Un “Futuro fertile”: politico ed economico · esponenti del mondo politico, economico e...

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Poste Italiane Spa - Sped. in a.p. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Rovigo • Anno LXVI • Nr. 4 • Aprile 2010 Un convegno a Roma alla presenza del presidente Giorgio Napolitano nella ricorrenza del 150° dell’Unità d’Italia L’agricoltura nella storia della nostra nazione “O ccorre ribadire con forza che se l’agricoltura ha un posto di rilievo nella storia d’Italia il merito va a milioni di imprese e di imprenditori, che hanno operato in un regime di libera scelta più che di libero mercato ed hanno dimostrato di saper guardare all’interesse collettivo”. Queste le parole del presiden- te di Confagricoltura Federico Vecchioni nel suo intervento in apertura del conve- gno “L’agricoltura nella storia d’Italia”, svoltosi il 15 aprile all’Auditorium della Conciliazione in Roma alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Na- politano, in occasione del 150° anniver- sario dell’Unità d’Italia. All’evento hanno partecipato numerosi i politici. S i può già presentare la domanda per le misure di diversificazione previste nel Psr Veneto 2007-2013 nell’ambito dell’Asse Leader: i primi bandi di finanziamento (avviati dal Gal Delta Po) sono stati pubblicati sul Bur della Regione Veneto n.34 del 23 aprile, la scadenza è il 21 giugno prossimo. Entro maggio è prevista invece la pubblica- zione dei bandi gestiti dal Gal Adige. I bandi riguardano una serie di misure studiate per fornire al mondo agricolo l’ opportunità di accedere a fondi per le attività multifunzionali e l’ammodernamento delle strutture agricole, per aumentare la competitività e la qualità delle produzioni e dei servizi offerti sul territorio. I bandi sono stati illustrati nella conferenza di presentazione alla quale hanno partecipato i presidenti dei due Gal, Alberto Faccioli (Gal Adige) e Francesco Peratello (Polesine Delta Po) con il direttore Stefano Fracasso; Isi Coppola (assessore regionale allo Svilup- po economico); Tiziana Virgili (presidente Provincia di Rovigo) e Lorenzo Belloni (presidente Camera di commercio di Rovigo). Per la misura 311 azione 1 “Creazione e consolidamento di fattorie plurifunzionali” l’importo messo a bando dal Gal Adige è di 250.000 euro; dal Gal Delta Po 300.000 euro. Per la misura 311 azione 2 “Sviluppo dell’ ospitalità agrituristica” gli importi messi a bando assommano rispettivamente a: Gal Adige 600.000 euro; Gal Delta Po 1.050.000 euro. Due gli incontri per saperne di più: il 4 maggio ad Adria, Ostello Amolara alle 17.45; il 5 maggio a Ficarolo, Villa Schiatti-Giglioli alle 21. Informazioni: ufficio Caa, telefono 0425/204432 o 204433. Gal: pronti i primi bandi dell’Asse Leader Taormina. Molti consensi dai protagonisti del mondo agroalimentare per il progetto innovativo di Confagricoltura Un “Futuro fertile”: politico ed economico Tra gli obiettivi: semplificazione delle norme, economie di scala e migliore commercializzazione L a quarta edizione del Forum “il Futu- ro fertile” di Confagricoltura ha riu- nito a Taormina dal 25 al 27 marzo molti esponenti del mondo politico, economico e finanziario italiano, con una folta pre- senza di protagonisti del mondo agroa- limentare. All’evento hanno preso parte importanti rappresentanti della Comu- nità europea, come il neo Commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos e il presidente della Commissione agricol- tura del Parlamento europeo Paolo de Castro. Federico Vecchioni ha illustrato il piano per la competitività e la moder- nizzazione delle imprese elaborato da Confagricoltura. Due gli scopi principali: ridurre il peso economico dell’acquisto dei mezzi tecnici sostenuto dalle aziende e dare più valore alle produzioni agricole attraverso maggior dinamismo nella fase di commercializzazione. Il piano (aperto a tutti gli agricoltori e anche agli altri soggetti della filiera) prevede in pratica la costruzione di una rete commerciale na- zionale che risponda a criteri di efficienza gestionale e minimizzazione dei costi di struttura. La proposta ha raccolto ampi consensi e volontà di collaborazione da più parti. Di stretta attualità gli argomenti e le problematiche affrontati durante i tre giorni del meeting siciliano. Tra questi: È corretta la gestione dei Fondi Finbieticola Una campagna stampa attuata con il solo scopo di provocare divisioni nel mondo dei bieticoltori I n questi giorni Finbieticola-Terrae e l’Associa- zione nazionale bieticoltori (Anb) sono oggetto di una campagna stampa che tende a coinvolge- re anche Confagricoltura ai suoi massimi livelli rappresentativi. Anb, amministrata oggi da soci di Confagricol- tura, è l’organizzazione più rappresentativa a livello nazionale degli interessi dei bieticoltori, anche dopo la drastica riduzione della produzio- ne bieticola. La questione riguarda l’impiego dei fondi a di- sposizione di Finbieticola per la riconversione del settore bieticolo: si mette in relazione quei fondi con l’aiuto accoppiato destinato agli agri- coltori che hanno proseguito la coltivazione del- le bietole. È del tutto illusoria e provocatoria la dichiarazione che quei fondi possano essere uti- lizzati per l’integrazione del prezzo delle bietole. Finbieticola non ha il compito né la possibilità di distribuire ai bieticoltori quei fondi, bensì di utilizzarli in azioni di riconversione della bieti- coltura stessa. Le scelte dell’Unione europea sulla riduzione del settore bieticolo furono peraltro fortemente con- trastate da Anb e da Confagricoltura, ma non da altre organizzazioni agricole. Quelle scelte hanno portato a partire dal 2006 a una drastica riduzione della produzione bieticola. A fronte della riduzione, l’Unione europea attivò una serie di aiuti temporanei per le società sac- carifere che rinunciarono alla produzione, con lo smantellamento, la chiusura e la riconversione degli impianti di produzione. Finbieticola - di cui Anb è il socio di riferimento - su concorde richiesta di tutte le associazioni del setto- re (Anb, Cnb, Abi) partecipò nel 2001 con Coprob e Sadam all’acquisizione dell’Eridania e di tutti i suoi stabilimenti, con le risorse di cui disponeva e inde- bitandosi pesantemente. Successivamente Finbieti- cola e Coprob costituirono Italia Zuccheri. Italia Zuccheri, nell’ambito del taglio alla produ- zione, si impegnò a mantenere un solo impianto (a Pontelongo) e a riconvertire i quattro zucche- rifici chiusi (tra cui Bondeno e Casei Gerola, Por- to Viro) ottenendo gli aiuti previsti dalla norma- tiva comunitaria e nazionale di attuazione. Anb ha sempre agito nell’interesse del settore e dei bieticoltori, così come continua a fare oggi anche nell’attuale situazione in cui, attraverso la controllata Finbieticola-Terrae, sta riconverten- do gli ex zuccherifici di Bondeno e Casei Gerola e si sta impegnando nella riconversione dei restan- ti ex zuccherifici. L’uso delle risorse è stato contestato avanti al Tar del Lazio proprio da produttori e istituzioni che fanno riferimento allo zuccherificio del Molise, che non aderì alle misure di ristrutturazione del settore e ora chiede interventi per il manteni- mento di un impianto che molto difficilmente potrà essere competitivo. Finbieticola è certa di dimostrare, in tutte le sedi, la correttezza del proprio operato, la legittimità delle proprie scelte e soprattutto di aver sempre agito nell’interesse del mondo agricolo. La campagna stampa di questi giorni ha il solo scopo di provocare divisioni nel mondo dei bieti- coltori e in generale nel mondo agricolo, che vive già una situazione di grande difficoltà, accentua- ta dai ritardi negli interventi da tempo richiesti per dare maggiore competività al settore. Sono risorse destinate alla riconversione del settore: non c’è alcuna relazione con l’aiuto accoppiato la green economy (con la presentazione della prima parte del Rapporto sulle bioe- nergie in Italia a cura di Nomisma) e l’at- teggiamento dei consumatori italiani nei confronti dei prodotti agricoli (con l’in- dagine svolta da Ispo per conto di Conf- agricoltura). Alcuni degli ospiti presenti alle diverse sessioni: il premio Nobel Rita Levi Montalcini, il ministro Stefania Pre- stigiacomo (Ambiente), il sottosegretario allo Sviluppo economico Adolfo Urso, il direttore del Corriere della Sera Ferruc- cio de Bortoli. Numerosi gli esponenti del mondo finanziario e impreditoriale. Il Commissario Ue per l’Agricoltura Da- cian Ciolos ha annunciato la predisposi- zione di un pacchetto di misure imme- diate in favore del settore agricolo. “Va alimentata la cultura di impresa e del- l’impresa agricola in particolare - ha sotto- lineato Vecchioni - perché siamo un popo- lo che guarda quasi con troppa diffidenza all’attività imprenditoriale come elemento di crescita e di sviluppo. L’impresa agricola è depositaria di valori universali; curare l’impresa significa tenere in considerazio- ne questi valori. In particolare, è compito dell’agricoltore gestire i beni comuni per tramandare alle generazioni future tutto quanto ha ottenuto senza depauperarlo”. All’incontro hanno partecipato il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi e il profes- sor Roberto Fanfani dell’Univerisità di Bologna. Nella ricorrenza del 150° dell’Unità, Confagricoltura ha realizzato inoltre la mostra ‘’Evoluzione dell’agricoltura, cre- scita del Paese’’, che è stata proposta al pubblico il 16 e 17 aprile in due sale dello storico Palazzo della Valle, sede nazionale di Confagricoltura a Roma, per racconta- re con immagini e documenti, l’evoluzio- ne dell’agricoltura italiana, dall’unità ad oggi. Tante le immagini, le fotografie in bianco e nero che la Fototeca dei Georgo- fili di Firenze ha prestato a Confagricol- tura, e poi le vecchie raccolte del glorioso periodico di Confagricoltura, che festeg- gia oltre 60 anni di pubblicazione. Alle pagine 6 e 7 L’incontro tra Federico Vecchioni e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano A pagina 5

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Poste Italiane Spa - Sped. in a.p. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46)art. 1, comma 1, DCB Rovigo • Anno LXVI • Nr. 4 • Aprile 2010

Un convegno a Roma alla presenza del presidente Giorgio Napolitano nella ricorrenza del 150° dell’Unità d’Italia

L’agricoltura nella storia della nostra nazione “Occorre ribadire con forza che

se l’agricoltura ha un posto di rilievo nella storia d’Italia il merito va a milioni di imprese e di imprenditori, che hanno operato in un regime di libera scelta più che di libero mercato ed hanno dimostrato di saper guardare all’interesse collettivo”. Queste le parole del presiden-te di Confagricoltura Federico Vecchioni nel suo intervento in apertura del conve-gno “L’agricoltura nella storia d’Italia”, svoltosi il 15 aprile all’Auditorium della Conciliazione in Roma alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Na-politano, in occasione del 150° anniver-sario dell’Unità d’Italia. All’evento hanno partecipato numerosi i politici.

Si può già presentare la domanda per le misure di diversificazione previste nel Psr Veneto 2007-2013 nell’ambito dell’Asse Leader: i primi bandi di finanziamento (avviati dal Gal Delta Po) sono stati pubblicati sul Bur della

Regione Veneto n.34 del 23 aprile, la scadenza è il 21 giugno prossimo. Entro maggio è prevista invece la pubblica-zione dei bandi gestiti dal Gal Adige. I bandi riguardano una serie di misure studiate per fornire al mondo agricolo l’ opportunità di accedere a fondi per le attività multifunzionali e l’ammodernamento delle strutture agricole, per aumentare la competitività e la qualità delle produzioni e dei servizi offerti sul territorio. I bandi sono stati illustrati nella conferenza di presentazione alla quale hanno partecipato i presidenti dei due Gal, Alberto Faccioli (Gal Adige) e Francesco Peratello (Polesine Delta Po) con il direttore Stefano Fracasso; Isi Coppola (assessore regionale allo Svilup-po economico); Tiziana Virgili (presidente Provincia di Rovigo) e Lorenzo Belloni (presidente Camera di commercio di Rovigo). Per la misura 311 azione 1 “Creazione e consolidamento di fattorie plurifunzionali” l’importo messo a bando dal Gal Adige è di 250.000 euro; dal Gal Delta Po 300.000 euro. Per la misura 311 azione 2 “Sviluppo dell’ ospitalità agrituristica” gli importi messi a bando assommano rispettivamente a: Gal Adige 600.000 euro; Gal Delta Po 1.050.000 euro. Due gli incontri per saperne di più: il 4 maggio ad Adria, Ostello Amolara alle 17.45; il 5 maggio a Ficarolo, Villa Schiatti-Giglioli alle 21. Informazioni: ufficio Caa, telefono 0425/204432 o 204433.

