Storia dell'Associazione Speleologica Genga San Vittore

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Toni Orfei Storia dell’Associazione Speleologica Genga San Vittore

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Toni Orfei

Storiadell’AssociazioneSpeleologicaGengaSan Vittore

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Storiadell’Associazione speleologica

Genga San Vittore

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A Roberto,fondatore e animatore del gruppo,amico sincero, leale, scherzoso, altruista,compagno di tante avventure.

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PREFAZIONE

Da molte tempo oramai si era avvertita la necessità di riafferrare gli avvenimenti e le esperienze disincera amicizia che si sono succeduti nell'arco di trent’anni di avventurosa e qualche volta goliar-dica attività.Prima che i ricordi sfumino nella memoria dei protagonisti, ho voluto fissare sulla carta luoghi,volti, situazioni che si sono avvicendate nel corso degli anni, accumulandosi nel tempo propriocome le meravigliose concrezioni che si possono ammirare nel ventre della montagna.Questo libro, tuttavia, nasce non solo per chiunque abbia la voglia o la curiosità di conoscere lastoria più che trentennale dell’Associazione Speleologica di Genga San Vittore, ma anche perricordarne il fondatore e animatore, Roberto Bettarelli.

Roberto fin da bambino aveva uno spiccato senso dell'avventura unito ad una creatività fantasio-sa che lo portava spesso a realizzare, con i mezzi limitati di allora, oggetti e strumenti per gioca-re con i suoi coetanei. La competizione nei giochi era in particolare con i ragazzi di Gattuccio aiquali una volta, Roberto ed altri suoi compagni, sottrassero le spade di legno che si erano costrui-ti con materiali di uso comune. Un altro episodio è quello della "trocca" del porco trasformata inbarca per poter navigare il fiume Esino. Purtroppo l'esperimento non durò molto, nonostante aves-se provveduto a impermeabilizzarla con del catrame.E che dire quando durante le "battaglie" imprigionò " ad un albero il futuro Capo di Stato Maggioredell'Esercito Generale Cecchi Filiberto!Roberto, una volta terminati gli studi, iniziò ad insegnare Educazione Fisica presso la ScuolaMedia di Genga Stazione, professore di ginnastica per molti di noi.Successivamente diventò consigliere comunale di Genga ed assessore ai lavori pubblici. Già allo-ra intuì l'importanza economica dell'acqua minerale per cui fece fare una ricerca che portò, attra-verso lo scavo di alcuni pozzi nel territorio, alla scoperta di sorgenti importanti come quella dellaCuna oppure quella davanti il piazzale del Santuario della Madonna di Frasassi.Poi dal 1983 al 1988 divenne Presidente del Consorzio Frasassi ed in quel periodo fece costruirela copertura della rampa di accesso alla Grotta Grande del Vento ed i marciapiedi dalla stessa allastazione ferroviaria.Subito dopo la scoperta della Grotta Grande del Vento nel 1972 Roberto aveva costituito, insiemead alcuni amici, l'Associazione Speleologica Genga San Vittore.È bello, ancora oggi, ripercorrere con la memoria le tante esplorazioni compiute, le emozioni pro-vate insieme ed anche i momenti difficili superati grazie alla profonda amicizia, al rispetto, allafiducia reciproca, che qualche volta ci portava a rischiare senza mai superare la consapevolezzadei nostri limiti fisici.Difficile poter descrivere la gioia quando riuscivamo a trovare nuove grotte o nuove sale, calpe-stare il terreno dove non era mai stato nessun uomo. Vedere per primi ambienti fino ad allora sco-nosciuti ci riempiva l'animo di sensazioni piacevoli, che permettevano di cogliere il mistero e labellezza della natura e ci facevano dimenticare tutti gli sforzi ed i sacrifici fisici compiuti.Ci sentivamo appagati e pronti ogni volta a ricominciare nuove esplorazioni.

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GRAZIE ROBERTO,per essere stato modello fondamentale della mia vita e di quella dimolti giovani gengarini degli anni ottanta.

GRAZIE ROBERTO,per avermi insegnato gran parte di ciò che so sull’integrità, la gioiae il godere delle semplici cose della vita.

Toni Orfei

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IL COMUNE DI GENGA

Il comune di Genga, la cui estensione è di circa 72 km2, è un caratteristico comune dell'entroter-ra marchigiano, a pochi chilometri dal confine con l'Umbria. E’ attraversato dalla S.S. n. 76 e dallalinea ferroviaria Ancona – Roma.Per la maggior parte caratterizzato da paesaggi aspri e selvaggi, soltanto una minima parte dellasua superficie è formata da terreni pianeggianti o lievemente in pendenza. Tuttavia le increspatu-re del territorio non raggiungono grandi altezze. Una tra le più alte montagne è il MontePredicatore con i suoi 786 metri, che deve il suo ha nome al fatto che con il ricavato della vendi-ta delle sue macchie veniva pagato un celebre oratore quaresimalista per officiare nella chiesa diSan Clemente nel Castello di Genga.Genga, con il suo paesaggio sassoso ed accidentato, non ha reso agevole la vita ai suoi abitanti chenon hanno mai vissuto nell'agiatezza. Infatti la pastorizia e la coltivazione dei campi incontravanonon poche difficoltà dovute alla asprezza del terreno. C'è chi ancora ricorda come un tempo i nostriavi tra i più intraprendenti si recavano a far legna tra uno strapiombo e l'altro della Gola di Frasassi,o di come attraversavano gli "Scaloni", carichi di cestoni e sacchi di letame, per arricchire il proprioorto o la propria vigna di quelle sostanze organiche tanto preziose per le coltivazioni.Subito dopo la prima guerra mondiale all'anagrafe del comune di Genga risultano inscritti quasicinquemila abitanti, quindi si nota come le difficoltà legate al territorio non fossero in passato unmotivo sufficiente per abbandonare la propria terra. Solo dopo la seconda guerra mondiale, conla mancanza di lavoro, il comune di Genga cominciò lentamente a spopolarsi. Molte persone emi-grarono in paesi come Francia, Belgio perfino l'Australia, che potevano offrire opportunità lavora-tive che in Italia non c'erano. Così lentamente le aspre colline, precedentemente coltivate fino aipendii più scomodi, furono abbandonate; molti campi e macchie, poi rimboschiti, hanno perdu-to il verde delle viti e di altri alberi da frutto, prendendo il verde dei pini e degli abeti.Tra gli scorci più suggestivi di questa zona una menzione speciale deve essere fatta alla Gola diFrasassi, ricca di specie di piante come carpino, leccio, olmo e scotano, così variamente disposteche è improbabile trovarne altrove una simile combinazione.La Gola di Frasassi si estende per una lunghezza di oltre due chilometri e per una altezza massi-ma di circa settecento metri, pressochè a strapiombo sul fiume Sentino, dividendo i montiVallemontagnana e Frasassi. Proprio in mezzo alla Gola è situata l'entrata della Grotta Grande delVento, oltre all'ingresso di molte decine di altre cavità come la Grotta del Mezzogiorno, la Grottadella Beata Vergine, la Caverna deiBaffoni, la Grotta Bella, la Grottadella Fatticchiana, la GrottaSolfurea, il Buco del Colonnello. Alcune grotte sono state scoperte dalnostro gruppo speleologico come laGrotta dell'Orso Bruno, la Grotta delFosso Riccio e la Grotta de Neno deTrosciò.

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Il Comune di Genga

P opolaz ione del C omune di G eng a dal 1861 al 2007

3952

4191

4043

45634844

4883

4865

46704592

31802498

21661984

1981

1979

1967

1998

2031

2012

1996

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

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COSTITUZIONE DEL GRUPPO

In questo ambiente dotato di ricchezze ambientali ma di miseria economica,specialmente dopo la seconda guerra mondiale, hanno cominciato a conflui-re, grazie alla facilità di movimento data dalla diffusione della macchina, ivari gruppi del C.A.I. delle Marche ed anche del Nord Italia, attratti dalla pos-sibilità di esplorare le moltissime grotte esistenti nella zona, alcune dellequali conosciute da sempre, come attestano i numerosi reperti trovati in esse.

Fu così che negli anni 1948-1950 furono trovati il congiungimento della "Grotta di Mezzogiorno"con quella della "Beata Vergine di Frasassi" e il "Pozzo dei Cristalli" nella "Grotta del Fiume", chedoveva poi portare alla scoperta della "Grotta Grande del Vento", fatta per altra via dal gruppo spe-leologico di Ancona.Da allora sono accorsi nella zona gruppi sempre più numerosi e più frequenti di speleologi di ogniparte d'Italia.Poiché da parte degli abitanti del luogo spesso non si riusciva a rispondere con cognizione dicausa, se interrogati, su ciò che ci fosse da vedere, alcuni hanno allora pensato di organizzarsi inmodo da poter dare un aiuto e non solo a parole, ma anche partecipando o guidando gli ospiti.Del resto molti erano vissuti nei pressi delle grotte e da bambini le frequentavano di sovente, spe-cialmente quando mandavano il gregge nel bosco o nei campi trascorrevano ore giocherellando"a nascondiglio" e al riparo dal caldo o dal freddo, secondo le stagioni.

Così il 4 marzo 1972 otto persone si riunirono nei locali della Parrocchia di Camponocecchio, perdiscutere e decidere sulla possibilità di istituire un gruppo locale facente parte della FederazioneSpeleologica Marchigiana. L'iniziativa venne presa, preparata e guidata da Bettarelli Roberto, ilquale presiedette l'adunanza, dopo che in precedenza ne aveva fatto conoscere l'ordine del gior-no, e dalla quale uscirà eletto Presidente. Nella stessa fu stabilito lo Statuto sociale, ricavato daglistatuti di altre associazioni similari, apportando alcune variazioni ed aggiunte. Principalmente fumodellato su quello del gruppo Speleologico di Verona, tenendo conto dell'ambiente locale e deisuggerimenti del Dott. Sergio Macciò e del Dott. Desiderio Dottori, i quali fornirono anche consi-gli pratici in merito al materiale da acquistare.

S T A T U T O S O C I A L E D E L L ' A . S . G . S . V

Articolo 1In data 4 marzo 1972 si è costituita a Genga l'Associazione Speleologica Genga San Vittore

Articolo 2:L'organo responsabile dell'A.S.G.S.V. è costituito da un Consiglio Direttivo composto da:

1 Presidente;1 Segretario; 1 Consigliere ogni cinque soci iscritti;

esso dura in carica un anno con possibilità di rielezione e può esserecomposto solo da Soci Effettivi (v. art. 10).

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Costituzione del Gruppo

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Articolo 3L'Associazione Speleologica G.S.V. è una Associazione apolitica che sipropone di compiere esplorazioni, ricognizioni, studi di interesse essenzialmente speleologico,divulgando, a scopo scientifico e culturale, attraverso pubblicazioni, mostre, proiezioni e confe-renze, quanto raccolto nel corso della propria attività. Ogni altra forma di attivitàaffine alla speleologia non può trovare espletamento se in contrasto con le vigenti disposizioni.

Articolo 4Nel quadro dell'attività l'A.S.G.S.V. mira ad una ampia collaborazione con Enti, Gruppi o perso-ne specializzati, semprechè tale collaborazione non sia lesiva agli interessi o alla sostanzadell'Associazione.L'A.S.G.S.V. ha la facoltà di cedere e trasmettere con o senza compenso ad enti o privati i risulta-ti emersi nel corso delle operazioni o fornire delucidazioni o documentazioni, quando possonoprocurare un beneficio di qualsiasi genere, anche morale.

Articolo 5L'A.S.G.S.V. non mira a scopi di lucro; contributi, mezzi ed appoggi da parte di Enti o Privati devo-no solo consentire ai Soci di svolgere l'attività sopra citata.

Articolo 6Le relazioni, i dati tecnici o scentifici, i rilievi e le documentazioni di vario genere raccolti nel qua-dro delle attività restano di proprietà dell'Associazione, così come le attrezzature, i materialiacquistati o ricevuti in dono.

Articolo 7All'A.S.G.S.V. possono aderire in qualità di Soci tutti i cittadini italiani o stranieri, senza limiti dietà e distinzione di sesso, purchè di buona condotta morale e civile. Per i Soci inferiori ai 18 anni,per l'espletamento di qualsiasi forma di attività è richiesta l'autorizzazione per iscritto del genito-re o di colui che ne esercita la patria potestà.

Articolo 8Chiunque desideri associarsi all'A.S.G.S.V. deve essere presentato da almeno un Socio.L'assunzione avverrà in conformità a quanto stabilito dall'articolo 7 del presente Statuto e saràinoltre subordinata alla approvazione da parte del Consiglio Direttivo.

Articolo 9In considerazione dei rischi e pericoli inerenti allo svolgimento dell'attività speleologica, ogniSocio esonera l'A.S.G.S.V. da ogni responsabilità per infortuni che avessero a verificarsi durantespedizioni, gite o manifestazioni sociali o comunque organizzate dall'A.S.G.S.V.

Articolo 10I Soci dell'A.S.G.S.V. si distinguono in:

a) Soci Effettivi; b) Soci Ordinari; c) Soci Simpatizzanti.

Il Socio Effettivo ha un'anzianità di gruppo minima di due anni e mezzo. Il Socio Ordinario ha un'anzianità di gruppo minima di sei mesi. Il Socio Simpatizzante avrà la possibilità di passare Socio Ordinario dopo sei mesi dalla iscrizione.

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Costituzione del Gruppo

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Articolo 11L'anno finanziario dell'A.S.G.S.V. ha inizio il 1° Gennaio e termina il 31 dicembre di ogni anno.

Articolo 12Il Consiglio Direttivo ha il compito di: • Promuovere ogni attività dell'Associazione; • Presentare il bilancio di gestione all'Assemblea generale dei Soci; • Convocare l'Assemblea generale dei Soci in sessione straordinaria; • Prendere provvedimenti nei confronti dei Soci; • Vagliata l'attività di ogni Socio, accettare o proporre lo stesso alla categoria superiore,

rispettando i termini stabiliti dall'art.10 del presente Statuto. Articolo 13

Le decisioni del Consiglio Direttivo sono valide qualora alla riunione abbiano preso parte i dueterzi dei componenti lo stesso.

Articolo 14L'Assemblea Generale dei Soci è costituita da tutti gli iscritti all'Associazione: essa si riunisce insessione ordinaria almeno una volta all'anno, entro e non oltre trenta giorni dalla data di chiusu-ra dell'anno sociale; in sessione straordinaria ogni qualvolta il Consiglio Direttivolo ritenga opportuno o in caso dello scioglimento dello stesso. L'Assemblea Generale in sessione straordinaria può essere convocata anche dietro circostanziatarichiesta scritta di almeno cinque Soci.

Articolo 15La convocazione dell'Assemblea Generale dei Soci è valida quando siano presente in prima con-vocazione almeno i due terzi degli iscritti ed in seconda convocazione con qualsiasi numero diSoci. La convocazione dell'Assemblea Generale dei Soci deve essere fatta con avvisi scrittoalmeno otto giorni prima della data fissata.

Articolo 16Per ogni riunione del Consiglio Direttivo e dell'Assemblea Generale deiSoci deve essere redatto il verbale di seduta. In caso di parità delle votazioni è determinante ilvoto del Presidente.

Articolo 17Le conseguenze di qualsiasi iniziativa presa senza l'approvazione del Consiglio Direttivo resteran-no a completo carico di colui o coloro i quali se ne fanno promotori.

Articolo 18Il Presidente dell'A.S.G.S.V. rappresenta legalmente l'Associazione; ha la firma legale degli atti ecura altresì l'osservanza di tutte le norme dello Statuto.

Articolo 19Il Segretario dell'A.S.G.S.V. ha il compito dell'inventario generale e periodico, di redigere i verba-li delle sedute del Consiglio Direttivo e dell'Assemblea Generale dei Soci, di raccogliere e custo-dire i risultati e le relazioni delle spedizioni e tutto quanto riguarda l'attività svolta.

Articolo 20Il Cassiere viene eletto dall'Assemblea Generale dei Soci ed ha in consegna la cassadell'Associazione; provvede ai pagamenti e alle riscossioni, registra i movimenti di entrata ed usci-ta e redige il bilancio di gestione.

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Costituzione del Gruppo

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Articolo 21La qualifica di Socio cessa per: • Dimissioni: esse per essere valide devono essere presentate al Consiglio Direttivo per iscritto.• Delibera del Consiglio Direttivo, salvo convocazione al Consiglio Direttivo del C.A.I.

Articolo 22Ogni candidato Socio deve prendere visione del presente Statuto ed una volta accettatane e firma-tane l'adesione deve impegnarsi a rispettarlo scrupolosamente.

Articolo 23Qualora l'A.S.G.S.V. si dovesse sciogliere in seno al C.A.I. il materiale passerà al C.A.I.; in caso discioglimento in altra sede il materiale sarà devoluto a fondo benefico.

Articolo 24Il presente Statuto o parte di esso può essere variato soltanto con delibera di due terzi dei Sociaventi diritto al voto.

FIRME: Il Presidente Bettarelli Roberto Il Segretario. Marinelli Alighiero I Soci. Marinelli Gabrio,

Marinelli Eriberto, Rossi Romano,Patassi Don Antonio.

In via eccezionale e per esigenze costitutive del gruppo nella seconda assemblea si fecero alcunederoghe agli articoli dello Statuto per agire con più snellezza; per esempio il termine di mesi tren-ta per i Soci Effettivi (art.10) come soggetti passivi per l'elezione.

