Storia della moda - uniroma1.it...La società del secondo impero era una società amorale e...

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STORIA DELLA MODA Benedetta Del Romano

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  • STORIA DELLA MODA Benedetta Del Romano

  • MAGASINS DE NOUVEAUTÉS

    Nel periodo napoleonico alle marchandes de modes si erano sostituiti imagasins de nouveautés, che vendevano tutti gli articoli riferitiall’abbigliamento e agli accessori.

    Esponevano la merce e spesso erano collocati nei Passages, gallerie copertededicate al commercio.

    Pian piano questi luoghi si organizzarono e negli anni ‘40 iniziarono adapparire le prime suddivisioni in reparti omogenei. Era l’inizio di un nuovomodo di acquistare e di un nuovo rapporto tra venditore e cliente.

    La nascente produzione industriale permetteva di vendere a prezzi piùaccessibili, la merce era esposta e visibile a tutti, anche a chi non avevaintenzione di comprare.

  • LA CONFEZIONE

    Nel 1824, a Parigi, Pierre Parissot aprì «La Belle Jardinière» dove vendere abitimaschili destinati al lavoro, confezionati in serie e nuovi.

    La cucitura doveva ancora essere eseguita a mano, quindi la serialitàriguardava solo il taglio delle pezze. Presto molti seguirono questo esempio.

    Naque il sistema di lavoro razionalizzato dello sweating system che radunavasarti o sarte, confezionisti e tagliatori in un unico atelier i quali affidavano adoperai a domicilio la finitura del capo.

    Per la donna il discorso era ancora diverso, perché questo tipo di confezioneera riservata a quegli indumenti che non necessitavano di essere modellatisul corpo.

  • I GRANDI MAGAZZINI

    Dopo un periodo di crisi economica durata un paio di anni si assistette ad unvero e proprio boom economico intorno al 1850.

    Le grandi Esposizioni Universali diventavano luoghi di esaltazione delnascente capitalismo e si cercò di trasformarli in forma stabile con lacreazione dei grandi magazzini.

    Il primo a venire alla luce fu il Bon Marché nel 1852, vennero poi il Louvre, ilPrintemps e via dicendo.

    Subito il loro successo fu tale che iniziarono ad inglobare le case intornofinendo per occupare interi isolati.

  • AU BON MARCHÉ Circa 1887

  • Il profitto sui singoli articoli era basso, questo significava che la mercedoveva essere venduta in enormi quantità e per far ciò era essenziale ilrapporto con l’industria.

    Ogni reparto era specializzato in un determinato settore merceologico ed eragestito da un responsabile che aveva sotto di sé gruppi di commessi prontiad aiutare i clienti che dovevano perdersi in tanta abbondanza di merci ecedere infine all’acquisto.

    Le vetrine erano il vero richiamo per il cliente che diventavano vere e proprieinstallazioni e le esposizioni interne diventavano vere e proprie messe inscena per pubblicizzare l’articolo di stagione.

    I GRANDI MAGAZZINI

  • I GRANDI MAGAZZINI XIX Secolo

  • XIX SecoloI GRANDI MAGAZZINI

  • CHARLES FREDERICK WORTH

    In un contesto storico in cui sono sempre più diffuse modalità d’acquistoimpersonali, iniziarono a nascere figure professionali nelle quali riporre lapropria fiducia e che sapessero consigliare durante gli acquisti.

    In questo contesto entra in scena Charles Frederich Worth che creò un nuovomodo di fruire la moda.

    C. F. Worth è considerato infatti il primo couturier in senso moderno.

    Worth viene indicato come il padre fondatore della haute couture: eglicreava nuove fogge e proponeva i propri modelli, curando al contempol’intera immagine della donna che vestiva.

  • C. F. Worth era nato Inghilterra, in una piccola cittadina del Lincolnshire, il 13 ottobre1825.

    Era stato apprendista in due noti negozi di tessuti londinesi per poi trasferirsi aParigi nel 1845.

    Dopo aver imparato il francese fu assunto prima come commesso nel grandemagazzino La Ville de Paris e poi nel magasin de modes di Gagelin, uno deiprincipali della città, specializzato in tessuti e scialli preziosi e di importazione.

    Dopo soli 5 anni divenne il responsabile del reparto sartoria.

    Ben presto si fece notare all’interno del magasin soprattutto per la sua idea diutilizzare una commessa, che poi divenne sua moglie, come modella per presentaregli scialli in vendita.

    CHARLES FREDERICK WORTH

  • CHARLES FREDERICK WORTH

    Marie Augustine Vernet Worth(1825–1898)

    Foto degli anni tra il 1850 e 1860

  • C. F. Worth iniziò quindi a proporre presso il magasin di Gagelin i primi capipronti che furono presentati anche alle Esposizioni Universali ottenendoanche i primi successi.

    Nel 1853 entrò in società con il nuovo proprietario di Gagelin, Octavio-François Opiguez-Gagelin, insieme al collega Ernest Walles.

    Dopo quattro anni iniziarono i primi dissensi tra i soci e nel luglio del 1858 fusciolta la società.