Gal: pronti i primi bandi dell’Asse Leader

Taormina. Molti consensi dai protagonisti del mondo agroalimentare per il progetto innovativo di Confagricoltura

Un “Futuro fertile”: politico ed economicoTra gli obiettivi: semplificazione delle norme, economie di scala e migliore commercializzazione

La quarta edizione del Forum “il Futu-ro fertile” di Confagricoltura ha riu-

nito a Taormina dal 25 al 27 marzo molti esponenti del mondo politico, economico e finanziario italiano, con una folta pre-senza di protagonisti del mondo agroa-limentare. All’evento hanno preso parte importanti rappresentanti della Comu-nità europea, come il neo Commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos e il presidente della Commissione agricol-tura del Parlamento europeo Paolo de Castro. Federico Vecchioni ha illustrato il piano per la competitività e la moder-nizzazione delle imprese elaborato da

Confagricoltura. Due gli scopi principali: ridurre il peso economico dell’acquisto

dei mezzi tecnici sostenuto dalle aziende e dare più valore alle produzioni agricole attraverso maggior dinamismo nella fase di commercializzazione. Il piano (aperto a tutti gli agricoltori e anche agli altri soggetti della filiera) prevede in pratica la costruzione di una rete commerciale na-zionale che risponda a criteri di efficienza gestionale e minimizzazione dei costi di struttura. La proposta ha raccolto ampi consensi e volontà di collaborazione da più parti. Di stretta attualità gli argomenti e le problematiche affrontati durante i tre giorni del meeting siciliano. Tra questi:

È corretta la gestione dei Fondi Finbieticola Una campagna stampa attuata con il solo scopo di provocare divisioni nel mondo dei bieticoltori

In questi giorni Finbieticola-Terrae e l’Associa-zione nazionale bieticoltori (Anb) sono oggetto

di una campagna stampa che tende a coinvolge-re anche Confagricoltura ai suoi massimi livelli rappresentativi.Anb, amministrata oggi da soci di Confagricol-tura, è l’organizzazione più rappresentativa a livello nazionale degli interessi dei bieticoltori, anche dopo la drastica riduzione della produzio-ne bieticola.La questione riguarda l’impiego dei fondi a di-sposizione di Finbieticola per la riconversione del settore bieticolo: si mette in relazione quei fondi con l’aiuto accoppiato destinato agli agri-coltori che hanno proseguito la coltivazione del-le bietole. È del tutto illusoria e provocatoria la dichiarazione che quei fondi possano essere uti-lizzati per l’integrazione del prezzo delle bietole. Finbieticola non ha il compito né la possibilità di distribuire ai bieticoltori quei fondi, bensì di

utilizzarli in azioni di riconversione della bieti-coltura stessa.

Le scelte dell’Unione europea sulla riduzione del settore bieticolo furono peraltro fortemente con-trastate da Anb e da Confagricoltura, ma non da altre organizzazioni agricole.Quelle scelte hanno portato a partire dal 2006 a una drastica riduzione della produzione bieticola. A fronte della riduzione, l’Unione europea attivò una serie di aiuti temporanei per le società sac-carifere che rinunciarono alla produzione, con lo

smantellamento, la chiusura e la riconversione degli impianti di produzione.Finbieticola - di cui Anb è il socio di riferimento - su concorde richiesta di tutte le associazioni del setto-re (Anb, Cnb, Abi) partecipò nel 2001 con Coprob e Sadam all’acquisizione dell’Eridania e di tutti i suoi stabilimenti, con le risorse di cui disponeva e inde-bitandosi pesantemente. Successivamente Finbieti-cola e Coprob costituirono Italia Zuccheri.Italia Zuccheri, nell’ambito del taglio alla produ-zione, si impegnò a mantenere un solo impianto (a Pontelongo) e a riconvertire i quattro zucche-rifici chiusi (tra cui Bondeno e Casei Gerola, Por-to Viro) ottenendo gli aiuti previsti dalla norma-tiva comunitaria e nazionale di attuazione.

Anb ha sempre agito nell’interesse del settore e dei bieticoltori, così come continua a fare oggi anche nell’attuale situazione in cui, attraverso la controllata Finbieticola-Terrae, sta riconverten-

do gli ex zuccherifici di Bondeno e Casei Gerola e si sta impegnando nella riconversione dei restan-ti ex zuccherifici.L’uso delle risorse è stato contestato avanti al Tar del Lazio proprio da produttori e istituzioni che fanno riferimento allo zuccherificio del Molise, che non aderì alle misure di ristrutturazione del settore e ora chiede interventi per il manteni-mento di un impianto che molto difficilmente potrà essere competitivo.Finbieticola è certa di dimostrare, in tutte le sedi, la correttezza del proprio operato, la legittimità delle proprie scelte e soprattutto di aver sempre agito nell’interesse del mondo agricolo.La campagna stampa di questi giorni ha il solo scopo di provocare divisioni nel mondo dei bieti-coltori e in generale nel mondo agricolo, che vive già una situazione di grande difficoltà, accentua-ta dai ritardi negli interventi da tempo richiesti per dare maggiore competività al settore.

Sono risorse destinate alla riconversione del settore:non c’è alcuna relazione con l’aiuto accoppiato

la green economy (con la presentazione della prima parte del Rapporto sulle bioe-nergie in Italia a cura di Nomisma) e l’at-teggiamento dei consumatori italiani nei confronti dei prodotti agricoli (con l’in-

dagine svolta da Ispo per conto di Conf-agricoltura). Alcuni degli ospiti presenti alle diverse sessioni: il premio Nobel Rita Levi Montalcini, il ministro Stefania Pre-stigiacomo (Ambiente), il sottosegretario allo Sviluppo economico Adolfo Urso, il direttore del Corriere della Sera Ferruc-cio de Bortoli. Numerosi gli esponenti del mondo finanziario e impreditoriale. Il Commissario Ue per l’Agricoltura Da-cian Ciolos ha annunciato la predisposi-zione di un pacchetto di misure imme-diate in favore del settore agricolo.

“Va alimentata la cultura di impresa e del-l’impresa agricola in particolare - ha sotto-lineato Vecchioni - perché siamo un popo-lo che guarda quasi con troppa diffidenza all’attività imprenditoriale come elemento di crescita e di sviluppo. L’impresa agricola è depositaria di valori universali; curare l’impresa significa tenere in considerazio-ne questi valori. In particolare, è compito dell’agricoltore gestire i beni comuni per tramandare alle generazioni future tutto quanto ha ottenuto senza depauperarlo”.All’incontro hanno partecipato il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi e il profes-sor Roberto Fanfani dell’Univerisità di Bologna.

Nella ricorrenza del 150° dell’Unità, Confagricoltura ha realizzato inoltre la mostra ‘’Evoluzione dell’agricoltura, cre-scita del Paese’’, che è stata proposta al pubblico il 16 e 17 aprile in due sale dello storico Palazzo della Valle, sede nazionale di Confagricoltura a Roma, per racconta-re con immagini e documenti, l’evoluzio-ne dell’agricoltura italiana, dall’unità ad oggi. Tante le immagini, le fotografie in bianco e nero che la Fototeca dei Georgo-fili di Firenze ha prestato a Confagricol-tura, e poi le vecchie raccolte del glorioso periodico di Confagricoltura, che festeg-gia oltre 60 anni di pubblicazione.

Alle pagine 6 e 7

L’incontro tra Federico Vecchioni e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano A pagina 5

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Imprenditore e politico, fu senatore dal 1987 al 1992

L’ultimo saluto a Umberto Emo CapodilistaUmberto Emo Capodilista, imprendi-

tore agricolo di valore e protagonista della vita di Confagricoltura, si è spento nella sua abitazione padovana nei giorni scorsi. Lascia la moglie Marina e i figli Maria Enrichetta e Giordano.Emo, come era chiamato dagli amici, ap-parteneva ad una famiglia la cui nobiltà risaliva all’VIII secolo; ma questo non gli ha impedito di vivere in pienezza il pro-prio tempo, sia esercitando con eccellenti risultati la propria attività di imprendito-re soprattutto nel comparto vitivinicolo, sia impegnandosi nella rappresentanza della categoria agricola ai livelli più alti.In quest’ultima veste ha rivestito dal 1981 al 1983 la carica di presidente di COPA-Cogeca, l’associazione degli imprenditori agricoli europei.Ma soprattutto, almeno per quanto ci riguarda, è stato indimenticabile presi-dente di Confagricoltura Veneto nei pri-mi anni ottanta, quando mise a frutto il proprio prestigio personale per affermare la presenza dell’Associazione nel variega-to panorama delle altre rappresentanze imprenditoriali, agricole o meno, portan-dola rapidamente ad essere una voceautorevole ed ascoltata nei confronti del-

le istituzioni regionali. In quel periodo costituì una coppia affiatata e vincente con il direttore Camillo Ferraccioli, che egli stesso volle portare dalla Toscana al Veneto. Insieme conferirono alla sede regionale di Confagricoltura, ultima nata e quindi anello debole della catena orga-nizzativa, il prestigio necessario per esse-re riconosciuta dalle Unioni provinciali e per affermarsi nelle relazioni esterne. L’impegno di Umberto Emo Capodilista per la sua categoria si è espresso anche a livello nazionale, ove fu tra i fondatori dell’ANGA, il movimento giovanile del-l’Associazione destinato a forgiarne i fu-turi quadri dirigenti.Della sua multiforme attività pubblica andrà ricordato almeno l’esercizio della carica di senatore della Repubblica dal 1987 al 1992; un impegno accettato con una certa riluttanza ma svolto sempre con competenza e discrezione.Per oltre vent’anni fu anche presidente dell’associazione Amici dei Musei Civici, ruolo che gli permise di dedicarsi con im-pegno alla valorizzazione del patrimonio artistico patavino e che gli valse un rico-noscimento a cui teneva in modo parti-colare: il conferimento due anni fa, per

Fu presidente di Confagricoltura Veneto nella sua fasedi affermazionee di sviluppo. Dirigente avvedutoe lungimirante era persona buona, semplice, umana

le mani del sindaco Zanonato, del Sigillo della città come benemerito della cultura padovana.Chi l’ha conosciuto conserverà però, pri-ma di tutto, il ricordo dell’uomo sempli-ce e buono, affabile e talvolta scanzonato, incapace di prendersi troppo sul serio nonostante l’importanza del cognome e le prestigiose cariche rivestite.

Adolfo Andrighetti

Anno LXVI • N. 4 • Aprile 2010

Editore:Agricoltori Srl - Rovigo

Direttore responsabile:Luisa Rosa

Direttore:Massimo Chiarelli

Redazione:Luisa Rosa

Direzione, redazionee amministrazione:Piazza Duomo 2 - 45100 RovigoTel. 0425.204411 - Fax 0425.204430E-mail: [email protected]

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Progetto grafico:Ideal Look • Rovigo

Stampa:Stampe ViolatoBagnoli di Sopra - Padova

Poste Italiane Spa - Spedizione in ab-bonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Rovigo

Registro della stampa Tribunale di Rovigo n. 39/53 in data 10.03.1953Roc 10308 del 29.08.2001

Questo periodico è associatoall’Unione Stampa PeriodicaItaliana

Uomo di ConfagricolturaAveva 82 anni il senatore Umberto

Emo Capodilista. Imprenditore e uomo politico, negli anni ‘70 è stato vicepresidente di Confagricoltura na-zionale, presidente di Confagricoltura Padova, presidente dell’Associazione na-zionale mezzadria.Negli anni ’80 è stato presidente di Confagricoltura Veneto e consigliere d’amministrazione della Banca Antonia-na di Padova fino al 1987.Senatore della X legislatura dal 1987 al 1992. È stato Presidente COPA-COGECA, il sindacato che riunisce gli imprenditori agricoli europei, dal 1981al 1983.Ha ricevuto la Gran Medaglia d’Argento di Cangrande con le seguente motivazione: ”per aver recato un determinante contributo allo sviluppo della viticoltura e alla valorizzazione dell’enologia italiana”. Era accademico corrispondente dell’Accademia economico agraria dei Georgofili di Firenze. Cavaliere d’onore e devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta. Ha ricevuto il certificato “Alexander” per aver aiutato gli alleati durante la seconda guerra mondiale.

Eurobarometro: i risultati di un’indagine svolta con interviste individuali nei 27 Stati dell’Unione europea

L’opinione pubblica è favorevole alla PacI cittadini europei approvano i nuovi

obiettivi della politica agricola euro-pea e sono favorevoli al mantenimento del budget previsto per tale settore: sono questi i risultati di un’inchiesta condotta sugli obiettivi della Politica agricola co-mune promossa dal DG Agricoltura e svi-luppo rurale della Commissione europea tra il 13 novembre ed il 9 dicembre 2009. Conformemente alla metodologia del-l’Eurobarometro, sono state condotte un migliaio di interviste individuali in ciascuno dei ventisette Stati membri del-l’Unione europea.

Agricoltura e sviluppo ruraleIl 90% degli intervistati considera che l’agricoltura e le zone rurali sono temi importanti. I Paesi nei quali i cittadini attribuiscono un’importanza partico-larmente elevata all’agricoltura sono la Grecia (96%), la Slovenia e il Portogal-lo (95% nei due paesi), mentre questo aspetto è un pò meno condiviso nel Re-gno Unito (80%), in Lituania (85%) e in Irlanda (86%).

Sovvenzioni agli agricoltoriL’83% dei cittadini europei è favorevole al pagamento degli aiuti agli agricoltori. Una minoranza (11%) si oppone a que-st’aiuto. In Grecia (97%), in Bulgaria, in Estonia e a Cipro (95% in tutti i casi), Lettonia (94%) e a Malta (92%) gli in-

tervistati hanno manifestato un parere favorevole al pagamento di un aiuto agli agricoltori. Per contro, le persone che vivono in alcuni paesi più ricchi dell’Eu-ropa del Nord, come la Danimarca (28%), la Svezia (22%), la Francia (20%), i Paesi Bassi (19%) e la Germania (16%) hanno dimostrato più reticenza su questa que-stione.

Bilancio agricoloLa maggioranza dei cittadini europei con-sidera che le risorse finanziarie attribuite all’agricoltura e allo sviluppo rurale sono sufficienti. Nei dettagli tuttavia il 46% delle persone intervistate ritiene che il

bilancio sia adeguato, il 20% che è insuf-ficiente (Grecia 55%, Romania 43% Bul-garia, Lettonia 37%) e 17% che è troppo elevato. Sono gli svedesi, gli olandesi e i danesi a pensare che il bilancio agricolo sia “troppo elevato”.Il 39% degli intervistati vorrebbe vedere aumentare nei prossimi dieci anni bilan-cio assegnato al sostegno degli agricol-tori; il 33% pensa che dovrebbe essere identico mentre il 14% vorrebbe che il bilancio diminuisse. I paesi i cui citta-dini sono i più propensi a sostenere un aumento dell’aiuto finanziario versato agli agricoltori sono la Grecia (74%), la Bulgaria (73%) e l’Estonia (69%). Solo

una piccola percentuale di persone della Danimarca (15%), dei Paesi Bassi (22%), della Finlandia e Germania (nei due casi 24%) sostiene un aumento del bilancio agricolo.

