storia del vino età antica

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Storia del vino in età antica Autore: prof. Marco Migliardi Sommelier AIS

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storia del vino in età antica

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Page 1: storia del vino età antica

Storia del vino in etagrave antica

Autore

prof Marco Migliardi

Sommelier AIS

Indice

bull Dalla preistoria alla Storia

bull Gli Egiziani

bull I Greci

bull Gli Etruschi

bull I Romani

hellip conclusione e Bibliografia

Nota lrsquoasterisco in una slide indica

la presenza di una nota

Le origini

bull La vitis vinifera ha 50 milioni di anni

bull ldquoPartigraverdquo dallrsquoIndia si espanse in Asia e in Mesopotamia In seguito in tutto il Mediterraneo

bull Lrsquoorigine del termine vino egrave la parola sanscrita ldquoVenardquo = amare da cui Venere

bull Evidente poi lrsquoanalogia tra vite = vita

bull La coltivazione della vite egrave Neolitica prima cresceva spontanea

Primi reperti 1

bull 1996 Mary Voigt scopre nel villaggio neolitico di Hajji Firuz Tepe nei monti Zagros una giara di 9 litri con residui di uva e vino datata 5100 anni ac

bull Ma il primo vino venne forse fatto per caso 10000 anni fa nel Caucaso

bull I primi vitigni sembra siano stati il Muscat e il Syrah

Giara di Firuz Tepe

Prime citazioni

bull Nellrsquoepopea di Gilgamesh

mitico re sumerico del 4000

ac crsquoegrave forse la prima

citazione ufficiale del vino

bull Poi crsquoegrave la Bibbia che fa

risalire a Noegrave la prima vite

piantata dopo il diluvio e

anchehellip la prima

ubriacatura

(Genesi 9)

bull La natura sacra del vino egrave

presente in ogni cultura

ldquoEbbrezza di Noegraverdquo di Michelangelo e di Bellini

Altre testimonianze

bull Al 2300 aC risalgono i primi documenti sulla coltivazione della vite e la produzione di vino provenienti da Ebla

bull I ritrovamenti nella cantina di Godin Tepe nellrsquoIran dimostrano che il vino era prodotto fin dalla metagrave del III mill

bull Da questo periodo le voci uva uve essiccate vino sono sempre piugrave numerose nei testi cuneiformi mesopotamici

bull Durante i secoli XIV e XIII numerose sono le citazioni letterarie provenienti dalle cittagrave-stato cananee (beviamo un calice di vino nella coppa drsquooro il sangue della vite)

bull Lrsquoiconografia mesopotamica illustra i diversi aspetti della vendemmia e della vinificazione mettendo in evidenza il carattere elitario e rituale di questo consumo

La diffusione del vino

Il primo vino

bull Nacque per caso da una fermentazione

spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia

degli acini

bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied

era probabilmente molto aspro

bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda

bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di

mare) miele aromi pece ()

bull Spesso anche resina che veniva usata per

rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla

LrsquoEgitto

bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite

bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi

Vino bevanda sacra

bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti

bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti

bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra

Le anfore egiziane

bull Collo stretto e due

manici facili da

trasportare in nave

(saranno simili in ogni

epoca antica)

bull Chiuse ermeticamente e

con dei sigilli che

riportavano il nome del

faraone e i dati sul vino

(zona di produzione

annata tipologia

giudizio)

Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)

iscrizione sul sigillo

Il bacino del Mediterraneo

bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale

bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto

bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia

bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 2: storia del vino età antica

