Storia #1 - palazzostrozzi.org in in tweet_121207031622.pdfStoria #1 Portava la barba lunga e folta...

8
Storia #1 Portava la barba lunga e folta del colore del mare del nord, ma al tatto era calda come la lana, dalla sua mongolfiera si vedeva il mondo intero. Si voltò; i confini si erano dissolti. Razionalizzò. Era il suo occhio annebbiato a mancare di nitidezza? No! Era altro… Era il futuro ad essere annebbiato, su quel sogno era caduto un velo di nebbia che lo rendeva cristallizzato, era fermo, ma ancora più luminoso. Pensieri e desideri si fecero materia; tutto finalmente prese LA FORMA. Non una forma. Sorrisi e camminai nella mia nuova realtà. Storia #2 There are seven roads to happiness; Thursday is one of them And on Monday a child was born and the war finished because of his beauty The child cared deeply for the words he envoked into the world Storia #3 E venne l’ora del tramonto e il guerriero scrutava l’orizzonte temendo che da un momento all’altro potesse arrivare il nemico. Aveva imparato dai pirati a strappare le bottiglie senza cavatappi e dagli indiani a camminare senza far rumore. … il fumo pesante della sigaretta, luce soffusa e lui guardandomi con quello sguardo così tenero e nello stesso tempo mettendo a nudo la mia anima. Sorrisi; il silenzio e l’ironia delle parole non dette. Ma noi sappiamo tutto. Gli avevano tagliato i baffi e non sembrava più nemmeno lui. Ora era solo un vecchino indifeso, sparito il piglio brusco, sparita la baldanza. L’infermiera decise: Mandarino , bottigliette di plastica, quaderni, bicchieri, cartolina, penne, cavatappi, agenda, telefono. Quello era sempre stato il suo dono leggere il pensiero delle persone, sembrava essere svanito quando poi… All’improvviso tutto cambia…

Transcript of Storia #1 - palazzostrozzi.org in in tweet_121207031622.pdfStoria #1 Portava la barba lunga e folta...

Storia #1Portava la barba lunga e folta del colore del mare del nord, ma al tatto era calda come la lana, dalla sua mongolfiera si vedeva il mondo intero.

Si voltò; i confini si erano dissolti. Razionalizzò. Era il suo occhio annebbiato a mancare di nitidezza? No! Era altro…

Era il futuro ad essere annebbiato, su quel sogno era caduto un velo di nebbia che lo rendeva cristallizzato, era fermo, ma ancora più luminoso.

Pensieri e desideri si fecero materia; tutto finalmente prese LA FORMA. Non una forma. Sorrisi e camminai nella mia nuova realtà.

Storia #2There are seven roads to happiness; Thursday is one of them

And on Monday a child was born and the war finished because of his beauty

The child cared deeply for the words he envoked into the world

Storia #3E venne l’ora del tramonto e il guerriero scrutava l’orizzonte temendo che da un momento all’altro potesse arrivare il nemico.

Aveva imparato dai pirati a strappare le bottiglie senza cavatappi e dagli indiani a camminare senza far rumore.

… il fumo pesante della sigaretta, luce soffusa e lui guardandomi con quello sguardo così tenero e nello stesso tempo mettendo a nudo la mia anima. Sorrisi; il silenzio e l’ironia delle parole non dette. Ma noi sappiamo tutto.

Gli avevano tagliato i baffi e non sembrava più nemmeno lui. Ora era solo un vecchino indifeso, sparito il piglio brusco, sparita la baldanza. L’infermiera decise:

Mandarino , bottigliette di plastica, quaderni, bicchieri, cartolina, penne, cavatappi, agenda, telefono.Quello era sempre stato il suo dono leggere il pensiero delle persone, sembrava essere svanito quando poi…

All’improvviso tutto cambia…

Storia #4Era una notte buia e tempestosa.

Un broccolo si credeva un baobab e guardandosi attorno non capiva perché non riusciva a trovare tracce della savana.

La carota leone ruggiva perché non voleva essere mangiata. Intorno era tutto bianco: “nella savana nevica?” si chiese il broccolo…

Erano nel piatto di Pino che si mangiò la sogliola (altra compagna di ‘viaggio’). Il broccolo disse: “comincio a preoccuparmi…”

E senza accorgersi del tempo che passava camminarono insieme fino all’ora del tramonto. Il sole li illuminava vicino al broccolo nella savana.

Il pianto della cipolla: per chi non ti ama un anno è poco per dimenticare tutto basta solo quello brutto. Ho attraversato chilometri e tu non c’eri lì accanto a me…

Storia #5C’era una volta una principessa mora che cercava la sua storia… chi la trova?

Le aveva perse un pomeriggio d’inverno quando, affacciandosi al balcone, le erano scivolate via dalla tasca; il vento…

Il vento le ha portate nel bosco e la fata Luna le legge ai folletti.