PacMaggiori informazioni e conoscenze sulla Politica agricola comune si sono registra-ti in Francia (66%) e in Irlanda (62%). Il 49% dei cittadini europei intervistati preferisce che le decisioni relative alle questioni agricole siano prese al livello europeo, il 35% a livello nazionale, men-tre il 12% preferirebbe che questi temi fossero trattati a livello regionale. In par-ticolare: il 65% delle persone interrogate ritiene che il livello europeo sia quello più appropriato per trattare le questioni am-bientali e il cambiamento climatico, e più della metà delle persone interrogate sce-glie il livello europeo per le questioni di garanzia in approvvigionamento alimen-tare (53%) e in prodotti agricoli di buona qualità, sani e senza pericolo (51%). Una forte preferenza per il livello eu-ropeo è constatata a Cipro, in Lus-semburgo, in Belgio, e nei Paesi Bassi. Infine, l’82% dei cittadini interroga-ti è d’accordo con la proposta secondo la quale l’Unione europea deve aiutare gli agricoltori a cambiare il loro modo di lavorare per lottare contro il cam-biamento climatico; il 67% ritiene che

questo cambiamento sia necessario, an-che se deve tradursi con un ribasso della competitività dell’agricoltura europea. Inoltre, la maggior parte degli europei (58%) affermano che sono pronti a pa-gare il 10% in più i prodotti agricoli se sono prodotti in modo da non peggiorare il cambiamento climatico.

Fino a giugno si può partecipare al dibattito pubblico sul futuro della Pac

Quale agricoltura per l’Europa di domaniDacian Ciolos, Commissario euro-

peo all’Agricoltura e allo Sviluppo rurale, ha annunciato il 13 aprile l’avvio di un dibattito pubblico sul futuro della politica agricola comune nell’Unione europea, sui suoi obiettivi e princìpi e sul suo contributo alla strategia “Euro-pa 2020”. Fin dalla sua creazione questa politica è stata costantemente adeguata alle esigenze del suo tempo. In questi ultimi anni sono state realizzate pro-fonde riforme, in particolare nel 2003 e più recentemente nel 2008 con la “Valutazione dello stato di salute” della Pac, ai fini del suo ammodernamento e di un maggiore orientamento alle esi-genze del mercato. La strategia Europa 2020 apre una prospettiva nuova. In questo contesto la Pac può contribuire maggiormente allo sviluppo di una cre-scita intelligente, sostenibile e inclusi-va rispondendo in maniera più adegua-ta alle nuove sfide della nostra società, in particolare sul piano economico, sociale, ambientale, climatico e tecno-logico. È anche necessario che la Pac tenga maggiormente conto della diver-sità e della ricchezza delle agricolture

dei 27 Stati membri della Ue. Il dibatti-to che si apre oggi riguarda gli obiettivi futuri della Pac nella nuova prospettiva della strategia Europa 2020, mentre la discussione sui mezzi per raggiungerli verrà in un secondo tempo.

“La politica agricola comune non è appannaggio esclusivo degli speciali-sti, ma appartiene a tutti gli europei. I cittadini europei vanno ascoltati e biso-gna darsi il tempo di raccogliere le idee

e le aspettative di tutti gli attori della società”, ha dichiarato Dacian Ciolos. “Aspetto le reazioni e le riflessioni non solo degli agricoltori, ma anche delle associazioni degli ambientalisti, dei consumatori e per la tutela del benes-sere degli animali. Occorre ampliare il dibattito il più possibile perché è la so-cietà intera a beneficiare di questa po-litica comune europea, attraverso l’ali-mentazione, la gestione dei territori e la protezione dell’ambiente. È quindi doveroso dare ai cittadini il diritto e il tempo di esprimersi”, ha aggiunto.

Il dibattito sarà incentrato su quattro temi principali:• Perché una politica agricola comune

europea?• Quali sono gli obiettivi che la società

assegna all’agricoltura in tutta la sua diversità?

• Perché riformare la Pac e in che modo renderla rispondente alle aspettative della società?

• Quali sono gli strumenti per la Pac di domani?

I contributi al dibattito pubblico sono raccolti sul sito internet http://ec.europa.eu/agriculture/cap-post-2013/debate/index_it.htm (aperto fino al mese di giugno). Successivamente, in luglio, la Commissione organizzerà una conferenza di sintesi della con-sultazione pubblica. Infine, sulla base delle riflessioni e delle idee emerse, la Commissione europea presenterà a fine anno una Comunicazione sul futuro della Pac dopo il 2013.

Nel suo discorso alla Commissione agricoltura (Comagri) del Parlamento europeo, il commissario Ciolos solle-va, oltre ai quattro temi principali, una serie di tematiche più dettagliate che riguardano i problemi di approvvigio-namento alimentare in Europa e nel mondo, l’occupazione nelle zone rura-li, la gestione sostenibile delle risorse naturali, i cambiamenti climatici, la volatilità dei prezzi, la comprensione, da parte dei cittadini, del sistema degli aiuti, l’equilibrio all’interno della ca-tena alimentare e la competitività del-l’agricoltura europea.

Dacian Ciolos

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“Ho vocazione per l’eresia e cercherò di capire da che parte sta”

Giancarlo Galan ministro dell’Agricoltura“Ho provato una grande emozio-

ne nel partecipare al mio primo Consiglio dei ministri, nel corso del quale ho ascoltato tutto con profon-da attenzione, perchè la capacità di ascolto è una qualità non trascurabile. In realtà ho già ben presente la com-plessità della situazione nella quale si trova l’agricoltura italiana nel conte-sto delle politiche europee. Il settore primario, come si sa, è uno dei motori principali della nostra economia. La sua natura multiforme ne fa non solo uno straordinario volano per tutti i set-tori legati allo sviluppo e alla crescita ma anche un terreno in cui affrontare le sfide poste dall’innovazione e dalla ricerca”. Così - informa un comunica-to stampa del Mipaaf - il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Giancarlo Galan il 16 aprile scorso ha commentato il suo primo giorno alla guida del dicastero di via XX Settem-bre. “Nella mia precedente esperienza ho garantito il più deciso sostegno alle istituzioni impegnate nella ricerca sia privata che pubblica. in ogni caso, chi mi conosce sa che nel mantenermi re-sponsabile non mi fa difetto una forte e innata vocazione all’eresia, fatto salvo il principio - ha continuato il ministro Galan - che dovrò ogni volta capire da che parte stia l’ortodossia piuttosto che l’eresia, e quindi quale delle due cate-

gorie converrà applicare per il bene della nostra agricoltura. Ringrazio tutti coloro che hanno voluto indirizzarmi la loro stima e che mi è parso volessero avere nei miei confronti quel pregiudi-zio di simpatia indispensabile all’aper-tura di un dialogo costruttivo”.

Per il presidente di Confagricoltura Fe-derico Vecchioni: “La nomina di Gian-carlo Galan a ministro delle Politiche agricole apre una nuova fase di rapporti con il nostro dicastero di riferimento. Siamo certi che il neo ministro, saprà da dare alle imprese agricole, dopo aver

Insediata la Giunta Zaia:assegnati gli incarichiSi è insediata il 20 aprile a Palazzo Balbi di Venezia la Giunta regionale del

Veneto, presieduta da Luca Zaia.Nel corso della seduta, la Giunta, su proposta del presidente, ha attribuito gli incarichi ai suoi componenti. Eccoli:presidente Luca Zaia: Funzioni proprie previste dall’art. 121 Comma 4° della Co-stituzione, dall’art. 30 dello Statuto e da altre specifiche norme statali e regionali. Comunicazione e informazione; attuazione del federalismo; relazioni internazio-nali e Cooperazione allo sviluppo; funzioni di controllo e ispettorato; Competenze istituzionali (Stato - Regione) - Conferenze istituzionali; Rapporti con parlamen-to nazionale ed europeo; Attrazione degli investimenti; Grandi eventi.vicepresidente Marino Zorzato: Territorio, Cultura, Affari generali. Pianifica-zione territoriale e urbanistica; beni ambientali, culturali e tutela del paesag-gio; Cultura, spettacolo e sport; programmazione (Fas); risorse umane; affari generali, legali, contenzione e demanio e patrimonio; sistema informatico ed e-government.assessore Renato Chisso: Mobilità - Infrastrutture. Programmazione dei trasporti; trasporto pubblico locale; navigazione interna e portuale; infra-strutture; Legge speciale per Venezia.assessore Roberto Ciambetti: Bilancio - Enti Locali. Bilancio e controllo fi-nanziario; finanze e tributi; rapporti con il credito; partecipazioni societarie; cooperazione transfrontaliera e transnazionale; Programmi Fers; Rapporti enti locali.assessore Luca Coletto: Sanità. Programmazione sanitaria; Tutela della salu-te; Programmazione edilizia a finalità collettive; igiene pubblica; Attuazione art. 20 Legge n. 67/1988 (Fin. ospedaliere); Servizi veterinari (per gli aspetti sanitari).assessore Maurizio Conte: Ambiente. Programmazione per la salvaguardia ambientale; Tutela del suolo e dell’aria; Ciclo integrato dell’acqua; Difesa del suolo; Bonifica e foreste; Cave; Acque minerali e termali.assessore Marialuisa Coppola: Sviluppo economico; Artigianato; Commer-cio; Piccole e medie Imprese; Industria - Fiere e mercati; Distretti; Ricerca e innovazione; Imprenditoria giovanile e femminile; Pari opportunità e Diritti umani.assessore Elena Donazzan: Istruzione - Formazione - Lavoro. Politiche del-l’istruzione, Diritto allo studio; Programmazione della formazione professio-nale; Programmi comunitari Fse; Politiche per il lavoro.assessore Marino Finozzi: Turismo - Commercio Estero. Turismo; Funzioni amministrative per la Provincia di Belluno; Trasporti a fune; Attività promo-zionali; Commercio estero e internazionalizzazione; Economia e sviluppo montano.assessore Massimo Giorgetti: Lavori Pubblici; Energia; Polizia locale e sicu-rezza; Edilizia scolastica, di culto e sportiva; Edilizia residenziale pubblica; Attuazione art. 20 Legge n. 67/1988 (Fin. non ospedaliere); Riconversione polo industriale di Marghera; Patti territoriali (Ipa).assessore Franco Manzato: Agricoltura. Politiche dell’agricoltura e Zootec-nia; Piano di sviluppo rurale (Feoga); Programma comunitario Leader; Pesca e acquacoltura; Fitosanitario; Produzioni ambientali e vegetali; Tutela con-sumatore, Sicurezza alimentare; Servizi veterinari (per gli aspetti agricoli); Parchi e aree protette.assessore Remo Sernagiotto: Servizi sociali. Programmazione e servizi so-ciosanitari; Interventi a favore dei minori, dei giovani, degli anziani e porta-tori di handicap; settore del no profit e del volontariato; rapporti con istitu-zioni di assistenza.assessore Daniele Stival: Identità veneta - Protezione civile - Caccia. Identi-tà veneta; Flussi migratori; Semplificazione amministrativa; Devoluzione ai Comuni e alle Province; Antincendio boschivo.

Per Vecchionisi apre una nuova fase apporticon il dicasterodi riferimento

ascoltato tutte le voci, risposte di so-stanza, ponderate e autorevoli”.

Sul tema Ogm, Galan ha affermato: “Comprendo che la curiosità dei media e del mondo agricolo si sia soffermata, in questi giorni di cambio al Ministe-ro, soprattutto su questo punto, che è indiscutibilmente centrale per il futuro dell’agricoltura italiana. Il Governo su questa questione ha già preso una serie di decisioni, l’ultima è il decreto inter-ministeriale di stop alla coltivazione di un mais ogm. Non intendo - ha preci-sato il ministro - per coerenza e lealtà, mettere in discussione questa posizio-ne. Detto questo, la ricerca è un’altra cosa e va sempre e comunque incorag-giata. Per un sistema-paese il gap peg-giore è quello della conoscenza, quindi su questo punto resterò coerente alle mie posizioni di sempre: sì alla ricerca e all’innovazione”.

Elezioni Anb

Mercoledì 5 maggio dalle 9 alle 17 si terranno le elezioni dei consiglieri del Bacino 1, che si svolgeranno a Rovigo presso l’ufficio Anb in viale

Porta Adige 45/G - Centro commerciale Aliper (lato Nord). Per partecipare alle elezioni, i bieticoltori soci devono presentarsi al seggio con la cartolina-invito ricevuta via posta e con un documento di ricoscimen-to valido. Il socio elettore può prendere parte alla votazione anche mediante delega (è allegata alla cartolina-invito), da rilasciare ad altro elettore dello stesso seggio. Ricordiamo che nessun socio elettore può rappresentare per delega più di tre aventi titolo ad eserciare il voto. Infine, nel caso di società, il voto può essere espresso da terzi purchè muniti di procura rilasciata dal legale rappresentante della società.

Si rinnova il Consiglio del Bacino 1 Accordo Confagricoltura Veneto e Cassa di Risparmio del Veneto

Liquidità alle aziende agricoleUn “accordo per l’agroalimentare”

che punta a sostenere le piccole e medie imprese venete del settore garantendo la continuità del credito, la liquidità necessaria per la gestione ordinaria e soluzioni di investimento a favore dello sviluppo produttivo: l’accordo è stato siglato al Centro servizi Intesa Sanpaolo a Sarmeola di Rubano dal presidente di Confagricol-tura Veneto Guidalberto di Canossa e dal direttore generale di Cassa di ri-sparmio del Veneto Fabio Innocenzi. Per Di Canossa, le opportunità previ-ste dall’accordo potranno consentire alle aziende agricole di attuare quel-le iniziative di ammodernamento e ristrutturazione indispensabili per

conservare o recuperare competitivi-tà sui mercati.In particolare, le imprese saranno aiutate ad allargare i propri orizzonti professionali verso una diversifica-zione delle attività che comprenda anche la produzione di bioenergie,

ambito per il quale l’accordo pre-vede l’intervento non solo finanzia-rio ma anche di consulenza tecn-cica da parte del sistema bancario. Il vicepresidente di Confagricoltura Antonio Borsetto ha rilevato che questo è il primo accordo che dà at-tuazione a livello regionale all’intesa già perfezionata in sede nazionale. Ha auspicato infine che anche l’accordo possa contribuire a riportare al cen-tro del dibattito economico l’agricol-tura, la cui funzione sociale non può essere limitata alla tutela del territo-rio e a qualche nicchia produttiva, dal momento che è parte costituitiva di quella filiera agroalimentare che rap-presenta il 18% del Pil nazionale.