Indice

bull Dalla preistoria alla Storia

bull Gli Egiziani

bull I Greci

bull Gli Etruschi

bull I Romani

hellip conclusione e Bibliografia

Nota lrsquoasterisco in una slide indica

la presenza di una nota

Le origini

bull La vitis vinifera ha 50 milioni di anni

bull ldquoPartigraverdquo dallrsquoIndia si espanse in Asia e in Mesopotamia In seguito in tutto il Mediterraneo

bull Lrsquoorigine del termine vino egrave la parola sanscrita ldquoVenardquo = amare da cui Venere

bull Evidente poi lrsquoanalogia tra vite = vita

bull La coltivazione della vite egrave Neolitica prima cresceva spontanea

Primi reperti 1

bull 1996 Mary Voigt scopre nel villaggio neolitico di Hajji Firuz Tepe nei monti Zagros una giara di 9 litri con residui di uva e vino datata 5100 anni ac

bull Ma il primo vino venne forse fatto per caso 10000 anni fa nel Caucaso

bull I primi vitigni sembra siano stati il Muscat e il Syrah

Giara di Firuz Tepe

Prime citazioni

bull Nellrsquoepopea di Gilgamesh

mitico re sumerico del 4000

ac crsquoegrave forse la prima

citazione ufficiale del vino

bull Poi crsquoegrave la Bibbia che fa

risalire a Noegrave la prima vite

piantata dopo il diluvio e

anchehellip la prima

ubriacatura

(Genesi 9)

bull La natura sacra del vino egrave

presente in ogni cultura

ldquoEbbrezza di Noegraverdquo di Michelangelo e di Bellini

Altre testimonianze

bull Al 2300 aC risalgono i primi documenti sulla coltivazione della vite e la produzione di vino provenienti da Ebla

bull I ritrovamenti nella cantina di Godin Tepe nellrsquoIran dimostrano che il vino era prodotto fin dalla metagrave del III mill

bull Da questo periodo le voci uva uve essiccate vino sono sempre piugrave numerose nei testi cuneiformi mesopotamici

bull Durante i secoli XIV e XIII numerose sono le citazioni letterarie provenienti dalle cittagrave-stato cananee (beviamo un calice di vino nella coppa drsquooro il sangue della vite)

bull Lrsquoiconografia mesopotamica illustra i diversi aspetti della vendemmia e della vinificazione mettendo in evidenza il carattere elitario e rituale di questo consumo

La diffusione del vino

Il primo vino

bull Nacque per caso da una fermentazione

spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia

degli acini

bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied

era probabilmente molto aspro

bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda

bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di

mare) miele aromi pece ()

bull Spesso anche resina che veniva usata per

rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla

LrsquoEgitto

bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite

bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi

Vino bevanda sacra

bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti

bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti

bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra

Le anfore egiziane

bull Collo stretto e due

manici facili da

trasportare in nave

(saranno simili in ogni

epoca antica)

bull Chiuse ermeticamente e

con dei sigilli che

riportavano il nome del

faraone e i dati sul vino

(zona di produzione

annata tipologia

giudizio)

Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)

iscrizione sul sigillo

Il bacino del Mediterraneo

bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale

bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto

bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia

bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 3: storia del vino età antica

Le origini

bull La vitis vinifera ha 50 milioni di anni

bull ldquoPartigraverdquo dallrsquoIndia si espanse in Asia e in Mesopotamia In seguito in tutto il Mediterraneo

bull Lrsquoorigine del termine vino egrave la parola sanscrita ldquoVenardquo = amare da cui Venere

bull Evidente poi lrsquoanalogia tra vite = vita

bull La coltivazione della vite egrave Neolitica prima cresceva spontanea

Primi reperti 1

bull 1996 Mary Voigt scopre nel villaggio neolitico di Hajji Firuz Tepe nei monti Zagros una giara di 9 litri con residui di uva e vino datata 5100 anni ac

bull Ma il primo vino venne forse fatto per caso 10000 anni fa nel Caucaso

bull I primi vitigni sembra siano stati il Muscat e il Syrah

Giara di Firuz Tepe

Prime citazioni

bull Nellrsquoepopea di Gilgamesh

mitico re sumerico del 4000

ac crsquoegrave forse la prima

citazione ufficiale del vino

bull Poi crsquoegrave la Bibbia che fa

risalire a Noegrave la prima vite

piantata dopo il diluvio e

anchehellip la prima

ubriacatura

(Genesi 9)