    In aprile Worth si era già messo in società con un vecchio collega de La Villede Paris di origine svedese, Otto Bobergh.

    CHARLES FREDERICK WORTH

  • Worth e Bobergh aprirono un atelier al n. 7 di rue de la Paix che in quelmomento non era al centro del bel mondo parigino, sebbene vi si trovasseroaltri negozi molto affermati, ma lo diventò ben presto quando fu costruito ilnuovo teatro dell’Opera, che modificò l’immagine del quartiere.

    La maison offriva un servizio alle clienti benestanti non del tutto sicure delproprio gusto: oltre alle stoffe, infatti, venivano proposti abiti esclusiviprogettati da Worth, con varie opzioni di tessuti e colori che venivanorealizzati poi su misura.

    La maison contava una ventina di impiegati.

    CHARLES FREDERICK WORTH

  • CHARLES FREDERICK WORTH

    Worth dichiarava che il suo lavoro consisteva principalmente nell’invenzionee che le sue clienti lasciavano a lui ogni scelta.

    La sua consacrazione arrivò dopo circa due anni, quando sua moglie fumandata dalla principessa Pauline von Metternich-Sàndor, nipote di Klemensvon Metternich, che era stato cancelliere austriaco presente al congresso diVienna, a proporle i modelli creati dal marito a prezzi convenienti.

    La principessa acquistò due modelli, uno da giorno e uno da sera cheindossò in occasione di un ricevimento a corte.

    Questo fece sì che gli abiti di Worth venissero notati a corte dall’imperatriceEugenia che divenne ben presto una cliente del couturier.

  • PAULINE VON METTERNICH-SÀNDOR 1864-1865

  • La società del secondo impero era una società amorale e opulenta,conservatrice e molto lontana dalla rivoluzione.

    L’imperatrice aveva il mito dell’Ancien Régime e la moda dell’epocaesprimeva una nostalgia per la moda pre-rivoluzionaria che si concretizzavanell’utilizzo di abiti sempre più larghi e che necessitavano di metri e metri ditessuto, sostenuti da crinoline esagerate.

    Worth non modificò la foggia di moda in questo periodo, ma proposemodelli più semplici. Aveva una grande conoscenza dei tessuti e ciò glipermetteva di correlare strettamente la forma dell’abito al tessuto utilizzato.

    CHARLES FREDERICK WORTH

  • Divenne famoso all’inizio per un modello da sera con un particolare utilizzo deitessuti: la pesante seta con cui era realizzata la gonna era ricoperta da un leggerotulle. Ciò faceva risultare l’abito molto lussuoso, ma soprattutto lo rendeva moltoleggero e frivolo.

    Quando la sua fama raggiunse l’aristocrazia iniziò ad osare di più utilizzando semprela moglie come modella e le corse di cavalli a Longchamp come passerella.

    Worth propose un piccolo coprispalle in merletto che consigliava come sostituzionedegli scialli in voga in quel periodo e un cappello che lasciava intravederel’acconciatura.

    Erano piccoli particolari, ma si trattava di modifiche delle fogge in uso proposte daun sarto grazie alla sua creatività, senza intervento di qualche aristocratica.

    CHARLES FREDERICK WORTH

  • CHARLES FREDERICK WORTH

    Elisabetta d’ AustriaFranz Xaver Winterhalter

    1865

  • Nel 1864 divenne il fornitore ufficiale dell’imperatrice Eugenia.

    La prima innovazione fu la creazione di un abito che si fermava alla caviglia eche rispondeva alla necessità dell’imperatrice di avere un abito che non leimpedisse di passeggiare liberamente.

    La novità che più di tutte incise sulla foggia dell’epoca però fu un nettoridimensionamento della crinolina: il volume venne spostato sul dietro conl’aggiunta di un breve strascico, la gonna, allo stesso tempo divenne piùelaborata.

    Nel 1869 la crinolina si ridusse ulteriormente, dando vita alla tournure, unsellino di crine rigido che sosteneva la parte posteriore della gonna.

    Il riferimento era chiaramente il manteau dell’ultimo periodo del regno diLuigi XIV.

    LE INNOVAZIONI

  • Negli anni settanta Worth aveva raggiunto una tale notorietà da avere, nel1870, circa 1200 dipendenti.

    Con la sconfitta di Sedan e il conseguente assedio di Parigi, Worth chiuse lamaison per un breve periodo. La vivacità di Parigi tornò però velocemente aifasti precedenti la guerra franco-prussiana.

    Gli abiti videro una riduzione del diametro delle gonne a favore di uneccesso di drappeggi e decorazioni. Il busto fu ridotto, con un effetto che fuchiamato «Joséphine», per evidenziare le decorazioni della gonna.

    VERSO LA TERZA REPUBBLICA

  • Negli anni Settanta Worth propose anche un altro tipo di abito chiamato princessrealizzato in un solo pezzo, eliminando la divisione fra gonna e corpetto emostrando l’abilità sartoriale del realizzatore.

    Questo abito però venne utilizzato principalmente per ricevere in casa.

    Nel 1874 iniziò una nuova moda che prevedeva un busto/corpetto staccato emodellato che arrivava ai fianchi. La sopragonna vene completamente aperta alcentro a mostrare la sottogonna o ulteriori drappeggi.