200 milioni di euroa disposizione delle aziende agricole della regione

Bonifica: Galiazzo (Adige Po) e Mantovani (Delta del Po)

I nuovi direttori dei Consorzi

Fabio Galiazzo e Giancarlo Man-tovani sono i nuovi direttori dei

Consorzi di bonifica “Adige Po” di Rovigo (costituito dalla fusione del-

I l ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha recente-

mente reso note le scadenze da ri-spettare in relazione all’entrata in vi-gore dell’obbligo di verifica e taratura dell’attrezzatura per l’irrorazione dei prodotti fitosanitari da parte di quanti

hanno aderito (o intendono aderire) alla Misura 214 del Piano di sviluppo rurale.

Queste le date:• entro il 30 giugno 2010, per tutte le aziende che hanno attivato l’impegno

alla misura 214 negli anni 2007, 2008 e 2009• entro il 31 dicembre dell’anno suc-cessivo a quello nel quale viene at-tivato l’impegno per la aziende che aderiscono alla Misura 214 negli anni successivi al 2009.

Psr. Misure agroambientali e prodotti fitosanitari

Fabio Galiazzo Giancarlo Mantovani

l’Adige Canalbianco e del Padana po-lesana) e “Delta del Po” di Taglio di Po (ex Delta Po Adige). Entrambi cin-quantaduenni, sostituiscono rispetti-vamente gli ingegneri Carlo Piombo e Lino Tosini. Galiazzo, nato e residente a Rovigo, è sposato, ha 3 figli. Laureato in Ingegne-ria civile idraulica all’Università di Pa-dova col massimo dei voti e la lode, dal 1999 ha ricoperto la carica di direttore del Genio Civile di Rovigo e direttore dei Distretti idrografici regionali, dap-prima Delta Po Fissero Tartaro Canal-bianco, poi Adige Garda e infine Delta Po Adige Canalbianco. Tra il 2006 e il 2009 è stato direttore ad interim del Genio Civile di Verona.Mantovani, nato ad Adria e residente a Porto Viro, è sposato ed ha una figlia. Laureato in Ingegneria civile idrauli-ca all’Università di Padova, dopo anni di libera professione, è passato alle di-pendenze di un’impresa di costruzio-

ni idrauliche e dal 1991 è alle dipen-denze del Consorzio Delta Po Adige, a fianco dell’oggi ex direttore Tosini, del quale dal 2001 è stato il vice.

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Due modalità per evitare l’adesione al Sistri, il nuovo sistema telematico di controllo

Rifiuti pericolosi aziendali: una buona notizia

Patentino fito-sanitario: attenti alla scadenzaRaccomandiamo agli associati di controllare sempre la scadenza del

patentino fito-sanitario. Ricordiamo che per ottenere il rilascio del patentino è obbligatorio frequen-tare un corso di 15 ore, mentre per il rinnovo il corso è di 6 ore.La frequenza al corso di rinnovo può avvenire entro i 6 mesi precendenti la scadenza del patentino, previa presentazione della domanda (obbligatoria anche per chi deve fare il corso di rilascio) reperibile presso gli uffici di zona oppure contattando Michele Cichella allo 0425.204427.

raccolta dei rifiuti agricoli nel rispetto della normativa.Nell’incontro è stato chiarito che il campo di applicazione del Sistri coinci-de con quello del Mud: i soggetti obbli-gati agli adempimenti amministrativi

Per lo smaltimento dei rifiuti pe-ricolosi aziendali (contenitori di

fitofarmaci non bonificati, oli esausti, filtri, contenitori di farmaci veterinari, batterie), è stato attivato recentemente il Sistri, un sistema al quale le aziende sono tenute ad iscriversi per consentire una innovativa procedura di controllo telematico della gestione di questo tipo di rifiuti (ne abbiamo parlato nel prece-dente numero del Polesine). In estrema sintesi: un altro onere - economico e burocratico - che prevede l’utilizzo da parte delle aziende di chiavette Usb per il carico e lo scarico dei rifiuti speciali, nonché una black box complementare da parte del trasportatore, al fine di ga-rantire la tracciabilità.

Per cercare di risolvere il problema, il 7 aprile scorso è stata convocata una riunione fra i rappresentanti del Con-sorzio Rsu, Polaris, Provincia di Rovigo e associazioni agricole. Obiettivi: va-lutare la validità dell’Accordo di pro-gramma per la gestione dei rifiuti sot-toscritto nel 2007 alla luce delle novità introdotte dal Sistri e analizzare even-tuali punti critici e modalità operative per garantire il servizio integrativo di

L’Accordo provinciale per la gestione dei rifiuti consente di evitare l’onere burocratico del Sistri. Inferiore anche l’onere economico per il servizio

del Mud e del registro rimangono gli stessi anche per il Sistri; viene modi-ficata la modalità di adempiere a tali obblighi introducendo un sistema in-formatizzato in sostituzione dei docu-menti cartacei.

Di conseguenza, gli stessi soggetti che oggi sono esentati da tali adempimenti, in quanto sostituiti dal gestore del ser-vizio pubblico integrativo con il quale si sottoscrive apposita convenzione, sono esenti anche dall’obbligo di iscri-zione al Sistri.

L’Accordo di programma quindi resta valido, comprese le semplificazioni previste: così come le aziende agricole

che aderiscono al servizio integrativo sono oggi esentate da Mud e registro, con l’introduzione del Sistri sarà il Ge-store che si iscriverà al Sistri nella spe-cifica categoria e provvederà a scaricare dal sistema un determinato numero di schede e le farà pervenire alle azien-de agricole che intendono conferire i propri rifiuti ai centri di raccolta tem-poranei programmati annualmente. In collaborazione con le associazioni agricole, le schede saranno consegnate, tramite gli uffici zona, ai titolari delle aziende che intendono conferire.

Pertanto, le aziende in convenzione che: • trasportano in proprio i rifiuti peri-

colosi e rientrano nel limite di 6 con-ferimenti all’anno per un massimo di 30 chilogrammi o 30 litri al giorno;

• o, in alternativa, usufruiscono del servizio convenzionato di raccolta a domicilio anche per qualsisi quanti-tà di rifiuti e che conferiscono tutti i rifiuti pericolosi tramite convenzione non saranno tenute all’iscrizione al Sistri.

Ricordiamo che qualora l’azienda non sottoscriva la convenzione o non ge-stisca tutti i propri rifiuti pericolosi tramite convenzione dovrà provvede-re direttamente all’iscrizione al Sistri entro il 29 aprile 2010. Per la mancata iscrizione al Sistri sono previste pesanti sanzioni economiche (da 2.600 a 26.000 euro ) e penali.

Infine, in seguito ai nuovi adempimen-ti amministrativi, il costo annuale di adesione alla convenzione è di 50 euro più Iva, comunque sensibilmente infe-riore ai costi amministrativi richiesti per l’adesione al Sistri e la successiva gestione.

Ulteriori informazioni: Caa, telefono 0425-204433 o 204432.

Autorizzazioni per elettricitàda fonti rinnovabiliNovità per l’autorizzazione degli impianti di produzione di energia

elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idroelettrico, bio-masse, biogas). La Regione Veneto con la nuova deliberazione (la n.453 del 2 marzo 2010) pubblicata sul Bur n. 27 del 30 marzo 2010, ha infatti ulteriormente aggiornato le procedure e le competenze autorizzative.

I nostri associati possono ricevere copia della deliberazione ai nostri uffici facendone richiesta con e-mail: [email protected]

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“L’agricoltura nella storia d’Italia”: convegno per i 150 anni dell’Unità d’Italia con la presenza del presidente Napolitano

L’utilità comune dell’agricoltura

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Rappresentaun elemento di forte unitàe identità sociale, in grado di dare stabilità al Paese

Settori

Immobili ad alta efficienzaenergetica

Banda larga

Rimorchi

Macchine agricolee movimento terra

Milioni €

60

20

8

20

Misure

a) 83 euro per metro quadro di superficie utile (fino a 5000 euro)

b) 116 euro per metro quadro di superficie utile (fino a 7000 euro)

50 euro

• 1500 euro per acquisto rimorchi categoria O4 con ABS (2000 con ABS+ antiribalta-mento) e contestuale radiazione rimorchi di più di 15 anni senza ABS

• 3000 euro per acquisto semirimorchi categoria O4 con ABS (4000 con ABS+ an-tiribaltamento) e contestuale radiazione di semirimorchi di più di 15 anni senza ABS

10% costo di listino

Requisiti

a) fabbisogno energetico migliorato del 30% (Classe B)

b) fabbisogno energetico migliorato del 50% (Classe A)

Nuova attivazione di banda larga per giovanitra i 18 e i 30 anni

• rottamazione macchinario di stessa tipologia di fabbricazione anteriore al 31/12/1999

• acquisto di macchinario rispondenti alla fase IIIa e con potenza non superiore al 50% del rottamato

• sconto dello stesso importo dell’incentivo praticato dal venditore

Settori

Nautica

Gru a torre per l’edilizia

Efficienza energeticaindustriale

Milioni €

20

40

10

Misure

• Motori fuoribordo:20% del costo fino a 1000 euro • Stampi per scafi da diporto:50% del prezzo di acquistofino a 200mila euro per azienda

20% del costo fino a 30mila euro

20% del costo• fino a 40 euro (inverter)• fino a 50 euro (motori ad alta efficienza)• fino a 100 euro (UPS)• fino a 200 euro (batterie di condensatori)

Requisiti

• Motori fuoribordo:sostituzione motori di vecchia generazione con motori a basso impatto ambientale fino a 75 kw potenza• Stampi per scafi da diporto:acquisto stampi per la laminazione sottovuoto dotati di flangia perimetrale destinati alla produzione di scafi da diporto

rottamazione gru a torre edilizia messa in esercizio prima del 1.1.1985

• acquisto di inverter con potenza tra 0,75 e 7,5 kW

• acquisto di motori ad alta efficienza di potenza tra 1 e 5 kW

• acquisto di UPS ad alta efficienza di potenza fino a 10 kvA

• batterie di condensatori che contribuiscano alle riduzione delle perdite di energia elettrica sulle reti media e bassa tensione

Dal 15 aprile è possibile accedere agli interventi per la rottamazio-

ne delle macchine agricole: una ridu-zione complessiva del 20% del costo di listino (10% con il contributo dello Stato e 10% a carico del venditore). Occorre rottamare entro 15 giorni una macchina della stessa tipologia, fabbricata prima del 31 dicembre 1999; la macchina nuova dev’essere rispondente alla Fase IIIA relativa-mente alle emissioni inquinanti e con potenza non superiore al 50% del rot-tamato.L’incentivo alla rottamazione è uno degli interventi istituiti con il decreto legge 40/2010 e precisati con il decre-to ministeriale 26 marzo 2010. Oltre alle macchine agricole e movimento terra il fondo per il sostegno della domanda prevede incentivi per mo-tocicli, cucine componibili, elettro-domestici, immobili ad alta efficien-za energetica, collegamenti a banda larga, rimorchi, nautica, gru a torre per l’edilizia, efficicienza energetica industriale.Per quanto riguarda macchine agrico-le e movimento terra, il fondo messo a disposizione ammonta a 20 milioni di euro.Gli incentivi all’acquirente vengono erogati mediante contributi, per il 10% del costo di listino, a condizione che il concessionario o il venditore pratichi uno sconto di pari misura. Nulla vieta comunque che il rivendi-tore applichi uno sconto superiore.L’intervento riguarda:• l’acquisto di macchine agricole (ar-

ticolo 57 del codice della strada) e le macchine per movimento terra, comprese quelle operatrici (articolo 58 del codice della strada), a moto-re, rispondenti alla categoria Fase IIIA per quanto riguarda le emissio-ni inquinanti

• le attrezzature agricole portate, se-miportate e le attrezzature fisse.

Per poter acquistare una nuova mac-china occorre dunque procedere alla sostituzione di macchine o attrez-zature agricole e movimento terra aventi almeno dieci anni (ossia di fabbricazione anteriore al 31 dicem-bre 1999) e della stessa categoria di quelle sostituite. Le macchine inoltre dovranno essere della stessa tipologia

e con potenza non superiore del 50% all’originale rottamato.Entro quindici giorni dalla data di consegna del nuovo macchinario, il destinatario del contributo ha l’obbli-go di demolire il macchinario sosti-tuito e di provvedere alla sua cancel-lazione legale per demolizione, for-nendo idoneo certificato di rottama-zione al concessionario o venditore che dovrà trasmetterne copia all’ente erogatore, a pena di decadenza dal contributo; nel caso in cui le macchi-ne o attrezzature non siano iscritte in pubblici registri fa fede la documen-tazione fiscale del mezzo rottamato o, in mancanza, una dichiarazione sostitutiva di atto notorio a cura del beneficiario del contributo, attestanti l’avvenuta demolizione.I contributi sono corrisposti per le vendite stipulate non prima del 6 aprile 2010 (data di pubblicazione ed entrata in vigore del decreto mini-steriale) e comunque non oltre il 31 dicembre 2010.I contributi sono concessi in regime “de minimis” (la normativa comuni-taria sugli aiuti di Stato di importan-za minore, indicata dal regolamento Ce 1998/2006 e che prevede un tetto di 200.000 euro di aiuti percebibili nell’arco di un triennio. I contributi non sono cumulabili con altri benefi-ci previsti sul medesimo bene.La procedura di concessione del con-tributo non è immediata. I venditori devono registrarsi in un apposito elenco prima di poter attivare l’ef-fettiva erogazione degli incentivi ai consumatori. Dal 15 aprile l’acqui-rente può rivolgersi direttamente al rivenditore per seguire la pratica di acquisto e di accesso ai benefici dell’incentivo. Il negoziante (o il co-struttore) consulterà un apposito call center per conoscere la disponibilità delle risorse finanziarie e fornire una risposta all’acquirente. Successiva-mente, dal 17 maggio, il rivenditore potrà ottenere informazioni ed ese-guire la prenotazione del contributo direttamente sul portale di gestione e prenotazione degli incentivi. Com-pletate le pratiche dell’istruttoria, l’acquirente potrà comprare il bene desiderato ottenendo uno sconto pre-stabilito sul prezzo di acquisto.