In data 30 giugno 1972 il Consiglio Direttivo decise di chiedere l'iscrizione della propriaAssociazione Speleologica Genga San Vittore (AN) alla Società Speleologica Marchigiana, la qualea mezzo del Consiglio Direttivo della Federazione stessa, riunitosi il 28 luglio 1972, approvò talerichiesta così motivandola:

".....DIMOSTRANDO PREPARAZIONE TECNICA, CAPACITA' E DISCIPLINA IDONEI A SVOLGE-RE L'ATTIVITA' SPELEOLOGICA..."

"...AGGIUNGO IL MIO PARERE FAVOREVOLE.... RITENENDO PERSONALMENTE DETTI GRUP-PI SPELEOLOGICI BENE ORGANIZZATI, VALIDAMENTE ATTIVI E BENE EDUCATI SPELEOLOGI-CAMENTE.

Firmato: SEGRETARIO GENERALE GIUSEPPETTI PIETRO".

Come sede provvisoria per le adunanze i Soci continuarono a riunirsi presso la Casa Parrocchialedi Camponocecchio, ma già nelle adunanze successive si discusse per avere una sede propria.

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Costituzione del Gruppo

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PRIME ESPERIENZE E PRIME ESPLORAZIONI

Il primo impegno delGruppo fu quello di entra-re nella "Grotta Grandedel Vento" passando dalla"Grotta del Fiume"; esiste-va infatti un passaggio anoi sconosciuto in quantoera stato scoperto da poco.Si partì con mezzi rudi-mentali (oggi si direbbe:"con che coraggio!" o"con che presunzione!")ma, com'era da aspettarsi,l'uscita non approdò a

risultati di rilievo. I partecipanti: Bettarelli Roberto, Marinelli Alighiero e Marinelli Gabrio, ricordan-do quei momenti non potevano fare a meno di sorridere, poichè adoperarono una corda cherimarrà come trofeo delle prime battaglie; fu chiamata "la corda del porco", con evidente allusio-ne al suo precedente uso durante la mattazione dei maiali.

15 Gennaio 1973 Presso l'abitazione del socio Baldoni Roberto si riunisce l'Assemblea Generale dei socidell'A.S.G.S.V. e tra le altre cose trattate, secondo l'ordine del giorno, per il programma operativoper il corrente anno, si è stabilito di visitare una grotta al mese di quelle conosciute dando priori-tà alla grotta in cima al "Fosso Riccio"; cavità scoperta dal nostro gruppo speleologico nel 1972 etuttora in fase esplorativa. Viene inoltre rinnovato l'invito, rivolto a tutti i membri del gruppo, aduna più assidua partecipazione ai lavori.In realtà questo viene favorevolmente accolto anche per la concomitanza di una circostanza deltutto particolare: il divieto assoluto di movimento con la macchina nei giorni festivi, per il conte-nimanto del consumo di benzina, emanato dalle Autorità Civili. Le uscite perciò diventano più fre-quenti e i partecipanti più numerosi.Si sente la necessità di trovare una sede propria per mettere il materiale che ormai sta crescendoe non può più essere custodito presso i singoli soci sia per motivi di spazio sia per il pericolo: sipensi solo al carburo che potrebbe restare aperto o all'umidità e provocare danni. Viene quindipresa la decisione di spendere il necessario per sistemare una piccola casa vicina al passaggio alivello di Genga Stazione da adibire a sede e a magazzino del gruppo. Questa necessiterà delleseguenti opere murarie: chiusura di una breccia nel lato Nord della stessa, ricavando in quel puntoe nel medesimo tempo un caminetto, intonacatura grezza delle pareti interne e costruzione di unpavimento in cemento, sbarramento sul lato Ovest della roccia oltre il filo della parete soprastan-te; dotare inoltre detta casetta di una porta e di una finestra in metallo completa di vetri e di qual-

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Prime Esperienze e Prime Esplorazioni

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che altra cosa che si renderà in seguito necessaria. Tali lavori dovranno essere portati a terminedagli stessi componenti del gruppo, cercando di ridurre le spese.

Credo bene interrompere la cronaca delle prime esperienze con l'episodio della "polvere nera",un episodio, divertente nel ricordarlo, ma non troppo quando è accaduto, anche per le conseguen-ze che avrebbero potuto seguire.Il nostro Presidente, quasi sempre presente nelle uscite o nelle altre attività, anzi elemento trainan-te, aveva modo di procurarsi ciò che poteva servire per le esplorazioni e per i lavori di ampliamen-to dei fori, come caschi, acetilene, cunei, ecc... non escluso il materiale dirompente ed esplosivo,come miccia e polvere. E fu proprio nell'apertura della grotta del "Fosso Riccio" che è avvenutoun episodio che chiamare di grave imprudenza sarebbe ingiusto. Si doveva spezzare una rocciaper aprire un varco verso l'interno. E' stata giudicata cosa opportuna adoperare la "polvere nera",perchè più adatta all'uopo di quella "bianca"; c'era a disposizione della miccia, sia quella a lentacombustione che quella a rapida combustione; si doveva anche provare se l'umidità provocata dalsudore durante il trasporto o dall'averla posta sullo scoglio umido, l'avesse danneggiata. La polve-re era stata preparata in un cartoccio e poi nascosta dietro un cespuglio dominato da un grandealbero. Si iniziò la prova della miccia, quella a lenta combustione, tenendola per mano, tanto allafine si sarebbe lasciata.Intanto sotto un altro cespuglio, dopo la fatica della salita, il solito Bettarelli Patrizio se ne stava bea-tamente dormendo, in attesa che gli altri iniziassero i lavori all'interno della grotta. A questo puntoè avvenuta una deflagrazione, quasi un terremoto, intesa fino a San Vittore e Pierosara. Patrizio siè alzato terrorizzato, ad occhi spalancati e ammutolito, non sapendosi spiegare l'accaduto, comegli altri che rimasero sorpresi e sbiancati in volto. Era accaduta una cosa assolutamente imprevedi-bile: l'ultimo centimetro della miccia, appena la fiamma aveva superato la resistenza delle due ditache tenevano la miccia, era partito come un razzo andando a finire proprio su quel cartoccio dipolvere nera che era stata messa al riparo, sotto al cespuglio, incendiandola e facendo un falò, conil cespuglio e l'albero insieme, per qualche decina di metri.Trovarsi all'improvviso davanti questo spettacolo senza possibilità di movimento per la ripiditàdegli scogli, per la ristrettezza del luogo e per la rapidità dell'evento certo non era piacevole.In seguito, ad esito felice, ci si può anche ridere!

Un episodio simile, ma di più piccole dimensioni, ci capitò anche con il gas del carburo.Nella "Grotta Grande del Vento", durante una sosta per la merenda alla "Sala Finlandia", toccò aGaleazzi Alberto far lezione. Ci levammo parte dell'equipaggiamento per sederci e per mangiare,alcuni si tolsero l'acetilena poggiandola in terra e Galeazzi posò il casco acceso sopra l'acetilenaper non farlo bagnare sugli scogli umidi. Evidentemente l'acetilene aveva qualche minima perditae a poco a poco il casco si riempì fino al travasamento del gas, che provocò l'incendio di tutto ilgas contenuto nel casco con conseguente scoppio e paura di tutti i presenti. Infatti al primo colponon ci si rese conto di quello che era capitato, poi, quando si comprese la causa dell'accaduto, sitornò alla normalità e magari ci si ritorna spesso per prendere in giro... il colpevole!

1 Novembre 1973Marinelli Gabrio, Gattucci Vincenzo e due Modenesi trasportano delle batterie, fari e vari appa-

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Prime Esperienze e Prime Esplorazioni

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recchi fotografici fino alla zona denominata "Condotta dei Fabrianesi", nella "Grotta Grande delVento", scattando varie fotografie durante il percorso. Bettarelli Roberto, Marinelli Claudio e unmodenese proseguono il trasporto delle batterie fino alla "Zona Bella", dove si fanno delle fotogra-fie. Si ritorna trasportando le batterie nei pressi delle "Due Sorelle", dove vengono occultate in atte-sa che un altro gruppo torni a riprenderle.

2 Novembre 1973Vengono recuperate le batterie e si esplora l'area dietro la "Zona Bella" facendo fotografie. Vi par-tecipano Gattucci Ettore, Gattucci Vincenzo, Zenobi Francesco, Rossi Romano e MarinelliClaudio.

9 Dicembre 1973Bettarelli Roberto, Marinelli Gabrio, Marinelli Alberto e Gattucci Vincenzo esplorano la parte vec-chia della "Grotta del Fiume", sotto "il Pozzo dei Cristalli" e la zona dell'ingresso che ivi conduce.

19-24 Agosto 1974Riparazione della sede del Gruppo vicina al passaggio a livello di Genga Stazione, nell'occasionedenominata "Dei Re Magi".

28 Settembre 1974Presenti Bettarelli Roberto, Marinelli Claudio, Marinelli Albano, Marinelli Tersilio e MorettiniMichele.Visita alla "Grotta Grande Del Vento" oltre "Il Pozzo Falconara" alla ricerca del collegamento conil "Buco Cattivo".

12 Ottobre 1974Presenti Bettarelli Roberto, Ferro Primo, Galeazzi Alberto e Marinelli Giancarlo.Visita alla "Grotta Grande Del Vento" oltre il "Pozzo Falconara" e scoperta della "Sala della Neve".Esplorato un ramo nella parete Sud-Ovest della "Sala dell'Elefante", fino ad una serie di sale moltoconcrezionate; queste terminano però in ambienti troppo stretti per essere percorsi. Questo trattodi grotta, lungo circa 250 metri, è impostato principalmente nella direzione Nord-Est Sud-Ovest everrà chiamato poi "Budellone Basso". 19 Ottobre 1974Presenti Bettarelli Roberto, Baldoni Roberto e Raffaeli Carlo Alberto.Visita alla "Grotta Grande Del Vento" oltre il "Pozzo Falconara" e scoperta di un piccolo laghettocristallizzato dal quale sono stati asportati due campioni per la mostra nella sede dell'A.S.G.S.V.

28 Ottobre 1974Presenti Bettarelli Roberto, Marinelli Albano, Baldoni Roberto, Galeazzi Alberto, Spuri Dario,Marinelli Tersilio e Coppari Luciano.Esplorazione nella "Grotta Grande del Vento" oltre il "Pozzo Falconara". Scoperta di due nuoviambienti: il primo si trova sulla sinistra della condotta che porta alla "Sala Della Neve", denomi-nato "Sala dei Mappi", dove c'è un bel lago chiamato "Matteo"; il secondo sulla destra della con-

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Prime Esperienze e Prime Esplorazioni

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dotta che va alla "Sala della Neve" si raggiunge attraverso uno scivolo inclinato di 60° rispettoall'orizzonte, della lunghezza di 50-60 metri, chiamato "Sala Genga". A tale sala è stato possibileaccedervi grazie ad una disostruzione di circa tre ore operata da Marinelli Tersilio.In tale sala è rimasto da esplorare un pozzo molto profondo al quale è stato dato il nome di "PozzoGenga"; sono rimaste da esplorare anche altre condotte nei pressi del "Lago Matteo".

4 Novembre 1974Presenti Bettarelli Roberto, Baldoni Roberto, Marinelli Claudio, Marinelli Tersilio, MarinelliAlbano, Spuri Dario, Orfei Mario, Carlucci Giuseppe e Borgini Vincenzo del G.S.F. (GruppoSpeleologico Fabrianese).Esplorazione oltre il "Pozzo Falconara", verso il "Pozzo Genga". Durante l'esplorazione un compo-nente della spedizione ha accusato dei malori e pertanto si è deciso di rimandarla alla domenica17 Novembre 1974. Il pozzo, profondo circa 40 metri, è stato perciò lasciato armato.

9-10 Novembre 1974Prova di soccorso speleologico nella "Grotta del Fiume" con l'ipotesi di due feriti: il primo soprala "Sala Nera" e il secondo nel ramo "Dell'Acqua Solfurea". Tale esperienza ha suggerito questeosservazioni:1°) Le funi non sono adatte per impiantare teleferiche;2°) Bisognerebbe portare delle coperte per avvolgere il ferito;3°) I componenti del soccorso devono operare in tempi più brevi e dovrebbero essere personemolto esperte della grotta e non essere costretti a fare "sicura" e perdere tempo per inoltrare per-sone non esperte (ad eccezione del medico).4°) I cavetti d'acciaio che ancorano la barella alle carrucole dovrebbero essere più brevi, per daremodo alla barella di passare senza toccare terra anche nei posti dove c'è poca altezza.

17 Novembre 1974Presenti Bettarelli Roberto, GaleazziAlberto, Marinelli Tersilio, MorettiniMichele, Coppari Luciano e MarinelliGiancarlo.Esplorazione oltre il pozzo della "SalaGenga", armato il 4/11/1974.Scendono Bettarelli Roberto, GaleazziAlberto e Marinelli Tersilio, ma que-st'ultimo rimane nella saletta sotto-stante il pozzo.Bettarelli e Galeazzi forzano una stret-toia denominata "Buca da Lettere" ma

di fronte ad un pozzo d'acqua solfurea sembra non ci sia nulla da fare. I due notano però una con-dotta, sulla sinistra, che conduce ad un piccolo pozzetto dove Bettarelli si cala utilizzando gli ulti-mi 20 metri di corda; la grotta sembra proseguire ma ormai le forze e la riserva di carburo si stan-no esaurendo, quindi decidono di rientrare.

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Prime Esperienze e Prime Esplorazioni

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Nel frattempo Marinelli rimane senza luce e non può far altro che aspettare il ritorno degli altri. Itre raggiungono nuovamente la "Sala Genga" dopo sette ore di esplorazione, dove trovano gli altricompagni ad attenderli.

9 Dicembre 1974Esplorazione oltre il "Pozzo Falconara" e recupero del materiale impiegato per armare il "PozzoGenga". Si è pure cominciato ad aprire un passaggio vicino alla "Sala dei Mappi" ostruito da unacolonna.

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Prime Esperienze e Prime Esplorazioni

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ESPLORAZIONI IMPEGNATIVE

15 Dicembre 1974Una squadra di sei persone (Marinelli Terzo, Marinelli Albano, Marinelli Gino, Galeazzi Albertoed altri due amici ) si è diretta nella zona oltre il "Pozzo Falconara" per aprire la colonna che ostrui-sce il passaggio ad un pozzo, vicino alla "Sala dei Mappi". Un'altra squadra (Bettarelli Roberto,Marinelli Giancarlo e Morettini Damiano) verso i "Laghi di Lucia" per cercare una galleria che siavvicini il più possibile alla parete esterna della Gola di Frasassi, ma il livello dell'acqua dei laghiè molto più alto del normale e non permette di oltrepassarli con il canotto, in quanto la condottaè allagata. Perciò detta squadra ricompone il canotto e ritorna indietro per ricongiungersi all'altrasquadra oltre il "Pozzo Falconara". Nella "Sala Bianca" lascia il canotto e raggiunge gli altri. Questinel frattempo hanno aperto un piccolo varco e tutti insieme entrano nel pozzo, che si dimostraessere uno scivolo di circa dieci metri. In fondo a questo aprono ancora un varco nel pavimento e scendono in una sala sottostante, laquale non permette più di proseguire oltre, essendo ostruita dal fango. Nel frattempo, prima chefiniscano i lavori, una squadra di cinque persone inizia anticipatamente la via del ritorno; e pursapendo che i rimanenti erano gravati del resto del materiale, non si preoccupano minimamentedi alleviare la fatica, portando il canotto che hanno trovato sulla loro strada. Marinelli Gino fascoppiare l'acetilene e rimane senza luce: riceve in prestito una pila elettrica da MarinelliGiancarlo. In questa circostanza viene annotata, sottolineata e barrata, sul diario di bordo delPresidente del Gruppo Bettarelli Roberto, la seguente postilla: "Fatti del genere non debbono piùaccadere!".

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21 Dicembre 1974 Per la mattina di questo sabato si è d'accordo (Bettarelli Roberto, Bettarelli Patrizio, MarianiGeniale e Marinelli Claudio) di andare in esplorazione nei pressi della "Sala Gentile da Fabriano",nella "Grotta Grande del Vento", per tentare di trovare una galleria che si avvicini quanto più pos-sibile all'esterno della grotta, ma all'ora della partenza non c'è nessuno. Allora Bettarelli Roberto,constatato che davanti alla grotta c'è una squadra mista di speleologi di Jesi e di speleosub diAncona che sta per entrare, ed avuto l'invito di Andrea Bocchini ad andare con loro, entra in grot-ta da solo. Mentre gli altri stanno compiendo un rilevamento della zona dell'obilisco alla "SalaGentile da Fabriano", Bettarelli attraversa la condotta che congiunge superiormente le due zone,ed avendo notato un tunnel inesplorato che soffia aria, invita uno speleologo di Jesi ad andare inesplorazione insieme a lui. Trovano ambienti inesplorati arrestandosi alla base di un camino, cherisale per circa cinquanta metri, perchè sprovvisti di attrezzature. Alla base del camino incidonosulla roccia le sigle dei rispettivi gruppi. Durante la via del ritorno Bettarelli Roberto risale un altrocamino piuttosto agevole, ma non può completare l'esplorazione perchè ormai si è fatto tardi.

