stati Uniti, con

    la loro variet di climi e risorse, permetteva una specializzazione regionale ancora pi spinta di quello attuabile neisingoli paesi europei. Nel 1789, lo stesso anno in cui entr in vigore la Costituzione, arriv dallInghilterra SamuelSlater, che lanno seguente fond la pri ma fabbrica americana. Alexander Hamilton, che fu il primo segretario al

    Tesoro, era del parere che si dovesse favorire le manifatture con tariffe protettive ed altri provvedimenti. ThomasJefferson, primo segretario di Stato e terzo presidente, preferiva incoraggiare lagricoltura. Lindustria del cotone delNew England, dopo aver superato drammatici alti e bassi si afferm negli anni venti. Un altro dei vantaggi dellavastit del territorio statunitense era il suo potenziale come mercato interno, anche se la realizzazione di questopotenziale richiedeva una vasta rete di trasporti.

    Allinizio del XIX secolo la rada popolazione era disseminata lungo la costa atlantica; le comunicazioni erano

    assicurate dalla navigazione costiera, lunico accesso praticabile alle regioni dellinterno era rappresentato dai fiumi,dove si presentava per lostacolo di rapide e cascate. Per porre rimedio gli Stati e le municipalit intrapresero ungrande programma di miglioramenti interni, espressione con la quale sintendeva in primo luogo la costruzione distrade a pedaggio e canali. Nel 1830 erano state costruite oltre 11000 miglia di strade a pedaggio. Una delle causeprincipali del fallimento economico dei canali fu la comparsa sulla scena di un nuovo concorrente, la ferro via. Leradelle ferrovie inizi negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna quasi contemporaneamente, anche se per molti anni gli USAdipesero fortemente dalla tecnologia, dalle attrezzature e dai capitali britannici. I promotori americani colsero al vololopp ortunit offerta da questo nuovo mezzo di trasporto. Nel 1840 la rete ferroviaria ultimata superava non soloquella britannica ma quella di tutto il continente europeo. Come in gran Bretagna, le ferrovie furono importanti inAmerica per i loro collegamenti ascendenti con altre industrie, in particolare quella siderurgica e dellacciaio. Primadella guerra civile lindustria siderurgica era per lo pi frammentata, caratterizzata da impianti di piccole dimensioni,e legata alla tecnologia del carbone di legna. Dopo la guerra, con la generale adozione del coke per la fusione del

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    ferro e lintroduzione del forno a suola per la fabbricazione dellacciaio, lindustria siderurgica divenne in brevetempo la maggiore industria americana. La popolazione urbana non eguagli quella delle campagne fino a dopo laprima guerra mondiale, lindustria siderurgica conserv una base rurale fino a dopo la guerra civile, solo conlavvento delle centrali elettriche cominci il declino dellindustria a base rurale.

    Il Belgio

    La prima regione dellEuropa continentale ad adottare pienamente il modello industriale britannico fu quella che nel1830 assunse il nome di Regno del Belgio. Il Belgio vantava una lunga tradizione industriale; le Fiandre erano statenel Medioevo un centro importante della produzione del panno, Bruges e Anversa furono le prime citt del nord adassimilare le tecniche commerciali e finanziare italiane nel basso medioevo. Pur avendo dovuto sopportare leconseguenze del dominio spagnolo e di altre disgrazie dopo la rivolta olandese, nel corso del XVIII secolo leconomiadella regione si risollev. Innanzitutto nelle Fiandre nacque unimportante industria rurale manuale del lino. Insecondo luogo, le risorse naturali belghe erano molto simili a quelle britanniche, infatti il Belgio possedevagiacimenti carboniferi facilmente accessibili e fu in grado di produrre pi carbone di qualunque altro paese delcontinente, inoltre esso possedeva giacimenti di minerale ferroso e non mancava di piombo e zinco. In terzo luogo laregione che sarebbe divenuta il Belgio ricevette importanti infusioni di tecnologia, iniziativa imprenditoriale e capitalistranieri, e godette di una posizione di favore in certi mercati esteri in particolare quelli francesi. Il processo inizisotto l ancien regime ed acceler nel periodo della dominazione francese. Le miniere di carbone erano le maggioriutilizzatrici di macchine a vapore. Durante la dominazione francese si svilupp un traffico di notevole importanza siaper lindustria belga del carbone che per lindustria francese in generale. La rete di canali ed altre vie dacqua che

    collegava la Francia ai bacini carboniferi belgi, la cui costruzione era stata intrapresa sotto lancien regime ma eraproseguita con i governi successivi, facilit enormemente questo traffico. I capitalisti francesi giudicavano il carbone

    belga un investimento promettente. I grandi boom industriali degli anni trenta e quaranta e persino negli annisettanta, quando la produzione di carbone ebbe unimpennata, videro lap ertura di nuove miniere in Belgio concapitali francesi. William Cockerill, un abile meccanico apr la sua officina per la fabbricazione di macchine filatrici.