Attivato il fondo per il sostegno della domanda. Incentivi per trattori, mietitrebbie e attrezzature

Rottamazione delle macchine agricole: sconto del 20%

Nel giugno del 1865 i fondatori di quella che è oggi Confagricoltura

così descrivevano il ruolo di affianca-mento e stimolo al potere esecutivo per lo sviluppo e la crescita del settore primario: “Al progresso agrario il Go-verno deve di necessità interessarsi; ma se la sua opera rimane isolata … a scarsi risultati può approdare. Occorre quindi che il Governo abbia una isti-tuzione a cui rivolgersi”. Il concetto è stato ribadito dal presidente Federi-co Vecchioni al termine del convegno “L’agricoltura nella storia d’Italia” or-ganizzato da Confagricoltura a Roma il 15 aprile scorso all’Auditorium della Conciliazione, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, con la presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. All’incontro hanno preso parte: il sindaco di Roma Gianni Ale-manno, il prof. Roberto Fanfani del-l’Università di Bologna, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Presente anche una delegazione di Confagricol-tura Rovigo con il direttore Massimo Chiarelli.“L’aspetto centrale della nostra storia - ha sottolineato Vecchioni - è la conce-zione della funzione associativa come estensione della funzione di impresa: imprenditori rappresentati da impren-ditori, uniti non solo per la tutela degli interessi, ma anche per sviluppare nel-l’associazionismo l’idea liberale post-risorgimentale di utilità comune della propria attività”.

“Certo i cambiamenti in tutti questi decenni non sono stati pochi. Guar-dando solo al confronto tra il 1930 ed oggi si sono persi oltre 7,5 milioni di ettari di superficie agricola e circa 2,5 milioni di aziende (da oltre 4 milioni nel 1930 a poco più di 1,7 milioni nel 2007 escludendo le aziende con meno di un ettaro e al di sotto di un minimo di produzione). Il tutto con una forte polarizzazione che vede concentrarsi superficie e reddito nelle imprese di maggiori dimensioni”.

Agricoltura: elementodi coesione e stabilità nazionaleL’agricoltura resta un formidabile ele-mento di stabilità delle economie post moderne. Nel 2008 il valore aggiunto agricolo è aumentato dell’1%, mentre l’economia nazionale era in recessio-ne. Nel 2009 una brusca frenata: il Pil nazionale è calato del 5,1% rispetto all’anno precedente, con una flessione importante per il settore industriale (-15%). L’agricoltura ha retto meglio con un -3,1%, dettato dal forte arretramen-to dei prezzi all’origine che, tra l’altro, ha anche contribuito al contenimento dell’inflazione a beneficio dei consu-matori.

Dalle imprese agricole un grande contributo allo sviluppoÈ indubbio il contributo delle imprese agricole allo sviluppo del Paese, innan-zitutto in termini occupazionali, visto

che il numero di lavoratori dipendenti nel settore ammonta a oltre un milio-ne sui 12 milioni del totale iscritti al-l’Inps. “Ma l’agricoltura garantisce oc-cupazione anche a 100 mila immigrati - ha ricordato Federico Vecchioni - a dimostrazione di quanto essa può fare concretamente in termini di coesione sociale e integrazione multietnica, atti-vando un sistema agroindustriale com-plessivo che assomma a oltre il 15 per cento del Pil nazionale”.

La Comunità europea e il futuro del settore agricolo Poi l’Europa. L’agricoltura ha contri-buito alla costruzione del sogno dei pa-dri della Comunità e oggi occorre più Politica agricola comunitaria per il post 2013. Confagricoltura è convinta che i suoi obiettivi, confermati dal Trattato di Lisbona, siano ancora attualissimi a più di cinquant’anni dalla nascita del Mercato comune.

Le linee direttricidi Confagricoltura“Alla politica e alle istituzioni - ha detto Federico Vecchioni - il compito di defi-nire le regole, magari minime e sem-plici, e l’ambito entro cui agiscono gli operatori economici. Dopo devono es-sere l’abilità, la capacità imprenditoria-le e il talento a far prevalere un’impresa rispetto alle altre”. Le rappresentanze degli interessi si debbono concentra-re maggiormente sulla proposta che intendono sottoporre al mondo politi-co economico e istituzionale. Proprio come ha fatto Confagricoltura con “Futuro Fertile”, il suo progetto poli-tico-economico per la riorganizzazione del settore agricolo presentato, a fine marzo, al Forum annuale di Taormina (articolo alle pagine 6 e 7).

Sacconi: ampliato l’usodei voucherIl ministro del Welfare Maurizio Sac-coni si è soffermato sul lavoro in agri-coltura: “I buoni prepagati possono ora essere utilizzati, in via sperimentale - ha detto - anche a sostegno del reddi-to dei lavoratori sospesi e da lavoratori assunti da altro datore di lavoro con contratto di lavoro a tempo parziale. Con una risposta a interpello avanzata da Confagricoltura, abbiamo proprio ieri (il 14 aprile, ndr) chiarito inequivo-cabilmente che queste categorie di la-voratori possono ora essere utilizzate, nell’ambito della sperimentazione in

atto, anche nel settore agricolo coniu-gando così efficacemente le esigenze di integrazione del sussidio pubblico o della ridotta retribuzione del lavorato-re a tempo parziale con necessità inter-mittenti ed occasionali delle imprese del settore agricolo”.

Fanfani: il valoredella produzione agricolaIl professor Roberto Fanfani (Diparti-mento di Statistica P. Fortunati, Uni-versità di Bologna) ha tracciato un approfondito ritratto dell’agricoltura italiana. “Negli ultimi sessanta anni - ha riassunto Fanfani - l’aumento della produttività in agricoltura è stato rilevantissimo se si pensa che il valore della produzione agricola è au-mentato di quasi due volte e mezzo, a prezzi costanti, mentre l’occupazione è scesa da oltre otto milioni a meno di un milione di addetti. Queste grandi trasformazioni hanno però consen-tito all’agricoltura italiana di essere una delle prime due agricolture euro-pee assieme solo a quella francese in termini di produzione di reddito e di valore aggiunto. L’agricoltura, inol-tre, è inserita in un sistema agroa-limentare che nel suo complesso, assieme all’industria, alla distribuzio-ne, gli investimenti a monte e a valle, e alla ristorazione, supera secondo le ultime stime un valore di oltre 250 miliardi di euro, pari a oltre il 15% del Pil nazionale”.

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Costruire un “Futuro Fertile”

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Forum di Taormina. Una società di produttori per rendere competitiva l’agricoltura italiana

Lo strumento per reddito e mercato

Nella quarta edizione siciliana de “Futuro Fertile” (Taormina

25, 26 e 27 marzo) il presidente di Confagricoltura Federico vecchioni ha illustrato il piano elaborato dalla nostra organizzazione per restituire all’agricoltura italiana il ruolo im-portante che le spetta all’interno del-l’economia. Articolato in due parti, il progetto punta da un lato al miglio-ramento delle condizioni economiche - sia sul fronte dei costi, razionaliz-zando la rete e conseguendo un certo risparmio a vantaggio delle imprese, sia sul fronte della valorizzazione del prodotto e della sua migliore com-mercializzazione, riconquistando valore al venduto; dall’altro lato, al miglioramento del contesto in cui operano le imprese, proponendo in concreto numerose modifiche alla normativa nazionale in vari settori che vanno dalla ricomposizione fon-diaria all’organizzazione economi-ca del prodotto; dalla normativa sul costo del lavoro alla semplificazione all’assicurazione al reddito.Il progetto “Futuro Fertile” sarà aper-to a tutti: intende infatti unire le im-prese (non le sigle di rappresentanza), e coinvolgerà un aggregato di aziende in grado di esprimere centinaia di migliaia di ettari e un giro d’affari di centinaia di milioni di euro. “Questo è il modo con cui Confagri-coltura intende e interpreta il suo ruolo di sindacato di progetto” ha sottolineato Vecchioni. “Formulando proposte concrete e di ampio respiro da sottoporre e affidare al mondo po-litico e alle istituzioni”.

Il piano partirà inizialmente, per quel che concerne la commercializzazio-ne, con due filiere: cereali e olio d’oli-va, per poi allargarsi alle altre. “Noi ci avvarremo di strutture già esistenti, senza bisogno di costruirne di nuove”

ha spiegato il presidente. Quelle già individuate sono 15, diffuse sul ter-ritorio nazionale, con l’obiettivo di arrivare ad un risparmio sul costo di acquisto dei mezzi tecnici di almeno il 20 per cento. Il business plan pre-vede, per entrambe le aree strategi-che il coinvolgimento, in due anni, di un aggregato di aziende in grado di esprimere circa 350.000 ettari di superficie agricola utilizzabile e di attivare un giro di affari per una cifra prossima ai 500 milioni di euro. Per quanto riguarda eventuali alleanze nel portare avanti questo progetto, Vecchioni ha precisato che il piano “è fatto per unire gli agricoltori, non le sigle”. Questo, senza negare la neces-sità di dare maggiore forza alla voce del mondo agricolo attraverso una maggiore unità. Il mondo agricolo, ma non solo - ha continuato Vecchio-ni - sembra in preda ad una logica dello scontro, più che a quella del confronto. Noi sappiamo fare anche altro”. Inutile accanirsi tra i diversi componenti della filiera per dividersi un valore minimo: occorre accresce-re questo valore, ed è bene farlo tutti insieme.

Un modello innovativoApprezzamento e volontà di colla-borazione per la realizzazione del progetto sono state espresse da tutti i presenti del mondo economico, fi-nanziario, politico: Corrado Passera, consigliere delegato e Ceo di Intesa San Paolo; Corrado Fratta Pasini, presidente di Banco Popolare; il pre-sidente e amministratore delegato di Conad Camillo de Bernardinis, il pre-sidente della Fedagri Maurizio Gardi-ni, dell’Unaproa Alberto Mario Levi, di Oliveti d’Italia Nicola Ruggiero, della Banca della Nuova Terra Riccar-do Riccardi. Particolare interesse per l’idea del-

“Futuro Fertile”:no a preclusioni sindacali,sì a un doppio obiettivo,economico e politico.

Il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni

la società commerciale quale fulcro per il coordinamento di tutte le aree della filiera agroalimentare, dall’ap-provvigionamento alla distribuzione, è stato espresso anche da Giuseppe Mussari, presidente della banca Mon-te dei Paschi di Siena, in una lettera a Vecchioni. “Credo che l’agricoltura italiana debba profondamente rinno-varsi e ristrutturarsi all’interno di un quadro normativo che finalmente ponga l’impresa e l’imprenditore al centro delle attenzioni” ha scritto a sua volta il presidente della Fondazio-ne Cariplo Giuseppe Guzzetti.Investire nella qualità è l’indicazione del presidente di Conad, De Bernar-dinis: “La strada non è il panino Mac Italy - ha affermato - quanto piuttosto la capacità di far affermare la qualità e tipicità italiane anche all’estero, an-che attraverso accordi con la grande distribuzione estera”. Per il presidente di Fedagri, Gardini, essendo l’agricoltura l’anello debole della filiera, una guerra con la gran-de distribuzione sarebbe una guerra persa: “Recuperare efficienza e valore compete a noi” ha sottolineato. Alberto Carlo Levi, presidente del-l’Unaproa, ha presentato un esempio di filiera “dal campo alla tavola”. “Una filiera di nicchia - ha specificato - ma che ha saputo imporsi su un merca-to come quello delle prugne secche dominato sino a poco tempo fa dai produttori californiani e conquistar-ne una quota del 22-23%”. Secondo Nicola Ruggiero, presidente di Olive-ti d’Italia, non è in crisi l’agricoltu-ra, ma il modello agricolo utilizzato finora, in cui peraltro il settore pri-mario si è caratterizzato per scarsa innovazione e scarsa capacità di crea-re valore. Bisogna cambiare modello, e il progetto presentato da Federico Vecchioni ha dunque il merito di an-dare in questo senso.