I folletti si sono persi nel buio del giorno spaesati come in un sogno, un sogno fantastico che non ha mai fine…

C’era un folletto che cantava. Le parole e i pensieri scorrevano come fiumi. Le mani ghiacciate, i pensieri distesi.

Storia #6Mi chiamo Tiziano ma mi chiamano Tizio. Vengo da San Martino in provincia di Modena. C’è stato… scusate, problema tecnico…

Credo i bicchieri d’acqua non esistano. Sarebbe opportuno ricordarlo, ma a pochi, interessa. Come leggere in teche musicali racconti di avi che non ci riguardano.

Mi domando cosa pensano i teski di me del mio modo di appartenere alla carne essendo io fautore del mio interno pulsare.

Storia #7Nonostante tutto il tempo passato nulla era cambiato. Guardò fuori dal finestrino e vide la città che una volta aveva considerato casa. Adesso era davvero solo:

La cosa più difficile è ascoltare se stessi dopo aver perso la propria anima ma così è se vi pare.

Storia #8Ich habe keine Ahnung warum ist dieser Gitarre Spieler so traurig, sagte Herr Meyer! Vielleicht ehlt er sich allein; es kann schon sein!

Sehr. Wahrscheinlinch spurt Er sich die Trsazendez des Lebens Dachte Bianca. “Was machen wir hier?”“Nichts. Nichts” Sagte Nietsche.

Storia #9I waited and waited and you didn’t come, but I didn’t mind. I listened to the birds.

Storia #10Vorrei sapere ke fine hai fatto, ma l’angoscia mi uccide, ignorare ogni sentimento: almeno ci pro-vo…

Persa tra i fogli la parola giovedì non trovava più il suo posto. Triste e sperduta solo a Strozzi si sentì di nuovo a casa.

Storia #11L’uomo, sotto l’ombrello, aveva un’aria triste e sconsolata. Ad un tratto l’ombrello volò via…

Senza considerare la pioggia, attraversò la strada e si ritrovò tra le braccia di Miguel! Lui non la riconobbe…

“E tu chi saresti?” si sollevò il cappello e disse.

Lei sorrise e disse: “stamo a vive un sogno!”

I would have liked to know this before because now I wish an other train waiting for me…

ERA UN SOGNO IN INGLESE. ERA UN SOGNO IN INGLESE.

“E se ti avessi detto tutto di me, mi avresti forse tenuta più stretta? Il mio petto sarebbe stato forse meno dilaniato dalle lame che ingoio ad ogni pensiero?”

Una nuova musica risuonava nell’aria e tutti capirono che il meglio doveva ancora arrivare…

Le meilleur c’est maintenant, il meglio è oggi.

All’improvviso iniziò a piovere.

E tutti uscirono per strada, con le galoche ai piedi, saltando nelle pozze, felici come bambini, ballando e ridendo;

perché alla fine è bello quando piove sul bagnato. E ti è volato via l’ombrello.

Storia #12To do list for tonight: work, work,work; what I did instead: shared an aperitivo with great friends. Thursday well spent. Work less. Play more.

At the age of four I used to draw full nude figures thinking that is what all real master artists do!

Storia #13Aveva sempre desiderato quella casa in collina e ora che l’avevano messa in vendita, sentiva nel suo cuore una specie di pericolo. Chi l’avrebbe comprata?

Sono io che l’ho comprata; e ogni giorno ti guardo, e ti penso. Mi domando perché? Perché hai paura? Magari di me? Magari di questa casa in collina?

Mi piaceva il passato, è il futuro che mi fa paura, mio, tuo, di questa casa… che ne farai?

GIÀ IL MONDO INTERO! Era quello che lo spaventava, allora perché voleva sbarazzarsi di quella casa.

Il rumore dei suoi passi mi conduceva al suo volto; era assorto e pieno di bellezza; riuscivo a vederlo dentro di me.

Storia #14La permanente della portinaia le ricordava gli anni ’80, quando entrava in casa di sua nonna e gli occhiali le si appannavano.

L’odore acre della tappezzeria polverosa, il sibilo forte di una teiera in tensione e grida vuote di tv:

questa era Cecile.

Hamburger patatine fritte, Coca Cola… aveva sognato con questo momento, poi squilla il telefono:

Era Marina che stava diventando pazza cercando una scatola per la sua libreria nella spazzatura!

It couldn’t be easy to tell him the truth. A small lie might have made it easier! She typed a tiny one and she started to…

To to to il telefono squillava a vuoto. È stato quel giorno che a Portotalle uccisero Antonia. La trovarono riversa su…

Storia #15Lucia ha un gatto: è rosso, peloso e fa le fusa a chiunque entri in salotto. Marco, il gatto, è davvero uno che pensa molto.

Blom! Blom! Blom! Quando il giardino d’ortensia fiorirà, il mio futuro cambierà.