    Lindustria cotoniera crebbe invece intorno a Gand. Gli incerti della guerra e ancor pi la pace che segu esposerolindustria a violente fluttuazioni che causarono il fallimento di molti imprenditori, lindustria stessa per sopravvissee crebbe. I telai meccanici per la tessitura comparvero negli anni trenta, e alla fine di quel decennio lintrodu zionedella filatura meccanizzata del lino, sempre a Gand, segn la condanna dellindustria rurale del lino. La ditta diCockerill cominci a produrre macchine a vapore accanto al macchinario tessile; a questo scopo furono assuntiparecchi operai specializzati inglesi. I Cockerill annunciarono gi nel 1820 il progetto di costruire altiforni a carbonfossile, e nel 1823 ottennero a tal fine una sovvenzione dal Governo olandese. Alla vigilia della rivoluzione belga la

    ditta Cockerill era indiscutibilmente la maggior impresa industriale dei Paesi Bassi, e probabilmente del continente,dava lavoro a quasi 2000 operai. La rivoluzione belga provoc una depressione economica derivante dallincertezzasul carattere e il futuro del nuovo Stato. La depressione si esaur in pochi anni, e intorno al 1835 si assistette ad unvigoroso boom industriale sulla base di due fattori: da una parte la decisione del Governo di costruire unestesa reteferroviaria a spese dello Stato e dallaltra unimportante innovazione istituzion ale nel campo delle banche e dellafinanza. Nel 1822 Re Guglielmo I aveva autorizzato listituzione di una banca azionaria, egli laveva dotata dipropriet statali per un valore di 20.000.000 di fiorini e aveva investito una parte consistente delle proprie ricchezzenellacquisto di sue azioni. Dopo la rivoluzione, per, con un nuovo Governatore nominato dalle nuove autoritstatali, si stimol un boom di investimenti senza precedenti sul continente.

    Nel 1835 un gruppo rivale di banchieri ottenne lautorizzazione a fondare unaltra banca a capitale azionario, lanuova banca non perse tempo a emularla come banca di investimento. Nel 1840 il Belgio era il paese pi

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    industrializzato del continente e, in termini pro capite molto vicino alla Gran Bretagna.

    Per tutto il secolo la sua prosperit continu a fondarsi sulle industrie che ne avevano determinato la crescita:carbone, ferro, acciaio, metalli non ferrosi, industria meccanica e tessili. Un partner particolarmente importante erala Francia.

    La Francia

    Sebbene il modello di industrializzazione francese differisse da quello britannico e di altri paesi, il risultato fu nonmeno efficiente: possibile che il modello francese sia stato pi tipico di quello britannico. E opportuno considerarei fattori determi nanti della crescita economica. Laspetto pi notevole del XIX secolo, nel caso della Francia, fu ilmodesto tasso di crescita demografica. Un secondo aspetto la questione delle risorse. Lindustrializzazione dellaGran Bretagna, del Belgio e successivamente degli Stati Uniti e della Germania dipese in larga misura dalleabbondanti riserve di carbone. La Francia, pur non essendone totalmente priva, ne era molto meno ricca(digiacimenti di carbone); inoltre, le caratteristiche dei suoi giacimenti rendevano pi costoso il loro sfruttamento.Questi fatti ebbero importanti ripercussioni su altre industrie legate a quella del carbone, come ad esempio quelladel ferro e dellacciaio. In campo tecnologico la Francia non fu certo inerte. Scienziati, inventori e in novatori francesifecero da pionieri in diverse industrie, come quella dellenergia idraulica, dellacciaio, dellalluminio, dellautomobilee, nel XX secolo, dellaviazione. La crescita economica moderna cominci in Francia nel XVIII secolo. Nellinterosecolo i tassi di crescita sia del prodotto totale che di quello pro capite furono approssimativamente uguali in Franciae in Gran Bretagna, o forse persino leggermente maggiori in Francia. Il secolo si chiuse per per la Gran Bretagna conlinizio della ri voluzione industriale, mentre la Francia fu colpita dagli spasimi di un grande sconvolgimento politico, la

