Storia del pensiero linguistico 2020-2021, n. 6 · 2020. 12. 12. · viene altresì rivelato dai...
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Storia del pensiero
linguistico 2020-2021, n. 6Prof. Stefano Gensini ([email protected])
«Aristotelismo linguistico»
= De int. 16 a 1-9
(…) Ordunque, i suoni della voce [lett.: le cose
che sono nella voce] sono simboli [súmbola]
delle affezioni [pathémata] che hanno luogo
nell’anima, e le lettere scritte [graphemata]
sono simboli dei suoni della voce. Allo stesso
modo poi che lettere non sono le stesse per
tutti [tautà pâsi], così neppure i suoni sono i
medesimi; tuttavia, suoni e lettere sono segni
[semeîa], anzitutto, delle affezioni dell’anima,
che sono le medesime per tutti, e
costituiscono le immagini [omoiómata] di
oggetti [prágmata], già identici per tutti.
De int. 16 a 20-22; 28-29 (trad. Colli)
Il nome è così suono della voce, significativo per convenzione il quale
prescinde dal tempo [phonè semantikè katà synthéken, áneu chrónou] ed
in cui nessuna parte è significativa, se considerata separatamente. Nel
nome proprio ‘Benedetto’ difatti, il termine ‘detto’ in sé e per sé non
significa nulla, mentre tale termine ha un significato nel discorso ‘bene
detto’. (…) Abbiamo detto ‘per convenzione’ in quanto nessun nome è
tale per natura [phúsei]. Si ha un nome, piuttosto, quando un suono della
voce diventa simbolo [génetai súmbolon], dal momento che qualcosa
viene altresì rivelato dai suoni inarticolati [ oi agrámmatoi psóphoi] – ad
esempio delle bestie – nessuno dei quali costituisce un nome
Piani in gioco nel segno linguistico
Suoni della voce ≠ (non sono gli stessi per tutti)
S i m b o l i
Affezioni dell’anima = (sono le stesse per tutti)
I m m a g i n i
Cose, fatti = (sono le stesse per tutti)
Il rapporto fra affezioni e suoni vocali si stabilisce «per
convenzione» (katà sunthéken, in lat. mediev. Ex instituto, ad
placitum, positione, arbitrarie]
Da Quinto Severino Boezio traduzione / commento del De interpretatione
(475/477 - 524/526
d.C.)
Le due fasi del pensiero di Ludwig
Wittgenstein (1889-1951)
Logisch-philosophische Abhandlung (1921) poi in volume pref. di B. Russell
Tractatus Logico-Philosophicus, trad. inglese a cura di F.P. Ramsey e C.K.
Ogden, London, 1922.
Tractatus Logico-Philosophicus, trad. e introduzione critica di G.C.M.
Colombo, Fratelli Bocca, Milano-Roma, 1954. (1° ed. ital)
Tractatus Logico-Philosophicus, trad. it. a cura di A.G. Conte, Einaudi,
Torino, 1989. (ed. standard)
SECONDA FASE
Philosophische Untersuchungen (postumo, 1953), tr.it. Ricerche filosofiche a
c. di M. Trinchero, Torino, Einaudi 1967
Un punto di vista puramente logico
«… data l’assoluta noncuranza di W. per lo sfondo fisico, fisiologico, psicologico, storico, dell’uso del linguaggio, il lettore del Tractatus deve sforzarsi di concepire le proposizioni dal punto di vista puramente logico, ossia prescindendo da qualcunque considerazione che non concerna il loro rapporto con nozione di verità» (Pasquale Frascolla, TLP. Introduzione alla lettura, Carocci, Roma 2000).
Ci facciamo
immagini dei fatti
Wir machen uns
Bilder der
Tatsachen
L’immagine ha
in comune col
mondo la forma
della
raffigurazione
(Abbildung)
2.203 …
perché si
tratta di una
forma
puramente
logica,
indifferente ai
casi concreti
Proposizione
traduce Satz /
Proposition,
«enunciato
dichiarativo»
Segno
proposizionale
traduce
Satzzeichen
Relazione
«proiettiva» nel
senso della
geometria.
3.22 «è rappresentante»
nell’orig. ted. «fa le veci di»
Commento di T. De Mauro,
Introduzione alla semantica
(Laterza, Bari 1971, 2nda
ed.), p. 100-101
Le Ricerche rovesciano la prospettiva
Il linguaggio «primitivo» descritto
da Agostino ricalca esattamente
il modello «aristotelico»: i nomi
come etichette di oggetti del
mondo
Una molteplicità di «giochi linguistici»
Non entità fisse, ma somiglianze di
famiglia
Il significato come uso
Ricerche, p.
33 ed. it.
Commento di
TdM,
Introduzione
alla
semantica, p.
205.