12 Gennaio 1975 Nella mattinata parte un gruppo, composto da Marinelli Claudio, Bettarelli Patrizio e MorettiniDamiano per recarsi alla "Grotta del Paradiso", per scendere da questa alla grotta scopertadall'A.S.G.S.V. (entrambe site nel "Fosso Riccio"), ed inizia l'esplorazione, alla ricerca di un pozzoche potrebbe collegare le due grotte. Dopo una breve ricerca individuano uno stretto "budello"verticale e "a vite", dal quale sale una discreta corrente d'aria e perciò decidono di calarsi. Iniziala discesa Bettarelli Patrizio, sebbene incontri grosse difficoltà in quanto tale budello è molto stret-to; in seguito rimane senza illuminazione, i "minerva" che aveva con sè si sono inumiditi. Alloraimprovvisando una funivia fra lui, sotto, e Marinelli Claudio, sopra, in cima al pozzo, riescono apassarsi un'altra scatola di fiammiferi. Dopo di ciò continua la discesa e sia pur incontrando altredifficoltà , alle 11:55 riesce a collegarsi con l'altra squadra composta da Marinelli Tersilio, SpuriDario e Galeazzi Alberto. Quindi ambedue le squadre iniziano la via del ritorno al campo base,dove sono attesi da Rossi Romano, il quale è rimasto all'esterno per fare da collegamento alle duesquadre e tenere acceso il fuoco, sul quale si cuoceranno, al termine dell'operazione, le salsicce.La prima squadra è uscita alle ore 12:30 e con questa Bettarelli Patrizio, che è poi risalito per aiu-tare Morettini Damiano rimasto in cima al pozzo, perchè doveva far sicura a Marinelli Claudioche, a sua volta, era sceso con Bettarelli Patrizio fermandosi sulla pianella dell'ultimo pozzo. Nelfrattempo arriva Bettarelli Roberto, il quale in mattinata aveva avuto degli impegni e non era potu-to salire insieme agli altri. Ha notizia al campo base della riuscita della spedizione e viene avver-tito che forse la seconda squadra avra delle difficoltà al ritorno; pertanto decide di salire alla"Grotta Del Paradiso" per un aiuto, qualora ce ne fosse bisogno. Dopo essersi inoltrato per qual-che decina di metri nella grotta incontra la squadra di ritorno e quindi insieme scendono al campobase per pranzare.A fine colazione si forma un'altra squadra per tornare di nuovo alla "Grotta Del Paradiso" per unaesplorazione più completa, composta da Bettarelli Roberto, Galeazzi Alberto, Spuri Mario eMarinelli Tersilio. Il gruppo nota alcune cose interessanti e si ripromette di ritornarci. Sulle paretidell'ingresso della grotta si notano tracce di fumo, come se ci fosse stato un antico focolare. Alleore 16,30 il gruppo decide di ritornare indietro e raccolti e ricomposti tutti gli attrezzi comincia-

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no a ridiscendere la montagna.Durante questa discesa si è verificato un incidente: dalle rocce sopra Galeazzi Alberto e BettarelliRoberto si è staccato un sasso che, passando in mezzo ai due, è arrivato fino alla sottostante stra-da, colpendo ad una mano una donna che si trovava a passare di lì. Nonostante ci fossero diversicomponenti del gruppo che regolavano il traffico sulla strada, ed anche se la signora era stataavvertita che stava per cadere un sasso e quindi di allontanarsi alla svelta, non è stato possibile evi-tare l'incidente. 1 Febbraio 1975Visita fotografica nella grotta del "Fosso Riccio" a cui partecipano Galeazzi Alberto e CoppariLuciano.Si arriva all'ingresso alle ore 9:45 e, dopo aver scattato circa 40 fotografie, si decide di uscire; sonole ore 14:45. Dopo aver pranzato si visita sommariamente la sovrastante "Grotta del Paradiso" trat-tenendosi un'oretta; alle ore 18 si riconsegnano le chiavi della grotta del "Fosso Riccio".

23 Febbraio 1975Esplorazione della "Grotta dei Baffoni" e della montagna lato "Grotta di Mezzogiorno".Presenti Bettarelli Roberto, Spuri Dario, Marinelli Claudio, Orfei Mario e Bettarelli Patrizio.Sono state prese in esame due caverne ostruite da grossi massi, le quali si trovano in prossimitàdella Grotta dei Baffoni, sul lato est della montagna. Si pensa di poterle disostruire, ma dato loscarso numero di componenti del gruppo si rimanda la cosa alla prossima domenica. Poi si è pas-sati ad esplorare il costone della montagna ed in una piccola grotta sono stati rinvenuti importan-ti reperti paleontologici, che sono stati raccolti e portati alla sede dell'A.S.G.S.V.

2 Marzo 1975Presenti Bettarelli Roberto, Bettarelli Patrizio, Marinelli Tersilio, Morettini Damiano, MarinelliGiancarlo, Ferro Primo, Marinelli Claudio e Marinelli Albano.Si continua l'esplorazione della domenica precedente: si cerca di liberare l'accesso alle due caver-ne, scavando dall'alto la frana per potersi aprire un pertugio sul cono della stessa, poi si passa afare un po’ di esercitazioni consistenti nella scalata di un costone e ridiscesa dello stesso in cordadoppia.Si è dimostrata anche la tecnica per fare alcuni importanti nodi.

9 Marzo 1975: Corso di roccia presso la palestra di Vallacera: ci si è esercitati a fare una breve risalita con tecni-che che si usano in cordata, cioè con chiodi intervallati e moschettone e discese con corde dop-pie. La sicura è stata fatta con il "Mezzo Pescatore" salendo, a corda doppia e a spalla quando siscende. Inoltre sono stati provati i nodi del cordino personale e il nodo delle guide.

9 Aprile 1975Bettarelli Roberto, Bettarelli Patrizio, Marinelli Giancarlo e Gattucci Vincenzo accompagnano ilProf. Saza dell'Università di Ferrara, esperto in paleontologia dei vertebrati del periodo quaterna-rio, nella grotta in cima al "Fosso Riccio" per un esame delle ossa ivi rinvenute. Ad un primo esameil Professore indica con sicurezza resti di un "Orso Bruno", una mandibola di una marmotta vissu-

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ta alla fine dell'ultima glaciazione, il cranio di un cane e di un tasso e forse la presenza di ossa di"Ursus Speleus", stambecco o caprili, cinghiale o maiale e resti di scheletri di pipistrelli. Una man-dibola trovata nella "Grotta Del Capitano" con molta probabilità è di un castoro. Durante l'esplo-razione detto professore ci spiega il lavoro che dovrà portare avanti il nostro gruppo speleologico,e cioè: 1°) Recupero delle ossa dell'Orso Bruno ed invio delle stesse all'Università di Ferrara; dette ossadovranno essere recuperate per settori ed ogni settore posto in un sacchetto possibilmente anchecon il fango, affinchè non vada disperso qualche ossicino; dopo di ciò si farà arrivare il tutto allasuddetta Universita che penserà alla pulitura e vagliatura del terriccio.2°) Poligonale e rilievo completo della grotta con indicazioni precise della provenienza del mate-riale recuperato.

13 Aprile 1975 Soccorso al Monte Cucco per il recupero della salma di uno speleologo perugino caduto nel set-timo pozzo. Partecipano Bettarelli Roberto, Marinelli Tersilio e Baldoni Roberto.

25 Aprile 1975 Visita alla grotta del "Fosso Riccio" chiamata d'ora in avanti dell'"Orso Bruno"; sono presentiBettarelli Roberto, Galeazzi Alberto, Bettarelli Patrizio, Morettini Damiano.Si è proceduto a fare la planimetria della grotta; scala 1:1000 dell'ingresso, fino alla "Sala dei ReMagi"; inoltre sono stati tolti dei massi per rendere più facile e più agevole il recupero delle ossaappartenenti allo scheletro dell'Orso Bruno.

11 Maggio 1975 Esplorazione nella "Grotta Grande del Vento" oltre il "Pozzo Falconara"; presenti Bettarelli Roberto,Spuri Dario, Carlucci Giuseppe e Galeazzi Alberto.Saliti sopra l'"Elefante" si scopre una sala molto alta, pressoché circolare, chiamata "delPalcoscenico", del diametro di venti-venticinque metri, dalla quale si dipartono diverse gallerie ric-che di pozzi e camini. Si inizia ad esplorare la zona destra della sala. Qui sono stati trovati diver-si camini e piccole condotte che si intersecavano in continuazione; si è giunti molto in alto e sul

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punto più alto esplorato è stata trovata una lunga diaclasi; alla zona viene dato il nome di"Budelloni Alti". Data la grande fatica che potrebbe comportare continuare l'esplorazione in que-sta zona, si è proceduto ad esplorare le zone più basse.In un primo tempo si sono esplorate le gallerie che si dipartono dalla sala base, poi si procedeall'esplorazione delle zone sottostanti e qui, oltre alle altre cose, si è individuato un pozzo che dàsulla galleria sottostante, che porta alla sala dell'"Elefante". Sulla sinistra di questo pozzo c'è uncamino e sulla destra, leggermente più in basso del punto di osservazione e senza continuità conquesto, si nota una galleria pressoché circolare del diametro di circa tre metri e lunga una venti-na che a prima vista è molto promettente. A questo punto si interrompe l'esplorazione, data l'orae la stanchezza dei componenti della spedizione, ripromettendosi di continuare al più presto.

17 Maggio 1975 Continua l'esplorazione della zona scoperta la volta precedente, oltre il "Pozzo Falconara"; parte-cipano Bettarelli Roberto, Marinelli Claudio, Galeazzi Alberto, Spuri Dario, Morettini Damiano,Marinelli Giancarlo e Gattucci Ettore.Si inizia l'esplorazione della galleria sulla parete del pozzo facendo fare il pendolo a GaleazziAlberto; dopo vari tentativi raggiunge la galleria, si inoltra una trentina di metri e ritorna subitoindietro annunciando che ci sono grandi sviluppi. Allora si decide di aggiungere a Galeazzi duealtri elementi in modo da comporre una squadra minima operativa; a tale scopo scendonoBettarelli Roberto e Marinelli Claudio. Alla fine della galleria, il soffitto si abbassa di molto e attra-verso una piccola fenditura orizzontale si accede ad una grande sala, lunga circa ottanta metri elarga una trentina. Questa sala è molto alta: circa quaranta metri, nel punto più alto che si puòscorgere; viene nominata "Abisso Genga". Sulla sinistra ci sono imponenti stalagmiti e le paretisono ampiamente concrezionate mentre sulla destra si nota uno sprofondamento del pavimento.Nella parte terminale (60° Est circa) è ugualmente molto concrezionata e sulla sinistra MarinelliClaudio trova un passaggio attraverso il quale si accede ad un'altra sala, anche questa moltoampia: lunga sessanta metri, larga venti ed alta una trentina. Questa sala ha la forma ovale e sulpavimento presenta molti crepacci ma nessuna galleria praticabile nella circonferenza; gli stratirocciosi sono immersi a 240° SW circa; viene chiamata "Sala del Limone". Sulla parte terminale dell'"Abisso Genga", attraverso un'apertura a V rovesciata e poi una serie dipassaggi a zig-zag, nominati "Faglie Incrociate", si accede ad una zona molto concrezionata nellacui parte terminale, a destra, c'è una piccola apertura che non permette il passaggio, attraverso laquale si sente una discreta corrente d'aria. Illuminando con le torce elettriche la strettoia, si intra-vedono altri ambienti, quindi Marinelli Tersilio e Gattucci Ettore decidono di ampliare il passag-gio. Nel frattempo sopraggiungono Marinelli Claudio e Galeazzi Alberto ed appena possibile que-st'ultimo supera la strettoia. Convinto di aver trovato il congiungimento con il "Buco Cattivo" rag-giunge in un baleno la "Sala Fredda", affacciandosi poi sul pubblico della "Grotta Grande delVento". Poi viene raggiunto da Bettarelli Roberto e Marinelli Giancarlo e il tutto finisce con unagrande risata ed una bevuta. Tutto il quarto piano è ormai collegato attraverso quel passaggio, chia-mato in seguito dal G.S.M. "La Supposta".

19 Agosto 1975Traversata "Mezzogiorno-Frasassi"; partecipano Galeazzi Alberto, Mariani Geniale, Marinelli

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Tersilio, Bruffa Gisleno, Marinelli Claudio e Principi Enrico.Alla partenza, alle ore sei da Pierosara, c'è anche Cecchi Feliciano, che ci aiuterà a trasportare ilmateriale fino all'attacco del primo pozzo. Nessuno di noi sa di preciso che cosa ci aspetti: si èletto solamente un vecchio diario di esplorazione. Da questo si è appreso che la grotta ha un anda-mento sostanzialmente verticale.I pozzi devono essere discesi tutti in corda doppia perchè le corde serviranno per armare i successi-vi. Sceso il primo, profondo circa quaranta metri, anzichè proseguire per la traversata si sbaglia stra-da e ci si dirige verso il "Crepaccio Loubens"; solo le lunghe gambe di Mariani Geniale riuscirannoa farci uscire da quel mare di guano. Sono le 19 e ci troviamo di nuovo alla base del primo pozzo.Dopo esserci rifocillati ci si comincia ad interrogare sul da farsi: o rinunciare all'impresa o ritirarela corda, precludendo la via del ritorno, e cercare la strada giusta. Si ritira la corda e si formanovari gruppi operativi, tuttidovranno rientrare al punto dipartenza dopo venti minutiindipendentemente dai risultatiche si otterranno. Passati appe-na dieci minuti, Bruffa Gislenoaccorre urlando: " La SalaAzzuurra! La Sala Azzurra! "; infondo non è stato difficile, c'erascritto a caratteri cubitali: "SalaAzzurra".D'ora in avanti la strada nonpresenterà grandi difficoltà adeccezione della fatica nel ritira-re le corde dopo la discesa deipozzi; questi sono quattro con un dislivello complessivo di circa 150 metri. Quando usciamo sonoquasi le 24 (18 ore di grotta !) ma, fortunatamente per noi, troviamo ad attenderci la squadra d'ap-poggio esterna, composta da: Bettarelli Roberto, Bettarelli Patrizio, Coppari Luciano, CecchiFeliciano e Baldoni Roberto. Sapendo che in questa grotta l'acqua scarseggiava, ci fanno trovare,all'uscita, una cassa di birra che a mala pena riesce a dissetarci. Felici dell'esito favorevole dellaspedizione, si fa baldoria fino alle cinque della mattina.D'ora in poi anche "La Traversata" farà parte delle nostre conoscenze.

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IL BUCO CATTIVO

13 Agosto 1976Visita conoscitiva alla grotta denominata "Buco Cattivo". Sono presenti Bettarelli Roberto, GaleazziAlberto, Mariani Geniale, Bruffa Gisleno, Orfei Toni, Principi Enrico, Fattorini Giambattista, CecchiFaliciano.Dopo averne sentito parlare da molti speleologi ed avendo dato ognuno di loro versioni diverse,sia per quanto riguarda le difficoltà da superare sia per altri ragguagli circa la lunghezza delle con-dotte, il loro livello di allagamento, la profondità dell'acqua di queste condotte, i dislivelli degliingressi e delle condotte più basse, ecc.. si è decisa da parte dell'A.S.G.S.V. una visita conoscitivaper rendersi conto di persona di tutte queste problematiche.Al mattino, alle ore 7 , riunione del gruppo nella sede per il prelievo dei materiali. Dopo vari ritar-di, alle ore 8 si parte con le macchine e si arriva a Tafàno (Palombare di Ferro), presso Vallerapara;lasciamo le macchine all'interno del vallone e ripartito il materiale fra i vari membri della spedi-zione si inizia la salita del costone della montagna. Premetto che nessuno di noi conosce con pre-cisione dove sia situato l'ingresso; sappiamo soltanto, da una cartina del GS.CAI di Fabriano, cheil "Buco Cattivo" si trova a quota 538 metri sul livello del mare e che vi sono vari ingressi.Questa nostra ignoranza si dimostrerà una grave lacuna che ci farà perdere diverse ore del matti-no prima di essere sicuri di aver trovato l'ingresso giusto. Inizialmente ci si orienta seguendo uncavo telefonico istallato dal Gruppo Speleologico Fabrianese per collegare il campo base esterno,sito in una casetta di Tafàno presa in affitto, con il campo base interno alla grotta. Poi a causa dellavegetazione questo cavo è stato perso di vista; ma nonostante ciò un gruppo di noi (FattoriniGiambattista, Mariani Geniale, Orfei Toni, Bruffa Gisleno) localizza l'ingresso del "Buco Cattivo",quello più in alto. In questo punto facciamo una breve sosta per riposare e ne approfittiamo perfare una piccola colazione con una pizza alla cipolla portata da Galeazzi Alberto.Nel frattempo Cecchi Feliciano torna indietro, perché era venuto solo per il trasporto del materia-le: una corda statica da novanta metri, due corde dinamiche da quaranta metri, quaranta metri discaletta, moschettoni, chiodi, martelli, due contenitori piccoli di carburo ed uno grande. Durantela colazione ci sorgono dubbi sulla reale possibilità che l'ingresso da noi trovato sia quello giusto;infatti notiamo su questo l'assenza del cavo telefonico. Si decide quindi di inviare qualcuno adesplorare la zona circostante alla ricerca del cavo. Dopo varie ricerche a vuoto, finalmente MarianiGeniale trova un ingresso più in basso, all'incirca 50 metri sotto quello in cui stavamo noi in atte-sa, con il cavo telefonico (Ingresso Fiorini); quindi raccogliamo tutta la nostra roba e raggiungia-mo il Mariani.In corrispondenza dell'ingresso superiore e del Fiorini lasciamo dei sacchetti di plastica , attacca-ti ai rami degli alberi, per potere, una volta discesi, rilevare le loro posizioni, quanto meno dallaparete della montagna opposta o da Valtreara. Purtroppo questi segnali si riveleranno poi troppopiccoli per essere identificati con certezza. Dopo esserci tutti vestiti opportunamente, alle ore 12circa, si inizia l'esplorazione.L' "Ingresso Fiorini" è situato alla base di una piccola parete rocciosa e si presenta come un pic-colo antro nel quale ci si sta a mala pena in piedi, perché intasato di materiale eolico e proseguen-do va abbassandosi e restringendosi ancor più fino a dare origine ad una strettoia nella quale biso-

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gna procedere strisciando per due o tre metri. Dopo di ciò le condotte diventano più ampie e siprocede per un certo tratto in salita; poi, appena si comincia a scendere (e da qui in poi si scen-derà sempre, fino alla sala denominata "Sala Merloni") ci si trova di fronte ad un pozzo, che a dettadei Fabrianesi dovrebbe essere profondo trentasei metri ("Pozzo delle Ruspe").Si arma il pozzo con quattro scale da dieci metri ciascuna ed una corda da 40 metri per "fare sicu-ra" e quindi il nostro gruppo inizia la discesa. Il pozzo presenta inizialmente una strozzatura nellaquale non è tanto agevole passare se si porta appresso sacchi colmi di materiale, poi si allarga acampana, ma si scende sempre a ridosso di una parete. Giunti sul fondo ci si accorge che dellequattro scale, l'ultima è quasi raccolta tutta nel pavimento della sala in fondo al pozzo: in realtàquesto non è profondo trentasei metri, ma poco più di trenta. Da questa sala in poi, come dicevoprima, si scende sempre fino alla "Sala Merloni"; salvo una lunga strettoia a budello, il resto è unprocedere in diaclasi quasi continuo. Il tutto non richiede grandi capacità, essendo sì faticoso, madi media difficoltà.