    rivoluzione francese. Dopo una depressione postbellica piuttosto severa, che colp tutta lEuropa occidentale

    continentale e tocc persino la Gran Br etagna, leconomia francese riprese a crescere a tassi ancor pi elevati. Lalenta crescita demografica francese spiega in grande misura la crescita apparentemente lenta delleconomia nel suocomplesso. La produzione industriale, il punto principale della crescita economica moderna in Francia come nellamaggior parte delle altre nazioni industrializzate, crebbe ancor pi rapidamente del prodotto totale. I miglioramenti

    dei trasporti e delle comunicazioni - includendo la costruzione di una vasta rete di cana li, lintroduzione dellanavigazione a vapore, le prime ferrovie e il telegrafo elettrico - facilitarono la crescita del commercio interno edestero. Inoltre la Francia benefici in questo periodo di una discreta eccedenza di esportazioni nel commercio deiprodotti agricoli, dalla quale ricav le risorse che le permisero di operare ingenti investimenti allestero. Le crisipolitiche ed economiche causarono uninterruzione del ritmo dello sviluppo economico. La crisi della finanzapubblica e privata paralizz le costruzioni ferroviarie e altre opere pubbliche. Con il colpo di stato del 1851 la crescita

    economica francese riprese il vecchio corso ad un ritmo accelerato. La guerra del 1870-71 fu un disastro sia dalpunto di vista militare che di quello economic o, ma leconomia francese si riprese in una maniera che sbalord ilmondo. Cominci allora un nuovo boom che dur fino al 1881. Le costruzioni ferroviarie rappresentarono un efficacestimolo per il resto delleconomia. La depressione che ebbe inizio nel 18 82 dur pi a lungo e cost probabilmentealla Francia pi di tutte le precedenti depressioni del XIX secolo. Molti fattori intervennero a complicarla e protrarlanel tempo: le disastrose epidemie che provocarono gravissimi danni allindustria del vino e a quella della seta perquasi due decenni; le ingenti perdite di investimenti esteri per colpa di governi inadempienti o del fallimento diimprese ferroviarie, laspra guerra commerciale con lItalia. La prosperit torn finalmente, poco prima della finedel secolo, laffermarsi di nuove industrie come quella dellelettricit, dellalluminio, del nichel e delle automobili. Labelle poque, come i francesi chiamano gli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale, fu quindi unperiodo di prosperit materiale e fioritura culturale. Tra tutte le grandi nazioni industriali, la Francia era quella con ilpi basso ritmo di urbanizzazione. La causa principale di questo fenomeno fu la lenta crescita demografica

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    complessiva, ma non bisogna trascurare la pe rcentuale di forza lavoro impiegata nellagricoltura e la dimensionedellimpresa industriale. Per quanto riguarda la dimensione e la struttura dellimpresa, la Francia era famosa per laridotta dimensione delle sue aziende. Queste aziende si concentravano nei settori estrattivo, metallurgico e tessile -vale a dire nelle stesse industrie prevalenti negli altri paesi - imprese di grandi dimensioni e ad alta intensit dicapitale. Tra le aziende di dimensioni ridotte, quelle con meno di dieci operai, si concentravano le tradizionali

    industrie artigianali, quali quella alimentare, dellabbigliamento e della lavorazione del legno, mentre quelle conoltre 100 operai appartenevano di regola al settore industriale moderno: industrie chimiche, del vetro, della carta edella gomma. Non devono sfuggire due ulteriori caratteristiche della dimensione relativamente ridotta delle impresefrancesi: lalto valore aggiunto (articoli di lusso) e la dispersione geografica. La Francia possedeva industrie moltodiversificate, disseminate in cittadine, villaggi e persino in aperta campagna. Questa dispersione era determinata inparte dalla natura delle fonti energetiche a disposizione. La Francia era, tra tutti i paesi della prima ondataindustriale, quello meno ricco di carbone. Le caratteristiche dellacqua come fonte di energia ponevano per fortilimitazioni al suo impiego. I siti migliori erano generalmente molto distanti dai centri abitati. Lenergia idraulica,perci, nonostante tutta la sua importanza per lindustrializzazi one francese, contribu ad imporre un certo modello:aziende di piccole dimensioni, dispersione geografica e limitata urbanizzazione.