No al collateralismo“Il progetto proposto dal presidente Vecchioni arriva al momento giusto, quando il governo ha deciso di por-re al centro della politica la modifica degli assetti strategici per lo sviluppo del paese e per accelerare la ripresa economica”: lo ha affermato il vice-ministro Adolfo Urso, per il quale bisogna dire no a nuovi collaterali-smi. “Il governo non deve avere in-terlocutori privilegiati” ha spiegato, aggiungendo: “È mia intenzione por-

Ridurre il peso economico dell’acquisto dei mezzi tecnici sostenuto dalle aziende e contemporamente dare più valore alle produzioni

agricole attraverso una commercializzazione più dinamica: questi i perni sui quali si incardina il progetto rivoluzionario di Confagricoltura.Il sistema distributivo dei mezzi tecnici in Italia si compone di una plu-ralità di operatori: la commercializzazione di 5 milioni di tonnellate di fertilizzanti e di 150.000 tonnellate di agrofarmaci che annualmente ven-gono utilizzati dalle imprese agricole passa attraverso una rete articolata di oltre 50 Consorzi Agrari attivi, quasi 300 cooperative e oltre 5.000 ri-vendite private. Questa frammentazione della rete distributiva è speculare all’elevata pol-verizzazione che attiene la domanda, cioè 1,6 milioni di aziende agrico-le presenti sul territorio italiano. Se la capillarità distributiva assicura quindi l’accessibilità dell’approvvigionamento a larga parte delle aziende agricole, dall’altro lato questa garanzia di fornitura presenta un costo che finisce con il ricadere sulle stesse imprese agricole. Infatti, rispetto agli altri Paesi europei, i prezzi dei mezzi tecnici in Italia si riallineano molto più lentamente alle variazioni nella domanda di mer-cato. Basti pensare che in Italia i consumi intermedi (al cui interno sono compresi i mezzi tecnici) incidono sul valore della produzione agricola per quasi il 50%, un peso che nel giro dell’ultimo decennio ha registrato un aumento nei valori assoluti del 30%, contro un livello medio europeo che si è fermato a +20%.La società del progetto “Futuro Fertile”, costituita in forma privata e distinta da Confagricoltura, dispone già di un consolidato know how di commercializzazione dei mezzi tecnici, mentre ha definito e sta imple-mentando accordi strategici per la commercializzazione dei prodotti. “Futuro Fertile” costituirà il vertice di una struttura piramidale in grado di svolgere una funzione di coordinamento, sia per gli approvvigionamen-ti di mezzi tecnici, sia per progetti di miglioramento e valorizzazione del-la commercializzazione dei prodotti. La raccolta degli ordini di acquisto, necessari alla programmazione delle forniture, avverrà attraverso la re-gia di referenti territoriali mediante la costituzione di sistemi di raccolta “leggeri” e innovativi (anche on-line).Sono già state individuate 15 strutture sul territorio nazionale che agi-ranno in stretto raccordo con i referenti d’area. Le modalità operative del nuovo servizio di approvvigionamento dei mezzi tecnici e le tipologie delle relazioni tra la nuova società e i referenti territoriali potranno ave-re forme diverse, a seconda dei prodotti trattati, delle imprese agricole coinvolte o ancora delle necessità in termini di capacità di stoccaggio. L’obiettivo identificato nel business plan societario prevede un risparmio sul costo d’acquisto dei mezzi tecnici di almeno il 20%.Lo scopo della nuova società sarà anche quello di favorire il collocamento delle produzioni delle imprese agricole. In questa fase di avvio la spin-ta alla commercializzazione riguarderà principalmente due filiere, con l’obiettivo di replicare gli schemi operativi per tutte le altre entro la fase di completamento del progetto. Lo sforzo si concentrerà nella promozio-ne di accordi con industrie di trasformazione agroalimentari di primaria importanza per la commercializzazione di produzioni cerealicole, proteo-leaginose e olivicole. Di pari passo verrà promosso lo sviluppo di produ-zioni agricole a fini agro-energetici, come colza, girasole e soia, cercando di garantire uno sbocco di mercato tramite accordi con imprese dotate dei relativi impianti di produzione energetica. Il business plan della società prevede, per entrambe le aree strategiche di attività (mezzi tecnici e collocamento delle produzioni agricole), il coin-volgimento, in due anni, di un aggregato di aziende in grado di esprimere circa 350.000 ettari di superficie agricola utilizzabile e di attivare un giro d’affari per una cifra prossima ai 500 milioni di euro, con la prospettiva di ulteriori e più significativi sviluppi.

Secondo il Rapporto Confagricoltura-Nomisma, sono due gli scenari possibili: uno ottimistico e uno “pessimistico”

Agroenergie: la rivoluzione green-economyLa campagna italiana contribuirà sen-

sibilmente alla rivoluzione verde delle nostre fonti energetiche. È quanto emer-ge dal rapporto sulle bioenergie in Italia di Nomisma, presentato al Forum. Le potenzialità del settore - secondo l’inda-gine - sono enormi: con il solo ausilio di colture dedicate, scarti colturali e residui zootecnici sarà possibile arrivare a forni-re sino al 20% dell’energia rinnovabile prevista nel 2020. Un dato che restituisce alla campagna un rapporto privilegiato con l’ambiente, a cui si potranno aggiun-gere altre forme di energia ad altissimo impatto come eolico, fotovoltaico e idroe-lettrico, non misurate in questa prima fase di indagine. Sono due gli scenari possibili presenta-ti nella ricerca Nomisma patrocinata da

Mtep % su totale % su consumi consumo agricolo energetici finaliStima produzione attuale 0,2 5,2% 0,1%Consumo attuale 3,2 100,0% 2,3%Stima potenziale produttivo teorico 8,3 257,6% 6,0%Scenario ottimistico 4,2 128,8% 3,0%Scenario pessimistico 1,7 51,5% 1,2%Obiettivo FER in Italia al 2020 17,0%

Confagricoltura. Lo scenario definito “ottimistico” prevede lo sfruttamento della metà delle potenzialità rinnova-bili in agricoltura. Una quota che ga-

rantirebbe al settore non solo l’auto-sufficienza energetica, ma addirittura la possibilità di creare valore. In que-sto caso la produzione di energia varrà

quasi il 20% dell’energia verde prevista in Italia nel 2020, con 4,2 mtep (ovvero 4,2 milioni di tonnellate di petrolio) e il 128,8% di energia verde sul totale del consumo agricolo. Il quadro “pessimistico” definito da Nomisma prevede lo sfruttamento di solo un quinto del potenziale teorico, ma produrrebbe comunque una perfor-mance energetica mille volte superiore a quella attuale. In questo quadro il ri-sultato sarebbe equivalente a 1,7mtep, un dato che arriverebbe a coprire circa la metà dei propri consumi (e l’1,2% dei consumi finali nazionali). Tra le criticità riscontrate dallo studio, ci sono quelle di carattere politico-normativo: l’assenza di una program-mazione certa e di lungo periodo per

gli incentivi (attualmente bloccati da revisioni triennali che rallentano lo svi-luppo del settore), la mancata emana-zione di un decreto legge sugli obblighi italiani a livello regionale, l’assenza di un sistema incentivante per l’energia termica da rinnovabili. Per il presidente Vecchioni: “Il quadro che emerge dalla ricerca è in linea con le politiche Ue in materia di agricoltura e ambiente, anche secondo quanto dichia-rato dal commissario europeo per l’am-biente, Potocnick. I 37 miliardi di euro in 5 anni messi a disposizione dalla Pac per i servizi ambientali testimoniano la centralità del settore in ottica ecososteni-bile, ma non bastano: occorre creare un sistema incentivante per l’agricoltore che tutela il bene pubblico”.

tare nell’agenda del governo il pro-getto di riforma dell’agribusiness che vale il 15% del Pil italiano. Ritengo che la società commerciale proposta da Confagricoltura, che mira anche a favorire il processo di internazio-nalizzazione delle imprese agricole, aiuterà la crescita dell’export e quin-di la crescita del Pil. Perche’ l’Iitalia vince soprattutto quando si afferma all’estero”.

“D’intesa con il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola - ha prose-guito - e con gli altri ministri compe-tenti, proporrò di attivare contatti per promuovere un accordo con la società commerciale prevista dal progetto di Confagricoltura, quale canale di vendi-ta dei prodotti agroalimentari all’este-ro. Il nostro obiettivo è raddoppiare il ritmo di crescita dell’export arrivando al raddoppio della crescita del Pil”.

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Forum di Taormina. Abitudini d’acquisto: importanti il rapporto qualità-prezzo e l’italianità dei prodotti

I risultati dell’indagine realizzata da Ispo I dati ottenuti dall’indagine realiz-

zata da Ispo per Confagricoltura, presentati a Taormina dal presidente della Swg Renato Mannheimer, rive-lano che per i propri acquisti alimen-tari l’87% dei consumatori preferisce supermercati e ipermercati, il 24% acquista presso il mercato rionale o comunale, il 23% nei negozi e il 22% nelle catene di discount. I consuma-tori che acquistano direttamente dal produttore in azienda sono il 10%, e questa è un’abitudine che - ha ri-marcato Mannheimer - si sta conso-lidando in modo nettamente superio-re rispetto all’acquisto nei farmers’ market (2%). Sottolineata da Mannheimer la com-pleta assenza di acquisto via inter-net, telefono o catalogo: indice del bisogno dei consumatori di verificare direttamente la provenienza dei pro-dotti acquistati. Secondo il sondaggio in futuro i consumatori si rivolge-ranno ancor più alle aziende agrico-le produttrici in maniera diretta: lo dimostrano le percentuali circa gli interessi (il 64%)dei consumatori ad acquistare presso il produttore. Il rapporto dei consumatori con le aziende produttrici rappresenta un aspetto centrale dell’indagine. Tra gli intervistati coloro che si dichia-rano più interessati ad effettuare i propri acquisti direttamente presso le aziende agricole sono per il 70% coloro che fanno la spesa con altri, soprattutto maschi (68%) e giovani (25-34enni: 72%; 35-44enni: 67%), trasversalmente alle diverse classi sociali. emerge inoltre che la dispo-nibilità a comprare direttamente in azienda è alta (tra il 61% e il 66%) tra tutti gli utilizzatori di altri canali. La “resistenza” nei confronti di questa tendenza è rappresentata per il 43% da donne, per il 48% da anziani, per il 44% da pensionati e per il 46% da

meno istruiti. Causa principale della resistenza è l’eccessiva lontananza da casa delle aziende produttrici, fattore ostacolante per il 65% degli inter-vistati, e soprattutto per le casalin-ghe (70%). Le ragioni che spingono invece a rivolgersi direttamente al produttore sono sia la possibilità di risparmiare pur comprando prodot-ti di qualità (38%) - determinante soprattutto per laureati, abitanti del Nord-Ovest e di città metropolitane. Un altro elemento incentivante, so-prattutto per gli uomini, è l’opportu-nità di coniugare esigenze pratiche e bisogni ludici: andare a fare acquisti in fattoria offre l’occasione di fare una piacevole gita fuori città, fattore rilevante per anziani e pensionati e per chi risiede nel centro Italia e in piccoli paesi, che formano quel grup-po del 15% che ama fare gli acquisti in compagnia degli amici. Da sottolineare che il rapporto fidu-ciario instaurato tra i consumatori e le aziende produttrici è molto forte, tanto da superare di un punto per-

Fondamentaleper il 93%degli intervistatiè la sicurezza alimentare

centuale quello instaurato con i su-permercati (il 13% degli intervistati contro il 12% dichiara di fidarsi mol-tissimo, rispettivamente delle aziende agricole e dei supermercati).

Pertanto, indotti a riflettere sul pro-prio atteggiamento nei confronti dei prodotti agricoli, i consumatori ita-liani appaiono decisi e consapevoli e rivelano la loro attenzione verso cin-que tematiche principali: la sicurezza alimentare (fondamentale per il 93% degli intervistati), il luogo di origine delle materie prime (81%), il luogo di lavorazione, trasformazione e con-fezionamento del prodotto (79%), la certificazione dei prodotti con mar-chi DOP/IGT (81%) e la possibilità di acquisto diretto presso il produttore (64%). Nel campione intervistato da

Ispo per conto di Confagricoltura, ben il 50%, trasversalmente alle diverse classi sociali, si dichiara interessato a tutte e cinque queste tematiche, se-guito dal 23% di coloro a cui ne inte-ressano 4 su 5. In nessun altra ricerca si trova un risultato così eclatante di interessamento.

Verificando invece la conoscenza della differenza tra i marchi di origine con-trollata e protetta ( Igp, Dop, Dogp, Doc, Igt) e i marchi del territorio di produzione (Parma, Langhe, Val di Non) il 75% degli intervistati non sa rispondere, solo il 12% risponde e distingue, ma solo il 3% dà una ri-sposta pienamente corretta. Il quadro che emerge dal sondaggio è quello di un italiano disincantato, pragmatico quanto basta per far quadrare il bilan-

cio familiare anche rinunciando alle “sirene” del brand. Così i prodotti cer-tificati e la notorietà di grandi aziende e grossi marchi risultano essere poco decisivi, arrivando a pesare nelle scelte alimentari degli italiani appena il 23% sul totale. Poco in confronto a discriminanti considerate molto più incisive dai consumatori, come il rapporto qualità-prezzo (64%), l’ita-lianità del prodotto (58%), la regione di provenienza (27%). Una “relazione fredda” tra consumatori e marchi che coinvolge anche il packaging, che in-teressa solo il 3% dei consumatori. Una vera e propria regressione rispet-to ai teoremi del marketing sulla for-za della marca e sull’importanza del packaging.

La frequenza d’acquisto è quella set-timanale “multipla” per il 50% degli intervistati, rispetto al 43% che ac-quista solo una volta alla settimana. Il dato interessante è il cambiamento rispetto a 12 mesi prima, per cui il 15% fa acquisti più spesso. È una ti-pica conseguenza della crisi per cui si compra meno per evitare sprechi.

Secondo il presidente di Confagricol-tura, Federico Vecchioni: “Al di là di iniziative di nicchia, l’agricoltura non può prescindere da un sistema di ven-dita predominante. Il progetto pre-sentato da Confagricoltura intende sfruttare le strutture efficienti nel si-stema della distribuzione con accordi di filiera tra l’organizzazione agricola e la Gdo. Se condiviso dalla politica e sostenuto dagli istituti di credito, il progetto potrà garantire l’approvvi-gionamento del made in Italy e influi-re incisivamente sulla distribuzione del valore nella filiera agricoltura-industria alimentare-distribuzione. A tutto vantaggio di produttori e con-sumatori”.

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Gli edifici devono considerarsi, ai fini del calcolo della contribuzione di bonifica, come non esistenti

Fabbricati rurali e contributi consortiliSi è svolta il 12 aprile scorso una

riunione, sollecitata anche da Confagricoltura, con l’Associazione nazionale delle bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari (Anbi) sul tema della contribuzione consortile per i fab-bricati rurali.L’Anbi, nel rispondere a specifici quesi-ti posti dai Consorzi negli anni passati aveva ritenuto che, avendo i fabbricati rurali oramai una propria rendita, do-vessero essere assoggettati ad autono-ma contribuzione, sempre che l’immo-bile ricevesse un vantaggio o un benefi-cio dall’attività del Consorzio.Tale interpretazione era stata ritenuta non condivisibile da Confagricoltura, in considerazione del fatto che i fabbricati rurali, anche a seguito del loro acca-tastamento nel catasto urbano, hanno una rendita che è già stata computata nella rendita del terreno su cui insisto-no, per cui l’utilità che ricava il bene dalle opere di bonifica verrebbe a gra-vare illegittimamente di una ulteriore e distinta forma di imposizione. A ciò va ad aggiungersi un ulteriore elemento derivante dall’orientamento legislati-

vo, confermato di recente in materia di Ici, sull’autonoma intassabilità dei fab-bricati rurali, anche se accatastati, in quanto la loro redditività è già assorbi-ta nelle tariffe d’estimo del terreno sul quale si trovano.