Con quest'ultima annotazione termina il diario di bordo del Professore Bettarelli Roberto ma aven-do partecipato alla spedizione anche lo scrivente, può aggiungere una nota interessante su questaesperienza. Il gruppo proseguì compatto fino al lago interno o fiume, che dir si voglia, poichéaveva più l'aspetto di un fiume e cominciò a guadarlo per qualche centinaio di metri, finché l'ac-qua non arrivò ai ginocchi. Ai bordi del lago vedemmo alcuni canotti inutilizzabili. La spedizionesi sarebbe dovuta, per prudenza interrompere, ma dopo aver superate tante difficoltà di tornareindietro proprio non ce la sentivamo.Il presidente e capo della spedizione, com'era suo solito, tuonò: "All'arrembaggio!!". E l'eco dellagrotta e le risposte dei partecipanti rimbombarono: "All'arrembaggio!". Ci disarmammo di tutto ildisarmabile e..."via come il vento!". I più giovani si tuffarono a pesce; i più anziani, dopo essersipiù volte guardati, non poterono fare a meno di entrare in acqua.La pura e gelida acqua con la necessità di rapido movimento dovuto al freddo e al pericolo che ipiedi affondassero nel fango sottostante ci costringeva ad attaccarci alla parete destra del fiume,che sembrava la più opportuna per poter proseguire. Infatti la parete sinistra non era agibile per-ché a metà la condotta si biforcava come alla confluenza di due fiumi; di conseguenza attraversa-re il centro del lago-fiume avrebbe comportato la necessità del nuoto, poiché l'acqua arrivava giàfino al petto. Abbandonare la parete avrebbe significato affondare nel fango senza possibilità dipotersi aggrappare o quantomeno appoggiarsi. Proseguimmo appoggiandoci quindi alla paretedestra, nella quale di tanto in tanto c'era un chiodo che era servito in passato a coloro che aveva-no fatto il campo base interno; i chiodi servivano per l'ancoraggio dei cavi telefonici e per anda-re e venire con il canotto.Improvvisamente mi sentii interamente affondare nel fango, ma dopo alcuni secondi BettarelliRoberto e Galeazzi Alberto accorsero in mio soccorso, riportandomi a galla, bagnando l'unicacosa che ancora si era salvata da questa catastrofe liquida: le sigarette nascoste sotto i loro caschi.Dopo questa grande fatica riuscimmo ad arrivare al campo base interno dove si dette un'occhiataagli ambienti circostanti senza troppo impegno, per la stanchezza ed anche per il freddo che ormaicominciava ad arrivare alle ossa. Le cibarie purtroppo erano state lasciate "al di là del mare"; nonera rimasto altro da fare che riprendere subito la via del ritorno, nella speranza che le forze rima-ste fossero sufficenti per ritornare a vedere la luce del sole. Cosa che ci siamo sforzati di fare, ma

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quando uscimmo ci scappò spontaneo il verso del poeta: " e quindi uscimmo a riveder le stelle!".Erano infatti le ore 23.Alle macchine parcheggiate sul sentiero del bosco che sale nel vallone di Tafàno- Vallerapara eranoad attenderci altri che non avevano potuto partecipare, ma che attendevano con ansia l'esito diquesta missione esplorativa perché consapevoli di una impegnativa e faticosa impresa, pronti adissetarci e a brindare al nostro felice ritorno. Altri invece, dopo avere atteso per qualche tempo,se ne erano tornati a casa loro per impegni familiari e di lavoro. C'era anche Cecchi Feliciano checi facilitò il rientro grazie ad un punto luce costantemente tenuto acceso.Quella volta ce la siamo proprio vista brutta!

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Scoperta di una Grotta a Monte Acuto

SCOPERTA DI UNA GROTTA A MONTE ACUTO

13 Marzo 1977Da una segnalazione pervenuta a Marinelli Tersilio si viene a conoscenza che sul Monte Acuto(gruppo del Monte Catria, m.1668), in un prato, c'è una buca dalla quale si sente uscire aria.Bettarelli Roberto e Marinelli Claudio, a seguito di questa segnalazione, la domenica mattina 13Marzo 1977 decidono di andare a localizzarla. Con i rispettivi figli si recano a Frontone e cerca-no Piantassi Giovanni, amico di Marinelli Tersilio, il quale è a conoscenza del luogo sopra accen-nato. Il signor Piantassi li accompagna sul luogo ed in effetti possono verificare che la segnalazio-ne è esatta. Infatti, a circa duecento metri dalla strada che porta alla vetta del Catria, quando ilbosco si dirada, dando luogo ad un folto prato cosparso di cespugli di vario genere e di alberi,principalmente carpino ed elce, si nota uno sprofondamento sul terreno, pressoché di forma ret-tangolare, di due metri per uno e venti e su uno dei lati più piccoli c'è un buco dal quale spiraaria.

19 Marzo 1977Si riunisce il Consiglio Direttivo e i due riferiscono quanto visto nell'escursione della domenicaprecedente e si decide di organizzare per la domenica 27 marzo 1977 una spedizione del grup-po in tal luogo per procedere all'esplorazione.

27 Marzo 1977Alle sei alcuni componenti del gruppo si riuniscono presso la sede e caricano sulle proprie auto ilmateriale speleologico necessario alla spedizione, preparato il giorno prima, e alle 6:30 si parte.Presenti Bettarelli Roberto, Galeazzi Alberto, Principi Enrico, Bettarelli Patrizio, Orfei Toni, RaffaeliCarlo Alberto, Marinelli Claudio, Spuri Dario, Orfei Mario, Marinelli Tersilio e Rossi Romano.Giunti sul monte Acuto si inizia col piazzare il campo. Da una prima esplorazione sommaria siosserva che il passaggio alla eventuale cavità è ostruito da massi. Si inizia a scavare sulla bucaprincipale per la profondità di un metro. Non vedendo alcun risultato si inizia a scavare sul pavi-mento di una piccola stanzetta situata più in profondità del foro dove spira aria. Ad un certo puntodello scavo si scorge su un lato un passaggio che si inoltra per diversi metri, però non si può pro-seguire lo scavo per pericolo di crolli. Individuato in un certo punto di questa faglia un banco diroccia di circa 30-40 centimetri, che grosso modo dovrebbe coincidere con la sottostante bucaprincipale, si decide di continuare lo scavo dove era stato iniziato, fino ad incontrare tale banco.Sul tardi, verso le ore 18 si interrompe il lavoro e si inizia a smontare il campo per poi riprenderela via di casa.

25 Aprile 1977 Alle ore otto Marinelli Tersilio, Bettarelli Roberto e Principi Enrico caricano il materiale indispen-sabile per andare a proseguire i lavori sulla grotta del monte Acuto e partono. Giunti sul luogo ini-ziano i lavori di sterro. Scende per primo Principi Enrico. Si organizza il lavoro nel seguente modo:Principi è giù nella buca e depone il materiale di scavo in un secchio, di quelli che si usano inmuratura. Questo viene appeso ad un cordino ed appena riempito Bettarelli Roberto lo solleva

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Scoperta di una Grotta a Monte Acuto

oltre l'orlo della buca, lo scarica e lo ricala giù per farlo riempire di nuovo, e così di seguito. Illavoro prosegue per tutta la mattinata senza interruzione.Verso le ore 12 già si incomincia a sentire l'aria che spira fra i sassi smossi nella buca. Alle ore 13attraverso un foro si intravede un piccolo vano alto circa un metro. Si allarga il foro con molta cau-tela perché si prospetta il pericolo di crolli e verso le ore 14 il passaggio è abbastanza ampio perpermettere a Bettarelli Roberto di calarvisi dentro e fare una sommaria esplorazione. Sotto c'è una galleria lunga circa quindici metri e larga in media una sessantina di centimetri. Dasotto il foro si prosegue in orizzontale per circa cinque metri, poi ci si abbassa con un piccolo sci-volo di almeno un metro e si prosegue ancora in orizzontale per almeno altri dieci metri. Al ter-mine di questo tunnel, che mantiene una altezza da poterci stare comodamente in piedi, special-mente nella parte terminale, c'è un lastrone di pietra che impedisce il proseguimento; ma dietrodi questo si vede molto bene che la galleria prosegue sempre orizzontalmente, ma ad una quotapiù alta delle precedente e con un calcolo approssimativo si potrebbe affermare che è molto vici-na alla superficie esterna. Da questa strozzatura si sente distintamente un getto d'aria.Dall'ingresso principale fino al termine, detta galleria è quasi rettilinea e con direzione interna al300° N.Il masso che ostruisce il tratto finale non è difficile da rimuovere ma sono necessarie adeguateattrezzature; l'operazione richiederà una mezz'ora di tempo. Siccome nel tratto iniziale la galle-ria presenta grave pericolo di crollo a causa di alcuni banchi di roccia molto sconnessi sulla volta,si ritiene opportuno, previo un calcolo più preciso, entrare da sopra, nel tratto terminale, dove lavolta è sicura e non molto distante dalla superficie esterna.La disostruzione del tratto terminale, data l'ora tarda, fu realizzata in una successiva esplorazione.

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ALTRE ESPLORAZIONI

Il 9 febbraio 1978 il Presidente dell'A.S.G.S.V. scrivendo ai Soci riferisce che nella riunione delConsiglio Direttivo del 27 gennaio si era stabilita una bozza di programma per il lavoro dell'anno 1978.L'attività del gruppo è stata divisa in diversi settori e per il coordinamento e l'organizzazione diogni specifico lavoro è stato destinato un componente del Consiglio Direttivo.La scelta del responsabile è stata motivata dal particolare interesse che lo stesso ha dimostratodurante la sua attività speleologica. L'attività è stata suddivisa per settori con l'indicazione delresponsabile: 1) Corso di speleologia responsabile: Orfei Toni 2) Esplorazione esterna responsabile: Marinelli Claudio 3) Compilazione manuale responsabile: Bettarelli Roberto 4) Manutenzione sede responsabile: Marinelli Tersilio 5) Cartografia responsabile: Marinelli Giancarlo 6) Esplorazione interna responsabile: Galeazzi Alberto 7) Fotografia responsabile: Sassi Fabio 8) Biblioteca responsabile: Gattucci Vincenzo9) Ricerche scentifiche responsabile: Mariani Geniale 10)Organizzazioni campi responsabile: Rossi Romano. Per il 17 febbraio tutti i responsabili vengono convocati per il Consiglio Direttivo presso la nuovasede di Pierosara e sono invitati a presentare una bozza di programma sulla base delle seguentiindicazioni: materiale occorrente per operare e relativa spesa, periodo nel quale si intende opera-re e collaboratori con cui si intende svolgere il lavoro, varie ed eventuali.La nuova sede, più spaziosa ed accogliente della precedente, è sita nei locali dell'ex casa comu-nale ed ex scuola del suddetto paese; recentemente restaurata, in parte, dal comune di Genga perla scuola elementare, poi trasferita in un edificio di Genga Stazione. E' composta da una sola stan-za con due rampe di scale: una scende ai bagni, siti a piano terra, mentre l'altra sale al pianosuperiore. Entrambi i piani sono purtroppo inagibili.

5 Marzo 1978Esplorazione nella "Grotta Grande del Vento", oltre il "Pozzo Falconara" nella zona prospiciente la"Sala dell'Elefante". Presenti Bettarelli Roberto, Marinelli Claudio, Orfei Toni.Si sono esplorati alcuni cunicoli, che si aprivano su un’alta parete; di importante è stato individua-to un pozzo, in una sala non identificata, dal quale sono state lanciate due palle di fango nellasperanza di poterle individuare una volta scesi; ma data la fretta, non è stato possibile. Nella zonaè stata notata una eccezionale ricchezza di concrezioni eccentriche.

27 Marzo 1978 Esplorazione del costone destro della "Gola di Frasassi", nei pressi del terzo ponte. C'è solamenteBettarelli Roberto, che non ha trovato nulla di interessante, all'infuori di un androne in alto, forseconosciuto come "Grotta delle Donne".

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24 Aprile 1978 Riunione del Consiglio Direttivo dell'A.S.G.S.V. Presenti Bettarelli Roberto, Marinelli Claudio,Gattucci Vincenzo, Orfei Toni, Sassi Fabio e Marinelli Tersilio. Si decide di fare una planimetria damettere in vendita per finanziare il gruppo speleologico e si rinnova la proposta delle precedenteriunione, cioè cercare di organizzare una grossa spedizione, magari all'estero.

20 Maggio 1978 Esplorazione dell' "Abisso Genga". Vi partecipano Orfei Toni, Galeazzi Alberto, Lametti Ezio,Bettarelli Roberto.

Ogni volta che siandava in esplo-razione nellazona dell’AbissoGenga si guarda-va in alto senzariuscire a vedere ilsoffitto, perciòi p o t i z z a v a m onuovi ambientiipogei e magari lac o n g i u n z i o n edella GrottaGrande del Ventocon il BucoCattivo.

Nel frattempo anche il gruppo speleologico del CAI di Ancona, con cui eravamo in contatto, pro-gettava di risalire il camino dell’Abisso Genga con una scalata in “artificiale.C’è da precisare che in quel periodo eravamo molto affiatati: la reciproca grande fiducia era dovu-ta alle tantissime ore trascorse insieme in grotta dove ci dividevamo tutto: amicizia, speranza discoprire nuovi ambienti, gioia e paura.

Dopo alcune uscite preliminari per studiare lavia meno difficile ci si convince di attaccare ilcamino in libera nonostante presenti, nellaparte iniziale, un lieve tetto. Io e Alberto provia-mo la rischiosa risalita. Superati i primi tre metridi dislivello abbastanza agevolmente, mi portoa ridosso del tetto, raggiunto poi da Alberto gra-zie ad una piccola nicchia. Da qui decidiamo difarci sicura. Riprendo a salire in arrampicata eripenso alle parole di Alberto che, prima del-l’inizio di questa rischiosa avventura, mi avevadetto scherzando: “Non avere paura che se ti rompi qualche osso ti mettiamo la tenda qua, così

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starai 40 giorni in grotta ingessato”.Uscito in parete mi rendo subito conto che non ci sono appigli, ma ormai non posso più ritorna-re indietro. Chiedo ad Alberto di tenere tirata la sicura pensando già di cadere: attimi che sembra-no un’eternità. Mi trovo sulla parte più esposta del tetto, con le gambe nel vuoto e le mani checercano disperatamente un appiglio. Spingo con forza le mani aperte sulla superficie fredda eporosa della roccia, mi rendo conto che non scivolo, insisto e con uno sforzo straordinario, di slan-cio, riesco a tirarmi su ed afferrare un piccolo appiglio.Superato il tetto la parete diventa meno inclinata e con piccole stalagmiti. Risalgo velocementesenza fare frazionamenti finchè Alberto mi comunica che non c’è più corda; allora individuo unastalagmite da dove faccio sicura con il mezzo barcaiolo ad Alberto, il quale appena uscito in pare-te, nel punto più impegnativo della risalita, perde la presa e vola rimanendo in sicura. Lo aiuto ariprendere tirandolo su quasi di peso. Poco dopo siamo di nuovo insieme.Questo primo tratto di camino è alto 30 metri, altrettanti ce ne sono sopra di noi ma purtroppo sichiudono con una colata. Osservando attentamente intorno, individuiamo due possibilità per pro-seguire l’esplorazione: una facendo la traversata in orizzontale del camino, l’altra un pozzo allenostre spalle. Decidiamo di scendere in doppia il pozzo, nel cui fondo c’è un bellissimo laghetto.Da qui superata una strettoia ci ritroviamo a percorrere una galleria freatica orizzontale alta 3-4metri, larga altrettanto per un centinaio di metri, che prosegue ma decidiamo di tornare indietroper informare i nostri compagni. Riusciamo ad individuare una finestra, ad una altezza da terra dialcuni metri, che dà direttamente nell’Abisso Genga.

Sarà questa la via da dove, nei giorni successivi, continueremo l’esplorazione di tutta la condottalunga 400 metri che termina con una sala molto concrezionata e con un laghetto cristallizato.In seguito, traversando in alto il camino dell’Abisso Genga saranno trovati nuovi sviluppi della grot-ta. In una strettoia in fondo, da dove si sentiva una forte corrente d’aria, scriverò con un sasso“Genga 81”.Il gruppo speleo di Jesi nel febbraio del 1988 allargò la fessura ed esplorò per circa 150-200 metriuna serie di gallerie denominata Rami del Nard.