    La Germania

    Fra tutti i paesi della prima ondata di industrializzazione la Germania fu lultima a mettersi in moto. Pover o earretrato, nella prima met del XIX secolo, lo Stato politicamente diviso era anche prevalentemente rurale e agricolo.Lo stato precario dei trasporti e delle comunicazioni ostacolava lo sviluppo economico. Per alla vigilia della prima

    guerra mondiale , lImpero tedesco unificato era la pi potente nazione industriale europea. Possedeva le industriepi grandi e moderne nei settori del ferro e dellacciaio e derivati, dellenergia elettrica, dei macchinari e dei prodotti

    chimici. La Germania era allava nguardia nella produzione di vetro, strumenti ottici, metalli non ferrosi, tessili ed altriprodotti di manifattura. Possedeva inoltre una delle reti ferroviarie pi dense, ed aveva un grado elevato diurbanizzazione. La storia economica tedesca dellOttoc ento pu essere suddivisa in 3 periodi abbastanza istinti e

    quasi simmetrici. Il primo registr la graduale consapevolezza dei cambiamenti economici che si stavano verificandoin Gran Bretagna, Francia e Belgio. Nel secondo, assunsero consistenza le vere e proprie fondamenta materialidellindustria moderna, del commercio e della finanza. Finalmente, la Germania raggiunse in poco tempo quellaposizione di supremazia industriale nellEuropa occidentale continentale che continua ad occupare ancora oggi. Unvivace afflusso di capitali, tecnologie e iniziative estere contrassegn il secondo periodo. In quello finale, il quadrofu dominato dallespansione dellindustria tedesca nei mercati esteri.

    La riva sinistra del Reno, unita politicamente ed economicamente alla Francia sotto Napoleone, aveva adottato ilsistema legale e le istituzioni economiche francesi. Persino la Prussia adott, in forma modificata, molte istituzionilegali ed economiche francesi. Editti successivi abolirono le corporazioni e abrogarono altre restrizioni alle attivitcommerciali e formarono il sistema fiscale e snellirono lamministrazione centrale. Altre riforme diedero allaGermania il primo sistema educativo moderno.

    Una delle pi importanti riforme economiche attuate dai funzionari prussiani fu quella che condusse alla formazionedellunione doganale o tariffaria. Fu decisa lapplicazione della tariffa unica. Di conseguenza la rete ferroviariatedesca crebbe molto pi rapidamente di quella francese. Le costruzioni ferroviarie obbligarono inoltre gli Stati ariunirsi per accordarsi su itinerari, prezzi ed altre questioni tecniche.

    Fino agli anni quaranta la produzione tedesca di carbone fu pi bassa di quella francese e persino di quella del Belgio.La chiave della rapida industrializzaz ione tedesca fu la crescita vertiginosa dellindustria del carbone. La produzione

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    commerciale cominci nella valle della Rhur. Negli anni trenta dellOttocento furono scoperti i giacimenti nascosti anord della valle della Rhur. Il loro sfruttamento, sebbene estremamente redditizio, richiedeva capitali pi ingenti,tecniche pi sofisticate. Le aziende tedesche adottarono rapidamente la strategia dellintegrazione verticaleacquistando miniere di carbone e ferro, impianti per la produzione di coke, altiforni, e fonderie e laminatoi, officinemeccaniche. Gli investitori tedeschi, aiutati e incoraggiati dalle banche, cominciarono a ricomprare le azioni di

    aziende tedesche in mani straniere, e persino ad investire allestero. I settori pi dinamici dellindustri a tedescaerano quelli che producevano beni capitale o prodotti intermedi ad uso industriale. La produzione di carbone, ferro eacciaio era notevole. Ancora pi importanti erano due industrie relativamente nuove, quella chimica e quellaelettrica. Non ostacolati dal peso di attrezzature impianti obsoleti, gli imprenditori chimici poterono avvalersi dellatecnologia pi aggiornata in una industria in rapida evoluzione. Lindustria elettrica registr una crescita ancora pirapida di quella chimica. Allinizi o del XX secolo i motori elettrici stavano facendo concorrenza e rimpiazzando imotori a vapore. Una caratteristica notevole delle industrie chimiche ed elettriche, nonch di quelle del carbone, delferro e dellacciaio, era limponente dimensione delle aziende. Unaltra importante caratteristica della strutturaindustriale tedesca era la prevalenza dei cartelli. Un cartello un accordo o contratto tra aziende nominalmenteindipendenti nel quale si determinano i prezzi, si limita la produzione, si suddividono i mercati. Tali contratti o

    accordi, contrari alle norme del diritto consuetudinario britannico, erano in Germania perfettamente legali ed anziapplicabili per legge. I cartelli furono in grado di mantenere sul mercato interno dei prezzi artificialmente elevati e diesportare in maniera virtualmente illimitata nei mercati esteri, persino a prezzi inferiori al costo medio diproduzione.