bull La natura sacra del vino egrave

presente in ogni cultura

ldquoEbbrezza di Noegraverdquo di Michelangelo e di Bellini

Altre testimonianze

bull Al 2300 aC risalgono i primi documenti sulla coltivazione della vite e la produzione di vino provenienti da Ebla

bull I ritrovamenti nella cantina di Godin Tepe nellrsquoIran dimostrano che il vino era prodotto fin dalla metagrave del III mill

bull Da questo periodo le voci uva uve essiccate vino sono sempre piugrave numerose nei testi cuneiformi mesopotamici

bull Durante i secoli XIV e XIII numerose sono le citazioni letterarie provenienti dalle cittagrave-stato cananee (beviamo un calice di vino nella coppa drsquooro il sangue della vite)

bull Lrsquoiconografia mesopotamica illustra i diversi aspetti della vendemmia e della vinificazione mettendo in evidenza il carattere elitario e rituale di questo consumo

La diffusione del vino

Il primo vino

bull Nacque per caso da una fermentazione

spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia

degli acini

bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied

era probabilmente molto aspro

bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda

bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di

mare) miele aromi pece ()

bull Spesso anche resina che veniva usata per

rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla

LrsquoEgitto

bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite

bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi

Vino bevanda sacra

bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti

bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti

bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra

Le anfore egiziane

bull Collo stretto e due

manici facili da

trasportare in nave

(saranno simili in ogni

epoca antica)

bull Chiuse ermeticamente e

con dei sigilli che

riportavano il nome del

faraone e i dati sul vino

(zona di produzione

annata tipologia

giudizio)

Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)

iscrizione sul sigillo

Il bacino del Mediterraneo

bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale

bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto

bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia

bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 4: storia del vino età antica

Primi reperti 1

bull 1996 Mary Voigt scopre nel villaggio neolitico di Hajji Firuz Tepe nei monti Zagros una giara di 9 litri con residui di uva e vino datata 5100 anni ac

bull Ma il primo vino venne forse fatto per caso 10000 anni fa nel Caucaso

bull I primi vitigni sembra siano stati il Muscat e il Syrah

Giara di Firuz Tepe

Prime citazioni

bull Nellrsquoepopea di Gilgamesh

mitico re sumerico del 4000

ac crsquoegrave forse la prima

citazione ufficiale del vino

bull Poi crsquoegrave la Bibbia che fa

risalire a Noegrave la prima vite

piantata dopo il diluvio e

anchehellip la prima

ubriacatura

(Genesi 9)

bull La natura sacra del vino egrave

presente in ogni cultura

ldquoEbbrezza di Noegraverdquo di Michelangelo e di Bellini

Altre testimonianze

bull Al 2300 aC risalgono i primi documenti sulla coltivazione della vite e la produzione di vino provenienti da Ebla

bull I ritrovamenti nella cantina di Godin Tepe nellrsquoIran dimostrano che il vino era prodotto fin dalla metagrave del III mill

bull Da questo periodo le voci uva uve essiccate vino sono sempre piugrave numerose nei testi cuneiformi mesopotamici

bull Durante i secoli XIV e XIII numerose sono le citazioni letterarie provenienti dalle cittagrave-stato cananee (beviamo un calice di vino nella coppa drsquooro il sangue della vite)

bull Lrsquoiconografia mesopotamica illustra i diversi aspetti della vendemmia e della vinificazione mettendo in evidenza il carattere elitario e rituale di questo consumo

La diffusione del vino

Il primo vino

bull Nacque per caso da una fermentazione

spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia

degli acini

bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied

era probabilmente molto aspro

bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda

bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di

mare) miele aromi pece ()

bull Spesso anche resina che veniva usata per

rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla

LrsquoEgitto

bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite

bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi

Vino bevanda sacra

bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti

bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti

bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra

Le anfore egiziane

bull Collo stretto e due

manici facili da

trasportare in nave

(saranno simili in ogni

epoca antica)

bull Chiuse ermeticamente e

con dei sigilli che

riportavano il nome del

faraone e i dati sul vino

(zona di produzione

annata tipologia

giudizio)

Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)

iscrizione sul sigillo

Il bacino del Mediterraneo

bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale

bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto

bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia

bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 5: storia del vino età antica

Prime citazioni

bull Nellrsquoepopea di Gilgamesh

mitico re sumerico del 4000

ac crsquoegrave forse la prima

citazione ufficiale del vino

bull Poi crsquoegrave la Bibbia che fa

risalire a Noegrave la prima vite

piantata dopo il diluvio e

anchehellip la prima

ubriacatura

(Genesi 9)

bull La natura sacra del vino egrave

presente in ogni cultura

ldquoEbbrezza di Noegraverdquo di Michelangelo e di Bellini

Altre testimonianze

bull Al 2300 aC risalgono i primi documenti sulla coltivazione della vite e la produzione di vino provenienti da Ebla

bull I ritrovamenti nella cantina di Godin Tepe nellrsquoIran dimostrano che il vino era prodotto fin dalla metagrave del III mill

bull Da questo periodo le voci uva uve essiccate vino sono sempre piugrave numerose nei testi cuneiformi mesopotamici

bull Durante i secoli XIV e XIII numerose sono le citazioni letterarie provenienti dalle cittagrave-stato cananee (beviamo un calice di vino nella coppa drsquooro il sangue della vite)

bull Lrsquoiconografia mesopotamica illustra i diversi aspetti della vendemmia e della vinificazione mettendo in evidenza il carattere elitario e rituale di questo consumo

La diffusione del vino

Il primo vino

bull Nacque per caso da una fermentazione

spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia

degli acini

bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied

era probabilmente molto aspro

bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda

bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di

mare) miele aromi pece ()

bull Spesso anche resina che veniva usata per

rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla

LrsquoEgitto

bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite

bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi

Vino bevanda sacra

bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti

bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti

bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra

Le anfore egiziane

bull Collo stretto e due

manici facili da

trasportare in nave

(saranno simili in ogni

epoca antica)

bull Chiuse ermeticamente e

con dei sigilli che

riportavano il nome del

faraone e i dati sul vino

(zona di produzione

annata tipologia

giudizio)

Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)

iscrizione sul sigillo

Il bacino del Mediterraneo

bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale

bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto

bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia

bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 6: storia del vino età antica

Altre testimonianze

bull Al 2300 aC risalgono i primi documenti sulla coltivazione della vite e la produzione di vino provenienti da Ebla

bull I ritrovamenti nella cantina di Godin Tepe nellrsquoIran dimostrano che il vino era prodotto fin dalla metagrave del III mill

bull Da questo periodo le voci uva uve essiccate vino sono sempre piugrave numerose nei testi cuneiformi mesopotamici

bull Durante i secoli XIV e XIII numerose sono le citazioni letterarie provenienti dalle cittagrave-stato cananee (beviamo un calice di vino nella coppa drsquooro il sangue della vite)

bull Lrsquoiconografia mesopotamica illustra i diversi aspetti della vendemmia e della vinificazione mettendo in evidenza il carattere elitario e rituale di questo consumo

La diffusione del vino

Il primo vino

bull Nacque per caso da una fermentazione

spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia

degli acini

bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied

era probabilmente molto aspro

bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda

bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di

mare) miele aromi pece ()

bull Spesso anche resina che veniva usata per

rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla

LrsquoEgitto

bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite

bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi

Vino bevanda sacra

bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti

bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti

bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra

Le anfore egiziane

bull Collo stretto e due

manici facili da

trasportare in nave

(saranno simili in ogni

epoca antica)

bull Chiuse ermeticamente e

con dei sigilli che

riportavano il nome del

faraone e i dati sul vino

(zona di produzione

annata tipologia

giudizio)

Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)

iscrizione sul sigillo

Il bacino del Mediterraneo

bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale

bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto

bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia

bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 7: storia del vino età antica

La diffusione del vino

Il primo vino

bull Nacque per caso da una fermentazione

spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia

degli acini

bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied

era probabilmente molto aspro

bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda

bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di

mare) miele aromi pece ()

bull Spesso anche resina che veniva usata per

rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla

LrsquoEgitto

bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite

bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi

Vino bevanda sacra

bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti

bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti

bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra

Le anfore egiziane

bull Collo stretto e due

manici facili da

trasportare in nave

(saranno simili in ogni

epoca antica)

bull Chiuse ermeticamente e

con dei sigilli che

riportavano il nome del

faraone e i dati sul vino

(zona di produzione

annata tipologia

giudizio)

Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)

iscrizione sul sigillo

Il bacino del Mediterraneo

bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale

bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto

bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia

bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 8: storia del vino età antica

Il primo vino

bull Nacque per caso da una fermentazione

spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia

degli acini

bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied

era probabilmente molto aspro

bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda

bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di

mare) miele aromi pece ()

bull Spesso anche resina che veniva usata per

rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla

LrsquoEgitto

bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite

bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi

Vino bevanda sacra

bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti

bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti

bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra

Le anfore egiziane

bull Collo stretto e due

manici facili da

trasportare in nave

(saranno simili in ogni

epoca antica)

bull Chiuse ermeticamente e

con dei sigilli che

riportavano il nome del

faraone e i dati sul vino

(zona di produzione

annata tipologia

giudizio)

Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)

iscrizione sul sigillo

Il bacino del Mediterraneo

bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale

bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto

bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia

bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 9: storia del vino età antica

LrsquoEgitto

bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite

bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi

Vino bevanda sacra

bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti

bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti

bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra

Le anfore egiziane

bull Collo stretto e due

manici facili da

trasportare in nave

(saranno simili in ogni

epoca antica)

bull Chiuse ermeticamente e

con dei sigilli che

riportavano il nome del

faraone e i dati sul vino

(zona di produzione

annata tipologia

giudizio)

Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)

iscrizione sul sigillo

Il bacino del Mediterraneo

bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale

bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto

bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia

bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 10: storia del vino età antica

Vino bevanda sacra

bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti

bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti

bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra

Le anfore egiziane

bull Collo stretto e due

manici facili da

trasportare in nave

(saranno simili in ogni

epoca antica)

bull Chiuse ermeticamente e

con dei sigilli che

riportavano il nome del

faraone e i dati sul vino

(zona di produzione

annata tipologia

giudizio)

Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)

iscrizione sul sigillo

Il bacino del Mediterraneo

bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale

bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto

bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia

bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 11: storia del vino età antica

Le anfore egiziane

bull Collo stretto e due

manici facili da

trasportare in nave

(saranno simili in ogni

epoca antica)

bull Chiuse ermeticamente e

con dei sigilli che

riportavano il nome del

faraone e i dati sul vino

(zona di produzione

annata tipologia

giudizio)

Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)

iscrizione sul sigillo

Il bacino del Mediterraneo

bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale

bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto

bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia

bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 12: storia del vino età antica

Il bacino del Mediterraneo

bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale

bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto

bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia

bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 13: storia del vino età antica

La civiltagrave minoico-micenea

bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino

bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)

bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)

bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 14: storia del vino età antica

Le colonie

bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia

bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale

bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)

bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 15: storia del vino età antica

La lavorazione del vino in Grecia

bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave

bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio

bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore

1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso

2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco

3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece

4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 16: storia del vino età antica

Il vino greco

bull Sicuramente aveva un gusto

assai diverso da oggi

bull Si preferiva il vino molto

dolce prodotto con uva

appassita

bull Spesso la dolcezza veniva

concentrata mediante

lebollizione che riduceva la

quantitagrave dacqua

bull Per la conservazione si

usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la

mistura di vino ed acqua

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 17: storia del vino età antica

Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica

dellantica Grecia utilizzata per bere il vino

bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa

Un giovane si accinge a riempire di

vino la sua Kylix 490 ac

Kantharos attico del 420 ac

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 18: storia del vino età antica

Il simposio

bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini

bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio

bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio

bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli

bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala

bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione

bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 19: storia del vino età antica

Il Kottabos

bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso

bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta

bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere

bull Significato augurale

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 20: storia del vino età antica

La bevanda di Dioniso

bull Il vino era anche una bevanda

sacra e le si dedicavano versi e

poemi (Omero)

bull La mitologia greca riconosceva

anche un dio del vino Dioniso

(Bacco a Roma Fufluns fra gli

Etruschi)

bull Liniziazione al culto di questa

divinitagrave prevedeva bere del vino e

in suo onore si celebravano le

cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso

dalla coscia di Zeus

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 21: storia del vino età antica

Dioniso

bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia

bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave

bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 22: storia del vino età antica

I satiri

bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 23: storia del vino età antica

Il poeta Alceo

bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio

bull In altri versi invita a bere senza moderazione

bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico

bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno

(a sin) il poeta Alceo

(sotto) Coppa a figure

rosse di Epegraveleios Ca

510 aC un

personaggio imberbe

mischia il vino con

lacqua con uno

skyphos

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 24: storia del vino età antica

Il vino e i filosofi greci

bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta

bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati

bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura

bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 25: storia del vino età antica

Il vino in Magna Grecia

bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite

bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente

bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione

bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 26: storia del vino età antica

Il Vino in Nord Italia

bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite

bull Ritrovamento di vinaccioli

bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta

bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco

abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi

di coltivazione

I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 27: storia del vino età antica

Gli Etruschi

bull Il salto di qualitagrave del vino

italico lo si deve perograve agli

Etruschi

bull Ersquo certo che dalla Toscana

esportarono viti e tecniche

in tutta lrsquoItalia del Nord tra

cui lrsquoalberata la vite che

cresce fino a 15 m legata ad

un albero tutore

bull Anche il nebbiolo

piemontese egrave originario da

innesti etruschi

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 28: storia del vino età antica

Le due culture

bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca

bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta

bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga

Vite greca

Alberata etrusca e

(sotto) a pergola

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 29: storia del vino età antica

Il vino etrusco

bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi

ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse

bull Preparazione

ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito

ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina

ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi

ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore

ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 30: storia del vino età antica

La Toscana

bull La vite forse era giagrave presente

prima degli Etruschi e non fu

quindi portata dai Fenici

bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo

bull Col vino si onoravano i

morti insieme alla danza e ai

flauti

bull Numerose le pratiche

religiose in onore di

Fufluns (Bacco) dio del

vino

Danze e libagioni in onore di Fufluns

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 31: storia del vino età antica

La societagrave etrusca

bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti

bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo

bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi

Tarquinia

Cagraventaro

etrusco

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 32: storia del vino età antica

I commerci

bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)

bull I commerci avvenivano in gran parte via mare

bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale

bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche

bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 33: storia del vino età antica

Le 3 fasi del commercio

bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi

bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea

bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 34: storia del vino età antica

Roma

bull Fin dai primi contatti con gli

Etruschi e ancor piugrave dopo la

conquista del 351 ac i Romani

cominciarono ad apprendere la

vinificazione

bull Col passar del tempo la qualitagrave

assunse livelli molto elevati

bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in

tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i

corsi dei fiumi

Trasporto di birra e vino Stele

funeraria romana I secdC

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 35: storia del vino età antica

La diffusione della vite nel 100dc

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 36: storia del vino età antica

La cultura vinicola

bull Venne favorita anche da unampia letteratura

ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo

ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo

ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni

ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci

ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 37: storia del vino età antica