26 Maggio 1978Riunione del Consiglio Direttivo. Presente anche il Presidente del Consorzio Frasassi signorRomanini Erino.Si è discusso sulla opportunità di creare un gruppo di Pronto Intervento per snellire l'opera del soc-corso speleologico in caso di incidenti in grotta, nella zona del comune di Genga. Da osservazio-ni sulle carte in nostro possesso, si è deciso di fare una massiccia esplorazione nei pressidell'"Abisso Genga" per trovare un possibile collegamento con il "Buco Cattivo".

27 Maggio 1978Esplorazione della "Grotta Grande del Vento" nei pressi dell' "Abisso Genga": campo interno!Partenza alle ore 9:30 e rientro previsto per le ore 9:30 di domenica 28 maggio 1978.Partecipanti Bettarelli Roberto, Marinelli Claudio, Marinelli Giancarlo, Marinelli Tersilio, OrfeiToni, Sassi Fabio, Galeazzi Alberto, Bruffa Gisleno e Bettarelli Patrizio.Il gruppo riunito nell' "Abisso Genga" dopo un esame dei luoghi (durante il quale Galeazzi

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Alberto, toltosi il casco per mangiare, batte con la testa contro una stallattite e si procura una feri-ta al capo) e una breve discussione, decide di dividersi in due squadre.La prima squadra (B. Roberto, Toni O., Sassi, Bruffa e B. Patrizio) prosegue l'esplorazione della set-timana precedente e trova ancora un centinaio di metri di galleria. In fondo a questa c'è una salaallungata di discrete proporzioni e molto ricca di concrezioni, alla quale si dà il nome di "SalaGiovanna" in omaggio a Giovanna Bettarelli, che in questo giorno festeggia l'ottavo compleanno.Tutto il tratto di galleria viene chiamato "Budellone Alto" ed in seguito “Gola Profonda”.La seconda squadra (M. Tersilio, M. Claudio, M. Giancarlo e Galeazzi) sale sul soffitto della pic-cola sala accanto all' "Abisso Genga" (quella sopra lo scivolo) ed esplora tutti i cunicoli esistentiche partono dal soffitto di questa saletta, ma non trova niente di notevole in quanto tutti imman-cabilmente restringono a tal punto da non essere più praticabili.Alle ore 15:30 ci si ritrova tutti all' "Abisso Genga" per consumare un pasto, a base di spaghettiaglio,olio e (molto) peperoncino e scatolette varie; tra queste non potevano mancare le acciughesotto sale. La fame è così grande che Bettarelli Patrizio, sfornito di forchetta, si adatta ad usare ilcuccchiaio per mangiare la sua generosa porzione di spaghetti.Anche la stanchezza inizia a farsi sentire, quindi si decide di riposare qualche ora, in modo taleda recuperare le energie consumate. Verso le ore 19 si esplorano gli "Scrigni" dell'"Abisso Genga"e della "Sala del Limone" senza nessun risultato. Dopo aver cenato e discusso sui risultati ottenu-ti in questa giornata si decide di rimandare le esplorazioni al giorno seguente.All'incirca alle cinque del mattino del 28 una squadra (Bettarelli, Orfei e Galeazzi) si dirige in cimaal soffitto dell' "Abisso Genga" per esplorare delle cavità che si scorgono lateralmente, ma, data lastanchezza, non si riesce a concludere granché, nonostante Bettarelli faccia la traversata della parteEst. Riesce ad allontanarsi quel tanto che permette la lunghezza della corda della quale era in pos-sesso in quel momento (circa venti metri) e, dopo avere osservato la conformazione del luogo, ritor-na. Si propone però di ritornarci con energie fresche e materiali adeguati in quanto potrebbe esse-re una zona molto interessante. Il rimanente del gruppo si è diretto alla "Sala del limone" per arma-re il pozzo che cade nella "Sala Bianca", in modo da poterlo utilizzare per il ritorno.

24 Giugno 1978Grotta del Fosso RiccioNei primi mesi del 78un gruppo di guide delConsorzio Frasassi(Ezio, Fabio, Toni edaltri), avevano eseguitoper conto dell’Ente unlavoro di censimento emonitoraggio di tutti imassi caduti dalle pare-ti di Vallemontagnanalungo i diversi canalonipresenti sul versantedestro della Gola di

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Frasassi. In una giornata bellissima con il cielo era sereno (durante la notte e nelle prime ore del mat-tino la temperatura era scesa eccezionalmente fino a -15°C) si erano arrampicati nel Fosso Riccioannotando la posizione dei vari massi e le relative dimensioni e segnandoli con vernice rossa.Mentre superavano un ghiaione, dalle pareti della montagna si staccavano dei massi che rimbalza-vano pericolosamente vicino. Probabilmente il sole aveva scaldato la roccia provocando il distac-co di alcune parti. Superato lo spavento, arrivati quasi sotto la parete del “Fosso Riccio”, notava-no nella roccia un piccolo foro di pochi centimetri di diametro. Ezio si avvicinò con il viso e la fortecorrente d’aria, relativamente calda che usciva, gli fece appannare gli occhiali. Si pensò subito diaver trovato l’ingresso di una probabile grotta.

Uscita al "Fosso Riccio" con un martello pneumatico ad energia elettrica. Sono presenti MarinelliTersilio, Lametti Ezio, Bettarelli Roberto, Orfei Toni. Si fa la stesura della linea elettrica, con ilcavo del Consorzio, e si inizia ad allargare il buco.

25 Giugno 1978Terza uscita al "Fosso Riccio", per il proseguimento del lavoro di ampliamento del foro, verso ilbasso. Presenti: Bettarelli Roberto, Marinelli Claudio, Marinelli Giancarlo, Marinelli Tersilio eFattorini Giovanni.

1 Luglio 1978"Grotta della Galleria".Marinelli Tersilio al mattino rimuove un sasso lungo la galleria artificiale d’ingresso alla "GrottaGrande del Vento" e nel pomeriggio prosegue il lavoro d’ampliamento insieme a FattoriniGiovanni; poi in aiuto giunge Bettarelli Roberto e si riesce ad aprire la strada fino ad una stanzet-ta. Il lavoro si arresta per la completa otturazione di qualsiasi passaggio.

6 Luglio 1978Proseguimento del lavoro nella "Grotta della Galleria".Sono presenti Marinelli Tersilio, Fattorini Gianni, Principi Enrico e Macchetti Giuseppe, detto "IlVaresotto" non sole perché di Varese, ma anche per la sua corporatura. Fino alle ore 18, cercano una via d'uscita dalla saletta: la grotta sembra proseguire attraverso unostretto passaggio.

7 Luglio 1978Sempre nella "Grotta della Galleria".Il mattino, fino alle ore nove, Fattorini Giovanni, Orfei Toni e Bettarelli Roberto continuano illavoro interrotto il giorno precedente. Alle ore dieci entrano Rossi Romano, Macchetti Giuseppe,Marinelli Tersilio, Marinelli Giancarlo, Marinelli Claudio, Rossi Romano. Si apre un cunicolo checonduce fino ad un lago e successivamente una fenditura che porta in un ambiente franato.

12 Luglio 1978:Ancora al "Fosso Riccio". Presenti Principi Enrico, Bettarelli Roberto, Macchetti Giuseppe.Si è scavato davanti al foro in alto, ove soffia aria, con uno sbancamento di circa ottanta centimetri.

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29 Agosto 1978 Esplorazione del "Buco Cattivo" con partenza alle ore otto e rientro previsto per le ore una e tren-ta, ma per malori accusati da un membro della spedizione il gruppo ha dovuto rinunciare.

20 Novembre 1980Terremoto in Irpinia(Il diario è stato redatto dal Dott. Mariani Geniale)

Considerando che tutti gli ap¬partenenti al gruppo speleologico di Genga erano capaci di muo-versi in montagna e in situazioni di emergenza,l’Associazione pensa di poter portare aiuti a queinuclei famigliari isolati che non sono ancora stati raggiunti da un soccorso sufficiente, per la loroparticolare posizione geografica. Il Consorzio Frasassi mette a disposizione una somma per acqui-stare attrezzature (tende, coperte, sacchi a pelo, ecc.) Dopo 5/6 giorni dalla prima scossa GianniFattorini, Toni Orfei, Fausto Barbarossa, Michele Gatti, Geniale Mariani, Tersilio Marinelli partonoa bordo del Fiat 242D preso in affitto: gli altri (Claudio Marinelli, Ezio Lametti, Mario Vescovi eRomano Rossi), con la vecchia Dyane 6 di Claudio, che nonostante l’età sembra comportarsi bene.La disposizione dei posti in macchina è venuta fuori a caso e non predeterminata da altri fattori.Alla partenza c’erano amici, parenti, genitori. E’ proprio vero: è sempre un avvenimento “partireper soccorrere delle persone”, anche se mancano “le autorità ufficiali”. Il tempo buono fino a Jesi; qui è iniziato un temporale che ci ha accompagnato fino a Chiaravalle.Dopo avere imboccata l’autostrada ci siamo resi conto che nei boschi c’era anche la neve.C’è poca tranquillità nel gruppo: pensiamo infatti di incontrare grandi difficoltà in Irpinia.Sono circa le 23,30 quando decidiamo di fermarci ad una stazione di servizio. Prima di scenderedal furgone stentiamo un po’, perché non si potrebbe viaggiare in sei. Preso un caffé ripartiamo.Lungo l’autostrada vediamo jeep e camion carichi e con scritte simili alla nostra: non ci sentiamosoli! Anzi passa una jeep con molte persone dentro: evidentemente non siamo solamente noi insovraccarico!Poco dopo Loreto non si vede più la neve; ci fermiamo un attimo per respirare un po’ d’aria. Nelfrattempo Romano va a dormire nel furgone e Geniale nella Dyane. Abbiamo una certa difficoltàa reperire gasolio, ma ben superata alla stazione successiva.Tutto bene fino a Canosa, dove troviamo un carabiniere che ci consiglia di andare verso la provin-cia di Potenza. Decidiamo di dirigerci verso Rionero in Vulture, dove incontriamo una guardiaforestale che ci consiglia di andare a San Fele e assolutamente di non telefonare alla prefettura diPotenza, perché non si interessava dei soccorsi. Incontriamo anche una colonna di soccorsi roma-na che ci racconta come contro di loro si sia accanito lo sciacallaggio.Decidiamo di andare a San Fele e di parlare con il Sindaco, il quale dice di aver bisogno solo delgruppo elettrogeno. Ripartiamo e arriviamo a Ruvo del Morite.Danni visibili, ma nessun morto: ci rendiamo conto che neanche questa zona ha bisogno delnostro lavoro. Dopo aver scattato delle foto e chiesto alcune informazioni, decidiamo di andare aPescopagano. Accade un inconveniente... incontriamo il Battaglione San Marco, perciò ci sonodifficoltà a salire a Pescopagano.Aiutati da una persona alla guida di una Ritmo, arriviamo a Rapone. Da qui si riparte e ad unbivio proseguiamo per S. Andrea di Conza: danni visibili del terremoto.

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Incontriamo un gruppo di giovani che ci offrono lavoro, ma decidiamo di proseguire perPescopagano e ci fermiamo vicino alla postazione della RAI. Ci rendiamo subito conto che qui il terremoto è passato davvero! Gianni e Geniale vanno con la mac-china fotografica a scattare alcune foto alle numerose rovine, da cui si sente anche cattivo odore.Alcuni di noi stanno, invece, vicino alla postazione della RAI (e forse sono stati visti in trasmissione).Nel frattempo ci dicono che bisogna parlare con il Capi¬tano Pizzi degli Alpini, che ci offre dioccupare le tende dove i primi giorni sono stati i terremotati. Noi non accettiamo e decidiamo dipiazzare il nostro campo, tuttavia ci mettiamo a disposizione per costruire una baraccopoli.Dopo numerose discussioni ci piazziamo vicino ad una curva, dove c’è anche spazio per il pul-mino. Iniziano i primi problemi per montare una tenda, tuttavia riusciamo a montarne due e deci-diamo di metterci al lavoro nel campo dei militari.Andiamo a dormire: in una tenda c’è Claudio, Terzo, Ezio e Gianni; in un’altra Geniale,Tony,Fausto, Michele; Romano e Mario dormono dentro il camioncino. La notte è fredda. Al mattinoalcuni vanno in giro per rendersi conto della situazione, altri restano al campo a dare una siste-mata per passare meglio le notti, successive. Viene montata la tenda cucina-magazzino e si siste-mano le altre; alcuni vanno a vedere la tendopoli al campo sportivo e le rovine del paese, dovecè ancora una bambina da ritrovare.Non riusciamo a telefonare poiché le linee non sono state ancora ripristinate. Una nuova scossadi terremoto molto forte ci mette in ansia. In assemblea decidiamo sul da farsi ma c’è un po’ diconfusione: Ezio, Geniale, Tony e Fausto dormiranno nel campo base per fare la guardia, gli altrinella baracca.Mentre si fanno i preparativi per dormire arrivano Fausto e Tony che ci informano di una bambinache ancora si trova sotto le macerie della propria casa. Si parte per andare a tirarla fuori; al camporimane solo Geniale, che approfitta per prendere appunti, ma deve smettere perché la lampada siè esaurita e l’attesa continua. Rientra Ezio per informare che non c’è nulla da fare, poi ritorna laluce e Geniale riprende a scrivere. Alle due del mattino ritornano anche Fausto e Toni e portanonotizie della bambina: tutto tranquillo fino al mattino.Nel pomeriggio Terzo prende di nascosto una stecca di cioccolato che offre ai Modenesi, i qualiaccettano ben volentieri, credendo che sia un gesto del tutto disinteressato.

Ahimè, i tapini non sapevano con quale briccone avevano a che fare! Infatti la sera il suddettovestiva un passamontagna mai visto prima. Alla domanda: dove hai preso quel berretto?Rispondeva che lo aveva preso ai modenesi, che lo avevano portato per i terremotati. E tutto ilnostro gruppo fu fornito di passamontagna.Questo episodio ci ricorda la storia del gruppo elettrogeno.Era stato preso un gruppo elettrogeno perfettamente funzionante, ma appena messo in motonel campo prima scoppiò una lampada poi smise di funzionare, poichè si passava dai 12.000 giriai 200 al minuto, con i relativi guizzi di luce delle lampade. Il giorno dopo i Modenesi si videro“piombare addosso” il gruppo elettrogeno e furono costretti ad accomodarlo (Gli costò caro loscacco di cioccolato!).

Martedì mattina arriva Terzo che gentilmente si accinge a preparare il caffè, ma vedendo che il for-nello funziona alquanto bene, decide di fargli fare la fine del gruppo elettrogeno. A causa del gelo

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che c’era stato la notte precedente, con un movimento antiorario rompe una manopola e creden-do che una manopola sola non basta, fracassa impietosamente anche la seconda. Infine decide diaprire il gas con la. “cagna” e ci riesce, lasciando in consegna a Michele il controllo del caffé, chepoi esce dalla caffettiera violentemente. Il risultato è un sonoro rimprovero da parte di Terzo versoMichele, il quale invece se la ride insieme ai presenti,Si parte:Toni e Geniale si fermano al campo militare; , Terzo ed Ezio vanno a Pascopagano e poisi salutano. Geniale svolge servizio ambulatoriale e fa anche da Farmacista; poi torna aPescopagano, dove incontra Gianni e Mario i quali non sanno cosa fare. Giunge voce che si devecostruire una passerella per permettere il passaggio dei militari. Un ufficiale veterinario ci chiedela macchina per vedere se nella zona ci sia qualche animale morto.Claudio nel suo giro di perlustrazione scopre che a poca distanza dal nostro campo base c’è unafamiglia di contadini, a cui il terremoto ha distrutto la casa con il granaio, che conteneva 500quintali di grano. Decidiamo di dare una mano ai proprietari Toglia Chiara di Calitri ( Avellino) ePupillo Francesco, Franco e Lorenzo di Pescopagano (Potenza).Siamo accolti a braccia aperte dal figlio, ma con scetticismo dal padre. Eseguiamo un enorme lavoro,con grande nostra soddisfazione per aver dato finalmente un contributo diretto ad un terremotato.Arriva frat¬tanto un comandante dei vigili del fuoco, il quale ostacola il lavoro così da essere trat-tato abbastanza male da noi. Tuttavia grande è la soddisfazione in quanto dopo due giorni di pel-legrinaggio abbiamo trovato il modo di dare una mano ai terremotati.Si decide di andare a dormire al campo base: il ritorno serve anche per la stesura delle pagine diquesto breve diario.La mattina del mercoledì decidiamo di smontare il campo; si finisce abbastanza presto e, quandotutto è sistemato sul 242D, Claudio accompagna Geniale a Pescopagano. Geniale si presenta allatenda-farmacia e insieme al collega di Messina inizia a smistare tarmaci e suddividerli per classe:lo stesso lavoro lo fanno quelli di Faenza. Alle tre del pomeriggio si mangia insieme agli amici diMessina dentro una Pual Rover, ricordando l’episodio del militare con i piedi sul fuoco e quellorelativo ad un gabinetto… Mattina del Giovedì: giorno della partenza.Geniale decide di andare con il suo gruppo a Pescopagano presso il presidio medico, gli altri alcascinale, dove si lavora molto e poi simangia insieme.Al pomeriggio facciamo un giro a Conza,ma non ci fanno entrare; allora si decide diandare a Siani e vediamo che davve¬ro ilterremoto è passato anche qui: c’è il copri-fuoco. Tentiamo di telefonare, ma non ci siriusciamo; per tornare alla baracca sbaglia-mo strada: manca la luce e in compensoche freddo!C’è una scossa di terremoto, ma molti nonl’avvertono.