    CAPITOLO X: MODELLI DI CRESCITA: RITARDATARI E ASSENTI

    Prima del 1850 esistevano singoli nuclei di industrie moderne, ma non si pu dire che vi fosse un processo di

    industrializzazione. Tale processo si mise in moto solo nella seconda met del secolo. La prima ondata diindustrializzazione fu legata al carbone, ci emerge dalle cifre relative al consumo pro capite. Ovvia mente laumento

    del consumo non fu una causa, bens una conseguenza del successo del processo di industrializzazione.

    La Svizzera

    Sebbene la Svizzera avesse gi acquisito, nella prima met del secolo, diverse importanti risorse, la sua strutturaeconomica era ancora preindustriale. La forza lavoro era impiegata soprattutto in attivit agricole. La grandemaggioranza degli addetti dellindustria lavoravano in casa o in piccole officine non meccanizzate. La Svizzera nondisponeva di una struttura istituzionale adeguata allo sviluppo economico. Fu solo dopo il 1850 che si arrivallunione doganale, ad uneffettiva unione monetaria, ad un sistema postale centralizzato e ad uno standarduniforme di pesi e misure. La Svizzera povera di risorse naturali ad ecce zione dellenergia fornita dallacqua e dellegname, ed priva di carbone. Nonostante tutti questi svantaggi, gli Svizzeri riuscirono a raggiungere allinizio delXX secolo un livello di vita molto elevato e un notevole incremento della popolazione. A causa della scarsit di terraarabile, gli Svizzeri avevano praticato da tempo la combinazione di industria domestica, agricoltura e produzionecasearia. In questi dipendeva dai mercati internazionali. Il successo svizzero sui mercati internazionali fu dovuto aduninsolita combinazione di tecnologie avanzate e industrie ad alta intensit di lavoro specializzato. Il risultato di

    questa combinazione furono prodotti di alta qualit, di valore elevato e con un alto valore aggiunto. Esisteva unaforza lavoro abile e disposta a lavorare a salari bassi. A ci si aggiunse il famoso Istituto svizzero di tecnologia,fondato nel 1851. La Svizzera possedeva unimportante industria tessile cotoniera che era basata su lavorazioni

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    artigianali e sul lavoro a tempo parziale. La combinazione di tecnologie usate era alquanto insolita: la filatura erameccanizzata (energia idraulica) e si avvaleva del lavoro di donne e bambini, mentre la tessitura era manuale. Anchelindustria della seta contribu alla crescita economica svizzera , attraverso un processo di ammodernamentotecnologico. Tra le industrie che presero il posto del tessile nelle esportazioni figuravano sia settori tradizionali cheindustrie che erano esse stesse un risultato del processo di industrializzazione. Alla vigila della Prima Guerra

    Mondiale esse erano lindustria meccanica, la fabbricazione di prodotti metallici specializzati, di cibi e bevande, diorologi, di prodotti chimici e farmaceutici. La Svizzera, priva di carbone evit saggiamente di sviluppare unindus triasiderurgica di grandi dimensioni, affidandosi allimportazione di materie prime dallestero, essa sviluppunimportante industria di trasformazione dei metalli. Lindustria casearia si trasform da unattivit artigianale adun processo di fabbrica. Svilupp la produzione di latte condensato (su brevetto americano) e diede origine allaproduzione di cioccolato e quella di alimenti per bambini. Laltra industria tradizionale, quella della manifattura diorologi fu caratterizzata da altissima specializzazione, da una minima divisione del lavoro e anche se furonoinventate delle macchine, lassemblaggio finale rimase manuale. Infine lindustria chimica si svilupp in risposta alprocesso stesso di industrializzazione, ma si specializz in prodotti esotici e di prezzo elevato, ed inoltre in specialitfarmaceutiche. Le ferrovie, infine, non rappresentarono un buon investimento per la Svizzera che saggiamente le

    lasci ai capitalisti stranieri (in particolare francesi).