    Anche la tournure fu infine eliminata in modo da favorire una linea più aderente.

    Worth creò un’immagine di donna corazzata che ben si inseriva nell’immaginario delperiodo.

    In questi anni infatti la divisione dei ruoli probabilmente iniziava a mostrare le suecarenze e la paura che le donne potessero minare l’ordine sociale diventò una sortadi ossessione.

    LE INNOVAZIONI

  • CHARLES FREDERICK WORTH 1870 Circa

  • 1870 CircaCHARLES FREDERICK WORTH

  • Worth aveva assunto il ruolo di arbitro del gusto della nuova classedominante e rimase un punto di riferimento della borghesia che tramite il«consumo vistoso», successivamente teorizzato da Veblen, voleva imporre ilproprio ruolo nella società.

    Il costo di questi abiti così ricchi garantiva l’altissima qualità e limitava laclientela solo alle élite dell’epoca.

    Worth veniva trattato come un artista, egli creava un prototipo che poiveniva adattato alla cliente e poi veniva firmato tramite l’apposizionedell’etichetta con il suo nome.

    Inoltre salvo rarissimi casi i suoi abiti non venivano riprodotti sui figurinipubblicati sulle riviste, ma vi erano però moltissimi riferimenti alla suagrandezza.

    CHARLES FREDERICK WORTH

  • GLI ANNI OTTANTA

    Intorno al 1880 Worth si dedicò prevalentemente alla moda del revivalripercorrendo le epoche storiche del passato, facendosi ispirare da quadricelebri.

    Le fogge non si modificarono molto, ma a modificarsi erano dettagli, tessutie decorazioni.

    Questa ricchezza di elementi decorativi fece sparire la linea verticale degliinizi del decennio e vide il ritorno della tournure nel 1883, sebbene in unaforma più piccola che doveva sostenere un ampliamento posteriore dellagonna.

  • DEMI-CRONOLINEPRIMA E SECONDA TOURNURE

    XIX Secolo

  • Gli anni OttantaCHARLES FREDERICK WORTH

  • Gli anni OttantaCHARLES FREDERICK WORTH

  • GLI ANNI NOVANTA

    Agli inizi degli anni novanta Worth fu affiancato dal figlio Jean-Philippe che prese su di sé gran parte del lavoro creativo.

    Negli abiti di questo periodo si nota una concessione al giapponesismo e all’orientalismo imperante, limitatamente però per quanto riguarda i decori dei tessuti.

    Successivamente si impose una foggia più semplificata, che vide nuovamente l’eliminazione della tournure. La gonna si alleggerì e si semplificò e prese una forma a campana mentre spesso gli abiti erano tagliati a princess.

    Non terminarono i revival riproposti di volta in volta dalla maison che doveva rispondere ad una clientela d’élite che voleva restare alla moda senza troppe rivoluzioni. Un esempio sono le maniche à gigot.

  • LA MAISON WORTH

    Oltre alla moda storicista e ai revival ci fu anche un’’adesione alla nuovaestetica Art Nouveau anche se i tempi non erano ancora maturi per unsuperamento del gusto eclettico imperante.

    C. F. Worth morì nel 1895, ma la maison continuò ad essere un punto diriferimento per diversi anni, grazie all’opera del figlio e del nipote di Worth.

    Negli anni ’20 del novecento la maison perse il suo ruolo preminente erimase una sartoria dalla tradizione consolidata.

    La maison Worth sparì definitivamente intorno al 1950 quando fu vendutaalla Maison Paquin che la inglobò.

  • CHARLES FREDERICK WORTH Gli anni novanta

  • Gli anni novantaCHARLES FREDERICK WORTH

  • MAISON WORTH Gli anni novanta

  • È fuor di dubbio che Worth fu un personaggiosingolare che seppe imporsi anche grazie al suomodo di fare.

    Seppe conquistare la fiducia della sua clientela chenon aveva bisogno di altro consiglio se non il suo.

    Si atteggiò a tiranno delle sue clienti, ricevendolein abiti stravaganti, come un artista del passato.

    L’autenticità delle creazioni era garantitadall’etichetta e il couturier diventava un artista elavoratore intellettuale.

    CHARLES FREDERICK WORTH

  • La sua maison non era aperta a tutti, ma occorreva essere presentate peraccedere e nel salone si doveva attendere con riverenza.

    I contemporanei narravano di azioni «umilianti» delle signore più altolocateper farsi vestire da lui.

    Hippolyte Taine raccontava che egli ricevesse «superbamente steso su undivano, col sigaro in bocca, con indosso una specie di camiciotto di velluto»e dicesse alle sue clienti «Camminate, giratevi per bene. Tornate fra ottogiorni, vi creerò il vestito che fa per voi»

    Certo è che se non avesse avuto tra la sua clientela le dame della più altaaristocrazia europea probabilmente non sarebbe riuscito ad ottenere il ruolodi rilievo che si ritagliò nella storia della moda della seconda metàdell’Ottocento.

    CHARLES FREDERICK WORTH