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Altre Esplorazioni

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ALTRE INIZIATIVE

Il 29 gennaio del 1983 si riunisce l'Assemblea Generale che elegge un nuovo Consiglio Direttivoed il nuovo Presidente nella persona di Orfei Toni. Nella riunione del 25 febbraio 1983 si vara ilprogramma per l'anno corrente, suddiviso in nove punti: 1) Invio a tutti i Soci di un "Comunicato" del C.D., trimestrale, per renderli partecipi delle attivitàsvolte e da svolgere; 2) Raccolta di materiale informativo per la stesura della storia dell’A.S.G.S.V.;3) Rilievi cartografici delle scoperte fatte e relative fotografie;4) Quarto corso di speleologia; 5) Costituzione di un Pronto Intervento e relative prove di soccorso; 6) Esplorazione della nuova Grotta del "Fosso Riccio" e "del Vento" in previsione del collegamen-to con quella del "Buco Cattivo"; 7) Realizzazione di una planimetria della zona in scala 1:2000 con tutte le cavità ipogee finoraesplorate; 8) Iniziative di autofinanziamento dell' A.S.G.S.V.; 9) Spedizione speleologica fuori del territorio nazionale. Per quanto riguarda il secondo punto, parte delle notizie verrà raccolta dai verbali del ConsiglioDirettivo e dal Registro delle entrate nella "Grotta Grande del Vento"; l'altra parte, la più importan-te, verrà acquisita attraverso i racconti dei soci che hanno partecipato e che parteciperanno alleesplorazioni e, specialmente, attraverso le relazioni del Prof. Bettarelli Roberto, redatte nel propriodiario con dovizia di particolari.Per il quarto corso di speleologia sono previste cinque lezioni: una teorica, due pratiche nellepalestre della Gola di Frasassi e due in grotta. La prima lezione si terrà nella sede del Gruppo aPierosara, dove verranno trattati questi temi: introduzione alla speleologia, equipaggiamento per-sonale e di gruppo, Geologia, Speleogenesi, Topografia e Rilevamento, Fotografia, Flora e FaunaCavernicola, appunti tecnici sui materiali, Alimentazione, Medicina e Pronto Soccorso. Nellelezioni pratiche si prenderanno in considerazione le seguenti tematiche: nodi, tecnica di armo,ancoraggi artificiali, elementi di arrampicata, corda doppia, assicurazione, discesa e risalita suscala, discesa e risalita su sola corda, frazionamenti, allestimento di un paranco e soccorso su solacorda. Istruttori e collaboratori: Orfei Toni, Bettarelli Roberto, Lametti Ezio, Mariani Geniale eFattorini Giambattista. A questo corso si sono iscritti otto soci, i cui nomi si possono vedere nellatabella delle attività 1983. Nel periodo luglio-agosto 1983 viene costituito un Pronto Intervento con lo scopo di fornire un'as-sistenza immediata ad un infortunato, in attesa del Soccorso Speleologico del C.A.I. Naturalmenteil pronto intervento sarà limitato alla sola zona del Comune di Genga. I componenti sono:Bettarelli Roberto, Orfei Toni, Mariani Geniale, Galeazzi Alberto, Lametti Ezio e Lametti Fabrizioed entro breve termine verrà effettuata una prova di soccorso.Sempre nel 1983 è stata scoperta da Toni e Fabrizio una condotta lunga circa venti metri, abba-stanza bassa e stretta, che da dietro "Manhattan" conduce alla "Sala del Limone". Necessita unacorda da venti metri per superare il primo scivolo (12 metri).

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Altre Iniziative

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Vento e fotografie Gianni, Ballarini Raoul,Gatti Michele,Gatti Marco,Ballarini Giampiero

28/5 Palestra di Frasassi 4º Corso speleologia

Orfei Toni, Lametti Fabrizio Gatti Michele, Gatti Marco, Barbarossa Fausto, Battistoni Andrea

14/6 Grotta Grande del Vento

Esplorazione Orfei Toni, Lametti Fabrizio

18/6 Grotta Grande del Vento

Esplorazione Orfei Toni, Lametti Fabrizio

9/7 Palestra di Frasassi 4º Corso speleologia

Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Orfei Gianni, Principi Enrico, Falcioni Dario, Conti Vittorio, Battistoni Andrea, Macchetti Iuri, Barbarossa Achille

11/7 Grotta Grande del Vento

Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Principi Enrico, Conti Vittorio Macchetti Giuseppe, Macchetti Iuri, Macchetti Herbert.

14/7 Monte Cucco Esplorazione con GSM Ancona

Orfei Toni, Lametti Fabrizio

24/7

Grotta del Mezzogiorno - Frasassi

Traversata Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Gatti Michele, Orfei Gianni, Battistoni Andrea

Ago. Grotta Grande del Vento

Documentazione fotografica

Galeazzi Alberto, GS Agugliano

Ago. Grotta Grande del Vento

Visita Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea

23/8 Grotta Grande del Vento

Esplorazione Bettarelli Robero, Mariani Geniale, Galeazzi Alberto, Marinelli Giampiero

25/8 Grotta Grande del Vento

Esplorazione Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Galeazzi Alberto

30/8 Grotta dell’Orso Bruno Rilievi topografici Orfei Toni, Lametti Fabrizio, 31/8 Grotta Grande del

Vento 4º Corso speleologia

Lametti Fabrizio, belli Antonio, Gatti Michele, Battistoni Andrea

2/9 Grotta dell’Orso Bruno Rilievi topografici e fotografie

Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Gatti Marco, Battistoni Andrea

13/9 Grotta Grande del Vento

4º Corso speleologia

Lametti Fabrizio, Belli Antonio, Chiocchi Massimo

16/9 Palestra Frasassi 4º Corso speleologia

Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Belli Antonio, Chiocchi Massimo

19/9 Grotta Grande del Vento

4º Corso speleologia

Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Marinelli Paola, Brinati Valerio, Muller Cristina

22/9 Gola di Frasassi 4º Corso speleologia

Lametti Fabrizio, Belli Antonio, Chiocchi Massimo

25/9 Grotta Grande del Vento

Esplorazione Orfei Toni, GSA

29/9 Grotta Grande del Vento

4º Corso speleologia

Lametti Fabrizio, Conti Vittorio, BarbarossaFausto

10/10 Grotta Grande del Vento

4º Corso speleologia

Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Conti Vittorio, Battistoni Andrea

31/10 Grotta Grande del Vento

Esplorazione Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Conti Vittorio, Falcioni Dario

ATTIVITA' ANNO 1983

DATA LOCALITA' SCOPO USCITA PARTECIPANTI

30/3 Grotta Grande del Vento

Rilievi topografici e fotografie

Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Orfei Gianni, Ballarini Raoul

25/3 Grotta Grande del Vento

Visita Orfei Toni, Lametti Fabrizio

30/3 Grotta Grande del Rilievi topografici Orfei Toni, Lametti Fabrizio Orfei

ATTIVITA' ANNO 1984 1/1

Grotta del Vernino Visita Lametti Fabrizio, Belli Antonio, Chiocchi Massimo, Bettarelli Danilo

6/1 Grotta del Fiume Esplorazione Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Barbarossa Fausto, Belli Antonio, Chiocchi Massimo

12/1 Grotta Grande del Vento Visita Lametti Fabrizio, Conti Vittorio, Battistoni Andrea

21/1 Grotta Grande del Vento Rilievi topografici Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Marinelli Tersilio, Conti Vittorio, Principi Enrico, Gatti Marco, Conti Mauro, Barbarossa Achille, Orfei Stefano, Orfei Gianni

27/1 Palestra di Pierosara 5º Corso speleologia Lametti Fabrizio, Orfei Stefano, Orfei Gianni, Conti Vittorio, Conti Mauro, Mariani Marco, Barbarossa Achille, Pacheco Alessandra, Rossi Cristina

29/1

Grotta Grande del Vento Visita Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Marinelli Tersilio, Marinelli Paola, Marinelli Nadia, Bruschi Giorgio, Crinei Fabrizio

1/2 Grotta Grande del Vento 5º Corso speleologia Lametti Fabrizio, Conti Vittorio, 4/2 Palestra Frasassi 5º Corso speleologia Lametti Fabrizio, Orfei Gianni, Orfei

Stefano, Pacheco Alessandra, Rossi Cristina

11/2 Grotta Grande del Vento 5º Corso speleologia Lametti Fabrizio, Orfei Gianni, Orfei Stefano, Pacheco Alessandra, Rossi Cristina

11/3 Grotta Grande del Vento Esplorazione Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Orfei Stefano, Conti Vittorio, Conti Mauro, Battistoni Andrea

24/4 Grotta Grande del Vento – Grotta del Fiume

Traversata Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Battistoni Andrea, Conti Mauro, Orfei Stefano, Belli Antonio, Chiocchi Massimo, Gatti Marco

5/5 Grotta Grande del Vento Visita Barbarossa Fausto, Conti Mauro, Orfei Stefano, Gatti Marco

26/5 Grotta del Fiume Esplorazione Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Belli Antonio, Conti Mauro

30/6 Grotta Grande del Vento Esplorazione Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Barbarossa Fausto

8/7 Grotta Grande del Vento– Grotta del Fiume

Traversata Orfei Toni - GSA

13/8 Grotta Grande del Vento Visita Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea 14/8 Grotta del Fiume Visita Orfei Stefano, Lametti Fabrizio, Belli

Antonio, Conti Mauro, Barbarossa Achille. Marinelli Debora, Mariani Marco, Pacheco Alessandra

23/8 Grotta del Fiume Esplorazione “El Mexico”

Bettarelli Roberto, Orfei Toni, Principi Enrico, Marinelli Giancarlo, Galeazzi Alberto, Lametti Ezio, Orfei Stefano

28/8 Grotta del Fiume Esplorazione Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Battistoni Andrea

1/9 Grotta Grande del Vento Visita Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Marinelli Gabrio

6/9 Grotta Grande del Vento Visita Lametti Fabrizio, Orfei Stefano, Chiocchi Massimo, Gatti Marco, Raffaeli Diario, Fracassini Paolo

13/9 Palestra roccia di fronte alle Grotte

Esercitazione Pronto Intervento

Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Gatti Marco, Orfei Stefano, Raffaeli Diario

15/9 Grotta Grande del Vento Esplorazione Orfei Toni, Lametti Fabrizio Ott. Grotta del Fosso Riccio Ripristino linea

elettrica Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Orfei Stefano

Dic. Scuola Media Serra San Quirico

Lezione con proiezione dia

Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Orfei Stefano

Dic. Scuola Media Angeli di Rosora

Lezione con proiezione dia

Orfei Toni, Belli Antonio, Chiocchi Massimo

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Altre Iniziative

ATTIVITA ANNO 1985

Mag. Palestra M. Revellone 6º Corso speleologia Orfei Toni, Orfei Stefano Mag. Grotta dell’Acqua

Solfurea Visita Orfei Toni, Orfei Stefano

2/7 Grotta del Fosso Riccio Esplorazione Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Barbarossa Fausto

Ago. Buco del Colonello Visita Orfei Toni, Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea

3/9 Grotta del Fosso Riccio Esplorazione Orfei Toni, Falcioni Dario, Bernardi Mauro

16/9 Grotta del Fosso Riccio Esplorazione Orfei Toni, Orfei Stefano, Barbarossa Fausto, Bernardi Mauro

12/10 Palestra Gola della Rossa 6º Corso speleologia Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Orfei Stefano, Battistoni Andrea

14/10 Grotta Verde Visita Orfei Toni, Battistoni Andrea 15/10 Palestra Gola Frasassi 6º Corso speleologia Lametti Fabrizio, Orfei Stefano,

Battistoni Andrea, Bettarelli Debora 19/10 Grotta Grande del Vento Visita Orfei Toni, Lametti Fabrizio, GS

Modena e Reggio Emilia 20/10 Grotta Grande del

Vento– Grotta del Fiume Traversata Orfei Toni, Lametti Fabrizio, Battistoni

Andrea + GS Modena e Reggio Emilia

Page 39: Storia dell'Associazione Speleologica Genga San Vittore

Nell'anno 1987 l'A.S.G.S.V. appoggia un importante esperimento e allo stesso tempo un record.Marinelli Tersilio, Orfei Toni, Galeazzi Alberto, Lametti Fabrizio, Gatti Marco, Principi Enrico eLametti Ezio fanno parte della squadra di soccorso speleologico che agevolerà l'uscita di MaurizioMontalbini. Questi ha trascorso 210 giorni in totale isolamento spazio-temporale nella "GrottaGrande del Vento", battendo il precedente record (205 giorni) stabilito da Michel Siffre.Nell’estate del 1987 Toni Orfei, Andrea Battistoni, Stefano Orfei ed un amico sub di Ferrara (Sofriti)fanno una esplorazione alla Grotta del Fiume al di là del lago Rox attraversandolo a nuoto.Nel dicembre del 1987 di nuovo il gruppo con la squadra di appoggio collabora ad un nuovoesperimento di isolamento in grotta denominato “La città sotterranea”. Questa volta sono in 15 erimangono nella Grotta del Fiume in completo isolamento per due mesi. Uno dei componenti èGabrio Marinelli, che documenterà tutta l’esperienza per la Rai.

ULTIME ATTIVITÁ

A partire dall'autunno del 1993, un gruppo di giovani ragazzi guidati da Galeazzi Andrea concen-trano il loro interesse su alcune piccole cavità della zona, a loro sconosciute. Per la ricerca degliingressi i ragazzi si servono di vecchi testi e di cartine topografiche della zona, anche se nella mag-gior parte dei casi quest'ultime si riveleranno inutili., poiché i sentieri, con il passare degli anni,hanno modificato il loro aspetto o addirittura si sono cancellati.Queste nuove attività richiamano alla memoria di Galeazzi Alberto i ricordi delle avventure pas-sate e fanno sì che egli indossi nuovamente il suo casco ormai appeso al chiodo. Nonostante abbiainterrotto per diversi anni l'attività speleologica, a seguito di una operazione all'ernia, la sua pre-senza si è dimostrata sempre determinante ai fini del buon esito delle spedizioni dei ragazzi.Sebbene la maggior parte delle uscite sono state dedicate alla sola visita delle cavità non sonomancate le esplorazioni; sfortunatamente queste non hanno portato a grandi risultati. Tuttavia èstata scoperta una nuova grotta nella Valle Stretta, la cui estensione è solo di qualche metro nono-stante il gran lavoro di disostruzione.Come si può vedere nelle tabelle di questi anni, gran parete dell'attivita è stata dedicata alla foto-grafia, in modo che rimanga qualcosa in più delle parole.

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Altre Iniziative / Ultime Attività

ATTIVITA' ANNO 1993

6/9 Grotta dell’Infinito Ricerca ingresso Galeazzi Andrea, Cerioni Simone, Silvestrini Andrea, Burzacca Daniele, Franconi Filippo

7/9 Grotta dell’Infinito Ricerca ingresso Galeazzi Andrea, Cerioni Simone, Burzacca Daniele, Franconi Filippo

9/9 Caverna dell’Inferno Ricerca ingresso Galeazzi Andrea, Cerioni Simone, Burzacca Daniele, Franconi Filippo, Gattucci Gabriele, Silvestrini Andrea

10/9 Il Grottone Ricerca ingresso Galeazzi Andrea, Cerioni Simone, Burzacca Daniele, Franconi Filippo, Gattucci Gabriele, Silvestrini Andrea, Marinelli Stefano, Bagaglia Davide

19/9 Grotta dell’Infinito Foto Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, Cerioni Simone, Burzacca Daniele

26/9 Caverna dell’Inferno Foto Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, Cerioni Simone, Burzacca Daniele, Franconi Filippo

9/10 Il Grottone Foto Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea

16/10 Grotta del Vernino Foto Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea

30/10 Buco del Colonnello Foto Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea

31/10 Gotta del Mezzogiorno Foto Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea

4/12 Caverna delle Terme Caverna dei Baffoni

Visita Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea

18/12 Grotta Grande del Vento

Visita Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea

Page 40: Storia dell'Associazione Speleologica Genga San Vittore

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Ultime Attività

ATTIVITA' ANNO 1994

8/1 Valle Stretta Ricerca grotte Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea 20/3 Valle Stretta Ricerca grotte Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea

8/5 Valle Stretta Disostruzione di una cavità

Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea

28/5 Grotta Grande del Vento

Visita Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea

4/6 Grotta Grande del Vento

Visita Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, Cerioni Simone

18/6 Caverna dell’Inferno Visita Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, Coppari Luciano, Coppari Claudio,Pesaresi Giorgio

10/7 Buco del Bagno Visita Galeazzi Andrea, Franconi Filippo 16/7 Grotta Grande del

Vento Visita Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea,

Franconi Filippo 23/7 Buco della Tigna,

Grotta del Prete e Grotta Alta del Longone

Ricerca ingressi Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, Franconi Filippo, Silvestrini Andrea, Cerioni Simone

6/8 Grotta della B.V. di Frasassi

Visita Galeazzi Andrea, Gasparri Fabio

20/8 Grotta dell’Infinito Visita Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, Franconi Filippo, Cecchi Feliciano, Cecchi Stefano, Garavaglia M.Grazia

30/8 Grotta Bella Foto Galeazzi Andrea, Franconi Filippo, Mancini Luca, Marinelli Andrea, Romanini Mauro.