    I Paesi Bassi e la Scandinavia

    Pu apparire incongruo accomunare Paesi Bassi e Stati scandinavi in questa discussione dei processi diindustrializzazione. Le caratteristiche comuni dei paesi scandinavi non sono economiche ma culturali. In quanto a

    struttura economica, i Paesi Bassi hanno pi in comune con la Danimarca di quanto i due paesi non abbiano con laNorvegia o con la Svezia. Tutti questi paesi avevano popolazioni modeste. Nel corso del secolo i rispettivi tassi

    dincremento demografico furono moderati. Passando a considerare il capita le umano come una caratteristica della

    popolazione, si pu affermare che tutti e quattro i paesi fossero estremamente ben provvisti. Questo fatto ebbe unvalore inestimabile nellaiutare le economie nazionali a trovare le loro nicchie nelle correnti delle conomia

    internazionale. Sul piano delle risorse il fatto pi significativo che tutti e quattro i paesi erano privi di carbone. E

    questa la ragione principale per cui essi non svilupparono unapprezzabile industria pesante. In quanto alle altrerisorse naturali, la Svezia era la nazione pi fortunata a causa dei suoi ricchi giacimenti di ferro, fosforoso o meno, levaste distese di foreste da legname e lenergia idraulica. Anche la Norvegia possedeva molto legname, alcunigiacimenti di metalli ed un enorm e potenziale di energia idraulica. Lenergia idraulica fu un fattore significativo per lo

    sviluppo della Svezia e della Norvegia. Danimarca e Paesi Bassi erano quasi altrettanto privi di energia idraulica,avevano a disposizione un ammontare non trascurabile di energia eolica. La posizione geografica fu un elementoimportante per tutti e quattro i paesi: tutti avevano un accesso diretto al mare. Ci ebbe notevoli implicazioni peruna importante risorsa naturale internazionale, il pesce, oltre che per la disponibilit di trasporti a buon mercato, per

    la marina mercantile e per lindustria delle costruzioni navali. Ogni paese trasse vantaggi a modo suo. Gli Olandesi,con la loro lunga tradizione di pesca e spedizioni mercantili, incontrarono molte difficolt nello sviluppare buoni portiadatti alle imbarcazioni a vapore; ebbero successo ad Amsterdam e a Rotterdam. Anche la Danimarca vantava unarispettabile storia commerciale, in particolare per quanto riguardava il traffico attraverso Oresund. Nel 1857, incambio del versamento di 63 milioni di corone da parte di altre nazioni commerciali, la Danimarca abol i diritti di

    passaggio nello stretto e prese altre decisioni politiche in senso liberoscambista. Ci consent una crescitaconsiderevole del traffico nello stretto e nel porto di Copenhagen. Nella prima met del secolo la Norvegia divenneuno dei maggiori fornitori di pesce e legname sul mercato europeo e vantava la seconda marina mercantile dopo

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    quella britannica. La Svezia benefici della generale abrogazione delle restrizioni sul commercio internazionale edelle ridotte tariffe di trasporto per le esportazione di legname, ferro e avena. Le istituzioni politiche dei quattropaesi non ostacolarono lindustrializzazione o la crescita economica. E ci fu una pr ogressiva democratizzazione ditutti i paesi. Seguirono una politica commerciale liberale e in Danimarca e in Svezia le riforme agrarie portarono allaabolizione del servaggio e ad un generale orientamento al mercato. Il fattore chiave del successo di questi paesi fu la

    loro capacit di adattarsi alla divisione internazionale del lavoro determinata dai paesi gi industrializzati, e dicontrollare nei mercati internazionali aree di specializzazione per le quali erano particolarmente adatti. Ci significuna grande dipendenza dal commercio internazionale. In questi paesi si parlato di industrializzazione inversa ciodel fenomeno per cui un paese gi esportatore di materie prime comincia a sottoporle a lavorazione e le esportasotto forma di semilavorati e prodotti finiti. Come esempio pu bastare quello del legname svedese e norvegese cheha dato luogo alle industrie della carta, e ancora lindustria siderurgica con la produzione dei cuscinetti a sfera(specialit svedese). Nei due decenni precedenti la Prima Guerra Mondiale, i tassi di crescita che gi eranosoddisfacenti subirono una accelerazione, dovuti a tre motivi in particolare: il primo fu il contesto di prosperitgenerale, caratterizzato da prezzi in crescita e da una domanda sostenuta, in secondo luogo tale periodo fucontrassegnato in Scandinavia da massicce importazioni di capitali. Infine il periodo in questione coincise con la

    rapida affermazione dellindustria elettrica. Lelettricit fu fondamentale per le economie di tutti i paesi, chesvilupparono industrie per la fabbricazione di metalli e macchinari.