Si era guardato allo specchio: i suoi ‘capelli’ erano troppo lunghi. Andò dal barbiere e se li fece tagliare. Il barbiere gli offrì un caffè.

E fu così che entrò Lucia; anche lei domandò di tagliarsi i capelli. Marco la guardò pensando

Quando si incontrarono per la prima volta a Istanbul in un museo di fotografia, e lui cercava di scappare da una coppia di innamorati.

Siamo qui con le scarpe sporche di polvere di marmo e i capelli che si rincorrono tra i blocchi di una città contemporanea.

Il micio avendo un taglio nuovo ebbe un’idea: si tolse le scarpe. Per la prima volta pensò di avere dei cuscinetti strafighi.

Lucia guardò Marco negli occhi: ‘ma il gatto? Dov’è il gatto?’ disse Lucia. ‘Non pensare al gatto, per una volta pensa a noi’.

Storia #16Era scappata dal mulino. Vedeva solo nebbia rossa in realtà era semplicemente circondata da mosche e continuava a correre.

Era lei stessa una mosca e ronzare fu il suo destino.

Il bar era pieno di un rumoroso silenzio, una cameriera guardava svogliata il traffico di mezzogiorno, mi sedetti aspettando che si accorgesse di me.

E cominciai a naufragare nei miei pensieri poi il fischio di un treno mi riportò al presente.

Just arrived in the city. Tired but excited. What will the week bring. I’m fifty on Saturday. Here’s to the next fifty years.

Storia #17Pour Maman, qui obtint son diplome e steno-dactylo en 1946 avec mention TB. Sa fille est beau-coup moins douée. C’est plus facile sur l’ordinateur.

Signé: Lenquiq COURTAS_St Brieuc_ Francoucou moi c’est Gireg je suis dunandball.

Storia #18One day I will perform miracles. In the meantime I will put one word after another…

How knows? No one.. but some thinks we must do for live this life.

Storia #19La mamma mi ha detto che ho la disforia di genere e che se faccio una cura di testosterone torneranno a piacermi le donne.

Storia #20Mi parola es sin nombre. Guardo el recuerdo de ninguno? Estrano recuerdo. Tengo un perro que cojea. Un reloj roto y un sueno que no llecaaaa.

Storia #21La caverna si illuminò e ad un tratto non sentivo più freddo, era arrivato il momento di iniziare a camminare e così feci.

Storia #22Vorrei cualcuna volta un altro paese. Hai ascoltato bene. Un altro paese dove la semplicità, l’amore, e la pace sono possibili. Respira pulito, lo ringrazierete.

Storia #23E lui le chiese: dove stai andando?Lei: Vado da mia madreLui: Tua madre è morta due mesi fa

Lei: Ho un’altra madre.

Storia #24A volte dare un’immagine sbagliata per nascondere ciò che sei, la voglia di ridare la giusta impressione…

Storia #25La ragazza seduta da sola al tavolino del bar sfogliava distrattamente il suo libro, ma si capiva chiaramente che pensava ad altro.

Fuori dalla finestra le persone indaffarate camminavano per la strada, davanti a lei un pacchetto di sigarette, un caffè e una pagina bianca.

“Forse oggi sono un po’ stanca per affrontare la pagina bianca…”

Ed era sola davanti alla macchina da scrivere con la ‘sconvolgente’ consapevolezza che quello che scrivi non si può cancellare.

I just followed a girl that looks interesting an now I’m here at the museum and can tell my story great! Tomorrow I will follow another person in the street of Florence; it will be another surprise were my walk will end…

Continuò a camminare, un passo dopo l’altro, nessun pensiero, solo il rumore dei suoi passi e la strada davanti a sè.

La sua filosofia era stata sempre stata quella della condivisione, ma era giunto il momento di inizi-are un nuovo percorso… da sola

Fu solo allora che le venne in mente che era il suo compleanno, l’unico giorno dell’anno dove ni-ente poteva essere programmato.

Entrò in pescheria e si regalò un tonno enorme! Ma il tonno era vivo e le disse:

“Non mi ha ucciso Pinocchio, ci sei riuscita te brutta stronza oh!!!”

Storia #26Habia salido del trabajo y se disponia camino del Palacio, donde iba a cenar con un viejo amigo holandes…

Andarono a cena, ma lei chiamò al palazzo pensando a quegli hamburger che loro si sarebbero

mangiati senza di lei.

Poi spuntò un cuoco con una borsa piena; “tieni” le disse. Sono gli avanzi della giornata. Ma sono buoni.

“Fanculo!” pensò lei salendo in auto, direzione Mc Drive.

Storia #27Tempo verrà in cui con esultanza saluterai te stesso arrivato alla tua porta…

Storia #28“Se deve odiarmi, i’signore lo faccia per ultimo; cosicché io abbia potuto già assaporare altri dolori i quali tuttavia smetteranno di avere valore di fronte alla sua perdita”.