4/9 Buco Cattivo Visita Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, Mancini Luca, Cerioni Simone, Franconi Filippo.

10/9 Buco Cattivo Esplorazione e foto Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, Franconi Filippo, Mancini Luca, Burzacca Daniele, Marinelli Andrea.

25/9 Valle Stretta Disostruzione di una cavità

Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, Cerioni Simone.

31/10 Grotta del Vento (Gola della Rossa)

Ricerca ingresso Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea.

ATTIVITA' ANNO 1995

10/4 Le Grotticelle Visita Galeazzi Andrea, Cerioni Simone, Burzacca Daniele,

17/4

Foro degli Occhialoni Visita Galeazzi Andrea, Marchetti Mirco, Andreassi Maurizio.

3/6

Grotta Grande del Vento

Visita Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, Marinelli Andrea, Cerioni Simone.

17/6

Grotta Grande del Vento

Esplorazione Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, Cerioni Simone, Mancini Luca, Sassi Andrea.

20/8 Grotta dei Cappelli Visita Galeazzi Andrea, Cerioni Simone, Silvestrini Andrea

6/9 Il Bugianardo Visita Galeazzi Andrea, Franconi Filippo. 9/9 Il Bugianardo Esplorazione e foto Galeazzi Andrea, Cerioni Simone, Orfei

Daniele, Marinelli Alessandro.

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GROTTA DEL LATTE DI MONTE

gannaio 1999Scopo dell’uscita è trovareuna via alternativa per rag-giungere le grotte poste lungoil “Fosso Riccio” senza acce-dervi direttamente dalla stra-da della Gola di Frasassi; conl’occasione verrà effettuataanche una battuta esternapartendo dal Cimitero di S.Vittore.Partecipanti BattistoniAndrea, Galeazzi Alberto eGaleazzi Andrea.Partenza ore 9:30 – Ritornoore 17:00.Abbiamo attraversato varicanaloni fino al raggiungi-mento di “Fosso Riccio”

(circa 20 mt. Sopra). In questa zona abbiamo trovato circa 6 ingressi di grotticelle tutti ad unaquota di circa 450 mt. s.l.m.Abbiamo visitato una di queste, la più spostata verso sinistra rispetto al “Fosso Riccio”, volgendole spalle alla sottostante strada. E’ stata individuata una possibile prosecuzione al termine di unacondotta, dove si intravede un piccolo ambiente che produce un rimbombo della voce; Iniziata ladisostruzione della suddetta condotta.Al ritorno abbiamo seguito le tracce di un più agevole sentiero, quasi pianeggiante, che procedein quota fino al Cimitero di S. Vittore.

17 gennaio 1999Partecipanti Battistoni Andrea, Galeazzi Alberto e Galeazzi Andrea e “Simba” (cane).Partenza ore 9:30 – Ritorno ore 17:30

Abbiamo ripristinato e ripulito il sentiero precedentemente trovato, che ci permette di raggiunge-re la grotta in minor tempo.Abbiamo proseguito la disostruzione della condotta terminale, sembra che la Grotta continui allanostra destra.

20 marzo 1999Partecipanti Battistoni Andrea, Galeazzi Alberto e Galeazzi Andrea e Sassaroli Monia.Partenza ore 10:00 – Ritorno ore 18:00

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Grotta del Latte di Monte

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Abbiamo proseguito l’attività di disostruzione della condotta terminale: siamo a buon punto.Battistoni A. e Sassaroli M., nel pomeriggio, visitano le altre grotticelle vicine. Una di queste risul-ta essere la Grotta del Paradiso, che viene visitata nelle sue parti iniziali.

27 marzo 1999Partecipanti: Battistoni Andrea, Burzacca Daniele, Galeazzi Alberto e Galeazzi Andrea.Partenza ore 9:30 – Ritorno ore 18:00Finalmente dopo un’ora di lavoro, Galeazzi Andrea e poi Battistoni Andrea riescono a superare laprima strettoia. Siamo fermi su una seconda strettoia a “S”, ma oltre si riesce ad intravedere unabella saletta, apparentemente molto concrezionata.

17 aprile 1999Partecipanti: Battistoni Andrea, Galeazzi Alberto e Galeazzi Andrea.Partenza ore 9:30 – Ritorno ore 18:00.Dopo 2 ore di lavoro Galeazzi Andrea e poi Galeazzi Alberto riescono a superare anche la secon-da strettoia. Davanti a noi si apre una stupenda sala, il cui pavimento è completamente invaso daun lago sospeso, profondo circa 40 cm nel punto più alto. Notiamo subito che questo bacino d’ac-qua è soggetto a stagionali abbasamenti ed inalzamenti di livello poiché nel pavimento sono pre-senti svariate tracce di stillicidio. Le pareti ed il soffitto di questa saletta sono completamente rico-perti dal Latte di Monte. Al momento non riusciamo ad individuare nessun altra prosecuzione senon un basso passaggio allagato che lascia intravedere un altro piccolo ambiente, anch’esso semiallagato.Intorno alle 15:30 ci raggiunge anche Battistoni A. che, bagnandosi quasi completamente (è rima-sta asciutta solo la testa), supera il restringimento raggiungendo una seconda saletta. Si identifica-no due possibili prosecuzioni, entrambe semi allagate e comunque troppo strette; si renderànecessario un altro lavoro di disostruzione. Nella “chiocciola” della sala prima delle strettoie si èintravista una salettina oltre un diaframma interamente su roccia.Verso le ore 17:00 usciamo dalla grotta e sotto una pioggia battente facciamo ritorno a S. Vittorecompletamente bagnati, ma pienamente felici.

5 giugno 1999Partecipanti: Battistoni Andrea, Cerioni Simone, Galeazzi Alberto e Galeazzi Andrea.Partenza ore 9:30 – Ritorno ore 18:00.Abbiamo effettuato la topografia della Grotta e scattato circa 40 fotografie. Come previsto il livel-lo del lago si è di molto abbassato e forse tra una decina di giorni sarà possibile proseguire senzabagnarsi.Nella tarda mattinata Cerioni S. ci lascia e noi cominciamo la disostruzione della strettoia nella“chiocciola”. Questo tratto di grotta è percorso da una leggera corrente d’aria in ingresso.

19 giugno 1999Partecipanti: Battistoni Andrea, Cerioni Simone, Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea e ScannaviniMichele.Partenza ore 9:30 – Ritorno ore 18:00.

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Grotta del Latte di Monte

Page 43: Storia dell'Associazione Speleologica Genga San Vittore

Abbiamo completato la disostruzione della Strettoia nella “chiocciola” (è ancora molto stretta). Lacondotta continua per circa tre metri ma poi si interrompe con una colata; sono presenti delle pic-cole ossa di animali fossili, alcune delle quali calcificate su colata.Ci siamo così diretti verso la sala con il lago, riuscendo a passare la strettoia allagata senza “quasi”bagnarci. Abbiamo così intrapreso due differenti disostruzioni di due diverse strettoie.Siamo riusciti a superarle entrambe scoprendo vari ambienti, in alcuni dei quali sono presentinotevoli depositi di Latte di Monte.Questa esplorazione ha portato alla scoperta di un percorso ad anello articolato su circa 25 mt dipercorrenza, che presenta una sala delle dimensioni di circa 8 x 6 x 8 (altezza) e di un secondolago, anch’esso a livello variabile che al momento è profondo circa 1,80 mt.A questa sala Galeazzi Alberto dà il nome di “Sala Roberto Bettarelli”, in memoria dello scompar-so fondatore della nostra Associazione Speleologica. Notata anche la presenza di alcuni esemplari di Geotritone.

26 giugno 1999Partecipanti Battistoni Andrea, Borra Irene, Cerioni Simone, Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea.Partenza ore 9:30 – Ritorno ore 18:00.Completato il Rilievo della Grotta e scattate nuove fotografie.Riviste le zone scoperte la volta precedente e disostruite alcune strettoie, che si sono però rivela-te tutte terminanti su colata.Esplorati dei piccoli piani superiori che si sviluppano su più livelli a partire dalla sala terminale.Abbiamo raccolto sterilmente N° 2 campioni di Latte di Monte (Moonmilk) dalle pareti della SalaTerminale, racchiudendoli in N° 2 contenitori di plastica del tipo usati per urocolture.Tale materiale verrà affidato ai Sig. Paolo Forti (Istituto Italiano di Speleologia) e Giuseppe Rivalta(Gruppo Speleologico Bolognese – Unione Speleologica Bolognese) per l’analisi batteriologica emineralogica.Nel pomeriggio abbiamo effettuato una breve visita alle parti iniziali della Grotta del Paradiso.

18 settembre 1999Partecipanti Battistoni Andrea,Cerioni Simone, Franconi Filippo,Galeazzi Alberto, GaleazziAndrea e Sassaroli Monia.Partenza ore 9:00 – Ritorno ore17:00.Scattate molte fotografie alla zonadel percorso ad anello e riviste lezone cruciali della grotta.Iniziata la disostruzione di unacondotta sul lato destro dell’ulti-ma sala; questa si presenta quasicompletamente occlusa dal lattedi Monte.

42

Grotta del Latte di Monte

Page 44: Storia dell'Associazione Speleologica Genga San Vittore

Notata la presenza di Geotritoni sparsi un po’ lungo tutta la grotta, tutti di notevoli dimensioni.

9 ottobre 1999Partecipanti Battistoni Andrea, Galeazzi Alberto e Galeazzi Andrea.Partenza ore 9:00 – Ritorno ore 17:00.Abbiamo continuato la disostruzione della condotta terminale, che “sembra” continuare, anche seil lavoro ci sembra immane (il latte di monte è completamente intriso di acqua).Durante la via del ritorno, lungo il percorso ad anello, si individua una possibile prosecuzioneall’interno di uno scrigno.

dicembre 1999Pubblicazione all’interno della rivista “Sottoterra” N° 109 (Luglio-Dicembre 1999), periodicosemestrale del G.S.B – U.S.B., dei risultati relativi alle analisi dei campioni di Latte di Monte pre-cedentemente inviati.

43

Grotta del Latte di Monte

Page 45: Storia dell'Associazione Speleologica Genga San Vittore

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GROTTA DE NENO DE TROSCIÓ

Nel marzo dell’anno 2000,alcuni soci dell’ASGSV,impegnati in una battutaesterna nel Monte ValMontagnana nel versanteche si affaccia nella Gola diFrasassi, hanno rilevato l’in-gresso di una grotta nonregistrata nel catasto regio-nale. L’entrata si trova acirca 450 metri sul livellodel mare e il tempo di avvi-cinamento in media è di 40minuti.Da allora, è iniziata un’ope-ra di scavo che ha portato lacavità a misurare circa 25metri di lunghezza in dire-zione del cuore della montagna. Il principale problema nell’opera di disostruzione è rappresenta-to dalla terra che riempie gli ambienti e che si tramuta in fango durante i periodi invernali. Per que-sto abbiamo deciso di ribattezzare la grotta con l’affettuoso nomignolo “Neno de Trosciò”, adattoa descrivere il posto e le condizioni in cui si svolge lo scavo. Nel tempo è stato approntato un rudi-mentale (ma efficace!) sistema di contenitori per trasportare all’esterno il materiale estratto, ma ciòche scarseggia è la manodopera. A tal proposito, è un piacere ringraziare gli amici appartenentiad altri gruppi speleologici che, per spirito di solidarietà (e perché sono fuori di zucca), hanno tra-scorso svariate ore insieme a noi nel fango…Grazie ragazzi! La testardaggine abbonda e la montagna è lì che aspetta: speriamo solo di trovaresale, meandri e pozzi.. E’ forse troppo?

11 marzo 2000Partecipanti Cerioni Simone, Franconi Filippo, Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, MarinelliAndrea e Sassaroli Monia.Partenza ore 9:30 – Ritorno ore 13:30.Eseguita una battuta esterna sul fianco sinistro del Fosso Riccio (volgendo le spalle alla strada); pro-babilmente abbiamo intercettato il “Fosso del Vallone”.Alla quota di circa 420 mt. S.l.m. abbiamo individuato l’ingresso di una piccola grotta, il cui pavi-mento risulta essere completamente ricoperto da terra piuttosto antica che in alcuni punti presen-ta tracce di sterco animale.Dopo appena 5 mt. dall’ingresso abbiamo trovato una strettoia che Marinelli Andrea è riuscito asuperare. La grotta sul fondo sembra terminare, mentre 2 mt. prima, sulla sinistra, c’è un piccolo

Grotta de Neno de Trosció

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foro (10 x 10 cm) dal quale si avverte una leggera circolazione d’aria in uscita. Si renderà neces-sario un serio lavoro di disostruzione. Nel frattempo abbiamo provveduto alla rimozione di circa 20 cm di terra dal pavimento dellaprima strettoia in modo tale da permettere il passaggio di tutti.

18 marzo 2000Partecipanti Cerioni Simone, Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea e Marinelli Andea.Partenza ore 9:30 – Ritorno ore 14:00.Abbiamo proseguito la disostruzione della seconda strettoia (il foro individuato la volta scorsa)rimuovendo roccia e terra. La Grotta prosegue …. Attraverso la strettoia si intravede una saletta di2 x 2 mt., la quale sembra proseguire attraverso una spaccatura da dove si pensa provenga la cor-rente d’aria. Al momento non ci è stato possibile superare questa strettoia ma pensiamo che laprossima sia la volta buona.8 aprile 2000Partecipanti Battistoni Andrea, Franconi Filippo, Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea e MarinelliAndea.Partenza ore 9:30 – Ritorno ore 15:00.Abbiamo finalmente superato la seconda strettoia. La Grotta continua e dopo una saletta, il cuipavimento è completamente ricoperto di terra, abbiamo individuato una terza strettoia anch’essaoccupata da un importante deposito di terra. All’interno di questa saletta, dalla forma piuttostoallungata, abbiamo notato una sorta di giaciglio utilizzato in passato da qualche animale.Effettuato anche il rilevamento di altitudine, che ci conferma la quota di 420 m. s.l.m.

20 aprile 2000Partecipanti Cerioni Simone, Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea.Partenza ore 9:30 – Ritorno ore 16:00.Abbiamo proseguito la disostruzione della terza strettoia, rimuovendo circa 20 cm di terra dalpavimento della stessa. Oltre la strettoia la grotta sembra proseguire in salita e la corrente d’aria sifa sentire sempre di più.

26 aprile 2000Partecipanti Cerioni Simone, Marinelli Andrea.Partenza ore 10:00 – Ritorno ore 15:00.Superata anche la terza strettoia dopo averne proseguito la disostruzione. La grotta prosegue percirca 10 mt. per poi terminare nuovamente in strettoia. Anche in questo caso tutta la superficie delpavimento è completamente ricoperta dalla terra. Rimane difficile quantificarne lo spessore, sicu-ramente in alcuni punti supera il metro.

18 novembre 2000Partecipanti Franconi Filippo, Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea.Partenza ore 9:30 – Ritorno ore 17:00.Abbiamo trasportato in grotta il nuovo materiale necessario ad attivare un piccolo cantiere neces-sario al trasporto della terra che verrà rimossa dalla quarta strettoia. Abbiamo inoltre iniziato l’at-

Grotta de Neno de Trosció

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tività di disostruzione della quarta strettoia, che si rivela subito molto difficoltosa, poiché l’attivitàdi scavo si deve dirigere verso il basso e non c’è sufficiente spazio per depositare la terra rimossa.Durante le attività di scavo condotte da Galeazzi Andrea e Franconi Filippo, Galeazzi Alberto haudito esternamente le loro voci provenire dall’interno della grotta. Ha così marcato il punto, iden-tificato da un albero. Il punto è stato segnalato annodando una busta di plastica alla pianta inmodo tale da renderne facile la rimozione.

25 novembre 2000Partecipanti Battistoni Andrea, Franconi Filippo, Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea.Partenza ore 10:00 – Ritorno ore 17:00.Abbiamo proseguito la disostruzione della quarta strettoia, ma ancora siamo lontani dall’intrave-dere una prosecuzione transitabile. Lungo il tratto di grotta che va dalla terza verso la quarta stret-toia abbiamo notato dei resti ossei di piccoli animali, abbastanza recenti.

8 aprile 2006Partecipanti Cerioni Simone, Franconi Filippo, Galeazzi Andrea.Partenza ore 9:00 – Ritorno ore 16:00.Abbiamo iniziato la disostruzione più seria della seconda e della terza strettoia al fine di render-ne agibile il passaggio a tutti. Questa attività ha portato anche al trasporto di circa 20 carichi diterra e pietra all’esterno. Queste attività si sono rese necessarie al fine di rendere possibile il lavo-ro nelle parti terminali della Grotta.

13 maggio 2006Partecipanti Franconi Filippo, Galeazzi Andrea e Leporoni Mauro.Partenza ore 10:00 – Ritorno ore 17:00

Abbiamo completato la disostruzione della quarta strettoia, riuscendo a rimuovere altri 5 cm diroccia dal soffitto. Durante il periodo delle piogge l’intera superficie della stessa è completamen-te invasa da una vasca d’acqua di circa 30 litri e profonda circa 20 cm. Per superare tale strettoiasi è reso necessario svuotare completamente tale vasca d’acqua.Inoltre si è anche provveduto a rimuovere circa 20 cm di terra lungo i 5 mt. di condotta che con-ducono alla quinta strettoia (Buca da Lettere).Riusciamo infine anche ad allargare la quinta strettoia, rimuovendo circa 20 cm di roccia dal pavi-mento della stessa. Oltre tale strettoia viene individuata una possibile prosecuzione discendenteche al momento non è transitabile.Abbiamo notato proprio in questa parte della Grotta la presenza di Geotritoni di varia misura e di un ragno.