    LImpero austro -ungarico

    LAustria -Ungheria ha la reputazione di essere stato nel XIX secolo uno Stato arretrato. Questo marchio fu in parte

    conseguenza del fatto che alcune porzioni dellimpero erano effettivamente arretrate, e in parte dellerroneaassociazione tra risultato economico e fallimento politico (lo smembramento dellImpero dopo la sconfitta nella

    Prima Guerra Mondiale). Inoltre bisogna dire che lImpero asburgico, con le provi nce occidentali (Boemia, Moravia eAustria) era caratterizzato in misura anche maggiore della Francia o della Germania da diversit regionali. Nelleprovince occidentali, poi, i primi segni di una crescita economica moderna potevano essere osservati gi nella

    seconda met del XVIII secolo. Altri fattori importanti sono la topografia che rendeva difficili e costosi sia i trasportiinterni che internazionali, e la scarsit delle risorse naturali. Gli esordi settecenteschi furono con le industrie tessili,

    siderurgiche, del vetro e della carta. Poi si svilupparono quelle del lino e della lana. La tecnologia impiegata fudapprima quella tradizionale con la lavorazione a domicilio. La crescita economica dellAustria ha avuto moltiostacoli, tra cui le istituzi oni sociali avverse alla crescita e la scarsit delle risorse. Tra gli ostacoli dovuti alluomo enon alla natura ricordiamo il servaggio. Con la sua abolizione i contadini ottennero la libera propriet della terra, e

    alle tasse pagate fino a quel momento ai signori feudali si sostituirono quelle dovute allo Stato. Vi fu unmiglioramento della produttivit agricola come conseguenza di questo provvedimento. Labolizione della frontieradoganale tra la met austriaca e quella ungherese dellImpero nel 1850 stata vista da alcuni come un progresso eda altri come una perpetuazione dello status coloniale della met orientale. Un altro ostacolo fu la politicacommerciale estera della monarchia che rimase rigidamente protezionistica per tutto il secolo. Le tariffe elevatelimitavano non solo le importazioni ma anche le esportazioni, in quanto le industrie protette, caratterizzate da costidi produzione elevati, non erano in grado di competere nei mercati mondiali. La posizione geografica e la topografiadellImpero contribuivano alla sua posizione modesta nel commercio internazionale, e lunione doganale interna cheabbracciava aree sia agricole che industriali controbilanciava laccesso limitato ai mercati esteri e alle fonti diapprovvigionamento. La politica commerciale deve essere considerata una delle cause della situazione economicamediocre dellImpero. Una delle ragioni della lenta crescita e dellineguale diffusione dellindustria moderna furono ilivelli di istruzione e di analfabetismo, caratteristiche fondamentali del capitale umano. Nonostante gli ostacoli

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    naturali e istituzionali, industrializzazione e crescita economica caratterizzarono la realt austriaca per tuttolOttocento e quella ungherese nella seconda met del secolo. I trasporti giocarono un ruolo cruciale nello sviluppieconomico dellImpero. Poich gran parte del paese era montagnoso, il trasporto terrestre era costoso e quello pervia dacqua inesistente nelle regioni montane. LAustria -Ungheria disponeva di pochi canali. Le prime ferrovie furonolocalizzate nellAustria propriamente detta e nella Boemia. Furono utilizzate per il trasporto del grano e della farina.

    LImpero possedeva anche industrie pesanti che per scomparvero gradualmente con lavvento della fusione delminerale ferroso mediante carbon coke.

    LEuropa meridionale e orientale

    Caratteristiche comuni di questi paesi furono: linsufficiente grado di industrializzazione fino al 1914, conconseguenti bassi livelli di reddito pro capite ed unelevata incidenza di povert, i livell i bassi di capitale umano,lassenza di una riforma agraria significativa che incidesse sulla produttivit ed infine il fatto che tutti furono soggettia regimi autocratici, autoritari, corrotti e inefficienti.