L’interpretazione sostenuta da Conf-agricoltura è stata ora accolta dall’An-bi, la quale nel corso dell’incontro ha evidenziato che, dopo ulteriori appro-fondimenti e in relazione alle novità legislative recenti proprio sul tema in questione, i fabbricati rurali devono considerarsi, ai fini del calcolo della contribuzione di bonifica, come non esistenti. Questa impostazione sca-turisce dalla chiara norma (articolo 23 co.1 bis L. n. 14/2009) che, nel-l’interpretare una disposizione della normativa in materia di Ici che tratta dei presupposti necessari per l’insor-gere del tributo, stabilisce che non debbano considerarsi “fabbricati” le unità immobiliari, anche se iscritte o iscrivibili al catasto fabbricati, per le quali ricorrono i requisiti di ruralità previsti dalla normativa vigente.

A parere dell’Anbi, tale norma, per cui il fabbricato rurale non deve conside-rarsi “fabbricato” non trova applica-zione solo ai fini della imposizione fiscale (Ici) ma acquista una valenza generale e dunque riferibile anche alla materia dei contributi di boni-fica. Secondo tale interpretazione, dunque, nel determinare il contri-buto di bonifica da imporre a coloro che risiedono nel comprensorio del Consorzio, i fabbricati rurali, pur se iscritti al catasto, non debbono essere considerati ai fini di determinare la contribuzione dovuta.L’Anbi, così come concordato nel cor-so della riunione, ha inviato a tutti i Consorzi di Bonifica una circolare contenente questa interpretazione, per poter calcolare correttamente la contribuzione relativa al 2010. Resta il problema di determinare le modalità attraverso cui quei Consorzi che abbiano imposto ai fabbricati ru-rali un autonomo contributo di boni-fica, possano accertare la ruralità dei fabbricati ai fini dell’esclusione del contributo consortile.

La decima festa degli aquiloni celebra il ricordo di Riccardo Chinaglia

Ha ormai compiuto 10 anni la Festa degli aquiloni organizzata dalla Consulta di Valdentro, Treponti e Molinella in collaborazione con i Comuni di Lendi-

nara e Villanova del Ghebbo, le rispettive Avis e la famiglia Chinaglia. La decima edizione della manifestazione che, anno dopo anno, è diventata un ap-puntamento irrinunciabile per grandi e piccini, è stata infatti ospitata quest’an-no in località Valdentro, vicino a Fratta Polesine, nella tenuta dei nostri associati Sandra e Pietro Chinaglia, in occasione del VII Memorial del figlio Riccardo. Il maltempo ha impedito che la festa si svolgesse come ogni anno il Lunedì di Pasqua, e si è tenuta perciò la domenica successiva, con grande partecipazione di bambini e famiglie che - con gran divertimento generale - hanno trascorso alcu-ne ore spensierate fra i giochi e le tradizioni di un tempo, anche se le condizioni del terreno non hanno reso possibili le gare degli aquiloni. Per questo motivo la manifestazione verrà ripetuta in settembre, in data da definire.

P . z z a G a r i b a l d i , 6 4 5 1 0 0 R o v i g oT e l . 0 4 2 5 / 4 2 6 5 3 0

AZIENDA SPECIALE PER I MERCATIORTOFRUTTICOLI DI LUSIA E ROSOLINA

AZIENDA SPECIALE PER I MERCATIORTOFRUTTICOLI DI LUSIA E ROSOLINA

Dopo le riunioni di zona che si sono svolte a Badia Polesine, Taglio di

Po e Rovigo per l’esame delle Misure agroambientali, riportiamo, a fianco, lo specchietto riepilogativo sulle pros-sime scadenze di presentazione delle domande di Psr Agroambiente più inte-ressanti per la nostra provincia.

Particolare rilievo assumono le oppor-tunità previste dalla misura 214 I - Agri-coltura blu e la realizzazione di nuovi impianti di siepi, boschetti, pioppeti. Evidenziamo ancora l’importanza, per gli interessati, di presentare domande agroambientali nel 2010 in quanto non si prevedono ulteriori aperture dei fi-nanziamenti fino al 2013.

Piano di sviluppo rurale 2009-2010

Le scadenze per l’agroambiente

Misura

214 A-B-C-D

214 I

216 azione 5

221-223 azione 1-2-3

Descrizione misura

Pagamenti agroambientali (qualità suoli, agricoltura biologica, biotopi eccetera)

Gestione agrocompatibile delle superfici agricole (Agricoltura blu)

Impianto di nuove siepi e boschetti

Impianto di boschi perenni e pioppisu terreni agricoli e non agricoli

Scadenza domanda

15 maggio 2010

15 maggio 2010

30 giugno 2010

30 giugno 2010

Anna Garbellini, figlia del nostro as-sociato Gabriele di Canaro, si è lau-reata il 25 marzo in Comunicazione pubblica della cultura e delle arti presso la Facoltà di lettere e filosofia di Ferrara con la tesi “Immagini del-l’espansionismo fascista. La guerra in Etiopia 1935-1936”, riportando il punteggio di 110.

Lauree Lorenzo Checchinato, figlio del nostro associato Tullio di San Bel-lino, si è laureato il 24 marzo in Economia aziendale management e professioni presso l’Università di Ferrara, con la tesi “Analisi della ricerca nel settore biotecnologico attraverso le pubblicazioni scien-tifiche: un confronto tra Italia e Francia”, riportando il punteggio di 107/110.

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Dopo la decisione negativa dell’ex ministro dell’Agricoltura Luca Zaia, la questione continua a rimane contrastata

Ogm: ma perché no?Ospitiamo in questo numero il parere del nostro associato Vincenzo Cappel-lini, per il quale: “Anche in italia la coltivazione degli Ogm non è più elu-dibile nè rinviabile. Diversamente ver-rà compromesso il futuro della nostra agricoltura”.

Il 4 marzo scorso la Commissione europea, infrangendo un tabù di 12

anni, ha autorizzato la coltivazione ne-gli stati Ue di alcuni prodotti Ogm e, nel caso,della patata Amflora oltre che di tre varietà di mais. Detta decisione ha subito riacceso nell’opinione pubbli-ca, ma soprattutto fra gli agricoltori, il confronto in merito alla convenienza ed opportunità di utilizzare o meno questi prodotti, avendo tra l’altro come parti interessate, ma su posizioni contrappo-ste le Associazioni di categoria. Da un lato Confagricoltura, rappresentante le aziende a conduzione prevalentemente imprenditoriale, favorevole alla coltiva-zione e, dall’altro, la Coltivatori-Diretti, alla quale negli ultimi tempi si è ag-giunta la Cia, che riuniscono soprat-tutto le piccole proprietà contadine, contrarie agli Ogm. L’argomento è stato in parte accanto-nato per la concomitanza delle ultime elezioni amministrative, che hanno catturato l’attenzione dei più. Ora però,a scelta elettorale avvenuta, oc-corre riprendere questo tema di vitale importanza per l’agricoltura italiana e l’economia nazionale. Per chiarezza dico subito che sono favorevole agli Ogm, sia come produttore agricolo, ma anche come cittadino consumatore. Lasciando volutamente da parte il discorso scientifico che, per un suo approfondimento, richiederebbe una diversa sede ed una specifica compe-tenza che non vanto, affronto invece il tema ricorrendo al puro ragionamen-to e buon senso, di cui tutti, anche se non siamo dei bio-tecnologi o genetisti agrari, dovremmo essere comunemen-te dotati.Queste sinteticamente alcune ragioni della mia scelta in favore degli Ogm.

• Attualmente, nel mondo, oltre tre mi-liardi di uomini si nutrono di prodotti Ogm. Fra questi, non cittadini di paesi poveri o sottosviluppati, ma di nazioni civili, ricche ed avanzate quali gli Stati Uniti d’America ed il Canada.• Ben 25 popolosi Stati nel mondo pro-ducono già e con piena soddisfazione gli Ogm. Tra questi l’India, il Brasile, la Cina, l’Argentina e via dicendo.• A parte qualche caso, molto sui gene-ris, gli scienziati e ricercatori sono fa-vorevoli agli Ogm. Si tratta di studiosi di fama, di alta levatura socio politica, e fra questi posso citare il professor Um-berto Veronesi e la senatrice Rita Levi Montalcini. Il nuovo Commissario europeo al-l’Ambiente John Dally, un maltese, ha espresso pure lui il suo parere positivo. Così come favorevoli agli Ogm sono tre importanti agenzie tecniche quali l’Ef-sa (Autorità Ue di sicurezza alimentare con sede a Parma), l’Emea (agenzia Ue del farmaco) e l’Oms, che è l’organizza-zione mondiale della sanità.• Sottolineo poi come gli Ogm non sia-no imposti sul mercato come prodotto sostitutivo, ma complementare.• È sempre possibile salvaguardare la tipicità di certi prodotti italiani in quanto, tra una coltura Ogm ed una “Ogm free” sono più che bastanti di-stanze di 100 metri. • Giusto proteggere il vino italiano, l’olio d’oliva, il formaggio. Ma come si fa, domando, a salvare la tipicità delle carni italiane quando l’80-90% di bo-vini, suini e polli vengono allevati con prodotti Ogm? Pure il prosciutto di Parma, quello di San Daniele e tutti i salumi in genere, ne sono conseguen-temente coinvolti. La stessa conside-razione vale per il formaggio tipico ita-liano. Infatti il latte proviene da stalle che consumano mangimi ottenuti da cereali e semi oleaginosi provenienti dall’estero ed acclaratamente Ogm. Ritengo sia pertanto difficile poter so-stenere che il nostro Parmigiano-Reg-giano, il Grana Padano, il Gorgonzola, le mozzarelle eccetera siano alimenti Ogm free. Eppure sono tutti formaggi

non solo buoni, ma anzi ottimi, sani e fanno bene.• Con la coltivazione degli Ogm si su-pererebbero poi i gravi problemi dei parassiti, delle infestanti, delle mico-tossine, paurosamente aumentate nel nostro mais proprio in questi ultimi anni e sarebbe inoltre ridotto l’attuale rilevante impiego di insetticidi e fito-farmaci. Beneficio questo degli Ogm nettamente superiore a quello con-trario, (ammesso che sia fondato in quanto al momento è solo a livello di ipotesi), derivante dal fatto che qualche “marker” potrebbe rendere l’organismo umano resistente agli antibiotici a base di Kanamicina o Neomicina.• Nella sostanza siamo all’assurdo per cui gli agricoltori degli Stati esteri possano coltivare Ogm ed esportarli in Italia, mentre noi agricoltori locali non possiamo produrli, ma dobbiamo co-munque mangiarli. Volenti o nolenti. Tutto questo ingiustificato ostracismo, lo ribadisco, senza che nessun studio serio e ad alto livello abbia dimostra-to nel mondo intero che gli Ogm sono dannosi alla salute dell’uomo.• Attualmente le nostre aziende agri-cole non riescono più a guadagnare il minimo per sopravvivere; molte infatti stanno chiudendo e poiché l’agricoltu-ra, nel suo insieme, è una parte rile-vante, vitale ed irrinunciabile dell’eco-nomia nazionale, occorre trovare un rimedio al più presto. Ed il rimedio si configura appunto nella coltivazione anche degli Ogm in quanto permettono di aumentare la produzione del 20-30% con tutti i derivanti benefici reddituali, che non occorre specificare. Non esi-stono soluzioni alternative!

Oggi, in Italia, si sta purtroppo ripeten-do quanto inammissibilmente avvenuto con il nucleare. In questo settore, tren-ta anni fa eravamo fra i primi al mondo, vantavamo una tecnologia avanzata e che avrebbe avuto un ritorno di ric-chezza per tutto il paese. Strumentaliz-zata emotivamente ed ideologicamente l’opinione pubblica, preoccupata per la vicenda Cernobyl, con una decisione

Campagna assicurativa 2010Informiamo i soci che abbiamo aperto la Campa-

gna di Difesa contro le calamità atmosferiche.Ricordiamo che in caso di eventi calamitosi l’unica for-ma di difesa delle produzioni è l’ASSICURAZIONE AGE-VOLATA dal contributo Statale.

PRINCIPALI NOVITÀ PER L’ANNO 2010Per la prima volta ci sono gli stanziamenti per l’assi-curazione per i prossimi tre anni. I Contributi verranno, per la maggior parte, erogati me-diante la DOMANDA UNICA PAC presentata in Avepa.

Proposte assicurative 2010 consigliate: POLIZZE MULTIRISCHIO per tutte le avversità previste dal piano assicurativo nazionale e PLURIRISCHIO: combi-nazioni di massimo 5 avversità tra le seguenti: grandine, vento, gelo/brina, sbalzo termico, siccità, col-po di sole, eccesso di pioggia, alluvione, venti sciroccali, eccesso di neve.

Il Consorzio continua il servizio di ASSUNZIONE DI-RETTA, previsto dalla Legge, con proposte assicurative che forniscono una copertura globale alle produzioni e che beneficiano del massimo contributo pubblico (fino all’80% del parametro contributivo).

Tale proposta per il 2010 sarà composta da:1) COPERTURA ASSICURATIVA;2) FONDO MUTUALISTICO Consortile che affianca e mi-

gliora la proposta assicurativa, per risarcire i danni con franchigia per singola partita assicurata, come richiesto dalle aziende agricole.

ALTRE OPPORTUNITÀ ASSICURATIVE PER L’ANNO 2010• Polizza seminativi Salvacosti studiata sulla reale necessità delle aziende agri-

cole di garantirsi i “costi vivi” di produzione con una copertura assicurativa molto conveniente; esempio: 130 q.li/ha mais da granella irriguo – costi di produzione risarcibili fino a 1.360,00 �/ha – costo a carico socio 20 �/ha.