27 maggio 2006Partecipanti Cerioni Simone, Franconi Filippo, Galeazzi Alberto, Galeazzi Andrea, LeporoniMauro e “Jack” (Gruppo Speleologico Macerata).Partenza ore 9:00 – Ritorno ore 16:00.Proseguita la disostruzione della condotta in discesa, notata la volta scorsa, e allargate nuovamen-te le strettoie e in contemporanea anche la saletta tra la quinta strettoia e la condotta stessa. La

Grotta de Neno de Trosció

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terra rimossa da quest’ultima parte della grotta è stata trasportata con i carrelli nella zona tra laseconda e la terza strettoia. Questa attività ci ha molto rallentato nelle attività di disostruzione.

26 maggio 2007Partecipanti Cerioni Simone, Franconi Filippo e Galeazzi Andrea.Partenza ore 9:00 – Ritorno ore 18:30.Proseguita la disostruzione della condotta in discesa oltre la quinta strettoia. La quantità di terrada rimuovere è molta, ma sembra essere abbastanza asciutta.Individuata una nuova prosecuzione sulla sinistra rispetto alla quinta strettoia. Riusciamo a diso-struire anche questa sesta strettoia dopo circa 2 ore di lavoro. La grotta prosegue per circa 4 / 5metri, prima salendo e poi ridiscendendo.Posizionato un termometro tra la terza e la quarta strettoia: temperatura 13° C circa.Individuate tre possibili prosecuzioni, tutte al momento impraticabili.

16 giugno 2007Partecipanti Cerioni Simone, Franconi Filippo e Galeazzi Andrea.Partenza ore 9:30 – Ritorno ore 16:30.Proseguita disostruzione quinta strettoia e iniziata attività di rimozione della terra oltre la sestastrettoia. Si avverte una sensibile circolazione di aria fredda in uscita. Le possibili prosecuzioni siriducono a due, una in salita che sembra restringere su colata e l’altra in discesa completamenteocclusa dalla terra.Posizionato un igrometro nella stessa zona del termometro installato la volta scorsa: temperatura13° C circa e Umidità 99% (dopo circa 3 ore).

30 maggio 2007Partecipanti Franconi Filippo, Galeazzi Andrea e Daniele (Gruppo Speleologico Macerata).Partenza ore 10:00 – Ritorno ore 16:00.Conclusa la disostruzione della quinta strettoia e proseguita la disostruzione oltre la sesta stretto-ia. Si avverte anche oggi una sensibile circolazione di aria fredda verso l’uscita. Durante l’attività

di rimozione della terra, che in questaparte risulta essere nuovamente bagna-ta, si sono notati diversi depositi digesso.Si è anche proseguita la disostruzionedella condotta in discesa oltre la quintastrettoia, superando la prima curva agomito e raggiungendo un nuovorestringimento dopo circa 2 metri. Lemisurazioni di temperatura e umiditàhanno fornito gli stessi dati rilevati lavolta precedente.

Grotta de Neno de Trosció

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I SOCI

Per completare questa piccola storia dell'A.S.G.S.V. si riportano l'elenco di tutti gli aderenti e letabelle dei Consigli Direttivi, con gli incarichi elettivi annuali dal 1982 al 1991.

Iscritti A.S.G.S.V.

I Soci

N.

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Anno d'iscriz ione

Tot. anni iscriz.

1 Adorisio Luca 1996 1 2 Aquilanti Adamo 1983 1 3 Baldoni Roberto 1972 10 4 Barbarossa Achille 1984 1 5 Barbarossa Fausto 1980 10 6 Bartocci Renzo 1975 3 7 Battistoni Andrea 1981 138 Belli Antonio 1983 23 9 Bettarelli Danilo 1985 2

10 Bettarelli Giorgio 1972 6 11 Bettarelli Giovanna 1992 3 12 Bettarelli Patrizio 1972 24 13 Bettarelli Roberto 1972 2514 Bettarelli Veronica 1992 3 15 Boccaccini Emanuele 1996 1 16 Borra I rene 1998 3 17 Borri Carlo 1993 8 18 Borri Kim 2000 1 19 Borri Rita 1980 2 20 Borri Stefano 1988 2 21 Bruffa Andrea 1998 2 22 Bruffa Claudio 1978 2 23 Bruffa Gisleno 1975 2 24 Bruffa Romeo 1978 2 25 Bruschi Giorgio 1983 3 26 Burattini Angelo 1984 4 27 Burzacca Daniele 1994 7 28 Capocchia Rossano 1975 2 29 Capponi Luciano 1976 30 Carlucci Giuseppe 1974 4 31 Cecchi Feliciano 1975 4 32 Cecchi Mauro 1972 1

1

33 Cerioni Simone 1995 6 34 Cesauri Giovanna 1984 3 35 Chiavetti Marcelle 1976 5 36 Chiocchi Massimo 1983 2 37 Conti Mauro 1984 1 38 Conti Vittorio 1983 11 39 Coppari Luciano 1974 7 40 Coppari Mariano 1974 41 Correani Loretta 1988 1

1

42 Costantini Ettore 1975 1 43 Cucco Monica 1994 1 44 D'Ascanio Sandro 1974 5 45 Falcioni Dario 1983 II 46 Falcioni Eugenio 1975 4 47 Falcioni Mario 1974 7 48 Fattorini Gianbattista 1975 10 49 Fausti ni Gianluca 1994 1 50 Fedeli Fabio 1998 2 51 Ferro Primo 1974 8 52 Fìlipponi Giuseppe 1978 1 53 Franconi Filippo 1994 14 54 Galeazzi Alberto 1974 34 55 Galeazzi Andrea 1988 20

56 Galeotti Nazzareno 1979 1 57 Garofoli Tiziana 1978 6 58 Gatti Marco 1980 1359 Gatti Marina 1981 3 60 Gatti Michele 1980 8 61 Gattucci Aurelio 1978 2

Gattucci Ettore 1972 8 Gattucci Gabriele 1995 3 Gattucci Gilberto 1976 17 Gattucci Remo 1975 8 Gattucci Tamara 1998 2 Gattucci Vincenzo 1972 12 Gerace Andrea 1994 1 Gioia Marco 1998 4 Lametti Ezio 1976 25 Lametti Fabrizio 1980 21 Lametti Silvano 1976 6 Latini Nicolina 1972 10 Leporoni Italia 1979 6 Lilli Giampiero 1996 1 Loretelli Patrizia 1978 7 Lucidi Antonio 1975 1 Macchetti Giuseppe 1978 11 Macchetti Juri 1979 10 Mancini Luca 1994 2 Manieri Enzo 1978 1 Mariangeli Francesca 1978 7 Mariangeli Franco 1981 3 Mariani Geniale 1972 13 Mariani Marco 1984 8 Marinelli Albano 1975 3 Marinelli Alberto 1974 4 Marinelli Alessandro 1994 4 Marinelli Alighiero 1972 8 Marinelli Altero 1974 1 Marinelli Andrea 1992 10 Marinelli Claudio 1974 18 Marinelli Eriberto 1972 4 Marinelli Fulgenzio 1974 11 Marinelli Gabrio 1972 19 Marinelli Giampiero 1978 15 Marinelli Giancarlo 1974 11 Marinelli Gino 1976 2 Marinelli Giovanni 1972 11 Marinelli Mario 1974 3 Marinelli Nadia 1983 3 Marinelli Paola 1983 7 Marinelli Terzilio 1974 23 Martinelli Manuela 1997 2 Mei Moreno 1978 1 Menghini Giorgio 1980 1 Montecchiani Marcello 1972 1 Morettini Damiano 1976 2 Morettini Gianfranco 1976 5 Morettini Giovanni 1978 7 Morettini Graziano 1978 6 Morettini Michele 1974 9 Morettini Nazzario 1986 4

62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 7980 81 82 8384 85 86 8788 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102103 104105 106 107 108 109 110 111 112 113

Olivetti Primo 1974 8 Orfei Toni 1976 32 Orfei Claudio 1978 3 Orfei Daniele 1995 5 Orfei Gianni 1980 5 Orfei Mario 1973 4 Orfei Stefano 1984 2 Orfei Vittorio 1978 3 Pacetti Fiorenzo 1984 2 Pacheco Alessandra 1984 6 Pandolfi Lucia 1978 2 Paoletti Anna Rita 1978 1 Paoletti Mario 1980 13 Fatassi Antonio 1972 7 Pescatori Mario 1974 9 Pesserelli Giorgio 1995 1 Pi lati Gina 1974 1 Polli Brunella 1978 1 Polverari Pierpaolo 1992 1 Principi Enrico 1975 33 Quagliarmi Federico 1992 3 Raffaeli Carla 1977 5 Raffaeli Carlo Alberto 1973 19 Ragni Giancarlo 1978 1 Ragni Raul 1975 1 Ribichini Fernanda 1974 1 Romanini Alessandro 1996 1 Romanini Donatella 1988 1 Romanini Erino 1974 23 Romanini Mauro 1993 5 Romanini Paolo 1999 1 Rossi Cristina 1984 5 Rossi Fabio 1980 5 Rossi Romano 1972 21 Sassi Andrea 1996 3 Sassi Fabio 1976 5 Sassaroli Monìa 1998 4 Scannavini Michele 1995 13 Spuri Chiara 1996 2 Spuri Dario 1974 4 Standardi Alvaro 1975 7 Tizianel Manuela 1998 2 Trinci Fabrizio 1984 2 Vicino Salvatore 2001 1 Vincioni Barbara 1999 1 Vitali Paolo 1985 1 Zamponi Giampaolo 1999 2 Zenobi Francesco 1974 2

114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137138 139 140 141 142 143144 145 146 147 148 149 150 151152 153 154 155 156 157158 159 160 161

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49

Consigli Direttivi

CONSIGLI DIRETTIVI Anno Presidente Segretario Cassiere Consiglieri 1972 Bettarelli Roberto Marinelli Alighiero Rossi Romano Marinelli Gabrio, Bettarelli Patrizio

1973 Bettarelli Roberto Marinelli Alighiero Rossi Romano Marinelli Gabrio, Bettarelli Patrizio, Gattucci Vincenzo

1974 Bettarelli Roberto Marinelli Alighiero Rossi Romano Marinelli Gabrio, Bettarelli Giorgio, Gattucci Vincenzo, Mariani Geniale, Marinelli Eriberto

1975 Bettarelli Roberto Bettarelli Patrizio Rossi Romano

Rossi Romano

Rossi Romano

Marinelli Terzilio, Marinelli Claudio, Marinelli Albano, Marinelli Giancarlo, Baldoni Roberto, Spuri Dario, Gattucci Vincenzo, Orfei Mario

1976 Bettarelli Roberto Bettarelli Patrizio Marinelli Terzilio, Marinelli Claudio,

Marinelli Albano, Marinelli Giancarlo, Galeazzi Alberto, Orfei Mario

1977

Marinelli Gabrio, Marinelli Terzilio, Marinelli Claudio, Marinelli Alighiero, Marinelli Giancarlo, Galeazzi Alberto, Fattorini Gianni, Romanini Erino, Bettarelli Patrizio, Morettini Michele

1978 Galeazzi Alberto, Marinelli Terzilio,

Marinelli Claudio, Marinelli Gabrio, Orfei Toni, Mariani Geniale, Sassi Fabio

1979 Galeazzi Alberto, Marinelli Terzilio,

Marinelli Claudio, Orfei Toni, Lametti Ezio, Morettini Michele

1980 Mariani Geniale, Galeazzi Alberto,

Marinelli Claudio, Orfei Toni, Lametti Ezio, Marinelli Giancarlo

1981 Bettarelli Roberto Marinelli Giampiero

Rossi Romano

Fattorini Gianni, Gatti Michele, Lametti Ezio, Leporoni Italia, Loretelli Patrizia, Mariangeli Francesca, Mariani Geniale, Orfei Toni

1982 Bettarelli Roberto Marinelli Giampiero

Rossi Romano Orfei Toni, Lametti Ezio Marinelli Terzilio, Galeazzi Alberto, Mariani Geniale

1983

Orfei Toni Marinelli Giampiero

Rossi Romano Bettarelli Roberto, Mariani Geniale, Lametti Barbarossa Fausto, Lametti Ezio, Principi Enrico

1984 Orfei Toni Barbarossa Fausto Rossi Romano Bettarelli Roberto, Conti Vittorio, Lametti Ezio, Lametti Fabrizio, Mariani Geniale, Marinelli Terzilio

1985

Orfei Toni Orfei Stefano Principi Enrico Bettarelli Roberto, Marinelli Terzilio, Mariani Geniale, Lametti Ezio, Marinelli Giampiero

1986

Orfei Toni Lametti Ezio Principi Enrico Bettarelli Roberto, Marinelli Terzilio, Mariani Geniale, Conti Vittorio, Marinelli Giampiero, Lametti Fabrizio

1987 Orfei Toni Lametti Ezio Principi Enrico Bettarelli Roberto, Marinelli Terzilio, Marinelli Giampiero

1988 Orfei Toni Gatti Marco Principi Enrico Bettarelli Roberto, Marinelli Terzilio 1989 Bettarelli Roberto Gatti Marco Principi Enrico Orfei Toni, Lametti Fabrizio 1990 Bettarelli Roberto Gatti Marco Principi Enrico Orfei Toni,,Lametti Fabrizio 1991 Bettarelli Roberto Gatti Marco Principi Enrico Orfei Toni, Lametti Fabrizio 1992 Bettarelli Roberto Gatti Marco Principi Enrico Orfei Toni, Lametti Fabrizio 1993 Bettarelli Roberto Marinelli Andrea Principi Enrico Orfei Toni, Lametti Fabrizio 1994 Bettarelli Roberto Marinelli Andrea Principi Enrico Orfei Toni, Lametti Fabrizio

1995 Bettarelli Roberto Marinelli Andrea Principi Enrico Galeazzi Andrea, Cerioni Simone, Burzacca Daniele

1996 Bettarelli Roberto Cerioni Simone Principi Enrico Galeazzi Andrea, Franconi Filippo, Burzacca Daniele, Marinelli Andrea, Romanini Mauro

1997 Bettarelli Roberto Cerioni Simone Principi Enrico

Galeazzi Andrea, Franconi Filippo, Battistoni Andrea, Burzacca Daniele, Marinelli Andrea, Romanini Mauro, Mancini

1998 Marinelli Andrea Scannavini Michele Principi Enrico Franconi Filippo, Galeazzi Andrea, Borri Carlo

1999 Battistoni Andrea Scannavini Michele

Principi Enrico Franconi Filippo, Galeazzi Andrea, Borri Carlo, Cerioni Simone, Marinelli Andrea

2000 Battistoni Andrea Scannavini Michele

Principi Enrico Sassaroli Monia, Galeazzi Andrea, Borri Carlo, Cerioni Simone, Marinelli Andrea

2001 Sassaroli Monia Scannavini Michele

Galeazzi Alberto Galeazzi Andrea, Marinelli Andrea, Franconi Filippo

2002 Sassaroli Monia Scannavini Michele

Galeazzi Alberto Galeazzi Andrea, Marinelli Andrea, Franconi Filippo, Battistoni Andrea

2003 Sassaroli Monia Galeazzi Andrea, Marinelli Andrea,

Franconi Filippo, Battistoni Andrea

2004 Sassaroli Monia Galeazzi Andrea, Marinelli Andrea,

Franconi Filippo, Battistoni Andrea

2005 Franconi Filippo Sassaroli Monia, Galeazzi Andrea, Cerioni

Simone 2006 Franconi Filippo Scannavini Michele Cerioni Simone, Galeazzi Andrea 2007 Franconi Filippo Scannavini Michele Cerioni Simone, Galeazzi Andrea

Gattucci VincenzoBettarelli Roberto

Rossi RomanoGattucci VincenzoBettarelli Roberto

Rossi RomanoGattucci VincenzoBettarelli Roberto

Rossi RomanoGattucci VincenzoBettarelli Roberto

Scannavini Michele

Scannavini Michele

Scannavini Michele

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50

Gli Iscritti all’A.S.G.S.V.

Iscritti all'A.S.G.S.V.

15

34

43

5047

58

5250

47

4043

51

36

29 29

33

26

21 2123

20 2124

29

25

19

13 1315

13 14 1213

16

2425

0

10

20

30

40

50

60

70

1972

1974

1976

1978

1980

1982

1984

1986

1988

1990

1992

1994

1996

1998

2000

2002

2004

2006

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Nota dell’autore

Devo un ringraziamento particolare a Enrico Principi, Alberto eAndrea Galeazzi, Geniale Mariani, Monia Sassaroli, Filippo Franconi,Simone Cerioni, che mi hanno aiutato nella stesura attraverso i loro ricordie le molteplici fonti in loro possesso.

Un gringraziamento particolare al professore Francesco Saverio Di Leo.

Ringrazio, inoltre, il Consorzio Frasassi, con il cui contributo è stata rea-lizzato questo libro, che permetterà di tramandare alle nuove generazioni lameravigliosa avventura di un gruppo di giovani gengarini degli anni ottanta.

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INDICE

Prefazione

Il Comune di Genga

Costituzione del gruppo

Prime esperienze e prime esplorazioni

Esplorazioni impegnative

Il Buco Cattivo

Scoperta di una grotta a Monte Acuto

Altre esplorazioni

Altre iniziative

Ultime attività

Grotta del Latte di Monte

Grotta de Neno de Trosciò

I soci

INDICE

p. 5

p. 7

p. 8

p. 12

p. 17

p. 23

p. 26

p. 28

p. 36

p. 38

p. 40

p. 44

p. 48

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Finito di stampare nel mese di febbraio 2009dalla Digitech srl - Recanati

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