    La penisola iberica

    Sia Spagna che Portogallo emersero dalle guerre napoleoniche con sistemi economici primitivi e con regimi politicireazionari. Entrambi i paesi erano afflitti da una finanza pubblica in condizioni deplorevoli. Durante le guerre civilientrambe le parti in lotta contrassero prest iti allestero per finanziare lo sforzo militare. I disavanzi cronici dellefinanze statali condussero a manipolazioni del sistema bancario, ad uninflazione monetaria e allindebitamento suimercati esteri, ma il credito di cui il Governo godeva era talmente basso che i prestiti erano concessi solo a

    condizioni estremamente onerose. La bassa produttivit dellagricoltura rimase una debolezza fondamentale dientrambe le economie. Leconomia spagnola stata definita come uneconomia dualistica, con un amp io settoreagricolo di sussistenza da un lato e un piccolo settore agricolo commerciale interagente con un settore urbanoindustriale, commerciale e dei servizi di dimensioni ancora pi ridotte. La Spagna tent una riforma agraria che sirivel un fallimento. Il Governo confisc le terre della Chiesa, delle municipalit e degli aristocratici che si eranoschierati nel partito opposto durante le guerre civili, con lintenzione di rivenderle ai contadini, le esigenze dellefinanze pubbliche erano per tali ch e il Governo fin col venderle allasta al miglior offerente. Il risultato fu che lamaggior parte della terra fin nelle mani dei gi ricchi aristocratici e borghesi. La Spagna possedeva diversi giacimentidi carbone, ma non di elevata qualit e localizza ti in modo infelice. Ciononostante si svilupp unindustria siderurgicalungo la costa settentrionale del paese. Nessuna riforma agraria fu tentata invece in Portogallo. Nel frattempolincremento demografico determin lestensione delle coltivazioni di ce reali e di tutti i mezzi primari di sussistenza.Questo deprimente quadro generale aveva i suoi punti luminosi. Unindustria cotoniera moderna si svilupp dopo il1790 in Catalogna, a Barcellona. In Andalusia e nella provincia di Oporto del Portogallo esistevano industrie vinicole.Nel frattempo una nuova fonte di valuta estera, costituita da minerali e metalli, era venuta a rimpiazzare gli utiliperduti con la produzione vinicola. Nel 1900 le esportazioni di minerali e metalli costituivano circa un terzo delleesportazioni totali. I capitali esteri predominavano anche in altri settori moderni delleconomia, quali le attivitbancarie e le ferrovie. Fino al 1850 gli sviluppi in entrambe queste aree erano stati trascurabili; il sistema bancarioera dominato dalla Banca di Spagna. Cerano pochi km di ferrovie e negli anni cinquanta si decise di accordare unospeciale incoraggiamento ai capitali stranieri che intendessero avviare banche e ferrovie. Ma la maggior parte di esse

    fece bancarotta. Costruite con capitali esteri le ferrovie portoghesi non sfuggirono alla frode, alla corruzione e alla

    bancarotta.

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    LItalia

    Divisa e dominata da potenze straniere, lItalia aveva perso da lungo tempo la sua supremazia negli affari economici.Il Congresso di Vienna restaur lo sconcertante mosaico di principati nominalmente indipendenti, tutti per,compresi lo Stato della Chiesa e il Regno delle due Sicilie, sotto il controllo dellimpero asburgico. LAustria incorporla Lombardia e Venezia. Il Regno di Sardegna era indipendente, languiva nelle acque stagnanti del feudalesimo, iproprietari terrieri non avevano interesse a migliorare i possedimenti e la popolazione era completamenteanalfabeta e viveva in maniera primitiva. Il Regno dei Savoia apparteneva culturalmente e economicamente allaFrancia. Genova aveva resistito per secoli come repubblica indipendente fino allavvento di Napoleone. Il Piemonteera una continuazione geografica della pianura padana: possedeva alcuni setifici e sotto la guida di diversiintraprendent i proprietari terrieri la sua agricoltura divenne la pi avanzata e prospera della penisola. I differenzialieconomici regionali, importanti in quasi tutti i paesi erano in Italia particolarmente marcati. Fu nel Nord,economicamente pi progredito, che inizi il movimento di unificazione. Dopo le rivoluzioni fallite nel Regno di

    Sardegna venne alla ribalta un personaggio eccezionale, Camillo Benso di Cavour, proprietario terriero eimprenditore agricolo progressista che aveva anche promosso una ferrovia, un giornale e una banca, e che nel 1850divenne Ministro della Marina