• Polizza Strutture per Vigneti e Frutteti per garantire il danno da avversità arreca-to alle strutture (pali, cavi, tiranti, residuati del sinistro, ecc.).

• Polizza Reti antigrandine per garantire il danno da avversità arrecato alle reti di protezione di vigneti e frutteti.

• Polizza Allevamenti Zootecnici studiata per gli allevamenti di bovini/bufalini, ri-sarcisce i costi dovuti allo smaltimento delle carcasse, l’abbattimento forzoso e il mancato reddito. Oltre al contributo nazionale la copertura assicurativa gode di un contributo della Regione Veneto per qualificare le produzioni di carne e latte.

Telefonando allo 0425.24477 o rivolgendoVi presso la Nostra sede, siamo in gra-do di darvi tutte le informazioni rispondenti alle Vostre esigenze aziendali.

Con l’augurio di un buon lavoro e proficui raccolti

Mauro Giuriolo Lauro Ballanipresidente Codiro vicepresidente Codiro

Corso del Popolo, 449 - 45100 ROVIGOTel. 0425.24477 - Fax 0425.25507

ENTROIL 15 MAGGIO

Aggiornare(o costituirlo se non esistente) il proprio fascicolo aziendale rivolgendosi presso

il proprio CAA

ENTROIL 15 MAGGIOfare la polizza assicurativa

presso il proprio assicuratore

o direttamente presso il

Consorzio Difesa.Dopo tale data non sarà possibile avere

il contributo dello Stato

IMPORTANTE:Accertarsi che la

polizza venga fatta nel modo migliore possibile, come da

piano colturale o B1 per i vigneti

Da quest’anno i contributi sulle assicurazioni ver-ranno erogati direttamente alle Aziende Agricole con la domanda unica PAC. Sono in corso di defini-zione le modalità ed i tempi di liquidazione dei con-tributi. Avremo cura di darvi le più precise informazio-ni non appena verranno definite dal Ministero delle Politiche Agricole le necessarie procedure.

Il ministero del La-voro ha recente-

mente chiarito che le imprese agricole con volume d’affari su-periore a 7.000 euro annui possono utiliz-zare i vocher per av-valersi di prestazioni occasionali di tipo ac-cessorio anche assu-mendo personale che percepisce prestazio-ni integrative del sa-lario o di sostegno al reddito (cassintegrati e disoccupati), nonché lavoratori con contratto a tempo parziale. Il Ministero, rispondendo ad un interpello promosso dalla nostra organizzazione, ha ufficialmente condiviso l’interpretazione di Confagricoltura in merito all’ap-plicabilità - anche alle imprese agricole - delle norme che prevedono la possibilità - in via sperimentale, per gli anni 2009 e 2010 - di impiegare anche cassintegrati, disoccupati e lavoratori part-time con il sistema dei vouchers “in tutti i settori produttivi”, e quindi anche in agricoltura.È perciò definitivamente superata la posizione restrittiva assunta sull’argomento dall’Inps, che aveva invece escluso questa possibilità per le imprese agricole con volume d’affari superiore a 7.000 euro annui, nel presupposto che per queste aziende dovesse applicarsi esclusivamente la norma speciale, che consente di uti-lizzare solo studenti, pensionati e casalinghe.

insensata, presa a seguito del referen-dum abrogativo del novembre 1987, lo Stato italiano ha malauguratamen-te abbandonato il nucleare. Risultato: abbiamo dovuto rimborsare all’Enel, come consumatori, 7.000 miliardi di lire per lo smantellamento delle centra-li, abbiamo perso l’occasione di vendere la nostra tecnologia sul mercato mon-diale e, dulcis in fundo, siamo corsi a rifornirci di energia elettrica nucleare dalla Francia e da altri paesi vicini, ri-cevendola a pagamento da centrali, an-che prossime ai nostri confini, per cui abbiamo continuato a correre gli stessi

rischi di prima, ma senza averne i be-nefici. Purtroppo, in Italia, accadono queste cose!Proprio perché l’argomento non deve essere un motivo di scontro, ma un ci-vile confronto, chiudo chiedendo cor-tesemente che, per quanto possibile, le Associazioni di categoria contrarie alla coltivazione degli Ogm si compiaccia-no di una risposta. Ma sia una risposta documentata e supportata dalla logica e dal ragionamento. I preconcetti e le ideologie strumentali, in questo cam-po, non risolvono i problemi.

Vincenzo Cappellini

Lavoro in agricoltura:voucher senza più restrizioni

© iStockphoto.com/David Gomez

Redazionale a cura del Co.di Ro.

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Alfredo Gagliardo, nostro as-sociato di Adria, è deceduto il 4 marzo all’età di 43 anni. Lascia la moglie Chiara Dossi, le figlie Caterina e Giovanna, le sorelle Marialodovica, Paola e Odilia, ge-neri e nipoti.

Candida Soldà vedova Guariento, nostra associata di Lendinara, è deceduta il 23 marzo all’età di 91 anni. Lascia il figlio Sandro, Lui-sanna, la nuora Sandra, i nipoti Elisa ed Enrico.

Lutti

La neve a Roma in febbraio: il sog-giorno dei pensionati di Confagri-

coltura ha registrato quest’anno una novità meteorologica imprevista, che - al di là di una caratterizzazione sug-

gestiva del paesaggio ammantato di bianco - ha costretto l’organizzazione a modificare in parte l’itinerario pre-visto dal programma. La viabilità resa impraticabile dall’insolito evento ha

Resteranno nel ricordo di tutti l’incontro con papa Benedetto XVI e la visita al Palazzo del Quirinale

Soggiorno pensionati con la neve a Romainfatti reso sconsigliabile l’escursione ai castelli romani, ma ciò non ha tut-tavia intaccato lo spirito del viaggio che sempre anima il gruppo dei nostri associati senior, i quali hanno saputo saggiamente trarre soddisfazione dal-la vista delle tante altre bellezze arti-stiche (come il cuore di Roma antica) e dagli spunti di riflessione suggeriti in alcune tappe del viaggio (come la cittadina di Anzio, che celebra que-st’anno il 66° anniversario dello sbar-co degli alleati, e quella di Nettuno, con il Sicily-Rome American Cemete-ry and Memorial, cimitero americano relativo alla seconda guerra mondia-le). Visitata anche la chiesa dedicata a Maria Goretti, dove sono conservate le spoglie della santa.I pensionati rodigini hanno ammirato con rinnovato entusiasmo le meravi-glie della capitale, passeggiando tra il Colosseo e via dei Fori Imperiali fino a piazza Venezia. I nostri hanno an-che partecipato all’udienza papale in Sala Nervi, nonché visitato il Palazzo del Quirinale, residenza del presiden-te della Repubblica, che per molti ha costituito la tappa più interessante del viaggio, con le sue molte stanze

e sale restaurate perfettamente e rese sontuose dagli affreschi realizzati dai più importanti artisti, con imponenti lampadari, arazzi preziosi, la straor-dinaria collezione di orologi prove-nienti dalle principali regge preunita-

rie italiane, e i quadri, le sculture, le carrozze...Le escursioni hanno compreso inol-tre le meravigliose residenze di Tivoli e dintorni: la villa imperiale Adriana e la Villa d’Este.

Agriturist Rovigo. Le ricette della tradizione polesana abbinate ai vini e agli oli dei Colli Euganei

Per due mesi in corte con l’agriturismo d’autoreSono tutte serate a tema gastro-

nomico quelle organizzate da Agriturist Rovigo tra aprile e giugno in Polesine. L’iniziativa “In corte con l’agriturismo d’autore” comprende in-fatti una serie di cene alle quali si potrà partecipare negli agriturismi I Quarti di Diego Maggiolo, a Guarda Veneta, Corte Papadopoli di Cristina Crepaldi, a Ca’ Mello di Porto Tolle e Valgrande di Monica Bimbatti e Alberto Faccioli a Runzi, vicino a Bagnolo Po. “Proponiamo un’ampia varietà di piatti realizzati con gli ingredienti e le ricette della tradizione polesana accostati ad ottimi vini, oli e birra artigianale” spiega Alberto Faccio-li, presidente di Agriturist Rovigo. “La collaborazione tra le aziende di Agriturist ha dato il via a questa ini-ziativa, che nasce dalla volontà di far conoscere agli ospiti una gamma il più vasta possibile delle produzioni

dei nostri agriturismi, accostando ad esempio i salumi polesani a diver-si tipi di birra artigianale o le carni dei nostri allevamenti ai migliori oli d’oliva e vini veneti”.In questo modo, all’agriturismo I Quar-ti e a Valgrande le carni bovine cucina-te saranno quelle dei bovini allevati da Lucia Cestari, titolare dell’agriturismo La Presa di Taglio di Po, seguendo uno specifico disciplinare che ne garantisce la qualità; mentre a Corte Papadopoli il risotto avrà come ingrediente princi-pale il Riso del Delta dell’Associazione risicoltori polesani. Gli oli e i vini in abbinamento alle diverse portate sa-ranno quelli dell’azienda Facchin di Vo Euganeo, e la birra sarà quella prodotta dall’azienda M’Anis di Montebelluna. Per informazioni sulle date e i menù e per prenotare: I Quarti, tel. 348.2258009; Corte Papadopoli: 345.7951116; Val-grande: 329.0975378.

2009 con tanti segni meno, 2010 con grandi incertezze. Positivo il bilancio per le vacanze pasquali

Agriturismo: difficoltà ma anche segnali positivi “N el 2002 il fatturato medio

di un’azienda agrituristica era di 61.740 euro, nel 2009 è sce-so a 55.570 euro. La situazione è preoccupante e richiede interventi concreti dello Stato e delle Regioni per tutelare un settore che fa bene all’agricoltura, allo sviluppo di tut-to il turismo, all’ambiente, al pae-saggio”. Così Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist, aveva espo-sto all’inizio dell’anno i primi dati sull’andamento del settore. “Nel 2009 siamo andati appena un po’ meglio del resto del turismo, scon-tando tuttavia rispetto al 2008 una diminuzione di presenze del 3,3%

a fronte del -4,3% che Eurostat as-segna al turismo italiano nel suo complesso. Ma l’offerta è cresciuta del 4% e il fatturato medio delle aziende ha perso il 6,4%”. Oltre alla flessione del fatturato, le aziende agrituristiche hanno dovuto sostenere un generalizzato aumen-to dei costi, determinato anche dal moltiplicarsi di incombenze norma-tive e formalità burocratiche ormai insostenibili per chi svolge, sia pure “in piccolo”, tante attività diverse. I redditi effettivi, nel 2009, sarebbero dunque stati tagliati di circa il 10%, rispetto all’anno precedente. Le prospettive per il 2010, al di là di una generica speranza di ripresa del turismo, sono molto incerte. Ci sono segnali promettenti di un re-cupero della domanda estera, men-tre da quella interna è attesa una crescente attenzione per la proposta enogastronomica e naturalistica. Intanto, per quanto riguarda le ultime vacanze pasquali, l’agriturismo ha vi-sto un confortante recupero del 15% della domanda rispetto all’anno scor-so, con soggiorni della durata media di 2 giorni e mezzo, circa 350mila presenze e un fatturato - compresa la ristorazione e i servizi ricreativi e culturali, di circa 60 milioni di euro. Tuttavia, va ricordato che su questo fatto, indubbiamente positivo, pesa il fatto che le festività del 25 aprile e del primo maggio non consentono que-st’anno di “fare ponte”.

È stata pubblicata l’edizione 2010 della Guida all’ospitalità nelle

aziende agricole di Agriturist, l’asso-ciazione per l’agriturismo di Conf-agricoltura. Nonostante la grande diffusione di internet, la Guida Agri-turist (pubblicata per la prima volta nel 1975) continua ad essere un pre-zioso vademecum per tutti coloro che sono appassionati della campagna, dei suoi paesaggi, delle sue atmosfere, della buona tavola e delle escursioni nel verde. La Guida offre una scelta di 1600 aziende agricole che propongo-no alloggio, campeggio, ristorazione, attività ricreative, culturali, didattiche e sportive in tutte le regioni italiane.La Guida in cifreI posti letto sono 32.700, disponibili in appartamenti indipendenti (19.400) oppure in camere con servizi privati e prima colazione (13.300). Per chi ama il turismo all’aria aperta, le proposte sono 95, con 500 piazzole pronte a ricevere camper, roulotte oppure le tradizionali tende. I punti di ristoro, nei quali si possono gustare piatti tipici preparati prevalentemente con prodot-ti dell’azienda agricola ospitante o di aziende della stessa regione, sono 830 con 30 mila posti tavola. Chi cerca pro-dotti biologici può scegliere fra 420 aziende agricole che adottano pratiche di coltivazione senza impiego di sostan-

ze chimiche aggressive o inquinanti, e per questo sono certificate. Le so-luzioni di soggiorno che propongono anche degustazioni di prodotti azien-dali sono 690. Oltre il 50% delle pro-poste pubblicate su Agriturist 2010 è organizzato per accogliere disabili. Fra i servizi che rendono la vacanza in fattoria più gradevole, in evidenza sono le escursioni a cavallo, accompa-gnate generalmente dal maneggio con istruttore per i principianti (235 agri-turismi). Oltre i due terzi delle azien-de agrituristiche mettono inoltre a disposizione mountain bikes (1050). Diffusissima la piscina, che si trova ormai in metà delle aziende selezio-nate da Agriturist, ideale per un fresco relax di sole e lettura a bordo vasca (790). In deciso crescendo le “fatto-rie didattiche”, attraverso le quali si fa conoscere ai ragazzi l’agricoltura,

l’origine degli alimenti, i requisiti che ne caratterizzano la genuinità (345 agriturismi).I prezziGli agriturismi nei quali il pernottamento costa più di 50 euro sono il 6%; la distribuzione percentuale delle fasce di prezzo inferiori vede prevalere l’intervallo 30-40 euro (44%), seguito da 40-50 euro (34%). Resta un 29% riferi-bile alla fascia nella quale si spende meno di 30 euro.

La nuova edizione della Guida Agriturist Per le vacanze in fattoria una scelta fra 1600 aziende

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