I vitigni

bull Notevole patrimonio varietale

bull Vitigni da tavola e da vino

bull Questi erano distinti in tre classi

a seconda della qualitagrave

bull Plinio distingue tra circa 80 vini

di alta qualitagrave destinati alla

nobiltagrave e un centinaio di vini di

media e bassa qualitagrave destinati

per lo piugrave alla plebe

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 38: storia del vino età antica

I migliori vini

a) Raeticum

b) Albanum

c) Caecubum

d) Falernum

e) Pompejanum

f) Mamertinum

bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni

a

b c

d e

f

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 39: storia del vino età antica

Il Falernum

bull Marziale scrive un catalogo di vini ben

assortito e di grande valore documentario

bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei

vini rosso e passito addolcito col miele e

sempre molto invecchiato

bull Viene invece ripudiata e definita rozza la

pratica di bere vino schietto

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 40: storia del vino età antica

Comrsquoera il vino romano

bull Sempre diverso dal nostro

bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi

bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)

bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25

bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 41: storia del vino età antica

Usi e costumi

bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni

bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione

bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno

bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 42: storia del vino età antica

Quanto costava

bull Fiorente era il commercio del vino

bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al

minuto)

ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)

ndash i thermopolium (attuale bar)

bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum

bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro

Un banchetto romano

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 43: storia del vino età antica

Chi beveva

bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini

bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici

bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata

bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 44: storia del vino età antica

Terminologia vinaria

bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate

bull lixivium il mosto vergine

bull calcatores quelli che fanno la pigiatura

bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura

bull dolium recipiente che contiene il mosto

bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino

bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati

bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri

bull pagravetera ampio e basso vaso

bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato

bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 45: storia del vino età antica

Oggettistica

Dolium romano che poteva

contenere fino a 1200 litri di mosto

Patera

Simpulum Phiala

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 46: storia del vino età antica

Come si conservava

bull Non si faceva uso del

vetro

bull Come i Greci

usavano le anfore di

terracotta conservate

spesso in cantine

bull In Gallia si usavano

giagrave piccole botti di

legno da 35 litri

Anfore romane

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

bull httpwwwwinezoneit

bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 47: storia del vino età antica

La cantina romana del console Scaurus

II sec ac

bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino

bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino

bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale

bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino

bull le anfore troppo panciute erano proibite

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

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bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 48: storia del vino età antica

Il vino e il Cristianesimo

bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano

bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino

bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

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bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

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bull httpwwwsottocopertanet

Page 49: storia del vino età antica

Verso il Medioevo

bull Il Cristianesimo va visto quindi

come continuatore della cultura

materiale romana e come mezzo

per unrsquoulteriore diffusione del

vino in Europa

bull I primi monaci del IV-V sec

portavano sempre nei nuovi

monasteri che fondavano la

cultura della vite

bull Grazie a loro il vino sopravvisse

al periodo + oscuro il Medioevo

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

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bull httpwwwdiwinetastecom

bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 50: storia del vino età antica

e per concluderehellip

bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da

Roma allrsquoetagrave moderna

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

of the ldquoCassa di Risparmio di Verona

bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis

bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

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bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

bull httpwwwtaccuinistoriciit

bull httpwwwwikipediait

bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm

bull httpwwwsardinewsit

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bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

Page 51: storia del vino età antica

Bibliografia

bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969

bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989

bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999

bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications

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bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105

bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991

bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori

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bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione

bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart

bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano

bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari

bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano

COLUMELLA De Re rustica

PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV

VARRONE Res Rusticae I-II

VIRGILIO Georgiche II ndash III

MARZIALE Epigrammi

ORAZIO Odi

OMERO Odissea

Siti interessanti

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bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

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bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

bull httpwwwsottocopertanet

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Siti interessanti

sulla storia del vino

bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione

bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml

bull httpwwwvinilazioorg

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bull wwwvinoinreteit

bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm

bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml

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